------------------------La verità sugli angeli VA 3 1 Prefazione VA 4 1 Capitolo 1 -- Gli angeli e gli umani: una vista panoramica VA 8 1 Capitolo 2 -- Il ministero degli angeli oggi VA 16 1 Capitolo 3 -- Gli angeli nel cielo prima della ribellione VA 22 1 Capitolo 4 -- L'origine del male VA 35 1 Capitolo 5 -- Gli angelli ribelli sono espulsi dal cielo la caduta di Adamo ed Eva VA 51 1 Capitolo 6 -- Gli angeli prima e dopo il diluvio VA 60 1 Capitolo 7 -- Gli angeli nell'era patriarcale VA 73 1 Capitolo 8 -- Gli angeli ai tempi dell' esodo VA 82 1 Capitolo 9 -- Gli angeli dal Sinai fino alla conquista di Gerico VA 94 1 Capitolo 10 -- Gli angeli dai tempi dei giudici fino all'epoca Dei re VA 107 1 Capitolo 11 -- Gli angeli dal tempo di davide alla cattivita' Babilonica VA 119 1 Capitolo 12 -- Gli angeli dai tempi della schiavitù fino a Giovanni battista VA 132 1 Capitolo 13 -- Gli angeli durante l'incarnazione e la fanciullezza di Gesù VA 144 1 Capitolo 14 -- Gli angeli al battesimo di Cristo e durante la sua esperienza nel deserto VA 154 1 Capitolo 15 -- Gli angeli e i demoni durante il ministero di Gesù VA 165 1 Capitolo 16 -- Gli angeli durante la passione e la morte di Cristo VA 177 1 Capitolo 17 -- Gli angeli dalla risurrezione di Cristo fino alla sua ascensione VA 191 1 Capitolo 18 -- Gli angeli dalla pentecosete fino agli ultimi giorni VA 213 1 Capitolo 19 -- Gli angeli nell'esperienza di Ellen White VA 224 1 Capitolo 20 -- Gli angeli durante gli ultimi tempi VA 242 1 Capitolo 21 -- Gli angeli nel mondo futuro VA 257 1 Epilogo ------------------------Prefazione VA 3 1 Il presente volume tratta un tema di ampio interesse. Senza precedenti, i programmi televisivi presentano informazioni su angeli coinvolti negli eventi umani. I periodici pubblicano numerosi racconti di incontri con visitatori extraterresti. Le librerie espongono scaffali pieni di libri che investigano il soprannaturale, e le vendite sono in continua crescita. Da tutte le parti la gente si domanda se gli angeli esistono veramente e chi sono. Sono gli spiriti dei morti? Sono ostili o amichevoli? Possono comunicare con noi? La maggioranza delle risposte date dalle "autorità" in materia non soddisfano l'investigatore sincero della verità. Molte delle risposte sono mere speculazioni. Altre sono sensazionali. E altre sono basate su false interpretazioni della Sacra Scrittura. Per contrasto, quest'opera è piena d'informazioni ispirate. Offre risposte fermamente basate sulla Parola di Dio. E non solo stabilisce la verità riguardo agli angeli, ma crediamo che porterà al lettore una più profonda esperienza spirituale. Il primo capitolo presenta una vista panoramica dell'esistenza e delle attività degli esseri del mondo invisibile. Il secondo capitolo illustra alcune delle numerose forme in cui gli angeli partecipano nella vita personale degli esseri umani. Cominciando col terzo capitolo, il libro presenta una sequenza storica di eventi ed esperienze nelle quali gli angeli hanno avuto un ruolo preponderante. Comincia con la ribellione di Lucifero nel cielo prima della creazione del mondo, e si conclude con l'attività che gli angeli avranno nel mondo futuro. Questo libro è una fonte inestimabile d'informazioni. Ma è più di questo: è un'opera che alza il velo tra il mondo visibile e l'invisibile. Rivela il comportamento degli angeli negli eventi che gli storici secolari registrarono ma non poterono spiegare, e dà al lettore la sensazione di essere un testimone oculare di questi eventi; in verità, è un'esperienza emozionante. Siamo convinti che questo libro sarà apprezzato da chi è alla ricerca della verità. La sua lettura ci permetterà di riconoscere le manifestazioni spurie degli spiriti malvagi, e come godere della compagnia dei santi angeli mentre camminiamo quotidianamente con Dio. Gli Amministratori d'Ellen White Estate, Inc. Silver Spring, Maryland 20904. ------------------------Capitolo 1 -- Gli angeli e gli umani: una vista panoramica VA 4 1 La relazione tra il mondo visibile e l'invisibile, il ministero degli angeli e l'influenza o gli interventi degli spiriti malvagi sono eventi chiaramente rivelati nelle Sacre Scritture e indissolubilmente interessati alla storia umana... VA 4 2 Prima della creazione dell'uomo, gli angeli esistevano già; quindi quando le fondamenta della terra furono gettate..."Tutte le stelle del mattino cantavano insieme, e tutti i figli di Dio mandavano grida di gioia". (Giobbe 38 : 7) Gli angeli, per natura sono superiori all'uomo, quindi il Salmista riferendosi a questo dice: "... Lo hai fatto poco inferiore degli angeli". (Salmo 8 : 5) Il numero e il potere degli angeli VA 4 3 Le Sacre Scritture ci danno informazioni riguardo al numero, il potere, e la gloria degli esseri celesti, della loro relazione col governo di Dio e anche con l'Opera della Redenzione: "L'Eterno stabilì nel cielo il Suo trono, e il Suo regno domina sopra tutti". E il profeta dice: "Udii la voce di molti angeli intorno al trono". Essi servono nella sala del trono dei Re dei re, "angeli potenti", "suoi ministri", che fanno la "Sua volontà", obbedendo alla voce del Suo precetto". (Salmo 103: 19-21; Apocalisse 5:11) Milioni di milioni e migliaia di migliaia era il numero dei messaggeri celesti visti dal profeta Daniele. L'apostolo Paolo parla di "moltitudini di angeli" (Ebrei 12:22, Daniele 7:10) Come messaggeri di Dio, andavano e venivano "simili a lampi" (Ezechiele 1:14), tanto abbagliante era la loro gloria e così veloce il loro volare. L'angelo che apparve davanti al sepolcro del Signore, il cui "aspetto era come folgore, e il suo vestito era bianco come la neve", fece tremare di paura le guardie ed essi rimasero come morti". (Matteo 28:3-4) VA 5 1 Quando Sennacherib, l'insolente monarca assiro, bestemmiò e insultò Dio, e minacciò di distruggere Israele, "avvenne che in quella stessa notte, l'angelo dell'Eterno uscì e uccise nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila uomini". L'angelo "sterminò tutti gli uomini forti e valorosi, i principi e i capitani" dell'esercito di Sennacherib, che "ritornò alla sua terra coperto di vergogna" (2 Re 19:35; 2 Cronache 32:21). Gli angeli aiutano i figli di Dio VA 5 2 Gli angeli sono inviati ai figli di Dio con una missione di misericordia. Visitarono Abramo con promesse di benedizione; il giusto Lot per riscattarlo dalle fiamme di Sodoma; Elia, quando stava morendo di stanchezza e fame nel deserto; Eliseo, con carri e cavalli di fuoco che circondavano la piccola città dove erano rinchiusi a causa dei loro nemici; Daniele quando implorava la sapienza divina alla corte di un re pagano, o quando fu gettato nella fossa dei leoni; l'apostolo Pietro, condannato a morte nel carcere di Erode; i prigionieri di Filippi; l'apostolo Paolo e i suoi compagni, durante la notte tempestosa sul mare; Cornelio, per fargli comprendere l'evangelo; l'apostolo Pietro per mandarlo ai gentili col messaggio di salvezza. Così fu in tutte le età, i santi angeli esercitarono il loro ministero in beneficio del popolo di Dio .... Benché esposto al potere ingannevole e alla continua malizia del principe delle tenebre e in conflitto con tutte le forze del male, il popolo di Dio ha sempre assicurato la protezione degli angeli del cielo. E questa protezione non è superflua. Se Dio concede ai suoi figli la Sua grazia e il Suo appoggio, è perché devono affrontare le temibili potenze del male, potestà multiple, audaci e instancabili, la cui malignità e potere nessuno può ignorare o disprezzare impunemente. Satana e gli angeli maligni VA 6 1 Gli angeli malvagi, in principio creati senza peccato, erano uguali per natura, potere e gloria, ai santi esseri che ora sono messaggeri di Dio. Ma una volta caduti a causa del peccato, si allearono per disonorare Dio e uccidere gli uomini. Uniti a Satana nella sua ribellione, ed espulsi dal cielo, sono stati da allora e nel corso dei secoli, i suoi complici nella guerra impegnata contro l'autorità divina. Le Sacre Scritture non parlano della loro unione e del loro governo, dei loro ordini diversi, della loro intelligenza, come anche dei loro propositi malvagi contro la pace e la felicità degli uomini. VA 6 2 Nessuno è in maggior pericolo di cadere sotto l'influenza di spiriti malvagi, di quelli che, malgrado la testimonianza diretta e positiva delle Sacre Scritture, negano l'esistenza e l'intervento del diavolo e dei suoi angeli. Mentre ignoriamo le loro astuzie, essi riportano un notevole vantaggio, e molti ubbidiscono alle loro suggestioni credendo di seguire i dettami della loro sapienza. Questa è la ragione per la quale man mano che ci avviciniamo alla fine dei tempi, Satana opererà con maggior energia per ingannare e distruggere, egli stesso propaga dappertutto la credenza che lui non esiste. La sua politica consiste nel nascondersi e operare subdolamente. VA 6 3 Precisamente, per essersi mascherato con esperta abilità e per quello che tanto spesso si ode domandare: In realtà, esiste un essere simile? La prova evidente del suo successo è l'accettazione generale che tra il pubblico religioso godono certe teorie che negano le testimonianze più positive delle Sacre Scritture. VA 6 4 Satana può dominare facilmente gli spiriti delle persone, incoscienti della sua influenza, è per questo che la Parola di Dio ci dà tanti esempi della sua opera malefica, ci rivela le sue forze occulte, e ci mette in guardia contro i suoi attacchi. I seguaci di Cristo sono al sicuro VA 7 1 Il potere e la malignità di Satana e dei suoi seguaci, potrebbero preoccuparci con ragione, se non fosse per l'appoggio e la salvezza che possiamo avere nel potere superiore del nostro Redentore. Le nostre case sono provviste scrupolosamente di catenacci e lucchetti per proteggere i nostri beni e le nostre vite contro i malvagi; ma rare volte pensiamo agli angeli malvagi che cercano continuamente di arrivare fino a noi, e contro i loro attacchi non possiamo contare sulle nostre forze con nessun mezzo di difesa efficace. VA 7 2 Se fossero lasciati liberi, ci sconvolgerebbero la ragione, ci farebbero impazzire e torturerebbero il corpo, distruggerebbero le nostre proprietà e le nostre vite. Essi si dilettano solo nel fare il male e nel distruggere. VA 7 3 È terribile la condizione di quelli che resistono alle esigenze di Dio e cedono alle tentazioni di Satana, alla fine Dio li abbandona al potere degli spiriti maligni, ma quelli che seguono Cristo, sono sempre al sicuro sotto la sua protezione. VA 7 4 Angeli di grande potere sono inviati dal cielo per proteggerli. Il maligno non può forzare la guardia con cui Dio ha circondato il Suo popolo. GC 511-513 516-517 ------------------------Capitolo 2 -- Il ministero degli angeli oggi Gli angeli ci guardano VA 8 1 Ogni discepolo di Cristo ha il suo rispettivo angelo custode. Queste sentinelle celesti proteggono i giusti dal potere del maligno. Lo stesso Satana lo ha riconosciuto dicendo: VA 8 2 "E' forse per nulla che Giobbe teme Dio? Non hai tu messo un riparo tutt'intorno a lui e alla sua casa e a tutto ciò che possiede?". Giobbe 1:9,10 VA 8 3 Il mezzo del quale Dio si avvale per proteggere il Suo popolo è presentato nelle parole del salmista: VA 8 4 "L'angelo dell'eterno si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera". Salmo 34:7 VA 8 5 Il Salvatore parlando di quelli che credono in Lui disse: VA 8 6 "Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli, perché io vi dico che gli angeli loro, nei cieli, vedono del continuo la faccia del Padre mio che è nei cieli". Matteo 18:10 VA 8 7 Gli angeli incaricati di assistere i figli di Dio, in qualsiasi momento possono accedere alla Sua presenza. GC 512, 513. VA 8 8 Non conosciamo i risultati che può portare un giorno, un'ora o un momento, senza prima di aver chiesto la guida del nostro Padre celeste. I Suoi angeli sono incaricati di vigilare su di noi, e se ci mettiamo sotto la loro custodia, essi saranno alla nostra destra in ogni pericolo. Quando inconsciamente esercitiamo un'influenza sbagliata, gli angeli sono al nostro fianco, inducendoci a cambiare il corso da noi intrapreso, scegliendo per noi le parole giuste e influenzando le nostre azioni. COL 341, 342. VA 9 1 Gli angeli sono sempre intorno a noi. Dovremmo sapere queste cose e tremare, e pensare molto più di quanto abbiamo fatto finora, al potere degli angeli di Dio che ci stanno osservando e vigilano su noi.... Gli angeli di Dio sono incaricati dal cielo per osservare i figli degli uomini. Tuttavia, molti si allontanano dalla loro influenza protettrice e si avvicinano, dove possono comunicare con gli angeli maligni... Oh! Se tutti potessimo ubbidire al consiglio dell'apostolo! 5 MR :125 VA 9 2 "Perciò uscite da mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò, e sarò come un padre per voi, e voi sarete per me come figli e figlie, dice il Signore Dio Onnipotente". 2 Corinzi 6:17-18 VA 9 3 Gli angeli di Dio sono inviati dal cielo per ministrare coloro che sono fisicamente ciechi. Gli angeli osservano i loro passi e li liberano da mille pericoli che, benché sconosciuti per loro, minaccino il loro sentiero. WM 240 VA 9 4 (Mentre navigavo sull'Oceano Pacifico). Qui ora sto per scrivere riguardo a Cristo quando camminava sul mare per calmare la tempesta. Oh come impressionò la mia mente questa scena! La maestà di Dio e le sue opere occupano sempre i miei pensieri. I venti sono nelle sue mani; Egli controlla le acque. Esseri limitati, semplici puntini sulle profonde acque del Pacifico, noi eravamo così alla vista di Dio; ma gli angeli del cielo furono inviati dall'eccellente gloria per proteggere questa piccola barca scossa dalle onde. TDG 110. Gli Angeli partecipano alla vita familiare VA 10 1 Il fedele che lavora nel focolare sta servendo il Signore, come chi predica la Parola. I padri e le madri dovrebbero comprendere che essi sono gli educatori dei loro figli. I figli sono l'eredità del Signore, e dovrebbero essere preparati e disciplinati per formare caratteri che Dio possa approvare. Quando quest'opera si realizza giudiziosamente, con preghiere e fedeltà, gli angeli di Dio proteggono la famiglia, e la vita più semplice si trasforma in una vita consacrata. AUCR 6 settembre 1909 VA 10 2 Prima di uscire da casa per recarsi al lavoro, tutta la famiglia dovrebbe essere riunita, e il padre, o la madre in assenza del padre, deve supplicare con fervore Dio che protegga tutti durante il giorno. Andate a Lui con umiltà e con un cuore pieno di tenerezza, presentando le tentazioni che minacciano voi e i vostri figli, e per fede legateli all'altare, sollecitando per loro le cure del Signore. Gli angeli ministratori guarderanno i bambini così dedicati a Dio. CG 519. VA 10 3 Gli angeli di Dio che sono migliaia di migliaia e milioni di milioni... ci proteggono dal male e respingono le forze delle tenebre che cercano di distruggerci. Non dovremmo ringraziare continuamente, anche quando sorgono apparenti difficoltà sul nostro cammino? ML 171. VA 10 4 Gli angeli di Dio vegliano su di noi costantemente. Sulla terra ci sono migliaia e decine di migliaia di messaggeri celesti inviati dal Padre per impedire a Satana di ottenere alcun vantaggio su quelli che si rifiutano di camminare nelle vie del male. E questi angeli che custodiscono i figli di Dio sulla terra sono sempre in comunicazione con il Padre nel cielo. HP-99. VA 11 1 Abbiamo bisogno di capire meglio la missione degli angeli. Sarebbe bene ricordare che ogni vero figlio di Dio può contare sulla cooperazione degli esseri celesti. Eserciti invisibili di luce e potere accompagnano i mansueti e gli umili che credono e accettano le promesse del Signore, alla destra di Dio vi sono cherubini e serafini, e angeli che eccellono in forza, "sono tutti spiriti ministratori, inviati per servire in favore di chi erediterà la salvezza". AA-154. Gli Angeli illuminano le nostre menti VA 11 2 Dio esorta le Sue creature a separarsi dalla confusione e dalla perplessità che li circonda e ammirare la Sua opera. I corpi celesti sono degni di contemplazione. Dio li ha creati per il bene dell'uomo, e mentre studiamo le Sue opere, gli angeli saranno al nostro fianco per illuminare la nostra mente e proteggerla dall'inganno satanico. 4BC 1145. VA 11 3 Gli angeli celesti osservano chi è alla ricerca della luce. Collaborano con quelli che cercano di conquistare i cuori per Cristo. BE & ST - 10 dicembre 1900. VA 11 4 (Una parola ai medici) - Il vostro ministero nei confronti dei sofferenti è un processo faticoso, che può seccare gradualmente le fonti della vita se non c'è alcun cambiamento, una ri-creazione, e se gli angeli non vi proteggono. VA 11 5 Se voi potreste vedere i numerosi pericoli che sono in agguato e dai quali siete protetti ogni giorno da questi messaggeri celesti, i vostri cuori si riempirebbero di gratitudine e le vostre labbra esprimerebbero lodi a Dio. Se farete del Signore la vostra forza, potrete, anche nelle circostanze più scoraggianti, raggiungere quella norma elevata di perfezione cristiana, benché pensiate che non sia possibile raggiungere. VA 12 1 I vostri pensieri potranno essere elevati, le vostre aspirazioni potranno essere nobili, potrete avere una chiara percezione della Verità, e propositi d'azione che vi eleveranno al di sopra delle motivazioni sordide. CH-384. VA 12 2 Mi è stato mostrato il pericolo che è sopra di voi (operatori sanitari), e ho anche visto il vostro angelo custode che vi protegge da voi stessi, impedendo il naufragio della vostra fede. Fratelli, alzate il vostro stendardo e non vi scoraggiate, e non abbiate paura. 8T-175. Gli Angeli ci aiutano a fare ciò che è giusto VA 12 3 (Parole ai giovani) - Imparate ad avere fiducia in Dio. Imparate ad andare da Chi è potente per salvare... Dite al caro Salvatore quali sono i vostri bisogni. Cristo ha detto: "Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite", Egli non rifiuterà la vostra preghiera, ma invierà i Suoi angeli per proteggervi dagli angeli malvagi, ed essi vi insegneranno a fare il bene, perché voi con le vostre forze non potete fare nulla. VA 12 4 Allora il vostro sentimento sarà: "Ho chiesto al Signore di aiutarmi, e Lui lo farà. Solo nella sua forza io posso fare ciò che è giusto. Non voglio rattristare gli angeli che Dio ha inviato per proteggermi, e non permetterò che loro si separino da me". AY-55, 56. VA 12 5 Se voi cercherete ogni giorno di allontanare i vostri cattivi pensieri, gli angeli del Signore verranno e dimoreranno con voi. Questi angeli eccellono in forza. Vi ricordate quando l'angelo venne al sepolcro di Cristo, e i soldati romani caddero come morti per la gloria della loro presenza. Se un solo angelo poté mostrare tale potere, cosa sarebbe successo se tutti gli angeli che ci attorniano fossero stati presenti? Gli angeli sono con noi ogni giorno per guardarci e proteggerci dagli assalti del nemico. VA 13 1 Voi non siete soli nella lotta contro il male. Se si levasse la cortina, vedremmo gli angeli del cielo combattere al nostro fianco. Il loro incarico è proteggere i giovani. VA 13 2 "Non sono essi tutti spiriti servitori, mandati a servire per il bene di coloro che hanno da ereditare la salvezza?" Ebrei 1:14 VA 13 3 Mille e diecimila, migliaia di migliaia di angeli ministrano la gioventù. YI 1 Giovanni 1903. VA 13 4 Sono molto riconoscente di aver potuto visitare la vostra scuola (Oakwood College). Per anni ho fatto quello che potevo per aiutare la gente di colore, e non ho mai visto un'opera così ben organizzata come questa. Ricordatevi che in ogni vostra esperienza gli angeli sono accanto a voi, sanno quello che fate, e sono pronti a proteggervi. Non fate nulla che possa rattristarli. Lavorando con loro, questa scuola diventerà un luogo consacrato. Vorrei sapere del vostro successo. Tutto il cielo è interessato al vostro lavoro. Fate tutto ciò che potete per aiutarvi vicendevolmente e per ottenere la vittoria. Viviamo in modo tale che la luce del cielo possa brillare nei nostri cuori e nelle nostre menti, e ci renda idonei a conseguire i tesori del cielo. SF-Echo 1 giugno 1909. Gli sforzi degli angeli per recuperare i perduti VA 13 5 Quando le intelligenze celesti vedono coloro, che confessano di essere figli e figlie di Dio e che si sforzano di aiutare gli erranti come fece Cristo, manifestando la loro tenerezza e uno spirito di simpatia con colui che è caduto e si pente, gli angeli si avvicinano per far loro ricordare le parole che elevano e che confortano... Gesù ha dato la sua preziosa vita, la sua personale attenzione al più indegno di questi, anche ai più piccoli, e gli angeli che eccellono in forza si accampano intorno a quelli che temono Iddio. HL 277. VA 14 1 Gli angeli sono inviati dalle coorti celesti, non per distruggere, ma per vigilare e custodire le anime in pericolo, per salvare i perduti, per portare le pecore smarrite nell'ovile. Gesù ha detto: "Io sono venuto non per condannare, ma per salvare". Forse non avete parole di consolazione per gli erranti? Li lascerete perire o stenderete una mano per aiutarli? Intorno a voi vi sono persone che sono in pericolo di perire; toccati dall'amore non li potreste attrarre al Salvatore? Quando cesserete con i vostri rimproveri e pronuncerete parole che ispirano fede e incoraggiamento? RH 10 maggio1906. VA 14 2 È un privilegio per tutti quelli che obbediscono alla legge del Signore, sapere che il perdono di ogni peccato è gratuito. Allontanate da voi il sospetto che le promesse di Dio non sono destinate a voi. Le promesse sono date a ogni peccatore pentito. Cristo ha provveduto forza e grazia affinché gli angeli ministratori li comunichino a ogni anima che crede. SC 52. VA 14 3 Coloro che lavorano per il bene degli altri, stanno lavorando insieme agli angeli celesti. Gioiscono della loro costante compagnia e ministero. Angeli di luce e potere sono sempre vicini per proteggere, confortare, curare, istruire e ispirare. Essi offrono la più alta educazione, la cultura più vera, il servizio più eccellente al quale gli esseri umani possano aspirare in questo mondo. RH 11 luglio 1912. VA 14 4 Gli angeli del cielo influiscono sulle menti umane affinché la gente si risvegli e investighi i temi delle Sacre Scritture. Si farà un'opera di gran lunga maggiore di quella fatta fin'ora, e nulla della sua gloria sarà data agli uomini. Gli angeli che ministrano chi erediterà la salvezza stanno operando giorno e notte. CW 140. VA 14 5 Dio avrebbe potuto affidare agli angeli del cielo il messaggio dell'Evangelo. Egli avrebbe potuto impiegare altri mezzi per realizzare il Suo scopo, ma nel Suo amore infinito volle fare di noi i suoi collaboratori, con Cristo e con gli angeli, affinché noi potessimo condividere le benedizioni, la gioia, la crescita spirituale che deriva da questo ministero abnegato. SC 79. Gli Angeli rafforzano la nostra fede VA 15 1 "L'angelo dell'Eterno si accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera". Salmo 34:7 VA 15 2 Dio invia i suoi angeli a salvare i suoi eletti dalle calamità, a proteggerli dalla "peste che va attorno nelle tenebre" e dallo" sterminio che infierisce in pieno mezzodì". (Salmo 91: 6) Ripetute volte gli angeli hanno parlato con gli uomini come un uomo parla con il proprio amico, e li hanno condotti in luoghi sicuri. Spesso le parole incoraggianti degli angeli hanno rinnovato gli spiriti abbattuti dei fedeli, elevando le loro menti al di sopra delle cose terrene, e li hanno indotti a contemplare per fede le vesti bianche, le corone e le palme di vittoria che i vincitori riceveranno quando circonderanno il trono celeste. AA 153. VA 15 3 Siamo circondati dai seguaci del nemico, che cercano di dividere il popolo di Dio, ma le moltitudini celesti, mille e decine di migliaia, vegliano e proteggono chi è tentato, sostenendolo e incoraggiandolo. Questi sono quelli che ci circondano. E ai credenti Dio dice: Voi camminerete tra loro, non sarete vinti dalle potenze delle tenebre. Voi sarete davanti a me, nella presenza dei santi angeli, che sono inviati per ministrare quelli che erediteranno la salvezza. GCB 2 aprile, 1901. ------------------------Capitolo 3 -- Gli angeli nel cielo prima della ribellione Cristo, Dio e Creatore VA 16 1 Prima che l'uomo e gli angeli fossero creati, "il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste".(Giovanni 1:1-3) VA 16 2 Se Cristo ha creato ogni cosa, Egli esisteva prima di ogni cosa. In relazione a questo, le parole pronunciate sono così definite che nessuno dovrebbe avere dei dubbi. Cristo è Dio nell'essenza, e nel senso più eccelso. Egli era presso Dio dall'eternità, Dio sopra ogni cosa, benedetto per sempre. Il Signor Gesù Cristo, il divino Figlio di Dio, esisteva dall'eternità come una persona separata, e tuttavia UNO col Padre. Lui era la gloria più eccelsa del cielo; il Comandante delle intelligenze celesti. Con pieno diritto riceveva l'adorazione e l'omaggio degli angeli. -- RH 5 aprile 1906 VA 16 3 Attraverso Salomone Cristo ha dichiarato: VA 16 4 "Il Signore mi possedette al principio della sua via, prima delle sue opere più antiche. Fui stabilita dall', eternità, fin dal principio, prima che la terra fosse. Quando non esistevano gli abissi, io fui generata, quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d', acqua; prima che fossero fissate le basi dei monti, prima delle colline, io sono stata generata". Proverbi 8:22-25 VA 16 5 "...quando stabiliva al mare i suoi limiti, sicché le acque non ne oltrepassassero la spiaggia; quando disponeva le fondamenta della terra, allora io ero con lui come architetto ed ero la sua delizia ogni giorno, dilettandomi davanti a lui in ogni istante;..." Proverbi 8:29,30 VA 17 1 Parlando della Sua preesistenza, Cristo si riferisce al remoto passato di un'eternità senza data. Ci assicura che non c'è mai stato un tempo in cui Egli non era in stretta comunione con il Dio Eterno. La sua è una relazione di esseri che sono stati insieme sin dal principio. - ST 29 agosto 1900. VA 17 2 Qual è il compito degli angeli confrontato all'umiliazione di Cristo? Il Suo trono è dall'eternità. Egli ha creato ogni arco ogni pilastro del grande tempio della natura. - HP 40 VA 17 3 Cristo, il Verbo, l'Unigenito di Dio, è Uno con l'Eterno Padre, uno nella Sua natura, nel Suo carattere e nei Suoi propositi, era l'unico essere in tutto l'universo che poteva partecipare a tutti i consigli e ai disegni di Dio. GC 493. Prima del peccato Dio aveva già un piano VA 17 4 Dio e Cristo sapevano fin dal principio dell'apostasia di Satana e della caduta di Adamo per il potere ingannevole dell'apostata. Il piano di salvezza fu progettato per redimere la razza umana caduta, per dargli un'altra opportunità. Cristo fu designato quale Mediatore ancor prima della creazione di Dio, designato dall'eternità per essere il nostro sostituto e garante. 1SM 250. VA 17 5 Tutte le sue opere sono conosciute da Dio, e il patto della grazia esisteva nella mente di Dio sin dalle età eterne. E' chiamato il patto eterno: perché il piano della salvezza non fu concepito dopo la caduta dell'uomo, ma è stato "tenuto occulto fin dai tempi più remoti, e ora manifestato e rivelato a tutte le genti mediante le Scritture profetiche, secondo i comandamenti dell'Eterno Dio, per indurli all'ubbidienza della fede" (Romani 16:25-26). A.R.V. ST 5 dicembre 1914. VA 18 1 Il piano di redenzione non fu una riflessione ulteriore, formulata dopo la caduta di Adamo. Fu una "rivelazione del mistero celato per molti secoli addietro" (Romani 16:25). Fu una manifestazione dei principi che sin dalle età eterne erano stati il fondamento del trono di Dio... Dio non ordinò che il peccato esistesse, ma previde la sua esistenza, ed Egli provvide a far fronte alla terribile emergenza. DA 22. La creazione degli Angeli VA 18 2 Il Padre operò per mezzo di suo Figlio nella creazione di tutti gli esseri celesti. "Per mezzo di Lui tutte le cose sono state create... sia i troni, i principati, sia le potestà; tutto fu creato per mezzo di Lui e per Lui". (Colossesi 1:16) PP 34. VA 18 3 Prima della creazione dell'uomo, gli angeli esistevano già, perché quando le fondamenta della terra sono state gettate, "le stelle del mattino cantavano tutte insieme, e tutti i figli di Dio davano in grida di giubilo". (Giobbe 38:7) Dopo la caduta dell'uomo, gli angeli furono inviati per custodire la via d'accesso all'albero della vita, e ciò prima che un essere umano morisse. Gli angeli, per loro natura sono superiori all'uomo. Il Salmista dichiara: "Eppure tu l'hai fatto poco minor degli angeli". (Salmo 8:6) GC 511. VA 18 4 Il proposito di Dio già dall'eternità era, che ogni essere creato, dal Serafino più risplendente e santo fino all'uomo, fossero un tempio affinché il Creatore vi potesse abitare in loro. DA 161 VA 18 5 Tutti gli esseri creati vivono per la volontà e per la potenza di Dio, sono depositari della vita di Dio. Dal più importante serafino al più umile essere animato, tutti sono alimentati dalla Fonte della vita. DA 785. VA 19 1 Quando Dio creò questi esseri angelici per stare davanti al trono, erano belli e gloriosi. La loro benevolenza e santità si comparavano alla loro esaltata posizione. Furono grandemente onorati nel ricevere la sapienza di Dio e furono dotati con la panoplia dei cieli. ST 14 aprile 1898. La creazione di Lucifero VA 19 2 Dio lo creò (Lucifero) buono e bello, alla Sua stessa immagine. RH 24 settembre, 1901. VA 19 3 Egli lo creò nobile e intelligente. Gli diede una posizione di alta responsabilità, non richiese da lui qualcosa che fosse irragionevole. Doveva assolvere l'incarico datogli da Dio con mansuetudine e devozione, e promuovere la gloria di Dio, che lo aveva coronato di onore e bellezza. SSW, 1 marzo 1893. VA 19 4 Benché Dio avesse creato Lucifero nobile e bello, e l'avesse onorato grandemente tra le schiere angeliche, tuttavia, Egli non l'aveva collocato fuori dalla possibilità del male. Era nelle possibilità di Satana* scegliere di fare il male e pervertire i suoi doni. 4SP 317. La posizione elevata di Lucifero VA 19 5 Lucifero, prima della sua ribellione, era un angelo onorato ed eccelso, il cui onore seguiva quello dell'amato Figlio di Dio. Il suo sembiante, come quello degli altri angeli, esprimeva affabilità e denotava felicità. La sua fronte alta e spaziosa indicava la sua potente intelligenza. La sua forma era perfetta, il suo portamento era nobile e maestoso. Una luce speciale risplendeva sul suo volto e brillava intorno a lui con più fulgore e bellezza che negli altri angeli. Tuttavia, Cristo, l'amato Figlio di Dio, aveva la preminenza sopra tutto l'esercito degli angeli. Era uno col Padre prima che gli angeli fossero creati. SR 13. VA 20 1 Lucifero era un cherubino protettore, il più eccelso tra tutti gli esseri celesti creati. La sua posizione era quella più vicina al trono di Dio, ed era intimamente legato e identificato con l'amministrazione del governo di Dio, era stato dotato della maestà e della potenza divine. ST 28 aprile 1890. VA 20 2 Il Signore stesso diede a Satana la Sua gloria e sapienza, e fece di lui un cherubino protettore, nobile, buono e straordinariamente potente. ST 18 settembre 1893. VA 20 3 Escludendo Cristo, un tempo, Satana fu l'essere più onorato da Dio, il più potente e glorioso tra tutti gli abitanti del cielo. ST 23 luglio, 1902. VA 20 4 Lucifero, il "figlio dell'aurora", che superava in gloria tutti gli angeli che circondavano il trono... era unito al Figlio di Dio con i vincoli più intimi. DA 435. VA 20 5 Lucifero, "il figlio del mattino", era il primo tra i cherubini protettori, santo e immacolato. Egli era alla presenza del Creatore, e gli incessanti raggi della gloria che avvolgevano l'Eterno Dio cadevano su di lui. PP 35. VA 20 6 Lucifero fu il più eccelso tra tutti gli esseri creati, e il primo nel rivelare i progetti di Dio all'universo. DA 758. Prima dell'apparizione del male VA 21 1 Tra la moltitudine angelica esistevano pace e gioia, in perfetta sottomissione alla volontà del cielo. L'amore per Dio era supremo, e l'amore degli uni verso gli altri era imparziale. Tale era la condizione che esistette per secoli prima dell'entrata del peccato. 4SP - 316, 317 VA 21 2 Lucifero aveva la conoscenza dell'inestimabile valore delle ricchezze eterne che l'uomo non possedeva. Egli aveva sperimentato la pace, la pura contentezza, la felicità completa e l'indicibile gioia delle dimore celesti. Prima della sua ribellione, aveva avuto il piacere di ricevere l'approvazione completa di Dio. Aveva contemplato e apprezzato pienamente la gloria che circondava il Padre, e sapeva che non ci sono limiti al potere divino. ST 4 agosto 1887. VA 21 3 C'è stato un tempo in cui.... (Satana) gioiva nell'eseguire i comandi divini. Il suo cuore era colmo d'amore e gioia nel servire il suo Creatore. ST 18 settembre 1893. VA 21 4 Satana era un angelo eccelso e bellissimo, e sarebbe rimasto così per sempre se non si fosse ribellato a Dio. ST 21 dicembre 1891. ------------------------Capitolo 4 -- L'origine del male Il mistero dell'origine del male VA 22 1 Gli angeli sono stati creati pieni di bontà e di amore. Si amavano l'un l'altro senza parzialità e amavano Dio in modo supremo. Quest'amore li motivava a compiacere il Creatore. La legge del Signore non era di alcun peso per loro, anzi si dilettavano nel compiere i suoi comandamenti ed essere attenti alla voce della sua Parola. Tuttavia in questo stato di purezza e pace, si originò il peccato in chi era stato perfetto in tutte le sue vie. Riguardo a lui il profeta Ezechiele dice: VA 22 2 "Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore..." Ezechiele 28:17 VA 22 3 Il peccato è qualcosa di misterioso e inspiegabile. Non c'è una ragione per la sua esistenza. Cercare di spiegarlo ci porterebbe a cercare di trovare una ragione o una giustificazione. Il peccato apparve in un universo perfetto, qualcosa che si mostra inescusabile. ST 28 aprile, 1890. VA 22 4 Dio aveva la preconoscenza degli eventi futuri, ancor prima della creazione del mondo. Egli non adattò i suoi propositi alle circostanze, ma permise che queste si sviluppassero. Egli sapeva che la condizione del peccato esisteva, ma ciò non era nella Sua volontà. Il piano che doveva essere compiuto nel caso che qualcuna delle intelligenze celesti avrebbe tradito, era il mistero "che si è mantenuto occulto dai tempi eterni" (Romani 16:25). Nei concili celesti fu preparato un piano affinché l'umanità caduta potesse essere salvata. ST 25 marzo 1897. VA 23 1 L'ingresso del peccato nel cielo non può essere spiegato. Se si potesse spiegare, si avrebbe qualche motivo per l'apparizione del peccato, ma poiché non c'è alcuna scusa per la sua esistenza, la sua origine resta sempre avvolta nel mistero. RH 9 marzo 1886. VA 23 2 Il Signore non ha creato il male. Solo fece ciò che è buono; e lo fece a sua somiglianza. Il male, il peccato e la morte ...sono il risultato della disubbidienza, che ha avuto origine in Satana. RH 4 agosto, 1910. I primi sospetti del male VA 23 3 Ci fu un tempo in cui Satana era in armonia con Dio, e gioiva nell'eseguire gli ordini divini. Il suo cuore era pieno d'amore e gioia nel servire il suo Creatore, fino a quando cominciò a pensare che la sua sapienza non proveniva da Dio, ma era insita in se stesso, e che lui era degno come Dio di ricevere l'onore e il potere. ST 18 settembre, 1893. VA 23 4 Benché, Dio avesse creato Lucifero nobile e bello, e gli avesse dato grandi onori tra le schiere angeliche, tuttavia era nelle possibilità di Satana scegliere di fare il male e pervertire i suoi doni. Egli poteva restare nel favore di Dio, amato e onorato dalla moltitudine angelica. Poteva mantenere la sua posizione elevata, e con uno spirito generoso e altruista poteva esercitare i suoi nobili poteri nel benedire gli altri e glorificare il suo Creatore. 4 SP 317 VA 23 5 Ma, a poco a poco, cominciò a cercare il proprio onore, e a servirsi dei suoi poteri per attirare l'attenzione e la lode verso sé stesso. Gradualmente portò gli angeli che erano alle sue dipendenze a servire lui, invece di dedicare ogni loro energia a servire il Creatore. A poco a poco Lucifero iniziò ad accarezzare il desiderio di innalzarsi.... Benché tutta la sua gloria provenisse da Dio, questo potente angelo la considerò completamente sua. PP 35 Dio stabilisce la posizione di Cristo VA 24 1 Prima che la controversia iniziasse, tutti dovevano comprendere perfettamente che la buona e saggia volontà di Dio era la fonte di tutta la loro gioia. Il Re dell'universo convocò alla sua presenza le creature celesti in modo da poter presentare a ognuna la posizione reale di suo Figlio, dimostrando che Egli sostiene tutti gli esseri creati. Davanti agli abitanti del cielo riuniti, il Re dichiarò che nessuno eccetto Cristo, il Suo Figlio Unigenito, avrebbe potuto conoscere pienamente i suoi propositi; Egli aveva affidato a Lui il compito di eseguire le sue importanti decisioni. PP 36. VA 24 2 Il potente Creatore riunì le moltitudini celesti, per conferire un onore speciale a Suo Figlio alla presenza di tutti gli angeli. Il Figlio era seduto sul trono accanto al Padre e tutti gli angeli si erano riuniti accanto a Loro. Il Padre dichiarò a tutti che Suo Figlio era uguale a Lui, in modo che ovunque era presente suo Figlio, anche il Padre era presente. La Parola del Figlio doveva essere obbedita prontamente come quella del Padre. Poiché il Figlio era stato investito dell'autorità di comandare le schiere celesti. Soprattutto doveva operare insieme al Padre nel progetto della creazione della terra. VA 24 3 Lucifero era invidioso e geloso di Gesù Cristo. Eppure, quando tutti gli angeli s'inchinarono davanti a Gesù per riconoscere la sua supremazia, la sua grande autorità e il diritto a governare, Satana s'inginocchiò con loro, ma il suo cuore era pieno d'invidia e odio. Cristo faceva parte del consiglio speciale di Dio nel considerare i Suoi piani, mentre Lucifero era estraneo a tutto questo. Egli non comprendeva, né gli era permesso conoscere i progetti di Dio. Solo Cristo era riconosciuto come Sovrano del cielo, con potere e autorità uguali a quella del Padre. VA 24 4 Lucifero pensava di essere favorito tra tutti gli angeli. Era stato grandemente esaltato ma... aspirava a diventare come Dio stesso. Si gloriava della sua alta posizione, sapeva che gli angeli lo onoravano. Egli aveva una missione speciale da compiere. Era stato vicino al grande Creatore, e i raggi della gloriosa luce che avvolgevano l'eterno Dio, avevano brillato su di lui in modo particolare. Pensò a come gli angeli avevano obbedito ai suoi ordini con piacevole celerità. I suoi vestiti non erano forse i più belli? Perché allora Cristo doveva essere più onorato di lui? 1SP 17, 18. VA 25 1 Gli angeli riconobbero gioiosamente la supremazia di Cristo, si prostravano davanti a Lui dimostrando il loro amore e la loro adorazione. Lucifero s'inchinò con loro, ma nel suo cuore c'era uno strano e feroce conflitto. Verità, giustizia e lealtà lottavano contro l'invidia e la gelosia. Ma l'influsso dei santi angeli, inizialmente lo coinvolse... Ma ancora una volta fu preso dall'orgoglio, dal desiderio di gloria e dominio, e l'invidia verso Cristo fu accarezzata con maggior forza. PP 36, 37. Lucifero inizia la sua campagna contro Cristo VA 25 2 Satana iniziò la sua opera di ribellione tra gli angeli che erano sotto il suo comando, cercando di diffondere lo spirito di malcontento. Lavorò così subdolamente che si guadagnò l'alleanza di molti di loro, prima che i suoi propositi fossero pienamente conosciuti. RH 28 gennaio 1909. VA 25 3 Satana ambiva ricevere gli stessi onori che erano dovuti al Figlio di Dio. Diventò invidioso di Cristo. E tra gli angeli che lo onoravano come Cherubino protettore, iniziò a seminare il sentimento che non era stato onorato con l'onore che la sua posizione richiedeva. RH 24 febbraio 1874. VA 25 4 Mediante sottili insinuazioni, suggerì che Cristo aveva usurpato il posto che gli apparteneva, Lucifero seminò il seme del dubbio nella mente di molti angeli. Educational Messenger, 11 settembre, 1908 La sua opera d'inganno fu presentata così astutamente che gli angeli di grado inferiore supposero che fosse lui il governante del cielo. TDG 256. VA 26 1 Gli angeli fedeli cercarono di riconciliare questo potente angelo ribelle col Creatore. Giustificarono l'atto di Dio nell'onorare Cristo, e con potenti argomenti cercarono di convincere Lucifero, che l'onore che il Padre aveva conferito a Suo Figlio non sminuiva la sua posizione. Sostennero con chiarezza che Gesù era il Figlio di Dio, che esisteva con lui prima che loro stessi fossero creati; e che sempre era stato alla destra del Padre; e che la Sua tenera e amorevole autorità non era mai stata messa in discussione fino a quel momento, e che non aveva dato alcun ordine che non fosse stato eseguito con gioia dalla moltitudine angelica. Argomentarono il fatto che Cristo ricevendo onori speciali da parte del Padre in presenza di tutti gli angeli, non sminuiva l'onore che Satana stesso aveva ricevuto fino allora. 1SP 19. VA 26 2 Lucifero conquistò la simpatia di alcuni dei suoi compagni suggerendogli pensieri di critica verso il governo di Dio. Questo seme del male fu sparso in modo assai seducente, e dopo aver germogliato e radicato nelle menti di molti angeli, raccolse le idee che lui stesso aveva seminato prima nella mente di altri, e le presentò davanti alle coorti più eccelse di angeli come fossero i pensieri di altre menti contro il governo di Dio. 4BC 1143. VA 26 3 Al principio Lucifero aveva presentato le sue tentazioni in modo tale da non compromettersi. Gli angeli che non poté attrarre completamente dalla sua parte, furono accusati d'indifferenza nei confronti degli interessi degli esseri celesti. Addossò agli angeli leali l'opera negativa che lui stava portando avanti. La sua politica era di confonderli con argomentazioni sottili riguardo ai piani di Dio. Copriva di mistero tutto ciò che era semplice, e per mezzo di un'astuta perversione mise in dubbio le dichiarazioni più chiare di Yahveh. E la sua posizione elevata, così strettamente legata al governo divino, dava maggiore forza alle sue pretese. PP 41. VA 27 1 Il primo intento di Satana per rovesciare la legge di Dio, compiuto tra gli abitanti immacolati del cielo, in un primo tempo sembrò coronato dal successo. Un immenso numero di angeli fu sedotto. PP 331. VA 27 2 Il governo di Dio includeva non solo gli abitanti del cielo, ma anche quello di tutti i mondi creati. Satana pensò che se lui poteva trascinare le intelligenze celesti nella sua ribellione poteva farlo anche con gli esseri degli altri mondi. RH 9 Marzo 1886. VA 27 3 Per un certo tempo Satana ebbe vantaggio sugli angeli del cielo e anche su Dio stesso. Mentre lui poteva usare la frode e la sofisticheria per portare a termine i suoi obiettivi, Dio non poteva farlo...... Lucifero si mascherò con un mantello di falsità, e per un certo tempo fu impossibile togliergli la maschera in modo da poter vedere la deformità nascosta del suo carattere. Fu necessario aspettare che lui rivelasse le sue opere malvagie, l'astuzia e la crudeltà. 4 SP 319. A Lucifero è dato del tempo per sviluppare le sue argomentazioni VA 27 4 Il Signore, nella Sua saggezza non espulse immediatamente Satana dal cielo. Quest'atto non avrebbe modificato le sue argomentazioni, sarebbe servito solo a fortificare la ribellione. Avrebbe creato simpatia per lui, come per qualcuno che era stato trattato ingiustamente, e di conseguenza avrebbe trascinato ancor di più un grande numero di angeli con lui. Gli si doveva dare più tempo per esporre e sviluppare i suoi principi. RH 9 marzo 1886. VA 27 5 Satana si lamentò dei supposti difetti nella gestione delle cose celesti, e cercò di contaminare la mente degli altri angeli con la sua insoddisfazione. Non avendo la supremazia, seminò i semi del dubbio e dell'incredulità. Poiché non era come Dio, si sforzò di instillare nelle menti degli angeli la sua invidia e lo scontento. Così furono seminati i semi dell'inimicizia, ma dopo essere stati presentati come se provenissero dagli angeli, e non da lui stesso. In questo modo l'ingannatore poteva dimostrare che gli altri angeli la pensavano come lui... VA 28 1 Ciò che Satana aveva instillato nelle menti degli angeli, - una parola qui, una parola là -- aprì la via per una lunga lista di supposizioni. In modo astuto condizionò le menti degli angeli e ne estrasse i pensieri del dubbio e quando fu interrogato, accusò quelli che lui stesso aveva educato. Il malcontento si diffuse tra chi aveva guidato. RH 7 settembre 1897. VA 28 2 (Lucifero) cominciò a insinuare dubbi riguardo le leggi che governavano gli esseri celesti, suggerendo che, benché le leggi fossero necessarie per gli abitanti dei mondi, gli angeli essendo superiori, non avevano bisogno di simili restrizioni perché la loro saggezza era una guida sufficiente. PP37 VA 28 3 Lucifero cercò di abolire la legge di Dio. Sosteneva che le intelligenze celesti non cadute non avevano bisogno della legge, perché erano capaci di governare se stessi e di mantenere un'integrità irreprensibile. ST 28 aprile, 1890. VA 28 4 Quando Satana peccò nel cielo, anche gli angeli leali non seppero discernere pienamente il suo vero carattere. Questa è stata la ragione per cui Dio non ha voluto distruggerlo immediatamente. Se lo avesse fatto i santi angeli, non avrebbero potuto percepire la Sua giustizia e il Suo amore. Un piccolissimo dubbio riguardo alla bontà di Dio sarebbe stato un seme malvagio che avrebbe prodotto amari frutti di peccato e dolore. Quindi, l'autore del male fu lasciato in vita fino a quando avrebbe svelato completamente il suo carattere. COL 72. Gli angeli discutono gli argomenti VA 29 1 Mentre alcuni degli angeli si unirono a Satana nella loro ribellione, altri invece cercavano di dissuaderlo dai suoi propositi, e difendevano l'onore e la saggezza di Dio nel dare autorità a suo Figlio. Ma Satana ragionava e si domandava perché Cristo doveva essere dotato di un potere illimitato e di un comando più alto del suo. 3SG 37. VA 29 2 Ma egli sì rifiutò di ascoltarli. Si separò dagli angeli leali accusandoli di servilismo. Gli angeli fedeli a Dio con stupore videro che Satana aveva successo nei suoi sforzi per incitare alla ribellione. Egli promise loro un governo migliore di quello che avevano allora, nel quale tutto sarebbe libertà. Moltissimi di loro espressero il desiderio di accettarlo come loro dirigente e leader. Quando vide che le sue proposte avevano successo, si vantò che poteva avere tutti gli angeli dalla sua parte, che sarebbe stato come Dio e la sua voce piena d'autorità sarebbe stata ascoltata nel dare ordini a tutte le moltitudini celesti. Ancora una volta gli angeli fedeli vollero avvertire Satana di quali sarebbero state le conseguenze se avrebbe persistito, poiché Chi aveva creato gli angeli, aveva il potere di spogliarli di ogni autorità e, in modo marcato, castigare la sua audacia e la sua terribile ribellione. Come si può solo pensare che un angelo possa opporsi alla legge di Dio che è sacra com'è sacro Egli stesso!!! Gli angeli buoni esortarono i ribelli a chiudere le loro orecchie ai ragionamenti ingannevoli di Lucifero, consigliarono a lui e a quanti erano caduti sotto la sua influenza che tornassero a Dio e confessassero l'errore di aver permesso seppur col pensiero di obiettare della Sua autorità. 1SP 20. VA 29 3 Satana fu abile nel presentare la sua versione. Non appena si accorgeva che una sua posizione era vista nel suo vero carattere, cambiava subito versione. Ma Dio poteva operare con un solo tipo di arma: la Verità e la giustizia. Satana poteva usare quello che Dio non poteva usare: l'inganno e la frode. RH 9 marzo 1886. VA 30 1 L'azione sovversiva era così sottile che davanti a tutti gli angeli non appariva com'era in realtà..... Questo stato di cose durò per molto tempo, prima che il ribelle fosse smascherato e fosse espulso dal cielo. 4BC 1143. VA 30 2 Dio, nella sua infinita misericordia, sopportò a lungo Lucifero e non lo destituì dalla sua alta posizione alle prime manifestazioni di malcontento, e neppure quando cominciò a esporre agli angeli fedeli le sue false pretese. Lucifero fu tenuto per lungo tempo in cielo, e ripetutamente gli fu offerto il perdono purché si pentisse e si sottomettesse. GC 495, 496. VA 30 3 Lo spirito di malcontento e disamore non era mai stato conosciuto prima nel cielo. Era un elemento del tutto nuovo, strano, misterioso e inspiegabile. Lucifero stesso al principio non capiva la vera natura dei suoi sentimenti; per un certo tempo aveva temuto di esprimere i sentimenti e le immaginazioni della sua mente... tuttavia non le respingeva. Egli non aveva idea fin dove la sua ribellione lo avrebbe portato. Per convincerlo del suo errore, si fece tutto lo sforzo che solo la saggezza e l'amore infinito potevano suggerire. Fu dimostrato che il suo disamore non aveva ragione d'essere, e gli fu fatto vedere quale sarebbe stato il risultato del persistere nella ribellione. Lucifero sapeva che era nell'errore. Egli vide che "giusto è l'Eterno in tutte le sue vie, e misericordioso in tutte le sue opere" (Salmo 145:17), che gli statuti divini sono giusti, e che doveva riconoscerli come tali davanti a tutto il cielo. VA 30 4 Se egli avesse voluto, si sarebbe salvato insieme agli altri angeli, perché non aveva ancora rinnegato totalmente la fedeltà a Dio. Benché avesse abbandonato la sua posizione di Cherubino Protettore, se fosse voluto ritornare a Dio, riconoscendo la saggezza del Creatore, e accontentandosi di occupare la posizione assegnatagli nel grande piano di Dio, Lucifero sarebbe stato reintegrato nella sua alta posizione. Era arrivato il momento di decidere, di fare una scelta definitiva; lui doveva sottomettersi completamente alla sovranità divina, o porsi in aperta ribellione. Per un istante egli fu disposto a ritornare sui suoi passi, e tornare a Dio, ma l'orgoglio non glielo permise. PP 39. Dio affronta la sfida di Satana VA 31 1 Nei concili celesti si decise che in base ai principi esistenti, il potere di Satana non doveva essere distrutto immediatamente. Il proposito di Dio era collocare tutte le cose su una base di eterna sicurezza. Bisognava dare del tempo a Satana affinché sviluppasse i principi che sarebbero stati il fondamento del suo governo. L'universo celeste doveva contemplare il risultato di questi postulati che Satana considerava superiori a quelli di Dio. Il sistema di Dio doveva essere contrastato col sistema di Satana. I principi corrotti del governo di Lucifero dovevano essere rivelati. Si doveva dimostrare che i principi della giustizia espresse nella legge di Dio sono immutabili, eterni e perfetti. RH 7 settembre 1897. VA 31 2 Gli angeli fedeli si presentarono al Figlio di Dio e gli comunicarono ciò che stava succedendo tra gli angeli. Trovarono il Padre che consultava il suo Figlio diletto, per determinare il modo in cui, per il bene degli angeli fedeli, finirebbe definitivamente l'autorità che Satana aveva assunto. Il potente Dio poteva scacciare immediatamente dal cielo questo grande ingannatore, ma per il momento questo non faceva parte del Suo piano. Avrebbe dato ai ribelli una giusta opportunità affinché misurassero la loro forza con la potenza di Suo Figlio e degli angeli leali. In questa battaglia ogni angelo avrebbe scelto da che parte stare e lo avrebbe manifestato davanti a tutti. 1 SP 21 Lucifero diventa Satana VA 32 1 Satana ... era determinato a fare di se stesso il centro di ogni autorità. Se non poteva essere la più alta autorità del cielo, sarebbe stato la più alta autorità in ribellione contro il governo del cielo. Sarebbe diventato il capo, per controllare e non per essere controllato. RH 16 aprile 1901. VA 32 2 Molti simpatizzanti di Lucifero erano disposti ad ascoltare i consigli degli angeli buoni e pentirsi del loro malcontento e recuperare la fiducia del Padre e del Suo amato Figlio. Allora, il potente ribelle dichiarò di conoscere la legge di Dio, e che se avesse dovuto sottomettersi all'obbedienza servile, sarebbe stato privato del suo onore e mai più gli sarebbe stata affidata la sua eccelsa missione. Egli affermò che sia lui che i suoi compagni erano andati troppo oltre per tornare indietro, e che era disposto ad affrontare le conseguenze, poiché non si sarebbe prostrato ad adorare servilmente il Figlio di Dio; che Dio non li avrebbe mai perdonati; e che dovevano riaffermare la loro libertà e conquistare con la forza la posizione e l'autorità che non gli era stata concessa volontariamente. 1SP 20,21. VA 32 3 Per quanto concerne Satana stesso, era vero che era andato troppo lontano nella sua ribellione per tornare indietro, mentre non era così per coloro, che erano stati accecati dai suoi inganni. Per loro, i consigli e le suppliche degli angeli leali aprivano una porta di speranza, e se avessero ascoltato gli avvertimenti, sarebbero scampati dal laccio di Satana. Ma permisero che l'orgoglio e l'amore per il loro leader, e il desiderio di libertà illimitata li dominassero completamente, e le suppliche amorevoli e la misericordia divina, alla fine furono rifiutate. PP 41 Gli angeli si presentano davanti al Padre VA 33 1 Tutto l'esercito celeste fu convocato davanti al Padre, affinché ogni caso fosse deciso. Satana manifestò con audacia il suo malcontento perché Cristo era stato preferito a lui. Egli, si alzò in piedi orgogliosamente e sostenne che doveva essere uguale a Dio e partecipare nei concili col Padre per conoscere i piani di Dio. In risposta, il Padre disse che i Suoi piani segreti li avrebbe rivelati solo a suo Figlio, e richiedeva che tutta la famiglia celeste incluso Satana, gli rendesse un'ubbidienza assoluta e indiscutibile; e che lui (Satana) si era dimostrato indegno di avere un posto in cielo. Allora, Satana esultando, indicò con allegrezza i suoi simpatizzanti, che erano circa la metà degli angeli, ed esclamò: "Tutti questi angeli sono con me, voi espellerete anche loro lasciando un vuoto simile nel cielo?" Poi aggiunse, che era disposto a resistere all'autorità di Cristo, e a difendere il suo posto in cielo con la forza del suo potere, forza contro forza. 1SP 22. VA 33 2 Il grande usurpatore continuò a giustificarsi fino alla fine della controversia in cielo. Quando venne a sapere che anche tutti i suoi seguaci, dovevano essere espulsi dalle dimore del cielo, il capo ribelle dichiarò audacemente il suo disprezzo per la legge del Creatore. Ribadì le sue asserzioni, che gli angeli non avevano bisogno di sottomissione, e che dovevano essere liberi di seguire la loro volontà, che li avrebbe diretti sempre in bene. Denunciò gli statuti divini come una restrizione della loro libertà, e dichiarò che l'obiettivo che lui perseguiva era assicurare l'abolizione della legge affinché, liberi da questo vincolo, gli abitanti del cielo potessero ottenere un grado di esistenza più elevato e glorioso. VA 33 3 Di comune accordo, Satana e i suoi angeli incolparono Cristo della loro ribellione, dichiarando che se non fossero stati rimproverati, non si sarebbero mai ribellati. GC 499, 500 VA 33 4 Satana e gli angeli che caddero con lui, conoscevano il carattere di Dio, la Sua bontà, la Sua misericordia, la Sua saggezza e l'eccellente gloria. Questo rese la loro colpevolezza imperdonabile. RH 24 febbraio 1874. ------------------------Capitolo 5 -- Gli angelli ribelli sono espulsi dal cielo la caduta di Adamo ed Eva Guerra nel cielo VA 35 1 Nelle corti celesti, Gesù fece di tutto per convincere Satana del suo terribile errore, finché il maligno e i suoi simpatizzanti, si ritrovano in aperta ribellione contro Dio. TDG 256. VA 35 2 Cristo, come Comandante del cielo, fu nominato per sedare la ribellione. RH 30 maggio 1899 VA 35 3 Poi ci fu guerra in cielo. Il Figlio di Dio, il Principe del cielo e i Suoi angeli entrarono in conflitto con l'arciribelle e i suoi alleati. Il Figlio di Dio e gli angeli fedeli prevalsero, e Satana e i suoi simpatizzanti furono espulsi dal cielo. 