I tesori delle testimionianze 1

Capitolo 67

La chiesa di Laodicea

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Il messaggio alla chiesa di Laodicea è una severa denuncia e si può applicare al popolo di Dio del nostro tempo.

"Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla, e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo, io ti consiglio di comprare da me dell'oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga. Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti. Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono". Apocalisse 3:17-21.

Il Signore ci rivela che questo era l'avvertimento che doveva essere trasmesso al popolo dai suoi messaggeri, che non erano stati chiamati per diffondere un messaggio di "pace e sicurezza". Non si tratta di qualcosa di teorico, ma di pratico in ogni suo dettaglio. Nel messaggio a Laodicea il popolo di Dio è rappresentato in una dimensione di sicurezza temporale. Si sente bene anche perché crede di aver raggiunto un livello spirituale elevato. "Poiché tu dici: Io son ricco, e mi sono arricchito, e non ho bisogno di nulla, e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo".

Che terribile illusione essere convinti che tutto vada bene mentre in realtà si è sulla cattiva strada. Il messaggio del Testimone fedele sorprende il popolo di Dio in questa situazione critica; la chiesa ignora, in buona fede, lo stato deplorevole in cui si trova nei confronti di Dio. Mentre coloro a cui si rivolge il messaggio si illudono di occupare una posizione spirituale privilegiata, questo messaggio infrange tale presunta sicurezza. Esso denuncia apertamente lo stato di cecità, di povertà, di nudità spirituale in cui si trova il popolo. Questa accusa così categorica e severa non può essere falsa perché si tratta di una dichiarazione del Testimone fedele.

È difficile, per coloro che si sentono sicuri della propria posizione, ricchi di conoscenze spirituali, accettare il messaggio che denuncia i loro errori e sottolinea la loro povertà spirituale. Il cuore non santificato "... è ingannevole più d'ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà?" Geremia 17:9. Mi fu mostrato che molti si illudono di essere dei buoni cristiani, mentre non possiedono quella conoscenza che viene da Gesù. Essi non hanno fatto un'esperienza autentica e personale delle realtà divine e devono rendersi conto del loro stato umiliandosi davanti a Dio per sentire l'esigenza di un impegno sincero e perseverante che permetterà loro di assicurarsi le preziose grazie dello Spirito.

Dio guida il suo popolo passo dopo passo. La vita cristiana è una continua lotta e una marcia costante. Non c'è sosta nel combattimento ed è attraverso uno sforzo incessante che si può conseguire la vittoria su Satana. Come popolo vinceremo grazie alla purezza e alla potenza della verità. Nelle nostre posizioni siamo sorretti da un gran numero di chiare affermazioni delle Scritture. Ci mancano comunque l'umiltà, la pazienza, la fede, l'amore, la rinuncia, la vigilanza, lo spirito di sacrificio. Abbiamo bisogno di coltivare la santità raccomandata dalla Bibbia. Fra il popolo di Dio prevale il male. Il messaggio molto esplicito rivolto a Laodicea non viene accettato. Molti rimangono legati ai propri dubbi e ai propri peccati e ingannano se stessi credendo di non aver bisogno di nulla. Essi ritengono che la testimonianza dello Spirito di Dio sia un rimprovero che non li riguarda. È assolutamente indispensabile, invece, che queste persone ricevano la grazia di Dio e la sensibilità spirituale per riconoscere i loro limiti nella conoscenza spirituale. Mancano di quelle virtù necessarie a rendere perfetto un carattere cristiano. Esse non hanno una conoscenza pratica della verità biblica che conduce all'umiltà e all'ubbidienza alla volontà del Cristo. Esse non si sottomettono a tutte le esigenze di Dio.

Non è sufficiente una semplice professione di fede. Tutti i soldati del Cristo sono obbligati a partecipare alla lotta contro l'avversario degli uomini, a condannare il male e a sostenere la giustizia. Il messaggio del Testimone fedele rivela che proveremo una delusione terribile. Per questo motivo sono necessari gli avvertimenti intesi a risvegliarci dal nostro torpore spirituale e a scuotere i credenti affinché possano reagire con decisione.

