------------------------I tesori delle testimionianze 2 TT2 5 1 Prefazione TT2 7 1 Capitolo 1 -- Il giorno del Signore è imminente TT2 12 1 Capitolo 2 -- Invidia e critica TT2 14 1 Capitolo 3 -- Gelosia e critica condannate TT2 17 1 Capitolo 4 -- Operai di Dio TT2 21 1 Capitolo 5 -- Agenti di Satana TT2 26 1 Capitolo 6 -- L'uomo deruberà Dio? TT2 30 1 Capitolo 7 -- Diligenza negli affari TT2 33 1 Capitolo 8 -- Consulteremo i medici spiritisti? TT2 39 1 Capitolo 9 -- Guardando a Gesù' TT2 41 1 Capitolo 10 -- Il sigillo di Dio TT2 48 1 Capitolo 11 -- Un appello TT2 51 1 Capitolo 12 -- L'unità cristiana TT2 61 1 Capitolo 13 -- Cristo nostra giustizia TT2 64 1 Capitolo 14 -- Crescita cristiana TT2 68 1 Capitolo 15 -- Tempi di prova per le anime umane TT2 70 1 Capitolo 16 -- Guardarsi dall'insegnamento erroneo TT2 73 1 Capitolo 17 -- "Lodate l'Eterno" TT2 76 1 Capitolo 18 -- L'amore tra i fratelli TT2 80 1 Capitolo 19 -- Il matrimonio con i miscredenti TT2 85 1 Capitolo 20 -- Il vero Spirito missionario TT2 89 1 Capitolo 21 -- Gli affari e la religione TT2 95 1 Capitolo 22 -- L'inclinazione per il mondo è un'insidia. TT2 97 1 Capitolo 23 -- Responsabilità del medico TT2 101 1 Capitolo 24 -- La crisi imminente TT2 105 1 Capitolo 25 -- La chiesa: luce del mondo TT2 115 1 Capitolo 26 -- Giosuè e l'angelo TT2 122 1 Capitolo 27 -- Importanza del sabato TT2 126 1 Capitolo 28 -- Difendere gli interessi dei fratelli TT2 131 1 Capitolo 29 -- Comportamento nella casa di Dio TT2 138 1 Capitolo 30 -- Devozione pratica TT2 145 1 Capitolo 31 -- "Il vostro culto razionale" TT2 146 1 Capitolo 32 -- Un sogno impressionante TT2 148 1 Capitolo 33 -- Elementi di successo nell'opera di Dio TT2 153 1 Capitolo 34 -- La formazione degli operai TT2 158 1 Capitolo 35 -- "L'apparenza del male" TT2 167 1 Capitolo 36 -- Amore per gli erranti TT2 174 1 Capitolo 37 -- La prosperità della chiesa TT2 179 1 Capitolo 38 -- Il peccato contro lo Spirito Santo TT2 180 1 Capitolo 39 -- La presenza divina: una realtà TT2 182 1 Capitolo 40 -- La natura e l'influsso delle "testimonianze" TT2 197 1 Capitolo 41 -- Una distinzione ingiustificata TT2 203 1 Capitolo 42 -- I misteri della Bibbia: prova della sua ispirazione TT2 212 1 Capitolo 43 -- Il conflitto imminente TT2 217 1 Capitolo 44 -- Il dono inestimabile TT2 222 1 Capitolo 45 -- Il carattere di Dio rivelato in Cristo TT2 228 1 Capitolo 46 -- La parola fatta carne TT2 230 1 Capitolo 47 -- La sollecitudine di Dio per il suo popolo TT2 235 1 Capitolo 48 -- La chiesa del rimanente non è Babilonia TT2 240 1 Capitolo 49 -- Il proposito di Dio nella chiesa TT2 243 1 Capitolo 50 -- L'opera per questo tempo TT2 249 1 Capitolo 51 -- I congressi TT2 254 1 Capitolo 52 -- L'opera in favore delle classi più elevate TT2 256 1 Capitolo 53 -- Il battesimo TT2 262 1 Capitolo 54 -- L'opera della temperanza TT2 264 1 Capitolo 55 -- Le donne devono essere operaie dell'evangelo TT2 268 1 Capitolo 56 -- Insegnare la religione in famiglia TT2 269 1 Capitolo 57 -- La parabola della pecora smarrita TT2 271 1 Capitolo 58 -- Necessità di una riforma nel campo dell'educazione TT2 277 1 Capitolo 59 -- Ostacoli alla riforma TT2 281 1 Capitolo 60 -- Il carattere e l'opera degli insegnanti TT2 284 1 Capitolo 61 -- Parole dal maestro celeste TT2 287 1 Capitolo 62 -- Creare nelle nostre scuole un ambiente familiare TT2 292 1 Capitolo 63 -- La riforma nella sezione industriale TT2 295 1 Capitolo 64 -- La fattoria della scuola di Avondale in Australia TT2 298 1 Capitolo 65 -- Le scuole di chiesa TT2 306 1 Capitolo 66 -- Amministrazione e finanze scolastiche TT2 314 1 Capitolo 67 -- Il proposito di Dio per i nostri ospedali TT2 320 1 Capitolo 68 -- L'opera del medico in favore delle anime TT2 324 1 Capitolo 69 -- Il mondo e le sue necessità TT2 329 1 Capitolo 70 -- La chiesa e le sue necessità TT2 334 1 Capitolo 71 -- Il nostro dovere verso chi condivide la nostra fede TT2 337 1 Capitolo 72 -- Il nostro dovere verso il mondo TT2 343 1 Capitolo 73 -- La cura degli orfani TT2 348 1 Capitolo 74 -- L'opera medico-missionaria e il messaggio del terzo angelo TT2 352 1 Capitolo 75 -- L'importanza del colportaggio TT2 355 1 Capitolo 76 -- Requisiti del colportore TT2 358 1 Capitolo 77 -- Il colportore: un operaio dell'evangelo TT2 361 1 Capitolo 78 -- Risveglio del colportaggio TT2 369 1 Capitolo 79 -- La scuola del sabato TT2 376 1 Capitolo 80 -- Praticare l'ospitalità ------------------------Prefazione TT2 5 1 Il periodo di diciannove anni, nel quale sono stati dati i consigli contenuti nel presente volume, fu un tempo di espansione dell'opera degli Avventisti del 7° Giorno. Nei primi decenni furono gettate le basi della dottrina, fu organizzata l'opera della chiesa e vennero tracciati i punti di partenza delle linee direttrici dell'impegno ecclesiastico nei settori editoriale, medico ed educativo. Cominciavano allora ad aprirsi dinanzi a noi le opportunità del servizio nelle missioni all'estero. TT2 5 2 Le istruzioni date in quel periodo critico per guidare e proteggere la chiesa oltre che per edificarne i membri, parlano ai nostri cuori oggi, mentre ci troviamo di fronte a opportunità, problemi e responsabilità consimili. TT2 5 3 Come nel primo volume, gli scritti appaiono nel loro ordine cronologico. La data della loro prima pubblicazione e il riferimento alla fonte, vengono indicati nell'indice delle fonti, in fondo al volume. La maggior parte di questo materiale è stato scelto nei volumi 4, 5 e 6 delle "Testimonianze per la chiesa". Solo quattro capitoli sono stati presi da altri libri di E. G. White, o da suoi articoli apparsi su dei periodici. TT2 5 4 Formuliamo il sincero augurio che questi consigli possano portare i lettori a un più alto livello di vita cristiana e a un più zelante servizio. Gli amministratori delle pubblicazioni di Ellen G. White TT2 5 5 La numerazione fra parentesi delle pagine si riferisce all'edizione originale in lingua inglese, ed è stata inserita per facilitare la ricerca dei brani desiderati partendo dall'indice generale degli scritti di E. G. White. ------------------------Capitolo 1: Il giorno del Signore è imminente TT2 7 1 "Il gran giorno dell'Eterno è vicino; è vicino, e viene in gran fretta; s'ode venire il giorno dell'Eterno, e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di distretta e d'angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e fitta oscurità, un giorno di suono di tromba e d'allarme contro le città fortificate e le alte torri. E io metterò gli uomini nella distretta ed essi cammineranno come ciechi, perché hanno peccato contro l'Eterno". Sofonia 1:14-17. TT2 7 2 "E in quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con delle torce e punirò gli uomini che, immobili sulle loro fecce, dicono in cuor loro: 'L'Eterno non fa né bene né male'". Sofonia 1:12. TT2 7 3 "Raccoglietevi, raccoglietevi, o nazione spudorata, prima che il decreto partorisca e il giorno passi come la pula, prima che vi piombi addosso l'ardente ira dell'Eterno, prima che vi sorprenda il giorno dell'ira dell'Eterno. Cercate l'Eterno, voi tutti, umili della terra, che avete praticato le sue prescrizioni! Cercate la giustizia, cercate l'umiltà! Forse, sarete messi al coperto nel giorno dell'ira dell'Eterno". Sofonia 2:1-3. TT2 7 4 Siamo vicini alla conclusione del tempo. Mi è stato mostrato che i giudizi retributivi di Dio sono già sulla terra. Il Signore ci ha avvertiti sugli eventi che stanno per sopraggiungere. La luce risplende emanando dalla sua Parola; eppure le tenebre ricoprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli. "Quando diranno 'Pace e sicurtà' allora di subito una improvvisa ruina verrà loro addosso... e non scamperanno affatto". 1 Tessalonicesi 5:2. TT2 7 5 È nostro dovere ricercare la causa di questa terribile oscurità nell'intento di evitare di seguire la linea di condotta a motivo della quale gli uomini hanno richiamato su di sé una così grande delusione. Dio ha offerto al mondo l'opportunità di imparare a ubbidire alla sua volonà, e mediante la sua Parola ha dato agli uomini la luce della verità. Egli ha dato loro avvertimenti, consigli, esortazioni, ma sono pochi quelli che intendono ubbidire alla sua voce. Come la nazione giudaica, la maggioranza e perfino i cristiani professi si vantano dei loro vantaggi superiori, ma nulla offrono a Dio in cambio di tanta benedizione. Con infinita misericordia è stato mandato al mondo un ultimo messaggio il quale annuncia che Cristo è alla porta e richiama l'attenzione sulla legge di Dio infranta. Però, come gli antidiluviani respinsero con disprezzo l'esortazione di Noè, così oggi gli amanti del piacere rigetteranno il messaggio dei fedeli servitori di Dio. Il mondo prosegue nel suo invariato corso, assorto come sempre negli affari e nei piaceri, mentre l'ira di Dio sta per colpire i trasgressori della sua legge. Badate a voi stessi TT2 8 1 Il nostro compassionevole Redentore, prevedendo i pericoli che avrebbero circondato i suoi seguaci in questo tempo, ha dato loro un avvertimento speciale: "Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita, e che quel giorno non vi venga addosso all'improvviso come un laccio; perché verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate, dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere e di comparire dinanzi al Figliuolo dell'uomo". Luca 21:34-36. Se la chiesa segue una direzione simile a quella del mondo, ne condividerà il medesimo destino. Anzi, siccome essa ha ricevuto maggiore luce, la sua punizione sarà più grande di quella riservata agli impenitenti. TT2 8 2 Noi professiamo di avere più luce di ogni altro popolo della terra; di conseguenza, la nostra vita e il nostro carattere dovrebbero armonizzare con tale fede. Si avvicina il giorno nel quale i giusti saranno riuniti, come prezioso frumento, in covoni per il granaio celeste, mentre i malvagi, al pari del loglio, saranno raccolti per il fuoco dell'ultimo gran giorno. Nondimeno, il grano e la zizzania "crescono insieme fino al tempo della messe". TT2 8 3 Nel compimento dei doveri della vita, i giusti rimarranno in contatto con gli empi fino all'ultimo. I figli della luce sono sparsi in mezzo ai figli delle tenebre affinché tutti possano notare il contrasto. Perciò i figli di Dio debbono "proclamare le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce". L'amore divino ardente nel cuore, l'armonia cristiana manifestata nella vita, costituiranno uno squarcio di cielo concesso agli uomini del mondo perché ne vedano e ne apprezzino l'eccellenza. TT2 8 4 Ogni simile ama il suo simile. Coloro che si dissetano alla stessa fonte di benedizione, si avvicineranno gli uni agli altri. La verità che dimora nel cuore dei credenti determinerà una benedetta e felice assimilazione. Sarà così esaudita la preghiera di Gesù che i suoi discepoli possano essere uno come Egli è uno col Padre. Ogni cuore veramente convertito si adopererà per questa unità. TT2 8 5 Fra gli empi vi sarà un'armonia apparente che solo parzialmente cela una perpetua discordia. Nella loro opposizione alla volontà e alla verità di Dio, essi sono uniti, mentre su ogni altro punto sono divisi da odio, rivalità, gelosia, lotta mortale. TT2 8 6 Il metallo puro e quello vile oggi sono mescolati, e solo l'occhio perspicace e infinito di Dio può distinguerli sicuramente. Però la calamità morale della sanità e della verità attirerà il metallo puro e respingerà quello vile e contraffatto. Falsa sicurezza TT2 8 7 "Il gran giorno dell'Eterno è vicino; è vicino e viene in gran fretta" (Sofonia 1:14); ma dove scorgiamo il vero spirito dell'avvento? Chi si prepara per poter rimanere incrollabile al tempo della tentazione che si va profilando dinanzi a noi? Il popolo al quale Iddio ha affidato le sacre, solenni e determinanti verità per il nostro tempo, dorme. Col suo comportamento dice: "Noi abbiamo la verità, siamo ricchi, siamo stati arricchiti e non abbiamo bisogno di nulla". Il Testimone verace, invece, dice: "Tu non sai che sei infelice fra tutti, e miserabile, e povero, e cieco, e nudo". Apocalisse 3:17. TT2 9 1 Con quanta fedeltà queste parole dipingono l'attuale condizione della chiesa: "Tu non sai che sei infelice fra tutti, e miserabile, e povero, e nudo". Messaggi di avvertimento, dettati dallo Spirito Santo, sono recati dai servi di Dio; difetti di carattere vengono indicati a chi sbaglia, ma essi rispondono: "La cosa non riguarda il mio caso e quindi non accetto il messaggio che mi rechi. Io faccio meglio che posso e credo nella verità". TT2 9 2 Il servitore infedele che diceva in cuor suo: "Il mio Signore tarda a venire" (Matteo 24:48), professava di essere in attesa di Cristo. Era un servitore apparentemente devoto al servizio di Dio, mentre in realtà si era arreso a Satana. Egli non nega apertamente la verità come gli schernitori, ma rivela nella propria vita quali sono i sentimenti del cuore: la venuta del Signore è rinviata. La presunzione lo rende incurante degli interessi eterni, accetta le massime del mondo e si conforma alle sue abitudini e ai suoi costumi. Prevalgono in lui l'egoismo, l'orgoglio mondano e l'ambizione. Nel timore che i suoi fratelli possano innalzarsi più di lui, si mette a biasimare quello che fanno e a combatterne i motivi. Maltratta i suoi conservi, si allontana dal popolo di Dio e, di conseguenza, si unisce sempre più intimamente con gli empi. Mangia e beve con gli ubriachi, si accompagna coi mondani e ne condivide lo spirito. Così egli si culla in una sicurezza carnale ed è sopraffatto dall'oblio, dall'indifferenza e dall'indolenza. TT2 9 3 Il male ebbe inizio con la negligenza della vigilanza e della preghiera segreta, cui tennero dietro la trascuratezza di altri doveri religiosi. Fu così spianata la via a tutti i peccati che seguirono. Ogni cristiano sarà assalito dalle lusinghe del mondo, dalle pretese della natura carnale e dalle tentazioni di Satana. Nessuno è al sicuro. Poco importa quale sia stata la nostra esperienza, poco conta l'altezza della nostra posizione: abbiamo bisogno di vegliare e di pregare. Dobbiamo quotidianamente essere controllati dallo Spirito di Dio, o lo saremo da Satana. Un solenne avvertimento TT2 9 4 Le direttive del Salvatore ai suoi discepoli furono date anche a beneficio dei suoi seguaci di ogni età. Quando disse: "Badate a voi stessi", Egli pensava a coloro che sarebbero vissuti in prossimità della fine dei tempi. E' compito nostro, ciascuno per conto suo, coltivare dentro il cuore la preziosa grazia dello Spirito Santo. TT2 9 5 Satana si adopera con instancabile perseveranza e intensa energia per attirare nelle sue file quanti si dicono seguaci di Cristo. Egli opera "con ogni inganno di ingiustizia in coloro che periscono". Satana, però, non è l'unico agente dal quale è sostenuto il regno delle tenebre. Tentatore è chiunque istighi altri a peccare. Chiunque imiti il grande seduttore ne diventa aiutante. Chiunque si adopera per sostenere col proprio influsso un'opera malvagia fa il gioco del Maligno. TT2 10 1 Le azioni rivelano i princìpi e i moventi. Il frutto portato da tanti che pretendono di essere delle piante nella vigna del Signore dimostra che essi altro non sono che rovi e spini. Un'intera chiesa può sanzionare il perverso modo di procedere di alcuni dei suoi membri, ma una tale approvazione non dimostra che ciò che è ingiusto sia giusto, né può trasformare delle bacche spinose in uva. TT2 10 2 Se taluni che professano di credere nella verità presente si rendessero conto della loro vera condizione, finirebbero col disperare della clemenza divina. Hanno esercitato tutto il loro potere contro la verità, contro la voce di avvertimento, contro il popolo di Dio; hanno compiuto l'opera di Satana. Molti sono rimasti infatuati dai suoi raggiri a un punto tale da non poter più riprendere il giusto equilibrio. Un simile stato di apostasia non può che determinare la perdita di molte anime. TT2 10 3 La chiesa ha ricevuto avvertimenti su avvertimenti. I doveri dei figli di Dio e i pericoli cui essi sono esposti sono stati chiaramente rivelati. Ma l'elemento umano ha avuto su loro un grande influsso: consuetudini, pratiche, usanze che allontanano l'uomo da Dio stanno conquistando sempre più terreno, nonostante gli ammonimenti e le raccomandazioni dello Spirito Santo. Alla fine, tutte queste cose finiscono col sembrare giuste e la voce dello Spirito è a malapena udita. Nessuno che abbia ceduto una volta al potere del grande ingannatore può dire fin dove cederà al peccato. Satana entrò in Giuda Iscariota e lo indusse a tradire il suo Signore; persuase Anania e Saffira a mentire allo Spirito Santo. Chi non è interamente consacrato a Dio può essere indotto a compiere l'opera di Satana pur illudendosi di essere al servizio di Cristo. TT2 10 4 Fratelli e sorelle, io vi supplico di esaminare voi stessi "se siete nella fede; provate voi stessi". Per conservare il calore e la purezza dell'amore cristiano occorre una costante riserva della grazia di Cristo. Avete adoperato ogni mezzo perché il vostro "amore sempre più abbondi", "onde possiate approvare le cose migliori" ed essere ripieni dei frutti della giustizia "che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio"? Filippesi 1:9-11. TT2 10 5 Molti che dovrebbero rimanere saldi nella giustizia e nella verità, hanno dato prova di debolezza e di indecisione; questo ha incoraggiato gli attacchi satanici. Coloro che non riescono a crescere nella grazia, non cercando di raggiungere la suprema altezza delle divine vette spirituali, saranno sopraffatti. Ciò di cui la chiesa ha bisogno TT2 10 6 Questo mondo è per il cristiano una terra di stranieri e di nemici. A meno che egli non indossi per sua difesa l'armatura divina e non impugni la spada dello Spirito, finirà con l'essere preda delle potenze delle tenebre. La fede di tutti sarà messa alla prova come si prova l'oro col fuoco. TT2 10 7 La chiesa è composta di uomini e donne imperfetti che hanno bisogno di esercitare continuamente la carità e la pazienza. C'è stato però un prolungato periodo di tiepidezza per cui uno spirito mondano in fase di penetrazione nella chiesa è stato seguito da mancanza di affetto, da tendenza alla critica malevola, da malignità, discordia e iniquità. TT2 11 1 Se ci fossero meno predicozzi da parte di uomini non consacrati nel cuore e nella vita e venisse dedicato maggior tempo all'umiliazione dell'anima davanti a Dio, si potrebbe sperare che il Signore apparisse per aiutarvi e per cancellare le vostre trasgressioni. Molte predicazioni finiscono col generare un falso senso di sicurezza. Gli importanti interessi della causa di Dio non possono essere saggiamente trattati da chi ha avuto con Dio solo un rapporto insignificante, come è il caso di alcuni dei nostri ministri. Affidare l'opera a tali uomini sarebbe come mettere dei bambini al timone di grandi vascelli sul mare. Chi è privo della sapienza divina e non possiede la potenza vitale che procede da Dio, non ha la competenza per dirigere la navicella del Vangelo in mezzo alle montagne di ghiaccio che vagano nelle acque e in mezzo alle tempeste. La chiesa passa attraverso severi conflitti, e durante questo stato di pericolo, molti l'abbandonerebbero nelle mani di chi sicuramente la farebbe colare a picco. Noi, a bordo, abbiamo bisogno ora di un pilota perché ci stiamo avvicinando al porto. Come popolo dovremmo essere la luce del mondo; ma quanti sono come le vergini stolte che possedevano, sì, la lampada, ma non avevano olio nei loro vasi! Che il Signore di ogni grazia, ricco in misericordia e pieno di perdono, abbia pietà di noi e ci salvi, affinché non periamo insieme con gli empi. TT2 11 2 In quest'ora di conflitto e di prova ci occorrono tutto l'aiuto e tutta la consolazione che possiamo ricavare da giusti princìpi, da salde convinzioni religiose, dalla costante certezza dell'amore di Cristo, da una ricca esperienza nelle cose divine. Raggiungeremo la statura perfetta di uomini e donne in Cristo Gesù solo come risultato di una continua crescita nella grazia. TT2 11 3 Che cosa potrei dire per aprire gli occhi di chi non vede, per illuminare l'intendimento spirituale? Il peccato dev'essere crocifisso e un completo rinnovamento morale deve essere operato dallo Spirito Santo. Dobbiamo possedere l'amore di Dio unito con una fede vivente e ininterrotta. Questo è l'oro provato nel fuoco, e lo possiamo ottenere unicamente da Cristo. Ogni sincero e zelante ricercatore diverrà partecipe della natura divina. La sua anima proverà un intenso desiderio di conoscere la pienezza di quell'amore che oltrepassa ogni conoscenza; e mentre progredirà nella vita divina, potrà meglio capire le sublimi e nobilitanti verità della Parola di Dio. Attraverso la contemplazione di esse, sarà trasformato e potrà riflettere l'aspetto del suo Redentore. ------------------------Capitolo 2: Invidia e critica TT2 12 1 L'invidia non è semplicemente una perversione del temperamento, ma anche un disordine del carattere che sconvolge tutte le altre facoltà dell'essere. Essa ebbe origine con Satana, che desiderava avere il primato in cielo. Non potendo ottenere tutto il potere e tutta la gloria che cercava, si ribellò contro il governo divino. Successivamente, invidiò i nostri progenitori, li tentò perché peccassero e in tal modo provocò la rovina dell'intero genere umano. TT2 12 2 L'uomo invidioso chiude gli occhi alle buone qualità e alle nobili gesta altrui. E' sempre pronto a screditare e a travisare tutto ciò che è eccellente. Gli uomini spesso confessano e lasciano altre colpe, ma c'è poco da sperare dall'invidioso. Siccome invidiare una persona significa riconoscerne la superiorità, l'orgoglio non permetterà alcuna concessione. Se si cerca di convincere la persona invidiosa del suo peccato, essa si inasprisce sempre più contro l'oggetto della sua passione e molto spesso essa finisce col diventare incurabile. TT2 12 3 L'invidioso sparge veleno dovunque vada, separando gli amici e suscitando l'odio e la ribellione contro Dio, contro l'uomo. Egli cerca di essere considerato il migliore e il più grande, non già compiendo eroiche e altruistiche azioni per raggiungere così la meta dell'eccellenza, ma screditando il più possibile il merito dovuto all'impegno altrui... TT2 12 4 La lingua che si diletta nel torto, la lingua ciarliera che dice: "Racconta e io riferirò", dichiara l'apostolo Giacomo che sarà messa nel fuoco dell'inferno. Essa sparge dappertutto dei tizzoni accesi. Cosa importa a chi diffonde dei pettegolezzi se diffama un innocente? Egli non cesserà la sua opera perversa, anche se essa distrugge la speranza e il coraggio in coloro che già piegano sotto il loro fardello. Egli si preoccupa solo di soddisfare il suo amore per lo scandalo. Perfino dei cristiani professi chiudono i loro occhi a tutto ciò che è puro, onesto, nobile e amabile; fanno tesoro di tutto quello che è discutibile, sgradevole, e lo rendono noto al mondo. Pensate bene di tutti TT2 12 5 Quando prestiamo ascolto a una parola di biasimo contro il nostro fratello, praticamente la raccogliamo. Alla domanda: "O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà nel monte della tua santità?", il Salmista risponde: "Colui che cammina in integrità, opera giustizia e dice il vero come l'ha nel cuore, che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo compagno, né getta vituperio contro il suo prossimo". Salmi 15:1-3. TT2 13 1 Quanta maldicenza sarebbe evitata se ognuno tenesse presente che chi gli riferisce i falli altrui non mancherà, presentandosi l'occasione, di divulgare anche quelli suoi. Noi dovremmo sforzarci di pensare bene di tutti gli uomini e specialmente dei nostri fratelli, fino a che non siamo costretti a cambiare opinione. Non dovremmo dare frettolosamente credito a dei cattivi rapporti che spesso sono il risultato dell'invidia o dell'equivoco, oppure possono procedere da un'esagerazione o da una parziale visione dei fatti. Una volta permessa l'entrata alla gelosia e al sospetto, questi si diffonderanno come la lanugine del cardo. Se un fratello si svia, quello è il momento di mostrargli un sincero interessamento. Andate da lui, con bontà, pregate con lui e per lui, ricordandogli il prezzo infinito pagato da Cristo per il suo riscatto. In tal modo, voi potete salvare un'anima dalla morte e coprire moltitudine di peccati. TT2 13 2 Uno sguardo, una parola, perfino un certo tono nella voce possono assecondare la falsità a tal segno che essa, penetrando nel cuore come un dardo munito di punte ricurve, provocherà una ferita inguaribile. Così un dubbio, un rimprovero possono pregiudicare l'influsso o distruggere l'utilità di una persona mediante la quale Dio si prefiggeva di compiere un'opera buona. Fra certe specie di animali, se uno del gruppo è ferito e cade, viene subito assalito e sbranato dai compagni. Il medesimo spirito di crudeltà è accarezzato da uomini e donne che portano il nome di cristiani. Essi manifestano uno zelo farisaico nello scagliare pietre contro persone che sono meno colpevoli di loro. Alcuni additano le colpe e i difetti degli altri per distogliere l'attenzione dai loro, oppure per acquistarsi fama di grande zelo per Dio e per la chiesa. ------------------------Capitolo 3: Gelosia e critica condannate TT2 14 1 Mi dispiace dover dire che tra i membri di chiesa vi sono lingue indisciplinate; lingue false che si dilettano nel male, nella malizia, nella maldicenza. Si hanno, così, pettegolezzi, ingerenze impertinenti e abili motteggi. Fra quanti amano il pettegolezzo, alcuni sono mossi da curiosità, altri da gelosia, molti da odio verso coloro mediante i quali Dio ha parlato per rimproverarli. Tutti questi elementi discordi sono all'opera. Taluni occultano i loro reali sentimenti, mentre altri sono impazienti di far sapere tutto quanto di male sanno o sospettano in un altro. TT2 14 2 Ho visto che oggi è in piena attività lo spirito dello spergiuro che può far mutare la verità in falsità, l'innocenza in crimine, il bene in male. Satana esulta nel vedere lo stato in cui si trova il cosiddetto popolo di Dio. Molti trascurano la propria anima e, impazienti, aspettano l'opportunità di criticare e condannare gli altri. Tutti hanno dei difetti di carattere e non è difficile trovare qualcosa che la gelosia possa interpretare a loro danno. "Ora -- dicono questi autonominatisi giudici -- noi abbiamo i fatti. Muoveremo loro un'accusa alla quale non potranno sottrarsi". Essi cercano un'occasione adatta e quindi espongono la loro manciata di pettegolezzi e presentano le loro "primizie". TT2 14 3 Nel tentativo di imporre il loro modo di vedere, persone dotate per natura di una forte immaginazione, rischiano di ingannare se stesse e gli altri. Esse prendono nota di espressioni incaute, senza tener conto che le parole possono essere state pronunciate precipitosamente e perciò non rispecchiare i veri sentimenti di chi le ha dette. Queste considerazioni non premeditate, spesso prive di importanza da poter passare inosservate, sono viste attraverso la lente d'ingrandimento di Satana, soppesate, ripetute fino a che un mucchietto di terra diventa una montagna. Separati da Dio, coloro che sospettano il male diventano il trastullo della tentazione. Non si rendono conto della portata dei loro sentimenti o dell'effetto delle loro parole. Condannano l'errore altrui e si lasciano andare, essi stessi, a errori maggiori. La coerenza è un gioiello. TT2 14 4 Non c'è nessuna norma di gentilezza da osservare? I cristiani sono stati forse autorizzati da Dio a criticarsi e a condannarsi a vicenda? E' onorevole, o addirittura onesto, strappare dalle labbra di una persona, sotto la parvenza dell'amicizia, segreti che le sono stati confidati e servirsene poi per nuocerle? E' carità cristiana raccogliere ogni notizia non controllata, mettere in luce tutto quello che può gettare un'ombra di sospetto sull'altrui carattere e compiacersi nel servirsene a suo danno? Satana esulta quando può diffamare o ferire un seguace di Cristo. Egli è l'accusatore dei fratelli. Dovranno i cristiani essergli di ausilio in questa sua opera? TT2 15 1 L'occhio onniveggente di Dio nota i difetti di tutti come pure le passioni dominanti di ciascuno; eppure Egli ha pazienza coi nostri sbagli e ha compassione delle nostre debolezze. Egli invita il suo popolo a coltivare il medesimo sentimento di tenerezza e di sopportazione. I veri cristiani non si diletteranno a palesare le colpe e le manchevolezze degli altri e si asterranno da tutto ciò che è abietto e corrotto per rivolgere la loro mente verso quello che è amabile e attraente. Per il cristiano ogni atto denigratorio, ogni parola di censura o di condanna sono dolorosi. Criticare se stessi, non gli altri TT2 15 2 Se tutti coloro che si dicono cristiani adoperassero le loro facoltà investigative per vedere quali difetti andrebbero corretti in loro stessi, invece di parlare dei torti del prossimo, ci sarebbe oggi nella chiesa una situazione più florida. Alcuni saranno onesti quando questo non costa nulla; però se la "diplomazia" può rendere di più, l'onestà sarà dimenticata. Onestà e diplomazia non agiscono insieme nella stessa mente; a un dato momento o si rinuncia a questa e allora regneranno sovrane la verità e l'onestà, oppure se la diplomazia viene preferita, l'onestà verrà dimenticata. Queste due cose non vanno mai d'accordo; non hanno nulla in comune: una è il profeta di Baal e l'altra è il profeta di Dio. Quando il Signore farà una relazione dei suoi figliuoli, coloro che sono veraci, sinceri e onesti saranno considerati con piacere. Gli angeli stanno preparando per loro delle corone, e su queste corone tempestate di stelle, risplenderà in tutto il suo fulgore la luce che procede dal trono di Dio. TT2 15 3 I nostri fratelli nel ministero troppo spesso sono tratti in inganno da notizie relative a contrasti esistenti in seno alla chiesa e molto frequentemente vi fanno allusione nei loro discorsi. Essi non dovrebbero incoraggiare i membri di chiesa a lagnarsi gli uni degli altri, ma piuttosto esortarli a spiare le proprie azioni. Nessuno dovrebbe permettere che sentimenti di pregiudizio e di rancore vengano suscitati dal racconto dei torti altrui. Tutti dovrebbero aspettare con pazienza di avere udito le due versioni della questione e quindi accettare solo quanto i fatti concreti inducono a credere. In ogni circostanza il procedimento sicuro consiste nel non dare credito a un rapporto finché non sia stata scrupolosamente seguita la regola biblica. Questo si applica a quanti hanno agito con astuzia per cavar fuori da gente priva di sospetto, dei fatti con i quali non avevano nulla a che vedere e la conoscenza dei quali non avrebbe loro procurato nessun bene. TT2 15 4 Per amore delle anime vostre, fratelli, abbiate dinanzi a voi solo la gloria di Dio. Scacciate più che potete l'io dai vostri pensieri. Ci stiamo avviando verso la conclusione dei tempi. Esaminate i motivi che vi animano alla luce dell'eternità. So che avete bisogno di essere messi in stato di allarme, perché state allontanandovi dalle antiche pietre miliari. La vostra cosiddetta scienza sta minando le fondamenta dei princìpi cristiani. Mi è stata mostrata la via che sicuramente seguireste se vi separaste da Dio. Non appoggiatevi sulla vostra personale saggezza, perché, lo ripeto, le vostre anime sono in pericolo. Per amore di Cristo cercate e vedete perché avete così poca disposizione per gli esercizi religiosi. TT2 16 1 Il Signore sta provando e sperimentando il suo popolo. Voi potete essere severi e critici quanto vi pare nei confronti del vostro carattere difettoso, però siate benevoli, pietosi e cortesi nei confronti degli altri. Chiedetevi quotidianamente: "Sono io integro fino nell'intimo dell'anima, oppure ho un cuore sleale?" Supplicate il Signore di liberarvi da ogni inganno a questo proposito, perché sono in gioco interessi eterni. Mentre molti si affannano dietro agli onori e sono avidi di guadagno, voi, diletti fratelli, cercate ansiosamente la certezza dell'amore di Dio e gridate a lui: "Chi mi mostrerà come riuscire a rendere sicura la mia vocazione ed elezione?" TT2 16 2 Satana studia accuratamente i peccati costituzionali degli uomini e poi comincia la sua opera intesa ad adescarli e irretirli. Noi siamo in mezzo alle tentazioni più forti; ma la nostra vittoria è certa se combattiamo arditamente la battaglia del Signore. Siamo tutti in pericolo; ma procedendo con umiltà e pregando uscirete dalla prova più preziosi dell'oro fino, dell'oro di conio d'Ofir. Se invece siete negligenti e trascurate la preghiera, sarete simili a rame risonante e a squillante cembalo. TT2 16 3 Alcuni sono giunti quasi al punto di perdersi nel labirinto dello scetticismo. A questi vorrei dire: distogliete la vostra mente da queste cose e volgetela a Dio. Più intimamente sarete uniti a lui, mediante la fede e la santità, più chiara e luminosa vi apparirà la giustizia delle sue opere. Fate della vita eterna l'oggetto della vostra occupazione. TT2 16 4 Io conosco il vostro pericolo. Se perdete fiducia nelle testimonianze, vi allontanerete dalla verità della Bibbia. Ho temuto che molti avrebbero assunto un atteggiamento di perplessità e di dubbio, e nell'angoscia dell'anima mia voglio avvertirvi. Quanti presteranno ascolto all'avvertimento? Dal modo in cui ora considerate le testimonianze, se ve ne fosse data una che ostacolasse il vostro cammino, biasimando i vostri errori, vi sentireste del tutto liberi di accettarne o di respingerne sia una parte sia tutta? Quella che sareste meno propensi ad accettare è proprio la più necessaria. Dio e Satana non lavorano mai in società. Le testimonianze o recano il sigillo di Dio o quello di Satana. Un albero buono non può dare frutto cattivo, né un albero cattivo frutto buono. Voi li riconoscerete dai loro frutti. Dio ha parlato. Chi ha tremato alla sua parola? TT2 16 5 Quando andai nel Colorado ero così oppressa e angosciata per voi che nella mia debolezza vi scrissi molte pagine, perché fossero lette nel vostro raduno. Debole e tremante, mi alzai alle tre del mattino per scrivervi. Dio parlava attraverso l'argilla. Voi potreste dire che questa comunicazione era solo una lettera. Sì, era una lettera, ma ispirata dallo Spirito di Dio, per esporre alle vostre menti le cose che mi erano state mostrate. In queste lettere che scrivo, nelle testimonianze che reco, vi presento quello che Dio ha presentato a me. Io non scrivo un solo articolo sulla carta per esporre semplicemente le mie idee. Si tratta di quello che Dio ha dischiuso davanti a me in visione: i preziosi raggi che scintillano dal suo trono. -- Testimonies for the Church 5:67 (1882). ------------------------Capitolo 4: Operai di Dio TT2 17 1 Collaboratori nel vasto campo della messe, noi abbiamo solo ancora poco tempo per lavorare. Ora è l'occasione più favorevole che abbiamo mai avuta e perciò ogni momento dovrebbe essere accuratamente sfruttato. Il nostro Redentore era così consacrato all'opera della salvezza delle anime da desiderare il suo battesimo di sangue. Gli apostoli, a loro volta, ereditarono lo zelo del loro Maestro e con fermezza, costanza e fervore avanzarono per il compimento della loro grande opera, lottando contro i principati, le potestà, le forze spirituali della malignità che sono nei luoghi celesti. TT2 17 2 Viviamo in un tempo in cui urge una serietà maggiore di quella del tempo apostolico. Ma in molti ministri di Cristo c'è un sentimento di irrequietezza, un desiderio di imitare lo stile romantico dei revivalisti moderni, una brama di fare qualcosa di grandioso, di fare sensazione, di essere considerati abili oratori, di acquistare onore e distinzione. Se essi potessero affrontare pericoli e ricevere l'onore riservato agli eroi, si impegnerebbero nel lavoro con infaticabile energia. Ma vivere e operare rimanendo quasi sconosciuti, affannarsi e sacrificarsi per Gesù nell'oscurità, senza ricevere dagli uomini nessun particolare encomio, richiede una integrità di princìpi e una fermezza di propositi che solo pochi posseggono. Se ci si impegnasse di più per camminare umilmente con Dio, distogliendo lo sguardo dagli uomini e lavorando solo per amore di Cristo, sarebbe stato compiuto molto. TT2 17 3 Fratelli miei nel ministero, cercate Gesù con ogni umiltà e mansuetudine. Non cercate di attirare l'attenzione della gente su di voi. Lasciate che si perda di vista lo strumento umano mentre voi esaltate Gesù. Parlate di lui; umiliatevi in Gesù. C'è troppa agitazione, troppo tumulto intorno alla nostra religione, mentre il Calvario e la croce vengono dimenticati. TT2 17 4 Noi corriamo il più grave pericolo quando ci incensiamo a vicenda, quando facciamo lega per esaltarci scambievolmente. La grande preoccupazione dei farisei era di assicurarsi il plauso degli uomini, e Cristo disse loro che quello era tutto il premio che ne avrebbero ricevuto. Assumiamoci il compito che ci è stato assegnato e svolgiamolo per Cristo; se soffriamo privazione, facciamolo per amor suo. Il nostro divino Signore fu reso perfetto mediante la sofferenza. Oh, quando vedremo uomini lavorare come Egli lavorò? TT2 17 5 La Parola di Dio è il nostro modello. Ogni atto d'amore, ogni parola gentile, ogni preghiera in favore degli afflitti e degli oppressi, è riportata davanti al trono eterno e riposta negli imperituri archivi celesti. La parola divina versa luce nell'intelletto più ottenebrato e fa sentire ai più colti la loro incapacità e peccaminosità. TT2 18 1 Il nemico va oggi comperando le anime a bassissimo prezzo. "Voi siete stati venduti per nulla" (Isaia 52:3), affermano le Scritture. Chi vende la propria anima per il plauso del mondo, chi per il denaro, chi per appagare basse passioni, chi per il divertimento mondano. Giornalmente si concludono tali affari. Satana presenta la sua offerta per l'acquisto del sangue di Cristo e compera le anime a buon mercato, nonostante il prezzo infinito pagato per il loro riscatto. TT2 18 2 Grandi benedizioni e privilegi sono nostri. Possiamo assicurarci i più preziosi tesori celesti. I ministri e il popolo rammentino che la verità dell'Evangelo rovina, se non salva. L'anima che rifiuta di ascoltare i quotidiani inviti della grazia potrà ben presto udire i più solenni appelli senza provare la minima emozione. TT2 18 3 Come collaboratori di Dio abbiamo bisogno di una pietà più fervente, di una minore esaltazione di noi stessi. Più si esalta la propria persona, più viene attenuata la fede nelle testimonianze dello Spirito di Dio. Coloro che sono più intimamente uniti con Dio sono quelli che riconoscono la sua voce quando Egli parla loro. Gli spirituali discernono le cose spirituali. Essi saranno pieni di gratitudine perché il Signore ha additato i loro errori; mentre quanti confidano pienamente in se stessi, vedranno sempre meno Dio nelle testimonianze del suo Spirito. TT2 18 4 Il nostro lavoro deve essere accompagnato da profonda umiliazione, digiuno, preghiera. Non dobbiamo aspettarci che tutto sia pace e gioia. Ci sarà mestizia; ma se seminiamo con lacrime, mieteremo con letizia. L'oscurità e lo sconforto possono a volte penetrare nell'animo di coloro che sacrificano se stessi; ma questo non è contro di loro. Può essere il piano divino per indurli a cercare Dio più seriamente. Sono necessari uomini come Caleb TT2 18 5 Ciò che occorre adesso sono dei Caleb, degli uomini che siano fedeli e sinceri. Oggi, l'indolenza caratterizza la vita di troppi. Essi voltano le spalle alla causa proprio nel momento in cui dovrebbero perseverare e mettere in azione tutte le loro energie. Ministro di Cristo "Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti e Cristo ti inonderà di luce". Efesini 5:14. Le vostre imprese hanno un così forte sapore di egoismo che Cristo viene dimenticato. Alcuni di voi sono eccessivamente accarezzati e lusingati. Come ai giorni di Noè, troppo si mangia, si beve, si pianta, si costruisce. Il mondo ha rubato le energie dei servitori di Cristo. Fratelli, se volete che la vostra religione sia onorata dagli increduli, onoratela voi stessi mediante opere adeguate. Attraverso un'intima comunione con Dio e una stretta aderenza alla verità biblica di fronte alle difficoltà e alle passioni del mondo, potrete infondere lo spirito della verità nell'animo dei vostri figli, talché essi coopereranno efficacemente con voi come strumenti per il bene nelle mani di Dio. TT2 18 6 Molti sono diventati inabili al lavoro mentale e fisico per avere ecceduto nel mangiare e per essersi compiaciuti nelle passioni sensuali. Le tendenze animali vengono rafforzate, mentre si infiacchisce la natura morale e spirituale. Quando saremo intorno al grande trono bianco, quale ricordo offrirà, allora, la vita di molti? Allora essi vedranno quello che avrebbero potuto compiere se non avessero svilito le facoltà che Dio aveva loro concesso. Si renderanno conto dell'alto livello intellettuale cui sarebbero potuti assurgere se avessero dedicato a Dio tutta la forza fisica e mentale che Egli aveva loro affidato. Nell'angoscia del loro rimorso, brameranno riavere la vita per viverla di nuovo. TT2 19 1 Io esorto coloro che si proclamano portatori di luce ed esempi della greggia ad abbandonare ogni iniquità. Fate buon uso del tempo che ancora vi rimane. Avete voi quella salda adesione a Dio, quella consacrazione al suo servizio grazie alle quali la vostra religione non verrà meno di fronte alla più feroce persecuzione? Solo il profondo amore di Dio può sostenere l'anima in mezzo alle prove che sovrastano. TT2 19 2 La rinuncia a se stessi e la croce costituiscono il nostro retaggio. Lo accetteremo? Nessuno di noi deve aspettarsi che quando sopraggiungeranno le ultime grandi prove, uno spirito di sacrificio e di patriottismo si sviluppi di colpo, per il semplice fatto che è necessario. No, tale spirito deve fondersi con la nostra quotidiana esperienza ed essere inculcato nella mente e nel cuore dei nostri figli sia col precetto che con l'esempio. Le madri in Israele possono non essere esse stesse dei guerrieri, ma possono suscitare dei guerrieri che indosseranno l'intera armatura e combatteranno virilmente le battaglie del Signore. Prepararsi per il giorno della prova TT2 19 3 Ministri e fedeli hanno bisogno della potenza transformatrice della grazia per poter resistere nel giorno del Signore. Il mondo si avvicina rapidamente a quel culmine d'iniquità e di umana depravazione in cui sarà necessario l'intervento di Dio. In quell'epoca i suoi seguaci dovrebbero distinguersi per la loro fedeltà alla sua santa legge. La loro preghiera sarà come quella di Davide: "è tempo che l'Eterno operi; essi hanno annullato la tua legge". Salmi 119:126. Con la loro condotta affermeranno: "Io amo i tuoi comandamenti più dell'oro; più dell'oro finissimo". Salmi 119:127. Lo stesso disprezzo manifestato nei confronti della legge è ragione sufficiente perché il suo popolo che rispetta il Decalogo si faccia avanti e dimostri la sua stima e il suo rispetto per la divina legge calpestata. TT2 19 4 "E poiché l'iniquità sarà moltiplicata, la carità di molti si raffredderà". Matteo 24:12. L'atmosfera stessa è inquinata dal peccato. Presto il popolo di Dio sarà severamente provato e una considerevole proporzione di quelli che ora appaiono sinceri e leali risulteranno fatti di metallo vile. Invece di essere fortificati e confermati dall'opposizione, dalle minacce e dai maltrattamenti, essi si schiereranno codardamente con gli oppositori. La promessa è: "Io onoro quelli che mi onorano". 1 Samuele 2:30. Saremo noi meno fermamente devoti alla legge divina perché il mondo in generale ha tentato di annullarla? TT2 19 5 I giudizi di Dio già si vedono dappertutto sotto forma di uragani, inondazioni, tempeste, terremoti e pericoli sulla terra e sul mare. Il grande IO SONO sta parlando a coloro che annullano la sua legge. Quando l'ira divina sarà riversata sulla terra, chi potrà resistere? Ora è tempo per il popolo di Dio di dimostrarsi fedele ai princìpi. Quando la religione di Cristo è più vilipesa, quando la sua legge è maggiormente disprezzata, allora il nostro zelo dovrebbe essere più ardente e il nostro coraggio e la nostra fermezza dimostrarsi più inflessibili. Rimanere in difesa della verità e della giustizia allorché la maggioranza ci abbandona, combattere le battaglie del Signore quando sono pochi i difensori, questa sarà la nostra prova. In questo periodo dobbiamo contrapporre il nostro calore all'altrui freddezza, il nostro coraggio alla loro pusillanimità e la nostra fedeltà al loro tradimento. La nazione sarà dalla parte del grande capo dei ribelli. TT2 20 1 La prova sicuramente verrà. Trentasei anni fa [scritto nel 1882] mi fu mostrato che ciò che ora si va profilando sarebbe avvenuto: l'osservanza di un'istituzione papale sarebbe stata imposta obbligatoriamente alla gente sulla base di una legge sulla domenica, mentre il giorno di riposo santificato da Jéhovah sarebbe stato calpestato. TT2 20 2 Il Capitano della nostra salvezza fortificherà il suo popolo in vista del conflitto che dovrà affrontare. Quante volte, quando Satana organizzava tutte le sue forze contro i seguaci di Cristo, e la morte li fissava in volto, le assidue preghiere innalzate con fede hanno spinto il Condottiero dell'esercito del Signore a scendere in campo e hanno rovesciato l'esito della battaglia, liberando gli oppressi! TT2 20 3 È giunto il tempo di unirci strettamente a Dio per poter essere protetti quando l'ardore della sua ira sarà riversata sui figli degli uomini. Noi che ci siamo dipartiti dalle antiche pietre miliari, ritorniamo. Se il Signore è Dio, serviamo lui; se altresì Baal è dio, serviamolo. Da quale parte vogliamo schierarci? ------------------------Capitolo 5: Agenti di Satana TT2 21 1 Satana si serve di uomini e donne per indurre al peccato, rendendolo allettante. Egli istruisce con cura questi suoi agenti perché mascherino il peccato in modo da riuscire con maggior successo a distruggere le anime e a privare Cristo della sua gloria. Satana è il grande nemico di Dio e dell'uomo. Egli, per mezzo dei suoi agenti, si trasforma in angelo di luce. Nelle Scritture è chiamato distruttore, accusatore dei fratelli, ingannatore, bugiardo, tormentatore, omicida. Egli ha numerose persone al suo servizio, ma riesce molto meglio quando può servirsi di cristiani professi per la sua satanica attività. E quanto più grande è la loro autorità, quanto più elevata è la loro posizione, quanta maggiore conoscenza essi dicono di avere di Dio e del suo messaggio, tanto più efficacemente egli potrà servirsene. Chiunque inciti a peccare è un suo agente... TT2 21 2 A mano a mano che ci si avvicina all'epilogo della storia del mondo, prove e pericoli si infittiscono intorno a noi. Una semplice professione di pietà non basta: ci deve essere una vivente comunione con Dio per avere una visione spirituale atta a discernere la malignità, che in maniera oltremodo scaltra si insinua in mezzo a noi mediante coloro che professano la nostra fede. TT2 21 3 I peccati più gravi penetrano attraverso coloro che proclamano di essere santificati e pretendono di non poter peccare. Eppure molti che fanno parte di questa categoria peccano giorno dopo giorno e sono corrotti nel cuore e nella vita. Queste persone sono ipocrite e presuntuose, eleggendo la propria norma di giustizia e trascurando totalmente di adempiere quanto la Bibbia raccomanda. Nonostante le loro grandi pretese, essi sono estranei al patto della promessa. Con grande misericordia, Dio sopporta la loro perversità e per questo motivo non vengono eliminati come ingombratori del terreno, ma rimangono ancora nell'ambito della possibilità di perdono. Approfittano della longanimità di Dio e insultano la sua misericordia... TT2 21 4 Chi soffoca la verità con l'ingiustizia, chi dichiara la sua fede in essa e la offende ogni giorno con la propria vita incoerente, si abbandona al servizio di Satana e porta le anime alla rovina. Queste persone intrattengono rapporti con gli angeli caduti, dai quali sono coadiuvati per assicurarsi il dominio delle menti. TT2 21 5 Quando il potere seducente di Satana domina una persona, Dio è dimenticato e viene esaltato l'uomo impregnato di propositi corrotti. Segreti atti di libertinaggio sono praticati come virtù da queste anime ingannate. Si tratta di una specie di malìa. Può essere benissimo posto l'interrogativo dell'apostolo Paolo ai Galati: "Chi vi ha ammaliati, voi dinanzi ai quali Gesù Cristo crocifisso è stato ritratto al vivo?" Galati 3:1. Nelle eresie e nella dissolutezza c'è sempre una forza di seduzione. La mente è ingannata a tal punto da non saper più ragionare intelligentemente, e l'illusione la distoglie senza posa dalla purezza. La vista spirituale si annebbia e le persone fino allora dotate di incontaminata moralità rimangono confuse dall'ingannevole sofismo di questi agenti di Satana che si dicono messaggeri di luce. Tale errore è la loro potenza. TT2 22 1 Se essi si presentassero a testa alta e facessero apertamente le loro proposte, sarebbero respinti senza un attimo di esitazione; ma essi agiscono anzitutto per guadagnarsi la simpatia e per accaparrarsi la fiducia come uomini di Dio, santi e altruisti. Quali suoi speciali messaggeri danno inizio alla loro ingannevole attività per sviare le anime dal sentiero della rettitudine, cercando di annullare la legge divina. TT2 22 2 Quando i ministri approfittano in tal modo della fiducia in loro riposta e portano le anime alla rovina, si rendono tanto più colpevoli del peccatore comune in quanto la loro professione è più elevata. Nel giorno di Dio, quando sarà aperto il grande registro del cielo, si scoprirà che esso contiene i nomi di molti ministri che hanno avuto pretese di purezza di cuore e di vita, che hanno dichiarato che era stato loro affidato il Vangelo di Cristo e che tuttavia hanno sfruttato la loro posizione per indurre le anime a trasgredire la legge di Dio. "Le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti" TT2 22 3 Allorché uomini e donne cadono sotto il potere corruttore di Satana, è quasi impossibile strapparli dall'orribile laccio perché possano riacquistare pensieri puri e chiari concetti delle richieste divine. Alla loro mente pervertita, il peccato è stato "santificato" dal predicatore e non è più visto sotto il suo aspetto ripugnante, come lo giudica Iddio. Una volta che l'ideale etico è stato abbassato nelle menti degli uomini, il loro giudizio è pervertito ed essi considerano il peccato giustizia e la giustizia peccato. Unendosi con tali persone le cui inclinazioni e abitudini non sono affatto nobili e pure, altre persone diventano simili a loro e quasi inconsapevolmente finiscono con l'adottarne i gusti e i princìpi. TT2 22 4 Se si sceglie la compagnia d'un uomo dalla mente impura e di costumi dissoluti, preferendola a quella del virtuoso e puro, ciò è sicuro sintomo che i gusti e le tendenze armonizzano fra loro e si è raggiunto un livello morale inferiore. Tale livello è definito, da queste anime irretite e infatuate, nobile e santa affinità di spirito, armonia spirituale. L'apostolo Paolo, invece, lo definisce: "forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti" (Efesini 6:12), contro le quali dobbiamo combattere una strenua guerra. TT2 22 5 Quando il seduttore intraprende la sua opera ingannatrice, incontra spesso una differenza di gusti e di abitudini; però riesce a conquistare la fiducia mediante le sue pretese di pietà. Una volta fatto questo, il suo influsso subdolo e astuto si esercita a modo suo per portare a compimento i suoi stratagemmi. Unendosi con questo elemento pericoloso, le donne si abituano a respirare quell'atmosfera corrotta e quasi impercettibilmente finiscono con l'essere pervase dello stesso spirito. La loro personalità scompare, e diventano l'ombra del loro seduttore. TT2 23 1 Uomini che dicono di avere una nuova luce, che pretendono di essere dei riformatori, eserciteranno un forte ascendente su una certa categoria di persone che sono convinte delle eresie esistenti attualmente e che non sono soddisfatte dello stato spirituale della chiesa. Con animo schietto e onesto, esse desiderano vedere un cambiamento in meglio, un livello morale più elevato. Se i fedeli servitori di Cristo presentassero a queste anime la verità pura e non adulterata, esse l'accetterebbero e si purificherebbero ubbidendo ad essa. Ma Satana, sempre vigile, si pone sulle orme di queste anime indagatrici. Qualcuno che si atteggia a riformatore, si presenta a loro come Satana si presentò a Cristo camuffato da angelo di luce, e le trascina ancor più lontano dalla retta via. TT2 23 2 L'infelicità e l'abiezione che seguono nella scia della dissolutezza non possono essere valutate. Il mondo è reso impuro dai suoi abitanti, i quali hanno quasi colmato la misura della loro iniquità; ma ciò che renderà più grave la retribuzione è la pratica della malvagità sotto il manto della pietà. Il Redentore del mondo mai respinse il vero pentimento, per grave che fosse la colpa; ma lanciò una vibrante denuncia contro i farisei e gli ipocriti. Vi è più speranza per il peccatore manifesto che per quella categoria... "Vegliate e pregate" TT2 23 3 In questa nostra epoca di corruzione in cui il nostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi egli possa divorare, io vedo la necessità di levare la mia voce per esortare: "Vegliate e pregate, affinché non cadiate in tentazione". Marco 14:38. Ve ne sono molti che posseggono splendidi talenti che vengono però empiamente messi al servizio di Satana. Quale monito posso rivolgere a un popolo che afferma di essere uscito dal mondo e di averne abbandonate le opere tenebrose? A un popolo che Dio ha fatto depositario della sua legge, ma che al pari del fico sterile ostenta i suoi rami fronzuti al cospetto dell'Onnipotente senza però portare alcun frutto alla gloria di Dio? Molti di loro alimentano pensieri impuri, immaginazioni profane, desideri non santificati, passioni basse. Dio odia il frutto di tali alberi. Gli angeli puri e santi considerano il modo di agire di queste persone con orrore, mentre Santana esulta. Oh, se uomini e donne prendessero in considerazione le conseguenze della violazione della legge divina! In ogni e qualsiasi circostanza, la trasgressione rappresenta un disonore per Dio e una maledizione per l'uomo. Dobbiamo necessariamente considerarla così, per attraente che sia il suo travestimento e da chiunque essa sia perpetrata. TT2 23 4 Come ambasciatrice di Cristo, io scongiuro voi che professate la verità presente di rifiutare qualunque accostamento all'impurità ed evitare la compagnia di coloro che danno suggerimenti impuri. Aborrite questi peccati degradanti, fuggite coloro che, perfino nella loro conversazione, lasciano andare la mente in quella direzione: "poiché dall'abbondanza del cuore la bocca parla". Matteo 14:34. TT2 24 1 Siccome quelli che commettono simili peccati che corrompono vanno sempre più aumentando e potrebbero infiltrarsi nelle nostre chiese, io vi esorto a non far loro posto. Allontanatevi dal seduttore. Egli, pur professandosi seguace di Cristo, è Satana in veste umana e ha preso in prestito la livrea del cielo per meglio servire il suo padrone. Neppure per un momento voi dovreste prestare ascolto a una sia pur velata proposta impura, perché anch'essa macchierà l'anima come l'acqua inquinata infetta il canale attraverso il quale passa. "La morte piuttosto del disonore" TT2 24 2 Scegliete la povertà, il biasimo, la separazione dagli amici, qualsiasi sofferenza anziché contaminare l'anima col peccato. La morte piuttosto del disonore e dell'infrazione della legge di Dio: questo dovrebbe essere il motto di ogni cristiano. Come popolo che si dice riformatore e custode delle verità più solenni e purificatrici della Parola di Dio, noi dobbiamo elevare il livello morale molto di più di quanto lo sia attualmente. Dobbiamo occuparci sollecitamente dei peccati e dei peccatori esistenti nella chiesa, affinché altri non ne siano contaminati. La verità e la purezza esigono che si compia un'opera più radicale nell'intento di liberare il campo dalla presenza degli Achan. Quelli che occupano posti di responsabilità non debbono tollerare il peccato in un fratello. Gli si deve far capire che egli deve rinunciare ai suoi peccati, caso diverso dovrà essere radiato dalla chiesa. TT2 24 3 Quando i singoli membri della comunità agiranno come autentici seguaci dell'umile e mite Salvatore, ci sarà minore tendenza a coprire e a scusare il peccato. Tutti si sforzeranno di agire come in presenza di Dio e comprenderanno che il suo sguardo onniveggente è sempre rivolto su di loro, per cui Egli conosce anche il più intimo e segreto pensiero. Il carattere, gli impulsi, i desideri, i propositi sono chiari agli occhi dell'Onnipotente come la luce del sole. Ma pochi pensano a questo. La maggior parte della gente non immagina neppure lontanamente il terribile conto che dovranno regolare dinanzi al tribunale di Dio tutti i trasgressori della sua legge. TT2 24 4 Voi che avete affermato di accogliere questa grande luce, potete essere soddisfatti di un basso livello di spiritualità? Oh, con quanta serietà e costanza dovremmo cercare la presenza divina e la comprensione delle solenni verità, secondo le quali la fine di ogni cosa è imminente e il Giudice di tutta la terra sta alla porta! Come potete voi non tener conto delle sue sante e legittime esigenze? Come potete peccare al cospetto di Jèhovah? Come potete nutrire pensieri profani e passioni abiette sotto lo sguardo di angeli puri e del Redentore che diede se stesso per voi per riscattarvi da ogni iniquità e purificarsi un popolo acquistato in proprio e zelante nelle buone opere? Considerando il fatto alla luce che risplende dalla croce di Cristo, il peccato non appare forse troppo meschino, troppo pericoloso per poterlo assecondare mentre ci troviamo alla frontiera del mondo eterno? TT2 24 5 Io parlo al nostro popolo. Se vi accostate a Gesù e cercate di abbellire la vostra professione di fede con una vita bene ordinata e con una pia conversazione, i vostri piedi saranno trattenuti perché non scivolino nei sentieri proibiti. Se soltanto vorrete vigilare, vigilare costantemente in preghiera; se vorrete fare ogni cosa come se vi trovaste alla diretta presenza di Dio, sarete salvati dalla tentazione e potrete sperare di essere conservati puri, immacolati e incorrotti fino all'ultimo. Se serbate saldo sino alla fine il principio della vostra fiducia, il vostro cammino sarà stabilito in Dio e quello che è stato cominciato dalla grazia sarà coronato dalla gloria nel regno del nostro Signore. I frutti dello Spirito sono: "Carità, gioia, pace, longanimità, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, temperanza: contro tali cose non c'è legge". Galati 5:22, 23. Se Cristo è in noi, crocifiggiamo la carne con le sue passioni e con le sue concupiscenze. ------------------------Capitolo 6: L'uomo deruberà Dio? TT2 26 1 Il Signore fa dipendere la propagazione della luce della verità sulla terra dall'impegno e dalle offerte volontarie di quelli che sono partecipi dei doni celesti. Relativamente pochi sono chiamati a viaggiare come ministri e missionari; mentre le moltitudini debbono collaborare alla diffusione della verità mediante le loro risorse. TT2 26 2 La storia di Anania e Saffira ci è stata presentata perché possiamo capire il peccato della disonestà in relazione ai nostri doni e alle nostre offerte. Essi avevano spontaneamente promesso di dare una parte delle loro proprietà per il progresso della causa di Cristo. Quando, però, il denaro fu nelle loro mani, essi rifiutarono di adempiere quell'impegno pur desiderando, allo stesso tempo, di far credere agli altri di avere dato tutto. La loro punizione fu esemplare, perché servisse di perenne monito ai cristiani di tutti i tempi. Il medesimo peccato prevale paurosamente nel nostro tempo, eppure non ci giunge notizia di analoghi castighi. Il Signore ha mostrato una volta agli uomini con quale orrore Egli considera una tale offesa nei confronti dei suoi sacri diritti e della sua dignità, e quindi lascia che essi si attengano ai princìpi generali dell'amministrazione divina. TT2 26 3 Le offerte volontarie e la decima costituiscono le entrate dell'Evangelo. Dei mezzi affidati all'uomo, Dio rivendica per sé una certa parte: la decima; ma lascia tutti liberi di stabilire a quanto deve ammontare la decima, e se essi vogliono oppure no dare di più. L'uomo deve dare come ha deliberato in cuor suo. Quando, però, il cuore è stimolato dall'influsso dello Spirito di Dio e fa voto di dare una certa somma, l'uomo non ha più nessun diritto sulla porzione consacrata. Egli si è impegnato davanti agli uomini ed essi sono chiamati a testimoniare della promessa fatta. Allo stesso tempo egli ha contratto un'obbligazione del più sacro carattere di collaborare col Signore nell'edificazione del suo regno sulla terra. TT2 26 4 Simili promesse fatte agli uomini sarebbero ritenute vincolanti. Non sono forse più sacre e impegnative quando vengono fatte a Dio? Le promesse formulate nel sacrario della coscienza vincolano forse meno degli impegni scritti stipulati con gli uomini? TT2 26 5 Quando la luce divina risplende nel cuore con insolita chiarezza e potenza, l'egoismo abituale allenta la sua presa e si manifesta una disposizione a dare per la causa di Dio. Nessuno deve aspettarsi che gli sia permesso di adempiere le promesse fatte senza una protesta da parte di Satana. Questo non è contento di vedere che sulla terra si vada edificando il regno del Redentore, e insinua che l'impegno assunto è eccessivo, che può tornare a loro detrimento nei loro progetti di acquistare una proprietà o di soddisfare i desideri della propria famiglia. Il potere di Satana sulla mente umana è straordinario. Egli si adopera al massimo per incatenare il cuore all'egoismo. TT2 27 1 Il solo mezzo ordinato da Dio per l'avanzamento della sua causa consiste nel benedire gli uomini col possesso di beni. Egli dà loro il sole e la pioggia; fa fiorire la vegetazione, accorda salute e abilità per accumulare denaro. Tutte le nostre benedizioni procedono dalla sua mano generosa. In cambio, Egli vorrebbe che uomini e donne esprimessero la loro gratitudine restituendogliene una parte sotto forma di decime e di offerte: offerte di ringraziamento, offerte spontanee, sacrifici espiatori. TT2 27 2 I cuori degli uomini sono induriti dall'egoismo e, come Anania e Saffira, sono tentati di trattenere una parte del prezzo pur pretendendo di attenersi al principio della decima. L'uomo deruberà Dio? Se il denaro fosse versato nella tesoreria esattamente secondo il piano divino -- un decimo dell'intero guadagno --, ci sarebbero risorse abbondanti per portare avanti la sua opera. TT2 27 3 "Ebbene -- dirà qualcuno -- gli inviti a dare per la causa si susseguono continuamente e io sono stanco di dare". Permettetemi di chiedervi: "Siete stanchi di continuare a ricevere dalla mano benefica di Dio?" Finché Egli non mancherà di benedirvi, voi non cesserete di essere nell'obbligo di restituirgli la quota cui Egli ha diritto. Egli vi benedice perché voi, a vostra volta, possiate fare del bene agli altri. Quando poi sarete stanchi di ricevere, allora potrete dire "sono stanco di questi inviti a dare". Dio si riserva una parte di tutto quello che noi riceviamo, e una volta che questa gli è restituita, la parte che rimane è benedetta; se invece viene trattenuta, l'intera somma presto o tardi è maledetta. Prima viene il diritto divino; tutto il resto è secondario. Ricordarsi dei poveri TT2 27 4 In ogni chiesa ci dovrebbe essere un fondo per i poveri. Lasciate che ogni membro presenti a Dio un'offerta di ringraziamento settimanalmente o mensilmente, come meglio gli conviene. Questa offerta sarà espressione della nostra riconoscenza per i doni della salute, del cibo e del confortevole vestiario ricevuti. Nella misura in cui Dio ci avrà benedetti con queste cose, che contribuiscono ad accrescere il nostro benessere, noi daremo per i poveri, i sofferenti, gli afflitti. Vorrei richiamare particolarmente l'attenzione dei nostri fratelli su questo punto: ricordatevi dei poveri. Rinunciate a qualche lusso, a qualche agio, se necessario, e aiutate coloro che hanno solo del cibo e del vestiario scadenti. Facendolo, soccorrete Gesù nella persona dei suoi santi. Egli infatti si identifica con l'umanità sofferente. Non aspettate fino a che non siano state soddisfatte tutte le vostre esigenze immaginarie. Non affidatevi ai vostri sentimenti per dare quando vi piace o per astenervene quando non vi garba. Date sistematicamente un tanto la settimana o il mese, come vi piacerebbe vedere segnato nel registro celeste nel giorno di Dio. TT2 27 5 Noi vi ringraziamo dei vostri auguri, tuttavia i poveri non possono essere aiutati dai semplici auguri. Essi hanno bisogno delle prove tangibili della vostra benevolenza sotto forma di cibo e di indumenti. Dio non vuole che qualcuno dei suoi seguaci debba mendicare il pane, e vi ha dato con abbondanza perché possiate provvedere alle necessità di coloro che nonostante il lavoro e l'economia non riescono a bastare a se stessi. Non aspettate che essi richiamino la vostra attenzione sulle loro necessità, ma fate come Giobbe: egli cercava di scoprire quello che non sapeva. Fate un giro d'ispezione per conoscere ciò che è necessario e per vedere come sia possibile provvedere. Derubare il Signore TT2 28 1 Mi è stato mostrato che tra di noi molti derubano il Signore nelle decime e nelle offerte. Ne deriva che in tal modo la sua opera è molto ostacolata. La maledizione di Dio riposerà su quelli che vivono della divina generosità eppure chiudono i loro cuori e non fanno nulla o quasi per il progresso della sua causa. Fratelli e sorelle, come può il nostro munifico Padre celeste continuare a far di voi suoi amministratori, fornirvi di mezzi da adoperare per lui, quando accaparrate tutto asserendo egoisticamente che è roba vostra? TT2 28 2 Anziché rendere a Dio le sostanze che Egli ha messo nelle loro mani, molti le investono in altri terreni. E questo male va aumentando fra i nostri fratelli. Essi già possedevano tutto quello di cui potevano occuparsi, ma l'amore del denaro e l'ambizione di essere considerati dei benestanti come i loro vicini, li spingono a seppellire le loro risorse nel mondo e a sottrarre a Dio quello che a lui è giustamente dovuto. Possiamo allora essere sorpresi se essi non prosperano, se il Signore non benedice le loro messi ed essi rimangono delusi? TT2 28 3 Se i nostri fratelli tenessero presente che Dio può benedire dieci ettari di terreno e renderli produttivi come cento, non continuerebbero ad accumulare terreni su terreni, anzi verserebbero il loro denaro nella tesoreria di Dio. "Badate a voi stessi -- disse Gesù -- che talora i vostri i cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita". Luca 21:34. Satana si compiace di aumentare le vostre fattorie e di investire i vostri denari in imprese mondane, perché così voi non solo impedite alla causa di avanzare, ma con l'ansietà e la fatica eccessive, egli riduce le vostre prospettive di vita eterna. TT2 28 4 Adesso dovremmo prestare ascolto alla raccomandazione del nostro Salvatore: "Vendete i vostri beni, fatene elemosine; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno nei cieli". Luca 12:33. E' ora che i nostri fratelli riducano i loro possedimenti invece di accrescerli, perché stiamo per trasferirci in un paese migliore: quello celeste. Perciò non dobbiamo essere abitatori della terra, ma piuttosto organizzare le cose con la massima sobrietà. TT2 28 5 Verrà il tempo in cui non potremo vendere a nessun prezzo. Presto sarà emanato il decreto che vieterà alla gente di comprare o vendere da chicchessia, salvo da chi abbia il marchio della bestia. TT2 28 6 Il Signore mi ha ripetutamente mostrato che è contrario alla Bibbia ammassare provviste per le nostre necessità temporali in tempo di disordini. Ho visto che se i santi accumulassero dei viveri in casa loro o nei campi in tempo di torbidi quando la spada, la fame e la pestilenza infuriano nel paese, questi verrebbero loro sottratti da mani violente e i loro campi sarebbero mietuti dagli estranei. Quello allora sarà per noi il tempo di confidare interamente in Dio ed Egli ci sosterrà. Ho visto che il pane e l'acqua ci saranno assicurati in quel periodo e che non soffriremo né la penuria, né la fame, perché Dio è capace di imbandire per noi la mensa nel deserto. All'occorrenza, Egli manderebbe i corvi per cibarci come fece col profeta Elia; oppure farebbe scendere la manna dal cielo come fece per gli Israeliti. TT2 29 1 In quel tempo di agitazione, case e terreni non saranno di alcuna utilità perché i credenti dovranno fuggire davanti alle folle furibonde. In quel tempo, i loro possedimenti non potranno essere utilizzati per l'avanzamento della causa della verità presente. Mi è stato mostrato che è volere di Dio che i santi si liberino di ogni impaccio prima che sopraggiunga il tempo della distretta e facciano con Dio un patto mediante il sacrificio. Se essi hanno posto le loro proprietà sull'altare e seriamente interrogano Dio circa il loro dovere, Egli farà loro capire quando debbono utilizzare queste cose. Allora saranno liberi nel tempo della distretta e non saranno oppressi da impedimento alcuno. -- Early Writings, 56, 57 (1851). ------------------------Capitolo 7: Diligenza negli affari TT2 30 1 "Hai tu veduto un uomo spedito nelle sue faccende? Egli starà al servizio dei re; non starà al servizio della gente oscura". Proverbi 22:29. "Chi lavora con mano pigra impoverisce, ma la mano dei diligenti fa arricchire". Proverbi 10:4. "Quanto all'amor fraterno, siate pieni di affezione gli uni per gli altri; quanto all'onore prevenitevi gli uni gli altri; quanto allo zelo non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore". Romani 12:10, 11. TT2 30 2 Le numerose esortazioni ad essere diligenti che si trovano nell'Antico e nel Nuovo Testamento, mostrano chiaramente l'intima relazione esistente fra le nostre abitudini di vita e i nostri sentimenti e le pratiche di natura religiosa. La mente e il corpo dell'uomo sono formati in modo tale che per un adeguato sviluppo di tutte le sue facoltà è necessario molto esercizio. TT2 30 3 Mentre molti sono eccessivamente assorbiti dagli affari del mondo, altri vanno all'estremo opposto e non lavorano abbastanza per provvedere a se stessi e a quelli che dipendono da loro. Il fratello... appartiene a questa categoria. Pur occupando la posizione di capo famiglia, in realtà non lo è. Egli infatti lascia che le maggiori responsabilità e i pesi più gravi riposino sulla moglie, mentre egli si abbandona a uno stato di spensierata indolenza, oppure si occupa di cose di scarso rilievo che hanno ben poco effetto per il sostentamento della propria famiglia. Gli piace starsene seduto ore e ore a confabulare coi figli o con la gente del vicinato su argomenti privi d'importanza. Egli prende le cose alla leggera e se la spassa lasciando che la moglie e madre faccia tutto il lavoro necessario per preparare cibi e vestiario. TT2 30 4 Questo fratello è un pover'uomo e sarà sempre di peso per la società, a meno che non si valga dei privilegi conferitigli da Dio e diventi un uomo. Chiunque lo voglia veramente può trovare un lavoro; ma se è negligente e sbadato si accorgerà che i posti che avrebbero potuto essere suoi sono già stati occupati da chi dava prova di maggiore attività e senso degli affari. TT2 30 5 Dio non ha mai stabilito che lei, fratello, venisse a trovarsi nello stato di povertà nel quale versa attualmente. Perché lo ha dotato di questa struttura fisica? Lei è responsabile delle sue energie fisiche quanto i suoi fratelli lo sono dei loro beni. Alcuni di essi vorrebbero essere oggi dei braccianti se potessero scambiare la loro proprietà con la forza muscolare di cui lei dispone. Messi al suo posto, grazie a un uso diligente delle loro facoltà fisiche e mentali, si libererebbero presto delle difficoltà economiche, senza dover nulla a nessuno. Non è perché Dio nutra rancore verso di lei che le circostanze sembrano esserle avverse. No, è perché lei non usa le forze che Egli le ha dato. Dio non vuole che il suo vigore vada esaurendosi per effetto dell'inazione, ma piuttosto che esso si rafforzi per mezzo dell'attività. Il dovere del lavoro TT2 31 1 La religione che lei professa stabilisce come suo dovere sia l'impiego del tempo durante i sei giorni di lavoro, sia la frequenza della chiesa il Sabato. Lei non è diligente nel lavoro e lascia passare ore, giorni e perfino settimane senza fare nulla. Il miglior sermone che lei potrebbe predicare al mondo consisterebbe in una decisa riforma della sua vita e nella dimostrazione di saper provvedere alla sua famiglia. Afferma l'apostolo Paolo: "Se uno non provvede ai suoi e principalmente a quelli di casa sua ha rinnegato la fede ed è peggiore dell'incredulo". 1 Timoteo 5:8. Lei reca biasimo alla causa mettendosi in una posizione tale da lasciarsi andare, per un certo periodo, alla piena noncuranza per poi vedersi costretto a contrarre debiti per provvedere alla famiglia. Non solo, ma lei poi non è sempre scrupoloso nell'estinguerli e magari si trasferisce altrove. Ciò vuol dire frodare il prossimo. Il mondo ha il diritto di aspettarsi una piena integrità da parte di quelli che si dicono cristiani secondo la Bibbia. A motivo della negligenza di un solo uomo nel pagare quanto giustamente deve, tutto il nostro popolo corre il pericolo di essere considerato gente non degna di stima. TT2 31 2 "Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro". Matteo 7:12. Questo si riferisce sia a quelli che lavorano con le proprie mani, sia a coloro che hanno dei doni da dare. Dio le ha accordato forza e capacità, ma lei non ne ha fatto uso. La sua vigoria è ampiamente sufficiente per poter provvedere al sostentamento della sua famiglia. Se occorre, si alzi la mattina presto, quando ancora brillano le stelle. Organizzi i suoi piani per fare qualcosa e si metta all'opera; mantenga ogni impegno preso, a meno che lei non sia colpito da malattia. Meglio rinunciare al nutrimento e al sonno piuttosto che astenersi dal rendere agli altri quanto è loro giustamente dovuto. TT2 31 3 La collina del progresso non si raggiunge senza fatica. Nessuno può aspettarsi di raggiungere la mèta, nel campo religioso e in quello laico, indipendentemente dai propri sforzi. Non sempre la corsa è per chi è veloce, né la battaglia per chi è forte, nondimeno chi opera con mano fiacca impoverirà. I perseveranti e gli industriosi, non solo sono essi stessi felici, ma contribuiscono largamente all'altrui felicità. La competenza e il benessere economico ordinariamente non si ottengono se non a prezzo di una intensa operosità. Faraone espresse il suo apprezzamento per questo aspetto del carattere quando disse a Giuseppe: "Se conosci fra loro (i fratelli di Giuseppe) degli uomini capaci, falli sovrintendenti del mio bestiame". Genesi 47:6. Non c'è scusa per il fratello... a meno che scusa non sia considerata la sua incapacità di elaborare un programma e di mettersi al lavoro, come anche il suo amore per l'ozio. Per lui la via migliore da seguire è di uscir di casa e mettersi a lavorare sotto la direzione di qualcuno che stabilirà il suo programma. Per troppo tempo egli è stato, per così dire, padrone di se stesso, indolente e trascurato, e ha concluso ben poco. Il suo esempio è risultato dannoso per i suoi figli i quali hanno finito con l'avere la stessa sua indole: lasciano che sia la madre a portare ogni peso. Se sono invitati a fare qualcosa lo fanno, però non coltivano -- come dovrebbero fare tutti i ragazzi -- la facoltà d'intuire quello che bisogna fare per farlo senza che venga loro ordinato. Mogli e madri sovraccariche TT2 32 1 La donna fa un grave torto a se stessa e alla sua famiglia quando compie il lavoro suo e quello dei suoi congiunti: portando legna, acqua e perfino prendendo la scure per spaccare i ceppi, mentre il marito e i figli siedono intorno al fuoco conversando tranquillamente. Dio non ha mai inteso che le spose e le madri siano le schiave della famiglia. Più d'una madre è schiacciata dalle responsabilità, mentre i figli non sono stati abituati a portare la loro parte di doveri domestici. Così, ella invecchia e muore prematuramente lasciando i figliuoli proprio quando la presenza della mamma è più necessaria per dirigere i loro passi inesperti. Chi è da biasimare? TT2 32 2 I mariti dovrebbero fare tutto il possibile per risparmiare alle mogli gli affanni e per rendere lieto il loro animo. Non si dovrebbe alimentare mai la pigrizia nei fanciulli, perché essa presto diventa un'abitudine. Le facoltà, se non vengono esercitate in un'occupazione utile, diminuiscono di valore oppure diventano attive in un'opera non buona. TT2 32 3 Fratello, quello che a lei occorre è un esercizio attivo. Ogni lineamento del suo volto, ogni facoltà della sua mente, sono rivelatori di quanto finora detto. A lei non piace il lavoro duro, non piace guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Eppure questo è il piano ordinato da Dio per l'economia della vita. TT2 32 4 Lei non porta a compimento quello che intraprende; non ha imparato la regolarità. Ora il metodo è tutto. Faccia solo una cosa per volta e la faccia bene, terminandola prima di cominciarne un'altra. Abbia delle ore regolari per svegliarsi, per pregare, per mangiare. Molti sprecano ore preziose standosene a letto perché questo soddisfa l'inclinazione naturale, mentre agire diversamente implica impegno. Un'ora sciupata la mattina è perduta e non potrà essere più recuperata. Dice il savio: "Passai presso il campo del pigro e presso la vigna dell'uomo privo di senno; ecco le spine vi crescevano dappertutto, i rovi ne coprivano il suolo e il muro di cinta era in rovina. Considerai la cosa, e mi posi a riflettere; e da quel che vidi trassi una lezione: Dormire un po', sonnecchiare un po', incrociare un po' le mani per riposare... e la tua povertà verrà come un ladro, e la tua indigenza, come un uomo armato". Proverbi 24:30-34. TT2 32 5 Coloro che fanno professione di pietà dovrebbero onorare la dottrina che professano e non dare alla verità l'occasione di essere oltraggiata a causa del loro sconsiderato modo di agire. "Non abbiate altro debito con alcuno" (Romani 13:8) dice l'apostolo Paolo. Lei, fratello, dovrebbe impegnarsi seriamente a correggere le sue abitudini di indolenza, recuperando il tempo. Faccia in modo che il mondo veda che la verità ha prodotto una riforma nella sua vita. ------------------------Capitolo 8: Consulteremo i medici spiritisti? TT2 33 1 "Achazia cadde dalla cancellata della sala superiore di un suo appartamento a Samaria e rimase ammalato. Spedì dei messi dicendo loro: 'Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se mi riavrò di questa malattia'. Ma un angelo dell'Eterno disse a Elia il Tisbita: 'Levati, sali incontro ai messi del re di Samaria e di' loro: E' forse perché non v'è Dio in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron? Perciò così dice l'Eterno: Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai'". 2 Re 1:2-4. TT2 33 2 Questa narrazione mette in particolare risalto la disapprovazione divina verso chi si volge da Dio agli agenti satanici. Poco tempo prima degli eventi sopraccitati, il regno d'Israele aveva cambiato governanti. Achab era caduto in seguito al giudizio di Dio e gli era succeduto il figlio Achazia, uomo dotato di un cattivo carattere che fece solo del male agli occhi del Signore seguendo le vie di suo padre e di sua madre e facendo peccare Israele. Achazia servì Baal, lo adorò e, come suo padre Achab, provocò l'ira del Signore, Dio d'Israele. Fu così che ben presto il castigo si abbattè sui peccati del sovrano ribelle. Prima una guerra con Moab e poi l'infortunio che minacciò la sua vita, testimoniarono della collera divina contro Achazia. TT2 33 3 Al tempo di suo padre quante meravigliose opere dell'Altissimo egli aveva visto e udito! Quale tremenda ed evidente dimostrazione della sua severità aveva dato Dio a Israele apostata! Achazia era bene al corrente di tutto ciò eppure si comportò come se queste paurose realtà e perfino la spaventosa fine del proprio genitore altro non fossero state che un racconto fittizio. Invece di umiliare il suo cuore dinanzi al Signore, egli osò compiere l'atto più temerario di empietà che contrassegnò la sua vita, dando quest'ordine ai suoi servitori: "Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ekron, per sapere se io mi riavrò di questa malattia". 2 Re 1:2. TT2 33 4 Si supponeva che l'idolo di Ekron accordasse per mezzo dei suoi sacerdoti degli oracoli sugli eventi futuri, e aveva raggiunto una così estesa fama che veniva consultato da vaste moltitudini provenienti da distanze considerevoli. I vaticini quivi pronunciati e le informazioni date procedevano direttamente dal principe delle tenebre. E' Satana che ha creato e che mantiene l'adorazione degli idoli per allontanare le menti umane da Dio. E' mediante i suoi agenti che il regno delle tenebre e della falsità viene sostenuto. TT2 33 5 La storia del peccato e della punizione di re Achazia contengono una lezione di avvertimento che nessuno può impunemente trascurare. Benché noi non tributiamo omaggio alle divinità pagane, nondimeno vi sono migliaia di persone che adorano davanti all'altare di Satana esattamente come faceva il re d'Israele. Lo spirito dell'idolatria pagana è oggi diffuso, per quanto sotto l'impulso della scienza e della cultura esso abbia assunto una forma più raffinata e attraente. Ogni giorno aggiunge la triste evidenza del fatto che la fede nella sicura parola profetica va rapidamente diminuendo e che al suo posto la superstizione e la malia satanica vanno sempre più conquistando l'intelletto umano. Tutti quelli che non investigano con serietà la Sacra Scrittura e non sottomettono ogni loro desiderio e proponimento di vita a quell'infallibile prova; tutti quelli che non cercano Dio mediante la preghiera per conoscere la sua volontà, si svieranno sicuramente dal retto cammino e cadranno negli inganni di Satana. I mezzi sussidiari della potenza di Satana TT2 34 1 Gli oracoli pagani trovano il loro riscontro nei medium, nei chiaroveggenti e nei chiromanti di oggi. Le voci mistiche che si fecero udire a Ekron e a En-dor, stanno tuttora sviando i figliuoli degli uomini con le loro parole mendaci. Il principe delle tenebre non ha fatto altro che presentarsi sotto un nuovo aspetto. I misteri del culto pagano sono sostituiti dalle riunioni segrete, dall'oscurità, dai prodigi degli stregoni del nostro tempo. Le loro rivelazioni sono avidamente accolte da migliaia di persone che ricusano di accettare la luce della Parola di Dio o del suo Spirito. Quando esse parlano con irridente disprezzo dei maghi dell'antichità, il grande seduttore sorride trionfante perché sa che poi cederanno di fronte ai suoi stratagemmi presentati in una forma diversa. TT2 34 2 I suoi agenti pretendono di curare le malattie e attribuiscono il loro potere all'elettricità, al magnetismo e ai cosiddetti "rimedi simpatici". In realtà, essi altro non sono se non dei conduttori delle correnti elettriche di Satana, il quale con tali mezzi introduce il suo incantesimo nel corpo e nell'anima degli uomini. TT2 34 3 Ho ricevuto varie volte lettere di predicatori e di membri di chiesa i quali mi chiedevano se fosse male consultare medici spiritisti o chiaroveggenti. Per mancanza di tempo non ho risposto a quelle lettere, ma proprio ora l'argomento mi è stato nuovamente riproposto. Questi agenti di Satana stanno diventando così numerosi e va talmente generalizzandosi l'abitudine di conoscere il loro parere che ritengo utile dire qualche parola d'avvertimento. TT2 34 4 Dio ha messo a nostra portata la conoscenza delle leggi della salute ed è nostro dovere conservare le nostre energie fisiche nelle migliori condizioni possibili per potergli offrire un servizio accettevole. Quelli che rifiutano di sfruttare adeguatamente la luce e la conoscenza messe alla loro portata dalla misericordia celeste, respingono uno dei mezzi che Dio ha loro concesso per l'incremento della vita spirituale e fisica, e si espongono agli inganni di Satana. TT2 34 5 Non pochi in questo secolo cristiano e in questo mondo cristiano ricorrono agli spiriti maligni anziché affidarsi alla potenza dell'Iddio vivente. La madre, vegliando al capezzale del suo bambino malato esclama: "Non posso farci più nulla. Non c'è nessun medico che possa guarire il mio bambino?" Le riferiscono di cure portentose praticate da qualche chiaroveggente o guaritore magnetico, ed essa affida il suo piccino alle sue cure, mettendolo così nelle mani di Satana, come se egli fosse lì, al suo fianco. In molti casi la vita futura del fanciullo si troverà sotto il dominio di un potere satanico che sembra impossibile infrangere. TT2 35 1 Molti sono riluttanti a compiere quanto richiesto per conseguire una certa conoscenza delle leggi della vita e dei mezzi semplici da usare per recuperare la salute. Essi non si mettono nel giusto rapporto con la vita, e quando la malattia deriva dalla trasgressione delle leggi naturali, invece di correggere i loro errori e di invocare la benedizione divina, ricorrono ai medici. Se guariscono ne attribuiscono i meriti alle medicine e ai dottori, sempre pronti come sono a incensare il potere e la sapienza umani quasi non conoscessero altro Dio che la creatura fatta di polvere e cenere. TT2 35 2 Ho udito una madre supplicare un medico incredulo di salvare la vita del suo bambino. Quando la invitai a cercare il soccorso del grande Medico che può salvare appieno tutti quelli che ricorrono a lui con fede, se ne andò dando segno di impazienza. Notiamo qui lo stesso spirito manifestato da Achazia. TT2 35 3 Non è prudente fidarsi di medici privi del timore di Dio. Senza l'influsso della grazia divina il cuore umano è "ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente maligno". Geremia 17:9. La meta di tali uomini è l'accrescimento di se stessi. Sotto il manto della professione medica, quali iniquità sono state dissimulate, quali raggiri sono stati attuati! Il medico può affermare di possedere una grande sapienza e una straordinaria abilità, però il suo carattere è dissoluto e il suo procedere contrario alla legge della vita. Il Signore nostro Dio ci assicura della sua misericordia e ci invita a rivolgerci a lui nel giorno dell'avversità. Com'è possibile voltargli le spalle per confidare nel braccio della carne? TT2 35 4 Venite con me in quella camera. Ivi giace un marito e padre, un uomo che è una benedizione per la società, per la causa di Dio. L'infermità lo ha bruscamente colpito e l'arsura della febbre sembra consumarlo. Egli brama l'acqua pura per inumidire le sue labbra inaridite, estinguere la sete violenta e rinfrescare la fronte febbricitante. Ma non è possibile: il medico ha proibito l'acqua. Anzi gli è stato dato lo stimolo di una bevanda alcolica, il che è come buttare legna nel fuoco. La benefica acqua mandata dal cielo, adeguatamente applicata, estinguerebbe la fiamma divorante; ma purtroppo viene messa da parte e sostituita da medicinali velenosi. TT2 35 5 La natura per un certo tempo lotta a tutela dei suoi diritti, ma alla fine è sopraffatta, rinuncia alla lotta e la morte viene a liberare il sofferente. Dio desiderava che quell'uomo vivesse e fosse così di benedizione; Satana però ha deciso di eliminarlo e vi è riuscito mediante il medico. Fino a quando permetteremo noi che le nostre luci più preziose siano spente in tal modo? TT2 35 6 Achazia mandò i suoi servitori a interrogare Baal-Zebub a Ekron; ma in luogo di un messaggio da parte dell'idolo, egli ricevette la tremenda sentenza dall'Iddio d'Israele: "Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma per certo morrai". Fu Cristo a ingiungere a Elia di dire queste parole al re apostata. TT2 35 7 Jéhovah Emanuele aveva ben ragione di essere offeso per l'empietà di Achazia. Che cosa non aveva fatto Cristo per conquistare i cuori dei peccatori e infondere in essi un'incrollabile fiducia in lui? Per secoli aveva reso il suo popolo oggetto di manifestazioni della più condiscendente bontà e di un amore senza pari. Fin dall'epoca dei patriarchi Egli aveva mostrato che la sua gioia "era con i figliuoli degli uomini" (Proverbi 8:31), ed era stato un aiuto sempre presente per tutti coloro che lo cercavano sinceramente. "In tutte le loro distrette Egli stesso fu in distretta, e l'angelo della sua faccia li salvò; nel suo amore e nella sua longanimità, Egli li redense". Isaia 63:9. Nondimeno Israele si era ribellato a Dio e si era rivolto per aiuto ai peggiori nemici del Signore. TT2 36 1 Gli ebrei erano l'unica nazione favorita dalla conoscenza del vero Dio. Quando il re d'Israele mandò a consultare un oracolo pagano, proclamò ai pagani che aveva più fiducia nei loro idoli che nel Dio del suo popolo, il Creatore dei cieli e della terra. Allo stesso modo, coloro che affermano di conoscere la Parola di Dio, lo disonorano quando si allontanano dalla Sorgente del vigore e della sapienza per chiedere aiuto e consiglio alle potenze delle tenebre. Se la collera di Dio si accese per tale comportamento da parte di un empio re idolatra, come può Egli considerare un simile comportamento in coloro che si professano suoi servitori? Confidare in Dio e ubbidire alle leggi naturali TT2 36 2 Come mai gli uomini sono così restii a confidare in Colui che ha creato l'uomo e che con un semplice tocco, una parola, uno sguardo può guarire ogni sorta di malattia? Chi è più degno della nostra fiducia di Colui che ha compiuto un così grande sacrificio per la nostra redenzione? Il nostro Signore ci ha dato precise istruzioni per mezzo dell'apostolo Giacomo circa il nostro dovere in caso di malattia. Se l'aiuto umano fallisce, Dio sarà il soccorritore del suo popolo. "C'è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa e preghino essi su lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà". Giacomo 5:14, 15. Se quelli che si dichiarano seguaci di Cristo nutrissero con purezza di cuore tanta fede nelle promesse divine quanta ne ripongono negli agenti satanici, sentirebbero nell'anima e nel corpo il potere vitale dello Spirito Santo. TT2 36 3 Dio ha concesso a questo popolo una grande luce, tuttavia noi non siamo al sicuro dalla tentazione. Chi, tra noi, sta cercando soccorso dagli dii di Ekron? Osservate questo quadro, che non è frutto di immaginazione. In quanti, persino fra gli Avventisti del 7° Giorno, possono essere riscontrate le sue principali caratteristiche? Un invalido, manifestamente coscienzioso, ma fanatico e presuntuoso, esprime apertamente il suo disprezzo per le regole della salute e della vita, che la misericordia divina ha suggerito a noi come popolo di accettare. Il suo cibo deve essere preparato in maniera da soddisfare i suoi desideri malsani. Anziché sedere a una mensa provvista di cibo sano, egli frequenterà i ristoranti dove può appagare senza freni il suo appetito. Pur essendo un eloquente sostenitore della temperanza, ne trascura i princìpi basilari. Egli ha bisogno di sollievo, però rifiuta di fare sacrifici per ottenerlo. Quest'uomo sta adorando sull'altare di un appetito pervertito: è un idolatra. Le forze che, santificate e nobilitate, avrebbero potuto essere utilizzate per onorare Dio, si infiacchiscono e risultano di scarsa utilità. Un temperamento irritabile, un cervello confuso, nervi indeboliti sono alcune conseguenze della sua negligenza delle leggi naturali. Egli è inefficiente, incostante. TT2 37 1 Chiunque abbia il coraggio e l'onestà di avvertirlo del pericolo cui va incontro, si espone al suo malcontento. La minima rimostranza od opposizione basta a suscitare il suo spirito battagliero. Ma ora si presenta un'occasione di cercare aiuto da qualcuno il cui potere deriva dalle arti magiche. Egli si rivolge ardentemente a questa fonte spendendovi senza risparmio denaro e tempo, nella speranza di assicurarsi il beneficio promesso. Egli è infatuato e illuso. La potenza del mago è diventata un argomento di lode e altri vengono indotti a cercarne l'aiuto. Così l'Iddio d'Israele viene disonorato, mentre si riverisce e si esalta la potenza di Satana. TT2 37 2 Nel nome di Cristo io vorrei esortare quanti si dichiarano suoi seguaci: "Dimorate nella fede che avete ricevuto fin dal principio. Evitate le chiacchiere profane e inutili. Invece di riporre la vostra fiducia nella magia, abbiate fede nell'Iddio vivente. Il sentiero che conduce a En-Dor o a Ekron è un sentiero maledetto. I piedi che si avventurano sul terreno proibito incespicheranno e cadranno. Esiste in Israele un Dio presso il quale v'è liberazione per tutti gli oppressi. La base del suo trono è la giustizia". TT2 37 3 È una cosa pericolosa allontanarsi, sia pur minimamente, dalle istruzioni del Signore. Quando noi deviamo dal chiaro sentiero del dovere, sorge una serie di circostanze tali da sembrare trascinarci irresistibilmente sempre più lontano dalla retta via. Gli inutili stretti rapporti con chi non nutre nessun rispetto per la volontà di Dio ci sedurranno ancor prima che noi ce ne rendiamo conto. Il timore di offendere degli amici del mondo ci impedirà di esprimere la nostra gratitudine a Dio o di riconoscere la nostra dipendenza da lui. Dobbiamo attenerci strettamente alla Parola divina, perché abbiamo bisogno dei suoi avvertimenti, dei suoi incoraggiamenti, delle sue minacce e delle sue promesse. Abbiamo inoltre bisogno dell'esempio perfetto offertoci unicamente nella vita e nel carattere del nostro Salvatore. Non avventurarsi sul terreno di Satana TT2 37 4 Gli angeli di Dio proteggeranno il suo popolo mentre esso eammina lungo la via del dovere; ma non v'è garanzia di tale protezione per chi deliberatamente si avventura sul terreno di Satana. Un rappresentante del grande seduttore dirà e farà qualsiasi tentativo per raggiungere il suo scopo. Poco importa se costui si dice spiritista, "medico elettrico", o "guaritore magnetico". Con speciose ostentazioni, egli riesce ad accaparrarsi la fiducia degli incauti, vantandosi di leggere la storia della vita e di comprendere tutte le difficoltà e afflizioni di chi ricorre a lui. TT2 37 5 Travestendosi da angelo di luce, mentre nel suo cuore c'è il buio dell'abisso, egli manifesta un grande interesse in favore delle donne che ricorrono al suo consiglio. Dice loro che tutte le loro difficoltà derivano da un matrimonio infelice. Ciò potrebbe essere vero, però un tale consigliere non farà certo migliorare la loro condizione. Egli dice loro che hanno bisogno di amore e di simpatia. Col pretesto di avere un grande interesse per il loro benessere, getta sulle sue fiduciose vittime una specie di incantesimo, affascinandole come fa il serpente con l'uccellino tremante. Ben presto esse sono interamente in sua balìa e ne derivano terribili conseguenze come il peccato, la vergogna e la rovina. TT2 38 1 Questi operatori di iniquità non sono pochi e il loro passaggio è contrassegnato da focolari desolati, reputazioni distrutte e cuori infranti. Ma di tutto questo il mondo sa ben poco e così essi continuano a fare nuove vittime, e Satana esulta della rovina da lui provocata. TT2 38 2 Il mondo visibile e il mondo invisibile sono in intimo contatto. Se il velo potesse essere sollevato, noi potremmo vedere gli angeli malefici intenti ad ammassare le loro tenebre intorno a noi e a operare con tutte le loro forze per ingannare e distruggere. Uomini perversi sono circondati, consigliati e aiutati da spiriti malvagi. L'uomo di fede e di preghiera, però, ha sottomesso la sua anima alla guida divina, e gli angeli di Dio gli recano dal cielo luce e vigore. TT2 38 3 Nessuno può servire due padroni. La luce e le tenebre non sono in maggiore contrasto fra loro di quanto non lo siano il servizio di Dio e il servizio di Satana. Il profeta Elia presentò la cosa nella sua vera luce quando, impavido, rivolse a Israele apostata l'invito: "Se l'Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal, seguite lui". 1 Re 18:21. TT2 38 4 Coloro che si abbandonano al sortilegio di Satana possono vantarsi di grandi benefici ricavati; però questo prova forse che il loro modo di agire è saggio o sicuro? Che significherebbe se la vita dovesse essere prolungata o se dovesse essere assicurato un guadagno temporale? Darà compenso, alla fine, trascurare la volontà di Dio? Tutto questo apparente guadagno in ultimo sarà una perdita irreparabile. Noi non possiamo impunemente abbattere una sola barriera eretta da Dio per proteggere il suo popolo dal potere di Satana. TT2 38 5 La nostra unica salvaguardia consiste nel mantenere le antiche pietre miliari. "Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora!" Isaia 8:20. ------------------------Capitolo 9: Guardando a Gesù' TT2 39 1 Molti, nella loro vita religiosa commettono il grave sbaglio di fissare l'attenzione sui propri sentimenti, per così giudicare del loro progresso o del loro declino. I sentimenti non sono un criterio sicuro. Non dobbiamo guardare dentro di noi per avere la prova di essere accettati da Dio. Non vi troveremo altro che motivi di scoraggiamento. L'unica nostra speranza consiste nel guardare "a Gesù, duce e perfetto esempio di fede". Ebrei 12:2. In lui c'è tutto quello che può infondere fede, speranza e coraggio. Egli è la nostra giustizia, la nostra consolazione, la nostra allegrezza. TT2 39 2 Chi guarda nel proprio intimo per cercare conforto rimarrà amareggiato e deluso. Il senso della nostra fragilità e della nostra indegnità dovrebbe spingerci a ricercare con umiltà di cuore il sacrificio espiatorio di Cristo. Appoggiandoci sui suoi meriti, noi troveremo il riposo, la pace e la gioia. Egli salva appieno tutti coloro che per mezzo di lui si accostano a Dio. TT2 39 3 È necessario confidare in Gesù giorno dopo giorno, ora dopo ora. Egli ha promesso che la nostra forza durerà quanto i nostri giorni. Per sua grazia, noi possiamo portare tutti i fardelli del presente e compiere i doveri che ne derivano. Molti, però, sono oppressi dall'anticipazione dei problemi futuri, perché cercano per abitudine di aggiungere i pesi di domani a quelli di oggi. TT2 39 4 Così gran parte delle loro prove sono immaginarie. Per loro Gesù non ha preso provvedimenti perché Egli promette la grazia solo per la giornata ed esorta a non caricarsi delle preoccupazioni e delle difficoltà dell'indomani perché "basta a ciascun giorno il suo affanno". Matteo 6:34. TT2 39 5 L'abitudine di meditare sui mali che potrebbero sopraggiungere domani non è né saggia né cristiana, perché così facendo noi non godiamo delle benedizioni e non approfittiamo delle opportunità del presente. Il Signore ci chiede di assolvere i doveri odierni e di sopportare le prove che possono derivarne. E' oggi che dobbiamo vigilare per non offendere né con le parole, né con le azioni; è oggi che dobbiamo glorificare Dio e onorarlo. Esercitando una fede viva, noi vinceremo il nemico. E' oggi che dobbiamo cercare Iddio decisi a non essere soddisfatti senza la sua presenza. Dovremmo vegliare, lavorare e pregare come se questo fosse l'ultimo giorno che ci viene accordato. Allora come risulterebbe fervente la nostra vita e quanto da vicino seguiremmo Gesù in tutte le nostre parole e azioni! Fate di Gesù il vostro confidente TT2 40 1 Pochi sono coloro che apprezzano nella sua giusta misura il prezioso privilegio della preghiera e che ne traggono profitto. Noi dovremmo andare a Gesù e dirgli tutte le nostre necessità. Possiamo presentargli le nostre piccole preoccupazioni e perplessità, come pure i nostri maggiori problemi. Tutto quello che ci turba e che ci fa tribolare, dovremmo portarlo in preghiera al Signore. Quando, ad ogni passo, sentiamo di avere bisogno della presenza di Cristo, Satana avrà ben poca opportunità di insinuare le sue tentazioni. I suoi elaborati tentativi sono intesi a tenerci lontani dal nostro migliore e più compassionevole amico; perciò dovremmo fare di Gesù il nostro unico confidente perché a lui noi possiamo dire senza pericolo tutto ciò che c'è nei nostri cuori. TT2 40 2 Fratelli e sorelle, riunendovi per la comune adorazione, sappiate che Gesù si incontra con voi e vuole benedirvi. Distogliete lo sguardo dal vostro "io", guardate a Gesù e parlate del suo incomparabile amore. Nel contemplarlo sarete mutati alla sua somiglianza. Nel pregare siate brevi e andate diritti allo scopo. Non pronunciate un sermone al Signore nelle vostre lunghe preghiere. Chiedete il pane della vita come un fanciullo affamato domanda il pane al proprio padre terreno. Dio ci concederà ogni benedizione necessaria se gliela domandiamo con semplicità e con fede. TT2 40 3 Le preghiere pronunciate dai predicatori prima del sermone sono spesso lunghe e inappropriate. Esse abbracciano una serie di argomenti che non hanno alcuna attinenza con l'esigenza del momento o con le necessità della congregazione. Esse vanno bene in privato, ma non dovrebbero essere pronunciate in pubblico, perché gli ascoltatori si stancano e si augurano che il ministro concluda. Fratelli, nelle vostre preghiere "portate" i vostri uditori con voi. Rivolgetevi con fede al Salvatore e ditegli ciò di cui avete bisogno in quell'occasione. Che l'anima ricerchi Dio con l'intenso desiderio della benedizione necessaria per quel particolare momento. TT2 40 4 La preghiera è l'esercizio più sacro dell'anima e dovrebbe essere sincera, umile e fervente, esprimendo alla presenza di un Dio santo i desideri di un cuore rinnovato. Quando chi prega sente di trovarsi al cospetto della Divinità, l'io viene perduto di vista. Egli non avrà nessun desiderio di fare sfoggio di umano talento; non cercherà di far piacere all'orecchio dell'uomo, ma di ricevere la benedizione implorata dall'anima. TT2 40 5 Se soltanto volessimo prendere il Signore in parola, quali benedizioni riceveremmo! Oh, se ci fossero delle preghiere più ferventi, più efficaci! Cristo è l'aiuto di tutti coloro che lo cercano con fede. ------------------------Capitolo 10: Il sigillo di Dio TT2 41 1 "Poi gridò ad alta voce ai miei orecchi dicendo: 'Fate accostare quelli che debbono punire la città, e ciascuno abbia in mano la sua arma di distruzione'. TT2 41 2 E l'Eterno chiamò l'uomo vestito di lino, che aveva il corno da scrivano alla cintura e gli disse: 'Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e fa'un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo di essa'. E agli altri disse, in modo che io intesi: 'Passate per la città, dietro a lui e colpite; il vostro occhio non risparmi alcuno, e siate senza pietà; uccidete, sterminate vecchi, giovani, vergini, bambini e donne, ma non vi avvicinate ad alcuno che porti il segno, e cominciate dal mio santuario'. Ed essi cominciarono da quegli anziani che stavano davanti alla casa". Ezechiele 9:1, 3-6. TT2 41 3 Gesù sta per lasciare il propiziatorio del santuario celeste per indossare il manto della vendetta e riversare i giudizi della sua ira sopra coloro che non hanno risposto alla luce loro fornita da Dio. "Siccome la sentenza contro una mala azione non si eseguisce prontamente, il cuore dei figliuoli degli uomini è pieno della voglia di fare il male". Ecclesiaste 8:11. Invece di essere inteneriti dalla pazienza e dalla longanimità esercitate dal Signore nei loro confronti, quelli che non temono Dio e non amano la verità rafforzano i loro cuori nella loro condotta peccaminosa. Però ci sono dei limiti anche alla sopportazione divina e molti li stanno oltrepassando. Sono andati al di là dei limiti della grazia e quindi Dio dovrà intervenire e rivendicare il proprio onore. Dio fa i conti con le nazioni TT2 41 4 Degli Amorrei, il Signore dichiarò: "E alla quarta generazione essi torneranno qua; perché l'iniquità degli Amorrei non è giunta finora al colmo". Genesi 15:16. Quantunque questa nazione si facesse notare per la sua idolatria e corruzione, pure non aveva ancora colmato il calice della sua iniquità e Dio non avrebbe ordinato la sua totale distruzione. La popolazione doveva vedere manifestarsi la potenza divina in maniera così notevole da non poter accampare scuse di sorta. Il compassionevole Creatore era intenzionato a tollerare la sua iniquità fino alla quarta generazione; poi, se non si fosse notato nessun miglioramento, i suoi giudizi si sarebbero abbattuti su di essa. TT2 41 5 Con infallibile esattezza l'Essere infinito mantiene ancora un conto con tutte le nazioni. Fintantoché la sua grazia viene offerta con inviti al pentimento, tale conto resterà aperto, ma nel momento in cui le colpe avranno raggiunto il totale fissato da Dio, avrà inizio l'azione della sua ira. La partita sarà chiusa, la pazienza divina avrà termine e non ci sarà più nessuna intercessione della misericordia in loro favore. TT2 42 1 Il profeta, spingendo il suo sguardo attraverso i secoli, ebbe la visione di quest'epoca. Le nazioni del nostro tempo hanno ottenuto il beneficio di una grazia senza precedenti. Le più ricche benedizioni celesti sono state date loro; ma un orgoglio crescente, la cupidigia, l'idolatria, il disprezzo di Dio e una bassa ingratitudine, sono segnate a loro carico. Esse vanno rapidamente chiudendo il loro conto con Dio. TT2 42 2 Ciò, però, che mi fa tremare è che coloro che hanno ricevuto la maggiore luce e i maggiori privilegi si sono lasciati contaminare dalla perversità dilagante. Molti, persino fra quanti professano la verità, contagiati dagli ingiusti dai quali sono circondati, si sono raffreddati e sono stati sopraffatti dalla forte corrente del male. Il diffuso disprezzo per la vera pietà e santità spinge quanti non si trovano in intima comunione con Dio a perdere il loro rispetto per la sua legge. Se essi seguissero la luce e di cuore ottemperassero alle esigenze della verità, questa santa legge apparirebbe loro ancor più preziosa quando viene così disprezzata e abbandonata. A mano a mano che l'irriverenza per la legge divina si fa sempre più manifesta, più netta diventa la linea di demarcazione tra i suoi osservatori e il mondo. L'amore per i precetti divini cresce nella prima categoria, mentre nella seconda ne aumenta il disprezzo. TT2 42 3 La crisi si avvicina rapidamente. I fatti incalzanti mostrano che sta per scoccare l'ora dell'ispezione finale di Dio. Sebbene Egli sia riluttante a punire, nondimeno punirà e lo farà presto. Chi cammina nella luce scorgerà i segni del pericolo che si sta avvicinando; ma non deve starsene in una posizione di negligente attesa della catastrofe, confortandosi con l'idea che Dio proteggerà il suo popolo nel giorno del suo intervento. Lungi da tutto questo! Egli dovrebbe rendersi conto che è suo dovere lavorare con diligenza, adoperandosi all'altrui salvezza, guardando a Dio con fede per ricevere soccorso. "Molto può la supplicazione del giusto fatta con efficacia". Giacomo 5:16. TT2 42 4 Il lievito della pietà non ha del tutto perduto la sua virtù. Quando il pericolo e l'abbattimento della chiesa saranno giunti al massimo, il piccolo gruppo di quelli che sono nella luce sospireranno e gemeranno a motivo delle abominazioni che si commettono nel paese. Però le loro preghiere si leveranno più particolarmente a Dio in favore della chiesa, poiché i membri che la compongono si stanno comportando secondo le usanze del mondo. TT2 42 5 Le fervide preghiere di questi pochi fedeli non saranno vane. Nel momento in cui il Signore sopraggiungerà in qualità di vendicatore, Egli verrà anche come protettore di tutti coloro che hanno serbata la fede in tutta la sua purezza e si sono conservati puri dal mondo. E' in quel tempo che Dio ha promesso di vendicare i suoi eletti che gridano a lui giorno e notte, pur essendo tardo nel farlo. TT2 42 6 Ecco l'ordine: "Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fai un segno sulla fonte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo ad essa". Ezechiele 9:4. Queste persone che sospiravano e gemevano annunciavano le parole vitali, rimproverando, consigliando e supplicando. Alcuni, che avevano disonorato Dio, si pentirono e umiliarono i loro cuori davanti a lui. Però la gloria del Signore si era allontanata da Israele e sebbene molti avessero continuato a conservare le forme della religione, la potenza e la presenza di Dio erano venute meno. TT2 43 1 Nel tempo in cui la sua ira si manifesterà mediante i suoi giudizi, questi umili e devoti seguaci di Cristo si distingueranno dal resto del mondo per l'angoscia della loro anima; angoscia espressa in lamenti e lacrime, rimproveri e ammonimenti. Mentre altri cercheranno di coprire il male esistente e di scusare la grande malvagità che ovunque predomina, coloro che hanno zelo per l'onore di Dio e amore per le anime, non se ne staranno muti per ottenere il favore altrui. Le loro anime rette sono tormentate ogni giorno dalle opere empie e dalla conversazione degli ingiusti. Impossibilitati a frenare l'impetuoso torrente della perversità, sono pervasi dall'angoscia e dall'agitazione. Essi piangono davanti a Dio vedendo come la religione è screditata perfino nelle case di coloro che avevano ricevuto una grande luce. Gemono e si affliggono perché nella chiesa sono penetrati la superbia, l'avarizia, l'egoismo e l'inganno. Lo Spirito di Dio che esorta a rimproverare viene calpestato mentre i servi di Satana trionfano. Dio così viene disonorato e la sua legge privata della sua efficacia. TT2 43 2 Le persone che non si sentono oppresse dal proprio declino spirituale, né deplorano gli altrui peccati, rimarranno prive del sigillo divino. Il Signore ordina ai suoi messaggeri, agli uomini che hanno in mano la spada per uccidere: "Passate per la città, dietro a lui, e colpite; il vostro occhio non risparmi alcuno, e siate senza pietà; uccidete, sterminate vecchi, giovani, vergini, bambini e donne, ma non vi avvicinate ad alcuno che porti il segno; e cominciate dal mio santuario! Ed essi cominciarono da quegli anziani che stavano davanti alla casa". Ezechiele 9:5, 6. TT2 43 3 Notiamo qui che la chiesa, il santuario del Signore, è la prima a subire i colpi della collera di Dio. Gli uomini del passato, coloro ai quali Dio aveva elargito una grande luce e che erano stati nominati guardiani degli interessi spirituali del popolo, avevano tradito il loro mandato e assunto una posizione secondo la quale non si debbono aspettare i miracoli e le notevoli manifestazioni della potenza divina come nei giorni antichi. I tempi sono cambiati. Queste parole rafforzano la loro incredulità e dicono: "Il Signore non farà né bene, né male. Egli è troppo misericordioso per punire il suo popolo". "Pace e sicurtà!", è il grido di uomini che mai più leveranno la loro voce a guisa di tromba per mostrare al popolo di Dio le sue trasgressioni e alla casa di Giacobbe i suoi peccati. Questi cani muti, che non abbaiano, sono quelli che subiranno la giusta vendetta di un Dio offeso. Uomini, donne, giovani e bambini, tutti periranno insieme. I peccati peggiori TT2 43 4 Le abominazioni a causa delle quali i fedeli sospiravano e gemevano erano tutto ciò che una vista limitata poteva discernere; ma i peccati di gran lunga peggiori, quelli che provocano la gelosia di un Dio puro e santo, non erano rivelati. Il grande Investigatore dei cuori conosce ogni peccato commesso in segreto dagli operatori di iniquità. Queste persone si sentono al sicuro nei loro inganni a motivo della lunga sopportazione divina, affermano che il Signore non vede e agiscono come se Egli avesse abbandonato la terra. Egli, però, smaschererà la loro ipocrisia e paleserà al cospetto degli altri quei peccati che essi hanno celato con tanta cura. TT2 44 1 Nessuna superiorità di ceto, di dignità o di sapienza mondana; nessuna posizione di una carica sacra potranno risparmiare gli uomini dal sacrificare i princìpi quando si lasciano andare all'impulso dei loro cuori ingannevoli. Coloro che sono stati ritenuti giusti e degni si dimostrano (invece) dei capi ribelli, esempi di indifferenza e di abuso della clemenza di Dio. Egli non tollererà più a lungo la loro condotta peccaminosa e nella sua collera li tratterà senza misericordia. TT2 44 2 È con riluttanza che il Signore ritira la sua presenza da quelli che sono stati benedetti con grandi luci e che hanno gustato la potenza della Parola nello svolgimento del loro ministero. Una volta essi erano i suoi fedeli servitori, favoriti dalla sua presenza e dalla sua guida; ma si sono allontanati da lui e hanno indotto altri nell'errore. Sono perciò incorsi nello sfavore divino. Su chi viene impresso il sigillo TT2 44 3 Il giorno della vendetta di Dio è vicino. Il sigillo divino sarà apposto soltanto sulla fronte di quelli che sospirano e piangono a motivo delle abominazioni che si commettono nel paese. Chi, per simpatia, si unisce al mondo, mangia e beve con gli ubriaconi, sarà sicuramente distrutto con gli operatori di iniquità. "Gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro supplicazioni; ma la faccia del Signore è contro quelli che fanno il male". 