I tesori delle testimionianze 1

Capitolo 35

La temperanza cristiana

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"E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo". 1 Corinzi 6:19, 20.

Non apparteniamo a noi stessi: siamo stati comprati a caro prezzo, cioè con le sofferenze e con la morte del Figlio di Dio. Se noi potessimo comprenderlo e rendercene conto, sentiremmo la grande responsabilità di conservarci nelle migliori condizioni di salute per poter offrire a Dio un servizio perfetto. Quando, però, seguiamo una via che diminuisce la nostra vitalità, indebolisce il nostro corpo e oscura il nostro spirito pecchiamo contro Dio invece di glorificarlo. Persistendo in questo atteggiamento, non solo non lo glorifichiamo nel nostro corpo e nel nostro spirito, che gli appartengono, ma commettiamo un grave torto nei suoi confronti.

Gesù non ha dato se stesso per noi? Non ha pagato un caro prezzo per la nostra redenzione? Non è forse vero che non apparteniamo a noi stessi? Che tutte le facoltà del nostro essere, il nostro corpo, il nostro spirito, tutto quello che abbiamo e tutto quello che siamo, appartiene a Dio? Certamente è così. Nella misura in cui lo comprendiamo, ci rendiamo conto degli obblighi che abbiamo nei confronti di Dio nel preservare la nostra salute per onorarlo con il nostro corpo e il nostro spirito.

Le ultime ore del tempo di grazia

Noi crediamo fermamente che il Cristo stia per tornare. Non è una favola, ma una realtà. Non c'è mai stato nessun dubbio che il messaggio che predichiamo rappresenti la verità che Dio ha rivelato per il nostro tempo mentre ci avviciniamo al giudizio. Ci stiamo preparando a incontrare Gesù che, accompagnato da una schiera di angeli, apparirà presto sulle nuvole del cielo per rendere immortali coloro che hanno vissuto nella fedeltà e nella santità. Egli non tornerà per purificarci dai nostri peccati, per eliminare i difetti del nostro carattere o per guarire le nostre infermità. Quest'opera dovrà essere compiuta precedentemente.

Quando il Signore verrà, coloro che sono santi continueranno a esserlo, conservando il corpo e lo spirito nella santità riceveranno l'immortalità. Quelli che, invece, sono ingiusti e corrotti, rimarranno tali per sempre. Niente e nessuno potrà più eliminare i loro difetti per ottenere così un carattere santo. Colui che santifica avrà concluso la sua opera e non eliminerà più i peccati e la corruzione. Tutto ciò deve essere realizzato ora, nel periodo che precede la fine del tempo di grazia.

Quando ci convertiamo e crediamo alla verità abbiamo un certo carattere e certe tendenze. La verità esercita il suo influsso in modo tale da renderci moralmente adatti al regno della gloria e alla comunione con i suoi angeli. Ora siamo nel cantiere di Dio; molti di noi sono ancora come pietre grezze appena estrattedalla cava. È necessario che la verità di Dio agisca in noi, ci elevi e faccia sparire ogni imperfezione e qualsiasi peccato. Saremo pronti per vedere il Re nella sua bellezza e per vivere con i santi angeli nel regno di gloria. Quest'opera deve compiersi in noi ora, il nostro corpo e il nostro spirito devono essere resi idonei all'immortalità.

Viviamo in una società che si oppone alla giustizia e alla purezza del carattere, come anche alla crescita nella grazia. Ovunque guardiamo, notiamo corruzione e contaminazione, deformità e peccato. Qual è l'opera che dobbiamo intraprendere ora per ricevere un giorno l'immortalità? Dobbiamo conservare santo il nostro corpo, puro il nostro spirito per rimanere incontaminati in mezzo alla corruzione dilagante degli ultimi tempi. Se vogliamo che quest'opera sia compiuta, dobbiamo impegnarci subito con tutto il nostro cuore e la nostra intelligenza. Non deve esserci spazio per l'egoismo. Dobbiamo lasciarci guidare completamente dallo Spirito di Dio. Se contiamo sulla potenza divina, se siamo in comunione con lui, sperimenteremo l'influsso santificante dello Spirito di Dio nei nostri cuori.