1SP 23. VA 35 4 Gli angeli s'impegnarono nella battaglia, Satana volle vincere il Figlio di Dio e quelli che erano sottomessi alla sua volontà. Ma gli angeli buoni prevalsero, e Satana coi suoi seguaci, fu espulso dal cielo. EW 146. Le conseguenze della ribellione VA 35 5 Satana si trovò in una nuova e strana condizione. La sua felicità era finita. Egli osservava i suoi seguaci, che una volta erano felici come lui, ora anche loro erano stati espulsi dal cielo. Tutto era cambiato. I volti che avevano riflesso l'immagine del loro Creatore, ora erano cupi e disperati. Tra di loro vi era una continua discordia e acerbe recriminazioni. Prima della loro ribellione queste cose erano sconosciute nel cielo. Satana considerò le terribili conseguenze della sua ribellione. Rabbrividì ed ebbe paura di dover affrontare un nuovo futuro e immaginare la fine di tutte queste cose. VA 36 1 Era arrivata l'ora di intonare canti di gioia e di lode a Dio e al Suo amato Figlio. Una volta Satana aveva diretto il coro celeste. Aveva dato la prima nota: poi tutti gli angeli si erano uniti a lui, e tutto il cielo aveva risuonato accordi gloriosi in onore del Padre e del Suo amato Figlio. Ora, invece di questi dolcissimi accordi, parole d'ira e discordia risuonavano nelle orecchie del grande ribelle... VA 36 2 Il momento dell'adorazione si avvicina, quando i santi e risplendenti angeli s'inchinano davanti al Padre. Mai più il ribelle si unirà al cantico celeste. Mai più s'inchinerà riverente e con santo timore alla presenza dell'Eterno.... Satana tremò nel contemplare la sua opera. La gioia era scomparsa. Egli meditava da solo sul passato, sul presente, e sui piani per il futuro. Tutto il suo possente essere tremava come se fosse scosso da una terribile tempesta. E mentre un angelo del cielo passava vicino, Satana lo chiamò e lo implorò per ottenere un colloquio con Cristo. Gli fu concesso. Allora, davanti al Principe del cielo Satana disse che si era pentito della sua ribellione e desiderava ottenere nuovamente il favore di Dio. Desiderava occupare il posto che Dio gli aveva assegnato prima, e rimanere sotto la Sua guida. VA 36 3 Vedendo la condizione di Satana, Cristo pianse, e comunicandogli la decisione del Padre gli disse che mai più sarebbe stato ricevuto in cielo.... I semi della ribellione erano ancora dentro di lui. VA 36 4 Quando Satana si convinse completamente che mai più avrebbe potuto recuperare il favore di Dio, manifestò la sua malvagità con maggior odio e ardente veemenza... E poiché non poteva entrare nelle coorti celesti, montò di guardia all'entrata stessa del cielo, per beffarsi degli angeli e cercare la lite con loro quando entravano e uscivano. 1SP 28-30. La creazione della terra e dell', umanità VA 37 1 Gli angeli fedeli si rattristarono per il destino di coloro che una volta erano stati i loro compagni di felicità e beatitudine. Tutto il cielo sentiva la loro perdita. Il Padre allora consultò Gesù, riguardo alla possibilità di compiere immediatamente il suo proposito nel creare l'uomo affinché abitasse la terra. ST 9 gennaio 1879. VA 37 2 Le più brillanti e le più eccelse "stelle del mattino" lodavano... la gloria di Cristo nella creazione e annunciavano la sua nascita con canti di gioia. ST 4 gennaio 1883 VA 37 3 Quando Dio formò la terra, formò le montagne, le colline e le pianure, e in mezzo ad esse scorrevano i fiumi e le correnti delle acque. La terra non era un'estesa pianura. Colline e montagne rompevano la monotonia del panorama; erano belle e regolari nella forma e non troppo alte e ripide come lo sono oggi. Gli angeli contemplavano e si rallegravano per le meravigliose e belle opere di Dio. 3SG 33. VA 37 4 Tutto il cielo dimostrò un profondo interesse e gioia nella creazione del mondo e dell'uomo. Gli esseri umani erano un ordine nuovo e distinto. RH 11 febbraio 1902. VA 37 5 Formata all'immagine di Dio, la famiglia umana, dopo gli angeli, è la più nobile delle creazioni di Dio. RH 3 dicembre 1908. VA 37 6 Il Signore....aveva dotato Adamo con poteri mentali superiori a quelli di qualsiasi altra creatura vivente, da Lui creata. La sua mente era poco inferiore a quella degli angeli. RH 24 febbraio 1874. VA 38 1 Non appena Dio creò il mondo per mezzo di Gesù Cristo, e pose Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden, Satana annunciò il suo proposito di conformare i progenitori dell'umanità alla sua stessa immagine. RH 14 aprile 1896. VA 38 2 Quando il Signore presentò Eva ad Adamo, gli angeli furono testimoni di quest'unione. HP 203 VA 38 3 Questa coppia senza peccato non indossava vestiti artificiali. Era rivestita da un alone di luce simile a quello degli angeli. ST 9 gennaio 1879 VA 38 4 Dio creò l'uomo alla Sua gloria, affinché dopo essere passato per la prova e l'afflizione, la famiglia umana potesse diventare una con la famiglia celeste. Il proposito di Dio era ripopolare il cielo con la famiglia umana. 1BC 1082. VA 38 5 Il vuoto prodottosi nel cielo per la caduta di Satana e i suoi angeli sarà riempito dai redenti del Signore. RH 29 maggio 1900. Adamo ed Eva nell', Eden VA 38 6 Tutto ciò che il Signore aveva creato, era perfetto nella sua bellezza, e non mancava nulla sulla terra per rendere felici Adamo ed Eva. Ciononostante, il Signore manifestò il Suo grande amore creando per loro un meraviglioso giardino. Una parte del loro tempo, sarebbe stato dedicato al compito piacevole di curare il giardino, e l'altro, nel ricevere le visite degli angeli e ascoltare le loro istruzioni e stare in felice meditazione. Il loro lavoro non era faticoso ma piacevole e stimolante. ST 9 gennaio 1879. VA 38 7 I santi angeli istruivano Adamo ed Eva riguardo ai loro compiti, e li informarono della ribellione e della caduta di Satana. 1SG 20. VA 38 8 Egli, (Adamo) stava davanti al Signore con tutta la forza della sua perfetta virilità, con tutti i suoi organi e le facoltà del suo essere completamente sviluppato e armoniosamente equilibrato Circondato dalla bellezza, conversava giornalmente con gli angeli. 2SP 88 VA 39 1 La legge di Dio esisteva ancor prima che l'uomo fosse creato. Fu adattata alla condizione degli esseri santi. Anche gli angeli erano governati da essa. ST 15 aprile 1886. VA 39 2 L'uomo doveva essere provato, e se sarebbe rimasto fedele e leale dopo il primo esame, non avrebbe dovuto subire altre tentazioni, sarebbe stato elevato all'altezza degli angeli, e rivestito d'immortalità. RH 24 febbraio 1874. Satana fa piani per provocare la caduta dell'uomo VA 39 3 (Satana) informò i suoi seguaci riguardo i suoi piani per separare da Dio il nobile Adamo e la sua compagna Eva. Se, in qualche modo li avrebbe indotti a disubbidire, il Signore avrebbe fatto qualcosa per perdonarli, allora, lui e tutti gli angeli caduti avrebbero avuto una buona possibilità per condividere con loro la misericordia di Dio. Se Adamo ed Eva avessero sbagliato, si sarebbero uniti a lui, poiché una volta trasgredita la legge di Dio, sarebbero diventati oggetto dell'ira divina, come Satana e i suoi compagni. La trasgressione li avrebbe posti in uno stato di ribellione, e Satana potendosi unire ad Adamo ed Eva avrebbe preso possesso del giardino di Eden e avrebbe stabilito lì la sua dimora. VA 39 4 Inoltre essi avrebbero avuto accesso all'albero della vita che si trovava in mezzo al giardino, la loro forza, pensavano, sarebbe diventata uguale a quella dei santi angeli, e neppure Dio stesso avrebbe potuto cacciarli da lì. Satana convocò una riunione per consultarsi con i suoi angeli maligni, ma non tutti erano pronti a unirsi per realizzare questo pericoloso e terribile piano. Allora Satana disse, che non avrebbe affidato a nessuno di loro la realizzazione di quest'opera, perché, sosteneva, che solo lui aveva sufficiente saggezza per portare avanti un'impresa così importante. Voleva che considerassero la questione mentre lui si sarebbe allontanato per esaminare da solo i suoi piani. VA 40 1 Satana, restò solo per perfezionare il piano che sicuramente avrebbe provocato la caduta di Adamo ed Eva. Egli rabbrividì al solo pensiero di far precipitare la santa e felice coppia nella miseria e nel rimorso che lui stesso doveva sopportare. VA 40 2 Sembrava indeciso: a volte fermo e risoluto, altre esitante e vacillante. I suoi compagni lo cercavano, perché era la loro guida, e per informarlo della decisione che avevano preso. Si unirono a Satana nei suoi piani e condivisero con lui le responsabilità e le conseguenze. VA 40 3 Satana scacciò i suoi sentimenti di disperazione e debolezza, e come loro leader, si fortificò e affrontò la questione, per fare tutto il possibile e sfidare l'autorità di Dio e di Suo Figlio. 1SP 31-33. VA 40 4 Egli dichiarò che avrebbe dimostrato davanti a tutti i mondi che Dio aveva creato, e davanti alle intelligenze celesti, che osservare la legge di Dio era impossibile. RH 3 settembre 1901. VA 40 5 Il Signore convocò la corte angelica allo scopo di adottare delle misure per evitare il male. Nel consiglio del cielo si decise di inviare degli angeli per avvertire Adamo che era in pericolo. Due angeli si affrettarono a visitare i nostri progenitori. ST 16 gennaio 1879. VA 40 6 I messaggeri celesti informarono Adamo ed Eva riguardo alla caduta di Satana e delle sue macchinazioni per distruggerli; spiegarono ampiamente la natura del governo divino, che il principe del male cercava di rovesciare. VA 40 7 Gli angeli avvertirono Adamo ed Eva di stare in guardia contro le astuzie di Satana, perché i suoi sforzi per sedurli sarebbero stati instancabili. E finché essi sarebbero rimasti fedeli a Dio, il maligno non avrebbe fatto loro alcun male, poiché se fosse stato necessario tutti gli angeli del cielo sarebbero stati inviati in loro aiuto. Se essi avessero costantemente respinto i suoi primi inganni, avrebbero potuto raggiungere la stessa sicurezza dei messaggeri celesti. Ma se cedevano alla tentazione, la loro natura si sarebbe corrotta a tal punto che non avrebbero più trovato la forza e la volontà di resistere a Satana. PP 52, 53. VA 41 1 Gli angeli avevano suggerito a Eva di stare attenta e di non allontanarsi da suo marito per nessuna ragione, perché avrebbe potuto incontrare l'angelo caduto. Se loro due si separavano, sarebbero stati in maggior pericolo, che se fossero stati insieme. Gli angeli gli raccomandarono di seguire scrupolosamente le istruzioni che Dio aveva dato loro riguardo all'albero della conoscenza del bene e del male. La loro sicurezza dipendeva solo dalla loro perfetta obbedienza, e l'avversario caduto non avrebbe potuto ingannarli. Dio non avrebbe permesso che Satana continuasse a tentare la santa coppia. Poteva avvicinarsi a loro solo davanti all'albero della conoscenza del bene e del male. VA 41 2 Adamo ed Eva assicurarono agli angeli che mai avrebbero disubbidito ai comandamenti di Dio, perché il loro più grande piacere consisteva nel fare la Sua volontà. Gli angeli si unirono a loro intonando santi accordi di armoniosa musica, e mentre i loro inni si elevavano nel giardino di Eden, Satana ascoltava la melodia di gioiosa adorazione rivolta al Padre e al Figlio. E udendo questa sublime musica, l'invidia, l'odio e la malvagità aumentavano in lui. Allora comunicò ai suoi seguaci il suo ardente desiderio di incitare (Adamo ed Eva) alla disubbidienza. 1SP 34,35. Satana parla a Eva attraverso un serpente VA 41 3 Per compiere la sua opera con successo, Satana scelse di impiegare come suo strumento il serpente, un travestimento che si addiceva perfettamente al suo scopo. Il serpente era la creatura più intelligente e più bella che si trovava sulla terra. Aveva le ali e mentre volava, apparivano di uno splendore eccezionale, di un colore che brillava come l'oro. PP 53. VA 42 1 Eva si allontanò dal marito mentre ammirava la bellezza della natura nella creazione di Dio, e si dilettava con i colori e la fragranza dei fiori, e la bellezza di alberi e arbusti. Essa rifletteva sulle restrizioni che Dio aveva stabilito, riguardo all'albero della conoscenza. Era contenta nel vedere la bellezza e i doni che il Signore aveva messo a loro disposizione. "Tutto questo ci è stato dato da Dio per gioire -- pensava Eva -- tutto è nostro, perché Dio ha detto: VA 42 2 "Mangia pure liberamente del frutto d'ogni albero del giardino, ma del frutto dell'albero del bene e del male non ne mangiare". Genesi 2:16,17 VA 42 3 Eva si avvicinò all'albero proibito, curiosa di sapere come la morte poteva nascondersi nel frutto di questo meraviglioso albero. Improvvisamente udì una strana voce e ne fu sorpresa: VA 42 4 "Come, Iddio vi ha detto: Non mangiate del frutto di tutti gli alberi del giardino"? Genesi 3: 1 VA 42 5 Eva non si era resa conto che nel pensare a voce alta aveva rivelato i suoi pensieri. Pertanto si meravigliò nell'ascoltare i suoi dubbi ripetuti da un serpente. RH 24 febbraio 1874 VA 42 6 Con parole dolci e gradevoli, e con voce melodiosa, (Satana) si rivolse alla meravigliata Eva, e lei rimase turbata nel sentire parlare un serpente. Egli lodò la bellezza e la leggiadria della donna, e a Eva ciò non dispiacque. Anzi, ne fu incantata, lusingata e infatuata. 1 SP 35,36 VA 43 1 Eva pensò che il serpente potesse conoscere i suoi pensieri, per cui egli doveva essere molto intelligente. E quindi alla domanda del serpente essa rispose: VA 43 2 "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete. Allora il serpente disse alla donna: Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che se voi ne mangerete, si aprirebbero i vostri occhi e diventerete come Dio, conoscendo il bene e il male". Genesi 3:2-5 VA 43 3 Qui, il padre della menzogna fece la sua affermazione in diretta contrapposizione alla Parola di Dio. Satana assicurò a Eva di essere stata creata immortale, e che non esisteva la ben che minima possibilità di morire. Poi aggiunse: VA 43 4 "No, non morirete affatto, ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s'apriranno, e sarete come Dio, avendo conoscenza del bene e del male"... Genesi 3:5 VA 43 5 Eva, pensò che vi era saggezza nelle parole del serpente.... osservava il frutto con grande desiderio, perché esso appariva molto gustoso. Il serpente lo mangiava con piacere. VA 43 6 Nella sua discussione col serpente, Eva aveva aggiunto un'espressione al mandato di Dio; Dio aveva detto ad Adamo ed Eva: VA 43 7 "...ma del frutto dell'albero del bene e del male non ne mangiare, perché se ne mangerete per certo, morirete". Genesi 2:17 VA 44 1 Ma Eva aggiunse: "non lo toccate, altrimenti morirete". Questa dichiarazione diede un vantaggio alla sottigliezza del serpente. RH 24 febbraio 1874. VA 44 2 Riferendosi all'albero, Satana dichiarò che loro avrebbero acquisito una sfera di esistenza più elevata, e avrebbero ampliato la loro sapienza. Aggiunse che lui stesso aveva mangiato di questo frutto proibito, e come risultato aveva acquisito il dono della parola. Insinuò che per egoismo il Signore non voleva che mangiassero del frutto, perché era geloso e aveva paura che essi s'innalzassero sino al suo livello. PP 54. VA 44 3 La curiosità di Eva cresceva. Invece di fuggire da quel luogo, restò lì per ascoltare il serpente. Sul momento Eva non realizzò la possibilità che il nemico caduto potesse utilizzare il serpente come medium. 1SP 36. VA 44 4 Con intenso interesse l'intero universo osservava questo conflitto che doveva decidere la situazione di Adamo ed Eva. Con quale attenzione gli angeli ascoltavano le parole di Satana, l'autore del peccato, mentre collocava le sue idee al di sopra dei comandamenti di Dio e cercava, mediante i suoi ragionamenti ingannevoli, di annullare l'effetto della legge di Dio! Con quanta ansia essi attendevano la reazione della santa coppia: se sarebbero stati ingannati dal tentatore e avrebbero ceduto ai suoi stratagemmi... VA 44 5 Satana rappresentò Dio come un ingannatore, come qualcuno che desidera privare le sue creature di un dono più elevato. Gli angeli ascoltarono questa dichiarazione di Satana con tristezza e stupore, mentre addossava i suoi miserevoli attributi come parte del carattere di Dio. Tuttavia, Eva non inorridì nell'ascoltare queste false accuse contro il santo e supremo Dio. Se lei avesse... ricordato tutte le dimostrazioni del suo amore, se sarebbe fuggita vicino a suo marito, si sarebbe potuta salvare dalla tentazione del maligno. ST 12 maggio 1890. VA 45 1 Il tentatore raccolse il frutto e lo porse a Eva. Lei lo prese in mano. "Ora bene -- disse il tentatore - ti è stato detto di non toccare e di non mangiare, perché se lo farai per certo, morirai" le disse ancora che anche se lei avesse mangiato il frutto, non le sarebbe capitato nulla di male, del resto lei lo aveva toccato e non gli era successo niente, e aggiunse ancora "...ma Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri si apriranno, e sarete come Dio, avendo conoscenza del bene e del male..." (Genesi 3: 5) Eva si fece più audace, non pensava di dare un dispiacere al Signore. Le parve che le parole del tentatore fossero sagge e giuste. Mangiò quindi il frutto e sì sentì felice, perché il suo sapore era delizioso, e s'immaginò che stava sperimentando in se stessa i suoi straordinari effetti. 1SP 38. VA 45 2 Non vi era nulla di velenoso nel frutto dell'albero della conoscenza, nulla che potesse causare la morte nel mangiarlo. L'albero era stato collocato nel giardino per provare la loro lealtà a Dio. ST 13 febbraio 1896. Eva mangia il frutto e tenta Adamo VA 45 3 Eva mangiò il frutto e le sembrò di sentire una forza vivificante e immaginò di entrare in una sfera superiore dell'esistenza... Non sentì alcun strano effetto, nulla che potesse indicare la vicinanza della morte.... Anzi, era proprio così come il serpente aveva detto, cominciò a sperimentare una sensazione piacevole... Essa immaginava che questa sensazione era la stessa che provavano gli angeli. 3T 72. VA 45 4 Dopo aver mangiato il frutto, Eva s'immaginò di sentire dentro di lei il potere vivificante di una nuova ed elevata esistenza come risultato dell'influenza stimolante del frutto proibito. Mentre era alla ricerca del marito con le mani piene di frutta, Eva si trovava sotto l'effetto di un'innaturale e strana eccitazione. Raccontò al marito il saggio discorso del serpente e volle condurlo presso l'albero della conoscenza. Gli disse che aveva mangiato il frutto, e che invece di sperimentare una sensazione di morte, aveva provato una piacevole sensazione. Mangiando il frutto, essa disobbedì a Dio, e divenne un mezzo potente per provocare la caduta di suo marito. 1SP 38, 39. VA 46 1 Un'espressione di tristezza e preoccupazione apparve sul viso di Adamo. Restò attonito e si allarmò. Alle parole di Eva egli rispose che questa doveva essere l'opera del nemico contro la quale erano stati avvertiti, e che secondo la sentenza del Signore essa doveva morire. In risposta Eva invitò il marito a mangiare il frutto, ripetendo le parole del serpente, che non sarebbero morti. E che le parole del serpente dovevano essere vere, perché non aveva percepito alcuna maledizione divina nei suoi riguardi. VA 46 2 Adamo comprese che la sua compagna aveva trasgredito il comandamento del Signore, disprezzando l'unica proibizione che gli era stata sottoposta come una prova di fedeltà e amore. Nella sua mente ci fu una terribile lotta. Egli si sentiva colpevole perché aveva permesso a Eva di allontanarsi da lui. Ma ora, l'errore era stato commesso, doveva separasi dalla sua compagna che gli aveva arrecato tanta gioia. Che cosa poteva fare? Decise di condividere la sua sorte, se lei doveva morire, lui sarebbe morto con lei. Dopo tutto, ragionava Adamo, forse le parole del serpente erano vere? Eva stava davanti al marito, bella e apparentemente innocente, come prima della disobbedienza. Le esprimeva maggior amore di prima. Nessun segno di morte si notava in lei, e così decise di affrontare le conseguenze. Afferrò il frutto e lo mangiò velocemente. VA 46 3 Dopo la sua trasgressione, Adamo, in un primo momento immaginò di essere entrato in una sfera superiore della sua esistenza. Me ben presto il pensiero del peccato, lo riempì di terrore. L'aria nel giardino che fino a poco fa aveva una temperatura mite e uniforme, ora sembrava raffreddarsi. La coppia sentì freddo in tutto il corpo. L'amore e la pace che avevano goduto ora erano spariti, e al suo posto provarono un senso di colpa, paura del futuro e la nudità dello spirito. PP 56,57. VA 47 1 Satana esultava per questo successo. Aveva tentato la donna affinché diffidasse di Dio e dubitasse della Sua saggezza, e aveva cercato di intromettersi nei suoi onniscienti piani. Inoltre, attraverso Eva, aveva provocato la caduta di Adamo, che, come conseguenza del suo amore per Eva, disubbidì al comandamento di Dio e cadde insieme con lei. 1SP 42. VA 47 2 Satana, l'angelo caduto, aveva dichiarato che nessuno poteva osservare la legge di Dio, e indicò la disobbedienza di Adamo come prova delle sue dichiarazioni. ST 10 aprile1893. VA 47 3 Satana, si vantò orgogliosamente che il mondo che Dio aveva creato era il suo dominio. Aveva conquistato Adamo, il sovrano del mondo, e ora tutti gli esseri umani sarebbero stati i suoi sudditi. Possedeva l'Eden e avrebbe stabilito lì il suo trono come monarca del mondo. RH 24 febbraio 1874. Il Concilio di Pace VA 47 4 La notizia della caduta dell'uomo si era diffusa in tutto il cielo -- tutte le arpe tacquero. A causa del profondo dolore, gli angeli si tolsero le loro corone. Tutto il cielo era in tensione. lSP42. VA 47 5 Fu convocato un consiglio tra Padre e Figlio per decidere che cosa bisognava fare con i due colpevoli. 3SG 44. VA 47 6 L'ansietà degli angeli sembrava molto viva mentre Gesù conversava col Padre. Per tre volte restò avvolto nella splendente luce che circondava il Padre. La terza volta si scostò dal Padre, e fu possibile vedere la sua persona.... Allora Gesù informò gli angeli che era stata trovata una soluzione per salvare l'uomo caduto; che aveva interceduto col Padre e che si era offerto di sacrificare la Sua vita come prezzo di riscatto, prendendo la sentenza di morte su sé stesso, perché solo attraverso Lui l'uomo poteva trovare il perdono. VA 48 1 In un primo momento gli angeli non si rallegrarono. Il loro Comandante non aveva celato nulla davanti a loro, anzi, presentò a tutti il piano della salvezza preparato per l'uomo caduto. Gesù disse, che avrebbe lasciato la Sua gloria in cielo, per scendere sulla terra come uomo, e che infine una volta compiuta la Sua missione come Maestro, sarebbe stato consegnato nelle mani degli uomini, per soffrire ogni crudeltà e tormento che Satana e i suoi angeli malvagi avrebbero ispirato agli uomini, che sarebbe morto della più crudele delle morti, appeso tra cielo e terra come un peccatore colpevole, che avrebbe dovuto subire terribili ore di agonia, dalla quale gli stessi angeli avrebbero nascosto i volti, poiché non potevano tollerarne lo spettacolo... VA 48 2 Gli angeli si prostrarono davanti a Gesù offrendo le loro vite. Gesù rispose che solo con la Sua morte avrebbe potuto salvarne molti, che la vita di un angelo non poteva pagare il debito. Solo e unicamente la Sua vita sarebbe stata accettata dal Padre come riscatto per il peccatore. EW 149-150 VA 48 3 Gli angeli temevano che (Adamo ed Eva) cogliendo il frutto dall'albero della vita per mangiarlo, sarebbero potuti diventare dei peccatori immortali. Ma Dio disse loro che i peccatori sarebbero stati espulsi dal giardino. Immediatamente gli angeli furono incaricati di sorvegliare la via d'accesso all'albero della vita. 1SG-22. VA 48 4 Gli angeli che erano stati incaricati di custodire Adamo nella sua dimora edenica, prima della sua trasgressione e della sua espulsione, furono incaricati ora di sorvegliare la via verso l'albero della vita. RH 24 febbraio 1874. VA 48 5 Quando Adamo ed Eva si resero conto di quanto grande e sacra era la legge di Dio, e che la trasgressione della legge richiedeva un sacrificio tanto costoso per salvarli dalla rovina insieme alla loro progenie, pregarono che gli fosse permesso di morire o che la loro discendenza sperimentasse il castigo della loro trasgressione, prima che l'amato Figlio di Dio facesse un sacrificio così grande.... VA 49 1 Adamo fu informato che la vita di un angelo non poteva pagare questo debito. La legge di Yehovah, fondamento del governo del cielo e della terra, era sacra com'è sacro Dio stesso; e per questo motivo Dio non poteva accettare la vita di un angelo come sacrificio per la trasgressione dell'uomo. VA 49 2 Il Padre non poteva abolire né modificare un solo precetto della Sua legge solo per adattarla alla condizione caduta dell'essere umano. Ma il Figlio di Dio, che insieme al Padre aveva creato l'uomo, poteva offrire per lui un'espiazione che il Signore poteva accettare. VA 49 3 Quando Adamo, secondo le indicazioni speciali di Dio, presentò un'offerta per il peccato, per lui fu una cerimonia molto dolorosa. Egli doveva prendere una vita che solo Dio poteva dare, e offrirla per il peccato. Questa era la prima volta che Adamo era alla presenza della morte. Nel contemplare la vittima sanguinante nelle contorsioni della sua agonia, fu indotto a guardare con fede al Figlio di Dio, che prefigurava questa vittima, e che moriva come sacrificio in favore dell'uomo. 1SP 50-53. Adamo ed Eva espulsi dall'Eden VA 49 4 Adamo ed Eva furono informati che dovevano andarsene dalla loro dimora edenica.... A causa della loro condizione peccaminosa, non era sicuro che restassero nel giardino di Eden, poiché avrebbero avuto accesso all'albero della vita. 1SP 44. (Adamo ed Eva) supplicarono ferventemente Dio di poter restare nella dimora della loro innocenza e gioia. Confessarono di aver perduto ogni diritto a quella felice dimora, e promisero che in futuro avrebbero mantenuto una totale obbedienza al Signore. Ma gli fu risposto che la loro natura era diventata contaminata dal peccato, e per questa ragione, non avevano più la stessa forza di prima e avendo aperto la porta a Satana, non sarebbero stati capaci di resistere alle tentazioni. Nella loro innocenza avevano ceduto alla tentazione, ora, nello stato di cosciente colpevolezza, avrebbero avuto meno forza per mantenere la loro integrità. Con umiltà e indicibile tristezza salutarono per sempre la loro bella dimora e andarono ad abitare fuori dal paradiso, nella terra, dove riposava la maledizione del peccato. PP 61. VA 50 1 I santi angeli furono mandati a condurre la coppia disobbediente fuori dal giardino, mentre altri angeli custodivano l'accesso verso l'albero della vita. Ognuno di questi potenti angeli teneva nella mano destra una scintillante spada. 3SG 45. VA 50 2 Angeli potenti, con raggi di luce che sembravano spade infuocate che si muovevano in ogni direzione, furono posti come sentinelle per evitare che Satana o la coppia colpevole avessero accesso all'albero della vita. RH 24 febbraio 1874. VA 50 3 Il piano ben tracciato da Satana consisteva nell'indurre la coppia a disubbidire a Dio, essi avrebbero ricevuto la sua disapprovazione e allora i due si sarebbero serviti dell'albero della vita per continuare a vivere eternamente nel peccato. Ma i santi angeli furono inviati per chiudere l'accesso all'albero della vita. Intorno a questi angeli sorgevano dei raggi di luce che si muovevano in tutte le direzioni e avevano l'aspetto di scintillanti spade. 1SP 44. VA 50 4 Dopo la caduta, Satana ordinò ai suoi angeli di fare uno sforzo particolare per fomentare la credenza dell'immortalità naturale dell'uomo. Dopo che furono indotti a credere in questo errore, li convinse che il peccatore d'ora in poi avrebbe vissuto in un'eterna miseria. 4SP 354. ------------------------Capitolo 6 -- Gli angeli prima e dopo il diluvio Ulteriore spiegazione del piano di salvezza VA 51 1 Dopo l'espulsione dall'Eden, gli angeli erano in comunicazione con la coppia caduta. I due furono informati che era stato preparato un piano di salvezza; la razza umana aveva la possibilità di essere redenta. 3 SG 52. VA 51 2 Gli angeli informarono Adamo che la loro trasgressione aveva portato la morte e la rovina nel mondo, e che la vita e l'immortalità sarebbero state ripristinate attraverso il sacrificio di Gesù Cristo. 1 SP 51. VA 51 3 Il giardino dell'Eden rimase sulla terra ancora per molto tempo dopo che l'uomo fu espulso dai suoi piacevoli sentieri. Dopo molto tempo, alla razza caduta fu permesso di contemplare da lontano la dimora dell'innocenza, il suo ingresso era sbarrato dalle sentinelle celesti. PP62 Il culto celebrato di fronte alla porta dell'Eden protetta dai cherubini VA 51 4 Al cancello del paradiso, guardato dai cherubini, si manifestava la gloria di Dio, e fu proprio qui dove i primi adoratori costruirono i loro altari e presentarono i loro sacrifici. Lì Caino e Abele portarono i loro sacrifici e Dio accondiscese a parlare con loro. Gli scettici non potevano negare l'esistenza dell'Eden, perché esso era ben visibile, solo il suo accesso era impedito dalle sentinelle angeliche che lo custodivano. L'ordine della creazione, di cui il giardino era oggetto, e la storia dei due alberi così strettamente legata al destino dell'uomo, sono dei fatti indiscutibili. L'esistenza e la suprema autorità di Dio, e l'obbligo della sua legge, erano verità che nessuno poté mettere in discussione mentre Adamo era in vita. PP 83, 84. VA 52 1 Per quanto concerne il piano di salvezza, Caino e Abele furono istruiti a questo proposito. Fu richiesto loro che mettessero in pratica un sistema basato sull'umile ubbidienza , e che manifestassero il rispetto verso Dio, la loro fede e la loro dipendenza nel Redentore promesso, attraverso il sacrificio dei primogeniti del gregge e la presentazione solenne di sé stessi insieme al sangue come olocausto a Dio. Caino non era disposto a seguire rigorosamente il piano di obbedienza e procurarsi un agnello per offrirlo con i frutti della terra. Egli, ignorando la richiesta del Signore, gli offrì semplicemente i frutti della terra. VA 52 2 Abele consigliò al fratello di non presentarsi davanti al Signore senza il sangue dei sacrifici. Ma Caino essendo il fratello maggiore, non gli diede ascolto. VA 52 3 Abele, prese i migliori primogeniti del suo gregge, secondo la richiesta del Signore, e con umile riverenza nella piena fiducia nella venuta del Messia, presentò a Dio la sua offerta. Dio l'accettò. Una luce proveniente dal cielo consumò l'offerta di Abele. Caino non vide nessuna manifestazione che la sua offerta fosse stata accettata. Si adirò contro il Signore e contro a suo fratello. Dio mandò un angelo a parlargli. Questi gli domandò il motivo della sua ira, e lo informò che se lui avesse seguito le istruzioni che Dio gli aveva dato, il Signore avrebbe accettato e apprezzato la sua offerta. Ma se non si sarebbe sottomesso umilmente ai piani di Dio, e non credeva né gli ubbidiva, l'offerta non sarebbe stata accettata. L'angelo disse a Caino che non vi era ingiustizia da parte di Dio, né favoritismo verso Abele, ma che come conseguenza del suo peccato e della sua disubbidienza al comandamento di Dio, non poteva accettare la sua offerta; ma se avrebbe operato bene, sarebbe stato accettato dall'Altissimo.... Ma anche dopo essere stato fedelmente istruito, Caino non si pentì... Spinto dalla sua gelosia e dal suo odio contese con Abele e lo coprì di rimproveri... Mentre Abele giustificava il piano di Dio, Caino si arrabbiò, e il suo odio crebbe contro Abele finché in un momento d'ira lo uccise. 3SG47-49. Adamo e gli angeli istruiscono il popolo antidiluviano VA 53 1 I vantaggi che ebbero gli uomini dell'epoca antidiluviana per acquisire la conoscenza di Dio per lo studio della Sua opera non è mai stata eguagliata. Lontano dall'essere un'era di oscurità religiosa, fu un'epoca di grande luce. Tutto il mondo ebbe l'opportunità di riceve istruzioni da Adamo, e quelli che temevano il Signore ebbero anche Cristo e gli angeli come loro Maestri. PP 83. VA 53 2 In quei giorni (prima del diluvio) gli uomini vivevano circa mille anni, e gli angeli li visitavano con istruzioni dirette da Cristo. 1SM-230. Enoc VA 53 3 Enoc ascoltò dalle labbra di Adamo la dolorosa storia della caduta e la preziosa storia della condiscendente grazia di Dio, offerta nel dono di suo Figlio come Redentore del mondo. Enoc credette e confidò in essa. Egli era un uomo santo, serviva il Signore con tutto il cuore. Nel vedere la corruzione della famiglia umana, decise di separarsi dai discendenti di Caino, rimproverandoli per la loro grande malvagità. Il suo spirito era tormentato nel vedere come loro calpestavano l'autorità di Dio. Scelse di separarsi da loro per trascorrere la maggior parte del tempo in solitudine, nella riflessione e nella preghiera. Sperava in Dio e pregava per conoscere meglio la Sua volontà e compierla. Il Signore parlava con Enoc attraverso i Suoi angeli, e gli dava le Sue istruzioni. Dio informò Enoc che non avrebbe conteso con la ribellione degli uomini per sempre, e che il Suo proposito era di distruggere la razza peccatrice con il diluvio. VA 54 1 Il Signore condivise pienamente con Enoc il Suo piano di Salvezza, e mediante lo Spirito di Profezia lo condusse attraverso le generazioni che sarebbero vissute dopo il diluvio, e gli mostrò i grandi eventi legati alla seconda venuta di Cristo e la fine del mondo. VA 54 2 Enoc s'interrogava riguardo allo stato dei morti. Egli s'immaginava che il giusto e l'empio sarebbero periti nella polvere della terra, non poteva percepire la vita dei giusti al di là della tomba. VA 54 3 Durante una visione profetica egli fu istruito riguardo al sacrificio del Figlio di Dio per l'uomo, e il Suo ritorno sulle nuvole del cielo accompagnato da miriadi di angeli, per ridare la vita ai giusti morti e riscattarli dalla tomba. VA 54 4 Enoc, ripeté fedelmente alla gente tutto quello che gli era stato rivelato dallo Spirito di Profezia. Alcuni credettero alle sue parole e si separarono dalla loro empietà per temere e adorare l'Altissimo. ST 20 febbraio 1879 VA 54 5 Enoc, sceglieva certi periodi per separarsi, e non desiderava che la gente lo incontrasse, poiché interrompeva la sua santa meditazione e comunione con Dio. Questo suo allontanamento dalla società non significava che voleva abbandonare completamente coloro che lo amavano e che desideravano ascoltare le sue sagge parole. Tantomeno si separava completamente dai corrotti. S'incontrava con i buoni e i malvagi, e cercava di convertire gli empi dalle loro vie malvagie. 3SG 56. VA 54 6 Enoc cresceva sempre di più nella spiritualità attraverso la comunione con Dio... Il Signore amava Enoc, perché gli era fedele, e perché aborriva l'iniquità, e anche perché cercava con fervore la conoscenza celeste per compiere alla perfezione la volontà divina. Egli desiderava unirsi ancor di più strettamente a Dio, e a chi lo temeva, lo adorava, lo riveriva e lo rispettava. Il Signore non poteva permettere che Enoc morisse come gli altri uomini, e per questa ragione inviò i suoi angeli perché lo rapissero senza sperimentare la morte. Enoc fu ritirato dalla presenza dei giusti e degli empi. Quelli che lo amavano, credettero che il Signore lo avesse portato in qualche luogo dove lui soleva ritirarsi, ma dopo averlo cercato diligentemente senza trovarlo, informarono che non stava da nessuna parte, poiché Dio se l'era preso. ST 20 febbraio 1879 VA 55 1 I carri fiammeggianti di Dio furono inviati per cercare questo sant'uomo e condurlo in cielo. RH 19 aprile, 1870. VA 55 2 Il Signore mi mostrò una visione di altri mondi. Mi furono date delle ali, e un angelo mi accompagnò dalla città verso un luogo luminoso e glorioso. Poi fui trasportata in un mondo che aveva sette lune, e lì vidi l'anziano Enoc, che era stato traslatato. Sul suo braccio destro portava una palma gloriosa, e in ognuna delle sue foglie vi era scritto: "VITTORIA". Sulla sua testa c'era una brillante ghirlanda bianca con foglie, al centro di ognuna delle foglie stava scritto "PUREZZA". Intorno alla ghirlanda vi erano pietre preziose di vari colori che brillavano più delle stelle, e riflettevano il loro fulgore sulla scritta e la magnificavano. Dietro la sua testa c'era un fiocco che avvolgeva la corona e su questo nastro vi era scritto "SANTITÀ". Sopra la ghirlanda c'era una bella corona che brillava più del sole. Gli chiesi se questo fosse il luogo dov'era stato trasportato dalla terra, e lui mi rispose: "No, la città è la mia casa, ed io sono venuto qua per visitare questo posto". EW-39,40. VA 55 3 Enoc rappresenta chi rimane sulla terra ma che saranno presi in cielo senza dover passare per la morte; e che vivranno in mezzo ai pericoli degli ultimi giorni, saranno circondati dalla corruzione, dalla viltà, dall'iniquità, e dal peccato, ciononostante si manterranno puri. VA 56 1 Anche noi possiamo vivere come ha vissuto Enoc. Sono stati provvisti dei mezzi per noi, ossia... angeli di Dio che eccedono in forza, sono inviati in aiuto di quelli che devono ereditare la salvezza. Quando questi angeli vedono che facciamo tutto il possibile per essere vincitori, essi faranno la loro parte, e la loro luce splenderà sopra di noi, per dissipare l'influenza degli angeli malvagi che ci circondano. Creano una muraglia come di fuoco intorno a noi. RH 19 aprile 1870. Noè VA 56 2 Coloro che vissero ai giorni di Noé e di Abramo erano simili agli angeli in forma, grazia e forza. Da allora, ogni generazione è diventata sempre più debole. 1SG 69. VA 56 3 Più di cento anni prima del diluvio, il Signore mandò un angelo a Noé per dirgli che non poteva più tollerare la corruzione del genere umano. Tuttavia Egli non voleva che ignorassero il suo proposito. Il Signore volle istruire Noè per trasformarlo in un fedele predicatore, per avvertire il mondo dell'imminente distruzione, affinché gli abitanti della terra non avessero scuse. Poi, furono inviati degli angeli per riunire nei boschi e campi gli animali che Dio aveva creato. 1SP 69, 72. VA 56 4 Gli angeli cercarono gli animali, e questi li seguirono a due a due maschi e femmina, degli animali impuri un paio, e degli animali puri, sette paia, maschi e femmine. 3SG 67. VA 56 5 Tutto era pronto per chiudere l'arca, cosa che Noè non poteva fare dall'interno. La moltitudine beffarda che circondava l'arca vide un angelo che discese dal cielo rivestito di uno splendore simile al fulmine. Chiuse la porta massiccia dall'esterno e riprese di nuovo il suo viaggio verso il cielo. 1SP 72. Il diluvio VA 57 1 Nonostante la solenne dimostrazione del potere di Dio (gli antidiluviani) che avevano contemplato, accade un raro evento, ossia, tutti gli animali venivano dai boschi e dai campi in direzione dell'arca, e l'angelo di Dio disceso dal cielo rivestito di luce e terribile maestà per chiudere la porta, gli empi indurirono i loro cuori e continuarono a divertirsi e a beffarsi delle manifestazioni del potere divino. L'ottavo giorno tutto cambiò. Il cielo si oscurò, e la pioggia cominciò a cadere con una potenza inaudita su di loro. Questo era un evento che nessuno aveva mai visto prima d'ora. La tormenta aumentò i getti d'acqua cadevano sulla terra con una violenza indescrivibile, lanciando rocce massicce in aria a cento metri d'altezza, per poi cadere ed essere seppellite nelle viscere della terra. La violenza della tempesta cresceva di ora in ora, come se le cateratte del cielo si fossero aperte. I lamenti della gente che aveva disprezzato l'autorità di Dio si mescolavano con la furia degli elementi. Gli alberi, le case, le rocce e la terra erano scagliate in ogni direzione. Il terrore degli uomini e delle bestie era indescrivibile. Anche Satana in persona, che fu costretto a restare in mezzo alla furia degli elementi, temette per la sua vita.... L'arca avanzava con sicurezza. Alcuni angeli molto forti la guidavano e la proteggevano da ogni pericolo. La sua preservazione in ogni istante di quella terribile tempesta di quaranta giorni e quaranta notti fu un miracolo dell'Onnipotente. 1SP 73-75. Dopo il diluvio VA 57 2 Noé e la sua famiglia osservavano ansiosamente la diminuzione dell'acqua. Il patriarca desiderava uscire dall'arca e camminare sulla terra ferma nuovamente. Allora inviò un corvo che uscì dall'arca e poi ritornò, non ricevendo l'informazione che desiderava decise di mandare una colomba, la quale non trovando dove posarsi, tornò all'arca. Dopo sette giorni la colomba uscì di nuovo, ma questa volta tornò con un ramoscello d'ulivo nel becco, e quando gli otto membri della famiglia videro il ramoscello si rallegrarono molto, poiché per lungo tempo erano rimasti al chiuso nell'arca. Ancora una volta un angelo venne ad aprire la porta dell'arca. Anche se Noé poteva rimuovere la parte superiore della chiusura, ma non poteva aprire quello che Dio aveva chiuso. Il Signore parlò a Noé attraverso l'angelo che aveva aperto la porta e ordinò alla sua famiglia di uscire dall'arca con tutti gli esseri viventi che vi erano in essa. VA 58 1 Quando Noé vide le potenti fiere che uscivano con lui dall'arca, temette per la sua famiglia, composta da solo otto persone, ebbe paura che venissero divorati. Ma il Signore inviò un angelo al suo servo con questo messaggio sicuro: VA 58 2 "Tutti gli animali della terra e tutti gli uccelli del cielo avranno timore di voi. Essi son dati in potere vostro con tutto ciò che striscia sulla terra e con tutti i pesci del mare. Tutto ciò che si muove ed ha vita vi servirà da cibo; ed io vi do tutto questo, come l'erba verde". 1SP 76,78,79 Genesi 9 : 2,3 I costruttori della torre di Babele VA 58 3 Alcuni dei discendenti di Noé ben presto cominciarono ad apostatare....alcuni non credevano nell'esistenza di Dio... Altri credevano che Dio esisteva.... I nemici di Dio, quotidianamente si sentivano rimproverati dal comportamento giusto e dalla vita pietosa di chi amava Dio, che l'obbedivano e lo glorificavano. Gli increduli si consultarono tra di loro e decisero di separarsi dai fedeli...Viaggiarono fino ad allontanarsi abbastanza da loro, e scelsero una grande pianura in cui abitare. Costruirono una città, e concepirono l'idea di edificare un'enorme torre che giungesse sino alle nuvole, per poter vivere insieme nella città e nella torre per non essere più dispersi. Pensavano di essere al sicuro in caso di un altro diluvio, poiché la torre che dovevano costruire si sarebbe costruita ad un'altezza superiore a quella raggiunta dalle acque del diluvio.... sarebbero diventati come dei e avrebbero governato la gente. VA 59 1 Esaltarono se stessi di fronte a Dio. Ma Lui non permise che completassero la loro opera. La torre aveva raggiunto già una grande altezza, quando il Signore mandò due angeli a confondere il loro operato.... Gli angeli confusero le loro lingue.... Poi non ci fu più armonia, non si poté più andare avanti con la costruzione. Gli uomini, arrabbiati gli uni con gli altri senza sapere a chi attribuire questo malinteso e le strane parole che udivano, abbandonarono l'opera, si separarono gli uni dagli altri e si sparsero su tutta la terra. Fino a quel momento, gli uomini parlavano una sola lingua. Un raggio del cielo, come un segno dell'ira divina, distrusse la parte superiore della torre scaraventandola a terra. 1SP 91-93. ------------------------Capitolo 7 -- Gli angeli nell'era patriarcale Abramo VA 60 1 Dio onorò grandemente Abramo, tanto che gli angeli del cielo lo accompagnavano e gli parlavano a tu per tu, come con un amico. PP138 VA 60 2 Il Signore comunicò la sua volontà ad Abramo mediante gli angeli. Cristo stesso gli apparve e lo informò dettagliatamente riguardo alle richieste della legge morale e la grande salvezza che doveva avvenire mediante il suo sacrificio. RH 29 aprile 1875. VA 60 3 «Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi, e con la vostra progenie dopo voi". Genesi 9:9 VA 60 4 Dopo la nascita di Ismaele, il Signore si manifestò nuovamente ad Abramo e gli disse: "E stabilirò il mio patto tra me e te, e la tua discendenza dopo di te nelle sue generazioni, per patto perpetuo" (Genesi 17:17). VA 60 5 Ancora una volta il Signore ripeté tramite i suoi angeli la Sua promessa di dare un figlio a Sara, e che lei sarebbe diventata la madre di molte nazioni. 1 SP 96 VA 60 6 Quando i giudizi di Dio stavano per cadere su Sodoma, Abramo era al corrente di questo, e divenne intercessore presso Dio per i peccatori. Il suo colloquio con gli angeli presenta anche un bellissimo esempio di ospitalità. VA 60 7 In un caldo giorno d'estate il patriarca stava seduto alla porta della sua tenda, contemplando il tranquillo panorama, quando vide avvicinarsi tre viaggiatori. Prima di arrivare alla sua tenda, i forestieri si trattennero, come per consultarsi riguardo la via che dovevano seguire. Senza aspettare che gli chiedessero alcun favore, Abramo si alzò rapidamente, e quando essi sembravano volgersi in tutt'altra direzione, si affrettò a raggiungerli e con la massima cortesia gli chiese di onorarlo trattenendosi nella sua casa per riposare. Con le proprie mani portò subito dell'acqua perché gli ospiti potessero lavarsi i piedi impolverati dal lungo viaggio. Lui stesso scelse gli alimenti per i viaggiatori, e mentre si riposavano al fresco dell'ombra, offrì loro del pane e altro cibo e si mantenne rispettosamente da parte, mentre partecipavano alla sua ospitalità. Abramo aveva visto nei suoi ospiti nient'altro che tre viaggiatori stanchi... Non immaginò che tra loro vi fosse Uno degno della sua adorazione. Dopo poco gli fu rivelata la vera natura dei messaggeri celesti che, nonostante stessero per compiere una missione punitiva, rivolsero all'uomo di fede parole di benedizione... VA 61 1 Abramo aveva onorato Dio, e il Signore lo onorò, rendendolo partecipe dei suoi consigli, e rivelandogli i suoi propositi.... Dio conosceva bene il grave peccato di Sodoma, Egli comunque si espresse alla maniera degli uomini in modo che la sua azione potesse essere considerata giusta. VA 61 2 Prima di condannare i trasgressori, voleva rendersi conto di persona della situazione, se essi avessero superato i limiti della misericordia divina, non ci sarebbe più stata possibilità di pentimento. PP 138,139. La distruzione di Sodoma e Gomorra VA 61 3 Due dei messaggeri celesti si allontanarono lasciando Abramo da solo con il Figlio di Dio. L'uomo di fede che sapeva con chi parlava intercedette in favore degli abitanti di Sodoma e con profondo rispetto e umiltà pregò: "Ecco, prendo l'ardire di parlare al Signore, benché io non sia che polvere e cenere"....Egli si avvicinò al messaggero celeste e ferventemente presentò la sua richiesta. Sebbene Lot abitasse a Sodoma, egli non partecipava all'empietà dei suoi abitanti. Abramo pensò che in quella città tanto popolosa ci dovessero essere altri adoratori del vero Dio. E considerando questo fatto, supplicò: VA 62 1 «Farai dunque perire il giusto insieme all', empio"? Lungi da te il fare tal cosa". .. Il Giudice di tutta la terra non farà Egli giustizia"? Genesi 18:23, 25 VA 62 2 Abramo non si accontentò di ripetere solo una volta la sua richiesta, ma insistette più volte, e poiché le sue preghiere venivano accolte, la sua audacia cresceva; questo lo indusse a continuare finché non ebbe ottenuto la garanzia che anche se ci fossero stati solo dieci giusti, la città sarebbe stata risparmiata. PP 139,140 Due angeli visitano Lot VA 62 3 Verso il tramonto due stranieri si avvicinarono alla porta della città. In apparenza, sembravano due semplici viandanti che volevano fermarsi per la notte. Nessuno riconobbe in loro i potenti messaggeri del giudizio divino: L'incurante folla di gaudenti non suppose minimamente che il trattamento che avrebbe riservato loro, quella stessa notte, avrebbe rappresentato l'apice delle colpe che avevano condannato la superba città. Solo un uomo si mostrò gentile e premuroso, invitandoli nella propria casa. Lot pur non avendoli riconosciuti, era abituato a essere cortese e educato: faceva parte della sua fede, degli insegnamenti che aveva imparato da Abramo. PP 158 VA 62 4 Gli angeli rivelarono a Lot lo scopo della loro missione dicendo: "Oggi, noi distruggeremo questo luogo, perché il grido contro i suoi abitanti è grande nel cospetto dell'Eterno". (Genesi 19:13) Gli stranieri che Lot aveva cercato di difendere promisero a loro volta di proteggerlo e di salvare tutti i membri della sua famiglia che avessero voluto fuggire da quella città corrotta. Allora Lot uscì per avvisare i suoi figli ripetendo loro le parole degli angeli: VA 63 1 "Levatevi, uscite da questo luogo, perché l'Eterno sta per distruggere la città". Genesi 19: 14 VA 63 2 Ma a quelle parole essi si misero a ridere, considerandolo un burlone e un superstizioso. Lot tornò a casa e raccontò ai suoi ospiti del suo fallimento. Allora gli angeli dissero: VA 63 3 "Alzati, prendi tua moglie e le tue figlie che si trovano qui, perché tu non perisca nel castigo di questa città". Genesi 19:15 VA 63 4 Ma Lot non partì subito. Profondamente triste e in preda al dubbio, egli attese. Gli angeli di Dio sapevano che così sarebbero morti tutti tra le rovine di Sodoma. Allora lo presero per mano, insieme a sua moglie e alle figlie, e lo condussero fuori città. Gli angeli li lasciarono lì per tornare a Sodoma, dove dovevano compiere la loro opera di distruzione, mentre un altro Essere si avvicinò a Lot... VA 63 5 Il Principe del cielo era al suo fianco, eppure egli implorava di avere salva la vita come se Dio, che aveva dimostrato tanto interesse e amore per lui, non volesse più proteggerlo. Avrebbe dovuto fidarsi completamente del messaggero divino, ponendo le sue decisioni e la sua vita nelle mani del Signore, senza dubitare minimamente. Ma come tanti altri, cercò di fare da sé.... VA 63 6 Ancora una volta fu ripetuto il solenne ordine di affrettarsi, perché la tempesta di fuoco non avrebbe tardato ancora per molto. Ma tra i fuggitivi qualcuno (la moglie di Lot) si fermò per contemplare la città ormai condannata e per questo divenne un monumento del giudizio divino. PP 158-161 Abramo messo alla prova VA 64 1 Abramo aveva quasi cent'anni quando Dio gli rinnovò la promessa di un figlio che sarebbe nato da Sara. La nascita di Isacco avvenne dopo una lunga attesa, durata un'intera vita, come coronamento delle più profonde speranze di Abramo e Sara e nelle loro tende regnava la felicità... Sara, vide nell'inclinazione turbolenta di Ismaele una fonte di discordia, per cui parlò ad Abramo chiedendo di allontanare Agar e Ismaele dall'accampamento. Il patriarca cadde in una profonda angoscia. Come avrebbe potuto mandar via Ismaele, suo figlio, che tanto amava? Prima di decidere invocò la guida divina. Mediante un santo angelo, il Signore gli ordinò di accontentare Sara. L'angelo gli fece una consolante promessa che, sebbene separato dalla casa del padre, Ismaele non sarebbe stato abbandonato da Dio, la sua vita sarebbe stata preservata e il ragazzo sarebbe diventato padre di una grande nazione. Abramo obbedì alla parola dell'angelo, anche se ciò apriva in lui una ferita, e con profondo dolore fece partire Agar e suo figlio. PP 146,147 VA 64 2 Dio voleva che Abramo diventasse il padre di coloro che sono fedeli, e in questo senso la sua vita è stata un modello per le generazioni successive. Tuttavia la sua fede non era perfetta. Per offrirgli la possibilità di crescere spiritualmente, Dio lo sottopose a un'altra prova, la più severa che un uomo sia stato chiamato ad affrontare. In una visione notturna gli fu chiesto di recarsi nella terra solitaria di Moriah, dove su una montagna che gli sarebbe stata indicata, avrebbe offerto suo figlio come olocausto. Nell'udire l'ordine di Dio, il cuore di Abramo si straziò dal dolore. E Dio disse: VA 65 1 "Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va nel paese di Moriah, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò". Genesi 22:2 VA 65 2 Isacco era la luce della sua casa, il conforto della sua vecchiaia, e sopratutto era l'erede delle benedizioni promesse... Satana insinuò in lui l'illusione di un errore, perché il comandamento divino imponeva di non uccidere: Dio non avrebbe potuto chiedergli ciò che a suo tempo aveva proibito. Uscendo dalla tenda, Abramo alzò lo sguardo e vide il cielo terso e luminoso e ricordò la promessa ricevuta quasi cinquant'anni prima, secondo la quale la sua discendenza sarebbe diventata numerosa come le stelle. Ma se ciò si doveva realizzare tramite Isacco, come avrebbe potuto ucciderlo? VA 65 3 Abramo fu tentato di credere che s'ingannava... Si ricordò degli angeli inviati per rivelargli il piano di Dio di distruggere Sodoma, e che gli promisero la nascita di un figlio Isacco. Allora si recò nel posto, dove aveva più volte incontrato i messaggeri celesti, sperando di incontrarli di nuovo e di ricevere qualche ulteriore indicazione; ma nessuno di loro venne in suo aiuto. PP 147, 148 VA 65 4 Per tutto il giorno aspettò la venuta di un angelo affinchè lo confortasse e lo benedicesse, oppure revocasse l'ordine di Dio.... ma non apparve alcun messaggero di misericordia. Il secondo giorno stava per terminare, arrivò un'altra notte e fu trascorsa in preghiera e nell'umiliazione. Allora il terzo giorno si mise in viaggio. ST 1 aprile 1875 VA 65 5 Giunti nel punto indicato, eressero l'altare e vi posero la legna. Poi con voce tremante, Abramo annunciò a suo figlio il messaggio divino. Con stupore e terrore il ragazzo conobbe il suo destino ma non oppose alcuna resistenza. Condivideva la fede di Abramo, e considerava un onore la possibilità di offrire la propria vita. Era giunto il momento: le ultime parole erano state pronunciate, le ultime lacrime erano state versate e l'ultimo abbraccio era stato dato. Il padre sollevò il coltello per uccidere il figlio, quando improvvisamente il suo braccio fu bloccato. Un angelo del Signore chiamò il patriarca e disse: "Abramo, Abramo! Egli rispose subito: "Eccomi"! Di nuovo si udì la voce: VA 66 1 "Non mettere la mano addosso al ragazzo, e non gli fare alcun male, poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non mi hai rifiutato il tuo figliuolo, l'unico tuo". Genesi 22:11-12 VA 66 2 Dio mandò Suo Figlio a morire tra le sofferenze e la vergogna. Gli angeli che videro l'umiliazione e la terribile angoscia del Figlio di Dio, non poterono intervenire, diversamente da quanto avvenne nel caso di Isacco. Nessuna voce gridò: "E' sufficiente"! Per salvare la razza umana caduta, il Cristo, il Re di gloria offrì la Sua vita. VA 66 3 Gli esseri celesti erano stati testimoni della scena in cui la fede di Abramo e la sottomissione di Isacco erano state messe alla prova... Abramo aveva dimostrato il limite della sua fede nelle promesse divine. Dio voleva che la lealtà del suo servitore risultasse evidente davanti al cielo intero, per dimostrare che solo una perfetta ubbidienza poteva essere accettata; in questo modo il piano della salvezza sarebbe stato più chiaro. Tutto