1 Pietro 3:12. TT2 44 4 La nostra condotta determinerà se riceveremo il suggello dell'Iddio vivente oppure se saremo sterminati dalle armi distruttive. Già alcune gocce dell'ira divina sono cadute sulla terra, ma quando le sette ultime piaghe saranno versate tutte pure nel calice della sua indignazione, sarà troppo tardi per pentirsi e per trovare rifugio. Nessun sangue espiatorio cancellerà più le macchie del peccato. TT2 44 5 "In quel tempo sorgerà Micael, il gran capo, il difensore dei figliuoli del tuo popolo; e sarà un tempo di angoscia, quale non se n'ebbe mai da quando esistono nazioni fino a quell'epoca, e in quel tempo il tuo popolo sarà salvato: tutti quelli cioè che saran trovati scritti nel libro". Daniele 12:1. Quando questo tempo di angoscia verrà, ogni caso è ormai deciso: non c'è più tempo di grazia, non c'è più misericordia per gli impenitenti. Il sigillo dell'Iddio vivente è sul suo popolo. Questo piccolo rimanente, incapace di potersi difendere nel conflitto mortale contro le potenze della terra, alleate con le schiere del dragone, trova in Dio la sua difesa. La suprema autorità terrena ha approvato il decreto che impone l'adorazione della bestia e l'accettazione del suo marchio pena la persecuzione e la morte. Possa Iddio aiutare il suo popolo ora perché che cosa potrà esso fare allora, in un conflitto così tremendo, senza la sua assistenza? TT2 45 1 Il coraggio, la forza, la fede, una fiducia implicita nella potenza salvifica di Dio non vengono in un attimo: queste grazie celesti si acquisiscono attraverso un'esperienza di anni. I figli di Dio sigilleranno il loro destino grazie a una vita di santi sforzi e di ferma adesione a ciò che è retto. Assaliti da innumerevoli tentazioni sapevano che per non essere sopraffatti dovevano resistere tenacemente. Sapevano di avere da compiere una grande opera e di poter essere chiamati, in qualsiasi momento, a deporre l'armatura. Se fossero giunti al termine della loro vita senza avere ultimato il loro compito, ciò avrebbe significato una perdita eterna. Essi avevano accettato la luce celeste come l'avevano accettata i primi discepoli dalle labbra di Gesù. Quando quei primi cristiani erano esiliati sui monti o nei deserti; quando venivano gettati in carcere a morirvi di fame, di freddo o in seguito alle torture; quando il martirio sembrava l'unica via per sottrarsi alla distretta, essi si rallegravano di essere stati stimati degni di soffrire per Cristo che era stato crocifisso per loro. Il loro degno esempio sarà di conforto e d'incoraggiamento al popolo di Dio che dovrà affrontare un tempo di angoscia senza precedenti. TT2 45 2 Non tutti quelli che si dichiarano osservatori del Sabato saranno sigillati. Fra coloro che insegnano la verità agli altri, ve ne sono molti che non riceveranno sulla loro fronte il sigillo di Dio. Essi avevano la luce della verità, conoscevano la volontà del Signore, capivano ogni punto della nostra fede, ma non avevano le opere corrispondenti. Per la loro dimestichezza con la profezia e coi tesori della saggezza divina, avrebbero dovuto esercitare la loro fede e guidare la loro casa perché, mediante una famiglia bene ordinata potessero presentare l'influsso della verità sul cuore umano. TT2 45 3 Con la loro mancanza di devozione e di pietà e col loro mancato raggiungimento di un elevato livello religioso, essi contribuiscono a che le altre anime si sentano soddisfatte della loro situazione. Gli uomini di limitato discernimento non sono capaci di rendersi conto che attenendosi al modello di queste persone che tanto spesso hanno loro dischiuso i tesori della Parola di Dio, mettono in serio pericolo le proprie anime. Gesù è l'unico vero modello. Ognuno deve ora investigare la Bibbia da sé, in ginocchio, davanti a Dio, col cuore umile e docile di un fanciullo se vuole sapere che cosa il Signore si aspetta da lui. Per quanto alto possa essere stato un ministro nel favore di Dio, se neglige di attenersi alla luce datagli dal Padre celeste, se rifiuta di imparare come un piccolo fanciullo finirà nelle tenebre e negli inganni satanici e trascinerà altri sullo stesso cammino. TT2 45 4 Nessuno di noi riceverà mai il suggello di Dio finché ci saranno delle macchie nel carattere. Sta a noi rimediare ai difetti del nostro carattere e purificare il tempio dell'anima da ogni contaminazione. Allora scenderà su noi la pioggia dell'ultima stagione come sui discepoli, alla Pentecoste, scese quella della prima stagione. TT2 45 5 Troppo facilmente siamo soddisfatti delle nostre attuazioni. Ci sentiamo ricchi e non sappiamo invece di essere "infelici fra tutti, miserabili, poveri, ciechi e nudi". Apocalisse 3:17. E' giunto il momento di prestare ascolto all'ammonimento del Testimone verace: "Io ti consiglio di comprare da me dell'oro affinato col fuoco, affinché tu arricchisca; e delle vesti bianche affincé tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungertene gli occhi, affinché tu vegga". Apocalisse 3:18. Necessità di una fede vivente TT2 46 1 In questa vita dobbiamo affrontare ardue prove e compiere non lievi sacrifici, però il premio è la pace in Cristo. C'è stata così poca abnegazione, così scarsa sofferenza per amore di Cristo, che la croce sembra quasi del tutto dimenticata. Dobbiamo essere partecipi con Cristo delle sue sofferenze se vogliamo sedere con lui sul suo trono. TT2 46 2 Fintantoché saremo indulgenti con noi stessi e ci sgomenteremo per la rinuncia a noi stessi, la nostra fede non potrà mai diventare salda e non potremo conoscere né la pace di Gesù, né la gioia che deriva da una consapevole vittoria. I più eccelsi della moltitudine dei redenti che stanno in piedi davanti al trono di Dio e dell'Agnello, vestiti di bianco, sanno che cosa vuol dire lottare per vincere poiché sono passati attraverso la grande tribolazione. Quelli che hanno ceduto dinanzi alle circostanze piuttosto che impegnarsi in tale conflitto, non sapranno in che modo resistere nel giorno in cui ogni anima sarà nell'angoscia, quando anche se Noè, Giobbe e Daniele fossero nel paese, essi non potrebbero liberare né figlia perché ognuno dovrà liberare la propria anima con la sua personale giustizia. TT2 46 3 Nessuno dica che il suo è un caso senza speranza e che non è possibile vivere una vita cristiana. Per ogni anima è stato ampiamente provveduto mediante la morte di Cristo. Egli è il nostro soccorso sempre pronto al momento opportuno. Invocatelo con fede, perché Egli ha promesso di ascoltare le vostre suppliche e di esaudirle. TT2 46 4 Oh, sì, una fede viva, attiva! Ne abbiamo bisogno e dobbiamo possederla, altrimenti verremo meno e cadremo nel giorno della prova. L'oscurità che allora calerà sul nostro sentiero non ci deve abbattere o spingerci alla disperazione. Essa è il velo dietro il quale si cela la gloria di Dio, quando Egli viene a elargire copiose benedizioni. Dovremmo sapere questo dalla nostra esperienza del passato. In quel giorno, quando Dio avrà una contesa col suo popolo, questa esperienza sarà una fonte di grande conforto e di speranza. TT2 46 5 È ora che dobbiamo conservarci puri dal mondo con i nostri figli; è ora che dobbiamo lavare le vesti del nostro carattere e imbiancarle col sangue dell'Agnello; è ora che dobbiamo vincere in noi l'orgoglio, la collera, la pigrizia spirituale; è ora che dobbiamo svegliarci e compiere decisi sforzi per avere un carattere equilibrato. "Oggi, se udite la mia voce, non indurite i vostri cuori". Ebrei 3:7, 8, 15. Noi ci troviamo in una posizione difficile mentre aspettiamo l'apparizione del nostro Signore. Il mondo giace nelle tenebre. "Ma voi, fratelli -- dice Paolo -- non siete nelle tenebre, sicché quel giorno abbia a cogliervi a guisa di ladro". 1 Tessalonicesi 5:4. Lo scopo divino è sempre quello di trarre la luce dalle tenebre, la gioia dal dolore e il riposo dalla fatica, per l'anima che aspetta con intenso desiderio. TT2 47 1 Fratelli, che cosa fate per la grande opera della preparazione? Coloro che si uniscono col mondo ricevono l'impronta mondana e si preparano a ricevere il marchio della bestia. Quelli che, invece, diffidando di se stessi, si umiliano dinanzi a Dio e purificano le loro anime con l'ubbidienza alla verità, sono trasformati all'immagine del cielo e si preparano ad avere sulle loro fronti il sigillo divino. Quando il decreto sarà emanato e il segno verrà impresso, il loro carattere rimarrà puro e immacolato per l'eternità. TT2 47 2 È ora il tempo di prepararsi. Il suggello di Dio non sarà mai posto sulla fronte di un uomo o di una donna impuri. Non verrà mai impresso sulla fronte di uomini o donne ambiziosi, amanti del mondo. Mai sarà messo sulla fronte di uomini o donne dalla lingua falsa o dal cuore ingannevole. Tutti quelli che riceveranno il sigillo debbono essere senza macchia nel cospetto di Dio, candidati per il cielo. Fratelli e sorelle, andate avanti! Io posso scrivere solo brevemente su questo soggetto, in questo momento, limitandomi a richiamare la vostra attenzione sulla necessità della preparazione. Esaminate voi stessi le Scritture per capire la grande solennità dell'ora presente. TT2 47 3 Neppure la stessa vita dovrebbe essere acquistata a prezzo della falsità. Con una parola o con un semplice cenno del capo, i martiri avrebbero potuto rinnegare la verità e salvare la loro vita. Accettando di gettare un pizzico di incenso sull'altare dell'idolo si sarebbero salvati dalla tortura, dal patibolo o dalla croce. Ma rifiutarono di essere falsi nelle parole e nelle azioni, pur sapendo che così facendo avrebbero ottenuto la grazia della vita. La prigionia, il supplizio e la morte con una coscienza netta erano da loro preferiti alla liberazione ottenuta mediante l'inganno, la falsità e l'apostasia. Con la fedeltà a Cristo e con la fede in lui, essi ottennero vesti senza macchia e corone tempestate di pietre preziose. La loro vita era nobile ed elevata agli occhi di Dio perché erano rimasti fedeli alla verità in mezzo alle più gravi circostanze. -- Testimonies for the Church 4:336 (1879). ------------------------Capitolo 11: Un appello TT2 48 1 Che cosa posso dirvi, fratelli miei, perché vi destiate dalla vostra carnale sicurezza? Mi sono stati mostrati i vostri pericoli. Nella chiesa vi sono credenti e increduli. Cristo rappresenta queste due categorie nella sua parabola della vite e dei tralci. Egli così esorta i suoi seguaci: "Dimorate in me e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppur voi, se non dimorate in me. Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla". Giovanni 15:4, 5. TT2 48 2 C'è grande differenza fra presunta unione con Cristo e intimo rapporto con lui, mediante la fede. La professione della verità introduce gli uomini nella chiesa, ma ciò non dimostra che essi abbiano una connessione vitale con la Vite vivente. E' stata data una regola per distinguere il vero discepolo da chi dice di seguire Cristo, ma non ha fede in lui. La prima categoria produce frutto, mentre la seconda è sterile. La prima viene spesso rimondata dal falcetto divino affinché dia più frutto; la seconda, al pari dei rami secchi, viene staccata dalla vite vivente. TT2 48 3 Desidero sinceramente che i nostri fratelli e le nostre sorelle siano dei testimoni viventi, e che la chiesa si conservi pura dall'elemento miscredente. Possiamo concepire una più stretta relazione con Cristo di quella indicata dall'espressione: "Io sono la Vite, voi siete i tralci"? Le fibre del tralcio sono quasi identiche a quelle della vite. La vita, l'energia e la fertilità passano dalla vite ai tralci. La radice manda il suo nutrimento al tralcio. Tale è il rapporto del vero credente con Cristo. TT2 48 4 Questa relazione spirituale può stabilirsi solo attraverso l'esercizio di una fede personale. Questa fede, da parte nostra, deve esprimere una preferenza suprema, una fiducia perfetta, un'intera consacrazione. La nostra volontà deve arrendersi completamente al volere divino; i nostri sentimenti, le nostre aspirazioni, i nostri interessi, il nostro onore debbono identificarsi con la prosperità del regno di Cristo e con l'onore della sua causa. Dobbiamo ricevere ininterrottamente la sua grazia e manifestargli la nostra gratitudine. TT2 48 5 Quando questa intimità di rapporti e di comunione è stabilita, i nostri peccati vengono deposti su Cristo e la sua giustizia ci viene imputata. Egli si è fatto peccato per noi affinché noi fossimo fatti giustizia in lui. Noi abbiamo accesso a Dio per mezzo di lui e siamo accettati nel suo Diletto. Chiunque, con le parole o con i fatti offenda un credente, ferisce Gesù. Chiunque offre un bicchiere d'acqua fresca a un discepolo, per il fatto che questo è un figlio di Dio, sarà ricompensato da Cristo come se lo avesse offerto a lui. TT2 48 6 Quando Cristo stava per accomiatarsi dai suoi discepoli, diede loro l'appropriato emblema della sua relazione con i credenti. Egli aveva già parlato della loro intima unione con lui mediante la quale essi avrebbero potuto conservare la vita spirituale quando sarebbe stata loro tolta la sua presenza visibile. Per meglio imprimere tale idea nella loro mente, Egli ricorse alla vite come simbolo più adatto ed efficace. TT2 49 1 Gli ebrei avevano sempre considerato la vite come la pianta più nobile, tipo di tutto quello che era forte, eccellente e fertile. "La vite -- sembrava dire il Signore -- che voi apprezzate tanto è un simbolo: Io sono la realtà. Io sono la vera vite. Voi, come nazione, stimate la vite; come peccatori dovreste stimare me al disopra di tutte le cose terrene. Il tralcio non può vivere separato dalla vite; neanche voi potete vivere se non dimorate in me". Scegliere per la famiglia un ambiente adatto TT2 49 2 Pochi si rendono conto dell'importanza di evitare, fin dove è possibile, ogni compagnia ostile alla vita religiosa. Nella scelta delle condizioni ambientali, pochi mettono al primo posto il loro benessere spirituale. TT2 49 3 I genitori, con le loro famiglie, si accalcano nelle città illudendosi di trovarvi, più facilmente che in campagna, i necessari mezzi di sussistenza. I bambini, non avendo nulla da fare quando non vanno a scuola, imparano quello che insegna loro la strada. Dai cattivi compagni prendono l'abitudine del vizio e della dissipazione. I genitori notano tutto ciò, ma ci vorrà un vero sacrificio per correggerne gli errori. D'altra parte, poi, rimangono dove si trovano e Satana finisce con l'avere sui loro figli un pieno dominio. E' meglio sacrificare le considerazioni mondane, qualunque esse siano, anziché mettere a repentaglio le anime preziose affidate alla nostra cura. Essi saranno assaliti dalle tentazioni ed è perciò necessario insegnar loro come fronteggiarle. E' vostro dovere eliminare ogni influsso, recidere qualunque vincolo che impedisca a voi e alle vostre famiglie un aperto, spontaneo e cordiale impegno con Dio. TT2 49 4 Invece della città affollata, cercate un luogo appartato dove i vostri figli potranno essere, nella misura del possibile, al riparo dalla tentazione e lì educateli, istruiteli perché possano, poi, rendersi utili. Il profeta Ezechiele così elenca le cause che determinarono il peccato e la distruzione di Sodoma: "Lei e le sue figliuole vivevano nell'orgoglio, nell'abbondanza del pane, e nell'ozio indolente; ma non sostenevano la mano dell'afflitto e del povero". Ezechiele 16:49. Tutti quelli che vogliono sfuggire alla sorte funesta di Sadoma debbono evitare la condotta che attirò i castighi divini su quella città. TT2 49 5 Fratelli miei, voi tenete in poca considerazione i più sacri diritti di Dio, perché trascurate di consacrare a lui voi e i vostri figli. Molti fra voi si adagiano su una falsa sicurezza, presi come sono da egoistici interessi e allettati dai tesori terreni. Voi non paventate nessun male e il pericolo vi sembra lontanissimo. Sarete disingannati, delusi a vostra eterna rovina, a meno che non vi leviate e non ritorniate al Signore pentiti, con profonda umiltà. TT2 49 6 La voce celeste si è rivolta a voi ripetutamente. Ubbidirete ad essa? Ascolterete l'esortazione del Testimone verace che vi invita a cercare l'oro affinato col fuoco, la veste bianca e il collirio? L'oro è la fede e l'amore; la veste bianca è la giustizia di Cristo; il collirio è quel discernimento spirituale che vi permetterà di scorgere le astuzie di Satana e di evitarle; di scoprire il peccato e di detestarlo; di vedere la verità e di ubbidire ad essa. TT2 50 1 La letargia mortale del mondo sta paralizzando i vostri sensi. Il peccato non appare più ripugnante, perché siete accecati da Satana. I giudizi di Dio saranno ben presto riversati sulla terra. "Salvati la vita!" (Genesi 19:17) è l'avvertimento degli angeli di Dio. Si odono altre voci che dicono: "Non vi agitate; non vi è nessuna ragione per un particolare allarme". Coloro che se ne stanno tranquilli in Sion gridano: "Pace e sicurezza!", mentre il cielo dichiara che la distruzione sta per abbattersi sui trasgressori. I giovani, la gente frivola, quanti amano il piacere stimano questi ammonimenti come favole oziose e se ne allontanano con una facezia. TT2 50 2 I genitori sono propensi a pensare che i loro figli siano a posto in questo campo e si sentono tranquilli. Così accadeva all'epoca della distruzione del mondo antico, quando Sodoma e Gomorra furono consumate dal fuoco. La sera che precedette la loro distruzione, le città della pianura erano ancora dedite ai piaceri. Lot era deriso per i suoi timori e per i suoi avvertimenti; ma gli schernitori perirono tra le fiamme. Quella stessa notte fu per sempre chiusa la porta della grazia ai malvagi e spensierati abitanti di Sodoma. TT2 50 3 È Dio che tiene in mano il destino delle anime. Egli non si lascerà sempre schernire, né permetterà che ci si prenda beffa di lui. I suoi giudizi sono già sulla terra. Violente e paurose tempeste lasciano dietro di sé la distruzione e la morte; il fuoco distrugge le foreste e fa strage nella popolazione delle città. Tempeste e naufragi sono in agguato per chi viaggia sul mare; incidenti e calamità di ogni sorta minacciano chi viaggia sulla terraferma. Uragani, terremoti, spada, carestie si susseguono rapidamente. Eppure i cuori degli uomini sono induriti. Essi non sembrano riconoscere la voce ammonitrice di Dio; non vogliono mettersi al riparo dalla tempesta che si va addensando, volgendosi verso l'unico rifugio sicuro. TT2 50 4 Molti che sono stati posti sulle mura di Sion per vigilare sull'approssimarsi del pericolo, si sono addormentati. Coloro che avrebbero dovuto essere attivi e vigilanti in quest'ora di pericolo, trascurano il proprio dovere e attirano su di sé il sangue delle anime. TT2 50 5 Lei non è riuscita a dare ai suoi figli le cure e l'incoraggiamento di cui essi hanno bisogno. Non li ha avvinti al suo cuore con le più tenere corde dell'amore. I suoi affari praticamente assorbono tutto il suo tempo e tutte le sue energie per cui le fanno trascurare i doveri verso la famiglia. Si è così abituata a questo modo di vivere che le parrebbe un grande sacrificio rinunciarvi. Ma se lo facesse, la cosa contribuirebbe al suo interesse spirituale e alla felicità e moralità dei suoi figli. Sarebbe bene che lei mettesse via le sue perplessità e cercasse un posto appartato, in campagna, dove non ci sono influssi tanto forti da poter corrompere la vita morale dei giovani. TT2 50 6 In campagna lei non sarà libera da fastidi e da preoccupazioni, però eviterà contrattempi e chiuderà la porta all'ondata di tentazioni che minaccia far perdere i suoi figli. Essi hanno bisogno di occupazioni e di cambiamenti. La monotonia del loro focolare li rende inquieti, agitati. Essi, del resto, hanno preso l'abitudine di unirsi ai ragazzi oziosi della città, conseguendo la cosiddetta educazione della strada. -- Testimonies for the Church 4:135, 136 (1876). ------------------------Capitolo 12: L'unità cristiana TT2 51 1 "Ora, fratelli, io vi esorto per il nome del nostro Signore Gesù Cristo ad avere tutti un medesimo parlare, e a non avere divisioni fra voi, ma a stare perfettamente uniti in una medesima mente e in un medesimo sentire". 1 Corinzi 1:10. TT2 51 2 L'unione è forza, mentre la divisione è debolezza. Quando coloro che credono nella verità presente sono uniti, esercitano un'efficace ascendente. Satana lo comprende benissimo e mai più di ora egli è stato deciso a rendere inefficiente la verità divina suscitando amarezze e dissensi in seno al popolo del Signore. TT2 51 3 Il mondo è contro di noi; le chiese popolari sono contro di noi, e ben presto anche le leggi del paese saranno contro di noi. Per i figli di Dio, la necessità di essere uniti non è stata mai così imperiosa come oggi. Dio ci ha affidato le speciali verità per questo tempo, perché noi le comunichiamo al mondo. L'ultimo messaggio della misericordia viene divulgato ora, e noi abbiamo a che fare con uomini e donne che vanno verso il giudizio. Come dovremmo perciò essere attenti in ogni nostra parola, in ogni nostra azione per attenerci fedelmente al nostro Modello affinché il nostro esempio possa condurre gli uomini a Cristo! Con quale cura dovremmo sforzarci di presentare la verità agli altri perché ne vedano la semplicità, la bellezza e siano indotti ad accettarla! Se i nostri caratteri testimoniano del suo potere santificante, saremo una costante luce per gli altri, delle lettere viventi conosciute e lette da tutti gli uomini. Noi non possiamo permetterci di dar modo a Satana di provocare la disunione, la discordia, la contesa. TT2 51 4 Che l'unione e l'amore regnassero fra i discepoli fu il tema dell'ultima preghiera del nostro Signore per loro, poco prima della sua crocifissione. Pur avendo dinanzi a sé la visione dell'agonia sulla croce, la sua sollecitudine non fu per la propria persona, ma per coloro che Egli lasciava perché portassero avanti la sua opera sulla terra. Li aspettavano le più ardue prove, ma Gesù vide che il loro maggior pericolo sarebbe derivato da uno spirito di rancore e di disunione. Perciò Egli pregò: TT2 51 5 "Santificali nella verità: la tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo. E per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati in verità. Io non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato". Giovanni 17:17-21. TT2 52 1 Questa preghiera di Gesù abbraccia tutti i suoi seguaci sino alla fine dei tempi. Il nostro Salvatore previde le prove e i pericoli del suo popolo; Egli non ignora i dissensi e le divisioni che sconvolgono e indeboliscono la sua chiesa. Ci considera con più vivo interesse e con più tenera compassione di quanto possa fare un genitore terreno nei confronti di un figlio recalcitrante e tormentato. Egli ci raccomanda di imparare da lui e fa appello alla nostra fiducia, invitandoci ad aprirgli il nostro animo per ricevere il suo amore. Egli si è impegnato a essere il nostro aiuto. Salda guida spirituale TT2 52 2 Quando Cristo ascese al cielo, affidò la sua opera terrena ai suoi servitori: "E' lui che ha dato gli uni come apostoli; gli altri come profeti; gli altri come evangelisti; gli altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero, per l'edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siamo arrivati all'unità della fede e della piena conoscenza del Figliuolo di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo". Efesini 4:11-13. TT2 52 3 Inviando i suoi ministri, il nostro Salvatore diede dei doni agli uomini, perché per mezzo di essi Egli comunica al mondo le parole di vita eterna. Questo è il mezzo ordinato da Dio per il perfezionamento dei santi nella conoscenza e nella vera santità. L'attività dei servitori di Cristo non consiste semplicemente nel predicare la verità; essi debbono vigilare per le anime come dovendo renderne conto a Dio. Essi debbono riprendere, rimproverare, esortare con ogni pazienza e dottrina. TT2 52 4 Tutti quelli che sono stati beneficati dall'opera del servitore di Dio dovrebbero, secondo le proprie capacità, unirsi a lui nel lavoro per la salvezza delle anime. Questa è l'opera di tutti i veri credenti, ministri di culto e membri. Essi dovrebbero avere sempre davanti agli occhi la mèta sublime e cercare personalmente di occupare la propria posizione nella chiesa, collaborando con ordine, armonia e amore. TT2 52 5 Nella religione di Cristo non c'è nulla di egoistico e gretto. I suoi princìpi sono per così dire diffusivi e aggressivi. Essa è raffigurata da Cristo come luce che risplende, come sale che conserva, come lievito che trasforma. Con zelo, serietà e dedizione, i servitori di Dio cercheranno di diffondere vicino e lontano la conoscenza della verità; ma non trascureranno di adoperarsi per il rafforzamento e per l'unità della chiesa. Veglieranno con cura perché non sia data occasione alle divergenze e alle divisioni di penetrare in essa. TT2 52 6 Di recente sono sorti in mezzo a noi uomini che si dicono servi di Cristo, ma la cui attività si oppone all'unità stabilita dal nostro Signore in seno alla chiesa. Essi hanno piani e metodi di lavoro originali. Desiderano introdurre nella comunità dei cambiamenti per soddisfare le loro idee di progresso e si immaginano che così saranno assicurati grandi risultati. Essi hanno bisogno di essere allievi piuttosto che maestri alla scuola di Cristo. Sono sempre irrequieti, mossi dall'ambizione di compiere qualche grande impresa, di fare qualcosa che rechi onore a loro stessi. Debbono imparare la lezione più importante: umiltà e fede in Gesù. Taluni sorvegliano i loro colleghi di lavoro e si affannano per additarne gli errori, mentre dovrebbero cercare piuttosto di preparare la propria anima per il gran conflitto che sta dinanzi a loro. Il Salvatore li esorta: "Imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore e voi troverete riposo alle anime vostre". Matteo 11:29. TT2 53 1 Insegnanti della verità, missionari, ufficiali di chiesa possono compiere un buon lavoro per il Maestro solo se purificheranno le anime loro ubbidendo alla verità. Ogni cristiano vivente sarà un operaio disinteressato di Dio. II Signore ci ha dato la conoscenza della sua volontà affinché diffondiamo la la luce agli altri. Se Cristo dimora in noi, noi non potremo fare a meno di lavorare per lui. E' impossibile conservare il favore di Dio, godere della benedizione dell'amore del Salvatore e rimanere indifferenti davanti al pericolo di coloro che periscono nei loro peccati. "In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto". Giovanni 15:8. Paolo raccomanda l'unità e l'amore TT2 53 2 Paolo esorta gli Efesini a serbare l'unità e l'amore: "Io adunque, il carcerato nel Signore, vi esorto a condurvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito col vincolo della pace. V'è un corpo unico ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad un'unica speranza, quella della vostra vocazione. V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti e in tutti". Efesini 4:1-6. TT2 53 3 L'apostolo invita i fratelli a manifestare nella loro vita la potenza della verità che egli aveva loro presentata. Con mansuetudine e dolcezza, con spirito di sopportazione e amore, essi dovevano dare l'esempio del carattere di Cristo e delle benedizioni della sua salvezza. C'è un corpo, uno Spirito, un Signore, una fede. Come membri del corpo di Cristo, tutti i credenti debbono essere animati dal medesimo spirito e dalla stessa speranza. Le divisioni nella chiesa disonorano la religione di Cristo di fronte al mondo e danno ai nemici della verità l'occasione di giustificare il loro modo di agire. Le istruzioni di Paolo non furono scritte soltanto per la chiesa dei suoi giorni: Dio intendeva che esse fossero tramandate fino a noi. Che cosa facciamo per conservare l'unità col vincolo della pace? TT2 53 4 Quando lo Spirito Santo fu riversato sulla chiesa primitiva, i fratelli si amavano reciprocamente: "Prendevano il loro cibo insieme, con letizia e semplicità di cuore, lodando Iddio e avendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che erano sulla via della salvazione". Atti 2:46, 47. Quei primi cristiani erano poco numerosi, senza ricchezze né onori, eppure esercitavano un potente influsso. Emanava da loro la luce per il mondo. Erano motivo di terrore per i malfattori, ovunque il loro carattere e le loro dottrine venivano conosciuti. Per questa ragione erano odiati dai malvagi e perseguitati fino alla morte. La regola divina non è cambiata TT2 54 1 L'attuale norma di santità è la stessa dei giorni apostolici. Le promesse e i requisiti di Dio nulla hanno perduto della loro forza. Ma qual è lo stato del popolo che si dice di Dio, se lo si paragona con la chiesa primitiva? Dove sono lo Spirito e la potenza di Dio che allora accompagnavano la predicazione del Vangelo? Ahimè! "come mai si è oscurato l'oro, si è alterato l'oro più puro?" Lamentazioni 4:1. TT2 54 2 Il Signore ha piantato la sua chiesa come una vigna in un campo fecondo. Con la più tenera sollecitudine Egli l'ha coltivata e curata perché desse frutti di rettitudine. Ecco quello che Egli dice: "Che più si sarebbe potuto fare alla mia vigna di quello che io ho fatto per essa?" Questa vigna piantata dal Signore si è chinata verso il suolo e ha intrecciato i suoi viticci intorno ai sostegni umani. I suoi tralci si sono estesi in lungo e in largo, ed essa dà i frutti di una vigna degenere. Il padrone del vigneto esclama: "Perché mentre io mi aspettavo che facesse dell'uva essa ha fatto delle lambrusche?" Isaia 5:4. TT2 54 3 Il Signore ha elargito grandi benedizioni alla sua chiesa. Giustizia esige che essa contraccambi abbondantemente questi doni. Essendo aumentati i tesori di verità affidati alla sua custodia, sono anche aumentati i suoi obblighi. Ma invece di sfruttare questi doni e procedere verso la perfezione, essa si è allontanata da quanto aveva conseguito nella sua prima esperienza. Il mutamento nella sua condizione spirituale è giunto gradualmente e in maniera quasi impercettibile. Da quando essa cominciò a ricercare la lode e l'amicizia del mondo, la sua fede diminuì, il suo zelo si illanguidì e la sua fervida devozione cedette il posto a un formalismo morto. Ogni suo passo verso il mondo altro non è che un allontanamento da Dio. Essendo stati coltivati l'orgoglio e l'ambizione del mondo, lo spirito di Cristo se n'è andato, e la rivalità, il dissenso, la lotta sono penetrati nella chiesa per stordirla e indebolirla. TT2 54 4 Paolo così scrive ai suoi fratelli di Corinto: "V'è fra voi gelosia e contesa, non siete voi carnali, e non camminate voi secondo l'uomo?" 1 Corinzi 3:3. E' impossibile alle menti turbate dall'invidia e dalla controversia capire le profonde verità spirituali della Parola divina: "L'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché gli sono pazzia; e non le può conoscere, perché le si giudicano spiritualmente". 1 Corinzi 2:14. Non possiamo capire o apprezzare giustamente la rivelazione divina senza l'assistenza di quello Spirito attraverso il quale la Parola fu data. TT2 54 5 Coloro che sono incaricati di sorvegliare gli interessi spirituali della chiesa dovrebbero fare in modo di presentare un giusto esempio, e non offrire nessun pretesto all'invidia, alla gelosia, al sospetto, manifestando sempre lo stesso spirito di amore, di rispetto e di cortesia che desiderano incoraggiare nei loro fratelli. Si dovrebbero seguire diligentemente le istruzioni date nella Parola di Dio. Sia frenata ogni espressione di animosità o di scortesia, sia rimossa ogni radice di amarezza. Quando sorge qualche difficoltà tra fratelli, ci si attenga strettamente alla regola del Salvatore. Si dovrebbe fare di tutto per la riconciliazione. Qualora, però, le due parti in causa dovessero persistere caparbiamente nel voler rimanere in disaccordo, allora esse dovrebbero essere censurate finché non giungano a un accordo fra loro. Tempo per un esame di coscienza TT2 55 1 Se nella chiesa sorgono delle prove, ogni membro esamini il proprio cuore per accertarsi che la causa della difficoltà non stia in lui. Per orgoglio spirituale, desiderio di comando, ambizione di onori e cariche, mancanza di autocontrollo, indulgenza verso qualche passione, pregiudizi, instabilità di carattere, scarso discernimento, la chiesa può venire a trovarsi in difficoltà e perdere la sua pace. TT2 55 2 Spesso i problemi sono provocati da chi si abbandona al pettegolezzo e con le sue insinuazioni o allusioni avvelena le menti e divide perfino gli amici più intimi. Questi provocatori di discordie sono assecondati nella loro opera malefica da gente che tende le orecchie e dice, con malvagità nel cuore: "Racconta... e noi lo racconteremo". Tale peccato non dovrebbe essere tollerato fra i seguaci di Cristo. Nessun genitore cristiano dovrebbe permettere che nell'ambito della famiglia si sopporti il pettegolezzo o le osservazioni che possano denigrare i membri di chiesa. TT2 55 3 I cristiani dovrebbero considerare come un preciso dovere religioso la repressione dello spirito di invidia e di rivalità. Dovrebbero rallegrarsi della superiore reputazione o prosperità dei loro fratelli anche se il proprio carattere o le proprie lodevoli azioni rimangono nell'ombra. Furono l'orgoglio e l'ambizione accarezzati nel cuore da Satana che determinarono l'allontanamento di questi dal cielo. Questi mali sono profondamente radicati nella nostra natura decaduta e se non vengono eliminati, finiranno con l'oscurare ogni buona e utile qualità, come pure col provocare i frutti funesti dell'invidia e della contesa. TT2 55 4 Noi dovremmo ricercare la vera bontà, anziché la grandezza. Coloro che hanno la mente di Cristo avranno una modesta opinione di sé; si adopereranno per la purezza e per la prosperità della chiesa, pronti a sacrificare i propri interessi e i propri desideri piuttosto che provocare dissensi tra i fratelli. TT2 55 5 Satana cerca senza posa di fomentare nel popolo di Dio la diffidenza, l'errore e la malizia. Noi spesso saremo tentati di credere che i nostri diritti sono calpestati, mentre in realtà non c'è nessuna base per siffatti sentimenti. Quanti amano se stessi più di Cristo e della sua causa, cercheranno di mettere al primo posto i propri vantaggi personali e ricorreranno a qualsiasi espediente per mantenerveli. Quando poi stimano di essere stati offesi dai loro fratelli, alcuni non esitano a ricorrere alla legge anziché seguire la regola stabilita dal Salvatore. Processi tra fratelli TT2 55 6 Perfino molti che sembrano essere cristiani coscienziosi, sono trattenuti dall'orgoglio e dalla stima di sé dal compiere privatamente dei passi verso coloro che essi stimano essere in errore, per definire ogni questione nello spirito di Cristo e pregare insieme. Discussioni, litigi e procedimenti giudiziari tra fratelli costituiscono un vero danno per la causa della verità. Coloro che seguono tale via espongono la chiesa allo scherno dei suoi avversari e fanno trionfare le potenze delle tenebre. Essi crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuolo di Dio e lo espongono all'infamia. Ignorando l'autorità della chiesa, mostrano disprezzo per Dio che ha conferito a essa la sua autorità. TT2 56 1 Paolo scrive ai Galati: "Si facessero pur anche evirare quelli che vi mettono sottosopra! Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un'occasione alla carne, ma per mezzo dell'amore servite gli uni agli altri; poiché tutta la legge è adempiuta in questa unica parola: Ama il tuo prossimo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate gli uni gli altri, guardate di non essere consumati gli uni dagli altri. Or io dico: Camminate per lo Spirito e non adempiete i desideri della carne". Galati 5:12-16. TT2 56 2 Falsi dottori avevano introdotto presso i Galati dottrine opposte all'Evangelo di Cristo. Paolo cercò di smascherare e correggere quegli errori. Egli desiderava ardentemente che i falsi maestri fossero allontanati dalla chiesa, però l'influsso da essi esercitato aveva contagiato tanti credenti per cui sembrava imprudente procedere contro di loro. Si rischiava di provocare una controversia e una scissione che sarebbero risultate deleterie per gli interessi spirituali della chiesa. Perciò egli cercò di inculcare nei fratelli la necessità di aiutarsi a vicenda con amore. TT2 56 3 Dichiarò che tutti i requisiti della legge relativi al nostro dovere verso il prossimo si adempiono nell'amore scambievole. Li avvertì che se coltivavano l'odio e le contese, dividendosi in partiti, mordendosi e divorandosi a vicenda, come dei bruti, avrebbero attirato su di sè l'infelicità presente e la rovina futura. C'era una sola via da seguire per evitare questi guai tremendi e consisteva, come l'apostolo Paolo raccomandò loro, nel "camminare nello Spirito". Essi dovevano cercare con perseverante preghiera la guida dello Spirito che li avrebbe condotti all'amore e all'unità. Quando Satana assume il controllo TT2 56 4 Una casa divisa interiormente non può durare. Quando i cristiani sono in disaccordo, Satana ne approfitta per assumere il controllo della situazione. Quante volte egli è riuscito a distruggere la pace e l'armonia delle chiese! Quante aspre dispute, quanta amarezza, quanto odio hanno avuto origine da una cosa di poco conto! Quali speranze sono state distrutte e quante famiglie sono state divise dalla discordia e dalla contesa! TT2 56 5 Paolo scongiurava i suoi fratelli di essere cauti, per evitare che nel tentativo di correggere gli altrui sbagli non finissero col commettere essi stessi peccati altrettanto grandi. Li avvertì che l'odio, l'antagonismo, l'ira, gli alterchi, le sedizioni, le eresie e l'invidia sono opere della carne, allo stesso modo come lo sono la lascivia, l'adulterio, l'ubriachezza, l'omicidio, e che perciò chiuderanno la porta del cielo a quanti se ne rendono colpevoli. TT2 56 6 Cristo dichiara: "Chiunque avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono, meglio sarebbe per lui che gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in mare". Marco 9:42. Chiunque con deliberato inganno o col cattivo esempio travia un discepolo di Cristo, si rende colpevole di un grande peccato. Chiunque lo facesse oggetto di maldicenza o di ridicolo, insulta Gesù. Il nostro Salvatore prende nota di ogni torto fatto ai suoi seguaci. TT2 57 1 Anticamente, come venivano puniti coloro che trattavano con leggerezza ciò che Dio aveva scelto come consacrato a lui? Beltsatsar e i suoi mille grandi profanarono i vasi d'oro di Jéhovah e lodarono gli idoli di Babilonia. Dio, da loro così sfidato, fu testimone della scena profana, e nel bel mezzo del sacrilego banchetto una mano esangue tracciò sulla parete della sala alcune parole misteriose. Atterriti, il re e i cortigiani ascoltarono la dura sentenza pronunciata dal servitore dell'Altissimo. TT2 57 2 Quanti si dilettano a pronunciare maldicenza e calunnia contro i servitori di Cristo rammentino che Dio è testimone delle loro azioni. Le loro accuse non profanano dei vasi inanimati, ma il carattere di quelli che sono stati riscattati dal sangue di Cristo. La mano che tracciò lo scritto sui muri del palazzo di Beltsatsar prende scrupolosamente nota di ogni atto di ingiustizia o di oppressione perpetrato contro il popolo di Dio. TT2 57 3 La storia sacra presenta esempi straordinari circa la cura gelosa del Signore per i più deboli dei suoi figli. Durante il soggiorno d'Israele nel deserto, gli affaticati e i deboli che rimanevano indietro rispetto al grosso del popolo vennero assaliti e uccisi dai crudeli Amalechiti. In seguito, Israele combatté con loro e li sconfisse. "L'Eterno disse a Mosè: 'Scrivi questo fatto in un libro, perché se ne conservi il ricordo, e fai sapere a Giosuè che io cancellerò interamente di sotto al cielo la memoria di Amalek'". Esodo 17:14. Tale incarico fu nuovamente ripetuto da Mosè poco prima di morire affinché non fosse dimenticato dai posteri: "Ricordati di ciò che ti fece Amalek durante il viaggio, quando usciste dall'Egitto; com'egli ti attaccò per via, piombando per di dietro su tutti i deboli che ti seguivano, quand'eri già stanco e sfinito, e come non ebbe alcun timore di Dio... Cancellerai la memoria di Amalek di sotto al cielo: non te ne scordare!" Deuteronomio 25:17-19. TT2 57 4 Se Dio punì in questa maniera la crudeltà di una nazione pagana, come deve Egli considerare chi, pur dichiarandosi suo popolo, farà guerra ai propri fratelli operai, stanchi, esausti nella sua causa? Satana ha una forte presa su quelli che si sottomettono al suo controllo. Furono i sommi sacerdoti e gli anziani -- gli istruttori religiosi della popolazione -- a istigare la moltitudine sanguinaria dalla sala del giudizio al Calvario. Vi sono oggi, fra coloro che si professano seguaci di Cristo, dei cuori ispirati dal medesimo spirito di quelli che a gran voce chiedevano la crocifissione del Salvatore. Chi fa il male ricordi che per tutti i suoi atti c'è un testimone, un Dio santo che odia il peccato. Egli farà venire in giudizio tutte le opere, anche le più segrete. TT2 57 5 "Ora noi che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione. Poiché anche Cristo non compiacque a se stesso". Romani 15:1-3. Come Cristo ha avuto pietà di noi e ci ha soccorsi nelle nostre debolezze e nel nostro stato di peccato, così noi dovremo avere compassione degli altri e aiutarli. Molti sono assillati dal dubbio, colpiti da infermità, deboli nella fede e incapaci di afferrare l'invisibile; ma un amico che possono vedere, che viene a loro al posto di Cristo, può rappresentare un anello che unisce la loro fragile fede a Dio. Questa è un'opera benedetta. Che l'orgoglio e l'egoismo non ci impediscano di fare il bene che possiamo fare se vogliamo agire nel nome di Cristo, sorretti da uno spirito di amore e di tenerezza. Rialzare quelli che sono caduti TT2 58 1 "Fratelli, quand'anche uno sia stato colto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sii tentato. Portate i pesi gli uni degli altri e così adempiete la legge di Cristo". Galati 6:1, 2. Qui ci viene nuovamente presentato il nostro dovere. Come può chi si proclama seguace di Cristo considerare con tanta leggerezza questi precetti ispirati? TT2 58 2 Non molto tempo fa ricevetti una lettera che descriveva le circostanze in cui un fratello aveva dato prova di indiscrezione. Sebbene l'episodio fosse avvenuto alcuni anni prima e si trattasse di una cosa non molto importante e perciò niente affatto degna di essere riesaminata, chi scriveva affermava che quanto era successo le aveva fatto perdere per sempre la fiducia in quel fratello. Se l'analisi della vita di quella sorella non rivelasse nessun errore maggiore sarebbe davvero una cosa meravigliosa, perché la natura umana è molto debole. Io sono stata e tuttora sono in contatto con fratelli e sorelle da me considerati come tali, nonostante si siano resi colpevoli di gravi peccati e che ancora oggi non riescono a vedere i propri atti peccaminosi come li vede Iddio. Eppure il Signore sopporta queste persone. E allora perché non dovrei farlo anch'io? Egli farà in modo che il suo Spirito impressioni talmente i loro cuori da far loro vedere il peccato come appariva a Paolo: estremamente peccaminoso. TT2 58 3 Noi conosciamo pochissimo il nostro cuore e abbiamo una inadeguata consapevolezza del nostro personale bisogno della clemenza divina. Questa è la ragione per cui ci occupiamo così poco della tenera compassione di Gesù nei nostri confronti, compassione che noi, a nostra volta, dovremmo avere gli uni per gli altri. Dovremmo ricordare che i nostri fratelli sono deboli mortali erranti, come noi. Supponendo che un fratello per mancanza di vigilanza sia stato sopraffatto dalla tentazione e, contrariamente al suo comportamento generale, abbia commesso qualche errore: come ci comporteremo con lui? Dalla Bibbia apprendiamo che uomini chiamati da Dio a compiere un'opera grande e buona commisero peccati gravi. Il Signore, certo, non mancò di rimproverarli, però non li respinse. Quando essi si pentivano, Egli li perdonava misericordiosamente, manifestava loro la sua presenza e continuava a operare per mezzo di loro. TT2 58 4 I poveri, fragili mortali considerino quanto grande è il loro bisogno di pietà e di pazienza da parte di Dio e dei loro fratelli. Si astengano dal giudicare e dal condannare gli altri. Dovremmo prestare ascolto all'insegnamento dell'apostolo: "Voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, affinché tu pure non sii tentato". Galati 6:1. Noi possiamo cadere in tentazione e avere bisogno, a nostra volta, di tutta la sopportazione che siamo invitati a esercitare verso il colpevole. "Col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati, e con la misura onde misurate sarà misurato a voi". Matteo 7:2. TT2 59 1 L'apostolo aggiunge un rimprovero per chi è indipendente e confida in se stesso: "Se qualcuno si stima essere qualcosa, pur non essendo nulla, egli inganna se stesso... Ciascuno porterà il suo proprio carico". Galati 6:3-5. Chi si stima superiore ai suoi fratelli quanto a giudizio ed esperienza, e disdegna il loro consiglio e la loro esortazione, dimostra di trovarsi in un pericoloso errore. Il cuore è fraudolento. Egli dovrebbe esaminare il proprio carattere e la propria vita in base alla norma biblica. La Parola di Dio getta sul sentiero della vita una luce infallibile. Nonostante i numerosi influssi che si levano per stornare il pensiero e distrarlo, quelli che onestamente cercano Dio per ricevere sapienza, saranno guidati sulla retta via. Alla fine, ogni uomo o rimarrà in piedi o cadrà, non secondo l'opinione di chi lo sostiene o si oppone a lui, non in base al criterio di un qualsiasi essere umano, ma secondo il suo effettivo carattere visto da Dio. La chiesa può avvertire, consigliare, ammonire, però non può costringere nessuno a scegliere un giusto modo di agire. Chiunque persista nella noncuranza verso la Parola di Dio dovrà portare il proprio peso, rendere conto di se stesso al Signore e subire le conseguenze della sua condotta. TT2 59 2 Il Signore nella sua Parola ci ha fornito precisi e inequivocabili insegnamenti, seguendo i quali potremo preservare l'unione e l'armonia nella chiesa. Fratelli e sorelle, prestate voi ascolto a questi ordini ispirati? Siete voi lettori della Bibbia e facitori della Parola? Vi date voi da fare per eseguire la preghiera di Gesù perché i suoi seguaci siano uno? "L'Iddio della pazienza e della consolazione vi dia d'aver fra voi un medesimo sentimento secondo Cristo Gesù, affinché d'un solo animo e di una stessa bocca glorifichiate Iddio". Romani 15:5, 6. "Procacciate la perfezione, siate consolati, abbiate un medesimo sentimento, vivete in pace: e l'Iddio dell'amore e della pace sarà con voi". 2 Corinzi 13:11. TT2 59 3 L'edificio divino -- "Voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio". 1 Corinzi 3:9. Questa immagine rappresenta il carattere umano, che deve essere elaborato, punto per punto. Ogni giorno Dio lavora intorno alla sua costruzione, un colpo dopo l'altro, per perfezionarne la struttura affinché essa diventi un tempio santo per lui. L'uomo, però, deve collaborare con Dio. Ogni operaio deve diventare esattamente quello che Dio vuole che esso sia, edificando la propria vita con azioni pure e nobili, perché alla fine il suo carattere possa essere una struttura simmetrica, un vero tempio onorato da Dio e dall'uomo. Non ci deve essere, nella struttura, nessuna incrinatura, perché essa è del Signore. Ogni pietra deve essere collocata perfettamente per poter sostenere la pressione esercitata su di essa. Una pietra mal collocata potrebbe danneggiare l'intero edificio. A voi e a ogni altro operaio, Dio dice: "Badate come costruite, onde il vostro edificio possa resistere alla prova dell'uragano e della tempesta, perché fondato sulla Rocca eterna. Collocate la pietra sul fondamento sicuro, affinché possiate essere pronti per il giorno della prova, quando tutti saranno visti proprio come realmente sono". TT2 60 1 Dio mi presenta questo avvertimento come qualcosa di particolarmente necessario per il vostro bene. Egli vi ama di un immenso amore; ama i vostri fratelli nella fede e agisce nei loro confronti nel medesimo intento col quale si adopera verso di noi. La sua chiesa sulla terra deve assumere dimensioni divine davanti al mondo, come un tempio edificato con pietre viventi, ciascuna delle quali rifletta la luce. Essa deve essere la luce del mondo come una città posta sopra una collina, che non può rimanere nascosta. E' costruita con pietre strettamente congiunte fra loro, una adattata all'altra in modo da formare un edificio stabile, solido. Non tutte le pietre hanno la stessa forma o struttura. Alcune sono grosse, altre piccole, ma ognuna ha il suo posto. Il valore di ogni pietra è determinato dalla luce che essa riflette. Questo è il piano divino. Dio desidera che tutti gli operai occupino i posti loro assegnati nell'opera per questo tempo. TT2 60 2 Noi viviamo in mezzo ai pericoli degli ultimi giorni e dobbiamo coltivare saggiamente ogni nostra facoltà intellettuale e fisica, perché esse sono tutte necessarie per fare della chiesa un edificio che rappresenti la sapienza del grande Architetto. I talenti fornitici da Dio sono doni suoi e debbono essere usati nel loro giusto rapporto reciproco per poter costituire un insieme perfetto. Dio dà i talenti, le energie della mente; l'uomo forma il carattere. -- Testimonies for the Church 8:173, 174 (1904). ------------------------Capitolo 13: Cristo nostra giustizia TT2 61 1 "Se noi confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità". 1 Giovanni 1:9. TT2 61 2 Dio chiede che noi confessiamo i nostri peccati e umiliamo i nostri cuori dinanzi a lui; ma nello stesso tempo noi dovremmo confidare in lui come in un Padre pieno di tenerezza che non abbandona chi ripone in lui la sua fiducia. TT2 61 3 Molti di noi camminano per visione e non per fede. Noi crediamo alle cose che si vedono, ma non apprezziamo le preziose promesse che ci sono fatte nella Parola di Dio. La più grande offesa che si possa fare a Dio è di dubitare della sua Parola e di chiederci se Egli ci dice il vero o se ci inganna. TT2 61 4 Dio non ci abbandona a causa dei nostri peccati. Noi possiamo commettere degli errori e rattristare il suo Spirito; ma quando ci pentiamo e andiamo a lui con l'animo contrito, Egli non ci scaccerà. Ci sono degli ostacoli da rimuovere. Sono stati coltivati sentimenti erronei e si sono manifestati orgoglio, presunzione, impazienza e mormorii. Tutto ciò ci separa da Dio. I peccati vanno confessati e deve compiersi nel cuore una radicale opera della grazia. Quelli che si sentono deboli e scoraggiati, possono diventare forti uomini di Dio e compiere un nobile lavoro per il Maestro. Però debbono agire secondo un punto di vista molto elevato e non lasciarsi influenzare da alcun egoistico motivo. I meriti di Cristo sono la nostra unica speranza TT2 61 5 Dobbiamo imparare alla scuola di Cristo. Niente altro che la sua giustizia può darci il diritto a una delle benedizioni del patto di grazia. Noi abbiamo a lungo desiderato e cercato di ottenere queste benedizioni, ma non le abbiamo ricevute perché accarezzavamo l'idea di poter fare qualcosa che ce ne rendesse degni. Non abbiamo guardato lontano da noi stessi, credendo che Gesù è un Salvatore vivente. Non dobbiamo pensare che la nostra grazia e i nostri meriti ci salveranno: la grazia di Cristo è la nostra unica speranza di salvezza. Attraverso il suo profeta il Signore promette: "Lasci l'empio la sua via, e l'uomo iniquo i suoi pensieri; e si converta all'Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio che è largo nel perdonare". Isaia 55:7. è necessario che crediamo in questa pura e semplice promessa, senza mettere il sentimento al posto della fede. Fidando pienamente in Dio, contando sui meriti di Gesù quale nostro Salvatore che perdona il peccato, riceveremo tutto l'aiuto che possiamo desiderare. TT2 62 1 Noi guardiamo a noi stessi, come se avessimo la facoltà di salvarci; ma Gesù morì per noi perché siamo impotenti a farlo. In lui risiedono la nostra speranza, la nostra giustificazione, la nostra giustizia. Non dovremmo lasciarci abbattere come se non avessimo alcun Salvatore o temere che Egli non abbia per noi dei pensieri misericordiosi. In questo stesso momento, Egli svolge la sua opera in nostro favore, invitandoci ad andare a lui nella nostra debolezza, ed essere salvati. Noi lo disonoriamo con la nostra incredulità. E' sorprendente il modo come noi trattiamo il nostro migliore Amico, la poca fiducia che riponiamo in Colui che può salvarci in pieno e che ci ha dato ogni evidenza del suo grande amore. TT2 62 2 Fratelli miei, vi aspettate che il vostro merito vi raccomanderà al favore di Dio, pensando di essere esenti dal peccato prima di confidare nel suo potere di salvezza? Se questa è la lotta che si svolge nel vostro spirito, temo che non ne ricaverete nessuna forza e che finirete con lo scoraggiarvi. TT2 62 3 Nel deserto, quando il Signore permise che dei serpenti velenosi mordessero gli israeliti ribelli, Mosè ricevette l'ordine di rizzare un serpente di rame e di inviare tutti i feriti a guardarlo per vivere. Molti, però, non ravvisarono nessun soccorso in questo rimedio stabilito dal cielo. I morti e i moribondi giacevano tutt'intorno. Sapevano che senza l'aiuto divino la loro sorte era segnata, eppure continuavano a lamentarsi delle loro piaghe, delle loro sofferenze, della loro morte sicura, fino a che ogni loro vigore svaniva e i loro occhi si facevano vitrei, mentre avrebbero potuto ottenere una pronta guarigione. TT2 62 4 "Come Mosè innalzò il serpente nel deserto così bisogna che il Figliuolo dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:14, 15. Se siete consapevoli dei vostri peccati, non dedicate tutte le vostre energie a deplorarli, ma guardate e vivete. Gesù è il nostro unico Salvatore, e sebbene milioni di persone che hanno bisogno di essere guarite rigettino la grazia da lui offerta, nessuno di quelli che si affidano ai suoi meriti sarà perduto. Mentre ci rendiamo conto della nostra condizione di impotenza senza Cristo, non dobbiamo abbatterci, ma dobbiamo fare affidamento su un Salvatore crocifisso e risorto. O povera anima ammalata di peccato, scoraggiata, guarda e vivi! Gesù ha dato la sua parola: Egli salverà tutti coloro che vanno a lui. TT2 62 5 Vieni a Gesù e ricevi riposo e pace. Puoi avere la benedizione anche adesso. Satana insinua che sei impotente e che da solo non puoi procurarti la benedizione. E' vero, sei senza forza, ma mostragli Gesù e digli: "Io ho un Salvatore risorto; confido in lui ed Egli non permetterà che io resti confuso. Io trionfo nel suo nome. Egli è la mia giustizia e la mia corona di gioia". A questo punto nessuno creda che il suo caso sia senza speranza: non è così. Potete rendervi conto di essere colpevoli e vinti; ma è proprio per questo che avete bisogno di un Salvatore. Se avete dei peccati da confessare, non perdete tempo. Questo è il momento. "Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto per rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità". 1 Giovanni 1:9. Chi ha fame e sete di giustizia sarà saziato: lo ha promesso Gesù. Quale prezioso Salvatore! Le sue braccia sono aperte per accoglierci e il suo cuore pieno di amore ci aspetta per benedirci. TT2 63 1 Taluni sembrano pensare che debbono essere messi alla prova per dimostrare al Signore di essersi rinnovati, prima di poter chiedere la sua benedizione. Queste care anime possono chiederla ora, in questo momento. Esse debbono ricevere la sua grazia, lo Spirito di Cristo per essere assistite nelle loro infermità. Senza di questo, non possono giungere ad avere un carattere cristiano. A Gesù piace che noi ci accostiamo a lui, così come siamo, colpevoli, bisognosi, impotenti. TT2 63 2 Il pentimento, come pure il perdono, è il dono di Dio per mezzo di Cristo. E' mediante l'influsso dello Spirito Santo che noi siamo convinti di peccato e sentiamo il bisogno di perdono. Solo le anime contrite sono perdonate; tuttavia è la grazia divina che rende il cuore pentito. Dio conosce tutte le nostre debolezze e infermità e ci aiuterà. TT2 63 3 Alcuni che si presentano a Dio col pentimento e la confessione, e che perfino credono che i loro peccati sono perdonati, non reclamano come invece dovrebbero le promesse di Dio. Essi non si rendono conto che Gesù è un Salvatore sempre presente, né sono pronti ad affidargli la cura della loro anima, contando su lui perché sia perfezionata l'opera della grazia che ha avuto inizio nei loro cuori. Mentre credono di affidarsi a Dio c'è molta dipendenza da se stessi. Ci sono anime coscienziose che confidano parzialmente in Dio e parzialmente in se stesse. Esse non guardano a Dio per essere protette dalla sua potenza, ma dipendono dalla vigilanza contro la tentazione e dall'adempimento di certi doveri per essere accettate da lui. In questo tipo di fede non ci sono vittorie. Queste persone si affaticano senza scopo. Le loro anime si trovano in una costante schiavitù e non hanno riposo alcuno finché il loro fardello non venga deposto ai piedi di Gesù. TT2 63 4 Urge una costante vigilanza, una devozione seria, amorevole; ma tutto ciò avviene in modo naturale quando l'anima è custodita dalla potenza divina, mediante la fede. Nulla possiamo fare, assolutamente nulla per raccomandarci al favore divino. Non dobbiamo affatto confidare in noi stessi, né nelle nostre buone opere; ma quando andiamo a Cristo, quali esseri erranti e colpevoli, possiamo trovare riposo nel suo amore. Dio accoglierà chiunque si rivolga a lui, fidando interamente nei meriti di un Salvatore crocifisso. L'amore sgorga dal cuore. Forse non è un sentimento estatico, ma una fiducia serena e duratura. Ogni peso appare leggero, perché agevole è il giogo che Cristo impone. Il dovere diventa una delizia e il sacrificio un piacere. Il sentiero che prima pareva avvolto dalle tenebre diventa luminoso grazie ai raggi che procedono dal Sole di giustizia. Questo significa camminare nella luce, come Cristo è nella luce. ------------------------Capitolo 14: Crescita cristiana TT2 64 1 Mi è stato mostrato che coloro che conoscono la verità, eppure permettono che le loro energie siano assorbite da interessi mondani, sono infedeli. Essi non fanno risplendere, con le buone opere, la luce della verità sugli altri. Quasi tutte le loro capacità sono tese a far di loro degli uomini del mondo, perspicaci ed esperti. Dimenticano che i loro talenti sono stati dati da Dio perché siano usati per l'avanzamento della sua causa. Se fossero fedeli al loro dovere, il risultato sarebbe una grande conquista di anime per il Maestro; ma molti sono perduti per effetto della loro negligenza. TT2 64 2 Dio invita chi conosce la sua volontà a mettere in pratica la sua Parola. La debolezza, il cuore diviso, l'indecisione provocano gli assalti di Satana, e quelli che permettono a tali aspetti del carattere di svilupparsi, saranno sopraffatti dalle ondate di tentazione che si solleveranno. Chiunque professi il nome di Cristo deve crescere fino alla statura perfetta del Salvatore capo vivente del cristiano. TT2 64 3 Noi tutti abbiamo bisogno di una guida lungo i meandri della vita, come il navigatore ha bisogno di un pilota per la zona sabbiosa o per i fiumi disseminati di scogli. Dove trovare tale guida? Cari fratelli, vi indichiamo la Bibbia. Ispirata da Dio, scritta da santi uomini, essa indica con grande chiarezza e precisione i doveri dei vecchi e dei giovani. Essa eleva la mente, intenerisce il cuore, infonde contentezza e santa letizia nello spirito. La Bibbia presenta un perfetto modello di carattere: è una guida infallibile in tutte le circostanze, fino al termine del viaggio della vita. Prendetela come vostra consigliera, come regola della vostra vita quotidiana. TT2 64 4 Bisognerebbe profittare diligentemente di ogni mezzo di grazia affinché l'amore di Dio abbondi sempre di più nell'anima, per essere "sinceri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ripieni di frutti di giustizia". Filippesi 1:10, 11. La vostra vita cristiana deve assumere delle forme vigorose e gagliarde. Voi potete pervenire all'alto livello che vi viene indicato nelle Scritture, ed è necessario che lo raggiungiate se volete essere figli di Dio. Non potete rimanere immobili: o avanzate o retrocedete. Dovete possedere una conoscenza spirituale per essere così "resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità dell'amore di Cristo, affinché giungiate ad essere ripieni di tutta la pienezza di Dio". Efesini 3:18, 19. TT2 64 5 Molti che posseggono un'intelligente conoscenza della verità e sono capaci di difenderla con argomenti, non fanno nulla per l'edificazione del Regno di Cristo. Noi li incontriamo di quando in quando; ma essi non recano nessuna fresca testimonianza di esperienza personale nella vita cristiana; non riferiscono nessuna nuova vittoria conseguita nella santa guerra. Si avverte, la vecchia meccanica abitudine; si odono le medesime espressioni nella preghiera e nell'esortazione. Le loro preghiere non recano alcuna nuova impronta; non esprimono una maggiore intelligenza nelle cose divine, né una fede ardente. Tali persone non sono, nel giardino di Dio, piante viventi che fanno sorgere freschi virgulti e nuovo fogliame; manca in esse la soave fragranza di una vita santa. Non sono cristiani che crescono. Hanno opinioni e piani limitati e non manifestano nessuna espansione spirituale, nessuna apprezzabile crescita dei tesori della conoscenza cristiana. Le loro energie non sono state incanalate in questa direzione; essi non hanno imparato a considerare gli uomini e le cose come li considera Dio, e in molti casi una simpatia non santificata ha danneggiato delle anime e ostacolato non poco la causa di Dio. Il ristagno spirituale che ne deriva è terribile. Molti vivono una vita cristiana formale, asseriscono che i loro peccati sono stati perdonati, mentre al pari dei peccatori sono privi di una reale conoscenza di Cristo. Nessun limite al progresso TT2 65 1 Fratelli, vi accontentate di una crescita cristiana limitata, o volete progredire nella vita divina? Dove c'è salute spirituale c'è crescita. Il figliuolo di Dio cresce fino alla statura perfetta di uomo o donna in Cristo. Non esiste nessun limite al suo perfezionamento. Quando l'amore di Dio costituisce un principio vitale nell'anima, non ci sono vedute grette e limitate: vi sono amore e fedeltà nelle esortazioni e nei rimproveri; vi è un lavorio serio e una disposizione a portare pesi e ad accollarsi responsabilità. TT2 65 2 Alcuni non sono disposti a svolgere un'opera che richieda spirito di sacrificio. Mostrano una vera e propria impazienza quando vengono sollecitati ad assumersi qualche responsabilità. "Che bisogno c'è -- rispondono -- di un incremento di conoscenza e di esperienza?" Questo spiega tutto. Essi pensano di essere ricchi, di essersi arricchiti e di non avere bisogno di nulla, mentre il cielo li definisce poveri, miserabili, ciechi e nudi. A costoro il Testimone verace dice: "Io ti consiglio di comperare da me dell'oro affinato col fuoco affinché tu arricchisca; delle vesti bianche affinché tu ti vesta e non apparisca la vergogna della tua nudità e del collirio per ungertene gli occhi affinché tu veda". Apocalisse 3:17, 18. E' proprio il vostro compiacimento per voi stessi ad attestare come vi occorra ogni cosa. Voi siete spiritualmente infermi e avete bisogno di Gesù come vostro medico. TT2 65 3 Nella Scrittura migliaia di preziose gemme di verità rimangono nascoste per chi cerca superficialmente. La miniera della verità non si esaurisce mai. Quanto più esaminate le Scritture con cuore umile, tanto maggiore sarà il vostro interesse, tale da indurvi a esclamare con Paolo: "O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e incomprensibili le sue vie!" Romani 11:33. TT2 65 4 Ogni giorno dovreste imparare qualcosa di nuovo dalla Sacra Scrittura. Investigatela come se si trattasse di un tesoro nascosto, perché essa contiene le parole di vita eterna. Pregate per avere sapienza e intendimento per comprendere questi santi scritti. Così facendo, voi scoprirete nuove glorie nella divina Parola; sentirete di avere ricevuto nuova, preziosa luce su argomenti connessi con la verità, e le Scritture, nella vostra considerazione, acquisteranno continuamente nuovo valore. "Il gran giorno dell'Eterno è vicino; è vicino, e viene in gran fretta". Sofonia 1:14. Gesù afferma: "Ecco, io vengo tosto". Noi dovremmo tenere sempre in mente queste parole e agire come se davvero credessimo che la venuta del Signore è vicina e che siamo pellegrini e stranieri sulla terra. Le energie vitali della chiesa di Dio debbono essere messe in azione per il grande scopo del rinnovamento personale. Ogni membro dev'essere un attivo agente di Dio. "Per mezzo di lui e gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito. Voi dunque non siete più né forestieri, né avventizi; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio, essendo stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero ben collegato insieme si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. E in lui voi pure entrate a far parte dell'edificio che ha da servire di dimora a Dio per lo Spirito". Efesini 2:18-22. Questa è un'opera particolare che deve essere portata avanti con piena armonia, con unità di spirito e col vincolo della pace. Nessun posto dovrebbe rimanere per le critiche, i dubbi, l'incredulità. Rompere con l'attaccamento alle cose terrene TT2 66 1 Fratelli, il vostro dovere, la vostra felicità, la vostra utilità futura e la vostra salvezza finale, vi invitano ad allontanare i vostri affetti da tutto ciò che è terreno e corruttibile. Esiste una simpatia non santificata che appartiene a un sentimentalismo malato, e che è terrena, sensuale. Per alcuni di voi non sarà facile poterla dominare e mutare così il corso della propria vita, dal momento che non vi siete messi in comunione con la Potenza d'Israele e vi trovate infiacchiti in tutte le vostre energie. Ora siete vivamente esortati a essere diligenti nell'uso di ogni mezzo di grazia per essere trasformati nel carattere e crescere fino alla completa statura di uomini e donne in Cristo Gesù. TT2 66 2 Abbiamo grandi vittorie da riportare ma perderemo il cielo se saremo vinti. Il cuore carnale deve essere crocifisso, perché esso ha la tendenza alla corruzione morale, il cui termine è la morte. Null'altro, se non gli influssi vitali dell'Evangelo, può soccorrere l'anima. Pregate perché le potenti energie dello Spirito Santo con tutta la loro forza animatrice, rigeneratrice e trasformatrice, possano scendere come una corrente elettrica nell'anima paralizzata, facendo vibrare ogni nervo per una nuova vita, trasportando l'intero essere umano dal suo stato mortale, terreno e sensuale a una buona condizione di salute spirituale. Diventerete così partecipi della natura divina, essendo sfuggiti dalla corruzione esistente nel mondo tramite la concupiscenza, e nelle anime vostre si rispecchierà l'immagine di Colui grazie alle cui lividure siete stati guariti. TT2 67 1 Gesù dice: "Voi siete miei amici se fate le cose che io vi comando". Giovanni 15:14. Questa è la condizione imposta; questo è il banco di prova del carattere umano. I sentimenti sono spesso ingannevoli, le emozioni non costituiscono una sicura tutela, perché variabili e soggette a circostanze esterne. Molti rimangono delusi prestando fede a impressioni sensazionali. La pietra di paragone è: "Che cosa fate per Cristo? Quali sacrifici compiete? Quali vittorie conseguite?" Uno spirito di egoismo vinto, una tentazione di trascurare il dovere respinta, una passione soggiogata e un'ubbidienza lieta e spontanea alla volontà di Cristo, sono evidenza maggiore che siete figli di Dio di quanto non lo siano una pietà spasmodica e una religione frutto di emotività. -- Testimonies for the Church 4:188 (1876). ------------------------Capitolo 15: Tempi di prova per le anime umane TT2 68 1 Ci sovrastano tempi che metteranno alla prova le anime umane; coloro che sono deboli nella fede non reggeranno al cimento di quei giorni di pericolo. Occorre studiare con cura le grandi verità della rivelazione, perché tutti avremo bisogno di una conoscenza intelligente della Parola di Dio. Attraverso lo studio della Bibbia e una quotidiana comunione con Gesù, otterremo una chiara e ben definita visione della nostra personale responsabilità, e la forza per resistere nel giorno della prova e della tentazione. Chi ha unito la sua vita a Cristo mediante legami nascosti sarà protetto, per la sua salvezza, dalla potenza di Dio mediante la fede. TT2 68 2 Si dovrebbe meditare di più sulle realtà di Dio e meno sulle cose temporali. Chi ama il mondo, se vuole indirizzare il proprio spirito in questa direzione, può rendersi familiare con la Parola di Dio come lo è ora con le cose del mondo. "Investigate le Scritture -- disse Gesù -- perché pensate avere per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me". Giovanni 5:39. Al cristiano si richiede di essere un diligente studioso delle Scritture e di rileggere più e più volte le verità della Bibbia. Una volontaria ignoranza di quest'argomento mette a repentaglio la vita e il carattere del cristiano. Essa ottenebra l'intelligenza e guasta le più nobili energie. Proprio questo reca confusione nella nostra vita. Occorre che il nostro popolo comprenda gli oracoli divini; bisogna che abbia una nozione sistematica dei princìpi della verità rivelata, il che lo renderà idoneo per quel che sta per sopraggiungere sulla terra e gli impedirà di essere trasportato qua e là da ogni vento di dottrina. TT2 68 3 Grandi mutamenti avverranno presto nel mondo e ognuno avrà bisogno d'una conoscenza personale delle cose di Dio. E' opera di Satana scoraggiare il popolo di Dio e scuoterne la fede. Egli cerca con ogni mezzo di insinuare dubbi e obiezioni circa la posizione, la fede, i progetti degli uomini sui quali Dio ha deposto il fardello di un'opera speciale e che la compiono con slancio. Benché frustrato ripetutamente, egli rinnova i suoi attacchi, e agisce tramite coloro che si dicono umili e timorati di Dio e che in apparenza si interessano della verità presente e credono in essa. I difensori della verità si aspettano una feroce e spietata opposizione da parte dei loro aperti nemici, ma questo è molto meno pericoloso dei dubbi espressi da quelli che si sentono liberi di contestare e di trovare da ridire su ciò che i servitori di Dio compiono. Costoro possono parere uomini umili, ma ingannano se stessi e gli altri. Nel loro cuore covano l'invidia e il sospetto. Essi sconvolgono la fede delle persone in coloro nei quali dovrebbero avere fiducia, in quelli che Dio ha scelto per compiere la sua opera. Quando vengono rimproverati per il loro modo di agire, si ritengono maltrattati. Mentre proclamano di svolgere l'opera divina, in realtà stanno aiutando il nemico. TT2 69 1 "Nulla è più necessario dei risultati pratici della comunione con Dio. Dovremmo dimostrare con la nostra vita quotidiana che abbiamo pace e riposo con Dio. La sua pace nel cuore si noterà all'esterno attraverso l'espressione del volto. Essa darà alla voce un potere persuasivo. La comunione con Dio conferirà al carattere elevazione morale, e altrettanto avverrà per il nostro comportamento pratico. Gli uomini capiranno, come avvenne per i primi discepoli, che noi siamo stati con Gesù. Ciò darà all'attività del predicatore una potenza maggiore di quella che deriva dall'effetto della sua predicazione. Egli non deve permettere di venir privato di tale potenza. La comunione con Dio attraverso la preghiera e lo studio della sua Parola non deve essere trascurata, perché proprio in questo consiste il segreto della sua forza. Nessuna attività per la chiesa dovrebbe essere anteposta a ciò". -- Testimonies for the Church 6:47 (1900). ------------------------Capitolo 16: Guardarsi dall'insegnamento erroneo TT2 70 1 Quando Satana in cielo divenne scontento, non espose a Dio e a Cristo le sue lagnanze: si rivolse agli angeli, i quali lo stimavano perfetto, affermando che Dio gli aveva fatto un torto preferendo Cristo a lui. Il risultato di questa falsa dichiarazione fu che, per effetto della loro simpatia per lui, un terzo degli angeli persero la loro innocenza, la loro elevata posizione, la loro felice dimora. Satana sta istigando gli uomini a proseguire sulla terra la stessa opera di gelosia e di sospetto che egli cominciò in cielo... TT2 70 2 Dio non ha trascurato il suo popolo per scegliere un uomo qui e uno là come unici degni cui affidare la sua verità. Egli non dà a un singolo una nuova luce contraria alla fede stabilita. In ogni riforma si sono levati uomini con questa pretesa. Paolo, però, già ai suoi tempi avvertì la chiesa: "Di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé". Atti 20:30. Il danno maggiore al popolo di Dio è provocato da coloro che escono da esso e che dicono delle cose perverse. Per colpa loro si parla male della verità. TT2 70 3 Nessuno confidi in se stesso, come se Dio gli avesse dato una luce speciale, al disopra dei suoi fratelli. Cristo viene rappresentato dimorante in mezzo al suo popolo. I credenti sono raffigurati come essendo "edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare, sulla quale l'edificio intero, ben collegato insieme, si va innalzando per essere un tempio santo nel Signore. Ed in lui voi pure entrate a far parte dell'edificio, che ha da servire da dimora a Dio per lo Spirito". Efesini 2:20-22. TT2 70 4 Dice Paolo: "Io dunque, il carcerato nel Signore, vi esorto a condurvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito col vincolo della pace. V'è un corpo unico, ed un unico Spirito, come pure siete stati chiamati ad una unica speranza, quella della vostra vocazione. V'è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un Dio unico e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti e in tutti". Efesini 4:1-6. TT2 70 5 Ciò che il fratello D... chiama luce è apparentemente innocuo: non sembra che alcuno possa subirne danno. Ma, fratelli, è lo stratagemma di Satana; è il suo cuneo di penetrazione. Questo è stato ripetutamente dimostrato. Uno accetta qualche nuova idea originale che non sembra in contrasto con la verità. Ne parla, vi si sofferma fino a che essa finisce con apparirgli rivestita di bellezza e d'importanza, perché Satana ha il potere di darle questa falsa apparenza. In ultimo, essa diventa un argomento di supremo interesse, intorno al quale si accentra ogni altra cosa, e così la verità viene sradicata dal cuore. TT2 71 1 Non appena queste idee stravaganti sono sorte nella mente del fratello D..., egli ha cominciato a perdere la fede e a mettere in dubbio l'opera dello Spirito manifestatosi per tanti anni in mezzo a noi. Egli non è un uomo che, se crede di avere ricevuto una luce speciale, ne faccia parte agli altri. Pertanto, non è prudente accordargli una considerazione che lo porti a sconvolgere le menti altrui. Significherebbe spalancare una porta attraverso la quale Satana farà penetrare molti errori per distogliere la mente dall'importanza della verità presente. Fratelli, in qualità di ambasciatrice di Cristo, vi avverto perché vi guardiate da queste posizioni settarie, la cui tendenza è di allontanare il pensiero dalla verità. L'errore non è mai innocuo. Non santifica mai, ma sempre reca confusione e dissenso. E' sempre pericoloso. Il nemico ha un gran potere sulle menti che non sono interamente fortificate dalla preghiera e fondate sulla verità biblica. TT2 71 2 Vi sono mille tentazioni dissimulate, pronte per chi possiede la luce della verità. L'unica sicurezza per ciascuno di noi, chiunque egli sia, consiste nel non accogliere nessuna nuova dottrina, nessuna nuova interpretazione della Sacra Scrittura, senza prima esporla a fratelli di esperienza. Presentatela loro con spirito umile, disposto a lasciarsi guidare, e con fervida preghiera. Se essi non vi scorgono luce alcuna, sottomettetevi al loro giudizio, poiché "nel gran numero dei consiglieri sta la salvezza". Proverbi 11:14. L'opera astuta di Satana TT2 71 3 Satana è constantemente all'opera, ma pochi hanno qualche idea della sua attività e della sua scaltrezza. Il popolo di Dio dev'essere preparato per opporsi all'astuto nemico. Satana teme tale resistenza perché conosce meglio di noi i limiti del suo potere e sa di potere essere agevolmente vinto se gli resistiamo e lo affrontiamo. Per mezzo della potenza divina il santo più debole è un più che degno avversario per lui e per tutti i suoi angeli: messo alla prova, dimostrerà una forza superiore. Perciò il passo di Satana è silenzioso, furtivi sono i suoi movimenti, mimetizzate sono le sue batterie. Egli non si arrischia a mostrarsi apertamente per non svegliare le dormenti facoltà del cristiano sì che questi si rivolga a Dio in preghiera. TT2 71 4 Il nemico si sta preparando per la sua ultima guerra contro la chiesa. Si è così ben celato alla vista che molti stentano a credere nella sua esistenza e molto meno riescono a convincersi della sua sorprendente attività e della sua potenza. Essi sembrano aver quasi del tutto dimenticato il suo passato, e quando egli fa un nuovo movimento in avanti, non lo riconoscono come loro nemico -- il serpente antico -- ma lo considerano un amico che sta compiendo una buona opera. Vantandosi della loro indipendenza, essi, sotto il suo influsso specioso e seducente, cederanno ai peggiori impulsi del cuore umano, pur credendo che Dio li stia guidando. Se i loro occhi potessero aprirsi per distinguere chi è il loro duce, si accorgerebbero che non stanno servendo Dio ma il nemico di ogni giustizia. Si renderebbero conto che la loro vantata indipendenza è uno dei più pesanti ceppi che Satana possa ribadire nelle menti instabili. TT2 71 5 L'uomo è prigioniero di Satana ed è naturalmente incline a seguire i suggerimenti e a fare quello che egli comanda. Non ha in sé nessuna forza per opporre un'efficace resistenza al male. Solo quando Cristo dimora in lui, attraverso una fede vivente, influenzando i suoi desideri e fortificandolo col vigore che viene dall'alto, l'uomo può affrontare un così spaventoso nemico. Ogni altro mezzo di difesa è del tutto vano. E' solo per mezzo di Cristo che viene limitata la potenza di Satana. Questa è una importante verità che tutti dovrebbero capire. Satana è affaccendato in ogni istante: va avanti e indietro; passeggia su e giù sulla terra, cercando chi egli possa divorare. Ma la fervida preghiera della fede confonderà i suoi più intensi sforzi. Prendete, dunque, fratelli "lo scudo della fede, mediante il quale potete spegnere tutti i dardi infocati del maligno". Efesini 6:16. TT2 72 1 I peggiori nemici che possiamo avere sono quelli che tentano di render vano l'influsso delle sentinelle sulle mura di Sion. Satana agisce per mezzo dei suoi rappresentanti, impegnandosi a fondo. Lavora secondo un piano ben preciso e i suoi agenti operano di concerto. Una linea di incredulità si estende ovunque coinvolgendo la chiesa di Dio. Il suo influsso viene esercitato per indebolire la fiducia nell'opera dello Spirito di Dio. Questo elemento è presente e agisce in silenzio. State in guardia per non essere trovati nell'atto di aiutare il nemico di Dio e dell'uomo mediante falsi rapporti, critiche malevoli e una decisa opposizione. TT2 72 2 Con mezzi ingannevoli e vie invisibili, Satana lavora per rafforzare la sua autorità e per porre ostacoli sul cammino del popolo di Dio, affinché le anime non siano liberate dal suo potere, né riunite sotto il vessillo di Cristo. Con le sue insidie, egli cerca di sottrarre anime al Salvatore, e coloro che non sono fondati nella verità saranno certamente presi nei suoi lacci. Quelli poi che egli non riesce a indurre nel peccato, saranno da lui perseguitati come Cristo lo fu dagli ebrei. TT2 72 3 Lo scopo di Satana è quello di disonorare Dio, e per portare a compimento questo suo disegno, agisce per mezzo di ogni elemento non santificato. Gli uomini da lui resi suoi strumenti per l'attuazione di tale opera sono accecati e non si rendono conto di quello che fanno, fino a che non si trovano così profondamente coinvolti nella colpa da ritenere che sia inutile cercare di riprendersi; rischiano tutto e proseguono nella loro condotta piena di trasgressione sino all'amara conclusione. TT2 72 4 Satana spera di coinvolgere il popolo di Dio, il rimanente, nella rovina generale che sta per abbattersi sulla terra. Con l'avvicinarsi della venuta di Cristo, egli sarà ancor più deciso e risoluto nei suoi tentativi di sopraffarlo. Si leveranno uomini e donne che affermeranno di avere una nuova luce o qualche nuova rivelazione, tendente a scuotere la fede nelle antiche pietre miliari. Le loro dottrine non reggeranno alla prova della Parola di Dio; nondimeno delle anime saranno ingannate. Falsi rapporti saranno messi in circolazione e in tal modo alcuni saranno presi nel laccio. Crederanno a queste voci e, a loro volta, le propagheranno, per cui si formerà una catena che li unirà al seduttore supremo. Tale spirito non sempre si manifesterà con un'aperta sfida ai messaggi inviati da Dio; però uno scetticismo ben determinato si esprime in molti modi. Ogni falsa affermazione fatta alimenta e rafforza tale scetticismo, e con questo mezzo numerose anime sono spinte nella direzione sbagliata. TT2 72 5 Noi non possiamo essere mai troppo vigilanti contro ogni forma di errore, perché Satana sta cercando ininterrottamente di sviare gli uomini dalla verità. ------------------------Capitolo 17: "Lodate l'Eterno" TT2 73 1 "Tutto ciò che respira lodi l'Eterno!" Qualcuno di noi ha considerato nella dovuta maniera quanti motivi abbiamo di essere grati? Ci ricordiamo che gli atti di misericordia del Signore si rinnovano ogni mattina e che la sua fedeltà non viene mai meno? Riconosciamo la nostra dipendenza da lui, ed esprimiamo gratitudine per i suoi favori? Al contrario; troppo spesso dimentichiamo che "ogni buona donazione e ogni dono perfetto vengono dall'alto, discendendo dal Padre degli astri luminosi". TT2 73 2 Quante volte quelli che godono di una buona salute, dimenticano le meravigliose grazie che vengono loro date giorno dopo giorno, anno dopo anno! Essi non tributano nessuna lode a Dio per tutti i suoi benefici. Però, al sopraggiungere della malattia, Dio viene ricordato. L'ardente desiderio di guarigione spinge a una preghiera fervente, e questo è giusto. Dio è il nostro rifugio nella malattia e nella salute. Ma molti non gli affidano il loro caso; incoraggiano la debolezza e la malattia col preoccuparsi di se stessi. Se smettessero di affliggersi e si elevassero al di sopra dell'abbattimento e della malinconia, la loro guarigione sarebbe più sicura. Essi dovrebbero ricordare con gratitudine per quanto tempo hanno goduto della benedizione della salute; e qualora questa preziosa grazia fosse loro restituita, non dovrebbero dimenticare di avere nuovi obblighi verso il loro Creatore. Dopo che i dieci lebbrosi furono sanati, soltanto uno ritornò a Gesù per glorificarlo. Noi non dobbiamo somigliare ai nove sventati, il cui animo rimase insensibile alla misericordia divina. TT2 73 3 Dio è amore. Egli ha cura delle creature da lui formate: "Come un padre è pietoso verso i suoi figliuoli, così è pietoso l'Eterno verso quelli che lo temono". Salmi 103:13. "Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci di essere chiamati figliuoli di Dio!" 1 Giovanni 3:1. Quale prezioso privilegio è questo di potere essere figli e figlie dell'Altissimo, eredi di Dio e coeredi di Cristo! Perciò non ci lamentiamo e non ci rattristiamo, perché in questa vita non siamo esenti da delusioni e afflizioni. TT2 73 4 Se nella Provvidenza divina siamo invitati a sopportare delle prove, accettiamo la croce e beviamo l'amaro calice, ricordando che è la mano di un Padre a portarlo alle nostre labbra. Confidiamo in lui nell'oscurità e nella luce. Perché non credere che Egli ci darà tutto quello che è per il nostro bene? "Colui che non ha risparmiato il suo proprio Figliuolo, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà Egli anche tutte le cose con lui?" Romani 8:32. Persino durante la notte dell'afflizione, come possiamo rifiutare di levare il cuore e la voce in una lode frutto della riconoscenza, ricordando l'amore che ci è stato manifestato dalla croce del Calvario? TT2 74 1 Quale tema di meditazione è il sacrificio compiuto da Cristo in favore dei peccatori perduti! "Egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo pace è stato sopra lui e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione". Isaia 53:5. Come stimeremo le benedizioni che sono state messe a nostra portata? Gesù avrebbe potuto soffrire di più? Avrebbe potuto acquistarci più ricche benedizioni? Non dovrebbe intenerirsi anche il cuore più duro quando pensiamo che per amor nostro Egli lasciò la felicità e la gloria del cielo e soffrì povertà e infamia, crudeli afflizioni e orribile morte? Se con la sua morte e con la sua risurrezione Egli non ci avesse aperto la porta della speranza, noi avremmo conosciuto solo gli orrori delle tenebre e la miseria della disperazione. Nel nostro stato attuale, favoriti e benedetti come siamo, non possiamo capire da quale profondo baratro siamo stati liberati. Non possiamo misurare quanto più grandi sarebbero state le nostre afflizioni, maggiori le nostre sventure se Gesù non ci avesse circondati col suo umano braccio ricco di simpatia e di amore e non ci avesse, in tal modo, rialzati. TT2 74 2 Noi possiamo rallegrarci nella speranza, perché il nostro Avvocato è nel santuario celeste dove perora in nostro favore. Attraverso i suoi meriti, noi abbiamo il perdono e la pace. Egli morì per cancellare i nostri peccati, per rivestirci della sua giustizia e per renderci idonei alla patria celeste, dove potremo dimorare per sempre nella luce. TT2 74 3 Caro fratello, cara sorella, quando Satana cerca di riempire il vostro animo di sconforto, di mestizia e di dubbio, resistete ai suoi suggerimenti. Ditegli che il sangue di Gesù purifica da ogni peccato. Da voi stessi non potete liberarvi dalla potenza del tentatore, però egli trema e fugge quando si fanno valere i meriti di quel prezioso sangue. Perché non accettare dunque con gratitudine le benedizioni elargite da Gesù? Perché non prendere il calice della salvezza che Egli vi offre e non invocare il nome del Signore? Non manifestate sfiducia verso Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Non fate soffrire neppure per un istante con la vostra incredulità il cuore del pietoso Salvatore! TT2 74 4 Egli segue col più vivo interesse il vostro progresso lungo il sentiero celeste; vede il vostro intenso impegno, nota le vostre deviazioni e i vostri recuperi, le vostre speranze e i vostri timori, le vostre lotte e le vostre vittorie. TT2 74 5 Tutti i nostri esercizi religiosi debbono consistere nel chiedere e nel ricevere? Dovremmo sempre pensare alle nostre necessità e mai ai benefici che riceviamo? Dovremmo essere oggetto dei suoi atti di misericordia senza mai esprimere la nostra gratitudine a Dio, senza mai glorificarlo per quello che Egli ha fatto per noi? Noi non preghiamo abbastanza, ma siamo troppo parsimoniosi nei ringraziamenti. Se l'amorevole benevolenza di Dio suscitasse più ringraziamenti e lode, noi avremmo nella preghiera una potenza di gran lunga maggiore. Abbonderemmo sempre di più nell'amore per Dio e riceveremmo in maggiore copia quanto ci spingerebbe a glorificarlo. Voi che vi lagnate perché Dio non ascolta le vostre preghiere, mutate la vostra presente disposizione e unite la lode alle vostre suppliche. Considerando la sua bontà e la sua misericordia, vi accorgerete che Egli prende in considerazione le vostre necessità. Preghiera e lode TT2 75 1 Pregate, pregate con fervore e senza sosta, ma non dimenticate d'innalzare lodi. Sta a ogni figlio di Dio rivendicarne il carattere. Voi potete esaltare il Signore e dimostrare la potenza della sua grazia soccorritrice. Molti non apprezzano il grande amore di Dio e la divina compassione di Gesù. Migliaia di persone considerano addirittura con sdegno l'incomparabile grazia rivelata nel piano della redenzione. Tutti coloro che partecipano alla grande opera della salvezza non sono in regola su questo punto: non coltivano dei cuori riconoscenti. Ma il tema della redenzione è quello che gli angeli desiderano esaminare a fondo; esso costituirà la scienza e il canto dei riscattati per l'eternità. Non è, fin da ora, perciò degno di accurata riflessione e di studio? Non dovremmo magnificare Dio col cuore, con l'anima, con la voce per le sue meraviglie in favore dei figliuoli degli uomini? "Celebrino l'Eterno per la sua benignità e per le sue meraviglie a pro dei figliuoli degli uomini!" Salmi 107:8. TT2 75 2 Glorificate il Signore nell'assemblea del suo popolo. Anticamente, quando la Parola di Dio era rivolta agli ebrei, l'ordine era: "Tutto il popolo dica 'Amen'!" Quando l'arca del patto fu trasportata nella città di Davide e fu cantato un salmo di esultanza e di trionfo, "tutto il popolo disse: 'Amen' e lodò l'Eterno". 1 Cronache 16:36. Questa fervente risposta rivelava che essi capivano quel che era stato detto e si associavano all'adorazione di Dio. TT2 75 3 Nelle nostre funzioni religiose c'è troppo formalismo. Il Signore vorrebbe che i suoi ministri, che predicano la Parola, fossero stimolati dal suo Santo Spirito. Gli ascoltatori non dovrebbero starsene seduti in sonnolente indifferenza, guardando distrattamente intorno, quasi estranei a tutto ciò che viene detto. L'impressione che così si dà a chi non crede è totalmente sfavorevole alla religione di Cristo Gesù. Codesti professi cristiani, fiacchi, noncuranti, non sono privi di ambizione e di zelo quando si occupano degli affari del mondo; ma le cose di valore eterno non li commuovono profondamente. La voce di Dio che parla attraverso i suoi messaggeri può essere come una piacevole canzone; ma i suoi sacri avvertimenti, i richiami, gli incoraggiamenti rimangono inascoltati. Lo spirito del mondo li ha paralizzati. Le verità della divina Parola sono annunciate a orecchi insensibili e duri, a cuori che non si inteneriscono. Ci dovrebbero essere chiese sveglie, attive per incoraggiare e sostenere i ministri di Cristo e assisterli nell'opera per la salvezza delle anime. Dove la chiesa cammina nella luce, ci saranno sempre delle liete, cordiali risposte e delle espressioni di gioiosa lode. TT2 75 4 Il nostro Dio, Creatore dei cieli e della terra, dice: "Chiunque offre lode mi glorifica". Tutto il cielo si unisce per lodare Dio. Impariamo ora il cantico degli angeli per poi poterlo cantare quando ci uniremo alle loro fulgenti schiere. Diciamo col salmista: "Io loderò l'Eterno finché vivrò; salmeggerò al mio Dio finché esisterò". Salmi 146:2. "Ti celebrino i popoli, o Dio, tutti quanti i popoli ti celebrino". Salmi 67:3. ------------------------Capitolo 18: L'amore tra i fratelli TT2 76 1 La vita è una scuola di disciplina. Finché sarà nel mondo, il cristiano avrà a che fare con influssi avversi. Ci saranno delle provocazioni che metteranno alla prova il suo temperamento e che, se affrontate nel giusto spirito, contribuiranno allo sviluppo delle qualità cristiane. Se si sopportano docilmente torti e offese, se alle ingiurie si risponde con parole gentili e agli atti di oppressione con la bontà, ciò indica che lo Spirito di Dio dimora nel cuore e che la linfa che procede dalla vite vivente affluisce ai tralci. In questa vita, noi siamo alla scuola di Cristo, e dobbiamo imparare a essere mansueti e umili di cuore. Nel giorno del rendiconto finale vedremo che tutti gli ostacoli incontrati, tutte le avversità e le noie che siamo stati chiamati a sopportare, altro non erano che lezioni pratiche sull'applicazione dei princìpi della vita cristiana. Se ben sopportate, esse sviluppano nel carattere la somiglianza con Cristo e servono a distinguere il cristiano dalla gente del mondo. TT2 76 2 V'è un'alta mèta da raggiungere se vogliamo essere dei figliuoli di Dio nobili, puri, santi, incontaminati. Se vogliamo raggiungerla è necessario un processo di rimondatura. Come potrebbe avvenire questa rimondatura se non ci fossero difficoltà da affrontare, ostacoli da superare, niente che solleciti la nostra pazienza e la nostra sopportazione? Queste prove non sono benedizioni trascurabili durante la nostra esperienza, perché hanno lo scopo di stimolarci verso un preciso successo. Dobbiamo utilizzarle come mezzi divini per conseguire decisive vittorie su noi stessi, invece di permettere loro di ostacolarci, opprimerci e finalmente distruggerci. Crescita cristiana TT2 76 3 Il carattere sarà messo alla prova. Cristo sarà rivelato in noi se noi effettivamente siamo tralci della Vite vivente. Dobbiamo essere pazienti, gentili, indulgenti, sereni in mezzo all'inquietudine e all'irritazione. Giorno dopo giorno, anno dopo anno dobbiamo dominare il nostro io e manifestare un nobile eroismo. Questo è il compito che ci è stato assegnato e che non può essere portato a compimento senza una continua assistenza da parte di Gesù, senza una risoluta determinazione, un incrollabile proponimento, una ininterrotta vigilanza, una incessante preghiera. Ognuno ha da combattere una battaglia personale. Ognuno deve conquistarsi la propria strada attraverso lotte e scoraggiamenti. Chi evita il combattimento si indebolisce e finisce col perdere la gioia della vittoria. TT2 76 4 Nessuno, neppure Dio, può trasportarci in cielo senza che noi da parte nostra non facciamo lo sforzo necessario. Dobbiamo eliminare i poco piacevoli tratti naturali che ci rendono così dissimili da Gesù. Mentre Dio compie in noi il volere e l'operare secondo la sua benevolenza, noi dobbiamo agire in armonia con lui. La religione di Cristo trasforma il cuore e fa orientare verso il cielo l'uomo incline al mondo. Grazie al suo influsso, l'egoista diventa altruista, perché tale è il carattere di Cristo. Il disonesto e intrigante diventa onesto, perché ormai per lui è una seconda natura fare agli altri quello che vorrebbe che gli altri facessero a lui. Il dissoluto cambia e passa dall'impurità alla purezza. Egli acquista abitudini corrette, perché l'Evangelo di Cristo è diventato per lui sapore di vita a vita. TT2 77 1 Ora, mentre continua il tempo di grazia, non spetta a nessuno emettere delle sentenze sugli altri e considerarsi un uomo modello, perché il nostro modello è Cristo. Imitiamolo, calchiamo le sue orme. Voi potete dire di credere ogni punto della verità presente, ma se non la mettete in pratica, a nulla vi servirà. Come comportarsi con gli sviati TT2 77 2 Non dobbiamo condannare gli altri: non è il nostro compito. Dovremmo amarci reciprocamente e pregare gli uni per gli altri. Quando ci accorgiamo che uno si svia dalla verità, possiamo piangere su di lui come Gesù pianse su Gerusalemme. Osserviamo ciò che dice il nostro Padre celeste nella sua Parola circa gli sviati: "Fratelli, quand'anche uno sia stato colto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso, che talora anche tu non sii tentato". Galati 6:1. "Fratelli miei, se qualcuno fra voi si svia dalla verità e uno lo converte, sappia colui che chi converte un peccatore dall'errore della sua via salverà l'anima di lui dalla morte e coprirà moltitudine di peccati". Giacomo 5:19, 20. Che grande opera missionaria è questa! Molto più cristiana di quella che vede i poveri e fallibili mortali accusare sempre e condannare coloro che non corrispondono esattamente al loro modo di vedere! Ricordiamoci che Gesù ci conosce individualmente e che è commosso dalla consapevolezza delle nostre infermità. Egli conosce le necessità di ciascuna delle sue creature e legge l'angoscia occulta, anche se non espressa, di ogni cuore. Se uno dei piccoli per i quali Egli è morto viene oltraggiato, Egli lo nota e ne domanderà conto all'offensore. Gesù è il buon Pastore e ha cura delle sue pecore deboli, malate, erranti. Le conosce tutte per nome. Il dolore di ogni pecora e di ogni agnello del suo gregge intenerisce il suo cuore colmandolo di un amore pieno di simpatia, così che l'invocazione di soccorso giunge alle sue orecchie. Uno dei maggiori peccati dei pastori d'Israele è indicato dal profeta: "Voi non avete fortificato le pecore deboli, non avete guarito la malata, non avete fasciato quella che era ferita, non avete ricondotto la smarrita, non avete cercato la perduta; ma avete dominato su di loro con violenza e asprezza. Ed esse, per mancanza di pastore, si sono disperse, sono diventate pasto a tutte le fiere dei campi e si sono disperse. Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e per ogni alto colle; le mie pecore si disperdono su tutta la faccia del paese e non v'è alcuno che ne domandi, alcuno che le cerchi". Ezechiele 34:4-6. TT2 78 1 Gesù ha cura di ciascuno come se sulla faccia della terra non esistesse nessun altro individuo. Come divinità, Egli agisce con grande potenza in nostro favore, mentre in qualità di fratello maggiore si commuove per tutte le nostre sventure. La Maestà del cielo non se ne sta in disparte, lungi dall'umanità degenere e corrotta dal peccato. Noi non abbiamo un Sommo Sacerdote che sia così in alto, così elevato da non poter badare a noi o da non poter avere compassione di noi; ne abbiamo Uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza commettere peccato. Lasciare i risultati a Dio TT2 78 2 Com'è diverso questo spirito dal sentimento di indifferenza e di disprezzo manifestato a... nei confronti di J... e di quanti hanno subìto il suo influsso! Se mai la grazia di Dio è stata necessaria, in questa chiesa è indispensabile. Giudicando e condannando un fratello, hanno intrapreso un'opera che Dio non aveva loro affidato. Durezza d'animo, spirito di censura e di condanna che distruggerebbero l'individualità e l'indipendenza, si sono insinuati nella loro esperienza cristiana e dai loro cuori è scomparso l'amore di Gesù. Fratelli, affrettatevi a eliminare queste cose dalla vostra anima prima che in cielo si dica: "Chi è ingiusto sia ingiusto ancora; chi è contaminato si contamini ancora, e chi è giusto pratichi ancora la giustizia, e chi è santo si santifichi ancora". Apocalisse 22:11. TT2 78 3 Nella sua vita cristiana e nei suoi rapporti con la chiesa, lei dovrà affrontare non poche perplessità; ma non si affanni a cercare di modellare i suoi fratelli. Se vede che essi non soddisfano le esigenze della Parola divina, non li condanni; se essi provocano, non contraccambi. Quando vengono dette cose che possono esasperare, lei quietamente cerchi di frenare il cruccio dell'animo suo. Lei vede negli altri molte cose che le sembrano storte e vorrebbe raddrizzarle. Allora, contando sulle proprie forze, comincia ad adoperarsi in un'azione di riforma, però non nella maniera dovuta. Deve agire a favore degli erranti con un cuore sottomesso e intenerito dallo Spirito di Dio e lasciare che il Signore operi per mezzo di lei, come suo agente. TT2 78 4 Deponga il suo fardello su Gesù. Lei stima che Egli debba occuparsi del caso nel quale Satana sta lottando per sopraffare un'anima; però lei deve fare ciò che può, con umiltà e mansuetudine, e rimettere tutto quello che è complicato e ingarbugliato nelle mani di Dio. Si attenga alle direttive della sua Parola e lasci l'esito della faccenda alla sapienza divina. Dopo che lei ha fatto tutto il possibile per la salvezza del fratello, non deve più tormentarsi: può con calma passare ad altri doveri, perché non è più un affare suo: è di Dio. TT2 78 5 Non tagli, per impazienza, il nodo delle difficoltà rendendo in tal modo irrimediabili i problemi. Lasci a Dio la cura di dipanare la matassa: Egli è savio abbastanza per sapere come trattare tutte le complicazioni della nostra vita. Egli possiede abilità e tatto. Non sempre noi riusciamo a scorgere i suoi piani, e dobbiamo aspettare pazientemente per vederne lo svolgimento, astenendoci da tutto ciò che potrebbe guastarli o annullarli. Al momento opportuno Egli ce li rivelerà. Cercate l'unità; coltivate l'amore e la conformità a Cristo in ogni cosa. Egli è la sorgente dell'unità e del vigore. Lei, però, non si è adoperato per l'unità cristiana nell'intento di unire i cuori nell'amore. TT2 79 1 C'è per lei un'opera da compiere nella chiesa e fuori della chiesa. "In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto". Giovanni 15:8. Il frutto che portiamo è l'unica prova che riveli al mondo la natura dell'albero. E' questa la prova del nostro discepolato. Se le nostre opere sono di tale natura che come tralci della Vite vivente portiamo ricchi grappoli di prezioso frutto, allora mostriamo al mondo il segno di riconoscimento di figliuoli e figliuole di Dio. Siamo epistole viventi conosciute e lette da tutti gli uomini. TT2 79 2 Io temo che lei non riesca a compiere l'opera necessaria per riscattare il passato e diventare un tralcio vivente. Se agirà come Dio desidera, la sua benedizione scenderà sulla chiesa. Lei non è ancora stato abbastanza umile da compiere un'opera completa e da soddisfare le esigenze dello Spirito di Dio. Vi sono stati in lei autogiustificazione, egoismo, dove avrebbero dovuto esserci umiltà, contrizione e pentimento. TT2 79 3 Dovrebbe rimuovere ogni ostacolo e aprire "sentieri diritti per i suoi passi affinché quello che è zoppo non esca fuori di strada". Ebrei 12:13. Non è troppo tardi per riparare i torti, ma occorre che lei non si creda sano e di non aver bisogno di medico, perché le occorre l'aiuto. Quando lei si avvicinerà a Gesù col cuore infranto, Egli l'aiuterà e la benedirà. Lei, allora, potrà andare avanti nell'opera del Maestro con coraggio ed energia. La migliore prova che lei è in Cristo è il frutto che porta. Se non è realmente unito a lui, la sua luce e i suoi privilegi la condanneranno e provocheranno la sua rovina. TT2 79 4 "È peggio, molto peggio esprimere certi sentimenti in una vasta assemblea attaccando ognuno e tutti, anziché andare dalle persone che possono aver agito male e riprenderle a tu per tu. Il carattere offensivo delle parole accusatrici, severe, arroganti in una grande adunanza, è agli occhi di Dio molto più grave del rimprovero individuale, in quanto il numero (dei presenti) è maggiore e la censura generale. E' anche più facile esprimere i propri sentimenti davanti a una congregazione dove molti sono riuniti, che andare dagli sviati e, a faccia a faccia, apertamente, con franchezza e chiarezza, precisare in che cosa consiste la loro cattiva condotta. Ma introdurre nella casa di Dio sentimenti aspri contro gli altri e far soffrire tutti, colpevoli e innocenti, è un modo di agire non approvato da Dio e che fa più male che bene". -- Testimonies for the Church 3:507, 508 (1875). TT2 79 5 "Lei può notare che gli altri hanno agito male ed io sono come lei che nella chiesa non è stato manifestato uno spirito cristiano. Ma questo l'autorizzerà a emettere un giudizio? Due persone che sbagliano non ne fanno una che si comporti bene. Anche se nella chiesa uno, due o tre hanno agito ingiustamente, ciò non cancellerà né scuserà il suo peccato. Qualunque sia l'atteggiamento degli altri, è suo compito essere personalmente in regola con Dio. Dio ha nei suoi confronti esigenze che nessuna circostanza dovrebbe farle dimenticare o trascurare, poiché ogni anima è preziosa agli occhi suoi". -- Testimonies for the Church 5:349 (1885). ------------------------Capitolo 19: Il matrimonio con i miscredenti TT2 80 1 Cara sorella L... ho saputo che lei si propone di sposare qualcuno che non è della sua fede religiosa e temo che non abbia considerato attentamente questo fatto così importante. Prima di compiere un passo che influirà su tutta la sua vita futura, io la esorto a riflettere con cura e con spirito di preghiera. Questa nuova relazione sarà fonte di vera felicità? Sarà per lei di aiuto nella sua esperienza cristiana? Sarà essa gradita da Dio? Il suo sarà un esempio positivo che gli altri possono imitare? TT2 80 2 Prima di porgere la sua mano di sposa, ogni donna dovrebbe chiedersi se colui con il quale sta per unire il suo destino ne è degno. Qual è stato il suo passato? La sua vita è pura? L'amore da lui espresso è di natura nobile ed elevata, o si tratta di una semplice infatuazione emotiva? Possiede egli quelle doti di carattere che potranno renderla felice? Potrà lei trovare vera pace e vera gioia nel suo affetto? Le sarà dato di serbare la propria individualità o dovranno invece il suo giudizio e la sua coscienza sottomettersi al controllo di suo marito? Come discepola di Cristo, lei non appartiene a se stessa: è stata comperata a prezzo. Potrà far fronte alle esigenze del Salvatore come a qualcosa di superiore a tutto il resto? Il corpo e l'anima, il pensiero e i propositi saranno conservati puri e santi? Tutte queste cose hanno una portata vitale sul benessere di ogni donna che contrae dei vincoli matrimoniali. TT2 80 3 Nel focolare la religione è indispensabile. Soltanto essa può impedire i dolorosi mali che così spesso amareggiano la vita coniugale. Solo là dove Cristo regna può esistere un amore profondo, vero e altruistico. Allora le anime si uniranno fra loro e le due vite si fonderanno armoniosamente. Gli angeli di Dio saranno ospiti in seno alla famiglia e la loro santa presenza benedirà la camera nuziale. L'avvilente sensualità sarà bandita. I pensieri saranno rivolti in alto, a Dio, e a lui salirà la devozione del cuore. TT2 80 4 Il cuore brama l'amore umano; però questo amore non è abbastanza forte, puro o prezioso da poter sostituire quello di Gesù. Solo nel suo Salvatore la moglie può trovare la saggezza, la forza e la grazia per far fronte alle preoccupazioni, alle responsabilità e ai dolori della vita. Essa dovrebbe fare di Gesù la sua forza e la sua guida. Che la donna si dia a Cristo prima di unirsi con un amico terreno e che contragga un vincolo che non sia in contrasto col precedente. Chi vuole trovare la vera felicità deve assicurarsi la benedizione del cielo su tutto quello che ha e su tutto quello che fa. E' la disubbidienza a Dio che riempie tanti cuori e tanti focolari di miseria. Sorella mia, a meno che lei non voglia avere una casa dalla quale le ombre non si allontaneranno mai, non si unisca con chi è nemico di Dio. TT2 81 1 In qualità di persona che dovrà udire queste parole nel giorno del giudizio, io la scongiuro a considerare il passo che pensa di fare, domandandosi: "Un marito incredulo non distoglierà i miei pensieri da Gesù? Egli, che ama più il piacere che Dio, non mi spingerà a compiacermi delle cose che formano il suo diletto?" Il sentiero che conduce alla vita eterna è ripido e arduo. Non si addossi, perciò, altri fardelli che rallenterebbero la sua avanzata. Lei dispone di scarso vigore spirituale ed ha quindi bisogno di aiuto e non già di ostacoli supplementari. Le disposizioni divine TT2 81 2 Il Signore ordinò all'antico Israele di non imparentarsi con le nazioni idolatre circostanti: "Non ti imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli". Deuteronomio 7:3. Ne viene indicata la ragione. La Sapienza infinita, prevedendo i risultati che sarebbero derivati da simili unioni, dichiara: "Perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguire me, per farli servire a dèi stranieri e l'ira dell'Eterno si accenderebbe contro a voi ed Egli ben presto vi distruggerebbe... Poiché tu sei un popolo consacrato all'Eterno che è l'Iddio tuo; l'Eterno, l'Iddio tuo, ti ha scelto, per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra... Riconosci dunque che l'Eterno, l'Iddio tuo, è Dio; l'Iddio fedele, che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione a quelli che l'amano e osservano i suoi comandamenti... ma rende immediatamente a quelli che l'odiano ciò che si meritano distruggendoli; non differisce, ma rende immediatamente a chi l'odia ciò che si merita". Deuteronomio 7:4, 6, 9, 10. TT2 81 3 Nel Nuovo Testamento si ritrovano consimili divieti riguardo al matrimonio fra cristiani e increduli. L'apostolo Paolo, nella sua prima lettera ai Corinzi, scrive: "La moglie è vincolata per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di maritarsi a chi vuole purché sia nel Signore". 1 Corinzi 7:39. Successivamente, nella sua seconda epistola ai Corinzi, egli afferma: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunanza vi è fra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Belial? O che vi è di comunione tra il fedele e l'infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell'Iddio vivente, come disse Iddio: 'Io abiterò in mezzo a loro e camminerò in mezzo a loro; e sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo'". Perciò: "Uscite di mezzo a loro e separatevene dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo; ed io vi accoglierò e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente". 