Causa di sofferenza per gli altri

Quando abbiamo cercato di presentare ai nostri fratelli e sorelle la riforma sanitaria e abbiamo illustrato l'importanza di mangiare, bere e fare tutto alla gloria di Dio, molti, con il loro comportamento, hanno detto: "Quello che mangio riguarda solo me. Qualunque cosa faccia, sarò l'unico a portarne le conseguenze".

Cari amici, vi sbagliate. Non siete i soli a subire le conseguenze di uno stile di vita sbagliato. La società in cui vivete subisce le conseguenze dei vostri errori quasi quanto voi. Se soffrite a causa della vostra intemperanza nel mangiare e nel bere, noi che siamo vicini o uniti a voi, sopportiamo inevitabilmente le ripercussioni dei vostri mali e soffriamo per il vostro comportamento sbagliato. Se esso contribuisce a indebolire le vostre facoltà fisiche e psichiche, ce ne rendiamo conto quando siamo con voi e ne subiamo l'influsso. Se invece di essere allegri siete abbattuti, gettate un'ombra su tutti coloro che vi circondano. Se quando siamo tristi, depressi e in difficoltà, voi foste in normali condizioni di salute, avreste la mente abbastanza lucida per indicarci la via da seguire e trasmetterci una parola di conforto. Se, invece, il vostro cervello è talmente offuscato per il vostro modo di vivere che non potete darci un consiglio opportuno, non ne subiamo forse un danno? Il vostro influsso non si ripercuote, forse, su di noi? Possiamo fidarci del nostro buon senso oppure sentire il bisogno di consiglieri, perché "...nel gran numero de' consiglieri sta la salvezza". Proverbi 11:14. Desideriamo che il nostro comportamento risulti coerente per coloro che amiamo e desideriamo anche che, a loro volta, abbiano la lucidità mentale per beneficiare dei loro consigli. Come potremo tenere in considerazione il vostro parere se il vostro sistema nervoso è stato sottoposto a uno sforzo eccessivo e ha perso la sua vitalità in seguito all'eccessiva quantità di cibo ingerito dal vostro stomaco? Che valore potremo attribuire alla capacità di giudizio di queste persone se è offuscata da una digestione difficile? Ecco, dunque, in che modo ilvostro comportamento si ripercuote su di noi. È impossibile che commettiate errori di questo genere senza procurare sofferenze agli altri.

Gareggiare per il cielo

"Non sapete voi che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben tutti, ma uno solo ottiene il premio? Correte in modo da riportarlo. Chiunque fa l'atleta è temperato in ogni cosa; e quelli lo fanno per ricevere una corona corruttibile; ma noi, una incorruttibile. Io quindi corro ma non in modo incerto, lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, che talora, dopo aver predicato agli altri, io stesso non sia riprovato". 1 Corinzi 9:24-27. Coloro che partecipavano alla gara per conseguire quella corona della vittoria così ambita erano temperanti in ogni cosa perché i muscoli, il cervello e ogni parte dell'essere fossero nelle condizioni migliori per la corsa. Se non fossero stati temperanti non avrebbero ottenuto la forza necessaria e avrebbero partecipato alla gara con minori probabilità di vittoria.

Comunque, nonostante tutti gli sforzi fatti per essere temperanti e sottoporsi a una dieta accurata per essere nelle migliori condizioni, coloro che partecipavano alla gara terrena potevano perdere la corsa: pur facendo del loro meglio, non sempre riuscivano a conseguire il premio perché qualcuno, preparato meglio, si avvantaggiava, sia pure di poco, e otteneva il premio. Nella gara che conduce al cielo, invece, tutti coloro che corrono possono ottenere il premio. Dobbiamo usufruire delle grazie celesti e procedere con lo sguardo rivolto verso l'alto, verso la corona dell'immortalità, contemplando sempre il grande esempio del Cristo, l'uomo del dolore, abituato alla sofferenza. Dobbiamo pensare costantemente all'esistenza del nostro Salvatore, vissuta all'insegna dell'umiltà e dell'altruismo. Allora, quando cercheremo di imitarlo, con lo sguardo fisso sul premio da conquistare, potremo partecipare alla gara con la certezza che, se facciamo del nostro meglio, conseguiremo il premio.

