La verità sugli angeli

Capitolo 16

Gli angeli durante la passione e la morte di Cristo

[AUDIO]

Gesù e i suoi discepoli nel Getsemani

In compagnia dei Suoi discepoli, il Salvatore lentamente s'incamminò verso il giardino del Getsemani. Era il plenilunio di Pasqua, e la luna splendeva nel cielo senza nuvole... E mentre si avvicinavano al giardino, i discepoli notarono il cambiamento che avvenne nel Maestro. Mai prima lo avevano visto così triste e silenzioso, ma non osavano chiedergliene il motivo. A mano a mano che andavano avanti , quella tristezza si faceva sempre più cupa, e Gesù vacillava come se fosse sul punto di cadere... Gesù lasciò i suoi discepoli, a eccezione di tre, all'ingresso del giardino e raccomandò loro di pregare per sé stessi e per lui. Si addentrò all'interno accompagnato da Pietro, Giovanni e Giacomo, i tre discepoli che gli erano più vicini. Poi disse loro: "Restate qui e vegliate con me". Si allontanò un poco, ma non così tanto che non lo potessero vedere e udire, e cadde prostrato a terra. Sentiva che il peccato, lo aveva separato dal Padre. Quell'abisso era così profondo, così oscuro e così immenso, che tutto il suo animo fremeva...

Gesù avvertiva che la Sua comunione col Padre era interrotta, e temeva che la Sua umanità non sarebbe stata capace di sopportare l'imminente conflitto con le potenze delle tenebre. Già durante la tentazione nel deserto il destino della razza umana era stata in gioco ma, Cristo aveva vinto. E ora il tentatore si avvicinava per l'ultima terribile battaglia, per la quale si era preparato durante i tre anni del suo ministero. Tutto era di nuovo in gioco. Se egli (Satana) fosse stato ancora sconfitto, sarebbe caduta per sempre la sua speranza di dominio, sarebbe stato annientato e scacciato, e il regno del mondo sarebbe passato definitivamente a Cristo. Ma se Cristo fosse stato vinto, tutta la terra sarebbe diventata il regno di Satana, e la razza umana sarebbe caduta per sempre nelle sue mani. Pensando alle terribili conseguenze di quel conflitto, l'anima di Gesù temeva la separazione da Dio. Satana gli disse che se egli diveniva garante per un mondo peccatore, questa separazione sarebbe diventata eterna.

La situazione si profilava davanti al Salvatore nel suo aspetto più tetro. Quel popolo che si credeva superiore a tutti gli altri per il vantaggio dei beni temporali e spirituali, lo aveva rigettato... Uno dei suoi discepoli, tra i più assidui e zelanti lo avrebbe tradito; un altro lo avrebbe rinnegato. Tutti lo avrebbero abbandonato...

Nella Sua agonia, Cristo si aggrappò al freddo suolo, come temendo di essere strappato dal cospetto di Dio. Non avvertiva la fredda rugiada della notte che cadeva sul suo corpo prostrato. Dalle sue labbra esangui uscì l'amaro grido:

"Padre! Ogni cosa è possibile per Te... Allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che vuoi Tu". Marco 14: 36, DA 685-687.

Gli angeli nel Getsemani

Tutto l'universo celeste aveva osservato con intenso interesse l'intera vita di Cristo, cominciando dalla mangiatoia fino a questa terribile scena nel Getsemani. Che scena tremenda si presentò agli angeli, ai cherubini e ai serafini! ST 9 dicembre 1897

Gli angeli contemplarono l'agonia del Salvatore nel giardino del Getsemani come testimoni di questa scena. 1 SG 47

Videro il Figlio di Dio, il loro amato Comandante, nella sua agonia sovrumana, che apparentemente stava morendo sul campo di battaglia, per salvare un mondo perduto. Tutto il cielo ascoltò la preghiera di Cristo. Nell'agonia del suo spirito, tre volte le sue labbra pallide e tremanti gridarono:

"Padre! Ogni cosa è possibile per Te...Allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che vuoi Tu".

