La verità sugli angeli

Capitolo 14

Gli angeli al battesimo di Cristo e durante la sua esperienza nel deserto

[AUDIO]

Il Battesimo di Gesù

Quando Gesù venne per essere battezzato, Giovanni riconobbe in Lui una purezza di carattere, che non aveva mai scorto in nessun uomo. La sua sola presenza creava un'atmosfera di santità e potenza. Prima di accondiscendere alla richiesta di Gesù d'essere battezzato, Giovanni indugiò e rispose:

"Sono io che ho bisogno di essere battezzato, e tu vieni da me"? Matteo 3:14

Con dolce e ferma autorità Gesù gli rispose:

"Lascia fare per ora, poiché conviene che si adempia così ogni giustizia". Matteo 3:15

E Giovanni sottomettendosi, condusse il Salvatore nel Giordano, e lo immerse nell'acqua.

"Gesù appena fu battezzato, uscì fuori dall'acqua, ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di Lui". Matteo 3:16, DA 110, 111.

Gli angeli del cielo osservavano con intenso interesse la scena del battesimo di Cristo. Se gli occhi di coloro, che presenziavano a quella scena, fossero stati aperti, avrebbero potuto vedere la moltitudine angelica circondare il Figlio di Dio quando s'inginocchiò sulle rive del Giordano. YI 23 giugno 1892.

Pareva che lo sguardo del Salvatore penetrasse attraverso il cielo, mentre il suo animo si apriva alla preghiera. Egli sapeva molto bene fino a che punto il peccato avrebbe indurito il cuore degli uomini, e quanto sarebbe stato difficile per loro riconoscere la sua missione e accettare il dono della salvezza. Chiede al Padre la potenza per vincere la loro incredulità, per rompere i ceppi con i quali Sanata li ha legati e per vincerlo, in loro favore. Chiede un segno che dimostri come Dio accetta l'umanità nella persona del Figlio. E' la prima volta che gli angeli ascoltano una preghiera simile. Essi sono ansiosi di portargli un messaggio di certezza e di conforto. Ma il Padre stesso risponderà alla richiesta del Figlio. Direttamente dal trono celeste escono i raggi della sua gloria. I cieli si aprono e sul capo del Salvatore discende una luce purissima in forma di colomba, simbolo di chi è mansueto e umile.

Il popolo rimase silenzioso a contemplare Cristo. La Sua persona era circondata dalla luce che circondava il trono di Dio. Il Suo volto, rivolto verso il cielo, rifletteva una gloria mai vista su un volto umano. Dai cieli aperti una voce disse:

"Questo è il mio diletto Figliolo, nel quale mi sono compiaciuto". Matteo 3:17, DA 111, 112.

Il Signore aveva promesso a Giovanni di dargli un segno affinché potesse sapere chi era il Messia. Ora mentre Gesù stava uscendo dall'acqua, il segno promesso fu dato, vide i cieli aperti e lo Spirito di Dio, come una colomba di color oro brunito, che sorvolava sopra il capo di Cristo, e allora una voce dal cielo disse: "Questo è il mio diletto Figliolo, nel quale mi sono compiaciuto". YI - 23 giugno 1892.

Tra l'immensa folla presente al Giordano solo alcuni, con Giovanni, scorsero la visione celeste. DA 112.

Satana assistette al battesimo del Salvatore. Vide la gloria del Padre circondare il Figlio, e ne udì la voce che ne attestava la divinità. Il peccato di Adamo aveva allontanato gli uomini da Dio, e i contatti con il cielo erano stati possibili unicamente attraverso Cristo. Ma ora che era venuto "in carne simile a carne di peccato",(Romani 8:3) il Padre stesso faceva udire la sua voce. In passato aveva comunicato con gli uomini mediante Cristo; ora comunicava in Cristo. Satana aveva sperato che l'orrore di Dio per il male producesse una separazione eterna fra il cielo e la terra. Ma ora appariva evidente la possibilità di una ripresa delle relazioni fra Dio e l'uomo. DA 116.

Satana, poteva discernere dietro all'umanità di Cristo la gloria e la purezza di Chi era stato accomunato alle coorti celesti. Egli rivide la scena di quello che lui stesso era stato un tempo: un Cherubino Protettore, pieno di santità e di bellezza. BE & ST - 23 luglio 1900.