Gli uomini si impongono dei sacrifici e una severa disciplina per ottenere una corona corruttibile, che dura soltanto un giorno, un onore concesso da semplici mortali. Noi, invece, corriamo per una gara che ci assicura la corona dell'immortalità e la vita eterna. Sì, il premio della corsa sarà la gloria eterna. Se coloro che partecipano alla corsa terrena, in vista di una corona corruttibile, sanno essere temperati in ogni cosa, non possiamo esserlo anche noi, che miriamo a una corona incorruttibile, a una gloria eterna, a una vita simile a quella di Dio? Con questo obiettivo "...corriamo con perseveranza l'arringo che ci sta dinanzi, riguardando a Gesù, duce e perfetto esempio di fede..." Ebrei 12:1, 2. Egli ci ha indicato il percorso, lasciando le impronte dei suoi passi. È la via che egli stesso ha percorso. Con lui possiamo sperimentare la rinuncia e la sofferenza e seguire il sentiero segnato dal suo sangue.

"Io quindi corro ma non in modo incerto, lotto al pugilato, ma non come chi batte l'aria; anzi, tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù..." 1 Corinzi 9:26, 27. Ecco un obiettivo per ogni uomo, per ogni donna, per ogni bambino. Satana sta cercando continuamente di conquistare il dominio del vostro corpo e della vostra mente, ma il Cristo vi ha riscattati e voi gli appartenete. Sta a noi, ora, agire con il Cristo, in collaborazione con i santi angeli che sono a nostra disposizione. Spetta a noi, quindi, sottomettere il nostro corpo. Se non lo faremo, perderemo la vita eterna e la corona dell'immortalità. Qualcuno comunque dirà: "Cosa può interessare agli altri quello che mangio e bevo?" Vi ho già indicato la relazione che esiste fra il nostro modo di vivere e coloro che ci circondano. Avete visto quale influsso e quali ripercussioni possono gravare sulle vostre famiglie e sulla formazione del carattere dei vostri figli.

Responsabilità dei genitori

Come vi ho già detto, viviamo in un'epoca di corruzione in cui Satana sembra avere un dominio quasi assoluto sulle menti che non sono completamente consacrate a Dio. Quindi sui genitori e sui tutori ricade una grande responsabilità. I genitori hanno assunto la responsabilità di mettere al mondo dei figli: quali sono i loro doveri? Devono forse lasciare che i figli crescano come possono e come vogliono? Lasciate che ve lo dica: i genitori hanno una grandissima responsabilità. "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun'altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio". 1 Corinzi 10:31. Quando preparate il cibo e lo presentate alla famiglia, pensate a tutto questo? Offrite ai vostri figli solo quel cibo che, secondo le vostre conoscenze, produrrà un sangue puro? Offrite loro un cibo che salvaguarderà il loro organismo dalla malattia e assicurerà loro un buon rapporto fra la vita e la salute? È questo il cibo che vi impegnate a presentare ai vostri figli, oppure, senza preoccuparvi del loro benessere futuro, offrite loro del cibo che non è sano, che stimola e irrita l'organismo?

Lasciatemi dire che i bambini sono nati con la tendenza al male. Satana sembra eserciti un forte influsso su di loro e prenda possesso delle loro menti per corromperle. Perché padri e madri agiscono trascurando completamente questi effetti? Non si rendono conto che Satana sta seminando la zizzania nelle loro famiglie e sono così ciechi e superficiali che di più non potrebbero esserlo. Perché non si interessano ad approfondire queste realtà? L'apostolo dice: "...aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza..." 2 Pietro 1:5, 6. Questa è un'opera che spetta a chiunque afferma di seguire il Cristo.