Nella mia ultima visione mi è stato mostrato che anche questo messaggio perentorio del Testimone fedele non ha permesso di realizzare il piano di Dio. Il popolo non reagisce ai suoi peccati e continua a considerarsi ricco, a pretendere di non avere bisogno di nulla. Molti si chiedono: "Perché tutti questi rimproveri? Perché le Testimonianze ci accusano di continue ricadute e di gravi peccati? Noi amiamo la verità, prosperiamo, non abbiamo bisogno di questi avvertimenti e di questi rimproveri". Coloro che mormorano facciano un esame di coscienza e confrontino la loro vita con gli insegnamenti della Bibbia; si umilino davanti a Dio, permettano alla sua grazia di dissipare le tenebre spirituali e allora i loro occhi si apriranno: si renderanno conto della loro povertà e della loro miseria spirituale. Sentiranno la necessità di comperare dell'oro, cioè la fede e l'amore in tutta la loro purezza; degli abiti bianchi, cioè un carattere purificato dal sangue del loro Salvatore; del collirio, cioè la grazia di Dio che permetterà loro di distinguere chiaramente le realtà spirituali e scoprire il peccato. Queste ricchezze sono più preziose dell'oro di Ofir.

La causa della cecità spirituale

Mi è stato mostrato che la ragione fondamentale della cecità spirituale del popolo di Dio va ricercata nel fatto che esso non accetta i rimproveri. Molti hanno disprezzato gli avvertimenti. Il Testimone fedele condanna la tiepidezza del popolo di Dio, che permette a Satana di esercitare il suo potere in questo tempo di attesa e di vigilanza. Gli egoisti, gli orgogliosi e coloro che amano il peccato sono sempre assaliti dai dubbi. Satana utilizza tutta la sua abilità per insinuare il dubbio e suscitare delle obiezioni agli avvertimenti inviati da Dio. Molti ritengono sia una virtù e un segno d'intelligenza essere increduli e scettici. Coloro che desiderano dubitare ne avranno sempre l'occasione: Dio non elimina la possibilità di dubitare. Egli parla con chiarezza e le prove che fornisce devono essere accuratamente esaminate, con umiltà e sottomissione, e ognuno deve decidere in base all'evidenza dei fatti.

La vita eterna ha un valore infinito e merita che sacrifichiamo tutto ciò che abbiamo. Mi fu mostrato che non attribuiamo alle cose eterne il loro giusto valore. In questo mondo ogni cosa degna di essere posseduta deve essere conquistata con impegno e a volte anche a prezzo di grandi sacrifici. Tutto questo solo in funzione di un tesoro terreno. Saremo meno disposti a sopportare prove e difficoltà, a compiere sforzi intensi e grandi sacrifici per ottenere un tesoro di valore inestimabile, la vita eterna? Possiamo forse pensare che il cielo possa costare troppo?

La fede e l'amore sono due virtù di cui il popolo di Dio è carente. Mi è stato mostrato che lo scetticismo nei confronti delle testimonianze di avvertimento, incoraggiamento e rimprovero impedisce alla luce della conoscenza di illuminare il popolo di Dio. L'incredulità ci chiude gli occhi, ci impedisce di vedere il nostro stato. Il Testimone fedele descrive così questa cecità: "...e non sai che tu sei infelice fra tutti, e miserabile e povero e cieco e nudo". Apocalisse 3:17.

La fede nel prossimo ritorno del Cristo svanisce. "Il mio Signore tarda a venire" non lo si dice solo con il cuore, ma lo si esprime con le parole e con le azioni. In questo periodo che richiede vigilanza, il popolo di Dio è preso da un torpore che offusca i suoi sensi e lo rende inconsapevole dei segni dei tempi. La terribile malvagità che dilaga esige la massima cura e una testimonianza vivente per eliminare il male dalla chiesa. La fede è diminuita. Solo un suo esercizio costante potrà farla crescere nuovamente.

Quando iniziò la proclamazione del messaggio del terzo angelo, coloro che avevano deciso di collaborare per l'opera di Dio avevano qualche cosa da rischiare e da sacrificare. Iniziarono nella povertà e affrontarono privazioni e problemi. Si confrontarono con l'opposizione più accanita, che li avvicinò a Dio e mantenne viva la loro fede. Il nostro attuale sistema di offerte1 garantisce il sostentamento dei nostri pastori e oggi non è più necessario, come un tempo, ricorrere alla fede. Coloro che si consacrano alla predicazione della verità non hanno più nulla da rischiare perché non sono chiamati a compiere nessun sacrificio particolare. Hanno a loro disposizione anche delle pubblicazioni per esporre quella verità che proclamano pubblicamente.