Tutto il cielo era sconvolto. Vedevano il loro Signore attorniato da legioni di forze sataniche, e la sua natura umana scossa da un tremendo e misterioso terrore. ST 9 dicembre 1897

Gli angeli che erano stati agli ordini di Cristo in cielo, ora erano ansiosi di confortarlo, ma quest'angoscia sorpassava la loro comprensione; essi non avevano mai sentito il peso dei peccati del mondo. Potevano solo guardare spaventati e stupiti l'Essere che adoravano soggetto sottomesso a così tremenda sofferenza. Benché i discepoli non riuscirono a sostenere il loro Signore nell'ora più terribile del suo conflitto, tutto il cielo simpatizzò con lui, e attese l'esito di questa battaglia con intenso interesse. PT 3 dicembre 1885

Per tre volte Gesù pronunciò la stessa preghiera. Il cielo non potendo più sopportare questa scena, mandò un messaggero per consolare il prostrato Figlio di Dio, che stava per svenire e morire a causa del peso dei peccati del mondo. PT 18 febbraio 1886.

Nella crisi suprema, quando il cuore e lo spirito di Cristo stava soccombendo sotto il peso del peccato, Gabriele venne inviato a fortificare il divino Sofferente, per incoraggiarlo a continuare a percorrere il sentiero macchiato di sangue. ST 9 dicembre 1897

In quella tremenda crisi, quando ogni cosa era in gioco e il calice misterioso tremava nelle mani di Cristo sofferente, i cieli si aprirono, una luce squarciò quelle tenebre oscure, e l'angelo più potente, che alla presenza di Dio, occupa il posto di Satana prima della sua caduta, scese al fianco di Cristo. L'angelo non venne per togliere il calice dalla mano di Cristo, ma per aiutarlo a berlo e per infondergli la certezza dell'amore del Padre. L'angelo venne a dare forza all'essere divino e umano che pregava.

I discepoli erano stati improvvisamente svegliati dalla luce che circondava il Salvatore, e avevano scorto un angelo accanto a lui. Lo videro sollevare il capo del Maestro per appoggiarla sul suo petto, e per volgere i Suoi occhi verso il cielo. Udirono la Sua voce, simile a una musica dolcissima, che pronunciava parole di conforto e di speranza.... Subito dopo, i discepoli stanchi ricaddero in quello strano torpore che li dominava. Nuovamente si addormentarono e Gesù li trovò così per la terza volta. Li guardò rattristato e disse loro:

"Dormite pure ormai, e riposatevi. L'ora è venuta. Ecco, il Figlio dell'uomo sta per essere dato nelle mani dei peccatori". Marco 14 : 41

E mentre Egli pronunciava queste parole, sentì i passi della plebaglia che lo cercava e aggiunse:

"Levatevi, andiamo! Ecco, colui chi mi tradisce è vicino". Marco 14: 42

Dal volto di Gesù erano spariti i segni dell'agonia, ed Egli si mosse per andare incontro a chi lo tradiva. Si staccò dai discepoli e domandò: "Chi cercate"? E gli accusatori risposero: "Gesù di Nazareth"! Allora Gesù disse: "Sono io". DA, 693,694

Se voleva, Cristo poteva liberarsi. Quando pronunciò: "Sono io", immediatamente i Suoi angeli lo circondarono per proteggerlo, dimostrando così che Cristo era sotto il potere divino. TDG 267

Fu molto difficile per gli angeli del cielo sopportare questa scena, quanta tristezza e quanto dolore. Essi volevano intervenire e liberare Gesù... ma gli angeli che erano al comando delle schiere celesti lo proibirono. Gesù sapeva che i Suoi angeli erano testimoni della Sua umiliazione... Sapeva che il più debole degli angeli avrebbe potuto annientare le turbe e liberarlo. 1SG 50,51.