il cielo costatò con meraviglia e ammirazione la ferma ubbidienza di Abramo e gioì per la sua fedeltà. Le accuse di Satana si dimostrarono false... VA 66 4 È stato difficile anche per gli angeli comprendere il mistero della redenzione, comprendere che il Signore del cielo, il Figlio di Dio doveva morire per l'uomo peccatore. Quando fu chiesto ad Abramo di sacrificare suo figlio, tutti gli esseri celesti furono coinvolti e osservarono con grande interesse e attenzione l'esecuzione di quell'ordine. Quando alla domanda di Isacco... VA 67 1 "dov'è l'agnello per l'olocausto"...Abramo rispose: "Dio stesso provvederà un agnello", e quando la mano del padre si alzò per colpire il figlio e infine il montone che Dio aveva procurato, fu offerto al posto di Isacco, il mistero della redenzione s'illuminò di una luce più intensa e anche gli angeli capirono più chiaramente il grande piano che Dio aveva previsto per la salvezza dell'uomo. PP 152, 154, 155 Il matrimonio di Isacco VA 67 2 Per Abramo, la scelta di una moglie per il figlio [Isacco] era una questione molto importante, egli era ansioso di trovare una donna che non lo avrebbe allontanato da Dio. VA 67 3 Isacco, aveva fiducia nella saggezza e nell'affetto del padre ed era contento di seguire i suoi consigli, credeva inoltre che la sua scelta sarebbe stata guidata da Dio stesso. I pensieri del patriarca si diressero verso i parenti di suo padre nella terra di Mesopotamia... Abramo affidò questo importante compito "al più anziano servitore" un uomo di esperienza, pio e saggio, che lo serviva fedelmente da molto tempo... VA 67 4 "L'Eterno, il Dio dei cieli -- gli disse - Chi mi ha fatto uscire dalla casa di mio padre e dalla terra della mia giovinezza... invierà davanti a te il Suo angelo". Il messaggero si avviò senza indugio verso Haran, città di Nahor, poi si fermò vicino al pozzo, dove le donne venivano ad attingere l'acqua. Ricordando le parole di Abramo, che Dio avrebbe mandato un angelo con lui, pregò intensamente per chiedergli di guidarlo. Nella famiglia del patriarca, egli era abituato a vedere continuamente manifestazioni di gentilezza, cortesia e ospitalità, e ora lui pregò che un atto di cortesia gli indicasse la fanciulla che il Signore aveva scelto. VA 68 1 La risposta alla sua preghiera non si fece attendere. Tra le donne che erano riunite al pozzo, i modi cortesi di Rebecca attirarono la sua attenzione. Quando ella si allontanò, lo straniero le andò incontro per chiederle dell'acqua dalla brocca che portava sulle spalle. La donna con gentilezza offrì l'acqua allo straniero, e si offrì di attingere altra acqua per i cammelli, come anche le figlie dei principi avevano l'abitudine di fare per le greggi e le mandrie del loro padre. Era questo il segno tanto desiderato.... VA 68 2 Abramo abitava a Beer-Sceba, e Isacco che si trovava con le greggi nel paese circostante, era tornato alla tenda di suo padre per attendere l'arrivo del messaggero che proveniva da Haran... "Isacco era uscito, sul far della sera, per meditare nella campagna; e alzati gli occhi guardò, ed ecco venire dei cammelli.... Il servo raccontò a Isacco tutte le cose che aveva fatto... E Isacco accompagnò Rebecca nella tenda di sua madre Sara, se la prese ed essa divenne sua moglie, ed egli l'amò". PP 171-173. Giacobbe ed Esau VA 68 3 Giacobbe ed Esaù, i figli gemelli di Isacco, presentano un contrasto sorprendente sia nella loro vita sia nel loro carattere. Questa diversità fu predetta dall'angelo di Dio prima della loro nascita. Quando in risposta alla preghiera di Rebecca l'angelo gli annunciò che avrebbe avuto due gemelli, gli rivelò anche la loro storia futura, dicendogli che ognuno sarebbe diventato il capo di una potente nazione, ma che uno di loro sarebbe stato più grande dell'altro, e che il più giovane di loro avrebbe avuto la supremazia.... VA 68 4 Isacco stabilì con chiarezza che Esaù essendo il maggiore, aveva il diritto alla primogenitura. Ma Esaù non amava la devozione né era incline alla vita religiosa.... VA 69 1 Rebecca ricordava le parole dell'angelo, e studiando con maggiore attenzione del marito il carattere dei due figli si convinse che la promessa dell'eredità divina era diretta a Giacobbe; ripeté a Isacco le parole dell'angelo, ma egli non cambiò idea: amava troppo il figlio maggiore. PP 177, 178. VA 69 2 Giacobbe era venuto a sapere dalla madre che secondo l'ordine divino il diritto di primogenitura sarebbe stato concesso a lui. Tutto ciò fece sorgere nel giovane un profondo desiderio dei privilegi che questo gli avrebbe conferito. Non desiderava le ricchezze del padre, ma il diritto alla primogenitura spirituale. VA 69 3 Un giorno Esaù, tornando dalla caccia, debole, stanco e affamato, vedendo che Giacobbe stava preparando del cibo, gliene chiese una porzione. Giacobbe che aveva sempre in mente lo stesso pensiero, ne approfittò e si offrì di saziare la fame di suo fratello in cambio della primogenitura. VA 69 4 "Ecco, io sto per morire, a che mi serve la primogenitura". "E Giacobbe gli diede del pane e della minestra di lenticchie". Genesi 25:31 VA 69 5 Così per un piatto di lenticchie egli rinunciò al suo diritto di primogenitura e lo confermò con un giuramento. VA 69 6 Giacobbe e Rebecca riuscirono a realizzare i loro piani, ma questo inganno portò loro solo difficoltà e tristezza. Dio aveva dichiarato che Giacobbe avrebbe ricevuto il diritto alla primogenitura; la sua parola sì sarebbe adempiuta al momento opportuno, se essi avessero agito con fede, affidandogli la possibilità di operare in loro favore. VA 69 7 Minacciato di morte dalla collera di Esaù, Giacobbe abbandonò la casa paterna come un fuggiasco.... Alla fine del secondo giorno di fuga era già lontano dalle tende di suo padre; si sentiva esiliato e riconobbe che tutti i suoi problemi erano una conseguenza del suo errore. Vittima della disperazione, quasi non osava pregare. Ma fu in questa terribile solitudine che avvertì, come mai prima, la necessità della protezione di Dio. Si umiliò profondamente e piangendo confessò il suo peccato, implorando un segno della protezione divina. Il Signore tuttavia non aveva dimenticato Giacobbe... pietosamente gli rivelò ciò di cui aveva bisogno: un Salvatore. Stanco del viaggio, il viandante si sdraiò sulla nuda terra e posò la sua testa su una pietra. Mentre dormiva, vide una scala luminosa e splendente, che collegava il cielo con la terra; gli angeli salivano e scendevano e in cima c'era il Signore della gloria, che dal cielo pronunciò queste parole: VA 70 1 "Io sono l'Eterno, l'Iddio d'Abramo tuo padre e l'Iddio d'Isacco". Genesi 28:13 VA 70 2 In questa visione, il piano di redenzione gli fu rivelato... La scala rappresenta Gesù, Colui che con i suoi meriti ha gettato un ponte fra Dio e l'uomo superando l'abisso aperto dal male, senza di lui, gli angeli non avrebbero potuto realizzare nessun contatto con gli uomini caduti. VA 70 3 Con una fede nuova e salda nelle promesse divine, rassicurato dalla presenza e dalla protezione degli angeli, Giacobbe continuò il suo viaggio "e andò nel paese degli Orientali". PP 178,179,180,183,184,188 VA 70 4 Nonostante Giacobbe avesse lasciato Paddan-Aram per ubbidire alle direttive divine, il viaggio di ritorno, lungo la strada percorsa vent'anni prima mentre fuggiva, non fu privo di difficoltà. La sua colpa era viva nella sua mente: aveva ingannato suo padre... Mentre il patriarca si avvicinava alla sua destinazione, il ricordo di Esau suscitava in lui tristi presagi.... ma il Signore ancora una volta, diede a Giacobbe un segno della sua protezione. PP 195 VA 70 5 Quando Giacobbe continuò il suo viaggio, gli angeli si presentarono. Vedendoli disse: "Questo è il campo di Dio" -- (Genesi 32:2) In sogno vide gli angeli di Dio accampati intorno a lui. 3 SG 127 VA 71 1 Direttamente davanti a lui, come se gli mostrassero la via, Giacobbe vide due compagnie di angeli celesti che lo guidavano e lo proteggevano. E vedendoli dalle sue labbra sgorgarono parole di lode ed egli esclamò: "Questo è il campo di Dio", e chiamò quel luogo Mahanaim, che significa due campi o due eserciti. ST 20 novembre 1879 VA 71 2 Tuttavia, Giacobbe pensò di dover fare qualcosa anche lui per assicurarsi la propria salvezza. Decise, infatti, di inviare dei messaggeri per porgere a Esau un saluto conciliante... Ma i servi ritornarono con la notizia che Esau gli veniva incontro con quattrocento uomini, e non aveva risposto al suo messaggio amichevole.... "Allora Giacobbe fu preso da gran paura e angoscia". Decise allora di dividere in due schiere la gente che era con lui, facendo in modo che se una fosse stata attaccata, l'atra avrebbe avuto l'opportunità di fuggire". VA 71 3 La sera, il gruppo raggiunse il torrente Jabbok, e Giacobbe mandò la sua famiglia sull'altra sponda del fiume. Aveva deciso di passare la notte in preghiera e desiderava essere solo con Dio. VA 71 4 Improvvisamente una mano robusta lo afferrò, Giacobbe pensò subito che un nemico volesse ucciderlo, e cercò di liberarsi dalla presa del suo aggressore. I due uomini lottarono nel buio e in silenzio. Giacobbe s'impegnò con tutte le sue forze, senza fermarsi neanche un momento. Mentre lottava per sopravvivere, un profondo senso di colpa oppresse il suo animo: tornarono in mente gli errori commessi. Essi lo separavano da Dio come una barriera. In quella terribile situazione si ricordò delle promesse divine e con tutto il cuore invocò il perdono. La lotta continuò fino all'alba, e quando lo straniero toccò l'anca di Giacobbe, la paralizzò di colpo. In quel momento il patriarca riconobbe il suo antagonista. Egli si accorse di aver lottato con un Messaggero celeste. Comprese perché, nonostante lo sforzo quasi sovrumano non fosse riuscito a vincere. PP 196,197 VA 72 1 Colui, che lottò con Giacobbe è chiamato "un Uomo". Osea lo identifica come "l'Angelo". Giacobbe di lui disse: "Ho veduto Iddio faccia a faccia, e la mia vita è stata risparmiata". Si dice anche che era forte e potente. Chi si era rivelato a Giacobbe era il Cristo, "l'Angelo del patto", si era presentato davanti a lui nella forma e con l'aspetto di un uomo. ST 20 novembre 1879 VA 72 2 "L'Angelo del patto" era Cristo, e lui si era rivelato a Giacobbe. Il patriarca pur sentendosi debole e provando un dolore acuto, non voleva lasciarlo andare... Egli voleva avere la certezza che i suoi peccati fossero stati perdonati... L'Angelo, mentre cercava di liberarsi gridava: "Lasciami andare, che spunta l'alba"; ma Giacobbe rispose: "Non ti lascerò prima che tu m'abbia benedetto". VA 72 3 Se questa dichiarazione fosse stata suggerita dall'arroganza, Giacobbe avrebbe perso subito la vita. In realtà la sua richiesta era una prova della consapevolezza della sua indegnità, della sua fiducia nell'autenticità del patto stabilito da Dio. Giacobbe "vinse l'Angelo e prevalse". (Osea 12:4) VA 72 4 Mentre Giacobbe lottava con l'Angelo, un altro Messaggero celeste fu inviato a Esaù. Egli vide in sogno suo fratello, che per vent'anni era vissuto lontano dalla casa paterna; vide il suo dolore mentre gli comunicava la morte della madre. Lo vide circondato e protetto dagli eserciti di Dio. Raccontò il sogno ai suoi soldati e ordinò di non fare alcun male a Giacobbe, perché il Dio di suo padre era con lui.... VA 72 5 L'esperienza di Giacobbe durante quella notte di lotta e di angoscia rappresenta la prova che dovrà sopportare il popolo di Dio prima della seconda venuta di Cristo. PP 197 -201 ------------------------Capitolo 8 -- Gli angeli ai tempi dell' esodo La nascita di Mosè VA 73 1 Col trascorrere del tempo, il grande uomo cui l', Egitto doveva tanto (Giuseppe), e la generazione benedetta dalla sua opera, discesero nel sepolcro. VA 73 2 "Or sorse sopra l', Egitto un nuovo re, che non aveva conosciuto Giuseppe. Egli disse al suo popolo: Ecco il popolo dei figli d', Israele è più numeroso e più forte di noi." Esodo 1:8-9. VA 73 3 Si ordinò.... che i bambini ebrei appena nati fossero messi a morte. Satana fu l', istigatore di questo piano. Sapeva che tra gli israeliti sarebbe nato un liberatore; e nell', indurre il re a uccidere i neonati, sperava di annullare il proposito divino.... VA 73 4 Mentre questo decreto era in vigore, ad Amram e Jochebed nacque un figlio... La madre cercò di nascondere il piccolo per tre mesi. Poi vedendo che non poteva più nasconderlo, preparò un canestro di giunchi, lo impermeabilizzò con pece e bitume e vi pose il piccolo quindi depose la cesta tra il canneto sulla riva del fiume. Non si attardò a restare lì per curare la cesta, perché ebbe paura di compromettere la vita del bambino e anche la sua, ma Miriam la sorella del bambino, restò lì vicino.... vigilando ansiosamente per vedere cosa ne sarebbe stato del suo fratellino. Ma lì vicino vi erano altri osservatori. Le preghiere ferventi della madre avevano affidato suo figlio alle cure di Dio; e invisibili angeli vigilavano sull', umile culla. Essi diressero il canestro verso il luogo, dove la figlia di Faraone stava facendo il bagno. La piccola cesta che galleggiava sull', acqua, richiamò la sua attenzione, e quando vide il bellissimo bambino, gli bastò una sola occhiata per capire tutto. Le lacrime del bambino risvegliarono la sua compassione e... decise di salvarlo adottandolo come suo figlio. PP 241-243 VA 74 1 Gli angeli, comunicarono agli anziani d', Israele che il tempo della loro liberazione era vicino e che Mosè era l', uomo che Dio avrebbe scelto per realizzare quest'opera. Gli angeli istruirono anche Mosè, dicendogli che era stato scelto dall', Eterno per porre fine alla schiavitù del suo popolo. VA 74 2 Mosè suppose che gli ebrei avrebbero ottenuto la libertà mediante la forza delle armi, e aspettava di dirigere la moltitudine ebrea verso l', esercito egiziano. PP 245 VA 74 3 Mosè rimase alla corte di Faraone fino all', età di 40 anni.... Un giorno, in una delle visite ai suoi fratelli, nel vedere che un egiziano colpiva un israelita, si avventò su di lui e lo uccise... e ... seppellì immediatamente il corpo sotto la sabbia.... Poi, Mosè fuggì nel paese di Madian... e dopo qualche tempo si sposò con una delle figlie di Jetro; lì al servizio di suo suocero come pastore di pecore, rimase per 40 anni. PP 246, 247 Mosè a Madian VA 74 4 Se gli occhi di Mosè si fossero aperti, avrebbe visto i messaggeri di Dio, angeli puri e santi, che lo guidavano amorevolmente, illuminando tutto intorno a lui con la loro luce. ST 19 febbraio 1880 VA 74 5 Mentre era dedito ai suoi doveri, vide un roveto i cui rami e fogliame ardevano senza consumarsi. Si avvicinò per vedere questa meraviglia, e una voce gli parlò tra le fiamme. Era la voce di Dio. Era chi nei tempi passati si era rivelato ai padri come l', Angelo del Patto. Mosè si spaventò moltissimo quando il Signore lo chiamò. Con labbra tremanti rispose: "Eccomi". Fu ammonito di non avvicinarsi al suo Creatore con quella familiarità immotivata: "Togliti i calzari dai piedi, perché il luogo sul quale stai è luogo santo.... Allora Mosè si coprì la faccia, perché aveva paura di guardare Dio" (Esodo 3:4-6). ST 26 febbraio 1880. VA 75 1 Con sua moglie e i suoi figli, Mosè si mise in viaggio verso l', Egitto.... Mentre si allontanava da Madian, Mosè ebbe una terribile e sorprendente manifestazione della sacralità del Signore. Gli apparve un angelo in forma minacciosa, come se lo volesse distruggere immediatamente. Non gli diede nessuna spiegazione; ma Mosè si ricordò che aveva trascurato una delle richieste di Dio, e, cedendo alla persuasione della sua sposa, aveva tralasciato di compiere il rito della circoncisione nel suo figlio minore. VA 75 2 Egli non aveva compiuto la condizione per poter dare a suo figlio il diritto di ricevere le benedizioni del patto di Dio con Israele... Sefora stessa, temendo per la vita di suo marito, realizzò lei stessa il rito, e allora l', angelo permise a Mosè di continuare la marcia. Nella sua missione davanti a Faraone, Mosè si espose a un grande pericolo; angeli celesti lo avrebbero protetto impedendo che egli fosse ucciso a patto che non negligesse i doveri di cui era a conoscenza. PP 255-256. VA 75 3 Alcuni angeli ordinarono ad Aronne di incontrarsi con suo fratello; i due che non si vedevano da molto tempo, si ritrovarono nel silenzio del deserto, presso Horeb..... Insieme si diressero verso l', Egitto; e dopo aver raggiunto la terra di Goscen, furono accompagnati dagli anziani d', Israele ai quali Aronne raccontò l', incontro eccezionale avuto da Mosè, e presentò i segni che il fratello aveva ricevuto da Dio. PP 257. Le piaghe d', Egitto VA 76 1 Mosè e Aronne furono i rappresentanti di Dio nell', affrontare un re insolente e provocante, e i sacerdoti impenitenti e ribelli che si erano alleati con gli angeli maligni. Faraone e i grandi uomini d', Egitto non ignoravano il saggio governo di Dio. Una grande luce aveva brillato attraverso i secoli, indicando il vero Dio, il suo giusto governo e le richieste della sua legge. Giuseppe e i figli d', Israele avevano portato la conoscenza di Dio in Egitto. Anche ai tempi della schiavitù, non tutti erano stati considerati come schiavi. Alcuni israeliti avevano occupato delle importanti cariche e avevano testimoniato riguardo a Dio. YI 8 aprile 1897. VA 76 2 Satana... sapeva molto bene che Mosè era stato scelto da Dio per spezzare il giogo della schiavitù sui figli d', Israele.... Si consultò coi suoi angeli per decidere come fare col fine di compiere un doppio proposito: VA 76 3 Secondo, cercare di usare i maghi e gli indovini per creare con le sue magie, un', influenza che persistesse attraverso i secoli e distruggesse quella che Cristo avrebbe avuto quando sarebbe venuto nel mondo a realizzare i suoi potenti miracoli. VA 76 4 1. Cercare di distruggere l', influenza che Dio voleva esercitare mediante Mosè, falsificando e imitando i miracoli e i prodigi fatti da Dio. VA 76 5 2. Cercare di usare i maghi e gli indovini per creare con le sue magie, un', influenza che persistesse attraverso i secoli e distruggesse quella che Cristo avrebbe avuto quando sarebbe venuto nel mondo a realizzare i suoi potenti miracoli. 1T 291 VA 76 6 Mosè e Aronne entrarono negli sfarzosi saloni del re d', Egitto. Lì... davanti al monarca del regno più potente di allora, i due rappresentanti della razza schiavizzata stavano in piedi, col compito di ripetere il comando di Dio che chiedeva la liberazione di Israele. Il re richiese la dimostrazione di un miracolo, come prova del loro divino incarico... Aaronne prese la verga e la gettò a terra davanti a Faraone. Essa si trasformò in serpente. Il sovrano fece chiamare i suoi "saggi e incantatori" e "con le loro arti occulte fecero la stessa cosa. Ognuno di essi gettò il suo bastone, e i bastoni diventarono serpenti; ma la verga d', Aaronne ingoiò i loro bastoni" (Esodo 7:11-12). VA 77 1 I maghi non trasformarono i loro bastoni in veri serpenti; aiutati dal grande ingannatore, presentarono questa illusione apparente mediante la magia. Era al di sopra del potere di Satana cambiare i bastoni in serpenti vivi. Il principe del male, benché possedesse tutta la sapienza e il potere di un angelo caduto, non può creare o dare la vita; questa prerogativa appartiene solo a Dio. Ma Satana fece tutto quello che era in suo potere. Produsse una falsificazione. Alla vista umana i bastoni si trasformarono in serpenti... VA 77 2 Apparentemente non vi era nulla che li distinguesse dal serpente prodotto da Mosè. Benché il Signore avesse ordinato al serpente vero d', inghiottire i falsi, Faraone non la considerò come un', opera del potere di Dio, ma come risultato di una magia superiore a quella dei suoi servi. VA 77 3 Faraone voleva giustificare la testardaggine che manifestava nel resistere al mandato divino, e cercò qualche pretesto per disprezzare il miracolo che Dio aveva fatto per mezzo di Mosè. Satana gli diede esattamente quello che voleva. Mediante l', opera che realizzò per mezzo dei maghi, voleva dimostrare davanti agli egiziani, che Mosè e Aronne erano dei semplici maghi e fattucchieri, e diede così ad intendere che la loro domanda non meritava il rispetto dovuto al messaggio di un essere superiore. In questo modo la falsificazione satanica raggiunse il suo scopo: incoraggiò gli egiziani nella loro ribellione e provocò l', indurimento del cuore di Faraone contro la convinzione dello Spirito Santo. Satana sperava anche di turbare la fede di Mosè e Aronne facendoli dubitare dell', origine divina della loro missione. PP 263 264. VA 78 1 Quando il faraone assistette ai potenti miracoli di Mosè, Satana agì per annullarne l', effetto. Voleva impedire che il sovrano riconoscesse l', autorità di Dio e ubbidisse all', ordine divino, e quindi si oppose con tutti i suoi poteri agli interventi del Signore. Il solo risultato che ottenne fu di indurre Dio a manifestarsi con maggior potenza e autorevolezza. In questo modo, risultò ancora più evidente, per gli israeliti e per gli egiziani, che esisteva un vero Dio, capace di dominare gli eventi. PP-334. VA 78 2 La tempesta (la settima piaga) arrivò di mattina, come se fosse stata predetta. Tuoni e grandine, fuoco mischiato a grandine, distrussero piante e alberi, colpirono uomini e bestie. Fino allora nessuna vita era stata toccata tra gli egiziani. Ma ora, la morte e la desolazione mostravano l', impronta dell', angelo distruttore. Solamente la terra di Goscen fu protetta. ST 18 marzo 1880 VA 78 3 Prima di eseguire la sentenza di condanna definitiva dell', Egitto, l', Eterno diede agli israeliti indicazioni precise sulla loro prossima partenza. La principale preoccupazione di Dio era tuttavia garantire la salvezza del suo popolo dal castigo che incombeva sul paese. Per ordine divino, ogni famiglia, da sola o insieme con altre, avrebbe ucciso un agnello o un capretto "senza difetto" e con un ramo d'issopo ne avrebbe spruzzato il sangue "sui due stipiti e sull', architrave della porta". In questo modo l', angelo sterminatore, che sarebbe giunto a mezzanotte, non sarebbe entrato in quella casa. VA 78 4 Il Signore, infatti, aveva dichiarato: VA 78 5 "Quella notte io passerò per il paese d'Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese d'Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli déi d'Egitto... Quel sangue vi servirà da segno sulle case dove sarete; e quand', io vedrò il sangue passerò oltre, e non vi sarà piaga su di voi per distruggervi, quando percoterò il paese d', Egitto". PP 274 Esodo 12:12-13 VA 79 1 I figli d'Israele seguirono gli ordini dati da Dio, e quando l'angelo della morte passò per le case degli Egiziani, il popolo d'Israele era già pronto per iniziare il suo viaggio. 1 SP 204 VA 79 2 Verso la mezzanotte, in ogni casa egiziana i suoi abitanti furono svegliati dal loro sonno dal clamore di grida e dolore. Temettero che tutti dovessero morire. Ricordarono le grida e i lamenti provenienti dalle case degli ebrei, risultato del decreto inumano di un crudele re che aveva mandato a uccidere tutti i piccoli appena nati. Gli egiziani non potevano vedere l', angelo vendicatore che entrava in ogni casa col suo peso di morte, ma sapevano che era il Dio degli ebrei che provocava la stessa sofferenza che loro avevano inflitto agli israeliti. YI 1 maggio 1873. Cristo, Guida invisibile di Israele VA 79 3 In Egitto si sparse la notizia che i figli d', Israele... si stavano dirigendo verso il Mar Rosso.... Il faraone organizzò le sue forze e ...... Egli stesso accompagnato dai dignitari del regno, guidò l', esercito. VA 79 4 Gli ebrei erano accampati davanti al mare..... All', improvviso scorsero in lontananza il bagliore delle armature e dei carri dell', avanguardia di un grosso esercito che si dirigeva verso di loro... Gli israeliti furono assaliti dal terrore. Alcuni invocarono il Signore, ma le loro voci furono soffocate da quelle della maggioranza che inveì contro Mosè... Egli rispose con calma, rassicurando gli israeliti con queste parole: "Non temete state calmi, e mirate la liberazione che l', Eterno compirà oggi per voi" (Esodo 14:13).... VA 79 5 Avevano seguito a lungo la nuvola prodigiosa, simbolo della guida divina: eppure ora si chiedevano se non rappresentasse il presagio di una calamità. Perché li aveva condotti fino a quella montagna, in un luogo senza via d', uscita? Per quegli uomini delusi, l', Angelo di Dio sembrava ormai la causa del disastro che si stava profilando. VA 80 1 Proprio mentre gli egiziani si stavano avvicinando per catturare quella facile preda, la nuvola assunse la forma di una colonna e si sollevò maestosa, oltrepassò gli israeliti e si posò fra loro e l', esercito nemico, formando un muro di tenebre. Gli egiziani non potevano più vedere l', accampamento degli ebrei e furono costretti a fermarsi. Quando scese la notte la nuvola, che formava una barriera, divenne luminosa dalla parte dell', accampamento degli ebrei, rischiarando tutto a giorno. VA 80 2 La speranza cominciò a rinascere nei cuori degli israeliti. Mosè invocò il Signore, che gli rispose così: "..... Perché gridi a me? Dì ai figlioli d', Israele che si mettano in marcia. E tu alza il tuo bastone, stendi la tua mano sul mare, e dividilo; e i figlioli d', Israele entreranno in mezzo al mare a piedi asciutti" ..... VA 80 3 Appena Mosè sollevò il bastone, l', acqua si divise e il popolo camminò sul fondo del mare, all', asciutto, fra due muri d', acqua. La colonna di fuoco brillava sopra le onde spumeggianti e illuminava la via tracciata nel mare, come un solco che si confondeva nell', oscurità della riva opposta. VA 80 4 "E gli egiziani l', inseguirono; e tutti i cavalli di Faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro a loro in mezzo al mare. E avvenne verso la vigilia del mattino, che l', Eterno, dalla colonna di fuoco e dalla nuvola, guardò il campo degli egiziani, e lo mise in rotta". (Esodo 14: 15-24) PP 283 - 287 VA 80 5 Gli angeli di Dio passarono in mezzo alla moltitudine egiziana, e rimossero le ruote dei loro carri. 1 SP 209 VA 80 6 Gli egiziani furono assaliti da paura e confusione. Nel cuore della tempesta avevano riconosciuto la voce di un Dio adirato: cercarono di tornare sui loro passi, verso la riva. Ma Mosè sollevò VA 81 1 di nuovo il suo bastone e i muri d', acqua crollarono con grande violenza e fragore, riunendosi a inghiottire nei loro oscuri abissi l', intero esercito egiziano. PP 287. VA 81 2 Il Comandante d', Israele era il potente Generale degli eserciti celesti. I suoi angeli, che fanno la sua volontà, camminavano ai lati del popolo d', Israele, e niente e nessuno poteva recargli danno. Israele era sicuro.... Allora intonarono un sacro inno di trionfo diretto da Miriam. RH 1 giugno 1887 VA 81 3 Gesù era l', Angelo avvolto nella colonna di nuvola durante il giorno, e nella colonna di fuoco durante la notte....... RH 17 giugno 1890 ------------------------Capitolo 9 -- Gli angeli dal Sinai fino alla conquista di Gerico Il pellegrinaggio d'Israele nel deserto VA 82 1 Cristo fu l', Angelo indicato da Dio per andare davanti a Mosè nel deserto e condurre gli Israeliti nel loro viaggio verso la terra di Canaan. RH 6 maggio 1875 VA 82 2 Durante tutto il cammino, sotto la guida di Dio, gli Israeliti, trovarono l'acqua per saziare la loro sete e furono sfamati con il pane del cielo, ebbero pace e sicurezza sotto l'ombra della nuvola durante il giorno e la colonna di fuoco durante la notte. Gli angeli li accompagnavano mentre salivano le cime rocciose, o avanzavano in mezzo ai sentieri accidentati del deserto. ST 21 ottobre 1880 VA 82 3 Dio mostrò il suo grande amore e la sua cura per il suo popolo, provvedendo il pane del cielo. VA 82 4 "E l'uomo mangiò il pane degli angeli". Salmo 78:25 VA 82 5 Questo è l'alimento provvisto per gli angeli. 1 SP 226 Israele ai piedi del Sinai VA 82 6 Con solenne maestà, il monte Sinai si stagliava massiccio di fronte al popolo. La colonna di nuvola si posò sulla sua cima, e in pianura gli Israeliti montarono le loro tende. Lì dovevano dimorare per circa un anno. Di notte la colonna di fuoco assicurava la divina protezione, e all'alba mentre ancora tutti dormivano, il pane del cielo cadeva soavemente sull'accampamento... VA 83 1 Subito dopo l'insediamento dell'accampamento, Mosé fu chiamato sulla montagna per incontrarsi con Dio. Si arrampicò da solo per gli aspri sentieri rocciosi e si avvicinò alla nuvola. Essa indicava il luogo in cui si manifestava la presenza dell'Eterno. Da quel momento Israele sarebbe stato unito a Dio da una relazione intima e del tutto particolare, che lo avrebbe posto, come comunità religiosa e nazionale, sotto l'autorità divina. VA 83 2 Circondato da un seguito di angeli, il Signore, avvolto in una fitta oscurità, parlò dal monte e fece conoscere la sua legge... Era giunto il momento di predisporre l'insediamento dell'Eterno come re della nazione. PP 301 303 304 312 "Mi facciano un santuario" VA 83 3 Durante la sua permanenza sul monte, Mosè ricevette le direttive per la costruzione del Santuario in cui si sarebbe manifestata la presenza divina. "E mi facciano un Santuario perché io abiti in mezzo a loro". (Esodo 25:8) PP 313 VA 83 4 Il tabernacolo era diviso in due parti da una tenda meravigliosa detta anche "cortina", sorretta da pilastri rivestiti d'argento; una tenda simile a questa separava la prima stanza dall'esterno. Questi teli, come anche gli altri che formavano l'ambiente interno e il soffitto, avevano colori magnifici: blu, porpora e scarlatto, splendidamente abbinati. I cherubini ricamati in oro e argento rappresentavano gli angeli che collaborano al servizio del santuario del cielo e sostengono il popolo di Dio sulla terra. PP 347 VA 83 5 Quando la costruzione del Tabernacolo fu terminata, Mosè esaminò il lavoro fatto, e lo confrontò con il modello e le indicazioni che aveva ricevuto da Dio, e verificò che ogni parte concordasse col modello, e quindi benedisse il popolo. Poi il Signore diede a Mosè il modello per la costruzione dell'arca con indicazioni speciali riguardo a come si doveva fare. Quest'arca doveva contenere le tavole di pietra sulle quali Dio stesso aveva inciso col suo dito i dieci comandamenti. L'arca doveva avere la forma di una cassa, era fatta di legno d'acacia ed era tutta ricoperta d'oro dentro e fuori; e intorno alla parte superiore vi era un'incisione simile a una ghirlanda d'oro. Il coperchio di quest'arca era chiamato propiziatorio ed era d'oro massiccio. Alle estremità di questo coperchio vi erano due cherubini d'oro. Le due statue erano rivolte l'una verso l'altra, e il loro sguardo si posava con devozione sul propiziatorio, il loro atteggiamento esprimeva il rispetto, l'interesse e la riverenza che gli angeli del cielo hanno per la legge di Dio depositata nell'arca del Santuario Celeste. Questi cherubini avevano ali: le loro ali si stendevano l'una verso l'alto e l'altra verso il basso, a coprire il corpo in segno di ossequio e umiltà. 1 SP 272 VA 84 1 L'arca del santuario terreno era una copia di quella che vi è nel cielo. Lì, ai lati dell'arca celeste a ogni estremità, restando in piedi ci sono gli angeli viventi che con una delle loro ali coprono il propiziatorio, elevandole verso l'alto, mentre con l'altra coprono il loro corpo in segno di riverenza e umiltà. VA 84 2 Sopra il propiziatorio vi era la santa "shekinah", la manifestazione della presenza Divina; ....e in mezzo ai Cherubini Dio faceva conoscere la sua volontà. I messaggi divini a volte erano comunicati al sacerdote mediante una voce che proveniva dalla nuvola. Altre volte una luce illuminava l'angelo di destra, per indicare l'approvazione o l'accettazione di una richiesta, o un'ombra o una nube velava l'angelo di sinistra, per rivelare la disapprovazione o il rifiuto. PP 349 VA 84 3 Per mezzo di Cristo si doveva compiere il proposito simbolizzato dal tabernacolo. Questa gloriosa costruzione, le cui pareti d'oro brillante riflettevano le tonalità dell'arcobaleno sulle cortine bordate con figure di cherubini, la fragranza dell'incenso che ardeva sempre e compenetrava tutto, i sacerdoti vestiti di bianco immacolato, e nel profondo mistero del recinto interno, sul propiziatorio tra le statue degli angeli inchinati in adorazione la gloria del luogo Santissimo. Il desiderio di Dio era quello che il suo popolo vedesse in ogni cosa il suo proposito per l'anima umana. Molto più tardi, lo stesso proposito fu trasmesso dall'apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo. VA 85 1 "Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi". 1 Corinzi 3: 16 VA 85 2 Ai piedi del Sinai, Satana intraprese i suoi tentativi per minare la validità della legge di Dio, e continuò l'opera che aveva iniziato nel cielo. Durante i quaranta giorni, che Mosè passò sul monte con Dio, Satana seminò il dubbio l'apostasia e la ribellione. Mentre Dio stava scrivendo la Sua legge per stabilire un'alleanza con Israele, gli ebrei smentivano il loro impegno di lealtà, chiedendo un idolo d'oro.... Tutto l'universo aveva assistito alla scena del Sinai. Il contrasto tra l'operato di Dio e quello di Satana risultò evidente. Le creature degli altri mondi che non conoscevano il male, videro le conseguenze dell'apostasia di Satana e compresero la natura del governo che avrebbe instaurato in cielo, se nessuno gli si fosse opposto. PP 335, 336. VA 85 3 Ci meravigliamo forse dell'eccellente gloria dell'Onnipotenza che si rifletteva sul viso di Mosè, così sfolgorate che il popolo non poteva guardarlo? La gloria di Dio era impressa su di lui, facendolo apparire come uno dei gloriosi angeli del trono celeste. 4T 533 VA 85 4 Durante il lungo viaggio attraverso il deserto, quando si erano ribellati contro i loro capi, Mosè aveva risposto: "I vostri mormorii sono contro Dio. Non io, ma Dio ha operato la vostra liberazione". Purtroppo la collera manifestata davanti alla roccia con le parole " Vi faremo noi uscire dell'acqua?" rappresentò per molti un'implicita ammissione delle accuse che gli erano state rivolte. Gli ebrei ora avevano un pretesto per giustificare il loro scetticismo e le loro ribellioni. Vietando a Mosè di entrare nella terra promessa, il Signore voleva neutralizzare questa conseguenza. La punizione avrebbe inequivocabilmente dimostrato che il vero capo d'Israele non era Mosè, ma il potente Angelo del quale l'Eterno aveva detto: "Ecco io mando un angelo davanti a te per proteggerti per via, e per introdurti nel luogo che ho preparato. Sii guardingo in Sua presenza, e ubbidisci alla sua voce... poiché il mio nome è in Lui". PP 419 La morte e la risurrezione di Mosè VA 86 1 Mosè, si allontanò dalla comunità, dirigendosi in silenzio e da solo verso la montagna... Su quella cima solitaria osservò il nitido paesaggio che si profilava davanti a lui. PP 471 VA 86 2 Dio non volle che nessun altro salisse sulla cima del Pisga con Mosè. E lì rimase in piedi, su un'elevata sporgenza della cima di questo monte, alla presenza di Dio e dei Suoi angeli. 4aSG 57. VA 86 3 Gli angeli rivelarono a Mosè che, benché lui si fosse pentito di aver peccato e di non poter entrare nella terra promessa, e anche se aveva la sensazione di aver portato il popolo a peccare, in realtà era stato il popolo che col suo peccato, con le mormorazioni e uno spirito lamentoso, lo avevano portato a separarsi dalla rettitudine e a commettere un peccato che non gli avrebbe permesso di entrare nella terra promessa. Gli angeli aggiunsero che benché egli soffrisse per questo, la maggior sofferenza era stata inflitta a Cristo, la Guida invisibile del popolo, contro di cui essi avevano peccato... VA 86 4 I messaggeri celesti si riferirono anche ai sacrifici e alle offerte che indicavano la crocifissione di Cristo, e mostrarono a Mosè alcuni eventi che sarebbero avvenuti nel futuro... Che scena si sarà svolta sulla cima del Pisga quando il quadro della crocifissione fu presentato a Mosè!.... La vista panoramica delle scene che passarono davanti a lui gli permisero di presenziare alle sofferenze dell'Angelo che aveva guidato gli Israeliti nel loro peregrinare attraverso il deserto, dall'Egitto fino a Canaan.... Quando vide l'ascensione del Salvatore, e vide sé stesso mentre gli venivano aperte le porte dell'eternità, quale cambiamento si produsse nell'espressione del suo volto!.... VA 87 1 Mosè vide la terra purificata dal fuoco e ripulita da ogni traccia di peccato. La vide rinnovata, senza i segni della maledizione, e restituita ai santi affinché la possiedano per sempre.... Mentre Mosè vedeva questa scena, il suo volto rifletteva la gioia e il trionfo. Con tutti gli angeli che lo circondavano, si sentì parte della scena che stava davanti a lui. 10MR 151, 152, 154, 155, 158, 159. VA 87 2 Dopo aver visto Canaan, egli si distese come un guerriero stanco e sì addormentò, ma il suo sonno era il sonno della morte. Gli angeli presero il suo corpo e lo seppellirono nella valle. I figli d'Israele non hanno mai saputo il luogo della sua sepoltura. VA 87 3 Satana si rallegrò moltissimo perché era riuscito a far peccare Mosè e a renderlo quindi soggetto alla morte. Se avesse continuato a essere fedele a Dio, la sua vita non sarebbe stata rovinata da quest'unica trasgressione, ma avendo omesso di dare gloria a Dio quando uscì acqua dalla roccia, non poté vedere la Terra Promessa, e non poté essere traslato in cielo senza passare per la morte. Michele, ossia Cristo, e gli angeli che lo seppellirono, discesero dal cielo dopo che rimase nella tomba per qualche tempo e lo risuscitarono per portarlo in cielo. 4aSG 57,58. VA 87 4 In precedenza, la morte non era mai stata vinta e Satana sosteneva che tutti quelli che giacevano nella tomba erano suoi prigionieri per sempre. Per la prima volta, Cristo avrebbe ridato la vita a un morto. Quando il Principe della vita si avvicinò alla tomba, insieme agli angeli, Satana temette che la sua supremazia fosse in pericolo. Si mise a protestare sostenuto dai suoi seguaci, per un'invasione di territorio che rivendicava come suo. PP478. VA 88 1 Quando Cristo insieme ai Suoi angeli si stava avvicinando alla tomba, Satana e i suoi angeli erano già lì a montare di guardia al corpo di Mosè affinché non fosse ritirato da lì. E mentre Cristo e gli angeli si stavano avvicinando, Satana fece resistenza, ma a causa della luce gloriosa e della potenza di Cristo, fu obbligato a retrocedere. L'avversario reclamò il corpo di Mosè a causa di quest'unica trasgressione, ma Gesù con mansuetudine gli disse: "Ti sgridi il Signore, o Satana". (Giuda 9) VA 88 2 Cristo disse a Satana, che sapeva che Mosè si era pentito umilmente di questo unico errore, che il suo carattere era immacolato, e il suo nome era stato scritto nei libri del cielo senza alcuna macchia. E allora Gesù risuscitò il corpo di Mosè. 4aSG 58. Balaam, un profeta malvagio VA 88 3 Mediante un angelo, Dio apparve a Balaam durante la notte e gli domandò: VA 88 4 "Chi sono questi uomini che stanno con te? E Balaam rispose a Dio: Balak, il figlio di Tsipor, re di Moab mi ha mandato a dire: il popolo che è uscito d'Egitto....or vieni e maledicilo... e Dio disse a Balaam: tu non andrai con loro, non maledirai quel popolo, perché esso è benedetto". Numeri 22:9-12 VA 88 5 E l'angelo aggiunse che i figli d'Israele erano condotti sotto la bandiera del Dio del cielo, e nessuna maledizione umana poteva ritardare la loro avanzata. VA 89 1 Il mattino, Balaam di malavoglia congedò i messaggeri dicendogli di ritornare al loro paese dal loro re, perché il Signore non gli avrebbe permesso di andare con loro.... Allora Balak mandò di nuovo dei principi in maggior numero e più ragguardevoli di quelli precedenti. Questa volta la richiesta di Balak era molto più urgente: "Nulla ti trattenga dal venire da me, poiché io ti ricolmerò di onori e farò tutto ciò che mi dirai....e Balaam rispose: quand'anche Balak mi desse la sua casa piena d'argento e d'oro, io non potrei trasgredire l'ordine dell'Eterno, del mio Dio, per far cosa piccola o grande". (Numeri 22;16,17,18) 4aSG 44. VA 89 2 Balaam fu messo alla prova per la seconda volta: ....Avrebbe voluto soddisfare la richiesta del re, e anche se gli aveva comunicato la volontà del Signore in modo definitivo, pregò i messaggeri che rimanessero, perché voleva ancora una volta consultare Dio, come se l'Infinito fosse un uomo soggetto alla persuasione. PP 440 VA 89 3 Allora un angelo fu inviato a Balaam per dirgli: "Se quegli uomini sono venuti a chiamarti, levati e va con loro; soltanto farai ciò che io ti dirò". 1 SP 321 VA 89 4 Balaam ricevette il permesso di seguire gli ambasciatori di Moab se essi, la mattina dopo l'avessero chiamato. Ma i principi infastiditi dal ritardo, e immaginando un altro rifiuto, ripartirono senza attendere la risposta. Tutti i pretesti che avrebbero potuto giustificare la sua adesione alle richieste di Balak erano svaniti. Ma Balaam era determinato ad assicurarsi la ricompensa; prese l'animale sul quale aveva l'abitudine di cavalcare e intraprese il viaggio. Temendo che Dio revocasse il suo assenso, spronò con energia l'asina, perché procedesse più in fretta. PP 441 VA 89 5 "Ma l'ira di Dio si accese contro Balaam, e l'angelo dell'Eterno si pose sulla strada per ostacolare il suo percorso". L'asina a differenza dell'uomo vide il divino messaggero e per evitarlo deviò dalla strada, camminando per i campi. Allora Balaam colpì con crudeltà l'animale finché esso ritornò sul sentiero. Quando però l'asina giunse in una strettoia chiusa da due muri, l'Angelo apparve ancora una volta; nel tentativo di scansare quella figura minacciosa, l'animale schiacciò contro il muro il piede del padrone. ST 25 novembre 1880. VA 90 1 L'ira di Balaam non conobbe limiti, e ancora una volta percosse l'animale con più crudeltà di prima. Allora l'Eterno aprì la bocca all'asina, "e la giumenta muta, parlando con voce umana, frenò la pazzia del profeta" (2 Pietro 2:16) . "Che t'ho fatto che tu mi percuoti già per la terza volta?" VA 90 2 Furioso per essere stato ostacolato nel suo viaggio, Balaam rispose alla bestia come se questa fosse un essere intelligente: "Perché ti sei fatta beffe di me. Ah! Se avessi una spada in mano, ti avrei ammazzato subito". In quel momento gli occhi di Balaam si aprirono vide l'angelo dell'Eterno che stava in piedi sulla strada con la spada sguainata pronta a uccidere. Terrorizzato Balaam, si prostrò con la faccia a terra. L'angelo gli disse: "Perché hai percosso l'asina già tre volte? Ecco io sono uscito per resisterti, perché il tuo cammino è perverso davanti a me. L'asina mi ha visto ed è uscita di strada davanti a me tre volte; se non fosse uscita di strada davanti a me, certo io t'avrei già ucciso e avrei lasciato in vita lei." VA 90 3 Quando Balaam vide l'Angelo esclamò spaventato: "Ho peccato, perché non sapevo che tu ti fossi posto contro di me sulla strada; e ora, se questo ti dispiace, io me né ritornò indietro". PP 442, 443. VA 90 4 Dopo che l'angelo dell'Eterno ordinò a Balaam di non compiere il desiderio dei moabiti, gli permise di continuare il suo viaggio. Balak incontrò Balaam, e gli chiese: "Non ti ho mandato con insistenza a chiamare? E Balaam rispose: "Ecco sono venuto da te, ma posso io adesso dire qualsiasi cosa? La parola che Dio mi metterà in bocca, quella dirò" Balaam ordinò che si preparassero i sacrifici secondo i riti religiosi. Allora Dio inviò il suo angelo per insegnargli ciò che avrebbe dovuto dire, come lo aveva fatto prima quando Balaam era dedito al servizio di Dio. VA 91 1 "E Dio mise le parole in bocca a Balaam: "Balak mi ha fatto venire da Aram il re di Moab dicendo: Vieni, maledicimi Giacobbe, vieni esecra Israele. Come farò a maledire quello che Iddio non ha maledetto? Perché devo esecrare ciò che Dio non ha esecrato?.... VA 91 2 Balak era arrabbiato e disgustato. Poi esclamò: "Che cosa mi hai fatto. Ti ho chiamato per maledire i miei nemici, ed ecco non hai fatto che benedirli". VA 91 3 Balak riteneva che il grandioso spettacolo del vasto accampamento degli ebrei avesse impaurito Balaam a tal punto da togliergli il coraggio di pronunciare la sua maledizione su Israele. Pensò che se lo avrebbe portato in un luogo dove Israele non appariva così impressionante, forse avrebbe cercato di maledirlo. Ma nuovamente in Zofim... Balaam offrì sacrifici, e si ritirò per incontrare l'angelo dell'Eterno, e l'angelo, lo informò su quello che doveva dire. 1SP 322-324. Giosuè conduce Israele in Canaan VA 91 4 Profondamente afflitti per la morte del loro capo, gli israeliti ne piansero la perdita con cerimonie speciali per trenta giorni. Ora il capo riconosciuto d'Israele era Giosuè. Allora fu ordinato che si facessero i preparativi per l'avanzata. Lasciato l'accampamento... l'esercito scese verso il fiume Giordano. PP 481, 483 VA 91 5 In tutte le sue peregrinazioni, quattro angeli del cielo accompagnavano sempre l'arca di Dio per proteggerla da qualsiasi pericolo e per compiere qualsiasi missione che fosse stata richiesta loro, riguardante essa. Gesù, il Figlio di Dio, seguito dagli angeli, procedeva davanti all'arca, quando questa si avvicinò al Giordano; "e le acque furono aperte in Sua presenza". Cristo e gli angeli rimasero in piedi accanto all'arca, e i sacerdoti nel letto del fiume, fino a quando tutto Israele attraversò il Giordano. 1 SP 399 VA 92 1 Se gli occhi di Giosuè fossero stati aperti.... egli avrebbe visto gli angeli del Signore accampati attorno ai figli d'Israele. Il valoroso esercito celeste era venuto per combattere per il popolo di Dio, e il Capitano dell'esercito del Signore era lì per comandarlo". RH 19 luglio1892. VA 92 2 Quando Giosuè si separò dall'esercito di Israele per meditare e chiedere a Dio che la sua presenza lo accompagnasse in modo speciale, vide un uomo di elevata statura ritto davanti a lui, vestito con abiti militari, con in mano una spada sguainata... Non era un Angelo comune. Egli disse: "Io sono il capo dell'esercito dell'Eterno". Quest'Angelo era Gesù Cristo, Chi aveva condotto gli Israeliti attraverso il deserto, avvolto nella colonna di fuoco di notte, e nella colonna di nuvola di giorno. E poiché il luogo era santo a causa della sua presenza, a Giosuè fu ordinato di togliersi i calzari. 4aSG 61. VA 92 3 Allora Giosuè con santo timore si prostrò con la faccia a terra per adorare, e l'Essere divino, aggiunse istruzioni su come conquistare la città, concludendo: "Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, e i suoi prodi guerrieri..." PP 488 VA 92 4 Il Capitano dell'esercito del Signore non si mostrò a tutto il popolo. Comunicò solo con Giosuè, che poi raccontò l'incontro agli Israeliti, lasciando loro la libertà di credere o di dubitare delle sue parole; continuare il mandato datogli nel nome del Capitano dell'esercito del Signore o ribellarsi contro le sue istruzioni negando la sua autorità. Il popolo non poteva vedere le schiere di angeli riunite dal Figlio di Dio. 4 T 162,163 La presa di Gerico VA 93 1 Lo stesso Capitano dell'esercito del Signore venne dal cielo per condurre gli eserciti celesti all'attacco contro la città. Gli angeli di Dio presero le massicce mura e le fecero crollare. 3T 264 VA 93 2 Cristo e i suoi angeli accompagnavano l'arca mentre essa girava intorno a Gerico, e finalmente fecero crollare le mura massicce e consegnarono la città nelle mani degli Israeliti. 1SP 399. VA 93 3 Quando Gerico cadde, nessuna mano umana toccò le mura della città. Gli angeli di Dio, distrussero le fortificazioni e penetrarono nella fortezza del nemico. Non fu Israele a conquistare Gerico, ma il Capitano dell'esercito del Signore. Ma Israele doveva fare la sua parte nel dimostrare la sua fede nel Capitano della sua salvezza. RH 19 luglio 1892. VA 93 4 Se un solo guerriero avesse usato la sua forza per cercare di abbattere le mura di Gerico, la gloria del Signore sarebbe stata sminuita davanti agli occhi del popolo, e la Sua volontà non sarebbe stata obbedita. Questo compito apparteneva solo all'Onnipotente. Se le fondamenta delle mura avessero raggiunto il centro della terra, e se la loro altezza sarebbe arrivata alla volta celeste, non sarebbe stato per niente difficile per il Capitano dell'esercito del Signore distruggerla e condurre le legioni di angeli all'attacco. ST 14 aprile 1881. ------------------------Capitolo 10 -- Gli angeli dai tempi dei giudici fino all'epoca Dei re Cristo come "l', Angelo del Signore" VA 94 1 Nei tempi antichi, quando Dio inviava i Suoi angeli per ministrare e comunicare con gli esseri umani, e quando essi prendevano coscienza di aver visto gli angeli e di aver parlato con loro, erano stupiti e temevano di morire. Essi avevano un concetto così esaltato del potere e della maestà di Dio, e pensavano che l'essere in contatto diretto con qualcuno che era stato alla presenza del divino, li avrebbe distrutti. SG 4b:152 VA 94 2 Gedeone vide che era l', angelo del Signore e disse: «Signore, ho dunque visto l', angelo del Signore faccia a faccia!». Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». Giudici 6:22,23 VA 94 3 "... e l', angelo del Signore non apparve più né a Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l', angelo del Signore. Manoach disse alla moglie: «Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio". Giudici 13:21,22 VA 94 4 "Mentre Giosuè era presso Gerico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: «Tu sei per noi o per i nostri avversari?». Rispose: «No, io sono il capo dell', esercito del Signore. Giungo proprio ora". Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e gli disse: «Che dice il mio signore al suo servo?». Rispose il capo dell', esercito del Signore a Giosuè: «Togliti i sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo". Giosuè così fece". Giosuè 5:13-15 VA 95 1 Dopo la morte di Giosuè, e degli anziani che erano stati i suoi collaboratori, il popolo cominciò a ricadere nell'idolatria. Il Signore non permise che i peccati del suo popolo restassero senza rimprovero. In Israele vi erano ancora dei fedeli adoratori. Molti altri invece per abitudine o per tradizione assistevano al culto a Dio nel tabernacolo. Una grande moltitudine si riuniva spesso durante le feste religiose, in occasione di una di queste feste un angelo di Dio, apparve a Gilgal, e di nuovo apparve ancora a tutta la congregazione a Shiloh. Quest'angelo era lo stesso che apparve a Giosuè prima della caduta di Gerico, era niente meno che il Figlio di Dio... VA 95 2 Egli disse che lui non aveva dimenticato le sue promesse, ma loro avevano violato la solenne alleanza. VA 95 3 "E avvenne che, quando l'angelo del Signore disse queste parole a tutti i figli d'Israele, il popolo alzò la voce e pianse". "...e offrirono sacrifici al Signore". Tuttavia il loro pentimento non produsse alcun risultato". ST 2 giugno 1881 Gedeone VA 95 4 Gedeone era figlio di Joas della tribù di Manasse. La tribù alla quale egli faceva parte non aveva una posizione elevata, ma la famiglia di Joas si era distinta per il coraggio e l'integrità.... E il Signore chiamò Gedeone per liberare il suo popolo.... mentre Gedeone era occupato nella trebbiatura del grano, egli lavorava in silenzio e rifletteva con tristezza sulla condizione di Israele, e considerava cosa poteva fare per spezzare il giogo della loro oppressione. "E l'angelo del Signore gli apparve mentre batteva il grano e gli disse: l'Eterno è con te, o uomo valoroso e forte". PP 546 VA 96 1 L'angelo aveva velato la gloria divina della sua presenza, ma non era altri che Cristo, il Figlio di Dio. Quando un profeta o un angelo annunciava un messaggio divino, le sue parole erano: "Il Signore dice". Ma del Personaggio che parlò con Gedeone si dichiara: "Yahweh gli disse: Certamente io sarò con te". (Giudici 6:16). VA 96 2 Desideroso di mostrare un onore speciale al suo illustre Visitatore, e dopo aver ottenuto la promessa che l'angelo avrebbe aspettato il suo ritorno, Gedeone "si affrettò ad entrare nella sua tenda e dalle sue scarse provviste, preparò un capretto e del pane azzimo e li presentò davanti a lui.... VA 96 3 Quando il dono gli fu presentato, l'angelo disse: "Prendi la carne e il pane azzimo, mettilo su questa pietra e versa il brodo" (Giudici 6:20) Gedeone fece così, allora il Signore gli diede il segno che lui desiderava. VA 96 4 "Allora l'angelo dell'Eterno stese la punta del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime; e salì dalla roccia un fuoco che consumò il cibo", perché fu accettato più come un sacrificio che una dimostrazione di ospitalità. Chi consumò il cibo era Dio e non l'uomo. Dopo di questo, l'angelo dell'Eterno scomparve dalla sua vista. VA 96 5 Convinto di aver visto il Figlio di Dio, Gedeone ebbe paura ed esclamò: "Misero me, o Signore, o Eterno; giacché ho veduto l'angelo dell'Eterno faccia a faccia". (Giudici 6:22) VA 96 6 Poi il Signore misericordiosamente apparve a Gedeone per la seconda volta e gli disse: "Stai in pace, non temere, non morirai". (Giudici 6:23) Queste preziose parole furono pronunciate dallo stesso compassionevole Salvatore che disse ai suoi discepoli durante la tempesta sul mare: "Sono io, non abbiate paura". Era Colui, che era apparso ai discepoli afflitti nella camera alta e per consolarli disse le stesse parole dette a Gedeone: "Pace a voi". (Luca 24:36) ST 23 giugno 1881 Sansone VA 97 1 In mezzo all'apostasia regnante, i fedeli adoratori di Dio continuavano a invocare la liberazione d'Israele... Ai confini della regione montagnosa che dominava le pianure dei Filistei, c'era una piccola città chiamata Zorah. Lì abitava la famiglia di Manoah della tribù di Dan, una delle poche famiglie che in mezzo alla slealtà che prevaleva, era rimasta fedele a Yehovah. E l'angelo dell'Eterno apparve alla moglie di Manoah dicendo: "Ecco, tu sei sterile e non hai figlioli, ma concepirai e partorirai un figlio attraverso il quale il Signore libererà Israele dalle mani dei Filistei". (Giudici 13: 3,5) Oltre a tale notizia, l'angelo diede istruzioni speciali riguardo alle abitudini e al trattamento per la cura del suo bambino. La donna cercò suo marito per condividere con lui la promessa data da Dio. Poi, nel timore di commettere qualche errore riguardo all'opera che le era stata raccomandata, il marito pregò: VA 97 2 «Signore, l', uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c', insegni quello che dobbiamo fare per il nascituro". Giudici 13:8 VA 97 3 Quando l'angelo apparve di nuovo, l'uomo chiese: "Che cosa dobbiamo fare per il bambino". Allora l'angelo ripeté le istruzioni: VA 97 4 "La donna si astenga dal mangiare quello che le ho detto. Non mangerà alcun prodotto della vigna, né berrà vino o bevande alcoliche, e non mangerà alcunché d'impuro; osservi tutto quello che le ho comandato". Giudici 13:14, PP 560, 561 VA 98 1 Manoah e sua moglie non sapevano di aver parlato con Gesù Cristo. Loro lo vedevano come un messaggero del Signore, e non potevano discernere se era un profeta o un angelo. Desiderando mostrare l'ospitalità nei confronti dell'ospite, lo invitarono a restare mentre preparavano un capretto per lui. Tuttavia non conoscendo la natura del visitatore, non sapevano se dovevano offrirlo come offerta di sacrificio o come alimento. E l'angelo rispose: VA 98 2 "Anche se tu mi trattenessi, non mangerei del tuo cibo; ma, se vuoi fare un olocausto, offrilo all'Eterno". Giudici 13:16 VA 98 3 Convinto che il visitatore fosse un profeta, Manoah gli domandò: VA 98 4 "Qual è il tuo nome, affinché, adempiute che siano le tue parole, noi ti rendiamo onore"? Giudici 13:17 VA 98 5 E la risposta fu: "Perché mi chiedi il mio nome, esso è meraviglioso? Intuendo il carattere divino dell'ospite, Manoah "prese il capretto e l'offrì all'Eterno sopra una pietra". E in quel momento successe una cosa meravigliosa, l'angelo fece un miracolo davanti agli occhi di Manoah e sua moglie. Il fuoco salì dalla roccia e consumò il sacrificio, e mentre Manoah e sua moglie stavano osservando la fiamma salire dall'altare verso il cielo, l'angelo dell'Eterno salì con la fiamma dell'altare". Allora Manoah e sua moglie caddero con la faccia a terra, perché riconobbero nell'ospite l'angelo dell'Eterno. Ora sapevano di aver visto il Santo d'Israele, Colui, che aveva coperto la sua gloria nella colonna di nuvola, e che aveva guidato e aiutato il popolo d'Israele nel deserto. Stupore, timore e terrore riempirono il cuore di Manoah, che non poté fare altro che esclamare: "Ora noi di certo moriremo perché abbiamo veduto Dio". E la sua compagna in quel momento solenne avendo più fede di lui, gli ricordò che il Signore aveva accettato l'olocausto, e gli aveva promesso la nascita di un figlio, che avrebbe liberato Israele. Questa era una prova della sua grazia e non della sua ira. ST 15 settembre 1881 VA 99 1 La promessa divina a Manoach si compì a tempo debito con la nascita di un figlio, che chiamarono Sansone. Per ordine dell'Angelo: "...sulla testa del bambino non passerà rasoio, giacché il fanciullo sarà un Nazireo consacrato a Dio sin dalla sua nascita". ST 6 ottobre 1881 Samuele ed Eli VA 99 2 Samuele era un bambino circondato dagli influssi più corrotti. Vedeva e sentiva cose che affliggevano il suo spirito. I figli di Eli che servivano nel tempio, erano dominati da Satana. Questi uomini contaminavano la stessa atmosfera circostante. Molto uomini e donne si lasciavano affascinare ogni giorno dal peccato e dal male ma Samuele era senza macchia. Il suo carattere era immacolato. Non partecipava né si dilettava nei peccati che riempivano tutto Israele di terribili relazioni. Samuele amava Dio, manteneva il suo cuore in intima relazione col Cielo, e Dio inviò il suo angelo per parlare con lui riguardo ai peccati dei figli di Eli che stavano corrompendo Israele. 