Alcuni giovani pastori hanno iniziato la loro opera senza avere una visione reale dell'importanza del mandato ricevuto. Essi non hanno affrontato né privazioni, né difficoltà, né lotte che avrebbero richiesto l'esercizio della fede. Essi non amano le rinunce o sentir parlare di spirito di sacrificio. Alcuni, poi, diventano orgogliosi e non sentono il peso delle loro responsabilità. A questi pastori il Testimone fedele dice: "Abbi zelo e ravvediti". Alcuni sono così orgogliosi da costituire un serio ostacolo e una maledizione per l'opera di Dio. Essi non esercitano sugli altri un influsso positivo e hanno bisogno di essere completamente convertiti a Dio e santificati da quelle stesse verità che essi presentano agli altri.

Avvertimenti rivolti alla chiesa

Molti membri di chiesa non sopportano di essere continuamente infastiditi da avvertimenti e rimproveri che sottolineano i loro peccati. Il Testimone fedele dice: "Io conosco le tue opere". Le motivazioni, i propositi, l'incredulità, i sospetti, le gelosie possono rimanere nascosti agli uomini, ma non al Cristo. Il Testimone fedele si presenta come un consigliere ed esorta: "io ti consiglio di comprare da me dell'oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche, affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga. Tutti quelli che amo, io li riprendo e li castigo; abbi dunque zelo e ravvediti. Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco. A chi vince io darò di seder meco sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi son posto a sedere col Padre mio sul suo trono". Apocalisse 3:18-21.

Coloro che sono rimproverati dallo Spirito di Dio non dovrebbero insorgere contro l'umile strumento del Signore. È Dio, e non un fallibile essere mortale, che ha parlato per salvare gli uomini dalla rovina. Quanti disprezzano gli avvertimenti saranno abbandonati alla loro cecità e vivranno in una sorta di costante illusione. Coloro che, invece, lo ascoltano e abbandonano i loro peccati, ricercando la grazia di Dio, apriranno il loro cuore affinché il Salvatore possa entrare e abitare con loro. Essi saranno sempre in perfetta armonia con la testimonianza dello Spirito di Dio.

Coloro che proclamano la verità non devono trascurare il solenne messaggio rivolto a Laodicea. La dichiarazione del Testimone fedele non è un messaggio semplice. Il Signore non dice: "Va tutto bene; avete subito un castigo e un rimprovero che non meritavate; siete stati scoraggiati, senza motivo, per eccessiva severità; non siete colpevoli dei peccati di cui siete stati rimproverati".

Il Testimone fedele dichiara che quando immaginate di trovarvi in buone condizioni di prosperità spirituale, in realtà mancate di tutto. Non è sufficiente che i pastori presentino dei soggetti teorici: essi devono presentare anche dei temi pratici. Devono studiare le lezioni che Gesù impartì ai suoi discepoli e applicarle direttamente a se stessi e agli altri. Se il Cristo rivolge questi rimproveri al suo popolo, dobbiamo forse pensare che non lo ami? Assolutamente no! Colui che morì per redimere l'uomo, strappandolo alla morte, lo ama di un amore divino. Egli afferma che riprende coloro che ama. Cfr. Apocalisse 3:19. Molti, però, non accetteranno il messaggio che il cielo, nella sua misericordia, invia loro. Essi non sopportano di essere rimproverati per la loro negligenza, i loro torti, il loro egoismo, il loro orgoglio e il loro amore per il mondo.

Pericoli degli ultimi tempi

Noi viviamo nell'epoca più importante e solenne della storia di questa terra. Dobbiamo affrontare i pericoli degli ultimi giorni. Davanti a noi si profilano eventi importanti e spaventosi. È necessario che tutti coloro che temono Dio e amano la sua legge si umilino davanti a lui, piangano sui loro peccati e li confessino perché è il peccato che ha separato Dio dal suo popolo! Ciò che dovrebbe allarmarci è il fatto che non ci rendiamo conto della nostra condizione, non siamo consapevoli del nostro stato di miseria spirituale e siamo soddisfatti di rimanere come siamo. Dobbiamo ricorrere alla Parola di Dio e alla preghiera, cercando individualmente e con fervore il Signore per poterlo trovare. Questa dovrebbe essere la nostra prima preoccupazione. -- Testimonies for the Church 3:53 (1872).