Eccessi nel mangiare

Molti, che hanno adottato la riforma sanitaria, hanno abbandonato tutto ciò che è dannoso; ma possono forse mangiare tutto ciò che piace a loro? Mettendosi a tavola, invece di chiedersi quanto dovrebbero mangiare, cedono all'appetito e consumano una quantità eccessiva di cibo. Lo stomaco, così, è impegnato per tutta la giornata, per riuscire a compiere il lavoro che gli è stato imposto. Tutto il cibo ingerito, dal quale l'organismo non può trarre beneficio, è un peso che ostacola il suo lavoro. L'organismo è appesantito e non può svolgere la sua attività abituale. Gli organi vitali sono affaticati eccessivamente e le energie cerebrali devono soccorrere lo stomaco per aiutare gli organi digerenti nel difficile compito di liberarsi di una quantità di cibo che non reca nessun beneficio al corpo.

Le facoltà intellettuali sono indebolite perché il cervello deve dare il suo contributo allo stomaco per sostenere il suo lavoro. Alla fine, il risultato di questo dispendio di energie non è forse una sensazione di debolezza? Un languore, come se aveste bisogno di mangiare ancora. Questa sensazione viene prima dell'ora del pasto. Da che cosa è provocata? L'organismo si è molto affaticato ed è così esausto che provate quel senso di debolezza. Allora pensate che lo stomaco dica: "Ho fame", mentre in realtà vorrebbe dire: "Fatemi riposare!"

Lo stomaco ha bisogno di riposo per recuperare le energie in vista di un nuovo periodo di attività. Ma voi, anziché dargli un po' di tregua, pensate che abbia bisogno di nutrimento e, rifiutandogli il riposo che richiede, lo appesantite con altri alimenti. È come se un uomo lavorasse in un campo per tutta la mattinata e si stancasse. A mezzogiorno rincasa, stanco ed esausto. Voi, allora, gli dite di ritornare al lavoro perché lavorando si riposerà. È in questo modo che trattate il vostro stomaco. È esausto e voi, invece di farlo riposare, gli date altro cibo e invitate un'altra parte dell'organismo ad assisterlo nel suo lavoro di digestione.

Il primo compito della madre

Ho visto delle madri di famiglie numerose che non riuscivano a comprendere il loro ruolo nella famiglia stessa. Esse desideravano essere missionarie e compiere una grande opera; aspiravano a una posizione di responsabilità e trascuravano il lavoro domestico che il Signore aveva loro assegnato. Com'è importante che il cervello sia lucido! Che il corpo sia, per quanto possibile, sano per svolgere il lavoro che Dio gli ha affidato, affinché il Maestro possa dire: "...Va bene, buono e fedel servitore; sei stato fedele in poca cosa, ti costituirò sopra molte cose; entra nella gioia del tuo Signore". Matteo 25:21. Sorelle mie, non disprezzate le piccole attività che il Signore vi ha affidato.

Le vostre azioni quotidiane siano tali che nel gran giorno del giudizio non dobbiate vergognarvi del rapporto fatto dagli angeli.

Una dieta povera

Cosa dire di una dieta povera? Ho mostrato quanto sia importante la quantità e la qualità di cibo che deve essere in armonia con le leggi della salute. Noi, però, non vorremmo raccomandare una dieta povera. Mi è stato mostrato che molti hanno un'idea sbagliata della riforma sanitaria e seguono una dieta troppo povera, accontentandosi di un cibo qualitativamente misero e a buon mercato, preparato senza la minima preoccupazione circa il suo valore nutritivo. È importante che il cibo sia preparato con cura per soddisfare l'appetito, un appetito non pervertito. Considerando che noi, per principio, escludiamo l'uso della carne, del burro, delle torte piene di spezie e frutta secca, degli aromi piccanti, del lardo, di tutto ciò che irrita lo stomaco e danneggia la salute, non dovremmo mai considerare poco importante quello che mangiamo.

Alcuni sono estremisti. Dovrebbero mangiare una certa quantità e una certa qualità di cibo e invece si limitano a due o tre tipi di alimenti. Assumendo una piccola quantità di cibo, e non della migliore qualità, non apportano all'organismo ciò di cui ha bisogno. Il cibo povero non può convertirsi in buon sangue. Un regime alimentare scadente impoverisce il sangue...