3T 472, 473 VA 99 3 Le trasgressioni dei figli di Eli erano così audaci e profane, che nessun sacrificio poteva espiare i loro peccati volontari. Questi sacerdoti peccatori profanavano i sacrifici che simbolizzavano il Figlio di Dio... questi peccatori condussero l'arca all'accampamento d'Israele... VA 99 4 Dio permise che l'arca fosse presa dai nemici, per mostrare a Israele quanto vano era confidare nell'arca, come simbolo della presenza di Dio mentre si profanavano i Comandamenti contenuti in essa. VA 100 1 I Filistei credevano che nel conquistare l'Arca, avrebbero conquistato il Dio degli Israeliti, che aveva fatto molti prodigi per loro, e che era stato il terrore dei loro nemici. Portarono l'Arca ad Ashdod, e la misero in uno splendido tempio, insieme al più grande dei loro dei: Dagon. "E la mattina seguente, quando i sacerdoti entrarono nel tempio, furono terrorizzati nel trovare Dagon caduto con la faccia a terra davanti all'arca dell'Eterno. Gli angeli di Dio che accompagnavano sempre l'arca, fecero cadere l'incosciente idolo e lo mutilarono, per dimostrare che il Dio vivente è al di sopra di tutti gli dei, e che questi sono nulla davanti a lui". 4a SG 106,107 VA 100 2 Durante i sette mesi in cui l'arca rimase tra i filistei, gli israeliti non fecero nulla per recuperarla; furono proprio i filistei che con lo stesso desiderio con cui si erano impossessati dell'Arca, vollero disfarsene. Invece di costituire una forza in loro favore, l'Arca si era dimostrata un grande peso e una grave maledizione. Il ritorno dell'Arca in Israele VA 100 3 Gli uomini di Beth -- Shemesh diffusero rapidamente la notizia che l'arca era in loro possesso, mentre la gente dei paesi vicini si affollava per dargli il benvenuto. Davanti al masso sul quale fu posta, che era servito poco prima come altare, furono offerti ulteriori sacrifici all'Eterno. Se gli israeliti si fossero pentiti dei loro peccati, Dio li avrebbe benedetti; ma in realtà non ubbidivano alla sua legge, perché mentre si rallegravano salutando il ritorno dell'Arca come un messaggero di bene, non avevano il senso della sua sacralità; e invece di preparare un luogo adeguato per accoglierla, la lasciarono in mezzo ai campi da mietere. Mentre continuavano a contemplare l'arredo sacro e a parlare della maniera meravigliosa con cui esso era stato restituito, cominciarono a fare congetture circa il suo potere magico. Alla fine, vinti dalla curiosità, rimossero il rivestimento tentando di aprire l'Arca. Neanche i Filistei, che erano pagani, avevano avuto il coraggio di sollevarne il coperchio. Invisibili angeli celesti proteggevano l'arredo sacro durante tutti gli spostamenti dell'arca. L'irriverenza della gente Beth-Shemesh fu subito punita: molti di loro morirono improvvisamente. PP 589. Saul e Jonathan VA 101 1 Il Signore aveva chiamato Samuele per giudicare Israele. Egli era rispettato e onorato da tutto il popolo. Benché Dio dovesse essere riconosciuto come il massimo Dirigente, Lui designava i suoi collaboratori, li riempiva col suo Spirito e comunicava con loro mediante gli angeli. 4a SG 67 VA 101 2 A causa del peccato di presunzione commesso da Saul nel presentare il suo sacrificio, il Signore non gli volle dare l'onore di sconfiggere i Filistei. Jonathan, il figlio del re, uomo che temeva Dio, fu scelto come strumento per liberare Israele... Gli angeli dell'Eterno proteggevano Jonathan e il suo scudiero, combattevano al loro fianco, e così i Filistei caddero davanti a loro. PP 623 VA 101 3 Gli angeli del Signore combattevano accanto a Jonathan, e i Filistei caddero davanti a lui. Il panico s'impossessò dei soldati che si trovavano nei campi e nella guarnigione... La terra tremava sotto i loro piedi, come se si stesse avvicinando un grande esercito di carri e cavalieri in corsa verso la battaglia. Jonathan e il suo scudiero, riconobbero che il Signore li stava aiutando; perfino i filistei si resero conto che Dio stava liberando Israele. 4a SG 70 La gioventù di Davide VA 101 4 Samuele non tornò più da Saul per dargli le istruzioni di Dio. Il Signore non poteva più servirsi di lui per eseguire i Suoi propositi. Inviò Samuele alla casa di Jesse per ungere Davide come re d'Israele, che aveva scelto al posto di Saul. Quando i figli di Jesse passarono davanti a Samuele, egli voleva scegliere Eliab, il maggiore, un uomo di alta statura, e d'apparenza dignitosa, ma l'angelo dell'Eterno che era vicino a lui per guidarlo in questa decisione importante, gli disse che non doveva giudicare dall'apparenza. Eliab non temeva il Signore, il suo cuore non era retto e non onorava Dio. Sarebbe stato un governante orgoglioso ed esigente. Così, i figli di Jesse passarono sotto gli occhi del profeta senza che il Signore li scegliesse, ma Davide il più giovane, l'umile pastore di pecore fu scelto da Dio per essere alla guida del suo popolo. 4a SG 77, 78. VA 102 1 Davide non era alto, ma il suo volto era bello, esprimeva umiltà, onestà e coraggio. L'angelo del Signore indicò a Samuele che doveva ungere Davide, perché lui era stato scelto da Dio. Da quel momento il Signore diede a Davide un cuore prudente e comprensivo. 1SP 368. VA 102 2 Eliab il fratello maggiore di Davide.....era geloso perché questi era stato onorato. Lo disprezzava e lo trattava come un essere inferiore. Lo accusò d'essere fuggito di nascosto dal padre per presenziare alla battaglia.... Davide respinse l'ingiusta accusa dicendo: Che cosa ho fatto? Non era che una semplice domanda? (1 Samuele 17:29). Davide non spiegò dettagliatamente a suo fratello che era venuto in aiuto d'Israele, e che era stato inviato da Dio per uccidere Golia, che gli eserciti del Dio vivente erano in pericolo e che un angelo lo aveva condotto per salvare Israele. 1SP 371. Saul incontra un angelo VA 102 3 Saul permise che i suoi impulsi controllassero il suo giudizio, finché sprofondò in una furia di passioni. Egli aveva scatti di rabbia e di follia, ed era pronto a uccidere chiunque osava opporsi alla sua volontà. Fu il carattere senza macchia di Davide, la sua nobile fedeltà a suscitare l'ira del re. Vedeva la vita e il carattere di Davide come un rimprovero verso se stesso..... VA 103 1 E quando Saul venne a Ramah, si fermò al pozzo di Sechu, e mentre la gente veniva per attingere l'acqua, domandava loro dove fossero Samuele e Davide. Quando seppe che i due si trovavano a Naioth, si affrettò ad andare là. "Ma l'angelo di Dio lo incontrò sulla via, e lo Spirito del Signore lo investì ed egli cominciò a profetizzare, pregare e lodare l'Eterno con inni sacri. Profetizzò riguardo al Messia come Redentore del mondo. Quando Saul giunse a Naioth di Rama, si spogliò delle sue vesti reali, e passò il giorno e la notte insieme a Samuele e ai suoi discepoli, sotto l'influenza dello Spirito di Dio". ST 24 agosto 1888. Incontro di Saul in En-dor e sua morte VA 103 2 Ancora una volta fu dichiarata la guerra tra Israele e i Filistei .... Saul sapeva che Davide era con le sue forze dalla parte dei Filistei, e pensò che il figlio di Iesse approfittasse di questa opportunità per vendicare le offese subite. Il re era profondamente angosciato.... Il giorno dopo, Saul doveva ingaggiare battaglia contro i Filistei. Le ombre di un destino incombente si affollavano intorno a lui, ed egli desiderava ardentemente ricevere aiuto e guida, ma vana fu ogni sua ricerca del consiglio di Dio, "perché l'Eterno non gli rispose né con i sogni, né per mezzo di Urim, e nemmeno per mezzo dei profeti". (1 Samuele 28: 6) VA 103 3 Allora Saul disse ai suoi servi: VA 103 4 "Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla». I suoi ministri gli risposero: «Vi è una negromante nella città di En-dor». 1 Samuele 28:7 VA 104 1 Fu riferito al re che in un nascondiglio a En-dor dimorava una donna che invocava gli spiriti. Essa aveva stabilito un patto con Satana, ottenendo in cambio del dono della sua persona per adempiere propositi satanici, la facoltà di operare miracoli e la conoscenza di segreti. Dopo essersi travestito, Saul uscì protetto dalle ombre della notte e partì alla ricerca della maga accompagnato da due uomini... Protetti dall'oscurità, Saul e i suoi servi attraversarono la pianura, e dopo aver passato l'accampamento dei filistei senza subirne le conseguenze attraversarono la catena montuosa sino a raggiungere la dimora solitaria dell'evocatrice di spiriti a En-dor. Dopo aver praticato i suoi incantesimi, essa disse: "Vedo un essere sovrumano che esce da sotto la terra....E' un vecchio che sale, ed è avvolto in un mantello. Allora, Saul comprese che era Samuele". In realtà non era il santo profeta di Dio ad apparire e parlare attraverso l'incantesimo; Samuele non era tra gli spiriti maligni. Quell'apparizione sovrannaturale era prodotta unicamente dalla potenza di Satana. PP 675, 676, 679. VA 104 2 Le prime parole della donna in trance erano state rivolte al re: "Perché mi hai ingannata? Tu sei Saul!" Lo spirito maligno che impersonificava il profeta aveva per prima cosa avvertito in segreto la donna malvagia dell'inganno che le veniva fatto. E il messaggio rivolto a Saul da colui che si spacciava per il profeta era: "Perché mi hai disturbato facendomi salire?" E Saul rispose: VA 104 3 "Io sono in grande angoscia, poiché i Filistei mi fanno guerra, e Dio si è ritirato da me e non risponde più né mediante i profeti né per via di sogni; perciò ti ho chiamato perché tu mi faccia sapere quel che devo fare". 1 Samuele 28:15 VA 104 4 Saul aveva disprezzato i consigli che Samuele, quando era vivo, gli aveva dato, e si era irritato per i suoi rimproveri. Ma ora in un momento di angoscia e con la prospettiva di un disastro, Saul sentiva che la guida del profeta costituiva la sua unica speranza, e per comunicare con il messaggero del cielo, invano fece ricorso al messaggero dell'inferno. Saul si era completamente sottoposto all'autorità di Satana; e ora, chi si dilettava unicamente nel provocare miseria e distruzione, approfittò al massimo per votare alla rovina quel re infelice. In risposta alla supplica di un Saul tormentato, venne emesso un messaggio terribile pronunciato apparentemente dalle labbra di Samuele: VA 105 1 "Perché consulti me, mentre l'Eterno si è ritirato da te e t'è diventato avversario"? 1 Samuele 28:16 VA 105 2 "Poiché non hai obbedito alla voce dell'Eterno... l'Eterno darà anche Israele con te nelle mani dei Filistei". PP 680 VA 105 3 Quando Saul sollecitò l'apparizione di Samuele, il Signore non gli ordinò di apparire. Saul non vide nulla. A Satana non fu permesso di disturbare il sonno di Samuele nella tomba per portarlo realmente alla maga di En-dor. Dio non ha dato a Satana il potere di resuscitare i morti. Ma gli angeli satanici, assumono la forma di amici morti; parlano e agiscono come loro, col fine di compiere meglio i loro propositi ingannevoli. Satana conosceva molto bene Samuele, e sapeva anche come rappresentarlo davanti alla maga di En-dor, e quindi dichiarare correttamente il destino di Saul e dei suoi figli. 1 SP 376 VA 105 4 Il racconto della Bibbia riguardo alla visita di Saul all'incantatrice di En-dor è stato fonte di perplessità per molti studiosi della Sacra Scrittura. Alcuni sostengono che Samuele era realmente presente al colloquio con Saul, ma la Bibbia stessa fornisce motivi sufficienti per una conclusione contraria. Se, come sostengono alcuni, Samuele era in cielo, sarebbe stato necessario farlo scendere da lì, sia per la potenza di Dio o quella di Satana. Nessuno può credere per un attimo che Satana avesse il potere di far scendere dal cielo il santo profeta di Dio per onorare gli incantesimi di una donna empia. Tantomeno possiamo concludere, che Dio lo mandò alla grotta della strega, perché il Signore aveva già rifiutato di comunicare con Saul sia per mezzo dei sogni, sia per Urim, sia per mezzo dei profeti.(1 Samuele 28:6) Questi erano i mezzi designati da Dio per comunicare col suo popolo, e gli stessi mezzi non possono essere concessi per dare un messaggio attraverso un agente di Satana. VA 106 1 Lo stesso messaggio è una prova sufficiente riguardo alle sue origini. Il suo obiettivo non era di indurre Saul al pentimento, ma di condurlo alla rovina, e questo non è opera di Dio, ma di Satana. Inoltre, l'atto di Saul nel consultare una fattucchiera è citato nelle Scritture come una delle ragioni per le quali fu rifiutato da Dio e abbandonato alla distruzione: VA 106 2 "Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non aveva ascoltato la parola e perché aveva evocato uno spirito per consultarlo. Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì il regno a Davide figlio di Iesse". 1 Cronache 10:13,14, PP 683 ------------------------Capitolo 11 -- Gli angeli dal tempo di davide alla cattivita' Babilonica Il regno di Davide VA 107 1 L'arca del patto rimase nella casa di Abinadab fino a quando Davide non fu incoronato re. Egli radunò trentamila uomini scelti d'Israele, e poi andò a cercare l'Arca di Dio. Essa fu collocata su un carro che era condotto da Uzza e Ahio, figli di Abinadab. Davide e tutta la casa d'Israele suonavano dinanzi all'Eterno ogni sorta di strumenti musicali. VA 107 2 "Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano piegare. E l'ira del Signore si accese contro Uzza; Dio lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio". 2 Samuele 6:6,7 VA 107 3 Uzza s'infuriò contro i buoi perché inciamparono. Inoltre dimostrò sfiducia in Dio, come se Chi aveva tratto l'arca dalla terra dei Filistei, non poteva prendersi cura di essa. Gli angeli che accompagnavano l'arca, castigarono la presunzione impaziente di Uzza nel mettere le sue mani sull'Arca di Dio. 4aSG 111. Il censimento voluto da Davide VA 107 4 Al fine di estendere le sue conquiste in mezzo alle nazioni, Davide decise di aumentare il suo esercito, richiedendo il servizio militare da tutti quelli che erano di età giusta. Per questa ragione era necessario fare un censimento della popolazione. L'orgoglio e l'ambizione furono ciò che motivarono il re a quest'azione. L'obiettivo di questa impresa era direttamente contrario ai principi della teocrazia. Anche Joab protestò che fino ad allora si era dimostrato uomo senza scrupoli, "tuttavia l'ordine del re prevalse contro Joab". VA 108 1 "Quando Davide si fu alzato il mattino dopo: questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il veggente di Davide: Va a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella farò. Gad venne dunque a Davide, e riferì questo e disse: Vuoi tre anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga davanti al nemico che t'insegua oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora, rifletti, e vedi che cosa io debba rispondere a chi mi ha mandato". 2 Samuele 24:11-13 VA 108 2 "Allora il re rispose: "Sono in grande angoscia! Ebbene, mettiamoci nelle mani del Signore, perché la Sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini". 2 Samuele 24:14, PP-747, 748. VA 108 3 La distruzione che seguì fu rapida e tremenda. Settantamila uomini furono uccisi dalla pestilenza. Davide e gli Anziani d'Israele, profondamente umiliati, gridarono davanti all'Eterno. Ma la pestilenza non aveva ancora invaso la capitale, quando Davide "alzando gli occhi vide l'Angelo dell'Eterno che stava tra cielo e terra, avendo in mano una spada sguainata, volta contro Gerusalemme per distruggerla. Allora Davide e gli anziani, coperti di sacchi, si gettarono con la faccia a terra". E Davide disse a Dio: "Non sono io colui che ha ordinato il censimento del popolo? Sono io che ho peccato e che ho agito con tanta malvagità; ma queste pecore che hanno fatto? Ti prego o Eterno, mio Dio, si volga la tua mano contro di me e contro la casa di mio padre, ma non contro il tuo popolo per colpirlo col flagello". L'Eterno si pentì della calamità che egli aveva inflitto e disse all'angelo: Basta, ritieni ora la tua mano da Gerusalemme... 1SP 385, 386. VA 109 1 L'angelo distruttore si era fermato fuori Gerusalemme sul monte Moriah presso l'aia di Ornan il Gebuseo. Seguendo le indicazioni del profeta, Davide salì sul monte, dove eresse "un altare all'Eterno e offrì olocausti e offerte di pace; e l'Eterno udì le suppliche dalla terra e fu placato verso il paese, e la piaga cessò d'infierire sul popolo". VA 109 2 Il punto su cui l'altare fu eretto, d'ora in poi, doveva essere considerato come terra santa per sempre, fu offerto in dono al re da Ornan ma il re si rifiutò di accettarlo.... "E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo seicento sicli d'oro". Questo memorabile luogo era lo stesso sul quale Abramo aveva costruito l'altare per sacrificare suo figlio, e adesso era santificato da questa grande liberazione, fu poi scelto come sede del tempio eretto da Salomone. VA 109 3 Dall'inizio del regno di Davide, uno dei suoi progetti più cari era stato quello di erigere un tempio al Signore. Ciononostante non gli fu permesso di realizzare il suo proposito, anche se lui aveva manifestato grande zelo e serietà per questo progetto. PP 748, 750. VA 109 4 Il Signore, attraverso il Suo angelo, istruì Davide e gli diede il modello del tempio che Salomone avrebbe dovuto costruire per Lui. Un angelo fu mandato da Davide affinché egli scrivesse con precisione le istruzioni che poi avrebbe trasmesso a Salomone per l'edificazione del tempio. 4aSG 94. Salomone VA 110 1 L'apprezzamento del popolo si volse verso Salomone, così come avvenne per Davide, e gli obbedivano in tutto. Un angelo fu inviato per istruire Salomone. Durante la notte, Salomone sognò che Dio conversava con lui. E il Signore disse: "Chiedi quello che vuoi che io ti dia. E Salomone rispose: VA 110 2 «Tu hai trattato con gran benevolenza il tuo servo Davide, mio padre, perché egli agiva davanti a te con fedeltà, con giustizia, con rettitudine di cuore a tuo riguardo; tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che siede sul trono di lui, come oggi avviene. Ora, o SIGNORE, mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, al posto di Davide mio padre, ed io sono giovane, e non so come comportarmi. Io, tuo servo, sono in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso, che non può essere contato né calcolato, tanto è grande. Dà dunque al tuo servo un cuore intelligente perché io possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; perché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso?" 2 Cronache 1:9,10, 4aSG 96, 97. VA 110 3 Oltre ai cherubini situati sul coperchio dell'arca, Salomone fece fare altri due angeli di grandi dimensioni che furono collocati ad ogni estremità dell'arca. Questi angeli rappresentano dei guardiani che custodiscono la legge di Dio, per rappresentare gli angeli celesti che proteggono la legge di Dio. È impossibile descrivere la bellezza e lo splendore di questo tabernacolo. Lì, come nel santuario del deserto, l'Arca fu tenuta con grande riverenza, e collocata sotto le ali dei due maestosi cherubini che si trovavano sul pavimento. SP 413 Elia VA 111 1 Elia si presentò davanti ad Achab per denunciare la sua apostasia e quella di Israele, e informarlo riguardo ai giudizi di Dio. L'Eterno allora diresse il profeta in un luogo sicuro sulle montagne nelle vicinanze del torrente Kerith, per proteggerlo dal potere di Gezabele. Là, il Signore onorò il profeta inviandogli del cibo al mattino e alla sera mediante un angelo del cielo. Quando il ruscello si seccò, perché non scendeva pioggia sul paese, lo mandò dalla vedova di Sarepta, e nella sua casa realizzò un miracolo ogni giorno, per mantenere in vita il profeta e la famiglia della vedova. 3T 288. Solo contro tutti VA 111 2 Di fronte al re Achab e ai falsi profeti, circondato dalla moltitudine congregata d'Israele, si trovava Elia, l'unico che si era presentato per rivendicare l'onore di Jehovah. Chi era stato accusato da tutti di essere il responsabile delle loro disgrazie, ora si trovava, apparentemente indifeso, alla presenza del monarca d'Israele, dei profeti di Baal, dei soldati e di tutto il popolo. Elia, però, non era solo. Sopra di lui e intorno a lui c'era l'esercito celeste che lo proteggeva, angeli eccelsi straordinariamente potenti. VA 111 3 Nella piena luce del giorno, circondato da migliaia di uomini di guerra, dai profeti di Baal e dal monarca d'Israele, stava l'indifeso Elia, apparentemente solo, ma non lo era. Il più potente esercito di angeli lo circondava; angeli che eccellono in forza vennero dal cielo per proteggere il giusto e fedele profeta di Dio. Con voce ferma e decisa Elia disse: "Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se l'Eterno è Dio, seguitelo, se poi lo è Baal, seguite lui. E il popolo non rispose nulla". (1 Re 18:20) 3T 280 VA 111 4 Sul monte Carmelo, mentre Israele dubitava e vacillava, la voce di Elia ruppe nuovamente il silenzio: VA 112 1 "Son rimasto io solo dei profeti dell'Eterno, mentre i profeti di Baal sono in quattrocentocinquanta. Ci siano dunque dati due giovenchi; quelli ne scelgano uno per loro, lo facciano a pezzi e lo mettano sulla legna, senza appiccarvi fuoco; io pure preparerò l'altro giovenco, lo metterò sulla legna, e non vi appiccherò il fuoco. Quindi, voi per primi invocate il nome del vostro dio, e invocherò il nome dell'Eterno; e il dio che risponderà mediante il fuoco, egli sia Dio". 1 Re 18: 22-24, PK 148,149. VA 112 2 Quanto volentieri Satana, chi cadde dal cielo come folgore, sarebbe voluto venire in aiuto di coloro che egli stesso aveva ingannato e controllato le loro menti, e che ora erano completamente dediti al suo servizio. Egli avrebbe volentieri inviato un raggio dal cielo per accendere i loro sacrifici ma, Jehovah aveva posto dei limiti a Satana e aveva ristretto il suo potere. Nonostante tutti i suoi stratagemmi, non poté inviare nemmeno una scintilla sull'altare di Baal. RH 30 settembre 1873. VA 112 3 Non appena Elia finì di pregare, fiamme di fuoco simili a lampi scintillanti scesero dal cielo, sopra l'altare, bruciando il sacrificio e prosciugando l'acqua del fossato e consumando persino le pietre dell'altare. Lo splendore delle fiamme illuminò la montagna e abbagliò gli occhi della folla.... Il popolo riconobbe la giustizia e la misericordia del Signore ... Il Dio di Elia è al di sopra di ogni idolo. PK 153-154 Lo scoraggiamento di Elia VA 112 4 Elia era minacciato dalla reazione che spesso segue quei momenti in cui si manifesta una grande fede e si conseguono vittorie spirituali. Egli temeva che la riforma, iniziata sul monte Carmelo, potesse non essere duratura e così fu vittima dello scoraggiamento. Elia era forse stato abbandonato da Dio nell'ora della prova? Oh, no! Dio amava il Suo servitore, ora che si sentiva abbandonato da lui e dagli uomini, così come lo aveva amato quando aveva risposto alla sua preghiera, mandando il fuoco dal cielo che aveva incendiato la cima del Carmelo. Mentre dormiva, Elia fu risvegliato da un tocco delicato e da una voce suadente. Tremante di paura stava per scappare perché pensava d'essere stato scoperto dal nemico ma il volto chino su di lui non era quello di un nemico ma di un amico. Dio aveva mandato del cibo per il profeta tramite un angelo del cielo che gli disse: VA 113 1 "Alzati e mangia - gli disse angelo. Ed egli guardò, e vide presso il suo capo una focaccia cotta su delle pietre calde, e una brocca d'acqua". 1 Re 19:5,6 VA 113 2 Egli mangiò e beve, poi si coricò di nuovo. E l'angelo dell'Eterno tornò la seconda volta, lo toccò e disse: "Mangia ancora, poiché il cammino sarà troppo lungo per te". PK 166 VA 113 3 Nel deserto, in preda alla solitudine e allo sconforto Elia non voleva più vivere, desiderava morire. Ma il Signore, nella Sua misericordia non fece caso alle sue parole. Il profeta aveva ancora una grande opera da compiere. Dopo aver adempiuto, la sua missione non meritava d'essere abbandonato, non avrebbe sperimentato la morte ma l'ascensione con gli angeli nella gloria celeste. PK 228 VA 113 4 Un potente angelo si avvicinò e la parola del Signore fu rivolta a Elia: VA 113 5 "Che fai tu qui, Elia". Con amarezza nell'animo Elia mormorò: "Io sono mosso da una gran gelosia per l'Eterno, per l'Iddio degli eserciti: perché i figli d'Israele hanno abbandonato il tuo patto, hanno demolito i tuoi altari, e hanno ucciso con la spada i tuoi profeti; sono rimasto solo, e cercano ara di togliermi la vita". 1 Re: 19: 9,10 VA 114 1 Ordinando a Elia di lasciare la grotta in cui si era nascosto, l'angelo, gli ordinò anche di stare davanti a Dio sul monte per ascoltare la Sua parola. Come Elia obbedì "...ed ecco passava l'Eterno, e un vento forte si alzò, schiantando i monti, e spezzando le rocce dinanzi all'Eterno - ma l'Eterno non era nel vento. Poi si scatenò il terremoto, ma l'Eterno non era nel terremoto, e dopo il terremoto, ci fu il fuoco, ma l'Eterno non era nel fuoco. Dopo il fuoco egli udì un suono dolce e sommesso. Come Elia l'ebbe udito, si coperse il volto col mantello, uscì fuori, e sì fermò all'ingresso della grotta". La sua petulanza si era ammutolita, il suo spirito fu addolcito e soggiogato. Ora, egli sapeva che una ferma fiducia in Dio, gli avrebbe sempre permesso di trovare aiuto nel momento del bisogno. RH 23 ottobre, 1913 VA 114 2 Quando Elia era in procinto di lasciare Eliseo, gli disse: "Chiedimi ciò che vuoi che io ti faccia, prima che io ti sia tolto." (2 Re 2:9) GW (1915) 116. VA 114 3 Eliseo rispose: "Ti prego, mi sia data una parte doppia del tuo spirito". VA 114 4 "Allora Elia disse: Tu chiedi una cosa difficile, nondimeno, se tu mi vedi quando io sarò rapito, ti sarà dato quello che chiedi, ....e avvenne che mentre loro continuavano a camminare discorrendo assieme, ecco un carro di fuoco e dei cavalli di fuoco che li separarono l'uno dall'altro, ed Elia salì in cielo in un turbine. Ed Eliseo vedendolo gridò: "Padre mio, Padre mio! Carro d'Israele e sua cavalleria". Ed 60 Eliseo VA 114 5 Nel secondo libro dei Re leggiamo come i santi angeli proteggono gli eletti del Signore. Il profeta Eliseo si trovava a Dothan, e là il re di Siria inviò cavalli e carri, e un gran numero di soldati per prenderlo. "E quando il servitore dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì fuori, ed ecco che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città. E il servo disse all'uomo di Dio: "Ah, Signore mio, come faremo"? AUG 20 agosto 1902 VA 115 1 "Non temere" -- fu la risposta del profeta -- perché quelli che sono con noi, sono più numerosi di quelli che sono con loro. Allora, Eliseo si mise a pregare: O Eterno, ti prego, aprigli gli occhi, affinché egli veda. "E l'Eterno aperse gli occhi del servo, e a un tratto egli vide il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno ad Eliseo". Tra il servo di Dio e le schiere armate nemiche vi era un esercito di angeli celesti venuti in soccorso, non per distruggere, ma per circondare e accamparsi intorno ai servitori del Signore deboli e indifesi. PK 256, 257 VA 115 2 A Eliseo non fu concesso di seguire il suo maestro in un carro di fuoco. Il Signore permise che Eliseo fosse colpito da una lunga malattia. Durante quelle lunghe ore interminabili di sofferenza e di debolezza fisica, la sua fede si afferrò alle promesse di Dio, ed egli poté vedere intorno a sé i messaggeri celesti che gli recavano conforto e pace. Così come sulle alture di Dothan aveva visto le schiere celesti, i cavalli e i carri di fuoco che lo circondavano, ora era cosciente della presenza degli angeli e si sentiva al sicuro. PK 263, 264. Isaia VA 115 3 Ai tempi del profeta Isaia, l'idolatria non destava stupore. La malvagità regnava con una tale intensità in tutte le classi sociali che i pochi fedeli erano spesso tentati di lasciarsi andare allo scoraggiamento e alla disperazione. VA 115 4 Pensieri come questi si affollavano nella mente di Isaia, mentre si trovava sotto il portico del tempio. Improvvisamente la porta e la cortina interna del tempio parvero aprirsi e gli fu permesso di guardare dentro al luogo santissimo, quel luogo dove i suoi piedi non potevano entrare. Gli si presentò una visione di Dio seduto sopra un trono elevato, mentre lo splendore della sua gloria riempiva il tempio. Ai due lati del trono vi erano due serafini con i volti velati in atto di adorazione, che servendo il loro Creatore univano le voci nel solenne canto: "Santo, santo, santo il Signore degli eserciti; tutta la terra è piena della Sua gloria". PK 306, 307 VA 116 1 Una gloria indescrivibile emanava da questo Personaggio seduto sul trono, e i lembi del suo manto riempivano il tempio. Su entrambi i lati del trono si trovavano dei cherubini che brillavano con la gloria che li circondava e che proveniva dalla presenza di Dio. Quando i loro canti di adorazione risuonavano con profonde note, le colonne della porta tremavano come fossero state mosse da un terremoto. Questi esseri santi davano gloria a Dio e cantavano le loro lodi con labbra pure, senza peccato. Il contrasto tra la debole lode che Isaia aveva l'abitudine di dimostrare al suo Creatore e le indescrivibili lodi dei Serafini, riempì il profeta di riverente timore e di un sentimento d'indegnità. Per un momento ebbe il sublime privilegio di apprezzare l'immacolata purezza del carattere di Jehovah. VA 116 2 Mentre gli angeli cantavano: "Sanato, Santo, Santo è il Signore degli eserciti; tutta la terra è piena della Sua gloria", l'ineguagliabile maestà, la gloria e il potere infinito del Signore passarono davanti al profeta in visione, e lasciarono un'impressione indelebile nel suo spirito. Alla luce di questa straordinaria e splendente rivelazione del carattere divino, egli vide con chiarezza la sua misera indegnità, e le sue parole sembravano essere senza alcun valore. RH 16 ottobre 1888 VA 116 3 I serafini che dimorano alla presenza di Dio, coprono i loro volti e i loro piedi con le loro ali nel contemplare il Re nella sua bellezza. Quando Isaia vide la gloria di Dio, il suo spirito fu prostrato nella polvere. Il risultato immediato della visione che ebbe il privilegio di presenziare fu un sentimento della sua indegnità. Questo sarà sempre il risultato sulla mente umana, quando i raggi del Sole di Giustizia brillano gloriosamente sul cuore.... VA 117 1 Quando la gloria di Cristo è rivelata, l'uomo non può vedere nessuna gloria in se stesso perché la deformità del suo spirito è resa manifesta e l'orgoglio e la glorificazione propria si estinguono. Muore l'IO e Cristo vive al suo posto. BE&ST 3 dicembre 1894 VA 117 2 Questa era la prospettiva che affrontava Isaia quando fu chiamato alla missione profetica, tuttavia egli non si scoraggiò, perché nelle sue orecchie echeggiava il coro trionfale degli angeli che circondavano il trono di Dio: "Tutta la terra è piena della Sua gloria". (Isaia 6:3) La sua fede fu rafforzata dalle visioni delle conquiste gloriose che realizzerà la chiesa di Dio: "Come l'acqua riempie il mare, così la conoscenza dell'Eterno riempirà tutta la terra". (Isaia 11:9) PK 371 Ezechiele VA 117 3 Sulle sponde del fiume Chebar, Ezechiele vide venire dal settentrione "un uragano... In una grande nube, tutta circondata da bagliori, lampeggiavano fulmini". Alcune ruote che s'intersecavano tra loro erano mosse da quattro esseri viventi. Al di sopra di tutto questo "vidi qualcosa simile a un trono di zaffiro e su quello sedeva una figura dall'aspetto umano" - "E apparvero dei Cherubini che avevano sotto ogni ala qualcosa simile a una mano". (Ezechiele 1:4, 26; 10:8) VA 117 4 Le ruote erano sistemate in modo talmente complicato da dare l'impressione di una grande confusione, però si muovevano in perfetta armonia. Esseri celesti, guidati e sostenuti dalla mano che stava sotto le ali dei cherubini, spingevano le ruote. Sopra di loro, sul trono di zaffiro, vi era l'Eterno, e attorno al suo trono vi era un arcobaleno, emblema della misericordia divina. VA 118 1 Nello stesso modo in cui la complessità delle ruote era guidata dalla mano che stava sotto le ali dei cherubini, così il complicato gioco degli eventi umani è sotto il controllo divino. In mezzo alle contese e al tumulto delle nazioni chi siede al di sopra dei cherubini guida tuttora le vicende di questo mondo. PK 535, 536 ------------------------Capitolo 12 -- Gli angeli dai tempi della schiavitù fino a Giovanni battista Daniele e i suoi tre compagni VA 119 1 L'amore e il timore di Dio erano così impressi in Daniele, che con cosciente responsabilità verso Dio, educò e disciplinò tutte le sue facoltà per rispondere totalmente all'amorevole cura del grande Maestro. I quattro giovani Ebrei non erano disposti a consentire che motivi egoistici e il piacere per i divertimenti occupassero i momenti d'oro di questa vita. Essi lavoravano con cuore disposto e animo pronto. Ogni cristiano dovrebbe raggiungere la stessa norma di vita. Il Signore, chiede ad ogni studente cristiano più di quello che gli è stato dato. Voi siete "una testimonianza per il mondo per gli angeli e per gli uomini". Quelli che operano come Daniele e i suoi compagni avranno la cooperazione di Dio e dei suoi angeli. FCE 192 La fornace ardente di Nabucodonosor VA 119 2 Come ai giorni di Shadrac, Meshac e Abed-nego, alla fine dei tempi, il Signore agirà con potenza in favore di coloro che si schiereranno saldamente dalla parte della giustizia. Chi camminò con i tre giovani nella fornace ardente, sarà con i suoi fedeli ovunque essi siano. La sua presenza sarà per loro una fonte di conforto e di sostegno. Nella più terribile delle persecuzioni che si ricordino nella storia, i suoi eletti rimarranno incrollabili. VA 119 3 Satana, con tutti i suoi eserciti, non potrà distruggere neppure il più debole dei santi di Dio. Alcuni angeli potenti li proteggeranno, e l'Eterno si manifesterà a loro come "il Dio degli dei", in grado di salvare tutti quelli che hanno riposto la loro fiducia in Lui. PK-513. Il banchetto di Belsasar VA 120 1 In quella notte, nel bel mezzo dell'orgia idolatrica, il volto del re improvvisamente impallidì e sembrò paralizzato dal terrore. Una mano soprannaturale tracciò sulla parete dei caratteri misteriosi. Il chiasso cessò all'istante e un silenzio sepolcrale cadde sui presenti. I pensieri del re lo turbarono, "le giunture delle sue ginocchia si urtavano l'uno contro l'altro". Tremando di paura il re gridò ad alta voce che si facessero venire i maghi, i Caldei e gl'indovini". Ai saggi di Babilonia, il re disse: "Chiunque leggerà questa scritta e me ne darà l'interpretazione sarà rivestito di porpora, avrà al collo una collana d'oro e sarà terzo nel governo del regno". (Daniele 5: 7) Ma nessuno di quegli uomini fu capace di interpretare questa scritta misteriosa fatta dalla mano dell'angelo di Dio, come era avvenuto precedentemente col sogno di Nabucodonosor . RH 8 febbraio1881 VA 120 2 In mezzo a questo euforico banchetto offerto da Belsasar si trovava un testimone. In quell'occasione un angelo tracciò quei segni misteriosi sulla parete del palazzo di fronte ai presenti. VA 120 3 Ellen G. White 1888 - Materials 517 Daniele nella fossa dei leoni VA 120 4 Daniele pregava DIO tre volte al giorno. Satana, si adira al suono di una fervente preghiera, perché sa di essere sconfitto. Daniele era il preferito tra i principi e i governatori per il suo eccellente spirito, e gli angeli caduti temevano che la sua influenza potesse indebolire il controllo che essi esercitavano sui governanti del regno. Gli angeli maligni accusatori suscitarono l'invidia e la gelosia dei governatori, che iniziarono a sorvegliare Daniele per cercare di trovare qualche difetto in lui e poterlo riferire al re, ma fallirono nel loro intento. VA 121 1 Allora questi agenti di Satana, cercarono di distruggerlo usando come espediente la sua fedeltà al Dio degli ebrei. Gli angeli maligni progettarono un piano, e i loro agenti umani lo realizzarono. Il re non conosceva la trappola che si stava preparando per Daniele. VA 121 2 Anche dopo aver udito l'editto del re, Daniele continuò a pregare Dio con le "finestre aperte della sua cameretta". Considerava la sua comunione con Dio così importante che era disposto a sacrificare la sua vita. E proprio a causa delle sue preghiere, egli fu gettato nella fossa dei leoni. Gli angeli del male sembravano compiere i loro propositi, ma Daniele continuò a pregare anche nella fossa dei leoni. Il Signore si è forse dimenticato di lui? No! Gesù, il Comandante degli eserciti del cielo inviò il suo angelo per chiudere la bocca dei leoni affamati, affinché non danneggiassero l'uomo di Dio. Il terribile fosso divenne un luogo di pace. Il re presenziò al miracolo, e ordinò che il profeta fosse tirato fuori dalla fossa e onorato. Satana e i suoi accoliti furono sconfitti e grandemente infuriati; e gli agenti umani che Satana aveva usato ebbero la stessa sorte che avevano pianificato per Daniele. 4bSG 85-86 Gabriele è inviato a spiegare la visione di Daniele 8 VA 121 3 Poco dopo la caduta di Babilonia, mentre Daniele stava meditando sulle profezie di Isaia e di Geremia chiedendo a Dio una comprensione dei tempi, gli fu data una serie di visioni sull'ascesa e la caduta dei regni. Insieme alla prima visione, com'è registrato nel settimo capitolo del libro di Daniele, fu data un'interpretazione, ma non tutto fu chiaro al profeta. Riguardo all'esperienza del momento egli scrisse: "Quanto a me, Daniele, i miei pensieri mi spaventarono molto, e mutai di colore; ma serbai la cosa nel cuore". Daniele 7:28 VA 122 1 Attraverso un'altra visione gli fu data maggior luce riguardo gli avvenimenti del futuro, e alla fine di questa visione Daniele udì "un santo che parlava e un altro dei santi domandò a quello che parlava: "fino a quando durerà la visione"? La risposta che gli venne data fu: "Fino a 2300 giorni; poi il santuario sarà purificato". Questa risposta provocò in Daniele grande perplessità. Con fervore, chiese di poter conoscere il significato della visione, ma non riusciva a capire la relazione tra la schiavitù durata settant'anni, predetta da Geremia, e i 2300 anni, come udì in visione, di cui parlava l'angelo, in seguito ai quali il santuario celeste sarebbe stato purificato. L'angelo Gabriele gli diede un'interpretazione parziale, ma quando il profeta udì le parole: "La visione...durerà ancora molti giorni", egli svenne. VA 122 2 Il profeta Daniele, nonostante fosse molto preoccupato per la situazione d'Israele, continuò a studiare le profezie di Geremia. Queste erano molto chiare... Con una fede fondata sulla sicura parola profetica, Daniele pregò il Signore che queste promesse si compissero rapidamente. PK 553, 554. VA 122 3 Mentre Daniele continuava a pregare, l', angelo Gabriele ascese e discese velocemente dalle coorti celesti per potergli confermare che la sua preghiera era stata ascoltata ed esaudita. Quest'angelo potente era stato inviato per dargli intendimento, per aprire davanti a lui i misteri dei secoli futuri. Daniele desiderava ferventemente conoscere e capire la verità, e immediatamente fu posto in comunicazione col messaggero celeste. RH 8 febbraio, 1881. VA 122 4 Ancor prima che [Daniele] finisse di supplicare Dio, Gabriele apparve di nuovo davanti a lui un'altra volta. L'angelo fece riferimento alla visione che gli era stata data prima della morte di Belsasar e della caduta di Babilonia, e gli diede dei dettagli riguardo al periodo delle settanta settimane. RH 21 marzo 1907. La lotta per il controllo sui re di Persia VA 123 1 Gli agenti celesti devono lottare contro gli ostacoli prima che i propositi di Dio si compiano a suo tempo. Infatti, il re di Persia era dominato dal più potente di tutti gli angeli malvagi. Come Faraone, rifiutava di obbedire alla parola del Signore. Gabriele dichiarò: Egli [Satana] mi ha resistito 21 giorni mediante le sue accuse contro i giudei. Ma Michael venne in aiuto, e poi rimase con i re di Persia, mantenendo sotto controllo i poteri, dando buoni consigli in opposizione ai consigli del male. 4BC 1173. VA 123 2 Il monarca persiano aveva resistito all'influsso dello Spirito di Dio durante le tre settimane nelle quali Daniele stava digiunando e pregando, ma il principe del cielo, l', Arcangelo Michael, fu inviato a toccare il cuore dell'ostinato re, affinchè prendesse una decisione per rispondere alle preghiere di Daniele. Non fu un altro personaggio, ma fu lo stesso Figlio di Dio che apparve a Daniele. La sua descrizione è simile a quella che l'apostolo Giovanni fa di Cristo quando gli apparve sull'isola di Patmos. Accompagnato da un altro messaggero celeste, venne a rivelargli cosa sarebbe accaduto negli ultimi tempi. RH - 8 febbraio 1881 VA 123 3 Daniele non poteva guardare il volto dell'angelo senza perdere le forze e svenire. Allora l'angelo si avvicinò a lui lo sostenne e lo rimise in piedi, ma ancora una volta egli perse le sue forze. Finalmente l'angelo si avvicinò con apparenze umane affinché Daniele potesse sopportare la sua presenza. 2MR 348. VA 123 4 Finalmente la vittoria fu ottenuta, e le forze del nemico furono mantenute sotto controllo tutti i giorni del governo di Ciro, il quale regnò per sette anni, e tutti i giorni del regno di suo figlio Cambise, che regnò circa sette anni e mezzo. RH 5 dicembre 1907. Il secondo Tempio VA 124 1 Il secondo tempio non uguagliava il primo in magnificenza, né fu santificato dalle manifestazioni della presenza divina che si videro quando fu inaugurato il primo tempio. Non vi fu alcuna manifestazione di potere soprannaturale per segnalare la sua dedicazione. Nessuna nuvola di gloria fu vista riempire il santuario appena eretto. Nessun fuoco dal cielo scese per consumare il sacrificio sull'altare. La Shekinah, o presenza di Dio, non dimorava più tra i cherubini del luogo santissimo. L'arca, il propiziatorio e le tavole della testimonianza non si trovavano più lì. Nessun segno dal cielo fece conoscere la volontà di Jehovah al sacerdote officiante. PK 596,597 Esdra VA 124 2 I figli della cattività che erano ritornati con Esdra "offrirono... olocausti al Dio d'Israele" (Esdra 3:3) in offerta per il peccato e come segno di gratitudine per la protezione ricevuta dai santi angeli durante il loro viaggio. PK 619 Nehemia VA 124 3 Neemia aspettò per quattro mesi il momento opportuno per presentare la sua richiesta al re. Sebbene in questo periodo il suo cuore fosse colmo di tristezza, si sforzò di avere un aspetto sereno in presenza del sovrano. Nelle sale sontuose e imponenti del palazzo tutti dovevano avere l'aria felice. Sul viso di questi servitori del re non doveva trapelare nulla. Ma quando rimaneva solo, lontano da sguardi indiscreti, Neemia si sentiva protetto da Dio e dai suoi santi angeli che ascoltavano le sue preghiere, le sue confessioni e le sue lacrime. PK 630. Le visioni di Zaccaria VA 125 1 "Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna. Domandai all', angelo che parlava con me: Che cosa sono queste? Ed egli: Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme. Poi il Signore mi fece vedere quattro operai. Domandai: «Che cosa vengono a fare costoro? Mi rispose: Le corna hanno disperso Giuda a tal segno che nessuno osa più alzare la testa e costoro vengono a demolire e abbattere le corna delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo... Zaccaria :1-18-21 VA 125 2 ...Alzai gli occhi ed ecco un uomo con una corda in mano per misurare. Gli domandai: Dove vai? Ed egli: Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza. Allora l', angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo che gli disse: Corri, vai a parlare a quel giovane e digli: Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso - parola del Signore - le farò da muro di fuoco all', intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa". Zaccaria :2-1-4, RH 26 dicembre 1907. La visione di Giosuè e l'angelo VA 125 3 La scena di Satana come accusatore fu presentata davanti al profeta. Mi mostrò il sommo sacerdote Giosuè in piedi davanti all'angelo del Signore, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo" RH 22 agosto 1893. VA 125 4 La profezia di Zaccaria illustra in modo incisivo e impressionante l'opera di Satana e quella di Cristo, come pure la potenza del nostro Mediatore per vincere l'accusatore del suo popolo. In una santa visione il profeta vede il sommo sacerdote Giosuè "vestito di vestiti sudici, in piedi davanti all'angelo del Signore, mentre invoca la clemenza divina a favore del suo popolo che è in uno stato di profonda afflizione. Satana stava alla sua destra per opporglisi. VA 126 1 Israele, dato che era stato scelto per conservare sulla terra la conoscenza di Dio, fin dal principio della sua esistenza come nazione, era stato il bersaglio dell'inimicizia di Satana il quale aveva deciso di distruggerlo. Finché gli israeliti rimanevano ubbidienti a Dio, Satana non poteva far loro nessun male, perciò aveva messo in opera tutta la sua forza e tutta la sua abilità per indurli a peccare. Irretiti dalle sue tentazioni, essi avevano trasgredito la legge divina e così si erano separati dalla sorgente del loro vigore, ed erano diventati preda dei loro nemici pagani. Deportati in Babilonia, vi rimasero per molti anni. L'Eterno però non li abbandonò e provvide a mandar loro dei profeti per rimproverarli e ammonirli. Il popolo fu ricondotto alla consapevolezza della propria colpa, si umiliò nel cospetto di Dio e si convertì a lui con sincero pentimento. Il Signore, allora, mandò dei messaggeri di conforto, dichiarando che lo avrebbe liberato e reintegrato nel suo favore. Satana però era deciso a impedire proprio questo. Un residuo d'Israele era già ritornato nel suo paese e Satana cercava di incitare le nazioni pagane, che erano suoi agenti, ad annientare completamente Israele. VA 126 2 Il sommo sacerdote (Giosué) non può difendere né se stesso né il suo popolo dalle accuse del Maligno. Non pretende che Israele sia esente da colpa e, vestito di abiti sporchi, simbolo del peccato, che egli indossa in qualità di suo rappresentante, sta di fronte all'Angelo, confessando i peccati degli israeliti, ma sottolineando anche il loro pentimento, la loro umiliazione e facendo assegnamento sulla compassione di un Redentore che perdona il peccato, e chiedendo con fede l'adempimento delle promesse di Dio. VA 127 1 Allora l', Angelo, che è Cristo in persona, il Salvatore dei peccatori, riduce al silenzio l', accusatore del suo popolo, dichiarando: "Ti sgridi il Signore, o Satana, ti sgridi il Signore che ha scelto Gerusalemme! Non è questo un tizzone strappato al fuoco?" (Zaccaria 3:2). Israele era rimasto a lungo nella fornace dell'afflizione. A causa dei suoi peccati era stato quasi del tutto consumato dalla fiamma che Satana e i suoi accoliti avevano accesa per distruggerlo; ma Dio aveva steso la sua mano per metterlo in salvo. In seguito al suo pentimento e alla sua umiliazione, il pietoso Salvatore non abbandonerà il suo popolo al crudele potere dei pagani. "Egli non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante" (Isaia 42:3). VA 127 2 Accettata l'intercessione di Giosuè, viene dato l'ordine: "Levategli di dosso i vestiti sudici!" E l'angelo dice a Giosuè: "Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità, e ti ho vestito di abiti magnifici". "E quelli gli posero in capo una tiara pura e gli misero delle vesti". (Zaccaria 3:4-5) VA 127 3 I suoi peccati e quelli del suo popolo furono perdonati e Israele venne rivestito di "abiti magnifici": la giustizia di Cristo imputata. La tiara posta sul capo di Giosuè era simile a quella usata dai sacerdoti e recava l'iscrizione: "Santità all'Eterno", nel senso che, nonostante le passate trasgressioni, egli era abilitato a servire al cospetto di Dio nel suo Santuario. VA 127 4 Dopo una così solenne investitura alla dignità sacerdotale, l'Angelo disse: "Così parla il Signore degli eserciti: Se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t'ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me". (Zaccaria 3:7) Egli, (Giosuè) sarebbe stato onorato come giudice o capo del tempio e di tutti i suoi servizi, avrebbe camminato in mezzo agli angeli accompagnatori, in questa vita, e alla fine si sarebbe unito alla moltitudine glorificata che circonderà il trono di Dio. 5 T 467-469 VA 128 1 Questa promessa è stata data a tutti coloro, che hanno fede in Dio. Lettore, accetta questa meravigliosa promessa, perché non è l'uomo che vi parla ma Dio. " Così dice l'Eterno degli eserciti: Se tu cammini nelle mie vie, e osservi quello che t'ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me" (Zaccaria 3:7). VA 128 2 Tra coloro che ci circondano, vi sono le moltitudini del nemico che cercano di dividere il popolo di Dio, e gli eserciti celesti , migliaia e decine di migliaia che proteggono e vegliano sul tentato popolo di Dio, incoraggiandolo e fortificandolo: questi sono coloro che ci circondano. E il Signore dice ai Suoi fedeli: "Dovete camminare insieme a loro, non sarete vinti dal potere delle tenebre. Starete davanti a me, alla presenza dei santi Angeli, che sono inviati per ministrare coloro che erediteranno la salvezza". RH 30 aprile 1901 La visione del Candelabro e i due alberi d'ulivo VA 128 3 La visione di Zaccaria riguardo a Giosuè e l'Angelo, ebbe come proposito di incoraggiare e rinfrancare, con questa testimonianza personale, il sommo sacerdote e tutto il popolo di Dio. Subito dopo, il profeta ricevette un'altra testimonianza personale, in questo caso diretta a Zorobabele. "L', angelo che parlava con me tornò" dichiara Zaccaria, " mi svegliò di nuovo, come un uomo che è svegliato dal sonno, e mi disse: Che cosa vedi? E io risposi: "Vedo un candelabro tutto d'oro che ha in cima un vaso, su cui ci sono sette lampade con sette tubi per le sette lampade che stanno in cima. Vicino al candelabro stanno due ulivi, l'uno a destra del vaso, e l'altro alla sua sinistra" (Zaccaria 4:1-3). RH 16 gennaio 1908 VA 129 1 Ed io risposi all'angelo: "Che cosa significano questi due ulivi che stanno alla destra e alla sinistra del candelabro"? Parlai di nuovo e gli dissi: Cosa significano i due rami d'ulivo che per mezzo dei due tubi d'oro versano l'olio d'oro? Egli mi rispose: «Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra". (Zaccaria 4:11-14) VA 129 2 Gli unti che stanno davanti al Signore di tutta la terra occupano la posizione che ebbe Satana come cherubino protettore. Mediante gli esseri santi che circondano il suo trono, il Signore mantiene una comunicazione costante con gli abitanti della terra. RH 20 luglio 1897 Gli Angeli al tempo di Ester VA 129 3 La decisione del re Assuero contro gli ebrei fu ottenuta con falsi pretesti, tramite un falso rapporto su quel popolo particolare. Satana aveva ordito la trama per sbarazzare la terra da coloro che conservavano la conoscenza del vero Dio. Le sue macchinazioni, però, furono sventate da una contro-potenza che regna in mezzo ai figlioli degli uomini. Degli angeli che eccellono in forza, furono incaricati di proteggere il popolo di Dio, e così la cospirazione dei nemici ricadde sulle loro teste. 5T 450 VA 129 4 Il giorno stesso della presunta distruzione degli ebrei, "I giudei si riunirono nelle loro città in tutte le province del re Assuero, per mettere le mani su quelli che cercavano la loro distruzione; e nessuno poteva resistergli, per la paura che cadde su tutti quanti i loro nemici". Angeli eccellenti in forza furono inviati da Dio per proteggere il Suo popolo mentre questi si organizzava per difendere la sua vita". Ester 9:2, 16.-PK 602. Il Padre di Giovanni Battista VA 130 1 Zaccaria abitava nella "regione montuosa della Giudea", ma era andato a Gerusalemme a servire nel tempio per una settimana, un servizio che veniva richiesto due volte all'anno ai sacerdoti di ogni classe. Egli stava in piedi davanti all'altare d'oro nel luogo santo... All'improvviso si rese conto della presenza di un angelo che stava "in piedi alla destra dell'altare dei profumi". Questa posizione dell'angelo indicava intenzioni favorevoli, ma Zaccaria non vi dette importanza. Da molti anni pregava per la venuta del Redentore; ora il Signore gli mandava un messaggero per annunciargli che le sue preghiere stavano per essere esaudite: stentava a credere alla manifestazione di una così grande misericordia divina. Si sentì invaso da timore e dal senso della propria indegnità. VA 130 2 Ma l'angelo gli rivolse parole d'incoraggiamento: "Non temere Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita, e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio e tu gli porrai nome Giovanni....e Zaccaria rispose all'angelo: Come conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è avanti nell'età". VA 130 3 Alla domanda di Zaccaria l'angelo rispose: "Io sono Gabriele, che sto davanti a Dio, e sono stato mandato a parlarti e annunziarti queste liete notizie". (Luca 1: 13, 18) VA 130 4 Cinquecento anni prima, Gabriele aveva fatto conoscere a Daniele il periodo profetico che si sarebbe concluso alla venuta di Cristo. La consapevolezza che la fine di questo periodo era vicino, incoraggiò Zaccaria a pregare perché questo evento avvenisse. E ora lo stesso messaggero era venuto per annunciare l'adempimento di questa profezia. VA 130 5 Le parole dell', angelo, "Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio" indicano il suo ruolo importante in cielo. Quando era venuto con un messaggio per Daniele, aveva detto: "Non c', è nessuno che si comporti valorosamente con me, tranne Mickael il vostro Principe." (Dan. 10:21) VA 131 1 Il Salvatore parla di Gabriele in Apocalisse dicendo che: "La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve". (Apocalisse 1:1) L'angelo disse a Giovanni: "Io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli i profeti. (Apocalisse 22:9). VA 131 2 E' bello sapere che è l'angelo che viene subito dopo il Figlio di Dio come rango, a essere stato scelto per rivelare i piani divini agli uomini peccatori. DA 97-99. VA 131 3 L', opera di Giovanni Battista fu predetta dall', angelo che visitò Zaccaria, nel tempio. "Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata udita e tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio e tu gli porrai nome Giovanni e ... sarà pieno di Spirito Santo, ... e molti figli d'Israele ritorneranno al Signore loro Dio, ed egli andrà davanti a lui con lo spirito e la forza di Elia". RH-20 febbraio 1900. VA 131 4 L', angelo Gabriele diede particolari indicazioni ai genitori di Giovanni riguardo alla temperanza. Uno dei più eccelsi angeli del trono del cielo insegnò loro la riforma sanitaria. 