2 Corinzi 6:14-18. TT2 81 4 Sorella mia, ardisce lei sdegnare queste chiare e positive istruzioni? Come figliuola di Dio, suddita del regno di Cristo, riscattata dal suo sangue, come può congiungersi con uno che non riconosce le divine esigenze e non è controllato dallo Spirito? Gli ordini da me citati non sono parole umane: sono parole divine. Per quanto il compagno da lei scelto possa essere degno sotto ogni altro aspetto (il che però non è), nondimeno egli non ha accettato la verità per questo tempo: è un incredulo, e il cielo proibisce di unirsi con lui. Lei non può, senza rischio per la sua anima, disprezzare questa divina ingiunzione. TT2 82 1 Vorrei avvertirla del pericolo prima che sia troppo tardi. Lei presta ascolto a parole dolci e piacevoli ed è indotta a credere che tutto andrà bene; ma non conosce i motivi che dettano questi bei discorsi. Non può scorgere gli abissi di empietà che si celano nell'animo; non può spingere il suo sguardo dietro le quinte e discernere i lacci che Satana va predisponendo per l'anima sua. Egli vuole indurla a proseguire su codesta strada per avere accesso più agevole e scagliarle contro gli strali della sua tentazione. Non gli dia il minimo vantaggio. Mentre Dio agisce sullo spirito dei suoi servitori, Satana opera tramite i figli della disubbidienza. Non esiste nessun accordo fra Cristo e Belial: i due non possono armonizzare. Congiungersi con un incredulo equivale a mettersi sul terreno di Satana. Così facendo lei contrista lo Spirito di Dio e ne perde la protezione. Può permettersi di avere queste terribili probabilità contro se stessa nella battaglia per la vita imperitura? TT2 82 2 Lei, forse, obietterà: "Ma io ho fatto una promessa; come posso ora ritrattarmi?" Le rispondo: Se lei ha fatto una promessa contraria alle Sacre Scritture, si affretti a ritirarla e si penta umilmente davanti a Dio dell'infatuazione che l'ha spinta a impegnarsi in modo così avventato. E' molto meglio revocare una simile promessa, nel timore di Dio, che mantenerla e così facendo disonorare il Creatore. TT2 82 3 Si ricordi: lei ha un cielo da guadagnare e una larga via di perdizione da evitare. Dio intende dire proprio quello che afferma. Quando proibì ai nostri progenitori di mangiare del frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male, la loro disubbidienza dischiuse le cateratte della sventura per il mondo intero. Se noi procediamo in modo contrario a Dio, Egli procederà contro di noi. Il nostro unico comportamento sicuro consiste nell'ubbidire a tutte le sue esigenze, perché esse sono fondate su un amore e una saggezza infiniti. Come ai giorni di Noè TT2 82 4 Lo spirito di intensa mondanità oggi esistente, la disposizione a non riconoscere alcuna esigenza superiore a quella dell'appagamento del proprio piacere, costituiscono uno dei segni degli ultimi giorni. "E come avvenne ai giorni di Noè", disse Gesù, "così pure avverrà ai giorni del Figliuol dell'uomo. Si mangiava, si beveva, si prendeva moglie, si andava a marito, fino al giorno che Noè entrò nell'arca; e venne il diluvio che li fece tutti perire". Luca 17:26, 27. La gente di questa generazione si sposa e dà in matrimonio con il medesimo incurante disdegno delle esigenze divine, tipico dei giorni di Noè. TT2 82 5 Nel mondo cristiano c'è una sorprendente e preoccupante indifferenza per quel che riguarda l'insegnamento della Parola di Dio intorno al matrimonio dei cristiani con i non credenti. Molti, che pur professano di amare e temere Iddio, preferiscono seguire l'inclinazione del proprio animo piuttosto che accettare i consigli della Sapienza infinita. In una materia che implica in modo vitale la felicità e il benessere di ambedue le parti sia per questo mondo, sia per quello a venire, la ragione, il giudizio e il timore di Dio sono messi da parte per lasciare che un cieco impulso e una ostinata risolutezza assumano il pieno controllo. Uomini e donne che per altri versi sono sensibili e coscienziosi, chiudono le orecchie al consiglio, rimangono sordi agli appelli e alle preghiere di amici, parenti e servitori di Dio. Esprimere un parere o dare un avvertimento è considerato impertinente ingerenza a tal segno che la persona amica che è così fedele da pronunciare parole di rimostranza, viene trattata come una nemica. TT2 83 1 Tutto questo è quello che Satana vuole. Egli va tessendo il suo incantesimo intorno all'anima, che viene in tal modo ammaliata, infatuata. La ragione abbandona le redini alla sensualità; la passione profana prende il sopravvento fino a che -- ma ormai troppo tardi -- la vittima si trova immersa in una vita di miseria e di schiavitù. Questo quadro non è frutto dell'immaginazione, ma l'esposizione di fatti. La divina approvazione non viene data alle unioni espressamente vietate dal Signore. Da anni io ricevo lettere da varie persone che hanno contratto vincoli matrimoniali infelici, e le tristi vicende che vengono così portate a mia conoscenza sono sufficienti per addolorare il mio cuore. Non è facile stabilire quale consiglio dare a queste anime sfortunate, o dire come possa essere alleviata la loro dura sorte; però la loro esperienza negativa dovrebbe costituire un monito per gli altri. TT2 83 2 In questa epoca della storia del mondo, mentre le scene della vicenda terrena stanno per concludersi e noi stiamo per entrare in un periodo di disordine senza precedenti, quanto meno matrimoni si contraggono, tanto meglio per tutti: uomini e donne. Ma soprattutto perché Satana è in azione con ogni inganno di seduzione in coloro che periscono, i cristiani si guardino dall'unirsi con i miscredenti. Dio ha parlato: tutti quelli che lo temono si sottometteranno ai suoi saggi consigli. I nostri sentimenti, i nostri affetti, i nostri impulsi debbono orientarsi verso il cielo, non verso la terra, non verso il basso e indegno pensiero e le passioni sensuali. E' tempo ormai che ogni anima viva come sotto lo sguardo di Dio il quale scruta il cuore. TT2 83 3 Mia cara sorella, come seguace di Cristo lei dovrebbe chiedersi quale sarà la ripercussione del passo che sta per fare, non solo su se stessa, ma sugli altri. I discepoli di Cristo, in qualità di collaboratori del loro Maestro, debbono essere "irreprensibili e schietti, figliuoli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale", dice Paolo, "voi risplendete come luminari nel mondo". Filippesi 2:15. Noi dobbiamo accogliere i fulgidi raggi del Sole di giustizia e con le nostre buone opere farli risplendere sugli altri in chiari, costanti raggi, mai intermittenti, mai tendenti ad appannarsi. Noi possiamo essere certi di non recare danno alcuno a quelli che ci stanno attorno, solo esercitando un influsso positivo per guidarli verso il cielo. TT2 83 4 "Voi siete i miei testimoni" dice Gesù; perciò in ogni atto della nostra vita noi dovremmo chiederci se il nostro atteggiamento si ripercuoterà sugli interessi del regno del nostro Redentore. Se lei è davvero una cristiana, deciderà di camminare sulle sue orme per penosa che possa apparire la cosa ai suoi sentimenti naturali. Paolo afferma: "Quanto a me, non sia mai che io mi glori d'altro che della croce del Signor nostro Gesù Cristo, mediante la quale il mondo per me è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo". Galati 6:14. Sorella L..., bisogna che lei si segga ai piedi di Gesù per imparare da lui, come anticamente fece Maria. Dio richiede da parte sua l'intera sottomissione della volontà, dei progetti, dei propositi. Gesù è il suo Condottiero ed è a lui che lei deve guardare, in lui deve confidare e non permettere a nessuna cosa di trattenerla dalla vita di consacrazione che lei deve offrire a Dio. La sua conversazione deve ispirarsi al cielo, da dove aspetta il suo Salvatore. La sua pietà deve essere di una tempra tale da farsi sentire da tutti coloro che si trovano nella sfera della sua azione. Dio chiede che in ogni atto della vita si eviti perfino l'apparenza del male. Lei lo fa? Lei ha il più sacro obbligo di non sminuire e di non compromettere la sua santa fede unendosi coi nemici del Signore. Se è tentata di disprezzare le ingiunzioni della sua Parola perché altri lo hanno fatto, ricordi che anche il suo esempio esercita un potere. Altri agiranno come lei e in tal modo il male si estenderà. Mentre lei si dice figliuola di Dio, un suo allontanamento dalle sue esigenze provocherà un danno incalcolabile su coloro che guardano a lei per essere guidati. TT2 84 1 La salvezza delle anime sarà la meta costante di chi dimora in Cristo. E lei, che cosa ha fatto per manifestare la sua riconoscenza verso Colui che l'ha chiamata fuori dalle tenebre? "Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti e Cristo ti inonderà di luce". Efesini 5:14. Si sbarazzi di questa fatale infatuazione che intorpidisce i suoi sensi e paralizza le facoltà dell'anima! TT2 84 2 I più forti incentivi alla fedeltà, i motivi più sublimi, le ricompense più gloriose ci vengono presentati. I cristiani debbono essere i rappresentanti di Cristo, i figliuoli e le figliuole di Dio. Essi sono i suoi gioielli, il suo tesoro particolare. Di tutti quelli che serberanno la loro fermezza, Egli dichiara: "Essi cammineranno meco in vesti bianche perché ne sono degni". Apocalisse 3:4. Quelli che raggiungeranno le porte d'accesso alla beatitudine eterna, non stimeranno affatto eccessivo qualsiasi sacrificio da loro compiuto. TT2 84 3 Che Dio l'aiuti a superare la prova e a preservare la sua integrità. Si aggrappi a Gesù mediante la fede e non deluda il suo Redentore. ------------------------Capitolo 20: Il vero Spirito missionario TT2 85 1 Il vero spirito missionario è lo spirito di Cristo. Il Redentore del mondo è stato il grande missionario modello. Molti fra i suoi seguaci si sono affaticati con zelo e altruismo nella causa della salvezza umana, ma nessuna azione umana può reggere il confronto con la rinuncia, il sacrificio e la benevolenza del nostro Modello. TT2 85 2 L'amore che Cristo ci ha dimostrato non ha confronti. Con quanto amore lavorava! Quante volte Egli era solo in fervida preghiera, sul pendio di un monte, nel ritiro di un giardino a presentare le sue supplicazioni con gran grida e con lacrime! Con quanta perseveranza innalzava le sue richieste in favore dei peccatori! Perfino sulla croce Egli dimenticò le proprie sofferenze nel suo profondo amore per quelli che era venuto a salvare. Quanto è freddo il nostro amore, come è tenue il nostro interesse, se paragonati con l'amore e con l'interesse manifestati dal nostro Salvatore! Gesù diede se stesso per redimere l'umanità; eppure noi come siamo pronti a scusarci per non dare tutto quello che abbiamo a Gesù! Il nostro Salvatore si sottomise alla fatica, all'ignominia, alla sofferenza. Fu respinto, schernito, deriso, mentre era impegnato nella grandiosa opera che era venuto a compiere sulla terra. TT2 85 3 Fratelli e sorelle, domandatevi: "Quale modello imiteremo?" Io non vi addito uomini grandi e buoni, ma il Redentore del mondo. Se vogliamo avere il vero spirito missionario, dobbiamo essere impregnati dell'amore di Cristo; dobbiamo fissare lo sguardo sull'autore e compitore della nostra fede, studiarne il carattere, coltivarne lo spirito mite e umile e camminare sulle sue orme. TT2 85 4 Molti suppongono che lo spirito missionario, i requisiti per svolgere l'attività missionaria, siano dei talenti e delle doti speciali elargiti ai predicatori e a qualche membro di chiesa, e che tutti gli altri debbano rimanere semplici spettatori. Mai ci fu sbaglio maggiore. Ogni cristiano autentico manifesterà uno spirito missionario, poiché essere cristiani significa essere simili a Cristo. Nessun uomo vive per se stesso e "se uno non ha lo spirito di Cristo, egli non è da lui". Romani 8:9. Chiunque abbia pregustato le potenze del mondo a venire, sia egli giovane o vecchio, colto o ignorante, sarà animato dallo Spirito che animava Gesù: il primo impulso del suo cuore rigenerato sarà di condurre altri al Salvatore. Quelli che non provano tale desiderio dimostrano di avere perduto il loro primo amore e dovrebbero, perciò, esaminare a fondo il loro cuore alla luce della Parola di Dio e ricercare ardentemente un nuovo battesimo dello Spirito di Cristo; dovrebbero pregare per ricevere una più profonda comprensione dell'amore sublime che Gesù manifestò per noi lasciando il regno della gloria per venire in un mondo caduto a salvare chi stava per perire. Epistole viventi TT2 86 1 Nella vigna del Signore c'è lavoro per ciascuno di noi. Noi non dobbiamo andare in cerca di una posizione che ci assicuri il massimo godimento o il più alto guadagno. La religione vera è scevra da egoismo. Lo spirito missionario è spirito di sacrificio personale. Noi dobbiamo lavorare dappertutto, non importa dove, fino al massimo delle nostre capacità per la causa del Maestro. TT2 86 2 Quando una persona è realmente convertita alla verità, nasce nel suo cuore l'ardente desiderio di parlare ad amici e conoscenti della preziosa luce che sgorga dalle sacre pagine. Nella sua attività altruistica per salvare altri, essa è un'epistola vivente, conosciuta e letta da tutti. La sua vita dimostra che essa è convertita a Cristo e che è sua collaboratrice. TT2 86 3 Gli Avventisti del 7° Giorno rappresentano una categoria di persone dal cuore caldo e generoso. Nella proclamazione della verità per questo tempo noi possiamo fare affidamento sulla loro pronta e zelante simpatia. Quando si presenta alla loro generosità un progetto giusto, che fa appello al loro discernimento e alla loro coscienza, la risposta è immediata e positiva. I loro doni per il sostegno della causa attestano che essi la stimano come causa della verità. Ci sono, è vero, delle eccezioni in mezzo a noi. Non tutti quelli che dicono di accettare la fede sono veri credenti, seri e convinti. Però la stessa cosa accadde al tempo di Gesù. Perfino tra gli apostoli ci fu un Giuda; questo, peraltro, non dimostra che tutti avessero lo stesso suo carattere. TT2 86 4 Noi non abbiamo nessun motivo di scoraggiarci in quanto sappiamo che vi sono molti membri devoti alla verità, pronti a compiere nobili sacrifici per il suo avanzamento. Però esiste tuttora in mezzo a noi un grande bisogno: c'è troppo poco spirito missionario. Tutti gli operai missionari dovrebbero avere un profondo interesse per le anime dei loro simili, interesse che varrà a unire cuore con cuore nell'armonia cristiana e nell'amore di Cristo. Essi dovrebbero cercare con fervore l'assistenza divina e agire saggiamente nell'intento di addurre altre anime a Gesù. Un impegno freddo, fiacco non effettuerà nulla. Bisogna che lo Spirito di Cristo scenda sui figli dei profeti. Allora essi manifesteranno per le anime un amore simile a quello di cui diede prova Gesù nella sua vita. TT2 86 5 La ragione per cui nella chiesa non regnano un maggior fervore religioso e un più sincero amore reciproco, è che lo spirito missionario si è andato gradatamente estinguendo. Si parla poco della venuta di Cristo, mentre un tempo era l'argomento del pensiero e delle conversazioni. Esiste una strana riluttanza, quasi un'avversione, per i soggetti religiosi; mentre invece ci si abbandona facilmente a un ozioso e frivolo chiacchierio, perfino da parte di quelli che si dicono seguaci di Cristo. Andate al lavoro TT2 86 6 Fratelli e sorelle, desiderate rompere l'incantesimo che vi trattiene? Non volete sottrarvi a codesta indolenza, simile a torpore di morte? Andate a lavvorare, sia che ve ne sentiate disposti o no. Impegnatevi in contatti personali nell'intento di condurre delle anime a Gesù e alla conoscenza della verità. In questo compito troverete uno stimolo e un tonico. Esso vi sveglierà e vi fortificherà. Grazie all'esercizio, le vostre facoltà spirituali diverranno più vigorose e potrete con maggior successo provvedere alla vostra personale salvezza. Un sopore mortale è su molti che pur si professano di Cristo. Fate di tutto per svegliarli: avvertite, supplicate, rimproverate. Pregate perché l'amore di Dio riscaldi e addolcisca la loro indole gelida. Anche se essi dovessero ricusare di ascoltare, la vostra fatica non andrà perduta perché nello sforzo compiuto per aiutare gli altri, la vostra stessa anima risulterà benedetta. TT2 87 1 Noi abbiamo la teoria della verità, si tratta ora di cercare con maggiore ardore il suo potere che santifica. Io non posso tacere in questo tempo di pericoli. E' un tempo di tentazione e di sconforto. Ognuno è insidiato dalle astuzie di Satana e perciò dovremmo stringerci gli uni agli altri per resistere alla sua potenza. Dovremmo essere di uno stesso animo, dicendo le stesse cose e all'unisono glorificando Iddio. Allora potremmo ampliare i nostri progetti con esito felice e, mediante un oculato impegno missionario, sfruttare ogni talento e utilizzarlo nei vari rami dell'opera. Alla porta di ogni uomo TT2 87 2 La luce della verità sta diffondendo i suoi raggi sul mondo grazie all'attività missionaria. La stampa è uno strumento per raggiungere molte persone che altrimenti non sarebbero raggiunte con la predicazione. Può essere svolta una grande opera, presentando alla gente la Bibbia quale essa è. Recate la Parola divina alla porta di ognuno e raccomandate a ogni coscienza le sue chiare dichiarazioni. Ripetete a tutti l'invito di Gesù: "Investigate le Scritture". Giovanni 5:39. Esortate gli uomini a prendere la Bibbia come essa è, a chiedere la luce divina per poi, non appena la luce rifulge, accettare con letizia ogni suo prezioso raggio e portarne impavidi le conseguenze. TT2 87 3 La legge di Dio, calpestata, deve essere esaltata davanti alle anime. Non appena esse si rivolgono con fervore e riverenza alla Sacra Scrittura, la luce che viene dal cielo rivelerà loro le meravigliose realtà che scaturiscono dalla legge di Dio. Grandi verità che per lungo tempo erano state oscurate dalla superstizione e dalle false dottrine, risplenderanno dalle pagine luminose della Sacra Parola. Gli oracoli viventi offrono i loro tesori, vecchi e nuovi, e recano luce e gioia a tutti coloro che vogliono accettarli. Molti vengono scossi dal loro stato di assopimento e si levano, come strappati alla morte, per accogliere la luce e la vita che solo Gesù può dare. Delle verità che erano sembrate irraggiungibli a intelletti giganteschi, sono comprese dai nuovi nati in Cristo. Ad essi viene distintamente rivelato quello che era rimasto oscuro alla percezione spirituale dei più eruditi commentatori della Rivelazione, in quanto, al pari degli antichi sadducei, ignorano le Scritture e la potenza di Dio. TT2 87 4 Coloro che studiano la Bibbia mossi dal sincero desiderio di conoscere e di fare la volontà di Dio, diverranno savi a salute. La Scuola del Sabato è un ramo importante dell'opera missionaria, non solo perchè offre a giovani e anziani la conoscenza della Parola divina, ma altresì perché risveglia in loro l'amore per le sue sacre verità e il desiderio di studiarla direttamente da sé. Essa, inoltre, insegna a regolare la vita secondo i suoi santi insegnamenti. Collaboratori di Cristo TT2 88 1 Tutti quelli che fanno della Parola di Dio la regola della propria vita, sono portati a un'intima relazione gli uni con gli altri. La Bibbia è il vincolo che li unisce. La loro compagnia, per contro, non sarà cercata né desiderata da quanti non si inchinano davanti alla santa Parola come all'unica grande guida infallibile. Costoro saranno in disaccordo nella fede e nella pratica. Non può esservi armonia fra loro: sono irriconciliabili. In qualità di Avventisti del 7° Giorno, noi rivolgiamo l'invito a passare dalle consuetudini e dalla tradizione al semplice: "Così dice il Signore!" Per questa ragione noi non siamo e non possiamo essere d'accordo con le moltitudini che insegnano e seguono dottrine e precetti umani. TT2 88 2 Tutti quelli che sono nati da Dio diventeranno collaboratori di Cristo. Essi sono il sale della terra. "Ma se il sale diventa insipido con che cosa lo si salerà?" Se la religione da noi professata viene meno al compito di rinnovare il nostro cuore e di santificare la nostra vita, in che modo potrà esercitare un potere salvifico sui non credenti? "Esso quindi non è buono ad altro che a essere buttato via per essere calpestato dagli uomini". La religione che non esercita una potenza rigeneratrice nel mondo è priva di valore. Noi non possiamo fidare in essa per la nostra salvezza. Prima la rigettiamo, meglio è. TT2 88 3 Noi dobbiamo servire sotto gli ordini il nostro grande Condottiero ed essere collaboratori di Dio. Il compito assegnatoci consiste nel gettare il seme del Vangelo in riva a ogni acqua. In quest'opera ciascuno deve fare la sua parte. La grazia multipla impartitaci da Cristo, ci rende amministratori di talenti che dobbiamo accrescere depositandoli presso la banca affinché quando il Maestro li esigerà, possa riavere il suo con i relativi interessi. TT2 88 4 Dio vi invita ad afferrare con una mano la fede, il suo braccio forte, e con l'altra l'amore, e a raggiungere le anime che periscono. Cristo è la via, la verità e la vita. Seguitelo! Non camminate secondo la carne, camminate secondo lo spirito. Camminate come Egli camminò. Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione. L'opera che voi siete chiamati a compiere consiste nell'adempiere la volontà di Colui che sostiene la vostra vita per la sua gloria. Se vi affaticate per voi stessi, ciò a nulla vi gioverà. Darsi da fare per l'altrui bene, avere meno cura di sé e consacrare davvero ogni cosa a Dio: questo sì che gli è accettevole e sarà da lui ricambiato con la sua doviziosa grazia. -- Testimonies for the Church 2:170 (1868). ------------------------Capitolo 21: Gli affari e la religione TT2 89 1 I dipendenti delle nostre varie istituzioni -- case editrici, scuole, organizzazioni sanitarie -- dovrebbero coltivare una comunione vivente con Dio. E' molto importante che quanti dirigono questi grandi settori dell'opera siano degli uomini che mettono al primo posto il regno di Dio e la sua giustizia. Essi non sono idonei per i loro posti di fiducia se non prendono consiglio da Dio e non portano frutto alla sua gloria. Debbono vivere in modo da onorare il loro Creatore, nobilitare se stessi e far del bene ai loro simili. Tutti posseggono caratteristiche naturali che vanno coltivate oppure eliminate, in quanto possono essere o di aiuto o di ostacolo per crescere nella grazia e per approfondire l'esperienza religiosa. TT2 89 2 Chi è impegnato nell'opera di Dio, non può servirlo in maniera accettevole se non fa il migliore uso possibile dei privilegi religiosi di cui gode. Noi siamo simili ad alberi piantati nel giardino del Signore, ed Egli si avvicina a noi per cercare quel frutto che ha il diritto di aspettarsi. I suoi occhi si posano su ciascuno di noi ed Egli legge nel nostro cuore e nella nostra vita. Si tratta di una indagine seria, che riguarda il nostro dovere e il nostro destino e che viene svolta con profondo interesse. TT2 89 3 Ognuno di coloro cui sono stati affidati incarichi sacri deve chiedersi: "Come mi trovo dinanzi all'occhio scrutatore di Dio? Il mio cuore è puro da ogni contaminazione oppure i cortili del suo tempio sono profanati, occupati da venditori e compratori, a tal punto che Cristo non vi trova posto?" Il trambusto degli affari, se costante, finirà con inaridire la spiritualità, lasciando l'anima priva di Gesù. Se pur professando la verità, gli uomini vanno avanti giorno dopo giorno senza cercare una comunione vivente con Dio, finiranno con l'essere indotti a compiere azioni strane e a prendere decisioni che risulteranno in disaccordo con la volontà di Dio. Non può esservi sicurezza alcuna per i nostri fratelli dirigenti, se essi andranno avanti secondo i loro impulsi; perché non sono uniti con Cristo, non procedono in armonia con lui. In tal modo saranno incapaci di riconoscere le necessità della causa, e Satana cercherà di indurli a prendere delle decisioni che saranno fonte di imbarazzo e di difficoltà. TT2 89 4 Fratelli miei, coltivate voi la pietà? Prevale in voi l'amore per le cose di carattere religioso? Vivete sorretti dalla fede e siete vittoriosi sul mondo? Partecipate al culto di adorazione offerto a Dio? La vostra voce si fa udire nelle adunanze di preghiera e di edificazione? Esiste nel vostro focolare il culto di famiglia? Riunite i vostri figli la mattina e la sera, e presentate i loro casi a Dio? Insegnate loro come diventare seguaci dell'Agnello? Le vostre famiglie, se sono irreligiose, testimoniano della vostra negligenza e della vostra infedeltà. Se mentre voi siete uniti alla sacra causa di Dio, i vostri figli sono indifferenti, irrispettosi e non manifestano nessun interesse per le riunioni di natura religiosa o per la verità, è una cosa molto triste. Una tale famiglia esercita un'azione contraria a Cristo e alla verità e Gesù stesso afferma: "Chi non è con Me è contro di Me". TT2 90 1 La negligenza della religione nel focolare domestico, nell'educazione dei vostri figli dispiace molto a Dio. Se uno dei vostri figli cadesse nel fiume e rischiasse di annegare, quale agitazione ci sarebbe! Quali sforzi sarebbero fatti, quante preghiere sarebbero offerte, quanto entusiasmo verrebbe manifestato per salvare una vita umana! Ma qui ci sono i vostri figli, lontani da Cristo: si tratta delle loro anime che rischiano di perdersi. Forse essi sono aspri, scortesi, un biasimo per il nome degli avventisti, nondimeno essi periscono senza speranza e senza Dio nel mondo e voi rimanete indifferenti, non ve ne preoccupate! TT2 90 2 Che esempio date ai vostri figli? Quale ordine regna in casa vostra? Ai vostri figli dovrebbe essere insegnato ad essere benevoli, rispettosi nei confronti degli altri, gentili, disposti a fare un favore e, soprattutto, a rispettare le cose religiose e a sentire l'importanza delle esigenze divine. Si dovrebbe insegnar loro a rispettare l'ora della preghiera, esigere che la mattina si alzino in tempo per partecipare al culto di famiglia. Il focolare nel quale Dio regna TT2 90 3 I padri e le madri che mettono Dio al primo posto nella loro famiglia, che insegnano ai loro figli che il timore del Signore è il principio della sapienza, glorificano Iddio davanti agli angeli e davanti agli uomini, presentando al mondo una famiglia bene ordinata, ben disciplinata; una famiglia che ama Dio e gli ubbidisce anziché ribellarsi a lui. Cristo non è un estraneo nel loro focolare: il suo nome è sulle labbra di tutti, è riverito e glorificato. Gli angeli si compiacciono in un focolare dove Dio regna sovrano, dove i fanciulli sono aiutati a considerare con rispetto la religione, la Bibbia e il loro Creatore. Tali famiglie possono rivendicare la promessa di Dio: "Io onoro quelli che mi onorano". 1 Samuele 2:30. Ogni volta che il padre lascia tale focolare per occuparsi dei suoi doveri quotidiani, lo fa con uno spirito lieto e sereno, grazie alla comunione con Dio. Egli è cristiano non a parole, ma nel suo lavoro, nei suoi rapporti di affari. Egli svolge la sua attività in modo onesto, consapevole che lo sguardo divino è fisso su di lui. TT2 90 4 In chiesa la sua voce non tace: ha parole di gratitudine e di incoraggiamento da dire, perché è un cristiano che si sviluppa giorno per giorno grazie a sempre nuove esperienze. Nella chiesa si dimostra attivo, servizievole, pronto ad adoperarsi alla gloria di Dio e per la salvezza dei suoi simili. Si sentirebbe colpevole e condannato al cospetto di Dio, se trascurasse di frequentare il culto pubblico, venendo così meno al dovere di approfittare di quei privilegi che possono qualificarlo per un servizio migliore e più efficace nella causa della verità. TT2 91 1 Dio non è glorificato quando persone autorevoli agiscono come semplici uomini d'affari, ignorando i loro interessi eterni che sono più stabili, più nobili e più elevati di quelli temporali. Dove si dovrebbe usare maggiore tatto, maggiore abilità, se non nelle realtà imperiture e durevoli quanto l'eternità? Fratelli, sviluppate i vostri talenti al servizio del Signore! Manifestate tanto tatto e tanta capacità nell'edificazione della causa di Cristo, quanto ne mostrate nelle imprese di questo mondo. TT2 91 2 Esiste, ed è per me triste doverlo dire, una grande mancanza di fede e d'interesse per le cose spirituali da parte di molti capi di famiglie. Alcuni di essi raramente si vedono nella casa di adorazione. Accampano questa o quella scusa per giustificare la loro assenza, ma la vera ragione è che i loro cuori non sono portati verso la religione. Non si coltiva nella famiglia uno spirito di devozione. I figli non vengono allevati nella disciplina e nell'ammonizione del Signore. Questi uomini non sono quali Dio vorrebbe che fossero: non hanno nessuna comunione vivente con lui: sono esclusivamente uomini d'affari. Non hanno uno spirito conciliante e nel loro comportamento vi è tale mancanza di mansuetudine, di bontà e di cortesia, che le loro ragioni sono fraintese a tal punto che si finisce perfino col parlar male anche del bene che essi realmente posseggono. Se potessero rendersi conto di come il loro modo di procedere è offensivo agli occhi di Dio, essi cambierebbero. Requisiti per gli operai di Dio TT2 91 3 L'opera di Dio dovrebbe essere portata avanti da uomini che hanno una quotidiana esperienza vivente nella religione di Cristo. "Senza di me", dice Gesù, "voi non potete fare nulla". Nessuno di noi è fuori portata della tentazione. Tutti coloro che sono in rapporto con le nostre varie istituzioni e con iniziative missionarie, possono essere certi di avere sempre un potente nemico la cui mèta costante è di separarli da Cristo, loro forza. Più elevata è la posizione di responsabilità da essi occupata, più accaniti risulteranno gli attacchi di Satana, perché egli sa benissimo che se può spingerli ad assumere un comportamento biasimevole, altri ne seguiranno l'esempio. Quelli, però, che imparano senza sosta alla scuola di Cristo, potranno seguire un tenore di vita uniforme per cui i tentativi di Satana di turbare il loro equilibrio saranno sistematicamente frustrati. La tentazione non è peccato. Gesù era santo e puro, eppure anch'Egli fu tentato in ogni cosa, ma con una forza e con una intensità tali che l'uomo non sarà mai chiamato a sopportare. Con la sua vittoriosa resistenza, Egli ci ha lasciato uno splendido esempio, perché noi seguiamo le sue orme. Se abbiamo fiducia in noi stessi e nella nostra propria giustizia, saremo lasciati in balìa della tentazione; ma se guardiamo a Gesù e confidiamo in lui, potremo invocare in nostro aiuto la stessa potenza che ha sconfitto il nemico sul campo di battaglia. Per ogni tentazione, Egli preparerà una via di uscita. Quando Satana irrompe a guisa d'inondazione, affrontiamo le sue tentazioni con la spada dello Spirito e Gesù, il nostro soccorritore, leverà in nostro favore e contro di lui il suo vessillo. Il padre della menzogna teme e si agita quando la verità divina, con rovente potenza, gli viene gettata in faccia. TT2 92 1 Satana compie ogni possibile sforzo per allontanare le persone da Dio e riesce nel suo intento quando la vita religiosa è soffocata dalla preoccupazione degli affari, così che l'uomo finisce col non trovare più il tempo di leggere la Bibbia, di pregare in segreto e di mantenere accesa mattina e sera, sull'altare del sacrificio, l'offerta di lode e di ringraziamento. Quanto pochi sono coloro che si rendono conto delle astuzie del grande seduttore! Quanti ignorano i suoi stratagemmi! TT2 92 2 Quando i nostri fratelli deliberatamente si assentano dalle adunanze religiose, quando non si pensa a Dio e non lo si riverisce; quando Egli non viene scelto come consigliere e come potente baluardo, con quanta rapidità pensieri mondani e perversi penetrano nella mente e una vana fiducia, una vana filosofia si sostituiscono alla fede umile e fiduciosa! Spesso le tentazioni vengono accarezzate come se fossero la voce del buon Pastore, perché gli uomini sono separati da Gesù. Essi non possono sentirsi sicuri neppure per un momento, a meno che giusti princìpi non vengano accolti nel cuore e attuati in ogni operazione commerciale. TT2 92 3 "Se alcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberalmente, senza rinfacciare, e gli sarà donata". Giacomo 1:5. Tale promessa vale più dell'oro e dell'argento. Se con cuore umile cercate la guida di Dio in ogni vostra difficoltà o perplessità, la sua Parola garantisce che riceverete la giusta risposta. E la sua Parola non può venir meno. Il cielo e la terra possono passare, ma la sua Parola dimora in eterno. Confidate nel Signore e non sarete mai confusi o delusi. "E' meglio rifugiarsi nell'Eterno che confidare nell'uomo; è meglio rifugiarsi nell'Eterno che confidare nei principi". Salmi 118:8, 9. Costante bisogno di aiuto TT2 92 4 Qualunque sia la posizione che noi occupiamo nella vita, qualunque sia la nostra attività, dobbiamo essere abbastanza umili da sentire che abbiamo bisogno di aiuto; dobbiamo basarci implicitamente sugli insegnamenti della Parola di Dio, riconoscere la sua provvidenza in tutte le cose ed essere fedeli aprendo la nostra anima nella preghiera. Se vi affidate alla vostra intelligenza, cari fratelli, nel farvi strada nel mondo, raccoglierete tristezza e delusione. Fidate in Dio con tutto il vostro cuore; Egli dirigerà i vostri passi con sapienza e i vostri interessi saranno salvaguardati per questo mondo e per quello a venire. Voi avete bisogno di luce e di conoscenza, perciò prendete consiglio o da Dio o dal vostro discernimento; in tal modo camminerete o al fioco chiarore del vostro piccolo fuoco o alla sfavillante luce del Sole di giustizia. TT2 92 5 Non agite per convenienza. Il grande pericolo dei nostri uomini d'affari e di quanti occupano posti di responsabilità è che essi lascino Cristo per cercare aiuto fuori di lui. Pietro non sarebbe giunto a manifestare tanta debolezza e tanta follia se egli non avesse cercato, per suo personale tornaconto, di evitare lo scherno e il biasimo, l'oltraggio e la persecuzione. Sì, le sue grandi speranze erano accentrate in Cristo, ma quando lo vide nell'umiliazione, lasciò via libera all'incredulità. Divenne preda della tentazione e anziché dar prova di fedeltà in quel momento critico, rinnegò il suo Signore. TT2 93 1 Molti, per accumulare denaro, si separano da Dio e trascurano i loro interessi eterni, seguendo la stessa via dell'uomo disonesto del mondo. Dio non approva simile atteggiamento e lo considera come un'offesa fatta a lui. Egli li vorrebbe vedere, è vero, pronti a fare progetti e a metterli in atto, ma tutto ciò che ha attinenza con gli affari dovrebbe essere trattato in armonia con la grande legge morale di Dio. I princìpi dell'amore verso Dio e verso il prossimo debbono essere estesi a tutte le azioni della vita giornaliera, alle piccole e alle grandi cose. Deve regnare uno spirito che spinga a fare di più che semplicemente dare la decima della menta, dell'anice e del comino. Gli elementi di maggior peso relativi alla legge -- il giudizio, la misericordia e l'amore di Dio -- non debbono essere trascurati, perché il carattere personale di ognuno di noi in rapporto con l'attività svolta lascia la sua impronta. Uomini d'affari cristiani TT2 93 2 Vi sono uomini e donne che hanno lasciato ogni cosa per amore di Cristo. Gli interessi temporali, le gioie della società, della famiglia e degli amici, hanno per loro minore importanza degli interessi del regno di Dio. Non hanno anteposto, nei loro affetti, case e terreni, parenti e amici, per quanto cari, alla causa di Dio, dando a questa un posto secondario. Quanti agiscono così, dedicando la propria vita al progresso della verità e conducendo molti a Cristo, hanno la promessa che in questa vita ne riceveranno cento volte tanti e che nel secolo avvenire riceveranno la vita eterna. Coloro che agiscono mossi da un nobile intento, spinti da altruistici motivi, sono consacrati a Dio corpo, anima e spirito. Essi non esalteranno se stessi, non si sentiranno idonei ad assumersi delle responsabilità, però non rifiuteranno di portare dei pesi, in quanto è loro desiderio fare tutto ciò che sono capaci di fare. Queste persone non cercano la personale convenienza, ma si chiedono invece: "Qual è il mio dovere?" TT2 93 3 Quante più responsabilità comporta la posizione occupata, tanto più è essenziale che l'esempio sia giusto. Ogni uomo che Dio si è scelto per compiere un'opera particolare, diventa bersaglio di Satana. Le tentazioni si addensano e si abbattono su di lui, perché il nostro vigile nemico sa che il suo modo di agire eserciterà sugli altri un influsso decisivo. Noi viviamo in mezzo ai pericoli degli ultimi giorni e Satana è sceso a noi con grande ira sapendo che gli rimane poco tempo. Egli opera con ogni sorta di inganno di iniquità; però il cielo è aperto per chiunque confida in Dio. Unica salvaguardia per ciascuno di noi consiste nell'aggrapparci a Gesù e nel non permettere che nessuna cosa ci separi dal nostro soccorritore. TT2 93 4 Quelli che hanno solo la forma della pietà e che sono collegati con la causa per rapporti di lavoro, sono da temere. Essi tradiranno il loro incarico di fiducia. Sopraffatti dagli artifici del tentatore, metteranno in pericolo la causa di Dio. Vi saranno tentazioni che eserciteranno l'autocontrollo; se invece si cederà ad esse si manifesterà uno spirito autoritario, critico e in molti casi verranno meno la compassione e la considerazione per coloro che hanno bisogno di essere trattati con premurosa tenerezza. TT2 94 1 "Quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà". Galati 6:7. Che tipo di seme stiamo gettando? Quale sarà la nostra messe per il tempo e per l'eternità? Il Maestro ha assegnato a ognuno il suo compito, secondo la singola capacità. Stiamo noi seminando il seme della verità e della giustizia, oppure quello dello scetticismo, dell'infedeltà, del sospetto e dell'amore per il mondo? Chi getta la cattiva semenza può riconoscere la natura dell'opera che svolge, pentirsi e ottenere il perdono. Il perdono del Maestro, però, non cambia la qualità del seme sparso, né trasforma i rovi e i cardi selvatici in buon grano. L'uomo potrà essere salvato come attraverso il fuoco, ma al tempo della messe si vedranno soltanto le erbacce nocive là dove, invece, avrebbero dovuto esserci campi di grano ondeggiante. Quello che è stato seminato con colpevole negligenza produrrà la sua azione deleteria. Questo pensiero addolora il mio cuore e mi riempie di tristezza. Se tutti coloro che affermano di credere nella verità seminassero il prezioso seme della gentilezza, dell'amore, della fede e del coraggio, scioglierebbero nei loro cuori un canto melodioso a Dio, mentre procedono lungo la via che sale, rallegrandosi ai fulgidi raggi del Sole di giustizia. Nel gran giorno del raduno finale riceverebbero una rimunerazione eterna. ------------------------Capitolo 22: L'inclinazione per il mondo è un'insidia. TT2 95 1 Nel giorno del rendiconto finale si saprà che Dio conosce tutti per nome. Un testimone invisibile è presente a ogni atto della vita. "Io conosco le tue opere", dice "Colui che cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro". Apocalisse 2:1, 2. Sono perciò note le opportunità che sono state trascurate e si sa quanto infaticabili sono stati i tentativi del buon Pastore per cercare quelli che andavano errando per vie tortuose e ricondurli sul sentiero della salvezza e della pace. Dio ha ripetutamente chiamato gli amanti del piacere e ha fatto balenare la luce della sua Parola sul loro cammino affinché essi potessero vedere il pericolo ed evitarlo. Essi, però, proseguono imperterriti nella via larga, scherzando e motteggiando, fino a che non finirà anche per loro il tempo di grazia. Le vie di Dio sono giuste ed eque, per cui quando la sentenza sarà pronunciata contro chi sarà trovato mancante, la loro bocca rimarrà chiusa... TT2 95 2 Senza fede è impossibile piacere a Dio, "giacché qualunque cosa non provenga dalla fede è peccato". Romani 14:23. La fede che viene richiesta non è la semplice adesione alla dottrina, ma la fede operante perché mossa dall'amore, la fede che purifica l'anima. L'umiltà, la mansuetudine, l'ubbidienza non sono la fede: ne sono gli effetti, il frutto. Dovete conseguire queste grazie imparando alla scuola di Cristo. Voi ignorate i sentimenti e i princìpi del cielo; il suo linguaggio è per voi una lingua pressoché sconosciuta. Lo Spirito di Dio perora ancora in vostro favore; ma io nutro seri e penosi dubbi che voi vogliate prestare ascolto a quella voce che da anni vi esorta. Spero, comunque, che vogliate ascoltare, capire, convertirvi e vivere. TT2 95 3 Credete che sia un sacrificio eccessivo dare a Gesù il vostro povero e indegno io? Preferireste forse la triste schiavitù del peccato e della morte anziché lasciare che la vostra vita venga separata dal mondo e unita a Cristo coi vincoli dell'amore? Gesù vive e intercede per voi. Questo dovrebbe suscitare ogni giorno la gratitudine dei vostri cuori. Chi si rende conto della propria colpevolezza e della propria impotenza, può presentarsi così come è e ricevere la benedizione di Dio. La promessa è per chi l'accetta con fede. Chi si crede ricco, onorato, giusto e chiama il male bene e il bene male, non può chiedere né ricevere in quanto non sente nessun bisogno, Egli pensa di essere pieno e non si rende conto che è vuoto di tutto. TT2 95 4 Se vi preoccupate della vostra anima e cercate Dio diligentemente, lo troverete. Egli, pertanto, non accetterà un cuore solo parzialmente pentito. Se abbandonate i vostri peccati, Egli sarà sempre pronto a perdonare. Non volete, quindi, in questo momento arrendervi a lui? Non volete levare il vostro sguardo verso il Calvario e chiedere: "Gesù fece questo sacrificio per me? Sopportò umiliazioni, sarcasmi, maltrattamenti e subì la morte atroce della croce perché voleva salvarmi dalla pena e dall'orrore della disperazione per rendermi indicibilmente felice nel suo regno?" Considerate Colui che è stato trafitto a motivo dei vostri peccati e prendete la risoluzione:" II Signore avrà la mia vita al suo servizio. Io non voglio più rimanere con i suoi nemici; non voglio più prestare il mio influsso a chi si ribella contro il suo governo. Tutto quello che ho e tutto ciò che sono è anche troppo poco per essere consacrato a chi mi ha tanto amato da dare la sua vita per me, da dare la sua intera divina persona per uno come me, colpevole ed errante". Separati dal mondo, state interamente dalla parte del Signore; proseguite il combattimento e conseguirete una grande vittoria. TT2 96 1 Beato chi ascolta le parole di vita eterna. Condotto dallo Spirito di verità, sarà guidato in tutta la verità, Non sarà, no, amato, onorato, esaltato dal mondo, ma sarà prezioso agli occhi del cielo. "Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci d'esser chiamati figliuoli di Dio! E tali siamo. Per questo non ci conosce il mondo: perché non ha conosciuto lui". 1 Giovanni 3:1. ------------------------Capitolo 23: Responsabilità del medico TT2 97 1 "Il timore dell'Eterno è il principio della sapienza". I professionisti, qualunque sia la loro vocazione, hanno bisogno della sapienza divina. Il medico, poi, necessita particolarmente di questa sapienza perché egli ha a che fare con ogni sorta di mentalità e di malattie. Egli occupa una posizione di responsabilità maggiore di quella del ministro dell'Evangelo. Chiamato ad essere collaboratore di Cristo, gli sono indispensabili i sani princìpi religiosi e l'intima unione con l'Iddio di ogni sapienza. Se egli consulterà l'Eterno, avrà l'assistenza del grande Medico e potrà procedere con la dovuta cautela per non nuocere, in seguito a trascuratezza, a nessuna delle creature di Dio. Quanto ai princìpi, egli sarà saldo come una roccia e nello stesso tempo si dimostrerà buono e cortese con tutti. Sentirà la responsabilità della propria posizione e darà prova di essere animato da motivi puri altruistici, oltre che dal vivo desiderio di onorare la dot trina di Cristo in ogni cosa. Un tale medico possederà una dignità celeste e sarà un agente potente per il bene del mondo. Anche se non viene apprezzato da chi non è in comunione con Dio, sarà onorato dal cielo. Agli occhi di Dio ha maggior pregio dell'oro, dell'oro di Ofir... TT2 97 2 Ci sono vari modi di esercitare l'arte sanitaria, però solo uno è approvato dal cielo. I rimedi di Dio sono i semplici agenti naturali, che non danneggiano né debilitano l'organismo con le loro potenti proprietà. L'aria pura, l'acqua, la pulizia, una dieta appropriata, la purezza della vita e un'incrollabile fiducia in Dio, sono i rimedi per la mancanza dei quali migliaia di persone muoiono; tali rimedi, purtroppo, finiscono col non risultare efficaci perché il loro uso appropriato richiede un lavoro che la gente non apprezza. Aria fresca, esercizio fisico, acqua pura, ambienti puliti sono alla portata di tutti con poca spesa; i prodotti farmaceutici, invece, sono costosi sia per il loro prezzo, sia per l'effetto che provocano sull'organismo. TT2 97 3 L'opera del medico cristiano non finisce con la cura delle malattie fisiche: essa dovrebbe estendersi anche ai mali della mente e alla salvezza dell'anima. Può non essere suo compito esporre qualche punto teorico della verità, a meno che non gli venga espressamente richiesto, però egli può additare Cristo ai suoi pazienti. Dovrebbe richiamare l'attenzione altrui sui segni sempre rinnovati dell'amore e della sollecitudine di Dio, sulla sua saggezza, sulla sua bontà rese manifeste nelle opere da lui fatte. La mente, allora, potrà essere guidata per mezzo della natura all'Iddio della natura, verso quel cielo che Egli ha preparato per quanti lo amano. TT2 97 4 Il medico dovrebbe saper pregare. In molti casi egli si trova nella necessità di dover accrescere la sofferenza per salvare una vita; e il paziente, cristiano o no, si sentirà più sicuro se sa che il suo medico teme Dio. L'orazione darà all'infermo una vigorosa fiducia e molte volte, se il suo caso viene portato al grande Medico, con umiltà e fiducia, il beneficio che ne trarrà il malato sarà maggiore di quello derivante dalle medicine che potrebbero essergli somministrate. Riconoscere il rapporto fra peccato e malattia TT2 98 1 Satana è all'origine della malattia e il medico ne combatte l'opera e la potenza. Ovunque prevale l'infermità dello spirito. I nove decimi delle malattie delle quali sono affetti gli uomini hanno qui la loro radice. Forse qualche difficoltà di famiglia, simile a cancro, rode l'anima e infiacchisce le forze vitali. Il rimorso per il peccato, talvolta mina l'organismo e sconvolge la mente. Ci sono, poi, dottrine erronee come quella dell'inferno eternamente acceso o del supplizio eterno degli empi che, dando una visione esagerata oltre che falsa del carattere divino, hanno prodotto gli stessi risultati sugli animi sensibili. Gli increduli hanno sfruttato al massimo questi casi sfortunati per definire la religione follia. E' una calunnia grossolana di cui non renderanno volentieri conto un giorno. La religione di Cristo, lungi dall'essere causa di alienazione mentale, è uno dei rimedi più efficaci perché è un potente calmante dei nervi. TT2 98 2 Il medico ha bisogno di una sapienza e di una forza sovrumane, per poter sapere come curare i numerosi casi imbarazzanti di malattie della mente e del cuore dei quali è chiamato a occuparsi. Se egli ignora il potere della grazia divina, non potrà soccorrere gli afflitti; anzi, forse finirà col peggiorare la situazione; ma se è saldamente ancorato in Dio, potrà aiutare la mente malata e turbata. Saprà indicare ai suoi pazienti Cristo e insegnare a portare a lui ogni loro preoccupazione e perplessità. TT2 98 3 Esiste una relazione divinamente stabilita fra il peccato e la malattia. Nessun medico può esercitare la sua professione per un solo mese senza rendersene conto. Egli può ignorare il fatto, può avere la mente occupata da altre cose a tal punto che la sua attenzione non viene richiamata su di esso, però se egli osserva bene e attentamente, non potrà fare a meno di riconoscere che il peccato e la malattia hanno l'uno con l'altra un rapporto di causa ed effetto. Il dottore dovrà rendersene rapidamente conto e agire di conseguenza. Dopo che si sarà assicurata la fiducia degli afflitti, alleviandone le sofferenze e allontanandoli dall'orlo della fossa, egli può insegnar loro che la malattia è la conseguenza del peccato e che il nemico caduto cerca di attrarli verso abitudini che distruggono la salute, oltre che l'anima. Può inculcare nelle loro menti la necessità di attenersi alle norme della vita e della salute. Specialmente nella mente dei giovani, il medico può inculcare retti princìpi. TT2 98 4 Dio ama le sue creature di un amore tenero e intenso. Egli ha stabilito le leggi della natura, nondimeno esse non sono imposizioni arbitrarie. Ogni "Tu non devi", sia nell'ambito della legge fisica, sia di quella morale, contiene o implica una promessa. Ubbidendo, riceviamo benedizione; disubbidendo, troveremo il pericolo e l'infelicità. Le leggi di Dio hanno lo scopo di attrarre il suo popolo più vicino a lui. Egli lo salverà dal male e lo guiderà al bene, se esso vorrà lasciarsi guidare. Dio non costringe mai. Noi possiamo non discernere i suoi disegni, ma dobbiamo confidare in lui e dimostrare la nostra fede con le nostre opere... La fatica dell'attivita medica TT2 99 1 Il medico si trova quasi ogni giorno a faccia a faccia con la morte. Egli cammina, per così dire, sull'orlo del sepolcro. In molti casi la familiarità con le scene di dolore e di morte può portare all'indifferenza e alla negligenza verso la sofferenza umana, come pure a una certa rilassatezza per quel che riguarda la cura degli ammalati. Pare che certi medici non abbiano nessuna tenera comprensione: sono ruvidi, bruschi nei modi, e gli ammalati quasi temono il loro avvicinarsi. Tali persone, per grandi che possano essere le loro cognizioni e la loro capacità, possono recare ben poco sollievo a chi soffre; ma se l'amore e la simpatia manifestate da Gesù per gli ammalati si uniscono alla sapienza del medico, la sua stessa presenza costituirà allora una benedizione. Egli non considera il suo paziente come un semplice pezzo del meccanismo umano, ma come un'anima da salvare... TT2 99 2 I doveri del medico sono ardui. Pochi si rendono conto della tensione psichica e fisica alla quale è sottoposto. Ogni sua energia e capacità si uniscono all'ansia più intensa nella lotta contro la malattia e la morte. Egli sa che spesso è sufficiente un semplice, maldestro movimento della mano, non fosse che dell'impercettibile scarto di un capello, perché un'anima passi, impreparata, nell'eternità. Quanto bisogno perciò ha il medico fedele della simpatia e delle preghiere del popolo di Dio! I suoi diritti, in questo senso, non sono affatto inferiori a quelli del più devoto ministro o missionario. Privato, come non di rado gli accade, del riposo e del sonno indispensabili, e perfino dei privilegi religiosi del Sabato, egli ha bisogno di una doppia porzione di grazia, di risorse rinnovate quotidianamente, per non perdere il suo punto di appoggio in Dio e rischiare di sprofondare nelle tenebre spirituali più di coloro che seguono altre professioni. Eppure spesso la gente gli muove rimproveri immeritati, lo lascia solo a lottare, oggetto delle più violente tentazionei sataniche, con la sensazione di essere incompreso, tradito dai suoi amici. Acquisizione di una cultura medica TT2 99 3 Molti, sapendo quanto siano duri i doveri del medico, e quante scarse occasioni egli abbia di essere libero perfino il Sabato, non intendono scegliere quella professione. Ma il grande nemico cerca di demolire del continuo l'opera fatta dalle mani di Dio e così uomini di cultura, dotati intellettualmente, sono chiamati a combattere la sua crudele potenza. C'è bisogno d'un maggior numero di persone idonee che si dedichino alla professione medica. Bisognerebbe fare, perciò, intensi sforzi per indurre elementi qualificati ad abilitarsi per quest'opera. Dovrebbe trattarsi di uomini il cui carattere sia basato sopra i grandi princìpi della Parola divina; uomini dotati di una energia naturale, forti, perseveranti, capaci di pervenire a un alto livello di maestria. Non tutti possono diventare medici di successo. Molti hanno affrontato i doveri connessi con l'arte sanitaria del tutto impreparati. Non hanno i requisiti richiesti: mancano loro la capacità, il tatto, l'accuratezza, l'intelligenza per riuscire. TT2 100 1 Un medico può svolgere un lavoro migliore se è fisicamente forte. Se è debole, non potrà sopportare la logorante fatica inerente alla sua professione. Un uomo di costituzione gracile, dispeptico, che non ha un perfetto autocontrollo, non può essere idoneo per affrontare ogni specie di malattia. Si dovrebbe fare molta attenzione e non incoraggiare persone che potrebbero rendersi utili in qualche altro posto di minore responsabilità, a studiare medicina. Si eviterebbe perdita di tempo e di denaro, soprattutto quando le possibilità di riuscita sono minime. TT2 100 2 C'è chi è stato ritenuto portato a diventare medico ed è quindi stato incoraggiato a iscriversi alla Facoltà di medicina. Ma alcuni, che avevano cominciato tali studi come cristiani, hanno finito col non tener più nel suo debito conto la legge di Dio, sacrificando così i princìpi e perdendo la loro unione con Dio. Essi ritenevano che da sé non potevano più osservare il quarto comandamento, né sopportare le burle, la derisione degli ambiziosi, di chi ama il mondo, della gente frivola, degli scettici e degli increduli. Essi non erano preparati ad affrontare questo genere di persecuzione. Aspiravano ad elevarsi sempre più nella società, ma non hanno saputo superare le cupe montagne dell'incredulità, dimostrandosi così indegni di fiducia. Tentazioni di ogni genere si sono loro presentate ed essi non hanno avuto la forza di resistere. Alcuni sono diventati disonesti, abili intriganti e si sono macchiati di gravi peccati. TT2 100 3 Nella nostra epoca v'è pericolo che chiunque intraprenda gli studi di medicina. Spesso i docenti sono uomini sapienti secondo il mondo e i compagni di studio sono increduli, senza nessun pensiero rivolto a Dio. Lo studente, perciò, rischia di subire l'influsso di queste compagnie irreligiose. Nondimeno, alcuni hanno portato a termine i loro studi, rimanendo fedeli ai princìpi. Essi non studiavano il Sabato, dimostrando così che si può essere idonei ai doveri del medico, senza deludere le aspettative di chi forniva loro i mezzi per istruirsi. Al pari di Daniele, hanno onorato Dio ed Egli li ha protetti. Daniele si propose di non adottare i costumi della corte reale: non avrebbe mangiato le vivande del re, né bevuto il suo vino. Egli contava su Dio per ricevere la forza e la grazia. Dio gli diede sapienza, abilità e conoscenza superiori a quelle dei magi, degli astrologi e degli indovini del regno. "Io onoro quelli che mi onorano!" TT2 100 4 Il giovane medico ha accesso presso l'Iddio di Daniele. Mediante la grazia e la potenza divina, egli può diventare così efficiente nella sua professione, come Daniele lo era nella sua elevata posizione. Tuttavia, sarebbe uno sbaglio fare della preparazione scientifica la cosa più importante, ponendola al disopra di tutto, ma lasciando da parte e trascurando i princìpi religiosi che sono alla base di una carriera ricca di risultati positivi. Molti, che si fanno beffe dell'idea di avere bisogno di fare assegnamento su Cristo per conseguire saggezza nella loro opera, sono elogiati come uomini esperti nella loro professione. Ma se questi uomini che confidano nelle proprie conoscenze scientifiche fossero illuminati dalla luce del cielo, a quale più alto grado di perfezione potrebbero giungere! Quanto più vigorose sarebbero le loro energie e con quanta maggiore fiducia potrebbero affrontare i casi difficili! Chi è intimamente unito col grande Medico dell'anima e del corpo ha a sua disposizione le risorse del cielo e della terra e può lavorare con un discernimento, una precisione infallibili che l'ateo non può avere. ------------------------Capitolo 24: La crisi imminente TT2 101 1 "Il dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie di essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù". Apocalisse 12:17. Nel prossimo futuro vedremo adempiersi queste parole, quando le chiese protestanti si uniranno col mondo e col potere papale contro gli osservatori dei comandamenti. Il medesimo spirito che animò i papisti nei secoli passati, spingerà i protestanti a seguire un'analoga linea di condotta nei confronti di coloro che intendono rimanere fedeli a Dio. TT2 101 2 Chiesa e stato si stanno ora preparando per l'ultimo conflitto. I protestanti operano camuffati per portare la domenica alla ribalta, come fecero i seguaci di Roma. Da un capo all'altro della terra, il papato va erigendo le sue alte e massicce strutture nei cui segreti recessi si rinnoveranno le sue antiche persecuzioni. Si sta preparando il cammino per la manifestazione su larga scala di quei miracoli di menzogna per mezzo dei quali, se possibile, Satana sedurrebbe perfino gli eletti. TT2 101 3 Il decreto che dovrà essere promulgato contro il popolo di Dio sarà molto simile a quello che fu emanato da Assuero contro gli ebrei al tempo di Ester. L'editto persiano fu suggerito dall'odio di Haman nei confronti di Mardocheo, Non perché questo gli avesse fatto un torto, ma perché aveva ricusato di tributargli l'omaggio che spetta a Dio solo. La decisione del re contro gli ebrei fu ottenuta con falsi pretesti, tramite un falso rapporto su quel popolo particolare. Satana aveva ordito la trama per sbarazzare la terra da coloro che conservavano la conoscenza del vero Dio. Le sue macchinazioni, però, furono sventate da una contropotenza che regna in mezzo ai figliuoli degli uomini. Degli angeli che eccellono in forza furono incaricati di proteggere il popolo di Dio, e così la cospirazione dei nemici ricadde sul loro capo. Il mondo protestante, oggi, vede nella piccola congregazione che osserva il Sabato un Mardocheo alla porta. Il suo carattere e la sua condotta, che esprimono riverenza per la legge di Dio, sono di costante rimprovero a quelli che hanno rigettato il timore del Signore e calpestano il suo Sabato; lo sgradito intruso dev'essere eliminato in qualche modo. TT2 101 4 La stessa mente scaltra che congiurò contro i fedeli in passato, cerca tuttora di eliminare dalla terra coloro che temono Dio e ubbidiscono alla sua legge. Satana susciterà l'indignazione contro l'umile minoranza che per motivi di coscienza ricusa di accettare le usanze e le tradizioni degli uomini. Persone atuorevoli, di buona reputazione, si uniranno con gente senza legge, malvagia, per consultarsi ai danni del popolo di Dio. La ricchezza, il genio, la cultura si coallzzeranno per coprirlo di disprezzo. Governanti persecutori, ministri e membri di chiesa cospireranno contro di esso. Con la voce e con la penna, con lusinghe, minacce e scherni cercheranno di scuoterne la fede. Falsi rapporti e appelli veementi ecciteranno le passioni della gente contro i veri credenti. Non avendo un "Così dice la Scrittura" da opporre ai difensori del Sabato biblico, ricorreranno a decreti oppressivi per supplire a questa mancanza. Inoltre, per assicurarsi autorità e popolarità, i legislatori cederanno alla richiesta di una legge sulla domenica. Coloro che temono Iddio non possono, però, accettare un'istituzione che viola un precetto del decalogo. Su questo campo di battaglia si combatterà l'ultimo grande conflitto fra la verità e l'errore. Noi, però, non abbiamo dubbi sull'esito, perché ora, come al tempo di Mardocheo, il Signore difenderà la sua verità e il suo popolo. Un'indicazione della prossimità della fine TT2 102 1 Col decreto che imporrà l'istituzione papale, che è una violazione della legge di Dio, la nostra nazione (Stati Uniti) si distaccherà completamente dalla giustizia. Quando il Protestantesimo stenderà la sua mano attraverso il baratro per stringere quella del potere romano; quando si protenderà sopra l'abisso per afferrare la mano dello spiritismo; quando sotto l'azione di questa triplice alleanza il nostro paese ripudierà ogni principio della sua costituzione come governo protestante e repubblicano e prenderà disposizioni per la propagazione della falsità e degli inganni papali, allora sapremo che è giunto il tempo delle straordinarie opere di Satana e che la fine è vicina. TT2 102 2 Come l'approssimarsi degli eserciti romani fu per i discepoli un segno dell'incombente distruzione di Gerusalemme, così questa apostasia è per noi un indizio che il limite della sopportazione divina è stato raggiunto, che la misura dell'empietà della nostra nazione è colma e che l'angelo della misericordia sta per spiccare il volo per mai più ritornare. TT2 102 3 Il popolo di Dio, allora, conoscerà le scene di afflizione e di angoscia descritte da Giacobbe, e i gemiti dei fedeli perseguitati saliranno al cielo. Allo stesso modo come il sangue di Abele gridava dalla terra, si leveranno a Dio delle voci dalle fosse dei martiri, dai sepolcri del mare, dalle celle dei conventi: "Fino a quando, o Signore, che sei santo e verace non fai giustizia e non vendichi il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?" TT2 102 4 Il Signore sta compiendo la sua opera e tutto il cielo è in movimento. Il Giudice di tutta la terra sta per levarsi e rivendicare la sua autorità disprezzata. Il sigillo della liberazione verrà impresso sugli uomini che osservano i comandamenti di Dio, riveriscono la sua legge e respingono il marchio della bestia e della sua immagine. Un'opera da portare a compimento TT2 102 5 Dio ha rivelato quello che accadrà negli ultimi giorni affinché il suo popolo sia preparato a resistere all'ondata dell'opposizione e dell'ira. Quelli che sono stati avvertiti degli eventi che stanno per sopraggiungere, non debbono starsene in oziosa attesa dell'imminente tempesta, consolandosi all'idea che il Signore proteggerà i suoi fedeli nell'ora della prova. Noi, aspettando il Signore, dobbiamo adoperarci in una zelante attività, animati da una fede incrollabile. Non è questo il momento di permettere che le nostre menti siano assorbite da cose di secondaria importanza. Mentre gli uomini dormono, Satana va disponendo le cose perché il popolo di Dio non trovi né grazia, né giustizia. Il movimento per la domenica si va facendo strada nelle tenebre. I capi occultano le vere finalità e molti che vi si uniscono non sanno nemmeno loro dove esso sia diretto. Le decisioni sono moderate e in apparenza cristiane, ma quando questo movimento parlerà rivelerà lo spirito del dragone. TT2 103 1 È nostro dovere fare tutto quello che possiamo per scongiurare il pericolo che sovrasta. Dovremmo sforzarci di sfatare i pregiudizi mettendoci in piena luce dinanzi al mondo e indicando la reale portata del problema in discussione, esprimendo una vibrata protesta contro una misura che intende reprimere la libertà di coscienza. Dovremmo esaminare le Scritture ed essere capaci di esporre le ragioni della nostra fede. Dice il profeta: "Gli empi agiranno empiamente e nessuno di essi capirà; ma capiranno i savi". Daniele 12:10. TT2 103 2 Quanti si accostano a Dio per mezzo di Cristo hanno dinanzi a sè un'opera importante. E' questo il tempo di aggrapparci al braccio della sua potenza. La preghiera di Davide dovrebbe essere la preghiera dei pastori e dei laici: "E' tempo che l'Eterno operi; essi hanno annullato la tua legge". Salmi 119:126. Che i servitori di Dio piangano fra il portico e l'altare gridando: "Risparmia, o Eterno, il tuo popolo e non esporre la tua eredità all'obbrobrio". Gioele 2:17. Dio ha sempre operato in favore dei suoi nell'ora del loro più grave pericolo, quando pareva che non ci fosse più nessuna speranza di evitare la rovina. I progetti dei malvagi, dei nemici della chiesa sono controllati dal suo potere e dalla sua provvidenza sovrana e dominatrice. Egli può agire nell'animo degli uomini di stato; l'ira dei turbolenti, degli sleali, di coloro che odiano Dio, la sua verità e il suo popolo, può essere deviata come può essere facilmente deviato il corso dei fiumi se così Egli decreta. La preghiera muove il braccio dell'Onnipotente, di colui che regola l'ordine delle stelle nei cieli, la cui voce domina i flutti dell'oceano. Lo stesso infinito Creatore agirà in favore dei suoi se essi lo invocheranno con fede. Egli terrà a freno le potenze delle tenebre fino a che non sia stato dato al mondo l'avvertimento, e tutti quelli che vi presteranno ascolto siano stati preparati per la lotta finale. La persecuzione mette in risalto la verità TT2 103 3 "Il furore degli uomini ridonderà alla tua lode", afferma il salmista, "tu ti cingerai del rimanente dell'ira". Salmi 76:10. L'intensione di Dio è che la verità -- vero banco di prova -- sia messa in luce e diventi oggetto di esame e discussione, anche se ciò deriva da un'accusa alla verità stessa. La mente delle persone deve essere scossa e ogni controversia, ogni biasimo, ogni maldicenza saranno altrettanti mezzi intesi a provocare domande e a ridestare delle menti che, caso diverso, sonnacchierebbero. TT2 103 4 Così è accaduto nella storia passata del popolo di Dio. In seguito al rifiuto di adorare la grande statua d'oro che Nebucadnetsar aveva fatto erigere, i tre giovani ebrei furono gettati nella fornace ardente. Ma Dio protesse i suoi servitori in mezzo alle fiamme, e il tentativo d'imporre l'idolatria finì col far conoscere il vero Dio ai principi e ai grandi dignitari del vasto regno convenuti a Babilonia. TT2 104 1 Così avvenne anche quando fu promulgato il decreto che proibiva di pregare qualsiasi divinità che non fosse il re. Allorché Daniele, secondo la sua abitudine, tre volte il giorno innalzò la sua preghiera al Dio del cielo, l'attenzione dei principi e dei governanti si concentrò sul suo caso. Egli ebbe modo allora di parlare per sè, di indicare chi è il vero Dio, di esporre le ragioni per le quali Egli solo deve essere adorato, e il dovere di tributargli lode e omaggio. La liberazione di Daniele dalla fossa dei leoni fu un'altra dimostrazione che l'Essere adorato dal profeta era il vero e vivente Dio. TT2 104 2 Anche l'imprigionamento di Paolo valse a portare l'Evangelo dinanzi ai re, ai principi, ai governanti che, altrimenti, mai avrebbero avuto questa luce. Gli sforzi fatti per ostacolare il progresso della verità contribuiscono solo ad accelerarlo. L'eccellenza della verità si vede sempre più nitida da ogni successivo punto dal quale essa può essere osservata. L'errore esige mascheramento e dissimulazione; si camuffa da angelo e ogni manifestazione della sua vera natura riduce le sue probabilità di riuscita. TT2 104 3 Le persone che Dio ha fatto depositarie della sua legge non debbono permettere che la loro luce rimanga nascosta. La verità deve essere proclamata nei luoghi oscuri della terra, affrontando e superando ogni ostacolo. C'è una grande opera da compiere, opera che è stata affidata a quelli che conoscono la verità. Essi dovrebbero invocare Dio con fervore per ricevere aiuto. L'amore di Cristo deve pervadere i loro cuori, lo Spirito di Cristo deve essere riversato su di loro ed essi devono prepararsi per affrontare il giudizio. Nel consacrarsi a Dio, i loro sforzi saranno accompagnati da una forza di convinzione che darà loro la possibilità di presentare la verità agli altri, sì che essa trovi accesso in molti cuori. TT2 104 4 Noi non dobbiamo continuare a dormire sul terreno incantato di Satana; ma chiamare a raccolta ogni nostra risorsa, avvalerci di ogni agevolazione fornita dalla Provvidenza. L'ultimo avvertimento deve essere dato "a molti popoli, nazioni, lingue e re". La promessa è: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dell'età presente". Apocalisse 10:11; Matteo 28:20. ------------------------Capitolo 25: La chiesa: luce del mondo TT2 105 1 Il Signore suscitò il suo popolo, Israele, lo separò dal mondo e gli affidò una sacra missione: lo fece depositario della sua legge perché, per suo mezzo, fosse conservata fra gli uomini la conoscenza dell'Eterno. Attraverso Israele la luce del cielo doveva risplendere nei luoghi più oscuri della terra e doveva essere udita una voce che esortasse tutti i popoli ad abbandonare l'idolatria per servire l'Iddio vivente e vero. Se gli ebrei fossero stati fedeli all'incarico avuto, avrebbero rappresentato una potenza nel mondo; Dio sarebbe stato il loro difensore e li avrebbe esaltati al disopra di tutte le altre nazioni. La sua luce e la sua verità sarebbero state rivelate per mezzo di loro ed essi, sotto la sua saggia e santa guida, sarebbero risultati un esempio della superiorità del governo divino sopra ogni forma di idolatria. TT2 105 2 Essi, però, non osservarono il loro patto con Dio. Si attennero alle usanze idolatriche delle altre nazioni, e anziché fare del nome del loro Creatore un motivo di lode sulla terra, con la loro condotta lo esposero al disprezzo dei pagani. Tuttavia, il proposito di Dio deve effettuarsi e la conoscenza della sua volontà deve propagarsi per tutta la terra. Dio portò sul suo popolo la mano dell'oppressore e lo disperse facendolo deportare fra le nazioni. In mezzo all'afflizione, molti si pentirono delle loro trasgressioni e cercarono l'Eterno. Dispersi in seno ai paesi pagani, diffusero dappertutto la conoscenza del vero Dio. I princìpi della legge divina entrarono in conflitto coi costumi e con le abitudini delle nazioni. Gli idolatri tentarono di soffocare la vera fede, ma il Signore nella sua provvidenza fece comparire i suoi servitori Daniele, Nehemia, Esdra dinanzi ai re e ai governanti perché questi potessero avere l'opportunità di conoscere la luce. In tal modo l'attività che Dio aveva affidato al suo popolo, perché fosse svolta nella prosperità e dentro le sue frontiere -- e che era stata trascurata a causa della sua infedeltà -- fu svolta da Israele nella cattività e in mezzo a grandi prove e difficoltà. TT2 105 3 Dio ha chiamato la sua chiesa, oggi, come chiamò l'antico Israele, perché sia una luce sulla terra. Mediante la poderosa spada della verità -- i messaggi del primo, del secondo e del terzo angelo -- Egli l'ha separata dalle chiese e dal mondo, per portarla a una santa intimità con lui. L'ha fatta depositaria della sua legge e le ha affidato le grandi verità della profezia per questo tempo. Al pari dei sacri oracoli dati all'antico Israele, esse costituiscono un deposito sacro da trasmettere al mondo. I tre angeli di Apocalisse 14 rappresentano il popolo che accetta la luce della rivelazione divina e che, come suo agente, è incaricato di fare echeggiare l'avvertimento in lungo e in largo per tutta la terra. Cristo dice ai suoi seguaci: "Voi siete la luce del mondo". Matteo 5:14. A ogni anima che accetta Gesù, la croce del Calvario parla: "Considerate il valore dell'anima. "Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo ad ogni creatura". Marco 16:15. Nulla deve ostacolare questa missione perché si tratta di un'opera di suprema importanza, un'opera superiore a ogni altra, in quanto avrà ripercussioni di portata eterna. L'amore che Gesù ha manifestato per l'uomo col sacrificio da lui fatto per la sua redenzione deve animare tutti i suoi seguaci. Ripeteremo l'esperienza d'Israele? TT2 106 1 Solo pochissimi di coloro che hanno ricevuto la luce svolgono l'incarico affidato alle loro mani. Vi è un piccolo numero di uomini fermamente fedeli che non si curano degli svaghi, delle convenienze personali o della vita stessa e che vanno sempre avanti, ovunque si offra loro una occasione di far conoscere la verità e di esaltare la santa legge divina. Purtroppo i peccati dominanti del mondo sono penetrati nelle chiese e nei cuori di coloro che affermano di essere il popolo particolare di Dio. Molti fra quelli che hanno ricevuto la luce esercitano un influsso che calma il timore di chi è attaccato al mondo e di chi si accontenta di solo formalismo. TT2 106 2 Anche fra quanti dicono di aspettare il Signore ve ne sono molti che amano il mondo, che ambiscono la ricchezza e gli onori. Cristo descrive questa categoria di persone quando afferma che il giorno di Dio sopraggiungerà a guisa di laccio su tutti coloro che abitano la terra. Questo mondo è la loro patria ed essi si adoperano per assicurarsi dei vantaggi terreni. Edificano case costose e le forniscono di ogni comodità; trovano diletto negli abiti e nel soddisfacimento di appetiti carnali. Le cose del mondo sono per essi altrettanti idoli che si frappongono fra l'anima e Cristo a tal segno che le grandi e solenni realtà che vanno accumulandosi su di noi sono solo pallidamente intraviste e comprese. La stessa disubbidienza e lo stesso insuccesso che si verificarono nella comunità israelitica, caratterizzano in misura ancor più grande coloro che hanno avuto questa grande luce celeste tramite gli ultimi messaggi di avvertimento. Sprecheremo noi, al pari di loro, le opportunità e i privilegi offertici fino a che Dio non permetta che l'oppressione e la persecuzione si abbattano su di noi? L'opera che potrebbe compiersi nella pace e in condizioni di relativa prosperità sarà negletta e si concluderà essa in giorni oscuri, sotto la pressione della prova e della persecuzione? TT2 106 3 Molta è la colpa di cui la chiesa è responsabile. Perché coloro che hanno la luce non fanno di tutto per comunicarla agli altri? Essi si rendono conto che la fine è vicina; vedono le moltitudini trasgredire quotidianamente la legge divina; sanno che queste anime non possono essere salvate dalla trasgressione, eppure manifestano più interesse per il loro commercio, la loro fattoria, la loro casa, la loro tavola che per le anime di uomini e donne che dovranno un giorno incontrare a faccia a faccia nel giudizio. Coloro che dicono di ubbidire alla verità si sono addormentati; non si sentirebbero a loro agio, come si sentono ora, se fossero svegli. L'amore della verità si va estinguendo nei cuori. Il loro esempio non è tale da convincere il mondo che essi hanno ricevuto una verità maggiore rispetto agli altri. Nel tempo in cui dovrebbero essere forti in Dio e avere una esperienza quotidiana, vivente, si rivelano deboli, esitanti e debbono appoggiarsi sui loro pastori per essere sostenuti, mentre dovrebbero sostenere gli altri con l'intelletto, l'anima, la parola, la penna, il tempo e il denaro. Deboli per scelta TT2 107 1 Fratelli e sorelle, molti di voi si giustificano della loro mancata attività dicendosi incapaci di adoperarsi per gli altri. Ma Dio, vi ha forse creati tanto inetti? Questa incapacità non è provocata dalla vostra inattività e non si è perpetuata in seguito alla vostra deliberata scelta? Dio non vi ha dato almeno un talento da far fruttare, non per la vostra convenienza personale o soddisfazione, ma per lui? Vi siete resi conto del vostro obbligo, come suoi servitori, di recargli un'entrata come risultato del capitale che vi è stato affidato? Non avete trascurato le occasioni di sfruttare le vostre facoltà a tale scopo? E' fin troppo vero che pochi hanno capito il vero senso della loro responsabilità nei riguardi di Dio. Amore, discernimento, memoria, previdenza, tatto, energia ed ogni altro talento sono stati votati al servizio dell'io. Voi avete manifestato maggiore avvedutezza al servizio del male che nella causa di Dio. Avete guastato, sprecato e perfino distrutto le vostre facoltà con l'attività intensa svolta in occupazioni mondane a detrimento dell'opera dell'Eterno. TT2 107 2 Tuttavia voi calmate la vostra coscienza dicendo che non potete ormai cancellare il passato, né recuperare il vigore, la forza, la capacità che avreste potuto avere se le vostre energie fossero state adoperate come richiedeva Dio. Ricordate che Egli vi ritiene responsabili dell'opera svolta in modo negligente o addirittura non fatta, a causa della vostra infedeltà. Quanto più userete le vostre qualità per il Maestro, tanto più diventerete idonei e abili; quanto più intimamente vi unirete alla sorgente della luce e della forza, tanto maggiore saranno la luce che verrà riversata su di voi e l'energia da usare al servizio di Dio. Voi siete responsabili di tutto quello che avreste potuto ricevere ma che non avete ottenuto a motivo del vostro attaccamento al mondo. Nel diventare discepoli di Cristo vi impegnate a servirlo, mentre Egli ha promesso di stare al vostro fianco, di benedirvi, di darvi vigore con la sua luce, di accordarvi la sua pace e di rendervi lieti nella sua opera. Non avete ricevuto queste benedizioni? Allora siate certi che è la conseguenza del vostro comportamento. TT2 107 3 Per sottrarsi alla mobilitazione in tempo di guerra, degli uomini hanno fatto di tutto per contrarre delle malattie; mentre altri si sono addirittura mutilati per diventare inabili al servizio militare. Questa è una illustrazione del comportamento seguito da molti in relazione con la causa di Dio: hanno sprecato le loro energie fisiche e intellettuali e si trovano nell'incapacità di compiere l'opera tanto necessaria. Sono io il guardiano di mio fratello? TT2 107 4 Supponete che vi sia stata data una certa somma di denaro perché sia investita in un determinato modo. Potreste sprecarla e poi dire, forse, di non essere responsabili dell'uso che ne è stato fatto? Pensate che riuscireste, così, a evitare delle preoccupazioni? Eppure è proprio questo quello che avete fatto coi doni di Dio. Giustificarvi per esservi astenuti dall'adoperarvi per gli altri col pretesto dell'incapacità, ed essere poi del tutto assorbiti dalle occupazioni mondane significa prendersi beffa di Dio. Molti son quelli che vanno alla rovina; coloro che hanno ricevuto luce e verità sono numericamente pochi per opporsi all'esercito del male; eppure questo pugno di uomini dedica le proprie energie a qualsiasi cosa e a tutto fuorché a imparare il modo di strappare anime alla morte. Non c'è da meravigliarsi, perciò, se la chiesa è debole, inefficiente e se Dio può fare poco per quanti si dicono membri del suo popolo! Essi si pongono là dove Dio non può operare con loro e per loro. Oserete voi continuare a disdegnare le sue esigenze? Prenderete alla leggera i più sacri incarichi del ciclo? Ripeterete con Caino: "Sono io il guardiano di mio fratello"? Genesi 4:9. TT2 108 1 Non dimenticate che la vostra responsabilità non è misurata in base alle vostre risorse attuali, ma tenendo conto delle facoltrà datevi in origine e delle possibilità di perfezionamento che avete avuto. La domanda che ciascuno dovrebbe porsi non è se ora è privo di esperienza e perciò non idoneo al lavoro nella causa di Dio, ma come e perché si trova in questa situazione e come può esservi posto rimedio. Dio non darà in modo sovrannaturale le qualità mancanti; però se esercitiamo l'abilità che abbiamo, Egli collaborerà con noi per accrescere e rafforzare ogni nostra dote; le nostre energie assopite saranno ridestate e le forze rimaste a lungo paralizzate riceveranno una nuova vita. TT2 108 2 Finché saremo nel mondo avremo a che fare con le cose di quaggiù. Ci sarà sempre la necessità di occuparci di cose a carattere temporale; ma tali cose non dovrebbero assorbirci completamente. L'apostolo Paolo ha dato una regola sicura: "Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore". Romani 12:11. Gli umili, comuni compiti della vita debbono essere eseguiti con fedeltà, "di cuore" dice l'apostolo, "come per il Signore". Qualunque sia il settore della nostra attività, si tratti di lavoro domestico, dei campi, intellettuale, noi lo possiamo fare alla gloria di Dio finché facciamo di Cristo il primo, l'ultimo e il meglio in ogni cosa. A parte queste occupazioni secolari, un'attività speciale è assegnata a ogni seguace di Cristo nell'edificazione del suo regno: un'opera che richiede uno sforzo personale per la salvezza degli uomini. Non si tratta di un lavoro da fare solo una volta la settimana, nel luogo di culto, bensì da eseguire a ogni istante e in ogni luogo. L'impegno di servire il Maestro TT2 108 3 Chi si unisce alla chiesa fa con questo atto un voto solenne di adoperarsi nell'interesse di essa e di considerare tale interesse superiore a ogni altra considerazione terrena. E' compito suo mantenere una relazione vivente con Dio, impegnarsi col cuore e con l'anima nel grande progetto della redenzione e mostrare nella vita e nel carattere la bellezza dei comandamenti di Dio, in contrasto coi costumi e i precetti degli uomini. Ogni anima che dichiara di appartenere a Cristo si impegna ad essere tutto quel che è possibile essere come operaia spirituale: attiva, zelante, di elevato rendimento al servizio del suo Maestro. Cristo si aspetta che ognuno faccia il suo dovere. Sia questa la parola d'ordine dei suoi seguaci! TT2 109 1 Noi non dobbiamo aspettare di essere sollecitati per trasmettere la luce, di essere importunati per dare consigli e istruzioni. Chi riceve i raggi del Sole di giustizia deve rifletterne lo splendore su quanti gli stanno intorno. La sua religione dovrebbe avere un influsso positivo e deciso. Le sue preghiere e le sue esortazioni dovrebbero essere così "impregnate" di Spirito Santo da intenerire e soggiogare l'anima. Gesù ha detto: "Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli". Matteo 5:16. Sarebbe meglio per un uomo del mondo non aver mai incontrato uno che si professa religioso praticante, che trovarsi sotto l'influsso di chi si dice cristiano ma che ignora la potenza della vera devozione. Se Cristo fosse il nostro modello e la sua vita la nostra regola di vita, quanto zelo riveleremmo, quanti sforzi sarebbero fatti, quanta generosità verrebbe esercitata, quanta abnegazione sarebbe attuata! Lavoreremmo indefessamente e salirebbero fino a Dio fervide richieste di potenza e di saggezza. Se tutti coloro che si dicono figliuoli di Dio considerassero che lo scopo principale della vita è quello di compiere l'opera che Egli ha comandato di svolgere, se lavorassero altruisticamente nella sua causa, quali cambiamenti si noterebbero nei cuori, nei focolari, nella comunità religiosa e nel mondo stesso! TT2 109 2 La vigilanza e la fedeltà sono state richieste ai seguaci di Cristo in ogni tempo, però ora che siamo giunti alla soglia del mondo eterno, come depositari della verità, possessori di così tanta luce, noi dobbiamo raddoppiare la nostra diligenza. Ognuno deve agire sfruttando al massimo le proprie capacità. Fratello mio, lei mette in gioco la sua stessa salvezza se ora indietreggia. Se viene meno al compito che le è stato assegnato, Dio gliene domanderà conto. Lei conosce la verità? Ebbene, la trasmetta agli altri. TT2 109 3 Che cosa posso dire per svegliare le nostre chiese? Quali parole rivolgere a quelli che hanno avuto una parte importante nella proclamazione dell'ultimo messaggio? "Il Signore viene! "dovrebbe essere la testimonianza data non solo con le labbra, ma anche con la vita e col carattere. Però molti di coloro ai quali Dio ha dato luce, conoscenza, talenti, ascendente, beni materiali, sono uomini che non amano la verità e che non la mettono in pratica. Essi hanno bevuto così a lungo nel calice intossicato dell'egoismo e della mondanità, che sono rimasti inebriati dalle sollecitudini di questa vita. TT2 109 4 Fratelli, se continuate ad essere così oziosi, così egoisti come lo siete stati, Dio vi metterà da parte e prenderà quelli che sono meno amanti di se stessi, meno ambiziosi di onori mondani e che non esiteranno a uscire dal campo, come fece il loro Maestro, portando il suo vituperio. L'opera sarà affidata a coloro che l'accetteranno, che sapranno apprezzarla e che ne attueranno i princìpi nella loro stessa esperienza quotidiana. Dio sceglierà degli umili i quali si adopereranno per glorificare il suo nome e per far progredire la sua causa, anziché esaltare se stessi e cercare il proprio tornaconto. Egli susciterà degli uomini che non hanno molta cultura, ma che sono in comunione con lui e che attingono vigore e consiglio dall'alto. Nella potenza della vera pietà TT2 110 1 Alcuni dei nostri dirigenti sono inclini ad assecondare lo spirito manifestato dall'apostolo Giovanni, quando disse: "Maestro, abbiamo visto un tale cacciare i demoni nel tuo nome; e noi gliel'abbiamo proibito perché egli non ci segue". L'organizzazione e la disciplina sono essenziali, però esiste il grande rischio di allontanarsi dalla semplicità dell'Evangelo di Cristo. Ciò di cui noi abbiamo bisogno è di dipendere meno dalle pure forme e cerimonie esteriori e più dalla vera pietà. Tutti coloro la cui vita e carattere sono esemplari, si mettono al lavoro, secondo le proprie capacità. E anche se non si conformano esattamente ai nostri metodi, non dovrebbe essere detta neppure una parola per condannarli o scoraggiarli. Quando i farisei volevano che Gesù facesse tacere i fanciulli che cantavano le sue lodi, il Salvatore rispose: "Se costoro tacciono, le pietre grideranno". Luca 19:40. La profezia dev'essere adempiuta. TT2 110 2 Così, ai nostri giorni, l'opera deve essere portata a termine. Ci sono vari settori di attività: che ciascuno faccia la sua parte meglio che sia possibile. Chi dispone di un solo talento si guardi dal seppellirlo nel terreno: Dio ha assegnato a ogni uomo il suo incarico, secondo la sua capacità. Coloro ai quali sono stati affidati degli incarichi e delle possibilità maggiori non cerchino di far tacere gli altri che sono meno capaci o meno esperti. Uomini forniti di un solo talento possono raggiungere una categoria di persone che non potrebbero essere avvicinate da chi dispone di due o cinque talenti. Grandi e piccoli sono ugualmente dei vasi eletti per portare l'acqua della vita alle anime assetate. Chi predica la Parola non dica all'operaio più umile: "Tu devi lavorare in questo settore, oppure non lavorare affatto". No! Ciascuno operi nel suo campo, indossando la propria armatura e facendo tutto quello che può secondo la sua modesta maniera. Fortificate le vostre mani nell'opera: non è questo il momento di permettere che prevalga il fariseismo. Lasciate che il Signore agisca per mezzo di chi Egli vuole. Il messaggio deve andare avanti. Appello ai laici TT2 110 3 Tutti debbono dar prova della loro fedeltà a Dio mediante l'uso avveduto del capitale che Egli ha loro affidato, non solo in mezzi, ma anche in qualunque dono naturale che contribuisca all'edificazione del suo regno. Satana escogiterà ogni possibile espediente per impedire che la verità raggiunga coloro che sono immersi nell'errore; ma la voce di avvertimento e di esortazione deve giungere fino a loro. Là dove solo pochi sono impegnati in quest'impresa, dovrebbero esservene migliaia interessati al pari di loro. TT2 110 4 Dio non ha mai detto che i membri laici della chiesa erano esentati dal lavoro nella sua causa. "Va', lavora nella mia vigna!": questo è l'ordine del Maestro a ciascuno dei suoi seguaci. Finché vi saranno nel mondo delle anime inconvertite, si dovrebbero fare i tentativi più attivi, seri, zelanti e decisivi per la loro salvezza. Quelli che hanno ricevuto la luce dovrebbero cercare di illuminare coloro che non l'hanno. Se i membri di chiesa non si impegnano personalmente in questa attività, mostrano di non avere nessun legame vivente con Dio. I loro nomi sono registrati come servitori infingardi. Non capite la ragione per cui non esiste, nelle nostre chiese, maggiore spiritualità? Ebbene, è perché voi non siete collaboratori con Cristo. TT2 111 1 Dio ha assegnato a ogni uomo il suo compito. Ciascuno di noi si metta al servizio di Dio ed Egli ci insegnerà a lavorare e ci indicherà per quale genere di lavoro noi siamo meglio qualificati. Che nessuno si metta a proclamare nuove teorie con spirito di indipendenza. Gli operai dovrebbero essere d'accordo con la verità e coi loro fratelli, cercando consiglio e collaborazione. Essi però non debbono pensare di dovere, a ogni piè sospinto, domandare a qualche dirigente più autorevole se possono fare questo o quello. Non guardate all'uomo per essere guidati: guardate all'Iddio d'Israele. L'opera che la chiesa ha trascurato di svolgere in un periodo di pace e di prosperità, dovrà compierla durante una terribile crisi, in mezzo alle circostanze più scoraggianti e minacciose. Gli avvertimenti che la conformità al mondo ha fatto passare sotto silenzio, dovranno essere dati in mezzo alla più aspra opposizione da parte dei nemici della fede. In quel tempo i superficiali, i conservatori, il cui influsso ha spesso ritardato il progresso dell'opera, rinunzieranno alla fede e si schiereranno coi suoi nemici dichiarati, verso i quali, da tempo, andavano le loro simpatie. Questi apostati manifesteranno allora la più amara animosità, facendo tutto quanto sarà in loro potere per opprimere e diffamare i loro fratelli di un tempo e suscitare contro di essi l'indignazione. Quel giorno è davanti a noi. TT2 111 2 I membri di chiesa allora saranno messi alla prova individualmente e posti in circostanze tali da essere costretti a testimoniare della verità. Molti saranno chiamati a parlare davanti a delle assemblee o nei tribunali, forse separatamente e da soli. L'esperienza che li avrebbe aiutati in tali situazioni è stata da essi trascurata e l'anima loro è oppressa dal rimorso per le opportunità sciupate e i privilegi negletti. Non più indugio! TT2 111 3 Fratello mio, sorella mia, riflettete su queste cose, ve ne scongiuro. Ognuno di voi ha un'opera da svolgere. La vostra infedeltà e la vostra trascuratezza sono scritte a vostro carico nel libro del cielo. Voi avete sminuito le vostre energie e indebolito le vostre capacità. Siete privi dell'esperienza e dell'efficienza che avreste potuto avere, e prima che sia troppo tardi, vi invito a svegliarvi. Non indugiate oltre. Il giorno è quasi finito e il sole sta per tramontare e sparire per sempre dalla vostra vita. Pure, mentre il sangue di Cristo ancora intercede, voi potete trovare perdono. Chiamate a raccolta le vostre energie spirituali, impiegate le poche ore che ancora rimangono in una intensa attività per Dio e per i vostri simili. TT2 111 4 L'anima mia è profondamente scossa e le mie parole sono inadeguate a esprimere i miei sentimenti, mentre prego per le anime che periscono. Debbo forse pregare invano? Come ambasciatrice di Cristo vorrei destarvi, perché possiate lavorare come mai lo avete fatto prima. Il vostro compito non può essere trasferito ad altri; nessuno, se non voi stessi, può eseguire la vostra opera. Se nascondete la vostra luce, qualcuno rimarrà nelle tenebre per colpa della vostra negligenza. TT2 112 1 L'eternità si schiude dinanzi a noi e il sipario sta per essere sollevato. Noi che occupiamo questa posizione di solenne responsabilità, che cosa facciamo, che cosa pensiamo? A che cosa si aggrappa il nostro egoistico amore della tranquillità mentre le anime periscono intorno a noi? Il nostro cuore è forse diventato del tutto insensibile? Non riusciamo più a vedere che dobbiamo adoperarci all'altrui salvezza? Fratelli, fate voi parte di quella categoria di persone che hanno occhi e non vedono, orecchie e non odono? Dio vi ha dato invano la conoscenza della sua volontà? Invano vi ha mandato avvertimento su avvertimento? Credete alle dichiarazioni della verità eterna per quel che riguarda ciò che sta per accadere sulla terra? Credete che i giudizi divini sono sospesi sugli uomini e potete nello stesso tempo, starvene tranquilli, indolenti, spensierati, amanti del piacere? Tesoro in cielo TT2 112 2 Non è questo il tempo, per il popolo di Dio, di concentrare i suoi affetti sul mondo e di accumulare tesori quaggiù. Non è ormai lontana l'ora quando, come i primi discepoli, saremo costretti a rifugiarci in luoghi solitari e deserti. Se l'assedio di Gerusalemme da parte degli eserciti romani fu per gli ebrei cristiani un segnale per la fuga, la presa di posizione da parte della nostra nazione nel decreto inteso a imporre il giorno di riposo papale sarà un avvertimento per noi. Sarà il momento di lasciare le grandi città, di lasciare successivamente anche i centri minori per trasferirci in luoghi appartati, in mezzo ai monti. Anziché andare alla ricerca di costose abitazioni, dovremmo prepararci al trasferimento in una terra migliore: quella celeste. Anziché spendere il nostro denaro nell'appagamento di capricci personali, dovremmo cercare di fare delle economie. Ogni talento prestatoci da Dio dovrebbe essere impiegato alla sua gloria, all'avvertimento da dare al mondo. Dio ha per i suoi collaboratori un'opera da compiere nelle città. è necessario che le missioni esistenti siano sostenute e che altre vengano aperte. Portare avanti l'opera con risultati positivi richiede spese non indifferenti. Occorrono luoghi di culto dove la gente possa essere invitata ad ascoltare la verità per il nostro tempo. Per questo, Dio ha affidato un capitale ai suoi amministratori. Le vostre proprietà non debbono essere vincolate in imprese terrene, per cui l'opera ne risulti intralciata. Mettete i vostri beni là dove possono servire a beneficio della causa divina. Che i vostri tesori vi precedano nel cielo. TT2 112 3 I membri di chiesa individualmente dovrebbero mettere se stessi e tutto quel che posseggono sopra l'altare di Dio. Ora, come mai prima, è opportuna l'esortazione del Salvatore: "Vendete i vostri beni e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro che non venga meno ne'cieli, ove ladro non s'accosta e tignuola non guasta. Perché dove è il vostro tesoro ivi sarà anche il vostro cuore". Luca 12:33, 34. Coloro che investono i loro beni in grandi case, in terreni, in attività temporali, affermano con questo loro modo di fare: "Io non posso darli a Dio; li voglio tenere per me". Essi hanno avvolto il loro unico talento in un tovagliolo e lo hanno sotterrato. V'è di che essere allarmati per loro. Fratelli, Dio vi ha affidato dei beni non perché ve ne stiate nell'ozio, né perché essi siano trattenuti e occultati, ma perché siano adoperati in vista del progresso della sua causa, per la salvezza delle anime che periscono. Non è ora il momento di investire il denaro del Signore nei vostri costosi edifici, nelle vostre grandi imprese, mentre la sua causa rimane inceppata, trascurata e la tesoreria a mala pena rifornita deve quasi andare mendicando. Il Signore non è d'accordo con questo modo di procedere. Ricordate: si sta avvicinando rapidamente il giorno in cui si dirà: "Rendi conto della tua amministrazione". Non sapete discernere i segni dei tempi? TT2 113 1 Ogni giorno che passa ci avviciniamo sempre di più a quello ultimo, grande e solenne. Ogni anno siamo più vicini al giudizio, più vicini all'eternità. Ci stiamo avvicinando anche a Dio? Siamo vigilanti nella preghiera? Un altro anno del nostro tempo per lavorare è scivolato nell'eternità. Ogni giorno siamo stati in contatto con uomini e donne che dovranno comparire in giudizio. Ogni giorno può essere stato la linea di separazione per qualche anima: qualcuno può aver preso la decisione che determinerà il suo destino futuro. Qual è stato il nostro influsso su questi compagni di viaggio? Quali sforzi abbiamo compiuto per condurli a Cristo? Vivere è una cosa solenne TT2 113 2 Morire è una cosa solenne, ma ancor più solenne è vivere. Noi ritroveremo ogni pensiero, ogni parola, ogni azione della nostra vita. Come ci saremo formati durante il tempo di grazia, così rimarremo per l'eternità. La morte dissolverà il corpo, però non recherà nessun mutamento nel carattere. La venuta di Cristo non cambia il nostro carattere, ma lo fissa per sempre senza nessuna possibilità di cambiamento. TT2 113 3 Di nuovo io rivolgo un appello ai membri di chiesa perché siano cristiani, simili a Cristo. Gesù era un lavoratore instancabile e si adoperava per gli altri. Egli si affaticava per fare del bene e per salvare i perduti. Se voi siete cristiani imiterete il suo esempio. Egli ha gettato le fondamenta e noi siamo degli edificatori con lui. Però, che materiale mettiamo su queste fondamenta? "L'opera di ognuno sarà manifestata perché il giorno di Cristo la paleserà; quel giorno ha da apparire come fuoco e il fuoco farà la prova di quel che sia l'opera di ciascuno". 1 Corinzi 3:13. Se dedicate le vostre forze e i vostri talenti alle cose di questo mondo, l'opera della vostra vita sarà pari a quella raffigurata dal legno, dalla paglia e dalla stoppia: consumati dal fuoco dell'ultimo giorno; mentre l'opera altruistica per Cristo e in vista della vita futura sarà come oro, argento e pietre preziose: imperitura. TT2 113 4 Fratelli e sorelle, destatevi dal sonno della morte, ve ne scongiuro! E' troppo tardi per consacrare le energie del cervello, delle ossa e dei muscoli al servizio di se stessi. Che l'ultimo giorno non vi trovi privi del tesoro celeste. Adoperatevi per il trionfo della croce, cercate di illuminare le anime, occupatevi della salvezza dei vostri simili e la vostra opera sopporterà la prova del fuoco. TT2 113 5 "Se l'opera che uno ha edificato... sussiste, ei ne riceverà premio". Gloriosa sarà la ricompensa che verrà elargita quando i fedeli servitori saranno riuniti davanti al trono di Dio e dell'Agnello. Quando Giovanni nel suo stato di mortale contemplò la gloria di Dio, cadde come morto: non poteva sopportare quella visione. Quando, però, la natura mortale avrà rivestito l'immortalità, i riscattati saranno simili a Gesù perché lo vedranno come Egli è. Essi staranno dinanzi al trono, mostrando così di essere stati accettati. Tutti i loro peccati sono stati cancellati, le loro trasgressioni rimesse ed essi potranno contemplare la fulgida gloria che sgorga dal trono di Dio. Partecipi con Cristo delle sue sofferenze, suoi collaboratori nel piano della redenzione, ora condividono con lui la gioia di vedere le anime, salvate per loro mezzo, lodare Iddio per l'eternità. TT2 114 1 Il terzo angelo che vola in mezzo al cielo e annuncia i comandamenti di Dio e la testimonianza di Gesù, rappresenta la nostra opera. Il messaggio nulla perde della sua potenza a mano a mano che l'angelo prosegue il suo volo, perché Giovanni vede aumentare il vigore e l'autorità fino a che la terra tutta intera non è illuminata dalla sua gloria. Il cammino di quanti osservano i comandamenti divini è un'ascesa, una costante ascesa. Il messaggio della verità che noi rechiamo deve raggiungere nazioni, lingue e popoli. Presto il grande grido si farà udire con voce poderosa e la terra sarà illuminata dalla sua gloria. Ci stiamo noi preparando per questa grande effusione dello Spirito di Dio? -- Testimonies for the Church 5:383 (1885). TT2 114 2 Ho visto un emblema che raffigurava un bue fra un aratro e un altare, con l'iscrizione: "Pronto per l'uno e per l'altro ": disposto cioè a sentirsi soffocare dal caldo nel solco faticoso o a versare il sangue sull'altare del sacrificio. Tale è la posizione che il figliuolo di Dio dovrebbe sempre occupare: pronto a recarsi dove il dovere lo chiama, a rinunciare a se stesso e a sacrificarsi per la causa della verità. La chiesa cristiana è stata fondata sul principio del sacrificio. "Se uno vuol venire dietro a me -- dice Gesù -- rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua". Luca 9:23. Egli chiede tutto il nostro cuore e tutti i nostri affetti. Le manifestazioni di zelo, di fervore, di lavoro disinteressato che i suoi fedeli seguaci hanno offerto al mondo, dovrebbero infiammarci di un sacro ardore e spingerci a imitare il loro esempio. La religione autentica dà una serietà e una capacità di propositi che plasmano il carattere secondo l'immagine divina e che ci portano a stimare ogni cosa null'altro che pura perdita di fronte all'eccellenza di Cristo. Questa sincerità di propositi è elemento di grande potenza. -- Testimonies for the Church 5:307 (1885). ------------------------Capitolo 26: Giosuè e l'angelo TT2 115 1 Se il velo che separa il mondo visibile da quello invisibile potesse essere sollevato e i figli di Dio potessero vedere il grande conflitto che si svolge fra Cristo e i santi angeli da una parte e Satana con le schiere del male dall'altra, per la redenzione dell'uomo; se essi avessero modo di capire la portata dell'opera mirabile di Dio per il riscatto delle anime dalla servitù del peccato e l'ininterrotto esercizio del suo potere per la protezione dei suoi figli contro le insidie del Maligno, si sentirebbero meglio preparati per opporsi alle astuzie sataniche. La loro mente, allora, rimarrebbe impressionata da un senso di solennità in considerazione della portata e dell'importanza del piano di salvezza e della grandezza del compito che li aspetta come collaboratori di Cristo. Tutto ciò determinerebbe umiltà e allo stesso tempo incoraggiamento per il fatto che il cielo intero si interessa della loro salvezza. TT2 115 2 La profezia di Zaccaria illustra in modo incisivo e impressionante l'opera di Satana e quella di Cristo, come pure la potenza del nostro Mediatore per vincere l'accusatore del suo popolo. In una santa visione il profeta vede il sommo sacerdote Giosuè "vestito di vestiti sudici" in piedi dinanzi all'Angelo del Signore, mentre invoca la clemenza divina a favore del suo popolo che è in uno stato di profonda afflizione. Satana sta alla sua destra per opporglisi. Israele, dato che era stato scelto per conservare sulla terra la conoscenza di Dio, fin dal principio della sua esistenza come nazione, era stato il bersaglio dell'inimicizia di Satana il quale aveva deciso di distruggerlo. Finché gli israeliti rimanevano ubbidienti a Dio, Satana non poteva far loro nessun male, perciò aveva messo in opera tutta la sua forza e tutta la sua abilità per indurli a peccare. Irretiti nelle sue tentazioni, essi avevano trasgredito la legge divina e così si erano separati dalla sorgente del loro vigore, ed erano diventati preda dei loro nemici pagani. Deportati in Babilonia, vi rimasero per molti anni. L'Eterno, però, non li abbandonò e provvide a mandar loro dei profeti per rimproverarli e ammonirli. Il popolo fu ricondotto alla consapevolezza della propria colpa, si umiliò nel cospetto di Dio e si convertì a lui con sincero pentimento. Il Signore, allora, mandò dei messaggi di conforto, dichiarando che lo avrebbe liberato e reintegrato nel suo favore. Satana, però, era deciso a impedire proprio questo. Un residuo d'Israele era già ritornato nel suo paese e Satana cercava di incitare le nazioni pagane, che erano suoi agenti, ad annientare completamente Israele. TT2 115 3 Mentre Giosuè invoca con umiltà l'adempimento delle promesse divine, Satana si leva baldanzoso per contrastarlo e addita le trasgressioni d'Israele come la causa per cui quel popolo non può rientrare nel favore di Dio. Egli lo reclama come sua preda e chiede che gli sia dato nelle mani per distruggerlo. TT2 116 1 Il sommo sacerdote non può difendere né se stesso né il suo popolo dalle accuse del Maligno. Non pretende che Israele sia esente da colpa e, vestito di abiti sporchi, simbolo del peccato, che egli indossa in qualità di suo rappresentante, sta di fronte all'Angelo, confessando i peccati degli israeliti, ma sottolineando anche il loro pentimento, la loro umiliazione e facendo assegnamento sulla compassione di un Redentore che perdona il peccato, e chiedendo con fede l'adempimento delle promesse di Dio. "Ti sgridi l'Eterno!" TT2 116 2 Allora l'Angelo, che è Cristo in persona, il Salvatore dei peccatori, riduce al silenzio l'accusatore del suo popolo, dicendo: "Ti sgridi l'Eterno, o Satana; ti sgridi l'Eterno che ha scelto Gerusalemme! Non è questi un tizzone scampato dal fuoco?" Zaccaria 3:2. Israele era rimasto a lungo nella fornace dell'afflizione, e a cagione dei suoi peccati era stato quasi del tutto consumato dalla fiamma che Satana e i suoi accoliti avevano accesa per distruggerlo; ma Dio aveva steso la sua mano per metterlo in salvo. In seguito al suo pentimento e alla sua umiliazione, il pietoso Salvatore non abbandonerà il suo popolo al crudele potere dei pagani. "Egli non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante". Isaia 42:3. TT2 116 3 Accettata l'intercessione di Giosuè, viene dato l'ordine: "Levategli di dosso i vestiti sudici!", e l'Angelo dice a Giosuè: "Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho vestito di abiti magnifici". "E quelli gli posero in capo una tiara pura e gli misero delle vesti". Zaccaria 3:4, 5. I suoi peccati e quelli del suo popolo furono perdonati, e Israele venne rivestito di "abiti magnifici": la giustizia di Cristo imputata. La tiara posta sul capo di Giosuè era simile a quella usata dai sacerdoti e recava l'iscrizione: "Santità all'Eterno", nel senso che, nonostante le passate trasgressioni, egli era abilitato a servire al cospetto di Dio nel suo santuario. TT2 116 4 Dopo una così solenne investitura alla dignità sacerdotale, l'Angelo disse: "Così parla l'Eterno degli eserciti: se tu cammini nelle mie vie e osservi quello che io ti ho comandato, anche tu governerai la mia casa e custodirai i miei cortili, e io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me". Zaccaria 3:7. Egli sarebbe stato onorato come giudice o capo del tempio e di tutti i suoi servizi; avrebbe camminato in mezzo agli angeli accompagnatori, in questa vita, e alla fine si sarebbe unito alla moltitudine glorificata che circonderà il trono di Dio. TT2 116 5 "Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stan seduti davanti a te! Poiché questi uomini servono di segni. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio". Versetto 8. Viene qui rivelata la speranza d'Israele. Fu mediante la fede nel futuro Salvatore che Giosuè e la sua nazione ottennero il perdono. Fu per mezzo della fede in Cristo che essi vennero reintegrati nel favore divino. Per la virtù dei meriti del Redentore essi, se avessero camminato nelle sue vie e osservato i suoi precetti, sarebbero stati degli "uomini ammirati", onorati come eletti dal cielo fra le nazioni della terra. Cristo era la loro speranza, la loro difesa, la loro giustificazione, la loro redenzione, come oggi Egli è la speranza della chiesa. Satana l'accusatore TT2 117 1 Satana, nello stesso modo in cui accusava Giosuè e la sua nazione, in tutti i tempi scaglia delle accuse contro coloro che invocano la clemenza e la grazia di Dio. In Apocalisse egli è chiamato "l'accusatore dei fratelli, che li accusava dinanzi all'Iddio nostro, giorno e notte". Apocalisse 12:10. La lotta si ripete per ogni anima che viene strappata alla potenza del male e il cui nome è registrato nel libro della vita dell'Agnello. Mai nessuno passa dalla famiglia di Satana a quella di Dio per esservi accolto, senza che ciò provochi una decisa resistenza da parte del Maligno. Le accuse di Satana contro coloro che cercano il Signore, non sono suggerite dal rammarico per i loro peccati: egli, infatti, esulta a motivo dei difetti del loro carattere. E' solo attraverso la loro violazione della legge divina che egli può avere potere su di essi. Le sue accuse trovano origine unicamente nella sua inimicizia per Cristo. Grazie al suo piano di salvezza Gesù infrange l'influsso di Satana sulla famiglia umana e sottrae anime al suo potere. Tutto l'odio e la malvagità del ribelle si scatenano quando egli vede l'evidenza della supremazia di Cristo e agisce, con un diabolico dispiego di energia e di astuzia, nell'intento di sottrarre al Redentore i figli degli uomini che hanno accettato la sua salvezza. TT2 117 2 Egli spinge gli uomini allo scetticismo, facendo in modo che essi perdano la loro fiducia in Dio e si separino dal suo amore. Li tenta perché infrangano la sua legge e poi li reclama come suoi prigionieri contestando a Cristo il diritto di sottrarglieli. Sa che quanti cercano Dio con fervore per trovare perdono e grazia saranno esauditi, e perciò mette dinanzi a loro i peccati commessi per scoraggiarli e va alla costante ricerca di qualche occasione contro chi cerca di ubbidire a Dio. Egli tenta di far apparire corrotti perfino i loro servigi migliori e indegni di essere accettati. Con svariati espedienti, i più sottili e crudeli, cerca di ottenere la loro condanna. TT2 117 3 L'uomo da solo non può fronteggiare queste accuse e si presenta a Dio con i suoi abiti macchiati dal peccato, confessando le sue colpe. Gesù, il nostro avvocato, presenta un valido argomento di difesa in favore di tutti quelli che attraverso il pentimento e la fede gli hanno affidato la protezione della loro anima. Difende la loro causa e vince il loro accusatore coi potenti argomenti del Calvario. La sua perfetta ubbidienza alla legge divina -- fino alla morte della croce -- gli ha conferito ogni podestà in cielo e sulla terra e così può chiedere al Padre suo clemenza e riconciliazione per l'uomo colpevole. All'accusatore del suo popolo Egli dice: "Ti sgridi l'Eterno, o Satana! Questi sono i riscattati del mio sangue, tizzoni strappati dal fuoco". Coloro che fanno affidamento su di lui ricevono la confortante assicurazione: "Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho vestito di abiti magnifici". TT2 117 4 Tutti coloro che hanno indossato l'abito della giustizia di Cristo, stanno alla sua presenza come eletti, fedeli e veraci. Satana non ha alcuna autorità per strapparli dalle mani di Cristo, il quale non consentirà mai che un'anima pentita, che ha invocato con fede la sua protezione, cada nelle mani del nemico. Egli ha impegnato la sua parola: "Afferri egli la mia forza; faccia pace con me; la pace faccia con me". Isaia 27:5. La promessa fatta a Giosuè è valida per tutti: "Se tu cammini nelle mie vie... io ti darò libero accesso fra quelli che stanno qui davanti a me". Zaccaria 3:7. In questo mondo essi avranno gli angeli di Dio al loro fianco e alla fine saranno accolti fra gli angeli che circondano il trono di Dio. TT2 118 1 Il fatto che il popolo riconosciuto da Dio come suo sia raffigurato davanti al Signore in abiti sporchi, dovrebbe indurre all'umiltà e a un profondo esame di coscienza tutti quelli che professano il suo nome. Quanti realmente purificano la loro anima con l'ubbidienza alla verità avranno una modesta opinione di se stessi. Più considerano il carattere immacolato di Cristo, più forte sarà in loro il desiderio di ispirarsi alla sua immagine, e meno santità e purezza scopriranno in se stessi. Però nel renderci conto del nostro stato di colpevolezza dobbiamo fare affidamento su Cristo come nostra giustizia, nostra santificazione e redenzione. Noi non possiamo replicare alle accuse di Satana nei nostri confronti: solo Gesù ci può difendere validamente. Solo Egli può imporre il silenzio all'accusatore con argomenti basati non sui nostri meriti, ma sui suoi. TT2 118 2 Ad ogni modo noi non dovremmo mai essere soddisfatti di una vita macchiata dal peccato. Un pensiero che dovrebbe incitare i cristiani a un maggiore zelo e a un più intenso fervore per vincere il male è che ogni difetto di carattere, ogni punto sul quale essi non riescono a soddisfare l'esigenza divina è una porta aperta attraverso la quale Satana può penetrare per tentarci e distruggerci. Inoltre, ogni loro insuccesso e ogni loro difetto forniscono al tentatore l'occasione di biasimare Cristo. Dobbiamo esercitare ogni energia dell'anima per essere vincitori e guardare a Cristo per ricevere da lui la forza di fare quanto da soli non possiamo. TT2 118 3 Nessun peccato può essere tollerato in quelli che cammineranno con Cristo in vesti bianche. Bisogna perciò deporre gli abiti sporchi per indossare l'abito della giustizia di Cristo. Grazie alla fede e al ravvedimento siamo resi capaci di osservare tutti i comandamenti di Dio e di essere trovati senza biasimo nel suo cospetto. Quelli che riceveranno l'approvazione divina affliggono ora le anime loro, confessano le proprie colpe e pregano con fervore di essere perdonati per mezzo di Cristo, loro avvocato. La loro attenzione si concentra su di lui al quale andrà tutta la gloria della loro salvezza, quando echeggerà l'ordine: "Levategli di dosso i vestiti sudici! Vestitelo di abiti magnifici e ponete una tiara pura sul suo capo!" La chiesa del rimanente TT2 118 4 La visione di Giosuè e dell'Angelo ricordata da Zaccaria si applica con particolare riguardo all'esperienza del popolo di Dio alla conclusione del gran giorno dell'espiazione. La chiesa del rimanente verrà a trovarsi in uno stato di prova e di distretta. Chi osserva i comandamenti di Dio e ha la fede di Gesù proverà l'ira del dragone e delle sue schiere. Satana ha per sudditi gli abitanti del mondo ed esercita il suo controllo sulle chiese apostate; però c'è una piccola comunità che contrasta la sua supremazia. Se egli la potesse eliminare dalla terra, il suo trionfo sarebbe completo. Come egli influenzò le nazioni pagane perché sterminassero Israele, così in un prossimo futuro ecciterà le potenze malvagie della terra per l'annientamento del popolo di Dio. A tutti verrà chiesta l'ubbidienza ai decreti umani in violazione della legge divina. Quanti vorranno rimanere fedeli a Dio e al dovere saranno minacciati, denunciati e proscritti. "Saranno traditi dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici". TT2 119 1 La loro unica speranza risiede nella misericordia di Dio; la loro unica difesa sarà la preghiera. Come Giosuè implorava davanti all'Angelo, così la chiesa del rimanente, con animo contrito e con fede ardente, invocherà il perdono e la liberazione per mezzo di Gesù, il suo avvocato. I fedeli sono del tutto consapevoli della propria colpevolezza; si rendono conto della loro fragilità e della loro indegnità. Se guardano solo a se stessi si sentono presi dalla disperazione, perché il tentatore è accanto a loro e li accusa, come era al fianco di Giosuè per opporglisi. Egli addita i loro abiti sporchi, i loro caratteri difettosi, mette in luce le loro debolezze, le loro follie, i loro peccati d'ingratitudine, la loro dissomiglianza da Cristo che ha disonorato il loro Redentore. Egli cerca di sgomentare le anime con l'idea che il loro caso è disperato, che la macchia della loro contaminazione non potrà essere mai cancellata. Egli spera di riuscire ad abbattere la loro fede a tal punto che essi cederanno alle sue tentazioni, perderanno la loro fiducia in Dio e riceveranno il marchio della bestia. TT2 119 2 Satana presenta davanti a Dio le sue accuse contro di loro, affermando che a causa delle loro colpe essi hanno perduto il diritto alla protezione divina, e rivendicando il diritto di sterminarli come trasgressori. Egli li dichiara meritevoli, come lui, dell'esclusione dal favore di Dio: "Sono costoro -- chiede -- che dovranno occupare in cielo il posto mio e quello degli angeli che si unirono a me?" Essi, che affermano di ubbidire alla legge divina, ne hanno osservato i precetti? Non hanno forse amato più se stessi che Dio? Non hanno anteposto i loro personali interessi al servizio che Egli domanda? Non hanno amato le cose del mondo? Guarda i peccati che hanno caratterizzato la loro vita; osserva il loro egoismo, la loro malizia, il loro odio per gli altri!" TT2 119 3 Il popolo di Dio sotto certi aspetti è stato assai censurabile. Satana conosce benissimo i peccati che egli ha istigato a commettere e li presenta nella luce più esagerata, affermando: "Vorrà Dio bandire dalla sua presenza me e i miei angeli e allo stesso tempo ricompensare coloro che si sono resi colpevoli dei medesimi peccati? Signore, tu non lo puoi fare secondo giustizia. Il tuo trono non sarebbe stabilito sulla rettitudine e sul giudizio. Giustizia esige che la sentenza sia pronunciata contro di loro". TT2 119 4 Però i seguaci di Cristo, anche se hanno peccato, non si sono arresi al dominio del male. Hanno abbandonato le loro colpe, hanno cercato l'Eterno con umiltà e contrizione e l'Avvocato divino perora la loro causa. Colui che è stato maggiormente offeso dalla loro ingratitudine, che conosce il loro peccato e il loro pentimento, dice: "Ti sgridi il Signore, o Satana! Io ho dato la mia vita per queste anime. Esse sono scolpite sulle palme delle mie mani!" TT2 120 1 Gli assalti di Satana sono poderosi; terribili sono i suoi inganni; ma lo sguardo del Signore è sul suo popolo la cui afflizione è grande. Le fiamme della fornace sembrano sul punto di consumarlo, ma Gesù lo farà uscire come oro affinato col fuoco. La sua mondanità deve essere rimossa affinché l'immagine di Cristo possa essere perfettamente riprodotta in lui; è necessario vincere l'incredulità, sviluppare la fede, la speranza e la pazienza. TT2 120 2 I sudditi di Dio sospirano e gemono a causa delle abominazioni che si commettono sulla terra. Con le lacrime agli occhi, essi avvertono i malvagi del pericolo che corrono calpestando la legge divina, e con indescrivibile dolore si umiliano dinanzi all'Eterno a causa delle proprie trasgressioni. I malvagi ridono della loro mestizia, si prendono beffe dei loro solenni richiami e scherniscono quella che essi definiscono debolezza. Ma l'angoscia e l'umiliazione del popolo di Dio costituiscono l'inequivocabile evidenza che esso sta riconquistando la forza e la nobiltà di carattere perdute a seguito del peccato. Proprio perché esso si avvicina di più a Cristo e i suoi occhi si fissano sulla sua perfetta purezza, può discernere nitidamente la straordinaria iniquità del peccato. La contrizione e l'umiliazione dei fedeli è agli occhi di Dio infinitamente meglio accetta dello spirito presuntuoso e arrogante di quelli che non vedono nessuna ragione di lamentarsi, i quali disdegnano l'umiltà di Cristo e pretendono di essere perfetti pur trasgredendo la santa legge divina. La mansuetudine e l'animo umile sono le condizioni per ottenere la forza e la vittoria. La corona della gloria attende chi si prostra ai piedi della croce. "Beati quelli che fanno cordoglio perché saranno consolati". TT2 120 3 I fedeli in preghiera sono, per così dire, nascosti con Dio. Essi stessi non sanno quanto sono sicuramente protetti. Incitati da Satana, i governanti di questo mondo cercano di annientarli; ma se i loro occhi potessero aprirsi, come furono aperti gli occhi del servitore di Eliseo a Dotan, vedrebbero gli angeli di Dio accampati intorno a loro, tenendo in scacco col loro splendore e con la loro gloria le schiere delle tenebre. L'abito della giustizia di Cristo TT2 120 4 Mentre i fedeli di Dio affliggono le anime loro chiedendo un cuore puro, viene impartito l'ordine: "Togliete i vestiti sudici via da loro" e sono pronunciate le parole di incoraggiamento: "Guarda, io ti ho tolto di dosso la tua iniquità e ti ho vestito di abiti magnifici". L'abito immacolato della giustizia di Cristo è posto addosso ai figli di Dio provati, tentati e nondimeno fedeli. Il rimanente disprezzato è rivestito di abiti gloriosi e non sarà mai più contaminato dalla corruzione che è nel mondo. I loro nomi sono scritti nel libro della vita dell'Agnello fra quelli dei fedeli di tutti i tempi. Essi hanno resistito alle insidie dell'ingannatore e non hanno volto le spalle alla fedeltà nonostante i ruggiti del dragone. Ora si trovano definitivamente al riparo dalle insidie del tentatore: le loro trasgressioni sono state trasferite sull'autore del peccato. TT2 120 5 I fedeli del rimanente non solo vengono perdonati e accolti, ma sono anche onorati. "Una tiara pura" è posta sulle loro teste e saranno re e sacerdoti per Dio. Mentre Satana incalzava con le sue accuse e cercava di distruggerli, i santi angeli, invisibili, andavano e venivano apponendo su di essi il sigillo dell'Iddio vivente. Essi sono quelli che stanno sul monte Sion, in compagnia dell'Agnello, avendo il nome del Padre scritto sulle loro fronti. Essi cantano il cantico nuovo davanti al trono, canto che nessuno può imparare se non i centoquarantaquattromila che sono stati riscattati dalla terra. "Essi son quelli che seguono l'Agnello dovunque vada. Essi sono stati riscattati di fra gli uomini per essere primizie a Dio e all'Agnello. E nella bocca loro non è stata trovata menzogna: sono irreprensibili". Apocalisse 14:4, 5. TT2 121 1 Si adempiono in pieno le parole dell'angelo: "Ascolta dunque, Giosuè sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stan seduti davanti a te. Poiché questi uomini servono di segni. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio". Zaccaria 3:8. Cristo è manifestato come Redentore e Liberatore del suo popolo e i membri del rimanente sono "uomini ammirati", mentre le lacrime dell'umiliazione per il loro pellegrinaggio cedono il posto alla gioia e all'onore nel cospetto di Dio e dell'Agnello. "In quel giorno, il Germoglio dell'Eterno sarà lo splendore e la gloria degli scampati d'Israele, e il frutto della terra sarà il loro orgoglio e il loro ornamento. Ed avverrà che i superstiti di Sion e i rimasti di Gerusalemme saran chiamati santi: chiunque cioè in Gerusalemme sarà iscritto fra i vivi". Isaia 4:2, 3. ------------------------Capitolo 27: Importanza del sabato TT2 122 1 Quanti occupano posti di responsabilità dovrebbero fare attenzione perché le loro parole e il loro esempio siano tali da spingere la gente a correggere le proprie idee e abitudini. Dovrebbero assicurarsi di non sminuire minimamente le esigenze di Dio. Poiché il quarto comandamento è così diffusamente trasgredito, noi dovremmo essere particolarmente ferventi e decisi nell'onorare questo precetto della santa legge divina. Dobbiamo presentare al mondo il messaggio del terzo angelo, che è il banco di prova di Dio. Attenendoci ad esso saremo un popolo particolare. TT2 122 2 Chiunque ubbidisce al quarto comandamento si accorgerà che fra lui e il mondo viene tracciata una linea di netta separazione. Il Sabato, infatti, non è un'esigenza umana, ma una prova che procede da Dio. Esso è il segno che rivela chi serve Dio e chi invece non lo serve. E' su questo punto che si scatenerà l'ultima grande battaglia del conflitto tra verità ed errore. TT2 122 3 Fra i nostri membri sparsi in questi paesi, non sempre il Sabato ha occupato la posizione elevata assegnatagli da Dio. Il mondo è lo strumento che vaglia la chiesa e che prova la sincerità dei suoi membri. Il mondo offre delle lusinghe che, se accettate, metteranno il credente in una posizione che non è in armonia con quanto professa di credere. Associazione con i non credenti TT2 122 4 Certi nostri fratelli impegnati negli affari, non hanno osservato il Sabato secondo il comandamento. Altri si sono associati con dei non credenti e l'influsso di questi soci, che trasgrediscono il Sabato, ha avuto il suo effetto su di loro. Certuni sono stati talmente accecati da non riuscire a vedere il pericolo di tali unioni, pericolo tanto più grande in quanto inavvertito. Mentre uno dei soci osserva il Sabato, l'altro, con tutto il personale, porta avanti gli affari della ditta. L'osservatore del Sabato, per quanto non sia direttamente impegnato nel lavoro, non può allontanare dal suo pensiero le cose che riguardano gli affari. Pur credendo di rispettare il Sabato, in realtà non lo osserva. Il Signore, perciò, lo considera un trasgressore. TT2 122 5 Anche nei rapporti di affari noi non possiamo, senza mettere in gioco i princìpi divini, unirci con chi non è fedele a Dio. L'uomo approva ciò che la coscienza dell'altro condanna. E questo non solo per quel che riguarda le cose di carattere religioso, ma anche per gli stessi affari. Uno agisce secondo motivi egoistici, incurante della legge divina e della salvezza dell'anima, e se l'altro ama sinceramente Dio e la verità, ci sarà o un sacrificio dei princìpi, oppure una costante e penosa divergenza di opinioni. TT2 123 1 Occorre sostenere una lotta continua per resistere all'influsso del mondo e dell'esempio del socio irreligioso. Il credente dovrà far fronte a grandi difficoltà essendosi messo sul terreno del nemico. Unica via sicura è di prestare ascolto all'invito ispirato: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché qual comunione vi è egli fra la giustizia e l'iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre?... Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore: non toccate nulla d'immondo e io vi accoglierò". 2 Corinzi 6:14, 17. Frequenza della scuola nel giorno di sabato TT2 123 2 Alcuni dei nostri membri hanno mandato i figli a scuola il sabato. Non erano costretti a farlo, ma le autorità scolastiche si opponevano all'ammissione dei loro bambini, a meno che essi non frequentassero le lezioni sei giorni la settimana. In alcune di queste scuole gli alunni vengono istruiti non solo nei consueti rami di studio, ma si insegna loro a eseguire vari lavori. In queste scuole sono stati mandati, di Sabato, i figli di coloro che si dicono osservatori del Sabato. Qualche genitore ha cercato di giustificare il suo modo di agire citando le parole di Gesù secondo le quali "è lecito fare il bene il sabato". Però lo stesso ragionamento porterebbe a dire che gli uomini possono lavorare il Sabato per guadagnare il pane per i loro figli. In tal modo non ci sarebbe più nessun limite per indicare quello che si deve e quello che non si deve fare. TT2 123 3 Se questi cari fratelli possedessero maggiore spiritualità e capissero le legittime esigenze della legge divina, come ciascuno di noi lo dovrebbe, avrebbero riconosciuto il loro dovere e non avrebbero brancolato nell'oscurità. Era per loro assai arduo intendere in che modo avrebbero potuto agire diversamente. Ma Dio non consulta la nostra convenienza per quel che riguarda i suoi comandamenti. Egli si aspetta che noi li osserviamo e li insegniamo ai nostri figli. Abbiamo dinanzi l'esempio di Abrahamo, il padre dei credenti. L'Iddio del cielo dice: "Io l'ho prescelto affinché ordini ai suoi figli e dopo di sé alla sua casa, che si attengano alla via dell'Eterno". Genesi 18:19. Ecco perché quelle grandi benedizioni furono pronunciate su di lui e sui suoi posteri. TT2 123 4 I nostri fratelli non possono aspettarsi l'approvazione di Dio quando mettono i loro figli là dove sarà loro impossibile ubbidire al quarto comandamento. Essi dovrebbero prendere accordi con i dirigenti perché ai propri figli vengano giustificate le assenze da scuola, nel settimo giorno. Se ciò non approda a nulla, il loro dovere è chiaro: ubbidire alle esigenze divine a qualunque costo. TT2 123 5 In certi paesi dell'Europa centrale, delle persone sono state multate e perfino incarcerate per non avere mandato i figli a scuola il sabato. In una località, dopo che un fratello aveva francamente affermato la propria fede, un agente di polizia si presentò alla sua porta e obbligò i suoi figli ad andare a scuola. I genitori, allora, invece dei libri di testo diedero loro la Bibbia ed essi trascorsero così il tempo della lezione a leggere la Parola di Dio. Però, là dove è possibile, dovrebbero essere stabilite delle scuole nostre. Dove questo non può essere attuato, le famiglie dovrebbero trasferirsi non appena possibile in qualche luogo dove possano liberamente osservare i comandamenti di Dio. La prova di fedeltà TT2 124 1 Alcuni dicono che il Signore non è poi così esigente come si pensa e che non chiede una stretta osservanza del Sabato a costo di subire grandi svantaggi o di mettersi in contrasto con le leggi del paese. Ma invece se siamo fedeli a questo riguardo daremo prova di onorare le leggi di Dio più di quelle degli uomini. Questo creerà la distinzione fra coloro che onorano Dio e quelli che invece lo disonorano. E' su questo punto che dobbiamo dimostrare la nostra fedeltà. La storia dei rapporti di Dio col suo popolo rivela che in tutte le epoche Dio ha chiesto una precisa ubbidienza. TT2 124 2 Quando l'angelo sterminatore stava per attraversare il paese di Egitto e percuotere i primogeniti degli uomini e delle bestie, gli israeliti ebbero ordine di chiudersi in casa coi loro figli e di spruzzare di sangue gli stipiti delle porte. Nessuno doveva uscire di casa, perché tutti quelli che si fossero trovati in mezzo agli egizi, sarebbero stati uccisi con loro. Supponete che un israelita avesse trascurato di mettere il segno di sangue sulla sua porta, dicendo che l'angelo di Dio avrebbe fatto distinzione fra ebrei ed egizi; le sentinelle celesti si sarebbero forse fermate a proteggere quell'abitazione? Noi dovremmo ricordare questa lezione. TT2 124 3 L'angelo sterminatore percorrerà nuovamente il paese. Ci dovrà essere un segno sul popolo di Dio: quel segno è l'osservanza del suo santo Sabato. Noi non dobbiamo seguire il nostro volere o il nostro personale criterio; non dobbiamo lusingarci all'idea che Dio si adeguerà alle nostre condizioni. No, Dio mette alla prova la nostra fede, e ci chiede di fare il nostro dovere se vogliamo che Egli intervenga in nostro favore. Le sue promesse si realizzeranno per quanti si conformano alle sue condizioni; mentre quelli che osano allontanarsi dalle sue direttive per seguire una via di loro scelta, periranno coi malvagi quando i suoi giudizi si abbatteranno sopra la terra. TT2 124 4 Se i genitori permettono che i loro figli ricevano un'educazione mondana e fanno del Sabato un giorno comune, allora su di essi non potrà essere posto il suggello di Dio. Saranno distrutti col mondo e il loro sangue ricadrà sui genitori. Ma se noi insegniamo fedelmente ai nostri figli i comandamenti divini, li sottomettiamo all'autorità paterna e materna e quindi mediante la fede e la preghiera li affidiamo a Dio, Egli opererà unitamente a noi perché lo ha promesso. E nel momento in cui il castigo devastatore imperverserà sulla terra, essi potranno essere nascosti con noi al riparo nel padiglione dell'Eterno. Osservanza scrupolosa del sabato TT2 124 5 Dio trasse il suo popolo, Israele, fuori dall'Egitto perché esso potesse rispettare il suo Sabato, e gli diede speciali istruzioni circa il modo di osservarlo. I dieci precetti pronunciati dalla sua stessa voce sul Sinai e le istruzioni date a Mosè vennero scritti a beneficio di tutti quelli che sarebbero vissuti sulla terra fino alla fine dei tempi. Dio ha dato all'uomo sei giorni per il suo lavoro e si è riservato il settimo pronunciando una benedizione su quanti lo santificano. TT2 125 1 Il giorno che precede il Sabato deve essere di preparazione affinché ogni cosa sia pronta per le sacre ore. "Fate cuocere oggi quel che avete da cuocere e fate bollire quel che avete da bollire". "Domani è un giorno solenne di riposo, un Sabato sacro all'Eterno". Esodo 16:23. TT2 125 2 La divina misericordia ha ordinato di aver cura degli ammalati e dei sofferenti. Il lavoro richiesto per recar loro sollievo è un'opera di necessità e non una violazione del Sabato. Però ogni lavoro non necessario deve essere evitato. Per negligenza, molti aspettano l'inizio del Sabato per occuparsi di piccole faccende che avrebbero dovuto essere fatte nel giorno della preparazione. Questo non dovrebbe accadere. Tutto ciò che non è stato fatto nel momento dovuto, deve essere messo da parte fino alla fine del Sabato. TT2 125 3 Bisogna vigilare sulle parole e sui pensieri. Coloro che discutono di affari e fanno dei progetti durante il Sabato sono da Dio considerati come effettivamente impegnati nelle operazioni riguardanti gli affari stessi. Per santificare il Sabato non dovremmo neppure permettere alla mente di soffermarsi su cose profane. TT2 125 4 La domenica è in generale un giorno di festa e di ricerca del piacere; ma il Signore vorrebbe che il suo popolo offrisse alla gente un esempio più elevato, più santo. Il Sabato dovrebbe essere un giorno di consacrazione della famiglia a Dio. Il comandamento abbraccia tutti coloro che si trovano dentro le nostre porte; tutti gli ospiti della casa debbono lasciare da parte le loro occupazioni abituali e dedicare le ore sacre alla devozione. Tutti si riuniscano per onorare Dio con un servizio pieno di letizia nel santo giorno. ------------------------Capitolo 28: Difendere gli interessi dei fratelli TT2 126 1 Col voto battesimale ogni membro di chiesa si è solennemente impegnato a difendere gli interessi dei suoi fratelli. Tutti saranno tentati di restare attaccati alle idee e ai progetti preferiti che sembrano loro giusti; ma dovrebbero vigilare, pregare e sforzarsi al massimo per lo stabilimento del regno di Gesù nel mondo. Dio esige che ogni cristiano, fin dove giungano le sue possibilità, cerchi di allontanare dai suoi fratelli e sorelle ogni tendenza a dividerli e a impedire loro di interessarsi dell'opera del tempo presente. Dovrebbe avere riguardo non solo per i propri interessi spirituali, ma anche manifestare interesse per le anime di coloro con i quali viene in contatto e, mediante Cristo, esercitare un potere trascinatore sugli altri membri della comunità. Le sue parole e il suo contegno dovrebbero esercitare un influsso tale da spingerli a seguire l'esempio di Cristo nella rinuncia di se stessi, nel sacrificio personale e nell'amore verso gli altri. TT2 126 2 Se nella chiesa alcuni esercitano un influsso contrario all'amore e alla benevolenza disinteressata manifestata da Gesù, se si scostano dai fratelli, uomini fedeli dovrebbero occuparsi di questi casi adoperandosi, col dovuto tatto, a favore della loro anima e usare la dovuta prudenza perché la chiesa non sia sviata dal loro malcontento e dalle loro idee errate. Alcuni sono pieni di presunzione; altri si credono giusti, mettono in dubbio le azioni altrui e le criticano. Non si deve permettere loro di mettere in pericolo gli interessi della chiesa. Per sollevare il tono morale della comunità, ciascuno dovrebbe stimare suo dovere raggiungere una cultura spirituale personale, mediante l'attuazione di precisi princìpi biblici, sotto lo sguardo di un Dio santo. TT2 126 3 Ogni membro di chiesa consideri che egli stesso deve essere in regola con Dio e che deve essere santificato dalla verità. Allora potrà rappresentare agli altri il carattere cristiano e dare esempio di altruismo. Se ognuno lo farà, la chiesa crescerà nella spiritualità e nel favore divino... TT2 126 4 Noi ci stiamo avvicinando alla fine dei tempi. Le prove che vengono dall'esterno saranno molte, però non lasciamo che vengano anche dall'interno della chiesa! Quanti si dicono membri del popolo di Dio rinuncino a se stessi per amore della verità e di Cristo. "Poiché dobbiamo tutti comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione delle cose fatte quand'era nel corpo, secondo quel che avrà operato, o bene o male". 2 Corinzi 5:10. Chi ama veramente Dio avrà lo Spirito di Cristo e un fervido amore per i fratelli. Quanto più il cuore di una persona è in comunione con Dio e i suoi affetti si concentrano su Cristo, tanto meno sarà turbata dalla sgarbatezza e dall'avversità che potrà incontrare sul suo cammino. Quelli che crescono fino alla completa statura di uomini e donne in Cristo, rassomiglieranno sempre di più nel carattere, elevandosi al disopra delle tendenze a mormorare e a essere malcontenti. Essi saranno alieni da ogni tendenza alla critica. Tempo di "vegliare e pregare" TT2 127 1 Noi viviamo in un'epoca in cui tutti dovrebbero prestare particolare ascolto all'ordine del Salvatore: "Vegliate e pregate, affinché non entriate in tentazione". Matteo 26:41. Ognuno tenga a mente che deve essere sincero e leale nei confronti di Dio, credere nella verità e crescere nella grazia e nella conoscenza di Gesù Cristo. L'invito del Salvatore è: "Imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore e voi troverete riposo alle anime vostre". Matteo 11:29. Il Signore è disposto a soccorrere, a fortificare, a benedire, ma è necessario che noi passiamo attraverso il processo di affinamento fino a che non siano bruciate ed eliminate tutte le impurità del nostro carattere. Ogni membro di chiesa sarà sottoposto al fuoco della fornace, non per esservi consumato, bensì per esserne purificato. TT2 127 2 Il Signore ha operato in mezzo a voi, ma anche Satana ha fatto la sua opera per introdurre il fanatismo. Vi sono anche altri mali da evitare. Alcuni si accontentano dei piccoli bagliori della luce e dell'amore di Dio percepiti, e non vanno oltre. La vigilanza e la preghiera non sono state coltivate. Nel momento stesso in cui si esclama: "Questo è il tempio dell'Eterno, il tempio dell'Eterno" (Geremia 7:4), le tentazioni penetrano e le tenebre si infittiscono intorno all'anima invasa dalla mondanità, dall'egoismo e dall'orgoglio. E' necessario che il Signore stesso comunichi all'anima le sue idee. Che solenne pensiero! Al posto delle nostre idee misere, terrene, ristrette, il Signore metterà le sue idee, il suo pensiero nobile, vasto, di grande portata, orientato sempre verso il cielo. TT2 127 3 Qui risiede il vostro pericolo: trascurare di proseguire "verso la mèta per ottenere il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù". Filippesi 3:14. Il Signore vi ha dato la luce? Voi ne siete responsabili non solo mentre i suoi raggi risplendono su di voi, ma anche per tutto quello che essa vi ha rivelato in passato. Voi dovete arrendere quotidianamente la vostra volontà a Dio, camminare nella luce e aspettarne di più; poiché la luce che viene da alto, che procede dal Salvatore, deve rifulgere più chiara e più distinta in mezzo alle tenebre morali, crescendo d'intensità fino a che non sia giorno pieno. TT2 127 4 I membri della vostra chiesa cercano tutti di raccogliere ogni mattina e ogni sera la manna fresca? Cercate l'illuminazione divina oppure escogitate dei mezzi per glorificare voi stessi? Amate e servite Dio con tutta l'anima vostra, con la vostra mente, con la vostra forza? Siete un soggetto di benedizione per quanti vi stanno intorno nel guidarli verso la Luce del mondo? Vi sentite paghi delle benedizioni passate, oppure camminate come Cristo camminò, agite come Egli agì, rivelandolo al mondo con le vostre parole e le vostre azioni? Vivete, come figliuoli di ubbidienza, una vita pura e santa? Cristo deve penetrare nella vostra vita. Egli solo può guarirvi dall'invidia, dal sospetto nei riguardi dei fratelli. Egli solo può estirpare da voi lo spirito di presunzione che alcuni di voi coltivano a proprio detrimento spirituale. Solo Gesù può farvi sentire la vostra fragilità, la vostra ignoranza, la vostra natura corrotta. Egli solo può purificarvi, affinarvi e rendervi idonei per le dimore celesti dei beati. TT2 128 1 "Con Dio noi faremo prodezze". Salmi 60:12. Quanto bene potete fare essendo leali con Dio e coi vostri fratelli, reprimendo ogni cattivo pensiero, ogni sentimento d'invidia o di presunzione! La vostra vita sia un ministero di bontà in favore degli altri. Voi non sapete quando sarete chiamati a deporre l'armatura. La morte può ghermirvi all'improvviso, senza darvi né il tempo di prepararvi per il vostro ultimo cambiamento, né la forza fisica e l'energia intellettuale per concentrare la vostra attenzione su Dio e rappacificarvi con lui. Alcuni, presto, sapranno per esperienza quanto sia vano il soccorso dell'uomo e come sia priva di valore la temeraria e presuntuosa giustizia di cui, forse, si sentivano soddisfatti. Il nostro giorno di privilegio TT2 128 2 Mi sento spinta dallo Spirito del Signore a dirvi che ora è il vostro giorno di privilegio, di fiducia e di benedizione. Non volete profittarne? Lavorate alla gloria di Dio o siete mossi da egoistico interesse? Tenete dinanzi agli occhi della vostra mente le attraenti prospettive del successo mondano dal quale potrete trarre soddisfazioni e vantaggi economici? Se è così, rimarrete amaramente delusi. Se invece vi sforzate di vivere una vita santa e pura, di imparare giorno dopo giorno alla scuola di Cristo le lezioni che Egli vi invita ad apprendere, di essere mansueti e umili di cuore, allora godrete di una pace che nessuna circostanza del mondo può offuscare. TT2 128 3 Una vita in Cristo è una vita di tranquillità. L'inquietudine, l'insoddisfazione, l'agitazione rivelano l'assenza del Salvatore. Se Gesù è inserito nella vita, questa sarà piena di buone e nobili opere per il Maestro. Dimenticherete di essere servi di voi stessi e vivrete sempre più vicino al vostro diletto Salvatore. Il vostro carattere diventerà simile al suo e tutti coloro che vi stanno intorno riconosceranno che siete stati con Gesù e che avete imparato da lui. Ognuno ha in sé la sorgente della propria felicità o infelicità. Se vuole, può elevarsi al disopra del fiacco sentimentalismo che rappresenta l'esperienza di molti; ma finché rimane gonfio, pieno di sé, il Signore non potrà fare nulla per lui. Satana presenta ambiziosi progetti per stordire i sensi, ma noi dobbiamo avere sempre dinanzi "il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù". Filippesi 3:14. Accumulate tutte le buone opere che vi è possibile fare in questa vita. "I savi risplenderanno come lo splendore della distesa, e quelli che ne avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle in sempiterno". Daniele 12:3. TT2 128 4 Se la nostra vita è impregnata di una santa fragranza, se onoriamo Dio nutrendo buoni sentimenti verso il prossimo e compiendo buone azioni per il bene degli altri, poco importa se abitiamo in una capanna o in un palazzo. Le circostanze hanno ben poco a che fare con le esperienze dell'anima. è lo spirito che si nutre che dà risalto a tutte le nostre azioni. Un uomo in pace con Dio e col prossimo non può essere meschino. L'invidia non attecchisce nel suo cuore ed egli non conosce né il sospetto né l'odio. Il cuore che è in armonia con Dio si eleva al disopra dei fastidi e delle prove di questa vita. TT2 129 1 Ma un cuore in cui non risiede la pace di Cristo, si sente infelice e pieno di malcontento; scopre difetti in ogni cosa e provocherebbe dissonanza perfino nella più armoniosa musica celeste. Una vita egoistica è una vita intessuta di male. Quanti hanno il cuore pieno di amor proprio, accumulano pensieri malvagi nei confronti dei propri fratelli e parlano contro gli strumenti di Dio. Le passioni alimentate e rese selvagge dalle sollecitazioni di Satana, sono una sorgente dalla quale scaturiscono acque amare che intossicano la vita altrui. TT2 129 2 Chiunque pretende di seguire Cristo, stimi meno se stesso e più gli altri. State uniti, state uniti! Nell'unione c'è forza e vittoria, mentre nella discordia e nella divisione vi è debolezza e disfatta. Queste parole mi sono state dette dal cielo ed io, come ambasciatrice, le ripeto a voi. TT2 129 3 Ognuno cerchi di rispondere alla preghiera di Cristo: "Che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch'essi siano in noi". Giovanni 17:21. Quale unità è questa! Gesù dice: "Da questo conosceranno tutti che se siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri". Giovanni 13:35. TT2 129 4 Quando la morte prende uno dei nostri, quale ricordo abbiamo circa il modo in cui è stato trattato? Le immagini conservate sulle pareti della memoria sono piacevoli a rievocare? Sono ricordi di frasi gentili dette, di comprensione manifestata al momento opportuno? I fratelli hanno allontanato da esso i sospetti di cui era vittima? Hanno sostenuto la sua causa? Sono stati fedeli all'ordine ispirato: "Confortare gli scoraggiati, sostenere i deboli". 1 Tessalonicesi 5:14. "Ecco, tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche". Giobbe 4:3. "Fortificate le mani infiacchite, raffermate le ginocchia vacillanti! Dite a quelli che hanno il cuore smarrito: "Siate forti; non temete!"". Isaia 35:3, 4. TT2 129 5 Quando la persona che frequentavamo in chiesa è deceduta, quando sappiamo che ormai il suo conto è per sempre chiuso nei libri del cielo, conto che essa ritroverà poi nel giudizio, quali sono le nostre riflessioni sulla condotta da noi tenuta nei suoi confronti? Qual è stato il nostro influsso su di essa? Con quanta chiarezza vengono ora richiamati alla memoria ogni parola aspra, ogni atto inconsulto! Quanto diversamente ci comporteremmo se ci venisse offerta un'altra opportunità! TT2 129 6 L'apostolo Paolo ringrazia Dio del conforto ricevuto nel dolore e dice: "Benedetto sia Iddio... padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola di ogni nostra afflizione affinché, mediante la consolazione onde noi stessi siamo da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione". 2 Corinzi 1:3, 4. Paolo, nel provare il calore e il conforto dell'amore di Dio, che gli penetravano nell'anima, trasmetteva a sua volta tale benedizione agli altri. Mettiamo ordine nella nostra condotta, affinché i quadri appesi alle pareti della nostra memoria non siano di natura tale che noi non ce la sentiamo di soffermarci a meditare su di essi... TT2 129 7 Quando coloro che noi frequentiamo saranno morti, non ci sarà più nessuna possibilità di ritirare qualsiasi parola che abbiamo loro rivolta o di cancellare dalla memoria qualsiasi penosa impressione da noi prodotta. Per conseguenza, facciamo attenzione al nostro modo di comportarci per non offendere Dio con le nostre labbra. Eliminiamo da noi ogni freddezza, ogni disputa e lasciamo che il nostro cuore si intenerisca in presenza di Dio ogni volta che ricordiamo il suo compassionevole comportamento verso di noi. Che lo Spirito di Dio, simile a una sacra fiamma, consumi ed elimini i rifiuti accatastati alla porta del nostro cuore, perché Gesù possa entrare. Allora il suo amore raggiungerà anche gli altri attraverso le nostre parole di simpatia, i nostri pensieri e i nostri atti. Allora, se la morte ci separerà dai nostri amici per non più incontrarli fino a quando non ci ritroveremo davanti al tribunale di Dio, non proveremo nessuna vergogna al ricordo delle parole da noi pronunciate. TT2 130 1 Quando la morte fa chiudere definitivamente gli occhi e lascia che le mani del defunto rimangano unite sul petto ormai silenzioso, con quanta rapidità mutano i sentimenti! Non vi è più invidia, né rancore. I torti e gli affronti sono subito dimenticati, perdonati. Quante parole affettuose si dicono, allora, a proposito del defunto! Quante sue buone azioni vengono ricordate! Si esprimono elogi ed encomi che però cadono in orecchie che non odono e in cuori che non sentono. Se queste frasi fossero state dette quando lo spirito affaticato ne aveva tanto bisogno, quando l'orecchio poteva udire e il cuore sentire, quale piacevole immagine sarebbe rimasta impressa nella mente! Quanti, che ora stanno là, accanto al morto, intimoriti e muti, ricordano con rossore le parole e le azioni che diedero tanta tristezza al cuore che adesso è freddo e immobile per sempre! Mettiamo ora nella nostra vita tutta la bellezza, tutto l'amore, tutta la gentilezza di cui siamo capaci. Siamo premurosi, riconoscenti, pazienti, tolleranti nei nostri rapporti reciproci. I pensieri e i sentimenti che trovano espressione al capezzale dei moribondi e dei defunti siano manifestati nei nostri quotidiani rapporti con i nostri fratelli e con le nostre sorelle viventi. ------------------------Capitolo 29: Comportamento nella casa di Dio TT2 131 1 Per l'anima umile e credente, la casa di Dio sulla terra è la porta del cielo. Il canto di lode, la preghiera, le parole del rappresentante di Cristo sono i mezzi stabiliti da Dio per preparare un popolo per la chiesa di lassù e per l'adorazione più sublime nella quale nulla di profano potrà entrare. TT2 131 2 Dal carattere sacro che si attribuiva al santuario terreno, i cristiani possono imparare come considerare il luogo di culto dove il Signore si incontra col suo popolo. C'è stato un grande cambiamento, non in meglio ma in peggio, nelle abitudini e nelle usanze della gente per quel che riguarda il culto reso a Dio. Le cose preziose e sacre che ci uniscono a Dio perdono rapidamente la loro presa sul nostro intelletto e sul nostro cuore e vengono abbassate al livello delle cose ordinarie. La riverenza che si dimostrava nel passato per il luogo di culto dove ci s'incontrava con Dio, non esiste quasi più. Eppure Dio stesso ha dato precisi ordini circa il suo culto, innalzandolo al disopra di tutto ciò che è di carattere temporale. TT2 131 3 La casa è il santuario della famiglia e la cameretta o il boschetto sono il luogo appartato per il culto personale. La chiesa, però, è il santuario della congregazione. Dovrebbero esservi regole precise circa l'ora, il luogo e il modo di celebrare il culto. Nulla di ciò che è sacro, nulla di quanto si riferisce all'adorazione di Dio dovrebbe essere trattato con negligenza o indifferenza. Perché le persone possano fare del loro meglio nel celebrare le lodi di Dio, i loro incontri debbono essere tali da mantenere netta nelle loro menti la distinzione fra quello che è sacro e quello che è profano. Quanti sono dotati di larghe vedute, di idee e aspirazioni nobili, sono coloro la cui compagnia fortifica il pensiero orientandolo verso le cose divine. Beati coloro che hanno un santuario, sia esso imponente o modesto, in città o nelle caverne dei monti, nell'umile capanna o nel deserto. Se si tratta del meglio che essi possono offrire al Maestro, Egli lo santificherà con la sua presenza e lo renderà sacro all'Eterno degli eserciti. Prima del culto TT2 131 4 Gli adoratori entrino nel luogo di culto con rispetto e raggiungano in silenzio i loro posti. Se nella sala c'è una stufa, non è bene affollarvisi intorno, in atteggiamento indolente e trascurato. Inoltre la conversazione banale, il bisbiglio, le risate non dovrebbero essere permesse nel luogo di culto, né prima né dopo il servizio. Una pietà fervente e attiva deve caratterizzare gli adoratori. TT2 132 1 Se si deve aspettare alcuni minuti prima che l'adunanza abbia inizio, si conservi uno spirito di devoto raccoglimento, elevando l'anima a Dio in preghiera silenziosa, perché il culto risulti di particolare beneficio per i credenti e spinga altri alla convinzione e alla conversione. Si ricordi che gli angeli celesti sono presenti. Noi perdiamo gran parte della comunione con Dio per la nostra irrequietezza, per la nostra negligenza nella meditazione e nella preghiera. Bisogna che lo stato spirituale sia spesso riveduto in modo che la mente e il cuore vengano orientati verso il Sole di giustizia. TT2 132 2 Quando i fedeli riuniti nella casa di adorazione dimostrano una reale riverenza per il Signore e ricordano che si trovano al suo cospetto, allora vi sarà una dolce eloquenza nel silenzio. Il sussurrio, le risate, le chiacchiere che possono essere ammessi in un comune luogo di affari, non debbono essere permessi nella casa dove si adora Dio. Ognuno dovrebbe prepararsi ad ascoltare la Parola di Dio affinché essa sia compresa e produca il dovuto effetto sul cuore. Durante il culto TT2 132 3 L'ingresso del ministro avverrà in forma dignitosa e solenne. Non appena salito sul pulpito, egli si inginocchierà per invocare, in silenzio, l'assistenza di Dio. Quale impressione farà questo sugli ascoltatori! Un senso di rispetto e di timore riverenziale scenderà su di essi: il loro ministro è in comunione con Dio, si raccomanda a lui prima di presentarsi all'assemblea. Un'atmosfera di solennità incombe su tutti e gli angeli di Dio si avvicinano ancor più. Ogni membro della congregazione, timorato di Dio, si unirà a lui chinando il capo in muta preghiera, perché il Signore onori la riunione con la sua presenza e conferisca potenza alla verità annunziata da labbra umane. TT2 132 4 Per la preghiera di apertura della riunione ogni ginocchio dovrebbe piegarsi in presenza dell'Essere santo e ogni cuore elevarsi a lui in silente devozione. Le preghiere dei fedeli adoratori saranno ascoltate e il ministero della parola si rivelerà efficace. L'atteggiamento inerte dei credenti nella casa di Dio è una delle ragioni per le quali la predicazione basata sulla Scrittura non risulta più feconda di frutto. La melodia del canto che sgorga da molti cuori con chiara e distinta pronuncia, è uno degli strumenti divini nell'opera della salvezza delle anime. Tutto il servizio religioso dovrebbe essere condotto con gravità e riverenza, come in presenza del Signore delle assemblee. TT2 132 5 Fratelli, durante la predicazione ricordate che state ascoltando la voce di Dio attraverso il servitore da lui delegato. Ascoltate con attenzione. Non addormentatevi neppure per un momento giacchè col vostro assopimento potreste perdere proprio le parole di cui avete maggiore bisogno, quelle parole che se vengono ascoltate e messe in pratica, impediranno ai vostri piedi di smarrirsi in sentieri sbagliati. Satana e i suoi angeli cercano di creare uno stato di paralisi dei sensi, perché gli avvertimenti, gli ammonimenti e i rimproveri non siano uditi, oppure, se uditi, non producano effetto alcuno sull'anima e non riformino la vita. Talvolta un bambino piccolo può attirare l'attenzione degli uditori a tal punto che il seme prezioso non cade nel buon terreno e non porta frutto. Oppure sono dei giovani di ambo i sessi che manifestano così poco rispetto per la dimora e l'adorazione di Dio che durante il culto non fanno altro che parlare fra loro. Se essi potessero vedere gli angeli di Dio che li osservano e che prendono nota di questo loro modo di comportarsi, sarebbero pervasi da vergogna e da orrore verso se stessi. Dio vuole degli uditori attenti. Fu mentre gli uomini dormivano che Satana seminò la sua zizzania. Dopo il culto TT2 133 1 Dopo la benedizione finale, tutti dovrebbero rimanere ancora in silenzio, quasi timorosi di perdere la pace di Cristo. Tutti, quindi, dovrebbero uscire senza spingersi, né parlare a voce alta, ricordando che sono alla presenza di Dio, che il suo sguardo si posa su di loro e che perciò debbono comportarsi di conseguenza. Non è bene soffermarsi fra le panche a conversare, bloccando così l'uscita agli altri. I locali della chiesa dovrebbero essere considerati con sacro rispetto e non trasformati in un luogo d'incontro con vecchi amici per parlare e introdurre pensieri profani o addirittura trattative di affari commerciali. Questi dovrebbero essere lasciati fuori della chiesa. Dio e gli angeli sono stati disonorati dalla negligenza, dalle risate rumorose e dal rumore dei passi che si odono in certi luoghi di culto. TT2 133 2 Genitori, elevate l'ideale del cristianesimo nella mente dei vostri figli; aiutateli a introdurre Gesù nella loro esperienza; insegnate loro a coltivare il massimo rispetto per la casa di Dio e a capire che quando entrano in essa debbono farlo con animo commosso e soggiogato da pensieri come questi: "Dio è qui; questa è la sua casa. Io debbo nutrire pensieri puri e motivi santi. Non debbo coltivare l'orgoglio, l'invidia, la gelosia, i cattivi sospetti, l'odio o la frode nel mio cuore, poiché mi presento al cospetto dell'Iddio santo. Questo è il luogo dove Dio si incontra col suo popolo e lo benedice. L'Essere eccelso e santo che abita l'eternità mi osserva, esamina il mio cuore e legge i pensieri e gli atti più segreti della mia vita". Responsabilità dei genitori TT2 133 3 Fratelli, non volete riflettere su questo argomento, considerare come vi comportate nella casa di Dio e quello che fate, sia col precetto sia con l'esempio, per coltivare il rispetto nei vostri figli? Voi mettete sulle spalle del predicatore grandi responsabilità e ritenete che egli debba render conto delle anime dei vostri figli; però in gran parte voi non avvertite la vostra personale responsabilità di genitori e di istruttori e non ordinate alla vostra famiglia dopo di voi, come fece Abrahamo, di rispettare gli statuti del Signore. I vostri figli sono corrotti dal vostro esempio e dai vostri fiacchi insegnamenti; ma nonostante questa carenza di educazione familiare, vi aspettate che il ministro neutralizzi la vostra opera quotidiana e porti a termine la miracolosa impresa di educare il loro cuore e la loro vita alla virtù e alla pietà. Dopo che il ministro ha fatto tutto il suo possibile per la chiesa, con amorevole e fedele ammonimento, oltre che con paziente disciplina e fervente preghiera per assistere e salvare le anime -- senza forse conseguire un esito positivo -- i padri e le madri spesso lo biasimano perché i loro figli non sono convertiti, mentre la causa può essere attribuita proprio alla loro negligenza. TT2 134 1 Questo fardello incombe sui genitori. Vorranno essi assumersi il compito loro affidato da Dio e assolverlo? Andranno essi avanti operando con umiltà, pazienza, perseveranza, nell'intento di raggiungere la sublime vetta portando con sé i loro figli? Non c'è da stupirsi se le nostre chiese sono deboli e non hanno quell'ardente e profonda pietà che dovrebbero avere. Le nostre attuali abitudini, che disonorano Dio e portano tutto ciò che è sacro e celeste al livello di quel che è profano, sono contro di noi. Noi abbiamo una verità sacra che prova e che santifica. Se le nostre abitudini e le nostre usanze non coincidono con la verità, noi pecchiamo contro la grande luce e siamo proporzionatamente colpevoli. La situazione sarà molto più tollerabile per i pagani che per noi, nel giorno della giustizia retributiva di Dio. TT2 134 2 Potremmo compiere un'opera molto più grande di quella che stiamo portando avanti, che consiste nel riflettere i raggi della verità. Dio si aspetta che noi portiamo molto frutto. Egli si aspetta da noi maggiore zelo e maggiore fedeltà, sforzi più intensi e amorevoli da parte dei singoli membri di chiesa, in favore dei vicini e di quanti sono lontani da Cristo. I genitori debbono cominciare l'opera loro su un alto piano di azione. Tutti coloro che si reclamano di Cristo debbono indossare l'intera armatura e supplicare, avvertire e cercare di strappare le anime dal peccato. Conducete tutti quelli che potete ad ascoltare la verità nella casa di Dio. E' necessario che facciamo assai più di quanto stiamo facendo per strappare le anime dal fuoco. TT2 134 3 È fin troppo vero che il rispetto per la casa di Dio si è quasi estinto. Non si distinguono né le cose né i luoghi sacri; non si apprezza ciò che è santo ed elevato. Questo non è forse dovuto alla mancanza di fervida pietà nelle nostre famiglie? Non si deve forse al fatto che l'ideale sublime nella religione è gettato nella polvere? Dio ha dato ordini e regole perfetti ed esatti al suo popolo nell'antichità. E' forse mutato il suo carattere? Non è Egli l'Iddio grande e potente, che regna nel cielo dei cieli? TT2 134 4 Non sarebbe bene leggere più spesso le direttive impartite da Dio stesso agli ebrei, affinché noi, sui quali risplende la luce della gloriosa verità, possiamo imitare il loro rispetto per la casa di Dio? Abbiamo abbondanti motivi per conservare uno spirito fervente, devoto nell'adorazione di Dio. Abbiamo perfino ragione di essere più riguardosi e riverenti degli ebrei nella nostra adorazione. Ma un nemico si è adoperato per distruggere la nostra fede nella santità del culto cristiano. TT2 134 5 Il luogo consacrato a Dio non dovrebbe essere un locale dove si trattano affari mondani. Se i fanciulli si riuniscono per adorare Dio in una stanza che nel corso della settimana è servita come aula o come magazzino, sarà impossibile che, unitamente alle loro devote meditazioni, essi non pensino ai loro studi o a quanto è accaduto in quel luogo durante i giorni precedenti. L'istruzione e l'educazione dei giovani dovrebbero essere di natura tale da esaltare le cose sacre e da favorire una pura devozione per Dio nella sua casa. Molti che si dicono figli del Re celeste non hanno un reale apprezzamento della santità delle realtà eterne. Pressoché tutti hanno bisogno d'imparare come comportarsi nella casa di Dio. I genitori dovrebbero non solo insegnare, ma anche obbligare i figli a entrare nel santuario con decoro e rispetto. TT2 135 1 Il senso morale degli adoratori nel santo tempio di Dio dev'essere elevato, puro, sacro. Questo argomento è stato tristemente trascurato. La sua importanza è stata perduta di vista e, come risultato, il disordine e l'irriverenza sono prevalsi a tal segno che Dio è stato disonorato. Quando i dirigenti della chiesa, i ministri, i laici, i padri e le madri non hanno idee elevate a questo proposito, che cosa ci si può aspettare da inesperti fanciulli? Troppo spesso essi si trovano in gruppi, lontano dai genitori, i quali dovrebbero invece occuparsi di loro. Nonostante siano in presenza di Dio e il suo sguardo li segua, essi sono frivoli e leggeri, ridono, sono trasandati, irriverenti e disattenti. Di rado si insegna loro che il ministro è l'ambasciatore di Dio, che il messaggio da lui recato è uno dei mezzi destinati dal Signore per la salvezza delle anime e che per tutti coloro che hanno tale privilegio esso è un odore di vita a vita o di morte a morte. La critica del sermone TT2 135 2 Le menti delicate e influenzabili dei giovani valutano l'operato del servitore di Dio dal modo in cui lo giudicano i genitori. Molti capi famiglia fanno del culto un oggetto di critica a casa, approvandone una parte e condannandone un'altra. Così facendo, il messaggio di Dio agli uomini viene criticato, messo in dubbio e trasformato in qualcosa di poco importante. Quali impressioni possono produrre nei giovani questi commenti poco appropriati e irrispettosi? Solo i libri del cielo potranno rivelarlo. I bambini vedono e capiscono queste cose molto più prontamente di quanto i genitori possano immaginare. Il loro senso morale riceve una cattiva impostazione che il tempo, poi, non potrà mai del tutto cambiare. I genitori deplorano la durezza d'animo dei figli e la difficoltà che incontrano nel cercare di destare la loro sensibilità morale perché questa corrisponda alle esigenze divine. TT2 135 3 Negli annali celesti ne è indicata con caratteri indelebili la vera causa. I genitori non erano convertiti; essi non erano in armonia col cielo e con l'opera celeste. Le loro idee basse e profane circa il carattere sacro del ministero e del tempio di Dio si erano insinuate nell'educazione dei loro figli. Ci si può chiedere se una persona che per anni ha subito tale dannoso influsso dell'educazione impartita in famiglia, avrà mai il dovuto rispetto e il dovuto riguardo verso il servitore di Dio e verso gli agenti da lui stabiliti per la salvezza delle anime. Di queste cose si dovrebbe parlare con rispetto, con linguaggio appropriato e con fine sensibilità per mostrare a tutti coloro che frequentate che voi stimate il messaggio recato dai ministri di Dio, come un messaggio diretto a voi da Dio stesso. TT2 135 4 Genitori, badate al tipo di esempio e alle idee che inculcate nei figli. Le loro menti sono recettive e le impressioni vi si producono con facilità. Circa il servizio nel tempio, se chi parla ha un difetto, guardatevi dal sottolinearlo; ma parlate piuttosto della buona opera che egli fa, delle buone idee che espone e alle quali farete bene a prestare attenzione perché provengono da un rappresentante di Dio. Si può comprendere, senza difficoltà, perché i fanciulli rimangono così poco impressionati dal ministero del Vangelo e perché hanno così scarso rispetto per la casa di Dio. La loro educazione è lacunosa a questo riguardo, e i loro genitori hanno bisogno di una quotidiana comunione con Dio. Bisogna che le loro idee personali siano affinate e nobilitate; occorre che le loro labbra siano toccate dal carbone ardente tolto dall'altare; allora le loro abitudini e il modo di comportarsi a casa produrranno una buona impressione sulla mente e sul carattere dei loro figli. L'ideale religioso risulterà, così, grandemente innalzato. Tali genitori compiranno una grande opera per Dio. Saranno meno attaccati al mondo, meno sensuali e si noterà nel focolare domestico più finezza e fedeltà. La vita sarà permeata di una tale solennità che essi a stento possono immaginare. Nulla di quanto appartiene al servizio e all'adorazione di Dio sarà reso profano. Pulizia e comportamento decoroso TT2 136 1 Sono spesso addolorata, quando entro nel luogo dove si adora Dio, nel vedere una tenuta trascurata sia negli uomini, sia nelle donne. Se l'apparenza esterna rivelasse l'anima e il carattere, in tali persone non ci sarebbe nulla relativo al cielo. Essi non hanno una idea esatta dell'ordine, della pulizia e del contegno decoroso richiesti da Dio a quanti si presentano davanti a lui per adorarlo. Quali impressioni lasciano queste cose negli increduli e nei giovani che sono pronti a osservare e a trarre poi le ovvie conclusioni? TT2 136 2 Nello spirito di molti, i pensieri relativi alla casa di Dio non sono più sacri di quelli che si riferiscono al più comune dei luoghi. Taluni entrano in chiesa col cappello in testa, con l'abito sporco. Essi non si rendono conto che si devono incontrare con Dio e con i santi angeli. A questo proposito è necessario attuare un cambiamento radicale in tutte le nostre chiese. Gli stessi ministri di culto hanno bisogno di elevare le proprie idee, di avere una più accentuata sensibilità. Si tratta di un aspetto dell'opera deplorevolmente trascurato. A motivo della mancanza di rispetto nell'atteggiamento, nell'abbigliamento e nella condotta, oltre la carenza di disposizione d'animo all'adorazione, Dio spesso ha distolto il suo volto da quanti erano riuniti per adorarlo. TT2 136 3 Bisognerebbe insegnare a tutti a essere puliti, lindi, ordinati nel vestire, senza pertanto eccedere nell'ornamento esteriore, il che è completamente inadatto per la casa di Dio. Si dovrebbe evitare l'esibizionismo nell'abbigliamento, perché questo favorisce l'irriverenza. L'attenzione della gente è spesso richiamata da un capo di vestiario elegante, e così si insinuano pensieri che non dovrebbero affatto occupare il cuore degli adoratori. Dio deve essere l'argomento della meditazione, l'oggetto dell'adorazione: qualunque cosa possa distrarre il pensiero dal culto sacro e solenne è un'offesa contro di lui. Lo sfoggio di fiocchi, di nastri, di colletti pieghettati, di piume, di ornamenti d'oro e d'argento, formano una specie di idolatria, del tutto incompatibile col sacro culto offerto a Dio, durante il quale l'occhio di ogni adoratore dovrebbe rivolgersi unicamente verso la sua gloria. TT2 137 1 Tutto quello che riguarda il modo di vestire dovrebbe essere attentamente controllato seguendo da vicino la regola biblica. La moda è la dea che ha signoreggiato nel mondo e che spesso si insinua nella chiesa. La chiesa dovrebbe fare della Parola divina la propria norma suprema, e i genitori dovrebbero riflettere intelligentemente su questo punto. Quando essi si accorgono che i loro figli tendono a seguire la moda, come Abrahamo dovrebbero impartire risolutamente ordini alla propria famiglia perché vi si attenga. Invece di unirsi al mondo, si uniscano a Dio. Nessuno arrechi disonore al santuario divino col proprio abbigliamento vistoso. Dio e gli angeli sono quivi presenti. Il Santo d'Israele ha detto per mezzo del suo apostolo: "Il vostro ornamento non sia l'esteriore che consiste nell'intrecciatura dei capelli, nel mettersi attorno dei gioielli d'oro, nell'indossar vesti sontuose ma l'essere occulto del cuore fregiato dell'ornamento incorruttibile dello spirito benigno e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran prezzo". 1 Pietro 3:3, 4. Istruzioni ai nuovi convertiti TT2 137 2 Quando una chiesa è stata organizzata e non ha avuto istruzioni a questo riguardo, il ministro ha trascurato il proprio dovere e dovrà rendere conto a Dio delle impressioni che ha lasciato prevalere. A meno che idee corrette intorno alla vera adorazione e all'autentica riverenza non vengano inculcate nei membri, sussisterà una crescente tendenza a mettere ciò che è sacro ed eterno sullo stesso livello delle cose comuni, e così quanti professano la verità offenderanno Dio e disonoreranno la religione. Essi non potranno mai apprezzare, a causa delle loro idee confuse, un cielo puro e santo e non saranno pronti a unirsi con gli adoratori nelle corti celesti dove tutto è purezza e perfezione, dove ogni essere manifesta una perfetta riverenza per Dio e per la sua santità. TT2 137 3 Paolo descrive l'opera degli ambasciatori di Dio come quella per la quale ogni uomo sarà reso perfetto in Cristo Gesù. La verità di origine celeste dovrebbe affinare, nobilitare e santificare. Occorre uno sforzo diligente per poter raggiungere la divina vetta della maturità. Le pietre irregolari prese dalla cava devono essere scalpellate, le loro superfici scabre levigate. TT2 137 4 La nostra è un'epoca famosa per il lavoro superficiale, per i metodi facili, per una pretesa di santità indipendente dal modello di carattere stabilito da Dio. Tutte le vie brevi, le scorciatoie, le dottrine che non esaltano la legge divina come norma del carattere religioso, sono false. La perfezione del carattere è un'opera che dura tutta la vita, ed è irraggiungibile per coloro che non sono disposti a lottare per ottenerla nella misura fissata da Dio, a passi lenti e faticosi. Noi non possiamo permetterci il minimo errore in questo campo: dobbiamo crescere giorno dopo giorno in Cristo, nostro capo vivente. ------------------------Capitolo 30: Devozione pratica Basilea, Svizzera, 1 marzo 1887 TT2 138 1 Cari fratelli e sorelle di Oakland, nel mio animo mi sento spesso sollecitata a scrivervi. Continuamente parlo con voi nei miei sogni e in ogni circostanza in cui vi troviate in difficoltà. Qualunque cosa possa accadervi, il vostro coraggio morale non venga meno e la vostra pietà non degeneri in freddo formalismo. L'amorevole Gesù è pronto a benedirci abbondantemente, però noi dobbiamo acquisire un'esperienza nella fede, nella preghiera fervente e nell'allegrezza che si trova nell'amore di Dio. C'è qualcuno fra noi che, pesato, sarà trovato mancante? È necessario vigilare su noi stessi, sorvegliare i minimi impulsi impuri della nostra indole per non tradire le nobili responsabilità che Dio, come suoi agenti umani, ci ha affidato. TT2 138 2 È necessario studiare gli avvertimenti e i richiami che Dio rivolgeva al suo popolo nel passato. La luce non ci manca. Sappiamo quali sono le cose da evitare e quali sono le esigenze che Egli vuole siano rispettate; perciò se noi non cerchiamo di sapere e di fare quello che è giusto è perché la trasgressione si addice al cuore carnale più del corretto agire. TT2 138 3 Vi saranno sempre persone prive di fede, le quali si aspettano di essere per così dire trascinate dalla fede degli altri. Esse non posseggono una conoscenza sperimentale della verità e per conseguenza non hanno provato la sua potenza santificatrice nelle anime loro. Dovrebbe essere compito di ogni membro della comunità esaminare con calma e diligenza il proprio cuore per rendersi conto se la vita e il carattere concordano col grande ideale divino di giustizia. TT2 138 4 Il Signore ha fatto grandi cose per voi in California, specialmente a Oakland; ma avrebbe fatto volentieri molto di più se le vostre opere fossero state corrispondenti alla vostra fede. Dio non onora mai l'incredulità con ricche benedizioni. Rivedete quello che Egli ha fatto; sappiate che si tratta solo dell'inizio di quello che Dio è disposto a fare. Investigate le scritture TT2 138 5 Noi dobbiamo apprezzare di più le Scritture, poiché esse contengono la volontà di Dio per gli uomini. Non basta limitarsi a riconoscere la veracità della Parola divina; è necessario investigare le Scritture per apprenderne il contenuto. Accettiamo noi la Bibbia come oracolo di Dio? Essa è effettivamente una comunicazione divina, come se le sue parole giungessero a noi con voce udibile. Noi non ne conosciamo il pregio perché non ubbidiamo alle sue istruzioni. TT2 139 1 Intorno a noi sono all'opera angeli malefici, ma poiché il nostro occhio fisico non li vede, noi non prendiamo nella dovuta considerazione la realtà della loro esistenza, come viene descritta nella Parola di Dio. Se nei sacri scritti non vi fosse nulla di difficile da capire, l'uomo esaminandone le pagine diverrebbe orgoglioso e pieno di presunzione. Non è buon segno credere di capire ogni particolare della verità, perché così non è. Nessuno, inoltre, si lusinghi di capire perfettamente tutti i brani della Bibbia, né stimi suo dovere farli capire agli altri come li intende lui. Sia bandita ogni superbia intellettuale. Io levo la mia voce di ammonimento contro ogni sorta di orgoglio spirituale, che oggi purtroppo abbonda nella chiesa. TT2 139 2 Quando per la prima volta scoprimmo che la verità che oggi custodiamo amorevolmente era la verità biblica, come ci apparve strana, e quanto forte fu l'opposizione che dovemmo affrontare per presentarla le prime volte alla gente! Però come erano sinceri e zelanti quegli operai che amavano la verità e la mettevano in pratica! Eravamo veramente un popolo particolare. Pochi di numero, senza mezzi di fortuna, privi di sapienza e di onori terreni, credevamo nondimeno in Dio, ci sentivamo forti e avevamo un buon successo. Eravamo il terrore degli operatori di iniquità. Il nostro amore reciproco era solido e non poteva essere facilmente scosso. Allora la potenza di Dio si manifestò in mezzo a noi: gli infermi erano guariti e regnava una gioia calma, soave e santa. TT2 139 3 Però, mentre la luce ha continuato a risplendere sempre più, la chiesa non ha progredito in proporzione. L'oro fino si è a poco a poco offuscato; l'incredulità e il formalismo sono subentrati nella chiesa e ne hanno paralizzato le energie. I numerosi privilegi e le opportunità offerti al popolo di Dio non lo hanno spinto verso la purezza e la santità. Un fedele sfruttamento dei talenti affidati da Dio ai credenti, li avrebbe fatti notevolmente accrescere. Dove molto è stato dato molto sarà domandato. Soltanto coloro che accettano fedelmente la luce data da Dio, l'apprezzano e si impegnano risolutamente nella via della rinuncia e del sacrificio, saranno strumenti per illuminare il mondo. Chi non va avanti retrocede, anche se è giunto alla frontiera della Canaan celeste. Mi è stato rivelato che la nostra fede e le nostre opere non corrispondono affatto alla luce della verità accordataci. Noi non dobbiamo avere una fede tiepida, ma una fede perfetta che agisce per mezzo dell'amore e che purifica l'anima. Dio invita voi della California a stare in intima comunione con lui. Indipendenza individuale TT2 139 4 Una cosa deve essere evitata: l'indipendenza individuale. Quali soldati dell'esercito di Cristo, dovremmo garantire unità di azione nei vari settori dell'opera. Nessuno ha il diritto di assumersi la personale responsabilità di esporre nei nostri giornali idee sulle dottrine bibliche circa le quali si sa che altri fra noi sostengono opinioni differenti e che perciò ne deriverebbe una controversia. Gli Avventisti del 1° Giorno lo hanno fatto: ognuno ha seguito il proprio giudizio, ha cercato di esporre delle idee originali a tal punto che non c'è più nessuna unità nelle loro azioni, salvo forse quella che consiste nell'opporsi agli Avventisti del 7° Giorno. Noi non dobbiamo seguire il loro esempio. Ogni operaio dovrebbe agire in pieno accordo con gli altri. I seguaci di Cristo, perciò, non agiranno indipendentemente gli uni dagli altri. La nostra forza deriva da Dio e deve essere usata con discernimento per essere utilizzata in un'azione nobile e coordinata. Essa non va sprecata inutilmente. TT2 140 1 È l'unione che fa la forza. Ci deve essere perciò unità fra le nostre case editrici e le altre nostre istituzioni. La forza risiede in questa unità. Fra gli operai non deve esistere nessun contrasto, nessun disaccordo, perché l'opera è una ed è controllata dal nostro Condottiero. Tentativi sporadici e spasmodici hanno provocato danno in quanto, seppure energici, risultano di scarso valore a motivo della reazione che ne segue. E' necessario quindi coltivare un'assidua perseveranza cercando senza posa di conoscere la volontà di Dio per metterla a effetto. Dio scruta il carattere TT2 140 2 È importante sapere che cosa fare per essere salvati. Non dovremmo mai, fratelli e sorelle, lasciarci sballottare qua e là dalla corrente popolare. La nostra opera attuale deve consistere nello staccarci dal mondo e nel rimanere separati da esso. E' questo l'unico modo per camminare con Dio come Enoch, i cui sforzi erano del continuo sostenuti dalla potenza divina. Come lui, noi siamo esortati ad avere una fede salda, vivente, operante. E' la sola via per essere collaboratori di Dio. O noi adempiamo le condizioni indicate nella sua Parola o morremo nei nostri falli. E' necessario conoscere quali trasformazioni morali debbono verificarsi nei nostri caratteri mediante la grazia di Cristo per potere entrare nelle dimore celesti. Mossa dal timore di Dio, vi dico: "Non corriamo il rischio di vivere come gli Israeliti, privi dell'amore di Dio, ignoranti della sua potenza, mentre la fulgida luce della verità risplende intorno a noi!" TT2 140 3 Milioni e milioni di persone possono affermare di ubbidire alla legge e al Vangelo pur vivendo nella trasgressione. Alcuni possono esporre agli altri, in modo chiaro, le esigenze della verità, mentre i loro cuori carnali segretamente amano e praticano il peccato. La verità di Dio non è la verità per tali individui poiché i loro cuori non ne sono stati santificati. L'amore del Salvatore non può esercitare nessun potere di costrizione sulle loro basse passioni. La storia del passato ci ricorda che degli uomini possono occupare delle posizioni sacre e nondimeno trattare la verità in modo ingannevole. Essi non possono levare dinanzi a Dio delle "mani pure, senza ira né disputa". Ciò accade perché Dio non ha nessuna presa sul loro spirito; perché la verità non è mai stata impressa nel loro cuore. "Col cuore si crede a giustizia". Romani 10:10. "Ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua". Marco 12:30. Lo state facendo? Molti non lo fanno e non lo hanno mai fatto. La loro è stata solo una conversione superficiale. TT2 141 1 "Se dunque voi siete stati risuscitati", dice l'apostolo, "cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l'animo alle cose di sopra, non a quelle che sono sulla terra". Colossesi 3:1, 2. Il cuore è la cittadella dell'uomo. Da esso procedono, per conseguenza, la vita e la morte. Fino a che esso non è purificato, la persona non è idonea a far parte della compagnia dei santi. Colui che esamina il cuore non conosce forse chi indulge nel peccato senza curarsi della propria anima? Non vi è forse stato un Testimone dei fatti più segreti della vita di ognuno? Io sono stata costretta ad ascoltare le parole dette da alcuni uomini a donne e fanciulle, parole allettanti, frasi intese a infatuare e illudere. Satana ricorre a tutti questi espedienti per distruggere le anime. E' possibile che alcuni fra voi siano stati suoi strumenti in questo. In tal caso, dovrete risponderne nel giorno del giudizio. L'angelo, a proposito di queste persone dice: "I loro cuori non si sono mai volti a Dio. Cristo non è in loro. La verità è assente e il suo posto è occupato dal peccato, dall'inganno e dalla falsità. La Parola di Dio non è creduta e non viene messa in pratica". TT2 141 2 L'attuale attività di Satana nei cuori, nelle chiese e nelle nazioni dovrebbe allarmare coloro che studiano la profezia. La fine è vicina. Che le nostre chiese si levino e che ogni credente provi la potenza di Dio. Allora assisteremo ai profondi impulsi dello Spirito Santo. Il perdono dei peccati non è l'unico risultato della morte di Gesù. Egli compì il sacrificio infinito non solo per estirpare il peccato, ma anche per restaurare, abbellire e riedificare la natura umana traendola dalle sue rovine e rendendola idonea a presentarsi, poi, dinanzi a Dio. TT2 141 3 Noi dovremmo mostrare la nostra fede con le opere. Dovremmo manifestare maggiore ansia di ottenere lo Spirito di Cristo in larga misura, poiché in questo risiede la forza della chiesa. Satana cerca di traviare i figli di Dio. Quanto all'amore, ahimè! Quanto poco ne abbiamo per Dio e gli uni per gli altri! La parola e lo spirito della verità dimorando nei nostri cuori ci separeranno dal mondo. Gli immutabili princìpi della verità e dell'amore uniranno i cuori fra loro, e la potenza dell'unione sarà in base alla misura di grazia e di verità ricevuta. Sarebbe bene che ciascuno di noi prendesse lo specchio della legge reale di Dio per contemplarvi il riflesso del suo carattere. Guardiamoci dal trascurare i segnali di pericolo e gli avvertimenti contenuti nella sua Parola. Se non vi prestiamo ascolto e non vinciamo i difetti del carattere, questi finiranno con l'avere il sopravvento su quanti li posseggono, e questi infelici cadranno nell'errore, nell'apostasia e apertamente nel peccato. La mente che non si eleva verso l'ideale più alto, perderà presto la facoltà di conservare quello che una volta aveva guadagnato. "Chi pensa di stare ritto, guardi di non cadere". 1 Corinzi 10:12. "Voi dunque, diletti, sapendo queste cose innanzi, state in guardia, onde, trascinati anche voi dall'errore degli scellerati, non scadiate dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo". 2 Pietro 3:17, 18. Spiritualità ed efficienza TT2 142 1 In questi ultimi giorni Dio si è scelto un popolo e lo ha fatto depositario della sua legge; esso avrà sempre degli incarichi spiacevoli da assolvere. "Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi, e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci; e hai costanza e hai sopportato molte cose per amore del mio nome e non ti sei stancato". Apocalisse 2:2, 3. Occorreranno molta diligenza e costante lotta per tenere il male fuori dalle nostre chiese. Sarà indispensabile una rigida e imparziale disciplina perché alcuni, che hanno apparenza di religione, cercheranno di indebolire la fede altrui e agiranno segretamente nell'intento di esaltare se stessi. TT2 142 2 Il Signore Gesù, sul monte degli Ulivi, disse chiaramente: "Giacché l'iniquità abbonderà, l'amore di molti si raffredderà". Matteo 24:12. Egli parla di una categoria di persone decadute da un alto livello di spiritualità. Che espressioni come questa penetrino profondamente nei nostri cuori con potenza indagatrice. Dove sono il fervore, la consacrazione a Dio corrispondenti alla grandezza della verità nella quale affermiamo di credere? L'amore per il mondo, l'amore verso qualche peccato accarezzato ha distolto il cuore dall'amore della preghiera e la meditazione delle cose sacre. Si va avanti seguendo un formalistico ciclo di funzioni religiose; ma dov'è l'amore per Gesù? La spiritualità va estinguendosi. Questo stato di torpore dovrà continuare e dovrà perpetuarsi questo doloroso deterioramento? La fiamma della verità sta per vacillare e spegnersi nelle tenebre perché non viene rifornita con l'olio della grazia? TT2 142 3 Io vorrei che ogni ministro e ogni operaio vedessero queste cose come esse mi sono state presentate. La stima di sé e la presunzione uccidono la vita spirituale. L'io viene esaltato e reso oggetto delle considerazioni abituali. Oh, se esso potesse morire! Dice l'apostolo: "Io muoio ogni giorno". 1 Corinzi 15:31. Quando l'orgogliosa presunzione, piena di vanagloria e di un senso di personale giustizia soddisfatta di sé si infiltra nell'anima, non c'è più posto per Gesù: gli viene data una posizione secondaria, perché il proprio io cresce d'importanza e riempie tutto il tempio dell'anima. Ecco il motivo perché il Signore può fare così poco per noi. Qualora Egli assecondasse i nostri sforzi, lo strumento umano attribuirebbe tutto il merito alla propria sagacia, alla propria saggezza, alla propria capacità e si rallegrerebbe con se stesso come fece il fariseo: "Io digiuno due volte la settimana, pago la decima su tutto quello che posseggo". Luca 18:12. Quando l'io viene annullato in Cristo, non ritornerà più tanto facilmente alla superficie. Non compiremo noi i desideri dello Spirito di Dio? Non cercheremo più una pietà pratica e meno disposizioni formalistiche? TT2 142 4 I servitori di Cristo dovrebbero vivere come se fossero in presenza sua e dei santi angeli. Dovrebbero cercare di capire le esigenze del nostro tempo e prepararsi per affrontarle. Satana ci assale costantemente in maniera sempre nuova e inedita; perché, allora, gli ufficiali dell'armata divina dovrebbero rimanere inefficienti? Perché dovrebbero lasciare inutilizzate le facoltà della loro natura? Una grande opera deve essere svolta, e se esiste una qualsiasi mancanza di azione armoniosa nello svolgimento di essa, la causa va ricercata nell'amor proprio e nella stima di sé. Noi lavoriamo in modo efficiente e armonioso solo quando eseguiamo gli ordini del Maestro senza cercare di lasciare l'impronta della nostra personalità nell'opera che svolgiamo. "Siate uniti", disse l'angelo, "siate uniti!" Insistere sulla religione pratica TT2 143 1 A voi che officiate nelle cose sacre, raccomando di insistere di più sulla religione pratica. Quanto è raro trovare una coscienza sensibile, un'afflizione genuina intensamente sentita dall'anima, una vera convinzione di peccato! Ciò avviene perché lo Spirito Santo non agisce profondamente in noi. Il nostro Salvatore è la scala vista da Giacobbe, la cui base poggiava sulla terra e la cui estremità raggiungeva il cielo. Questo indica il metodo di salvezza designato. Quanti alla fine saranno salvati lo dovranno al fatto che si sono aggrappati a Gesù come ci si aggrappa ai pioli della scala. Per il credente, Cristo diventa sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Nessuno si illuda che sia cosa facile vincere il nemico e che si possa giungere all'eredità incorruttibile senza sforzo da parte nostra. Guardare indietro significa lasciarsi prendere dalle vertigini; allentare la presa vuol dire perire. Pochi apprezzano l'importanza di una lotta costante per conseguire la vittoria. Trascurando la perseveranza, si diventa egoisti e indulgenti verso se stessi. Si pensa che la vigilanza spirituale non sia indispensabile. L'azione umana incorporata nella vita cristiana manca di fervore. TT2 143 2 Vi saranno terribili cadute fra coloro che pensano di rimanere saldi perché posseggono la verità; essi, però, non l'hanno come essa è in Gesù. Un istante di negligenza può far precipitare l'anima in una rovina irreparabile. Un peccato spinge verso un secondo, questo apre la via a un terzo e così via. E' necessario che noi, in qualità di fedeli messaggeri di Dio, ci volgiamo del continuo a lui per essere sostenuti dalla sua potenza. Se ci scostiamo anche minimamente dal dovere, rischiamo di lasciarci andare a un comportamento peccaminoso che sfocerà nella perdizione. C'è speranza per ciascuno di noi unicamente se ci uniamo a Cristo e mettiamo in azione ogni nostra energia per pervenire alla perfezione del suo carattere. TT2 143 3 La religione che considera il peccato una cosa di scarso rilievo, insistendo sull'amore di Dio per il peccatore, indipendentemente dalle sue azioni, non fa altro che incoraggiare il colpevole a credere che Dio lo accoglierà anche se continua a fare ciò che egli sa essere peccato. Questo è quanto fanno alcuni che affermano di credere nella verità presente. La verità non penetra nella loro vita, ed è proprio per questo motivo che essa non ha alcun potere per convincere e convertire l'anima. TT2 143 4 Dio mi ha fatto vedere che la verità, quale si trova in Gesù, non ha mai fatto parte della vita di alcuni membri della California. Essi non possiedono la religione della Bibbia, non sono mai stati convertiti; e a meno che i loro cuori non siano santificati dalla verità da essi accettata, finiranno col venire legati con la zizzania, poiché non portano i grappoli del prezioso frutto a dimostrazione che sono dei tralci del ceppo divino. TT2 144 1 "Cercate l'Eterno, mentre lo si può trovare; invocatelo mentre è vicino. Lasci l'empio la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri; e si converta all'Eterno che avrà pietà di lui, e al nostro Dio, che è largo nel perdonare". Isaia 55:6, 7. La vita di molti rivela che essi non hanno una unione vivente con Dio: si lasciano trascinare per le vie del mondo. In realtà, essi non hanno parte né sorte alcuna con Cristo. Amano i divertimenti e abbondano di idee, progetti, speranze e ambizioni egoistiche. Pur dicendo di servire Dio, servono il nemico e si trovano sotto il suo giogo. Preferiscono tale servitù, e in tal modo si rendono volontariamente schiavi di Satana. TT2 144 2 La falsa idea, da molti accarezzata, secondo la quale tenere a freno i figli è uno sbaglio, sta rovinando migliaia e migliaia di persone. Se non fate attenzione, Satana prenderà possesso di loro. Perciò non incoraggiateli a frequentare gli empi, ma allontanateli da loro, mostrando che voi siete dalla parte del Signore. TT2 144 3 Quanti, che affermano di essere figliuoli dell'Altissimo, terranno alto il loro ideale non semplicemente quando sono riuniti nell'assemblea, ma finché il tempo durerà? Non starete voi dalla parte del Signore per servirlo con pieno proponimento di animo? Se, come fecero i figli d'Israele, non vi sottomettete alle chiare esigenze divine, subirete inevitabilmente i castighi di Dio; ma se eliminate il peccato ed esercitate una fede vivente, le più ricche benedizioni celesti vi saranno accordate. ------------------------Capitolo 31: "Il vostro culto razionale" TT2 145 1 "Vi esorto... a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, il che è il vostro culto razionale". Romani 12:1. Al tempo dell'antico Israele, i sacerdoti esaminavano con occhio critico ogni offerta che veniva recata in sacrificio. Se si rendevano conto che essa aveva un qualsiasi difetto, rifiutavano l'animale, perché il Signore aveva ordinato che l'offerta fosse senza difetto. Noi siamo invitati a presentare i nostri corpi in sacrificio vivente a Dio, non dovremmo perciò cercare di rendere l'offerta quanto più perfetta è possibile? Dio ci ha fornito ogni indicazione indispensabile per il nostro benessere fisico, mentale e morale; è quindi dovere di ciascuno di noi conformare le proprie abitudini di vita con la norma divina in ogni particolare. Sarà il Signore soddisfatto di qualcosa di inferiore a quanto di meglio noi siamo in condizione di offrire? "Tu amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore". Matteo 22:37; Marco 12:30; Luca 10:27. Se voi davvero lo amate con tutto il vostro cuore, desidererete offrirgli il migliore servizio della vostra vita e cercherete di mettere ogni facoltà del vostro essere in armonia con le leggi che possono contribuire a incrementare le vostre possibilità di attuare il suo volere. TT2 145 2 Ogni facoltà del nostro essere ci è stata elargita affinché possiamo fornire un servizio accettevole a Colui che ci ha formati. Quando, in seguito al peccato, pervertimmo i doni divini e cedemmo le nostre energie al principe delle tenebre, Cristo pagò il prezzo del nostro riscatto versando il suo sangue prezioso. "Egli è morto per tutti, affinché coloro che vivono, vivano d'ora innanzi non per se stessi, ma per Colui che è morto per loro". Voi non dovete seguire i costumi del mondo. "Non vi conformate a questo mondo; ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente". TT2 145 3 Se noi indossassimo abiti semplici, modesti, senza eccessive pretese di moda; se le nostre tavole fossero in ogni occasione fornite di cibi semplici e salubri, evitando quello che è sontuoso o inutile spesa; se le nostre abitazioni fossero arredate con appropriata semplicità, tutto questo testimonierebbe in favore della potenza santificatrice della verità e avrebbe un efficace influsso sui non credenti. Se, invece, in tutte queste cose noi ci uniformiamo al mondo, cercando in certi casi di emergere fra la gente del mondo con arredamenti eccentrici, la predicazione della verità avrà scarso, se non addirittura nessun effetto. Chi mai potrà credere nelle solenni verità per questo tempo se coloro che si dicono credenti contraddicono la loro fede con le loro opere? Non è certamente Dio che ha serrato le cateratte del cielo sopra di noi, ma è piuttosto la nostra conformità ai costumi e alle consuetudini del mondo. -- Testimonies for the Church 5:206 (1882). ------------------------Capitolo 32: Un sogno impressionante TT2 146 1 Caro fratello M., la notte scorsa ho fatto un sogno impressionante. Mi pareva che lei si trovasse sopra una robusta nave che navigava su un mare in tempesta. In certi momenti i marosi spazzavano la tolda e lei era tutto inzuppato d'acqua. Diceva: "Mi debbo buttare, perché la nave sta affondando". "No, -- rispose uno che sembrava essere il comandante -- questa nave è diretta al porto. Non affonderà mai!" Lei, però, insisteva: "Ma io sarò spazzato in mare e siccome non sono né il capitano, né il secondo di bordo, chi si preoccuperà di me? Tenterò la fortuna su quella nave laggiù". Il capitano, allora, rispose: "Io non ti lascerò andare là perché so che quel vascello si schianterà sugli scogli prima di raggiungere il porto". Lei, allora, con assoluta sicurezza continuava a dire: "Questa nave diventerà un misero relitto; lo prevedo con assoluta certezza". Il capitano la fissò con sguardo penetrante e disse con fermezza: "Io non permetterò che tu perda la vita salendo a bordo di quel battello. Il legno del suo scafo è tarlato, si tratta di un'imbarcazione che inganna. Se tu avessi maggiore conoscenza sapresti distinguere tra il falso e il vero, fra ciò che è santo e quello che è avviato a totale rovina". TT2 146 2 Mi sono svegliata, ma quel sogno mi ha spinta a scrivere. Riflettevo intensamente su alcune di queste cose quando mi è giunta una lettera nella quale mi si diceva che lei si troverebbe "in uno stato di grande tentazione e prova". Fratello M., di che si tratta? Satana la sta di nuovo tentando? Dio permette che lei sia condotto al medesimo punto dove in precedenza era venuto meno? Permetterà ora che l'incredulità si impossessi dell'anima sua? Cadrà lei ogni volta come caddero i figli d'Israele? Dio l'aiuti a resistere al diavolo e a uscire più forte da ogni prova cui è esposta la sua fede. TT2 146 3 Faccia attenzione a come si comporta. Addrizzi i sentieri per i suoi passi. Chiuda la porta all'incredulità e faccia di Dio la sua forza. Se è perplesso, tenga duro e non muova nessun passo verso l'oscurità. Io sono molto preoccupata per la sua anima. Questa potrebbe essere l'ultima prova che Dio intende darle. Non faccia neppure un solo passo nel sentiero in discesa che mena alla perdizione. Aspetti e Dio la soccorrerà. Sia paziente e la luce nitida apparirà. Se cederà alle impressioni, perderà la sua anima, la quale è di grande valore agli occhi di Dio. TT2 146 4 Nello scrivere la prima parte de "Il gran conflitto", ho provato sentimenti particolarmente solenni ogni volta che mi sono soffermata su argomenti importanti come: la creazione e gli avvenimenti che vanno dalla caduta di Satana a quella di Adamo. Il Signore, quando io scrivo, sembra essere molto vicino a me e mi commuovo molto nel seguire questa lotta dal principio fino ai nostri giorni. L'attività della potenza delle tenebre viene presentata con chiarezza alla mia mente. Dinanzi a noi si profilano tempi di grandissimi cimenti e Satana, travestito da angelo di luce, si avvicinerà alle anime con le sue tentazioni, come fece con Cristo nel deserto. Egli citerà la Sacra Scrittura, e se la nostra vita non è nascosta con Cristo in Dio, egli riuscirà ad avviluppare le nostre anime nella incredulità. TT2 147 1 Il tempo è molto breve, e quello che deve essere fatto lo dobbiamo fare rapidamente. Gli angeli trattengono i quattro venti e Satana avrà il sopravvento su chiunque non è fondato pienamente nella verità. Ogni anima sarà posta alla prova. Ogni difetto di carattere, a meno che non sia vinto con l'aiuto dello Spirito di Dio, diventerà un sicuro mezzo di distruzione. Io sento, come mai prima, la necessità che il nostro popolo sia tonificato dallo spirito della verità, poiché le insidie sataniche adescheranno ogni anima che non avrà fatto di Dio la propria forza. Il Signore ha molto lavoro che deve essere fatto e se noi compiamo quanto ci ha prescritto, Egli ci sosterrà. ------------------------Capitolo 33: Elementi di successo nell'opera di Dio TT2 148 1 Quelli che sono chiamati da Dio a lavorare con la parola e con la dottrina dovrebbero cercare di imparare continuamente, e di progredire del continuo per poter essere gli esempi della greggia di Dio e fare del bene a tutti coloro con i quali vengono in contatto. Chi non sente l'importanza del progresso e del perfezionamento personale, non potrà crescere nella grazia e nella conoscenza di Cristo. TT2 148 2 Tutto il cielo si interessa all'opera che si svolge in questo mondo, opera che consiste nel preparare uomini e donne per la futura vita immortale. Il programma divino prevede che gli strumenti umani abbiano l'alto onore di agire come collaboratori di Gesù Cristo nella salvezza delle anime. La Parola di Dio rivela chiaramente che in questo grande piano di redenzione, l'uomo ha il privilegio di rendersi conto che alla sua destra c'è Qualcuno pronto ad aiutarlo in ogni suo sincero tentativo di raggiungere il più alto livello di perfezione morale e spirituale nell'opera del Maestro. Questo sarà il caso di tutti quelli che sentono il bisogno di essere aiutati. Essi dovrebbero considerare l'opera di Dio sacra e santa e tributare all'Onnipotente gioia e gratitudine in cambio della potenza e della grazia mediante cui essi sono resi capaci di progredire nella vita cristiana. Bisogna che l'operaio abbia sempre una modesta opinione di sé e consideri le molte occasioni da lui perdute per mancanza di diligenza e di giusto apprezzamento dell'opera. Non dovrebbe scoraggiarsi; dovrebbe, piuttosto, cercare senza posa di recuperare il tempo. TT2 148 3 Gli uomini che Dio ha scelto come suoi ministri dovrebbero prepararsi per l'opera attraverso un minuzioso esame di coscienza e un'intima comunione col Redentore del mondo. Se non riescono bene nella conquista delle anime per Cristo, è perché le loro stesse anime non sono in regola con Dio. C'è troppa voluta ignoranza in molti di quelli che predicano la Parola. Essi non sono qualificati per questo lavoro che richiede una piena comprensione delle Scritture. Non sentono l'importanza della verità per questo tempo e così essa non costituisce per loro una realtà vivente. Se umiliassero la loro anima dinanzi a Dio; se camminassero secondo le Sacre Scritture con umiltà di spirito, avrebbero una visione più netta del modello da imitare; ma essi trascurano di fissare i loro sguardi sull'autore e compitore della loro fede. Vittoria sulla tentazione TT2 148 4 Non è affatto necessario che uno ceda alle tentazioni di Satana e così violi la propria coscienza e contristi lo Spirito Santo. Nella Parola di Dio è stato provveduto perché tutti possano godere del soccorso divino nei loro sforzi e riportino la vittoria. Tenendo dinanzi a sé la figura di Gesù, essi saranno trasformati alla sua immagine. Tutti quelli che per fede hanno Cristo nel cuore dispongono nella propria attività di una potenza che permette loro di riuscire. Essi diventeranno sempre più efficienti nel lavoro, e la benedizione di Dio, manifestata nella prosperità dell'opera, testimonierà che essi sono effettivamente i collaboratori di Cristo. Ma per quanto una persona possa progredire nella vita spirituale, essa non raggiungerà mai un livello tale da non avere più bisogno di approfondire diligentemente le Scritture, perché in esse ci sono le prove della nostra fede. Tutti i punti dottrinali, anche se accettati come verità, debbono essere provati con la legge e la testimonianza: se non reggono questa prova "non vi è luce in essi". TT2 149 1 Il grande piano della redenzione rivelato nell'opera conclusiva di questi ultimi giorni, dovrebbe essere oggetto di un attento esame. Le scene relative al santuario celeste dovrebbero suscitare nelle menti e nei cuori di tutti un'impressione tale da metterli in condizione di produrre negli altri il dovuto effetto. Tutti hanno bisogno di una maggiore conoscenza dell'opera di espiazione che si svolge nel santuario di lassù. Quando questa grande verità è vista e capita, quelli che la posseggono agiranno in piena armonia con Cristo nell'intento di preparare un popolo che possa sopravvivere nel gran giorno di Dio e la loro opera sarà coronata dal successo. TT2 149 2 Attraverso lo studio, la contemplazione e la preghiera, il popolo di Dio sarà elevato al disopra dei pensieri e dei sentimenti comuni e messo in armonia con Cristo e con la sua sublime opera di purificazione del santuario celeste dai peccati degli uomini. La loro fede entrerà con Cristo nel santuario e gli adoratori su questa terra esamineranno la loro vita e confronteranno il loro carattere con la sublime norma di giustizia. Scopriranno i propri difetti, e capiranno quanto necessario sia l'aiuto dello Spirito di Dio se vogliono essere resi idonei per la grande e solenne opera per questo tempo, affidata agli ambasciatori di Dio. TT2 149 3 Cristo ha detto: "Se non mangiate la carne del Figliuol dell'uomo e non bevete il suo sangue non avete la vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il vivente Padre mi ha mandato e io vivo a cagione del Padre, così chi mangia vivrà anch'egli a cagione di me". Giovanni 6:53-57. Quanti fra coloro che lavorano con la parola e con la dottrina mangiano la carne di Cristo e ne bevono il sangue? Quanti comprendono questo mistero? Il Salvatore stesso lo spiega: "E' lo Spirito che vivifica; la carne non giova nulla: le parole che vi ho dette sono spirito e vita". Versetto 63. E' necessario che la Parola di Dio penetri profondamente nel carattere di quanti credono in essa. L'unica fede vitale è quella che accoglie e assimila la verità a tal punto che essa finisce col diventare una parte integrante dell'essere e la forza motrice della vita e dell'azione. Gesù è chiamato la Parola di Dio. Egli accettò la legge del Padre suo, ne mise ad effetto i principi nella propria vita, ne manifestò lo spirito e ne rivelò il benefico influsso sul cuore. Afferma Giovanni: "La Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria come quella dell'Unigenito venuto da presso al Padre". Giovanni 1:14. I seguaci di Cristo devono essere partecipi della sua esperienza: assimilare la Parola di Dio. Bisogna che siano trasformati alla somiglianza di questa mediante il potere di Cristo e che riflettano gli attributi divini. Devono cibarsi della carne e bere il sangue del Figliuolo di Dio, altrimenti non vi è vita in loro. Lo spirito e l'opera di Cristo diverranno necessariamente spirito e opera dei suoi discepoli. La verità nella vita TT2 150 1 Non basta predicare la verità: bisogna metterla in pratica. Cristo deve dimorare in noi e noi in lui per poter compiere l'opera di Dio. Ciascuno deve avere una esperienza individuale e impegnarsi personalmente per raggiungere le anime. Dio richiede a ciascuno di mettere nell'opera tutte le sue facoltà e di imparare, grazie a un'attività costante, a svolgere l'opera stessa in maniera accettevole. Dio si aspetta che ciascuno di noi apra il suo cuore alla grazia di Cristo e diventi per il mondo una luce viva e splendente. Se gli operai di Dio eserciteranno pienamente tutte le loro energie, potranno agire in modo razionale, con saggezza, e Dio per certo premierà il loro impegno inteso a elevare, affinare e salvare. Bisogna che ogni operaio usi tatto e sottoponga le proprie facoltà all'influsso regolatore dello Spirito di Dio. E' necessario che si applichi allo studio della sua Parola e si dia da fare per ascoltare la sua voce che parla mediante i suoi oracoli viventi rimproverando, insegnando e incoraggiando. Così il suo Spirito fortificherà tali operai perché possano progredire nella loro esperienza religiosa. In questo modo, un passo dopo l'altro, essi saranno guidati verso sublimi altezze e la loro gioia sarà completa. Mentre sono occupati nell'opera loro assegnata da Dio, non troveranno il tempo per glorificare se stessi, né saranno disposti a farlo; non troveranno il tempo di mormorare e di lagnarsi perché i loro affetti convergeranno sulle realtà di lassù e non già sulle cose terrene. Il cuore, l'anima e il corpo saranno allora impegnati nell'opera del Maestro. Non lavoreranno egoisticamente, anzi sapranno rinunciare a se stessi per amore di Cristo. Innalzeranno la sua croce perché essi sono i suoi veri discepoli. Giorno per giorno si nutriranno delle preziose verità della divina Parola e così saranno fortificati per il dovere e rinvigoriti in vista della lotta. Diventeranno uomini e donne in Cristo, forti, ben sviluppati. Saranno quindi veri figli e figlie del Re celeste. TT2 150 2 La grandezza della verità che essi amano e contemplano, allargherà lo spirito, rafforzerà il giudizio ed eleverà il carattere. Non saranno novizi nella nobile impresa della salvezza delle anime, perché agiranno con la saggezza loro data da Dio. Non saranno nani nella vita religiosa, ma cresceranno in Cristo, loro Capo vivente, fino alla perfetta statura di uomini e donne in Cristo Gesù. La lotta coi nemici della verità non farà altro che irrobustire le loro speranze ed essi conseguiranno preziose vittorie perché invocheranno in loro soccorso l'Onnipotente che mai delude chi umilmente lo invoca. Se i loro sforzi avranno esito felice, tutta la gloria andrà a Dio. Il cielo simpatizzerà e collaborerà con loro, ed essi diverranno, così, veramente uno spettacolo per il mondo, per gli angeli e per gli uomini. La purezza del loro cuore e della loro vita, la forza della loro vocazione, la loro fermezza e utilità nella causa di Dio distingueranno il loro carattere. Essi saranno i nobili di Dio. Erigersi al disopra della perplessità e delle prove TT2 151 1 Nella vita religiosa di ogni anima che alla fine sarà vittoriosa, non mancheranno scene di perplessità e di prova terribili; però la conoscenza delle Scritture le consentirà di ricordare le incoraggianti promesse di Dio, che consoleranno il suo cuore e consolideranno la sua fede nella forza dell'Onnipotente. "Non gettate via dunque la vostra fiducia, la quale ha una grande ricompensa". Ebrei 10:35. "Affinché la prova della vostra fede, molto più preziosa dell'oro che perisce, eppure è provato col fuoco, risulti a vostra lode, gloria e onore alla rivelazione di Gesù Cristo, il quale benché non l'abbiate veduto, voi amate; nel quale credendo, benché ora non lo vediate, voi gioite di un'allegrezza ineffabile e gloriosa". 1 Pietro 1:7, 8. TT2 151 2 La prova della fede è più preziosa dell'oro. Tutti dovrebbero imparare che ciò costituisce, alla scuola di Cristo, una parte della disciplina essenziale per purificarli e liberarli dalle scorie di tutto ciò che è terreno. Debbono sopportare con coraggio gli affronti e gli assalti dei nemici e superare tutti gli ostacoli che Satana possa mettere sul loro cammino per ostruirlo. Il tentatore cercherà di indurli a trascurare la preghiera e lo studio della Sacra Scrittura; proietterà la sua ombra nefasta sulla loro strada allo scopo di sottrarre alla loro vista le attrattive celesti. TT2 151 3 Nessuno dovrebbe camminare con timore e tremore, in un continuo dubbio, cospargendo di lamenti il proprio sentiero; tutti, al contrario, dovrebbero fissare i loro sguardi su Dio, considerare la sua bontà e rallegrarsi nel suo amore. Concentrate le vostre forze per guardare in alto e non in basso, verso le vostre difficoltà. Allora non verrete mai meno lungo la via. Presto, oltre le nubi, scorgerete Gesù che tende la sua mano soccorritrice: tutto quello che dovete fare sarà di porgergli la vostra mano con fede semplice e lasciare che Egli vi guidi. Avendo fiducia acquisterete speranza tramite la fede in Gesù. La luce che scaturisce dalla croce del Calvario vi rivelerà il valore che Dio attribuisce all'anima, e apprezzando questa sua valutazione, cercherete di riflettere la luce sul mondo. TT2 151 4 Un nome importante fra gli uomini è simile a parole tracciate sulla sabbia, mentre un carattere immacolato dura per tutta l'eternità. Dio vi accorda l'intelligenza e una mente che ragiona, mediante le quali voi potete afferrare le sue promesse. Gesù è pronto ad aiutarvi nella formazione di un carattere solido ed equilibrato. Quanti posseggono simile carattere non hanno affatto bisogno di scoraggiarsi per il fatto che forse non riescono bene negli affari mondani. Essi sono "la luce del mondo". Satana non potrà estinguere o rendere vana la luce che si irradia da loro. TT2 151 5 Dio ha un compito per ciascuno di noi. Non fa parte del suo piano che le anime siano sostenute, nella lotta della vita, dalla lode e dalla comprensione degli uomini; egli, piuttosto, intende che esse escano dal campo portando il vituperio, combattendo il buon combattimento della fede e resistendo grazie alla sua forza in mezzo a ogni difficoltà. Dio ci ha dischiuso tutti i tesori del cielo col dono prezioso del suo Figliuolo il quale è capace di elevarci appieno, di nobilitarci e, tramite la perfezione del suo carattere, qualificarci per essere utili in questa vita e idonei per la santità del cielo. Egli venne nel mondo e visse come vuole che vivano i suoi seguaci. La sua fu una vita di rinuncia personale e di costante dedizione. Se noi favoriamo l'egoismo, la vita comoda e il soddisfacimento delle nostre inclinazioni senza fare tutto il possibile per collaborare con Dio nell'opera meravigliosa che consiste nell'elevarci, purificarci e nobilitarci per essere veri figli e figlie di Dio, allora non andiamo incontro alle sue esigenze. In questa vita subiremo una continua perdita e alla fine perderemo pure la futura vita immortale. TT2 152 1 Dio vuole che lavoriate senza sottovalutarvi e scoraggiarvi, ma con fede e speranza tenaci, con allegrezza e contentezza, rappresentando Cristo nel mondo. La religione di Gesù è gioia, pace e felicità. Esaminando le Scritture e considerando l'infinita condiscendenza del Padre nell'offrire Gesù al mondo affinché tutti coloro che credono in lui abbiano vita eterna, ogni nostra facoltà dovrebbe essere messa in azione per tributare lode, onore e gloria a lui per il suo ineffabile amore verso i figli degli uomini. ------------------------Capitolo 34: La formazione degli operai TT2 153 1 Noi abbiamo da svolgere un'opera che solo pochi comprendono: essa consiste nel recare la verità a tutte le nazioni. C'è un vasto campo per gli operai sia in America, sia nei paesi stranieri, e Dio richiede uomini devoti, puri, generosi, dotati di ampie vedute e umili che entrino in questi territori. Quanto sono pochi quelli che hanno il senso di questa grande impresa! E' necessario metterci al lavoro secondo un punto di vista più elevato di quello avuto fin qui. TT2 153 2 Quanti attualmente abbracciano la verità hanno ogni vantaggio specie per ciò che riguarda la luce e la conoscenza esposte nelle nostre pubblicazioni. Le esperienze del passato, ricche e varie, dovrebbero essere apprezzate nel loro giusto valore. Infatti, noi sappiamo con quanta difficoltà si mosse l'opera ai suoi inizi e quanti ostacoli dovette affrontare e superare. Allora le possibilità di cui disponevano i pionieri per lo svolgimento della loro missione erano ben poca cosa. Oggi, invece, tutto è cambiato e la nitida luce sta splendendo. Se il Cristianesimo primitivo potesse penetrare nel cuore di tutti coloro che dicono di credere nella verità, vi sarebbe in essi nuova vita e rinnovata potenza. Quelli che giacciono nelle tenebre vedrebbero allora il contrasto che c'è fra la verità e l'errore, fra gli insegnamenti della Parola di Dio e le favole della superstizione. Raggiungere le classi piu elevate TT2 153 3 Sono stati fatti degli sbagli non cercando di raggiungere con la verità i ministri e le classi più elevate. La gente che non è della nostra fede è stata troppo trascurata. Mentre noi non dobbiamo unirci ad essa per non riceverne l'impronta, dovremmo ricordare che ci sono dappertutto delle persone oneste, in favore delle quali è necessario adoperarci con prudenza, con saggezza, con intelligenza, mossi da profondo amore per le anime loro. Bisognerebbe creare un fondo per istruire uomini e donne affinché lavorino per queste classi sociali più alte, qui e in altri paesi. Forse abbiamo parlato fin troppo di metterci al livello della mentalità comune; però Dio ha anche bisogno di uomini di talento, dotati di solido intelletto, capaci di soppesare gli argomenti; di uomini che scaveranno alla ricerca della verità, come se andassero a caccia di tesori nascosti. Essi sapranno raggiungere non solo i ceti ordinari, ma anche quelli superiori. Tali uomini saranno sempre degli studiosi della Bibbia, pienamente consapevoli del carattere sacro delle responsabilità che riposano su di loro e compiranno tutti i doveri del loro ministero. Scarsità di operai istruiti TT2 154 1 Noi disponiamo di un numero troppo esiguo di talenti operanti nei vari rami dell'opera. Si debbono prendere delle nuove iniziative ed è necessaria, perciò, la capacità di sapere elaborare dei piani grazie ai quali sia possibile raggiungere quelle anime che sono immerse nelle tenebre. Ci vuole l'intelligenza delle varie menti, ma non le dobbiamo criticare se non sempre le loro idee collimano con le nostre. Dovremmo fare dei piani più vasti per preparare operai che predichino il messaggio. Quelli che credono alla verità e l'amano, hanno fatto bene a dare dei mezzi per le varie iniziative, nondimeno c'è gran bisogno di operai qualificati. TT2 154 2 Non è una cosa saggia spendere i nostri fondi per aprire nuovi campi, ancora intatti, mentre così poco è stato fatto per la preparazione di operai che devono occuparli. L'opera di Dio non deve essere ostacolata dalla mancanza di agenti che la portino avanti; perciò Egli fa appello a uomini colti, studiosi della Bibbia, che amano la verità che portano agli altri e che mettono in essa la propria vita e il proprio carattere. Noi desideriamo uomini che amano Gesù, che si aggrappano a lui; uomini che apprezzano il sacrificio infinito compiuto in favore dell'umanità caduta. Occorrono labbra toccate dal fuoco sacro; cuori puri dalla contaminazione del peccato. Quelli che hanno una pietà limitata, che sono animati dall'ambizione di essere considerati i primi e i migliori, non sono gli uomini per questo tempo. Non c'è bisogno di chi pensa più alla propria volontà che all'opera. TT2 154 3 Le nostre chiese non ricevono il tipo di istruzione che le spingerebbe a procedere con umiltà d'animo, a eliminare ogni forma di ostentazione e ad adoperarsi per l'ornamento interiore. L'efficienza della chiesa è quale la rendono lo zelo, la purità, l'abnegazione e l'intelligente attività dei ministri. Essi debbono avere una pietà più profonda, una fede più forte, delle vedute più larghe. Grazie all'impegno personale, debbono svolgere un'opera più completa. Ciò di cui abbiamo bisogno è una religione vivente. Una singola persona che abbia una chiara concezione del dovere, la cui anima sia in comunione con Dio, piena di zelo per Cristo, eserciterà un potente influsso per il bene. Essa non si disseta alle correnti d'acqua bassa, torbida e sporca, ma alle limpide acque profonde, alla sorgente stessa ed è resa idonea a trasmettere alla chiesa un nuovo impulso e un nuovo vigore. TT2 154 4 A motivo dell'aumento della pressione dall'esterno, Dio vorrebbe infondere una nuova vita alla sua chiesa, mediante le sacre e solenni verità nelle quali essa crede. Lo Spirito Santo dal cielo, operando coi figliuoli e le figliuole di Dio, li aiuterà a superare gli ostacoli e a conservare, nei confronti del nemico, la posizione favorevole. Dio ha in serbo grandi vittorie per i suoi che amano la verità e osservano i comandamenti. I campi già biondeggiano per la messe. Noi godiamo della luce e delle ricche, gloriose dotazioni che il cielo ha posto nella verità messa nelle nostre mani; ma ci sono uomini e donne che non sono stati istruiti e addestrati per lavorare nei campi dove la messe sta rapidamente maturando. TT2 154 5 Dio sa con quanta fedeltà e con quanto spirito di consacrazione ciascuno adempie la sua missione. In questa grande opera non c'è posto per gli svogliati, per chi indulge verso se stesso o per quanti non sono capaci di lavorare con successo in qualunque campo; nessun posto per gli uomini col cuore diviso, che non sono ferventi di spirito, che non sono disposti a sopportare per amore di Cristo le difficoltà, le opposizioni, l'obbrobrio, la morte. Il ministero cristiano non è un posto adatto per gli oziosi. Esiste una categoria di uomini che cercano di predicare, ma che sono disordinati, trascurati e irrispettosi. Costoro farebbero meglio a dissodare la terra che a insegnare la sacra verità di Dio. TT2 155 1 I giovani presto saranno chiamati a prendere su di sé i pesi portati dai più anziani. Noi abbiamo perduto troppo tempo prezioso trascurando di condurre i giovani in prima linea e di impartir loro un'istruzione più elevata, più solida. L'opera avanza del continuo e noi dobbiamo ubbidire all'ordine: "Avanti!" Molto bene potrebbe essere fatto per mezzo dei giovani radicati nella verità, che non si lasciano facilmente influenzare o distogliere dalla rettitudine dalle condizioni ambientali; che pregano e che compiono le azioni più decise per ricevere tutta la luce possibile. L'operaio dovrebbe essere preparato a mettere in azione le più elevate facoltà intellettuali e morali di cui la natura, la cultura e la grazia divina lo hanno dotato. Però la sua riuscita sarà proporzionata al grado di consacrazione e di sacrificio personale messi nel lavoro, piuttosto che alle doti naturali o acquisite. Sono necessari i tentativi più seri e tenaci per acquisire le capacità intese a renderci utili; ma a meno che Dio non collabori con gli uomini, niente potrà essere portato a buon termine. Gesù ha detto: "Senza di me non potete fare nulla". Giovanni 15:5. La grazia divina è il grande elemento della potenza che salva; senza di essa tutti gli accorgimenti umani risultano privi di efficacia. Occorre la sua collaborazione anche nell'azione umana più determinata ed energica fatta per inculcare la verità negli altri. Bisogno di insegnanti ben qualificati TT2 155 2 La causa di Dio ha bisogno di insegnanti dotati di alte virtù morali, ai quali possa essere affidata l'educazione degli altri; di uomini ben fondati nella fede, che procedano con Dio e che si astengano da ogni apparenza di male; di uomini che rimangano così intimamente uniti con lui da essere strumenti per illuminare gli altri. In breve: di veri gentiluomini cristiani. La buona impressione prodotta da tali elementi non potrà essere mai cancellata e l'educazione così impartita durerà attraverso l'eternità. Quello, però, che in siffatto processo educativo viene trascurato, rimarrà probabilmente incompiuto. Chi intraprenderà quest'opera? TT2 155 3 Noi vorremmo che ci fossero dei giovani forti, fondati nella fede, che vivono in una tale comunione con Dio da potere, se così sarà consigliato dai nostri fratelli dirigenti, accedere agli istituti superiori del nostro paese, dove avrebbero un campo di osservazione e di studio più vasto. L'associazione con differenti tipi di mentalità, la conoscenza dei procedimenti e dei risultati dei metodi pedagogici correnti, oltre che una cognizione della teologia che viene insegnata nei principali istituti di cultura, sarebbero di grande ausilio per questi operai in quanto li preparerebbero a lavorare nelle classi colte e li metterebbero in condizione anche di affrontare gli errori tipici della nostra epoca. Tale era il metodo seguito dagli antichi valdesi. Restando fedele a Dio, la nostra gioventù, al pari dei giovani valdesi di allora, potrebbe svolgere un buon lavoro anche mentre va completando la propria istruzione, seminando nelle menti altrui il buon seme della verità. TT2 156 1 "Siate forti e comportatevi da uomini!" Chiedete a Colui che per amor vostro soffrì vituperio, insulti e derisione: "Signore, che vuoi tu che io faccia?" Nessuno è troppo colto per diventare un umile discepolo di Cristo. Quelli che stimano essere un privilegio dare il meglio della propria vita e del proprio sapere a Colui dal quale hanno ricevuto tutto ciò, non ricuseranno nessun lavoro, non rifuggiranno da nessun sacrificio per restituire a Dio, mediante un nobile servizio, i talenti che Egli ha loro affidato. Nella grande lotta della vita, un gran numero di operai perdono di vista la solennità e il carattere sacro della loro missione. La tragica maledizione del peccato continua a deturpare e a sfigurare l'immagine morale di Dio in loro, perché essi non operano come Cristo operò. Un ministero meglio istruito TT2 156 2 Noi vediamo la necessità di incoraggiare idee più elevate in materia di cultura e per conseguenza di assumere nel ministero uomini meglio preparati. Quanti non conseguono il giusto tipo di cultura prima di essere assunti nell'opera di Dio, non sono idonei a ricevere il sacro incarico e ad attuare l'opera della riforma. Tuttavia, tutti dovrebbero continuare a coltivare la propria formazione culturale anche dopo che hanno cominciato a lavorare nella causa. Essi debbono avere la Parola di Dio dimorante in loro stessi. Abbiamo bisogno, nei nostri operai, di maggiore cultura, di maggiore raffinatezza e nobiltà d'animo. Simile progresso rivelerebbe i suoi effetti nell'eternità. TT2 156 3 "Padri, vi scrivo perché avete conosciuto Colui che è dal principio. Giovani, vi scrivo perché siete forti e la parola di Dio dimora in voi e avete vinto il maligno". 1 Giovanni 2:13, 14. Qui l'apostolo collega l'esperienza dei padri con quella dei giovani; similmente c'è un nesso logico fra i discepoli anziani in questa causa e i più giovani che non hanno un'esperienza che risalga agli inizi di questo messaggio. Quelli che erano giovani quando sorse l'opera, vorranno essere istruiti dai pionieri. Questi insegnanti debbono rendersi conto che non c'è da fare molta fatica per abilitare degli uomini al sacro incarico, mentre i portabandiera sanno tuttora tenere ben alto il vessillo. Pertanto, quelli che per molto tempo hanno combattuto possono riportare ancora delle vittorie. Essi sono così al corrente delle astuzie di Satana da non venire facilmente smossi dagli antichi sentieri; essi ricordano i giorni passati e conoscono Colui che è fin dal principio. Possono essere ancora portatori di luce, fedeli testimoni di Dio, epistole viventi conosciute e lette da tutti gli uomini. TT2 156 4 Ringraziamo Iddio che un piccolo numero sia rimasto, come l'apostolo Giovanni, per narrare l'esperienza fatta all'inizio di questo messaggio e dire come fu ricevuto quello che noi oggi serbiamo così caramente. Però uno dopo l'altro essi cadono al loro posto di lavoro ed è perciò pura saggezza provvedere e preparare altri che possano riprendere l'opera là dove essi l'hanno lasciata. TT2 157 1 Bisogna fare di tutto per rendere i giovani idonei per l'opera. Essi debbono portarsi in prima linea e accollarsi pesi e responsabilità. Quelli che oggi sono giovani, domani saranno uomini vigorosi, capaci di elaborare piani e di dare consigli. La Parola di Dio, dimorando in loro, li renderà puri e li colmerà di fede, di speranza, di coraggio e di devozione. L'opera è notevolmente ritardata dal fatto che certe responsabilità sono portate da uomini non adatti per esse. Questo grande bisogno dovrà ancora aumentare? Queste grosse responsabilità passeranno dalle mani di vecchi operai esperti in quelle di persone non idonee a riceverle? Noi non stiamo forse trascurando il compito importantissimo di istruire e formare i nostri giovani perché occupino posti di fiducia? TT2 157 2 Che gli operai siano colti, sì, ma che siano allo stesso tempo docili e umili di spirito. Innalziamo l'opera al suo più alto livello possibile di efficienza, tenendo sempre presente che se noi facciamo la nostra parte, Dio farà la sua. ------------------------Capitolo 35: "L'apparenza del male" TT2 158 1 Io mi sento spinta a rivolgermi a quanti sono impegnati a comunicare al mondo l'ultimo messaggio di avvertimento. Che coloro in favore dei quali essi si affaticano intendano e accettino il messaggio o no, ciò dipende moltissimo dai singoli operai. L'ordine di Dio è: "Purificatevi, voi che portate i vasi dell'Eterno". Isaia 52:11. Paolo, a sua volta, raccomanda a Timoteo: "Bada a te stesso e all'insegnamento". 