La triplice tentazione di Cristo nel deserto

Satana aveva dichiarato ai suoi angeli, che avrebbe vinto Cristo tentandolo nell'appetito. Egli sperava di vincerlo nel suo stato di debolezza. ST 4 aprile 1900.

Satana si rese conto che era necessario vincere o morire. Il conflitto era troppo importante perché ne lasciasse la cura ai suoi seguaci. Diresse personalmente la battaglia e tutte le forze dell'apostasia si coalizzarono contro il Figlio di Dio. Cristo divenne il bersaglio di tutti gli attacchi del male. DA 116

Mentre Gesù digiunava nel deserto, ma non sentiva la fame... Dedicava il suo tempo alla preghiera ed era in comunione con Dio; era come se fosse alla presenza del Padre.... Il pensiero della lotta che era davanti a Lui dissipava tutto il resto, e il suo spirito si alimentava del Pane della Vita. In visione Egli vide la fine del potere di Satana sui tentati e caduti. Poté vedere se stesso mentre guariva i malati, confortando i disperati, infondendo la speranza agli scoraggiati e predicando il Vangelo ai poveri, perché questa Sua missione era la Volontà del Padre Suo. E mentre pensava alla sua missione, non aveva fame, finché si compirono quaranta giorni di digiuno.

Allora, quando la visione finì, la natura umana di Cristo sentì una tremenda necessità di alimento e Gesù ebbe fame. Ora era arrivata l'opportunità per Satana che decise di agire, e si presentò davanti a Cristo sotto le sembianze di un angelo celeste pieno di luce. 21 MR 8,9

Un angelo apparve davanti a Lui (Cristo), apparentemente sembrava uno degli angeli che poco prima aveva visto in visione... Le parole del Cielo: "Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto", suonavano ancora nelle orecchie di Satana, ma nonostante questo, egli era determinato a indurre Gesù a dubitare di questa testimonianza. 21MR 9

Satana apparve davanti a Lui.... Come un meraviglioso angelo del cielo, informandolo che il messaggio di Dio per Lui era che doveva concludere il digiuno. RH 14 gennaio 1909

Disse al Redentore che non aveva più bisogno di digiunare, perché la sua lunga astinenza era stata accettata dal Padre e che era più che sufficiente, e che era libero di compiere un miracolo a proprio beneficio. ST - 29 luglio 1889.

Credendo che il carattere angelico che aveva assunto non fosse stato scoperto, egli si preparò per far dubitare Cristo della sua divinità. 2SP 91

La prima tentazione

Satana allora ragionò con Cristo: Se le parole dette dopo il suo battesimo erano effettivamente le parole di Dio -- che Egli era il Figlio di Dio -- pertanto non aveva ragione di aver fame. Poteva dar prova della sua divinità e mostrare il suo potere cambiando in pane le pietre del deserto.

Redemption or the First Advent of Christ With His Life and Ministry 48

Satana disse a Gesù che la sua missione di salvezza avrebbe richiesto di calcare il sentiero macchiato di sangue, ma che non era necessario percorrerlo. Come, Abramo, anche Cristo doveva essere provato per dimostrare la perfetta ubbidienza. Fingendo d'essere lo stesso angelo che aveva trattenuto la mano di Abramo affinché non sacrificasse Isacco, gli disse che era stato inviato per fermare il suo digiuno e salvare la sua vita. Non aveva bisogno di sopportare la fame né di morire d'inedia. Lui era venuto in suo aiuto per agevolare il piano di salvezza. RH 4 agosto 1874

Allora (Satana) richiamò l'attenzione di Cristo sul proprio aspetto angelico. Rivestito di luce e potere, sosteneva d'essere un messaggero venuto direttamente dal trono celeste, e dichiarò che aveva il diritto di chiedere delle prove se Cristo era il Figlio di Dio. RH 4 agosto 1874

Fu nelle sue parole e non per il suo aspetto, che il Salvatore riconobbe il nemico. RH 22 luglio 1909

Nel prendere la natura umana, Cristo non mantenne l'aspetto degli angeli del cielo. Fu una delle umiliazioni che accettò volontariamente per diventare il Redentore del mondo. Satana, insisteva, che se Cristo era davvero il Figlio di Dio, avrebbe dovuto dare qualche prova del Suo carattere divino. Suggerì che Dio non avrebbe mai lasciato suo Figlio in condizioni tanto deplorevoli.