2SP 43 VA 131 5 Attraverso Giovanni Battista, Dio inviò un messaggero per preparare la via del Signore. Egli doveva dare al mondo una testimonianza incrollabile, rimproverando e denunciando il peccato. Annunciando la missione di Giovanni l', angelo disse: "Egli andrà davanti a lui [Cristo] con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e dei ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare per il Signore un popolo ben disposto ". RH-2 agosto 1898. ------------------------Capitolo 13 -- Gli angeli durante l'incarnazione e la fanciullezza di Gesù Il mistero dell'incarnazione VA 132 1 Nel contemplare l'incarnazione di Cristo restiamo sconcertati di fronte all'insondabile mistero che la mente umana non può comprendere. Quanto più si riflette su di esso, tanto più ci appare sorprendente. Quanto immenso è il contrasto tra Cristo nella sua divinità e il bambino indifeso nella mangiatoia di Betlemme. Come possiamo comprendere la distanza tra il Dio potente e il bambino indifeso? Eppure il Creatore dei mondi, Colui nel quale dimora la pienezza della divinità corporalmente, si manifestò nel bambino indifeso della mangiatoia. Egli è superiore a tutti gli angeli, uguale al Padre in dignità e gloria, ora rivestito di umanità. La divinità e l'umanità si combinarono misteriosamente, Dio e l'uomo divennero Uno. E' in quest'unione, dove la razza caduta trova la sua speranza. ST -- 30 luglio 1896. L', Universo intero presenziò all'incarnazione VA 132 2 La venuta di Cristo nel nostro mondo fu un grande evento, non solo per questo mondo, ma per tutti gli altri mondi nell'universo. Davanti alle intelligenze celesti, Cristo doveva prendere su di Sé la nostra natura ed essere tentato in ogni cosa come noi. ST 20 febbraio 1893. VA 132 3 Venendo ad abitare in mezzo a noi, Gesù rivelò Dio sia a noi sia agli angeli.... ma questa rivelazione non è stata data solo agli uomini. Il nostro piccolo mondo è un libro di testo per tutto l'universo. La grazia, il mistero dell'amore, la redenzione, è il tema in cui "gli angeli desiderano riguardare" e sarà il loro studio attraverso i secoli senza fine. DA 19, 20. Perché Cristo prese la natura umana VA 133 1 Satana, con orgoglio si era vantato davanti agli angeli, che quando Cristo avrebbe assunto la natura umana, sarebbe stato più debole di lui, e pertanto poteva vincerlo col suo potere. Esultava perché Adamo ed Eva non avevano potuto resistere alle sue tentazioni riguardo all'appetito. RH 28 luglio 1874. VA 133 2 L', unigenito Figlio di Dio venne nel nostro mondo come un uomo, per rivelare al mondo che gli uomini possono osservare la legge di Dio. Satana, l'angelo caduto, aveva dichiarato che nessun uomo era in grado di osservare la legge di Dio dopo la disubbidienza di Adamo. 6MR 334. VA 133 3 Satana sosteneva che era impossibile che gli esseri umani potessero osservare la legge di Dio. Col fine di provare la falsità di questa denuncia, Cristo lasciò il suo elevato impero, prese su di sé la natura dell'uomo, e venne sulla terra per mettersi alla testa della razza caduta, per mostrare che l'umanità poteva sopportare le tentazioni di Satana. UL 172. La natura umana di Cristo VA 133 4 La natura umana di Cristo era creata, non possedeva le facoltà degli angeli. Egli era umano, era identico a noi. 3SM 129. VA 133 5 Cristo, con la sua debole umanità, doveva sopportare le tentazioni di chi possedeva i poteri di una natura più elevata; la natura che Dio aveva concesso alla famiglia angelica. RH - 28 gennaio 1909. VA 134 1 La storia di Betlemme è un soggetto inesauribile di meditazione. Essa racchiude "la profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio".(Romani 11:33) Il sacrificio del Salvatore, che lascia il trono celeste per una mangiatoia, e la compagnia degli angeli per quella degli animali di una stalla, ci lascia attoniti. Questo sacrificio condanna l'orgoglio e la presunzione umani. Ma era solo l'inizio della sua missione. Prendere la natura umana, anche quella di Adamo che viveva nell'eden in uno stato d'innocenza, per il Figlio di Dio rappresentava l'estrema umiliazione. Eppure Gesù lo accettò indebolita da quattromila anni di peccato. Come ogni discendente di Adamo, egli accettò le conseguenze dell'eredità, che possiamo scorgere nella vita dei suoi antenati terrestri. Così egli venne a condividere i nostri dolori e le nostre tentazioni e a darci l'esempio di una vita immune dal peccato. DA 48,49. VA 134 2 Essendo Dio, Cristo non poteva essere tentato a peccare nel cielo, così come non poteva essere tentato a spezzare la sua alleanza col Padre. Ma umiliando sé stesso e prendendo la natura umana, Cristo poteva essere tentato. Non prese la natura degli angeli ma quella umana, perfettamente identica alla nostra, ma senza macchia di peccato. Possedeva un corpo e una mente umani, con tutte le sue peculiarità; aveva muscoli, ossa e cervello. Essendo carne della nostra carne, condivideva la debolezza umana. Le circostanze della Sua vita furono di tale natura che lo esposero a tutte le difficoltà degli uomini; non quelle dei ricchi ma quelle dei poveri; nella povertà, nell'umiliazione e il bisogno. Respirava l'aria che noi respiriamo e camminava come facciamo noi. Egli ragionava, aveva coscienza, memoria e volontà, e gli affetti di uno spirito umano, tutto unito alla Sua natura divina. 16MR 181, 182. VA 134 3 Nel bambino di Betlemme era velata la gloria davanti alla quale gli angeli s'inchinano. Questo bambino incosciente era la posterità promessa, annunciata sul primo altare eretto davanti alla porta dell'Eden. DA 52. L'Annunciazione VA 135 1 Prima della nascita di Cristo, l'angelo disse a Maria: VA 135 2 "Sarà grande e chiamato Figlio dell', Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Luca 1:32,33 VA 135 3 Maria aveva meditato queste parole nel suo cuore, tuttavia, benché credeva che suo figlio doveva essere il Messia d'Israele, non aveva compreso totalmente la Sua missione. DA 81,82 VA 135 4 Gli angeli accompagnarono Giuseppe e Maria nel loro stancante viaggio alla città di Davide, per il censimento secondo il decreto di Cesare Augusto. Fu per la provvidenza di Dio che Giuseppe e Maria furono portati a Betlemme, perché la profezia aveva predetto che questo sarebbe stato il luogo dove Cristo sarebbe nato. I due erano alla ricerca di una stanza per riposare, ma in nessuna locanda c'era posto per loro. I ricchi e le persone onorate erano stati i benvenuti, e avevano trovato albergo e refrigerio. Ma questi poveri e stanchi viaggiatori furono costretti a rifugiarsi in una stalla preparata per gli animali. RH 17 dicembre 1872. Prima della nascita di Cristo VA 135 5 Nel cielo fu annunciato che il tempo per l'avvento di Cristo nel mondo era arrivato. Gli angeli lasciarono il loro luogo glorioso per essere testimoni della nascita di Colui, che venne nel mondo per benedire e per salvare. Avevano presenziato alla sua gloria in cielo, e si aspettavano che fosse ricevuto con onore in conformità al suo alto rango e all'elevata missione che doveva compiere. Quando gli angeli arrivarono sulla terra, andarono dal popolo che Dio aveva separato dalle nazioni del mondo per essere il Suo tesoro particolare. Ma non videro nessun interesse particolare tra i giudei; nessuna emozione né trepidazione per vedere chi sarebbe stato il primo nel ricevere il Redentore e riconoscere il Suo avvento. RH 17 dicembre 1872. VA 136 1 Un angelo percorse la terra per vedere chi fosse pronto a dare il benvenuto a Gesù, ma purtroppo non vide nessun segno d'attesa, non udì nessuna parola di lode o di esultanza annunciare l'imminenza dell'avvento del Messia. Si soffermò un po' sulla città santa, poi sul tempio, dove per secoli Dio aveva manifestato la sua presenza. Ovunque però regnava la stessa indifferenza. VA 136 2 Sorpreso, il messaggero celeste si preparava già a risalire in cielo, quando scorse un gruppo di pastori che facevano la guardia ai loro greggi di notte. Contemplando il cielo stellato, essi parlavano della profezia che annunciava la venuta del Messia e manifestavano il loro ardente desiderio di salutare il Salvatore del mondo. Evidentemente erano pronti a ricevere il messaggio divino e allora l'angelo apparve loro e annunciò la buona novella. GC 314. VA 136 3 Gli angeli, volarono sopra la scuola dei profeti e i palazzi dei re, e apparvero agli umili pastori, che curavano le loro greggi durante la notte nelle pianure di Betlemme. Prima apparve solo un angelo, rivestito di tutta la gloria del cielo; i pastori erano sorpresi e terrorizzati, e potevano appena guardare con inenarrabile stupore la meravigliosa apparizione. Ma l'angelo del Signore si avvicinò e disse loro: VA 136 4 "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è Cristo il Signore". "Questo per voi vi servirà come segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". Luca 2:10-12 VA 136 5 Non appena i loro occhi si abituarono alla presenza gloriosa dell'angelo, quand'ecco che tutta la valle fu illuminata dalla Gloria meravigliosa di una moltitudine di angeli che riempì le pianure di Betlemme. Uno degli angeli tranquillizzò i pastori prima di aprire i loro occhi affinché potessero vedere la moltitudine celeste che lodava Dio cantando": "Gloria a Dio nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà". (Luca 2:14) RH - 9 dicembre 1884. VA 137 1 I pastori erano pieni di gioia e, quando la luminosa gloria scomparve, e gli angeli tornarono in cielo, pieni di gioia per aver ricevuto la buona novella, si affrettarono a cercare il Salvatore. Trovarono il neonato Redentore, come gli angeli lo avevano annunciato, avvolto in fasce, riposava nell'angusta mangiatoia. RH 17 dicembre 1872. VA 137 2 Satana vide le pianure di Betlemme illuminate dalla brillante gloria che attorniava una moltitudine di angeli celesti. Ascoltò il loro coro: VA 137 3 "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà". Luca 2:14 VA 137 4 Il principe delle tenebre vide i pastori che stupiti e pieni di paura contemplavano la valle illuminata, essi tremavano alla vista di tanta gloria, che sconvolgeva i loro sensi. Anche il capo della ribellione (Satana) tremò nell'udire l'annuncio dato ai pastori: VA 137 5 "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è Cristo il Signore". Luca 2:10,11 VA 137 6 Il canto dei celesti messaggeri proclamava l'avvento del Salvatore. Satana sapeva che questo coro di messaggeri celesti, che proclamavano con gioia l'avvento del Salvatore a un mondo caduto, non presagiva nulla di buono per lui. Oscuri presentimenti riempirono la sua mente pensando all'influenza che questo avvenimento avrebbe avuto sul suo regno. RH 3 marzo 1874. I tre magi VA 138 1 Gli angeli non trovarono degli uomini in attesa del Messia soltanto sulle colline della Giudea e fra gli umili pastori: anche nelle regioni pagane ve ne erano altri che aspettavano. Si trattava dei magi: filosofi orientali, ricchi, nobili, studiosi della natura, che avevano visto Dio nelle opere del creato. Negli scritti ebraici, poi, avevano trovato l'annuncio di un astro che sarebbe sorto da Giacobbe (Numeri 24:17) e aspettavano con impazienza chi sarebbe stato non solo "la consolazione d'Israele", ma anche "luce da illuminare le genti", "strumento di salvezza fino alle estremità della terra". (Luca 2:25,32, Atti 13:47) GC 315 VA 138 2 I saggi avevano studiato le profezie, e sapevano che il tempo per l'avvenimento del Messia era arrivato. Aspettavano ansiosamente qualche segno di questo grande evento, col fine di essere tra i primi ad accogliere il neonato Re, e adorarlo. Questi saggi avevano visto la luminosità proveniente dai messaggeri celesti che annunciavano l'avvento di Cristo ai pastori d'Israele, e poi scoprirono la brillante stella che apparve e si mantenne nel firmamento. L'apparenza e la dimensione di questa brillante stella che i saggi non avevano mai visto prima attrasse la loro attenzione e la considerarono il segno che aspettavano. Allora, lo Spirito di Dio li condusse alla ricerca del luogo dove il Redentore del mondo sarebbe nato. Redemption or the First Advent of Christ with His Life and Ministry 16. VA 138 3 La notte in cui la gloria di Dio aveva inondato le colline di Betlemme, i magi avevano scorto nel cielo una luce misteriosa. Essa aveva poi lasciato posto a una stella luminosa che si spostava lentamente nel cielo. Non era una stella fissa né un pianeta e questo fenomeno provocò in loro la più viva curiosità. Quei savi non sapevano che quella stella era formata da una schiera di angeli risplendenti, però avvertirono che essa aveva per loro una grande importanza. Consultarono sacerdoti e filosofi, ed esaminando gli antichi rotoli trovarono la profezia di Balaam che diceva: VA 139 1 "Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele". Numeri 24:17 VA 139 2 Forse quella strana stella era stata mandata per annunciare loro la venuta di Chi era stato promesso? Questi savi avevano salutato con gioia la luce della verità celeste che ora risplendeva su di loro, e si sentirono spinti dai sogni che gli hanno spinto a ricercare il Principe appena nato. DA 60. VA 139 3 Gli angeli di Dio formavano la stella che guidò i saggi alla ricerca di Gesù. Essi seguirono i brillanti messaggeri con gioia e sicurezza, arrivarono con doni costosi e regali; con mirra e incenso per dare tributo al Bambino Re predetto nelle profezie. RH 9 dicembre 1884 VA 139 4 I saggi orientarono la loro marcia verso la direzione che la stella sembrava dirigerli. E mentre si avvicinavano alla città di Gerusalemme, la stella fu avvolta dalle tenebre, e quindi smise di guidarli. Essi pensavano tra loro, che i giudei di Gerusalemme non potevano essere all'oscuro del grande evento, e iniziarono a fare domande nel circondario, dove si trovavano. Dichiararono chiaramente la loro missione: cercavano Gesù, il Re dei Giudei, perché avevano visto la sua stella in Oriente, e venivano ad adorarlo. Redemption or the First Advent of Christ With His Life and Ministry 16 VA 139 5 La notizia dell'arrivo inaspettato dei Magi si sparse rapidamente per tutta Gerusalemme, provocando tra il popolo una grande agitazione, la cui eco giunse fino al palazzo di Erode. L'idea che stesse sorgendo un rivale risvegliò allora i timori dell'astuto sovrano edomita, la cui ascesa al trono era avvenuta a prezzo di tanti delitti. Essendo straniero, era odiato dal popolo. La sua sola salvaguardia era il favore di Roma. Ma il nuovo Principe aveva aspirazioni più alte: era nato per regnare. Erode sospettava che i sacerdoti complottassero con gli stranieri per fomentare dei disordini popolari e cacciarlo dal trono. Deciso a sventare i loro piani con astuzia, dissimulò i suoi sospetti, convocò i sacerdoti e gli scribi e chiese loro dove, secondo le Scritture, sarebbe nato il Messia. L'orgoglio dei dottori ebrei fu lusingato dalla richiesta dell'usurpatore. Ma la negligenza con cui consultarono i rotoli suscitò l'indignazione del tiranno. Temendo che cercassero di tenergli nascosta la cosa, con autorità imperiosa comandò loro di fare delle ricerche accurate, per informarlo poi del luogo dove il Re tanto atteso sarebbe nato. Ed essi gli dissero: "A Betlemme di Giuda, perché così è scritto per mezzo del profeta". VA 140 1 I sacerdoti e gli anziani di Gerusalemme, non erano poi così all'oscuro sulla nascita del Messia come volevano far credere. A Gerusalemme era corsa voce della visita degli angeli ai pastori, ma i rabbini non avevano ritenuto questa notizia degna di fede. Avrebbero potuto trovare Gesù e condurre al suo luogo di nascita i magi; invece furono questi ad attirare l'attenzione dei rabbini sulla nascita del Messia. "Dov'è il Re dei Giudei che è nato? perché abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo". Di nuovo l'orgoglio e l'invidia impedirono alla luce di brillare. I sacerdoti e i rabbini pensavano che, prestando fede alle notizie portate dai pastori e dai magi, si sarebbero messi in una posizione difficile e il popolo non li avrebbe più considerati i soli interpreti della verità divina. Per loro sarebbe stata un'umiliazione troppo grande lasciarsi istruire da coloro che definivano pagani. Non poteva accadere, dicevano, che Dio li trascurasse per rivelare i suoi piani a dei pastori ignoranti e a dei gentili incirconcisi. Assunsero un atteggiamento sprezzante verso le notizie che avevano messo in subbuglio la corte, il re e tutta Gerusalemme. Non vollero neppure recarsi a Betlemme per verificare l'esattezza del racconto e tacciarono di fanatismo l'interesse suscitato dalla nascita di Gesù... I Magi partirono soli da Gerusalemme. Le ombre della notte scendevano mentre essi uscivano dalle porte della città; e con grande gioia rividero la stella e si diressero verso Betlemme. Al contrario dei pastori, non era stato loro parlato dell'umile condizione di Gesù. Dopo il lungo viaggio erano rimasti delusi per l'indifferenza dei capi d'Israele e avevano lasciato Gerusalemme meno fiduciosi di quando vi erano giunti. Si stupirono di non vedere a Betlemme né una guardia reale, né personaggi ragguardevoli per proteggere il Re. Gesù giaceva in una mangiatoia e i suoi unici custodi erano i suoi genitori, e dei semplici pastori. VA 141 1 "Ed entrati nella stalla, videro il fanciullino con Maria sua madre, e prostatisi, lo adorarono". Matteo 2:11 VA 141 2 Al di là del suo umile aspetto, riconobbero in Gesù la presenza della divinità. DA 61-63. VA 141 3 Dopo aver compiuto la loro missione i tre Magi pensarono di ritornare a Gerusalemme e condividere con Erode le buone novelle riguardo l'esito delle loro ricerche. Ma, il Signore inviò i Suoi angeli per cambiare i loro piani. Nelle visioni notturne, fu loro detto chiaramente di non tornare da Erode. I saggi obbedirono ai messaggeri celesti e ritornarono alle loro dimore per un altro cammino. VA 141 4 Redemption or the First Advent of Christ with Life and Ministry 19 VA 141 5 Anche Giuseppe fu avvertito in sogno da un angelo di fuggire in Egitto con Maria e il bambino. L'angelo gli disse: VA 141 6 "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo". Matteo 2:13 VA 142 1 Nel frattempo a Gerusalemme, Erode attendeva impaziente il ritorno dei magi. A mano a mano che il tempo passava, i suoi sospetti si riconfermavano... Immediatamente mandò a Betlemme dei soldati, con l'ordine di uccidere tutti i fanciulli di età inferiore ai due anni. DA 64-66. VA 142 2 Ma un potere maggiore stava operando contro i piani del principe delle tenebre. Gli angeli di Dio confusero i suoi disegni e protessero la vita del neonato Redentore. ST 4 agosto 1887 VA 142 3 Giuseppe che si trovava ancora in Egitto, fu invitato da un angelo di Dio a tornare in Israele. Egli avrebbe voluto stabilirsi a Betlemme, perché sapeva che Gesù era l'erede del trono di Davide; ma avendo appreso che in Giudea al posto di Erode regnava Archelao, temette che le macchinazioni del padre contro Gesù venissero attuate dal nuovo re, che era il più malvagio dei suoi figli. Giuseppe allora tornò a Nazareth, sua città di residenza, dove Gesù visse per circa trent'anni. "Affinché si adempiesse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe chiamato Nazareno". Dio... affidò agli angeli l'incarico di assistere Gesù e proteggerlo fino al compimento della Sua missione sulla terra, quando sarebbe stato ucciso da quegli stessi uomini che era venuto a salvare. DA 66, 67. Gli anni silenziosi VA 142 4 Fin dai Suoi più teneri anni (Cristo) visse una vita di fatica. La maggior parte della sua vita terrena, la dedicò al lavoro paziente nella bottega di falegname a Nazareth. Sotto l'apparenza di un comune operaio, il Signore della vita percorse le strade del piccolo villaggio in cui visse, per compiere il suo umile lavoro. Gli angeli lo accompagnavano mentre camminava fianco a fianco agli agricoltori e agli operai, senza essere riconosciuto né onorato. RH 3 ottobre 1912 VA 143 1 Attraverso la sua infanzia e gioventù, (Cristo) manifestò la perfezione di carattere che l'ha distinto per tutta la Sua vita. Egli crebbe in sapienza e conoscenza. E mentre Egli presenziava ai sacrifici, lo Spirito Santo gli mostrò che la Sua vita doveva essere sacrificata per la vita del mondo. Crebbe come una tenera pianta, lontano dalla confusione, il rumore e i problemi di una grande città, in mezzo alle vallate e tra le colline. Fu custodito dagli angeli sin dai suoi primi anni, tuttavia, la Sua vita fu una lunga lotta contro le potenze delle tenebre. Gli agenti satanici si combinarono con strumenti umani per metterlo alla prova e tentarlo. Anche le sue parole, che portavano vita e salvezza a tutti coloro che le ricevevano e le mettevano in pratica furono fraintese e pervertite dall'influenza di agenti soprannaturali. ST 6 agosto 1896. VA 143 2 Attraverso il suo esempio, Cristo santificò l'umile sentiero della vita umana. Per trent'anni Egli abitò a Nazareth, la sua vita fu marcata dal lavoro diligente e industrioso. Egli, la Maestà del cielo, camminò per le strade dei villaggi rivestito apparentemente come un umile operaio, scendendo e salendo sulle colline per fare il suo umile lavoro. Gli angeli non furono inviati per dargli una forza soprannaturale per evitargli la stanchezza o facilitargli il suo lavoro. Eppure, nel contribuire al sostegno della famiglia con il lavoro quotidiano, Egli possedeva la stessa potenza che produsse il miracolo della moltiplicazione dei pani per sfamare cinquemila persone sulle rive di Galilea. HR. - 1 ottobre 1876. ------------------------Capitolo 14 -- Gli angeli al battesimo di Cristo e durante la sua esperienza nel deserto Il Battesimo di Gesù VA 144 1 Quando Gesù venne per essere battezzato, Giovanni riconobbe in Lui una purezza di carattere, che non aveva mai scorto in nessun uomo. La sua sola presenza creava un'atmosfera di santità e potenza. Prima di accondiscendere alla richiesta di Gesù d'essere battezzato, Giovanni indugiò e rispose: VA 144 2 "Sono io che ho bisogno di essere battezzato, e tu vieni da me"? Matteo 3:14 VA 144 3 Con dolce e ferma autorità Gesù gli rispose: VA 144 4 "Lascia fare per ora, poiché conviene che si adempia così ogni giustizia". Matteo 3:15 VA 144 5 E Giovanni sottomettendosi, condusse il Salvatore nel Giordano, e lo immerse nell'acqua. VA 144 6 "Gesù appena fu battezzato, uscì fuori dall'acqua, ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di Lui". Matteo 3:16, DA 110, 111. VA 144 7 Gli angeli del cielo osservavano con intenso interesse la scena del battesimo di Cristo. Se gli occhi di coloro, che presenziavano a quella scena, fossero stati aperti, avrebbero potuto vedere la moltitudine angelica circondare il Figlio di Dio quando s'inginocchiò sulle rive del Giordano. YI 23 giugno 1892. VA 145 1 Pareva che lo sguardo del Salvatore penetrasse attraverso il cielo, mentre il suo animo si apriva alla preghiera. Egli sapeva molto bene fino a che punto il peccato avrebbe indurito il cuore degli uomini, e quanto sarebbe stato difficile per loro riconoscere la sua missione e accettare il dono della salvezza. Chiede al Padre la potenza per vincere la loro incredulità, per rompere i ceppi con i quali Sanata li ha legati e per vincerlo, in loro favore. Chiede un segno che dimostri come Dio accetta l'umanità nella persona del Figlio. E' la prima volta che gli angeli ascoltano una preghiera simile. Essi sono ansiosi di portargli un messaggio di certezza e di conforto. Ma il Padre stesso risponderà alla richiesta del Figlio. Direttamente dal trono celeste escono i raggi della sua gloria. I cieli si aprono e sul capo del Salvatore discende una luce purissima in forma di colomba, simbolo di chi è mansueto e umile. VA 145 2 Il popolo rimase silenzioso a contemplare Cristo. La Sua persona era circondata dalla luce che circondava il trono di Dio. Il Suo volto, rivolto verso il cielo, rifletteva una gloria mai vista su un volto umano. Dai cieli aperti una voce disse: VA 145 3 "Questo è il mio diletto Figliolo, nel quale mi sono compiaciuto". Matteo 3:17, DA 111, 112. VA 145 4 Il Signore aveva promesso a Giovanni di dargli un segno affinché potesse sapere chi era il Messia. Ora mentre Gesù stava uscendo dall'acqua, il segno promesso fu dato, vide i cieli aperti e lo Spirito di Dio, come una colomba di color oro brunito, che sorvolava sopra il capo di Cristo, e allora una voce dal cielo disse: "Questo è il mio diletto Figliolo, nel quale mi sono compiaciuto". YI - 23 giugno 1892. VA 146 1 Tra l'immensa folla presente al Giordano solo alcuni, con Giovanni, scorsero la visione celeste. DA 112. VA 146 2 Satana assistette al battesimo del Salvatore. Vide la gloria del Padre circondare il Figlio, e ne udì la voce che ne attestava la divinità. Il peccato di Adamo aveva allontanato gli uomini da Dio, e i contatti con il cielo erano stati possibili unicamente attraverso Cristo. Ma ora che era venuto "in carne simile a carne di peccato",(Romani 8:3) il Padre stesso faceva udire la sua voce. In passato aveva comunicato con gli uomini mediante Cristo; ora comunicava in Cristo. Satana aveva sperato che l'orrore di Dio per il male producesse una separazione eterna fra il cielo e la terra. Ma ora appariva evidente la possibilità di una ripresa delle relazioni fra Dio e l'uomo. DA 116. VA 146 3 Satana, poteva discernere dietro all'umanità di Cristo la gloria e la purezza di Chi era stato accomunato alle coorti celesti. Egli rivide la scena di quello che lui stesso era stato un tempo: un Cherubino Protettore, pieno di santità e di bellezza. BE & ST - 23 luglio 1900. La triplice tentazione di Cristo nel deserto VA 146 4 Satana aveva dichiarato ai suoi angeli, che avrebbe vinto Cristo tentandolo nell'appetito. Egli sperava di vincerlo nel suo stato di debolezza. ST 4 aprile 1900. VA 146 5 Satana si rese conto che era necessario vincere o morire. Il conflitto era troppo importante perché ne lasciasse la cura ai suoi seguaci. Diresse personalmente la battaglia e tutte le forze dell'apostasia si coalizzarono contro il Figlio di Dio. Cristo divenne il bersaglio di tutti gli attacchi del male. DA 116 VA 146 6 Mentre Gesù digiunava nel deserto, ma non sentiva la fame... Dedicava il suo tempo alla preghiera ed era in comunione con Dio; era come se fosse alla presenza del Padre.... Il pensiero della lotta che era davanti a Lui dissipava tutto il resto, e il suo spirito si alimentava del Pane della Vita. In visione Egli vide la fine del potere di Satana sui tentati e caduti. Poté vedere se stesso mentre guariva i malati, confortando i disperati, infondendo la speranza agli scoraggiati e predicando il Vangelo ai poveri, perché questa Sua missione era la Volontà del Padre Suo. E mentre pensava alla sua missione, non aveva fame, finché si compirono quaranta giorni di digiuno. VA 147 1 Allora, quando la visione finì, la natura umana di Cristo sentì una tremenda necessità di alimento e Gesù ebbe fame. Ora era arrivata l'opportunità per Satana che decise di agire, e si presentò davanti a Cristo sotto le sembianze di un angelo celeste pieno di luce. 21 MR 8,9 VA 147 2 Un angelo apparve davanti a Lui (Cristo), apparentemente sembrava uno degli angeli che poco prima aveva visto in visione... Le parole del Cielo: "Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto", suonavano ancora nelle orecchie di Satana, ma nonostante questo, egli era determinato a indurre Gesù a dubitare di questa testimonianza. 21MR 9 VA 147 3 Satana apparve davanti a Lui.... Come un meraviglioso angelo del cielo, informandolo che il messaggio di Dio per Lui era che doveva concludere il digiuno. RH 14 gennaio 1909 VA 147 4 Disse al Redentore che non aveva più bisogno di digiunare, perché la sua lunga astinenza era stata accettata dal Padre e che era più che sufficiente, e che era libero di compiere un miracolo a proprio beneficio. ST - 29 luglio 1889. VA 147 5 Credendo che il carattere angelico che aveva assunto non fosse stato scoperto, egli si preparò per far dubitare Cristo della sua divinità. 2SP 91 La prima tentazione VA 148 1 Satana allora ragionò con Cristo: Se le parole dette dopo il suo battesimo erano effettivamente le parole di Dio -- che Egli era il Figlio di Dio -- pertanto non aveva ragione di aver fame. Poteva dar prova della sua divinità e mostrare il suo potere cambiando in pane le pietre del deserto. VA 148 2 Redemption or the First Advent of Christ With His Life and Ministry 48 VA 148 3 Satana disse a Gesù che la sua missione di salvezza avrebbe richiesto di calcare il sentiero macchiato di sangue, ma che non era necessario percorrerlo. Come, Abramo, anche Cristo doveva essere provato per dimostrare la perfetta ubbidienza. Fingendo d'essere lo stesso angelo che aveva trattenuto la mano di Abramo affinché non sacrificasse Isacco, gli disse che era stato inviato per fermare il suo digiuno e salvare la sua vita. Non aveva bisogno di sopportare la fame né di morire d'inedia. Lui era venuto in suo aiuto per agevolare il piano di salvezza. RH 4 agosto 1874 VA 148 4 Allora (Satana) richiamò l'attenzione di Cristo sul proprio aspetto angelico. Rivestito di luce e potere, sosteneva d'essere un messaggero venuto direttamente dal trono celeste, e dichiarò che aveva il diritto di chiedere delle prove se Cristo era il Figlio di Dio. RH 4 agosto 1874 VA 148 5 Fu nelle sue parole e non per il suo aspetto, che il Salvatore riconobbe il nemico. RH 22 luglio 1909 VA 148 6 Nel prendere la natura umana, Cristo non mantenne l'aspetto degli angeli del cielo. Fu una delle umiliazioni che accettò volontariamente per diventare il Redentore del mondo. Satana, insisteva, che se Cristo era davvero il Figlio di Dio, avrebbe dovuto dare qualche prova del Suo carattere divino. Suggerì che Dio non avrebbe mai lasciato suo Figlio in condizioni tanto deplorevoli. VA 149 1 Dichiarò che uno degli angeli del cielo era stato cacciato dal cielo, e che il suo aspetto indicava che invece di essere il Re del cielo, lui era veramente quest'angelo caduto, respinto da Dio e abbandonato dagli uomini. Richiamando l'attenzione sul suo magnifico aspetto, la su bellezza, la luce e la forza, confrontò la propria gloria con lo stato deplorevole di Cristo. 2 SP 91 La seconda tentazione VA 149 2 "Allora, Satana lo menò alla santa città Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù, perché sta scritto: Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano, ed essi ti porteranno sulle braccia, che talora il tuo piede non urti contro nessuna pietra". Luca 4:9,10,11, DA 124. VA 149 3 Satana volendo manifestare la sua forza, alzò Gesù e lo portò a Gerusalemme, e lo pose su un pinnacolo del tempio. 1 SG 32 VA 149 4 Nuovamente Satana chiese a Gesù che se lui era veramente il Figlio di Dio, lo provasse gettandosi dall'impressionante altezza sulla quale lo aveva collocato. Lo sfidò a dimostrare la sua totale fiducia nella cura protettrice di suo Padre, gettandosi di sotto. Nella prima tentazione, relazionata con l'appetito, Satana cercò di insinuare i dubbi riguardo all'amore e la cura di Dio verso il Figlio, mostrandogli il suo stato e la sua fame come prove che non godeva del favore di Dio; ma non ebbe alcun successo. Allora cercò di servirsi della fede e della perfetta fiducia che Cristo aveva mostrato in suo Padre, facendolo cadere nella presunzione. "Se Tu sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: VA 150 1 Egli ordinerà ai suoi angeli intorno a te, che ti proteggano, ed essi ti porteranno sulle braccia, che talora tu non urti con il piede contro nessuna pietra". Matteo 4:6, RH 18 agosto 1874. VA 150 2 L'astuto avversario cita anch'egli la Parola di Dio. Appare ancora come un angelo di luce, e mostra l'importanza di conoscere le Scritture. Ma mentre Gesù si era servito della Parola di Dio per rafforzare la propria fede, il tentatore se ne serve per mascherare le sue seduzioni. Afferma di aver voluto solo mettere alla prova la fedeltà di Gesù e loda la sua fermezza. Siccome il Salvatore ha manifestato fiducia in Dio, ora Satana gli chiede una prova della sua fede. Anche questa tentazione esprime un dubbio. "Se tu sei il Figlio di Dio". Cristo era tentato di rispondere al dubbio, ma si guardò dal concedere il minimo appiglio. Non voleva mettere in pericolo la sua vita per offrire una prova a Satana. DA 124 VA 150 3 Quando Satana citò la promessa: "Egli ordinerà suoi angeli riguardo a te", (Matteo 4:6) omise le parole: "... Che ti guardino in tutte le tue vie", cioè in tutte le vie tracciate da Dio. Gesù rifiutò di uscire dal sentiero dell'ubbidienza. VA 150 4 Benché manifestasse una perfetta fiducia in suo Padre, non si sarebbe mai messo in una posizione che avrebbe obbligato il Padre a interporsi per salvarlo dalla morte. Non avrebbe mai forzato la Provvidenza per venire in Suo soccorso, perché voleva dimostrare all'uomo la sua incondizionata fiducia e sottomissione al Padre. ST l0 dicembre 1902. VA 150 5 Se Gesù si fosse gettato dal pinnacolo del tempio, non avrebbe glorificato suo Padre, perché a parte Satana e gli angeli di Dio, nessuno avrebbe presenziato a questa azione. Quest'azione avrebbe condotto il Signore a dimostrare il suo potere davanti al suo acerrimo nemico e avrebbe accondisceso alle pretese di colui che era venuto a conquistare. 1 SG 33 La terza tentazione VA 151 1 Gesù superò anche la seconda tentazione. Allora Satana si manifestò pienamente, però non sotto l'aspetto di un mostro ripugnante, con il piede forcuto e le ali di pipistrello. Benché decaduto, è ancora un angelo potente, e si proclama capo della ribellione e principe di questo mondo. Conducendo Gesù su un alto monte, Satana fece sfilare davanti al Redentore in una vista panoramica, tutti i regni del mondo in tutta la loro gloria. DA 129 VA 151 2 Nelle sue prime due tentazioni, Satana scoprì il suo vero carattere e i suoi propositi, e sostenne di essere un eccelso messaggero inviato dalle coorti celesti. Ma ora si tolse la maschera e si presentò come il Principe delle tenebre reclamando la Terra come suo dominio. 2SP 95 VA 151 3 Il grande seduttore cercò di accecare gli occhi di Cristo con il luccichio e i fulgori mondani, gli presentò i regni del mondo in tutta la loro gloria. Chi era caduto dal cielo, mostrò il mondo come se avesse lo splendore del regno celeste, per cercare di indurre Cristo ad accettare la corruzione e a prostrarsi per adorarlo. ST 28 marzo 1895 VA 151 4 Il sole brillava sulle città dai templi magnifici, sui palazzi di marmo e sui campi fertili. I segni del male non erano visibili. Gli occhi di Gesù, che avevano contemplato nel deserto orrore e desolazione, scorgevano ora scene d'incomparabile bellezza e prosperità. Si udì nuovamente la voce del tentatore: "Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua". (Luca 4: 7) VA 151 5 Il tentatore offre a Cristo il potere usurpato. Egli potrà sfuggire a un avvenire penoso riconoscendo la sovranità di Satana. Tutto ciò significa la rinuncia alla vittoria nella grande lotta. DA 129. VA 151 6 Chiamando Satana col suo vero nome, Cristo rimproverò l'ingannatore. La divinità folgorò attraverso l'umanità sofferente, e nelle sue parole si manifestò l'autorità del cielo. Benché l'ingannatore si era mascherato da angelo di luce, il suo vero carattere era stato scoperto dal Salvatore del mondo. Lo chiamò Satana, l'angelo delle tenebre; chi aveva abbandonato il suo stato di perfezione e aveva rifiutato di allearsi con Dio. ST 28 marzo 1895. VA 152 1 In fretta, Satana lasciò il campo di battaglia come un nemico sconfitto. Alle parole del Salvatore: "Vattene Satana", il potente angelo caduto non poté fare altro che obbedire. Angeli che eccellono in forza erano lì per proteggere l'essere tentato e resistere al nemico. RH 24 aprile 1894. Gli Angeli celesti presenziano alle tentazioni di Gesù VA 152 2 Apparentemente, Cristo era solo di fronte a Satana nel deserto della tentazione. Ma non lo era; gli angeli lo circondavano. Nello stesso modo, gli angeli di Dio sono inviati a servire chi sono sotto gli assalti più vili del nemico. 16 MR 180 VA 152 3 Tutto il cielo fu testimone del conflitto tra il principe delle tenebre e il Principe della luce. Gli angeli erano pronti a intervenire in favore di Cristo, qualora Satana avesse superato i limiti prescritti. BE & ST 3 settembre 1900 VA 152 4 Le tentazioni subite da Gesù erano reali, senza alcuna finzione. Cristo "ha sofferto la tentazione".(Ebrei 2:18) In quell'occasione, gli angeli del cielo erano presenti alla scena e mantennero alto lo stendardo, affinché Satana non superasse i suoi limiti per sopraffare la natura umana di Cristo. 1SM 94 VA 152 5 Il tremendo sforzo che Cristo fu costretto a sopportare lo lasciò come morto. "Ed ecco che gli angeli vennero per servirlo" (Matteo 4:11). Le loro braccia lo circondarono, e sul petto dell'angelo più eccelso del cielo Gesù appoggiò la sua testa e riposò.... Il nemico fu vinto. BE & ST 3 settembre 1900. VA 153 1 Satana, dopo aver tentato Gesù, si allontanò per un certo periodo di tempo. Degli angeli portarono a Cristo del cibo nel deserto, lo confortarono ed egli sentì di godere nuovamente delle benedizioni del Padre. EW 158. Dopo le tentazioni VA 153 2 Satana, non essendo riuscito a vincere Cristo nel deserto, cercò di opporsi a lui nel suo ministero e di ostacolare la sua opera. Decise di tentare con la strategia ciò che non era riuscito a fare con un'azione diretta. Fallita la sua tentazione nel deserto, fece dei piani con i suoi seguaci per offuscare la mente degli ebrei affinché non riconoscessero Gesù come Redentore. Lavorò nell'ambito religioso, servendosi di uomini pieni di odio contro il paladino della verità. Egli si proponeva di far loro respingere Gesù e di rendergli la vita più dura possibile, sperando di scoraggiarlo nell'adempimento della sua missione. DA 205,206 ------------------------Capitolo 15 -- Gli angeli e i demoni durante il ministero di Gesù La possessione demoniaca ai giorni di Cristo VA 154 1 Le potenze delle tenebre agirono con maggiore insistenza proprio nel periodo del ministero di Cristo. Per secoli Satana e i suoi seguaci avevano cercato di dominare il corpo e l'animo degli uomini per spingerli al peccato, farli soffrire e poi far ricadere la colpa su Dio. DA 257 VA 154 2 (Quando Cristo iniziò il suo ministero) l'inganno del peccato aveva raggiunto il suo culmine. Tutti i mezzi erano stati utilizzati per avvilire lo spirito degli uomini... Gli agenti di Satana avevano preso possesso degli uomini; gli esseri umani, creati a immagine di Dio, erano diventati dimora dei demoni. I nervi, i sensi, i sentimenti e gli organi degli uomini, erano guidati da agenti soprannaturali, all'indulgenza nei confronti delle più basse passioni. Nella loro fisionomia erano impressi i tratti dei demoni. I volti riflettevano le espressioni delle legioni di esseri malefici da cui erano posseduti.... Satana esultava perché era riuscito a cancellare nell'umanità l'immagine del Creatore. Allora venne Gesù per ripristinare nell'uomo l'immagine del suo Creatore. Egli venne per cacciare i demoni che avevano preso possesso della volontà dell'uomo. Venne per sollevarci dalla polvere, per rimodellare, secondo il suo esempio, il nostro carattere ormai deformato dal peccato e per elevarlo con la sua gloria. DA 36-38 VA 154 3 Nel Nuovo Testamento è chiaramente indicato che gli uomini potevano essere posseduti dai demoni. Le persone così colpite non soffrivano semplicemente di malattie prodotte da cause naturali. Cristo sapeva perfettamente con chi stava trattando e riconosceva la presenza diretta degli spiriti malvagi. 4SP 332 VA 155 1 Satana e i suoi angeli furono molto occupati durante il ministero di Cristo, cercando di produrre odio, incredulità e disprezzo. 1SG 36. Cristo rigettato a Nazareth VA 155 2 Durante l'infanzia e la gioventù, Gesù aveva adorato Dio con i suoi fratelli nella Sinagoga di Nazareth. Da quando era partito, all'inizio del Suo ministero, essi erano al corrente di tutto ciò che aveva fatto. Quando ritornò, il loro interesse e la loro attesa erano grandissimi..... VA 155 3 Se un rabbino era presente nella sinagoga, spettava a lui rivolgere la parola al popolo, mentre un qualsiasi israelita poteva leggere i profeti. Quel sabato fu chiesto a Gesù di partecipare al servizio. Alzatosi per leggere gli fu dato il libro del profeta Isaia. Egli lesse un passo comunemente riconosciuto come messianico: VA 155 4 "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l', unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare l'anno di grazia del Signore". Luca 4:18-19 VA 155 5 Gesù Stava davanti alla gente mentre esponeva le profezie che lo riguardavano. Spiegando le parole che aveva lette, parlò del Messia come del liberatore degli oppressi e dei prigionieri, come di colui che avrebbe alleviato gli afflitti, restituito la vista ai ciechi e rivelato al mondo la verità ... I cuori toccati dallo Spirito Santo, risposero con un fervente AMEN e lodi al Signore. DA 236.237. VA 156 1 Attraverso le parole di Cristo lo Spirito di Dio operò così potentemente nei cuori dei presenti nella sinagoga che risposero in modo positivo alle parole di grazia che procedevano dalle Sue labbra. In questa congregazione si produsse un cambiamento. Quando la divinità di Cristo apparve attraverso l'umanità, il discernimento spirituale dei presenti fu ravvivato. Un nuovo potere di discernimento e d'apprezzamento operò in loro, e la convinzione che Gesù era il Figlio di Dio fu quasi irresistibile. Ma lì c'era Satana a risvegliare dubbi, orgoglio e incredulità. ST 14 settembre 1882. VA 156 2 Ma quando Gesù disse: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite".... si videro costretti a riflettere sulla propria situazione e sulle asserzioni di colui che parlava.... VA 156 3 Chi è questo Gesù? -- si domandavano tra loro. Chi si era arrogato la gloria del Messia era il figlio del falegname Giuseppe con il quale aveva lavorato nella sua bottega... Sebbene la Sua vita fosse senza colpe, non potevano credere che fosse colui che era stato promesso..... VA 156 4 Dopo un primo momento di attenzione iniziarono a dubitare e i loro cuori s'indurirono ancora di più. Satana non volendo che gli occhi ciechi si aprissero in quel giorno e che gli spiriti schiavi del peccato conoscessero la libertà, s'impegnò per rafforzare la loro incredulità. VA 156 5 Le parole di Gesù nella sinagoga colpirono la presunta giustizia dei suoi uditori facendo capire loro quest'amara verità: si erano allontanati da Dio e avevano perso il diritto di essere suo popolo..... Così iniziarono a disprezzare Gesù che in un primo tempo aveva ispirato loro fiducia. Non volevano ammettere che Chi era nato nella povertà e nell'umiltà fosse più di un uomo comune.... DA 237-239 VA 157 1 Angeli di luce erano in quell'assemblea, osservando con intenso interesse l'ora della decisione. C'erano anche gli angeli di Satana, per suggerire dubbi e suscitare pregiudizi.... L'incredulità produce malizia. Quale uomo di classe inferiore, nato nella povertà osava rimproverarli, tutto questo riempì i cuori dei nazzareni di odio e follia. Ci fu una grande confusione: la gente prese Gesù lo spinse fuori dalla sinagoga e dalla città. ST 16 giugno 1887. VA 157 2 Tutti sembravano decisi a distruggere Cristo. Lo portarono sul bordo di un precipizio con l'intenzione di gettarlo giù. Le maledizioni e le grida riempivano l'aria e alcuni cominciarono a scagliargli contro le pietre e polvere. Improvvisamente Gesù scomparve dalla loro vista, senza sapere come e quando. Gli angeli di Dio lo presero dal mezzo della folla infuriata, proteggendo la Sua vita. Questi messaggeri celesti erano presenti nella sinagoga mentre Lui parlava, lo accompagnarono mentre era spinto e maltrattato dagli increduli e furiosi giudei. Gli angeli accecarono gli occhi della folla impazzita e portarono Gesù in un luogo sicuro. 2SP 114, 115. L', indemoniato nella sinagoga di Capernaum VA 157 3 Nella sinagoga Gesù parlò del regno che era venuto a stabilire, e della Sua missione di liberare gli uomini dalla schiavitù di Satana. Improvvisamente fu interrotto da un grido lacerante. Un indemoniato uscito dalla folla si precipitò verso di lui gridando: VA 157 4 «Lasciaci stare! Che abbiamo a che fare con te, o Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». Luca 4:34 VA 157 5 La confusione e la paura si fecero generali. Gli uditori non ascoltavano più la voce di Gesù. Proprio questo voleva Satana quando aveva introdotto la sua vittima nella sinagoga. Ma Gesù sgridò il demonio dicendo: VA 158 1 "Taci, esci da costui! E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male". Luca 4:35 VA 158 2 La mente di quell'infelice era stata ottenebrata da Satana, ma la presenza del Salvatore fece penetrare in lui un raggio di luce. Quell'uomo desiderava liberarsi dal dominio di Satana, ma il demonio si opponeva alla potenza di Cristo. Quando volle implorare il soccorso del Salvatore, lo spirito maligno gli mise in bocca le proprie parole, ed egli gridò di terrore. Tuttavia l'indemoniato si rendeva conto, almeno in parte, di trovarsi alla presenza di qualcuno che avrebbe potuto liberarlo; ma quando cercò di afferrare quella mano potente, un'altra volontà lo trattenne e parole diverse da quelle che avrebbe voluto pronunciare uscirono dalla sua bocca. Una terribile lotta si svolgeva tra la potenza di Satana e il desiderio di libertà dell'uomo. DA 255. VA 158 3 Chi aveva conquistato il nemico nel deserto, strappò il prigioniero dalle mani di Satana. Gesù sapeva bene che, anche se il demone aveva assunto un'altra forma, era lo stesso spirito maligno che lo aveva tentato nel deserto. 2SP 180. VA 158 4 Il demonio cercò con tutti i mezzi di mantenere il controllo della sua vittima. Abbandonare il terreno significava lasciare a Cristo la vittoria. Pareva che quel disgraziato dovesse perire nella lotta tremenda contro Satana. Ma il Salvatore, parlò con autorità e lo liberò. Quell'uomo era là, libero, padrone di sé, felice, di fronte alla folla stupita... I suoi occhi non gettavano più lampi di follia ma brillavano d'intelligenza e versavano lacrime di gratitudine. DA 256. La guarigione del servo del centurione VA 159 1 Il centurione vide con gli occhi della fede che gli angeli di Dio erano intorno a Gesù, e che Lui poteva incaricare un angelo ad andare dal sofferente. Credeva che le Sue Parole potessero penetrare nell'abitazione del servo e guarirlo. RH 11 marzo 1890. Gli indemoniati di Gadara VA 159 2 Nelle prime ore del mattino il Salvatore e i discepoli giunsero alla riva, mentre la luce del sole nascente illuminava il mare e la terra come una benedizione di pace. Ma appena sbarcati videro qualcosa più terribile di una violenta tempesta. Due pazzi, nascosti tra i sepolcri, si scagliarono su di loro come se volessero farli a pezzi. Dalle loro braccia pendevano le catene che avevano spezzato fuggendo dalla prigione. Le loro carni sanguinavano per i tagli che si erano prodotti. I loro occhi lampeggiavano attraverso i capelli lunghi e arruffati. Sembrava che i demoni che li possedevano avessero tolto loro ogni parvenza di umanità, assomigliavano più a belve che a uomini. VA 159 3 I discepoli e i loro compagni furono terrorizzati, ed essendosi accorti che Gesù non era con loro, tornarono indietro per cercarlo. Il Maestro era ancora là dove lo avevano lasciato. Chi aveva placato la tempesta, e che in precedenza aveva già affrontato e vinto Satana, non fuggiva davanti ai demoni. Quando i due indemoniati si avvicinarono a lui con i denti digrignati e la schiuma alla bocca, Gesù stese la mano che poco prima aveva calmato i marosi, e quegli uomini frementi di rabbia si dovettero fermare, impotenti. VA 160 1 Egli ordinò con autorità agli spiriti immondi di uscire da loro. Le Sue parole penetrarono nelle menti ottenebrate di quei due disgraziati. Essi si resero conto confusamente, che si trovavano di fronte a qualcuno che avrebbe potuto liberarli da quei demoni tormentatori. Si gettarono quindi ai piedi del Salvatore per adorarlo, ma appena ebbero aperto le labbra per implorare la sua misericordia, i demoni parlarono attraverso di loro, e gridarono con veemenza: VA 160 2 "Che v'è fra noi e te, Figliolo dell'Iddio Altissimo? Sei tu venuto qua prima del tempo per tormentarci"? Matteo 8:29 VA 160 3 Gesù chiese: "Qual è il tuo nome? Egli rispose: il mio nome è legione perché siamo molti". Servendosi di questi disgraziati come mezzi di comunicazione, i demoni supplicarono Gesù di non scacciarli dal paese. Non molto lontano, sul fianco del monte, pascolava un branco di porci. I demoni chiesero di poter entrare in loro, e Gesù lo permise. Immediatamente il panico colse gli animali, che si precipitarono con furia nel lago, dove perirono. VA 160 4 Un meraviglioso cambiamento era avvenuto in quei due uomini. Si era fatta luce nella loro mente. I loro occhi rivelavano intelligenza; i loro volti a lungo deformati da Satana, avevano ritrovato la loro dolcezza; le mani macchiate di sangue erano ora tranquille. Con letizia lodavano Dio per la liberazione ottenuta... Ora invece rinsaviti, con aspetto normale, sedevano ai piedi di Gesù, ascoltavano le sue parole e glorificavano il loro Salvatore. DA 336-338. La guarigione di un figlio indemoniato VA 160 5 Gli venne portato un ragazzo, e appena il Salvatore lo guardò, lo spirito malvagio lo gettò a terra provocandogli convulsioni terribili. Si rotolava schiumando e riempiendo l'aria di grida disumane. Ancora una volta il Principe della vita e il principe delle tenebre s'incontravano sul campo di battaglia... Angeli di luce e angeli malefici si avvicinarono, invisibili, per assistere alla lotta. Gesù permise allo spirito maligno di manifestare per un po' la sua potenza, affinché più chiara apparisse ai presenti la liberazione che stava per compiere. Gesù si volse al ragazzo sofferente e disse: "Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non entrare più in lui". Si udì un grido e una lotta violenta si scatenò. Andandosene, pareva che il demone volesse strappare la vita alla sua vittima. Poi il bambino rimase immobile, apparentemente esanime mentre la folla mormorava: "E' morto". Ma Gesù lo prese per mano, lo sollevò e lo presentò a suo padre perfettamente guarito nella mente e nel corpo. Allora il padre e il figlio lodarono il nome del loro Liberatore. DA428, 429. Gesù accusato di essere indemoniato VA 161 1 "Io sono il buon Pastore -- dichiarò Gesù -- e il buon Pastore sacrifica la Sua vita per le pecore" (Giovanni 10:11)... Queste parole dette davanti a una grande congregazione, produssero una profonda impressione nei cuori dei presenti. Gli scribi e i farisei erano gelosi e invidiosi nel vedere che molti lo ricevevano favorevolmente.... Mentre lui si presentava come il buon Pastore, i farisei dicevano: "Ha un demonio, ed è pazzo, perché lo ascoltate"? E altri rispondevano: "Queste non sono le parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi? VA 161 2 In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno, e Gesù camminava nel tempio sotto il portico di Salomone. I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: VA 162 1 "Fino a quando turberai l'animo nostro? Se tu sei il Cristo dillo apertamente". E Gesù rispose: VA 162 2 "Ve lo detto, e non lo credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, son quelle che testimoniano di me....Io e il Padre siamo uno". Giovanni 10: 24,25,30 VA 162 3 I giudei compresero il significato delle sue parole e presero delle pietre per lapidarlo. Allora Gesù lì guardò e con calma disse: VA 162 4 "Molte buone opere vi ho mostrato da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?" Giovanni 10:33 VA 162 5 Cristo, la Maestà del cielo stava davanti ai suoi avversari calmo e tranquillo. I loro volti accigliati, e le loro mani piene di pietre, non spaventarono Gesù. Egli sapeva che forze invisibili, legioni di angeli, lo circondavano, e che una sola parola dalle sue labbra sarebbe stata sufficiente a trattenere la moltitudine se qualcuno avrebbe osato scagliare una sola pietra. ST 27 novembre 1893. VA 162 6 Nonostante Gesù continuamente dava prova del suo divino potere, i suoi insegnamenti non erano accettati senza interruzione. I dirigenti cercavano di metterlo in ridicolo davanti al popolo. Cercavano di disturbarlo affinché le sue idee e le sue dottrine non potessero essere spiegate in modo ordinato. Ma, anche se spesso fu interrotto, la luce penetrò lo stesso nelle menti di centinaia di persone. Allora quando i dirigenti vedevano che le parole potenti di Cristo attiravano la gente, si arrabbiavano e lo accusavano dicendo: "Non diciamo bene noi che tu sei un Samaritano e il demonio è in te". (Giovanni 8:48) VA 162 7 Queste accuse non modificarono la calma dignità di Gesù, né lo dissuasero dal presentarsi davanti a loro come superiore ad Abramo e come il vero centro del patto."Prima che Abramo fosse nato, IO Sono".(Giovanni 8:58) La furia dei Giudei non ebbe limiti, e si prepararono per lapidarlo, ma gli angeli di Dio invisibili agli esseri umani, lo presero e lo portarono fuori dall'assemblea. ST 26 maggio 1890. Gli angeli maligni presenti nelle udienze di Cristo VA 163 1 Mescolandosi ai suoi ascoltatori, vi erano angeli (malvagi) in forma di uomini, che suggerivano, criticavano, applicando falsamente e tergiversando le parole del Salvatore.... RH 11 agosto 1903 VA 163 2 Durante le assemblee di questi angeli nel cielo, Cristo era l'Istruttore prima della loro caduta. 