L'angelo che poco prima aveva assistito Gesù nel Getsemani, anche se invisibile si pose tra lui e la folla. Una luce divina illuminò il volto di Gesù, e una forma di colomba si delineò su di lui. La folla sanguinaria non poté resistere neppure per un momento davanti a quella gloria divina. Tutti si ritrassero indietro. Sacerdoti, anziani, soldati, e perfino Giuda caddero a terra come morti... ma ben presto la scena cambiò. DA 694, 695.

L'angelo si ritirò, lasciando Gesù in piedi tranquillo e padrone di sé, e i brillanti raggi della luna illuminavano il Suo volto pallido, mentre i suoi persecutori giacevano a terra senza forze, e i discepoli erano troppo sbalorditi e non osavano pronunciare una parola. Quando l'angelo si ritirò, i duri soldati romani con i sacerdoti e Giuda circondarono Cristo. Si vergognavano della loro debolezza e temevano che Egli fuggisse. ST 21 agosto 1879

I discepoli pensavano che il Salvatore non si sarebbe lasciato catturare, e che la stessa potenza che aveva fatto cadere a terra la folla come morta, l'avrebbe resa inoffensiva perché Gesù e i suoi potessero fuggire; perciò provarono delusione e indignazione quando videro che venivano legate le mani di colui che essi amavano. Pietro, nella sua ira cercò di difendere il suo Maestro, estrasse la spada, ma riuscì solo a tagliare l'orecchio del servo del sommo sacerdote. Gesù intervenne, lo liberò dai soldati romani e disse: "Lasciate stare, basta". E toccato l'orecchio ferito, lo guarì immediatamente. Poi Gesù disse a Pietro: "Riponi la tua spada al suo posto...." Credi tu forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest'istante più di dodici legioni d'angeli? (Giovanni 26:52,53) DA 696

Dopo che queste parole furono pronunciate, i volti degli angeli si rianimarono, e desideravano circondare il loro Comandante e disperdere la folla inferocita. Ma un'altra volta la tristezza li pervase quando Gesù disse che la Scrittura doveva compiersi. I cuori dei discepoli erano in preda alla disperazione e alla delusione, quando videro Gesù prigioniero della turba. 1 SG 48

Gesù davanti al tribunale di Anna e Caiafa

Prima di essere giudicato formalmente davanti al Sinedrio, fu sottoposto a un giudizio preliminare in presenza di Anna... Quando il consiglio si riunì nella sala del tribunale, Caiafa prese il suo posto ufficiale di presidente.. Nel guardare il prigioniero Caiafa fu pervaso da un senso di ammirazione a causa del Suo nobile e dignitoso portamento. Sentì la convinzione che l'uomo che gli stava davanti era simile a Dio. Ma subito respinse con sdegno un tale pensiero... DA 698, 703, 704

Tutto il cielo assisteva alle crudeltà inflitte a Cristo. Nelle terribili scene del giudizio, Dio mostrò all'universo intero, lo spirito che si sarebbe manifestato in coloro, che non erano disposti a ubbidire alla Sua legge. 12 MR 412

Per gli angeli fu molto difficile sopportare questa scena. Essi avrebbero voluto liberare Gesù... ma gli angeli che erano al comando lo proibirono. Gesù sapeva che gli angeli stavano presenziando a questa scena così umiliante.

Là vi era Gesù, mansueto e umile, davanti alla moltitudine inferocita che abusava di lui. Gli sputarono in viso; quel viso da cui un giorno cercheranno invano di nascondersi, quel viso che dà luce alla città di Dio e brilla più del sole. Neppure uno sguardo arrabbiato di Gesù si posò sui Suoi offensori, timidamente alzò le mani per asciugarsi il viso. Poi gli misero sulla testa un vecchio mantello coprendogli gli occhi, quindi lo colpirono in faccia, gridando: "O Cristo profetizzaci, indovina chi ti ha percosso"? (Matteo 26:68) Vedendo questa scena, gli angeli furono commossi. Avrebbero voluto intervenire e venire in soccorso a Gesù, ma furono trattenuti dall'angelo in comando. 1 SG 50,51

