I tesori delle testimionianze 1

Capitolo 13

Lezioni tratte dalle parabole

[AUDIO]

Mi fu mostrato che la parabola dei talenti non è stata capita. Questa importante lezione fu data ai discepoli affinché ne beneficiassero anche i cristiani che sarebbero vissuti negli ultimi giorni.

I talenti non rappresentano solo l'abilità nella predicazione o nella conoscenza della Parola di Dio; la parabola si applica anche a quei beni temporali che Dio ha affidato al suo popolo. Coloro che avevano ricevuto cinque o due talenti li fecero fruttare e ne raddoppiarono il valore.

Dio vuole che quanti dispongono di beni mettano a frutto il denaro investendolo nella sua opera per diffondere il messaggio della verità. Se questo messaggio è vivo nel cuore di chi lo ha ricevuto, egli contribuirà senza riserve e con i propri mezzi a trasmetterlo ad altri; così, mediante il suo impegno, il suo influsso e i suoi beni, altri conosceranno la verità e a loro volta inizieranno a lavorare per il Signore.

Vidi che alcuni, pur dicendosi discepoli del Cristo, imitano l'uomo che ha nascosto sotto terra il suo talento. Essi non utilizzano quanto posseggono per il bene dell'opera di Dio. Pretendono che tutto ciò che hanno sia di loro proprietà e vogliono quindi disporne liberamente.

Molti non saranno salvati grazie alle iniziative che avrebbero potuto essere realizzate con il denaro dell'Eterno. Gli angeli registrano fedelmente le azioni degli uomini e quando coloro che appartengono alla casa di Dio vengono giudicati, accanto a ogni nome è scritta la sentenza.

L'angelo ha l'incarico di non risparmiare i servitori infedeli, ma di colpirli nel giorno del giudizio. Quello che era stato loro affidato verrà tolto, i beni terreni si dissolveranno ed essi perderanno tutto. Le corone che avrebbero dovuto cingere le loro fronti, se fossero stati fedeli, sono poste sul capo di quanti sono stati salvati grazie al sacrificio dei fedeli che hanno messo a disposizione di Dio quanto possedevano. Per ogni essere umano che è stato salvato vengono aggiunte delle stelle alla loro corona di gloria, accrescendo così la loro ricompensa eterna.

Mi fu anche rivelato che la parabola dell'economo infedele insegna una lezione. "...Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; affinché, quand'esse verranno meno, quelli vi ricevano nei tabernacoli eterni". Luca 16:9.

Se noi, su questa terra, utilizziamo i nostri mezzi alla gloria di Dio accumuliamo un tesoro in cielo e quando i beni terreni perderanno il loro valore, il servitore fedele avrà in Cristo e negli angeli degli amici che lo riceveranno nelle dimore celesti.

Responsabilità nei confronti di Dio

"Chi è fedele nelle cose minime, è pur fedele nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi". Luca 16:10. Colui che è un fedele amministratore dei beni terreni, cioè delle piccole cose, e utilizza saggiamente ciò che gli è stato affidato, sarà fedele al suo impegno di cristiano. "Chi è ingiusto nelle cose minime, è pure ingiusto nelle grandi". Chi avrà sottratto a Dio quello che gli è stato prestato sarà anche infedele nella vita spirituale. "Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere?" Luca 16:11. Se siamo infedeli nell'amministrare ciò che Dio ci affida, egli non ci assicurerà l'eredità della vita eterna. "E se non siete stati fedeli nell'altrui, chi vi darà il vostro?" Luca 16:12.

Gesù ci ha redenti, ma siamo messi alla prova per vedere se siamo degni della vita eterna. Dio ci mette alla prova affidandoci i beni terreni. Se siamo fedeli, condividendo con altri ciò che ci ha donato, in modo da contribuire allo sviluppo della sua opera, Dio ci donerà la vita eterna. "...Voi non potete servire a Dio ed a Mammona". Luca 16:13. "...Se uno ama il mondo, l'amor del Padre non è in lui". 1 Giovanni 2:15.

Dio è rattristato dalla trascuratezza e dall'indolenza con la quale molti, che si dicono suoi figli, si occupano dei loro interessi temporali. Sembra che essi abbiano assolutamente dimenticato che i beni di cui dispongono appartengono a Dio al quale dovranno, un giorno, render conto della loro amministrazione. Alcuni trascurano i propri interessi economici. Satana ne prende atto e interviene al momento opportuno per sottrarre agli osservatori del sabato molto denaro che passerà quindi nelle sue mani. Alcuni, già avanti con gli anni, non si preoccupano affatto di sistemare la loro situazione economica in vista della successione ed ecco che, improvvisamente, si ammalano e muoiono; i loro figli, che non hanno nessun interesse per la verità, diventano padroni di tutto. Satana è riuscito, in tal modo, a orientare la situazione in suo favore. "Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà le vere? E se non siete stati fedeli nell'altrui, chi vi darà il vostro?" Luca 16:11, 12.

Mi fu rivelato che Satana e i suoi seguaci si sono occupati direttamente dei beni del cosiddetto popolo di Dio più che il Signore stesso. Gli amministratori di Dio negli ultimi tempi non sono avveduti: essi permettono a Satana di controllare i loro affari e di utilizzare quello che invece appartiene all'opera di Dio. Io vidi che gli amministratori di Dio possono essere fedeli e gestire i propri affari terreni con correttezza, onestà, giustizia. È un privilegio particolare e anche un dovere delle persone anziane e deboli, di coloro che non hanno figli, destinare, alla loro morte, i propri beni affinché possano essere utilizzati per l'opera di Dio. Vidi che Satana e i suoi angeli esultano delle vittorie che riportano. Quelli che dovrebbero essere saggi eredi della salvezza lasciano quasi volutamente che il denaro scivoli nelle mani del nemico. Essi rafforzano così il regno dell'Avversario e sembrano felici.