3 SM 410 La Resurrezione di Lazzaro VA 163 3 La potenza di Cristo avrebbe potuto ordinare alla pietra che chiudeva il sepolcro di Lazzaro, di spostarsi, ed essa l'avrebbe fatto. Avrebbe anche potuto ordinare ai Suoi angeli di fare questo, e le loro mani invisibili avrebbero rimosso la pietra. Ma quella pietra doveva essere rimossa da mani umane. Così l'umanità cooperava pienamente con la divinità. La potenza divina non fa ciò che può essere compiuto da quella umana. DA 535. Gesù accusato di città in città durante il suo ministero VA 163 4 Durante il Suo ministero, Gesù andava di città in città. I sacerdoti e i governanti lo accusavano, travisando la sua opera e la sua missione. Egli venne per stare in mezzo ai suoi, e loro non lo ricevettero. Gli angeli osservavano passo per passo il conflitto provocato dal nemico. E con stupore si meravigliavano degli stratagemmi di Satana contro il divino Figlio di Dio. Colui, che aveva seguito Cristo in potere e gloria nel cielo, era caduto così in basso che ora si dedicava a influenzare le menti degli uomini affinché seguissero i passi di Cristo di città in città. ST 25 novembre 1889. VA 164 1 In più di un'occasione, Gesù sarebbe morto se gli angeli del cielo non fossero intervenuti proteggendo la sua vita, finché il caso del popolo giudeo come nazione, fosse stato deciso. RH 12 ottobre1897 ------------------------Capitolo 16 -- Gli angeli durante la passione e la morte di Cristo Gesù e i suoi discepoli nel Getsemani VA 165 1 In compagnia dei Suoi discepoli, il Salvatore lentamente s'incamminò verso il giardino del Getsemani. Era il plenilunio di Pasqua, e la luna splendeva nel cielo senza nuvole... E mentre si avvicinavano al giardino, i discepoli notarono il cambiamento che avvenne nel Maestro. Mai prima lo avevano visto così triste e silenzioso, ma non osavano chiedergliene il motivo. A mano a mano che andavano avanti , quella tristezza si faceva sempre più cupa, e Gesù vacillava come se fosse sul punto di cadere... Gesù lasciò i suoi discepoli, a eccezione di tre, all'ingresso del giardino e raccomandò loro di pregare per sé stessi e per lui. Si addentrò all'interno accompagnato da Pietro, Giovanni e Giacomo, i tre discepoli che gli erano più vicini. Poi disse loro: "Restate qui e vegliate con me". Si allontanò un poco, ma non così tanto che non lo potessero vedere e udire, e cadde prostrato a terra. Sentiva che il peccato, lo aveva separato dal Padre. Quell'abisso era così profondo, così oscuro e così immenso, che tutto il suo animo fremeva... VA 165 2 Gesù avvertiva che la Sua comunione col Padre era interrotta, e temeva che la Sua umanità non sarebbe stata capace di sopportare l'imminente conflitto con le potenze delle tenebre. Già durante la tentazione nel deserto il destino della razza umana era stata in gioco ma, Cristo aveva vinto. E ora il tentatore si avvicinava per l'ultima terribile battaglia, per la quale si era preparato durante i tre anni del suo ministero. Tutto era di nuovo in gioco. Se egli (Satana) fosse stato ancora sconfitto, sarebbe caduta per sempre la sua speranza di dominio, sarebbe stato annientato e scacciato, e il regno del mondo sarebbe passato definitivamente a Cristo. Ma se Cristo fosse stato vinto, tutta la terra sarebbe diventata il regno di Satana, e la razza umana sarebbe caduta per sempre nelle sue mani. Pensando alle terribili conseguenze di quel conflitto, l'anima di Gesù temeva la separazione da Dio. Satana gli disse che se egli diveniva garante per un mondo peccatore, questa separazione sarebbe diventata eterna. VA 166 1 La situazione si profilava davanti al Salvatore nel suo aspetto più tetro. Quel popolo che si credeva superiore a tutti gli altri per il vantaggio dei beni temporali e spirituali, lo aveva rigettato... Uno dei suoi discepoli, tra i più assidui e zelanti lo avrebbe tradito; un altro lo avrebbe rinnegato. Tutti lo avrebbero abbandonato... VA 166 2 Nella Sua agonia, Cristo si aggrappò al freddo suolo, come temendo di essere strappato dal cospetto di Dio. Non avvertiva la fredda rugiada della notte che cadeva sul suo corpo prostrato. Dalle sue labbra esangui uscì l'amaro grido: VA 166 3 "Padre! Ogni cosa è possibile per Te... Allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che vuoi Tu". Marco 14: 36, DA 685-687. Gli angeli nel Getsemani VA 166 4 Tutto l'universo celeste aveva osservato con intenso interesse l'intera vita di Cristo, cominciando dalla mangiatoia fino a questa terribile scena nel Getsemani. Che scena tremenda si presentò agli angeli, ai cherubini e ai serafini! ST 9 dicembre 1897 VA 167 1 Gli angeli contemplarono l'agonia del Salvatore nel giardino del Getsemani come testimoni di questa scena. 1 SG 47 VA 167 2 Videro il Figlio di Dio, il loro amato Comandante, nella sua agonia sovrumana, che apparentemente stava morendo sul campo di battaglia, per salvare un mondo perduto. Tutto il cielo ascoltò la preghiera di Cristo. Nell'agonia del suo spirito, tre volte le sue labbra pallide e tremanti gridarono: VA 167 3 "Padre! Ogni cosa è possibile per Te...Allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che vuoi Tu". VA 167 4 Tutto il cielo era sconvolto. Vedevano il loro Signore attorniato da legioni di forze sataniche, e la sua natura umana scossa da un tremendo e misterioso terrore. ST 9 dicembre 1897 VA 167 5 Gli angeli che erano stati agli ordini di Cristo in cielo, ora erano ansiosi di confortarlo, ma quest'angoscia sorpassava la loro comprensione; essi non avevano mai sentito il peso dei peccati del mondo. Potevano solo guardare spaventati e stupiti l'Essere che adoravano soggetto sottomesso a così tremenda sofferenza. Benché i discepoli non riuscirono a sostenere il loro Signore nell'ora più terribile del suo conflitto, tutto il cielo simpatizzò con lui, e attese l'esito di questa battaglia con intenso interesse. PT 3 dicembre 1885 VA 167 6 Per tre volte Gesù pronunciò la stessa preghiera. Il cielo non potendo più sopportare questa scena, mandò un messaggero per consolare il prostrato Figlio di Dio, che stava per svenire e morire a causa del peso dei peccati del mondo. PT 18 febbraio 1886. VA 167 7 Nella crisi suprema, quando il cuore e lo spirito di Cristo stava soccombendo sotto il peso del peccato, Gabriele venne inviato a fortificare il divino Sofferente, per incoraggiarlo a continuare a percorrere il sentiero macchiato di sangue. ST 9 dicembre 1897 VA 167 8 In quella tremenda crisi, quando ogni cosa era in gioco e il calice misterioso tremava nelle mani di Cristo sofferente, i cieli si aprirono, una luce squarciò quelle tenebre oscure, e l'angelo più potente, che alla presenza di Dio, occupa il posto di Satana prima della sua caduta, scese al fianco di Cristo. L'angelo non venne per togliere il calice dalla mano di Cristo, ma per aiutarlo a berlo e per infondergli la certezza dell'amore del Padre. L'angelo venne a dare forza all'essere divino e umano che pregava. VA 168 1 I discepoli erano stati improvvisamente svegliati dalla luce che circondava il Salvatore, e avevano scorto un angelo accanto a lui. Lo videro sollevare il capo del Maestro per appoggiarla sul suo petto, e per volgere i Suoi occhi verso il cielo. Udirono la Sua voce, simile a una musica dolcissima, che pronunciava parole di conforto e di speranza.... Subito dopo, i discepoli stanchi ricaddero in quello strano torpore che li dominava. Nuovamente si addormentarono e Gesù li trovò così per la terza volta. Li guardò rattristato e disse loro: VA 168 2 "Dormite pure ormai, e riposatevi. L'ora è venuta. Ecco, il Figlio dell'uomo sta per essere dato nelle mani dei peccatori". Marco 14 : 41 VA 168 3 E mentre Egli pronunciava queste parole, sentì i passi della plebaglia che lo cercava e aggiunse: VA 168 4 "Levatevi, andiamo! Ecco, colui chi mi tradisce è vicino". Marco 14: 42 VA 168 5 Dal volto di Gesù erano spariti i segni dell'agonia, ed Egli si mosse per andare incontro a chi lo tradiva. Si staccò dai discepoli e domandò: "Chi cercate"? E gli accusatori risposero: "Gesù di Nazareth"! Allora Gesù disse: "Sono io". DA, 693,694 VA 168 6 Se voleva, Cristo poteva liberarsi. Quando pronunciò: "Sono io", immediatamente i Suoi angeli lo circondarono per proteggerlo, dimostrando così che Cristo era sotto il potere divino. TDG 267 VA 169 1 Fu molto difficile per gli angeli del cielo sopportare questa scena, quanta tristezza e quanto dolore. Essi volevano intervenire e liberare Gesù... ma gli angeli che erano al comando delle schiere celesti lo proibirono. Gesù sapeva che i Suoi angeli erano testimoni della Sua umiliazione... Sapeva che il più debole degli angeli avrebbe potuto annientare le turbe e liberarlo. 1SG 50,51. VA 169 2 L'angelo che poco prima aveva assistito Gesù nel Getsemani, anche se invisibile si pose tra lui e la folla. Una luce divina illuminò il volto di Gesù, e una forma di colomba si delineò su di lui. La folla sanguinaria non poté resistere neppure per un momento davanti a quella gloria divina. Tutti si ritrassero indietro. Sacerdoti, anziani, soldati, e perfino Giuda caddero a terra come morti... ma ben presto la scena cambiò. DA 694, 695. VA 169 3 L'angelo si ritirò, lasciando Gesù in piedi tranquillo e padrone di sé, e i brillanti raggi della luna illuminavano il Suo volto pallido, mentre i suoi persecutori giacevano a terra senza forze, e i discepoli erano troppo sbalorditi e non osavano pronunciare una parola. Quando l'angelo si ritirò, i duri soldati romani con i sacerdoti e Giuda circondarono Cristo. Si vergognavano della loro debolezza e temevano che Egli fuggisse. ST 21 agosto 1879 VA 169 4 I discepoli pensavano che il Salvatore non si sarebbe lasciato catturare, e che la stessa potenza che aveva fatto cadere a terra la folla come morta, l'avrebbe resa inoffensiva perché Gesù e i suoi potessero fuggire; perciò provarono delusione e indignazione quando videro che venivano legate le mani di colui che essi amavano. Pietro, nella sua ira cercò di difendere il suo Maestro, estrasse la spada, ma riuscì solo a tagliare l'orecchio del servo del sommo sacerdote. Gesù intervenne, lo liberò dai soldati romani e disse: "Lasciate stare, basta". E toccato l'orecchio ferito, lo guarì immediatamente. Poi Gesù disse a Pietro: "Riponi la tua spada al suo posto...." Credi tu forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest'istante più di dodici legioni d'angeli? (Giovanni 26:52,53) DA 696 VA 170 1 Dopo che queste parole furono pronunciate, i volti degli angeli si rianimarono, e desideravano circondare il loro Comandante e disperdere la folla inferocita. Ma un'altra volta la tristezza li pervase quando Gesù disse che la Scrittura doveva compiersi. I cuori dei discepoli erano in preda alla disperazione e alla delusione, quando videro Gesù prigioniero della turba. 1 SG 48 Gesù davanti al tribunale di Anna e Caiafa VA 170 2 Prima di essere giudicato formalmente davanti al Sinedrio, fu sottoposto a un giudizio preliminare in presenza di Anna... Quando il consiglio si riunì nella sala del tribunale, Caiafa prese il suo posto ufficiale di presidente.. Nel guardare il prigioniero Caiafa fu pervaso da un senso di ammirazione a causa del Suo nobile e dignitoso portamento. Sentì la convinzione che l'uomo che gli stava davanti era simile a Dio. Ma subito respinse con sdegno un tale pensiero... DA 698, 703, 704 VA 170 3 Tutto il cielo assisteva alle crudeltà inflitte a Cristo. Nelle terribili scene del giudizio, Dio mostrò all'universo intero, lo spirito che si sarebbe manifestato in coloro, che non erano disposti a ubbidire alla Sua legge. 12 MR 412 VA 170 4 Per gli angeli fu molto difficile sopportare questa scena. Essi avrebbero voluto liberare Gesù... ma gli angeli che erano al comando lo proibirono. Gesù sapeva che gli angeli stavano presenziando a questa scena così umiliante. VA 170 5 Là vi era Gesù, mansueto e umile, davanti alla moltitudine inferocita che abusava di lui. Gli sputarono in viso; quel viso da cui un giorno cercheranno invano di nascondersi, quel viso che dà luce alla città di Dio e brilla più del sole. Neppure uno sguardo arrabbiato di Gesù si posò sui Suoi offensori, timidamente alzò le mani per asciugarsi il viso. Poi gli misero sulla testa un vecchio mantello coprendogli gli occhi, quindi lo colpirono in faccia, gridando: "O Cristo profetizzaci, indovina chi ti ha percosso"? (Matteo 26:68) Vedendo questa scena, gli angeli furono commossi. Avrebbero voluto intervenire e venire in soccorso a Gesù, ma furono trattenuti dall'angelo in comando. 1 SG 50,51 Davanti a Pilato VA 171 1 Gli uomini erano posseduti da uno spirito satanico quando decisero che preferivano liberare Barabba, un ladro assassino, piuttosto che il Figlio di Dio. Il potere demoniaco trionfò sull'umanità. Legioni di angeli malefici presero il completo controllo degli uomini, e in risposta alla domanda di Pilato chi avrebbe dovuto rilasciare, si udì il grido: "Liberaci Barabba". Quando Pilato nuovamente espresse la sua preoccupazione su cosa doveva fare di Gesù, le grida aumentarono: "Crocifiggilo, crocifiggilo" -- urlava la folla. Sotto il controllo degli agenti demoniaci, gli uomini presero la loro posizione dalla parte del grande apostata. I mondi non caduti, osservavano questa scena con stupore, incapaci di comprendere la degradazione che il peccato aveva compiuto. Legioni di angeli controllavano i principi e i sacerdoti e attraverso loro, davano voce ai suggerimenti di Satana affinché, offrendo corruzione e falsità, tentassero il popolo e lo persuadessero a rifiutare il Figlio di Dio e scegliere un ladro e un assassino al suo posto. A quale tremenda scena Dio, i cherubini e i serafini dovettero assistere! L'Unigenito Figlio di Dio, la Maestà del cielo, il Re di gloria, deriso, insultato, schernito, rifiutato e infine crocefisso da chi era venuto a salvare, e che si erano arresi al controllo di Satana. RH 14 aprile 1896 VA 171 2 Gli angeli che stavano assistendo a quella scena, notarono le convinzioni di Pilato, e registrarono la sua simpatia per Gesù.... Tuttavia, Satana e i suoi angeli tentarono Pilato e fecero di tutto per portarlo alla rovina. Gli suggerirono che se lui non prendeva la decisione di condannare Gesù altri lo avrebbero fatto. 1 SG 54, 56 VA 172 1 Ma persino in quel momento Pilato non fu lasciato nella piena oscurità. Un messaggio da parte di Dio lo avvertì dell'errore che stava facendo. In risposta alla preghiera di Cristo, la moglie di Pilato aveva ricevuto la visita di un angelo: in sogno essa aveva visto il Salvatore e aveva parlato con lui. Lo vide nel pretorio con le mani strettamente legate, e come Erode e i suoi soldati stavano trattando Cristo. Sentì i sacerdoti e i principi, pieni d'invidia e malizia, che lo accusavano furiosamente. Udì le parole: "Noi abbiamo la nostra legge, e secondo questa legge deve morire". Vide Pilato ordinare di flagellare Gesù, dopo aver dichiarato: "Io non trovo nessuna colpa". Sentì la condanna pronunciata da Pilato, e lo vide consegnare Gesù ai suoi assassini. Vide la croce innalzata sul Calvario. Vide la terra avvolta nelle tenebre, e sentì il grido misterioso: "Tutto è compiuto". Ma un'altra scena catturò il suo sguardo. Vide Cristo seduto su una grande nuvola bianca, mentre tutta la terra oscillava nello spazio, e i Suoi assassini fuggivano dalla presenza della Sua gloria. VA 172 2 Con un grido di terrore si svegliò, e subito si mise a scrivere a Pilato una lettera d'avvertimento. E poiché Pilato vacillava su ciò che doveva fare, un messaggero attraversò la folla, si avvicinò a Pilato e gli porse la lettera di sua moglie. Essa diceva: VA 172 3 "Non aver nulla a che fare con quel giusto, perché oggi ho sofferto molto in sogno a cagione di Lui". Matteo 27:19 VA 172 4 Il volto di Pilato impallidì. Le sue emozioni erano contrastanti, e mentre ritardava nel prendere una decisione, i sacerdoti e i principi infiammavano ancora di più gli animi del popolo... Pilato, desiderava liberare Gesù, ma si rese conto che non poteva farlo senza conservare il suo posto e il suo onore. Piuttosto che perdere il suo potere mondano preferì sacrificare una vita innocente. Perciò, cedette alle richieste della turba. Prima di rischiare di perdere il suo posto, consegnò Gesù affinché fosse crocifisso. DA 732, 733, 738. La Crocifissione di Cristo VA 173 1 Il Figlio di Dio fu consegnato al popolo per essere crocifisso. Misero quindi sulle spalle di Gesù la pesante croce.... ma Egli svenne sotto il peso. Allora, durante il percorso, fermarono un Cireneo chiamato Simone, un uomo che non aveva apertamente professato la sua fede in Cristo, ciononostante credeva in lui. Caricarono su di lui la croce, e lui la portò sino alla sua destinazione fatale. Schiere di Angeli invisibili erano fermi nell'aria sul Golgota. 1SG 57 VA 173 2 Chi presenziava a questa scena? Tutto l'universo celeste, il Padre, Satana e i suoi angeli. BE&ST 29 maggio 1899. VA 173 3 Gli angeli celesti... ascoltavano gli insulti e le beffe, e videro scuotere le teste. Essi, avrebbero voluto rompere le fila per avvicinarsi al Figlio di Dio per consolarlo nella sua umiliazione corporale, ma non fu loro permesso. 18 MR 71. VA 173 4 "Ha salvato gli altri, e non può salvare se stesso"- era la beffa lanciata su Cristo durante la sua agonia nella sua morte sulla croce. In qualsiasi momento poteva salvare se stesso e scendere dalla croce. Ma, se lo avesse fatto, Satana avrebbe vinto, e tutto il mondo sarebbe stato dato alla sua mercé. Gli angeli rimasero meravigliati, perché Cristo non reagì mai agli insulti dei Suoi schernitori. YI 14 giugno 1900 VA 173 5 Tra quelli che schernivano Gesù mentre era sulla croce, si trovavano Satana e i suoi angeli personificati. Satana era quello che riempiva le loro bocche di vili maledizioni; lui ispirava i loro scherni. 18 MR 72. VA 173 6 I principati e le potestà delle tenebre attorniavano la croce. Il grande apostata, senza manifestarsi apertamente, dirigeva i suoi angeli, che a loro volta, si univano agli esseri umani nella loro lotta contro Dio. ST 14 aprile 1898 VA 174 1 Cristo lottò contro il potere di Satana, che dichiarava che Cristo era in suo potere, che la sua potenza era superiore a quella del Figlio di Dio, che il Padre l'aveva rinnegato, e che come lui non godeva più del favore di Dio. 2T 214 VA 174 2 Cristo non cedette minimamente al nemico che lo torturava, neanche nella sua più grande angoscia. Il Figlio di Dio era circondato da legioni di angeli malvagi, mentre ai santi angeli fu ordinato di non rompere le file e di non interferire nel conflitto con l'avversario che lo tentava e disprezzava. Agli angeli celesti non fu permesso di alleviare l'angoscia del Figlio di Dio. Fu in quella terribile ora di tenebre, che il volto del Padre fu velato. Mentre legioni di angeli malvagi lo circondavano e il peso dei peccati del mondo erano su di lui, le sue labbra proferirono queste parole: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" BE & ST 1 gennaio 1887. VA 174 3 Le tenebre che coprivano la terra nell'ora della crocifissione nascondevano compagnie intere di angeli celesti, e la terra fu scossa dalla marcia degli eserciti celesti. Le rocce si schiantavano, e per tre ore la terra fu avvolta da un'oscurità impenetrabile. La natura col suo oscuro manto, voleva nascondere le sofferenze del Figlio di Dio. 5 MR 353. VA 174 4 Il Padre con i Suoi angeli celesti si nascondeva nella spessa oscurità. Dio, anche se non poteva manifestarsi, era accanto a suo Figlio. Se un raggio della Sua gloria e della sua potenza sarebbe penetrato nell'oscura nube, tutti gli spettatori sarebbero stati distrutti. 12 MR 385. VA 174 5 Come poteva il cielo guardare e tacere? Nell'orribile oscurità che circondava la croce, nelle rocce che si schiantavano, nel rombo del tuono e il fulgore dei lampi, nella terra che si scuoteva al passo degli eserciti celesti, il cielo reagiva nel vedere il suo Comandante soffrire tale indegnità. RH 1 settembre 1891 VA 175 1 Quando Gesù gridò: "È compiuto", i mondi non caduti erano salvi. Per loro la battaglia era stata combattuta e vinta. D'ora in poi, nell'universo non ci sarebbe stato più posto per Satana. RH 12 marzo1901. VA 175 2 I santi angeli erano inorriditi che uno di loro fosse caduto tanto in basso e fosse stato capace di produrre tale crudeltà come quella che soffrì il Figlio di Dio. Ogni sentimento di pietà e di simpatia che essi sentivano verso l'angelo caduto, si era estinto definitivamente nei loro cuori. ST 23 settembre 1889. VA 175 3 Non fu la mano del sacerdote a strappare la cortina da cima a fondo che divideva il luogo santo dal luogo santissimo. Fu la mano di Dio. Quando Gesù esclamò: "Tutto è compiuto", il Santo Testimone che era stato ospite invisibile al banchetto di Belsasar sentenziò che la nazione ebraica era una nazione scomunicata. La stessa mano che tracciò sulla parete i caratteri che registrarono la condanna di Belsasar e la fine del regno babilonese, fu quella che strappò la cortina del tempio da cima a fondo. 5 BC 1109 VA 175 4 I dirigenti giudei tolsero il corpo di Cristo dalla croce, e lo deposero nella tomba nuova di Giuseppe. Il sepolcro fu chiuso con una grande pietra, perché essi temevano che i discepoli potessero rubare il suo corpo durante la notte. Gli angeli maligni esultavano intorno al sepolcro, perché pensavano che Cristo era stato vinto. Per precauzione, un corpo di guardia di soldati romani fu posto davanti al sepolcro. I giudei avevano preso le più grandi precauzioni affinché il loro trionfo fosse completo. Tuttavia, non tennero conto che anche gli angeli celesti sorvegliavano il sepolcro, dove il loro Comandante riposava. RH 9 ottobre 1888 VA 175 5 Fu solo con la morte di Cristo che il vero carattere di Satana fu rivelato totalmente agli angeli e ai mondi non caduti. Fu allora, che la prevaricazione e le accuse di chi un tempo era stato un angelo eccelso, furono viste nella loro vera luce. ST 27 agosto 1902 VA 176 1 La morte di Cristo sulla croce assicurò la distruzione di chi ha il potere della morte, e che in lui ebbe origine il peccato. Quando Satana sarà distrutto, non ci sarà nessuno a tentarci di fare il male; l'espiazione non sarà mai più ripetuta, e non ci sarà il pericolo di un'altra ribellione nell'universo di Dio. L'unico che può effettivamente vincere il peccato in questo mondo eviterà anche un nuovo germoglio del peccato in cielo. VA 176 2 Il significato della morte di Cristo sarà compreso dagli angeli e dai santi. Gli uomini caduti non potranno avere una dimora nel paradiso di Dio se non fosse per l'Agnello che fu immolato prima della creazione del mondo. Anche la sicurezza degli angeli dipende dalle sofferenze del Figlio di Dio; e per questo gli attribuiscono onore e gloria. È attraverso la croce che gli angeli sono custoditi dall'apostasia. Senza la croce non sarebbero al sicuro più di quanto lo erano prima della caduta di Satana. La perfezione angelica mancò nel cielo, come la perfezione umana mancò nell'Eden... Il piano di salvezza che mostra l'amore e la giustizia di Dio, prevede l'eterna salvaguardia contro la ribellione nei mondi non caduti.... La morte di Cristo sulla croce del Calvario è la nostra unica speranza in questo mondo, è sarà il nostro tema per lo studio nel mondo futuro. ST 30 dicembre 1889 VA 176 3 Cristo, mediante la Sua vita e la Sua morte, ha risposto per sempre alla domanda riguardo al carattere di Dio, alla sua essenza d'amore e luce. Questa fu la questione che agitò il cielo, perché proprio il cielo fu il luogo dove Satana si ribellò contro Dio. Il cambiamento o l'abolizione delle leggi del suo governo nelle coorti celesti era la domanda richiesta come prova dell'amore di Dio. RH 21 ottobre 1902 ------------------------Capitolo 17 -- Gli angeli dalla risurrezione di Cristo fino alla sua ascensione Il mattino della risurrezione VA 177 1 I discepoli addolorati per la morte del loro Maestro, si riposarono durante il sabato mentre Gesù, il Re di gloria, era nella tomba. E quando scese la notte, i soldati giunsero per fare la guardia davanti alla tomba del Salvatore e angeli invisibili, si aggiravano intorno a quel luogo sacro. EW 181 VA 177 2 La notte del primo giorno della settimana volgeva al termine. Era l'ora più buia, quella che precede l'alba. Cristo giaceva prigioniero nell'angusta tomba; la grande pietra era ancora al suo posto e il sigillo romano era intatto. I soldati romani vegliavano. Erano anche presenti schiere invisibili di angeli maligni. Il principe delle tenebre, insieme al suo esercito apostata, avrebbe voluto trattenere per sempre il Figlio di Dio nella tomba suggellata. Ma anche una schiera celeste circondava il sepolcro; questi angeli eccelsi in potenza, custodivano la tomba ed erano ansiosi di salutare il Principe della vita. DA 779 VA 177 3 Mentre era ancora buio, gli angeli che erano di guardia, sapevano che si avvicinava il momento di liberare il loro Comandante, l'amato Figlio di Dio. E mentre essi attendevano con profondissima emozione l'ora del trionfo, un potente angelo arrivò rapidamente dal cielo. EW 181 VA 177 4 L'angelo più potente del cielo, chi occupava il posto di Satana, ricevette l'ordine da parte di Dio, rivestito dalla panoplia celeste, squarciò le tenebre sul suo cammino. Il suo aspetto era come di folgore e le sue vesti bianche erano come la neve. 5BC 1110 VA 178 1 Uno degli angeli che era stato testimone dell'umiliazione di Gesù e aveva vegliato il sacro luogo del suo riposo, si unì all'angelo che era disceso dal cielo, e insieme si avvicinarono al sepolcro. La terra fu scossa e tremò mentre essi arrivavano, e si produsse un potente terremoto. 1 SG 66 VA 178 2 Essi (i soldati romani), videro un volto che non era quello di un guerriero mortale, ma dell'essere più potente dell'esercito del Signore. E' l'angelo che occupa il posto di Satana dopo la sua caduta. E' l'angelo che sulle colline di Betlemme ha annunciato la nascita di Cristo. Al suo avvicinarsi, la terra trema, i demoni fuggono; e mentre egli fa rotolare la pietra, sembra che il cielo sia sceso sulla terra. DA 779,780 VA 178 3 L'angelo si avvicinò alla tomba, rotolò la pietra come se fosse un sassolino, e si sedette su di essa. La luce del cielo circondò la tomba, e tutto il cielo fu illuminato dalla gloria di tutti gli angeli lì presenti. 5BC 1110 VA 178 4 L'angelo al comando, afferrò l'enorme pietra, quella che prima doveva essere spostata da molti uomini, le rimosse e si sedette sopra di essa, mentre il suo compagno entrò nel sepolcro, tolse le bende dal viso e dalla testa di Cristo. Allora, il potente angelo, con una voce che scosse la terra provocando il terremoto gridò: "Gesù, figlio di Dio, Tuo Padre ti chiama". Poi, Chi aveva il potere sulla morte, uscì dalla tomba come un Conquistatore, in mezzo allo sconvolgimento della terra, al fulgore dei lampi e al rombo dei tuoni. 3 SP 192 VA 178 5 Colui chi disse: "Io depongo la mia vita per poi riprenderla di nuovo" (Giovanni 10:17), uscì dalla tomba alla vita che aveva dentro di sé. L'umanità morì, mentre la divinità non lo fece. Nella Sua divinità, Cristo possedeva il potere di rompere i lacci della morte. YI 4 agosto, 1898 VA 178 6 La Deità folgorò mentre Cristo usciva dalla tomba e si levava trionfante sulla morte e il sepolcro. ST 30 maggio, 1895 VA 179 1 Alle guardie romane ... fu data un po' di forza per sopportare lo spettacolo, perché dovevano testimoniare della risurrezione di Cristo. 5 BC 1110 VA 179 2 Un terribile spavento colse le guardie. Dov'era il loro potere per trattenere il corpo di Cristo? Non pensavano più al loro dovere o ai discepoli che avrebbero potuto rubare il Suo corpo. Rimasero talmente stupiti e spaventati da quella luce luminosa che emanava dagli angeli che caddero a terra tramortiti. 1 SG 66 VA 179 3 Con solenne ammirazione, le schiere angeliche presenziarono alla scena. E quando Gesù, camminando maestosamente, usci dal sepolcro, gli angeli splendenti s'inginocchiarono e lo adorarono, e intonarono canti di vittoria. 1 SG 66,67 VA 179 4 I soldati... ascoltarono gli abitanti del cielo cantare, trionfanti e pieni di giubilo: "Tu hai vinto Satana e le potenze delle tenebre. Tu hai sconfitto la morte con la vittoria!" Allora, udii una gran voce nel cielo che diceva: "Ora è venuta la salvezza, il potere il regno del nostro Dio, e l'autorità di Cristo; perché l'accusatore dei nostri fratelli è stato gettato giù, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte". (Apocalisse 12:10) 3SP 194. VA 179 5 Quando le schiere celesti ritornarono in cielo, e la loro luce e gloria non si vide più, le guardie romane si alzarono e si guardarono attorno. Si stupirono vedendo che la grande pietra era stata rimossa dal sepolcro, e Gesù era risuscitato. 1 SG 68 VA 179 6 Satana non aveva trionfato. I suoi angeli erano fuggiti di fronte alla luce brillante e penetrante degli angeli di Dio. Essi si lamentarono amaramente contro il loro capo, (Satana) perché la loro preda gli era stata sottratta, e che Colui, che tanto odiavano, era risorto dai morti. 1 SG 67 Dopo la risurrezione di Cristo VA 180 1 Per un momento Satana sembrò mostrare preoccupazione e scoraggiamento. Si riunì in consiglio con i suoi angeli per decidere i passi seguenti che doveva fare nella sua lotta contro il governo di Dio. Satana disse: Dobbiamo sbrigarci a tornare dai sacerdoti e dai principi. Siamo riusciti a ingannarli, a chiudere i loro occhi e indurire i loro cuori contro Gesù. Li abbiamo convinti che Cristo è un impostore. Li abbiamo portati a odiare Gesù e a ucciderlo. Ora quando le guardie romane porteranno a tutti l'odiosa notizia che Cristo è risorto, dobbiamo suggerirgli chiaramente che se la notizia della sua risurrezione sarà conosciuta, loro saranno lapidati dal popolo per aver crocifisso un uomo innocente. 1SG 67,68 VA 180 2 I soldati romani lasciarono il sepolcro ammirati da ciò che avevano visto e udito, e si diressero in fretta verso la città, dove raccontarono a tutti le meravigliose scene alle quali avevano assistito. Nel frattempo un messaggero fu inviato ai sacerdoti e ai governanti, annunciando loro: "Cristo che voi avete crocefisso e risorto". Uno dei servi fu inviato immediatamente con un messaggio ordinando alle guardie romane di presentarsi nel palazzo del sommo sacerdote. Lì furono scrupolosamente interrogati, ed essi raccontarono con precisione ciò che avevano visto al sepolcro: che un potente messaggero era venuto dal cielo; il suo viso era brillante come la folgore, e le sue vesti bianche come neve. Che la terra fu scossa e aveva tremato, ed essi avevano perso le forze; che l'angelo aveva preso la grande pietra che chiudeva il sepolcro, l'aveva rimossa come se fosse un sassolino. Che un Essere pieno di gloria era uscito dal sepolcro, e un coro di voci aveva riempito i cieli e la terra con inni di vittoria e giubilo. Poi, la luce e la musica scomparvero, essi avevano recuperato le forze e, guardando verso il sepolcro, avevano visto la tomba vuota e non avevano più trovato il corpo di Gesù da nessuna parte. VA 181 1 Redemption: Or the Resurrection of Christ; and His ascension, section 6, pp. 14,15 VA 181 2 I soldati si affrettarono ad andare dal sommo sacerdote e dai principi con la meravigliosa storia di quello che avevano visto. E quando quegli assassini ascoltarono la straordinaria informazione, i loro volti impallidirono e furono presi da grande spavento e orrore per quel che avevano fatto. Compresero che se l'informazione era corretta, per loro era finita. Rimasero seduti in silenzio, guardandosi l'un l'altro, senza sapere cosa fare né cosa dire. Accettare quel rapporto significava condannare se stessi. Si ritirarono per consultarsi. Considerarono che se il rapporto portato dalle guardie fosse circolato tra il popolo, coloro che avevano messo a morte il Cristo sarebbero stati giudicati come assassini. Decisero allora di pagare i soldati perché mantenessero il segreto. I sacerdoti e gli anziani offrirono loro una grande somma di denaro dicendo: "Dovete dire che durante la notte i discepoli hanno rubato il corpo di Gesù mentre dormivate". E quando i soldati chiesero cosa sarebbe stato di loro se avessero dichiarato di aver dormito durante la guardia, i capi del popolo promisero di convincere il governatore a garantire la loro incolumità. 1SG 68 Le donne vanno al sepolcro VA 181 3 Le donne che si erano trattenute accanto alla croce di Cristo, attendevano impazienti la fine del sabato. Il primo giorno della settimana, molto presto s'incamminarono verso la tomba portando con sé gli aromi preziosi per ungere il corpo del Salvatore. VA 181 4 Ignorando ciò che accadeva in quel momento, si chiedevano: "Chi ci rotolerà la pietra dall'apertura del sepolcro". (Marco 16: 3) Sapevano che non sarebbero riuscite a farlo da sole, nondimeno continuarono la loro strada. All'improvviso, il cielo risplendette di una luce più fulgida di quella del sole nascente, la terra tremò, ed esse videro la pietra rotolata e il sepolcro vuoto. Le donne non erano giunte al sepolcro provenendo tutte dalla stessa direzione. Maria Maddalena arrivò per prima, e avendo visto che la pietra era stata rimossa, scappò via e corse per avvertire i discepoli. Nel frattempo, le altre donne sopraggiunsero. Videro una luce sopra il sepolcro, ma il corpo di Gesù non c'era più. Mentre erano lì ferme e attonite, si resero improvvisamente conto di non essere da sole. Un giovane vestito di vesti candide era seduto sulla pietra: era l'angelo che l'aveva fatta rotolare. Aveva assunto un aspetto umano per non suscitare timore; una luce celeste risplendeva ancora intorno a lui. DA 788, 789. VA 182 1 Le donne, si spaventarono, s'inchinarono con i volti rivolti a terra, la presenza del messaggero celeste era più di quello che potevano sopportare. L'angelo fu costretto a nascondere la sua gloria ancor prima di poter parlare a loro. YI 21 luglio 1898 VA 182 2 "Non vi spaventate! -- disse - Voi cercate Gesù che è stato crocefisso. Egli non è qui, è resuscitato. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Andate a raccontare ai suoi discepoli che Egli è resuscitato dai morti". Matteo 28:5-7 VA 182 3 Ancora una volta guardarono all'interno del sepolcro, e di nuovo udirono la splendida notizia. Un altro angelo in forma umana era lì e gli disse: VA 182 4 "Perché cercate il vivente tra i morti? Egli non è qui, ma è resuscitato; ricordatevi com'egli vi parlò quand'era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell'uomo doveva essere dato nelle mani degli uomini peccatori ed essere crocifisso, e il terzo giorno risuscitare". Luca 24:5-7, DA 789. VA 182 5 Egli è risorto! Egli è risorto! Le donne non si stancavano di ripetere quelle parole. Cristo ascende a suo Padre VA 183 1 "Andate avanti" dissero gli angeli alle donne, "e dite ai discepoli e a Pietro che Egli vi ha preceduto in Galilea, quivi lo vedrete" (Marco 16:7). Quegli angeli avevano accompagnato Gesù durante tutta la Sua vita terrena, erano stati testimoni del suo processo e della sua crocifissione, e avevano udito le parole che Egli aveva dette ai discepoli. DA 793 VA 183 2 Le donne si allontanarono dal sepolcro "con paura ma anche con gioia corsero ad annunziare la cosa ai suoi discepoli". Maria non aveva udito quello splendido annuncio, raggiunse Pietro e Giovanni e gli disse: "Han tolto il Signore dal sepolcro, e non sappiamo dove l'abbiano posto". I due discepoli accorsero al sepolcro e trovarono che le cose stavano come Maria aveva detto. Videro le lenzuola e i panni, ma il loro Signore non c'era più. VA 183 3 Maria aveva seguito Giovanni e Pietro alla tomba anche quando essi ritornarono a Gerusalemme. Una grave tristezza pesava sul suo cuore mentre guardava la tomba vuota: avvicinatasi, scorse due angeli, uno al capo e l'altro ai piedi del luogo dove Gesù era stato posto. Allora uno di loro chiese: "Donna perché piangi?". E Maria rispose: "Perché hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano posto". VA 183 4 Poi si allontanò per cercare qualcuno che potesse dirle cosa era accaduto al corpo di Gesù. Udì allora un'altra voce: "Donna, perché piangi? Chi cerchi"? Con gli occhi velati di lacrime, Maria intravide l'ombra di un uomo, e pensando che fosse il giardiniere, gli chiese: "Signore, se tu l'hai portato via, dimmi dove l'hai posto, ed io lo prenderò". (Giovanni 2:15) VA 183 5 Gesù con la sua voce famigliare le disse: "Maria". Essa si rese subito conto che Chi gli parlava non era uno sconosciuto, e voltandosi vide davanti a sé il Cristo vivente. Per l'esultanza si dimenticò che era stato crocifisso: si gettò verso di lui per abbracciarne i piedi, ed esclamò: "Rabbi". Ma Gesù alzò la mano e disse: "Non mi toccare, perché non sono ancora salito al Padre mio". VA 184 1 Gesù rifiutò l'omaggio dei suoi fino a quando non ebbe la certezza che il Suo sacrificio era stato accettato dal Padre. Ascese alle coorti celesti e ricevette da Dio l'assicurazione che il suo sacrificio per i peccati degli uomini era sufficiente, e che attraverso il Suo sangue tutti avrebbero potuto avere la vita eterna. VA 184 2 Dopo la visita al Padre, Gesù apparve alle altre donne e disse loro: "Vi saluto! Ed esse accostatesi, gli strinsero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse: "Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là, mi vedranno". Matteo 28:9-10, DA 789, 790, 793. Altre apparizioni dopo la risurrezione VA 184 3 Nel tardo pomeriggio del giorno della risurrezione, due dei discepoli erano in cammino verso Emmaus, una piccola cittadina a circa dodici chilometri da Gerusalemme.... Al mattino avevano appreso la notizia della sparizione del corpo di Cristo dalla tomba, e udito il rapporto delle donne sulla visione degli angeli e sull'incontro con Gesù. Adesso tornavano alle loro case per meditare e per pregare... Non avevano percorso ancora molta strada quando un altro viandante si accostò a loro. Immersi nella tristezza e nella delusione, non lo guardarono attentamente e continuarono a parlare dell'argomento che stava loro a cuore. Conversavano sull'insegnamento di Gesù senza riuscire a intenderlo pienamente. Ma proprio in quel momento Gesù era accanto a loro e voleva consolarli... Ma prima volle impartire loro una lezione che non avrebbero più dimenticato... Cominciando da Mosè, proprio dagli inizi della storia biblica, VA 185 1 Gesù espose le cose che nelle Scritture lo riguardavano... Basandosi sulle profezie, Gesù dette ai discepoli un'idea corretta della sua missione per l'umanità... Il sole era sceso all'orizzonte.... Quando i discepoli giunsero a casa, il viandante parve volesse continuare il viaggio. Ma essi gli si erano affezionati e desideravano udirlo ancora; perciò gli dissero: "Rimani con noi" Siccome pareva che non volesse accettare l'invito, insistettero: "Perché si fa la sera e il giorno è già declinato". E Gesù cedette alle loro preghiere "ed entrò per rimanere con loro". (Luca 24:29) Il pasto frugale della sera fu subito preparato e venne posto davanti all'ospite che stava seduto a capo della tavola. Questi alzò le mani per benedire il cibo. I discepoli rimasero sbalorditi. Il loro compagno di viaggio stendeva le mani proprio come faceva il Maestro; lo guardarono di nuovo e videro sulle sue mani il segno dei chiodi. Insieme gridarono: "E' il Signor Gesù! E' risorto dai morti!" Si alzano per gettarsi ai suoi piedi e adorarlo, ma Egli sparisce al loro sguardo... Hanno fretta di comunicare questa grande notizia, per cui non possono rimanere seduti a parlare.... Senza toccare cibo e traboccanti di allegrezza, rifanno la strada che hanno appena percorso: vogliono dare l'annuncio ai discepoli che si trovano in città. DA 795-801 VA 185 2 I due discepoli entrarono a Gerusalemme attraverso la porta orientale che, in occasione delle feste, rimaneva aperta la notte... Si recarono nella camera alta, dove Gesù aveva trascorso l'ultima sera, prima della morte.. La porta della camera era scrupolosamente sbarrata. Bussarono ma nessuno rispose. Tutto taceva. Dissero i loro nomi, e allora la porta si aprì lentamente. Entrarono, e insieme con loro entrò un altro, invisibile. La porta fu subito richiusa per timore delle spie. Trovarono i discepoli molto eccitati; lodavano e ringraziavano Dio dicendo: "Il Signore è veramente risuscitato ed è apparso a Simone". I due pellegrini, ancora ansimanti per la corsa che avevano fatto, raccontarono la meravigliosa storia del loro incontro con Gesù. Appena tacquero... un'altra persona apparve loro... Allora udirono una voce che non poteva essere che quella del loro Maestro... VA 186 1 "Ma essi smarriti e impauriti, pensavano di vedere uno spirito. Ed Egli disse loro: "Perché siete turbati? Perché vi sorgono in cuore tali pensieri? Guardate le mie mani e i miei piedi, perché son ben io. Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha la carne e ossa come vedete che io ho. E detto questo, mostrò loro le mani e i piedi". Luca 24: 37-40, DA 802, 803. VA 186 2 Un certo numero di discepoli cominciò a incontrarsi regolarmente la sera nella camera alta, ma Tommaso di solito non vi andava. Una sera, decise d'incontrarsi anch'egli con altri. I discepoli cenavano, parlavano delle testimonianze che Cristo aveva dato loro riguardo alle profezie. "Venne Gesù, a porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: "Pace a voi". VA 186 3 Poi il Maestro si rivolse direttamente a Tommaso e disse: "Porgi qua il dito e vedi le mie mani; e porgi la mano e mettila nel mio costato, e non essere incredulo, ma credente"... Non aveva più bisogno di altre prove. Il suo cuore trasalì di gioia, e gettandosi ai piedi di Gesù esclamò: "Signore mio e Dio mio". (Giovanni 20 : 27,28) DA 807 VA 186 4 Gesù aveva detto ai discepoli di andare in Galilea, ed essi vi si recarono appena finita la settimana di Pasqua. Si ritrovarono in sette, vestiti semplicemente con gli abiti modesti dei pescatori... Nel frattempo, lungo la riva qualcuno li guardava senza essere visto... Dopo l'alba... i discepoli si accorsero di uno straniero in piedi sulla spiaggia.... e Giovanni riconobbe lo straniero e disse a Pietro: "È il Signore". DA 809, 810 VA 186 5 Su una montagna della Galilea avvenne una grande assemblea alla quale assistettero tutti i credenti... Nel tempo stabilito, circa cinquecento credenti si trovarono riuniti, a piccoli gruppi, sul fianco della montagna, pronti ad ascoltare la testimonianza di coloro che avevano visto Cristo dopo la sua risurrezione. VA 187 1 Improvvisamente, Gesù apparve tra loro. Nessuno avrebbe saputo dire da dove e com'era venuto... Allora Gesù disse: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra". Le Sue parole fecero volgere l'attenzione dei suoi ascoltatori dalle cose terrene e temporali a quei celesti ed eterne... DA 818, 819. VA 187 2 Dopo la Sua resurrezione, Gesù rimase sulla terra ancora per quaranta giorni per preparare i discepoli per l'opera che dovevano fare, e spiegare tutto quello che finora non avevano capito. Egli parlò delle profezie concernenti il Suo avvento, il rifiuto da parte dei Giudei e della Sua morte, mostrando che tutti i passi delle profezie si erano compiute. Disse loro che dovevano considerare il compimento delle profezie come una garanzia della potenza che li avrebbe assistiti nella loro opera futura. AA 26 Gli Angeli durante l'ascensione di Cristo VA 187 3 Era giunto per Gesù il momento di salire al trono del Padre... Per l'ascensione Gesù scelse un luogo che spesso aveva santificato con la sua presenza... il monte degli Ulivi... Gesù si diresse con gli undici verso la montagna. Mentre passavano per la porta di Gerusalemme, molti occhi meravigliati osservavano il piccolo gruppo guidato da Colui, che, poche settimane prima i capi avevano condannato e crocifisso... Giunto al Monte degli Ulivi, Gesù condusse i suoi discepoli oltre la vetta, vicino a Betania. Là si fermò e i discepoli gli si strinsero attorno. Pareva che dei raggi di luce si sprigionassero dalla sua persona mentr'Egli li guardava amorevolmente.... Con le mani tese come per benedirli e assicurarli della sua cura e della sua protezione, lentamente si staccò da loro, assunto in cielo da una potenza più forte dell'attrazione terrestre. Mentre spariva ai loro sguardi, i discepoli intimoriti videro per l'ultima volta, con occhi ricolmi di stupore, il loro Signore che ascendeva al cielo. DA 829-831 VA 188 1 Quando Gesù... ascese dal Monte degli Ulivi, non lo videro solamente i suoi discepoli, ma molti presenziarono alla scena. Una moltitudine di angeli, migliaia e migliaia guardavano il Figlio di Dio mentre ascendeva verso l'alto. VA 188 2 The Ellen G. White - 1888 Materials, 2:127 VA 188 3 E mentre i discepoli guardavano ancora verso l'alto, udirono delle voci simili a una musica melodiosa. Si voltarono, e videro due angeli in sembianze umane che dicevano: VA 188 4 "Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù che è stato tolto da voi e assunto in cielo, verrà nella medesima maniera che l'avete veduto andare in cielo". Atti 1:11 VA 188 5 Questi angeli appartenevano al gruppo che in una nuvola splendente aveva aspettato Gesù per scortarlo fino alla sua dimora celeste. Erano i due angeli più possenti delle schiere angeliche, erano stati accanto alla tomba di Cristo al momento della sua risurrezione, e lo avevano seguito durante la sua vita sulla terra. DA 831, 832. VA 188 6 Cristo fu portato in cielo in una nuvola composta di angeli viventi. 17 MR 2 VA 188 7 E mentre il carro di angeli lo riceveva, i discepoli udirono le sue parole: "Io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dei tempi". AA 65 VA 188 8 Migliaia di angeli scortarono Cristo nel suo viaggio verso la città di Dio intonando l'inno: VA 188 9 "O porte, alzate i vostri capi, e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà". Salmo 24:7 VA 188 10 E gli angeli sentinelle che stanno alle porte esclamarono: "Chi e questo Re di gloria"? RH 29 luglio 1890 VA 189 1 E quando Cristo si avvicinò alla città di Dio... migliaia di voci si elevarono e gli angeli più eccelsi cantarono: VA 189 2 "O porte, alzate i vostri capi, e voi, porte eterne, alzatevi; e il Re di gloria entrerà".Ellen G. White 1888, Materials, 1:127 VA 189 3 E di nuovo il coro celeste intonò: "Chi è questo Re di gloria"? E gli angeli che accompagnavano Cristo risposero: "L'Eterno degli eserciti, Egli è il Re di Gloria". E la delegazione celeste oltrepassò le soglie delle porte della città. RH 29 luglio 1890 VA 189 4 Quando Gesù ascese al cielo, portò con sé una moltitudine di riscattati, scortato dalle schiere celesti, oltrepassò le porte della città celeste... Egli possedeva la stessa posizione eccelsa che aveva prima di venire in questo mondo a morire per l'uomo. 4a SG 119 Cristo accompagnato alla presenza del Padre VA 189 5 Intorno al trono celeste vi è l'arcobaleno della promessa. Ci sono i cherubini e i serafini e gli angeli lo circondano. Cristo avanza ed entra alla presenza del Padre. Gli mostra le primizie del suo trionfo.... quelli che sono risuscitati con lui, essi rappresentano i prigionieri rimasti nelle tombe, coloro che saranno risvegliati dal suono dell'ultima tromba. Allora Gesù si avvicina al Padre...e dice: "Padre, tutto è fatto". Ho fatto la Tua volontà. Ho compiuto l'opera di redenzione. Se la tua giustizia è soddisfatta, "io voglio che dove sono io, siano con me anche coloro che tu mi hai dato". YI 11 agosto, 1898 VA 189 6 Le braccia del Padre circondano il Figlio, e la voce di Dio proclama: "Che tutti gli angeli Lo adorino". 1 SM 306 VA 189 7 La folla angelica.... S'inchina in adorazione dicendo: "Degno, degno è l'Agnello che è stato immolato ed ora vive, il Conquistatore trionfante". ST 17 giugno, 1889 VA 190 1 E quando Cristo oltrepassò i portali celesti, fu intronizzato in mezzo all'adorazione degli angeli. Non appena questa cerimonia ebbe termine, lo Spirito Santo scese sui discepoli abbondantemente, e Cristo fu veramente glorificato con la stessa gloria che aveva avuto col Padre sin dall'eternità. Alla Pentecoste, la discesa dello Spirito Santo fu la comunicazione del Cielo che il Redentore aveva iniziato il suo ministero celeste. Secondo la Sua promessa, Gesù mandò lo Spirito Santo ai Suoi seguaci come prova che, come Sacerdote e Re, aveva ricevuto tutta l'autorità nel cielo e sulla terra, ed era l'Unto sul Suo popolo. AA 38 ------------------------Capitolo 18 -- Gli angeli dalla pentecosete fino agli ultimi giorni Gli Angeli proteggono le verità vitali VA 191 1 Vidi che gli angeli di Dio furono incaricati di custodire con particolare cura le Verità sacre e importanti, che dovevano servire come un'ancora di salvezza ai discepoli di Cristo in ogni generazione. Lo Spirito Santo ispirava agli apostoli, che furono testimoni della crocefissione, risurrezione e ascensione di nostro Signore: Verità importanti che rappresentavano la speranza d'Israele. Tutti dovevano considerare il Salvatore del mondo come la loro unica speranza, seguire la via che aveva tracciato col sacrificio della propria vita, osservare la legge di Dio per vivere. Vidi la saggezza e la bontà di Gesù nell'accordare ai discepoli il potere necessario per continuare la stessa opera per la quale era stato odiato e ucciso dai giudei. Nel suo nome esercitavano il suo potere su Satana. Un alone di luce e di gloria circondava gli eventi della morte e della risurrezione di Gesù esaltando una sacra verità: Egli era il Salvatore del mondo. EW 196, 197 Pietro e Giovanni liberati dalla prigione VA 191 2 Poco tempo dopo la discesa dello Spirito Santo, Pietro e Giovanni che avevano pregato ferventemente, si recarono al tempio per adorare. Lì incontrarono un povero e scoraggiato paralitico... I discepoli ebbero compassione di lui. VA 191 3 "E Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su lui, disse: Guarda noi! Dell'argento e dell'oro io non ne ho, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina". Atti 3:6, 3 SP 275, 276. VA 192 1 I Sadducei non credevano nella risurrezione, e udito dagli apostoli che Cristo era risorto dai morti, si arrabbiarono, poiché comprendevano che se gli apostoli predicavano un Salvatore risorto, e operavano miracoli nel Suo nome, tutti avrebbero rifiutato la dottrina da loro proclamata; che non vi era nessuna resurrezione, e la setta dei sadducei presto si sarebbe estinta. AA-78. VA 192 2 Alcuni dei funzionari del tempio, e il capo della guardia erano Sadducei. Il capo, con l'aiuto di altri sadducei, arrestò i due apostoli e li mise in prigione, essendo molto tardi, i loro casi non poterono essere esaminati quella notte. 3SP 278. VA 192 3 Satana sembrava trionfare e gli angeli maligni lo esaltavano; ma un angelo di Dio fu inviato per aprire le porte della prigione, e contrariamente all'ordine del sacerdote e degli anziani, l'angelo ordinò loro di tornare al tempio e predicare le Parole di Vita. 1SG 83, 84. VA 192 4 Nel frattempo il sommo sacerdote e quelli che erano con lui con tutti gli anziani dei figli d'Israele, "si riunirono in consiglio" (Atti 5:21). I sacerdoti e i magistrati decisero di accusare i discepoli d'insurrezione, di aver assassinato Anania e Saffira, e di cospirare contro i sacerdoti per privarli della loro autorità.... Dopo aver inviato le guardie dai prigionieri, per portarli davanti all'assemblea per essere interrogati, grande fu il loro stupore nel ricevere la notizia che la prigione era vuota, nonostante che le porte del carcere fossero sprangate con ogni sicurezza, e i carcerieri di guardia erano davanti ad essa, ma i prigionieri non erano da nessuna parte. Ben presto arrivò qualcuno con una sorprendente informazione: VA 193 1 "Ecco, gli uomini che voi metteste in prigione sono nel tempio, e stanno quivi ammaestrando i popolo. Allora il capitano del tempio, con le guardie, andò e li menò via, non però con violenza, perché temevano d'essere lapidati dal popolo"... Atti 5: 25,26 VA 193 2 Quando Pietro e Giovanni si presentarono per la seconda volta davanti agli uomini che sembravano risoluti a distruggerli, non dimostrarono alcun timore o esitazione nelle loro parole e nel loro atteggiamento. E quando il sommo sacerdote disse: "Non vi abbiamo forse vietato di insegnare in cotesto nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina, e volete gettarci addosso il sangue di codesto uomo!" Allora Pietro rispose: "Bisogna ubbidire a Dio prima che agli uomini". (Atti 5:25-29) Un angelo del cielo li aveva liberati dalla prigione, ordinando loro d'insegnare nel tempio. AA 78-82. VA 193 3 Quegli assassini s'infuriarono. Desideravano macchiare le loro mani di sangue un'altra volta, uccidendo gli apostoli. E mentre loro pianificavano come realizzare questo piano, un angelo di Dio fu mandato a Gamaliele, perché consigliasse i principi e i sacerdoti di ravvedersi. Allora Gamaliele disse loro: VA 193 4 "Uomini Israeliti, badate bene circa questi uomini, a quel che state per fare...perché, se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta, ma se è da Dio, voi non la potete distruggere, altrimenti vi troverete a combattere contro Dio stesso". Atti 5 : 38,39 VA 193 5 Gli angeli malvagi suggerirono ai sacerdoti e agli anziani di annientare gli apostoli, ma Dio inviò il Suo angelo per ostacolarli, facendo sorgere tra i capi dei giudei, una voce in favore dei suoi servitori. 