Davanti a Pilato

Gli uomini erano posseduti da uno spirito satanico quando decisero che preferivano liberare Barabba, un ladro assassino, piuttosto che il Figlio di Dio. Il potere demoniaco trionfò sull'umanità. Legioni di angeli malefici presero il completo controllo degli uomini, e in risposta alla domanda di Pilato chi avrebbe dovuto rilasciare, si udì il grido: "Liberaci Barabba". Quando Pilato nuovamente espresse la sua preoccupazione su cosa doveva fare di Gesù, le grida aumentarono: "Crocifiggilo, crocifiggilo" -- urlava la folla. Sotto il controllo degli agenti demoniaci, gli uomini presero la loro posizione dalla parte del grande apostata. I mondi non caduti, osservavano questa scena con stupore, incapaci di comprendere la degradazione che il peccato aveva compiuto. Legioni di angeli controllavano i principi e i sacerdoti e attraverso loro, davano voce ai suggerimenti di Satana affinché, offrendo corruzione e falsità, tentassero il popolo e lo persuadessero a rifiutare il Figlio di Dio e scegliere un ladro e un assassino al suo posto. A quale tremenda scena Dio, i cherubini e i serafini dovettero assistere! L'Unigenito Figlio di Dio, la Maestà del cielo, il Re di gloria, deriso, insultato, schernito, rifiutato e infine crocefisso da chi era venuto a salvare, e che si erano arresi al controllo di Satana. RH 14 aprile 1896

Gli angeli che stavano assistendo a quella scena, notarono le convinzioni di Pilato, e registrarono la sua simpatia per Gesù.... Tuttavia, Satana e i suoi angeli tentarono Pilato e fecero di tutto per portarlo alla rovina. Gli suggerirono che se lui non prendeva la decisione di condannare Gesù altri lo avrebbero fatto. 1 SG 54, 56

Ma persino in quel momento Pilato non fu lasciato nella piena oscurità. Un messaggio da parte di Dio lo avvertì dell'errore che stava facendo. In risposta alla preghiera di Cristo, la moglie di Pilato aveva ricevuto la visita di un angelo: in sogno essa aveva visto il Salvatore e aveva parlato con lui. Lo vide nel pretorio con le mani strettamente legate, e come Erode e i suoi soldati stavano trattando Cristo. Sentì i sacerdoti e i principi, pieni d'invidia e malizia, che lo accusavano furiosamente. Udì le parole: "Noi abbiamo la nostra legge, e secondo questa legge deve morire". Vide Pilato ordinare di flagellare Gesù, dopo aver dichiarato: "Io non trovo nessuna colpa". Sentì la condanna pronunciata da Pilato, e lo vide consegnare Gesù ai suoi assassini. Vide la croce innalzata sul Calvario. Vide la terra avvolta nelle tenebre, e sentì il grido misterioso: "Tutto è compiuto". Ma un'altra scena catturò il suo sguardo. Vide Cristo seduto su una grande nuvola bianca, mentre tutta la terra oscillava nello spazio, e i Suoi assassini fuggivano dalla presenza della Sua gloria.

Con un grido di terrore si svegliò, e subito si mise a scrivere a Pilato una lettera d'avvertimento. E poiché Pilato vacillava su ciò che doveva fare, un messaggero attraversò la folla, si avvicinò a Pilato e gli porse la lettera di sua moglie. Essa diceva:

"Non aver nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho sofferto molto in sogno a cagione di Lui". Matteo 27:19

Il volto di Pilato impallidì. Le sue emozioni erano contrastanti, e mentre ritardava nel prendere una decisione, i sacerdoti e i principi infiammavano ancora di più gli animi del popolo... Pilato, desiderava liberare Gesù, ma si rese conto che non poteva farlo senza conservare il suo posto e il suo onore. Piuttosto che perdere il suo potere mondano preferì sacrificare una vita innocente. Perciò, cedette alle richieste della turba. Prima di rischiare di perdere il suo posto, consegnò Gesù affinché fosse crocifisso. DA 732, 733, 738.