1 Timoteo 4:16. L'opera deve cominciare dall'operaio: egli deve essere unito con Cristo come il tralcio è unito con la vite. "Io sono la vite", disse Gesù, "voi siete i tralci". Giovanni 15:5. E' qui rappresentata la più intima comunione possibile. Innestate sul fusto fiorente il ramoscello privo di pampini ed esso si trasformerà in un tralcio vivo che trae dalla vite linfa e nutrimento. Una fibra dopo l'altra, una cellula dopo l'altra, l'arbusto aderisce strettamente fino a germogliare, fiorire e dare frutto. L'arbusto privo di linfa rappresenta il peccatore. Unita con Cristo, l'anima si unisce con l'anima: quella debole e limitata con quella santa e infinita, e l'uomo diventa uno con Cristo. TT2 158 2 "Senza di me", Gesù ha detto, "Voi non potete fare nulla". Noi che affermiamo di essere i collaboratori di Cristo, siamo uniti con lui? Dimoriamo noi in Cristo? Siamo noi uno con lui? Il messaggio che portiamo è di portata mondiale e deve raggiungere tutte le nazioni, le lingue, i popoli. Il Signore non chiede a nessuno di noi di andare avanti con questo messaggio senza conferirci grazia e potenza, perché lo presentiamo alla gente in modo corrispondente alla sua importanza. Il grande interrogativo oggi per noi è: "Stiamo recando al mondo questo solenne messaggio di verità in maniera tale da mostrarne l'importanza?" Il Signore lavorerà con i suoi operai, se essi vorranno dipendere unicamente da Cristo. Egli non si è mai prefisso che i suoi missionari dovessero lavorare senza la sua grazia, privi della sua potenza. TT2 158 3 Cristo ci ha scelti dal mondo perché diventassimo un popolo particolare e santo. Egli "ha dato se stesso per noi affin di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone". Tito 2:14. Gli operai di Dio debbono essere uomini di preghiera, studiosi diligenti delle Scritture, affamati e assetati di giustizia, per poter essere una luce e una forza per gli altri. Il nostro è un Dio geloso; Egli vuole che noi lo adoriamo in spirito e verità nella bellezza della santità. Dice il Salmista: "Se nel mio cuore avessi avuto di mira l'iniquità, il Signore non mi avrebbe ascoltato". Salmi 66:18. In qualità di operai noi dobbiamo fare attenzione alle nostre vie. Se il Salmista diceva che egli non sarebbe stato ascoltato se avesse avuto di mira l'iniquità nel proprio cuore, come possono essere ora ascoltate le preghiere degli uomini se essi hanno di mira l'iniquità? Evitare il minimo passo verso il male TT2 159 1 Dopo il 1844, il fanatismo si infiltrò nelle file degli avventisti. Dio, allora, mandò dei messaggi per frenare il male che dilagava. Vi era una eccessiva familiarità fra alcuni uomini e donne. Io presentai loro il santo ideale di verità che avremmo dovuto raggiungere e la purezza di comportamento che essi dovevano conservare per poter ricevere l'approvazione di Dio ed essere senza macchia, né crespa né cosa alcuna tale. Le più solenni minacce da parte di Dio vennero pronunciate contro uomini e donne i cui pensieri seguivano una via impura, mentre affermavano di essere favoriti da Dio in modo speciale. Il messaggio di Dio, però, fu disprezzato e respinto. Essi si rivolgevano a me dicendo: "Dio ha parlato solo per mezzo tuo e non per mezzo di noi?" Essi, così, non modificarono il loro modo di agire e il Signore lasciò che proseguissero fino a che la loro vita non finì con l'essere caratterizzata dalla contaminazione. TT2 159 2 Noi non siamo fuori pericolo neppure ora. Ogni anima che si impegna a comunicare al mondo il messaggio di avvertimento sarà severamente tentata di seguire un determinato corso di vita, quasi che volesse rinnegare la propria fede. Fa parte dei piani di Satana cercare di rendere gli operai deboli nella preghiera e nel loro influsso a motivo dei loro difetti di carattere. Come operai, noi dobbiamo essere uniti nel disapprovare e nel condannare qualunque cosa che abbia in sé il minimo accostamento col male nei nostri reciproci rapporti. La nostra fede è santa; la nostra opera consiste nel rivendicare l'onore della legge divina e non è di natura tale da spingere chicchessia a scendere verso il basso livello di pensiero e di condotta. TT2 159 3 Dobbiamo avere un ideale di condotta elevato, credere e insegnare la verità come la si trova in Gesù. La santità del cuore non porterà mai ad azioni impure. Quando uno che dice di insegnare la verità è incline a trattenersi in compagnia di donne giovani, nubili o sposate; quando mette familiarmente una mano su di loro e parla con una certa intimità, temetelo: gli immacolati princìpi della verità non sono radicati nell'anima sua. Tali persone non sono in Cristo e Cristo non dimora in loro. Esse hanno bisogno di una totale conversione prima che Dio possa accettare la loro attività. La verità, di origine celeste, mai abbassa moralmente chi la riceve; mai lo spinge al minimo passo verso una familiarità illecita. Al contrario, essa santifica il credente, ne affina il gusto, lo eleva, lo nobilita e lo mette in intima comunione con Gesù. Essa lo invita a tener conto dell'esortazione dell'apostolo Paolo di astenersi da ogni apparenza di male affinché nessuno possa sparlare della sua virtù. TT2 159 4 È questo un argomento al quale dobbiamo prestare attenzione. Noi dobbiamo guardarci dai peccati di quest'epoca degenere e stare lontani da tutto ciò che abbia sapore di indebita familiarità: Dio la condanna. Si tratta di un terreno proibito sul quale è pericoloso avventurarsi. Ogni parola e ogni atto dovrebbero tendere a elevare, a migliorare, a nobilitare il carattere. Vi è peccato nell'essere poco riflessivi su queste cose. L'apostolo Paolo esortava Timoteo alla diligenza e all'accuratezza nel suo ministero, raccomandandogli di meditare sulle cose pure ed eccellenti perché il suo progresso fosse noto a tutti. I giovani del nostro tempo hanno un grande bisogno dello stesso consiglio. Se gli uomini riflettessero di più e agissero in maniera meno impulsiva, avrebbero maggior successo nella loro attività. Noi stiamo trattando degli argomenti di importanza vitale e non possiamo permetterci di mescolare alla nostra opera i nostri difetti di carattere. Vogliamo rappresentare il carattere di Cristo. Elevati nel pensiero e nell'azione TT2 160 1 Abbiamo una grande opera da svolgere per elevare gli uomini, condurli a Cristo e indurli a scegliere e a cercare con ardore di essere partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che, attraverso la concupiscenza, è nel mondo. Ogni pensiero, ogni parola, ogni azione degli operai dovrebbero essere di natura così elevata da risultare in armonia con la sacra verità che essi propugnano. TT2 160 2 Può darsi che uomini e donne debbano avere, per necessità, rapporti più o meno stretti di lavoro nei nostri importanti campi mondiali. In tal caso essi non potranno mai essere troppo prudenti. Che gli uomini sposati siano riservati e cauti, perché nessun male possa essere detto di loro a ragione. Noi viviamo in un'epoca nella quale l'iniquità abbonda e perciò una parola malcauta o un atto inconsulto possono danneggiare notevolmente l'utilità di chi manifesta siffatta debolezza. Che gli operai mantengano la barriera della riservatezza e non permettano che accada qualcosa di cui il nemico possa approfittare per trarne vantaggio. Se essi cominciano a porre i loro affetti gli uni sugli altri, accordando attenzioni particolari a persone favorite e ricorrendo a parole di adulazione, Dio ritirerà il suo Spirito. TT2 160 3 Se degli uomini sposati entrano nell'opera lasciando alle mogli, a casa, la cura dei propri figli, la moglie e madre compie un'opera altrettanto grande e importante di quella svolta dal marito e padre. Sebbene uno sia nel campo, l'altra è una missionaria a domicilio, alla prese con preoccupazioni, ansietà e pesi che spesso risultano superiori a quelli del rispettivo marito e padre. Il suo lavoro è solenne e importante: consiste nel plasmare la mente e nel modellare il carattere dei figli, nell'educarli perché siano utili quaggiù e idonei, poi, per la futura vita immortale. Il marito, nel suo lavoro, può ricevere gli onori degli uomini, mentre colei che si affatica a casa probabilmente non otterrà nessun riconoscimento terreno per quello che fa. Però se si adopera per il bene della famiglia, cercando di plasmare i caratteri secondo il modello divino, l'angelo che registra le azioni degli uomini scriverà il suo nome come quello dei più grandi missionari del mondo. Dio non vede le cose come sono viste dalla veduta limitata dell'uomo. TT2 160 4 Quanto dovrebbe stare attento il marito e padre a rimanere fedele ai voti matrimoniali! Quanto dovrebbe essere cauto per evitare di incoraggiare nelle giovani e anche nelle donne sposate pensieri che non sono in armonia con l'ideale santo ed elevato dei comandamenti di Dio! Cristo mostra che questi comandamenti sono di portata immensa e abbracciano i pensieri, le intenzioni e i propositi dell'anima. E' qui che molti sbagliano. Le immaginazioni dei loro cuori non sono della natura pura e santa richiesta da Dio, e per quanto elevata possa essere la loro posizione, per quanto dotati di talenti essi siano, Dio li considererà più colpevoli e perciò più meritevoli della sua ira di quanti hanno meno talenti, meno luce e meno autorità. Evitare la lode e la lusinga TT2 161 1 Io sono addolorata quando vedo gli uomini elogiati, lusingati, vezzeggiati. Dio mi ha rivelato che alcuni di coloro che ricevono queste attenzioni non sono degni di nominarlo con le loro labbra; tuttavia essi sono portati alle stelle nella stima delle creature limitate che vedono solo l'apparenza esteriore. Sorelle, non vezzeggiate, non adulate mai dei poveri, fallibili, imperfetti uomini, giovani o anziani, sposati o celibi. Voi ignorate le loro debolezze e non sapete che proprio le vostre attenzioni possono determinare la loro rovina. Io sono allarmata dalla miopia, dalla mancanza di prudenza manifestate da numerose persone a tale riguardo. TT2 161 2 Gli uomini che svolgono l'opera di Dio e hanno Cristo nei loro cuori, non abbasseranno mai il loro livello morale, anzi cercheranno di elevarlo sempre più. Non si compiaceranno dell'adulazione o dei vezzeggiamenti femminili. Che gli uomini sposati o celibi dicano: "Giù le mani! Io non fornirò mai la minima occasione perché si sparli di me. La mia reputazione è per me un capitale molto più prezioso dell'oro e dell'argento. Lasciate che io la conservi incontaminata. Se gli uomini si scaglieranno contro di essa ciò sarà dovuto allo stesso motivo per cui essi diffamarono Cristo, e cioè perché odiavano la purezza e la santità del suo carattere; cose, queste, che rappresentavano un continuo rimprovero per loro". TT2 161 3 Io desidero imprimere in ogni operaio della causa di Dio il grande bisogno della preghiera incessante, fervente. Essi non possono stare continuamente in ginocchio, però possono levare i loro cuori a Dio. Fu così che Enoch camminò con Dio. Badate che non si insinui in voi la presunzione e che questo vi spinga a lasciare Gesù fuori e ad agire secondo la vostra personale energia, anziché con lo spirito e la potenza del Maestro. Non sprecate preziosi momenti in conversazioni frivole. Quando ritornate dall'aver svolto del lavoro missionario, non vi vantate, ma esaltate Gesù. Innalzate la croce del Calvario. TT2 161 4 Non permettete a nessuno di adularvi o di aggrapparsi alla vostra mano quasi con riluttanza a lasciarla. Abbiate timore di ogni dimostrazione di questo genere. Quando delle giovani, nubili o sposate, sono propense a esporvi i loro segreti di famiglia, fate attenzione. Quando manifestano il desiderio di simpatia, sappiate che quello è proprio il momento di usare la massima prudenza. Chi è impregnato dello Spirito di Cristo e cammina con Dio non proverà nessun desiderio morboso, quasi struggente di simpatia, perché gode di una compagnia che soddisfa ogni aspirazione della mente e del cuore. Gli uomini sposati che accettano le attenzioni, gli elogi e l'interessamento femminili dovrebbero sapere che l'amore e la simpatia di tali persone non sono degni di essere accettati. La fermezza di Giuseppe TT2 161 5 Troppo spesso le donne sono delle tentatrici. Con un pretesto o con l'altro esse richiamano l'attenzione degli uomini sposati o celibi, e li spingono a trasgredire la legge di Dio a tal segno che la loro utilità è danneggiata e le loro anime sono poste in serio pericolo. La storia di Giuseppe è stata conservata per il bene di tutti coloro che, come lui, sono tentati. Quanto ai princìpi, egli rimase fermo e rispose alla tentatrice: "Come dunque potrei io fare questo gran male e peccare contro Dio?" Genesi 39:9. Oggi è necessaria una forza morale pari alla sua. TT2 162 1 Se le donne elevassero la loro vita e diventassero collaboratrici di Cristo, il loro influsso sarebbe meno pericoloso; ma con i loro sentimenti attuali, pieni di noncuranza per quel che riguarda i diritti che Dio ha su di loro, tale ascendente è spesso forte, ma nella direzione sbagliata. Le loro facoltà sono menomate e la loro opera non reca l'impronta divina. Esse non sono missionarie in casa loro, né lo sono fuori. Spesso, purtroppo, il loro focolare, il loro prezioso focolare è abbandonato alla desolazione. TT2 162 2 Chiunque professa di servire Cristo cerchi di vincere ogni forma di immaturità, ogni debolezza, ogni follia. Alcuni non raggiungono mai la perfetta statura di uomini in Cristo Gesù: sono infantili e indulgenti verso se stessi. Un'umile pietà correggerebbe tutto ciò. Una religione immacolata non possiede elementi di puerile indulgenza nei confronti della propria persona, ma si rivela onorevole al massimo grado. Per conseguenza, nessuno di quanti si sono arruolati come soldati di Cristo venga mai meno nel giorno della prova. Tutti dovrebbero rendersi conto che hanno da svolgere un serio lavoro per elevare i loro simili. Nessuno ha il diritto di riposarsi nella lotta che consiste nel rendere desiderabile la virtù e abominevole il vizio. Non esiste nessuna tregua per il cristiano che vive da questa parte del mondo eterno. Ubbidire ai comandamenti di Dio significa agire rettamente. Questa è la maturità cristiana. TT2 162 3 Molti hanno bisogno di imparare più frequentemente dalla vita di Cristo Gesù, capo e compitore della nostra fede: "Considerate Colui che sostenne una tale opposizione dei peccatori contro a sé, onde non abbiate a stancarvi, perdendovi d'animo. Voi non avete ancora resistito fino al sangue, lottando contro il peccato". Ebrei 12:3, 4. Voi dovete mostrare uno sviluppo nelle grazie cristiane dando prova di mansuetudine nella provocazione ed estraniandovi dalla volgare mondanità. Così facendo darete evidenza al fatto che avete un Salvatore che dimora del continuo in voi e che ogni pensiero, ogni parola e ogni azione attirano gli uomini a Gesù anziché verso la vostra persona. Vi è una grande quantità di lavoro da svolgere e il tempo per farlo è molto poco. Sia compito della vostra vita inculcare nell'animo di tutti l'idea che essi hanno un'opera da assolvere per Cristo. Ovunque ci sono dei doveri da compiere, doveri che altri non comprendono perché non vogliono prendere in considerazione l'opera della loro vita. Accettateli e assolveteli voi! Uomini di incensurabile reputazione TT2 162 4 In seno al popolo di Dio la norma della moralità non è tanto elevata come dovrebbe. Molti di quelli che dicono di osservare i comandamenti di Dio e di difenderli, in realtà li trasgrediscono. Le tentazioni si presentano in forma tale che i tentati credono trovarvi una scusa alla loro trasgressione. Quanti entrano nel campo missionario dovrebbero essere uomini e donne che camminano e parlano con Dio. Coloro che stanno sul sacro pulpito come ministri dovrebbero essere uomini di incensurata reputazione: la loro vita dovrebbe essere senza macchia, al disopra di tutto ciò che possa aver sapore di impurità. Non rischiate la vostra reputazione imboccando la via della tentazione. TT2 163 1 Se una donna tiene a lungo la vostra mano, ritiratela con prontezza e liberate quella persona dal pericolo del peccato. Se poi essa manifesta un affetto eccessivo e si lamenta che suo marito non le vuol bene e non condivide i suoi sentimenti, non cercate di supplire a quella lacuna. L'unico modo sicuro e prudente consiste nel tenere per voi la vostra compassione. Casi del genere sono frequenti. TT2 163 2 Additate a queste anime Colui che porta i fardelli: il fedele e sicuro Consolatore. Se una di queste persone ha scelto Cristo come compagno, Egli le darà la grazia di sopportare la trascuratezza senza lagnarsi. Nel frattempo essa dovrebbe fare diligentemente tutto quello che può per avvincere a sé suo marito, mediante la più scrupolosa fedeltà a lui e la necessaria applicazione per rendere il focolare sereno e attraente. Se tutti i suoi tentativi risultano inutili e non vengono apprezzati, ella avrà la comprensione e l'assistenza del suo benefico Salvatore. Egli l'aiuterà a sopportare tutti i suoi fardelli e la conforterà delle sue delusioni. Ella, però, dà prova di sfiducia nei confronti di Gesù quando si rivolge a elementi umani perché prendano il posto che Cristo è sempre pronto a occupare. Lamentandosi, essa pecca contro Dio. Farebbe bene, per conseguenza, a esaminare con occhio critico il proprio cuore per vedere se il peccato per caso non si cela nell'anima. Il cuore che va così in cerca di indebite attenzioni da parte di chicchessia non è puro e irreprensibile nel cospetto di Dio. TT2 163 3 La Bibbia fornisce numerose ed efficaci illustrazioni del potente influsso di donne animate da cattive intenzioni. Quando Balaam fu invitato a maledire Israele, non gli fu consentito di farlo, perché il Signore "non scorge iniquità in Giuda e non vede perversità in Israele". Numeri 23:21. Balaam, però, che già aveva ceduto alla tentazione, diventò un agente di Satana e decise di realizzare per via indiretta quello che Dio non gli aveva permesso di fare direttamente. Tese un'insidia mediante la quale gli israeliti si sarebbero lasciati ammaliare dalla bellezza delle donne moabite che li avrebbero spinti a trasgredire la legge divina. In tal modo si sarebbe riscontrata in essi l'iniquità e li avrebbe privati della benedizione di Dio. Le loro forze sarebbero venute meno e i loro nemici non avrebbero più temuto la loro potenza in quanto la presenza del Signore degli eserciti non sarebbe più stata con le loro schiere. TT2 163 4 Questo fatto va inteso come un monito per il popolo di Dio degli ultimi giorni. Se esso si attiene alla dirittura e all'autentica santità, se rispetta tutti i comandamenti di Dio, a Satana e ai suoi agenti non sarà permesso di sopraffarlo. Tutta l'opposizione dei nemici più acerrimi risulterà impotente a distruggere o a estirpare dalle sue radici la vigna che Dio stesso ha piantato. Satana si rende conto di quello che Balaam imparò attraverso un'amara esperienza, e cioè che non esiste incantesimo contro Giacobbe, né divinazione contro Israele fintantoché non alligna in mezzo a loro l'iniquità. Pertanto, la potenza e l'influsso satanici si adopereranno per infrangere la loro unità e per contaminare la purezza del loro carattere. Le sue insidie vengono tese in mille modi per cercare di indebolire le loro possibilità di compiere il bene. Coltivare la socievolezza con un preciso scopo TT2 164 1 Di nuovo vi raccomando la necessità della purezza di ogni pensiero, di ogni parola, di ogni azione. Abbiamo nei confronti di Dio una responsabilità individuale: quella di svolgere un'opera personale che nessuno può fare al nostro posto. Essa consiste nell'adoperarci per migliorare la società che ci circonda, mediante il precetto, l'azione personale e l'esempio. Dobbiamo coltivare la socievolezza, non per mero divertimento, ma per un preciso scopo: vi sono delle anime da salvare e dobbiamo avvicinarci ad esse personalmente. Aprite la vostra porta ai giovani esposti alla tentazione. Il male li sollecita da ogni parte. Cercate di interessarli; non state lontano da loro, ma invitateli a sedersi vicino al vostro caminetto, ad accostarsi al vostro altare di famiglia. Vi è un'opera che migliaia di persone avrebbero dovuto fare in loro favore. Ogni albero del giardino di Satana lascia penzolare un frutto tentatore, velenoso, e una sentenza di maledizione viene pronunciata su chiunque lo colga e lo mangi. Rammentiamoci degli inviti che Dio ci rivolge perché rendiamo il sentiero che conduce al cielo visibile, luminoso e attraente, affinché delle anime siano strappate alle mortali malìe sataniche. TT2 164 2 Dio ci ha dato la facoltà della ragione perché noi l'adoperiamo per un fine nobile. Quaggiù ci troviamo come in una scuola che prelude la futura vita immortale; per noi rappresenta un periodo così solenne da indurci a non essere indolenti o pieni di incertezze. Le nostre relazioni con gli altri dovrebbero essere improntate a un sano equilibrio, mentre d'altro canto dovremmo avere le menti rivolte verso le cose del cielo. I nostri ragionamenti dovrebbero poggiare sulle realtà celesti: "Allora quelli che temono l'Eterno si sono parlati l'uno all'altro; e l'Eterno è stato attento e ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l'Eterno e rispettano il suo nome. Essi saranno, nel giorno che io preparo, la mia proprietà particolare, dice l'Eterno degli eserciti; e io li risparmierò come uno risparmia il figlio che lo serve". Malachia 3:16, 17. TT2 164 3 Che cosa, più del piano della redenzione, è degno di assorbire il nostro pensiero? Si tratta di un tema inesauribile. L'amore di Gesù, la salvezza gratuitamente offerta all'uomo caduto, in virtù del suo infinito amore, la santità del cuore, le preziose verità salutari per questi ultimi giorni, la grazia di Cristo: ecco altrettanti argomenti capaci di stimolare l'anima e di far sentire ai puri di cuore la gioia che provarono i discepoli quando Gesù li raggiunse e camminò al loro fianco mentre essi erano diretti verso Emmaus. Chi ha concentrato i propri affetti su Cristo apprezzerà questo genere di santa associazione e ne attingerà potenza divina; ma chi non trova gusto in questo tipo di conversazioni e prova maggiore diletto nel soffermarsi su frivolezze sentimentali, si è notevolmente allontanato da Dio e finirà a poco a poco col diventare del tutto insensibile alle aspirazioni nobili e sante. Gente di questo tipo stima paradisiaco quello che invece è puramente sensuale e terreno. Quando la conversazione è frivola e riveste sapore di insoddisfatta ricerca di simpatia e di apprezzamento umani verso i propri sentimenti, essa è frutto di un sentimentalismo passionale nel quale né i giovani né gli adulti coi capelli grigi possono sentirsi al sicuro. Quando la verità di Dio è un principio dimorante nell'anima, essa costituisce una fonte di vita. Potranno essere fatti, sì, dei tentativi per bloccarla, ma la sua acqua scaturirà automaticamente altrove, perché la sorgente c'è e non può essere otturata. La verità esistente nel cuore è una fonte di vita che rinfresca gli spossati e reprime i pensieri e le espressioni turpi. TT2 165 1 Vi sono intorno a noi sufficienti fatti per rivelare quali pericoli insidiano il nostro cammino. Scorgiamo dappertutto dei rottami umani, degli altari domestici abbandonati, delle famiglie divise. Vi è un triste ripudio dei princìpi, un preoccupante abbassamento del livello morale. Rapidamente aumentano i peccati che provocarono i giudizi divini sulla terra al tempo del diluvio e al tempo di Sodoma che fu distrutta dal fuoco. Noi ci stiamo avvicinando alla fine. Dio ha troppo a lungo sopportato la perversità del genere umano, e la punizione di questo è sicura. Si allontanino perciò da ogni iniquità quanti affermano di essere la luce del mondo. Noi notiamo che contro la verità si manifesta il medesimo spirito riscontrato ai giorni di Cristo. In mancanza di argomenti biblici, quelli che dichiarano annullata la legge di Dio inventeranno delle falsità per diffamare e disonorare gli operai del Vangelo. Quello che venne fatto col Redentore del mondo, sarà ripetuto nei confronti dei suoi seguaci. Affermazioni prive di fondamento saranno sostenute come se fossero verità. Il segreto della forza TT2 165 2 Dio ha benedetto il suo popolo che osserva i suoi comandamenti, e per conseguenza tutta l'opposizione e tutte le falsità che vengono accumulate contro di esso non fanno altro che rafforzare quanti restano irremovibili in difesa della fede comandata ai santi una volta per sempre. Però, se coloro che si dicono depositari della legge di Dio la trasgrediscono, la sua sollecita protezione sarà ritirata da loro e molti allora cadranno a causa della perversità e della licenziosità. Allora saremo incapaci di reggere dinanzi ai nostri nemici. Se invece il popolo di Dio rimarrà separato e distinto dal mondo come un popolo che pratica la rettitudine, Dio sarà la sua difesa e nessun'arma fabbricata contro di esso potrà prevalere. TT2 165 3 In considerazione dei pericoli di questi tempi, noi, in qualità di osservatori dei comandamenti divini, non vogliamo rimuovere di mezzo a noi ogni peccato, ogni iniquità, ogni atto perverso? Le donne che professano la verità non dovranno stare in guardia per non favorire neppure minimamente le familiarità poco raccomandabili? Più d'una porta può essere chiusa alla tentazione se in ogni circostanza esse si sforzeranno di conservare uno stretto riserbo e un contegno decoroso. Gli uomini trovino un esempio nella vita di Giuseppe e rimangano saldi ai princìpi, anche se sono fortemente tentati. Noi dobbiamo essere uomini e donne forti per quel che riguarda la rettitudine. Vi sono intorno a noi persone moralmente deboli: esse hanno bisogno di stare in compagnia di quelli che sono saldi, il cui cuore è strettamente avvinto a quello di Cristo. I princìpi di ognuno saranno vagliati; ma se ve ne sono che si avventurano sul terreno della tentazione al pari di uno stolto che va a mettersi nei ceppi, è come se invitassero il nemico a tentarli. Si snervano, si infiacchiscono moralmente e come risultato provano vergogna e confusione. La chiesa e il mondo TT2 166 1 Come sono spregevoli agli occhi dell'Iddio santo coloro che dicono di sostenere la sua legge e ne violano i precetti! Essi attirano il biasimo sulla preziosa causa e forniscono agli avversari della verità l'occasione di esultare. Non si dovrebbe mai cancellare il segno di distinzione esistente fra i seguaci di Gesù e quelli di Satana. C'è una netta linea di demarcazione, tracciata da Dio stesso, tra il mondo e la chiesa, tra gli osservatori dei comandamenti e i trasgressori degli stessi. Essi non possono fondersi fra loro: differiscono come il mezzogiorno dalla mezzanotte, in quanto sono diversi nei gusti, negli intenti, negli svaghi e nel carattere. Se coltiviamo l'amore e il timore di Dio, detesteremo il benché minimo passo verso l'impurità. TT2 166 2 Il Signore attiri a sé le anime e impartisca loro individualmente il senso della loro sacra responsabilità per formarsi un carattere tale che Cristo non si vergogni di chiamarli fratelli. Elevate il vostro livello morale e la benedizione sarà pronunciata su voi il giorno in cui ciascuno riceverà secondo le azioni compiute mentre era nel suo corpo. Quanti si adoperano per Dio debbono vivere come se fossero in sua diretta presenza, sviluppandosi del continuo nel carattere, nella purezza della virtù e nella devozione religiosa. E' indispensabile che le loro menti e i loro cuori siano impregnati dello Spirito di Cristo a tal punto da sentire tutta la solennità del sacro messaggio che sono chiamati a recare. Allora ogni loro pensiero, ogni loro azione e ogni loro impulso si leveranno al di sopra di tutto ciò che è terreno e sensuale. La loro felicità non risiederà nelle soddisfazioni proibite, egoistiche, ma in Gesù e nel suo amore. TT2 166 3 La mia preghiera è: "Signore, ungi gli occhi dei tuoi, affinché possano discernere fra il peccato e la santità, fra la corruzione e l'onestà e alla fine uscire vincitori dalla lotta". TT2 166 4 Nella lotta contro la corruzione interiore e le tentazioni esterne, perfino il savio e potente Salomone uscì sconfitto. Non è prudente permettersi la sia pur minima deviazione dalla più stretta integrità. "Astenetevi da ogni apparenza di male". 1 Tessalonicesi 5:22. Quando una donna racconta le proprie disavventure familiari a un altro uomo o si lamenta di suo marito, viola i voti coniugali, disonora il suo sposo e abbatte il muro eretto per proteggere la santità delle relazioni matrimoniali; essa spalanca la porta e invita Satana a entrare con le sue insidiose tentazioni. E' proprio questo che Satana vuole. Se una donna si rivolge a un fratello cristiano per raccontare i propri guai, le proprie delusioni e prove, il fratello dovrebbe consigliarle, qualora ella intenda confidare a qualcuno le sue pene, di scegliersi come confidente una sorella; allora non vi sarà nessuna apparenza di male per cui la causa di Dio possa essere esposta al biasimo. -- Testimonies for the Church 2:306 (1869). ------------------------Capitolo 36: Amore per gli erranti TT2 167 1 Cristo venne a mettere la salvezza alla portata di tutti. Sulla croce del Calvario Egli pagò l'infinito prezzo della redenzione per un mondo perduto. La sua rinuncia a se stesso, il suo personale sacrificio, la sua altruistica attività, la sua umiliazione e soprattutto l'olocausto della sua vita testimoniano della profondità del suo amore per l'uomo caduto. Egli venne sulla terra appunto per cercare e salvare i perduti. La sua missione riguardava i peccatori di ogni grado, di ogni lingua, di ogni nazione. Per tutti Egli pagò il prezzo del riscatto nell'intento di avvincerli a sé coi vincoli della simpatia. Non tralasciò i più erranti, i più colpevoli, anzi le sue fatiche furono proprio per quanti avevano maggiore bisogno della salvezza che era venuto a recare. Quanto più grande era il loro bisogno di riforma, tanto più profondo era il suo interesse per loro e tanto maggiore la sua compassione e più intensi i suoi sforzi. Il suo cuore pieno di amore si commosse profondamente per coloro la cui condizione appariva più disperata e che perciò maggiormente abbisognavano della sua grazia trasformatrice. TT2 167 2 Nella parabola della pecora smarrita, si raffigura il mirabile amore di Cristo per gli erranti. Egli non scelse di rimanere con quelli che accettavano la sua salvezza, dedicando loro tutti i suoi sforzi e ricevendo la loro gratitudine e il loro amore. Il vero pastore lascia il gregge che lo ama e va nel deserto, affrontando stenti, pericoli e morte per cercare e salvare la pecora che si è allontanata dall'ovile e che potrà perire se non verrà ricondotta indietro. Quando, dopo accurate ricerche, la pecorella smarrita viene ritrovata, il pastore, sebbene sofferente per la stanchezza, il dolore e la fame, non lascia che essa lo segua, così debole come è, non la sospinge, ma -- oh, amore meraviglioso! -- la prende teneramente fra le braccia, se la carica sulle spalle e la riporta all'ovile. Poi chiama i vicini, perché si rallegrino con lui per l'animale che è stato ritrovato. TT2 167 3 La parabola del figliuol prodigo e quella della dramma smarrita insegnano la medesima lezione. Ogni anima che si trova in particolare pericolo per essere caduta in tentazione, addolora il cuore di Cristo, suscita la sua tenera compassione e lo spinge alla più fervida attività. Per un peccatore che si pente, la sua gioia è più grande che per i novantanove che non hanno bisogno di ravvedimento. TT2 167 4 Queste lezioni sono per il nostro bene. Cristo ha ordinato ai suoi discepoli di collaborare con lui nella sua opera, di amarsi reciprocamente come Egli li ha amati. L'agonia da lui sofferta sulla croce rivela la stima che Egli ripone su ogni anima umana. Tutti quelli che accettano questa sublime salvezza si impegnano a essere i suoi collaboratori. Nessuno deve considerarsi singolarmente favorito dal cielo e perciò concentrare sulla propria persona ogni interesse e ogni attenzione. Tutti coloro che si sono arruolati al servizio di Cristo devono lavorare come Egli lavorò e amare quanti si trovano nell'ignoranza e nel peccato, proprio come Egli li ha amati. Azione piena di simpatia in favore degli erranti TT2 168 1 In mezzo a noi come popolo c'è stata una carenza di profonda, fervente e affettuosa simpatia e amore per quanti sono tentati ed erranti. Molti hanno manifestato una grande freddezza e una colpevole negligenza, rappresentata da Gesù come un passare oltre dall'altra parte, tenendosi il più lontano possibile da quanti hanno maggior bisogno di soccorso. L'anima da poco convertita spesso ha aspri conflitti contro certe radicate abitudini o contro qualche particolare tentazione. Sopraffatta da qualche forte tendenza o passione, essa si rende colpevole di certe indiscrezioni o di qualche torto reale. E' proprio allora che energia, tatto e saggezza sono richieste ai fratelli per poter restituire quell'anima alla salute spirituale. In casi di questo genere valgono le istruzioni impartite dalla Parola di Dio: "Fratelli, quand'anche uno sia stato colto in qualche fallo, voi, che siete spirituali, rialzatelo con spirito di mansuetudine. E bada bene a te stesso che talora anche tu non sii tentato". Galati 6:1. "Or noi che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi". Romani 15:1. TT2 168 2 Quanta poca tenerezza di Cristo è manifestata da quelli che si dicono suoi seguaci! Quando uno sbaglia, gli altri spesso si sentono liberi di fare apparire il caso più grave che sia possibile. Quanti probabilmente in altre cose sono colpevoli di peccati altrettanto gravi, trattano i loro fratelli con cruda severità. Errori commessi per ignoranza, per irriflessione o per debolezza vengono esagerati e presentati come peccati volontari e premeditati. Nel vedere delle anime che si sviano, essi giungono le mani e dicono: "Ve lo dicevo? Lo sapevo che non si poteva aver fiducia di loro!" Così facendo, essi assumono l'atteggiamento di Satana, esultando perché i loro sospetti sono risultati fondati. TT2 168 3 Dobbiamo aspettarci di trovare e sopportare grandi imperfezioni in quanti sono ancora giovani e inesperti. Cristo ci ha raccomandato di ristorare costoro con spirito di mansuetudine e ci ritiene responsabili se, per contro, seguiamo un procedimento che li spinga allo scoraggiamento, alla disperazione e alla rovina. A meno che non coltiviamo quotidianamente la preziosa pianticella dell'amore, noi corriamo il pericolo di diventare gretti, freddi, privi di simpatia, bigotti e critici, stimandoci giusti, mentre forse siamo ben lungi dall'essere approvati da Dio. Alcuni sono scortesi, sgarbati, aspri; simili ai ricci delle castagne, pungono ogni volta che sono toccati. Essi provocano un danno incalcolabile travisando il nostro amorevole Salvatore. TT2 168 4 O noi ci solleviamo a un livello superiore, o saremo indegni di chiamarci cristiani. Dovremmo alimentare lo spirito che animava Gesù nella nostra opera di salvezza degli erranti. Essi gli sono cari al pari di noi. Anch'essi possono essere i trofei della grazia di Cristo e gli eredi del suo regno. Ma sono esposti alle insidie di un nemico astuto, ai pericoli e alla contaminazione e perciò senza la grazia salvatrice di Cristo vanno incontro a sicura rovina. Se noi guardassimo tutto ciò nel suo giusto aspetto, quanto si rianimerebbe il nostro zelo e come si moltiplicherebbero i nostri sforzi altruistici per avvicinarci a chi ha bisogno della nostra assistenza, delle nostre preghiere, della nostra simpatia e del nostro affetto! Lavoro generoso in favore degli altri TT2 169 1 Quanti in quest'opera sono stati fiacchi considerino il loro dovere alla luce del grande comandamento: "Tu amerai il prossimo tuo come te stesso". Matteo 19:19. Questo obbligo riposa su tutti. A tutti è chiesto di darsi da fare per diminuire i mali e accrescere le benedizioni dei loro simili. Se siamo forti nel resistere alla tentazione, siamo maggiormente obbligati a porgere aiuto a quanti sono deboli e stanno per cedere. Se abbiamo la conoscenza, dovremmo istruire gli ignoranti; se Dio ci ha benedetti con i beni di questo mondo, è nostro dovere aiutare i poveri. Tutti quelli che si trovano nella nostra sfera d'azione, partecipano di ogni cosa eccellente che noi possiamo avere. Nessuno dovrebbe accontentarsi di nutrirsi del pane della vita senza farne parte a coloro che gli stanno intorno. TT2 169 2 Vivono per Cristo e onorano il suo nome solo quelli che sono fedeli al loro Maestro nel cercare di salvare ciò che è perduto. La vera pietà rivelerà per certo l'ardente anelito e l'intenso lavoro del Salvatore crocifisso verso coloro per i quali Egli morì. Se i nostri cuori sono inteneriti e impregnati della grazia di Cristo, animati dal sentimento della bontà e dell'amore di Dio, vi sarà una naturale effusione di amore, di simpatia e di tenerezza verso gli altri. La verità esemplificata nella vita eserciterà il suo potere simile a lievito nascosto, su tutti coloro con i quali entra in contatto. TT2 169 3 Dio ha disposto che per crescere nella grazia e nella conoscenza di Cristo gli uomini debbono imitare il suo esempio e lavorare come Egli lavorò. Spesso ci vorrà una vera e propria lotta per riuscire a dominare i sentimenti e per astenerci dal parlare in modo da scoraggiare quanti lottano contro la tentazione. Una vita di preghiera e di lode quotidiane, una vita che diffonde luce sul sentiero altrui, non può essere vissuta senza un costante impegno. Tale impegno, però, darà i suoi frutti preziosi, beneficando non solo chi riceve, ma anche chi dà. TT2 169 4 Lo spirito di altruistico lavoro in favore degli altri conferisce al carattere saldezza, stabilità, amabilità cristiana, oltre ad assicurare pace e gioia a chi possiede queste doti. Le aspirazioni sono elevate; non c'è posto per l'inerzia e l'egoismo. Quelli che esercitano le grazie cristiane si svilupperanno, possederanno muscolatura e vigore, saranno forti per lavorare al servizio di Dio. Avranno una chiara percezione spirituale, una fede salda, crescente e una forza vittoriosa nella preghiera. Quelli che vigilano sulle anime, che si consacrano appieno alla salvezza degli erranti, si adoperano sicuramente alla propria salvezza. TT2 169 5 Ma quanto è stata trascurata quest'opera! Se i pensieri e gli affetti fossero interamente rivolti a Dio, pensate voi che le anime immerse nell'errore, esposte alle tentazioni di Satana sarebbero state abbandonate con tanta noncuranza e con tanta insensibilità come, purtroppo, è accaduto? Non sarebbero stati fatti degli sforzi maggiori, nell'amore e nella semplicità di Cristo, per salvare questi poveri erranti? Tutti quelli che sono veramente consacrati a Dio si impegneranno con più intenso zelo nell'opera per la quale Dio ha agito al massimo e ha compiuto un così immenso sacrificio: l'opera della salvezza delle anime. Questa è l'opera speciale che deve essere tenuta nella massima considerazione, sostenuta e che mai deve languire. Respirare l'atmosfera del cielo TT2 170 1 Dio invita il suo popolo a levarsi e a uscire dalla gelida atmosfera nella quale è tanto a lungo vissuto, a scuotere via le impressioni e le idee che hanno paralizzato gli impulsi dell'amore e che lo hanno tenuto in egoistica inattività. Egli esorta i suoi figli a sollevarsi dal basso livello terreno e a respirare la limpida e luminosa atmosfera del cielo. TT2 170 2 I nostri culti di adorazione dovrebbero essere sante e preziose occasioni. L'adunanza di preghiera non è un'occasione nella quale i fratelli si biasimano o si condannano a vicenda, dove si manifestano sentimenti poco benevoli e si dicono parole dure. Cristo non può far parte di quelle riunioni nelle quali si manifesta uno spirito siffatto, e Satana ne approfitterà per prendere il suo posto. Non si deve permettere che penetri uno spirito non cristiano, privo di amore. Perché non riunirsi per chiedere a Dio la misericordia e il perdono? Il Salvatore ha detto molto chiaramente: "Col giudizio col quale giudicate sarete giudicati, e con la misura onde misurate sarà misurato a voi". Matteo 7:2. Chi può stare davanti a Dio e rivendicare un carattere senza difetti, una vita irreprensibile? Allora, come osare criticare e condannare i fratelli? Coloro che possono essi stessi sperare nella salvezza solo grazie ai meriti di Cristo, che debbono cercare il perdono nella virtù del suo sangue, hanno il più stretto obbligo di esercitare l'amore, la pietà e il perdono verso i peccatori. TT2 170 3 Fratelli, a meno che voi non vi abituiate a rispettare il luogo di culto, non riceverete nessuna benedizione da Dio. Potete, sì, adorarlo formalmente, ma non vi sarà nessun servizio spirituale. "Dove due o tre si riuniscono nel mio nome -- ha detto Gesù -- quivi sono io in mezzo a loro". Matteo 18:20. Tutti dovrebbero sentire di trovarsi in presenza di Dio e anziché soffermarsi sui difetti e sugli sbagli altrui, esaminare diligentemente il proprio cuore. Se dovete confessare i vostri peccati compiete il vostro dovere e lasciate che gli altri facciano il loro. TT2 170 4 Quando tollerate l'asprezza nel vostro carattere e manifestate uno spirito rude e insensibile, voi respingete proprio coloro che, invece, dovreste conquistare. La vostra ruvidezza distrugge in loro il desiderio di riunirsi con altri e non di rado finisce con l'allontanarli addirittura dalla verità. Dovreste rendervi conto che voi stessi siete sotto il rimprovero di Dio e che mentre condannate gli altri, il Signore condanna voi. E' vostro dovere riconoscere e confessare la vostra condotta non cristiana. Possa il Signore operare nel cuore dei singoli membri di chiesa, affinché la sua grazia trasformatrice si riveli nella loro vita e nel loro carattere. Allora, quando vi riunirete, lo farete non per criticarvi a vicenda, ma per parlare di Gesù e del suo amore. TT2 170 5 Le nostre adunanze dovrebbero essere rese estremamente interessanti, pervase dall'atmosfera del cielo. Non è il caso di fare lunghi e aridi discorsi, né preghiere convenzionali, unicamente per occupare il tempo. Tutti dovrebbero essere pronti a fare la loro parte e una volta che hanno compiuto il loro dovere, la riunione dovrebbe concludersi. In tal modo l'interesse sarà mantenuto vivo fino all'ultimo. Ciò vuol dire offrire a Dio un culto accettevole. Il culto dovrebbe essere reso interessante e attraente, non permettendo che esso degeneri in una specie di arido rito. E' perciò indispensabile che noi viviamo per Cristo minuto per minuto, ora per ora, giorno per giorno; così Gesù dimorerà in noi e quando ci raduneremo, il suo amore sarà nei nostri cuori, sgorgando come una sorgente nel deserto, rinfrescando tutti e facendo nascere in chi sta per perire la sete dell'acqua della vita. TT2 171 1 Il lavoro dell'intera chiesa non deve essere affidato solo a due o tre membri. No: dobbiamo coltivare individualmente una vigorosa fede attiva, portando avanti l'opera che Dio ci ha affidato. Con intenso e vivo interesse si dovrebbe chiedere a Dio: "Che cosa vuoi che io faccia? In che modo posso io compiere la mia opera per il tempo e per l'eternità?" Occorre che individualmente noi impieghiamo tutte le nostre facoltà nella ricerca della verità, utilizzando ogni mezzo a nostra portata, perché possa aiutarci in un diligente esame delle Scritture, svolto con spirito di preghiera, per essere così santificati dalla verità in vista della salvezza delle anime. Eliminare la maldicenza TT2 171 2 In ogni chiesa dovrebbe essere intrapreso un intenso sforzo per eliminare la maldicenza e lo spirito di censura. Sono, questi, dei peccati che provocano grandi mali nella congregazione. La severità e la tendenza a trovare da ridire su tutto, debbono essere condannate come procedimenti satanici. Si deve incoraggiare e rafforzare nei membri l'amore e la fiducia reciproci. Tutti, mossi dal timore di Dio e dall'amore verso i fratelli, chiudano l'orecchio alle dicerie e alla critica. Che il maldicente sia rimandato agli insegnamenti della divina Parola. Lo si inviti ad attenersi alle Scritture e a presentare le sue rimostranze direttamente a coloro che egli stima in errore. Quest'azione congiunta porterà alla chiesa un'ondata di luce e chiuderà la porta a una quantità di mali. Così Dio sarà glorificato e molte anime giungeranno alla salvezza. TT2 171 3 Ecco l'esortazione del Testimone verace alla chiesa di Sardi: "Tu hai nome di vivere e sei morto. Sii vigilante e rafferma il resto che sta per morire; poiché non ho trovato le tue opere compiute nel cospetto del mio Dio. Ricordati dunque di quanto hai ricevuto e udito e serbalo e ravvediti". Apocalisse 3:1-3. Il peccato messo a carico di questa chiesa consiste nel non avere rafforzato il rimanente che stava per morire. Questo monito si applica a noi? Esaminiamo personalmente la nostra coscienza alla luce della Parola di Dio e sia nostro primo compito mettere in ordine i nostri cuori col suo aiuto. I membri di chiesa collaboratori di Dio TT2 171 4 Dio ha fatto la sua parte nell'opera di salvezza degli uomini e ora chiede la collaborazione della chiesa. Da una parte vi sono il sangue di Cristo e la parola di verità, e dall'altra le anime che periscono. Ogni seguace di Cristo ha una parte da compiere per indurre gli uomini ad accettare le benedizioni celesti. Esaminiamoci da vicino per vedere se abbiamo svolto questo lavoro. Analizziamo i motivi e ogni azione della nostra vita. Fra i nostri ricordi non ci sono, forse, molti quadri poco piacevoli? Voi avete avuto spesso bisogno del perdono di Gesù e avete fatto assegnamento sulla sua compassione e sul suo amore. Tuttavia, non avete voi trascurato di manifestare nei confronti degli altri lo spirito che Cristo ha rivelato verso di voi? Avete voi sentito un peso per chi si avventurava per sentieri proibiti? Lo avete ammonito con affetto? Avete pianto per lui, avete pregato con lui e per lui? Avete mostrato con parole piene di tenerezza e con atti di benevolenza che lo amate e che volete salvarlo? Quando vi siete trovati con quanti incespicavano e vacillavano sotto il fardello delle loro errate tendenze e abitudini, li avete lasciati soli a combattere le loro battaglie, anziché soccorrerli? Non vi siete portati sul lato opposto della strada lasciando quelle povere persone alle prese con le severe tentazioni del mondo pronto a offrir loro la sua comprensione e ad adescarle per farle cadere nelle reti di Satana? Non avete ripetuto come Caino: "Sono io il guardiano di mio fratello?" Genesi 4:9. Il Capo della chiesa come considererà l'opera della vostra vita? Colui che considera preziosa ogni singola anima perché l'ha acquistata col proprio sangue, come giudicherà la vostra indifferenza verso coloro che si allontanano dal retto sentiero? Non tremate all'idea che Egli vi abbandoni come voi li abbandonate? Siate pur certi che la fedele Sentinella della casa del Signore ha preso atto di ogni vostra negligenza. TT2 172 1 Cristo e il suo amore sono stati esclusi dalla vostra vita e un freddo formalismo ha preso il posto del culto che procede dal cuore. Dov'è il calore dell'anima che provavate una volta alla sola menzione del nome di Gesù? Nella freschezza della vostra primitiva consacrazione, quanto era fervente il vostro amore per le anime! Con quanto zelo cercavate di far loro conoscere l'amore del Salvatore! L'assenza di quell'amore vi ha resi freddi, propensi alla critica, autoritari? Cercate di recuperarlo e adoperatevi per portare anime a Cristo. Se rifiutate di farlo, altri che hanno ricevuto meno luce, meno esperienza, minori opportunità si sostituiranno a voi per fare quello che avete trascurato, perché deve essere portata a termine l'opera per la salvezza di coloro che sono tentati, provati e che stanno per perire. Cristo offre alla sua chiesa la possibilità del servizio: chi l'accetterà? TT2 172 2 Dio non dimentica le buone azioni, gli atti di altruismo compiuti in passato dalla chiesa: sono tutti registrati lassù. Ma non bastano: essi non salveranno la chiesa quando questa cesserà di assolvere la propria missione. A meno che non finiscano la negligenza e l'indifferenza rivelate precedentemente, la chiesa anziché progredire di forza in forza, continuerà a degenerare nella debolezza e nel formalismo. Permetteremo noi che sia così? Dovranno perpetuarsi il torpore, la funesta decadenza dell'amore e dello zelo spirituale? E' questa la condizione nella quale Gesù dovrà trovare la sua chiesa? TT2 172 3 Fratelli, la fiamma della vostra lampada tremolerà, si andrà affievolendo per poi spegnersi del tutto se non fate degli sforzi decisi per una riforma. "Ricordati, dunque, donde sei caduto, pentiti e compi le opere di prima". L'opportunità che ora si presenta può essere di breve durata. Se questo periodo di grazia e di pentimento trascorre senza essere sfruttato, ecco l'avvertimento: "Io verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto". Apocalisse 2:5. Queste parole sono dette da colui che è longanime e paziente. Esse ammoniscono solennemente la chiesa e gli individui, avvertendoli che il Guardiano che non sonnecchia osserva le loro azioni. Proprio per effetto della sua meravigliosa pazienza, essi non sono stati ancora rimossi come inutili ingombri del terreno. Tuttavia, il suo Spirito non contenderà in perpetuo. La sua pazienza aspetterà ancora un po'. Un risveglio del primo amore TT2 173 1 È necessario che la vostra fede sia maggiore rispetto a quello che è stata, caso diverso sarete pesati sulla bilancia e trovati mancanti. Nell'ultimo giorno la decisione finale del Giudice di tutta la terra dipenderà dal nostro zelo in favore dei bisognosi, degli oppressi, dei tentati e dalla nostra attività pratica per loro. Voi non potete trascurarli e, a vostra volta, cercare per voi stessi l'accesso alla città di Dio come peccatori redenti. Gesù dice: "In quanto non lo avete fatto a uno di questi miei minimi, non lo avete fatto neppure a me". Matteo 25:45. TT2 173 2 Non è ancora troppo tardi per poter riscattare le negligenze passate. Deve esserci un risveglio del primo amore, del primitivo ardore. Andate alla ricerca di quelli che avete allontanati; mediante la confessione fasciate le ferite che avete provocato. Avvicinatevi il più possibile al gran cuore dell'amore misericordioso e fate sì che la corrente della sua divina compassione scorra nell'anima vostra e passi, per mezzo di voi, nei cuori altrui. La tenerezza e la bontà rivelate da Gesù nella sua preziosa esistenza, siano di esempio per noi: esempio del modo come dovremmo trattare i nostri simili e specialmente coloro che sono nostri fratelli in Cristo. Molti sono venuti meno, si sono scoraggiati nella grande lotta della vita, laddove una parola amabile, una parola buona li avrebbe fortificati e resi vittoriosi. Non diventate mai insensibili, freddi, privi di comprensione, pronti a biasimare; non perdete mai l'occasione di dire una parola d'incoraggiamento, una parola che infonda speranza. Noi non sappiamo quale portata potranno avere le nostre parole se piene di benevolenza, i nostri sforzi cristiani intesi ad alleviare qualche fardello. Quelli che si sviano non possono essere recuperati se non con uno spirito di mansuetudine, di gentilezza e di tenero affetto. TT2 173 3 Dio ha nella sua chiesa anime preziose; però vi sono anche uomini e donne simili a zizzania in mezzo al grano. Il Signore non affida né a voi né ad altri il compito di stabilire chi è zizzania e chi è frumento. Noi possiamo vedere e condannare gli errori altrui; ma abbiamo noi stessi dei difetti più grandi, dei quali non ci siamo mai resi conto, ma che gli altri scorgono chiaramente. -- Testimonies for the Church 5:333, 334 (1885). TT2 173 4 Dio non considera tutti i peccati di uguale portata; nella sua valutazione, come in quella dell'uomo limitato, esistono gradi di colpevolezza. Ma per quanto insignificante possa apparire agli occhi degli uomini questo o quell'atto illecito, nessun peccato è piccolo agli occhi di Dio. Le colpe che l'uomo è propenso a considerare lievi possono essere, invece, quelle che Dio stima gravi. Si disprezza l'ubriacone e si dice che il suo peccato lo escluderà dal cielo, mentre la superbia, l'egoismo e l'avidità non vengono rimproverati. Tuttavia, questi sono peccati che offendono Dio in modo particolare. Egli "resiste ai superbi" e Paolo afferma che la concupiscenza è idolatria. Quanti conoscono le minacce contro l'idolatria contenute nella Parola di Dio capiranno subito quale grave offesa sia questo peccato. -- Testimonies for the Church 5:337 (1885). ------------------------Capitolo 37: La prosperità della chiesa TT2 174 1 Dove c'è lo Spirito del Signore ci sono la mansuetudine, la pazienza, la gentilezza e la longanimità. Un vero discepolo di Cristo cercherà di imitarlo e di compiere la volontà di Dio sulla terra come essa è fatta in cielo. Coloro che hanno il cuore contaminato dal peccato non possono essere zelanti di buone opere. Essi trascurano di osservare i primi quattro precetti del decalogo, i quali definiscono i doveri dell'uomo verso Dio e non osservano neppure gli altri sei che riguardano i doveri verso i propri simili. I loro cuori sono impregnati di egoismo e vanno del continuo alla ricerca dei difetti degli altri che, però, sono migliori di loro. Essi svolgono un'opera alla quale Dio non li ha chiamati e trascurano quella che Egli ha loro assegnata e che consiste nel badare a se stessi, affinché in loro non germogli nessuna radice di amaritudine che turberebbe e contaminerebbe la chiesa. Essi volgono lo sguardo attorno per vedere se il carattere degli altri è retto, mentre farebbero bene a esaminarsi internamente per analizzare e giudicare le proprie azioni. Svuotando il cuore dell'io, dell'invidia, della malignità e della malizia non si metteranno sul seggio del giudizio pronunciando una sentenza contro quelli che agli occhi di Dio sono migliori di loro. TT2 174 2 Chi vuole riformare gli altri deve prima riformare se stesso. Deve possedere lo Spirito del Maestro ed essere disposto, al pari di lui, a sopportare il biasimo e a praticare la rinuncia di sé. In confronto del valore di una singola anima il mondo intero perde ogni suo significato. L'ambizione di esercitare l'autorità, di spadroneggiare sull'eredità di Dio avrà come effetto, se coltivata, la perdita delle anime. Quanti realmente amano Gesù cercheranno di uniformare la loro vita alla sua e lavoreranno col suo spirito per l'altrui salvezza. TT2 174 3 Per avvincere l'uomo a sé e garantirne l'eterna salvezza, Cristo lasciò le corti reali del cielo e venne su questa terra, subì le angosce del peccato e l'onta al posto dell'uomo; morì per renderlo libero. In considerazione del prezzo pagato per l'umana redenzione, come ardisce una persona qualsiasi che professa il nome di Gesù trattare con indifferenza uno dei suoi piccoli? Con quanta cura i fratelli e le sorelle di chiesa dovrebbero misurare ogni parola, ogni azione per non "danneggiare l'olio e il vino"! Con quanta pazienza, bontà e affetto dovrebbero agire nei riguardi dei riscattati dal sangue di Cristo! Con quanta fedeltà e con quanto zelo dovrebbero adoperarsi per recare sollievo a chi è abbattuto e scoraggiato! Con quanta tenerezza dovrebbero comportarsi verso quanti cercano di ubbidire alla verità e non trovano in casa loro nessun incoraggiamento e quindi respirano del continuo un'atmosfera di incredulità e di tenebre! Come trattare chi sbaglia TT2 175 1 Qualora si supponga che un fratello abbia commesso uno sbaglio, i suoi fratelli e le sue sorelle non dovrebbero fare commenti fra loro, ingigantendo i presunti errori e mancanze. Cose di questo genere non mancano e ne deriva che la disapprovazione di Dio riposa su quanti agiscono così. A sua volta Satana esulta perché può più facilmente indebolire e turbare quelli che, invece, potrebbero essere forti nel Signore. Il mondo nota la loro debolezza e giudica queste persone, come anche la verità che esse dicono di amare, in base ai frutti che portano. TT2 175 2 "O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul monte della tua santità? Colui che cammina in integrità e opera giustizia e dice il vero come l'ha nel cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo compagno, né getta vituperio contro il suo prossimo. Agli occhi suoi è sprezzato chi è spregevole, ma onora quelli che temono l'Eterno. Se ha giurato foss'anche a suo danno, non muta; non dà il suo denaro a usura, né accetta presenti a danno dell'innocente. Chi fa queste cose non sarà mai smosso". Salmi 15. Qui il calunniatore è escluso dalla dimora nel tabernacolo di Dio e dal soggiorno sul santo colle di Sion. Colui che critica e biasima il suo vicino non può ricevere l'approvazione divina. TT2 175 3 Quanti ministri, impegnati in un'opera buona nella quale le anime si volgono a Dio e alla verità, vengono distratti da questo compito per regolare nella chiesa qualche disputa suscitata da fratelli che sono in pieno torto e che manifestano uno spirito polemico e intollerante! TT2 175 4 Quest'opera che ha per risultato di allontanare gli uomini dai loro campi di attività si è ripetuta varie volte nella storia della causa. Ostacolare l'opera di Dio è quanto si propone il grande avversario dell'uomo. Quando delle anime che stanno per decidersi in favore della verità sono esposte a influssi sfavorevoli, perdono il loro interesse ed è molto raro che si riesca a provocare nuovamente in loro un'impressione determinante. Satana va sempre alla ricerca di qualche stratagemma per distogliere il ministro dal suo campo di azione proprio nel momento critico, affinché i risultati delle sue fatiche vadano perduti. TT2 175 5 Nella chiesa ci sono uomini e donne non consacrati, non convertiti, i quali pensano più a conservare la propria dignità e le proprie opinioni che ad agire per la salvezza dei loro simili. Satana si dà da fare con costoro per creare delle difficoltà che assorbiranno il tempo e le energie del ministro per modo che, così, molte anime si perdano. TT2 175 6 Quando i membri di chiesa sono combattuti da sentimenti contrastanti, i loro cuori diventano duri e insensibili. I tentativi che vengono fatti dal predicatore sono come dei colpi dati al ferro freddo. Ogni fazione si irrigidisce più che mai nel suo modo di pensare e il ministro si viene a trovare in una posizione poco invidiabile, perché quantunque decida con avvedutezza, la sua decisione finirà col non piacere a qualcuno e così lo spirito di partito si rafforzerà. TT2 175 7 Se il ministro va ad abitare con una famiglia, gli altri saranno gelosi per tema che egli possa ricevere delle impressioni sfavorevoli nei loro riguardi. Se egli dà un consiglio, c'è chi commenterà: "Qualcuno gli ha parlato", e le sue parole non avranno molto peso. Così le anime loro si armano di diffidenza e di sospetto e il ministro viene a trovarsi in balìa dei loro pregiudizi e delle loro gelosie. Troppo spesso egli lascia le cose in uno stato peggiore di quello in cui le ha trovate. Se egli, però, avesse decisamente rifiutato di ascoltare le affermazioni colorite, unilaterali di chicchessia, e avesse rivolto parole di avvertimento secondo la regola biblica, dicendo come Nehemia: "Io sto compiendo una grande opera, pertanto non posso scendere" (Neemia 6:3), quella chiesa si sarebbe trovata in una condizione migliore. TT2 176 1 Ministri e membri di chiesa dispiacciono a Dio quando permettono alle persone di parlar loro degli sbagli e dei difetti dei loro fratelli. Essi non dovrebbero prestare ascolto a questi rapporti e dovrebbero domandare: "Avete seguito strettamente le direttive date dal vostro Salvatore? Siete andati da chi vi ha offeso e avete discusso dei suoi sbagli fra voi e lui solo? Egli ha rifiutato di ascoltarvi? In questo caso, dopo matura riflessione e preghiera, avete preso con voi due o tre altri e vi siete con essi adoperati con tenerezza, umiltà e mansuetudine, col cuore colmo di amore per la sua anima? Se sono stati fedelmente seguiti gli ordini del Maestro per quanto riguarda coloro che sbagliano, occorrerà fare un altro passo: informare la chiesa perché sia presa una decisione in armonia con le Scritture. Il cielo, allora, ratificherà la delibera della chiesa di radiare il membro colpevole se questo non si pente. Se invece tutti questi passi non sono stati fatti, è bene chiudere le orecchie alle lagnanze e rifiutare di pronunciare una sentenza contro il nostro prossimo. Se non ci fossero fratelli e sorelle disposti ad ascoltare, le male lingue presto tacerebbero, perché non avrebbero un terreno tanto propizio per mordersi e divorarsi a vicenda. La scelta dei dirigenti TT2 176 2 L'apostolo Paolo scrive a Tito: "Per questa ragione ti ho lasciato in Creta: perché tu dia ordine alle cose che rimangono a fare, e costituisca degli anziani per ogni città, come t'ho ordinato; quando si trovi chi sia irreprensibile, marito di una sola moglie, avente figliuoli fedeli, che non siano accusati di dissolutezza, né insubordinati. Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio". Tito 1:5-7. Sarebbe bene che tutti i nostri ministri tenessero conto di queste parole, evitando di affidare frettolosamente degli incarichi senza la dovuta considerazione e senza molta preghiera, perché Dio indichi col suo Spirito chi Egli intenda accettare. TT2 176 3 Disse l'apostolo ispirato: "Non imporre con precipitazione le mani ad alcuno". 1 Timoteo 5:22. In alcune delle nostre chiese l'opera che consiste nell'eleggere e consacrare gli anziani è stata prematura: non si è tenuto conto della regola biblica e la chiesa ha subìto un grave torto. Non ci dovrebbe essere tanta fretta nella nomina dei dirigenti, fretta che porta a consacrare delle persone che non sono preparate per un compito di tanta responsabilità; uomini e donne che hanno bisogno di essere convertiti, elevati, nobilitati e affinati, prima di poter servire la causa di Dio nei vari incarichi di chiesa. TT2 176 4 La rete del Vangelo raccoglie buoni e cattivi. Ci vuole del tempo prima che il carattere si sviluppi: occorrerà del tempo per giungere a capire che cosa gli uomini sono realmente. Bisognerebbe considerare la famiglia di chi viene proposto per una carica. Si tratta di gente sottomessa? Quell'uomo governa con onore la propria casa? Che carattere hanno i suoi figli? Onorano essi l'autorità paterna? Se egli manca di tatto, di saggezza e di spirito di devozione, è naturale concludere che gli stessi difetti saranno da lui trasferiti nella chiesa, dove per conseguenza si ritroverà lo stesso modo di dirigere. E' molto meglio, allora, criticare quella persona prima che assuma una carica, anziché dopo; meglio pregare e consultarsi a lungo prima di fare il passo decisivo, che poi doversi affannare per neutralizzare le conseguenze di una mossa sbagliata. TT2 177 1 In certe chiese il dirigente non possiede le qualità necessarie per istruire i membri perché diventino operai. Non si è fatto uso di tatto e di discernimento per mantenere vivo l'interesse nell'opera di Dio. Chi dirige è lento e tedioso, parla troppo e pronuncia in pubblico preghiere interminabili. Non ha quella intima comunione con Dio che gli darebbe una fresca esperienza. TT2 177 2 In ogni luogo, i dirigenti delle chiese dovrebbero essere ferventi, animati di zelo e di generoso interessamento, uomini di Dio capaci di dare alla sua opera la giusta guida. Dovrebbero presentare a Dio le loro richieste con fede. Potranno dedicare tutto il tempo che vogliono alla preghiera segreta; ma in pubblico dovrebbero fare preghiere brevi e opportune; altrettanto si dica delle loro testimonianze. Si debbono evitare le preghiere lunghe e aride, come pure le esortazioni prolisse. Se i fratelli e le sorelle vogliono dire qualcosa che possa tonificare lo spirito degli altri ed edificarli, lo faranno parlando di cose che hanno già edificato loro stessi. In altre parole, debbono stare in quotidiana comunione con Dio, attingere le loro risorse dal suo inesauribile deposito e trarne cose vecchie e nuove. Se l'anima loro è stata vivificata dallo Spirito di Dio, essi allieteranno, fortificheranno e incoraggeranno gli altri; se invece non si sono essi stessi dissetati alla fonte perenne della salvezza, non potranno condurvi gli altri. TT2 177 3 È necessario raccomandare a quanti accettano la teoria della verità la indispensabilità della religione pratica. I ministri debbono conservare la propria anima nell'amore di Dio e quindi inculcare negli altri il bisogno di una consacrazione individuale e di una personale conversione. Tutti debbono conseguire per conto loro un'esperienza viva; debbono custodire gelosamente Cristo nel cuore e lasciare che il suo Spirito abbia il controllo dei loro affetti; caso diverso, la loro professione di fede sarà priva di valore e la loro condizione finirà con l'essere peggiore di quella che sarebbe se essi non avessero mai conosciuto la verità. TT2 177 4 Bisognerebbe fare dei piani di questo genere per quei piccoli gruppi che accettano la verità, in quanto essi debbono assicurare la prosperità della chiesa. Si può designare un uomo che assuma la direzione per una settimana o per un mese; poi un altro per alcune settimane, e in tal modo varie persone possono aver parte a tale compito. Dopo una prova adeguata la comunità sceglierà qualcuno e lo nominerà dirigente; però mai per più di un anno. In seguito, si potrà eleggere un altro o confermare il precedente qualora il suo servizio si sia dimostrato di benedizione per la chiesa. Lo stesso principio andrebbe seguito anche nella scelta di uomini per altri posti di responsabilità, come pure per gli uffici della federazione. Non si dovrebbero nominare presidenti di federazione uomini che non sono stati provati. Molti non praticano il dovuto discernimento in queste cose tanto importanti che coinvolgono interessi eterni. Influsso di una chiesa unita che conquista anime TT2 178 1 Noi affermiamo di essere i depositari della legge di Dio; diciamo di avere una luce maggiore e di tendere verso un ideale più elevato di quello di ogni altra gente sulla terra. Dovremmo perciò mostrare maggiore perfezione di carattere e più intensa devozione. A coloro che hanno ricevuto la luce della verità presente è stato affidato un messaggio di particolare solennità. La nostra luce dovrebbe risplendere e illuminare il sentiero di quanti sono nelle tenebre. In qualità di membri della chiesa visibile e di operai nella vigna del Signore, tutti i cristiani professi dovrebbero fare quanto sta in loro per salvaguardare la pace, la concordia e l'amore nella chiesa. Notate la preghiera di Gesù: "Che siano tutti uno; che come tu o Padre sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi, affinché il mondo creda che tu mi hai mandato". Giovanni 17:21. L'unità della chiesa è la convincente evidenza che Dio ha mandato Gesù nel mondo come Redentore di esso. Questo è un argomento che la gente del mondo non può confutare. Per questo Satana è sempre all'opera per ostacolare questa unità e questa armonia, affinché gli increduli siano testimoni di apostasia, dissensione e contesa fra quanti si dicono cristiani, e si disgustino della religione per confermarsi ancor più nella loro impenitenza. Dio è disonorato da chi professa la verità pur trovandosi in disaccordo e inimiciza con gli altri. Satana è il grande accusatore dei fratelli: tutti quelli che si impegnano in simile opera vengono arruolati al suo servizio. TT2 178 2 Noi affermiamo di possedere più verità delle altre denominazioni, però se ciò non porta a una maggiore consacrazione, a una vita più pura e santa, a che giova? Meglio sarebbe per noi non aver mai conosciuto la luce della verità che dire di averla accettata e non essere santificati da essa! TT2 178 3 Per determinare l'importanza della conversione di un'anima che passa dall'errore alla verità, è necessario che noi apprezziamo il valore dell'immortalità. Dobbiamo considerare come sono terribili i tormenti della morte seconda, comprendere l'onore e la gloria riservati ai redenti e capire cosa significa vivere alla presenza di Colui che è morto per elevare e nobilitare l'uomo e conferire al vincitore il diadema regale. TT2 178 4 Il valore di un'anima non può essere appieno valutato dalle menti finite. Con quanta gratitudine i riscattati glorificati rammenteranno coloro che furono lo strumento della loro salvezza! Nessuno, allora, si rammaricherà dei propri sforzi altruistici, della propria pazienza e sopportazione, e del fervido anelito del suo cuore per le anime che si sarebbero perdute se egli avesse trascurato di compiere il proprio dovere o si fosse stancato di adoperarsi per il bene. TT2 178 5 Ora queste anime, in vesti bianche, sono riunite nell'ovile del sommo Pastore. L'operaio fedele e l'anima salvata mediante la sua fatica ricevono il saluto dell'Agnello che è in mezzo al trono e vengono guidati verso l'albero della vita e la fonte delle acque vive. Con quanta gioia il fedele servitore di Cristo contempla questi redenti i quali partecipano alla gloria del Redentore! Quant'è più prezioso il cielo per quelli che sono stati fedeli nell'opera di salvezza delle anime! "I savi risplenderanno come lo splendore della distesa, e quelli che ne avranno condotti molti alla giustizia, risplenderanno come le stelle in sempiterno". Daniele 12:3. ------------------------Capitolo 38: Il peccato contro lo Spirito Santo TT2 179 1 Fratello P., lei chiede se ha commesso il peccato che non ottiene perdono né in questa vita, né in quella avvenire. Io le rispondo: Non vedo la minima evidenza che questo sia il suo caso. Che cos'è il peccato contro lo Spirito Santo? Esso consiste nell'attribuire deliberatamente a Satana l'opera dello Spirito Santo. Ad esempio: immagini che una persona sia stata testimone dell'opera speciale dello Spirito di Dio. Essa ha una prova evidente che quell'opera è in armonia con le Scritture. Lo Spirito, unitamente al suo, attesta che quell'opera è da Dio. In seguito, però, ella cade in tentazione: la superbia, la presunzione o qualche altro difetto la dominano. Rigettando il convincimento sulla natura dell'opera vista, quella persona dichiara che quanto precedentemente aveva riconosciuto come potenza dello Spirito Santo era potenza di Satana. Dio agisce nel cuore umano per mezzo del suo Spirito; quando gli uomini caparbiamente rigettano lo Spirito affermando che esso procede da Satana, interrompono il mezzo di comunicazione fra loro e Dio. Negando la realtà che Dio si è compiaciuto concedere loro, essi spengono la luce che brillava nei loro cuori e così rimangono nelle tenebre. Si adempiono, allora, le parole di Gesù: "Se dunque la luce che è in te è tenebre, com'è grande tale oscurità!" Matteo 6:23. Per un certo tempo le persone che hanno commesso questo peccato possono sembrare figli di Dio; ma quando le circostanze mettono a nudo il carattere e rivelano da quale spirito esse sono animate, si vedrà che si trovano sul terreno del nemico, schierate sotto la sua nera bandiera. TT2 179 2 Fratello mio, lo Spirito la invita oggi. Vada a Gesù con tutto il suo cuore. Si penta delle sue colpe, le confessi a Dio, abbandoni ogni iniquità e così potrà far sua la promessa: "Volgetevi a Me e siate salvati!" (Isaia 45:22): è questo l'affettuoso invito divino. TT2 179 3 Verrà il giorno quando la terribile minaccia dell'ira di Dio sarà pronunciata contro tutti coloro che hanno persistito nella loro slealtà verso di lui. Ciò avverrà quando Dio dovrà dire e mandare a effetto cose terribili, secondo giustizia, contro i trasgressori della sua legge. Ma non bisogna che lei si trovi in mezzo a coloro che dovranno subire la collera di Dio. Oggi è il giorno della sua salvezza. La luce della croce del Calvario sta ora brillando di nitidi, fulgidi raggi, rivelando Gesù, il nostro sacrificio per il peccato. TT2 179 4 Nel leggere le promesse che le ho ricordato, rammenti che esse sono l'espressione di un amore e di una pietà ineffabili. Il gran cuore dell'Amore infinito è attratto verso il peccatore da una sconfinata compassione. "Noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati". Efesini 1:7. Sì, creda che Dio è il suo soccorritore; Egli vuole restaurare nell'uomo la sua immagine morale. Se lei si avvicina a lui con la confessione e il pentimento, Egli si avvicinerà a lei con la misericordia e il perdono. Noi dobbiamo tutto al Signore: è lui l'autore della nostra salvezza. Mentre lei compie la sua salvezza con timore e tremore, "è Dio che opera in lei il volere e l'operare, secondo il suo beneplacito". ------------------------Capitolo 39: La presenza divina: una realtà TT2 180 1 Caro fratello Q., sono lieta che oggi lei sia a X. Se adempie bene il suo incarico, lei sarà l'uomo giusto al posto giusto. Perda di vista l'io e non permetta che esso venga a rovinare l'opera, cosa che altrimenti potrebbe essere naturale. Cammini umilmente con Dio, lavori con disinteressata energia, col sentimento della costante presenza di Dio. Pensi a Mosè, alla tenacia e alla pazienza che caratterizzarono la sua vita. Paolo, nella sua lettera agli Ebrei, dice: "Egli rimase costante come se vedesse l'Invisibile". Ebrei 11:27. Il carattere che Paolo attribuisce a Mosè non significa solo resistenza passiva al male, bensì perseveranza in ciò che è retto. Egli pose sempre il Signore davanti a sé e il Signore fu sempre alla sua destra per assisterlo. TT2 180 2 Mosè aveva un profondo senso della presenza di Dio. Non solo scrutava attraverso i tempi per scorgere Cristo manifestarsi in carne, ma vedeva Gesù accompagnare in modo particolare i figli d'Israele in tutte le loro peregrinazioni. Ogni volta che veniva frainteso, ogni volta che era chiamato ad affrontare un pericolo e a subire un affronto per amore di Cristo, egli sopportava senza reagire. Mosè credeva in Dio come in qualcuno di cui aveva bisogno e che lo avrebbe soccorso a motivo della sua necessità. Dio era per lui un aiuto presente. TT2 180 3 Gran parte della fede che noi vediamo è puramente nominale; la fede vera, piena di fiducia, perseverante, è rara. Mosè costatò nella propria esperienza la promessa che Dio è il rimuneratore di quanti lo cercano diligentemente. Egli guardava alla rimunerazione. Questo è un punto relativo alla fede che noi faremmo bene di considerare: Dio premierà l'uomo di fede, ubbidiente. Questa fede, se viene tradotta nell'esperienza della vita, renderà chiunque teme e ama Iddio capace di resistere alle prove. Mosè era pieno di fiducia in Dio, perché aveva una fede personale; aveva bisogno di aiuto, pregava per ottenerlo e lo afferrava mediante la fede, immettendo nella propria esperienza la certezza che Dio aveva cura di lui. Egli era convinto che Dio dirigeva la sua vita in modo particolare. Scorgeva e riconosceva Dio in ogni episodio della propria esistenza e sentiva di trovarsi sotto l'occhio dell'Onnipotente, il quale conosce i motivi e prova il cuore. Mosè guardava a Dio e confidava in lui per ricevere la forza di superare vittoriosamente ogni forma di tentazione. Sapeva che gli era stata assegnata un'opera speciale e desiderava, fin dove possibile, eseguirla con esito positivo. Si rendeva conto, però, di non potervi riuscire senza l'assistenza divina, giacché aveva a che fare con un popolo perverso. La presenza di Dio bastava a condurlo attraverso le più difficili situazioni in cui un uomo possa venire a trovarsi. La fede che resiste alla prova TT2 181 1 Mosè non si limitava solo a pensare a Dio: lo vedeva. Egli aveva del continuo la visione di Dio dinanzi a sé e mai perse di vista il suo volto. Egli vedeva in Gesù il suo Salvatore e credeva che i suoi meriti gli sarebbero stati imputati. Questa per Mosè non era supposizione: era realtà. E' questo il genere di fede di cui abbiamo bisogno: una fede che resisterà alla prova. Quante volte, ahimè, noi cediamo alla tentazione perché non teniamo il nostro sguardo fisso su Gesù! La nostra fede non è costante, perché per effetto dell'indulgenza verso noi stessi, pecchiamo e perciò non possiamo perseverare "come vedendo Colui che è invisibile". TT2 181 2 Fratello mio, faccia di Cristo il suo compagno di ogni giorno, di ogni ora e non si lamenterà, allora, di non aver fede. Contempli Cristo, esamini il suo carattere; parli di lui. Meno lei esalta l'io, più esalterà Gesù. Dio ha per lei un'opera da compiere. Tenga sempre presente il Signore davanti a sé. Fratello e sorella Q., raggiungete una cima più elevata per godere di una visione più chiara del carattere di Cristo. Allorché Mosè pregò: "Ti supplico, mostrami la tua gloria!", il Signore non lo rimproverò: esaudì la sua preghiera. Dio dichiarò al suo servitore: "Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà e proclamerò il nome dell'Eterno davanti a te". Noi ci teniamo in disparte da Dio: questa è la ragione per cui non discerniamo le meraviglie della sua potenza. ------------------------Capitolo 40: La natura e l'influsso delle "testimonianze" TT2 182 1 Mentre la fine si avvicina e si estende l'opera di propagazione dell'ultimo avvertimento al mondo, è sempre più importante per quanti accettano la verità presente avere una chiara comprensione della natura e dell'influsso delle Testimonianze che Dio, nella sua provvidenza, ha connesso con la missione del messaggio del terzo angelo fin dal suo sorgere. Nelle pagine che seguono sono riportati alcuni brani di quanto io ho scritto nel corso degli ultimi quarant'anni, in rapporto con la mia esperienza iniziale con quest'opera particolare e che espongono quello che Dio mi ha mostrato sulla natura e l'importanza delle Testimonianze, il modo in cui esse vengono date e come debbono essere considerate. TT2 182 2 La prima visione mi fu data poco dopo l'esperienza del 1844. Mi trovavo in casa di una cara sorella in Cristo la quale mi era molto affezionata. Eravamo in cinque, tutte donne, inginochiate intorno all'altare di famiglia. Mentre pregavamo, la potenza di Dio scese su di me come mai l'avevo sentita prima. Mi pareva di essere avvolta di luce e di sollevarmi sempre più su dalla terra. Ebbi allora una visione dell'esperienza dei credenti dell'avvento, della venuta di Cristo e del premio reservato ai fedeli. TT2 182 3 In una seconda visione che seguì di poco la prima, mi vennero mostrate le prove che avrei dovuto affrontare, e (mi fu detto) che era mio dovere andare a raccontare agli altri ciò che Dio mi aveva rivelato. Mi fu detto che le mie fatiche avrebbero incontrato una forte opposizione, che il mio cuore sarebbe stato straziato dall'angoscia, ma che la grazia divina sarebbe stata sufficiente a sostenermi in ogni frangente. Questa visione mi turbò profondamente perché indicava il mio dovere di andare fra la gente a presentare la verità. TT2 182 4 Ero oppressa da un grande timore, perché se ubbidivo al richiamo del dovere e mi dichiaravo favorita dall'Eterno con visioni e rivelazioni per la gente, avrei potuto cedere a una colpevole esaltazione e innalzarmi al di sopra della posizione che occupavo, attirando così il rincrescimento di Dio e perdendo la mia anima. Avevo dinanzi a me vari casi consimili e il mio cuore si ritraeva dinanzi al difficile compito. TT2 182 5 A questo punto supplicai Dio che se era indispensabile che io dovessi andare a riferire ciò che il Signore mi aveva mostrato, fossi preservata da ogni indebita esaltazione. L'angelo disse: "Le tue preghiere sono state ascoltate e saranno esaudite. Se il male che paventi dovesse minacciarti, la mano di Dio si stenderà verso di te e ti libererà mediante l'afflizione. Egli ti attirerà a sé e salvaguarderà la tua umiltà. Annuncia fedelmente il messaggio; resisti sino alla fine: mangerai il frutto dell'albero della vita e berrai l'acqua della vita". TT2 182 6 A quell'epoca c'era del fanatismo in alcuni che avevano accettato il primo messaggio. Si coltivavano gravi errori sia circa la dottrina sia la pratica, e c'era la tendenza, da parte di parecchi, a condannare tutti coloro che non accettavano i loro punti di vista. Dio mi rivelò in visione questi errori e mi mandò presso i suoi figli erranti per esporli. Nell'attuazione di questo incarico incontrai amara opposizione e biasimo. TT2 183 1 Per me era davvero una croce dire a quanti andavano errando quello che mi era stato rivelato nei loro riguardi. Vedere gli animi turbati o crucciati produceva in me una grande tristezza. Quando poi ero costretta ad annunciare i messaggi, spesso cercavo di attenuarli per farli apparire a chi erano diretti più favorevoli possibile; poi mi ritiravo a piangere, angustiata com'ero. Consideravo coloro che dovevano curare solo la propria anima e mi chiedevo se io, trovandomi nelle loro condizioni, avrei mormorato. Era cosa ardua trasmettere le schiette e taglienti testimonianze datemi da Dio. Vigilavo con ansia sul risultato e, se le persone si ribellavano alla riprensione e si opponevano alla verità, sorgevano nella mia mente domande come queste: "Ho dato il messaggio esattamente come avrei dovuto? Non ci sarebbe stato qualche altro modo per salvarle?" Allora la mia anima era oppressa da tale angoscia tanto da indurmi a pensare che la morte sarebbe stata la benvenuta e la tomba un dolce luogo di riposo. TT2 183 2 Io non mi resi conto del pericolo e del peccato di tale atteggiamento fino a quando, in visione, non fui portata al cospetto di Gesù. Egli mi guardò accigliato e quindi distolse gli occhi da me. E' impossibile descrivere il terrore e l'angoscia che provai. Caddi sulla mia faccia davanti a lui senza poter pronunciare una parola. Oh, come bramavo essere coperta e nascosta da quel pauroso cipiglio! Capii allora, fino a un certo punto, quali saranno i sentimenti dei perduti quando grideranno alle montagne e alle rocce: "Cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello". Apocalisse 6:16. TT2 183 3 Subito dopo un angelo mi ordinò di rialzarmi e la scena che si presentò davanti ai miei occhi può essere difficilmente descritta: c'era un gruppo di persone coi capelli scompigliati e gli abiti stracciati i cui volti erano il vero ritratto della disperazione e dell'orrore. Si accostarono a me e strofinarono i loro indumenti sui miei. Guardando il mio vestito mi accorsi che era macchiato di sangue. Di nuovo caddi come morta ai piedi dell'angelo che mi accompagnava. Non potevo addurre nessuna scusa e desideravo solo trovarmi lontana da quel santo luogo. L'angelo mi rialzò e mi disse: "Questo non è ancora il tuo caso; però questa scena ti è stata fatta vedere perché tu sappia quale sarà la tua situazione se trascuri di dichiarare agli altri quello che il Signore ti ha rivelato". Con questo solenne monito presente nel mio spirito, andai a riferire alle persone le parole di rimprovero e di ammaestramento dettemi da Dio. Testimonianze personali TT2 183 4 I messaggi datimi per varie persone, spesso io li scrivevo per loro e in molti casi su loro diretta e urgente richiesta. Poiché il mio lavoro andava estendendosi, la cosa finì per diventare una parte importante e faticosa della mia attività. Anteriormente alla pubblicazione della Testimonianza 15 (1868) ricevetti numerose richieste di testimonianze scritte, da parte di coloro che io avevo consigliato o rimproverato. Mi trovavo in uno stato di grande esaurimento in seguito a un lavoro sfibrante e perciò rifuggivo da questo compito, tanto più dopo aver saputo che molte di queste persone erano particolarmente indegne e pareva ci fosse ben poca speranza che gli ammonimenti dati avrebbero operato in esse un deciso cambiamento. In quel tempo fui notevolmente incoraggiata dal sogno seguente: TT2 184 1 Una persona mi portò una pezza di stoffa bianca e mi pregò di tagliarla in capi di vestiario adatti per gente di varia statura e vario tipo di carattere, oltre che condizione di vita. Mi fu detto di tagliarli e di appenderli per poi approntarli al momento giusto. Avevo l'impressione che molti per i quali dovevo tagliare i vestiti non ne fossero meritevoli. Chiesi se quella era l'unica pezza di stoffa che avrei dovuto tagliare e mi fu detto di no: non appena avessi finito quella avrei dovuto tagliarne altre. Mi sentii scoraggiata all'idea della grande quantità di lavoro che mi aspettava e dissi che da oltre venti anni tagliavo vestiti per gli altri, che le mie fatiche non erano state apprezzate e che non mi risultava che il mio lavoro avesse avuto esito positivo. Con la persona che mi aveva portato la stoffa parlai in modo particolare di una donna per la quale avevo tagliato un abito. Dissi che essa non avrebbe apprezzato il vestito e che perciò ci sarebbe stata perdita e di tempo e di materiale. Era una donna povera, di intelletto inferiore, sciatta, per cui avrebbe sporcato il vestito molto presto. TT2 184 2 La persona rispose: "Tu taglia i vestiti: questo è il tuo compito. La perdita non è tua: è mia. Dio non guarda come guarda l'uomo. Egli prepara l'opera che deve essere fatta e tu non sai quale prospererà: se questa o quella..." TT2 184 3 Levai le mani callose per il prolungato uso delle cesoie e dissi che non potevo impedirmi di rifuggire dinanzi all'idea di continuare questo lavoro. La persona disse: TT2 184 4 "Taglia i vestiti. Il momento di essere dispensata dall'incarico non è ancor giunto". TT2 184 5 Con un senso di grande stanchezza mi rimisi all'opera. C'erano davanti a me delle cesoie nuove, luccicanti. Le presi e cominciai a tagliare. D'improvviso la stanchezza e lo scoraggiamento scomparvero e le cesoie mi parvero tagliassero quasi senza nessuno sforzo da parte mia. Potei, così, tagliare vestito su vestito con relativa facilità. TT2 184 6 Ci sono molti sogni derivanti dalle normali realtà della vita e con i quali lo Spirito di Dio non ha nulla a che vedere. Ci sono anche falsi sogni e false visioni ispirati dallo spirito di Satana. I sogni che procedono dal Signore sono classificati nella Parola di Dio con le visioni e sono altrettanto realmente frutto dello spirito di profezia, quanto le visioni. Tali sogni, prendendo in considerazione le persone che li hanno e le circostanze nelle quali vengono fatti, contengono la prova della loro autenticità. TT2 184 7 Poiché gli avvertimenti e gli insegnamenti dati nella testimonianza per casi individuali si applicavano con pari forza a molti altri casi che non erano stati esplicitamente indicati, ritenni fosse mio dovere far pubblicare le testimonianze personali per il bene della chiesa. TT2 184 8 Nella Testimonianza 15, parlando della necessità di fare questo, ho detto: "Il metodo migliore per presentare i miei punti di vista sui pericoli e gli errori generali e sul dovere di tutti coloro che amano Dio e osservano i suoi comandamenti, è di dare queste testimonianze. Forse non c'è alcuna maniera più diretta ed efficace per presentare quanto il Signore mi ha mostrato". TT2 185 1 In una visione datami il 12 giugno 1868, mi è stato mostrato quello che giustifica pienamente il mio procedere nel pubblicare le testimonianze personali. Quando il Signore segnala casi particolari e ne specifica i torti, altre persone che non sono state segnalate in visione frequentemente si ritengono giuste, o quasi. Se uno è rimproverato per un certo sbaglio, i fratelli e le sorelle dovrebbero esaminarsi accuratamente per vedere in che cosa hanno fallito e se si sono resi colpevoli dello stesso peccato. Dovrebbero possedere lo spirito dell'umile confessione. Se gli altri pensano che loro sono giusti, non per questo lo sono. Dio guarda il cuore; Egli prova ed esamina le anime in questa maniera, e nel rimproverare gli sbagli di uno, intende riprendere molti. Però, se essi pensano che il rimprovero non sia rivolto a loro e si lusingano pensando che Dio passa sopra i loro errori perché non li segnala specificatamente, ingannano le proprie anime e saranno chiusi fuori nell'oscurità e lasciati nelle proprie vie per seguire i consigli dei loro cuori. TT2 185 2 Molti si comportano con doppiezza con le proprie anime, e sono grandemente in inganno circa la loro vera condizione dinanzi a Dio. Il nostro Padre celeste utilizza metodi e mezzi per meglio attuare il suo proposito e per provare che cosa c'è nel cuore di quanti si professano suoi seguaci. Egli segnala gli errori di alcuni perché altri possano esserne ammoniti, temerli e sfuggirli. Esaminando se stessi, essi possono rendersi conto di compiere le stesse cose che Dio condanna in altri. Se realmente desiderano servire Dio e temono di offenderlo, non aspetteranno che i loro peccati vengano segnalati prima di confessarli, e con umile pentimento torneranno al Signore. Abbandoneranno ciò che ha offeso Dio, secondo la luce rivelata agli altri. Se, al contrario, coloro che non sono giusti riconoscono di avere commesso gli stessi peccati rimproverati ad altri, ma continuano nello stesso atteggiamento non consacrato perché non sono stati nominati personalmente, mettono le loro anime in pericolo e saranno menati in cattività da Satana, secondo il suo volere. TT2 185 3 Mi fu mostrato che secondo la sapienza di Dio non sarebbero stati rivelati i peccati e gli errori di tutti. In queste testimonianze individuali ci si riferisce a tutti i colpevoli anche se i loro nomi non sono espressamente citati nella testimonianza data. Se i singoli non le prendono in considerazione e celano i loro peccati, perché i loro nomi non sono stati fatti, Dio non li farà prosperare. Essi non progrediranno nella vita divina, anzi sprofonderanno in tenebre sempre più fitte fino a che non venga loro ritirata del tutto la luce del cielo. TT2 185 4 In una visione avuta nel 1871 fui invitata a esporre dei princìpi generali a voce e per iscritto e nello stesso tempo a sottolineare i pericoli, gli errori e i peccati di alcuni affinché tutti fossero ammoniti, ripresi e consigliati. Vidi che tutti dovrebbero esaminare attentamente il proprio cuore e la propria vita per vedere se per caso non abbiano commesso gli stessi errori a causa dei quali altri sono stati rimproverati, e se gli avvertimenti dati ad altri non si applichino anche al loro caso. Se così è, essi dovrebbero considerare il consiglio e la riprensione come diretti in modo particolare a loro e farne un'applicazione pratica come se fossero stati dati direttamente a loro, personalmente. Dio vuole mettere alla prova la fede di tutti quelli che sostengono di essere seguaci di Cristo. Egli vaglierà la sincerità delle preghiere di tutti coloro che asseriscono di desiderare ardentemente di conoscere il proprio dovere ed Egli lo renderà loro noto. Accorderà a tutti l'opportunità di sviluppare quello che hanno nel cuore. Oggetto delle "testimonianze" TT2 186 1 Anticamente Dio parlò agli uomini per bocca dei profeti e degli apostoli. In questi ultimi giorni Egli parla loro mediante la Testimonianza del suo Spirito. Non c'è mai stata un'epoca nella quale Dio abbia istruito il suo popolo con maggiore fervore di quanto lo faccia adesso per quel che riguarda il suo volere e il cammino che Egli intende che esso segua. TT2 186 2 Il Signore ha stimato utile accordarmi una visione delle necessità e degli errori del suo popolo. Per quanto la cosa mi sia stata penosa, io ho fedelmente messo davanti ai colpevoli le loro mancanze e i mezzi per porvi rimedio. In tal modo lo Spirito di Dio ha pronunciato ammonimenti e giudizi, però senza dimenticare la soave promessa della sua clemenza. TT2 186 3 I peccatori che si pentono non hanno motivo di disperare se vengono resi consapevoli delle loro trasgressioni e avvertiti del pericolo che corrono. Ciò che si fa in loro favore mostra quanto Dio li ami e desideri salvarli. Essi non debbono fare altro che attenersi al suo consiglio e compiere la sua volontà per ereditare la vita eterna. Dio mette i peccati del suo popolo davanti a loro, perché siano visti in tutta la loro enormità alla luce della verità divina e abbandonati per sempre. Se il popolo di Dio riconoscesse la propria relazione con lui e ne accettasse gli ammaestramenti, troverebbe un sentiero diritto per i suoi passi e una luce che lo sottrarrebbe all'oscurità e allo scoraggiamento. TT2 186 4 Avvertimenti e rimproveri sono stati dati a quanti, fra gli Avventisti del 7° Giorno, si sono traviati, non perché la loro vita è più degna di biasimo di quella dei cristiani di altre chiese, né perché il loro esempio e i loro atti sono peggiori di quelli degli avventisti che non vogliono sottomettersi alle esigenze della legge di Dio, ma perché essi hanno una grande luce e a motivo di quanto professano di credere hanno preso posizione come popolo particolare di Dio, eletto, che ha la legge divina scritta nel cuore. Essi manifesteranno la loro fedeltà a Dio tributando ubbidienza alla legge del suo governo. Essi sono i suoi rappresentanti sulla terra. Qualsiasi peccato esistente in loro li separa da Dio e in modo particolare disonora il suo nome fornendo ai nemici della sua santa legge l'occasione per esporre al biasimo la sua causa e il suo popolo, da lui chiamato: "Generazione eletta, real sacerdozio, gente santa, popolo d'acquisto" (1 Pietro 2:9), affinché pubblichi le lodi di Colui che lo ha chiamato dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. TT2 186 5 Il Signore riprende e corregge quelli che dicono di osservare la sua legge, ne addita i peccati e ne rende palese l'iniquità, perché vuole eliminare da loro ogni peccato e perversità, affinché perfezionino la santità del suo timore. Dio li sgrida, li riprende e li castiga perché possano essere affinati, santificati, elevati e finalmente esaltati fino al suo trono. TT2 187 1 Nel considerare le Testimonianze date agli osservatori del Sabato, sono rimasta attonita dinanzi alla misericordia di Dio e alla premura che Egli ha verso i suoi dando loro avvertimenti, additando i pericoli cui sono esposti e mostrando la posizione elevata che Egli vorrebbe che essi occupassero. Se dimorassero nel suo amore separandosi dal mondo, Egli farebbe riposare su di loro le sue speciali benedizioni e la sua luce perché essa si irradiasse intorno a loro. Il loro influsso per il bene si farebbe sentire in ogni ramo dell'opera e in ogni settore del campo del Vangelo. Ma se trascurano di adeguarsi all'intento divino, se continuano ad avere un così scarso senso del carattere sublime dell'opera, come hanno fatto in passato, il loro influsso e il loro esempio costituiranno una terribile maledizione. Essi faranno del male, null'altro che del male, e sui loro abiti sarà ritrovato il sangue di anime preziose. TT2 187 2 Le testimonianze di ammonimento sono state ripetute. Io mi domando: "Chi ha loro prestato ascolto? Chi è stato così zelante da pentirsi dei propri peccati e della propria idolatria per poi proseguire con slancio la sua corsa verso il traguardo e conseguire il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù?" Io ho atteso con ansia nella speranza che Dio mettesse il suo Spirito in alcuni e se ne servisse come di strumenti di giustizia per svegliare la sua chiesa e mettervi ordine. Mi sono quasi lasciata andare alla disperazione nel notare anno dopo anno un progressivo allontanamento dalla semplicità che Dio mi ha mostrato dovrebbe caratterizzare la vita dei suoi seguaci. C'è stato sempre minore interesse per la causa di Dio e per la devozione ad essa. Io mi chiedo: "Quando mai quelli che dicono di confidare nelle Testimonianze hanno tenuto conto degli avvertimenti dati e hanno cercato di vivere secondo la luce loro concessa? Hanno prestato ascolto alle istruzioni ricevute?" Non per sostituire la Bibbia TT2 187 3 Il seguente brano tratto da una testimonianza del 1876 dimostra che le Testimonianze non sono state date per prendere il posto della Bibbia: "Il fratello J. vorrebbe confondere le menti cercando di far apparire che la luce data da Dio tramite le Testimonianze è un'aggiunta alla Parola di Dio. Su questo punto egli presenta i fatti sotto una falsa luce. Dio ha ritenuto opportuno ricondurre in questa maniera la mente del suo popolo alla sua Parola per fornire ai suoi figli una più esatta comprensione di essa". -- Testimonies for the Church 4:246. La Parola di Dio è sufficiente per rischiarare l'intelletto più ottenebrato e può essere compresa da quanti desiderano capirla. Nonostante ciò, alcuni che affermano di fare della Parola divina l'oggetto del loro studio, vivono in aperta opposizione con i suoi chiari insegnamenti. Perciò, nell'intento di lasciare senza scuse uomini e donne, Dio dà delle testimonianze semplici ed evidenti per ricondurli a quella Parola che hanno omesso di seguire. La Parola di Dio abbonda di princìpi generali per la formazione di rette abitudini di vita. Le testimonianze generali e personali hanno lo scopo di richiamare la loro attenzione particolarmente su tali princìpi. TT2 187 4 Il 3 aprile 1871 questo argomento mi fu presentato in sogno. Mi pareva di assistere a un importante convegno che vedeva riunito un folto gruppo di persone. Molti erano prostrati davanti a Dio in fervente preghiera e parevano oppressi. Imploravano il Signore per ricevere una speciale luce. Alcuni sembravano angosciati nello spirito e molto commossi; con lacrime chiedevano a voce alta luce e soccorso. I nostri fratelli più in vista partecipavano a questa scena oltremodo impressionante. Il fratello A. era in ginocchio sul pavimento in stato di profonda ed evidente angoscia. Sua moglie, invece, era seduta in mezzo a un gruppo di schernitori indifferenti, come se volesse far intendere a tutti come ella si beffasse di quanti si stavano così umiliando. TT2 188 1 Sognai che su me era sceso lo Spirito del Signore. Mi levai in mezzo a grida e preghiere e dissi: "Lo Spirito del Signore è su me. Mi sento spinta a dirvi che dovete cominciare ad adoperarvi individualmente per voi stessi. Voi fate affidamento su Dio e volete sia lui a compiere l'opera che vi ha dato da svolgere. Se eseguite il lavoro che sapete di dover fare, Dio vi soccorrerà quando avrete bisogno del suo aiuto. Voi avete lasciato incompiute le cose che Dio vi ha invitato a fare e avete implorato il Signore di assolvere il vostro compito. Se aveste seguito la luce che vi aveva accordata, Egli avrebbe fatto risplendere altra luce su di voi; ma se disdegnate i consigli, gli avvertimenti e i rimproveri che Egli vi dà, come potete aspettarvi che Dio vi dia maggiore luce e una benedizione che voi, poi, negligerete e disprezzerete? Dio non è un uomo: non si deve scherzare con lui". TT2 188 2 Presi la Bibbia e la circondai di varie Testimonianze per la chiesa dirette al popolo di Dio. "Qui", dissi, "si trova indicato il caso di quasi tutti e sono segnalati i peccati da evitare. Vi si può trovare il consiglio desiderato, dato per casi simili al vostro. Dio si è compiaciuto darvi riga dopo riga, precetto dopo precetto. Tuttavia, non molti fra voi sanno che cosa effettivamente contengono le Testimonianze. Voi non siete familiari con le Scritture. Se aveste fatto della Parola di Dio l'oggetto del vostro studio, animati dal desiderio di raggiungere l'ideale biblico e di conseguire la perfezione cristiana, non avreste avuto bisogno delle Testimonianze. Proprio perché avete trascurato di attingere dal Libro ispirato da Dio, Egli ha cercato di raggiungervi con delle testimonianze semplici e dirette, richiamando la vostra attenzione sulle parole ispirate che avevate trascurato di mettere in pratica e raccomandandovi di plasmare la vostra vita in modo conforme ai suoi puri ed elevati insegnamenti". Non per dare una nuova luce TT2 188 3 Per mezzo delle testimonianze date, il Signore si propone di avvertirvi, redarguirvi, consigliarvi e imprimere nelle vostre menti l'importanza della verità della sua Parola. Le testimonianze scritte non intendono offrirvi una nuova luce, ma piuttosto inculcarvi nel cuore le verità contenute nell'ispirazione già rivelata. Il dovere dell'uomo verso Dio e verso il prossimo è stato chiaramente precisato nella Parola di Dio; pochi però fra voi si attengono alla luce ricevuta. Non viene presentata una verità supplementare; ma Dio, tramite le Testimonianze, ha voluto semplificare le grandi verità già comunicate e presentarle, nel modo da Egli scelto, alle persone nell'intento di scuotere le loro menti e imprimervi tali verità affinché tutti siano inescusabili. TT2 189 1 "L'orgoglio, l'amor proprio, l'egoismo, l'odio, l'invidia e la gelosia hanno offuscato le facoltà percettive e così la verità che rende savi a salvezza ha perduto la sua facoltà di ravvivare la mente e dirigerla. E gli stessi princìpi essenziali della pietà non sono compresi, perché scarseggiano la fame e la sete della conoscenza biblica, della purità del cuore, della santità della vita. Le Testimonianze non sminuiscono affatto la Parola divina, anzi la esaltano e attraggono verso di essa le menti affinché la semplicità della verità si imprima in tutti". TT2 189 2 Io, inoltre, dissi: "Come la Parola di Dio è circondata da questi libri e opuscoli, così Dio ci ha circondato di riprensioni, di consigli, di avvertimenti e di incoraggiamenti. Qui voi state gridando davanti a Dio, nell'angoscia delle vostre anime, per ricevere più luce. Io sono autorizzata da Dio a dirvi che nessun ulteriore raggio di luce risplenderà attraverso le Testimonianze sul vostro sentiero fino a che non farete un uso pratico della luce che avete già ricevuta. Il Signore vi ha circondati di luce, ma voi non l'avete apprezzata, anzi l'avete addirittura calpestata. Mentre alcuni hanno disprezzato la luce, altri l'hanno negletta o l'hanno seguita con indifferenza. Pochi hanno messo il loro cuore nell'ubbidienza alla luce che Dio si è compiaciuto di dar loro. TT2 189 3 Taluni, che hanno ricevuto avvertimenti speciali tramite la testimonianza, nel giro di poche settimane dimenticano la riprensione avuta. Ad alcuni le testimonianze sono state date parecchie volte, ma essi non le hanno ritenute di sufficiente importanza per prestar loro ascolto. Le hanno considerate come favole oziose. Se avessero fatto attenzione alla luce data, avrebbero evitato prove e perdite da essi stimate ardue e severe. Debbono rimproverare solo se stessi se si sono accollati un giogo che trovano pesante da portare. Non è il giogo messo loro addosso da Gesù. Le premure e l'amore di Dio operano in loro favore, ma il loro spirito egoista, malvagio e incredulo non poteva discernere la bontà e la misericordia divine. Si precipitano avanti, seguendo il proprio impulso fino a che, sopraffatti da prove e sconvolti da perplessità, non finiscono col diventare preda del laccio di Satana. Quando uno accoglie i raggi di luce che Dio ha dato precedentemente, allora Egli accorderà ancora più luce. TT2 189 4 Io li rimandai all'antico Israele. Dio diede agli Israeliti la sua legge, ma essi non ubbidirono. Diede quindi loro delle cerimonie e delle ordinanze perché seguendole si ricordassero di Dio. Erano a tal punto inclini a dimenticarsi di lui e delle sue esigenze che occorreva mantenere desta la loro memoria affinché potessero capire il loro obbligo di servire il proprio Creatore e onorarlo. Se avessero ubbidito osservando i comandamenti divini, non sarebbe stato necessario quel gran numero di cerimonie e di riti. TT2 189 5 Se quanti oggi dicono di essere il tesoro particolare di Dio ottemperassero a quanto Egli richiede, come viene precisato nella sua Parola, non sarebbero state date delle testimonianze speciali per farli consapevoli del loro dovere, convincerli della loro colpevolezza e mostrare il grave rischio che corrono nel trascurare l'ubbidienza alla Parola di Dio. Le coscienze si sono assopite perché la luce è stata messa da parte, negletta e disprezzata. TT2 189 6 Qualcuno venne al mio fianco e mi disse: "Dio ti ha suscitata e ti ha comunicato le parole che devi trasmettere alla gente in modo da raggiungere i cuori; parole che Egli non ha comunicato a nessun altro. Egli ha modellato le tue testimonianze in modo che corrispondano ai casi bisognevoli di aiuto. Tu non devi lasciarti scuotere da scherno, derisione, rampogna o biasimo. Per potere essere uno strumento speciale di Dio, non devi appoggiarti su nessuno, ma dipendere solo da lui e, simile alla vite rampicante, lasciare che i tuoi viticci si avvolgano intorno a lui. Egli farà di te un mezzo per trasmettere la sua luce agli altri. Tu devi attingere quotidianamente vigore da Dio per fortificarti, affinché quanti ti circondano non possano offuscare o eclissare la luce che Egli ha fatto brillare sul suo popolo per mezzo di te. Il particolare obiettivo di Satana consiste nell'impedire che questa luce raggiunga il popolo di Dio che ne ha tanto bisogno, in mezzo ai pericoli di questi ultimi giorni. TT2 190 1 "La tua riuscita sta nella tua semplicità. Non appena te ne dipartirai per modellare la tua testimonianza in modo da venire incontro alla mentalità di chicchessia, la tua forza svanirà. In questa nostra epoca quasi tutto viene artefatto e reso illusorio. Il mondo abbonda di testimonianze date per compiacere, per esaltare o per incantare momentaneamente. La tua testimonianza è di natura ben diversa: essa deve penetrare nei particolari della vita, impedendo alla fede vacillante di estinguersi e inculcando nei credenti la necessità di risplendere come luminari nel mondo. TT2 190 2 "Dio ti ha affidato la testimonianza per mettere davanti all'apostata e al peccatore la sua vera condizione e fargli vedere l'immensa perdita che egli subisce persistendo in una vita di peccato. Dio ti ha inculcato ciò, esponendolo dinanzi ai tuoi occhi come non ha fatto con nessun altro essere vivente oggi. Secondo la luce che ti ha concesso, Egli ti riterrà responsabile. "Non per mezzo della potenza, né della forza, ma mediante lo Spirito mio, dice l'Eterno degli eserciti". Zaccaria 4:6. "Alza la tua voce a guisa di tromba e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni e alla casa di Giacobbe i suoi peccati". Isaia 58:1. Uso errato delle "testimonianze" TT2 190 3 Alcuni che credono alle Testimonianze hanno sbagliato cercando di esporle agli altri in maniera inopportuna. Nel volume I, numero 8, si trova una testimonianza su questo punto. "Vi erano a X alcuni che pur essendo figli di Dio dubitavano delle visioni. Altri non si opponevano, tuttavia non ardivano assumere una posizione decisa nei loro confronti. Certuni erano scettici e con ragione. Le false visioni, le pratiche fanatiche e i frutti infelici che ne conseguono, avevano avuto un tale influsso sulla causa a X da rendere gli animi sospettosi verso tutto ciò che avesse il nome di visioni. Si sarebbe dovuto prendere in considerazione tutto ciò e agire con avvedutezza. Non ci sarebbero state né prove, né difficoltà in quanti non hanno mai visto una persona avere visioni, né mai hanno avuto una conoscenza personale dell'effetto di esse. Tali persone non dovrebbero essere private dei vantaggi e dei privilegi della chiesa se per tutto il resto il loro comportamento cristiano è corretto... TT2 190 4 "Mi fu mostrato che alcuni potevano accettare le visioni pubblicate, giudicando l'albero dai suoi frutti. Altri invece sono come il dubbioso Tommaso: non credono alle Testimonianze pubblicate, non accettano una prova, anche se evidente, in base all'affermazione altrui: vogliono vedere coi propri occhi e avere una prova diretta e consistente. Essi non debbono essere messi da parte, ma bisognerebbe piuttosto usare nei loro riguardi grande pazienza e amor fraterno fino a che non assumano una precisa posizione decidendo prò o contro. Se lottano contro le visioni, delle quali non hanno nessuna cognizione, se spingono la loro opposizione a tal punto da contrastare ciò di cui non hanno esperienza alcuna... la chiesa può concludere che essi non hanno ragione". -- Testimonies for the Church 1:328 (1862). TT2 191 1 Alcuni dei nostri fratelli avevano avuto una lunga esperienza della verità e da anni conoscevano me e la mia opera. Essi avevano controllato la veracità delle Testimonianze e affermato la loro credenza in esse. Avevano sentito l'influsso potente dello Spirito di Dio posare su di esse per testimoniare della loro verità. Mi fu rivelato che se essi una volta rimproverati dalle Testimonianze insorgessero contro di esse e agissero in segreto per attenuarne l'influsso, si dovrebbe intervenire con fermezza perché la loro condotta metterebbe in pericolo quelli che non hanno esperienza. TT2 191 2 Il primo numero delle Testimonianze pubblicato contiene un monito contro l'uso poco assennato della luce che, così, è stata data al popolo di Dio. Asserivo che alcuni avevano imboccato una via poco prudente nel parlare della loro fede agli increduli, nel senso che se veniva chiesta una prova, essi leggevano i miei scritti, anziché rivolgersi alla Bibbia. Mi fu mostrato che questo procedimento era sbagliato e avrebbe provocato negli increduli dei pregiudizi contro la verità. Le Testimonianze non possono avere nessun peso per coloro che nulla sanno del loro spirito. In casi del genere non si dovrebbe fare riferimento ad esse. TT2 191 3 Altri avvertimenti sull'uso delle Testimonianze sono stati dati di quando in quando, come segue: TT2 191 4 "Alcuni pastori sono molto indietro. Affermano di credere nelle testimonianze presentate e provocano del danno nel fare di esse una regola di ferro per coloro che non hanno mai avuto nessuna esperienza con esse, mentre per conto loro non si curano di metterle in pratica. Hanno avuto ripetute testimonianze, ma le hanno sistematicamente ignorate. Il loro modo di agire non è coerente". -- Testimonies for the Church 1:369 (1863). TT2 191 5 "Notai che molti hanno approfittato di quanto Dio aveva rivelato circa i peccati e le mancanze altrui, prendendo alla sua estrema portata quello che era stato rivelato in visione e imponendolo a tal segno da far indebolire la fede di molti in quello che Dio ha fatto vedere e da scoraggiare la chiesa". -- Testimonies for the Church 1:166 (1857). TT2 191 6 Il nemico si impadronirà di qualsiasi cosa egli possa utilizzare per distruggere le anime. Delle testimonianze sono state date in favore di persone che occupano posizioni importanti; esse hanno cominciato bene alleviando i pesi altrui e compiendo la loro parte in rapporto con l'opera di Dio. Ma Satana li incalza con le sue tentazioni ed essi finiscono con l'essere sopraffatti. Mentre gli altri osservano questo loro erroneo comportamento, Satana suggerisce alle loro menti che deve esservi uno sbaglio nelle testimonianze dirette a queste persone, altrimenti esse non si sarebbero dimostrate immeritevoli di svolgere la loro parte nella causa di Dio. TT2 191 7 Sorgono, in tal modo, dei dubbi sulla luce data da Dio. Quello che si può dire degli uomini in determinate circostanze, non lo si può affermare in altre. Gli uomini sono moralmente deboli, profondamente egoisti, autosufficienti, gonfi di presunzione, così che Dio non può collaborare con loro. Perciò sono lasciati