1SG 85 Filippo e l'eunuco Etiope VA 194 1 Gli angeli del cielo accompagnano chi è desideroso di ricevere la luce della Verità. Essi collaborano con quelli, che cercano di guadagnare gli esseri umani per Cristo e assistono chi sarà erede della salvezza. Questo esempio è dimostrato chiaramente nell'esperienza di Filippo e dell'eunuco Etiope. BE & ST 10 dicembre 1900. VA 194 2 Questo etiope era un uomo di buona reputazione, benestante e aveva una grande influenza. Il Signore, vide che una volta convertito, avrebbe portato la luce agli altri, e avrebbe potuto esercitare un forte influsso in favore dell'Evangelo. Gli angeli del Signore assistevano quest'uomo che cercava la luce, e lo attrassero al Salvatore. Attraverso il ministero dello Spirito Santo, il Signore lo mise in relazione con chi poteva condurlo alla luce. CC 332 VA 194 3 Quando Dio diede a Filippo il suo compito.... imparò che ogni essere umano è prezioso agli occhi di Dio, e che gli angeli dirigono gli agenti umani per portare la luce a coloro che lo necessitano. Gli angeli non sono stati incaricati di predicare l'Evangelo; ma mediante il loro ministero, Dio manda la luce al suo popolo, ed è attraverso il suo popolo che la luce è data al mondo. BE & ST 10 dicembre 1900. La conversione di Paolo VA 194 4 Mentre Paolo viaggiava verso Damasco, portando con sé delle lettere che lo autorizzavano ad arrestare uomini e donne che predicavano il messaggio di Gesù per poi condurli in catene a Gerusalemme. Gli angeli maligni esultavano intorno a lui. Improvvisamente una luce proveniente dal cielo lo avvolse allontanando i demoni e facendolo cadere a terra. EW 200. VA 195 1 La storia della conversione di Saulo ci dà importanti principi che dovremmo sempre tenere presenti nella nostra mente. Saulo fu messo in diretto contatto con Cristo... Egli lo fermò e lo convinse di peccato; ma quando Saulo chiese che cosa dovesse fare, il Salvatore, per prima cosa, lo mise in contatto con la sua chiesa, affinché ottenesse conoscenza del volere di Dio.... VA 195 2 Mentre Saulo continuava a pregare e supplicare, in solitudine, nella casa di Giuda, il Signore apparve in visione a "un certo discepolo chiamato Anania" e gli disse che Saulo da Tarso stava pregando e aveva bisogno di aiuto. "Alzati, e va nella strada chiamata Diritta, - disse il messaggero celeste - e cerca in casa di Giuda un uomo chiamato Saulo, perché ecco egli è in preghiera". VA 195 3 Anania, stentava a crede alle parole dell'angelo, perché la notizia della severa persecuzione svolta da Saulo si era diffusa ovunque. Ubbidiente all'ordine ricevuto, Anania cercò l'uomo di cui aveva recentemente sentito dire che costituiva una minaccia per chi credeva nel nome di Gesù. E imponendo le mani sul capo del penitente sofferente disse: VA 195 4 "Fratello Saulo, il Signore, cioè Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale tu venivi, mi ha mandato perché tu ricuperi la vista e che sii ripieno dello Spirito Santo. E in quell'istante gli caddero dagli occhi come delle scaglie, e ricuperò la vista. Poi levatosi, fu battezzato". Atti 9:17-18, AA120 - 122. Paolo lascia Damasco VA 195 5 Da quel momento Paolo cominciò a predicare Cristo in Damasco e tutti lo ascoltavano meravigliati.... Naturalmente crebbe l'opposizione contro di lui, divenne così feroce che Paolo non poté più svolgere la sua opera in Damasco. Un messaggero celeste gli ordinò di allontanarsi da quel luogo per un periodo di tempo; e lui andò in Arabia, dove trovò un luogo sicuro. (Galati 1:17) VA 196 1 Qui, nella solitudine del deserto, Paolo ebbe ampia opportunità di studiare e meditare tranquillamente... Gesù comunicò con lui e lo stabilì nella fede, riversando su di lui le abbondanti benedizioni della sua grazia e della sua saggezza. AA 124-126. VA 196 2 Lavorando in Antiochia, insieme a Barnaba, Paolo si convinse che il Signore lo aveva chiamato a svolgere un'opera speciale in favore del mondo pagano. Al tempo della sua conversione, il Signore aveva dichiarato che Paolo doveva essere destinato a predicare ai Gentili "per aprire i loro occhi, per farli passare dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana al servizio di Dio". (Atti 26:18) VA 196 3 Inoltre il Signore comunicò ad Anania quale doveva essere il compito di Paolo nella chiesa: "Egli è uno strumento che ho eletto per portare il mio nome davanti ai Gentili, ed ai re, ed ai figlioli d'Israele" (Atti 9:15) E Paolo stesso più tardi, mentre pregava nel tempio di Gerusalemme, fu visitato da un angelo il quale gli ordinò: "Va, perché io ti manderò lontano, presso i Gentili". (Atti 22:21) AA 159. Cornelio e Pietro VA 196 4 Lo stesso Dio che disse ad Abramo: "Io lo conosco", conosceva anche Cornelio, e mandò anche a lui un messaggio direttamente dal cielo. AA 133 VA 196 5 L'angelo apparve a Cornelio mentre questi era in preghiera. Sentendosi chiamare per nome, il centurione ebbe paura, ma riconoscendo che il messaggero era mandato da Dio, disse: "Che v'è Signore?" AA 133 VA 196 6 "Manda degli uomini a Ioppe, e fa chiamare un certo Simone, che è soprannominato Pietro". "Egli alberga da un certo Simone cuoiaio". Poi l'angelo del Signore gli diede informazioni precise riguardo al luogo dove Simone il cuoiaio viveva. Allora l'Angelo del Signore visitò Pietro, e preparò la sua mente perché ricevesse quest'uomo. E. G. White 1888 Materials, 1746 VA 197 1 Cornelio obbedì con gioia al comando ricevuto in visione. Quando l'angelo scomparve, Cornelio chiamò "due dei suoi domestici, e un soldato devoto che lo servivano, e raccontata loro ogni cosa, li mandò a Ioppe" (Atti 10:7-8). VA 197 2 L'angelo non fu inviato a Cornelio per raccontare la storia della croce. Un uomo soggetto alle stesse fragilità umane e tentazioni doveva parlargli della crocifissione e della resurrezione del Salvatore. VA 197 3 Il Signore, nella Sua saggezza, cerca di mettere in contatto chi cerca la Verità con altri esseri umani che già la conoscono. RH 6 aprile 1911 VA 197 4 Subito dopo l'incontro con Cornelio, l'angelo si recò da Pietro, che in quel momento stava pregando sul tetto della sua casa a Ioppe. RH 13 Aprile 1911 VA 197 5 Pietro, con riluttanza accettò l'ordine del Signore. Raccontando la sua esperienza, non difese la sua attuazione basandosi su principi generali, ma eccezionalmente, riguardo alla rivelazione divina che aveva ricevuto. Il risultato lo sorprese. Quando Cornelio gli raccontò la sua di esperienza, incluse le parole dell'angelo che gli era apparso in visione, Pietro dichiarò: VA 197 6 "Io comprendo che Dio non ha riguardo alla qualità delle persone, ma che in qualunque nazione, chi lo teme e opera giustamente gli è accettevole". Atti 10:34-35, 6 MR 328, 329. Pietro liberato dal carcere VA 198 1 Il giorno dell'esecuzione di Pietro era stato finalmente stabilito. Le fervide preghiere dei credenti salivano in cielo. E mentre tutti erano riuniti in chiesa a pregare per lui, gli angeli di Dio vigilavano sull'apostolo imprigionato.... Pietro era stato collocato tra due soldati, imprigionato con due catene, ognuna dei quali era attaccata alla cintura di una delle sue guardie. Egli non poteva muoversi senza che le guardie non si accorgessero. Le porte della prigione erano pesantemente sprangate, e altre guardie le sorvegliavano. Umanamente parlando, ogni possibilità di fuga era impossibile. VA 198 2 Redemption: or the Ministry of Peter and the Conversion of Saul 70 VA 198 3 Pietro, imprigionato nel carcere, aspettava di essere messo a morte il giorno dopo; e mentre l'apostolo dormiva tranquillo, di notte "tra i due soldati, incatenati a lui, e le guardie che custodivano le porte del carcere. Ecco che un angelo del Signore si presentò, e una luce risplendette nella cella, e toccando il fianco di Pietro lo svegliò dicendo: "Presto, levati". E in quell'istante le catene caddero dalle sue mani. (Atti 12: 7) VA 198 4 Pietro si svegliò di soprassalto e si stupì della luce che inondava la prigione, e della bellezza celeste del messaggero divino. Egli non comprendeva ciò che stava accadendo, ma sapeva che era libero, e nel suo stordimento e gioia, stava uscendo dal carcere senza proteggersi dal freddo notturno. L'angelo di Dio, notando le circostanze e preoccupandosi con sollecitudine delle necessità dell'apostolo, aggiunse: "Cingiti e legati i sandali". Pietro obbedì meccanicamente, ma essendo così affascinato dalla gloria del cielo si dimenticò di prendere il suo mantello. Allora l'angelo, gli ordinò: VA 198 5 "Mettiti il mantello e seguimi. E uscito lo seguiva, non sapendo che tutto ciò che accadeva fosse vero, credeva, infatti, che era in visione. VA 199 1 Ora, essendo passato vicino alle guardie, vennero alla porta di ferro, la quale si aperse da sé". Atti 12:8-10, 5T 748. VA 199 2 Non c'è rumore di parole né di passi. L'angelo fa da guida, illuminando la via col suo straordinario splendore, e Pietro, perplesso e credendo ancora di trovarsi in un sogno, segue il suo liberatore. Percorrono una strada, e poi l'angelo, giunto al termine della sua missione, scompare alla sua vista. VA 199 3 La luce celeste si affievolisce e si spegne, lasciando Pietro nella più completa oscurità. Poi i suoi occhi cominciano ad abituarsi al buio e a intravedere gradualmente i contorni di ciò che lo circonda. Si trova solo nella strada silenziosa, e la fresca brezza notturna gli soffia sul volto. Egli comprende di essere libero e di trovarsi in una zona conosciuta della città. A un tratto riconosce un luogo che era solito frequentare e che si aspettava di rivedere l'indomani per l'ultima volta.... VA 199 4 L'apostolo si avviò subito verso la casa dove i fratelli erano riuniti, e dove, in quell'istante stavano pregando per lui. "E avendo Pietro picchiato all'uscio del vestibolo, una serva, chiamata Rode, corse ad aprire, ma avendo riconosciuto la voce di Pietro, non aprì subito la porta, ma s'affrettò ad annunciare che l'apostolo si trovava davanti all'entrata. Allora i fratelli dissero: Tu sei pazza! Ed essa insisteva ripetendo che ciò che diceva, era la verità. Invece, loro supponevano che l'ospite non poteva essere altro che un angelo". AA 147, 148 VA 199 5 Lo stesso angelo che lasciò le coorti celesti per venire in soccorso a Pietro, era stato il messaggero di giudizio e ira per Erode. L'angelo toccò Pietro nel fianco per svegliarlo dalla sua sonnolenza, ma fu un tocco differente da quello usato contro il malvagio re, che in quel caso produsse una malattia mortale. 3SP-344. La lapidazione di Stefano VA 200 1 Mentre Stefano, pieno di Santo Spirito alzava gli occhi al cielo, gli fu data una visione della gloria di Dio e gli angeli che lo circondavano, ed esclamò: VA 200 2 "Ecco io vedo i cieli aperti, e il Figliol dell'uomo sta alla destra di Dio". Atti 7: 56, 1 SG 89. Gli angeli durante il ministero di Paolo VA 200 3 A Efeso era sorto un esteso e vantaggioso commercio artigianale che riguardava la vendita di reliquie e di oggetti raffiguranti il tempio e la dea Diana. Coloro, che erano coinvolti in questo tipo di commercio scoprirono che i loro guadagni diminuivano, tutti all'unanimità attribuirono questo scomodo cambiamento all'opera di Paolo... VA 200 4 "Tutta la città fu ripiena di confusione". (Atti 19:29) Si cercò Paolo ma non fu trovato. I fratelli, avendo ricevuto l'avvertimento del pericolo, lo fecero uscire frettolosamente dal luogo dove stava. Furono inviati degli angeli di Dio per proteggere l'apostolo: per lui non era ancora giunto il tempo di morire come martire. AA 292, 293 VA 200 5 Mentre Paolo e Sila operavano a Filippi, una serva posseduta da uno spirito di divinazione si avvicinò a loro e disse: "Questi uomini sono servi dell'Iddio Altissimo, e vi annunciano la via della salvezza". (Atti 16:17) Questa donna era un agente speciale di Satana, e poiché i demoni si turbano alla presenza di Cristo, nello stesso modo lo spirito malvagio si sentiva a disagio alla presenza degli apostoli. Satana sapeva che il suo regno sarebbe stato invaso dal messaggio divino, cercò un modo per opporsi all'opera dei ministri di Dio. Le parole di raccomandazione che esprimeva questa donna, erano un insulto alla causa, e distraevano la mente del popolo. Invece di pensare alla Verità che gli veniva presentata. La gente discuteva se questi uomini, che realmente parlavano con lo Spirito e il Potere di Dio, lo facessero con lo stesso spirito che agiva in questo emissario di Satana. VA 201 1 Gli apostoli sopportarono questa opposizione per diversi giorni, poi, Paolo, sotto ispirazione dello Spirito Santo, ordinò allo spirito malvagio di lasciare la donna: "Io ti comando, nel nome di Gesù Cristo, che tu esca da costei". Satana era stato affrontato e ripreso. L'immediato silenzio della donna, fu la testimonianza che gli apostoli erano i servitori di Dio, che i demoni li riconoscevano come tali e che avevano ubbidito al loro ordine. Quando la donna fu liberata dallo spirito malvagio, prese il pieno controllo di se stessa, i suoi padroni si allarmarono, videro che ogni speranza di guadagnare denaro mediante le sue divinazioni e predizioni si era esaurita. Inoltre, si resero conto che se agli apostoli fosse stato ancora permesso di continuare la loro opera, la loro fonte di guadagni sarebbe terminata. LP 74,75 VA 201 2 Dopo che la donna fu liberata dallo spirito maligno, divenne una seguace di Cristo. I suoi padroni, vedendo che la speranza di guadagno era sfumata, presero Paolo e Sila e li portarono davanti alle autorità, accusandoli di mettere in subbuglio tutta la città. Si produsse una grande confusione; la folla si levò contro i discepoli; e i pretori e i magistrati, ordinarono che ai prigionieri fossero strappate le vesti e bastonati. RH 29 giugno 1905 VA 201 3 Dopo aver bastonato Paolo e Sila, li gettarono in prigione raccomandando ai carcerieri di tenerli sotto stretta sorveglianza. E il sorvegliante obbedendo all'ordine, li portò nella prigione più profonda e serrò loro i piedi nei ceppi. Ma gli angeli di Dio li accompagnarono fin dentro la prigione. 1 SG 95,96 VA 201 4 I due apostoli soffrirono una tremenda tortura a causa della posizione in cui furono lasciati, tuttavia non si lamentarono. Nella completa oscurità e desolazione della prigione, s'incoraggiarono l'un l'altro con preghiere e con inni al Signore, perché si sentivano degni di soffrire quell'umiliazione per la causa di Dio. Gli altri prigionieri, con stupore udirono le preghiere e i canti che provenivano dalla cella più interna. AA 213, 214. VA 202 1 Benché, gli uomini avessero agito crudelmente e vergognosamente, e le autorità avessero mostrato una negligenza criminale nel compimento delle loro solenni responsabilità, il Signore non dimenticò i Suoi servitori. Un angelo fu inviato dal cielo per liberare gli apostoli. E mentre l'angelo si avvicinava alla prigione romana, "a un tratto si fece un gran terremoto che scosse la prigione sin dalle fondamenta; le mura della prigione crollarono e le porte si aprirono, e le catene sui piedi e sulle mani dei prigionieri si sciolsero". (Atti 16: 26) 3SP 382, 383. VA 202 2 A Efeso, Paolo ricevette segni speciali del favore divino. La potenza di Dio accompagnò le sue opere, e molti furono guariti da infermità fisiche. "Il Signore faceva dei miracoli straordinari per mezzo di Paolo, al punto che le malattie si dipartivano dai malati, e gli spiriti maligni se ne uscivano". (Atti 19: 11-12) VA 202 3 Queste manifestazioni di sovrumana potenza erano superiori a tutte quelle che si erano viste a Efeso. Esse non potevano essere imitate dall'abilità dei prestigiatori né dagli incantesimi del mago. Mentre i miracoli venivano compiuti nel nome di Gesù di Nazareth, la gente ebbe l'opportunità di vedere che il Dio del cielo era più potente degli stregoni che adoravano la dea Diana. In questo modo il Signore esaltò il Suo servitore dinanzi agli idolatri e lo innalzò oltre il più potente e favorito dei maghi. Colui al quale tutti gli spiriti maligni si devono sottoporre, Colui che ha dato ai suoi servitori autorità su di essi, stava per portare una grande vergogna e sconfitta su coloro che disprezzavano e profanavano il suo santo nome. La stregoneria era stata proibita dalla legge mosaica, pena la morte, tuttavia ogni tanto dei giudei apostati l'avevano praticata segretamente. Al tempo della visita di Paolo a Efeso, in città vi erano degli esorcisti giudei, e vedendo i miracoli compiuti da Paolo, "tentarono anch'essi di invocare il nome del Signor Gesù su quelli che avevano degli spiriti maligni". Un tentativo di questo tipo fu fatto da "sette figlioli di un certo Sceva, Giudeo, capo sacerdote". Avendo trovato un uomo posseduto da un demone essi rivolgendosi a lui dissero: "Io vi scongiuro, per quel Gesù che Paolo predica". Ma lo spirito maligno rispose loro: "Gesù, lo conosco, e Paolo so chi è; ma voi chi siete"? E l'uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e li sopraffece, e gli fece tale violenza, che se ne fuggirono da quella casa, nudi e feriti". (Atti 19:13-16) VA 203 1 Fatti precedentemente celati furono ora portati alla luce. Alcuni fra i credenti non avevano rinunciato completamente alle loro superstizioni. E in una certa misura continuavano a praticare la magia. Ora, convinti del proprio peccato, "molti di coloro che avevano creduto, venivano a confessare e a dichiarare le cose che avevano fatto".Questa buona opera si estese anche ad alcuni degli stregoni; e "un buon numero di quelli che avevano esercitato le arti magiche, portarono i loro libri e li arsero in presenza di tutti". Queste pratiche di divinazione contenevano regole e formule di comunicazione con gli spiriti maligni. Esse costituivano la regola del culto a Satana per sollecitare il suo aiuto e per ottenere informazioni da lui. AA 286-289. VA 203 2 Il rapporto concernente il discorso di Demetrio si sparse rapidamente. La confusione fu terribile e tutta la città di Efeso sembrava essere in tumulto. Si riunì un'immensa folla, che poi si diresse immediatamente verso il negozio di Aquila nel quartiere ebraico, per catturare Paolo. Nella loro furia insana, erano disposti a farlo a pezzi, ma l'apostolo era introvabile. I suoi fratelli avendo ricevuto informazioni riguardo al pericolo, lo portarono via. Gli angeli di Dio furono inviati per proteggere Paolo. LP 143. VA 203 3 Quando i sacerdoti e i capi del popolo videro i risultati del racconto dell'esperienza di Paolo, provarono un odio profondo nei suoi confronti. Si resero conto che predicava il messaggio di Gesù con coraggio e faceva miracoli nel suo nome, che le folle lo ascoltavano e si allontanavano dalle tradizioni considerando i capi giudei come gli assassini del Figlio di Dio. Profondamente irritati, si riunirono per consultarsi su cosa sarebbe stato opportuno fare per placare l'entusiasmo manifesto del popolo. Decisero che la morte di Paolo sarebbe stata l'unica via sicura per raggiungere quest' obiettivo. Ma Dio conosceva le loro intenzioni e così gli angeli ebbero il compito di proteggerlo affinché vivesse per adempiere la sua missione. EW 202. VA 204 1 Questa parte della storia è stata scritta per nostro ammonimento, "per chi vive negli ultimi tempi". VA 204 2 Gli Efesini affermavano di essere in contatto con esseri invisibili, dai quali ricevevano la conoscenza su ciò che doveva accadere. Ai nostri giorni questa comunicazione con gli spiriti si chiama spiritismo, e le arti praticate dai medium sono dei giochi di prestigio, o finzione. I mondi visibili e invisibili sono in stretta connessione. Satana è il più grande ingannatore, e i suoi complici sono istruiti da lui stesso per operare nello stesso modo in cui opera lui. L'apostolo dice: VA 204 3 "Il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti. Perciò, prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e dopo aver compiuto tutto il vostro dovere, rimanete saldi". Efesini 6: 12,13, YI-16 novembre 1893. VA 204 4 Questo anziano prigioniero (Paolo), incatenato al soldato che lo vigilava, apparentemente non presentava nel suo aspetto o nei suoi vestiti qualcosa che richiamasse l'attenzione del mondo per rendergli omaggio. Eppure quest'uomo senza ricchezze né posizione, e apparentemente senza amici, aveva una scorta che i mondani non potevano vedere. Gli angeli del cielo lo assistevano. VA 205 1 Se la gloria di uno di questi rifulgenti messaggeri fosse stata visibile, la pompa e l'orgoglio della regalità terrena sarebbero impallidite. I re e i cortigiani si sarebbero inchinati fino a terra.... Tutto il cielo era interessato a quest'uomo solo, ora imprigionato a causa della sua fede nel Figlio di Dio. LP 254 L', assedio di Gerusalemme VA 205 2 La pazienza dell'Eterno verso Gerusalemme confermò ai giudei la loro ostinata impenitenza. Nel loro odio e crudeltà verso i discepoli di Gesù, rifiutarono l'ultima offerta di misericordia. Allora, il Signore ritirò la Sua protezione. Nel ritirare il potere restrittivo su Satana e i suoi angeli, la nazione restò sotto il controllo del leader che essi stessi avevano scelto. VA 205 3 Il popolo d'Israele aveva disprezzato la grazia di Cristo, unico mezzo per sottomettere i loro impulsi malvagi, e ora loro stessi ne erano divenuti i conquistatori. Satana risvegliò in loro le più feroci, le più degradanti passioni del cuore; non ragionavano perché avevano sorpassato i limiti della ragione. Erano controllati da una rabbia cieca, la loro crudeltà era satanica... Satana si mise alla testa della nazione, e le autorità civili e religiose passarono sotto il suo comando. 4SP 29,30. VA 205 4 Gli angeli di Dio furono inviati per fare la loro opera di distruzione (del tempio), in modo tale che non rimanesse pietra su pietra che non fosse distrutta. 21MR 66. Giovanni il Rivelatore VA 205 5 Di Gabriele, il Salvatore parla nell'Apocalisse dicendo: "Egli l'ha fatta conoscere mandandola per mezzo del suo angelo al suo servitore Giovanni". (Apocalisse 1:1) E a Giovanni l'angelo dirà in seguito: "Io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli, i profeti". (Apocalisse 22:9). E' bello sapere come l'angelo che è il secondo in onore, dopo il Figlio di Dio, sia stato scelto per far conoscere i piani divini agli uomini peccatori. DA 99 VA 206 1 Dio aveva un'opera speciale per Giovanni. Satana era determinato a ostacolare il suo lavoro, e diresse i suoi agenti per cercare di distruggere l'apostolo. Ma il Signore, nella Sua bontà ha mandato il Suo angelo per preservarlo. Tutti quelli che presenziarono al grande potere di Dio manifestato nella liberazione di Giovanni, rimasero stupefatti. Molti si convinsero che Dio era con lui, e che la testimonianza riguardo a Gesù era vera. Coloro, che cercavano di distruggerlo, avevano paura di attentare di nuovo alla sua vita, e a lui fu permesso di continuare a soffrire per Cristo. Fu accusato falsamente dai suoi nemici, e presto fu esiliato in un'isola deserta. Ma Dio inviò il suo angelo perché gli rivelasse le cose che sarebbero dovute accadere sulla terra, e anche la condizione della chiesa fino agli ultimi giorni. Gli rivelò cosa sarebbe accaduto se la chiesa avrebbe apostatato, e il suo trionfo finale -- se fossero restati fedeli a Dio. VA 206 2 L', angelo dal cielo venne da Giovanni in tutta la sua maestà, con la gloria del cielo riflessa sul suo volto. Rivelò a Giovanni scene di profondo e meraviglioso interesse concernenti la chiesa di Dio. In visione vide i pericolosi conflitti che avrebbero dovuto affrontare. La vide passare per terribili prove finché, purificata e imbiancata, apparve vittoriosa; gloriosamente salvata nel regno di Dio. Il volto dell'angelo era raggiante di gioia mentre mostrava a Giovanni il trionfo finale della chiesa. Egli era estasiato nel presenziare alla liberazione finale della Chiesa. Mentre partecipava alla gloria di questa scena, con profondo timore e riverenza, cadde ai piedi dell'angelo per adorarlo. Ma l'angelo lo rimproverò dolcemente dicendo: VA 206 3 "Guardati bene dal farlo, perché io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli che serbano la testimonianza di Gesù; adora VA 207 1 Iddio; perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia". Apocalisse 19: 10 VA 207 2 Allora l'angelo mostrò a Giovanni la santa città, in tutto il suo splendore e abbagliante gloria. Giovanni fu incantato dalla gloria della città; e non ricordandosi più del rimprovero dell'angelo, ancora una volta cadde davanti a lui in adorazione, e ancora una volta egli lo rimproverò con gentilezza: "Guardati bene dal farlo, perché io sono tuo conservo e dei tuoi fratelli i profeti e di quelli che ubbidiscono alle parole di questo libro. Adora Dio". 1SG 130, 131 VA 207 3 Cristo, il Messaggero reale, visitò Giovanni mentre egli era esiliato sull'isola, e gli diede le più straordinarie rivelazioni di se stesso. ST 3 marzo 1890 VA 207 4 L'angelo potente che diede istruzioni a Giovanni non era altri che Gesù. Quando colloca il piede destro sul mare e il sinistro sulla terraferma, egli mostra il ruolo che svolge nelle scene finali nel gran conflitto con Satana. Questa posizione denota la Sua suprema potenza e autorità su tutta la terra. Il conflitto si è intensificato sempre di più di secolo in secolo, e continuerà a intensificarsi fino alle scene finali, quando l'opera magistrale dei poteri delle tenebre arriverà al massimo. Satana, insieme agli uomini malvagi, ingannerà il mondo intero e le chiese che non hanno ricevuto l'amore della Verità. Ma l'angelo possente, esige attenzione. Egli grida a gran voce. Deve mostrare il potere e l'autorità della sua voce a coloro che si sono uniti a Satana per opporsi alla Verità. 7BC 971 Gli Angeli nel Medioevo VA 207 5 Durante il XIII secolo, fu istituita la più terribile di tutte le macchinazione del papato: L'INQUISIZIONE. Il principe delle tenebre operò in accordo con i capi della gerarchia papale. Nei loro consigli segreti, Satana e i suoi angeli controllavano le menti degli uomini empi, mentre, un angelo di Dio, presente seppur invisibile, prendeva nota dei loro iniqui decreti e scriveva la storia di cose troppo orribili da poter essere esposte agli occhi umani. GC 59 La Riforma protestante VA 208 1 La bandiera del governante della sinagoga di Satana fu innalzata, e apparentemente l'errore marciava trionfante, e i riformatori, attraverso la grazia che gli fu data da Dio, si impegnarono in una brillante battaglia contro le forze delle tenebre. Mi furono presentati gli eventi della storia dei riformatori. So che il Signor Gesù e i Suoi angeli hanno vigilato con intenso interesse la battaglia contro il potere di Satana, che ha unito i suoi accoliti con gli uomini malvagi, col fine di estinguere la Luce divina. 3 SM 110 Lutero VA 208 2 Un giorno, mentre esaminava i libri nella biblioteca dell'università, Lutero scoprì una Bibbia in latino. Con stupore e riverenza, aprì le sacre pagine, e con il cuore pieno di gioia lesse le parole di vita, fermandosi di tanto in tanto a esclamare: "Oh, se Dio mi desse di possedere questo libro"! In quel momento gli angeli del Signore erano al suo fianco, e i raggi di luce provenienti dal trono di Dio rivelarono al suo intelletto i tesori della Verità. 4SP 96 VA 208 3 Quando i suoi nemici ricorrevano alle tradizioni o ai costumi, o all'autorità del pontefice, Lutero li contrastava con la Bibbia, solo con la Bibbia. Era un argomento che non potevano discutere; e questi schiavi del formalismo e della superstizione, chiesero il suo sangue. Ma Lutero, non cadde preda della loro furia. Il Signore aveva un'opera per lui, e gli angeli del cielo furono inviati per proteggerlo. 4SP 108, 109 VA 209 1 Quest'uomo solitario che aveva suscitato la rabbia dei sacerdoti e della gente, fu convocato ad Asburgo per rispondere della sua fede, ed egli obbedì alla citazione. Era lì, fermo e deciso davanti a chi faceva tremare il mondo; un agnello mansueto circondato da leoni furiosi. Ciononostante, a causa di Cristo e della sua Verità, fu incrollabile e risoluto. Con una santa eloquenza che solo la Verità può ispirare, presentò le ragioni della sua fede. In vari modi cercarono di zittire questo campione della verità. Lo lusingavano e gli offrivano favori e incentivi, sarebbe stato onorato ed esaltato. Ma la vita e gli onori non avevano alcun valore per lui, se dovevano essere comprati al prezzo della Verità. VA 209 2 La Parola di Dio brillò ancora più chiaramente nella sua mente, dandogli un vivido intendimento degli errori, della corruzione e dell'ipocrisia del papato. I suoi nemici cercarono di intimorirlo ed esigevano la rinuncia della sua fede, ma egli era fermo e deciso e la difese con grande coraggio. Se Dio lo avrebbe chiesto, egli era pronto a morire per la sua fede, ma abbandonarla, mai! Dio preservò la sua vita e inviò gli angeli per assisterlo durante il tormentoso conflitto dal quale uscì illeso, avendo frustrato i propositi dei suoi nemici adirati. 4bSG 118, 119 VA 209 3 Se gli occhi di chi partecipava alla Dieta di Worms fossero stati aperti, avrebbero visto gli angeli di Dio in mezzo a loro, avrebbero visto i raggi splendenti di luce infiltrarsi attraverso le tenebre dell'errore, e aprire le menti e i cuori per ricevere la Verità. 4SP 124 Melantone VA 209 4 Il riformatore Simon Grynaeus era stato in buone relazioni con un eminente professore cattolico, ma dopo aver ascoltato uno dei suoi sermoni, lo ammonì accusandolo di difendere alcuni detestabili errori, e di non lottare più contro la Verità. Il professore celò la sua rabbia, ma si affrettò a ricorrere al re, il quale gli rilasciò un ordine per arrestare il contestatore. Quando Melantone fece ritorno a casa sua, fu informato che dopo la sua partenza le autorità avevano perquisito l'edificio, dal solaio alle cantine alla ricerca di Grynaeus. Melantone ha sempre creduto che Dio avesse salvato il suo amico inviando uno dei suoi santi angeli per avvisarlo del pericolo. 4 SP 164,165 I Padri pellegrini VA 210 1 L'esilio e le difficoltà non facevano che fortificare la loro fede e il loro amore. Confidavano nelle promesse di Dio, ed Egli, non veniva meno nell'ora del bisogno. I suoi angeli stavano al loro fianco per proteggerli e per incoraggiarli. Quando parve loro che la mano di Dio indicasse sull'opposta sponda dell'oceano una terra dove avrebbero potuto trovare una più adatta sistemazione e lasciare ai propri figli il prezioso retaggio della libertà, essi seguirono senza esitazione il sentiero tracciato dalla Provvidenza. GC 291 I tre angeli di Apocalisse 14 VA 210 2 Cristo sta per tornare per la seconda volta a salvarci. Ha inviato i messaggi del primo angelo, del secondo e del terzo, per preparare gli esseri umani a questo evento. Questi angeli rappresentano coloro che ricevono la Verità, e presentano l'evangelo al mondo con grande potenza. 7BCA 978, 979. William Miller VA 210 3 Vidi che Dio aveva inviato il suo angelo per toccare il cuore di un agricoltore (William Miller) e, anche se non credeva nella Bibbia, fu indotto a investigare le profezie. Gli angeli di Dio, più volte visitarono lo strumento eletto, guidando la sua mente e aprendo il suo intelletto alle profezie, che non erano state comprese dal popolo. Gli fu mostrato l'inizio della catena di verità, e fu guidato a cercare frase dopo frase, fino a sentire ammirazione e stupore per la Parola di Dio.... VA 211 1 Nella sua missione, Miller fu costantemente accompagnato dagli angeli del Signore. Senza alcun timore, fermo e deciso, proclamò il messaggio ricevuto... Ciononostante, anche se contrastato dai professi cristiani e dal mondo, fu affrontato da Satana e dai suoi angeli, non cessò di predicare il Vangelo eterno alle folle, dovunque era invitato. La sua voce tuonava: "Temete Iddio e dategli gloria, perché l'ora del suo giudizio è vicina". (Apocalisse 14:7) 1SG 128, 132 VA 211 2 L'istigatore di ogni male cercava non solo di rendere vani gli effetti del messaggio avventista, ma addirittura di eliminare lo stesso messaggero. Miller applicava la verità biblica ai cuori dei suoi ascoltatori, rimproverando i loro peccati e turbando la loro pace. Le sue parole chiare e penetranti suscitavano la loro collera. L'opposizione manifestata dai membri di chiesa nei confronti del suo messaggio incoraggiò alcuni esponenti delle classi sociali più basse a oltrepassare ogni limite: decisero di ucciderlo mentre usciva da una riunione. Però gli angeli vegliavano su di lui e uno di essi, in forma umana, lo prese per un braccio e lo trasse in salvo sottraendolo alla folla inferocita. GC 336, 337 VA 211 3 Molti ministri non accettavano il messaggio di salvezza, e ostacolavano gli altri ad accettarlo. Il sangue delle persone sarà su di loro. I pastori e i membri si univano per opporsi al messaggio del cielo; perseguitavano William Miller e quelli che lavoravano con lui e facevano circolare false accuse per danneggiare il suo influsso. Quando lui presentava chiaramente il consiglio di Dio e lo applicava argutamente al cuore dei suoi ascoltatori, si alzava una severa opposizione. In varie occasioni, mentre lasciava il luogo degli incontri, fu seguito e pedinato nel tentativo di togliergli la vita. Ma gli angeli di Dio, che erano inviati per preservare la sua vita, lo proteggevano dalle turbe inferocite. 1SG 136 ------------------------Capitolo 19 -- Gli angeli nell'esperienza di Ellen White Chiamata al ministero profetico VA 213 1 Mentre pregavo in occasione del culto di famiglia, lo Spirito Santo scese su di me, e mi sembrò di salire sempre più in alto, lontano da questo mondo immerso nelle tenebre. Mi voltai per vedere i miei fratelli avventisti che erano rimasti in basso, ma non li trovai e una voce mi disse: "Guarda ancora un po' più in alto". Allora alzai gli occhi, e vidi un sentiero diritto e stretto al di sopra del mondo. Su questo sentiero il popolo dell'avvento camminava verso la città situata alla fine del percorso. Dietro di loro all'inizio del sentiero, c'era una luce brillante che un angelo definì "il grido di mezzanotte". Questa luce risplendeva su tutto il sentiero e illuminava i loro passi perché non inciampassero. Se avessero mantenuto lo sguardo fisso su Gesù, che li guidava alla città, sarebbero stati salvi. EW 14 VA 213 2 All'età di diciassette anni... un Visitatore celeste venne da me e mi disse: "Ho un messaggio per te". "Perché proprio a me? -- pensai - Certamente ci deve essere un errore". Ma, il Messaggero ripeté: "Ho un messaggio per te che devi comunicare; scrivi quello che ti ho dato per il popolo". 2 SAT 252 L', Arca dell', Alleanza in cielo VA 213 3 Il Signore mi diede una visione del Santuario celeste. Il Tempio di Dio era aperto nel cielo, e mi fu mostrata l'Arca di Dio coperta dal propiziatorio. Due angeli si trovavano alle sue estremità, con le ali spiegate sopra il propiziatorio, e con i loro volti rivolti su di esso. L'angelo che mi accompagnava m'informò che essi rappresentavano tutta la moltitudine angelica, che con santo timore riverenziale osserva la legge di Dio, che fu scritta col suo dito. LS (1880) 237 VA 214 1 L'arca del Santuario terrestre, fu costruita seguendo il modello dell'Arca nel Santuario celeste. Accanto all'Arca celeste stavano due angeli viventi, ciascuno con un'ala spiegata verso l'alto che coprivano il propiziatorio, mentre le altre ali coprivano loro stessi, in segno di riverenza e umiltà. ST 24 giugno 1880 VA 214 2 Magari! Tutti potessero contemplare il nostro prezioso Salvatore. Che la sua mano separi il velo che nasconde la sua gloria dai nostri occhi, per vedere quanto Egli è eccelso e Santo. Che cosa potremmo vedere? Il nostro Salvatore non è in silenzio o inattivo. Egli è circondato da esseri celesti intelligenti, dai cherubini e dai serafini, e da miriadi e miriadi di angeli. Tutti questi esseri celesti hanno un proposito superiore a tutti gli altri, nei quali sono intensamente interessati: la chiesa (di Cristo) in un mondo corrotto... Stanno lavorando per Cristo, sotto il suo comando, per salvare il più possibile tutti quelli che dipendono da Lui e credono in Lui. Questi esseri celesti stanno accelerando la loro missione... Essi sono uniti in una santa alleanza, in una grandiosa e sublime unità di propositi, per manifestare la potenza, la compassione, l'amore e la gloria del Salvatore crocefisso e risorto. Questi eserciti del cielo, ci illustrano ciò che la chiesa di Dio dovrebbe essere. Cristo, sta operando in loro favore presso le coorti celesti, inviando i Suoi messaggeri in tutte le parti del globo, assistendo ogni sofferente che accorre a Lui in cerca di aiuto, di vita spirituale e conoscenza. 7BC 967, 968 Satana prima della ribellione e adesso VA 214 3 Una volta, Satana era un angelo molto onorato nel cielo, era secondo solo a Cristo. Il suo volto, come quelli degli altri angeli era benigno ed esprimeva felicità. La sua fronte alta e ampia, denotava grande intelligenza. Le sue fattezze erano perfette, il suo portamento era nobile e maestoso. EW 145 VA 215 1 Nella mia visione, mi fu mostrato Satana come egli era una volta, un angelo di rango elevato e viveva felice in cielo. Poi vidi qual era la situazione attuale: aveva ancora un'apparenza regale, i suoi tratti erano nobili nonostante fosse un angelo decaduto. Ma l'espressione del suo volto era carica di tensione, di preoccupazione, di infelicità, di malizia, di odio, d'inganno, di cattiveria e di ogni manifestazione della malvagità. Notai in particolare che la sua fronte, un tempo così nobile, era diventata sfuggente. Il suo continuo contatto con il male aveva degradato tutte le sue qualità, e si erano sviluppati i tratti più negativi. I suoi occhi erano astuti, furbi e penetranti. La sua figura era imponente, ma i muscoli del viso erano privi di tono e la pelle delle mani cadente. Quando lo vidi, aveva il mento appoggiato alla mano sinistra, sembrava molto pensieroso. Il sorriso sul suo volto mi fece tremare, perché esprimeva malizia e furbizia satanica. Questo è il suo sorriso quando sta per accanirsi sulla sua vittima. E quando poi è caduta nella sua trappola, il sorriso diventa orribile. EW 152, 153 Le visioni e i sogni di Ellen White VA 215 2 Ho sognato che molti fratelli si erano riuniti in California, per preparare un piano di lavoro per la prossima stagione. Alcuni credevano che fosse saggio evitare le grandi città e lavorare in luoghi più piccoli. Mio marito insisteva che si facessero dei piani più grandi e si realizzassero sforzi maggiori, perché sarebbero meglio confrontati con il carattere del nostro messaggio. VA 215 3 Poi, un giovane, che avevo visto spesso nei miei sogni, si unì alla riunione. Egli ascoltò con molto interesse i discorsi che si facevano, e poi, chiese la parola e disse: VA 216 1 "Sia le città come i villaggi, costituiscono una parte della vigna del Signore. Tutti devono ascoltare il messaggio d'avvertimento. Il nemico della Verità, sta facendo sforzi disperati per separare il popolo dalla verità di Dio, affinché si rivolga alla falsità.... Dovete seminare dappertutto e anche in questi luoghi. LS 208 VA 216 2 Nel mio lavoro, sono in comunicazione con i miei aiutanti, e molto vicina al mio Istruttore e ad altre intelligenze celesti. Coloro che sono chiamati da Dio dovrebbero essere in contatto con Lui attraverso l'opera del suo Santo Spirito, affinché possano essere istruiti da Lui. Spaulding and Magan Collection 462 VA 216 3 Mentre viaggiavo in carrozza, non potevo rimanere seduta, mio marito mi fece un letto sul sedile, approfittai per sdraiarmi a causa del mal di testa e di cuore... In questo stato mentale, mi addormentai, e sognai che un angelo di elevata statura si era messo al mio fianco e mi chiese perché ero così triste. Gli raccontai dei pensieri che mi affliggevano, e dissi: VA 216 4 - Il mio lavoro è di scarsa utilità; perché non posso stare con i miei figli e godere della loro compagnia? VA 216 5 E l'angelo rispose: VA 216 6 - Tu hai offerto al Signore due meravigliosi fiori, la cui fragranza è tanto dolce come l'incenso davanti a Lui. Sono più preziosi dell'oro e dell'argento ai suoi occhi, perché è un'offerta fatta col cuore. Nessun altro sacrificio tocca la parte più intima. Tu non devi guardare alle circostanze presenti, devi concentrarti sul tuo dovere, sulla gloria di Dio, e seguire i passi della Sua provvidenza e il cammino si illuminerà davanti a te. Ogni atto di rinuncia, ogni sacrificio è fedelmente registrato, e porterà la sua ricompensa. 2SG-129, 130. VA 216 7 Dopo aver parlato, sognai che un giovane di nobile aspetto, entrò nella stanza. Questo essere, era apparso davanti a me, di volta in volta, nel corso degli ultimi ventisei anni, per darmi istruzioni attraverso sogni importanti. Egli mi disse: VA 217 1 - Tu hai richiamato l'attenzione della gente su temi molto importanti, ma una gran parte di loro è nuova e incomprensibile. Tuttavia, alcuni sono molto interessati. I predicatori della Parola e della dottrina hanno fatto tutto il possibile per presentare la Verità, perché essa ha sollevato molte domande nelle loro menti risvegliando grande interesse. Ma se non si fanno sforzi maggiori per fissare nelle loro menti queste impressioni, praticamente il vostro lavoro resterà senza frutti. RH 4 novembre 1875 VA 217 2 Frequentemente mi si domanda com'è il mio stato durante una visione. Dirò che quando il Signore considera opportuno darmi una visione, sono elevata alla presenza di Gesù e degli angeli, e perdo la nozione delle cose terrene. Non vedo null'altro di ciò che l'angelo m'indica. 2SG292 La battaglia di Manasse VA 217 3 Ho avuto una visione della disastrosa battaglia di Manassas, in Virginia. Fu una scena desolante. L'esercito del Sud aveva tutto a loro favore ed erano preparati per una terribile lotta. L'esercito nordista si muoveva con trionfo, sicuri di uscire vittoriosi. VA 217 4 Marciavano avanti orgogliosi e arroganti, come se la vittoria fosse già loro. Quando arrivarono al campo di battaglia, molti svenivano per la stanchezza e la mancanza d'acqua. Non si aspettavano uno scontro così feroce. Si precipitarono nella battaglia e combatterono con coraggio e con disperazione. I morti e feriti erano da ogni parte. Sia il Nord come il Sud riportarono serie perdite. I soldati sudisti iniziarono a sentire il rigore della battaglia, e in poco tempo iniziarono a retrocedere sempre di più. I nordisti avanzavano, anche le loro perdite erano notevoli. Allora, un angelo discese e mosse le sue mani all'indietro. Istantaneamente si ebbe una confusione nelle file. Ai nordisti parve che le loro truppe si stavano ritirando, benché in realtà non lo facessero. Precipitosamente iniziò una ritirata delle loro truppe. l T 266, 267. L'amministratore di un sanatorio VA 218 1 In uno dei miei sogni stavo nel sanatorio (Health Retreat). La mia guida mi disse di prendere nota di tutto quello che avrei visto e ascoltato. Mi trovavo in un posto da dove nessuno mi poteva vedere, mentre io vedevo ogni cosa che accadeva nella stanza. I pazienti stavano sistemando i conti con lui, e si lamentavano delle grandi somme addebitate per i trattamenti, gli onorari e l'alloggio. Ho sentito una voce ferma e decisa che si rifiutava di abbassare i costi. Fui molto sorpresa che i costi fossero così alti. L'amministratore dell'istituto sembrava aver grande potere e il controllo su tutto. VA 218 2 Vidi che il suo modo di agire creava un'impressione negativa riguardo all'istituto, in coloro che stavano regolando i conti. Udii alcuni fratelli che cercavano di mostrargli che il suo agire non era né saggio né giusto, ma lui si manteneva fermo come una roccia. Diceva che lo faceva per il bene dell'istituto; ma vidi che alcune persone che lasciavano il sanatorio, erano tutt'altro che soddisfatte... VA 218 3 Durante la notte vidi l'amministratore in compagnia della direttrice dell'istituto. Se fosse stato per le attenzioni che si scambiavano l'un l'altro avrei considerato che erano marito e moglie. Agli occhi del Signore la loro condotta era scorretta, e il mio cuore era addolorato per questo stato di cose. Mi domando: "Chi li ha stregati al tal punto da non obbedire alla Verità"? Il Signore è molto dispiaciuto, perché lo Spirito Santo è stato contristato. La sorella H__________ non sarà mai più la stessa persona di una volta. Entrambi sono colpevoli davanti a Dio. Mi fu mostrato tutto ciò che è accaduto nell'istituto. Una voce mi disse: "Seguimi, ti mostrerò i peccati che sono praticati da chi ha posizioni di responsabilità". Attraversai le stanze e vidi lui, l'amministratore, una sentinella sulle mura di Sion, in atteggiamento intimo con la moglie di un altro uomo, tradiva una fiducia sacra; crocifiggeva nuovamente il suo Signore. VA 219 1 Non si sono forse resi conto della presenza di un Osservatore Santo, che presenziava alla loro opera malvagia, vedeva le loro azioni e ascoltava le loro parole, e registrava tutto nei libri del cielo? 8 MR 315-317. La famiglia Brown VA 219 2 L'angelo di Dio mi disse: "Seguimi". Mi trovai in una stanza di un edificio rustico, dove c'erano parecchi giovani che giocavano a carte. Sembravano così assorti in quello che facevano che non notarono la nostra presenza. Vi erano giovani ragazze, che guardavano i giocatori, e usavano un linguaggio poco appropriato. Lo spirito e l'influsso che si sentiva nella stanza non aveva le caratteristiche di ciò che può elevare la mente e nobilitare il cuore... VA 219 3 Allora chiesi: VA 219 4 - Chi sono queste persone e che cosa rappresenta questa scena? VA 219 5 E la risposta fu: VA 219 6 - Aspetta.... VA 219 7 Poi, mi fu fatta vedere un'altra scena. Si beveva alcool, il liquido velenoso. Sotto il suo influsso, le parole e le azioni, erano lontane dal promuovere il pensiero serio, la chiara percezione degli affari, la morale pura e l'elevazione dei partecipanti... VA 219 8 Allora chiesi di nuovo: VA 219 9 - Chi sono queste persone? VA 219 10 E la risposta fu: VA 220 1 - Una parte della famiglia che stai visitando. L'avversario degli esseri umani, il grande nemico di Dio, il capo dei principati e delle potestà, il governatore delle tenebre di questo mondo, questa notte si trova qui. Satana e i suoi angeli stanno presentando le loro tentazioni e portano queste persone alla rovina. 3SM-41, 42. Il segno segreto del fratello N. D. Faulkhead VA 220 2 Il fratello Faulkhead chiese di vedermi. Avevo per lui e sua moglie un messaggio che li riguardava. Gli dissi che già da qualche tempo, volevo trasmetterglielo, ma lo Spirito Santo mi aveva ordinato di non farlo. Gli chiesi quando avremmo potuto vederci. VA 220 3 Egli mi rispose: VA 220 4 - Sono contento che non abbia inviato questo messaggio per lettera, preferisco sentirlo dalle sue labbra, perché se fosse arrivato per altre vie, certamente non mi avrebbe fatto nessun bene. VA 220 5 Poi aggiunse: VA 220 6 - Perché non mi dà subito il messaggio? VA 220 7 Ed io risposi: VA 220 8 - Può rimanere qui per sentirlo? VA 220 9 E il fratello rispose che potevo farlo. VA 220 10 Quel giorno ero piuttosto stanca, perché avevo partecipato alla chiusura degli esercizi scolastici, ma nonostante questo, mi alzai dal letto, e per tre ore lessi al fratello la mia testimonianza. Il suo cuore si commosse e vi erano lacrime nei suoi occhi, e quando smisi di leggere, egli mi disse: VA 220 11 - Accetto ogni parola, perché tutto questo riguarda proprio me. VA 220 12 La maggior parte di quello che avevo letto si riferiva alla gestione dello studio pubblicitario sin dal suo inizio. Il Signore mi rivelò pure il fatto che il fratello avesse relazione con la massoneria, e che se egli non avesse troncato questo legame che lo univa con queste associazioni, avrebbe perso la sua anima. VA 221 1 Il fratello rispose: VA 221 2 - Accetto la luce che il Signore mi ha mandato attraverso lei. Sono membro di cinque logge, e le finanze di altre sono sotto la mia responsabilità. Da questo momento in poi non voglio più partecipare ai loro incontri, e chiuderò il più presto possibile tutte le relazioni finanziarie che ho con loro. VA 221 3 Ripetei le parole pronunciate dal mio istruttore riguardo a queste associazioni; mentre gli mostravo un certo movimento o segno che era stato detto dalla mia guida. VA 221 4 Il fratello Faulkhead, in seguito, disse all'anziano Daniells e agli altri che il segno che avevo fatto era conosciuto solo da quelli che appartenevano all'ordine più alto della massoneria, nella quale lui stesso era entrato recentemente, e che io lo avevo fatto senza sapere che gli stavo dando un segno speciale. Egli considerò tutto questo come una prova che il Signore stava operando attraverso me allo scopo di salvare la sua anima. 5 MR 148,149 La presenza degli angeli mentre Ellen White era sveglia VA 221 5 Quando mi svegliai, guardai fuori dalla finestra e vidi due nuvolette bianche. Poi mi addormentati ancora, e nel mio sogno mi furono dette queste parole: VA 221 6 - Guarda queste nuvole. Nuvole come queste circondavano gli angeli celesti quando annunciarono ai pastori la nascita del Redentore. VA 221 7 Mi svegliai e guardai un'altra volta fuori, e vidi ancora le stesse grandi nubi bianche come la neve. Erano separate e diverse da tutte le altre nuvole, ma si avvicinavano l'una all'altra, e per un momento si univano per poi separarsi un'altra volta. Non scomparivano, e furono visibili per tutta la mattina. Alle dodici, cambiammo carrozza, e di lì a poco le nubi scomparvero. VA 222 1 Per tutta la giornata rimasi profondamente colpita dal pensiero, che gli angeli di Dio, avvolti in queste nuvole, camminavano con noi, affinché potessimo gioire della loro protezione, e che potessimo avere la certezza della salvezza attraverso le riunioni che dovevano avere luogo a Brisbane. E poi, dopo che la riunione finì, vedemmo il grande interesse manifestato dalla gente, io sono più che sicura che in mezzo a queste nubi vi fossero presenti gli angeli, inviati dalle coorti celesti per toccare i cuori delle persone, per frenare quelle influenze negative che a volte hanno accesso ai nostri congressi, e che sviano l'attenzione delle menti dalle verità vitali che sono presentate quotidianamente. VA 222 2 In queste riunioni, migliaia di persone hanno udito l'invito del Vangelo, hanno ascoltato Verità mai sentite prima. Per tutto il tempo delle riunioni non si ebbero opposizioni o espressioni ad alta voce da parte di coloro che si oppongono alla Legge di Dio. Nemmeno nelle città ci furono delle obiezioni pubbliche. Questa fu un'esperienza insolita, e noi crediamo che gli angeli di Dio, erano presenti per trattenere i poteri delle tenebre. VA 222 3 Soffrivo di reumatismi al fianco sinistro e non riuscivo a prendere sonno a causa del dolore. Mi giravo ora su un fianco, ora sull'altro nella speranza di trovare sollievo alla mia sofferenza e sentivo una fitta al cuore che non prometteva nulla di buono. Finalmente mi addormentai. VA 222 4 Alle nove e mezzo circa, cercai di girarmi, e nel farlo mi accorsi che il mio corpo era completamente libero dal dolore. E mentre mi giravo su un fianco e sull'altro, muovendo pure le mani, sentii una straordinaria libertà di movimento e una leggerezza indescrivibile. La stanza era piena di luce, una luce bellissima, lieve, azzurra e mi pareva di trovarmi tra le braccia di esseri celesti. VA 222 5 In passato avevo visto questa luce particolare, nei momenti di grande benedizione, ma questa volta essa era più netta e più impressionante. Sentivo una pace così profonda e abbondante che non ci sono parole che la possano esprimere. Mi misi seduta sul letto e vidi una nuvola luminosa che mi circondava, bianca come neve i cui bordi erano di un rosa acceso. Una musica lieve e dolcissima riempiva l'aria, ed io riconobbi in essa il canto degli angeli. Poi, una voce mi disse: VA 223 1 "Non temere, io sono il tuo Salvatore. I santi angeli sono accanto a te". 9T 65, 66. ------------------------Capitolo 20 -- Gli angeli durante gli ultimi tempi Appariranno gli angeli buoni e malvagi VA 224 1 Negli ultimi tempi, gli agenti satanici in forma umana prenderanno parte al conflitto per contrastare l'edificazione del regno di Dio. Gli angeli celesti, in apparenza umana, saranno presenti sul campo d'azione. Queste bande antagoniste continueranno ad esistere finché si concluderà l'ultimo grande capitolo della storia di questo mondo. RH 5 agosto 1909. VA 224 2 Satana userà tutte le opportunità e mezzi per sedurre gli uomini allo scopo di allontanarli dal Signore. Sia lui che i suoi angeli malvagi caduti, appariranno sulla terra come uomini, per ingannare. Anche gli angeli di Dio appariranno in forma umana, e utilizzeranno tutti i mezzi alla loro portata per sconfiggere il nemico. Tutti avremo una parte nell'azione di questo conflitto. 8 MR 399 VA 224 3 Satana ricorre a tutti i suoi poteri per l'attacco nell'ultimo e prossimo conflitto, e la pazienza di chi segue Cristo è provata al massimo. A volte, sembra che egli ceda, ma basta solo una breve preghiera al Signor Gesù che arriva come una freccia fino al trono di Dio, e gli angeli di Dio sono inviati sul campo di battaglia. Così la marea provocata dal nemico, si ritorce contro lui stesso. HP-297 VA 224 4 Alla fine dei tempi, il Signore agirà con potenza in favore di coloro che si schiereranno saldamente dalla parte della giustizia... Angeli che eccellono in forza li proteggeranno. PK-513 Il nemico agisce attraverso lo spiritismo VA 225 1 Da molto tempo Satana sta preparando l'ultimo assalto per sedurre il mondo... A poco a poco, egli ha preparato la strada per il suo capolavoro di seduzione: lo spiritismo. Satana non ha ancora raggiunto il pieno adempimento dei suoi progetti, ma lo conseguirà nel poco tempo che ci separa dalla fine.... Ad eccezione di coloro, che sono protetti dalla potenza divina mediante la fede nella Sua Parola, il mondo intero sarà travolto da questa terribile seduzione. GC 561, 562 VA 225 2 Lo spiritismo è il capolavoro dell'inganno. E' la menzogna satanica più riuscita e affascinante, è calcolata per attrarre la simpatia di quelli, che sono stati divisi dai loro cari dalla morte. Gli angeli del male si manifestano con l'apparenza di questi esseri cari e defunti, raccontando incidenti connessi alle loro vite e realizzando atti che essi realizzarono mentre vivevano. In questo modo fanno credere alle persone che i loro cari defunti sono spiriti che possono stare accanto a loro, e comunicare con loro. Questi angeli malvagi, che assumono le sembianze di esseri cari, sono idolatrati, e la loro parola è considerata da molti più importante della Parola di Dio. ST 26 agosto 1889 VA 225 3 Il ritorno di Cristo sarà preceduto dall'azione efficace di Satana "con ogni sorta di opere potenti, di segni e prodigi bugiardi; e con ogni sorta d'inganno d'iniquità". L'apostolo Giovanni, così descrive la manifestazione diabolica di questa potenza negli ultimi giorni: VA 225 4 "Egli operava grandi segni, fino a far scendere del fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini; e seduceva quelli che abitavano sulla terra per mezzo di quei miracoli che aveva il potere di fare". Apocalisse 13: 13,14 VA 226 1 Qui non si parla d'impostura; gli uomini saranno sedotti dai miracoli che gli agenti di Satana compiono realmente, non che pretendono di compiere. GC 553 VA 226 2 Satana è un nemico astuto. Gli angeli maligni non hanno difficoltà nell'assumere la forma sia dei santi sia dei peccatori defunti, e rendere queste rappresentazioni visibili agli occhi umani. Queste manifestazioni, così come altri eventi di carattere straordinario, saranno sempre più frequenti quando ci avviciniamo alla fine del tempo. RH 1 aprile 1875 VA 226 3 Egli ha il potere di fare apparire davanti agli uomini le sembianze dei loro amici defunti. La contraffazione è perfetta: l'aspetto famigliare, le parole, il tono della voce, vengono riprodotti con meravigliosa precisione... VA 226 4 Molti saranno visitati da spiriti di demoni che impersonificheranno congiunti o amici defunti e che insegneranno le eresie più pericolose. Questi visitatori faranno appello alle nostre più tenere simpatie e compiranno miracoli per avvalorare le loro pretese. Dobbiamo essere preparati a contrastarli con la verità biblica secondo cui i morti non sanno nulla, e che quanti si presentano così, sono spiriti di demoni. Dinnanzi a noi si va profilando "l'ora del cimento che ha da venire su tutto il mondo, per mettere alla prova quelli che abitano sulla terra". Tutti coloro la cui fede non è saldamente fondata sulla Parola di Dio saranno sedotti e vinti. GC 552, 560. VA 226 5 Vari messaggi da parte degli spiriti dichiareranno che coloro che respingono la domenica sono nell'errore, e che le leggi del paese debbono essere osservate come la Legge di Dio. Deploreranno la grande empietà che regna nel mondo e appoggeranno le affermazioni dei capi religiosi i quali asseriscono che il basso livello morale è una conseguenza della profanazione della domenica. Grande sarà l'indignazione del mondo contro di chi si rifiuta di accettare la loro testimonianza. GC 591 Miracoli nel tempo della fine VA 227 1 Prima della fine del tempo, Satana farà dei miracoli ancor più grandi. Estendendo il suo potere, egli realizzerà miracoli sempre più realistici. La Scrittura dice: VA 227 2 "Egli seduceva quelli che abitavano sulla terra per mezzo di quei miracoli che aveva il potere di fare". Apocalisse 13:14 VA 227 3 Questa dichiarazione biblica dimostra che produrrà più di semplici inganni. 5T698 VA 227 4 Non dobbiamo lasciarci a ingannare. Presto avverranno scene meravigliose, con le quali Satana sarà strettamente relazionato. La Parola di Dio dichiara, che Satana farà dei miracoli. Egli farà ammalare le persone, ma poi improvvisamente toglierà da loro il suo potere demoniaco ed essi saranno considerati guariti. Queste apparenti guarigioni metteranno a prova gli avventisti. 2SM 53 VA 227 5 Alcuni saranno tentati di accettare questi miracoli come provenienti da Dio. I malati verranno guariti davanti a noi. Saremo testimoni di tali miracoli. Saremo preparati per la prova che ci aspetta quando si manifesteranno completamente i miracoli ingannatori di Satana? Quanti di voi sono già stati presi al laccio dal nemico? Separandoci dai chiari precetti e dai comandamenti di Dio, e ascoltando le favole, la mente di molti è pronta ad accettare questi prodigi bugiardi. VA 227 6 Tutti dobbiamo cercare di armarci adesso, per la contesa nella quale presto dovremo impegnarci. La fede nella Parola di Dio, studiata in preghiera e messa in pratica, sarà il nostro scudo contro il potere di Satana e questo farà di noi dei vincitori per mezzo del sangue di Cristo. 