La Crocifissione di Cristo

Il Figlio di Dio fu consegnato al popolo per essere crocifisso. Misero quindi sulle spalle di Gesù la pesante croce.... ma Egli svenne sotto il peso. Allora, durante il percorso, fermarono un Cireneo chiamato Simone, un uomo che non aveva apertamente professato la sua fede in Cristo, ciononostante credeva in lui. Caricarono su di lui la croce, e lui la portò sino alla sua destinazione fatale. Schiere di Angeli invisibili erano fermi nell'aria sul Golgota. 1SG 57

Chi presenziava a questa scena? Tutto l'universo celeste, il Padre, Satana e i suoi angeli. BE&ST 29 maggio 1899.

Gli angeli celesti... ascoltavano gli insulti e le beffe, e videro scuotere le teste. Essi, avrebbero voluto rompere le fila per avvicinarsi al Figlio di Dio per consolarlo nella sua umiliazione corporale, ma non fu loro permesso. 18 MR 71.

"Ha salvato gli altri, e non può salvare se stesso"- era la beffa lanciata su Cristo durante la sua agonia nella sua morte sulla croce. In qualsiasi momento poteva salvare se stesso e scendere dalla croce. Ma, se lo avesse fatto, Satana avrebbe vinto, e tutto il mondo sarebbe stato dato alla sua mercé. Gli angeli rimasero meravigliati, perché Cristo non reagì mai agli insulti dei Suoi schernitori. YI 14 giugno 1900

Tra quelli che schernivano Gesù mentre era sulla croce, si trovavano Satana e i suoi angeli personificati. Satana era quello che riempiva le loro bocche di vili maledizioni; lui ispirava i loro scherni. 18 MR 72.

I principati e le potestà delle tenebre attorniavano la croce. Il grande apostata, senza manifestarsi apertamente, dirigeva i suoi angeli, che a loro volta, si univano agli esseri umani nella loro lotta contro Dio. ST 14 aprile 1898

Cristo lottò contro il potere di Satana, che dichiarava che Cristo era in suo potere, che la sua potenza era superiore a quella del Figlio di Dio, che il Padre l'aveva rinnegato, e che come lui non godeva più del favore di Dio. 2T 214

Cristo non cedette minimamente al nemico che lo torturava, neanche nella sua più grande angoscia. Il Figlio di Dio era circondato da legioni di angeli malvagi, mentre ai santi angeli fu ordinato di non rompere le file e di non interferire nel conflitto con l'avversario che lo tentava e disprezzava. Agli angeli celesti non fu permesso di alleviare l'angoscia del Figlio di Dio. Fu in quella terribile ora di tenebre, che il volto del Padre fu velato. Mentre legioni di angeli malvagi lo circondavano e il peso dei peccati del mondo erano su di lui, le sue labbra proferirono queste parole: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" BE & ST 1 gennaio 1887.

Le tenebre che coprivano la terra nell'ora della crocifissione nascondevano compagnie intere di angeli celesti, e la terra fu scossa dalla marcia degli eserciti celesti. Le rocce si schiantavano, e per tre ore la terra fu avvolta da un'oscurità impenetrabile. La natura col suo oscuro manto, voleva nascondere le sofferenze del Figlio di Dio. 5 MR 353.

Il Padre con i Suoi angeli celesti si nascondeva nella spessa oscurità. Dio, anche se non poteva manifestarsi, era accanto a suo Figlio. Se un raggio della Sua gloria e della sua potenza sarebbe penetrato nell'oscura nube, tutti gli spettatori sarebbero stati distrutti. 12 MR 385.

Come poteva il cielo guardare e tacere? Nell'orribile oscurità che circondava la croce, nelle rocce che si schiantavano, nel rombo del tuono e il fulgore dei lampi, nella terra che si scuoteva al passo degli eserciti celesti, il cielo reagiva nel vedere il suo Comandante soffrire tale indegnità. RH 1 settembre 1891

Quando Gesù gridò: "È compiuto", i mondi non caduti erano salvi. Per loro la battaglia era stata combattuta e vinta. D'ora in poi, nell'universo non ci sarebbe stato più posto per Satana. RH 12 marzo1901.