brancolare come ciechi e manifestare tanta debolezza e tanta follia che molti rimangono stupiti che tali persone siano state accettate e ritenute degne di avere un qualche rapporto con l'opera di Dio. Questo è esattamente quello che Satana si proponeva di raggiungere, e che è stato il suo obiettivo fin dal momento in cui egli tentò gli uomini perché la causa di Dio fosse biasimata e le Testimonianze criticate. Se essi fossero rimasti là dove il loro influsso non si sarebbe fatto sentire in modo tanto particolare sulla causa di Dio, Satana non li avrebbe assillati con tanta ostinazione e non sarebbe riuscito ad attuare il suo proposito servendosi di essi come di strumenti per compiere un'opera particolare. Giudicate dai loro frutti TT2 192 1 Le Testimonianze debbono essere giudicate dai loro frutti. Qual è lo spirito del loro insegnamento? Qual è stato l'effetto che esse hanno prodotto? Tutti coloro che lo desiderano possono da se stessi conoscere i frutti di queste visioni. Per diciassette anni [scritto nel 1862] Dio ha stimato opportuno lasciarle sopravvivere e fortificarsi nonostante l'opposizione degli agenti umani che hanno assecondato Satana nella sua opera. TT2 192 2 O Dio sta ammaestrando la sua chiesa, rimproverandone gli sbagli e rafforzandone la fede, oppure non lo sta facendo. Quest'opera o è da Dio oppure no. Dio non fa nulla in società con Satana. La mia opera... o reca l'impronta di Dio o reca quella del nemico. Non ci possono essere mezzi termini: le Testimonianze o sono dello Spirito di Dio o provengono dal diavolo. TT2 192 3 Quando il Signore si è manifestato attraverso lo spirito di profezia, sono passati davanti a me il passato, il presente e l'avvenire. Mi sono stati mostrati dei volti mai visti e che ho riconosciuti quando li ho visti anni dopo. Mi sono svegliata in piena notte con la netta percezione degli argomenti precedentemente presentati alla mia mente e ho scritto, a mezzanotte, delle lettere che attraversando il continente sono giunte a destinazione in un momento critico e così hanno evitato gravi danni alla causa di Dio. Questa è stata la mia attività per molti anni. Una forza mi ha spinta a rimproverare, a deplorare ingiustizie alle quali non avevo mai pensato prima. Quest'opera degli ultimi trentasei anni [scritto nel 1882] procede dall'alto o dal basso? TT2 192 4 Cristo avvertì i suoi discepoli: "Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono a voi in vesti di pecore; ma dentro son lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si colgono forse delle uve dalle spine o dei fichi dai triboli? Così ogni albero buono fa frutti buoni; ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo far frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti". Matteo 7:15-20. Ecco la pietra di paragone. Tutti, volendo, possono usarla. Quelli che realmente desiderano conoscere la verità troveranno prove sufficienti per credere. Mettendo in dubbio le "testimonianze" TT2 193 1 Satana cerca di indebolire la fede del popolo di Dio nelle Testimonianze. Egli sa come dirigere i suoi attacchi. Agisce sulle menti per suscitare gelosia, scontentezza verso quanti sono alla testa dell'opera. Questo porta a mettere in dubbio i doni dello Spirito che, ovviamente, vengono considerati di poco valore e quindi non si tiene conto dell'insegnamento impartito mediante la visione. Segue poi lo scetticismo circa i punti vitali della nostra fede, i pilastri della nostra posizione, quindi il dubbio sulla Sacra Scrittura e infine la corsa in discesa verso la perdizione. Quando si dubita delle Testimonianze, nelle quali in passato si credeva, e si abbandonano, Satana sa che le persone sedotte non si fermeranno lì e intensifica i suoi sforzi per indurle all'aperta ribellione che diventa incurabile e finisce con la distruzione. Cedendo il passo ai dubbi e all'incredulità per quel che riguarda l'opera di Dio e accarezzando sentimenti di diffidenza e di crudele gelosia, essi si preparano al crollo totale. Insorgono, allora, con sentimenti di amarezza contro quanti ardiscono parlare dei loro errori e rimproverare i loro peccati. TT2 193 2 Una testimonianza per certi giovani, pubblicata la prima volta nel 1880, parla di questo nel modo seguente: "Va sempre di più crescendo un prevalente scetticismo nei confronti delle Testimonianze dello Spirito di Dio; e questi giovani favoriscono la contestazione e i dubbi anziché eliminarli, perché ignorano lo spirito, l'autorità e la potenza delle Testimonianze". -- Testimonies for the Church 4:437. TT2 193 3 Mi venne rivelato che molti avevano così poca spiritualità da non comprendere il valore delle Testimonianze e il loro vero obiettivo. Essi parlavano in modo frivolo delle Testimonianze date da Dio a beneficio del suo popolo e le facevano passare sotto il loro giudizio esprimendo la loro opinione e criticando or questo or quello, mentre avrebbero fatto meglio a mettersi una mano sulla bocca e a prostrarsi nella polvere giacché non sapevano apprezzare lo spirito delle Testimonianze dal momento che sapevano così poco dello Spirito di Dio... TT2 193 4 Perdendo la fiducia nelle Testimonianze, andrete alla deriva, lungi dalla verità biblica. Io sono atterrita all'idea che molti avrebbero assunto una posizione inquisitoria e dubitativa, e nella mia angoscia per le anime vostre vorrei avvertirvi. Quanti, però, presteranno ascolto all'avvertimento? In base al modo come voi ora stimate le Testimonianze, qualora ne venisse data una che ostacolasse il vostro cammino o correggesse i vostri errori, vi sentireste perfettamente liberi di accettarla o di rigettarne una parte o tutta? Quella che sareste meno propensi ad accogliere sarebbe proprio la parte di cui avete maggiormente bisogno. TT2 193 5 Fratelli miei, guardatevi da un malvagio cuore incredulo. La Parola di Dio è precisa e diretta nelle sue restrizioni: essa ostacola la vostra egoistica indulgenza ed è per questo che non le ubbidite. Le Testimonianze dello Spirito di Dio richiamano la vostra attenzione sulle Scritture, additando i vostri difetti di carattere e condannando i vostri peccati. Perciò non le ascoltate. Poi, per giustificare la vostra condotta carnale che preferisce una vita comoda, voi cominciate a mettere in dubbio le Testimonianze, se procedono o no da Dio. Ottemperando a quanto esse insegnano, sareste certi della loro origine divina. Ricordate che la vostra incredulità non intacca minimamente la loro veracità. Se esse sono da Dio sussisteranno. TT2 194 1 Mi è stato rivelato che l'incredulità nelle testimonianze di ammonimento, incoraggiamento e rimprovero allontana la luce dal popolo di Dio. L'incredulità gli chiude gli occhi impedendogli di vedere la sua vera condizione: esso ritiene che la testimonianza dello Spirito di Dio data in rimprovero sia superflua e non lo riguardi. Tali persone hanno il massimo bisogno della grazia divina e del discernimento spirituale per potersi rendere conto che la loro conoscenza spirituale è insufficiente. TT2 194 2 Molti che hanno apostatato dalla verità adducono come motivo del loro agire il fatto che non credono nelle Testimonianze. Il problema è: rinunceranno al loro idolo, condannato da Dio, o persisteranno nel loro ingiustificato comportamento di indulgenza e di rigetto della luce che Dio ha loro dato nel rimproverare le cose delle quali si dilettano? La questione da risolvere è questa: Rinuncerò io a me stesso per accettare la divina provenienza delle Testimonianze che deplorano i miei peccati, oppure le respingerò proprio perché mi rimproverano? TT2 194 3 In molti casi le Testimonianze sono accolte, si rompe col peccato e con l'indulgenza e ha inizio una riforma in armonia con la luce data da Dio. In altri casi invece si coltivano indulgenze peccaminose delle quali ci si compiace; si respingono le Testimonianze e vengono addotte giustificazioni senza fondamento per non accettarle. Non viene rivelata la ragione vera. Si tratta di mancanza di coraggio morale, di mancanza di una volontà che se rafforzata e guidata dallo Spirito di Dio saprà rinunciare alle abitudini nocive. TT2 194 4 Satana possiede l'abilità di insinuare i dubbi e di escogitare le obiezioni alla testimonianza diretta che Dio manda. Molti, allora, stimano virtù, segno d'intelligenza essere increduli, muovere obiezioni e cavillare. Quelli che vogliono dubitare ne avranno ampia opportunità. Dio, infatti, non si propone di rimuovere ogni occasione di incredulità. Egli dà la prova evidente, che deve essere esaminata con cura, con animo umile e con spirito docile. Tutti dovrebbero quindi decidere in base al peso dell'evidenza. Dio fornisce prove sufficienti perché la mente imparziale possa credere; ma chi si discosta dal peso dell'evidenza, perché c'è qualcosa che non riesce a illuminare il suo limitato intelletto, sarà lasciato nella fredda, agghiacciante atmosfera dell'incredulità, del dubbio pieno di interrogativi e farà naufragio quanto alla fede... La negligenza delle "testimonianze" TT2 194 5 Coloro che apertamente rigettano le Testimonianze o alimentano dei dubbi su di esse, si trovano su un terreno pericoloso. Trascurare la luce significa respingerla. TT2 194 6 Alcuni fra voi riconoscono il rimprovero a parole, ma non lo accettano col cuore. Voi continuate ad andare avanti come prima, essendo sempre meno sensibili all'influsso dello Spirito di Dio, diventando sempre più ciechi, avendo meno saggezza, meno autocontrollo, meno forza morale e meno zelo e gusto per gli esercizi spirituali. A meno che non vi convertiate, finirete col perdere totalmente il vostro contatto con Dio. Non avete apportato nella vostra vita dei cambiamenti decisivi quando è giunta la riprensione, perché non avete visto e capito i difetti del vostro carattere e il contrasto fra la vostra vita e quella di Cristo. A quale risultato giungono le vostre orazioni mentre nei vostri cuori alimentate l'iniquità? Se non attuate un mutamento totale; fra non molto vi stancherete della riprensione come fecero i figli d'Israele e, al pari di essi, apostaterete da Dio. TT2 195 1 Molti procedono in maniera del tutto contraria alla luce impartita da Dio al suo popolo, perché non leggono i libri che contengono la luce e la conoscenza trasmesse per mezzo di avvertimenti, rimproveri ed esortazioni. Le sollecitudini del mondo, la passione per la moda e la mancanza di religione hanno distolto l'attenzione dalla luce che Dio ha tanto benignamente elargito, mentre libri e periodici contenenti l'errore percorrono l'intero paese. Lo scetticismo e l'infedeltà aumentano ovunque. La luce tanto preziosa che scaturisce dal trono di Dio, è nascosta sotto il moggio. Dio riterrà il suo popolo responsabile di questa negligenza e chiederà conto di ogni raggio di luce che Egli ha fatto brillare sul nostro sentiero: se è stato sfruttato per il nostro progresso nelle cose divine o se è stato respinto perché era più piacevole seguire la propria inclinazione. TT2 195 2 I volumi dello Spirito di Profezia (1) e le Testimonianze dovrebbero essere introdotti in ogni famiglia in cui si osserva il Sabato. I fratelli dovrebbero conoscerne il valore ed essere esortati a leggerli. Non è stata cosa saggia cedere questi libri a basso costo e averne in chiesa solo una serie. Essi dovrebbero trovarsi nella biblioteca di ogni famiglia ed essere letti ripetutamente. E' bene metterli là dove possono essere letti da molti. TT2 195 3 Ministri e membri ricordino che la verità evangelica indurisce quando non salva. Il rigetto della luce lascia gli uomini prigionieri, avvinti dalle catene delle tenebre e dell'incredulità. L'anima che rifiuta di ascoltare gli inviti misericordiosi giorno dopo giorno, finirà con l'udire i più vibranti appelli senza provare nell'anima la minima emozione. Come operai di Dio noi abbiamo bisogno di una più fervida pietà e di meno autoesaltazione. Più si esalta l'io, più si indebolisce la fede nelle Testimonianze dello Spirito di Dio. Chi confida pienamente in se stesso vedrà sempre meno Dio nelle Testimonianze del suo Spirito. Come accettare il rimprovero TT2 195 4 Coloro che sono ripresi dallo Spirito di Dio non dovrebbero insorgere contro il suo umile strumento. E' Dio, non un povero mortale soggetto all'errore, che parla per liberarli dalla rovina. La natura umana non gradisce i rimproveri, né è possibile che l'animo umano non illuminato dallo Spirito di Dio si renda conto della necessità della riprensione e capisca la benedizione che essa intende recare. Quando l'uomo cede alla tentazione e si abbandona al peccato, la sua mente si ottenebra e il suo senso morale viene pervertito. Allora non tiene più conto dei richiami della coscienza la cui voce viene udita sempre meno distintamente. L'uomo perde, così, gradualmente la facoltà di distinguere fra il giusto e l'ingiusto fino a che non ha più il senso della propria posizione dinanzi a Dio. Potrà, sì, osservare le forme della religione e sostenerne con zelo le dottrine, ma sarà privo dello spirito di essa. La sua condizione è così descritta dal Testimone verace: "Tu dici: Io son ricco e mi sono arricchito e non ho bisogno di nulla, e non sai che tu sei infelice fra tutti e miserabile e povero e cieco e nudo". Apocalisse 3:17. Quando lo Spirito di Dio con un messaggio di rimprovero dice che quella è la sua condizione, egli non può stabilire se il messaggio è vero. Dovrà, perciò, rigettare l'avvertimento? No. TT2 196 1 Dio ha dato sufficiente evidenza perché tutti quelli che vogliono farlo, possano rimanere soddisfatti della natura delle Testimonianze; è loro dovere accettare la riprensione anche se da se stessi non sanno discernere la colpevolezza del loro comportamento. Qualora si rendessero pienamente conto del loro stato, che necessità ci sarebbe di rimproverare? Ma poiché non lo conoscono, Dio misericordiosamente lo mostra, perché essi si pentano e si riformino prima che sia troppo tardi. Chi disprezza l'avvertimento sarà lasciato nel suo stato di cecità e illuderà se stesso; mentre quanti vi prestano ascolto e si danno da fare con zelo per staccarsi dai propri peccati e avere la grazia necessaria, schiuderanno la porta del cuore affinché l'amato Salvatore possa entrare e dimorare in loro. Chi è in più intima comunione con Dio riconosce la sua voce quando Egli parla. Gli spirituali sanno discernere le cose spirituali e saranno pieni di gratitudine perché il Signore ha messo in rilievo i loro errori. TT2 196 2 Davide imparò la saggezza dal procedimento di Dio nei suoi confronti e si sottomise umilmente al castigo dell'Altissimo. Il fedele ritratto del suo vero stato tracciato dal profeta Natan rese Davide consapevole dei propri peccati e lo aiutò ad abbandonarli. Egli accettò docilmente il consiglio e si umiliò nel cospetto di Dio: "La legge del Signore -- egli esclama -- è perfetta: essa ristora l'anima". TT2 196 3 "Se siete senza quella disciplina della quale tutti hanno avuto la loro parte, siete dunque... non figliuoli". Ebrei 12:8. Il nostro Signore ha dichiarato: "Tutti quelli che io amo li riprendo e li castigo". Apocalisse 3:19. "Ogni disciplina sembra, è vero, per il presente non essere motivo di allegrezza, ma di tristezza; però rende poi un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati per essa esercitati". Ebrei 12:11. Sebbene la disciplina sia dolorosa, essa viene disposta dal tenero amore del Padre, "affinché possiamo essere partecipi della sua santità". ------------------------Capitolo 41: Una distinzione ingiustificata TT2 197 1 Alcuni hanno assunto la posizione secondo cui gli avvertimenti, le esortazioni e i rimproveri dati dal Signore per mezzo della sua serva, a meno che non giungano mediante una visione particolare per ogni singolo caso, non dovrebbero avere maggior valore dei consigli e degli avvertimenti provenienti da altre fonti. In certi casi si è detto che nel dare una testimonianza a chiese o a individui, io sono stata spinta a scrivere, come ho fatto, da lettere mandatemi da membri di chiesa. Alcuni hanno addirittura affermato che certe testimonianze attribuite allo Spirito di Dio non erano altro che l'espressione del mio giudizio personale, basato su informazioni tratte da fonti umane. Questo è del tutto falso. TT2 197 2 Tuttavia, se in risposta ad alcune domande, affermazioni o inviti da parte di chiese o di individui, è stata scritta una testimonianza che presentava la luce data da Dio nei loro confronti, il fatto che essa sia stata così determinata nulla toglie alla sua validità o importanza. Dalla Testimonianza 31 stralcio alcuni paragrafi che vertono su questo argomento: TT2 197 3 "Come fu con l'apostolo Paolo? Le notizie da lui ricevute tramite la famiglia di Cloe sullo stato della chiesa di Corinto, lo spinsero a scrivere la sua prima epistola a quella chiesa. Gli erano pervenute delle lettere private che esponevano certi fatti. Nella sua risposta egli stabilì dei princìpi generali che se messi in pratica avrebbero corretto i mali esistenti. Con grande tenerezza e saggezza egli esortò tutti ad avere un medesimo parlare affinché fra loro non ci fosse nessuna divisione. TT2 197 4 "Paolo era un apostolo ispirato; pure il Signore non gli rivelò ogni volta quale fosse la condizione del suo popolo. Quelli che avevano interesse alla prosperità della chiesa e vedevano il male insinuarsi in essa, gli esposero la situazione. Egli, in base alla luce precedentemente ricevuta, poteva giudicare il vero carattere di questi sviluppi. Siccome il Signore non gli aveva dato una nuova rivelazione per quel tempo particolare, quanti realmente cercavano la luce non misero il suo messaggio da parte come si può fare con una comune lettera. Il Signore gli aveva mostrato le difficoltà e i pericoli che sarebbero sorti nelle chiese affinché quando questi si fossero presentati, egli sapesse come regolarsi. TT2 197 5 "Egli era stato posto a difesa della chiesa e doveva vegliare sulle anime come dovendo renderne conto a Dio; non avrebbe dovuto perciò prendere nota dei rapporti che riguardavano il loro stato di anarchia e di divisione? Certamente! La riprensione che rivolse loro fu scritta sotto l'ispirazione dello Spirito di Dio, esattamente come qualsiasi altra sua epistola. Però, quando questi rimproveri giunsero a destinazione, alcuni anziché emendarsi sostennero che Dio non aveva parlato per mezzo di Paolo, il quale aveva semplicemente espresso la sua opinione di uomo e perciò il loro criterio era valido come quello di Paolo. La stessa cosa accade con molti dei nostri che si sono allontanati dalle antiche pietre miliari per seguire il proprio intendimento". -- Testimonies for the Church 5:65, 66. TT2 198 1 Quando il nostro popolo prende questa posizione, gli speciali consigli e avvertimenti di Dio trasmessi mediante lo Spirito di Profezia, non possono esercitare nessun influsso su di esso, né produrre una riforma nella vita e nel carattere. Il Signore non dà una visione per ogni circostanza che possa manifestarsi nei vari atteggiamenti del suo popolo nel corso dello sviluppo della sua opera. Tuttavia, Egli mi ha rivelato che il suo modo di procedere nei confronti della sua chiesa nel corso dei secoli passati è consistito nell'imprimere nelle menti dei servitori da lui scelti le necessità e i pericoli cui sono esposti la sua causa e i singoli individui, e nel deporre su di loro l'onere del consiglio e dell'avvertimento. TT2 198 2 Così Dio in molti casi mi ha illuminata circa particolari difetti di carattere esistenti nei membri di chiesa e dei pericoli che corrono le persone e la stessa causa se tali difetti non vengono eliminati. In determinate circostanze le tendenze sbagliate tendono a svilupparsi sempre più e a consolidarsi, danneggiando la causa di Dio e provocando la rovina dei singoli. Talvolta, quando speciali pericoli minacciano l'opera di Dio o delle persone, mi giunge una comunicazione da parte del Signore, o in sogno o in visione notturna; tali casi vengono presentati alla mia mente in modo chiaro. Odo, allora, una voce che mi dice: "Alzati e scrivi: queste anime sono in pericolo!" Io ubbidisco alle sollecitazioni dello Spirito di Dio e la mia penna descrive il loro vero stato. Quando viaggio e mi trovo davanti alla gente in varie località, lo Spirito del Signore mi presenta nitidamente i casi che mi erano già stati mostrati, facendo così rivivere quanto mi era stato precedentemente comunicato. TT2 198 3 Durante gli ultimi quarantacinque anni [scritto nel 1889] il Signore mi ha rivelato le necessità della sua causa come pure i casi di singoli individui nelle varie fasi della loro esperienza, indicandomi in che cosa e perché non sono riusciti a formarsi un carattere cristiano. Mi sono stati presentati centinaia di casi e mi è stato chiaramente esposto ciò che Dio approva e quello che Egli condanna. Dio mi ha rivelato che un certo modo di agire o certi tratti del carattere, se coltivati, provocano determinati risultati. In tal modo Egli mi ha istruita e disciplinata perché io potessi distinguere i rischi che minacciano le anime, e sapessi come illuminare e avvertire il suo popolo linea dopo linea, precetto dopo precetto, sì che questo non ignori le astuzie di Satana e possa sottrarsi alle sue insidie. TT2 198 4 L'opera che il Signore mi ha posta dinanzi consiste nel raccomandare a giovani e vecchi, istruiti e ignoranti, di esaminare personalmente le Scritture, di inculcare in tutti che lo studio del Verbo divino allarga la mente e fortifica ogni facoltà, rendendo l'intelletto capace di dibattere problemi profondi e di vasta portata relativi alla verità; di assicurare a tutti che la chiara conoscenza della Bibbia sopravvanza ogni altra cognizione nel rendere l'uomo quello che Dio intendeva che dovesse essere: "La dichiarazione delle tue parole illumina: dà intelletto ai semplici". Salmi 119:130. TT2 198 5 Con la luce ricevuta grazie allo studio della sua Parola, con la speciale conoscenza che mi è stata data intorno a casi particolari in seno al popolo di Dio, in ogni circostanza e in ogni fase della vita, posso io trovarmi nello stesso stato di ignoranza, di incertezza mentale e di cecità spirituale in cui mi trovavo al principio di questa esperienza? Diranno i miei fratelli che la sorella White è stata un'alunna inetta, che il suo discernimento in questa direzione non è migliore di quello che aveva prima di andare alla scuola di Cristo e di essere preparata e disciplinata per un'opera speciale? Non sono io più informata circa i doveri e i pericoli del popolo di Dio di quanto non lo siano coloro davanti ai quali vengono esposte queste cose? Io non voglio disonorare il mio Creatore dicendo che tutta questa luce, tutto lo spiegamento di potenza da parte sua nella mia esperienza sono stati privi di valore e non mi hanno educata per rendermi meglio idonea per la sua opera. TT2 199 1 Quando vedo uomini e donne imboccare una via o coltivare abitudini che hanno messo in pericolo altre anime, danneggiato la causa di Dio e che il Signore ha ripetutamente riprovato, come posso non allarmarmi? Quando vedo anime timide, oppresse dal peso delle loro imperfezioni, oppure che si sforzano di fare quanto Dio ha detto essere giusto, sapendo che Egli guarda con compiacimento i loro intensi sforzi, non dirò io una parola d'incoraggiamento a questi poveri cuori tremanti? Rimarrò io muta perché non mi è stato indicato con una visione diretta ogni singolo caso? TT2 199 2 "Se la sentinella vede venire la spada e non suona il corno, e il popolo non è stato avvertito, e la spada viene e porta via qualcuno di loro, questi sarà portato via per la propria iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla sentinella. Ora, o figliuol d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele; quando dunque udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto all'empio: "Empio, per certo tu morrai!" e tu non avrai parlato per avvertire l'empio che si ritragga dalla sua via, quell'empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l'empio che si ritragga dalla sua via e quello non se ne ritrae, esso morrà per la sua iniquità, ma tu avrai scampato l'anima tua!" Ezechiele 33:6-9. TT2 199 3 In un recente sogno, io fui portata davanti a un'assemblea di persone, alcune delle quali si sforzavano di rimuovere l'impressione prodotta da una testimonianza di ammonimento, particolarmente solenne, che avevo data. Dicevano: "Noi crediamo alle testimonianze della sorella White, però quando ella ci dice delle cose che non ha ricevuto direttamente in visione per il caso specifico in oggetto, le sue parole non hanno maggior valore di quelle di qualsiasi altra persona". Lo Spirito di Dio scese su di me e io mi alzai e le ripresi nel nome del Signore. Ripetei, in sostanza, quanto avevo esposto più sopra circa la sentinella e quindi affermai: "Questo è appropriato al caso vostro e al caso mio!" TT2 199 4 Se coloro ai quali sono rivolti questi solenni avvertimenti dicono: "Si tratta dell'opinione personale della sorella White, perciò io continuerò ad agire secondo il mio proprio criterio", e insistono nel fare esattamente quello che invece erano stati esortati a non fare, dimostrano di disprezzare il consiglio divino. Il risultato sarà quello che mi è stato rivelato dallo Spirito di Dio: danno per la causa di Dio e rovina per loro stessi. Alcuni, desiderosi di rafforzare la loro posizione, citeranno delle affermazioni delle Testimonianze che secondo loro sostengono i loro punti di vista e daranno ad esse la più forzata interpretazione possibile, mentre quanto avversa il loro modo di procedere o non coincide con i loro pareri, sarà da essi definito opinione della sorella White, ne negheranno l'origine divina e lo metteranno sul medesimo piano del proprio giudizio. TT2 200 1 Fratelli miei, se voi che conoscete me e la mia opera da molti anni, accettate l'idea che il mio consiglio non vale più di quello di coloro che non hanno ricevuto una formazione speciale per quest'opera, non chiedetemi di associarmi a voi nel vostro lavoro, in quanto finché manterrete tale posizione, inevitabilmente ostacolerete l'influsso della mia testimonianza. Se ritenete giusto e prudente seguire i vostri personali impulsi come se seguiste, invece, la luce trasmessa tramite la serva delegata da Dio, il rischio è vostro; sarete condannati per avere rigettato la luce mandatavi dal cielo. Mezzi divini per raggiungere i cuori TT2 200 2 Mentre ero a X, il Signore venne a me durante la notte e mi rivolse preziose parole d'incoraggiamento, intorno alla mia opera, ripetendo il medesimo messaggio che mi era già stato comunicato ripetute volte. Riguardo a quanti si sono ritratti dalla luce inviata loro, Egli disse: "Disprezzando e rigettando la testimonianza che ti ho data perché tu la trasmettessi, essi non hanno disprezzato te, hanno disprezzato me, il tuo Signore". TT2 200 3 Se gli ostinati e quanti sono pieni di sè proseguono in maniera indisciplinata il loro cammino, quali saranno le condizioni della chiesa? In qual modo si potranno correggere le deviazioni esistenti in siffatte caparbie ambizioni? Con quali mezzi Dio li raggiungerà? In che modo Egli metterà ordine nella sua chiesa? Sorgono senza posa disparità di opinioni e le apostasie affliggono la chiesa. Quando la controversia e la scissione subentrano, le singole parti pretendono di avere ragione, di avere una coscienza senza colpa e non si lasciano guidare da chi ha portato a lungo il peso dell'opera ed è stato diretto dal Signore. La luce è stata mandata per dissipare le tenebre; tuttavia, essi sono di animo troppo orgoglioso per accettarla e preferiscono l'oscurità. Disprezzano il consiglio di Dio, perché esso non corrisponde alle loro opinioni, ai loro progetti e non favorisce l'errata impostazione del carattere. L'opera dello Spirito di Dio che li avrebbe portati nella giusta posizione qualora l'avessero accettata, non si è manifestata in modo da far loro piacere e da lusingare la loro propria giustizia. La luce che Dio ha concessa, per loro non è luce e così vagano nell'oscurità. Sostengono che non si deve riporre più fiducia nel giudizio di una persona che ha avuto una lunga esperienza, che è stata istruita dal Signore e della quale Dio si è servito per svolgere un'opera particolare, di quanta se ne possa nutrire per qualsiasi altra persona. E' per disegno divino che debbono agire così, o è piuttosto l'opera speciale del nemico di ogni giustizia, quella che consiste nel tenere le anime nell'errore, nell'incatenarle con pretesti o illusioni che non possono essere infranti, poiché queste persone si sono poste oltre la portata dei mezzi ordinati da Dio per la cura della chiesa? TT2 200 4 I rimproveri, gli avvertimenti, le correzioni del Signore sono stati dati alla sua chiesa in tutte le epoche della storia del mondo. Questi ammonimenti furono disprezzati e respinti, ai giorni di Cristo, dai farisei che si ritenevano giusti, che pretendevano di non averne bisogno e perciò dicevano di essere trattati ingiustamente. Essi non volevano accettare la Parola del Signore tramite i suoi servitori, perché essa non soddisfaceva le loro inclinazioni. Qualora oggi il Signore accordasse una visione proprio a questa categoria di persone, additando i loro sbagli, disapprovando la loro propria giustizia e condannando i loro peccati, esse si ribellerebbero come fecero gli abitanti di Nazaret quando Cristo indicò loro quale fosse la loro vera condizione. TT2 201 1 Se costoro non umilieranno i loro cuori dinanzi a Dio, se accoglieranno i suggerimenti di Satana, il dubbio e l'incredulità si impadroniranno della loro anima ed essi vedranno tutto sotto una falsa luce. Lasciate che nei loro cuori penetri una volta il seme del dubbio e avranno da raccogliere una messe abbondante. Essi finiranno col diffidare e col ricusare di credere alle verità che sono chiare e piene di bellezza per quanti non si sono formati alla scuola dell'incredulità. TT2 201 2 Quanti addestrano la propria mente ad aggrapparsi a tutto ciò che possono usare come un gancio per appendervi un dubbio e suggeriscono questi pensieri ad altre menti, troveranno sempre l'occasione di dubitare. Contesteranno e troveranno da ridire su ogni cosa che si manifesti nell'esposizione della verità, criticheranno l'opera e la posizione degli altri, come pure ogni settore nel quale essi non abbiano una parte. TT2 201 3 Si "nutriranno" dei falli, degli errori e dei difetti altrui, "fino al momento in cui", disse l'angelo, "il Signor Gesù si leverà dalla sua opera mediatrice nel santuario celeste, indosserà l'abito del giustiziere e li sorprenderà nel loro profano banchetto; essi saranno trovati impreparati per la cena delle nozze dell'Agnello". Il loro gusto si è talmente pervertito da giungere a criticare perfino la mensa del Signore nel suo regno. TT2 201 4 Ha mai il Signore rivelato a costoro, che ingannano se stessi, che nessun rimprovero o correzione da parte sua debba aver valore per loro a meno che non pervenga tramite una visione diretta? Io insisto su questo, perché il punto di vista che si va assumendo al riguardo costituisce un inganno satanico per la rovina delle anime. Quando Satana le avrà irretite e indebolite con i suoi sofismi, ogni volta che sono rimproverate, persisteranno nel rendere vani i provvedimenti dello Spirito di Dio, e il suo trionfo su di loro sarà totale. Alcuni che fanno professione di giustizia, al pari di Giuda tradiranno il loro Signore, dandolo nelle mani dei suoi più acerrimi nemici. Tali individui, fiduciosi in se medesimi, decisi a seguire la propria via e a propugnare le proprie idee, andranno di male in peggio, fino a seguire qualunque via anziché rinunciare alla propria volontà. Essi perseverano ciecamente nella via del male e, come gli illusi Farisei, sono talmente presi dalla loro illusione che credono di servire Dio. Cristo descrive la condotta seguita da una certa categoria di persone quando queste avranno l'opportunità di esprimere il proprio carattere: "Sarete traditi perfino da genitori, da fratelli, da parenti e da amici; faranno morire parecchi di voi". Luca 21:16. TT2 201 5 Dio mi ha dato un'esperienza particolarmente solenne in relazione con la sua opera e voi potete essere certi che finché mi sarà risparmiata la vita, io non cesserò di levare la mia voce ammonitrice, mentre subirò l'influsso dello Spirito di Dio, sia che gli uomini mi vogliano ascoltare, sia che non lo vogliano. Io, in me stessa, non posseggo nessuna particolare sapienza; sono solo uno strumento nelle mani del Signore per il compimento dell'opera da lui assegnatami. Le istruzioni da me impartite con la penna o a viva voce sono l'espressione della luce datami da Dio. Io ho cercato di esporvi i princìpi che da anni lo Spirito di Dio va inculcando nella mia mente e scrivendo nel mio cuore. TT2 202 1 E ora, fratelli, vi supplico: non interponetevi fra me e le persone per allontanare la luce che Dio vuole giunga fino a loro. Non togliete alle Testimonianze, con le vostre critiche, la loro forza, la loro certezza e la loro autorità. Non pensate di poterle sezionare per soddisfare le vostre idee personali, pretendendo che Dio vi abbia dato la capacità di discernere quale sia la luce che viene dal cielo e quale sia, invece, l'espressione di una mera sapienza umana. Se le Testimonianze non parlano in conformità con la Parola di Dio, rigettatele. Cristo e Belial non possono stare uniti. Per amore di Cristo, non confondete la mente delle persone con cavilli umani, con lo scetticismo, rendendo così inefficace l'opera che il Signore vuole compiere. Non trasformate questo agente divino, con la vostra mancanza di discernimento spirituale, in una pietra di scandalo contro la quale molti inciamperanno, cadranno e saranno "presi al laccio e catturati". ------------------------Capitolo 42: I misteri della Bibbia: prova della sua ispirazione TT2 203 1 "Puoi tu scandagliare le profondità di Dio? arrivare a conoscere appieno l'Onnipotente? Si tratta di cose più alte del cielo... e tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti... come le conosceresti?" Giobbe 11:7, 8. "I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l'Eterno. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri". Isaia 55:8, 9. "Io sono Dio e non ve n'è alcun altro; son Dio e niuno è simile a me; che annuncio la fine fin dal principio, e molto tempo prima predico le cose non ancora avvenute". Isaia 46:9, 10. E' impossibile all'intelligenza limitata dell'uomo comprendere appieno il carattere e le opere dell'Infinito. All'intelletto più perspicace, alla mente più poderosa e più colta, l'Essere santo rimarrà sempre avvolto nel mistero. TT2 203 2 L'apostolo Paolo esclama: "O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e incomprensibili le sue vie!" Romani 11:33. Ma anche se "nuvole e oscurità lo circondano; giustizia ed equità sono le basi del suo trono". Salmi 97:2. Noi possiamo tanto capire il suo modo di procedere nei nostri confronti e i motivi dai quali è mosso, da saper scorgere un amore senza limiti e una misericordia unita con una potenza infinita. Possiamo comprendere il suo proposito quanto basta conoscere per il nostro bene; al di là di questo dobbiamo confidare nel potere dell'Onnipotente, nell'amore e nella saggezza del Padre e Sovrano di tutti. TT2 203 3 La Parola di Dio, non diversamente dalla natura del suo Autore, presenta dei misteri che non potranno essere mai pienamente compresi da esseri limitati. Essa dirige la nostra mente al Creatore, che "abita una luce inaccessibile". 1 Timoteo 6:16. Ci presenta i suoi proponimenti che abbracciano tutte le epoche della storia umana e raggiungeranno il loro pieno adempimento solo nei cicli senza fine dell'eternità. Richiama la nostra attenzione su temi d'immensa profondità e importanza che riguardano il governo di Dio e il destino dell'uomo. TT2 203 4 L'entrata del peccato nel mondo, l'incarnazione di Cristo, la rigenerazione, la risurrezione e molti altri argomenti presentati nella Bibbia sono misteri troppo profondi perché la mente umana possa spiegarli o capirli in pieno. Tuttavia Dio, nelle Scritture, ci ha dato sufficiente evidenza della loro natura divina e perciò noi non dobbiamo dubitare della sua parola per il fatto che non possiamo capire tutti i misteri della sua provvidenza. TT2 203 5 I brani della Sacra Scrittura che presentano questi temi sublimi non debbono essere trascurati come se fossero di nessuna utilità per l'uomo. Tutto quello che Dio ha ritenuto opportuno farci conoscere lo dobbiamo accettare in base all'autorità della sua Parola. Può esserci solo una pura e semplice affermazione dei fatti, senza nessuna spiegazione sul perché o sul come; ma se anche non sappiamo comprendere dobbiamo nondimeno accettarne la veracità perché è Dio che l'ha detto. Tutta la difficoltà risiede nella debolezza e nella limitazione della mente umana. Semplicità e maestà delle rivelazioni divine TT2 204 1 L'apostolo Pietro afferma che nelle Scritture vi sono "alcune cose difficili a capire, che gli uomini instabili e ignoranti torcono... a loro propria perdizione". 2 Pietro 3:16. Le difficoltà della Scrittura sono state addotte come pretesto contro la Bibbia da parte degli scettici. Esse, invece, costituiscono una prova potente della divina ispirazione della Sacra Scrittura. Se questa non contenesse nessun cenno su Dio, eccetto quanto noi possiamo agevolmente capire, se la divina grandezza e la divina maestà potessero essere afferrate da menti limitate, la Bibbia non possederebbe le inequivocabili credenziali dell'autorità divina. Sono proprio la grandiosità e il mistero dei temi rivelati che dovrebbero ispirare fede in essa come Parola di Dio. TT2 204 2 La Bibbia rivela la verità con semplicità e con un perfetto adattamento ai bisogni e alle aspirazioni del cuore umano. Questo ha stupito e rallegrato le menti più colte, mentre ha reso possibile agli umili, ai senza cultura, di distinguere la via della salvezza. Eppure queste verità enunciate con semplicità si fondano su soggetti tanto elevati, di così vasta portata e così infinitamente superiori alle facoltà di comprensione dell'uomo, che noi le possiamo accettare solo perché le ha proclamate Dio. In tal modo il piano della redenzione ci viene manifestato affinché ogni anima sappia quali passi deve muovere con pentimento verso Dio e con fede verso il Signore nostro Gesù Cristo per essere salvata nella maniera stabilita da Dio. Tuttavia, sotto queste verità tanto facilmente comprese, ci sono dei misteri che celano la gloria divina; misteri che soggiogano la mente, nella sua ricerca, e ispirano riverenza e fede nel sincero ricercatore della verità. Più egli studia la Bibbia, più profonda si fa in lui la convinzione che si tratta del Verbo dell'Iddio vivente e, allora, la ragione umana si inchina riverente dinanzi alla maestà della rivelazione divina. TT2 204 3 Sono benedetti con una vivida luce coloro che sono disposti ad accettare così gli oracoli viventi che si fondano sull'autorità di Dio. Se si chiede loro di spiegare certe dichiarazioni, essi non possono che rispondere: "Così sono rivelate nelle Scritture". Sono costretti ad ammettere di non essere in grado di spiegare l'azione della potenza divina o la manifestazione della divina sapienza. E' come il Signore intendeva che fosse, e cioè che noi siamo nella necessità di ammettere che la nostra mente limitata è inadeguata ad afferrare l'infinito; che l'uomo, a motivo della sua imperfetta conoscenza terrena, non è in condizione di poter comprendere i propositi dell'Onniscienza. TT2 204 4 Gli scettici e gli increduli non potendo penetrare tutti i misteri, rigettano la Parola di Dio; e non tutti quelli che affermano di credere nella Bibbia sono liberi dalla tentazione su questo punto. Dice l'apostolo: "Guardate fratelli, che talora non si trovi in alcuni di voi un malvagio cuore incredulo, che vi porti a ritrarvi dall'Iddio vivente". Ebrei 3:12. Le menti che sono state educate alla critica, al dubbio e ai cavilli, perché non riescono ad approfondire i propositi divini, cadranno "seguendo il medesimo esempio di disubbidienza". Ebrei 4:11. E' giusto studiare a fondo la dottrina della Bibbia e scandagliare "le cose profonde di Dio" (1 Corinzi 2:10) fin dove esse sono rivelate nella Scrittura. Mentre "le cose occulte appartengono all'Eterno nostro Dio... le cose rivelate sono per noi e per i nostri figliuoli". Deuteronomio 29:29. TT2 205 1 L'opera di Satana consiste nel pervertire le facoltà indagatrici dell'intelletto. Una certa dose di orgoglio si mescola con la considerazione della verità biblica, affinché gli uomini si sentano frustrati e spazientiti quando non riescono a chiarire ogni passo della Scrittura con propria soddisfazione. E' troppo umiliante per loro riconoscere di non capire le parole ispirate. Non sono disposti ad aspettare pazientemente fino a che Dio non stimi opportuno rivelare loro la verità. Ritengono che la loro sapienza umana riesca, senza aiuto, a renderli atti a capire la Scrittura. Non riuscendovi, ne rinnegano virtualmente l'autorità. TT2 205 2 É vero che numerose teorie e dottrine popolarmente ritenute insegnamento biblico non hanno nessun fondamento nella Scrittura, anzi sono del tutto contrarie all'intero sistema dell'ispirazione. Queste cose sono state causa di dubbio e di perplessità a molte menti; ma non sono da imputarsi alla Parola di Dio, bensì all'umana speculazione. Le difficoltà della Bibbia non si ripercuotono sulla saggezza di Dio; non determineranno la rovina di nessuno che non sarebbe stato distrutto se non fossero esistite tali difficoltà. Se nella Bibbia non ci fossero stati dei misteri da mettere in discussione, le stesse menti, a causa della loro mancanza di discernimento spirituale, avrebbero trovato delle pietre d'inciampo anche nelle più evidenti dichiarazioni di Dio. TT2 205 3 Gli uomini che ritengono di essere dotati di facoltà mentali così superiori da trovare una spiegazione per tutte le vie e le opere di Dio, cercano di esaltare la saggezza umana ponendola sulla stessa linea di quella divina e di glorificare l'uomo come Dio. Non fanno altro che ripetere quanto Satana disse a Eva in Eden: "Voi sarete come Dio". Genesi 3:5. Satana cadde a causa della sua ambizione di voler essere uguale a Dio. Egli desiderava entrare nei consigli e nei progetti divini, dai quali però era escluso a motivo della sua incapacità, in quanto creatura, di comprendere la sapienza dell'Infinito. Fu questo ambizioso orgoglio a spingerlo alla ribellione, e con gli stessi mezzi egli cerca di provocare la rovina dell'uomo. Imperscrutabili profondità della verità TT2 205 4 Nel piano della redenzione esistono dei misteri tali -- l'umiliazione del Figliuolo di Dio, il fatto che Egli prese forma umana, l'amore e la condiscendenza del Padre nel dare il suo Figliuolo -- da costituire per gli stessi angeli del cielo motivi di incessante meraviglia. L'apostolo Pietro, parlando delle rivelazioni accordate ai profeti intorno alle "sofferenze di Cristo e alla gloria che ne doveva seguire", afferma che si tratta di realtà che "gli angeli desiderano approfondire". Tali realtà formeranno materia di studio per i redenti attraverso i secoli dell'eternità. Mentre essi contemplano l'opera di Dio nella creazione e nella redenzione, nuove verità si schiuderanno senza posa dinanzi alle loro menti stupite e incantate. Nell'apprendere sempre di più intorno alla sapienza, all'amore e alla potenza di Dio, le menti loro andranno sempre più allargandosi e la loro gioia aumenterà del continuo. TT2 206 1 Se fosse possibile agli uomini di giungere a una piena comprensione di Dio e delle sue opere, avendo essi così raggiunto una simile vetta non ci sarebbe per loro più nessuna ulteriore scoperta di verità, nessun accrescimento di conoscenza, nessun successivo sviluppo della mente e del cuore. Dio non sarebbe più supremo e le creature, avendo raggiunto il limite della conoscenza e della realizzazione, cesserebbero di progredire. Ringraziamo Dio che non è così. Dio è infinito: in lui risiedono "tutti i tesori della sapienza e della conoscenza". Colossesi 2:3. Per tutta l'eternità, gli uomini potranno sempre più approfondire, sempre imparare, senza mai esaurire i tesori della sua sapienza, della sua bontà e della sua potenza. TT2 206 2 Dio vuole che anche in questa vita la verità sia del continuo rivelata al suo popolo. Esiste solo una via per ottenere tale conoscenza. Si può giungere alla comprensione della Parola divina unicamente attraverso l'illuminazione di quello Spirito dal quale essa fu data. "Nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio... poiché lo Spirito investiga ogni cosa, anche le cose profonde di Dio". 1 Corinzi 2:11, 10. La promessa del Salvatore ai suoi discepoli fu: "Quando sarà venuto lui, lo Spirito della verità, vi guiderà in tutta la verità... Perché prenderà del mio e ve l'annuncierà". Giovanni 16:13, 14. TT2 206 3 Dio desidera che l'uomo eserciti le sue facoltà di raziocinio. Lo studio della Bibbia irrobustirà ed eleverà l'intelletto, come nessun altro studio può fare. Esso è per la mente umana il migliore esercizio intellettuale e spirituale. Tuttavia, dobbiamo guardarci dal deificare la ragione, la quale è soggetta alla fragilità e all'infermità del genere umano. Se non vogliamo che le Scritture ci diventino oscure sì da non riuscire più a capire le verità più evidenti, dobbiamo coltivare la semplicità e la fede di un bambino, pronti a imparare, chiedendo l'assistenza dello Spirito Santo. Un sentimento della potenza e della sapienza di Dio e della nostra incapacità di comprendere la sua grandezza dovrebbe ispirarci l'umiltà e così aprire la sua Parola come se ci trovassimo al suo cospetto: con un sacro timore riverenziale. Ogni volta che arriviamo alla Bibbia, la ragione deve riconoscere un'autorità superiore alla sua: l'anima e l'intelletto debbono inchinarsi davanti al grande IO SONO. L'illuminazione divina promessa TT2 206 4 Noi progrediremo nella vera conoscenza spirituale solo quando ci renderemo conto della nostra piccolezza e della nostra totale dipendenza da Dio; ma tutti coloro che si accostano alla Bibbia con spirito di preghiera, pronti a imparare, a studiarne le affermazioni come Parola di Dio, riceveranno l'illuminazione divina. Vi sono molte cose apparentemente difficili e oscure che Dio renderà evidenti e semplici a quanti cercano di capirle. TT2 206 5 Talvolta, si dà il caso di uomini intellettualmente dotati, pedagogicamente e culturalmente progrediti, i quali non riescono ad afferrare il senso di certi brani scritturali, laddove altri, non molto istruiti, la cui intelligenza sembra debole e la cui mente non è addestrata, ne intendono il significato, attingendo in tal modo vigore e conforto da quello che i primi definiscono misterioso oppure trascurano come cosa priva di importanza. Perché? Mi è stato spiegato che questo secondo gruppo di persone non si appoggiano sulle proprie doti intellettuali: risalgono alla Sorgente della luce, a Colui che ha ispirato le Scritture, e con animo umile chiedono a Dio la sapienza e la ricevono. Vi sono miniere di verità che possono essere scoperte dal ricercatore impegnato. Cristo paragona la verità a un tesoro nascosto in un campo. Non giace alla superficie: occorre perciò scavare per scoprirlo. La buona riuscita nel trovarlo non dipende tanto dalla nostra capacità intellettuale, quanto dalla nostra umiltà e dalla fede che confida nell'assistenza di Dio. TT2 207 1 Senza la guida dello Spirito Santo, noi saremo del continuo esposti a travisare e a interpretare erroneamente le Scritture. Molta lettura della Bibbia è senza profitto e in numerosi casi essa può essere addirittura un vero danno. Quando si apre la Parola di Dio senza riverenza e senza preghiera, quando i pensieri e gli affetti non si concentrano su Dio o non sono in armonia con la sua volontà, la mente è offuscata dal dubbio e allora nello stesso studio della Bibbia si rafforza lo scetticismo. L'avversario assume il controllo dei pensieri e suggerisce interpretazioni inesatte. TT2 207 2 Ogni volta che gli uomini non cercano, con le parole e con le azioni, di essere d'accordo con Dio, per quanto eruditi essi siano, sono esposti a sbagliare nel loro modo di comprendere la Scrittura e quindi non è prudente fidarsi delle loro spiegazioni. Quando noi cerchiamo realmente di adempiere il volere divino, lo Spirito Santo prende i precetti della sua Parola e li trasforma in princìpi di vita, scrivendoli sopra le tavole dell'anima. Possono sperare di ricevere una ulteriore illuminazione dello Spirito coloro che si attengono alla luce già data. Questo è stato affermato molto chiaramente da Cristo: "Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio". Giovanni 7:17. TT2 207 3 Coloro che investigano le Scritture per trovarvi delle contraddizioni sono privi di intuito spirituale. A motivo della loro visione distorta, scorgeranno cause di dubbio e di incredulità in cose che in realtà sono chiare e semplici. Invece per quanti trattano la Parola di Dio con riverenza cercando di conoscere la volontà divina, tutto è diverso. Essi sono pieni di timore e di meraviglia mentre contemplano la purezza e la sublime eccellenza delle verità rivelate. I simili si attraggono e si apprezzano fra loro. La santità si allea con la santità e la fede con la fede. Per l'anima umile e per la mente sincera e indagatrice, la Bibbia è piena di luce e di conoscenza. Coloro che si accostano alle Scritture con questo spirito, si uniscono ai profeti e agli apostoli. Lo spirito loro si assimila con quello di Cristo ed essi anelano diventare uno con lui. TT2 207 4 Molti ritengono di avere la responsabilità di spiegare ogni apparente difficoltà biblica per fronteggiare i cavilli degli scettici e degli increduli. Nel tentativo di spiegare ciò che capiscono solo imperfettamente, essi rischiano di confondere la mente altrui anche sui punti chiari e facilmente comprensibili. Non è questo il nostro compito. Non dobbiamo neppure lamentarci perché esistono queste difficoltà, ma le dobbiamo accettare come permesse dalla sapienza divina. E' nostro dovere accogliere la Parola di Dio, che risulta chiara su ogni punto essenziale alla salvezza dell'anima, e praticarne i princìpi nella nostra vita, insegnandoli agli altri col precetto e con l'esempio. In tal modo apparirà evidente al mondo che noi siamo in comunione con Dio e che abbiamo una fiducia implicita nella sua Parola. Una vita devota, un quotidiano esempio di integrità e di altruistico amore saranno l'esemplificazione dell'insegnamento biblico e costituiranno argomenti a favore della Bibbia ai quali pochi potranno resistere. Sarà questa la più efficace barriera contro la prevalente tendenza allo scetticismo e all'incredulità. TT2 208 1 Per fede dobbiamo guardare all'aldilà e afferrare la divina promessa di un accrescimento dell'intelletto, perché le facoltà umane unite con quelle divine attingeranno direttamente alla Sorgente della luce. Noi possiamo rallegrarci che tutto quello che nei disegni provvidenziali di Dio ci ha resi perplessi, sarà allora chiarito; cose difficili a capire saranno spiegate, e là dove le nostre menti ora scorgono solo confusione e progetti infranti, contempleremo le più belle e perfette armonie. L'apostolo Paolo dice: "Ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto". 1 Corinzi 13:12. TT2 208 2 Pietro invita i fratelli a crescere "nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo". 2 Pietro 3:18. Tutte le volte che il popolo di Dio cresce nella grazia otterrà una comprensione sempre più distinta della sua Parola. Nelle sacre verità di essa troverà nuova luce e nuova bellezza. Ciò si è verificato nella storia della chiesa attraverso i secoli e così sarà sino alla fine. Quando però una vita spirituale comincia a declinare c'è la tendenza a cessare di progredire nella conoscenza della verità. Gli uomini si sentono paghi della luce ricevuta grazie alla divina Parola e scoraggiano ogni ulteriore studio delle Scritture. Diventano conservatori e cercano di evitare la discussione. Invito a uno studio diligente TT2 208 3 I1 fatto che non ci sia discussione o controversia in seno al popolo di Dio non dovrebbe essere considerato prova conclusiva che esso si attiene saldamente alla sana dottrina. Vi è ragione di temere che esso non sappia ben distinguere tra verità ed errore. Quando nessuna nuova questione viene sollevata nell'esame delle Scritture, quando non si manifesta nessuna differenza di opinione che induca a consultare personalmente la Bibbia per avere la certezza di possedere la verità, molti -- come avvenne anticamente -- finiranno con l'attenersi alla tradizione e con l'adorare ciò che non conoscono. TT2 208 4 Mi è stato rivelato che molti, pur dicendo di conoscere la verità presente, non sanno esattamente quello che credono; non comprendono le prove evidenti della loro fede. Essi non hanno una giusta valutazione dell'opera per il tempo presente. Quando giungerà l'ora della prova, degli uomini che oggi predicano agli altri, esaminando la posizione che occupano, scopriranno che vi sono delle cose sulle quali non possono fornire alcuna ragione soddisfacente. Fino al momento in cui non vengono messi così alla prova, essi non si renderanno conto della propria ignoranza. Sono numerosi nella chiesa coloro che tengono per scontato di capire quello che credono; però, fino a che non sorge la controversia, essi ignorano la propria fragilità. Quando saranno separati dagli altri della stessa fede, se saranno costretti a dare individualmente da soli una spiegazione sul loro credo, si accorgeranno, con sorpresa, quanto siano confuse le loro idee su ciò che avevano accettato come verità. Certo è che c'è stato fra noi un allontanamento dall'Iddio vivente e un orientamento verso gli uomini, sostituendo così l'umana sapienza a quella divina. TT2 209 1 Dio scuoterà il suo popolo. Se gli altri mezzi falliscono, si introdurranno in seno ad esso delle eresie che lo vaglieranno, separando la pula dal grano. Il Signore invita tutti coloro che credono nella sua Parola a svegliarsi dal sonno. Una luce preziosa è venuta, adatta per questo tempo. E' la verità biblica che indica i pericoli che incombono su di noi. Questa luce dovrebbe portarci a uno studio accurato delle Scritture e a un esame più critico della posizione da noi occupata. Dio vorrebbe che tutti gli aspetti della verità venissero esaminati a fondo, con perseveranza, con preghiera e digiuno. I credenti non debbono adagiarsi su supposizioni e concetti mal definiti, riguardanti ciò che costituisce la verità. La loro fede deve fondarsi saldamente sulla Parola di Dio, affinché quando sopraggiungerà l'ora della prova ed essi saranno tradotti davanti alle assemblee per rispondere della loro fede, possano dare ragione della speranza che è in loro, con mansuetudine e timore. TT2 209 2 Discutete, discutete, discutete! I soggetti che presentiamo al mondo debbono essere per noi una realtà vivente. E' importante che nel difendere le dottrine che consideriamo articoli di fede fondamentali, non ci permettiamo mai di usare argomenti non del tutto validi. Essi possono anche ridurre al silenzio un oppositore, ma non onorano la verità. Dovremmo presentare argomenti ben fondati, i quali non solo fanno tacere i nostri oppositori, ma sono allo stesso tempo frutto di un sincero e profondo esame critico. Quanto a coloro che si sono formati come polemisti, c'è pericolo che essi non trattino la Parola di Dio con lealtà. Nell'affrontare un oppositore, dovremmo studiarci di esporre i vari argomenti in modo da determinare la convinzione nel suo spirito, anziché cercare unicamente di infondere fiducia nel credente. TT2 209 3 Qualunque sia il progresso intellettuale dell'uomo, egli non deve pensare neppure per un momento che non sia necessario un esame completo e costante delle Scritture in vista di un'illuminazione più intensa. Come popolo, noi siamo chiamati individualmente a essere degli studiosi della profezia. Dobbiamo vegliare con sincerità di propositi per poter discernere ogni raggio di luce che Dio ci rivelerà. Dobbiamo cogliere i primi bagliori della verità e mediante uno studio fatto con spirito di preghiera otterremo una luce più nitida da recare poi agli altri. TT2 209 4 Quando il popolo di Dio se ne sta tranquillo e soddisfatto della luce presente, possiamo essere certi che l'Eterno non lo favorirà. Dio vuole che esso vada sempre avanti per ricevere una luce sempre maggiore. L'atteggiamento attuale della chiesa non piace a Dio. E' subentrata una fiducia in sé che l'ha spinta a non sentire la necessità di ulteriore verità e di maggiore luce. Noi viviamo in un'epoca in cui Satana si affaccenda a destra e a manca, davanti e dietro a noi. Ciò nonostante, noi come popolo dormiamo. Dio vuole che una voce si levi e spinga il suo popolo all'azione. Effetti della critica della Bibbia TT2 210 1 Anziché aprire l'anima perché riceva i raggi della luce celeste, alcuni hanno agito in senso opposto. Con la stampa e dall'alto del pulpito sono state presentate, circa l'ispirazione della Bibbia, opinioni che non riscuotono l'approvazione né dello Spirito, né della Parola di Dio. Nessun uomo, nessun gruppo di uomini possono prendersi la libertà di esporre teorie su un tema di così grande importanza, senza l'appoggio di un chiaro: "Così dice l'Eterno". Quando gli uomini limitati da umane infermità ereditarie o coltivate, che sono ben lungi dal renderli savi o dal dotarli di una mentalità celeste, attaccano la Parola di Dio e giudicano il divino e l'umano, agiscono senza il consiglio di Dio. Il Signore non farà prosperare la loro opera, di effetto disastroso per chi vi si impegna e per chi l'accetta come se fosse di origine divina. In molte menti è nato lo scetticismo provocato da teorie intorno alla natura dell'ispirazione. Gli esseri limitati, con le loro vedute ristrette e miopi, si sentono competenti per criticare le Scritture e asseriscono: "Questo passo è indispensabile, quello no: non è ispirato". TT2 210 2 Cristo non impartì tale insegnamento sugli scritti dell'Antico Testamento, che era poi l'unica porzione della Bibbia posseduta dalla gente del suo tempo. I suoi ammaestramenti erano intesi a dirigere la mente verso l'Antico Testamento e a mettere in piena luce i grandi temi in esso rivelati. Per secoli il popolo d'Israele si era dipartito da Dio e aveva perduto di vista le preziose verità affidategli dall'Eterno. Queste verità erano state coperte da formule e cerimonie superstiziose che ne avevano offuscato il vero significato. Cristo venne per togliere la patina che aveva oscurato il loro splendore. Gesù le dispose come gemme preziose in una nuova incastonatura e dimostrò che lungi dal disdegnare la ripetizione di antiche verità familiari, Egli era venuto per farle apparire nella loro autentica forza, nella loro vera bellezza. La loro gloria non era mai stata vista dagli uomini del suo tempo. Essendo Egli stesso l'autore di queste verità rivelate, poteva esporre a tutti il loro reale significato, liberandolo da errate interpretazioni e da false teorie adottate dai capi per soddisfare il loro stato di dissacrazione, la loro mancanza di spiritualità e di amore per Dio. Egli mise da parte tutto ciò che aveva tolto vita e vigore a queste verità e le restituì alla gente nella loro originale freschezza e in tutta la loro primitiva potenza. TT2 210 3 Se abbiamo lo Spirito di Cristo e collaboriamo con lui, porteremo avanti l'opera che Egli venne a compiere. Le verità bibliche sono state di nuovo ottenebrate dalla consuetudine, dalla tradizione e dalla falsa dottrina. Gli erronei insegnamenti della teologia popolare hanno prodotto migliaia e migliaia di scettici e di infedeli. Vi sono errori e incoerenze che molti spacciano per insegnamento biblico e che in realtà non sono altro che false interpretazioni della Scrittura, adottate nei secoli delle tenebre papali. Le moltitudini sono state spinte a nutrire un concetto errato su Dio nello stesso modo in cui gli ebrei, sviati dagli errori e dalle tradizioni del loro tempo, avevano una falsa concezione di Cristo. "Se l'avessero conosciuta (la sapienza di Dio) non avrebbero crocifisso il Signore della gloria". 1 Corinzi 2:8. Sta a noi rivelare al mondo il vero carattere di Dio. Invece di criticare la Bibbia sforziamoci, col precetto e con l'esempio, di proclamare al mondo le sacre verità vitali, per poter "manifestare le lodi di Colui che ci ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce". TT2 211 1 I mali che gradualmente si sono insinuati in mezzo a noi, hanno impercettibilmente allontanato singoli individui e chiese intere dal dovuto rispetto a Dio e hanno respinto la potenza che Egli intende conferir loro. TT2 211 2 Fratelli miei, che la Parola di Dio rimanga com'è. Che la sapienza umana non presuma di sminuire il valore fosse pure di una singola affermazione scritturale. La solenne minaccia contenuta nell'Apocalisse dovrebbe ammonirci di non assumere simile atteggiamento. Nel nome del mio Maestro io vi scongiuro: "Togliti i tuoi calzari dai piedi, perché il luogo su cui tu stai è santo". TT2 211 3 La Bibbia con le sue preziose gemme di verità non fu scritta solo per gli studiosi. Al contrario, fu destinata a gente comune; e l'interpretazione data dalla gente comune, quando è assistita dallo Spirito Santo, collima meglio con la verità come la si trova in Cristo. Le grandi verità indispensabili alla salvezza sono rese chiare come la luce di mezzogiorno e nessuno può sbagliare o smarrire la strada, eccetto coloro che seguono il proprio criterio, anziché la volontà di Dio chiaramente rivelata. -- Testimonies for the Church 5:331 (1885). TT2 211 4 Io vidi che quanti lo desiderano, possono avere ampia possibilità di mettere in dubbio l'ispirazione e la verità della Parola divina. Dio non costringe nessuno a credere. Uno può scegliere di basarsi sulle prove evidenti che Egli si è compiaciuto di fornire, oppure di dubitare e perciò perire. -- Testimonies for the Church 1:427 (1864). TT2 211 5 Gli ebrei attendevano il Messia, ma Egli non venne nel modo da loro predetto. Perciò se fosse stato accolto come l'Essere promesso, i loro dotti maestri sarebbero stati costretti ad ammettere di essersi sbagliati. Quei capi si erano separati da Dio e Satana agiva sul loro spirito per indurli a rigettare il Salvatore. Piuttosto che rinunciare all'orgoglio del proprio giudizio, essi chiusero gli occhi a ogni evidenza della sua messianicità, e non solo respinsero essi stessi il messaggio di salvezza, ma indurirono l'animo della gente contro Gesù. La loro storia dovrebbe essere per noi di solenne monito. TT2 211 6 Non ci dobbiamo mai aspettare che quando il Signore ha della luce per il suo popolo, Satana se ne rimanga tranquillo, senza fare nessuno sforzo per impedirgli di riceverla. Egli opererà sulle menti per provocare diffidenza, gelosia e incredulità. Stiamo in guardia e non rigettiamo la luce che Dio ci manda, per la ragione che essa non ci perviene nel modo che ci piace. La benedizione divina non sia rimossa da noi perché ignoriamo il tempo in cui siamo stati visitati. Se ve ne sono che non scorgono, né accettano essi stessi la luce, non ostacolino l'altrui cammino. Non si dica di questo popolo altamente favorito, quello che fu detto degli ebrei quando fu loro predicata la buona novella del Regno: "Voi stessi non siete entrati e avete impedito quelli che entravano". Luca 11:52. -- Testimonies for the Church 5:728 (1882). ------------------------Capitolo 43: Il conflitto imminente TT2 212 1 Una grande crisi attende il popolo di Dio; una crisi attende il mondo, Ci sovrasta la più grande lotta di tutti i tempi. Gli eventi che per oltre quarant'anni noi -- basandoci sull'autorità dell'annuncio profetico -- abbiamo definito imminenti, si stanno svolgendo sotto i nostri occhi. La questione relativa a un emendamento della Costituzione, che ridurrebbe la libertà di coscienza, è già stata presentata con insistenza ai legislatori della nazione. Anche quanto riguarda l'imposizione dell'osservanza della domenica ha assunto un interesse e un'importanza di portata nazionale. Sappiamo benissimo quale sarà il risultato di questo movimento; però siamo pronti per affrontarlo? Abbiamo fedelmente assolto il compito da Dio affidatoci, che è quello di avvertire il mondo del pericolo che si va profilando davanti ad esso? TT2 212 2 Perfino fra quanti sono impegnati in questo movimento per l'imposizione della domenica, molti non riescono a vedere quali potranno essere le conseguenze di tale decisione; non si rendono conto che essa colpisce direttamente la libertà religiosa. Numerosi sono coloro che non hanno mai capito le esigenze del Sabato biblico e non hanno visto il falso fondamento su cui poggia l'istituzione domenicale. Qualunque movimento in favore della legislazione religiosa, in realtà non è altro che una concessione fatta al papato che per tanti secoli ha lottato accanitamente contro la libertà di coscienza. L'osservanza della domenica deve la sua esistenza -- come presunta istituzione cristiana -- al "mistero dell'iniquità". La sua imposizione sarà il virtuale riconoscimento dei princìpi che costituiscono la pietra angolare del romanesimo. Quando gli Stati Uniti rigetteranno i princìpi del loro governo per emanare una legge sulla domenica, il protestantesimo, con questo atto, unirà la sua mano con quella del papato. Ciò darà vita alla tirannide che a lungo e avidamente ha atteso l'opportunità di riemergere in un attivo dispotismo. I mali della legislazione religiosa TT2 212 3 Il movimento di riforma nazionale che esercita il potere della legislazione religiosa, quando si svilupperà nella sua pienezza, manifesterà la stessa intolleranza e la stessa oppressione dei secoli passati. Allora i concili romani assumevano le prerogative della divinità, schiacciando sotto il loro potere dispotico la libertà di coscienza. Imprigionamento, esilio e morte erano il retaggio di chi si opponeva ai loro ordini. Se il papismo o i suoi princìpi saranno rimessi in vigore, i fuochi della persecuzione si riaccenderanno contro coloro che non intendono sacrificare la propria coscienza e la verità a vantaggio degli errori popolari. Questo male è sul punto di realizzarsi. TT2 213 1 Dal momento che Dio ci ha illuminati, indicandoci i pericoli che ci stanno dinanzi, come possiamo ritenerci integri nel suo cospetto se trascuriamo di fare ogni sforzo possibile per trasmettere tale luce all'umanità? Possiamo permettere che gli uomini vadano incontro alla grave crisi conclusiva senza essere stati avvertiti? TT2 213 2 Si apre dinanzi a noi un avvenire di lotta senza tregua; imprigionamenti, confische di beni, finanche la morte per difendere la legge di Dio calpestata dalle leggi umane. In siffatta situazione, la politica di questo mondo solleciterà un'acquiescenza esteriore alle leggi del paese, per amore di pace e di concordia. Non mancherà neppure chi raccomanderà tale modo di procedere richiamandosi al passo della Scrittura: "Ogni persona sia sottoposta alle autorità superiori... Le autorità che esistono sono ordinate da Dio". Romani 13:1. TT2 213 3 Ma qual è stato il comportamento dei servitori di Dio durante i secoli andati? Quando i discepoli predicavano Cristo e Cristo crocifisso, dopo la sua risurrezione, uomini investiti di pubblica autorità ingiunsero loro di non parlare, di non insegnare più nel nome di Gesù: "Ma Pietro e Giovanni rispondendo dissero loro: "Giudicate voi se è giusto, nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anziché a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo vedute e udite". Atti 4:19, 20. Essi seguitarono a predicare la buona novella della salvezza in Cristo, e la potenza di Dio rendeva testimonianza in favore del messaggio. I malati erano guariti e migliaia di persone venivano aggiunte alla chiesa: "Ora il sommo sacerdote e tutti quelli che erano con lui, cioè la setta dei Sadducei, si levarono pieni di invidia, e misero le mani sopra gli apostoli, e li gettarono nella prigione pubblica". Atti 5:17, 18. TT2 213 4 Ma l'Iddio del cielo, l'onnipotente sovrano dell'universo, prese in mano la situazione perché gli uomini stavano lottando contro la sua opera. Egli dimostrò loro con chiarezza che al di sopra dell'uomo c'è un qualcuno la cui autorità deve essere rispettata. Il Signore mandò il suo angelo che di notte aprì le porte della prigione e condusse fuori gli uomini ai quali Dio aveva affidato l'esecuzione della sua opera. I rettori dicevano: "Non parlate, non insegnate nel nome di Gesù"; ma il messaggero celeste, inviato da Dio, disse loro: "Andate, presentatevi nel tempio e quivi annunciate al popolo tutte le parole di questa vita". Atti 4:18; 5:20. TT2 213 5 Quanti cercano di obbligare gli uomini a osservare un'istituzione del papato e a calpestare l'autorità divina, svolgono un'opera analoga a quella dei capi israeliti ai giorni degli apostoli. Quando i decreti dei governanti terreni sono in contrasto con le leggi del sommo Sovrano dell'universo, i fedeli sudditi di Dio rimarranno fedeli a lui. Segni del pericolo che si sta avvicinando TT2 213 6 Noi, come popolo, non abbiamo ancora portato a termine l'opera affidataci da Dio. Non siamo preparati per le conseguenze che deriveranno dall'imposizione della legge sulla domenica. E' nostro dovere, vedendo i segni evidenti del pericolo che si sta avvicinando, svegliarci e metterci in azione. Nessuno se ne rimanga in tranquilla attesa del male, confortandosi con l'idea che questa opera deve andare avanti perché così ha predetto la profezia, e che il Signore proteggerà i suoi. Noi non mettiamo a effetto il volere di Dio se rimaniamo passivi, senza intraprendere nulla a difesa della libertà di coscienza. Una preghiera fervente, efficace, dovrebbe salire al cielo affinché questa calamità sia procrastinata fino al momento in cui noi possiamo portare a termine il compito negletto per tanto tempo. Dobbiamo pregare con fervore e lavorare in armonia con le nostre preghiere. Può sembrare che Satana trionfi e che la verità sia sopraffatta dalla falsità e dall'errore; il popolo sul quale Dio ha steso la sua protezione e il paese che è stato un asilo per i servitori di Dio e per i difensori della sua verità, oppressi nella loro coscienza, possono essere esposti al pericolo. Ma Dio vorrebbe che ci ricordassimo come Egli in passato ha agito in favore del suo popolo per liberarlo dai suoi nemici. Egli ha sempre scelto le situazioni di estrema gravità, i momenti in cui pareva che non ci fosse ormai più nessuna possibilità di liberazione dall'attività satanica, per manifestare la sua potenza. L'umana necessità è l'opportunità divina. Può darsi, tuttavia, che al popolo di Dio sia concessa una tregua, perché esso si desti e faccia risplendere la sua luce. Se la presenza di dieci giusti avrebbe risparmiato le malvagie città della pianura, non è possibile che Dio voglia ancora, esaudendo le preghiere dei suoi figli, frenare l'attività di quanti stanno calpestando la sua legge? Non dovremmo noi umiliarci dinanzi a Dio, cercare riparo presso il trono della sua clemenza e implorare l'Eterno perché manifesti la sua irresistibile potenza? TT2 214 1 Se il nostro popolo persiste nella indifferenza in cui è venuto a trovarsi, Dio non potrà riversare su di esso il suo Spirito. E' impreparato a collaborare con lui. Non è sveglio dinanzi alla reale situazione e non si rende conto del pericolo che incombe. Ora, come non mai prima, dovrebbe avvertire il proprio bisogno di vigilanza e di azione concertata. TT2 214 2 L'opera particolare del terzo angelo non è stata considerata nella sua importanza. Dio intendeva che i suoi fossero molto più avanti rispetto alla posizione da essi attualmente occupata. Ma ora, giunto il momento di passare all'azione, essi si trovano nella condizione di doversi ancora preparare. Quando i riformatori nazionali [movimento del secolo scorso, negli Stati Uniti, ndt], cominciarono a sollecitare provvedimenti per limitare la libertà religiosa, i nostri dirigenti avrebbero dovuto essere sensibili di fronte alla situazione e adoperarsi con slancio per neutralizzare i vari tentativi fatti. TT2 214 3 Non fa parte dei propositi divini che la luce sia tenuta lontana dal nostro popolo, la luce della verità presente, di cui ha bisogno proprio per questo tempo. Non tutti i nostri ministri che annunciano il messaggio del terzo angelo capiscono effettivamente in che cosa consiste quel messaggio. Alcuni hanno considerato il movimento di riforma nazionale di così poca importanza da non stimare necessario attribuirgli molta attenzione e hanno persino creduto che, caso diverso, avrebbero sprecato del tempo in cose ben distinte dal messaggio del terzo angelo. Che il Signore perdoni i nostri fratelli di avere interpretato così proprio il messaggio per questo tempo! Destarsi per l'azione TT2 215 1 Bisogna che la gente si desti in considerazione degli attuali pericoli. Le sentinelle dormono. Noi siamo in ritardo di anni. Che i sorveglianti responsabili sentano l'urgente necessità di badare a se stessi per non perdere le opportunità loro offerte di discernere i pericoli. TT2 215 2 Se i dirigenti delle nostre federazioni non accettano il messaggio inviato loro da Dio e non si mettono in azione, le chiese subiranno una grave perdita. Quando la sentinella, vedendo giungere il nemico suona la tromba, la gente lungo tutta la linea farà eco all'avvertimento, e tutti avranno l'opportunità di prepararsi alla battaglia. Troppo spesso, però, il responsabile ha esitato, quasi volesse dire: "Non affrettiamoci eccessivamente: vi può essere un errore. Dobbiamo evitare di provocare un falso allarme". La stessa esitazione e l'incertezza da parte sua pare dicano: "Pace e sicurezza. Non eccitatevi; non allarmatevi. Al fatto dell'emendamento religioso si è dato molto più peso di quanto esso richieda. Tutta questa agitazione si calmerà". In questo modo, virtualmente, egli rinnega il messaggio mandato da Dio, e l'avvertimento destinato a scuotere la chiesa non riesce a compiere la sua azione. La tromba della sentinella non dà nessun suono distinto e la gente non si prepara alla battaglia. Che la sentinella faccia attenzione perché in seguito alla sua negligenza e al suo indugio non si lascino perire le anime e non le venga, poi, domandato conto del loro sangue. TT2 215 3 Da molti anni noi ci aspettiamo che nel nostro paese venga emanato un decreto sulla domenica; e ora che la cosa ci sta praticamente a ridosso, ci chiediamo: "Il nostro popolo farà il suo dovere in questa circostanza? Non possiamo noi agire levando lo stendardo e chiamando a raccolta intorno ad esso coloro che hanno un riguardo per i loro diritti e per i loro privilegi di carattere religioso? Si avvicina rapidamente il tempo in cui a coloro che scelgono di ubbidire a Dio anziché agli uomini sarà fatta sentire la mano dell'oppressione. Disonoreremo allora Dio standocene zitti mentre i suoi santi comandamenti vengono calpestati? TT2 215 4 Mentre il mondo protestante col suo atteggiamento fa delle concessioni a Roma, svegliamoci per renderci conto della situazione e per considerare nei suoi reali aspetti la crisi che ci sta dinanzi. Le sentinelle levino le loro voci e trasmettano il messaggio che è la verità per la nostra epoca. Mostriamo al mondo a che punto siamo nel corso della storia profetica e cerchiamo di destare lo spirito del protestantesimo autentico, aprendo gli occhi degli uomini sul valore e sui privilegi della libertà religiosa goduta per tanto tempo. TT2 215 5 Dio ci invita a svegliarci perché la fine è vicina. Ogni ora che passa è un'ora di attività nelle corti celesti per preparare sulla terra un popolo che reciti la sua parte nelle grandi scene che presto si presenteranno dinanzi a noi. Questi momenti che passano e che possono sembrarci di poco valore, sono invece densi di interessi di portata eterna. Essi stanno plasmando il destino delle anime o per la vita o per la morte eterna. Le parole che oggi diciamo all'orecchio della gente, le opere che facciamo, lo spirito del messaggio che rechiamo saranno un odore di vita per la vita o di morte per la morte. Preparazione per la crisi TT2 216 1 Fratelli miei, vi rendete conto che la vostra personale salvezza, come pure il destino di altre anime dipendono dalla preparazione che fate adesso, in vista della prova che ci sta dinanzi? Avete voi quell'intenso zelo, quella pietà e quella devozione che vi permetteranno di resistere quando l'opposizione si leverà contro di voi? Se Dio ha mai parlato per mio mezzo, verrà il tempo quando sarete condotti davanti alle assemblee e ogni punto della verità da voi sostenuta verrà severamente criticato. Il tempo che molti ora sciupano, dovrebbe essere dedicato all'incarico datoci da Dio: prepararci per la crisi che si sta avvicinando. TT2 216 2 La legge di Dio dovrebbe essere amata e rispettata dal suo popolo, ora più che mai. Sussiste la più imperativa necessità di inculcare l'ordine di Cristo nella mente e nell'animo di tutti i credenti, uomini e donne, giovani e bambini: "Investigate le Scritture". Giovanni 5:39. Studiate la vostra Bibbia come non l'avete mai fatto prima. A meno che non raggiungiate un livello più alto e più santo nella vostra vita religiosa, non sarete pronti per l'apparizione del nostro Signore. Essendo stata elargita una grande luce, Dio si aspetta zelo, fedeltà e devozione corrispondenti da parte del suo popolo. Nella nostra opera per il Signore dobbiamo dar prova di una maggiore spiritualità, di una più profonda consacrazione a Dio e di uno zelo tale che non è stato ancora raggiunto. Si dovrebbe trascorrere molto tempo in preghiera affinché l'abito del nostro carattere sia lavato e imbiancato nel sangue dell'Agnello. TT2 216 3 In modo particolare, con incrollabile fede, dovremmo cercare Dio perché grazia e potenza vengano conferite al suo popolo. Noi non crediamo che sia giunto il tempo nel quale Egli permetterà che la nostra libertà venga limitata. Il profeta vide "quattro angeli che stavano in piedi ai quattro canti della terra, trattenendo i quattro venti della terra affinché non soffiasse vento alcuno sulla terra, sopra il mare, né sopra alcun albero. Un altro angelo, venendo da levante, gridò loro: Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi finché abbiamo segnato in fronte col suggello i servitori dell'Iddio nostro". Apocalisse 7:1, 3. Questo pone in risalto l'opera che ora dobbiamo incrementare. Su uomini e donne di preghiera, per tutta la terra, riposa la grande responsabilità di supplicare Dio di rimuovere la nuvola del male e di concedere ancora alcuni anni di grazia durante i quali si possa lavorare per il Maestro. Imploriamo Dio perché gli angeli trattengano i quattro venti fino a che i missionari non siano stati mandati in tutte le parti del mondo a proclamare l'avvertimento contro i trasgressori della legge di Jéhovah. ------------------------Capitolo 44: Il dono inestimabile TT2 217 1 "Benedetto sia l'Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il quale ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo, siccome in lui ci ha eletti... affinché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui nell'amore, avendoci predestinati ad essere adottati per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli... a lode della gloria della sua grazia la quale Egli ci ha largita nell'amato suo. Poiché in lui noi abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati, secondo le ricchezze della sua grazia". Efesini 1:3-7. TT2 217 2 "Dio, che è ricco di misericordia, per il grande amore del quale ci ha amati, anche quando eravamo morti nei falli ci ha vivificati con Cristo... e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù, per mostrare nelle età a venire l'immensa ricchezza della sua grazia nella benignità che Egli ha avuta per noi in Cristo Gesù". Efesini 2:4-7. TT2 217 3 Tali sono i termini nei quali "Paolo, il vegliardo", "prigioniero di Gesù Cristo", scrivendo dalla sua casa di prigionia a Roma, cercava di esporre ai fratelli cose per le quali trovava il linguaggio umano inadeguato a esprimere nella loro purezza "le imperscrutabili ricchezze di Cristo", il tesoro della grazia gratuitamente offerta ai figli degli uomini caduti. Il piano della redenzione fu stabilito con un sacrificio, con un dono. L'apostolo afferma: "Voi conoscete la carità del Signor nostro Gesù Cristo, il quale essendo ricco si è fatto povero per amor vostro, onde mediante la sua povertà voi poteste diventare ricchi". 2 Corinzi 8:9. "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo". Giovanni 3:16. "Ha dato se stesso per noi, affine di riscattarci da ogni iniquità". Tito 2:14. A sublime coronamento della redenzione "il dono di Dio è la vita eterna per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore". Romani 6:23. TT2 217 4 "Fedele è l'Iddio dal quale siete stati chiamati alla comunione del suo Figliuolo Gesù Cristo, nostro Signore". 1 Corinzi 2:9. Certamente, nessuno nel contemplare le ricchezze della sua grazia, può trattenersi dall'esclamare con l'apostolo: "Ringraziato sia Iddio del suo ineffabile dono". 2 Corinzi 9:15. Riflettendo la gloria di Dio TT2 217 5 Il piano della redenzione, che è cominciato e finirà con un dono, deve essere portato avanti allo stesso modo. Lo stesso spirito di sacrificio che ci ha assicurato la salvezza deve dimorare nei cuori di tutti coloro che sono partecipi del dono celeste. L'apostolo Pietro dice: "Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo faccia valere al servizio degli altri". 1 Pietro 4:10. Gesù raccomandò ai suoi discepoli: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Matteo 10:8. In chi si trova in perfetta armonia di sentimenti con Cristo non può sussistere nulla che sappia di egoismo o di esclusivismo. Chi si disseta con l'acqua della vita, scoprirà in sé "una fonte che scaturisce in vita eterna". Giovanni 4:14. Lo Spirito di Cristo in lui è simile a una sorgente che sgorga in un deserto e fluisce per rinfrescare ogni cosa e rendere quanti stanno per perire, desiderosi di bere l'acqua della vita. Lo stesso spirito di amore e di abnegazione esistente in Gesù spingeva l'apostolo Paolo alle sue multiformi attività. "Io sono debitore", egli dice, "verso i greci e verso i barbari; verso i savi e nei confronti degli insensati". Romani 1:14. "A me, dico, che sono da meno del minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annuncio delle non investigabili ricchezze di Cristo". Efesini 3:8. TT2 218 1 Il Signore stabilì che la sua chiesa rispecchiasse nel mondo la pienezza e l'efficienza che troviamo in lui. Noi riceviamo incessantemente dalla munificenza divina, e nel distribuire quello che abbiamo ricevuto dobbiamo rappresentare al mondo l'amore e la benevolenza di Cristo. Mentre tutto il cielo è attivo, inviando dei messaggeri in ogni parte della terra allo scopo di portare avanti l'opera della redenzione, la chiesa dell'Iddio vivente dev'essere anch'essa collaboratrice di Cristo. Noi siamo membra del suo corpo mistico. Egli è il capo che controlla e dirige tutte le membra del corpo. Gesù stesso, nella sua misericordia infinita, agisce sui cuori umani operando trasformazioni spirituali così sorprendenti che gli angeli le osservano con stupore e gioia. Lo stesso altruistico amore che caratterizza il Maestro deve notarsi nel carattere e nella vita dei suoi veri seguaci. Cristo si aspetta che gli uomini siano partecipi della sua natura divina, mentre vivono in questo mondo, riflettendo in tal modo non solo la sua gloria a lode di Dio, ma dissipando le tenebre della terra col luminoso riflesso del cielo. Così si adempirà la parola di Gesù: "Voi siete la luce del mondo". Matteo 5:14. TT2 218 2 "Noi siamo collaboratori di Dio", "amministratori della svariata grazia di Dio". 1 Corinzi 3:9; 1 Pietro 4:10. La conoscenza della grazia di Dio, le verità della sua Parola e i doni temporali: -- tempo, mezzi, talenti, influsso costituiscono un deposito affidatoci da Dio perché lo adoperiamo alla sua gloria e per la salvezza degli uomini. Nulla può recare maggiore offesa a Dio -- il quale del continuo elargisce i suoi doni all'uomo -- quanto il vedere questo accettare tali doni senza niente restituire al Creatore. Gesù in cielo, oggi, sta preparando delle dimore per quanti lo amano; anzi, più che dimore addirittura un regno, che sarà nostro. Però tutti coloro che erediteranno tanta benedizione dovranno essere partecipi della rinuncia personale e del personale sacrificio fatto da Cristo per il bene altrui. Rispondendo al grido del macedone TT2 218 3 Mai vi è stato maggiore bisogno di fervente attività impregnata dello spirito di sacrificio, nella causa di Cristo, di quello attuale, mentre rapidamente scorrono le ore del tempo di grazia, e l'ultimo messaggio di misericordia viene annunciato al mondo. L'anima mia è scossa dal grido del Macedone che proviene da ogni direzione, da città e villaggi del nostro paese, dall'Atlantico, dall'immenso Pacifico, dalle isole del mare: "Passa... e soccorrici". Atti 16:9. Fratelli e sorelle, rispondiamo all'appello, dicendo: "Noi faremo il meglio che ci sarà possibile per mandare dei missionari, del denaro. Rinunceremo a noi stessi per quel che riguarda l'abbellimento delle nostre case, l'abbigliamento delle nostre persone, il soddisfacimento dei nostri desideri. Daremo in favore della causa quei mezzi che Dio ha voluto affidarci e ci consacreremo, senza riserve, alla sua opera". Ci vengono presentate le necessità della causa: le casse del tesoro sono vuote e sembrano rivolgerci un appello perché noi le alimentiamo. Un dollaro dato oggi in favore dell'opera vale più di dieci dollari dati in futuro. TT2 219 1 Lavorate, fratelli, operate finché ne avete l'opportunità, mentre ancora dura il giorno. Lavorate, poiché "la notte viene in cui nessuno può operare". Quanto rapidamente verrà quella notte, non è possibile stabilirlo. Adesso è la vostra occasione: sfruttatela. Se alcuni non possono lavorare direttamente nell'opera missionaria, vivano facendo delle economie e offrano parte del loro reddito. In tal modo essi potranno contribuire col loro denaro a mandare libri e riviste a quanti non hanno la luce della verità; potranno pagare parte della retta scolastica degli studenti che si preparano per l'opera missionaria. Ogni dollaro che potete risparmiare sia investito nella banca del cielo. TT2 219 2 "Non vi fate tesori sulla terra, ove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri sconficcano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, ove né tignola né ruggine consumano e dove i ladri non sconficcano, né rubano. Perché dov'è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore". Matteo 6:19-21. TT2 219 3 Queste sono le parole di Cristo, il quale ha tanto amato da dare la sua vita perché possiate dimorare con lui nel suo regno. Non disonorate il Signore ignorando il suo positivo ordine. TT2 219 4 Dio invita quanti posseggono terreni e case a investire il denaro dove esso potrà sopperire ai grandi bisogni dei campi missionari. Una volta che avranno provato la reale soddisfazione che ciò procura, continueranno ad agire in questo modo, e le risorse loro affidate da Dio affluiranno ininterrottamente nella cassa, affinché le anime possano essere convertite. Esse poi, a loro volta, praticheranno la stessa altruistica economia e la stessa semplicità per amore di Cristo, nell'intento di poter dare anch'esse le loro offerte a Dio. Mediante questi talenti, saggiamente investiti, altre anime potranno convertirsi e così l'opera andrà avanti dimostrando quanto sono apprezzati i doni di Dio. Il divino donatore viene riconosciuto e glorificato per la fedeltà dei suoi amministratori. TT2 219 5 Quando noi lanciamo questi appelli a favore della causa di Dio e presentiamo le necessità finanziarie delle nostre missioni, le anime coscienziose che credono alla verità si commuovono profondamente. Al pari della povera vedova elogiata da Cristo, che versò nella cassa i suoi due piccioli, esse offrono, nella loro povertà, il massimo delle loro possibilità. Tali persone spesso si privano perfino del necessario per la vita, mentre ci sono uomini e donne che pur possedendo case e terreni si aggrappano a queste cose con egoistica tenacia e non hanno fede sufficiente nel messaggio e in Dio per investire le loro risorse finanziarie nell'opera divina. A costoro si applicano le parole di Cristo: "Vendete i vostri beni e fatene elemosina". Luca 12:33. TT2 219 6 Uomini e donne poveri mi scrivono per essere consigliati se debbono vendere le loro abitazioni e offrirne il ricavato alla causa. Dicono che gli appelli per raccogliere denaro commuovono i loro cuori, e che essi desiderano fare qualcosa per il Maestro che tutto ha fatto per loro. Io vorrei dire a queste persone: "Forse non dovete vendere proprio ora le vostre piccole abitazioni; però ricorrete direttamente a Dio e il Signore certamente ascolterà le vostre fervide preghiere intese a ricevere saggezza per comprendere qual è il vostro dovere". Se si cercasse di più Dio per ottenere la saggezza celeste e si ricorresse meno al senno degli uomini, vi sarebbe una luce celeste di gran lunga superiore e Dio benedirebbe chi umilmente lo ricerca. TT2 220 1 Ma a coloro ai quali Dio ha affidato dei beni, ai proprietari di case e terreni, vorrei dire: "Cominciate col vendere e col dare in elemosina. Non rimandate. Dio si aspetta da voi più di quanto voi siate disposti a fare". Raccomandiamo a voi che avete dei mezzi di domandarvi con spirito di sincera preghiera: "Fin dove giunge il diritto divino su me e sui miei beni?" C'è un'opera da compiere per preparare un popolo che sappia sopravvivere nel giorno del Signore. Bisogna investire dei mezzi finanziari nell'opera per la salvezza degli uomini che, a loro volta, si adopereranno in favore degli altri. Siate pronti a rendere a Dio il suo. Una ragione per cui c'è grande carenza di Spirito di Dio è che molta gente lo deruba. TT2 220 2 Nell'esperienza delle comunità macedoni, descritta da Paolo, c'è una lezione per noi. Egli dice che "prima si sono dati essi stessi al Signore". 2 Corinzi 8:5. Quindi bramavano offrire a Cristo le loro risorse. "In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l'abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. Poiché, io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volenterosi, chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi". 2 Corinzi 8:2-4. La regola dell'offerta TT2 220 3 Paolo stabilisce una regola sulle offerte per la causa di Dio e indica quali ne saranno i risultati sia nei riguardi nostri che nei confronti di Dio. "Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di malavoglia, né per forza, perché Dio ama un donatore allegro". "Or questo vi dico: chi semina scarsamente, mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente mieterà altresì liberalmente". "Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre e in ogni cosa tutto quel che è necessario, abbondiate in ogni opera buona... Or Colui che fornisce al seminatore la semenza e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra ed accrescerà i frutti della vostra giustizia. Sarete così arricchiti in ogni cosa onde potere esercitare una larga liberalità, la quale produrrà per nostro mezzo ringraziamenti a Dio". 2 Corinzi 9:6-11. TT2 220 4 Noi non dobbiamo credere di potere fare o dare qualcosa che ci dia diritto al favore divino. Asserisce l'apostolo: "Che cosa hai tu che non abbia ricevuto? Ora, se l'hai ricevuto, perché ti vanti, come se non lo avessi ricevuto?" Quando Davide e il popolo d'Israele ebbero accumulato il materiale che era stato preparato per la costruzione del tempio, il re nell'affidare il tesoro ai capi della congregazione si rallegrò e ringraziò Iddio con parole che dovrebbero rimanere per sempre scolpite nei cuori dei figli di Dio: "Davide benedisse l'Eterno in presenza di tutta la raunanza e disse: "Benedetto sii tu, o Eterno, Dio del padre nostro Israele di secolo in secolo! A te, o Eterno, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo!... Sta in tuo potere il far grande e il rendere forte ogni cosa. Or dunque, o Dio nostro, noi ti rendiamo grazie e celebriamo il tuo nome glorioso. Poiché chi sono io e chi è il mio popolo che siamo in grado di offrirti volenterosamente cotanto? Giacché tutto viene da te; e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto. Noi siamo dinanzi a te dei forestieri e dei pellegrini, come furon tutti i nostri padri; i nostri giorni sulla terra sono come un'ombra e non v'è speranza. O Eterno, Dio nostro, tutta questa abbondanza di cose che abbiamo preparata per edificare una casa a te, al tuo santo nome, viene dalla tua mano, e tutta ti appartiene. Io so, o mio Dio, che tu scruti il cuore e ti compiaci nella rettitudine; perciò nella rettitudine del cuor mio, t'ho fatto tutte queste offerte volontarie, e ho veduto ora con gioia il tuo popolo che si trova qui, farti volenterosamente le offerte sue". 1 Cronache 29:10-17. TT2 221 1 Dio aveva fornito al popolo le ricchezze della terra, e il suo Spirito lo aveva disposto a offrire per il tempio le sue cose preziose. Tutto apparteneva a Dio; se la sua divina potenza non avesse agito sull'animo della gente, l'opera del re sarebbe stata vana e il tempio non sarebbe stato mai costruito. TT2 221 2 Tutto quello che gli uomini ricevono grazie alla generosità divina appartiene ancora a Dio. Egli ha messo nelle nostre mani tutti i tesori e tutte le ricchezze della terra per metterci alla prova: misurare, cioè, la profondità del nostro amore per lui e del nostro apprezzamento per i suoi favori. Si tratti dei tesori della prosperità materiale o dell'intelletto, essi debbono essere deposti come offerta volontaria ai piedi di Gesù. TT2 221 3 Nessuno di noi può fare qualcosa senza la benedizione divina. Dio, invece, può compiere l'opera sua senza l'ausilio dell'uomo se così Egli preferisce. Ma Egli ha assegnato a ciascun uomo il proprio compito. Agli uomini, quali suoi amministratori, affida tesori di ricchezza e di intelligenza. Qualunque cosa noi restituiamo a Dio, questa viene messa, per sua grazia e generosità, sul conto nostro come amministratori fedeli. Però dovremmo capire sempre che non si tratta di opera meritoria da parte dell'uomo. Per quanto grande possa essere l'abilità umana, la creatura non possiede nulla che non le sia stato dato da Dio e che Dio non possa perciò ritirare qualora questi preziosi pegni del suo favore non siano apprezzati o non vengano applicati rettamente. Gli angeli di Dio, la cui percezione non è appannata dal peccato, riconoscono che i talenti celesti sono concessi con l'intento che vengano restituiti in modo tale da accrescere la gloria del Donatore. Alla sovranità di Dio è collegato il benessere dell'uomo. La gloria di Dio costituisce la letizia e la benedizione di tutte le creature. Cercando di promuovere tale gloria, noi ci assicuriamo il bene più elevato che sia possibile ricevere. Fratelli e sorelle in Cristo, Dio esige la consacrazione al suo servizio di ogni facoltà, di ogni dono che abbiate ricevuto da lui. Egli vuole che con Davide esclamiate: "Tutto viene da te e noi ti abbiamo dato quello che dalla tua mano abbiamo ricevuto". ------------------------Capitolo 45: Il carattere di Dio rivelato in Cristo TT2 222 1 Il Salvatore disse: "Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e Colui che tu hai mandato, Gesù Cristo". Giovanni 17:3. Dio, per mezzo del profeta dichiarò: "Il savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me che sono l'Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di queste cose mi compiaccio, dice l'Eterno". Geremia 9:23, 24. TT2 222 2 Nessun uomo, senza l'aiuto divino, può giungere a una tale conoscenza di Dio. L'apostolo afferma: "Il mondo non ha conosciuto Dio con la propria sapienza". 1 Corinzi 1:21. Cristo "era nel mondo e il mondo fu fatto per mezzo di lui; ma il mondo non l'ha conosciuto". Giovanni 1:10. Gesù disse ai suoi discepoli: "Nessuno conosce appieno il Figliuolo, se non il Padre; e nessuno conosce appieno il Padre, se non il Figliuolo e colui al quale il Figliuolo avrà voluto rivelarlo". Matteo 11:27. Nella sua ultima preghiera per i suoi seguaci, prima di entrare nell'ombra del Getsemani, il Salvatore levò gli occhi al cielo e, impietosito dall'ignoranza degli uomini, disse: "Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io t'ho conosciuto". "Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati nel mondo". Giovanni 17:25, 6. TT2 222 3 Fin dal principio Satana ha meditato e progettato di spingere gli uomini a dimenticare Dio per poterli fare suoi. Da quel momento ha cercato di dare un'idea errata del carattere di Dio, perché gli uomini avessero un falso concetto di lui. Il Creatore è stato presentato alla loro mente con gli attributi dello stesso principe del male: arbitrario, severo, incapace di perdono, affinché fosse temuto, schivato e perfino odiato. Satana sperava di confondere talmente lo spirito di quanti aveva tratto in inganno che questi avrebbero escluso Dio dalla loro mente. Poi avrebbe cancellato l'immagine divina nell'uomo e impresso nella sua anima la propria somiglianza, impregnando gli uomini del suo stesso spirito per così farli schiavi del suo potere. TT2 222 4 Satana spinse Eva alla trasgressione falsando il carattere di Dio e suscitando la diffidenza verso di lui. A causa del peccato, le menti dei nostri progenitori si offuscarono, la loro natura fu avvilita e il loro concetto su Dio fu modellato secondo la loro grettezza e il loro egoismo. Allorché gli uomini si fecero più audaci nel peccato, la conoscenza di Dio e del suo amore svanirono dal loro spirito e dalla loro anima. "Giacché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio... si sono dati a vani ragionamenti e l'insensato lor cuore si è ottenebrato". Romani 1:21. TT2 222 5 A volte la lotta di Satana per assicurarsi il dominio della famiglia umana sembrò dovesse essere coronata dal successo. Nel corso dei secoli che precedettero il primo avvento di Cristo il mondo appariva quasi interamente sotto l'imperio del principe delle tenebre, il quale signoreggiava con la sua terribile potenza come se in seguito al peccato dei nostri progenitori i regni del mondo fossero diventati suoi per diritto. Perfino il popolo del patto, eletto da Dio per conservare quaggiù la conoscenza divina, si era talmente allontanato dall'Eterno da perdere ogni esatta nozione del suo carattere. TT2 223 1 Cristo venne per rivelare al mondo il Padre come un Dio di amore, pieno di clemenza, di tenerezza e di comprensione. Le fitte tenebre con le quali Satana aveva cercato di avviluppare il trono della Divinità furono spazzate via dal Redentore del mondo, e il Padre apparve di nuovo agli uomini come la luce della vita. TT2 223 2 Quando Filippo si rivolse a Gesù chiedendo: "Mostraci il Padre e ciò ci basta", il Salvatore gli rispose: "Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me ha veduto il Padre; come mai dici tu: "Mostraci il Padre?"". Giovanni 14:8, 9. Cristo dichiarò che Egli era stato mandato nel mondo come rappresentante del Padre. Nella sua nobiltà di animo, nella sua grazia e nella sua tenera pietà, egli si presenta a noi come la personificazione della perfezione divina, come l'immagine dell'invisibile Dio. Rivelato nel piano della redenzione TT2 223 3 Dice l'apostolo: "Dio era in Cristo, riconciliando il mondo con sé". 2 Corinzi 5:19. Solo contemplando il grandioso piano della redenzione, noi possiamo avere un giusto apprezzamento del carattere di Dio. L'opera della creazione fu una manifestazione del suo amore; però solo il dono di Dio per la salvezza dell'umanità colpevole e perduta rivela l'immensa profondità della divina tenerezza e compassione: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna". Giovanni 3:16. Mentre la legge divina viene confermata e la sua giustizia rivendicata, il peccatore può ricevere il perdono. Il dono più prezioso che il cielo potesse elargire è stato dato affinché Dio "sia giusto e giustificante colui che ha fede in Gesù". Romani 3:26. In virtù di tale dono, gli uomini sono sottratti alla loro rovina e al loro stato di abbrutimento per essere fatti figliuoli di Dio. Paolo afferma: "Voi avete ricevuto lo spirito di adozione mediante il quale gridiamo: Abba! Padre!" Romani 8:15. TT2 223 4 Fratelli, col diletto Giovanni io vi esorto a considerare "di quale amore ci è stato largo il Padre, dandoci di essere chiamati figliuoli di Dio". 1 Giovanni 3:1. Quale amore impareggiabile, grazie al quale pur essendo colpevoli ed estranei, noi possiamo essere ricondotti a Dio e adottati in seno alla sua famiglia! Noi possiamo rivolgerci a lui col nome affettuoso di "Padre nostro", che è un segno del nostro amore per lui e un pegno della sua tenera considerazione e della sua relazione nei nostri confronti. Il Figlio di Dio, inoltre, contemplando gli eredi della grazia, "non si vergogna di chiamarli fratelli". Questi hanno con Dio un rapporto ancor più sacro di quello che hanno gli angeli che non sono mai caduti. TT2 223 5 Tutto l'amore paterno, rinnovatosi di generazione in generazione attraverso il cuore degli uomini, tutte le sorgenti di tenerezza scaturite negli animi umani, sono solo un minuscolo ruscello di fronte all'oceano sconfinato se paragonati con l'infinito e inesauribile amore di Dio. La lingua è incapace di esprimerlo; la penna non può descriverlo. Potete meditare su di esso ogni giorno della vostra vita; potete investigare con diligenza le Scritture per arrivare a comprenderlo; nondimeno rimarrà sempre davanti a voi l'infinito. Potete studiare tale amore per dei secoli; tuttavia non riuscirete mai ad abbracciare completamente la lunghezza, la larghezza, la profondità e l'altezza dell'amore di Dio nel dare il suo Figliuolo perché morisse per il mondo. L'eternità stessa non potrà mai rivelarlo appieno. Eppure, mentre studiamo la Bibbia e meditiamo sulla vita di Cristo e sul piano della redenzione, questi temi sublimi si schiudono sempre di più alla nostra intelligenza. Starà a noi renderci conto della benedizione che Paolo desiderava per la comunità di Efeso, quando pregò: "Affinché l'Iddio del Signor nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia lo spirito di sapienza e di rivelazione per la conoscenza di lui; e illumini gli occhi della vostra intelligenza, affinché sappiate a quale speranza egli vi abbia chiamati; qual sia la ricchezza della gloria della sua eredità dei santi, e quale sia verso noi che crediamo, l'immensità della sua potenza". Efesini 1:17-19. TT2 224 1 Satana cerca incessantemente di tenere le menti degli uomini occupate in cose che impediscano loro di pervenire alla conoscenza di Dio. Egli cerca di indurli a soffermarsi su ciò che offusca l'intelletto e scoraggia l'anima. Noi siamo in un mondo di peccato e di corruzione, circondati da influssi intesi a sedurre e a scoraggiare i seguaci di Cristo. Il Salvatore affermò: "Poiché l'iniquità sarà moltiplicata, la carità dei più si raffredderà". Matteo 24:12. Riflettere sull'amore e sulla potenza di Dio TT2 224 2 Molti fissano il loro sguardo sulla terribile malvagità che li circonda, sull'apostasia e sulla debolezza che notano ovunque; ne parlano tanto che l'animo loro si riempie di dubbio e di tristezza. Essi riflettono soprattutto sull'astuta opera del grande ingannatore e si soffermano sugli aspetti deprimenti della propria esperienza, mentre sembrano perdere di vista la potenza del Padre celeste e il suo amore senza pari. Tutto ciò va esattamente secondo i piani di Satana. E' uno sbaglio immaginarci il nemico di ogni giustizia rivestito di una forza così grande e soffermarci così poco sull'amore di Dio e sul suo potere. Noi dobbiamo parlare della potenza di Cristo. E' vero che non abbiamo il vigore necessario per sottrarci alla stretta satanica; però Dio ha indicato qual è la via di uscita. Il Figliuolo dell'Altissimo ha la forza di combattere la battaglia per noi, e "per mezzo di colui che ci ama" noi possiamo uscirne "più che vincitori". TT2 224 3 Noi non attingeremo nessuna forza spirituale nel pensare continuamente alla nostra fragilità e alle nostre infedeltà, o nel lamentarci del potere di Satana. Si deve stabilire nella nostra mente e nel nostro cuore come principio attivo questa grande verità: l'efficacia dell'offerta che è stata fatta in nostro favore; che cioè Dio è sicuramente potente da salvare appieno tutti coloro che ricorrono a lui, adempiendo le condizioni indicate nella sua Parola. L'opera nostra consiste nel mettere la nostra volontà dalla parte di quella di Dio. Allora, in virtù del sangue espiatorio, noi diverremo partecipi della natura divina; attraverso Cristo siamo figliuoli di Dio e abbiamo la certezza che Dio ci ama come ha amato il suo Figliuolo. Siamo uno con Cristo e camminiamo nella via lungo la quale Cristo ci guida. Egli ha il potere di dissipare le ombre oscure proiettate da Satana sul nostro sentiero, e invece dell'oscurità e dello scoramento avremo nei nostri cuori il sole della sua gloria. TT2 225 1 Bisogna costantemente tonificare la nostra speranza con la consapevolezza che Cristo è la nostra giustizia. La nostra fede deve poggiare su questo fondamento, giacché esso rimarrà sempre saldo. Invece di soffermarci a considerare le tenebre diffuse da Satana e di temere la sua potenza, dovremmo aprire le nostre anime alla luce che si irradia da Cristo e farla risplendere nel mondo, dichiarando che Egli è al di sopra di tutta la potenza satanica e che il sostegno del suo braccio reggerà tutti coloro che confidano in lui. TT2 225 2 Gesù dichiarò: "Il Padre stesso vi ama". Se la nostra fede è fissata su Dio per mezzo di Cristo, essa risulterà "quale àncora dell'anima, sicura e ferma, la quale penetra oltre il velo, ove il precursore è entrato per noi". E' vero che non mancheranno le delusioni e che dovremo aspettarci la tribolazione, però dobbiamo rimettere ogni cosa nelle mani di Dio, ogni cosa piccola o grande che sia. Egli non resta perplesso a causa delle molteplicità dei nostri motivi di lagnanza, né può essere sopraffatto dal peso dei nostri fardelli. La sua vigile cura si estende a ogni famiglia e raggiunge ogni individuo. Egli si interessa di tutti i nostri affanni e di tutte le nostre pene. Nota ogni lacrima ed è commosso dalla visione delle nostre infermità. Tutte le afflizioni e le prove che capitano quaggiù sono da lui permesse per l'attuazione dei suoi propositi d'amore nei nostri riguardi "affinché noi diventiamo partecipi della sua santità" e perché in tal modo partecipiamo alla piena letizia che si trova alla sua presenza. Contemplare ed essere mutati TT2 225 3 "Il dio di questo secolo ha accecato le menti dei miscredenti, affinché la luce del glorioso Evangelo di Cristo, che è l'immagine di Dio, non risplenda loro". 2 Corinzi 4:4. Tuttavia la Bibbia nei termini più energici ci mostra l'importanza di conoscere Dio. Dice Pietro: "Grazia e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza di Dio e di Gesù nostro Signore". "La sua potenza divina ci ha donato tutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà, mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati mercé la propria gloria e virtù". 2 Pietro 1:2, 3. La Scrittura raccomanda: "Riconciliati dunque con Dio; avrai pace". Giobbe 22:21. TT2 225 4 Dio ci ha ordinato: "Siate santi, perché io sono santo". 1 Pietro 1:16. L'apostolo ispirato dichiara che senza la santità "nessuno vedrà il Signore". Ebrei 12:14. La santificazione è accordo e conformità con Dio. In seguito al peccato, l'immagine di Dio nell'uomo è stata sfigurata e quasi cancellata; l'opera del Vangelo consiste nel restaurare quanto era stato perduto; e noi dobbiamo collaborare con l'agente divino in questa opera. Ma in che modo possiamo raggiungere l'armonia con Dio? Come possiamo somigliargli se non attraverso la conoscenza di lui? Fu questa conoscenza che Gesù venne a rivelarci sulla terra. TT2 225 5 I concetti inadeguati che tanti hanno avuto del sublime carattere e del servizio di Cristo, hanno reso limitata la loro esperienza religiosa e hanno notevolmente ostacolato il loro progresso nella vita spirituale. La religione personale fra noi, come popolo, si trova assai in basso. Regnano molto formalismo, molta organizzazione, molta religione verbale. Dobbiamo immettere nella nostra esperienza religiosa qualcosa di più profondo e di più solido. Con tutte le nostre possibilità, le nostre case editrici, le nostre scuole, i nostri ospedali e molti altri vantaggi dovremmo essere molto più avanti rispetto alla nostra attuale posizione. TT2 226 1 L'opera del cristiano in questa vita consiste nel rappresentare Cristo al mondo, rivelando Gesù con la vita e col carattere. Se Dio ci ha dato la luce, lo ha fatto perché possiamo rivelarla agli altri. Però, a paragone della luce avuta e delle opportunità e dei privilegi che ci sono stati concessi per raggiungere il cuore della gente, i risultati della nostra attività sono stati, fino a questo momento, troppo limitati. Dio intende che la verità che Egli ha messo alla portata della nostra intelligenza produca molto più frutto di quanto se ne sia visto fin qui. Ma quando la nostra mente è colma di tristezza e di malinconia, quando il nostro pensiero si attarda a considerare le tenebre e il male che ci circondano, come possiamo rappresentare Cristo dinanzi al mondo? Come può la nostra testimonianza avere la forza di conquistare le anime? Ciò di cui abbiamo bisogno è di conoscere Dio e la potenza del suo amore, rivelati in Cristo, mediante una conoscenza sperimentale. Dobbiamo esaminare diligentemente le Scritture con preghiera. Il nostro intelletto deve essere vivificato dallo Spirito Santo e i nostri cuori debbono innalzarsi a Dio con fede, con speranza e continua lode. TT2 226 2 Attraverso i meriti di Cristo, attraverso una giustizia che ci viene attribuita per fede, dobbiamo raggiungere la perfezione del carattere cristiano. La nostra opera di ogni giorno e di ogni ora è espressa nelle parole dell'apostolo: "Riguardando a Gesù, autore e compitore della nostra fede". Ebrei 12:12. Così facendo, la nostra mente si rischiara, la nostra fede si rinvigorisce e la nostra speranza si rafforza. Siamo talmente assorti nella contemplazione della sua purezza e della sua bellezza, oltre che del sacrificio da lui compiuto, per riconciliarci con Dio, che non proviamo nessun desiderio di parlare di dubbio e di scoraggiamento. TT2 226 3 La manifestazione dell'amore di Dio, la sua clemenza, la sua benignità e l'azione dello Spirito Santo sul cuore per illuminarlo e rinnovarlo, ci pongono mediante la fede in così intima relazione con Cristo che avendo un chiaro concetto del suo carattere possiamo riconoscere le insidie di Satana. Guardando a Gesù e fidando nei suoi meriti, attraverso lo Spirito Santo noi ci appropriamo delle benedizioni della luce, della pace e della letizia. E, in considerazione delle grandi cose fatte da Cristo per noi, siamo pronti a esclamare: "Vedete di quale amore ci è stato largo il Padre dandoci di essere chiamati figliuoli di Dio!" 1 Giovanni 3:1. TT2 226 4 Fratelli e sorelle, è contemplando che siamo trasformati. Meditando sull'amore di Dio e del nostro Salvatore, contemplando la perfezione del carattere di Dio e reclamando per fede la giustizia di Cristo, saremo trasformati alla sua stessa immagine. Per conseguenza, non mettiamo insieme tutte le immagini sgradevoli -- iniquità, corruzione, disinganni: dimostrazioni evidenti del potere di Satana perché siano appese alle pareti della nostra memoria per poi parlarne e lagnarcene a tal segno che l'anima finisce col riempirsi di scoraggiamento. Un'anima scoraggiata è come un banco di tenebre che non solo respingono la luce divina, ma la precludono anche agli altri. Satana si compiace nel notare l'effetto delle immagini dei suoi trionfi che rendono gli esseri umani privi di fede e sconfortati. Immagini che allietano l'anima TT2 227 1 Esistono, grazie a Dio, delle immagini più luminose e liete presentate dal Signore. Mettiamo insieme tutte le benefiche assicurazioni del suo amore quali preziosi tesori e osserviamole senza posa. Il Figlio di Dio che lascia il trono del Padre suo e riveste la natura umana per riscattare l'uomo dal giogo di Satana; il suo trionfo in nostro favore, che schiude il cielo all'uomo rivelando agli sguardi umani la sala d'udienza ove la Divinità svela la sua gloria; il genere umano decaduto strappato dall'abisso della perdizione ove era stato precipitato in seguito al peccato e restituito alla comunione con l'Iddio infinito; l'uomo che, avendo resistito alla prova, mediante la fede nel nostro Redentore viene rivestito della giustizia di Cristo ed elevato sul suo trono: sono queste le immagini con le quali Dio ci esorta ad allietare le stanze dell'anima. E "mentre fissiamo lo sguardo non sulle realtà che si vedono, bensì su quelle invisibili", ci renderemo conto che "la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria". 