1 T 302. Gli Spiriti maligni sono attivi tra il popolo del rimanente VA 228 1 Satana farà apparire imitazioni di esseri già morti, e molti si uniranno a chi ama e dice menzogne. Tra di noi alcuni si separeranno dalla fede e seguiranno spiriti seduttori e dottrine di demoni e la verità sarà diffamata. UL 317 VA 228 2 Gli spiritisti s'impegneranno per entrare in controversia con i ministri che insegnano la Verità. Se essi rifiutano, li sfideranno citando le Scritture per provare le loro asserzioni, come fece Satana con Cristo. "Esaminate tutto" -- diranno loro. Ma, la loro idea di esaminare tutto significa ascoltare i loro ragionamenti ingannevoli e assistere alle loro riunioni. Durante i loro incontri, gli angeli delle tenebre assumono le forme dei loro amici defunti e comunicano con loro, come fossero angeli di luce. I loro amati appariranno vestiti con un manto di luce, con un'apparenza simile a quella che avevano quando stavano sulla terra. Converseranno con loro e li istruiranno. Molti saranno ingannati da questa meravigliosa esibizione del potere di Satana. L'unica sicurezza per il popolo di Dio è l'accurato studio della Parola di Dio, e conoscere la ragione della loro fede sullo stato dei morti. ST 12 aprile 1883 VA 228 3 Angeli satanici con sembianze di credenti lavoreranno nelle nostre file per introdurre un forte spirito d'incredulità. Non per questo dovete scoraggiarvi, anzi, continuate a collaborare con il Signore contro questi agenti satanici. Queste potenze saranno presenti nelle nostre assemblee, non per ricevere una benedizione, ma per contrattaccare l'influsso dello Spirito Santo... Non dovremmo mai accettare le parole pronunciate da labbra umane che si trovano sotto l'influenza del male, mentre dovremmo ripetere le parole di Cristo. Cristo era l'Istruttore nelle assemblee di questi angeli prima della loro ribellione. 3SM 410 VA 228 4 Satana e i suoi angeli appariranno su questa terra come uomini, e si mescoleranno con quelli dei quali la Sacra Scrittura dice: VA 229 1 "Alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori, e a dottrine di demoni".1 Timoteo 4:1 8MR-345 VA 229 2 Quando questi inganni spiritici saranno rivelati nel loro vero carattere, - opere segrete di spiriti malvagi - chi ha partecipato a esse, sono diventati come uomini che hanno perso la ragione. 8MR 345 VA 229 3 Vidi il nostro popolo in grande angoscia, mentre esso pregava, piangeva reclamava le fedeli promesse del Signore, intanto gli empi erano intorno a noi beffandoci e minacciando di distruggerci. Ridicolizzavano la nostra debolezza, deridevano la nostra insignificanza numerica, ci insultavano con parole assai offensive. Ci accusavano di aver adottato una posizione indipendente dal resto del mondo. Ci avevano tolto le nostre risorse, senza le quali non possiamo né comprare né vendere, e indicavano la nostra abietta povertà e la nostra opprimente situazione. Non riuscivano a comprendere come potevamo vivere separati dal mondo. Secondo loro, dovevamo dipendere dal mondo e accettare i suoi costumi, pratiche, leggi o altrimenti avremmo dovuto uscire da esso. Sebbene eravamo l'unico popolo al mondo che gioiva del favore divino, le apparenze indicavano in modo terrificante tutto il contrario. VA 229 4 Gli empi dichiaravano di avere la Verità, che tra loro si facevano miracoli, che gli angeli del cielo parlavano e camminavano con loro, che si manifestava tra loro un grande potere, segni e prodigi e che questo era il Millennio Temporale atteso da molto tempo. Il mondo intero si era convertito e aveva accettato la legge domenicale, mentre questo gruppo piccolo e debole continuava a sfidare le leggi terrene e quelle divine, affermando d'essere l'unico possessore della Verità. Mar 209 Gli Angeli faranno l'opera che gli uomini non fecero VA 230 1 Quando il potere divino si unisce con lo sforzo umano, l'opera sarà diffusa come il fuoco sulla paglia. Dio utilizzerà agenti che l'uomo non sarà capace di discernere. Gli angeli realizzeranno un'opera che gli uomini avrebbero avuto l'opportunità e la benedizione di fare, se non avessero trascurato le richieste di Dio. RH 15 dicembre 1885 Gli Angeli provvederanno ai bisogni del popolo di Dio VA 230 2 Vidi i santi lasciare le città e i villaggi, formare dei gruppi e vivere nei posti più isolati. Gli angeli provvedevano al cibo e all'acqua, mentre gli empi soffrivano la fame e la sete. EW 282 VA 230 3 Poco prima del ritorno di Cristo, in un periodo di difficoltà, le persone che si saranno comportate correttamente saranno protette dalla morte grazie all'intervento degli angeli; per coloro che trasgrediscono la Legge di Dio, invece, non vi è possibilità di salvezza. Gli angeli non possono difendere chi trascura anche uno solo degli insegnamenti divini. PP 256 VA 230 4 Nella più terribile delle persecuzioni che si ricordino nella storia, i suoi eletti rimarranno incrollabili. Satana con tutti i suoi eserciti, non potrà distruggere neppure il più debole dei santi di Dio. Alcuni angeli potenti li proteggeranno e l'Eterno si manifesterà a loro come "il Dio degli dei" in grado di salvare tutti quelli che hanno fiducia in lui. PK 513 Personificazioni realizzate da Satana VA 230 5 In quest'epoca, l'anticristo apparirà come il vero Cristo, e farà di tutto per annullare la legge di Dio. La ribellione contro la santa Legge di Dio arriverà alla sua piena maturazione. Ma il vero capo di tutta questa ribellione è Satana, rivestito come un angelo di luce. Gli uomini saranno ingannati e lo esalteranno e lo divinizzeranno al posto del vero Dio. Ma l'Onnipotenza si interporrà contro le chiese apostate che si sono unite per esaltare Satana, e si pronuncerà la sentenza: VA 231 1 "Per questo, in un solo giorno, verranno su di lei questi flagelli: morte, lutto e fame; sarà bruciata dal fuoco, poiché potente è Dio il Signore che l'ha giudicata". Apocalisse 18:8, TM 62. VA 231 2 Travestito da angelo di luce, Satana percorrerà la terra facendo miracoli. Con uno splendido linguaggio, esprimerà teneri sentimenti e realizzerà buone azioni. Egli personificherà Cristo stesso. Ma in un sol punto ci sarà una differenza; Satana spronerà la gente a separarsi dalla legge di Dio. Ciononostante la falsificazione sarà così perfetta che ingannerà, se fosse possibile, anche gli eletti. Teste coronate, presidenti, governatori, tutti s'inchineranno davanti alle sue false teorie. RH 17 agosto 1897 VA 231 3 È impossibile dare un'idea di quello che sperimenterà il popolo di Dio che vivrà su questa terra, quando si combineranno le manifestazioni della gloria celeste e la ripetizione delle persecuzioni passate. Camminerà nella luce che procede dal trono di Dio. Per mezzo degli angeli, le comunicazioni tra il Cielo e la terra saranno costanti. Da parte sua, Satana, circondato dai suoi angeli, facendosi passare per Dio, farà ogni tipo di miracoli col fine di sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Il popolo di Dio non troverà sicurezza nella realizzazione di miracoli, perché anche Satana li imiterà. 9T 16 VA 231 4 Satana si sta preparando per l'ultima battaglia contro il popolo di Dio, in modo tale che non tutti saranno in grado di discernerlo. "E non c'è da meravigliarsi, perché lui stesso è capace di trasformarsi in angelo di Luce". Satana utilizzerà il suo potere al massimo per tormentare, tentare e disorientare il popolo di Dio. RH 13 maggio 1862 VA 232 1 Satana, impersonificherà Cristo operando potenti miracoli; e gli uomini s'inginocchieranno e lo adoreranno come se fosse Gesù Cristo. Ci ordineranno di adorare questo essere che il mondo glorificherà come il Cristo. Che faremo? Dobbiamo dire che lo stesso Cristo ci ha avvertito contro questo nemico; è il peggior nemico dell'uomo, e tuttavia si fa passare per Dio. RH 18 dicembre 1888 VA 232 2 Si avvicina il tempo in cui Satana opererà miracoli proprio davanti ai nostri occhi, sostenendo che egli è Cristo. E se i vostri piedi non saranno fermamente stabiliti sulla Verità di Dio, allora sarete scossi dal vostro fondamento. RH 3 aprile 1888 VA 232 3 Negli ultimi giorni, Satana apparirà in modo tale da far credere agli uomini che Cristo è tornato per la seconda volta sulla terra. Si trasformerà in un angelo di luce, e sarà simile a Cristo in ogni aspetto. Ma ingannerà solo quelli.... chi cerca di resistere alla Verità. 5T 698 Gli angeli maligni incitano alla persecuzione VA 232 4 Satana sta lavorando dalle profondità per stimolare i poteri diabolici della sua confederazione di malvagi contro i giusti. Infonde agli agenti umani i suoi attributi. Gli angeli malvagi uniti agli uomini empi, opereranno sforzandosi al massimo per tormentare, perseguitare e distruggere. UL 262 VA 232 5 Ogni volta che rifiutano la Verità, le menti degli uomini si offuscano sempre più; essi diventano sempre più ostinati e finiscono per lasciarsi andare a un'incredulità incontrollata. Sfidando gli avvertimenti dati da Dio, essi continueranno a calpestare uno dei precetti del Decalogo, per poi perseguitare coloro che lo considerano sacro. VA 233 1 Disprezzare la Parola e il popolo di Dio equivale a rigettare Gesù Cristo. Accettando gli insegnamenti dello spiritismo, le chiese contribuiscono a rimuovere ogni freno e quindi il Cristianesimo non sarà altro che una specie di manto che copre la forma più abietta del male. La fede nelle manifestazioni spiritistiche, apre la porta agli spiriti seduttori e alle dottrine diaboliche, e le chiese subiranno l'influsso dei demoni. GC 603, 604 VA 233 2 Le scene del tradimento, il rifiuto e la crocifissione di Cristo saranno riprodotti su vasta scala. La gente impersonerà gli attributi di Satana. Le illusioni dell'arcinemico di Dio e dell'uomo, avranno grande potere. 3SM 415 VA 233 3 Uno spirito demoniaco prende possesso degli uomini nel nostro mondo. . . L', intelligenza di Satana. . . lacererà e distruggerà l', uomo formato alla somiglianza divina perché. . . [l', uomo] non può controllare la coscienza di suo fratello e fargli trasgredire la sacra Legge di Dio. UL 285 VA 233 4 Mentre i santi lasciavano le città e i villaggi, venivano perseguitati dagli empi che volevano ucciderli, ma le spade sguainate per uccidere il popolo di Dio si ruppero e caddero a terra, impotenti come paglia, gli angeli di Dio facevano da scudo ai giusti. EW 284, 285 VA 233 5 Nel giorno della dura prova Cristo dirà: "Venite, popolo mio, entrare nelle vostre dimore, chiudete le porte dietro di voi; nascondetevi finché sia passata l'indignazione". Quali sono le stanze nelle quali potremo nasconderci? È la protezione in Cristo e dei santi angeli. In quel momento il popolo di Dio non sarà in un solo posto. Si formeranno dei gruppi sparsi in tutte le parti del mondo. HS 158 VA 233 6 Nelle scene conclusive della storia di questa terra, quando ogni elemento aumenta d'intensità, il Signore richiederà una vigilanza continua, senza riposo. Ma non saremo abbandonati a lottare da soli; quando i pericoli aumenteranno da ogni lato, quelli che camminano umilmente davanti a Dio, diffidenti della propria sapienza, avranno gli angeli come loro guide e protettori. In tempi speciali di pericolo conosceranno la portata della cura protettrice di Dio. RH 25 aprile 1907 VA 234 1 Durante la notte, davanti a me passò una scena molto impressionante. Sembrava esserci una grande confusione e una lotta di eserciti. Un messaggero di Dio si parò davanti a me e disse: "Chiama la tua famiglia, io vi condurrò; seguitemi". Mi portò attraverso un oscuro passaggio, poi, attraverso un bosco e in una gola di una montagna, e disse: "Qui sarete al sicuro". Vi erano altri che erano stati portati in questo posto, altri si erano rifugiati prima di noi. Il messaggero celeste disse: "Il momento di difficoltà è venuto come un ladro nella notte, come il Signore vi aveva avvertito che sarebbe successo". Mar 270 Personificazioni di Satana dopo la fine del tempo di grazia VA 234 2 L'ira di Satana aumenterà nella misura in cui il tempo si avvicina, e la sua opera d'inganno e distruzione raggiungerà il suo culmine durante il tempo d'angoscia. La pazienza di Dio sta per esaurirsi. Il mondo ha respinto la Sua misericordia, ha disprezzato il Suo amore, ha calpestato la Sua legge. I malvagi avranno superato i limiti della grazia, e il Signore ritirerà la Sua protezione e saranno lasciati al controllo di colui che si sono scelti... VA 234 3 Per completare il grande dramma della seduzione, Satana stesso impersonificherà Cristo. La chiesa aspetta da molto tempo l'avvento del Salvatore come coronamento delle sue speranze e il grande seduttore farà credere che Cristo sia già venuto. In varie parti della terra, Satana si manifesterà fra gli uomini come un essere maestoso, circondato da uno splendore eclatante, simile alla descrizione del figlio di Dio fatta da Giovanni in Apocalisse 1:13-15. La sua gloria supererà qualsiasi altra manifestazione che gli uomini abbiano mai visto. Si udrà il grido trionfante nell'aria: "Il Salvatore è venuto"! "Il Salvatore è venuto". VA 235 1 Le folle si prostreranno in adorazione davanti a lui, mentre alzerà le mani e pronuncerà una benedizione come faceva Gesù con i suoi discepoli quando era su questa terra. La sua voce sarà dolce, suadente, melodiosa. Con un tono affabile, che esprime tenera compassione, egli esporrà alcune belle e celesti verità insegnate dal Salvatore. Guarirà i malati e, nella sua veste di pseudo cristo, affermerà di aver trasferito il riposo del sabato alla domenica e ordinerà a tutti di santificare il giorno da lui benedetto. Dichiarerà che quanti persistono nel voler santificare il settimo giorno bestemmiano il suo nome e rifiutano di ascoltare gli angeli che ha inviato loro con il messaggio della verità. Questo sarà l'inganno supremo, quasi irresistibile. 4SP 441, 442 VA 235 2 Satana si sta accorgendo che sta perdendo la sua causa, perché egli non può controllare tutto il mondo. Egli cerca di fare un ultimo disperato sforzo per vincere i fedeli con l'inganno. Lo farà impersonificando Cristo. Si vestirà col manto della regalità, accuratamente descritto nella visione di Giovanni, perché lui ha il potere di fare questo. Egli apparirà ai suoi seguaci ingannati, - il mondo cristiano che non ha ricevuto l'amore della Verità ma che si è dilettato nell'ingiustizia - come Cristo quando tornerà per la seconda volta. VA 235 3 Proclama di essere Cristo, e la gente crederà che lui è Cristo, un essere meraviglioso, maestoso, rivestito di splendore, con voce dolce e parole gradevoli, con una gloria che mai è stata superata e occhi mortali abbiano contemplato fino a quel momento. Allora i suoi seguaci ingannati proromperanno in un grido di vittoria: "Cristo è venuto per la seconda volta! Cristo è venuto! Ha elevato le sue mani come faceva quando era sulla terra, e ci ha benedetto"... VA 235 4 I santi guardano con stupore. Si lasceranno ingannare anche loro? Lo adoreranno? Vicino a loro vi sono gli angeli del Signore. Si ode una voce chiara, ferma, musicale: "Volgete lo sguardo al cielo". La cosa più importante per coloro che pregano è la salvezza finale ed eterna delle loro anime. Questa speranza è stata sempre presente in loro: questa vita immortale, promessa a chi persevererà fino alla fine. Oh, quanto ferventi sono stati i loro desideri. Il giudizio e l'eternità sono vicini. Per fede i loro occhi erano fissi sul trono abbagliante, davanti al quale dovranno comparire chi sarà rivestito con vesti bianche e immacolate. Questo ha permesso loro di non cedere al peccato. VA 236 1 Uno sforzo in più, e si materializzerà l'ultimo inganno di Satana. Egli ode l'incessante grido dei credenti, affinché Cristo torni a liberarli. La sua ultima strategia è impersonare Cristo, e fargli credere che le loro preghiere sono state esaudite. LDE 164, 165 La partecipazione degli Angeli e il decreto universale di morte VA 236 2 Se gli uomini potessero vedere con gli occhi dello spirito, scorgerebbero schiere di angeli accampati intorno a chi è rimasto fedeli alle promesse di Cristo. VA 236 3 Con tenera simpatia questi angeli vedono la loro angoscia e odono le loro preghiere. Essi aspettano l'ordine del loro Capo per strapparli dal pericolo. Ma devono aspettare ancora un po' perché il popolo di Dio deve bere il calice di Gesù ed essere battezzato del suo battesimo. Il ritardo stesso, anche se doloroso, è la migliore risposta alle loro invocazioni. VA 236 4 Mentre il popolo di Dio aspetta fiducioso l'intervento del Signore, dovrà sviluppare la fede, la speranza e la pazienza, forse poco esercitate nel corso della sua precedente esperienza religiosa... VA 236 5 Le sentinelle celesti, fedeli al loro incarico, continueranno a vegliare. Sebbene un decreto abbia fissato il tempo a partire dal quale gli osservatori dei comandamenti potranno essere giustiziati, i loro nemici vorranno anticipare l'esecuzione cercando di togliere loro la vita prima di quella data. Nessuno, però potrà forzare il cordone di sentinelle poste intorno ai fedeli. GC 630, 631 Dio interviene quando i malvagi cercano di distruggere il suo popolo VA 237 1 I figli di Dio -- in parte in carcere o nascosti nei rifugi delle foreste e delle montagne -- pregano per ricevere la protezione divina, mentre ovunque gruppi di uomini armati, sollecitati da schiere di demoni, sono pronti per compiere la loro opera. Però, nel momento più critico, il Dio d'Israele interverrà per liberare i suoi eletti...... VA 237 2 È a mezzanotte che Dio manifesta la Sua potenza per liberare il Suo popolo. Il sole appare in tutto il suo splendore e segni e prodigi si susseguono rapidamente. Gli empi osservano la scena con meraviglia e terrore, mentre i giusti contemplano con immensa gioia i segni della loro liberazione. Tutto nella natura appare sconvolto. I fiumi cessano di scorrere, grosse nubi oscure si ammassano e cozzano le une con le altre. Nel cielo si nota uno spazio chiaro, di una gloria indescrivibile, da cui proviene la voce di Dio, simile al suono di molte acque.... VA 237 3 Quella voce scuote il cielo e la terra. C'è... "un gran terremoto, tale che da quando gli uomini sono stati sulla terra, non si ebbe mai terremoto così grande e forte". Il cielo sembra aprirsi e chiudersi. La gloria che procede dal trono di Dio pare debba esplodere sul mondo. Le montagne oscillano come le canne al vento e le rocce schiantate vengono proiettate in ogni direzione. Si ode un boato come di una tempesta che sta per sopraggiungere. Il mare è infuriato. Il fragore dell'uragano è simile a voci di demoni che compiono un'opera di distruzione. La terra intera si solleva e si abbassa come le onde del mare. La superficie terrestre si schianta. Le stessa fondamenta della terra sembrano crollare. Intere catene montuose sprofondano. Isole abitate scompaiono... VA 238 1 I lampi solcano il cielo, avvolgendo la terra come un manto di fuoco. Al di sopra del terrificante fragore del tuono, voci misteriose e lugubri annunciano la sorte degli empi.... Quelli, che fino a poco tempo prima erano così temerari, vanagloriosi e insolenti, esultanti della loro crudeltà nei confronti dei fedeli osservatori dei comandamenti di Dio, ora sono in preda al panico e tremano. I loro gemiti superano il frastuono degli elementi sconvolti. I demoni riconoscono la divinità di Cristo e tremano davanti alla sua potenza, mentre gli uomini implorano misericordia e strisciano al suolo in preda al terrore. GC 635 - 638 La seconda venuta di Cristo VA 238 2 Cristo verrà in potenza e gloria. Egli verrà nella Sua gloria, e nella gloria del Padre. Verrà con tutti i Suoi angeli. E mentre il mondo è immerso nelle tenebre, una stupenda luce illuminerà le dimore dei santi. Essi percepiranno la prima luce della seconda venuta di Cristo. COL 420 VA 238 3 Presto appare verso oriente una piccola nuvola nera, grande come la mano di un uomo. Il popolo di Dio sa che questo è il segno della venuta del Figlio dell'uomo. La osserva in silenzio solenne mentre essa si avvicina sempre più alla terra facendosi via via più luminosa e splendente fino a diventare una grande nuvola bianca alla cui base c'è un fuoco ardente, mentre sopra di essa si scorge l'arcobaleno della promessa. Gesù avanza come un conquistatore. 1T 60. VA 239 1 Non c'è linguaggio umano che possa descrivere le scene della seconda venuta del Figlio dell'uomo sulle nuvole del cielo. Egli verrà rivestito dal manto di luce che lo circonda dai giorni dell'eternità. RH 5 settembre 1899 VA 239 2 Cristo sarà scortato da un corteo di santi angeli, che indossano le loro brillanti corone sulla testa. 1 SG 206, 207 VA 239 3 Mentre la terra trema, i lampi squarciano le nubi e il tuono fa udire il suo rumore sordo, la voce del figlio di Dio richiama in vita i santi che dormono. Egli contempla le tombe dei giusti e alzando le mani verso il cielo grida: "Svegliatevi, svegliatevi, svegliatevi, voi che dormite nella polvere della terra". "Alzatevi". VA 239 4 Allora, tutti escono dalle tombe con la stessa statura di quando vi entrarono. Adamo, che è in mezzo alla folla dei risuscitati, si distingue per la sua altezza e per il suo portamento maestoso. Di statura leggermente inferiore a quella del Figlio di Dio, egli è in stridente contrasto con gli uomini delle ultime generazioni e ciò rivela la degradazione verificatasi nel genere umano. Ognuno, però risuscita con la freschezza e con il vigore di un'eterna giovinezza.... Il corpo corruttibile, privo di bellezza, un tempo contaminato dal peccato, diventerà bello, perfetto e immortale. Ogni difetto, ogni deformità saranno lasciati nella tomba. GC 644, 645 VA 239 5 Il più grande dono di Dio è Cristo... Lui morì per noi, e fu resuscitato per noi, affinché anche noi ci leveremo dalle tombe per avere la compagnia degli angeli celesti, per incontrare i nostri cari e riconoscere i loro volti, perché la somiglianza di Cristo non distrugge l'immagine dei credenti, ma li trasforma alla gloriosa immagine del Salvatore. Alla resurrezione, ogni santo sarà riconosciuto e riconoscerà i suoi cari. 3SM 316 VA 239 6 "I giusti viventi saranno trasformati in un momento, in un batter d'occhio". Alla voce di Dio, essi erano stati glorificati, ora sono resi immortali, e insieme con i santi risorti, innalzati a incontrare il Signore nell'aria. Gli angeli "riuniranno i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all'altro dei cieli". GC 645 VA 240 1 I bambini sono portati dagli angeli nelle braccia delle loro madri. GC 645 VA 240 2 Quando i bambini si leveranno immortali dai loro letti di polvere, immediatamente voleranno tra le braccia delle loro mamme. Si uniranno un'altra volta per non separarsi mai più. Purtroppo però, molti di questi piccoli non ritroveranno più le loro mamme. Aspettavano di udire l'inno di trionfo di queste madri, ma invano. Gli angeli, prenderanno questi bambini per condurli all'albero della vita. YI 1 aprile, 1858 VA 240 3 Gli amici da tempo separati dalla morte sono nuovamente ricongiunti per non separarsi più, e tutti insieme, con canti di gioia, salgono verso la città di Dio. Il carro formato dalla nuvola, con ai lati ali e ruote viventi, sale verso il cielo. Via via che s'innalza, le ruote e le ali esclamano: "Santo". La scorta degli angeli ripete: "Santo, Santo, Santo è il Signore Dio Onnipotente". E i redenti grideranno: Alleluia", mentre il carro procede in direzione della nuova Gerusalemme. GC 645 VA 240 4 Entrammo tutti insieme nella nuvola e per sette giorni continuammo a salire per raggiungere il mare di vetro. Quando arrivammo Gesù stesso mise le corone sul nostro capo. Ci donò arpe d'oro e palme di vittoria. EW 16 VA 240 5 Le colonne di angeli sono da ogni parte, e i redenti di Dio camminano in mezzo ai cherubini e ai serafini. Cristo dà loro il benvenuto e pronuncia una benedizione: "Buono e fedele servo... prendi parte alla gioia del tuo Signore". 6BC, 1093 Satana e i suoi angeli confinati su questa terra VA 241 1 Tutta la terra appare come un deserto desolato. Le rovine delle città e dei villaggi distrutte dal terremoto, gli alberi sradicati, le rocce proiettate dal mare e divelte dal suolo sono disseminate sulla sua superficie, mentre immensi precipizi indicano il luogo dove sorgevano le montagne che sono state rimosse dalle loro fondamenta.... VA 241 2 Satana e i suoi angeli vi abiteranno per mille anni. Egli sarà confinato sulla terra, non avrà accesso agli altri mondi per tentare e ingannare chi non ha mai peccato. E' in questo senso che è legato.... Per mille anni Satana continuerà a vagare sulla terra e vedrà i risultati della sua ribellione alla Legge di Dio. 4SP 474, 475 VA 241 3 Con le proprie azioni, egli ha forgiato una catena con la quale sarà legato... Tutti gli esseri che non sono caduti sono ora riuniti per accettare l'immutabilità della Legge di Dio. Essi approvano il governo di chi non risparmiò proprio Figlio per redimere il trasgressore. La Sua legge si è dimostrata perfetta. Il Suo governo è per sempre sicuro. GC 659 VA 241 4 Sentii le grida di trionfo, simili a diecimila strumenti musicali, degli angeli e dei santi redenti perché non sarebbero più stati infastiditi né tentati da Satana e anche perché gli abitanti degli altri mondi erano stati liberati dalla sua presenza e dalle sue tentazioni. EW 290. ------------------------Capitolo 21 -- Gli angeli nel mondo futuro Quando saremo nel cielo VA 242 1 Poi vidi un gran numero di angeli portare dalla città delle corone gloriose, una corona per ogni santo con il suo nome inciso sopra. Appena Cristo chiese che gli fossero portate le corone, gli angeli gliele presentarono e con la mano destra Gesù pose le corone sulle teste dei giusti. Nella stessa maniera gli angeli portarono le arpe che Gesù nuovamente presentò loro. Gli angeli responsabili diedero la nota e poi ogni voce si unì elevando una lode gioiosa e grata, e ogni mano suonò l'arpa con abilità, elevando una musica melodiosa, possente e perfetta. VA 242 2 Dopo vidi Gesù condurre i redenti alla porta della città, aprirla e dire alle nazioni che erano rimaste fedeli alla verità, di entrare. EW-288. VA 242 3 Dalle labbra del Re di gloria verrà pronunciata la benedizione, che risuonerà come la più dolce musica alle loro orecchie: "Venite benedetti dal Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo" (Matteo 25:34). Allora i redenti saranno i benvenuti nelle dimore che Gesù ha preparato per loro. Lì non ci saranno le persone vili della Terra, ma coloro che, mediante l'aiuto divino, hanno formato caratteri perfetti. Ogni tendenza peccaminosa, ogni imperfezione, è stata rimossa dal sangue di Cristo. E l'eccellenza e il fulgore della sua gloria, che eccede quella del sole a mezzogiorno, gli sarà impartita. La bellezza morale e la perfezione del carattere di Cristo brilla attraverso di loro con uno splendore maggiore della gloria eterna. Sono senza difetto davanti al gran trono bianco, condividendo la dignità e i privilegi degli angeli. The Watchman - 31 marzo, 1908 VA 243 1 I redenti riconosceranno e incontreranno quelli che grazie a loro furono condotti al Salvatore. Quali benedette conversazioni avranno con queste persone! "Io ero un peccatore -- dirà l'uno -- senza speranza e senza Dio nel mondo, e tu sei venuto e mi hai indicato il prezioso Salvatore come unica speranza". L'altro dirà: "Io ero un pagano in terre straniere; tu hai lasciato gli amici e la comodità della tua casa confortevole, e sei venuto ad insegnarmi come incontrare il Salvatore e credere in lui come l'unico vero Dio. Ho distrutto i miei idoli e ho adorato Dio; e ora posso vederlo faccia a faccia. Sono salvo, eternamente salvo, per ammirare Colui che amo". VA 243 2 Altri esprimeranno gratitudine verso quelli che portarono il cibo agli affamati e visitarono gli ignudi. "Quando la disperazione inondava il mio cuore d'incredulità, il Signore t'inviò a me -- diranno -- per parlarmi con parole di speranza e consiglio. Hai portato il cibo per supplire le mie necessità fisiche, e la Parola di Dio per supplire le mie necessità spirituali. Mi trattasti come un fratello; simpatizzasti con le mie pene, e restaurasti il mio spirito ferito e afflitto, in tal modo da poter afferrare la mano di Cristo, che era lì per salvarmi. Hai tolto la mia ignoranza, insegnandomi pazientemente che vi era un Padre nei cieli che aveva cura di me. Mi leggesti le preziose promesse della Parola di Dio. Mi ispirasti la fede che doveva salvarmi. Il mio cuore fu intenerito, soggiogato e infranto nel contemplare il sacrificio che Cristo aveva fatto per me... Ora sono qui salvo, eternamente salvo, per vivere sempre in sua presenza e adorare Colui che diede la sua vita per me". VA 243 3 Che gioia sarà per questi redenti incontrarsi e salutare chi si preoccupò dell'altrui salvezza! RH 5 gennaio 1905. VA 243 4 Se i giovani ricevono Cristo e credono in lui saranno elevati a un'intima comunione con Dio. Lui gli darà la potenza per diventare figli di Dio e per unirsi con i più onorati nel regno dei cieli. Saranno in compagnia di Gabriele, dei cherubini e serafini, degli angeli e degli Arcangeli. VA 244 1 "Ed Egli mi mostrò un fiume puro e cristallino, che procede dal trono di Dio e dell'Agnello. E in mezzo alla piazza della città, e su entrambi i lati del fiume, c'era l'albero della vita che dà dodici raccolti e porta il suo frutto ogni mese, e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni. E non ci sarà più alcuna cosa maledetta, e in essa sarà il trono di Dio e dell'Agnello; i suoi servitori gli serviranno ed essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome. E non ci sarà più notte , ed essi non avranno bisogno di luce, di lampada, né di luce del sole, perché li illuminerà il Signore Iddio, ed essi regneranno nei secoli dei secoli". Apocalisse 22: 1-5, Spaulding and Magan Collection 52. VA 244 2 Solo quando le promesse di Dio si vedranno alla luce dell'eternità, comprenderemo quello che dobbiamo alla cura e all'intercessione dei suoi angeli. Gli esseri celesti hanno avuto una parte attiva negli eventi umani. Ed 304 VA 244 3 Nella vita futura comprenderemo le cose che qui ci lasciano grandemente perplessi. Ci renderemo conto di quale potente Ausilio abbiamo avuto e come gli angeli di Dio furono incaricati per proteggerci nella misura in cui seguivamo il consiglio della Parola di Dio. ST 3 gennaio 1906 VA 244 4 Nel mondo futuro, Cristo porterà i redenti al fiume della vita e gli insegnerà delle meravigliose lezioni di verità. Aprirà davanti a loro i misteri della natura; vedranno che vi è una Mano maestra che mantiene i mondi al suo posto; presenzieranno alle capacità del grande Artista nel colorare i fiori dei campi e comprenderanno i propositi di un Padre misericordioso che dispensa ogni raggio di luce. Insieme ai santi angeli, i redenti riconosceranno, con inni e canti di riconoscente adorazione, il supremo amore di Dio per un mondo ingrato. Allora si comprenderà pienamente che "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo Unigenito Figlio, perché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16, RH 3 gennaio 1907, VA 245 1 (Gli eredi della grazia), hanno una relazione con Dio ancora più sacra di quella degli angeli che non sono mai caduti. 5T 740 VA 245 2 Dio desidera che si compiano in noi i propositi della sua grazia. Per il potere del suo amore e mediante l'ubbidienza, l'uomo caduto, un verme nella polvere, deve essere trasformato e reso idoneo per diventare membro della famiglia celeste, amico di Dio, di Cristo e dei santi angeli per l'eternità. Il cielo trionferà, perché i posti lasciati vacanti da Satana e dalla sua moltitudine, saranno occupati dai redenti del Signore. UL 61 VA 245 3 Dio creò l'uomo per la gloria divina, affinché dopo essere passato per la prova e l'afflizione, la famiglia umana potesse diventare una con la famiglia celeste. Il proposito di Dio era quello di ripopolare il cielo con la famiglia umana, se avesse dimostrato ubbidienza a ogni parola divina. Adamo doveva essere provato per vedere la sua ubbidienza, come anche quella degli angeli leali, o la sua disubbidienza. 1BC 1082 VA 245 4 I sentimenti d'amore e simpatia che lo stesso Dio impiantò nel cuore si esprimeranno nel modo più sincero e più dolce. Una pura comunione con gli esseri santi, una vita di relazioni positive con gli angeli e con i fedeli di ogni età che lavarono i loro vestiti e le imbiancarono nel sangue dell'Agnello, i sacri vincoli che uniscono "ogni famiglia nei cieli e sulla terra" (Efesini 3:15), tutto questo costituirà la felicità dei redenti. GC 677 Il giudizio durante il millennio VA 246 1 Durante i mille anni che trascorreranno tra la prima e la seconda resurrezione si realizzerà il giudizio dei malvagi. Daniele dichiara che quando l'Anziano dei giorni venne, "fu resa giustizia ai santi dell'Altissimo" (Daniele 7:22). Durante questo tempo, i giusti regneranno come re e sacerdoti davanti a Dio. Giovanni nell'Apocalisse dice: "E vidi troni, e vi sedettero coloro che ricevettero la facoltà di giudicare.... Saranno sacerdoti di Dio e di Cristo, e regneranno con lui mille anni" (Apocalisse 20:4-6) In questo periodo, come predisse Paolo, "i santi devono giudicare il mondo" (1 Corinzi 6:2). Insieme a Cristo, i santi giudicheranno i malvagi, confrontando le loro azioni con il libro di riferimento: la Bibbia. Ogni caso sarà esaminato secondo le azioni compiute nel corpo. Anche Satana e gli angeli maligni saranno giudicati da Cristo e dal suo popolo. SW 14 marzo 1905. La terza venuta di Cristo VA 246 2 Alla fine dei mille anni, Cristo ritorna un'altra volta alla terra. Lo accompagna la moltitudine di redenti, e lo segue una comitiva di angeli. Nel discendere nella sua terrificante maestà, comanda agli empi morti di resuscitare per ricevere la loro condanna. Si alza un grande esercito, innumerevole come la sabbia del mare. Quale contrasto tra loro e quelli che sono resuscitati nella prima resurrezione! I giusti erano rivestiti di giovinezza e bellezza immortale. Gli empi portavano le tracce della malattia e della morte. VA 246 3 Tutti gli sguardi di questa immensa moltitudine si volsero per contemplare la gloria del Figlio di Dio. Ad un'unica voce, gli empi esclameranno: "Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!" Questa esclamazione non è ispirata dall'amore per Gesù, ma il potere della verità strappa queste parole dalle loro labbra. Gli empi escono dalle loro tombe tali e quali come discesero, con la stessa inimicizia verso Cristo e lo stesso spirito di ribellione. Non dispongono di un nuovo tempo di grazia per redimere i difetti della loro vita passata, quindi non gli servirà a nulla. Tutta una vita di peccato non addolcì i loro cuori. Se gli venisse concesso un secondo tempo di grazia, lo impiegherebbero come il primo, eludendo le esigenze di Dio e incitandosi alla ribellione contro di Lui. VA 247 1 Cristo scende sul Monte degli Ulivi, da dove ascese dopo la sua resurrezione, e dove gli angeli confermarono la promessa del suo ritorno. Il profeta dice: "l'Eterno il mio Dio verrà, e con Lui tutti i suoi santi.... In quel giorno i suoi piedi si fermeranno sopra il Monte degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a est, si spaccherà in mezzo .... Formando così una grande valle.... L'Eterno sarà re su tutta la terra. In quel giorno ci sarà soltanto l'Eterno e il suo nome". GC 662, 663 - Zaccaria 14:4,5,9 VA 247 2 Guardammo verso l'alto e vedemmo la meravigliosa città, con VA 247 3 dodici fondamenta e dodici porte, tre per ogni lato del muro, e un angelo ad ogni porta. Allora esclamammo: "E' la città! La santa città, che sta scendendo dal cielo, da Dio!" Discese con tutto il suo splendore e la sua splendente gloria, e si stabilì sull'estesa pianura che Gesù aveva preparato per lei. 1SG 213 VA 247 4 Ora, Satana si prepara per l'ultima tremenda lotta per la supremazia. Mentre era spogliato del suo potere e nell'impossibilità di sedurre, il principe del male si sentiva abbattuto e depresso; ma quando gli empi resuscitano e vede che dalla sua parte vi è una grande moltitudine, le sue speranze rinascono e decide di non abbandonare la lotta.... Gli empi sono suoi prigionieri... Sono pronti ad accettare i suoi suggerimenti e a eseguire i suoi ordini. Ciononostante, fedele alla sua tattica, non si rivela come Satana. Pretende di essere il vero principe, il legittimo sovrano del mondo, la cui eredità gli è stata tolta ingiustamente. Si presenta davanti ai suoi sudditi ingannati come un redentore, assicurandoli che è il suo potere ad averli resuscitati dalle loro tombe e che è sul punto di liberarli dalla più crudele tirannia...Propone di guidarli contro il nemico per impadronirsi della città di Dio... VA 248 1 Tra quell'immensa moltitudine si contano numerosi rappresentanti della razza longeva che esisteva prima del diluvio ... Vi sono re e generali che conquistarono nazioni, uomini valorosi che mai persero una battaglia ... Satana si consulta con i suoi angeli, e poi con questi re, conquistatori e uomini potenti. Considerano la forza e il numero dei loro accoliti, e dichiarano che l'esercito che vi è dentro la città è piccolo, a confronto del loro, e che possono vincere. Preparano i loro piani per impossessarsi delle ricchezze e della gloria della Nuova Gerusalemme. Subito, tutti si dispongono per la battaglia. Abili artefici fabbricano armi da guerra. Famosi condottieri organizzano la moltitudine di guerrieri in compagnie e divisioni. VA 248 2 Alla fine viene dato l'ordine di marcia, e l'innumerevole moltitudine si pone in movimento ... Satana il più potente guerriero, marcia alla testa, e i suoi angeli uniscono le loro forze in questa battaglia finale. GC 663,664 VA 248 3 Allora Cristo appare ai suoi nemici. Al di sopra della città, su un fondamento d'oro brunito, vi è un trono alto ed eccelso. Nel trono è seduto il Figlio di Dio, e intorno a Lui ci sono i sudditi del suo regno ....GC 665 VA 248 4 Alla presenza degli abitanti della terra e del cielo riuniti, si effettua l'incoronazione finale del Figlio di Dio... VA 248 5 Satana ... vede una corona che viene collocata sulla testa di Cristo da un angelo di elevata statura e dal portamento maestoso, egli sa che l'eccelsa posizione occupata da quell'angelo poteva essere la sua. GC 666,669 L'Ultimo giudizio VA 249 1 Allora rivestito di suprema maestà e potere, il Re dei re decide il giudizio di quelli che si ribellarono contro il suo governo, e fa giustizia contro quelli che trasgredirono la sua legge e oppressero il suo popolo... VA 249 2 Appena si aprono i registri, e lo sguardo di Gesù si dirige sugli empi, questi si rendono conto e sono coscienti dei peccati che hanno commesso. Riconoscono esattamente il luogo, dove i loro piedi si separarono dal sentiero della purezza e della santità, e quanto lontano l'orgoglio e la ribellione li hanno portati sul cammino della trasgressione della legge di Dio... VA 249 3 Al di sopra del trono si eleva la croce; e come in una veduta panoramica appaiono le scene della tentazione, la caduta di Adamo e le fasi successive del grande piano di redenzione. L'umile nascita del Salvatore; la sua gioventù passata nella semplicità e nell'ubbidienza; il suo battesimo al Giordano ... il suo ministero pubblico ... il tradimento ... il Figlio di Dio presentato con alterigia davanti a Anna, obbligato a comparire nel palazzo del sommo sacerdote, nel pretorio di Pilato, davanti al codardo e crudele Erode ... tutto questo è rappresentato dal vivo. VA 249 4 Poi, davanti alla folla agitata, si riproducono le scene finali; il paziente Uomo di dolori calcando il sentiero del Calvario; il principe del cielo inchiodato sulla croce... VA 249 5 La scena terribile si presenta in ogni sua esattezza. Satana, i suoi angeli e i suoi sudditi non possono abbassare lo sguardo dal quadro che rappresenta la loro opera. Ogni attore ricorda la parte che ha recitato. GC 666, 667 VA 249 6 Arriverà il giorno quando tutto sarà rivelato nella sua vera luce davanti agli angeli e agli uomini. Così come l'artista riproduce col bronzo le caratteristiche del volto umano, così si riproducono nei libri del cielo i caratteri... In giudizio, ognuno sarà rivelato tale com'è: trasformato alla somiglianza divina, o sfigurato dai peccati dell'egoismo e dalla cupidigia idolatra. 17MR288 VA 250 1 Nel giorno in cui tutti saranno ricompensati in base alle loro opere, come si vedranno i trasgressori, poiché per alcuni momenti gli verrà permesso di vedere la registrazione della loro vita?... VA 250 2 Nel giorno del giudizio gli uomini vedranno che avrebbero potuto convertirsi per mezzo della potenza di Cristo.... VA 250 3 Conobbero le esigenze di Dio, ma si rifiutarono di compiere le condizioni stabilite nella sua Parola. Per libera scelta si unirono ai demoni... VA 250 4 Nel giorno del giudizio tutto questo verrà spiegato davanti agli impenitenti. Una scena dopo l'altra passerà davanti a loro. Chiaramente, come la luce del sole di mezzogiorno, tutti vedranno quello che avrebbero potuto avere se avessero collaborato con Dio invece di opporglisi. La situazione non si potrà più modificare. I loro casi sono decisi per sempre... VA 250 5 E gli angeli caduti, dotati di un'intelligenza superiore a quella dell'uomo, si renderanno conto di quello che fecero usando i loro poteri per indurre gli esseri umani a scegliere l'inganno e la falsità. UL 203 VA 250 6 Ma ormai questa guerra deve cessare e devono essere svelati la storia e il carattere di Satana. Nel suo ultimo tentativo di detronizzare Cristo, distruggere il suo popolo e impossessarsi della città di Dio, il grande seduttore è stato completamente smascherato. Coloro che si sono uniti a lui assistono alla sua sconfitta. I discepoli di Gesù e gli angeli fedeli si rendono conto della gravità delle sue macchinazioni contro il governo divino e Satana diventa oggetto della maledizione universale. VA 251 1 Lucifero si rende conto che la sua ribellione lo ha squalificato per il regno di Dio.... Le sue accuse contro la misericordia e la giustizia dell'Eterno sono ormai prive di effetti. La condanna che cercava di far ricadere su Dio si ritorce contro di lui. Finalmente, s'inchina e riconosce la giustizia della sentenza che lo riguarda. VA 251 2 ....Tutti i problemi sulla verità e sull'errore sollevati nel corso di questo lungo conflitto, ora sono risolti... VA 251 3 Nonostante Satana sia stato costretto a riconoscere la giustizia di Dio e a inchinarsi davanti alla supremazia di Gesù il suo carattere non è cambiato. Lo spirito di ribellione, simile a un torrente impetuoso, esplode di nuovo. Cedendo a un impulso frenetico, egli decide di non abbandonare la lotta. E' giunto il momento dell'ultima, disperata battaglia contro il Re del cielo ed egli raggiunge i suoi seguaci cercando di trasmettere il suo furore e di indurli a impegnarsi nuovamente a lottare. Ma fra tutti i milioni di esseri che egli ha spinto alla ribellione, nessuno vuole riconoscere la sua autorità. Il suo potere è svanito. Gli empi, pur nutrendo nei confronti del Creatore lo stesso odio che ispira Satana, si rendono conto che il loro caso è disperato e che non possono fare niente contro Dio. La loro ira si accende contro Satana e i suoi agenti ed è con furore demoniaco che si scagliano su di loro.... VA 251 4 Il fuoco scende dal cielo, inviato da Dio. La terra è sconvolta. Gli elementi distruttori nascosti nelle sue viscere vengono fuori. Da ogni crepaccio escono delle fiamme e le stesse rocce prendono fuoco. E' giunto il giorno "...ardente come una fornace.." (Malachia 4:1) "...Gli elementi infiammati si dissolveranno, e la terra e le opere che sono in essa saranno arse" (2 Pietro 3:10). La superficie della terra sembra una massa di metallo fuso, un immenso lago di fuoco .... VA 251 5 Gli empi ricevono la loro retribuzione. Alcuni saranno distrutti in un momento, mentre altri soffriranno per giorni e giorni. Tutti saranno puniti "secondo le opere loro". I peccati dei giusti saranno trasferiti su Satana ed egli dovrà soffrire non solo per la propria ribellione, ma anche per tutti i peccati che ha fatto commettere al popolo di Dio. La sua punizione sarà superiore a quella riservata a coloro che sono stati sedotti da lui. Dopo che tutti quelli che hanno ceduto ai suoi inganni saranno morti, egli continuerà ancora a soffrire. Gli empi sono totalmente distrutti nelle fiamme purificatrici. GC 670-673 VA 252 1 Per una vita di ribellione, Satana e tutti quelli che si uniscono a lui, in tal modo si mettono in disarmonia con Dio e la sua stessa presenza costituisce per gli empi un fuoco divorante. La gloria di Colui chi è amore li distruggerà. DA 764 VA 252 2 L'intero universo sarà testimone della natura e delle conseguenze del peccato. E la sua completa distruzione, che al principio aveva intimorito gli angeli e disonorato Dio, giustificherà l'amore di Dio e stabilirà la sua gloria davanti a un universo di esseri che si diletteranno nel fare la sua volontà, e nei cui cuori si troverà la sua legge. GC 504 VA 252 3 Il fuoco che consuma i malvagi purifica la terra. Ogni traccia della maledizione viene eliminata. Nessun inferno che arde in eterno, ricorderà agli eletti le terribili conseguenze del peccato. Rimarrà un solo ricordo: il nostro Redentore porterà per sempre su di sé i segni della crocifissione. Sul suo capo ferito, sul suo costato, sulle sue mani e sui suoi piedi, rimarranno le tracce dell'opera crudele compiuta dal peccato. GC674 VA 252 4 Il peccato è qualcosa di misterioso e inspiegabile. Non c'è ragione della sua esistenza. Tentare di spiegarlo sarebbe come cercare una ragione per giustificare la sua apparizione. Il peccato iniziò in un universo perfetto, che lo rende inescusabile e lo mostra in tutta la sua peccaminosità. La ragione della sua origine e del suo sviluppo non fu mai spiegata, né lo sarà. Anche nel grande giorno quando il Giudice si siederà e i libri saranno aperti ... sarà evidente per tutti che non esiste -- né è esistita -- una causa o una ragione per l'apparizione del peccato. Nella condanna finale di Satana e dei suoi angeli, e di tutti gli uomini che si sono identificati con lui come trasgressori della legge di Dio, ogni bocca resterà chiusa. Quando verrà posta la domanda alla folla ribelle, dal primo grande ribelle fino all'ultimo trasgressore: perché hanno calpestato la legge di Dio, essi rimarranno in silenzio; non esisterà risposta da dare, né scusa da offrire che abbia alcun valore o evidenza. ST 28 aprile, 1890. VA 253 1 Gli abitanti di tutti i mondi saranno convinti della giustizia della Legge nello sradicare il peccato ed eliminare la ribellione... VA 253 2 Il piano di Redenzione ha rivelato agli uomini e agli angeli il carattere di Dio, e per i secoli eterni la malignità del peccato sarà valutata alla luce di quello che costò al Padre e al Figlio la redenzione della razza ribelle. In Cristo, l'Agnello che fu immolato sin dalla fondazione del mondo, tutti i mondi vedranno le tracce della maledizione del peccato, e tutti, angeli e uomini, renderanno onore e gloria al Redentore che per il suo intervento è assicurata la scomparsa di ogni nuova apostasia. L'efficacia della croce proteggerà la razza redenta dal pericolo di una nuova caduta. La vita e la morte di Cristo ha smascherato gli inganni di Satana e ha confutato le sue affermazioni. Il sacrificio di Cristo per un mondo caduto unirà gli angeli e gli uomini a Lui, mediante legami indistruttibili. Il piano di salvezza ha vendicato la giustizia e la misericordia di Dio e durante tutta l'eternità la ribellione non avverrà un'altra volta Mai più si sentirà l'afflizione nell'universo di Dio.The Messenger 7 giugno 1893 La terra rinnovata VA 253 3 Quando Dio finalmente purificherà la terra, essa sembrerà un lago di fuoco senza limiti. Ma così come Dio preservò l'arca in mezzo al diluvio per proteggere otto persone giuste, così preserverà la nuova Gerusalemme con i fedeli di tutte le generazioni .... Benché tutta la terra -- eccetto la superficie dove è situata la città -- sarà avvolta in un mare di fuoco liquido, la città sarà protetta da un miracolo dell'Onnipotente, come avvenne con l'arca; non sarà danneggiata dagli elementi divoranti. 3SG 87. La nuova Terra e la nostra eredità eterna VA 254 1 Moè vide la terra purificata dal fuoco e da ogni vestigio di peccato. La vide senza le tracce della maledizione, rinnovata e data ai santi affinché la posseggano per tutta l'eternità. 10 MR 158. VA 254 2 I salvati non capiranno perfettamente il piano di redenzione neppure quando vedranno come sono stati visti e conosceranno come sono stati conosciuti; ma nell'eternità, nuove verità verranno rivelate alla loro mente meravigliata e rapita. GC 651 VA 254 3 Nel piano di redenzione vi sono altezze e profondità che l'eternità stessa mai potrà esaurire, meraviglie che gli angeli desiderano penetrare con lo sguardo. Di tutti gli esseri creati solo i redenti hanno conosciuto per esperienza il conflitto reale con il peccato, hanno collaborato con Cristo e, cosa che né gli angeli potranno fare, hanno partecipato alle sue sofferenze. Non avranno forse qualche testimonianza riguardo alla scienza della redenzione, qualcosa che sia di valore per gli esseri non caduti? Ed 308 VA 254 4 Nel piano di redenzione ci sono dei misteri .... Argomenti di continuo stupore per gli angeli celesti. L'apostolo Pietro, parlando della rivelazione data ai profeti riguardo "alle sofferenze di Cristo, e delle glorie che le avrebbero seguite" dice che sono cose "nelle quali gli angeli desiderano riguardare addentro". 5T-702 VA 254 5 La moltitudine di redenti viaggerà di mondo in mondo, e molto del loro tempo sarà dedicato a investigare i misteri della redenzione. Questo tema si aprirà continuamente alle loro menti per tutta l'eternità. RH 9 marzo, 1886 VA 255 1 La scienza della redenzione è la scienza delle scienze; la scienza che costituisce lo studio degli angeli e di tutti gli esseri intelligenti dei mondi non caduti; la scienza che penetra nel proposito nato nella mente dell'Essere Infinito .... La scienza che sarà lo studio dei redenti di Dio per tutti i secoli dell'eternità. Ed 126 VA 255 2 Il meraviglioso e misericordioso proposito di Dio, il mistero dell'amore che redime, è il tema "nel quale gli angeli desiderano riguardare addentro", e sarà il loro studio per l'eternità. Sia i redenti sia gli esseri che non sono mai caduti, troveranno nella croce di Cristo la loro scienza e il loro inno. La gloria che risplende sul viso di Gesù è la gloria dell'amore abnegato. Alla luce del Calvario, vi vedrà che la legge della rinuncia per amore è la legge della vita per la terra e il cielo; che l'amore che "non cerca del suo" ha la sua fonte nel cuore di Dio; e che nel Mansueto e Umile si manifesta il carattere di chi dimora nella luce inaccessibile all'uomo. DA 19, 20 VA 255 3 A mano a mano che trascorreranno gli anni dell'eternità, vi saranno sempre più grandi e più gloriose rivelazioni di Dio e del Cristo. Poiché la conoscenza è progressiva, aumenteranno anche l'amore, il rispetto e la felicità. Più gli uomini conosceranno Dio, più essi ammireranno il suo carattere. Mentre Gesù dischiuderà agli eletti le ricchezze della redenzione e i meravigliosi risultati conseguiti nella grande lotta contro Satana, i cuori dei redenti palpiteranno di un amore più intenso e con gioia faranno vibrare le loro arpe d'oro, mentre milioni di voci si leveranno in un coro di lode: "E tutte le creature che sono nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: A Colui che siede sul trono e all'Agnello siano la benedizione e l'onore e la gloria e l'imperio, nei secoli dei secoli" (Apocalisse 5:13). VA 255 4 Il grande conflitto è finito. Il peccato e i peccatori non esistono più. L'intero universo è purificato. Tutto il creato palpita di armonia e di gioia. Da Colui chi ha creato tutte le cose fluiscono la vita, la luce e la gioia che inondano lo spazio infinito. Dall'atomo più impercettibile al più grande dei mondi, tutte le cose, quelle animate e quelle inanimate, nella loro bellezza e nella loro perfezione, dichiarano con gioia che Dio è amore. GC 678 ------------------------Epilogo VA 257 1 Il tema della redenzione è un tema "nel quale gli angeli desiderano riguardare addentro". Sarà la scienza e l'inno dei redenti per tutta l'eternità. Non merita forse d'essere studiato e meditato scrupolosamente ora? BE 1 gennaio 1888 VA 257 2 Avendo tra le mani la Parola di Dio, ogni essere umano, qualunque sia il suo destino nella vita, può gioire della compagnia che sceglie. Attraverso le sue pagine può avere comunione con l'uomo migliore e più nobile della razza umana, e ascoltare la voce dell'Eterno che parla con gli uomini. Nello studiare e meditare su temi che "gli angeli desiderano riguardare addentro" (1 Pietro 1:12), può gioire della loro compagnia. Può seguire le orme del Maestro celeste e ascoltare le sue parole come quando Lui le insegnava sulla montagna, nella pianura e sul mare. Può dimorare in questa terra con l'atmosfera del cielo, e impartire agli afflitti e ai tentati della terra pensieri di speranza e desiderio di santità; la sua unione con l'Invisibile può diventare sempre più intima, come colui chi anticamente camminò con Dio, si avvicinerà sempre di più alla soglia del mondo eterno, finché le porte si apriranno e potrà entrare. Non si sentirà come uno straniero. Lo saluteranno le voci dei santi che, invisibilmente erano i suoi compagni sulla terra, voci che lui imparò a distinguere e ad amare qui. Colui chi per mezzo della Parola di Dio ha vissuto in compagnia del cielo, si sentirà a casa sua in mezzo alla compagnia celeste. Ed 127. VA 257 3 Il Signore affinerà le nostre percezioni affinché potremo comprendere che questi esseri potenti che visitano il nostro mondo svolgono una parte attiva in ogni compito che noi consideriamo come nostro. Questi esseri sono angeli ministratori che frequentemente si presentano in forma umana. Come se fossero degli estranei, parlano con chi è occupato nell'opera di Dio. In luoghi solitari e nei pericoli sono stati i loro compagni di viaggio. In barche scosse dalla tempesta, angeli in forma umana hanno diretto parole d'incoraggiamento per dissipare la paura e ispirare speranza nell', ora del pericolo, e i passeggeri hanno pensato che si trattasse di qualcuno di loro col quale non avevano mai parlato. UL 84 VA 258 1 Riempiamo il nostro cuore con le promesse di Dio affinché possiamo parlare con parole che confortino e fortifichino gli altri. Così impareremo il linguaggio degli angeli, che, se siamo fedeli, saranno i nostri compagni per tutta l'eternità. YI 10 gennaio 1901. VA 258 2 Nella vita futura, comprenderemo le cose che qui ci lasciano grandemente perplessi. Ci renderemo conto di quale aiuto potente abbiamo avuto e come gli angeli di Dio furono incaricati di proteggerci nella misura in cui noi seguimmo il consiglio della Parola di Dio. HP 257 VA 258 3 Ogni redento comprenderà l'opera degli angeli nella propria vita. Quale sensazione proverà nel conversare con l'angelo che fu il suo guardiano sin dal primo momento di vita; che vigilò sui suoi passi proteggendolo nel giorno di pericolo, che stette con lui nella valle dell'ombra della morte, che indicò il suo luogo di riposo, che fu il primo a salutarlo nel mattino della resurrezione, e per mezzo suo conoscere la storia dell'interposizione divina nella vita individuale, della collaborazione celeste in ogni opera in favore dell'umanità! Ed 305.