Alcuni non riescono a comprendere la necessità di mangiare e di bere alla gloria di Dio. La soddisfazione dell'appetito si ripercuote in tutte le manifestazioni della vita: lo si nota nella famiglia, nella chiesa, negli incontri di preghiera e nel comportamento dei loro figli. Essa è stata la maledizione della loro vita. Voi non potete far loro comprendere le verità di questi ultimi giorni. Dio ha ampiamente provveduto per il sostentamento e per la felicità di tutte le sue creature; se le sue leggi non venissero mai violate e se tutti agissero in armonia con la volontà divina regnerebbero la salute, la pace e la felicità al posto della miseria e del male...

Alimentazione carnea, latte e zucchero

L'alimentazione carnea impoverisce il sangue. Cucinate la carne con le spezie e mangiatela in un pasto che comprende dei dolci e otterrete un sangue di cattiva qualità. L'organismo risulta appesantito da questo tipo di alimenti. I tortini ripieni di frutta secca e spezie e le salamoie non dovrebbero mai entrare nel nostro stomaco. Un cibo di cattiva qualità, mal cucinato e in quantità insufficiente non produce buon sangue. Alimenti carnei e troppo ricchi daranno però gli stessi risultati di una dieta qualitativamente scadente.

Alcune parole sul latte e sullo zucchero. Conosco gente che si è spaventata all'idea della riforma sanitaria e ha detto che non vuole neanche sentirne parlare perché essa si oppone all'uso abbondante di questi alimenti. I cambiamenti di regime devono essere fatti con molta attenzione: si deve procedere con cautela e con saggezza. Dobbiamo seguire una linea di comportamento che risulti sensata per coloro che ci circondano. Grandi quantità di latte e di zucchero, ingerite insieme, sono dannose: immettono delle tossine nell'organismo. Non sempre gli animali sono sani. Una mucca può essere apparentemente sana la mattina e poi la sera morire. La mattina, quindi, era già malata e il suo latte non era sano: voi però non lo sapevate. Tutta la creazione è malata e quindi anche gli alimenti carnei. Se noi sapessimo che gli animali godono di perfetta salute, raccomanderei alle persone di mangiare la carne piuttosto che grandi quantità di latte e zucchero. Essa non farebbe il male che fanno il latte e lo zucchero. Lo zucchero appesantisce l'organismo e ostacola il buon funzionamento degli organi vitali...

Spesso siedo a tavola di fratelli e sorelle e noto che utilizzano molto latte e zucchero. Questi alimenti appesantiscono l'organismo, irritano gli organi digestivi e agiscono sul cervello. Tutto ciò che ostacola l'azione degli organi vitali si ripercuote sul cervello in modo diretto. Dai messaggi che ho ricevuto risulta che lo zucchero, utilizzato in quantità eccessive, è più dannoso della carne. I cambiamenti, però, vanno fatti con cautela e questo soggetto va presentato in modo da non suscitare il pregiudizio in coloro che vogliamo istruire e aiutare.

Madri e figlie

Spesso le nostre sorelle non sanno cucinare. Io vorrei dir loro: "Al posto vostro andrei dalla migliore cuoca che ci sia nel paese, cioè una cuoca intelligente e capace, e vi rimarrei, se necessario, per settimane intere, sino a diventare padrona di quest'arte. Lo farei anche a quarant'anni".

È vostro dovere saper cucinare ed è anche vostro dovere insegnarlo alle vostre figlie. Questi insegnamenti serviranno a innalzare intorno a loro una barriera che le proteggerà dalle stravaganze e dal vizio in cui, altrimenti, sarebbero tentate di lasciarsi trascinare. Io apprezzo la mia sarta, stimo la mia segretaria, ma la mia cuoca, che sa preparare un cibo adeguato al sostentamento del corpo e per il nutrimento del cervello, delle ossa e dei muscoli, occupa il posto più importante nella mia famiglia...

Religione e cucina

Possiamo avere una varietà di cibo buono e sano, cucinato nel modo migliore perché risulti appetitoso per tutti. Se voi, sorelle mie, non sapete cucinare, vi consiglio di imparare. Per voi è di vitale importanza saperlo fare. Vi sono più uomini che hanno perso la vita eterna a causa di una cucina scadente di quanto non possiate immaginare. Essa provoca malesseri, malattie e malumore; l'organismo ne risulta squilibrato e le realtà eterne non possono essere comprese. In un pezzo di pane c'è più religione di quanto pensiate e altrettanto si può dire di un accurato metodo di preparazione dei cibi.