Dichiarò che uno degli angeli del cielo era stato cacciato dal cielo, e che il suo aspetto indicava che invece di essere il Re del cielo, lui era veramente quest'angelo caduto, respinto da Dio e abbandonato dagli uomini. Richiamando l'attenzione sul suo magnifico aspetto, la su bellezza, la luce e la forza, confrontò la propria gloria con lo stato deplorevole di Cristo. 2 SP 91

La seconda tentazione

"Allora, Satana lo menò alla santa città Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano, ed essi ti porteranno sulle braccia, che talora il tuo piede non urti contro nessuna pietra". Luca 4:9,10,11, DA 124.

Satana volendo manifestare la sua forza, alzò Gesù e lo portò a Gerusalemme, e lo pose su un pinnacolo del tempio. 1 SG 32

Nuovamente Satana chiese a Gesù che se lui era veramente il Figlio di Dio, lo provasse gettandosi dall'impressionante altezza sulla quale lo aveva collocato. Lo sfidò a dimostrare la sua totale fiducia nella cura protettrice di suo Padre, gettandosi di sotto. Nella prima tentazione, relazionata con l'appetito, Satana cercò di insinuare i dubbi riguardo all'amore e la cura di Dio verso il Figlio, mostrandogli il suo stato e la sua fame come prove che non godeva del favore di Dio; ma non ebbe alcun successo. Allora cercò di servirsi della fede e della perfetta fiducia che Cristo aveva mostrato in suo Padre, facendolo cadere nella presunzione. "Se Tu sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:

Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano, ed essi ti porteranno sulle braccia, che talora tu non urti con il piede contro nessuna pietra". Matteo 4:6, RH 18 agosto 1874.

L'astuto avversario cita anch'egli la Parola di Dio. Appare ancora come un angelo di luce, e mostra l'importanza di conoscere le Scritture. Ma mentre Gesù si era servito della Parola di Dio per rafforzare la propria fede, il tentatore se ne serve per mascherare le sue seduzioni. Afferma di aver voluto solo mettere alla prova la fedeltà di Gesù e loda la sua fermezza. Siccome il Salvatore ha manifestato fiducia in Dio, ora Satana gli chiede una prova della sua fede. Anche questa tentazione esprime un dubbio. "Se tu sei il Figlio di Dio". Cristo era tentato di rispondere al dubbio, ma si guardò dal concedere il minimo appiglio. Non voleva mettere in pericolo la sua vita per offrire una prova a Satana. DA 124

Quando Satana citò la promessa: "Egli ordinerà suoi angeli riguardo a te", (Matteo 4:6) omise le parole: "... Che ti guardino in tutte le tue vie", cioè in tutte le vie tracciate da Dio. Gesù rifiutò di uscire dal sentiero dell'ubbidienza.

Benché manifestasse una perfetta fiducia in suo Padre, non si sarebbe mai messo in una posizione che avrebbe obbligato il Padre a interporsi per salvarlo dalla morte. Non avrebbe mai forzato la Provvidenza per venire in Suo soccorso, perché voleva dimostrare all'uomo la sua incondizionata fiducia e sottomissione al Padre. ST l0 dicembre 1902.

Se Gesù si fosse gettato dal pinnacolo del tempio, non avrebbe glorificato suo Padre, perché a parte Satana e gli angeli di Dio, nessuno avrebbe presenziato a questa azione. Quest'azione avrebbe condotto il Signore a dimostrare il suo potere davanti al suo acerrimo nemico e avrebbe accondisceso alle pretese di colui che era venuto a conquistare. 1 SG 33

La terza tentazione

Gesù superò anche la seconda tentazione. Allora Satana si manifestò pienamente, però non sotto l'aspetto di un mostro ripugnante, con il piede forcuto e le ali di pipistrello. Benché decaduto, è ancora un angelo potente, e si proclama capo della ribellione e principe di questo mondo. Conducendo Gesù su un alto monte, Satana fece sfilare davanti al Redentore in una vista panoramica, tutti i regni del mondo in tutta la loro gloria. DA 129