I santi angeli erano inorriditi che uno di loro fosse caduto tanto in basso e fosse stato capace di produrre tale crudeltà come quella che soffrì il Figlio di Dio. Ogni sentimento di pietà e di simpatia che essi sentivano verso l'angelo caduto, si era estinto definitivamente nei loro cuori. ST 23 settembre 1889.

Non fu la mano del sacerdote a strappare la cortina da cima a fondo che divideva il luogo santo dal luogo santissimo. Fu la mano di Dio. Quando Gesù esclamò: "Tutto è compiuto", il Santo Testimone che era stato ospite invisibile al banchetto di Belsasar sentenziò che la nazione ebraica era una nazione scomunicata. La stessa mano che tracciò sulla parete i caratteri che registrarono la condanna di Belsasar e la fine del regno babilonese, fu quella che strappò la cortina del tempio da cima a fondo. 5 BC 1109

I dirigenti giudei tolsero il corpo di Cristo dalla croce, e lo deposero nella tomba nuova di Giuseppe. Il sepolcro fu chiuso con una grande pietra, perché essi temevano che i discepoli potessero rubare il suo corpo durante la notte. Gli angeli maligni esultavano intorno al sepolcro, perché pensavano che Cristo era stato vinto. Per precauzione, un corpo di guardia di soldati romani fu posto davanti al sepolcro. I giudei avevano preso le più grandi precauzioni affinché il loro trionfo fosse completo. Tuttavia, non tennero conto che anche gli angeli celesti sorvegliavano il sepolcro, dove il loro Comandante riposava. RH 9 ottobre 1888

Fu solo con la morte di Cristo che il vero carattere di Satana fu rivelato totalmente agli angeli e ai mondi non caduti. Fu allora, che la prevaricazione e le accuse di chi un tempo era stato un angelo eccelso, furono viste nella loro vera luce. ST 27 agosto 1902

La morte di Cristo sulla croce assicurò la distruzione di chi ha il potere della morte, e che in lui ebbe origine il peccato. Quando Satana sarà distrutto, non ci sarà nessuno a tentarci di fare il male; l'espiazione non sarà mai più ripetuta, e non ci sarà il pericolo di un'altra ribellione nell'universo di Dio. L'unico che può effettivamente vincere il peccato in questo mondo eviterà anche un nuovo germoglio del peccato in cielo.

Il significato della morte di Cristo sarà compreso dagli angeli e dai santi. Gli uomini caduti non potranno avere una dimora nel paradiso di Dio se non fosse per l'Agnello che fu immolato prima della creazione del mondo. Anche la sicurezza degli angeli dipende dalle sofferenze del Figlio di Dio; e per questo gli attribuiscono onore e gloria. È attraverso la croce che gli angeli sono custoditi dall'apostasia. Senza la croce non sarebbero al sicuro più di quanto lo erano prima della caduta di Satana. La perfezione angelica mancò nel cielo, come la perfezione umana mancò nell'Eden... Il piano di salvezza che mostra l'amore e la giustizia di Dio, prevede l'eterna salvaguardia contro la ribellione nei mondi non caduti.... La morte di Cristo sulla croce del Calvario è la nostra unica speranza in questo mondo, è sarà il nostro tema per lo studio nel mondo futuro. ST 30 dicembre 1889

Cristo, mediante la Sua vita e la Sua morte, ha risposto per sempre alla domanda riguardo al carattere di Dio, alla sua essenza d'amore e luce. Questa fu la questione che agitò il cielo, perché proprio il cielo fu il luogo dove Satana si ribellò contro Dio. Il cambiamento o l'abolizione delle leggi del suo governo nelle coorti celesti era la domanda richiesta come prova dell'amore di Dio. RH 21 ottobre 1902