Desideriamo che impariate quale sia la buona religione e la introduciate nelle vostre famiglie. Talvolta, trovandomi fuori casa, mi sono resa conto che il pane messo in tavola e il cibo in generale mi avrebbe fatto male, ma ero costretta a mangiarne un po' per sostentarmi.

È un peccato contro il cielo usufruire di un simile cibo. Io ho sofferto per mancanza di alimenti adatti. Per uno stomaco che soffre di dispepsia voi potete portare in tavola frutta di varie qualità, ma non troppa a ogni pasto. In tal modo avrete una certa varietà, appagherete il gusto e dopo aver mangiato vi sentirete bene...

Alcuni di voi vorrebbero che si dicesse loro quanto devono mangiare. Non è necessario. Dobbiamo agire da un punto di vista morale e religioso ed essere temperati in ogni cosa, in funzione di una corona incorruttibile, di un tesoro celeste. Ora, fratelli e sorelle, desidero dirvi che se fossi al vostro posto vorrei avere il coraggio morale di prendere una decisione autonoma. Non vorrei affidare ad altri tale compito. Mangiate troppo e poi ve ne lamentate e così continuate a pensare a quel che mangiate e bevete. Ebbene, mangiate quanto è necessario e continuate convinti di aver fatto ciò che è giusto, senza rimorsi di coscienza.

Non crediamo sia giusto eliminare completamente le tentazioni sia ai ragazzi sia agli adulti. Abbiamo tutti una lotta da affrontare e dobbiamo trovarci in una posizione che ci permetta di resistere alle tentazioni di Satana, sapendo di poterlo fare.

Precauzioni da prendere

Mentre vorremmo invitarvi a fare attenzione a non mangiare in modo eccessivo, anche qualora si trattasse di cibo della migliore qualità, vorremmo avvertire gli estremisti di non stabilire false regole cercando di fare il possibile perché gli altri le accettino. Alcuni, che si ergono come riformatori nel campo della salute, non sono adatti a nessun'altra iniziativa e non hanno abbastanza buon senso per prendersi cura delle proprie famiglie o per occupare nella chiesa il posto dovuto. E che cosa fanno? Assumono la responsabilità della vita di uomini e donne come medici dietisti, pur essendo del tutto incompetenti.

Mi schiererò contro gli sprovveduti, che cercano di curare le malattie pretendendo di seguire i principi della riforma sanitaria. Mi auguro di non servir loro da cavia! Siamo troppo pochi per morire in questa lotta senza gloria. Dio ci liberi da questo pericolo! Non abbiamo bisogno di simili maestri e medici. Le malattie devono essere curate da coloro che conoscono l'organismo umano. Il grande Medico era profondamente sensibile e lo stesso spirito è necessario a coloro che lavorano a contatto con gli ammalati. Alcuni che si stanno preparando a diventare medici sono fanatici, egoisti e ostinati. Voi non potete insegnar loro nulla. D'altra parte essi forse non hanno mai fatto nulla che fosse degno di nota. Non sono mai riusciti ad aver successo nella loro vita e non sanno nulla che davvero valga la pena di essere saputo. Eppure si sono impegnati a insegnare la riforma sanitaria. Non possiamo permettere che tali persone uccidano questo o quello. Vogliamo assumere una posizione equilibrata e dire ai fratelli e alle sorelle qual è la vera riforma sanitaria. "Poiché dunque abbiam queste promesse, diletti, purifichiamoci d'ogni contaminazione di carne e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timor di Dio". 2 Corinzi 7:1. Se vogliamo resistere negli ultimi tempi, dobbiamo essere in armonia con Dio. Dobbiamo avere menti lucide in corpi sani. Dobbiamo fin d'ora lavorare con slancio sia in favore dei nostri figli sia di ogni membro delle nostre famiglie. Sapremo affrontare l'opera dal giusto punto di vista? Gesù sta per tornare. Se abbiamo un comportamento che ci impedisce di scorgere le verità che elevano lo spirito, come potremo essere santificati? Come potremo essere pronti in vista dell'immortalità? Il Signore ci aiuti a impegnarci come mai prima!