Nelle sue prime due tentazioni, Satana scoprì il suo vero carattere e i suoi propositi, e sostenne di essere un eccelso messaggero inviato dalle coorti celesti. Ma ora si tolse la maschera e si presentò come il Principe delle tenebre reclamando la Terra come suo dominio. 2SP 95

Il grande seduttore cercò di accecare gli occhi di Cristo con il luccichio e i fulgori mondani, gli presentò i regni del mondo in tutta la loro gloria. Chi era caduto dal cielo, mostrò il mondo come se avesse lo splendore del regno celeste, per cercare di indurre Cristo ad accettare la corruzione e a prostrarsi per adorarlo. ST 28 marzo 1895

Il sole brillava sulle città dai templi magnifici, sui palazzi di marmo e sui campi fertili. I segni del male non erano visibili. Gli occhi di Gesù, che avevano contemplato nel deserto orrore e desolazione, scorgevano ora scene d'incomparabile bellezza e prosperità. Si udì nuovamente la voce del tentatore: "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua". (Luca 4: 7)

Il tentatore offre a Cristo il potere usurpato. Egli potrà sfuggire a un avvenire penoso riconoscendo la sovranità di Satana. Tutto ciò significa la rinuncia alla vittoria nella grande lotta. DA 129.

Chiamando Satana col suo vero nome, Cristo rimproverò l'ingannatore. La divinità folgorò attraverso l'umanità sofferente, e nelle sue parole si manifestò l'autorità del cielo. Benché l'ingannatore si era mascherato da angelo di luce, il suo vero carattere era stato scoperto dal Salvatore del mondo. Lo chiamò Satana, l'angelo delle tenebre; chi aveva abbandonato il suo stato di perfezione e aveva rifiutato di allearsi con Dio. ST 28 marzo 1895.

In fretta, Satana lasciò il campo di battaglia come un nemico sconfitto. Alle parole del Salvatore: "Vattene Satana", il potente angelo caduto non poté fare altro che obbedire. Angeli che eccellono in forza erano lì per proteggere l'essere tentato e resistere al nemico. RH 24 aprile 1894.

Gli Angeli celesti presenziano alle tentazioni di Gesù

Apparentemente, Cristo era solo di fronte a Satana nel deserto della tentazione. Ma non lo era; gli angeli lo circondavano. Nello stesso modo, gli angeli di Dio sono inviati a servire chi sono sotto gli assalti più vili del nemico. 16 MR 180

Tutto il cielo fu testimone del conflitto tra il principe delle tenebre e il Principe della luce. Gli angeli erano pronti a intervenire in favore di Cristo, qualora Satana avesse superato i limiti prescritti. BE & ST 3 settembre 1900

Le tentazioni subite da Gesù erano reali, senza alcuna finzione. Cristo "ha sofferto la tentazione".(Ebrei 2:18) In quell'occasione, gli angeli del cielo erano presenti alla scena e mantennero alto lo stendardo, affinché Satana non superasse i suoi limiti per sopraffare la natura umana di Cristo. 1SM 94

Il tremendo sforzo che Cristo fu costretto a sopportare lo lasciò come morto. "Ed ecco che gli angeli vennero per servirlo" (Matteo 4:11). Le loro braccia lo circondarono, e sul petto dell'angelo più eccelso del cielo Gesù appoggiò la sua testa e riposò.... Il nemico fu vinto. BE & ST 3 settembre 1900.

Satana, dopo aver tentato Gesù, si allontanò per un certo periodo di tempo. Degli angeli portarono a Cristo del cibo nel deserto, lo confortarono ed egli sentì di godere nuovamente delle benedizioni del Padre. EW 158.

Dopo le tentazioni

Satana, non essendo riuscito a vincere Cristo nel deserto, cercò di opporsi a lui nel suo ministero e di ostacolare la sua opera. Decise di tentare con la strategia ciò che non era riuscito a fare con un'azione diretta. Fallita la sua tentazione nel deserto, fece dei piani con i suoi seguaci per offuscare la mente degli ebrei affinché non riconoscessero Gesù come Redentore. Lavorò nell'ambito religioso, servendosi di uomini pieni di odio contro il paladino della verità. Egli si proponeva di far loro respingere Gesù e di rendergli la vita più dura possibile, sperando di scoraggiarlo nell'adempimento della sua missione. DA 205,206