2 Corinzi 4:18, 17. TT2 227 2 In cielo Dio è tutto in tutti. Lassù la santità regna sovrana: nulla turba la perfetta armonia con Dio. Se noi penetriamo veramente lassù, lo spirito del cielo dimorerà in noi quaggiù. Ma se non proviamo ora nessun piacere nella contemplazione delle realtà celesti; se non abbiamo nessun interesse per la ricerca della conoscenza di Dio; nessun diletto nella contemplazione del carattere di Cristo; se la santità non ha per noi nessuna attrazione, allora possiamo essere certi che la nostra speranza del cielo è vana. Una perfetta conformità col volere di Dio è l'alta mèta che deve stare continuamente davanti al cristiano. Egli amerà parlare di Dio, di Gesù, della patria beata, della purezza preparata da Cristo per quanti lo amano. La contemplazione di questi temi, nei momenti in cui l'anima si rallegra delle benedette certezze di Dio, viene rappresentata dall'apostolo come un assaporamento delle "potenze del mondo avvenire". TT2 227 3 Si profila dinanzi a noi la battaglia finale, del gran conflitto. Con "ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi e con ogni inganno di iniquità", Satana agirà per travisare il carattere di Dio e per "sedurre, ove fosse possibile, persino gli eletti". Se mai vi è stata una categoria di persone bisognose di una crescente luce celeste, si tratta proprio di coloro che in questo tempo di pericolo sono stati chiamati da Dio a essere i depositari della sua legge e a rivendicarne il carattere dinanzi al mondo. Coloro ai quali è stato affidato un mandato così sacro debbono essere spiritualizzati, nobilitati, animati della verità nelle quali dicono di credere. TT2 227 4 Mai la chiesa ha avuto maggior bisogno dell'esperienza descritta nella lettera di Paolo ai Colossesi: "Noi... non cessiamo di pregare per voi e di domandare che siate ripieni della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni sapienza e intelligenza spirituale, affinché camminiate in modo degno del Signore per piacergli in ogni cosa, portando frutto in ogni opera buona e crescendo nella conoscenza di Dio". Colossesi 1:9, 10. ------------------------Capitolo 46: La parola fatta carne TT2 228 1 L'unione del divino con la natura umana è una delle verità più preziose e più misteriose del piano della redenzione. E' di questo che parla Paolo quando afferma: "Senza contraddizione, grande è il mistero della pietà: Dio è stato manifestato in carne". TT2 228 2 Questa verità è stata per molti un motivo di dubbio e di incredulità. Quando Cristo venne nel mondo, Figliuolo di Dio e Figliuolo dell'uomo, non fu compreso dalla gente del suo tempo. Egli si abbassò per rivestire la natura umana affin di poter raggiungere l'umanità caduta e risollevarla. Però la mente degli uomini era ottenebrata a cagione del peccato, le loro facoltà erano intorpidite e la loro percezione smussata, tanto da non saper discernere il carattere divino sotto la veste umana. Questa carenza di apprezzamento da parte loro era di ostacolo all'opera che Egli intendeva svolgere in loro favore. Per dare forza al proprio insegnamento, Gesù spesso era costretto a definire e a difendere la sua posizione. Richiamandosi al suo carattere divino e misterioso, Egli cercava di avviare la loro mente verso una corrente di pensiero che risultasse propizia alla potenza trasformatrice della verità. TT2 228 3 Per illustrare la verità divina, Egli ricorreva alle cose della natura, con le quali essi erano familiari. Il terreno del cuore era così preparato a ricevere il buon seme. Egli faceva sentire ai propri uditori che i suoi interessi si identificavano coi loro, che il suo cuore palpitava di simpatia per le loro gioie e per i loro dolori. Allo stesso tempo essi notavano in Gesù la manifestazione di una potenza e di una superiorità che andava ben oltre quella dei loro più onorati rabbini. Gli insegnamenti di Cristo erano caratterizzati da una semplicità, una dignità e una forza fino allora sconosciute per loro. La loro spontanea esclamazione era: "Nessuno ha mai parlato come quest'uomo". La gente lo ascoltava volentieri; ma i sacerdoti e i capi della nazione, infedeli essi stessi all'incarico di guardiani della verità, lo odiavano per la grazia da lui resa manifesta, grazia che attirava le folle lungi da loro affinché potessero seguire la luce della vita. Per effetto del loro influsso, la nazione ebraica, non discernendo il suo carattere divino, rigettò il Salvatore. Unione del divino con l'umano TT2 228 4 L'unione del divino con l'umano, manifestata in Cristo, esiste anche nella Bibbia. Le verità rivelate sono tutte "date per ispirazione di Dio"; tuttavia, esse sono espresse con termini umani e adattate alle umane necessità. Così si può dire del Libro di Dio, come è stato affermato di Cristo, che "la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi". Giovanni 1:14. Questo fatto, lungi dal costituire un argomento contro la Bibbia, dovrebbe rafforzare la fede in essa come Parola di Dio. Coloro che si pronunciano sull'ispirazione della Sacra Scrittura accettando alcuni brani come divini e respingendone altri come umani, ignorano che Cristo, divino, partecipò alla natura umana per poter raggiungere l'umanità. Nell'opera di Dio per la redenzione umana si uniscono l'essenza divina e quella umana. TT2 229 1 Molti passi della Bibbia che i critici scettici hanno definito non ispirati, sono invece, nel loro perfetto adattamento alle esigenze umane, proprio i messaggi di conforto di Dio in favore dei suoi figli fiduciosi. Una bella illustrazione di questo si ha nella vicenda dell'apostolo Pietro. Pietro era in prigione, in attesa di essere messo a morte l'indomani. Era notte ed egli dormiva "in mezzo a due soldati, legato con due catene; e le guardie davanti alla porta custodivano la prigione. Ed ecco, un angelo del Signore sopraggiunse e una luce risplendé nella cella e l'angelo percosse il fianco di Pietro, lo svegliò dicendo: "Levati prontamente". E le catene gli caddero dalle mani". Atti 12:6, 7. Pietro, svegliandosi bruscamente, rimase attonito dinanzi alla luce che inondava la cella e alla grande bellezza del messaggero celeste. Non riuscì a rendersi perfettamente conto di quel che accadeva, ma sapeva che era libero e, confuso, pieno di gioia sarebbe uscito dal carcere senza premunirsi contro il freddo della notte. L'angelo di Dio gli suggerì, con tenera premura per le necessità fisiche dell'apostolo: "Cingiti e legati i sandali". Atti 12:8. Pietro ubbidì meccanicamente; ma era così estasiato dalla manifestazione della gloria celeste da non pensare affatto a prendere il mantello. Allora l'angelo gli raccomandò: "Mettiti il mantello e seguimi. Ed egli, uscito, lo seguiva, non sapendo che fosse vero quel che avveniva per mezzo dell'angelo, ma pensando di avere una visione. Ora, come ebbero passata la prima e la seconda guardia, vennero alla porta di ferro che mette in città, la quale si aprì loro da sé; ed essendo usciti, s'inoltrarono per una strada, e in quell'istante l'angelo si partì da lui". Atti 12:8-10. L'apostolo si trovò solo nelle strade di Gerusalemme. "E Pietro, rientrato in sé, disse: "Ora conosco per certo: non si trattava di una visione o di un sogno, bensì d'un avvenimento reale: il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha liberato dalla mano di Erode e da tutta l'aspettazione del popolo dei Giudei". Atti 12:11. TT2 229 2 Gli scettici possono sorridere all'idea che un glorioso angelo del cielo potesse occuparsi di una cosa tanto banale come quella di badare a queste semplici esigenze umane, e possono anche mettere in dubbio l'ispirazione del racconto. Ma secondo la sapienza di Dio tali episodi sono conservati nella storia sacra a vantaggio non degli angeli ma degli uomini affinché qualora essi dovessero venire a trovarsi in situazioni ardue, possano avere conforto sapendo che il cielo è al corrente di tutto. TT2 229 3 Gesù disse ai suoi discepoli che neppure un passero cade al suolo senza che il Padre celeste ne prenda nota. Se Dio è consapevole delle necessità di tutti gli uccelletti dell'aria, a maggior ragione avrà cura di coloro che potranno diventare sudditi del suo regno e, mediante la fede in lui, ereditare l'immortalità. Oh, se l'intelletto umano giungesse solo a comprendere fin dove il piano della redenzione può essere afferrato dalle menti limitate, l'opera svolta da Gesù nel rivestire la natura umana e quello che Egli ha fatto per noi nella sua sublime condiscendenza, i cuori umani si riempirebbero di gratitudine per l'amore di Dio e con umiltà adorerebbero la sapienza divina che ha saputo escogitare il mistero della grazia. ------------------------Capitolo 47: La sollecitudine di Dio per il suo popolo TT2 230 1 Isaia, pur essendo giovane, fu chiamato alla missione profetica in circostanze difficili e scoraggianti. Il suo paese era minacciato da una catastrofe. In seguito alla loro trasgressione della legge di Dio, i giudei erano stati privati della sua protezione e le forze assire si accingevano a muovere contro il regno di Giuda. Però il pericolo dei nemici non costituiva il guaio maggiore: era piuttosto la perversità del popolo a provocare il più profondo abbattimento nel servitore del Signore. Con la loro apostasia e ribellione, i giudei sfidavano i giudizi di Dio. Il giovane profeta era stato invitato a recar loro un messaggio di ammonimento e sapeva che avrebbe incontrato un'ostinata resistenza. Tremava nel considerare se stesso e nel riflettere sulla caparbietà e sull'incredulità della gente in favore della quale egli avrebbe dovuto adoperarsi. Il compito gli appariva sovrumano, ma avrebbe per disperazione desistito dalla sua missione e lasciato Israele nella sua idolatria? Dovevano gli dèi di Ninive signoreggiare sulla terra, sfidando l'Iddio del cielo? TT2 230 2 Tali pensieri invadevano la sua mente mentre si trovava sotto il portico del sacro tempio. Ad un tratto gli parve che la porta e la cortina interna del tempio venissero sollevate o rimosse e gli fu consentito di guardare dentro, nel santo dei santi, dove neppure i piedi del profeta potevano inoltrarsi. Gli apparve una visione dell'Eterno seduto su un trono alto ed elevato, mentre i lembi della sua veste riempivano il tempio. Su ciascun lato del trono si libravano i serafini i quali con un paio d'ali si sostenevano, con un paio si velavano il volto in atto di adorazione e con un altro paio si coprivano i piedi. Questi ministri angelici levarono le loro voci in una solenne invocazione: "Santo, santo, santo è l'Eterno degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria". Gli stipiti, i pilastri e la porta di cedro parvero tremare a quel rimbombo e la casa fu piena della sua lode. TT2 230 3 Mai prima di allora Isaia si era reso così pienamente conto della grandezza dell'Eterno e della sua perfetta santità. Egli credette che nella sua umana fragilità e indegnità, sarebbe perito in quella divina presenza. "Ahimè", esclamò, "io sono perduto! Perché sono un uomo dalle labbra impure ed abito in mezzo ad un popolo dalle labbra impure; e gli occhi miei han veduto il Re, l'Eterno degli eserciti". Isaia 6:3, 5. Ma un serafino gli si accostò per renderlo idoneo alla sua grande missione. Gli fu posto sulle labbra un carbone ardente tolto dall'altare e gli fu detto: "Ecco, questo ti ha toccato le labbra; la tua iniquità è rimossa ed il tuo peccato è espiato". E allorché si fece udire la voce di Dio che diceva: "Chi manderò? Chi andrà per noi?", Isaia con santa fiducia rispose: "Eccomi: manda me!" Versetti 7, 8. TT2 231 1 Che cosa importava se le potenze terrene si sarebbero schierate contro Giuda? Che cosa importava se Isaia avrebbe incontrato opposizione e resistenza nella sua missione? Egli aveva visto il Re, l'Eterno degli eserciti; aveva udito il canto dei serafini: "Tutta la terra è piena della sua gloria"; il profeta fu così incoraggiato per l'opera che gli stava dinanzi. Attraverso la sua lunga e difficile missione, egli portò seco il ricordo di questa visione. La visione di Ezechiele TT2 231 2 Ezechiele, il mesto profeta dell'esilio, nel paese dei caldei ebbe una visione che insegnava la stessa lezione di fede nel potente Dio d'Israele. Mentre si trovava sulle rive del fiume Kebar, un turbine parve sopraggiungere dal settentrione, "una grossa nuvola con un globo di fuoco che spandeva tutto all'intorno di essa uno splendore; e nel centro di quel fuoco si vedeva come del rame sfavillante in mezzo al fuoco". Ruote di uno strano aspetto, intersecantesi fra loro erano mosse da quattro creature viventi. In alto, al di sopra di tutto ciò, vi era come una "pietra di zaffiro, che pareva un trono; e su questa specie di trono appariva come la figura di un uomo". "Quanto all'aspetto degli esseri viventi, esso era come di carboni ardenti, come di fiaccole; quel fuoco circolava in mezzo agli esseri viventi: era un fuoco sfavillante e dal fuoco uscivano dei lampi". "E apparve fra i cherubini l'immagine di una mano umana sotto le loro ali". TT2 231 3 Vi erano delle ruote dentro altre ruote, in una combinazione così complicata che a prima vista a Ezechiele parevano tutte in disordine. Però quando esse si muovevano, lo facevano con assoluta precisione, con perfetto sincronismo. Queste ruote venivano spinte da esseri celesti e sopra tutto questo vi era l'Eterno, mentre intorno al trono c'era l'arcobaleno che avvolgeva ogni cosa, simbolo della grazia e dell'amore. Sopraffatto dall'immensa gloria di quella scena, Ezechiele cadde sulla sua faccia, ma la voce del Signore gli ordinò di alzarsi in piedi e di ascoltare. A questo punto gli fu comunicato un messaggio di ammonimento per Israele. TT2 231 4 Questa visione fu data a Ezechiele in un periodo durante il quale la sua mente era colma di oscuri presentimenti. Egli vedeva la terra dei suoi padri giacere nella desolazione. La città, un tempo gremita di popolo, non era più abitata. La voce di giubilo e il canto di lode non si facevano più udire entro le sue mura. Il profeta stesso era straniero in una terra straniera, dove predominavano ambizioni senza limiti e una crudeltà selvaggia. Quello che vedeva e udiva della tirannia e dell'ingiustizia degli uomini gli faceva fremere l'anima di angoscia ed egli piangeva amaramente giorno e notte. Nondimeno, i meravigliosi simboli mostratigli sul fiume Kebar rivelavano l'esistenza di un potere superiore a quello dei dominatori terreni: una potenza sovrana controllava ogni cosa. Al di sopra degli orgogliosi e crudeli monarchi di Assiria e di Babilonia, sedeva sul trono l'Iddio della misericordia e della verità. TT2 231 5 I complicati congegni a guisa di ruote che al profeta apparivano come avvolti di confusione, erano guidati da una mano infinita. Lo Spirito di Dio, che gli si rivelava nell'atto di muovere e dirigere le ruote, traeva armonia dall'apparente caos. In tal modo il mondo era sotto il controllo di Dio e miriadi di esseri glorificati si tenevano pronti al suo comando per frenare il potere e la politica degli uomini malvagi e per assicurare il bene dei suoi fedeli. La medesima assicurazione alla chiesa del rimanente TT2 232 1 In maniera analoga, quando Dio sta per svelare al diletto Giovanni la storia della chiesa nei secoli avvenire, lo assicura circa l'interessamento e la cura del Salvatore nei riguardi del suo popolo, mostrandogli "Uno simile a un Figliuol d'uomo", che camminava in mezzo ai candelabri simbolo delle sette chiese. Mentre a Giovanni venivano rivelate le ultime grandi lotte della chiesa con le potenze terrestri, fu concesso all'apostolo di contemplare anche la vittoria finale e la liberazione dei fedeli. Egli vide la chiesa in conflitto mortale con la bestia e con la sua immagine, e l'adorazione della bestia sotto pena di morte. Guardando, però, oltre il fumo e lo strepito della battaglia, egli contemplò un gruppo di persone riunite sul Monte di Sion, con l'Agnello. Esse avevano, invece del marchio della bestia, "il nome del Padre scritto sulle loro fronti". Apocalisse 14:1. E scorse anche "coloro che avevano riportato la vittoria sulla bestia e sulla sua immagine, sul suo marchio e sul numero del suo nome, ritti sul mare di vetro, tenendo le arpe di Dio" e cantando il cantico di Mosè e dell'Agnello. TT2 232 2 Queste lezioni sono a nostro vantaggio, perché abbiamo bisogno di appoggiare la nostra fede su Dio poiché si avvicina il tempo in cui le anime degli uomini saranno messe alla prova. Cristo, sul Monte degli Ulivi, enumerò gli spaventosi giudizi che avrebbero preceduto il suo secondo avvento: "Udirete parlare di guerre e di rumori di guerre". "Si leverà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo non sarà che principio di dolori". Matteo 24:6, 7. Mentre queste profezie si adempirono parzialmente all'epoca della distruzione di Gerusalemme, esse hanno un'applicazione più diretta per gli ultimi tempi. Sulla soglia di eventi solenni TT2 232 3 Siamo sulla soglia di grandi e solenni eventi. La profezia si va rapidamente adempiendo. Il Signore è alla porta: presto si schiuderà dinanzi a noi un periodo di enorme interesse per tutti i viventi. Si riaccenderanno le controversie del passato e ne sorgeranno delle nuove. Non immaginiamo quali scene si susseguiranno nel nostro mondo. Satana, per mezzo di agenti umani, è al lavoro. Quelli che cercano di mutare la costituzione dello Stato e di promuovere un decreto che imponga l'osservanza della domenica, non si rendono pienamente conto dei risultati che ne deriveranno. Una crisi ci aspetta. TT2 232 4 I servitori di Dio, durante questo periodo di emergenza, non debbono confidare in se stessi. Nelle visioni date a Isaia, Ezechiele e Giovanni, noi vediamo come il cielo sia intimamente unito con gli avvenimenti che si svolgono sulla terra e quanto sia grande la sollecitudine di Dio verso quanti gli sono fedeli. Il mondo non è privo di un governatore: il programma degli eventi che stanno per sopraggiungere è nelle mani del Signore. La Maestà celeste regge nelle sue mani il destino delle nazioni, come pure gli interessi della sua chiesa. TT2 233 1 Noi ci permettiamo di provare troppa preoccupazione, troppo turbamento e troppa perplessità per l'opera del Signore. Gli uomini, nella limitazione della loro natura, non sono lasciati soli a portare il peso della responsabilità. Dobbiamo, perciò, fidare in Dio, credere in lui e andare avanti. L'instancabile vigilanza dei messaggeri celesti e la loro incessante attività nel loro ministero in rapporto con gli esseri terrestri, dimostrano che la mano divina sta guidando una ruota dentro l'altra. Il divino Maestro dice a ognuno che ha una parte nella sua opera, quello che anticamente disse a Ciro: "Io ti ho cinto, quando non mi conoscevi". Isaia 45:5. TT2 233 2 Nella visione di Ezechiele, Dio teneva la sua mano sotto le ali dei cherubini. Questo per insegnare ai suoi servitori che è la potenza divina a dar loro il successo. Egli collaborerà con loro se essi abbandoneranno ogni inquità e saranno puri nel cuore e nella vita. TT2 233 3 La fulgida luce che procedeva fra le creature viventi con la velocità del lampo rappresenta la celerità con la quale l'opera andrà avanti verso il suo finale compimento. Colui che non sonnecchia, ma che è ininterrottamente attivo nell'adempimento dei suoi propositi, può portare avanti la sua grandiosa opera in maniera armoniosa. Quello che alle menti limitate degli uomini può apparire confuso e complicato, è invece tenuto in perfetto ordine dalla mano del Signore. Egli può escogitare metodi e mezzi atti a frustrare i propositi dei malvagi e a confondere le decisioni di quanti complottano contro il suo popolo. TT2 233 4 Fratelli, questo non è il tempo di piangere e di perdersi di animo; non è il tempo di cedere al dubbio e all'incredulità. Cristo non è un Salvatore che giace nella tomba nuova di Giuseppe, chiusa da una grossa pietra sigillata col sigillo romano. Noi abbiamo un Salvatore risorto. Egli è il Re dei re, il Signore degli eserciti che siede fra i cherubini. In mezzo alle contese e al tumulto delle nazioni, Egli protegge tuttora il suo popolo. Colui che regna nei cieli è il nostro Salvatore. Egli misura ogni prova e veglia sul fuoco della fornace che deve mettere alla prova ogni anima. Quando le fortezze dei re saranno abbattute; quando i dardi dell'ira di Dio colpiranno il cuore dei suoi nemici, il suo popolo sarà al sicuro nelle sue mani. TT2 233 5 Sotto la sorveglianza di Dio -- per colpa di operai non consacrati, talvolta le cose non andranno bene. Voi potete deplorare le conseguenze dell'errato comportamento altrui; però non dovete preoccuparvi. L'opera è sotto la supervisione del Maestro. Tutto ciò che Egli chiede è che gli operai vadano a lui per ricevere ordini e ubbidiscano alle direttive da lui impartite. Tutte le parti dell'opera -- chiese, missioni, scuola del Sabato, istituzioni -- sono sul suo cuore. Perché, allora, essere turbati? L'ardente desiderio di vedere la chiesa piena di vita deve essere temperato da una completa fiducia in Dio, perché "senza di me", ha detto il grande Portatore dei fardelli, "voi non potete fare nulla". Giovanni 15:5. "Seguitemi". Egli apre la via e noi dobbiamo seguirlo. TT2 233 6 Che nessuno abusi delle energie ricevute da Dio per fare progredire più rapidamente l'opera del Signore. La forza dell'uomo non può affrettare l'opera: ad essa deve unirsi il vigore delle intelligenze celesti. Solo così la causa di Dio potrà essere portata a perfezione. L'uomo non può fare la parte di Dio. Un Paolo può piantare, un Apollo innaffiare, però è Dio che fa crescere. Con semplicità e mansuetudine, l'uomo deve collaborare con gli agenti divini facendo ad ogni istante del suo meglio, ma rendendosi conto continuamente che il grande Capomastro è Dio. L'uomo non deve sentirsi sicuro di sé, perché in questo caso ben presto esaurirà la sua riserva di energie e finirà con l'annientare le proprie facoltà fisiche e mentali. Anche se tutti gli operai che oggi portano i più pesanti fardelli dovessero essere messi da parte, l'opera di Dio andrebbe avanti ugualmente. Perciò, che il nostro zelo nel lavoro sia sempre controllato dalla ragione. Non cerchiamo di fare quello che solo il Signore può fare". -- Testimonies for the Church 7:298 (1902). ------------------------Capitolo 48: La chiesa del rimanente non è Babilonia TT2 235 1 Da diversi anni io insegno che quando sorgono delle persone che dicono di avere grandi luci e che cercano di demolire quello che il Signore ha edificato per mezzo dei suoi strumenti umani, tali persone si fuorviano totalmente e non lavorano con Cristo. Coloro che affermano che le chiese avventiste sono Babilonia, o fanno parte di Babilonia, farebbero bene a tacere. Che essi riflettano bene e considerino qual è il messaggio che deve essere annunciato ai nostri giorni. Invece di collaborare con gli strumenti divini per preparare un popolo capace di sussistere nel giorno del Signore, essi si sono schierati dalla parte dell'accusatore dei fratelli, colui che li accusa giorno e notte davanti a Dio... TT2 235 2 Esistono attualmente nella chiesa gravi imperfezioni e ve ne saranno sino alla fine del mondo. Ma questa chiesa degli ultimi giorni sarà la luce di un mondo contaminato e demoralizzato dal peccato. La chiesa, benché debole, imperfetta, bisognosa del rimprovero divino, è l'unico oggetto della sollecitudine di Gesù. Il mondo è una grande officina in cui, per mezzo dei suoi agenti divini e umani, Gesù opera nei cuori degli uomini con la sua grazia e con la sua misericordia. TT2 235 3 Gli angeli sono stupiti nel vedere le trasformazioni di carattere che avvengono fra coloro che si danno al Signore ed esprimono la loro gioia mediante ineffabili canti di lode a Dio e all'Agnello. Essi vedono degli esseri, per natura figliuoli dell'ira, convertirsi e diventare operai con Cristo per attirare delle anime a Dio. Essi vedono le persone che erano immerse nella notte del peccato divenire luci in mezzo alle tenebre morali di questa generazione malvagia e perversa. Essi le vedono prepararsi, mediante un'esperienza cristiana, a soffrire col Signore e a partecipare alla sua gloria nei luoghi celesti. TT2 235 4 Dio ha sulla terra una chiesa che esalta la sua legge calpestata dagli uomini e che presenta l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. La chiesa è depositaria delle fortune e delle ricchezze della grazia di Cristo, ed è per suo mezzo che sarà pienamente manifestato l'amore di Dio per un mondo che dovrà essere illuminato dalla sua gloria. Sarà esaudita la preghiera di Gesù, che la chiesa sia una come Egli è uno col Padre. La ricca eredità dello Spirito Santo le sarà data abbondantemente e grazie ad essa il popolo di Dio nel mondo sarà testimone della potenza di Dio per la salvezza degli uomini. TT2 235 5 Sulla terra, ora, non vi è che una sola chiesa sulla breccia, intenta a rialzare le antiche rovine, a riparare la barriera di protezione e a ricostruire gli antichi luoghi desolati. Chiunque attira su di essa l'attenzione del mondo accusandola di essere Babilonia, lavora insieme con l'accusatore dei fratelli. Può accadere che sorgano fra noi uomini che dicono cose perverse, esprimendo gli stessi sentimenti che Satana intende diffondere nel mondo nei confronti di coloro che osservano i comandamenti di Dio e hanno la fede in Gesù. Per soddisfare il vostro zelo non vi è forse abbastanza da fare per presentare la verità a coloro che sono nelle tenebre dell'errore? TT2 236 1 Voi, economi provvisti di beni e di talenti, diffondendo l'errore, sprecate i mezzi del Maestro. Il mondo intero è pieno di odio contro coloro che onorano la legge di Dio. La chiesa, fedele a Jéhovah, non deve impegnarsi in un conflitto ordinario. "Poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti". Efesini 6:12. Coloro che comprendono il significato di questa lotta non si volgeranno contro la chiesa militante, ma lotteranno insieme col popolo di Dio con tutte le loro forze contro le potenze coalizzate del male. TT2 236 2 Quanti si levano per annunciare un messaggio sotto la loro personale responsabilità; quanti, dicendosi illuminati e condotti da Dio, cercano di distruggere un'opera che Dio ha edificato per anni, non fanno certo la sua volontà. E' bene si sappia che questi uomini sono dalla parte del grande seduttore. Non credete loro. Essi si uniscono ai nemici di Dio e della verità. Si fanno beffe del ministero chiamandolo un sistema sacerdotale. Allontanatevi da queste persone, qualunque sia l'uso che esse fanno delle Testimonianze per ripararsi dietro ad esse. Non abbiate nulla in comune col loro messaggio. Non li ricevete perché la loro opera non è da Dio. La conseguenza del loro lavoro sarà l'incredulità verso le Testimonianze, e nella misura del possibile cercheranno di demolire l'opera alla quale mi sono consacrata da vari anni. TT2 236 3 Quasi tutta la mia vita è stata dedicata a quest'opera, ma spesso il mio compito è stato reso più pesante da uomini che proclamavano un messaggio che non procedeva da Dio. Questi operai infedeli scelgono un certo numero di passi delle Testimonianze che hanno avuto cura di incorniciare di errori, per fare meglio accettare le loro idee. Quando è provato che la loro tesi è un tessuto di errori, le Testimonianze che essi citano per appoggiarla partecipano alla stessa condanna, e la gente del mondo, che non sa che le Testimonianze citate sono degli estratti di lettere private, pubblicate senza il consenso dell'autore, le presenta per dimostrare che la mia opera non è da Dio, che non è secondo verità e che è il frutto dell'errore. Quelli che così gettano il discredito sulla causa di Dio dovranno renderne conto a lui. TT2 236 4 Dio ha una chiesa che possiede un ministero divinamente istituito: "Ed è lui che ha dato gli uni come apostoli; gli altri come profeti; gli altri come evangelisti; gli altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero, per l'edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siamo arrivati all'unità della fede e della piena conoscenza del Figliuolo di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più dei bambini, sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina, per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; ma che, seguitando verità in carità, noi cresciamo in ogni cosa verso Colui che è il capo, cioè Cristo". Efesini 4:11-15. TT2 236 5 Il Signore ha degli strumenti da lui scelti e una chiesa sopravvissuta alla persecuzione e che ha attraversato la lotta e le tenebre. Gesù ama la sua chiesa e si è dato per essa. Egli la sosterrà, la purificherà, la nobiliterà e l'esalterà, affinché resti ferma in mezzo a tutti gli influssi deleteri del mondo. Dio ha designato degli uomini per vegliare con cura gelosa, con vigilanza e perseveranza, perché la chiesa non cada nei lacci di Satana, ma resista e faccia conoscere la gloria di Dio a tutta la famiglia umana. Vi sarà sempre una lotta accanita fra la chiesa di Dio e il mondo. Le menti con le menti e i princìpi coi princìpi, si affronteranno come la verità con l'errore; ma nella crisi che giungerà al suo apogeo, uomini di esperienza saranno chiamati ad assolvere il compito affidato loro da Dio: essi dovranno vegliare sulle anime come dovendone rendere conto... TT2 237 1 Che tutti comprendano quello che io scrivo. Gli operai di Dio non sono che i suoi strumenti. Essi non hanno di per se stessi nessuna grazia, nessuna particolare santità. Solo quando cooperano con le forze divine si sentono felici nella loro attività. Essi non sono che vasi di creta nei quali Dio pone la sua verità. Paolo pianta, Apollo adacqua, ma solo Dio può fare crescere. TT2 237 2 Dio parla per mezzo degli strumenti che ha scelto. Nessun uomo, nessuna associazione umana insultino lo Spirito di Dio rifiutando di prestare ascolto ai messaggi della sua Parola annunciata dai suoi messaggeri. Coloro che ricusano di ascoltare il messaggio di Dio rimangono nelle tenebre; si privano della benedizione divina e, mancando di rispetto verso gli strumenti che Egli ha scelto, tolgono al Salvatore la gloria che gli è dovuta. TT2 237 3 Dio è l'autore della pace e non della confusione. Satana, nemico vigilante, cerca invece continuamente di seminare la zizzania. Se egli trova delle persone da poter arruolare al suo servizio, suggerisce loro false idee e teorie e ispira loro il più grande zelo per sostenere l'errore. La verità, non solo converte, ma purifica colui che la riceve. Gesù ci ha messo in guardia contro i falsi dottori. TT2 237 4 Fin dagli inizi della nostra opera si sono visti sorgere di quando in quando uomini che annunciavano novità straordinarie. Ma se coloro che pretendono di credere alla verità si consigliassero con persone di esperienza, se ricorressero alla Parola di Dio con spirito di sottomissione e di umiltà, se esaminassero le loro teorie alla luce della verità e con l'ausilio di fratelli che si sono approfonditi nelle Scritture, se nello stesso tempo andassero a Dio per chiedergli: è questa la via nella quale tu vuoi che io cammini, oppure si tratta di un sentiero traverso nel quale Satana cerca di fuorviarmi? Essi riceverebbero la luce e scamperebbero alla rete dell'uccellatore. TT2 237 5 Che i nostri fratelli e le nostre sorelle diffidino delle persone che fissano un tempo preciso per il ritorno del Signore o per l'adempimento di altre promesse. "Non sta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla sua propria autorità". Atti 1:7. I falsi dottori possono sembrare molto zelanti per la causa di Dio e fare dei sacrifici per far conoscere le loro teorie al mondo e alla chiesa, ma siccome mescolano l'errore con la verità, il loro messaggio è ingannevole e conduce le anime su falsi sentieri. Bisogna contrastarli e respingerli, non perché sono dei malvagi, ma perché insegnano l'impostura e cercano di apporre il sigillo della verità sulla menzogna. TT2 237 6 Come è triste vedere gli uomini darsi tanta pena per edificare delle teorie errate, mentre esistono tesori di verità che confermerebbero le anime nella santissima fede! Invece di affermare la verità, essi permettono che la loro immaginazione si sbizzarrisca in teorie nuove e strane e si mettono in conflitto con coloro dei quali Dio si serve per guidare le anime alla conoscenza della verità. Essi ignorano tutto quello che è stato scritto a proposito dell'unità della fede e dell'amore e calpestano la preghiera di Cristo, considerando come cosa secondaria l'unità che Egli domandava a Dio. Essi ritengono che abbia poca importanza il fatto che i discepoli siano uno come il Padre e il Figlio sono uno. Deviando dalla giusta linea, come Jehu invitano i loro fratelli a seguire il loro esempio di zelo per il Signore. TT2 238 1 Se il loro zelo li portasse a lavorare come lavorano i loro fratelli che hanno sopportato il peso del calore e del giorno, se fossero perseveranti come loro di fronte allo scoraggiamento e agli ostacoli, potrebbero essere imitati e Dio li gradirebbe. Ma non si può che condannare quanti si credono chiamati a proclamare verità meravigliose e che tuttavia si allontanano dagli strumenti che Dio dirige. E' così che fecero Kore, Datan e Abiram: il loro esempio ci viene ricordato come avvertimento. Non bisogna, seguendo il loro esempio, accusare e condannare coloro ai quali Dio ha affidato la responsabilità della sua opera. TT2 238 2 Quelli che hanno accusato gli Avventisti del 7° Giorno di essere Babilonia, hanno citato le Testimonianze per appoggiare la loro tesi; ma perché non hanno citato quanto da anni è lo scopo del mio messaggio: l'unità della chiesa? Perché non hanno citato le parole dell'angelo: "Serrate le file, serrate le file, serrate le file"? Perché non hanno ripetuto l'esortazione ed enunciato il principio secondo il quale "l'unione fa la forza e la divisione la debolezza"? Sono i messaggi come quelli di questi uomini, che dividono la chiesa e ci coprono di confusione dinanzi ai nemici della verità; messaggi nei quali si scorge chiaramente l'azione del grande seduttore che vorrebbe impedire alla chiesa di giungere alla perfezione mediante l'unità. Questi pretesi dottori camminano alla luce delle loro scintille, seguono il proprio giudizio e ingombrano le verità con false teorie. Essi respingono i consigli dei fratelli e non consultano che i propri sentimenti, fino a che -- con grande soddisfazione di Satana -- perdono l'equilibrio mentale. TT2 238 3 Io metto in guardia i miei fratelli contro il modo di procedere di Satana, sotto qualunque forma egli si presenti. Il grande avversario di Dio e degli uomini esulta nel vedere che riesce a sedurre delle anime e a impiegare i loro talenti e i loro mezzi a uno scopo preciso. Si sarebbero potuti consacrare i loro fondi all'avanzamento della causa della verità, mentre sono stati sprecati nella diffusione di idee che non hanno alcun fondamento di verità... TT2 238 4 Io esorto coloro che professano di avere fede nella verità, di camminare uniti ai loro fratelli. Non date al mondo l'occasione di chiamarci estremisti, di dire che non siamo uniti, che gli uni insegnano una cosa e gli altri un'altra. Evitate le divisioni. Che ognuno stia in guardia. Invece di allargare la breccia, ripariamola. Facciamo attenzione a non accusare la sola chiesa che corrisponde alla descrizione del popolo del rimanente: che osserva i comandamenti di Dio e ha la fede di Gesù e che, in questi ultimi giorni, esalta la regola della giustizia. TT2 238 5 Dio ha un popolo, una chiesa sulla terra che non è inferiore a nessuna e che anzi è superiore a tutte per i mezzi di cui dispone per insegnare la verità e rivendicare i diritti della legge di Dio. Dio si è stabilito degli agenti che Egli dirige, degli uomini che hanno sopportato il peso e l'arsura del giorno e che collaborano con gli strumenti celesti all'avanzamento dell'opera del Signore in questo mondo. Che tutti si uniscano a questi strumenti scelti da Dio e siano trovati fra coloro che hanno "la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù". Apocalisse 14:12... TT2 239 1 Dio ha sulla terra una chiesa formata da eletti che osservano i suoi comandamenti. Egli non dirige qui o là un individuo: dirige una chiesa. La verità possiede una potenza santificatrice; però la chiesa militante non è la chiesa trionfante. La zizzania si trova mescolata col buon grano. "Vuoi tu che noi strappiamo la zizzania?" chiedono i servitori; ma il Maestro dice loro: "No, perché con la zizzania non strappiate il buon grano". Matteo 13:28, 29. La rete del Vangelo raccoglie pesci sia buoni sia cattivi, e solo Dio conosce i suoi. TT2 239 2 Il nostro dovere personale è di camminare umilmente con Dio. Non dobbiamo cercare un messaggio nuovo o bizzarro. Non dobbiamo pensare che gli eletti di Dio, i quali si sforzano di camminare nella luce, siano Babilonia. TT2 239 3 Le chiese denominazionali cadute sono Babilonia. Babilonia insegna dottrine perniciose. Il vino dell'errore rappresenta le false dottrine fra cui quelle dell'immortalità naturale dell'anima, dei tormenti eterni dei malvagi, la negazione della preesistenza di Cristo prima della sua nascita a Betlemme e l'elevazione del primo giorno della settimana al di sopra di quello che Dio ha benedetto e santificato. Questi errori e altri della stessa natura sono presentati al mondo dalle varie chiese e si adempie così la Scrittura: "Tutte le nazioni hanno bevuto del vino dell'ira della sua fornicazione". TT2 239 4 La chiesa, per quanto debole e imperfetta sia, è l'unico oggetto in terra sul quale Cristo manifesti la sua suprema considerazione. Egli effettua degli esperimenti di grazia sui cuori umani e compie tali trasformazioni di carattere che gli angeli ne restano stupiti. Essi si rallegrano nel vedere che esseri umani erranti e colpevoli possano essere così trasformati. -- Testimonies for the Church 7:16 (1902). TT2 239 5 Dio ha sulla terra un popolo al quale il cielo intero si interessa e che è l'oggetto della sua più tenera sollecitudine. Tutti coloro che leggono queste parole vi prestino attenzione; perché è nel nome di Gesù che vorrei metterle nel cuore di ognuno. Quando un uomo si leva, sia in mezzo a noi, sia al di fuori delle nostre file, e dichiara che il popolo di Dio fa parte di Babilonia e che il grande grido chiama i fedeli a uscirne, voi potete avere la certezza che egli non reca il messaggio della verità. Non ricevetelo e non augurategli buon successo, perché Dio non ha parlato per mezzo di lui. -- Testimonies to Ministers, 41. TT2 239 6 Il Signore ha dichiarato che la storia del passato si rinnoverà in occasione dell'opera finale. Ogni verità che Egli ha dato per questi ultimi giorni deve essere proclamata al mondo. Ogni colonna da lui stabilita deve essere rafforzata. Non possiamo rimuovere i fondamenti stabiliti da Dio e non possiamo entrare in qualche altra organizzazione, perché ciò significherebbe apostasia dalla verità. -- Notebook Leaflets, The Church, 24 dicembre 1905. TT2 239 7 Non esistono dubbi né timori circa la riuscita dell'opera, perché Dio è alla testa di essa e provvederà a mettere ogni cosa in ordine. Se è necessario riformare la testa dell'opera, Dio stesso lo farà. Perciò, abbiamo fede che Egli saprà condurre fino al porto sicuro la nobile nave che trasporta il popolo di Dio. -- The Review and Herald, 20 settembre 1892. ------------------------Capitolo 49: Il proposito di Dio nella chiesa TT2 240 1 Dio si propone di manifestare i princìpi del suo regno per mezzo del suo popolo. Affinché i suoi fedeli possano, con la vita e col carattere, rivelare questi princìpi, Egli desidera separarli dagli usi, dai costumi e dalle norme del mondo. Cerca di attirarli a sé per far loro conoscere la sua volontà. TT2 240 2 Fu questo il suo proponimento nel liberare Israele dall'Egitto. Al pruno ardente, Mosè ricevette da Dio il messaggio per il faraone di Egitto: "Lascia andare il mio popolo perché mi serva". Esodo 7:16. Con mano potente e con braccio steso, Dio condusse le schiere israelite fuori della terra di servitù. Meravigliosa fu la liberazione che Egli operò per loro, punendo i loro nemici, i quali rifiutavano di prestare ascolto alla sua voce, con una distruzione totale. TT2 240 3 Dio intendeva separare il suo popolo dal mondo e prepararlo a ricevere la sua parola. Dall'Egitto lo condusse al Sinai, dove manifestò la sua gloria. Qui non v'era nulla che potesse richiamare i sensi degli uomini e distogliere il pensiero da Dio. Mentre la grande folla contemplava le maestose montagne torreggianti su di essa, poteva rendersi conto della propria nullità agli occhi dell'Eterno. Accanto a quelle rocce, che non potevano essere smosse se non dalla volontà divina, Dio comunicava con gli uomini. E perché la sua voce rimanesse sempre chiara e distinta nelle loro menti, proclamò fra tuoni e lampi la sua legge, da lui data in Eden e che era la riproduzione del suo carattere. Le parole furono scritte su tavole di pietra dal dito stesso di Dio. In tal modo la volontà dell'Iddio infinito fu rivelata a un popolo chiamato a far conoscere ad ogni nazione, tribù e lingua i princìpi del suo governo in cielo e sulla terra. TT2 240 4 In questa generazione, Egli chiama i suoi figli alla stessa opera. Ha loro rivelato il suo volere e chiede la loro ubbidienza. Negli ultimi giorni della storia la voce che parlò dal Sinai ripete agli uomini: "Non avere altri dii nel mio cospetto". Esodo 20:3. L'uomo oppone la sua volontà a quella di Dio, però non può far tacere questa voce di comando. Lo spirito umano mai potrà conoscere appieno i suoi obblighi verso la Potenza suprema, ma non può eluderne gli obblighi. Potranno fiorire teorie e speculazioni; gli uomini potranno tentare di contrapporre la scienza alla rivelazione, cercando così di sbarazzarsi della legge divina; ma con sempre maggiore energia, lo Spirito Santo porrà dinanzi ad essi l'ordine: "Adora il Signore Iddio tuo ed a lui solo rendi il culto". Matteo 4:10. TT2 240 5 Il mondo come tratta la legge di Dio? Dappertutto gli uomini agiscono contro i divini precetti. Nel loro desiderio di evitare che la croce sia messa al servizio dell'ubbidienza, persino le chiese stanno mettendosi dalla parte del grande apostata sostenendo che la legge di Dio è stata cambiata o abrogata. Nella loro cecità, gli uomini si vantano di un progresso che ha del prodigioso e di un portentoso sviluppo nel campo della conoscenza. Nondimeno, le sentinelle celesti vedono la terra piena di corruzione e di violenza. A causa del peccato l'atmosfera del nostro globo è diventata simile a quella di un lazzaretto. TT2 241 1 Un'opera sublime deve essere compiuta: essa consiste nel presentare agli uomini la verità del Vangelo. Questo è il mezzo stabilito da Dio per arginare la marea della corruzione morale: è il suo strumento per restaurare la sua immagine morale nell'uomo. E' il suo rimedio contro la disorganizzazione universale. E' la forza che attira gli uomini all'unità. Presentare queste verità costituisce l'opera del messaggio del terzo angelo. Il Signore vuole che la presentazione di questo messaggio rappresenti l'opera più elevata e più grande da attuare nel mondo ai nostri giorni. TT2 241 2 Satana incita incessantemente gli uomini ad accettare i suoi princìpi, cercando così di contrastare l'opera di Dio. Senza posa cerca di rappresentare il popolo eletto di Dio come gente sedotta. Egli è un accusatore dei fratelli e senza tregua usa il suo potere accusatore contro quanti praticano la giustizia. Il Signore intende replicare, mediante il suo popolo, alle insinuazioni di Satana, mostrandogli il frutto dell'ubbidienza ai retti princìpi. Rappresentare il carattere di Dio TT2 241 3 Tutta la luce del passato, tutta quella che risplende al presente e si proietta sull'avvenire, rivelata nella Parola di Dio, è per ogni anima che voglia riceverla. La gloria di questa luce, che è la gloria stessa del carattere di Cristo, deve manifestarsi in ogni singolo cristiano, nella famiglia, nella chiesa, nel ministero dell'Evangelo e in ogni istituzione fondata dal popolo di Dio. Il Signore intende che questo sia il simbolo di quanto può essere fatto per il mondo. Deve essere il tipo della potenza che salva, delle verità dell'Evangelo. Tutte queste cose sono altrettanti strumenti per attuare il grandioso proponimento di Dio a favore dell'umanità. TT2 241 4 Il popolo di Dio deve rappresentare il mezzo per esercitare il più forte influsso nell'universo. Nella visione di Zaccaria i due ulivi che stanno davanti a Dio sono raffigurati mentre versano il loro olio dorato, attraverso i canali d'oro, nel vaso del santuario. Si alimentano, così, le lampade del tempio affinché diano una luce vivida, sfavillante. Allo stesso modo gli unti che stanno alla presenza dell'Altissimo comunicano al popolo di Dio perché questo distribuisca agli altri luce, gioia e refrigerio, la pienezza della luce, dell'amore e della potenza divina. Esso deve diventare il mezzo mediante il quale gli strumenti divini comunicano alla gente la ricchezza dell'amore di Dio. TT2 241 5 Il proposito che Dio oggi cerca di attuare per mezzo del suo popolo è quello stesso che intendeva effettuare tramite Israele quando lo trasse fuori dal paese di Egitto. Contemplando la bontà, la clemenza, la giustizia e l'amore di Dio rivelati nella chiesa, il mondo avrà un concetto del suo carattere. Quando la legge divina sarà così esemplificata nella vita, il mondo riconoscerà la superiorità di quanti amano, temono e servono Dio più di ogni altro popolo della terra. TT2 242 6 Il Signore fissa il suo sguardo su ognuno dei suoi. Egli ha dei progetti per ciascuno di essi. Il suo proposito è che quelli che mettono in pratica i suoi santi precetti formino un popolo distinto. All'odierno popolo di Dio, come all'antico Israele, spetta quanto Mosè scrisse sotto la spinta dello Spirito dell'Ispirazione: "Tu sei un popolo consacrato all'Eterno, che è l'Iddio tuo; l'Eterno ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra". Deuteronomio 7:6. "Ecco, io vi ho insegnato leggi e prescrizioni, come l'Eterno, l'Iddio mio, mi ha ordinato, affinché le mettiate in pratica nel paese nel quale state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in pratica; poiché quella sarà la vostra sapienza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: "Questa grande nazione è il solo popolo savio e intelligente". Quale è difatti la gran nazione alla quale la divinità sia così vicino come l'Eterno, l'Iddio nostro, è vicino a noi ogni volta che l'invochiamo? E qual è la gran nazione che abbia delle leggi e delle prescrizioni giuste com'è tutta questa legge che io vi espongo quest'oggi?" Deuteronomio 4:5-8. TT2 242 1 Nondimeno, neppure queste parole riescono a esprimere la grandezza e la gloria del proponimento di Dio, che deve realizzarsi per mezzo del suo popolo. Non solo a questo mondo, ma all'intero universo noi dobbiamo rendere manifesti i princìpi del suo regno. L'apostolo Paolo, scrivendo sotto l'influsso dello Spirito Santo, dice: "A me, dico, che son da meno del minimo di tutti i santi, è stata data questa grazia di recare ai Gentili il buon annunzio delle non investigabili ricchezze di Cristo, e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose, affinché nel tempo presente, ai principati ed alle potestà, nei luoghi celesti, sia data a conoscere, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio". Efesini 3:8-10. TT2 242 2 Fratelli: "noi siamo divenuti uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini". 1 Corinzi 4:9. "Quali non dovete voi essere, per santità di condotta e per pietà, aspettando e affrettando la venuta del giorno di Dio?" 2 Pietro 3:11, 12. TT2 242 3 "Per manifestare il carattere di Dio, per non ingannare noi stessi, la chiesa e il mondo mediante un cristianesimo contraffatto, dobbiamo giungere a una conoscenza personale di Dio. Se abbiamo comunione con lui, saremo i suoi ministri, anche se non potremo mai predicare a una congregazione. Noi siamo i collaboratori di Dio nel presentare la perfezione del suo carattere nell'umanità". ------------------------Capitolo 50: L'opera per questo tempo TT2 243 1 Noi siamo sulla soglia di eventi grandi e solenni. Le profezie si adempiono. Nei libri del cielo viene registrata una storia straordinaria, ricca di avvenimenti. Ovunque, nel mondo, c'è agitazione. Vi sono guerre e rumori di guerre. Le nazioni sono adirate ed è giunto il tempo in cui i morti debbono essere giudicati. Gli eventi cambiano per rendere possibile l'avvento del giorno di Dio, che si avvicina rapidamente. Rimane, per così dire, solo un momento. Però, mentre una nazione si leva contro l'altra e un regno contro l'altro, non c'è ancora una conflagrazione generale. I quattro venti sono trattenuti e lo saranno fino a che i servitori di Dio non siano stati sigillati sulla fronte. Allora le potenze della terra scateneranno tutte le loro forze per la grande battaglia finale. TT2 243 2 Satana sta attivamente elaborando i suoi piani per l'ultimo grande conflitto nel quale tutti dovranno prendere posizione. Dopo che l'Evangelo è stato predicato nel mondo per circa duemila anni, Satana tuttora presenta a uomini e donne la stessa scena che presentò a Gesù. In modo miracoloso egli fa sì che i regni del mondo con la loro gloria passino davanti a loro. Egli li promette a tutti coloro che si prostreranno dinanzi a lui per adorarlo. Così egli cerca di sottomettere gli uomini al suo dominio. TT2 243 3 Satana agisce al massimo delle sue possibilità per farsi come Dio e distruggere tutti quelli che si oppongono al suo potere. E oggi il mondo gli si inchina. La sua autorità viene accolta come quella di Dio e si adempie la profezia: "tutta la terra meravigliata andò dietro alla bestia". Apocalisse 13:3. TT2 243 4 Gli uomini, nella loro cecità, si vantano di progressi e di conquiste meravigliose, però agli occhi dell'Onnipotente non sfuggono la loro colpevolezza e la loro depravazione interiore. La ricchezza si accumula con ogni sorta di ladrocinio, non solo nei confronti dell'uomo ma di Dio stesso. Gli uomini si servono delle sue risorse per appagare il loro egoismo. Tutto quello che riescono ad accaparrare è inteso a soddisfare la loro cupidigia. L'avarizia e la sensualità prevalgono. Gli uomini coltivano gli stessi attributi del primo grande seduttore: lo hanno accettato come dio e sono impregnati del suo spirito. TT2 243 5 Però il nembo dell'ira del giudizio è sospeso su di loro: esso racchiude gli elementi che annientarono Sodoma. Nelle sue visioni sulle realtà avvenire, il profeta Giovanni contemplò questa scena. Gli fu rivelata questa adorazione del demonio e vide che il mondo intero si trovava sull'orlo della perdizione. Mentre, tuttavia, guardava con vivo interesse, notò la schiera di coloro che osservavano i comandamenti di Dio. Essi avevano sulla loro fronte il sigillo dell'Iddio vivente. Disse: "Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. E udii una voce dal cielo che diceva: Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essendo che si riposano dalle loro fatiche, poiché le loro opere li seguono. E vidi ed ecco una nuvola bianca; e sulla nuvola assiso uno simile ad un figliuol d'uomo, che avea sul capo una corona d'oro, e in mano una falce tagliente. E un altro angelo uscì dal tempio gridando con gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: Metti mano alla tua falce e mieti; poiché l'ora di mietere è giunta, perché la mèsse della terra è ben matura. E colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. E un altro angelo uscì dal tempio che è nel cielo, avendo anch'egli una falce tagliente. E un altro angelo, che avea potestà sul fuoco, uscì dall'altare e gridò con gran voce a quello che avea la falce tagliente, dicendo: Metti mano alla tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature. E l'angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò le uve nel gran tino dell'ira di Dio. E il tino fu calcato fuori della città, e dal tino uscì del sangue che giungeva sino ai freni dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi". Apocalisse 14:12-19. Prima che sia troppo tardi TT2 244 1 Quando l'uragano dell'ira di Dio esploderà sul mondo, per le anime sarà una terribile rivelazione scoprire che la loro casa sarà spazzata via perché costruita sulla sabbia. L'avvertimento va loro dato prima che sia troppo tardi! Noi dobbiamo sentire ora la responsabilità di adoperarci con intenso zelo per comunicare agli altri le verità che Dio ci ha date per questo tempo. Non potremo mai essere troppo zelanti in questo. TT2 244 2 Il cuore di Dio è commosso: le anime sono troppo preziose agli occhi suoi. Fu per questo mondo che Gesù pianse con angoscia; per questo mondo fu crocifisso. Dio ha dato il suo unigenito Figliuolo per salvare i peccatori e desidera che noi amiamo gli altri nello stesso modo in cui Egli ci ha amati. Desidera vedere quanti hanno la conoscenza della verità trasmetterla ai loro simili. TT2 244 3 È giunto il tempo in cui deve essere diffuso l'ultimo avvertimento. Nella presentazione della verità ai nostri giorni, c'è una speciale potenza; ma per quanto tempo durerà? Solo ancora per poco. Se mai vi fu una crisi, essa è già in atto. TT2 244 4 Tutti, ora, stanno decidendo del loro destino eterno. Bisogna svegliare gli uomini perché comprendano la solennità del momento, la prossimità del giorno in cui finirà il tempo di grazia concesso all'uomo. Si dovrebbe fare di tutto per annunciare alla gente, con potenza, il messaggio per l'ora che volge. Il terzo angelo deve avanzare con grande potenza. Nessuno ignori quest'opera; nessuno la consideri di poca importanza. TT2 244 5 La luce da noi ricevuta sul messaggio del terzo angelo è la vera luce. Il marchio della bestia è esattamente ciò che è stato proclamato. Ancora non tutto si capisce su questo argomento, né sarà compreso fino all'apertura del rotolo; però nel nostro mondo deve essere portata a termine un'opera molto solenne. L'ordine del Signore ai suoi servitori è: "Grida a piena gola, non ti trattenere; alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni e alla casa di Giacobbe i suoi peccati". Isaia 58:1. TT2 245 1 Nell'organizzazione generale della nostra opera non deve esserci nessun cambiamento. Essa deve conservarsi netta e distinta, come la profezia ha indicato. Non dobbiamo avere nessun legame col mondo, pensando che così facendo potremo realizzare di più. Se alcuni si fermano lungo la via per ostacolare il progresso dell'opera secondo le linee tracciate da Dio, faranno dispiacere all'Eterno. Non si deve indebolire nessun elemento della verità che ha reso gli Avventisti del 7° Giorno ciò che essi sono. Noi abbiamo le antiche pietre miliari della verità, dell'esperienza, del dovere e dobbiamo rimanere saldi a difesa dei nostri princìpi nel cospetto delle genti. TT2 245 2 È essenziale che gli uomini si levino per spiegare gli oracoli viventi di Dio a tutti i popoli. Persone di ogni ceto e di ogni capacità, con i loro diversi talenti, devono collaborare armoniosamente in vista di un comune risultato. Devono unirsi nell'impresa che consiste nel recare la verità alla gente, ciascun operaio assolvendo il suo particolare incarico. I messaggi dei tre angeli TT2 245 3 I tre angeli di Apocalisse 14 sono rappresentati in volo in mezzo al cielo. Questo simboleggia l'attività di quanti annunciano i messaggi del primo, del secondo e del terzo angelo; messaggi che sono collegati fra loro. Le prove evidenti della verità duratura e immortale di questi grandi messaggi che hanno per la chiesa un notevole significato e che suscitano la violenta opposizione dell'ambiente religioso, non sono scomparse. Satana cerca ininterrottamente di gettare un'ombra su questi messaggi affinché il popolo di Dio non discerna chiaramente il loro valore, il tempo e il luogo. Essi, però, sono vivi ed eserciteranno il loro potere sulla nostra esperienza finché dura il tempo. TT2 245 4 L'influsso di questi messaggi si è andato approfondendo ed estendendo, mettendo in azione migliaia di cuori e facendo sorgere scuole, case editrici e istituzioni sanitarie. Tutti questi sono altrettanti mezzi divini per cooperare nella grande opera raffigurata dal primo, secondo e terzo angelo; opera che consiste nell'avvertire gli abitanti del globo che Cristo sta per venire la seconda volta, con potenza e grande gloria. TT2 245 5 Fratelli e sorelle, volesse il cielo che io potessi dire qualcosa per farvi aprire gli occhi davanti all'importanza di quest'epoca, al significato degli eventi che ora si svolgono! Io vi addito i movimenti aggressivi che vengono suscitati per la restrizione della libertà religiosa. Il sacro memoriale di Dio è stato fatto a pezzi e al suo posto è stato innalzato dinanzi agli uomini un falso Sabato che non possiede nessun carattere di santità. Mentre le potenze delle tenebre stanno agitando gli elementi dal basso, il Signore Iddio del cielo manda potenza da alto per fronteggiare la situazione critica e spinge i suoi strumenti viventi a esaltare la legge del cielo. Adesso, proprio adesso, è il tempo di lavorare nei paesi stranieri. Quando l'America, terra della libertà religiosa, si unirà col papato forzando le coscienze e obbligando gli uomini a rispettare il falso Sabato, la popolazione di ogni paese del mondo sarà indotta a seguirne l'esempio. Il nostro popolo non è sufficientemente sveglio per fare tutto quello che può, grazie ai privilegi che sono alla sua portata, per estendere il messaggio di avvertimento. L'ultimo messaggio di misericordia TT2 246 1 Il Signore Iddio del cielo non riverserà sul mondo i suoi giudizi per la disubbidienza e la trasgressione fino a che non abbia mandato le sue sentinelle per avvertire gli uomini. Egli non chiuderà il tempo di grazia finché il messaggio non sia stato proclamato distintamente. La legge deve essere magnificata e le sue esigenze debbono essere presentate nel loro vero e sacro carattere perché la gente possa essere indotta a decidersi per o contro la verità. Tuttavia l'opera verrà affrettata secondo giustizia. Il messaggio della giustizia di Cristo dovrà echeggiare da un'estremità all'altra della terra per annunciare la via del Signore. Questa è la gloria di Dio, che conclude l'opera del terzo angelo. TT2 246 2 Nel mondo non c'è opera tanto grandiosa, tanto santa e gloriosa; non esiste opera alcuna che Dio onori tanto quanto quella che riguarda questo Evangelo. Il messaggio presentato ai nostri giorni è l'ultimo messaggio di misericordia per un mondo caduto. Quanti hanno il privilegio di udirlo e persistono nel rifiutare di prestargli ascolto respingono la loro ultima speranza di salvezza. Non ci sarà un secondo tempo di grazia. TT2 246 3 L'Evangelo che dobbiamo predicare è la parola della verità: "Sta scritto". Nessuna spada fiammeggiante è posta dinanzi a questo albero della vita. Tutti coloro che vogliono possono accostarsi ad esso e nessuna potenza potrà impedire ad un'anima di prenderne il frutto. Tutti possono cibarsene e vivere per sempre. TT2 246 4 La chiesa del rimanente annuncerà da parte di Dio al mondo dei misteri che gli stessi angeli bramano esaminare a fondo e che profeti, re e uomini giusti desideravano capire. I profeti che vaticinarono queste cose e che ardevano dal desiderio di comprendere quello che predicevano non ebbero tale privilegio. Bramavano vedere quello che noi vediamo e che noi ascoltiamo, ma non poterono. Sapranno tutto questo quando Cristo verrà la seconda volta; quando, accompagnato da una moltitudine innumerevole, spiegherà la liberazione attuata mediante il sublime sacrificio da lui compiuto... Nessuno resti senza essere avvertito TT2 246 5 Mentre gli angeli trattengono i quattro venti, noi dobbiamo lavorare con tutte le nostre capacità. Dobbiamo portare il messaggio senza alcun indugio. Dobbiamo dimostrare con chiarezza all'universo celeste e agli uomini di quest'epoca degenerata che la nostra religione è una fede e una potenza di cui Cristo è l'Autore e che la sua Parola è l'oracolo divino. Le anime umane sono sospese sulla bilancia: saranno esse suddite del regno di Dio o schiave del dispotismo di Satana? Tutti dovranno avere il privilegio di afferrare la speranza posta dinanzi a loro nell'Evangelo. Come potranno ascoltare senza un predicatore? La famiglia umana ha bisogno di una rigenerazione etica, di una preparazione del carattere per poter crescere nel cospetto di Dio. Vi sono anime che stanno per perire a causa degli errori teorici che prevalgono e che portano a neutralizzare il messaggio del Vangelo. Chi vuole ora consacrarsi completamente per diventare un collaboratore di Dio? TT2 247 1 Quando notate il pericolo che il mondo corre e la miseria che regna in esso in seguito all'azione di Satana, non sprecate le energie datevi da Dio in sterili lamenti; andate piuttosto a lavorare per voi e per gli altri. Svegliatevi e sentite su di voi un peso per quanti stanno per perire. Se essi non sono conquistati a Cristo perderanno un'eternità di beatitudine. Pensate a quello che essi possono guadagnare. L'anima creata da Dio e redenta da Cristo ha un gran valore per le possibilità che le stanno dinanzi, i vantaggi spirituali che le sono stati concessi e le capacità che può acquisire se la Parola di Dio le infonde vita, senza parlare poi delI'immortalità che potrà conseguire ubbidendo, tramite il Datore della vita. Una singola anima ha più valore per il cielo di tutto un mondo di beni, case, terreni, denaro. Per la conversione di un'anima noi dovremmo impegnare perfino le nostre ultime risorse. Un'anima condotta a Cristo diffonderà intorno a sé la luce del cielo, luce che squarciando le tenebre morali trarrà a salvezza altre anime. TT2 247 2 Se Cristo lasciò le novantanove per cercare e salvare l'unica pecora smarrita, possiamo noi essere giustificati facendo di meno? Ciò non significherebbe forse trascurare di lavorare come lavorò Gesù; di sacrificarsi come Egli si sacrificò? Non significherebbe tradire il sacro mandato, offendere Dio? TT2 247 3 Fate echeggiare l'allarme per lungo e per largo su tutta la terra! Annunciate alla gente che il giorno del Signore è vicino, che si affretta ad arrivare. Che nessuno rimanga senza essere stato avvertito. Non avremmo potuto trovarci noi al posto delle povere anime immerse nell'errore? Avremmo potuto essere nel numero dei barbari. Secondo la verità che abbiamo ricevuto, più di tutti gli altri, noi siamo debitori e dobbiamo impartirla a loro. TT2 247 4 Non abbiamo tempo da perdere: la fine è vicina. Il passaggio da un luogo all'altro per la diffusione della verità ben presto sarà limitato da pericoli a destra e a sinistra. Ogni cosa sarà disposta in modo da impedire l'avanzata dei messaggeri del Signore, perché essi non riescano ad attuare quanto invece ancora possono. Dobbiamo guardare lealmente in faccia l'opera nostra e andare avanti con la massima rapidità possibile, in un impegno aggressivo. Dalla luce che Dio mi ha accordato, io so che le potenze delle tenebre stanno operando dal basso con intensa energia e che Satana si avvicina furtivamente per fare prigionieri quelli che ora dormono, allo stesso modo del lupo che abbranca la sua preda. Attualmente noi abbiamo degli avvertimenti che possiamo diffondere, un'opera che possiamo compiere. Presto, però, tutto si farà più difficile di quanto si possa immaginare. Che Dio ci aiuti a rimanere nella via della luce, ad agire avendo lo sguardo rivolto sul nostro Condottiero e a procedere con pazienza e perseveranza per conseguire la vittoria. TT2 247 5 Il popolo di Dio ha davanti a sé un'opera imponente, un'opera la cui importanza dovrà aumentare continuamente. La nostra opera sul fronte delle missioni deve estendersi molto di più. E' necessario svolgere un lavoro più energico di quello compiuto fin qui, prima che il nostro Signore Gesù Cristo apparisca per la seconda volta. Il popolo di Dio non deve cessare le sue attività finché non abbia raggiunto il mondo intero. -- Testimonies for the Church 6:23, 24 (1900). TT2 248 1 Dobbiamo vivere una vita duplice: pensiero e azione, silenziosa preghiera e intenso lavoro. Tutti quelli che hanno ricevuto la luce della verità dovrebbero sentire il dovere di diffondere i raggi di essa sul cammino degli impenitenti. Devono essere i testimoni di Cristo sia in ufficio sia in chiesa. Dio esige che noi siamo delle epistole viventi conosciute e lette da tutti. L'anima che si rivolge a Dio per ricevere la sua forza, il suo sostegno, il suo vigore, con una fervida preghiera quotidiana, avrà nobili aspirazioni, una chiara percezione della verità e del dovere, nobili proponimenti di azione e un'incessante fame e sete di giustizia. Rimanendo uniti con Dio, potremo diffondere sugli altri, venendo in contatto con loro, la luce, la pace e la serenità che regnano nell'anima nostra e dimostrare loro un esempio di irremovibile fedeltà verso gli interessi dell'opera nella quale siamo impegnati. -- Testimonies for the Church 4:459, 460 (1880). TT2 248 2 All'anima assetata è aperta la fonte delle acque vive. Dio dice: "lo spanderò delle acque sul suolo assetato e dei ruscelli sulla terra arida". Isaia 44:3. La luce sarà accordata solo alle anime che con fervore vanno alla ricerca di essa e che accettano con allegrezza ogni raggio dell'illuminazione divina che procede dalla sua santa Parola. E' per mezzo di queste anime che Dio rivelerà quella luce e quella potenza che illumineranno la terra intera con la sua gloria. -- Testimonies for the Church 5:729 (1889). ------------------------Capitolo 51: I congressi TT2 249 1 È importante che i membri delle nostre chiese partecipino ai nostri raduni all'aperto. I nemici della verità sono molto numerosi e poiché noi siamo pochi dobbiamo presentare un fronte unito, il più saldo possibile. Individualmente voi avete bisogno dei vantaggi del raduno e Dio vi invita a essere il numero uno nelle file della verità. Qualcuno, forse, obietterà: "Viaggiare costa molto. Non sarebbe meglio risparmiare il denaro e darlo per l'avanzamento dell'opera, che ne ha tanto bisogno?" Voi non dovete ragionare così, perché Dio vi invita a occupare il vostro posto nella schiera dei suoi. Tutti voi che lo potete, rafforzate il raduno partecipandovi con le vostre famiglie. Fate uno sforzo particolare per assistere all'assemblea del popolo di Dio. TT2 249 2 Fratelli e sorelle, sarebbe molto meglio per voi lasciare un poco soffrire i vostri affari che trascurare l'opportunità di ascoltare il messaggio che Dio ha in serbo per voi. Non cercate nessuna giustificazione che possa impedire di acquisire ogni possibile vantaggio spirituale. Ogni raggio di luce vi è indispensabile. Voi avete bisogno di diventare sempre meglio idonei a rendere ragione della speranza che è in voi, con mansuetudine e timore. Non potete permettervi di perdere tali privilegi. TT2 249 3 Anticamente il Signore impartì delle direttive al suo popolo perché questo si riunisse tre volte l'anno per l'adorazione. I figli d'Israele partecipavano a queste sante convocazioni portando alla casa di Dio le loro decime, le loro offerte per il peccato e i loro doni di gratitudine. Si incontravano per raccontare gli atti della misericordia di Dio, per ricordare le sue opere meravigliose e per tributare lode e ringraziamento al suo nome. Inoltre, essi dovevano unirsi alla funzione propiziatoria che indicava Cristo come l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Così sarebbero stati protetti contro il potere malefico della mondanità e dell'idolatria. Nei loro cuori dovevano essere mantenuti vivi la fede, l'amore e la gratitudine. Grazie alla loro partecipazione a questo sacro servizio, si legavano ancor più strettamente a Dio e fra loro. TT2 249 4 Ai giorni di Cristo una vasta moltitudine di persone provenienti da tutti i paesi assistevano a queste feste. Se esse venivano svolte secondo l'indicazione e l'intenzione di Dio, la luce della verità, tramite loro, sarebbe stata poi trasmessa a tutte le nazioni della terra. TT2 249 5 Quanto a coloro che abitavano lontano dal tabernacolo, occorreva loro più di un mese l'anno per prepararsi ed essere presenti a queste sante convocazioni Il Signore vedeva la necessità di questi raduni in vista della vita spirituale del suo popolo. Gli ebrei avevano bisogno di voltare le spalle ai loro affanni terreni per comunicare con Dio e contemplare le realtà invisibili. TT2 250 1 Se i figli d'Israele avevano bisogno del beneficio di queste sacre assemblee allora, quanto più ne abbiamo bisogno noi in questi ultimi giorni di pericolo e di conflitto! Se la gente del mondo di allora aveva bisogno della luce che Dio aveva affidato alla sua chiesa, quanto più ne ha bisogno oggi! TT2 250 2 Questo è il tempo nel quale ciascuno deve collaborare con Dio contro i potenti. Le forze dell'avversario vanno aumentando e noi come popolo veniamo presentati sotto una falsa luce. Perciò è necessario che gli uomini vengano a conoscenza delle nostre dottrine e della nostra opera. Vogliamo noi che la gente sappia chi siamo e che cosa crediamo? Ebbene, dobbiamo trovare la via del loro cuore. L'esercito del Signore deve stare sul terreno e rappresentare l'opera e la causa di Dio. Perciò non accampiamo scuse: il Signore ha bisogno di noi! Egli non compie l'opera sua senza la cooperazione dell'agente umano. Andate al raduno, anche se per questo dovete affrontare dei sacrifici. Andatevi animati dalla volontà di agire. E fate di tutto per indurre i vostri amici a parteciparvi, non da soli, bensì con voi per mettersi dalla parte del Signore e osservare i suoi comandamenti. Aiutate quanti hanno interesse a intervenire, procurando loro -- se è necessario -- il vitto e l'alloggio. Gli angeli incaricati di servire gli arredi della salvezza vi accompagneranno. Dio farà grandi cose per il suo popolo e benedirà ogni cosa che viene fatta per onorare la sua causa e per far progredire la sua opera. Preparazione del cuore TT2 250 3 Dobbiamo sempre ricordare che in queste riunioni sono in azione due forze. Si svolge una battaglia invisibile agli occhi umani. Sono in campo l'esercito del Signore che cerca di trarre le anime a salvezza e Satana che con le sue schiere è molto attivo e tenta con ogni mezzo di ingannare e distruggere. Il Signore ordina: "Rivestitevi della completa armatura di Dio, onde possiate stare saldi contro le insidie del diavolo; poiché il combattimento nostro non è contro sangue e carne, ma contro i principati, le potestà, contro dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi celesti". Efesini 6:11, 12. Il combattimento prosegue giorno dopo giorno. Se i nostri occhi potessero aprirsi per scorgere gli agenti del bene e quelli del male all'opera, non sussisterebbero né frivolezze, né vanità, né facezie. Se tutti indossassero la completa armatura di Dio e combattessero virilmente la battaglia del Signore, si otterrebbero vittorie che farebbero tremare il regno delle tenebre. TT2 250 4 Nessuno di noi dovrebbe andare al raduno facendo assegnamento sui predicatori e sugli operai biblici pensando che da essi derivi la benedizione. Dio non vuole che il suo popolo si appoggi sui predicatori; non vuole che i fedeli si infiacchiscano dipendendo dall'aiuto di esseri umani. Non si debbono aggrappare, come bambini derelitti, a qualcuno che serva loro di sostegno. Ogni membro di chiesa, in qualità di amministratore della grazia divina, deve sentire personalmente la responsabilità di avere radice e vita dentro di sé. Ciascuno dovrebbe sentire che, almeno in una certa misura, il buon esito del raduno dipende da lui. Non dite: "La responsabilità non è mia. Io non avrò nulla da fare in questa assemblea". Se la pensate a questo modo, date a Satana l'occasione di agire per mezzo vostro. Egli vi riempirà la testa dei suoi pensieri e vi assegnerà un compito da svolgere per lui. Invece di raccogliere anime intorno a Cristo, voi le disperderete. TT2 251 1 La buona riuscita del raduno dipende dalla presenza e dalla potenza dello Spirito Santo. Chiunque ami la causa della verità dovrebbe pregare per l'effusione dello Spirito. Per quanto sta in noi, dobbiamo rimuovere ogni ostacolo alla sua azione. Lo Spirito Santo non potrà essere mai riversato sui membri di chiesa finché questi alimenteranno vicendevolmente il disaccordo e il rancore. L'invidia, la gelosia, il sospetto, la maldicenza sono di origine satanica e sbarrano la via all'azione dello Spirito. Nulla su questo pianeta è tanto caro a Dio quanto la sua chiesa. Niente è da lui custodito con tanta gelosa cura. Nulla offende Dio quanto un atto che danneggi l'influsso di coloro che lavorano al suo servizio. Egli ne chiederà conto a tutti quelli che aiutano Satana nella sua opera intesa a criticare e scoraggiare. TT2 251 2 Quanti mancano di simpatia, di tenerezza e di amore non possono svolgere l'opera di Cristo. Prima che si possa adempiere la profezia secondo cui i deboli saranno "come Davide" e la casa di Davide "come l'angelo dell'Eterno" (Zaccaria 12:8) i figli di Dio dovranno eliminare ogni pensiero di sospetto verso i propri fratelli. I cuori debbono battere all'unisono fra loro e dovranno manifestarsi molto più abbondantemente la benevolenza cristiana e l'amor fraterno. Nelle mie orecchie echeggiano le parole: "Unitevi! Unitevi!" La sacra e solenne verità presente deve unire il popolo di Dio. Deve perire la sete di preminenza. Un unico soggetto di emulazione deve assorbire tutti gli altri: chi rassomiglierà di più a Cristo quanto al carattere? Chi nasconderà più completamente il proprio io in Gesù? TT2 251 3 "In questo è glorificato il Padre mio", afferma Cristo, "che portiate molto frutto". Giovanni 15:8. Se mai vi è stato un luogo dove i credenti dovrebbero portare molto frutto, questo è costituito dai nostri raduni. In queste assemblee i nostri atti, il nostro modo di parlare, il nostro spirito vengono osservati e il nostro influsso si estende lontano come l'eternità. TT2 251 4 La trasformazione del carattere deve essere per il mondo la testimonianza della presenza in noi dell'amore di Cristo. Il Signore si aspetta che i suoi dimostrino che la potenza redentrice della grazia può agire sull'indole difettosa e renderla fruttuosa grazie a uno sviluppo armonioso. TT2 251 5 Ma affinché noi possiamo attuare il proposito divino, deve essere portata a termine un'opera preparatoria. Il Signore ci invita a svuotare l'anima nostra dall'egoismo, che è la radice della disaffezione. Egli brama riversare su di noi, abbondantemente, il suo Spirito Santo e ci esorta a sgombrare la strada mediante la rinuncia a noi stessi. Quando il nostro io si arrende a Dio, gli occhi nostri si aprono per scorgere le pietre di inciampo che la nostra dissomiglianza da Cristo ha messo sul sentiero altrui. Dio ci comanda di rimuovere tutto ciò. "Confessate dunque i falli gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti". Giacomo 5:16. Allora potremo avere l'assicurazione che ebbe Davide quando, dopo aver confessato il suo peccato, pregò: "Rendimi la gioia della tua salvezza e fa'che uno spirito volenteroso mi sostenga. Io insegnerò le tue vie ai trasgressori e i peccatori si convertiranno a te". Salmi 51:12, 13. TT2 252 1 Quando la grazia di Dio regna nel cuore, l'anima è avvolta da un'atmosfera di fede, di coraggio e di amore cristiano; un'atmosfera tonificante per la vita spirituale di chiunque la respira. Allora potremo andare al raduno non unicamente per ricevere, ma anche per dare. Chiunque partecipa all'amore misericordioso di Cristo, chi è stato illuminato dallo Spirito di Dio e convertito alla verità, sentirà che per queste preziose benedizioni ha un debito verso ogni anima con la quale entra in contatto. Il Signore si servirà degli umili di cuore per raggiungere anime che i predicatori non potrebbero avvicinare. Questi umili sapranno dire parole che rivelano la grazia di Cristo che salva. TT2 252 2 Nel beneficare gli altri saranno a loro volta beneficati. Dio dà l'opportunità di impartire la grazia per potere, a sua volta, colmare i suoi figli di una grazia maggiore. La speranza e la fede aumenteranno quando i rappresentanti di Cristo agiranno sfruttando le occasioni e i talenti che Egli avrà loro fornito. Con loro agisce un agente divino... L'opera dei predicatori TT2 252 3 I presidenti delle federazioni e i predicatori debbono dedicarsi agli interessi spirituali delle persone, e perciò dovrebbero essere dispensati dal lavoro manuale che accompagna un raduno. I predicatori devono essere pronti ad agire come istruttori e come dirigenti delle varie attività dell'assemblea, ogni volta che le circostanze lo richiedono. Nondimeno, non si devono affaticare all'estremo. Devono cercare di ritemprarsi per trovarsi in una disposizione di animo serena in quanto la cosa è essenziale per il bene dell'assemblea. Dovrebbero poter dire parole di conforto e d'incoraggiamento, lasciare cadere dei semi nel terreno dei cuori onesti per far germogliare e crescere il frutto prezioso. TT2 252 4 I predicatori debbono insegnare alla gente come accostarsi a Dio e come condurre altri a lui. È indispensabile adottare dei metodi, eseguire dei progetti grazie ai quali potrà essere elevato il livello spirituale. è bene insegnare ai presenti in che modo essi possono essere purificati da ogni iniquità ed essere elevati, aderendo a principi immacolati e santi. TT2 252 5 È necessario che non manchi il tempo per un esame di coscienza e per il nutrimento dell'anima. Quando il pensiero è assorto negli affari, vi sarà necessariamente penuria di vigore spirituale. Bisogna fissare nella mente la necessità di devozione personale, la fede genuina e la santità dell'anima, perché la gente possa capirne l'importanza. TT2 252 6 Nei nostri raduni dobbiamo avere la potenza divina, caso diverso non saremo capaci di vincere il nemico delle anime. Cristo afferma: "Senza di me non potete fare nulla". TT2 252 7 Quanti si riuniscono in queste assemblee debbono essere colpiti dal fatto che l'obiettivo di tali riunioni è di raggiungere un'esperienza cristiana più elevata, di progredire nella conoscenza di Dio, di diventare sempre più forti grazie al vigore spirituale. Se non ci rendiamo conto di questo, i raduni per noi saranno infruttuosi. TT2 253 1 Non può esservi influsso più nocivo per un raduno o per ogni qualsiasi altra riunione di carattere religioso, di quello rappresentato dalle conversazioni frivole e leggere. Spesso uomini e donne formano dei gruppi e parlano di argomenti comuni che nulla hanno a che fare con le riunioni. Alcuni parlano delle loro fattorie, delle loro case e fanno dei progetti di costruzione. Altri analizzano il carattere altrui e non hanno né il tempo né la volontà di esaminare la propria coscienza per scoprire le lacune dei loro caratteri ed emendarsi, eliminando le ingiustizie per poi santificarsi nel timore di Dio. TT2 253 2 Se coloro che professano di essere seguaci di Cristo approfittassero del tempo parlando della verità, soffermandosi sulla speranza cristiana, esaminando il proprio cuore e pregando con fervore implorando la benedizione di Dio, si realizzerebbe un'opera molto più grande di quella vista fin qui. I miscredenti, i quali accusano falsamente quelli che credono nella verità, sarebbero convinti in seguito alla loro "buona conversazione concentrata su Cristo". Le nostre parole e le nostre azioni rappresentano il frutto che portiamo: "li riconoscerete dai loro frutti". -- Testimonies for the Church 2:597, 598 (1871). TT2 253 3 Lo scopo del raduno è di spingere tutti a dimenticare le preoccupazioni degli affari, come pure le altre cure, per dedicare alcuni giorni alla ricerca del Signore. Noi dobbiamo occupare il tempo in un esame personale introspettivo, nella lettura del nostro cuore, nella confessione dei nostri peccati e nel rinnovamento del nostro impegno con l'Altissimo. Se una persona partecipa a queste adunanze per scopi meno degni, la nostra speranza è che lo spirito del raduno sia tale da poter incanalare il suo pensiero verso giusti obiettivi. -- Testimonies for the Church 2:601 (1871). TT2 253 4 La fede della maggior parte dei cristiani vacillerà se essi trascurano di riunirsi per il culto e la preghiera. Nel caso non fosse loro possibile godere di tali privilegi, Dio invierà loro direttamente dal cielo, per mezzo dei suoi angeli, la luce per vivificare, confortare e benedire il suo popolo sparso qua e là. Egli, però, non intende fare dei miracoli per sostenere la fede dei suoi santi. Ad essi è chiesto di amare la verità a tal segno da essere pronti a fare qualcosa per assicurarsi le benedizioni e i privilegi loro accordati da Dio. Il minimo che essi possano fare è di consacrare alcuni giorni ogni anno a unire i loro sforzi per fare avanzare la causa di Dio e per scambiarsi, vicendevolmente, amichevoli consigli e fraterna simpatia. -- Testimonies for the Church 4:106, 107 (1876). ------------------------Capitolo 52: L'opera in favore delle classi più elevate TT2 254 1 Noi abbiamo un'opera da svolgere in favore dei ministri delle altre denominazioni. Dio vuole che essi siano salvati, Anch'essi, come noi, possono ricevere l'immortalità mediante la fede e l'ubbidienza, e noi dobbiamo adoperarci attivamente in loro favore affinché la ottengano. Dio vuole che partecipino all'opera particolare per il nostro tempo e che siano nel numero di coloro che distribuiscono alla sua famiglia il nutrimento necessario. Perché non dovrebbero avere una parte in quest'opera? TT2 254 2 I nostri ministri dovrebbero cercare di avvicinarsi a quelli delle altre chiese. Pregate per e con queste anime per le quali Gesù intercede. Come messaggeri di Cristo, noi dobbiamo dar prova di un profondo e sincero interessamento nei confronti di questi pastori del gregge. TT2 254 3 L'invito da diffondere nelle "vie maestre" deve essere rivolto a tutti coloro che hanno una parte attiva nell'opera mondiale, agli insegnanti e ai dirigenti del popolo. Quanti occupano posti di responsabilità nella vita pubblica -- medici e insegnanti, avvocati e giudici, pubblici ufficiali e uomini d'affari -- debbono ricevere un messaggio chiaro e distinto: "Che giova egli all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima sua? E infatti, che darebbe l'uomo in cambio dell'anima sua?" Marco 8:36, 37. TT2 254 4 Noi parliamo e scriviamo molto a proposito dei poveri trascurati; non dovremmo prestare anche un po'di attenzione ai ricchi negletti? Molti considerano questa categoria come priva di speranza e fanno ben poco per aprire gli occhi a quanti, accecati e come inebetiti dalla potenza di Satana, hanno perduto di vista l'eternità. Migliaia di uomini facoltosi sono scesi nel sepolcro senza essere stati avvertiti, perché giudicati in base all'apparenza e perciò lasciati da parte come soggetti che non davano speranza. Eppure, per quanto indifferenti essi possano apparire, mi è stato rivelato che la maggior parte degli appartenenti a questo ceto hanno il cuore oppresso. Migliaia di ricchi mancano di nutrimento spirituale. Molti, nella vita pubblica, sentono la necessità di qualcosa che non posseggono. Pochi di loro vanno in chiesa perché sentono di non trarne alcun vantaggio. L'insegnamento che essi odono non tocca il cuore. Non vogliamo noi fare qualcosa in favore di queste anime? TT2 254 5 Qualcuno domanderà: "Non possiamo raggiungerli per mezzo della nostra stampa?" Ve ne sono molti che non possono essere raggiunti così. Essi hanno bisogno di un interessamento personale. Sono forse destinati a perire senza avere prima udito uno speciale avvertimento? Non avveniva così anticamente: i servitori di Dio erano mandati per dire a quanti stavano in alto che potevano trovare la pace e il riposo solo nel Signore Gesù Cristo. TT2 255 1 La Maestà del cielo venne nel nostro mondo per salvare l'umanità decaduta e perduta. I suoi sforzi non erano rivolti solo verso i paria della società, ma anche verso quelli che occupavano una posizione altamente onorata. Egli agiva con saggezza per trovare accesso ai cuori, nelle classi più alte, che ignoravano Dio e non mettevano in pratica i suoi comandamenti. TT2 255 2 La stessa opera fu proseguita dopo l'ascensione di Cristo. Il mio cuore si intenerisce quando leggo dell'interessamento manifestato dal Signore in favore di Cornelio. Questi era un uomo influente, un ufficiale dell'esercito romano; tuttavia egli camminava conformemente alla luce ricevuta. Il Signore gli mandò un messaggio particolare dal cielo, e per mezzo di un altro messaggero diede ordine a Pietro di illuminarlo. Per noi, nel nostro lavoro, dovrebbe essere un motivo di incoraggiamento meditare sulla compassione e sul tenero amore di Dio per quanti vanno in cerca della luce e pregano per poterla ricevere. TT2 255 3 Mi sono stati mostrati molti simili a Cornelio: uomini che Dio brama unire alla sua chiesa. Le loro simpatie si orientano verso gli osservatori dei comandamenti del Signore; ma i fili che li legano al mondo li tengono saldamente stretti. Essi non hanno il coraggio morale di prendere posizione con gli umili. Noi dobbiamo fare tentativi speciali per queste anime in favore delle quali è necessaria un'opera particolare, tenendo conto delle loro responsabilità e delle loro tentazioni. TT2 255 4 Dalla luce ricevuta io so che ora si deve pronunciare un chiaro: "Così dice l'Eterno" a quanti nel mondo godono di prestigio e di autorità. Essi sono degli amministratori ai quali Dio ha affidato incarichi importanti. Se accetteranno la sua chiamata, Dio si servirà di loro nella sua causa... TT2 255 5 Alcuni sono particolarmente atti a lavorare per i ceti elevati. Essi dovrebbero cercare il Signore ogni giorno, studiando il modo di raggiungere queste persone non semplicemente per venire in contatto con loro, ma per conquistarle mediante un'opera personale e una fede viva, manifestando per le anime loro un amore profondo, un interesse reale, affinché esse possano acquistare la conoscenza della verità quale la si trova nella Parola di Dio. ------------------------Capitolo 53: Il battesimo TT2 256 1 La cerimonia del battesimo e quella della santa cena sono due colonne monumentali: una all'esterno e una all'interno della chiesa. Su questi due riti Cristo ha scolpito il nome del vero Dio. TT2 256 2 Cristo ha fatto del battesimo il segno dell'ingresso nel suo regno spirituale. Ne ha fatta la condizione positiva cui debbono attenersi tutti coloro che desiderano essere riconosciuti come essendo sotto l'autorità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Prima che l'uomo trovi asilo nella chiesa, prima che varchi la soglia del regno spirituale di Dio, deve ricevere l'impronta del nome divino: "L'Eterno nostra giustizia". Geremia 23:6. TT2 256 3 Il battesimo è la più solenne rinuncia al mondo. Quelli che sono battezzati nel triplice nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, proprio all'inizio della loro vita cristiana dichiarano pubblicamente di avere abbandonato il servizio di Satana e di essere diventati membri della famiglia reale, figli del Re del cielo. Hanno ubbidito all'ordine: "Uscite dal loro mezzo e separatevene... non toccate nulla di immondo". Si attua per loro la promessa: "Io vi accoglierò e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e figliuole, dice il Signore onnipotente". 2 Corinzi 6:17, 18. Preparazione per il battesimo TT2 256 4 Occorre la più accurata preparazione da parte dei candidati al battesimo. Essi hanno bisogno di un'istruzione più fedele rispetto a quella che viene attualmente impartita. A quanti sono pervenuti di recente alla conoscenza della verità vanno resi accessibili i princìpi della vita cristiana. Nessuno può dipendere dalla propria professione di fede per certificare di avere una unione con Cristo che salva. Noi non ci dobbiamo limitare a dire "lo credo", dobbiamo praticare la verità. Dimostriamo di avere comunione con Gesù uniformandoci alla volontà di Dio nel nostro modo di parlare, di agire e nel nostro carattere. Ogni volta che una persona rinuncia al peccato -- che è la trasgressione della legge -- la sua vita è resa conforme al decalogo e risulta in armonia con esso. Questa è opera dello Spirito Santo. La luce della Parola studiata con cura, la voce della coscienza, l'incitamento dello Spirito Santo fanno nascere nel cuore un sincero amore per Cristo, il quale ha dato se stesso in olocausto per la redenzione dell'intero essere: il corpo, l'anima e lo spirito. L'amore si esprime con l'ubbidienza. La linea di separazione fra coloro che amano Dio e osservano i suoi comandamenti e coloro che invece non lo amano e non si curano dei suoi precetti è chiaramente distinta. TT2 257 1 I cristiani fedeli di ambo i sessi debbono provare un profondo interesse nel riuscire a portare un'anima convinta di peccato a un'esatta conoscenza della giustizia di Gesù Cristo. Se qualcuno si è permesso, mosso da egoistica ambizione, di ambire a una posizione eminente nella vita, i credenti fedeli dovrebbero vegliare per quell'anima come dovendone rendere conto. Non debbono trascurare l'istruzione approfondita, tenera, amorevole, indispensabile ai giovani convertiti, affinché non ne risulti un'opera fatta a metà. La prima esperienza nella vita cristiana deve essere quella che vale. TT2 257 2 Satana non vuole che le anime riflettano sulla necessità di una resa totale a Dio. Quando il cuore non si arrende completamente, il peccato non viene abbandonato, gli appetiti e le passioni lottano per avere il sopravvento; le tentazioni confondono la coscienza e così non si ha nessuna reale conversione. Se tutti avessero un'idea della battaglia che ogni singola anima deve sostenere contro gli agenti satanici che tentano di adescare, sedurre e trarre in inganno, si compirebbe un'opera molto più accurata in favore dei neofiti. TT2 257 3 Queste anime, se abbandonate a se stesse, sono spesso tentate e possono non riuscire a discernere il male della tentazione alla quale sono esposte. Fate sentire loro che hanno il privilegio di sollecitare un consiglio. Lasciate che cerchino la compagnia di coloro che possono aiutarle. Unendosi con chi ama e teme Iddio, si fortificheranno. TT2 257 4 La nostra conversazione con queste anime dovrebbe essere di natura spirituale, intesa a infondere coraggio. Il Signore vede i conflitti di ogni persona debole, dubbiosa che si dibatte nella lotta, e soccorrerà quanti lo invocano. Essi allora vedranno dinanzi a sé il cielo aperto e gli angeli di Dio scendere e salire la fulgida scala che essi cercano di ascendere. L'opera dei genitori TT2 257 5 I genitori i cui figli desiderano essere battezzati hanno un compito da assolvere sia nell'esame di se stessi, sia nell'impartire ai figli un'accurata istruzione. Il battesimo è una cerimonia particolarmente sacra e importante; perciò il suo significato deve essere perfettamente capito. Esso vuol dire pentirsi del peccato ed entrare in una nuova vita in Cristo Gesù. Non ci deve essere eccessiva fretta di ricevere il battesimo: genitori e figli debbono valutarne bene la portata e le conseguenze. Acconsentendo al battesimo dei figli, i genitori si impegnano solennemente a essere le loro fedeli guide, aiutandoli nella formazione del loro carattere. Si impegnano a custodire con particolare interesse questi agnelli della greggia affinché non arrechino disonore alla fede che professano. TT2 257 6 Occorre impartire ai fanciulli l'istruzione religiosa sin dai loro primi anni. Essa, però, non va data con spirito di condanna, bensì con spirito di serena gioia. Le madri devono stare sempre all'erta perché la tentazione si presenta in forma tale da non essere facilmente riconosciuta. I genitori, quindi, debbono aver cura dei figli mediante un'istruzione saggia e allo stesso tempo lieta. Debbono essere i migliori amici di questi inesperti e assisterli nei loro sforzi tesi verso il conseguimento della vittoria, perché per loro vincere è tutto. Debbono considerare che i loro cari figli, che cercano di agire rettamente, sono i membri più giovani della famiglia del Signore, e dovrebbero perciò provare un vivo interesse nell'aiutarli a calcare il retto cammino dell'ubbidienza a Dio. Con amorevole premura debbono insegnar loro giorno per giorno, cosa vuol dire essere figliuoli di Dio e sottomettere la propria volontà a lui. Insegnate loro che questa ubbidienza implica anche quella verso i genitori. E' un'opera di ogni giorno, di ogni ora. Genitori, vegliate, vegliate e pregate e siate dei veri compagni per i vostri figli. TT2 258 1 Quando giunge il momento più felice della loro vita ed essi amano Gesù con tutto il cuore e desiderano essere battezzati, comportatevi con loro con la massima lealtà. Prima della cerimonia chiedete loro se il loro primo proposito nella vita è di lavorare per Dio. Quindi fate loro conoscere come debbono comportarsi. Le prime lezioni sono quelle che hanno la maggiore importanza. Istruiteli con semplicità sul modo di svolgere il loro primo servizio per Dio. Che il compito sia loro spiegato in modo che possano capirlo perfettamente. Fate loro capire che cosa vuol dire abbandonarsi al Signore, agire secondo le indicazioni della sua Parola, sorretti dal consiglio di genitori cristiani. TT2 258 2 Dopo un'opera accurata, se vi sentite soddisfatti del modo come i vostri figli hanno afferrato il significato della conversione e del battesimo e sono realmente convertiti, lasciate che siano battezzati. Però, lo ripeto, preparatevi ad agire come dei fedeli pastori, dirigendo i loro passi ancora inesperti lungo lo stretto sentiero dell'ubbidienza. E' indispensabile che Dio operi nei genitori perché questi possano dare ai figli un giusto esempio di amore, di gentilezza e di umiltà cristiana e di un totale abbandono di se stessi a Cristo. Se acconsentite che i vostri figli siano battezzati e poi lasciate che essi agiscano come meglio credono, senza sentire nessun particolare dovere di mantenerli nella retta via, voi stessi sarete responsabili qualora essi dovessero perdere la fede, il coraggio e l'interesse per la verità. Il compito dei pastori TT2 258 3 I candidati adulti dovrebbero capire qual è il loro dovere, meglio dei più giovani; tuttavia il pastore della comunità deve assolvere un suo preciso dovere nei confronti di queste anime. Hanno esse delle cattive abitudini? Il pastore deve avere con loro un incontro speciale; dar loro studi biblici, parlare e pregare con loro e indicare con chiarezza quali sono le esigenze del Signore nei loro confronti. I pastori debbono leggere loro ciò che la Bibbia insegna a proposito della conversione. Devono mostrare qual è il frutto della conversione, la prova evidente che essi amano Dio; sottolineare che la vera conversione è un cambiamento del cuore, dei pensieri e dei proponimenti; abbandonare le cattive abitudini; eliminare i peccati della maldicenza, della gelosia, della disubbidienza. Si dovrà lottare contro ogni aspetto negativo dell'indole personale. Allora il credente potrà reclamare la promessa: "Chiedete e vi sarà dato". Matteo 7:7. L'esame dei candidati TT2 259 1 La prova di discepolato non viene presentata in modo da avere una forte presa su chi si accinge al battesimo. Si dovrebbe poter capire se i catecumeni si limitano a prendere il nome di Avventisti del 7° Giorno, oppure se si schierano dalla parte del Signore per uscire dal mondo e separarsene, senza toccare nulla di immondo. Prima del battesimo è necessaria un'indagine completa riguardo all'esperienza del candidato. Essa non deve essere condotta freddamente, quasi con distacco, ma con bontà, con tenerezza, per additare al neo convertito l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Si deve fare in modo che il candidato al battesimo faccia sue le esigenze del Vangelo. TT2 259 2 Uno dei punti sui quali coloro che sono giunti alla fede da poco tempo avranno bisogno di istruzione è quello relativo all'abbigliamento. Si deve agire coi nuovi convertiti con la massima franchezza. Sono essi vanitosi nel vestire? Coltivano essi uno spirito orgoglioso? L'idolatria dell'abbigliamento è un'infermità morale. Essa non deve trasferirsi nella nuova vita. Nella maggior parte dei casi la sottomissione ai requisiti dell'Evangelo richiederà anche un deciso cambiamento nel modo di vestirsi. TT2 259 3 Non ci deve essere, però, trascuratezza nell'abbigliamento. Per l'amore di Cristo, del quale noi siamo i testimoni, dobbiamo avere la massima cura del nostro aspetto esteriore. Nel servizio del tabernacolo Dio specificò ogni particolare concernente i paramenti di quanti officiavano in sua presenza. Vediamo, così, che Egli ha una preferenza per quel che riguarda gli abiti dei suoi servitori. Gli ordini dati intorno ai paramenti di Aaronne furono molto precisi: il suo abito era simbolico. Allo stesso modo, il vestito dei seguaci di Cristo deve essere emblematico. Il nostro aspetto esteriore sarà perciò caratterizzato dal buon gusto, dalla modestia e dalla purezza. La Parola di Dio non approva i cambiamenti dettati dall'amore della moda, per apparire simili alla gente del mondo. I cristiani non devono indossare abbigliamenti costosi nè portare ornamenti di prezzo elevato. TT2 259 4 Bisogna considerare con cura ciò che la Scrittura afferma circa l'abbigliamento. Dobbiamo capire quello che Dio apprezza anche per quel che riguarda il nostro vestire. Tutti coloro che cercano con serietà la grazia di Cristo presteranno ascolto alle parole delle direttive ispirate da Dio. Anche lo stile dell'abbigliamento esprimerà le verità dell'Evangelo. TT2 259 5 Quanti studiano la vita di Cristo e ne mettono in pratica la dottrina diverranno simili a lui. Il loro influsso sarà come il suo. Riveleranno integrità di carattere. Calcando il sentiero dell'ubbidienza, compiendo la volontà di Dio essi esercitano un'azione che contribuisce al progresso della causa di Dio e alla salutare purezza della sua opera. In queste anime interamente convertite, il mondo dovrà riconoscere la dimostrazione della potenza santificatrice della verità sul carattere umano. TT2 259 6 La conoscenza di Dio e di Gesù Cristo manifestata nel carattere, forma qualcosa che è superiore a tutto ciò che possa essere degno di stima sulla terra o nel cielo. Si tratta dell'educazione più sublime. E' la chiave che apre le porte della città celeste. Dio vuole che tutti coloro che mediante il battesimo rivestono Cristo posseggano tale conoscenza. E' compito dei servitori di Dio indicare a queste anime il privilegio della loro nobile vocazione in Cristo Gesù. Celebrazione del rito TT2 260 1 Ogni volta che la cosa è possibile, è bene celebrare il battesimo in un limpido lago o in un corso d'acqua. Date a questa cerimonia tutta l'importanza e tutta la solennità che le si possono attribuire. In tali occasioni gli angeli di Dio sono sempre presenti. TT2 260 2 Chi celebra il battesimo deve cercare di fare una impressione sacra e solenne su tutti i presenti. Ogni cerimonia della chiesa, del resto, deve essere svolta in modo da poter esercitare un'azione edificante. Nulla deve essere posto sullo stesso livello delle cose abituali. Le nostre chiese devono essere educate ad avere maggior rispetto e maggiore riverenza per il sacro servizio di Dio. I ministri, nello svolgere le funzioni connesse col culto a Dio, istruiscono ed educano i fedeli. I piccoli atti che hanno lo scopo di educare e formare l'anima per l'eternità, hanno una vasta ripercussione nell'elevazione e nella santificazione della chiesa. TT2 260 3 In ogni comunità ci dovrebbero essere le vesti battesimali per i candidati. La cosa non va considerata come spesa inutile, perché rientra nell'ordine: "Ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine". 1 Corinzi 14:40. TT2 260 4 Non è bene che una chiesa si faccia prestare i camici battesimali da un'altra comunità. In tal caso spesso può accadere che nel momento in cui essi occorrono, non ci sono perché chi li aveva presi in prestito ha dimenticato di riportarli. Ogni chiesa, perciò, dovrà procurarsi quanto le occorre. Si crei un fondo per questo. Se l'intera comunità contribuisce, non si tratterà di un grave peso per nessuno. TT2 260 5 I camici battesimali dovranno essere confezionati con stoffa pesante e resistente, di tinta scura che non possa essere alterata dall'acqua, e appesantiti nella parte inferiore. Debbono essere puliti, ben confezionati, secondo un modello adatto. Non è il caso che abbiano ornamenti, guarnizioni o increspature. Ogni forma di ostentazione è fuori posto. Quando i candidati capiscono il significato del rito, non avranno nessuna ambizione per ornamenti personali. Tuttavia non deve esservi niente di indecoroso, perché la cosa rappresenterebbe un'offesa a Dio. Tutto quello che ha attinenza col sacro rito deve rivelare una preparazione per quanto possibile perfetta. Dopo il battesimo TT2 260 6 L'impegno preso al battesimo abbraccia molte cose. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo veniamo seppelliti a somiglianza della morte di Cristo e risuscitiamo in conformità della sua risurrezione. Dobbiamo vivere una vita nuova. La nostra vita deve essere unita con quella di Cristo. Da ora innanzi il credente dovrà ricordare che è consacrato a Dio, a Cristo e allo Spirito Santo. Dovrà dare un posto secondario, in questa sua nuova relazione, a tutte le considerazioni temporali. Ha pubblicamente dichiarato di non voler più vivere nella superbia e nell'indulgenza verso se stesso. Non vivrà più una vita fatta di noncuranza, di indifferenza: ha stipulato un patto con Dio ed è morto al mondo. Deve vivere per il Signore e usare per lui tutte le capacità affidategli, senza mai perdere di vista il fatto che egli porta la firma di Dio, che è suddito del regno di Cristo, partecipe della natura divina. Deve abbandonare a Dio tutto ciò che egli è e tutto quello che egli ha, adoperando tutti i suoi talenti alla gloria del nome dell'Eterno. TT2 261 1 Gli obblighi contratti mediante l'accordo spirituale del battesimo sono mutui. Dal momento che gli esseri umani svolgono la loro parte con una ubbidienza dettata dall'amore, hanno il diritto di pregare: "Sia noto, o Signore, che tu sei Dio in Israele". Il fatto che siete stati battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo garantisce che, invocando il loro aiuto, queste potenze vi soccorreranno in ogni situazione difficile. Il Signore ascolterà ed esaudirà le preghiere dei suoi sinceri seguaci i quali portano il giogo di Cristo e imparano alla sua scuola la sua mansuetudine e la sua umiltà. TT2 261 2 "Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l'animo alle cose di sopra, non a quelle che sono sulla terra, poiché voi moriste e la vita vostra è nascosta con Cristo in Dio". Colossesi 3:1-3. TT2 261 3 "Vestitevi dunque, come eletti di Dio, santi ed amati, di tenera compassione, di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità; sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi. E sopra tutte queste cose vestitevi della carità che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un sol corpo, regni nei vostri cuori e siate riconoscenti... E qualunque cosa facciate in parola o in opera, fate ogni cosa nel nome del Signor Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui". Colossesi 3:12-17. ------------------------Capitolo 54: L'opera della temperanza TT2 262 1 Nelle nostre attività dobbiamo prestare maggiore attenzione alla riforma nella temperanza. Ogni compito che richiede una riforma implica il pentimento, la fede e l'ubbidienza. Ciò significa elevazione dell'anima a una vita nuova e più nobile. Così ogni vera riforma ha il suo posto nell'opera del messaggio del terzo angelo. In modo particolare la riforma nella temperanza esige la nostra attenzione e il nostro sostegno. Durante i nostri raduni noi dovremmo richiamare l'attenzione su quest'opera e farne una questione di vitale importanza. Dovremmo esporre i princìpi della vera temperanza e invitare le persone a firmarne l'impegno relativo. Una particolare enfasi dovrebbe essere posta sull'opera in favore di quanti sono schiavi di cattive abitudini: dobbiamo condurli alla croce di Cristo. TT2 262 2 I nostri raduni dovrebbero avvalersi delle prestazioni dei medici. Questi dovrebbero essere uomini saggi, dotati di sano discernimento; uomini che rispettano il sacro ministero evangelico e che non sono vittime dell'incredulità. Essi sono i guardiani della salute delle persone e perciò devono essere riconosciuti e rispettati. Devono istruire la gente sui pericoli dell'intemperanza. E' necessario, in avvenire, affrontare questo male con maggiore energia di quanto non sia stato fatto in passato. Ministri e dottori devono mettere in risalto i mali dell'intemperanza. Sia gli uni che gli altri devono agire con vigore, condannando il peccato ed esaltando la giustizia. Quei ministri e dottori che non rivolgono alla gente appelli personali, trascurano il proprio dovere: non compiono l'opera loro affidata da Dio. TT2 262 3 Vi sono, anche nelle altre chiese, dei cristiani che difendono i princìpi della temperanza. Noi dovremmo cercare di avvicinarli e di aprir loro la strada perché si mettano al nostro fianco. Dovremmo invitare uomini grandi e buoni ad assecondare i nostri tentativi per salvare quanto è perduto. TT2 262 4 Se l'opera della temperanza fosse da noi condotta come venne intrapresa trent'anni fa; se nei nostri raduni esponessimo i mali dell'intemperanza nel mangiare e nel bere e soprattutto i danni che derivano dall'uso dei liquori; se tutto ciò fosse presentato in rapporto con le prove evidenti del prossimo ritorno di Cristo, la gente rimarrebbe scossa. Se mostrassimo uno zelo proporzionato all'importanza delle verità delle quali ci occupiamo, saremmo degli strumenti per la liberazione dalla rovina di centinaia, anzi di migliaia di anime. TT2 262 5 Solo l'eternità potrà rivelare che cosa è stato fatto in questo campo del ministero; quante anime dubbiose, stanche del mondo e inquiete sono state condotte al gran Medico, il quale brama salvare appieno tutti coloro che vanno a lui. Cristo è un Salvatore risorto e vi è guarigione all'ombra delle sue ali. TT2 263 1 Quando vediamo gli effetti che l'alcool, il veleno liquido, produce sulla ragione degli uomini; quando vediamo che l'anima loro è in pericolo, che cosa facciamo per liberarli? La nostra opera in favore dei tentati e di quelli che cadono avrà una buona riuscita solo quando la grazia di Cristo modellerà il carattere e l'uomo sarà messo in intimo contatto con l'Iddio infinito. Questo è l'intento di ogni opera compiuta in favore della temperanza. Noi siamo chiamati ad agire con energia sovrumana: con la potenza che risiede in Gesù Cristo. Colui che si umiliò per assumere la natura umana è l'Essere che ci potrà indicare come condurre la battaglia. Cristo ha lasciato la sua opera nelle nostre mani e sta a noi lottare con Dio, invocando giorno e notte il potere invisibile. Aggrappandoci a Dio per mezzo di Cristo riporteremo la vittoria. TT2 263 2 Mentre ci avviciniamo alla fine dei tempi, dobbiamo dare maggiore importanza alla questione della riforma sanitaria e della temperanza cristiana, presentandole in modo più positivo e decisivo. Dobbiamo continuamente cercare di educare la gente non solo con quello che diciamo ma anche con quello che facciamo. Il precetto e la pratica combinati avranno un potere determinante. -- Testimonies for the Church 6:112 (1900). ------------------------Capitolo 55: Le donne devono essere operaie dell'evangelo TT2 264 1 L'azione intrapresa per aiutare le nostre sorelle a sentire la loro personale responsabilità verso Dio è buona e necessaria. Essa è stata troppo a lungo trascurata. Il Signore vuole che noi facciamo sempre capire il valore dell'anima umana a quanti non lo comprendono. Quando questo lavoro verrà organizzato in modo chiaro, semplice e definito, potremo aspettarci che i doveri domestici anziché essere negletti siano eseguiti molto più intelligentemente. TT2 264 2 Se riusciremo ad avere gruppi ben organizzati di sorelle che si riuniscono regolarmente per essere istruite in maniera adeguata circa il compito da svolgere come serve del Signore, le nostre chiese avranno quella vitalità di cui da tanto tempo avevano bisogno. Sarà apprezzata l'eccellenza dell'anima per la cui salvezza Cristo è morto. Generalmente, le nostre sorelle non hanno un compito facile, con le loro famiglie che diventano via via più numerose e con le loro occupazioni non sempre apprezzate. Io ho tanto desiderato che alcune fra loro venissero istruite sul modo di aiutare le nostre sorelle a uscire dal loro stato di scoraggiamento e a credere di poter compiere un'opera per il Signore. Questo farebbe penetrare nella loro vita dei raggi di sole che si rifletterebbero sulla vita altrui. Dio benedirà tutti coloro che si uniscono in questa grande opera. TT2 264 3 Molte sorelle giovani e meno giovani sembrano quasi timorose quando la conversazione assume un carattere religioso. Esse non apprezzano le loro opportunità: chiudono le finestre dell'anima, che dovrebbero rimanere spalancate verso il cielo, e le aprono in direzione della terra. Quando però si renderanno conto del valore dell'anima umana, chiuderanno le finestre orientate verso la terra, coi suoi divertimenti e le sue follie di peccato, per aprirle verso il cielo per contemplare le realtà spirituali. La Parola di Dio deve costituire la loro sicurezza, la loro speranza e la loro pace. Allora potranno affermare:"Io riceverò la luce del Sole di giustizia per farla risplendere sugli altri". TT2 264 4 Gli operai che hanno maggior successo sono quelli che si assumono con letizia il compito di servire Dio nelle piccole cose. Ogni essere umano deve lavorare il filo della propria vita, tessendolo nell'intento di completare il disegno. TT2 264 5 L'opera di Cristo consisteva in gran parte in dialoghi personali. Egli aveva un alto concetto delle conversazioni con le singole anime. Quello che un'anima aveva appreso veniva da essa trasmesso a migliaia di persone. Imparare a soccorrere gli altri TT2 265 1 Noi dobbiamo insegnare ai giovani ad aiutare i loro coetanei. Svolgendo questa opera, essi acquisteranno un'esperienza che li qualificherà per diventare operai consacrati in un più vasto campo di attività. Si possono riggiungere migliaia di cuori nella maniera più semplice e umile. Gli intellettuali, coloro che sono considerati e incensati come gli uomini e le donne più dotati del mondo, spesso trovano ristoro nelle parole semplici che sgorgano dal cuore di chi ama Dio e parla di quell'amore in modo tanto naturale come l'uomo del mondo parla di ciò che il suo sguardo contempla e di cui il suo pensiero si alimenta. Spesso le parole ricercate e ben studiate hanno scarsa efficacia, mentre quelle sincere e oneste di un figliuolo o di una figliuola di Dio, dette con spontanea semplicità, apriranno la porta di cuori rimasti lungamente chiusi. TT2 265 2 Si odono intorno a noi i gemiti della sofferenza del mondo. Il peccato ci incalza con la sua ombra e il nostro spirito deve essere pronto per ogni buona parola e azione. Noi sappiamo di godere della presenza di Gesù. Il soave influsso del suo Santo Spirito ammaestra e guida i nostri pensieri, spingendoci a esprimere con le parole ciò che possa rallegrare gli altri e rischiarare il loro cammino. Se riusciamo ad avere frequenti incontri con le nostre sorelle, e anziché dire loro "Andate", le guidiamo perché agiscano come noi e provino i nostri stessi sentimenti, vi sarà un crescente apprezzamento del valore dell'anima umana. Noi dobbiamo essere dei discepoli se vogliamo essere degli insegnanti. Questa idea deve imprimersi nella mente di ogni membro di chiesa. TT2 265 3 Noi crediamo fermamente nell'organizzazione della chiesa, nondimeno ciò non deve prescrivere un rigido modo di operare, in quanto non tutte le menti possono essere raggiunte con gli stessi metodi. Nulla deve impedire al servitore di Dio di mettersi in contatto coi propri simili. Ogni singolo credente deve adoperarsi in favore dei peccatori. Ognuno deve tenere accesa la propria lampada. Se l'olio celeste viene versato in queste lampade attraverso i condotti d'oro, se i recipienti vengono svuotati dall'io e così preparati a ricevere l'olio sacro, la luce potrà essere diffusa sul sentiero del peccatore. Questa lampada riverserà sul cammino degli erranti una luce maggiore di quella data da una fiaccolata appariscente. Una personale consacrazione e una personale santificazione a Dio risulteranno più efficaci del più imponente sfoggio. TT2 265 4 Insegnate alle sorelle che la loro quotidiana preghiera dovrebbe essere: "Signore, che cosa vuoi che io faccia oggi?" Ogni vaso consacrato accoglierà in sé l'olio sacro per poi, a sua volta, versarlo in altri vasi. Una vasta opera da portare a termine TT2 265 5 Se la vita che viviamo quaggiù è interamente dedicata a Cristo, essa sarà una vita di quotidiana sottomissione. Gesù accetta un servizio spontaneo e ogni anima rappresenta uno dei suoi gioielli. Se riusciremo a far capire alle nostre sorelle il bene che esse possono fare per mezzo di Cristo, una grande opera potrà essere compiuta. Se potremo spronare menti e cuori spingendoli alla collaborazione con Dio, conseguiremo grandi vittorie grazie al lavoro che esse riusciranno a fare. Bisognerà, però, soggiogare l'io e lasciare che Cristo sia presentato come Colui che opera. TT2 266 1 Ci deve essere uno scambio reciproco: prendere e dare, ricevere e distribuire. Questo ci unisce a Dio come suoi collaboratori. Tale è l'opera fondamentale che il credente deve attuare nella propria vita. Chi perde la sua vita la troverà. TT2 266 2 La capacità di ricevere l'olio sacro dei due ulivi aumenta a mano a mano che chi lo accoglie lo versa, con la parola e con l'azione, per sopperire alle necessità di altre anime. L'opera, ricca di pregio e di soddisfazione, consiste nel ricevere costantemente per costantemente dare. TT2 266 3 Noi abbiamo bisogno di sempre nuovo rifornimento e lo dobbiamo ricevere ogni giorno. Quante anime, allora, potremo soccorrere! Tutto il cielo è in attesa di anime che divengano dei mezzi tramite i quali possa essere versato l'olio sacro affinché ne derivi gioia e benedizione per gli altri. Non ho nessun timore che una persona qualsiasi possa compiere un'opera errata se è "una" con Cristo. Se Gesù dimora in noi, lavoreremo senza posa e in maniera positiva sì che la nostra opera possa sussistere. La pienezza divina fluirà attraverso lo strumento umano consacrato perché questo, a sua volta, possa riversarla su altri. TT2 266 4 Il Signore ha un'opera da compiere per le donne, come l'ha per gli uomini. Esse potranno svolgere un lavoro efficace per Dio se prima avranno imparato alla scuola di Cristo la grande e preziosa lezione della mansuetudine. E' indispensabile che esse abbiano non solo il nome di Cristo ma anche lo Spirito. Devono camminare come Egli camminò, purificando la loro anima da ogni contaminazione. Allora potranno fare del bene agli altri presentando la pienezza che si trova in Cristo. TT2 266 5 In quest'ora di crisi le donne possono occupare un posto nell'opera e il Signore potrà operare per mezzo loro. Se avranno il senso del dovere e agiranno mosse dallo Spirito di Dio, possederanno l'autocontrollo necessario in quest'epoca. Il Salvatore farà brillare su queste donne che si sacrificano la luce del suo volto, e ciò conferirà loro una forza superiore a quella degli uomini. Esse possono assolvere in seno alle famiglie un compito che gli uomini non possono svolgere. Sono capaci di raggiungere il cuore di coloro che gli uomini non possono raggiungere. La loro opera è indispensabile. TT2 266 6 Un lavoro in favore dei peccatori dev'essere svolto tramite l'opera di donne che si sono consacrate al Signore e che si danno da fare per aiutare quanti sono alle prese col peccato. Occorre svolgere un'attività evangelica personale. Le donne che intraprendono questo lavoro recano l'Evangelo nei focolari della gente sia delle grandi città, sia dei piccoli centri. Lo leggono e lo spiegano alle famiglie, pregano con loro, assistono gli ammalati e provvedono alle loro necessità materiali, mostrando così alle famiglie e ai singoli individui l'influsso particolare e trasformatore della verità. In tal modo dimostrano che il segreto della pace e della letizia consiste nel seguire Gesù. TT2 267 1 Tutti coloro che lavorano per Dio dovrebbero avere, fuse insieme, le qualità di Marta e di Maria: la disposizione a prestare assistenza e il sincero amore per la verità. Il proprio io e l'egoismo debbono essere perduti di vista. Dio richiede operaie ferventi e prudenti, animate da uno spirito di abnegazione, piene di tenerezza, fedeli ai princìpi. Egli vuole donne perseveranti che sappiano distogliere il pensiero dal proprio io e dal personale tornaconto per concentrarlo su Cristo; donne che dicono parole di verità, che pregano con le persone con le quali vengono in contatto e che si adoperano alla conversione delle anime. TT2 267 2 Quale scusa abbiamo, sorelle mie, per non dedicare tutto il tempo necessario allo studio delle Scritture e così immagazzinare nella nostra mente cose preziose per poi farle conoscere a quanti non si interessano della verità? Si leveranno le nostre sorelle per far fronte alle esigenze dell'ora? Vorranno esse lavorare per il Maestro? ------------------------Capitolo 56: Insegnare la religione in famiglia TT2 268 1 Coloro che recano al mondo l'ultimo messaggio di misericordia, dovrebbero sentire il dovere di istruire i genitori circa la religione in famiglia. Il grande movimento di riforma deve cominciare col presentare ai padri, alle madri e ai figli i princìpi della legge di Dio. Quando vengono esposte le esigenze della legge e uomini e donne si convincono del loro dovere di ubbidire, additate loro la responsabilità di questa decisione non solo verso se stessi, ma anche verso i figli. Dimostrate loro che l'ubbidienza alla Parola di Dio rappresenta il nostro unico riparo contro i mali che stanno trascinando il mondo alla distruzione. I genitori danno ai loro figli un esempio o di ubbidienza o di trasgressione. Nella maggior parte dei casi dal loro esempio e dal loro insegnamento sarà determinato il destino eterno della loro famiglia. Nella vita futura i figli saranno quali i genitori li avranno formati. TT2 268 2 Se essi potessero rendersi conto delle conseguenze del loro modo di agire e vedere come, con l'esempio e l'insegnamento, perpetuano e accrescono il potere del peccato o la potenza della rettitudine, si opererebbe certamente un cambiamento. Molti spezzerebbero l'incantesimo della tradizione e delle abitudini. TT2 268 3 Che i ministri insistano su questo argomento nelle loro congregazioni, imprimendo profondamente nella coscienza dei genitori il convincimento dei loro solenni doveri per così tanto tempo negletti. Questo dissiperà lo spirito farisaico e di resistenza alla verità come null'altro può farlo. La religione domestica è la nostra grande speranza e rende radiosa la prospettiva della conversione dell'intera famiglia alla verità divina. ------------------------Capitolo 57: La parabola della pecora smarrita TT2 269 1 Ogni famiglia dovrebbe far tesoro della parabola della pecora smarrita. Il divino Pastore lascia le novantanove e va nella landa desolata alla ricerca dell'unica perduta. Vi sono roveti, paludi, pericolosi crepacci nelle rocce e il Pastore sa che se la pecora si trova in uno di questi posti è necessario che una mano amica vada in suo soccorso per tirarvela fuori. Udendone di lontano il belato, Egli affronta ogni sorta di difficoltà per salvare la sua pecorella smarrita. Quando poi la trova, non la copre di improperi, ma è contento che sia viva. Con mano ferma e delicata insieme, scosta i rovi o la trae fuori dal pantano; se la mette sulle spalle amorevolmente e la riconduce all'ovile. Il Redentore immacolato, senza peccato, porta su di sé la creatura colpevole e impura. TT2 269 2 Il Redentore senza peccato prende fra le braccia il peccatore; ma questo fardello ha per lui un valore così grande che canta pieno di giubilo: "Ho ritrovato la mia pecora che era perduta!" Luca 15:6. Ciascuno di voi consideri che l'io individuale è stato portato sulle spalle da Cristo. Nessuno, perciò, alimenti uno spirito di superiorità, di propria giustizia, di critica, poiché neppure una pecora sarebbe mai entrata nell'ovile se il Pastore non ne avesse intrapreso la penosa ricerca nel deserto. Il fatto che una sola pecora era perduta fu motivo sufficiente per destare la compassione del Pastore e indurlo ad andare alla sua ricerca. TT2 269 3 Questo atomo, che è il nostro mondo, fu teatro dell'incarnazione e delle sofferenze del Figliuolo di Dio. Cristo non andò nei mondi che non sono caduti, ma venne proprio su questa terra inaridita e sfigurata dalla maledizione. Le prospettive non erano lusinghiere, erano decisamente scoraggianti. Nonostante questo, "Egli non verrà meno e non si abbatterà finché non abbia stabilito la giustizia sulla terra". Isaia 42:4. Dobbiamo ricordare la grande gioia manifestata dal Pastore quando recuperò la pecorella smarrita. Egli invitò i vicini: "Rallegratevi con me, poiché ho ritrovato la mia pecora che era smarrita!" Tutto il cielo fa eco a questa nota di giubilo. Il Padre stesso si rallegra per la creatura liberata. Quale santa estasi di esultanza esprime questa parabola! E' vostro privilegio condividere tale gioia. TT2 269 4 Voi che avete dinanzi ai vostri occhi questo esempio, state collaborando con Colui che cerca di salvare i perduti? Siete collaboratori di Cristo? Non vi sentite di sopportare per amor suo la sofferenza, il sacrificio, la prova? C'è l'opportunità di compiere il bene in favore delle anime dei giovani e degli erranti. Se notate che il linguaggio e l'atteggiamento di qualcuno rivela che egli è separato da Dio, non lo biasimate. Non è vostro compito condannarlo, anzi dovete accostarvi a lui per aiutarlo. Considerate l'umiltà di Cristo, la sua mansuetudine, il suo abbassamento e agite come Egli agisce, con l'anima colma di una santa tenerezza. "In quel tempo, dice l'Eterno, io sarò l'Iddio di tutte le famiglie d'Israele, ed esse saranno il mio popolo. Così parla l'Eterno: Il popolo scampato dalla spada ha trovato grazia nel deserto; io sto per dare riposo a Israele. Da tempi lontani l'Eterno mi è apparso. "Sì, io ti amo di un amore eterno; perciò ti prolungo la mia bontà". Geremia 31:1-3. TT2 270 1 Per poter operare come Cristo operò, l'io deve essere crocifisso. E' una morte dolorosa, tuttavia essa è vita, vita per l'anima: "Così parla Colui che è l'Alto, l'Eccelso, che abita l'eternità e che ha nome "il Santo": Io dimoro nel luogo alto e santo, ma sono con colui che è contrito ed umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per ravvivare il cuore dei contriti". Isaia 57:15. ------------------------Capitolo 58: Necessità di una riforma nel campo dell'educazione TT2 271 1 "Essi riedificheranno le antiche ruine, rialzeranno i luoghi desolati del passato, rinnoveranno le città devastate, i luoghi desolati delle trascorse generazioni". Isaia 61:4. "Sarai chiamato "il riparatore delle brecce", "il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese". Isaia 58:12. Queste dichiarazioni dell'Ispirazione additano ai credenti nella verità presente l'opera che deve essere compiuta oggi per quel che riguarda l'educazione dei nostri ragazzi e dei nostri giovani. Quando sulla terra apparve la verità per questi ultimi giorni nella proclamazione del messaggio del primo, del secondo e del terzo angelo, ci fu rivelato che nell'educazione dei nostri figli sarebbe stato utile introdurre un sistema differente; però c'è voluto molto tempo per capire quali mutamenti debbono essere apportati. TT2 271 2 La nostra è un'opera di riforma e Dio si propone che, grazie all'eccellente opera svolta nei nostri istituti pedagogici, l'attenzione della gente sia richiamata sul grande e ultimo tentativo per la salvezza di quanti stanno per perire. Nelle nostre scuole non si deve abbassare il livello dell'educazione. Esso deve essere innalzato sempre di più, portato molto più in alto di quanto non lo sia attualmente. Tuttavia, l'istruzione impartita non deve rimanere nei limiti della conoscenza contenuta nei libri di testo. Lo studio di essi, da solo, non è sufficiente a offrire agli studenti quella disciplina di cui hanno bisogno, né può impartire la vera sapienza. Lo scopo delle nostre scuole è di provvedere degli ambienti dove i membri più giovani della famiglia del Signore possano essere educati in conformità del suo piano di progresso e di sviluppo. TT2 271 3 Satana si è servito dei metodi più ingegnosi per insinuare i suoi piani e i suoi princìpi nei sistemi educativi e così riuscire a esercitare una forte presa sull'animo dei ragazzi e dei giovani. E' compito del vero educatore frustrare i suoi stratagemmi. Noi siamo vincolati al sacro e solenne patto con Dio di allevare i nostri figli per lui e non per il mondo; di insegnare a non porre le loro mani nella mano del mondo, ma ad amare e temere Dio e osservare i suoi comandamenti. Bisogna imprimere in essi la consapevolezza che sono stati formati a immagine del loro Creatore e che Cristo è il modello sul quale debbono essere plasmati. Bisogna dare la massima considerazione all'istruzione che impartirà la conoscenza della salvezza e che uniformerà la vita e il carattere alla somiglianza divina. L'amore per Dio e la purezza dell'anima hanno una grande importanza e vanno immesse nel tessuto della vita come dei fili d'oro. L'altezza cui l'uomo può pervenire non è stata ancora pienamente compresa. TT2 271 4 Per il compimento di quest'opera è indispensabile fissare un solido fondamento. Si deve fare un piano nuovo, attuarlo e aiutare gli studenti ad applicare i princìpi biblici in tutto quello che fanno. Si dovrà indicare molto chiaramente, perché venga evitato, tutto ciò che è disonesto, che devia dal giusto cammino, perché si tratta di iniquità da combattere. E' importante che ogni insegnante ami e coltivi norme e dottrine rette, perché questo costituisce la luce che poi si riflette sul cammino degli alunni. Il messaggio del terzo angelo nelle nostre scuole TT2 272 1 Nel libro dell'Apocalisse leggiamo di un'opera speciale che Dio vuole sia svolta dal suo popolo, in questi ultimi giorni. Egli ci ha rivelato la sua legge e ci ha mostrato la verità per quest'epoca. Questa verità si va sempre più delineando e Dio desidera che noi la comprendiamo a fondo per distinguere tra il bene e il male, fra la giustizia e l'ingiustizia. TT2 272 2 Il messaggio del terzo angelo, la grande verità per questo tempo, deve essere insegnato in tutte le nostre istituzioni. Dio si propone che per mezzo di esso sia dato questo particolare avvertimento e sul mondo possano risplendere fulgidi raggi di luce. Il tempo è breve. I pericoli degli ultimi giorni ci minacciano e noi dobbiamo vigilare e pregare, studiare e ascoltare le lezioni impartiteci nei libri di Daniele e dell'Apocalisse... TT2 272 3 Noi dovremo comparire davanti ai magistrati per rispondere della nostra fedeltà alla legge di Dio, per rendere note le ragioni della nostra fede. I giovani dovrebbero comprendere queste cose e sapere quello che accadrà prima della fine della storia terrena. Tali eventi riguardano il nostro bene eterno, e perciò insegnanti e studenti dovrebbero prestare maggiore attenzione. Con la penna e con la viva voce si deve impartire una conoscenza che sarà di nutrimento non solo per i giovani, ma anche per quelli di età matura... TT2 272 4 L'imponente e grandiosa opera che consiste nel trarre fuori un popolo che avrà un carattere simile a quello di Cristo e che potrà resistere nel giorno del Signore, deve essere portata a compimento. Finché andiamo avanti seguendo la corrente del mondo, non abbiamo bisogno né di vela, né di remi; ma dal momento in cui mutiamo nettamente direzione per andare contro corrente, cominciano le nostre fatiche. Satana insinuerà ogni sorta di teorie per pervertire la verità. L'opera procederà in mezzo a ostacoli perché fin dalla caduta di Adamo, peccare è diventata consuetudine della gente... TT2 272 5 Pertanto, non si deve perdere tempo attardandosi su cose che non sono essenziali e che non hanno nessuna attinenza con le attuali necessità del popolo di Dio. Non si deve perdere tempo a esaltare uomini che ignorano la verità, "poiché il tempo è vicino". Non è questo il momento di riempire la mente di nozioni riguardanti ciò che comunemente viene definita "alta cultura". Il tempo dedicato a quanto non contribuisce a rendere l'anima simile a Cristo è tempo perduto per l'eternità. Noi non possiamo permetterlo, perché ogni istante è ricco di interessi eterni. Ora, mentre sta per avere inizio la grande assise del giudizio dei viventi, permetteremo noi che ambizioni profane si impossessino dell'anima e ci spingano a trascurare l'educazione necessaria per poter far fronte alle esigenze di questi giorni di pericolo?... TT2 272 6 Ci sono molte scuole che offrono delle opportunità per l'apprendimento delle scienze; noi però desideriamo qualcosa di più. La scienza della vera educazione è la verità; essa deve imprimersi così profondamente nell'anima da non poter essere più cancellata dall'errore che ovunque abbonda. Il messaggio del terzo angelo è verità, luce, potenza; annunciarlo in modo che produca nei cuori una giusta impressione deve essere l'opera delle nostre scuole, delle nostre chiese, dei nostri insegnanti e dei nostri predicatori. Quanti accettano il posto di educatori dovrebbero apprezzare sempre più la volontà di Dio chiaramente rivelata e straordinariamente presentata in Daniele e nell'Apocalisse. Lo studio della Bibbia TT2 273 1 Le necessità più urgenti del tempo attuale richiedono una educazione basata costantemente sulla Parola di Dio. Essa costituisce la verità presente. Ovunque, nel mondo, deve compiersi una riforma nello studio della Bibbia, perché esso è necessario oggi più che mai. Quando questa riforma si produrrà, verrà svolta un'opera potente perché, quando Dio disse che la sua parola non sarebbe ritornata a lui a vuoto, sapeva esattamente che sarebbe stato così. La conoscenza di Dio e di Gesù Cristo "che Egli ha mandato", è la più sublime pedagogia: essa coprirà la terra con la sua luce, come le acque coprono il fondo del mare. TT2 273 2 Lo studio della Bibbia è indispensabile, specialmente nelle scuole. Gli studenti dovrebbero essere radicati e fondati nella divina verità. Bisogna richiamare la loro attenzione non già sulle asserzioni umane, bensì sulla Parola di Dio. Al di sopra di tutti gli altri libri, la Bibbia deve essere l'oggetto del nostro studio, il nostro grande libro di testo, la base di tutta la pedagogia. I nostri figli debbono essere istruiti nelle verità che vi si trovano, e ciò indipendentemente dai loro costumi e dalle loro abitudini precedenti. Così facendo, insegnanti e allievi troveranno il tesoro nascosto, l'educazione superiore. TT2 273 3 Le verità bibliche devono rappresentare la guida nella vita di ogni giorno. La croce di Cristo deve costituire il tema dal quale scaturiranno le lezioni che dobbiamo imparare e mettere in pratica. E' indispensabile introdurre Cristo in tutti gli studi, affinché gli allievi possano dissetarsi della conoscenza di Dio e rappresentarlo nel loro carattere. La sua sublime grandezza deve formare l'oggetto del nostro studio nel tempo e nell'eternità. La Parola di Dio, annunciata da Cristo nell'Antico e nel Nuovo Testamento, è il pane celeste, mentre molte nozioni definite "scienza" sono come pietanze di invenzione umana: cibi adulterati; non si tratta della vera manna. TT2 273 4 Nella Parola di Dio si trova una sapienza incontestabile, una sapienza sorta non nella mente limitata, ma nella Mente infinita. Però molto di quanto Dio ha rivelato nella sua Parola è oscuro per gli uomini, perché i gioielli della verità sono sepolti sotto i rifiuti dell'umana saggezza e dell'umana tradizione. Per molti, i tesori della Rivelazione rimangono occulti perché non sono stati esplorati con la perseveranza necessaria per poter comprendere gli aurei precetti. Bisogna investigare la Sacra Scrittura per purificare e preparare quanti l'accettano affinché diventino membri della famiglia reale, figli del celeste Re. TT2 273 5 Lo studio della Bibbia dovrebbe sostituire quello dei libri che hanno spinto le menti verso il misticismo e lungi dalla verità. I suoi princìpi viventi, introdotti nella nostra vita, saranno il nostro rifugio in mezzo alle prove e alle tentazioni; il suo divino insegnamento è l'unica via per giungere al successo. Quando la prova sopraggiungerà per ogni anima, vi saranno delle apostasie. Alcuni risulteranno traditori, caparbi, altezzosi, presuntuosi e volgeranno le spalle alla verità, avendo fatto naufragio quanto alla fede. Perché? Perché non vivevano "di ogni parola che procede dalla bocca di Dio". Non scavavano profondamente per rendere stabile il loro fondamento. Quando le parole del Signore vengono loro presentate per mezzo di messaggeri da lui scelti, essi mormorano e ritengono che il cammino sia reso troppo angusto. Nel sesto capitolo del Vangelo di Giovanni si legge che alcuni, ritenuti discepoli di Cristo, quando fu loro annunciata la chiara verità, se ne rammaricarono e non continuarono più ad andare con lui. Analogamente anche questi studenti superficiali volgeranno le spalle a Cristo. TT2 274 1 Chi si è convertito a Dio è esortato a sviluppare le proprie capacità, facendo uso dei suoi talenti. Ogni tralcio della Vite vivente che non cresce viene reciso e gettato via come cosa inutile. Quale, dunque, sarà il carattere dell'educazione impartita nelle nostre scuole? Sarà secondo la sapienza di questo mondo, o secondo quella che viene da alto? I maestri non vorranno riconoscere la loro responsabilità in materia e provvedere affinché la Parola di Dio abbia un posto maggiore nell'istruzione che viene data nelle nostre scuole? La preparazione degli operai TT2 274 2 Uno dei grandi obiettivi delle nostre scuole è la preparazione dei giovani per il servizio nelle nostre istituzioni e nei vari rami dell'opera evangelica. Ovunque le persone debbono poter ricevere la spiegazione della Bibbia. E' giunto il tempo, tempo importante, in cui mediante gli araldi di Dio i messaggi divini devono essere proclamati al mondo. La verità contenuta nei messaggi del primo, del secondo e del terzo angelo deve raggiungere ogni nazione, tribù, lingua e popolo; deve dissipare le tenebre di ogni continente ed estendersi alle isole del mare. Non si deve permettere a nulla di umana invenzione di rallentare questa attività. Perché ciò possa compiersi occorrono talenti coltivati e consacrati; c'è bisogno di persone che sappiano svolgere un'opera eccellente, con la mansuetudine di Cristo; persone che celano il loro "io" in Cristo Gesù. I novizi non possono svolgere in modo accettevole l'opera che consiste nel dischiudere il tesoro nascosto per arricchire le anime con le realtà spirituali. "Considera quello che dico perché il Signore ti darà intelligenza in ogni cosa". 2 Timoteo 2:7. "Studiati di presentare te stesso approvato dinanzi a Dio, operaio che non abbia ad essere confuso, che tagli rettamente la parola della verità". 2 Timoteo 2:15. Questo incarico dato a Timoteo deve costituire una potenza formatrice in ogni famiglia e in ogni scuola. TT2 274 3 Si richiede a tutti coloro che sono in rapporto con le nostre istituzioni, non solo con le nostre scuole ma anche con i nostri ospedali e le nostre case editrici, di adoperarsi con slancio alla formazione di uomini, donne e giovani qualificati perché collaborino con Dio. Gli studenti vanno istruiti per modo che possano agire con avvedutezza nelle file di Cristo; che manifestino un nobile carattere elevato e cristiano a coloro con i quali vengono in contatto. Quanti hanno l'incarico di educare la gioventù in qualsiasi ramo della nostra opera, dovrebbero essere dotati di un profondo senso del valore delle anime. Essi debbono essere profondamente impregnati dello Spirito Santo perché c'è il malvagio sorvegliante che cerca di provocare delle situazioni imbarazzanti. L'educatore dovrebbe essere abbastanza avveduto per poter discernere il fatto che mentre la fedeltà e la gentilezza hanno il potere di conquistare le anime, l'asprezza non vi riuscirà mai. Parole e azioni arbitrarie non fanno altro che suscitare le peggiori passioni del cuore umano. Se uomini e donne che si dicono cristiani non hanno imparato a eliminare ogni forma di male e di fanciullesco nel loro carattere, come possono aspettarsi di essere onorati e rispettati? TT2 275 1 Quanta cura, pertanto, deve essere posta nella scelta di persone idonee per l'insegnamento, che siano non solo fedeli alla loro occupazione, ma che rivelino di avere un carattere retto. Qualora esse dimostrino di non essere meritevoli di stima, è bene esonerarle. Dio riterrà responsabile ogni istituzione di non avere incoraggiato l'amore e la bontà. Non si dovrebbe mai dimenticare che Cristo stesso ha cura delle nostre istituzioni. TT2 275 2 Dovremmo adoperare i migliori elementi per l'insegnamento della Bibbia nelle nostre scuole. Quanti vengono scelti per tale incarico devono essere assidui studiosi della Parola di Dio e possedere una profonda esperienza cristiana. Il loro stipendio sarà pagato con le decime. Dio intende che tutte le nostre istituzioni diventino altrettanti strumenti per l'educazione e lo sviluppo di operai dei quali Egli non abbia a vergognarsi, operai che possano essere mandati come missionari qualificati per il servizio del Maestro. Purtroppo questo ideale non è stato preso nella dovuta considerazione. Sotto molti aspetti noi siamo piuttosto in ritardo in questa opera, e il Signore esige che si dia prova di uno zelo infinitamente maggiore di quello manifestato fin qui. Egli ci ha chiamati fuori dal mondo perché testimoniamo della sua verità; perciò tra le nostre file vanno reclutati uomini e donne perché siano educati e resi idonei a occupare posizioni di utilità e di prestigio. TT2 275 3 Vi è un'urgente richiesta di operai nel campo dell'Evangelo. Occorrono dei giovani: Dio li richiede. La loro formazione nelle nostre istituzioni scolastiche è di primaria importanza e in nessun caso essa deve essere ignorata o considerata secondaria. E' del tutto sbagliato che gli insegnanti, suggerendo altre occupazioni, scoraggino i giovani che potrebbero essere qualificati per una attività fruttuosa nel ministero. Coloro che mettono in risalto le difficoltà per impedire che i giovani si rendano idonei per questo lavoro, ostacolano i piani di Dio e saranno chiamati a rendere conto di questo loro modo di procedere. Non scarseggiano in mezzo a noi gli uomini capaci. Se le loro qualità fossero messe in azione, avremmo venti ministri là dove ora ne abbiamo uno. TT2 275 4 I giovani che hanno intenzione di entrare nel ministero del Vangelo non dovrebbero trascorrere tanti anni unicamente nell'acquisire un'istruzione generale. Gli insegnanti dovrebbero capire la situazione e adattare il loro insegnamento alle esigenze di questa categoria di studenti offrendo loro i particolari vantaggi di un breve ma per quanto possibile esteso ciclo di studio che possa renderli idonei al ministero. Questo programma, però, non è stato seguito. Si è data troppo poca attenzione alla formazione dei giovani in vista del ministero... Noi non abbiamo molti anni per lavorare; pertanto, gli insegnanti dovrebbero essere impregnati dello Spirito di Dio e agire in armonia con la divina volontà rivelata, anziché attuare i loro personali progetti. Ogni anno noi perdiamo molto tempo perché non prestiamo ascolto al consiglio del Signore su questi punti. TT2 276 1 Nelle nostre scuole le infermiere missionarie dovrebbero essere istruite da medici esperti e nella loro preparazione professionale dovrebbero imparare a combattere la malattia e a mettere in risalto il valore dei rimedi naturali. C'è grande bisogno di questa opera. Città grandi e piccole sono immerse nel peccato e nella corruzione; nondimeno non mancano dei Lot in ogni Sodoma. Il veleno del peccato è in azione nel cuore della società e Dio chiede dei riformatori che si levino a difesa delle leggi da lui stabilite per governare l'organismo fisico. Essi devono, allo stesso tempo, attenersi ai princìpi elevati nell'istruire la mente e nel coltivare l'anima affinché il grande Medico possa collaborare con la mano volenterosa dell'uomo per compiere un'opera piena di misericordia, capace di sollevare chi soffre. TT2 276 2 Rientra nei disegni di Dio che le nostre scuole offrano ai giovani un'educazione che dia loro la possibilità di insegnare in qualunque settore della Scuola del Sabato o di assolvere i compiti di ogni suo ramo. Avremmo una situazione diversa se tanti giovani consacrati si dedicassero all'opera della Scuola del Sabato, adoperandosi alla formazione di se stessi e all'istruzione di altri sui metodi migliori da attuare nel guidare le anime a Cristo. Si tratta di un'attività che non mancherà di dare i suoi buoni frutti. Insegnanti missionari TT2 276 3 Degli insegnanti dovrebbero essere istruiti per l'opera missionaria. Dappertutto vi sono posti vacanti per i missionari e non sarà possibile fornire operai provenienti da due o tre paesi per poter far fronte a tutte le richieste di aiuto. Oltre a preparare quanti dovranno essere mandati come missionari dalle nostre federazioni, in ogni parte del mondo bisogna formare delle persone che siano idonee a lavorare in favore dei loro connazionali e dei loro vicini. Nella misura del possibile è da preferirsi che essi vengano preparati nel campo dove sono chiamati a lavorare. Di rado è utile, sia al progresso dell'opera sia allo stesso operaio, che egli vada in paesi lontani per la sua preparazione. Il Signore vuole che si faccia tutto il possibile per far fronte a queste necessità. Se le chiese avranno la consapevolezza della loro responsabilità, sapranno come provvedere in ogni particolare circostanza. TT2 276 4 Per sopperire al bisogno di operai, Dio desidera che in vari paesi si creino dei centri pedagogici dove gli studenti promettenti possano venire istruiti sia nel campo delle nozioni pratiche, sia in quello della verità biblica. Quando essi si metteranno al lavoro daranno una precisa impronta all'opera della verità presente nei nuovi campi. Susciteranno l'interesse fra gli increduli e saranno di aiuto nel contribuire a strappare le anime dalla schiavitù del peccato. Si devono mandare i migliori educatori nei vari territori in cui dovranno essere organizzate delle scuole per far proseguire l'opera educativa. ------------------------Capitolo 59: Ostacoli alla riforma TT2 277 1 In una certa misura la Bibbia è stata introdotta nelle nostre scuole e qualche tentativo è stato fatto in vista di una riforma; nondimeno è oltremodo difficile adottare dei giusti princìpi quando si è stati per molto tempo abituati ai metodi popolari. I primi tentativi per cambiare i vecchi schemi hanno provocato prove abbastanza severe per chi intendeva seguire la via tracciata da Dio. Sono stati fatti degli sbagli e ne è derivata una grave perdita. Non sono mancati gli ostacoli tendenti a farci rimanere in una posizione ispirata ai concetti del mondo e che ci impediva di accettare i veri concetti pedagogici. Agli inconvertiti, che vedono le cose dal bassopiano dell'egoismo umano, dell'incredulità e dell'indifferenza, princìpi e metodi retti appaiono sbagliati. TT2 277 2 Alcuni insegnanti e dirigenti, solo a metà convertiti, sono delle pietre d'inciampo per gli altri. Mentre fanno delle concessioni su qualche punto e realizzano riforme solo a metà, quando la conoscenza aumenta ricusano di progredire e preferiscono agire secondo le loro idee. Così attingono e si alimentano da quell'albero della scienza che pone l'uomo al di sopra del divino. "Or dunque, temete l'Eterno e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi che i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto e servite l'Eterno. E se vi par mal fatto servire l'Eterno, scegliete oggi chi volete servire". "Se l'Eterno è Dio, seguitelo; se poi è Baal seguite lui". Giosuè 24:14, 15; 1 Re 18:21. Se noi fossimo andati avanti a mano a mano che ci giungeva la luce, oggi saremmo molto più progrediti rispetto alla nostra attuale condizione spirituale. TT2 277 3 Quando nuovi metodi sono stati presentati, sono state introdotte tante questioni discutibili, sono state convocate assemblee perché ogni difficoltà venisse individuata. Risultato? I riformatori hanno finito con l'essere svantaggiati e alcuni hanno smesso di sollecitare le riforme. Essi non potevano arginare il flusso del dubbio e delle critiche. Pochi, in proporzione, accettarono l'Evangelo ad Atene perché la gente coltivava l'orgoglio spirituale e la sapienza mondana, per cui stimava pazzia il Vangelo di Cristo. Però "la pazzia di Dio è più savia degli uomini". Perciò "noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo e per i Gentili pazzia; ma per quelli che sono chiamati, tanto Giudei quanto Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio". 1 Corinzi 1:25, 23, 24. TT2 277 4 Ora si deve ricominciare. E' necessario che la riforma si operi nel cuore, nell'anima e nella volontà. Gli errori possono invecchiare col tempo; ma il tempo non trasforma l'errore in verità, né la verità in errore. Troppo a lungo sono state sancite vecchie usanze e abitudini. Il Signore vuole che ogni falsa idea sia abbandonata da chi insegna e da chi impara. Noi non siamo liberi d'insegnare quanto corrisponde alla norma del mondo o a quella della chiesa, semplicemente perché così si usa fare. Le lezioni insegnate da Cristo costituiscono la regola da seguire. Bisogna tenere rigorosamente conto di quello che il Signore ha detto a proposito dell'istruzione da impartire nelle nostre scuole. Infatti, se l'educazione che diamo nelle nostre istituzioni non differisce da quella delle scuole del mondo, è inutile affrontare spese per acquistare terreni e per erigere edifici scolastici. Popolarità mediante il rilassamento dei principi TT2 278 1 Alcuni possono sostenere che dando all'istruzione religiosa un posto preminente, le nostre scuole diventeranno impopolari e non saranno sostenute da chi non appartiene alla nostra fede. Benissimo! In tal caso vadano pure in altre scuole dove troveranno un sistema pedagogico confacente ai loro gusti. Satana, grazie a siffatte considerazioni, si prefigge di impedire il raggiungimento dell'obiettivo in vista del quale le nostre scuole sono state fondate. Inceppati dalle sue insidie, i direttori ragionano secondo il mondo, ne copiano i metodi e ne imitano le consuetudini. Molti hanno rivelato a tal segno la loro mancanza della saggezza che viene da alto, che si sono uniti ai nemici di Dio e della verità, provvedendo per gli studenti passatempi mondani. In questo modo essi attirano su di sé la disapprovazione divina, perché sviano la gioventù e fanno l'opera di Satana. Essi poi la ritroveranno, con tutte le sue conseguenze, davanti al tribunale di Dio. TT2 278 2 Quanti agiscono così dimostrano che non ci si può fidare di loro. Fatto il male, possono confessare il loro errore; però possono annullare l'influsso che essi esercitano? Potrà dirsi "Bene sta!" a chi è stato infedele al suo mandato? Questi operai sleali non hanno edificato sulla Rocca eterna, e il loro fondamento risulterà fatto di sabbie mobili. Quando il Signore ci chiede di essere differenti e distinti dagli altri, come possiamo aspirare alla popolarità e cercare di imitare i costumi e le abitudini del mondo? "Non sapete voi che l'amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio". Giacomo 4:4. TT2 278 3 Diminuire le norme per assicurarsi la popolarità, l'incremento numerico e farne motivo di esultanza, rivela una grande cecità. Se il numero costituisse la prova della buona riuscita, Satana potrebbe rivendicare la preminenza: i suoi seguaci nel mondo sono la grande maggioranza. E' il livello morale di una scuola che rivela la sua prosperità. La virtù, l'intelligenza e la pietà delle persone che compongono le nostre scuole sono motivo di gioia e di gratitudine e non il loro numero. Dovranno le nostre scuole convertirsi al mondo e seguirne gli usi e i costumi? "Io vi esorto dunque fratelli, per le compassioni di Dio... non vi conformate a questo secolo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, accettevole e perfetta volontà". Romani 12:1, 2. TT2 278 4 Gli uomini ricorreranno a ogni mezzo per rendere meno evidente la differenza fra gli Avventisti del 7° Giorno e gli osservatori del primo giorno della settimana. Mi fu mostrato un gruppo di persone che si dicevano Avventisti del 7° Giorno le quali suggerivano che il vessillo o emblema che fa di noi un popolo ben distinto non sia sbandierato con tanta tenacia. Asserivano che non è questo il metodo migliore per garantire il successo delle nostre istituzioni. Nondimeno non è questo il momento di ammainare la nostra bandiera e di arrossire della nostra fede. Questo vessillo rivelatore descritto: "Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù" deve essere portato in tutto il mondo sino alla fine del tempo di grazia. Mentre deve aumentare l'opera per avanzare in vari luoghi, non si deve dissimulare la propria fede nell'intento di assicurarci degli appoggi. E' indispensabile che la verità raggiunga le anime che stanno per perire; e se essa rimane in qualche modo occultata, Dio viene disonorato e il sangue delle anime si ritroverà sulle nostre vesti. TT2 279 1 Finché coloro che sono in rapporto con le nostre istituzioni procederanno umilmente con Dio, le intelligenze celesti collaboreranno con loro; però tutti rammentino che Dio ha detto: "Io onoro quelli che mi onorano". 1 Samuele 2:30. Neppure per un solo istante si dovrebbe dare l'impressione a chicchessia che sarebbe profittevole celare la propria fede e le proprie dottrine dinanzi alla gente incredula del mondo per tema di non essere dovutamente stimato a motivo dei suoi princìpi. Ciascuno deve occupare la propria posizione ed essere ciò che Dio ha stabilito che egli sia: uno spettacolo per il mondo, per gli angeli e per gli uomini. L'universo intero guarda con inesprimibile interesse la fase conclusiva della grande lotta fra Cristo e Satana. Ogni cristiano deve essere una luce, non già nascosta sotto il moggio o sotto il letto, ma collocata su un candeliere affinché illumini tutti coloro che sono in casa. Mai, per codardia o per seguire una politica mondana, la verità divina deve essere lasciata nell'ombra... TT2 279 2 L'educazione impartita ai giovani modella l'intera struttura sociale. Dappertutto nel mondo la società si trova in uno stato di disordine ed è urgente una trasformazione totale. Molti suppongono che migliori agevolazioni pedagogiche, maggiore capacità e metodi più aggiornati potranno migliorare la situazione. Sostengono di credere e di accettare gli oracoli viventi, nondimeno assegnano a quello che dice Dio un posto inferiore nella grande struttura pedagogica. Quello che dovrebbe occupare il primo posto viene subordinato alle invenzioni umane. TT2 279 3 È così facile adottare piani, metodi e usanze degli uomini, che si finisce per non avere più un'idea esatta dell'epoca in cui viviamo e della grande opera che deve essere portata a termine, proprio come avvenne per i contemporanei di Noè. I nostri educatori corrono costantemente il rischio di seguire l'esempio degli ebrei, conformandosi a costumi, regole e tradizioni che non procedono da Dio. TT2 279 4 Con tenacia e fermezza alcuni rimangono radicati nelle loro vecchie abitudini, attaccati a studi non essenziali, quasi che la loro salvezza dipendesse proprio da tutto ciò. Così facendo, essi si stornano dall'opera particolare di Dio e offrono agli studenti un'educazione lacunosa, erronea. Le menti sono distolte dal chiaro "Così dice l'Eterno", che implica interessi eterni, e vengono rivolte invece a teorie e precetti umani. La verità infinita, eterna, la rivelazione di Dio, viene spiegata mediante la luce dell'interpretazione umana, mentre solo la potenza dello Spirito Santo può svelare le realtà spirituali. La sapienza umana è pazzia: le manca infatti la somma delle provvidenze divine che mirano all'eternità. TT2 280 1 I riformatori non sono dei demolitori. Essi non cercano mai di eliminare coloro che non sono d'accordo coi loro progetti, e non li prendono come termine di paragone. I riformatori devono avanzare, non indietreggiare. Devono essere decisi, saldi, risoluti, intrepidi. La fermezza, però, non deve mai degenerare in uno spirito imperioso. Il Signore vuole che tutti coloro che lo servono siano irremovibili come una roccia quando sono in gioco i princìpi, ma che siano mansueti e d'animo umile come era Cristo. Dimorando in lui essi potranno svolgere l'opera che Egli svolgerebbe se si trovasse al loro posto. Uno spirito rude, condannatore, non è utile nella riforma per questo tempo. Tutti i metodi egoistici nel servizio di Dio sono in abominio agli occhi suoi. ------------------------Capitolo 60: Il carattere e l'opera degli insegnanti TT2 281 1 L'attività che si svolge nelle nostre scuole non deve essere simile a quella degli istituti e dei seminari del mondo. Nella grandiosa opera dell'educazione, l'istruzione impartita nel campo delle scienze non dev'essere di qualità inferiore, però è indispensabile considerare di primaria importanza quella conoscenza che rende le persone atte a sopravvivere nel gran giorno di Dio. Le nostre scuole, perciò, debbono essere più simili a quelle dei profeti: scuole formative, dove gli studenti possano essere sottoposti alla disciplina di Cristo e imparare dal gran Maestro. Debbono essere scuole familiari dove ogni giovane godrà di un'assistenza particolare da parte dei suoi insegnanti, come la ricevono i membri della famiglia nel focolare domestico. Vi si debbono coltivare la tenerezza, la simpatia, l'unità e l'amore. Debbono esservi degli insegnanti devoti e fedeli, spinti dall'amore di Dio, che col cuore colmo di bontà avranno cura della salute e della felicità degli studenti. Il loro intento sarà quello di promuovere il progresso degli alunni in ogni ramo fondamentale della conoscenza. TT2 281 2 Si scelgano per le nostre scuole degli insegnanti sapienti, che sentano la responsabilità nei confronti di Dio di inculcare nella mente dei giovani il bisogno di conoscere Cristo come personale Salvatore. Dalle classi inferiori a quelle superiori diano prova di una speciale premura per la salvezza degli studenti, e grazie a un impegno personale si adoperino per guidare i loro passi nel retto sentiero. Considerino misericordiosamente quanti nella loro fanciullezza sono stati allevati male e cerchino di rimediare a quei difetti che, se conservati, ne guasterebbero notevolmente il carattere. Nessuno può assolvere questo incarico se prima non ha imparato alla scuola di Cristo il modo di insegnare. TT2 281 3 Tutti coloro che insegnano nelle nostre scuole devono coltivare un'intima comunione con Dio e comprendere a fondo la sua Parola, per essere atti a trasferire la sapienza e la conoscenza divine nell'opera di educazione dei giovani in vista dell'utilità in questa vita e per la futura vita immortale. Devono essere uomini e donne che non solo posseggono la conoscenza della verità, ma che mettono in pratica quello che Dio dice. "Sta scritto" deve essere espresso nel loro modo di parlare e di vivere. Mediante quello che fanno devono insegnare la semplicità e le corrette abitudini in ogni cosa. Nessun uomo o donna privi di esperienza nell'ubbidire alla Parola di Dio dovrebbero essere assunti come educatori nelle nostre scuole. TT2 281 4 Direttore e insegnanti hanno bisogno del battesimo dello Spirito Santo. La fervida preghiera di anime contrite salirà fino al trono di Dio ed Egli la esaudirà, al momento opportuno, se esse si affidano con fede al suo braccio. L'io deve essere assorbito in Cristo e Cristo in Dio; allora vi sarà una tale manifestazione della sua potenza da intenerire e soggiogare i cuori. Cristo insegnava in modo totalmente diverso dai metodi ordinari, e noi dobbiamo essere i suoi collaboratori. TT2 282 1 Insegnare significa molto più di quanto molti suppongono. Ci vuole una grande abilità per far capire la verità. Per questa ragione ogni insegnante deve cercare di accrescere la propria conoscenza della verità spirituale; ma non potrà riuscirvi se si separa dalla Parola di Dio. Se egli vuole sviluppare quotidianamente le proprie energie e capacità deve studiare la Scrittura, assimilarla e agire secondo le direttive di Cristo. L'anima che si ciba del pane della vita avrà ogni sua facoltà vivificata dallo Spirito di Dio. E' questo il nutrimento che dimora eterno. TT2 282 2 I maestri che vogliono imparare dal grande Maestro godranno dell'assistenza di Dio, come ne beneficiarono Daniele e i suoi compagni. Bisogna che essi si volgano al cielo anziché fermarsi nella pianura. L'esperienza cristiana deve fondersi con la vera educazione: "Voi, come pietre viventi, siete edificati qual casa spirituale, per essere un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, accettevoli a Dio per mezzo di Gesù Cristo". 1 Pietro 2:5. Studenti e insegnanti dovrebbero soffermarsi su questa immagine e rendersi conto se appartengono a quella categoria di anime che, per l'abbondante grazia ricevuta, acquistano l'esperienza che ogni figlio di Dio deve possedere prima di poter accedere al corso superiore. In tutto il loro insegnamento, i docenti distribuiscano la luce che procede dal trono di Dio, poiché l'educazione è un'opera i cui effetti saranno noti attraverso l'eternità. TT2 282 3 Gli insegnanti debbono guidare gli studenti alla riflessione in modo che essi riescano a capire distintamente da loro stessi la verità. Non basta che il professore spieghi e che l'alunno creda; è necessario porre delle domande e spingere lo studente a esporre la verità nel suo proprio linguaggio, dimostrando così che ne capisce la potenza e ne fa l'applicazione. Con uno sforzo coscienzioso si debbono imprimere nell'intelletto le verità vitali. Si tratterà, è vero, di un procedimento piuttosto lento, che avrà però maggiore portata di una rapida rassegna su argomenti importanti non accompagnati da adeguate considerazioni. Dio si attende che i suoi istituti siano superiori a quelli del mondo, perché essi sono i suoi rappresentanti. Gli uomini realmente uniti con Dio dimostreranno al mondo che il timone è governato da un agente più che umano. TT2 282 4 I nostri insegnanti devono studiare senza posa. Bisogna che i riformatori siano essi stessi riformati, non solo quanto ai loro metodi di lavoro, ma anche nel loro cuore. Debbono essere trasformati dalla grazia divina. Quando Nicodemo, grande dottore d'Israele, venne a Gesù, il Maestro gli espose le condizioni della vita secondo Dio e gli insegnò i primi elementi della conversione: "Come possono avvenire queste cose?" "Tu sei il dottore d'Israele -- rispose Gesù -- e non sai queste cose?" Analoga domanda potrebbe essere rivolta a numerose persone che occupano l'incarico di insegnanti e che hanno trascurato la preparazione essenziale a qualificarli per questo genere di attività. Se le parole di Cristo fossero accolte nell'anima, ci sarebbero una intelligenza assai superiore e una conoscenza spirituale molto più profonda intorno a quanto costituisce un discepolo, un sincero seguace di Cristo, un educatore che Egli possa approvare. Deficienze degli insegnanti TT2 283 1 Diversi nostri insegnanti hanno molto da disimparare e molte cose di varia natura da apprendere. A meno che essi non siano disposti a farlo e che non si familiarizzino completamente con la Parola di Dio e che la loro mente non sia assorta nello studio delle gloriose realtà relative alla vita del grande Maestro, essi favoriranno proprio quegli errori che il Signore cerca di correggere. I propositi e i pareri da non accogliere si fisseranno nella mente e, con assoluta buona fede, finiranno col trarre conclusioni errate e rischiose. In tal modo sarà seminato ciò che non è buon grano. Molte usanze e consuetudini comuni all'attività scolastica e che possono essere considerate come cose di poca importanza, non debbono essere introdotte nelle nostre scuole. Per chi insegna potrà essere difficile abbandonare idee e metodi coltivati per lungo tempo; nondimeno se ad ogni passo ci si chiederà onestamente e con umiltà: "è questa la via del Signore? "e ci si sottometterà alla sua guida, saremo da lui guidati lungo sentieri sicuri e le nostre vedute muteranno con l'esperienza. TT2 283 2 Gli insegnanti delle nostre scuole hanno bisogno di esaminare le Scritture per poterle comprendere personalmente, aprendo il loro cuore ai preziosi raggi di luce mandati da Dio e camminando al loro splendore. Allora saranno ammaestrati da Dio e procederanno in base a una linea del tutto diversa, introducendo nel loro insegnamento meno teorie e sentimenti di uomini i quali non sono mai stati in rapporto con Dio. Tributeranno assai meno onore alla sapienza limitata e proveranno un intenso anelito dell'anima per quella sapienza che procede da Dio. TT2 283 3 Alla domanda rivolta da Cristo ai dodici: "Non ve ne volete andare anche voi?", Pietro rispose: "Signore, a chi ce ne andremmo noi? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto ed abbiamo conosciuto che tu sei il Santo di Dio". Giovanni 6:67-69. Quando gli insegnanti introdurranno queste parole nell'attività che svolgono nelle loro classi, lo Spirito Santo sarà presente per operare sulle menti e nei cuori. ------------------------Capitolo 61: Parole dal maestro celeste TT2 284 1 Durante la notte io mi trovavo in una numerosa congregazione nella quale veniva sollevato il problema dell'educazione. Molti facevano obiezioni sul cambiamento da apportare nella pedagogia che è da così tanto tempo in voga. Uno, che era stato insegnante per molto tempo, parlava ai presenti e diceva: "Il tema dell'educazione dovrebbe interessare tutti gli Avventisti del 7° Giorno. Le decisioni relative al carattere della nostra opera scolastica non dovrebbero essere lasciate completamente nelle mani dei direttori e degli insegnanti". TT2 284 2 Alcuni sollecitavano con insistenza lo studio di autori increduli e raccomandavano proprio i libri che il Signore condanna e che, perciò, non si dovrebbero in nessun modo approvare. Dopo una discussione piuttosto accesa, il nostro istruttore si fece avanti, prese uno dei libri che erano stati difesi con tanto calore perché ritenuti indispensabili per una cultura più completa e disse: "In questi autori trovate dei sentimenti e dei princìpi che secondo voi è bene mettere nelle mani degli studenti? Le menti degli uomini sono facilmente affascinate dalle menzogne di Satana e queste opere provocano una sorta di avversione per lo studio della Parola di Dio che, se accettata e apprezzata, assicurerà la vita eterna a quanti l'accolgono. Voi siete delle creature, per così dire, abitudinarie e dovreste ricordare che le buone abitudini rappresentano delle benedizioni sia per l'effetto che esse producono sul vostro carattere, sia per l'influsso che esercitano sugli altri in favore del bene. Le cattive abitudini, per contro, una volta stabilite esercitano un potere dispotico e soggiogano la mente. Se voi aveste letto questi libri oggi potreste capire il Libro che al di sopra di tutti gli altri merita di essere studiato e che fornisce le sole idee esatte per una cultura superiore. TT2 284 3 "Il fatto che si sia stati soliti includere questi autori fra i testi di studio e che tale consuetudine sia ormai inveterata, non è un argomento in suo favore. Un uso prolungato non raccomanda necessariamente tali libri come sicuri o essenziali; essi hanno condotto migliaia di persone là dove Satana spinse Adamo ed Eva: all'albero della conoscenza il cui frutto Dio aveva vietato di mangiare. Hanno indotto gli studenti ad abbandonare lo studio delle Scritture per seguire un programma di studi non essenziale. Se gli studenti formati in questa maniera vogliono essere resi idonei a lavorare per le anime, dovranno disimparare molto di quanto hanno appreso. Avranno difficoltà a farlo in quanto i concetti reprensibili si sono radicati nei loro cervelli, simili a erbacce di un giardino, e perciò alcuni non saranno mai capaci di distinguere fra ciò che è giusto e quello che non lo è. Nella loro istruzione il bene e il male sono stati mescolati. Il volto degli uomini è stato innalzato perché lo contemplassero e sono state esaltate le teorie umane; così, quando essi cercano di istruire gli altri, la poca verità che sanno ripetere si intreccia con le opinioni, le sentenze e le gesta degli uomini. I detti di coloro che dimostrano in modo evidente di non avere una conoscenza pratica di Cristo non devono occupare nessun posto nelle nostre scuole. Sarebbero di impedimento a un'educazione adeguata. TT2 285 1 "Voi avete la Parola dell'Iddio vivente e, se lo chiedete, riceverete il dono dello Spirito Santo che trasformerà tale Parola in una potenza per quanti credono e ubbidiscono. L'opera dello Spirito Santo consiste nel guidare in tutta la verità. Quando voi dipendete dalla Parola dell'Iddio vivente col cuore, con la mente e con l'anima, la via di comunicazione rimarrà libera. Uno studio serio e approfondito della Bibbia sotto la guida dello Spirito Santo vi fornirà manna fresca e lo Spirito stesso ne renderà efficace l'uso. Saranno ricompensati i tentativi dei giovani, intesi a disciplinare l'animo per realizzare alte e nobili aspirazioni. Quanti perseverano in questa direzione, concentrando la propria mente nella comprensione della divina Parola, sono preparati ad essere i collaboratori di Dio. TT2 285 2 "II mondo riconosce come maestri certuni che Dio non può approvare come educatori sicuri. Da costoro viene scartata la Bibbia e vengono raccomandate opere di autori non credenti come se esse contenessero quei sentimenti che dovrebbero permeare il carattere. Che cosa potete aspettarvi da questo tipo di seme? Nello studio di questi libri discutibili, la mente degli insegnanti, come anche quella degli alunni, si corrompe e l'avversario vi semina la sua zizzania. Non può essere altrimenti. Bevendo a una fonte impura, il veleno penetra nell'organismo. I giovani inesperti, trasportati su questa linea di studio subiscono delle impressioni che spingono i loro pensieri verso direzioni fatali alla devozione religiosa. I giovani mandati alle nostre scuole hanno imparato sui libri considerati sicuri perché usati e raccomandati nelle scuole del mondo. Però, frequentando quelle scuole, numerosi studenti sono diventati increduli a causa proprio dello studio di quei testi. TT2 285 3 "Perché non avete innalzato la Sacra Scrittura al di sopra di ogni produzione umana? Non basta tenersi in intima relazione con l'Autore di tutta la verità? Non siete contenti di attingere l'acqua fresca alle acque del Libano? Dio ha in serbo fonti perenni per rinfrescare l'anima assetata e riserve di prezioso cibo per rinvigorire la spiritualità. Imparate da lui, ed Egli vi renderà capaci di dare le ragioni della speranza che è in voi a quanti ve le chiedono. Avete forse immaginato che una migliore conoscenza di quanto ha detto il Signore provocherebbe un effetto deleterio sugli insegnanti e sugli studenti?" TT2 285 4 L'assemblea rimase muta e in ogni cuore scese un senso di convincimento. Uomini che si ritenevano saggi e forti si resero conto delle proprie deficienze nel campo della conoscenza di quel Libro che riguarda il destino eterno dell'anima umana. TT2 285 5 Il messaggero di Dio allora prese dalle mani di vari insegnanti i libri che erano stati oggetto dei loro studi, alcuni dei quali erano stati scritti da autori non credenti. Li mise da parte dicendo: "Non c'è mai stato nella vostra vita un periodo in cui lo studio di questi volumi fosse per il vostro bene presente, futuro ed eterno! Riempirete i vostri scaffali di libri che sviano il pensiero da Cristo? Perché spendete denaro per ciò che non è pane? Cristo vi invita: "Imparate da me, poiché io sono mansueto e umile di cuore". Voi avete bisogno di nutrirvi del Pane della vita disceso dal cielo. Avete bisogno di essere degli studiosi più diligenti della Sacra Scrittura e di dissetarvi alla Fonte viva. Attingete da Cristo con fervida preghiera. Acquisite un'esperienza quotidiana cibandovi della carne e bevendo il sangue del Figliuolo di Dio. Gli autori umani non potranno mai sopperire al vostro grande bisogno per questo tempo; ma contemplando Cristo, Capo e Compitore della vostra fede, sarete trasformati alla sua somiglianza". TT2 286 1 Ponendo la Bibbia nelle loro mani, proseguì: "Voi conoscete poco questo libro; ignorate le Scritture e la potenza di Dio e non capite la profonda importanza del messaggio da recare a un mondo che perisce. Il passato ha reso evidente che professori e studenti sanno ben poco delle grandiose verità che hanno effetti vitali per questo nostro tempo. Se il messaggio del terzo angelo fosse annunciato in tutta la sua portata, molti educatori non lo capirebbero. Se possedeste la conoscenza che viene da Dio, l'intero vostro essere proclamerebbe la verità dell'Iddio vivente a un mondo morto nelle trasgressioni e nei peccati. Invece esaltano libri e riviste che contengono ben poco della verità presente e gli uomini si ritengono troppo avveduti per attenersi a un "Così dice l'Eterno". TT2 286 2 "Nelle nostre scuole ogni insegnante deve esaltare il solo vero Dio; tuttavia numerose sentinelle si sono addormentate. Sono come dei ciechi che guidano altri ciechi. Eppure il giorno del Signore è vicino. Come un ladro, esso sta sopraggiungendo con passo furtivo e coglierà impreparati tutti coloro che non sono vigilanti. Chi fra i nostri insegnanti rimane desto, e come fedele amministratore della grazia divina dà alla tromba un suono chiaro? Chi sta proclamando il messaggio del terzo angelo, esortando il mondo a prepararsi per il gran giorno di Dio? Il messaggio che rechiamo porta il sigillo dell'Iddio vivente". TT2 286 3 Additando la Bibbia chiese: "Gli scritti dell'Antico e del Nuovo Testamento devono unirsi nell'opera intesa a preparare un popolo capace di resistere nel giorno del Signore. Approfittate con slancio delle vostre presenti opportunità. Fate della Parola di Dio il vostro libro di testo. Se si fosse agito sempre così, alcuni studenti perduti per la causa di Dio sarebbero adesso dei missionari. Geova è l'unico vero Dio e bisogna riverirlo e adorarlo. Quelli che rispettano le parole di autori non credenti ed esortano gli studenti a considerare quei libri essenziali per la loro istruzione, indeboliscono la loro fede in Dio. Il tono, lo spirito, l'influsso di questi libri sono nocivi a quanti vi si affidano per attingervi la conoscenza. Certi influssi hanno indotto gli studenti a distogliere lo sguardo da Cristo, Luce del mondo, e gli angeli malefici si rallegrano che coloro che affermano di conoscere Dio lo rinneghino come è stato rinnegato nelle nostre scuole. Il Sole di giustizia ha brillato sulla chiesa dissipando le tenebre e ridestando l'attenzione del popolo di Dio intorno alla preparazione necessaria per chi vuole risplendere come una luce nel mondo. Coloro che riceveranno questa luce la comprenderanno; quelli che invece non l'accetteranno cammineranno nelle tenebre, ignorando gli ostacoli contro i quali urteranno. L'anima, priva della guida divina, non è mai al riparo. Sotto tale guida, per contro, sarà condotta in tutta la verità. La Parola di Cristo scenderà con potenza nei cuori che ubbidiscono e mediante l'applicazione della verità divina, l'immagine perfetta di Dio sarà riprodotta. In cielo, allora, si dirà: 'Voi siete completi in lui'". Colossesi 2:10. TT2 286 4 In nessun caso si dovrà permettere che gli studenti intraprendano così tanti studi da essere impediti di assistere alle funzioni di carattere spirituale. ------------------------Capitolo 62: Creare nelle nostre scuole un ambiente familiare TT2 287 1 Frequentando i nostri istituti, numerosi giovani vengono separati dal dolce e benefico influsso della cerchia familiare. Proprio nell'età in cui hanno bisogno di un'assidua sorveglianza, essi sono sottratti all'influsso e all'autorità dei genitori e messi in contatto con una società di loro coetanei differenti sia per indole sia per modo di vivere. Fra questi, alcuni nella loro infanzia non hanno ricevuto una disciplina adeguata e così sono superficiali e frivoli; altri, invece, sono stati controllati eccessivamente e una volta lontani dalle mani che forse tenevano le redini troppo strette, si sentono liberi di agire come a loro meglio piace. Essi disprezzano l'idea stessa del freno. Per effetto di tali compagnie, i rischi dei giovani crescono a dismisura. TT2 287 2 I nostri ambienti scolastici sono stati stabiliti affinché la nostra gioventù non sia trasportata qua e là, esposta agli influssi malefici che abbondano dappertutto e perché, fin dove possibile, sia assicurata un'atmosfera familiare in cui i giovani si sentano protetti contro le tentazioni dell'immoralità e guidati a Gesù. La famiglia del cielo rappresenta ciò che dovrebbe essere la famiglia terrena, e i nostri focolari scolastici, dove si radunano i giovani che curano la loro preparazione in vista del servizio di Dio, dovrebbero avvicinarsi quanto più possibile al modello divino. TT2 287 3 Gli insegnanti incaricati di questi focolari portano grandi responsabilità. Essi, infatti, debbono comportarsi come padri e madri, manifestando interesse per gli studenti, sia singolarmente sia collettivamente, come fanno i genitori nei riguardi dei figli. Gli elementi instabili nel carattere dei giovani in favore dei quali essi si adoperano, sono per loro una fonte di inquietudine e procurano pesanti fardelli. Occorre un notevole tatto unito a molta pazienza per poter incanalare nella giusta direzione le menti già deformate da un errato modo di procedere. I professori hanno bisogno di una grande abilità per dirigere; è indispensabile che essi siano fedeli ai princìpi e allo stesso tempo saggi e teneri, accoppiando alla disciplina l'affetto e la simpatia simili a quelli di Cristo. Debbono essere uomini e donne di fede, dotati di saggezza, animati da spirito di preghiera. Non debbono manifestare un'austera e inflessibile dignità, anzi devono unirsi ai giovani ed essere i loro compagni nelle gioie e nelle afflizioni, come anche nel disimpegno dei compiti quotidiani. Il frutto di simile sforzo sarà una lieta e amorevole ubbidienza. I doveri domestici TT2 288 1 L'educazione che i giovani di ambo i sessi che frequentano i nostri istituti ricevono in famiglia merita una speciale attenzione. E' di massima importanza nell'opera per la formazione del carattere che gli studenti delle nostre scuole imparino ad assumersi il compito loro assegnato, liberandosi da ogni tendenza alla pigrizia. Occorre che essi si familiarizzino coi doveri della vita quotidiana. Si deve insegnar loro ad assolvere i doveri domestici completamente e bene, senza confusione o agitazione. Si deve fare ogni cosa con decoro e con ordine. La cucina e le altre parti dell'edificio vanno mantenute pulite e attraenti. I libri debbono essere riposti fino al momento opportuno e non si deve intraprendere maggiore studio di quanto si possa fare senza trascurare le faccende di casa. Lo studio dei libri non deve mai assorbire la mente a detrimento dei doveri del focolare dai quali dipende il benessere della famiglia. TT2 288 2 Nell'esecuzione di questi doveri bisogna vincere la tendenza alla trascuratezza, al disordine, alla noncuranza, in quanto tali abitudini se non vengono corrette si trasferiranno in ogni altra fase della vita e l'esistenza risulterà sciupata per quel che riguarda l'utilità e il vero lavoro missionario. Se non vengono corrette con decisione e perseveranza, esse finiranno col sopraffare lo studente per il tempo e per l'eternità. Bisogna incoraggiare i giovani a formarsi abitudini corrette nel vestire, affinché il loro aspetto sia lindo e attraente; bisogna insegnar loro a tenere gli abiti puliti e in ordine. Tutte le loro abitudini dovrebbero essere tali da renderli utili e di conforto agli altri. TT2 288 3 Istruzioni particolari furono date alle schiere dei figli d'Israele, perché dentro le loro tende e fuori di esse ogni cosa fosse pulita e in ordine per tema che l'angelo di Dio passando attraverso l'accampamento riscontrasse mancanza di pulizia. Il Signore si sarebbe curato di ciò? Certo! Perché è detto che notando la loro sporcizia, Egli non sarebbe andato coi loro eserciti a combattere contro i loro nemici. Allo stesso modo tutte le nostre azioni sono notate da Dio. Quel Dio che era così esigente e voleva che i figli d'Israele praticassero abitudini di pulizia, non approverà oggi nessuna impurità nella casa. TT2 288 4 Dio ha assegnato a genitori e insegnanti il compito di istruire i fanciulli e gli adolescenti su questi punti, e da ogni atto della loro vita potranno imparare delle lezioni spirituali. Pur inculcando ai nostri giovani le regole d'igiene personale, dobbiamo insegnar loro che Dio vuole che siano puliti sia nel corpo sia nel cuore. Spazzando una stanza, possono imparare come il Signore pulisce il cuore. Essi non chiuderanno porte e finestre mettendo nella stanza sostanze disinfettanti, anzi apriranno e spalancheranno le une e le altre lavorando per togliere con la massima cura tutta la polvere. Allo stesso modo è necessario che si aprano in direzione del cielo le finestre degli impulsi e dei sentimenti, affinché la polvere dell'egoismo e della mondanità venga eliminata. La grazia di Dio deve pulire le stanze dell'intelletto e ogni elemento del carattere dovrà essere rimondato e vivificato dallo Spirito di Dio. Il disordine e la trascuratezza dei doveri di tutti i giorni porteranno a dimenticare Iddio e a rispettare la forma della pietà attraverso una professione di fede priva di effettiva realtà. Dobbiamo vegliare e pregare, caso diverso seguiremo l'ombra trascurando la sostanza. TT2 289 1 La fede viva, simile a un filo d'oro, deve correre attraverso l'esperienza quotidiana nell'adempimento dei piccoli doveri. Allora gli studenti saranno portati a capire i puri princìpi che secondo la volontà di Dio debbono animare ogni atto della loro vita. Così l'intera opera giornaliera sarà di natura tale da facilitare la crescita spirituale. Le norme vitali della fede, della fiducia e dell'amore per Gesù caratterizzeranno i minimi particolari della vita di ogni giorno. Lo sguardo sarà rivolto a Gesù e l'amore per lui costituirà il motivo permanente che infonde energia vitale a ogni compito. Ci si impegnerà per conseguire la giustizia e regnerà una speranza che non confonde. Qualunque cosa si faccia sarà alla gloria di Dio. TT2 289 2 A ogni studente che sta in famiglia vorrei dire: "Sii fedele ai doveri domestici; sii fedele nelle piccole responsabilità. Sii, in casa, un cristiano vivente. Che i princìpi cristiani governino il tuo cuore e dirigano la tua condotta. Ascolta i suggerimenti degli insegnanti; tuttavia non fare in modo che sia sempre necessario che ti venga detto che cosa fare. Sappi distinguere da te; nota da te stesso se nella tua camera tutto è pulito e ordinato, affinché nulla vi sia che offenda Dio; anzi che gli angeli quando attraversano la tua stanza possano sentirsi indotti a soffermarvisi attratti dall'ordine e dalla pulizia che vi regnano. Assolvendo i tuoi compiti sollecitamente, con buon gusto e fedeltà, sarai un missionario. Testimonia in favore di Cristo e dimostra che la religione, in teoria e in pratica, non ti rende trasandato, rude, privo di riguardo nei confronti dei tuoi insegnanti, indifferente al loro consiglio e alla loro istruzione. La religione della Bibbia, se messa in pratica, ti renderà benevolo, pieno di riguardo, leale. Non trascurare le piccole cose che debbono essere sbrigate e adotta il motto di Cristo: "Chi è fedele nel poco, lo è anche nell'assai". Socievolezza e cortesia cristiane TT2 289 3 Nel suo complesso la socievolezza cristiana è troppo poco coltivata dal popolo di Dio. Non si deve perdere di vista, né trascurare questo ramo della pedagogia nelle nostre scuole. TT2 289 4 Si deve insegnare agli studenti che essi non sono degli atomi indipendenti ma che, invece, ciascuno di essi è un filo che dovrà unirsi ad altri fili per formare un tessuto. In nessun settore si può impartire questa istruzione in modo più efficace che nell'ambiente scolastico. Qui gli studenti sono quotidianamente circondati da opportunità che, se messe a profitto, saranno di valido ausilio nello sviluppo della socievolezza del loro carattere. Essi hanno la possibilità di approfittare del tempo e delle occasioni loro offerte, per sviluppare un carattere che li renderà lieti e utili. Quelli che si chiudono in se stessi, che non sono disposti a rendere felici gli altri mediante contatti amichevoli, perdono molte benedizioni perché dal reciproco contatto le menti ricevono grazia e si affinano. Grazie ai contatti sociali si fanno delle conoscenze e si contraggono delle amicizie che portano a una unità di cuori la quale crea un'atmosfera di affetto gradita nel cospetto del cielo. TT2 289 5 Quanti hanno gustato l'amore di Cristo dovrebbero sviluppare le proprie facoltà sociali perché così potranno conquistare delle anime al Salvatore. Cristo non deve rimanere celato nel loro cuore come un tesoro ambito, sacro e dolce da godere unicamente per sé; né devono dimostrare l'amore di Cristo unicamente a coloro che soddisfano la loro fantasia. Gli studenti debbono imparare a essere simili a Cristo, a manifestare un benevolo interessamento, un'inclinazione alla socievolezza nei confronti di quelli che si trovano in maggior bisogno, anche se essi non sono i loro compagni preferiti. In ogni occasione e in ogni luogo, Gesù dava prova di amabile premura per la famiglia umana e diffondeva intorno a sé i raggi di una serena devozione. Gli studenti debbono imparare a calcare le sue orme. Si deve insegnar loro, perciò, a esprimere sollecitudine cristiana, comprensione e affetto verso i loro giovani camerati, adoperandosi per attrarli a Cristo. Gesù deve essere nel loro cuore come una fonte di acqua che scaturisce a vita eterna, rinfrancando tutti quelli che entrano in contatto con loro. TT2 290 1 Questo servizio volenteroso e amorevole in favore del prossimo nei momenti di necessità, è stimato da Dio come qualcosa che ha pregio in sé. Così, anche mentre frequentano la scuola, gli studenti, se fedeli a quanto professano, potranno essere dei missionari per Dio. Tutto ciò richiede tempo; però il tempo così usato è fruttuoso, perché gli studenti imparano a presentare il cristianesimo al mondo. TT2 290 2 Cristo non rifiutò di unirsi agli altri in rapporti di amicizia. Invitato a pranzo da un fariseo o da un pubblicano, accettava l'invito. In quelle occasioni, ogni sua parola era per quanti lo ascoltavano un profumo di vita a vita, perché Egli faceva del pranzo un'occasione per impartire molte preziose lezioni adattate ai loro bisogni. Cristo insegnò, così, ai suoi discepoli il modo di comportarsi quando si sarebbero trovati in compagnia sia di persone religiose sia di persone non religiose. Col suo esempio Egli insegnò loro che partecipando a una riunione pubblica la loro conversazione non sarebbe stata dello stesso tipo di quelle che in genere si tengono in tali circostanze. TT2 290 3 Quando gli studenti si mettono a tavola, se Cristo abita nell'anima, dal forziere del cuore usciranno parole pure e di edificazione; se Cristo invece non vi dimora si troverà piacere nella frivolezza, negli scherzi e nelle beffe, il che è di ostacolo alla crescita spirituale ed è causa di afflizione per gli angeli di Dio. La lingua è un membro sregolato, ma così non dovrebbe essere. Bisogna convertirla, perché il talento della parola è prezioso. Cristo è sempre pronto a distribuire le sue ricchezze e sta a noi accettare i gioielli da lui offerti, affinché quando parliamo essi possano uscire dalle nostre labbra. TT2 290 4 Il temperamento, le caratteristiche personali, le abitudini che contribuiscono allo sviluppo del carattere, tutto ciò che si mette in pratica nel focolare domestico si manifesteranno nei rapporti con i nostri simili. Le inclinazioni seguite determinano pensieri, parole e azioni della medesima natura. Se ogni studente che fa parte della famiglia scolastica cercasse di reprimere tutte le parole sgarbate e scortesi e parlasse con tutti in modo rispettoso; se si ricordasse che egli si sta preparando a diventare membro della famiglia celeste; se controllasse il proprio influsso personale con l'ausilio delle sacre sentinelle, affinché tale influsso non abbia per effetto quello di allontanare da Cristo; se cercasse di fare di ogni suo atto il mezzo per proclamare le lodi di Colui che lo ha chiamato dalle tenebre alla sua meravigliosa luce, quale potenza si sprigionerebbe da ogni focolare scolastico! Esercizi spirituali TT2 291 1 Di tutti gli elementi dell'educazione da impartire nei nostri istituti scolastici, gli esercizi spirituali sono i più importanti. Si dovrebbe accordare loro la massima solennità e riverenza pur rendendoli il più gradevole possibile. Non si dovrebbero prolungare a tal segno da renderli faticosi, perché in tal caso l'impressione prodotta nell'anima degli adolescenti li indurrebbe ad accostare la religione a tutto ciò che è arido e privo di interesse. Molti sarebbero trascinati a porsi dalla parte del nemico, mentre, se adeguatamente istruiti, diverrebbero una benedizione per il mondo e per la chiesa. Le adunanze del sabato, il culto del mattino e quello della sera a casa o in cappella, se non sono ben programmati e non sono ravvivati dallo Spirito di Dio, possono diventare formalistici, poco graditi e privi di attrazione, e così risultare per i giovani la parte più gravosa di tutti gli esercizi scolastici. Le riunioni sociali e le varie funzioni religiose vanno organizzate e regolate in modo da essere non solo profittevoli, ma talmente piacevoli da risultare positivamente attraenti. La preghiera comune unirà i cuori a Dio con vincoli duraturi. Confessare Cristo apertamente e arditamente, rivelare per mezzo del nostro carattere la sua mansuetudine, la sua umiltà, il suo amore, sono altrettanti elementi che incanteranno gli altri con la bellezza della santità. TT2 291 2 In tutte queste occasioni si deve presentare Cristo come Colui che "si distingue fra diecimila", del quale "tutta la persona è un incanto". Cantico dei Cantici 5:10, 16. Cristo sia presentato come la Sorgente di ogni autentico piacere e di ogni vera soddisfazione, come il Datore di ogni dono buono e perfetto, come l'Autore di ogni benedizione, Colui nel quale tutte le nostre speranze di vita eterna si accentrano. In ogni esercizio spirituale l'amore di Dio e la gioia dell'esperienza cristiana siano presentati nella loro reale bellezza. Presentate il Salvatore come Colui che risana dal peccato. TT2 291 3 Per giungere a questo risultato è indispensabile evitare ogni grettezza. Occorre una devozione sincera e fervida che proceda dal cuore. è indispensabile un'evidente pietà attiva in chi insegna. Se noi lo vogliamo, possiamo avere la potenza. Se sappiamo apprezzarla, non ci mancherà la grazia. Lo Spirito Santo attende la nostra richiesta, ma occorre che noi reclamiamo tali cose con un ardore proporzionato al valore dell'oggetto desiderato. Gli angeli del cielo prendono nota di tutto il nostro operato e vigilano per scoprire in che maniera essi possano assistere ognuno perché rispecchi la somiglianza con Cristo nel proprio carattere e diventi conforme all'immagine divina. Quando gli incaricati dei nostri istituti scolastici apprezzeranno i privilegi e le opportunità messi alla loro portata, compiranno per Dio un'opera che il cielo approverà. ------------------------Capitolo 63: La riforma nella sezione industriale TT2 292 1 A motivo del sorgere delle difficoltà, noi non dobbiamo trascurare le industrie intese come rami di istruzione. Frequentando la scuola i giovani dovrebbero avere l'opportunità di imparare ad adoperare gli attrezzi. Sotto la guida di operai esperti, di carpentieri atti a insegnare, pazienti, gentili, gli studenti stessi dovrebbero costruire degli edifici sul terreno della scuola e perfezionarsi adeguatamente imparando, attraverso lezioni pratiche, il modo di costruire economicamente. Si dovrebbe anche insegnar loro a occuparsi di ogni specie di lavoro connesso con l'editoria come ad esempio la composizione tipografica, la stampa e la rilegatura dei libri, come anche la lavorazione di tende e altri tipi di occupazione. Si dovrebbero piantare alberi da frutto e coltivare ortaggi e fiori; le studentesse potrebbero così essere invitate anch'esse a svolgere un'attività all'aria aperta. Così, mentre tengono in esercizio il cervello, le ossa e i muscoli, acquisteranno anche una conoscenza della vita pratica. TT2 292 2 Questa conoscenza sarà utile soprattutto per coloro che saranno chiamati a portare la verità nei paesi stranieri. Non dovranno perciò dipendere dalla gente in mezzo alla quale abiteranno per cucinare, cucire e costruire; né occorrerà spendere denaro per far venire da migliaia di chilometri di distanza degli operai per progettare edifici scolastici, chiese o case di abitazione. I missionari godranno di un'autorità molto superiore fra la popolazione se sapranno insegnare agli inesperti il modo di lavorare secondo i criteri migliori nell'intento di conseguire eccellenti risultati. Dimostreranno così che i missionari possono diventare degli istruttori industriali, e questo genere di insegnamento sarà apprezzato particolarmente là dove le risorse sono limitate. Per sostenere questi missionari ci vorrà meno denaro perché essi, oltre a studiare, hanno fatto l'uso migliore delle loro energie fisiche nel lavoro pratico; e dovunque vadano tutto quello che avranno acquisito in questo settore garantirà loro una posizione vantaggiosa. Agli allievi dei reparti industriali, sia che si occupino delle faccende domestiche, della coltivazione del suolo o di altro, si deve accordare il tempo e l'opportunità di mostrare le lezioni pratiche e spirituali imparate, in rapporto con l'attività svolta. In tutti i doveri pratici della vita si debbono stabilire dei raffronti con gli insegnamenti della natura e della Bibbia. Vantaggi dell'abitare in campagna TT2 292 3 Le ragioni che in alcuni posti ci hanno spinti a spostarci in campagna per sistemarvi le nostre scuole sono valide anche per altre scuole, altrove. Spendere denaro in edifici supplementari, quando una scuola è già nei debiti, non va d'accordo col piano di Dio. Se il denaro usato dalle nostre maggiori scuole in costosi edifici fosse stato investito nell'acquisto di un terreno in campagna dove gli studenti avrebbero potuto ricevere un'educazione appropriata, molti di loro non si troverebbero oppressi dal peso di debiti crescenti e l'opera di questi istituti sarebbe in condizioni più prospere. Se questa via fosse stata seguita, è vero che fra gli studenti sarebbe sorta qualche lagnanza e che i genitori avrebbero fatto non poche obiezioni; però ai giovani sarebbe stata assicurata un'educazione completa che li avrebbe preparati non solo per un'attività pratica in vari mestieri, ma anche per un posto nella fattoria del Signore nella terra rinnovata. TT2 293 1 Se tutte le nostre scuole avessero favorito l'attività nel settore agricolo, oggi avrebbero un aspetto ben diverso. Non ci sarebbero tanti motivi di scoramento; sarebbero state vinte le forze negative e sarebbero cambiate le condizioni finanziarie. Quanto agli studenti, il lavoro sarebbe stato posto su basi più eque, e poiché il meccanismo umano sarebbe stato proporzionatamente impegnato, ci sarebbe stato maggiore sviluppo fisico e mentale. Purtroppo le istruzioni che il Signore si è compiaciuto di dare sono state accolte con tale rilassatezza che gli ostacoli sono rimasti. TT2 293 2 È una prova di codardia agire in maniera così lenta e incerta nel campo dell'azione, di quell'azione che dovrà produrre la migliore forma di educazione. Osservate la natura: vi è spazio entro i suoi vasti confini per lo stabilimento di scuole dove si possa dissodare il suolo e coltivare i campi. Quest'opera è indispensabile per l'educazione più favorevole all'avanzamento spirituale. La voce della natura è la voce di Cristo che ci insegna innumerevoli lezioni di amore, di potenza, di sottomissione, di perseveranza. Alcuni non apprezzano il valore del lavoro agricolo. Essi, perciò, non devono elaborare i piani per le nostre scuole, perché impedirebbero ogni progresso nella giusta direzione. In passato il loro influsso è stato un vero ostacolo. TT2 293 3 Se la terra viene coltivata, con la benedizione di Dio essa sopperisce alle nostre necessità. Noi non dobbiamo scoraggiarci a motivo di apparenti insuccessi, e il ritardo non ci deve demoralizzare. Lavoriamo il suolo con serenità, pieni di speranza e di gratitudine, fiduciosi che la terra serba nel suo grembo ampie provviste perché il lavoratore fedele le raccolga, provviste più ricche dell'oro e dell'argento. L'avarizia attribuita alla terra è una falsa accusa perché se coltivata razionalmente essa darà i suoi tesori per il bene dell'uomo. Le montagne e le colline mutano, la terra invecchia come un abito, ma la benedizione di Dio che apparecchiò la mensa per il suo popolo nel deserto non verrà mai meno. TT2 293 4 Tempi di crisi si profilano dinanzi a noi ed è bene che le famiglie lascino le città per stabilirsi in campagna affinché la verità sia recata nelle vie secondarie come nelle grandi strade maestre della terra. è necessario che i nostri piani siano elaborati in conformità con quanto dice l'Eterno e siano eseguiti con perseverante energia. L'attività e la perseveranza faranno più dell'ingegno e del sapere che si attinge dai libri. Tutti i talenti e l'abilità conferiti agli agenti umani se non sono utilizzati sono di ben scarso valore. TT2 293 5 Un ritorno ai metodi più semplici sarà apprezzato dai bambini e dai giovani. Il lavoro nel giardino e nel campo sarà una piacevole variante alla faticosa e monotona ripetizione di lezioni astratte, nelle quali la loro giovane mente non dovrebbe essere mai confinata. Tale cambiamento sarà prezioso massimamente per il ragazzo nervoso che trova faticoso e difficile ritenere le lezioni contenute nei libri. Per lui vi è salute e felicità nello studio della natura, e le impressioni ricevute non svaniranno dalla sua mente, perché saranno sempre associate con gli oggetti che si trovano dinanzi agli occhi suoi. L'a b c dell'educazione TT2 294 1 Lavorare la terra è una delle migliori occupazioni, giacchè stimola i muscoli all'azione e fa riposare il cervello. Lo studio nell'ambito dell'agricoltura sia l'A B C dell'educazione che viene data nelle nostre scuole. E' la prima attività da affrontare. Le nostre scuole non dovrebbero dipendere dai prodotti acquistati all'esterno per quel che riguarda i cereali, la verdura e la frutta tanto necessari alla salute. I nostri giovani hanno bisogno di imparare come si abbattono gli alberi, come si dissoda la terra, allo stesso modo che hanno bisogno della cultura letteraria. Vari insegnanti debbono essere invitati ad assistere i giovani nel loro lavoro e a lavorare con essi. Così i maestri stessi impareranno a sottostare alle responsabilità come persone che portano il loro peso. Anche gli studenti devono essere istruiti in questo modo a portare le responsabilità e a collaborare coi loro istruttori. Tutti dovrebbero consultarsi fra loro circa i migliori metodi per proseguire l'opera... TT2 294 2 L'esercizio che insegna alla mano a essere utile ed educa i giovani a portare la loro parte di pesi nella vita, infonde vigore fisico e sviluppa ogni facoltà. Tutti devono trovare qualcosa da fare, che sarà di beneficio per loro e che gioverà anche agli altri. Dio ha fatto del lavoro una benedizione e solo il lavoratore diligente scopre la vera gloria e la reale gioia della vita. TT2 294 3 Il cervello e i muscoli devono essere impegnati in giusto equilibrio se si vuole conservare la salute e il vigore. I giovani potranno allora accostarsi allo studio della Parola di Dio con una sana percezione e col sistema nervoso equilibrato. Avranno pensieri sani e sapranno serbare le preziose realtà che scaturiscono dalla Bibbia. Ne assimileranno le affermazioni e per conseguenza disporranno il vigore mentale per discernere la verità. Quindi, secondo le circostanze, sapranno dare con dolcezza e rispetto una ragione della speranza che è in loro a chiunque li interroghi. ------------------------Capitolo 64: La fattoria della scuola di Avondale in Australia TT2 295 1 Alcuni elementi relativi alla ubicazione e all'utilizzazione dei terreni adiacenti la nostra scuola e la nostra chiesa, mi sono stati esposti e ho l'incarico di presentarveli. Sino a poco tempo fa non mi sono sentita libera di parlarne e anche ora non riesco a dire tutto, perché il nostro popolo non è ancora pronto per comprendere tutto ciò che secondo la provvidenza di Dio andrà sviluppandosi ad Avondale. TT2 295 2 Nelle visioni notturne mi furono mostrate chiaramente alcune cose. Delle persone stavano scegliendo vari appezzamenti di terreno nelle vicinanze della scuola per costruirvi delle abitazioni private. Uno si levò in mezzo a loro e disse: "Voi state commettendo un grave errore del quale vi rammaricherete. Questa zona non deve essere occupata da edifici se non per provvedere le necessarie comodità agli insegnanti e agli studenti della scuola. Il terreno intorno all'istituto scolastico deve essere riservato come fattoria della scuola, e diventare una parabola vivente per quanti studiano. Gli studenti non devono considerare la campagna circostante la scuola come qualcosa di ordinario, ma debbono stimarla come un libro di testo, aperto dinanzi a loro e che il Signore desidera sia da essi studiato. Tali lezioni forniranno utili nozioni per la cultura dell'anima. TT2 295 3 "Se lasciate che il suolo vicino alla scuola sia occupato da abitazioni, sarete poi costretti a cercare un'altra zona più lontana per coltivarla. Così facendo commetterete un grosso sbaglio di cui avrete a pentirvi. Tutto il terreno adiacente deve essere considerato azienda agricola della scuola, dove i giovani potranno formarsi sotto la guida di elementi qualificati. I ragazzi che frequentano le nostre scuole hanno bisogno di tutta l'area circostante. Essi dovranno piantarvi alberi ornamentali e da frutto e coltivare i prodotti dell'orto. TT2 295 4 "La fattoria della scuola deve essere considerata come un libro di testo della natura, dal quale gli insegnanti possono ricavare le loro lezioni. I nostri studenti devono imparare da Cristo, creatore del mondo e di tutto ciò che è in esso. Egli è la vita e la luce di ogni essere vivente. La vita di ogni fanciullo e di ogni giovane disposti ad approfittare dell'opportunità di ricevere una giusta educazione sarà piena di gratitudine e di contentezza, mentre si trovano a scuola proprio per merito delle cose sulle quali si posa il loro sguardo". L'opera che sta dinanzi a noi TT2 295 5 Ci occorre un maggior numero di insegnanti e più talento per poter istruire gli studenti nei vari rami, affinché molti lascino la scuola essendo capaci di recare agli altri la conoscenza acquisita. Orfani di ambo i sessi devono trovare qui un focolare. Si costruiscano edifici per un ospedale e si procurino delle imbarcazioni per l'approvvigionamento della scuola. Si assuma un direttore per l'azienda agricola, competente, e altro personale avveduto ed energico che sovrintenda alle varie attività industriali, persone che useranno i loro talenti individuali per insegnare ai giovani il modo di lavorare. TT2 296 1 Verranno da noi numerosi giovani che desiderano imparare nel campo industriale. L'istruzione in questo settore deve includere la contabilità, la dattilografia e quanto ha attinenza con l'agricoltura. Bisogna anche insegnare a fare il fabbro, il falegname, il verniciatore, il calzolaio, il panettiere, il tipografo, nonché l'arte di cucinare, di lavare, stirare e rammendare. Ogni facoltà di cui si dispone deve essere messa in azione in quest'attività formativa, affinché gli studenti escano dalla scuola preparati e perciò idonei ad affrontare i doveri della vita pratica. TT2 296 2 Case rurali e altre costruzioni essenziali all'attività scolastica devono essere erette dagli stessi studenti. Esse non devono essere raggruppate, né sorgere accanto agli edifici scolastici propriamente detti. Nell'esecuzione di questo lavoro è bene organizzare delle piccole squadre che sotto la guida di capi competenti possano sentire in pieno la loro responsabilità. Non si può attuare tutto questo da un giorno all'altro, però si deve cominciare a lavorare con fede. Il terreno da riservare TT2 296 3 Il Signore vuole che il terreno circostante la scuola sia dedicato a lui, come sua aula. Noi siamo situati dove il suolo è in abbondanza e perciò le aree attigue alla scuola e alla chiesa non devono essere occupate da abitazioni private. Coloro che credono nella verità per il nostro tempo non sono tutti trasformati nel loro carattere, non tutti sono di esempio, poiché non rappresentano il carattere di Cristo. Molti vorrebbero stare vicino alla chiesa e alla scuola, ma non sarebbero di aiuto, anzi sarebbero di ostacolo. Essi credono di dover essere aiutati e favoriti e non apprezzano né la natura, né la posizione dell'opera nella quale sono impegnati. Non capiscono che tutto ciò che è stato fatto ad Avondale è stato attuato con immensa fatica e utilizzando denaro offerto con sacrificio o da restituire a chi lo ha prestato. TT2 296 4 Fra coloro che vorrebbero stabilirsi nei paraggi delle nostre scuole, ve ne sono alcuni pieni di presunzione e di ansia per la loro personale reputazione. Si tratta di persone sensibili e suscettibili, che hanno bisogno di convertirsi perché lontane dal fermarsi là dove possono ricevere la benedizione del Signore. Satana le tenta perché chiedano favori che, se fossero accordati, nuocerebbero loro; così essi sono causa di ansietà per i loro fratelli. I princìpi attivi della Parola di Dio debbono essere immessi nella vita di molti che attualmente non se ne curano. Coloro che imparano alla scuola di Cristo stimano ogni favore divino anche troppo buono per loro. Si rendono conto di non meritare le buone cose che ricevono e si sentono felici. I loro volti esprimono pace e riposo nel Signore in quanto sanno che Dio ha cura di loro. TT2 296 5 "Così parla l'Eterno: "Il cielo è il mio trono, e la terra è lo sgabello dei miei piedi; qual casa mi potreste voi edificare? E quale potrebbe essere il luogo del mio riposo? Tutte queste cose le ha fatte la mia mano, e così son tutte venute all'esistenza, dice l'Eterno. Ecco su chi io poserò lo sguardo: su colui che è umile, che ha lo spirito contrito, e trema alla mia parola". Isaia 66:1, 2. Nei giorni conclusivi del 1898 abbiamo fatto molte esperienze che confermano il valore di queste parole. Il mio cuore era molto abbattuto e mi furono indicati i danni che sarebbero derivati dal permettere che il terreno vicino alla scuola fosse adibito alla costruzione di case di abitazione. Mi pareva di trovarmi in una seduta di consiglio. Uno dei presenti si alzò: noi ci aspettavamo da lui l'aiuto necessario per essere tratti fuori dalle nostre difficoltà. Le sue parole erano chiare e decise: "Secondo il proponimento di Dio, questo terreno è per la scuola. Voi avete avuto prove evidenti circa l'operato della natura umana e sapete quello che essa potrà rivelare sotto l'effetto della tentazione. Quanto maggiore sarà il numero delle famiglie che si stabiliranno intorno agli edifici scolastici, tanto più numerose saranno le difficoltà per insegnanti e studenti. Il naturale egoismo dei ragazzi e degli adulti è pronto a farsi vivo se le cose non risultano a loro vantaggio. La campagna che circonda la scuola deve essere la fattoria scolastica e occupare uno spazio molto più ampio rispetto a quanto avevate progettato. Il lavoro connesso con lo studio dovrà qui svolgersi in conformità con i consigli dati. Avondale dev'essere un centro filantropico. Il popolo di Dio in Australasia, spinto dallo Spirito del Signore, manifesterà comprensione e darà i mezzi per sostenere e favorire molte iniziative di carità e di beneficenza che costituiranno uno strumento mediante il quale si insegnerà ai poveri, agli indifesi e agli ignoranti come potersi aiutare". Un panorama TT2 297 1 In varie occasioni mi è stato rivelato che il terreno intorno alle nostre scuole dev'essere utilizzato come fattoria del Signore. Particolarmente alcune zone di quest'azienda devono essere ben coltivate. Vidi estendersi davanti a me la campagna: vi erano alberi fruttiferi di ogni specie che porteranno frutti in quella località; c'erano anche orti ove si seminava e si coltivava. TT2 297 2 Se chi dirige quest'azienda rurale e gli insegnanti della scuola si lasceranno guidare dallo Spirito Santo, avranno la dovuta saggezza nell'amministrazione e Dio premierà le loro fatiche. La cura degli alberi, la semina e la mietitura debbono costituire altrettante stupende lezioni per tutti gli studenti. Si dovrà studiare il rapporto invisibile che unisce fra loro la semina e la mietitura; additare e apprezzare i divini atti di bontà. Il Signore, infatti, è colui che dà virtù e potenza alla terra e al seme. Se non fosse per l'intervento divino unito con l'impegno umano e con l'umana capacità, a nulla servirebbe il seme sparso. Esiste una potenza invisibile costantemente all'opera in favore dell'uomo per nutrirlo e per vestirlo. La parabola del seme, studiata nelle vicende giornaliere dell'insegnante e dello studente, rivelerà che Dio agisce nella natura, e renderà comprensibili le realtà del regno dei cieli. ------------------------Capitolo 65: Le scuole di chiesa TT2 298 1 La chiesa ha un'opera speciale da svolgere per l'istruzione e l'educazione dei fanciulli perché essi, sia frequentando la scuola sia trovandosi uniti con altri, non si lascino influenzare da chi ha delle cattive abitudini. Il mondo è pieno di iniquità e disprezza i precetti divini. Le città sono diventate come Sodoma e i nostri figli sono esposti ogni giorno a molti mali. Quelli che frequentano le scuole pubbliche si trovano spesso uniti con quanti, rispetto a loro, sono in stato di quasi completo abbandono poiché, salvo le ore trascorse in classe, vengono lasciati alla scuola della strada. Il cuore degli adolescenti rimane facilmente impressionato e se l'ambiente nel quale vivono non è quello giusto, Satana si servirà di questi ragazzi abbandonati a se stessi per influire su chi, invece, viene educato con maggiore cura. Così, prima che i genitori osservatori del Sabato si rendano conto del male che si va commettendo, le lezioni della depravazione vengono assimilate e l'anima dei loro piccoli resta contaminata. TT2 298 2 Le chiese protestanti hanno accettato il falso giorno di riposo, figlio del papato e lo hanno innalzato al di sopra del sacro e santo giorno divino. Sta a noi spiegare ai nostri figli che il primo giorno della settimana non è il vero Sabato e che la sua osservanza, dopo che siamo stati illuminati circa il vero Sabato, costituisce una netta contraddizione con la legge divina. I nostri fanciulli ricevono dagli insegnanti delle scuole pubbliche delle idee in armonia con la Parola di Dio? Il peccato viene presentato come un'offesa a Dio? Vi si insegna che l'ubbidienza a tutti i comandamenti di Dio è il principio della sapienza? Noi mandiamo i nostri figli alla Scuola del Sabato perché siano istruiti intorno alla verità; poi, quando gli altri giorni essi vanno a scuola, vengono loro insegnate e fatte imparare lezioni contenenti falsità. Questo confonde la mente e non dovrebbe accadere perché, se gli adolescenti accettano delle idee che snaturano il carattere della verità, in che modo potrà essere reso vano l'influsso di questo tipo di educazione? TT2 298 3 Possiamo meravigliarci che in tali circostanze alcuni giovani in mezzo a noi non apprezzino i vantaggi della religione? Possiamo essere sorpresi che essi si lascino indurre in tentazione? Possiamo stupirci che lasciati a se stessi -- come appunto sono stati -- le loro energie si siano orientate verso i divertimenti, i quali non possono recar loro nessun beneficio; che le loro aspirazioni religiose si siano attenuate e che la loro vita spirituale si sia per così dire "appannata"? La mente assumerà lo stesso carattere del nutrimento che riceve; il raccolto sarà della stessa natura del seme sparso. Questi fatti, non mostrano sufficientemente la necessità di curare l'educazione dei giovani a partire dai loro primi anni di vita? Non sarebbe meglio che i nostri giovani ignorassero ciò che viene comunemente riconosciuto come istruzione, anziché diventare indifferenti nei confronti della verità di Dio? TT2 299 1 Quando i figli d'Israele stavano per lasciare l'Egitto, il Signore disse: "Quella notte io passerò per il paese di Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese di Egitto, tanto degli uomini che degli animali e farò giustizia di tutti gli dèi di Egitto. Io sono l'Eterno". Esodo 12:12. "Prendete un mazzetto d'issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel bacino, e spruzzate di quel sangue che sarà nel bacino, l'architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi varchi la porta di casa sua fino al mattino. Poiché l'Eterno passerà per colpire gli egiziani; e quando vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti, l'Eterno passerà oltre la porta, e non permetterà al distruttore di entrare nelle vostre case per colpirvi. Osservate, dunque, questo come una istituzione perpetua per voi e per i vostri figliuoli". Esodo 12:22-24. Il sangue sull'architrave della porta simboleggiava il sangue di Cristo che salvò i primogeniti degli ebrei dalla distruzione. Però ogni israelita trovato in una casa egiziana fu messo a morte. TT2 299 2 Questa esperienza degli israeliti fu scritta per l'ammaestramento di coloro che sarebbero vissuti negli ultimi giorni. Prima che il flagello si abbatta sugli abitanti della terra, il Signore esorta tutti i veri israeliti a prepararsi per quell'evento. Ai genitori manda il grido di avvertimento: Riunite in casa vostra i vostri figli; riuniteli, strappandoli da quanti non si curano dei comandamenti divini e insegnano e praticano il male. Uscite dalle grandi città il più presto possibile. Fondate delle scuole di chiesa. Date ai vostri figli la Parola di Dio come base di tutta la loro educazione. Essa è ricca di belle lezioni e se gli alunni ne faranno oggetto del loro studio nelle classi elementari di quaggiù, un giorno saranno resi idonei per la classe superiore di lassù. TT2 299 3 La voce di Dio, in questo tempo giunge fino a noi: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo che non è per voi; perché quale comunione vi è fra la giustizia e l'iniquità? O quale comunione vi è tra la luce e le tenebre? O quale armonia fra Cristo e Beliar? O che vi è di comune tra il fedele e l'infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio dell'Iddio vivente, come disse Dio: "Io abiterò in mezzo a loro e camminerò fra loro e sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo". Perciò: "Uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla di immondo ed io vi accoglierò e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore onnipotente". 2 Corinzi 6:14-18. Dove sono i vostri figli? Insegnate loro a distinguere e a evitare la corruzione che in seguito alla concupiscenza si trova nel mondo? State voi cercando di salvare la loro anima, oppure con la vostra negligenza contribuite alla loro distruzione? I fanciulli trascurati TT2 299 4 Tutto sommato, si è badato ben poco ai nostri fanciulli e ai nostri giovani. I membri di chiesa più anziani non li hanno presi in considerazione; non li hanno circondati di premure e di comprensione; non hanno bramato vederli progredire nella vita, secondo il piano di Dio. Così i fanciulli non sono riusciti a svilupparsi nella vita cristiana come invece avrebbero dovuto fare. Alcuni membri di chiesa, che nel passato hanno amato e onorato Dio, lasciano che i propri interessi li assorbano a tal segno che finiscono col nascondere la loro lampada sotto il moggio. Hanno dimenticato di servire Dio e i loro affari diventano la tomba della loro religione. TT2 300 1 La gioventù sarà lasciata andare alla deriva, scoraggiata, in balia delle tentazioni che sono dappertutto in agguato per sorprendere i suoi passi incauti? L'opera che più da vicino tocca i nostri membri di chiesa consiste nell'interessarsi dei nostri giovani, impartendo loro con bontà, con pazienza e tenerezza l'insegnamento: linea dopo linea, precetto dopo precetto. Dove sono i padri e le madri in Israele? Ce ne dovrebbero essere molti che, in qualità di amministratori della grazia di Cristo, sentono un interesse non casuale ma particolare per i giovani. Molti cuori dovrebbero rimanere commossi dallo stato pietoso in cui versa la nostra gioventù e capire che Satana agisce con ogni espediente possibile per attirarla nelle sue reti. Dio vuole che la chiesa si scuota dal suo letargo e consideri che genere di servizio è richiesto in quest'ora di pericolo. TT2 300 2 Gli occhi dei nostri fratelli e sorelle devono essere unti dal collirio celeste per poter discernere quali sono le necessità di questo tempo. E' necessario nutrire gli agnelli della greggia; e il Signore dall'alto del cielo sta osservando per vedere chi assolve il compito che Egli desidera sia svolto a favore dei fanciulli e dei giovani. La chiesa dorme e non si rende conto della portata di questa missione. "Ma -- dirà qualcuno -- che bisogno c'è di essere tanto meticolosi nell'educazione della gioventù? A mio modo di vedere, se alcuni che hanno deciso di seguire una vocazione letteraria o qualche altra professione che richiede una determinata disciplina, ricevono una particolare attenzione, è tutto quel che occorre. Non è necessario che tutti i nostri giovani siano istruiti così bene. La preparazione completa di alcuni di loro non risponderà, forse, a ogni essenziale esigenza?" TT2 300 3 No, rispondo, decisamente no! Quale selezione potremmo fare tra i nostri giovani? Come potremmo stabilire chi è più promettente e all'altezza di offrire a Dio il servizio migliore? Col nostro criterio umano ci comporteremo come Samuele che, mandato per cercare l'unto del Signore, guardava l'aspetto esteriore. TT2 300 4 Ma il Signore disse a Samuele: "Non badare al suo aspetto, né all'altezza della sua statura, perché io l'ho scartato; giacché l'Eterno non guarda a quello a cui guarda l'uomo: l'uomo riguarda all'apparenza; ma l'Eterno riguarda al cuore". 1 Samuele 16:7. Il Signore non avrebbe accettato nessuno dei figli di Iesse, nonostante il loro nobile portamento. Quando però Davide, il figlio minore, un giovane pastorello che curava le pecore, fu chiamato dal campo e passò davanti a Samuele, il Signore disse: "Levati, ungilo, perché è lui!" 1 Samuele 16:12. Chi può stabilire quale membro della famiglia risulterà valido nell'opera di Dio? A tutti i giovani si deve permettere di ricevere le benedizioni e i privilegi dell'istruzione nelle nostre scuole, affinché essi siano ispirati a collaborare con Dio. Il bisogno di scuole di chiesa TT2 300 5 Molte famiglie che nell'intento di fare istruire i figli si trasferiscono dove ci sono le nostre grandi scuole, servirebbero meglio il Maestro rimanendo dove si trovano. Esse dovrebbero incoraggiare la chiesa della quale fanno parte a organizzare una scuola di chiesa perché i fanciulli della zona possano ricevere un'istruzione completa. Sarebbe molto meglio per i loro figli, per loro stessi e per la causa di Dio se rimanessero nelle comunità più piccole dove c'è bisogno di loro, anziché passare in comunità più grandi in cui non essendoci particolare bisogno di loro, esiste la costante tentazione di cadere nell'inerzia spirituale. TT2 301 1 Ovunque ci sono degli osservatori del Sabato, i genitori dovrebbero unirsi per trovare un luogo nel quale organizzare una scuola diurna affinché i loro figli possano esservi istruiti. Dovrebbero assumere un insegnante cristiano che, da vero missionario consacrato, educhi questi fanciulli in modo da spingerli a diventare dei missionari. Si debbono prendere dei maestri che assicurino un insegnamento soddisfacente sotto il profilo della cultura generale e che facciano della Bibbia la base e lo studio di tutta la vita. Che i genitori indossino l'armatura e col loro esempio insegnino ai figli ad essere dei missionari. Bisogna operare mentre è giorno, perché "la notte viene in cui nessuno può operare". Giovanni 9:4. Se faranno degli sforzi altruistici, insegnando con perseveranza ai figli a portare delle responsabilità, il Signore opererà con loro. TT2 301 2 Qualche famiglia di osservatori del Sabato vive isolata o assai lontano da altre persone della stessa fede. Tali famiglie, talvolta, hanno mandato i loro figli alle nostre scuole dove sono stati educati per poi ritornare ed essere di benedizione al loro focolare. Altri, però, non possono mandare i figli lontano per ricevere l'adeguata istruzione. In tal caso i genitori cerchino un insegnante devoto, esemplare, che ritenga sia un privilegio lavorare per il Maestro in qualsiasi incarico e che sia disposto a coltivare qualunque parte della vigna del Signore. TT2 301 3 Padri e madri dovrebbero collaborare con l'insegnante adoperandosi con impegno alla conversione dei loro figli, cercando di mantenere l'interesse spirituale fresco e sano nella famiglia e di allevare i figli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore. Che essi dedichino una parte di ogni giorno allo studio per diventare essi stessi degli scolari coi loro figli. In tal modo potranno trasformare l'ora dell'istruzione in un'ora di diletto e di profitto, mentre crescerà la loro fiducia in questo metodo di ricerca della salvezza dei propri figli. I genitori si accorgeranno che il loro stesso sviluppo sarà più rapido mentre imparano a lavorare a favore dei figli. Operando in questa maniera, con umiltà, l'incredulità sparirà; la fede e l'attività garantiranno una sicurezza e una soddisfazione che andranno aumentando giorno dopo giorno mentre continueranno a conoscere il Signore e a farlo conoscere. Le loro preghiere diventeranno più fervide in quanto essi avranno un preciso obiettivo per il quale pregare. TT2 301 4 In alcuni paesi la legge obbliga i genitori a mandare i figli a scuola. In questi paesi, là dove c'è una chiesa si dovrebbe organizzare una scuola anche se vi sono soltanto sei bambini da educare. Operate, come se vi deste da fare per la vostra stessa vita, per la salvezza dei bambini affinché essi non siano sopraffatti dall'influsso contaminatore e corrompitore del mondo. TT2 301 5 In questo campo noi siamo molto indietro rispetto al nostro dovere. In molte località le scuole avrebbero dovuto funzionare già da anni. In tal modo numerosi centri avrebbero avuto dei rappresentanti della verità i quali avrebbero dato una precisa impronta all'opera del Signore. Anziché concentrare tanti grandi edifici in poche località, si sarebbero dovute stabilire delle scuole in molti luoghi. Che queste scuole operino sotto una savia direzione, affinché fanciulli e giovani siano educati nelle proprie chiese. E' una grave offesa a Dio la negligenza che si nota in questo settore, mentre la provvidenza ci ha fornito tante facilitazioni per metterci nelle condizioni di agire. Anche se in passato non abbiamo fatto quanto avremmo potuto per i giovani e i bambini, ora dobbiamo pentirci e recuperare il tempo. Il Signore afferma: "Quand'anche i vostri peccati fossero come lo scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; quand'anche fossero rossi come la porpora, diventeranno come la lana. Se siete disposti a ubbidire mangerete i prodotti migliori del paese". Isaia 1:18, 19. Carattere delle scuole di chiesa e dei loro insegnanti TT2 302 1 La qualità dell'opera svolta nelle nostre scuole di chiesa deve essere del livello più elevato. Gesù Cristo, il restauratore, è l'unico rimedio contro una cattiva educazione, e le lezioni contenute nella sua Parola devono essere esposte ai giovani in forma attraente. La disciplina scolastica deve integrare l'educazione domestica e, sia a casa che a scuola, si debbono mantenere la semplicità e la devozione religiosa. Per queste piccole scuole si troveranno uomini e donne che hanno il talento necessario per lavorare in esse, mentre non potrebbero farlo con profitto in scuole più grandi. Nell'esporre le lezioni bibliche, essi stessi riceveranno un insegnamento del più alto valore. TT2 302 2 Nella scelta degli insegnanti dobbiamo fare la massima attenzione perché si tratta di cosa molto importante: tanto quanto la scelta di elementi per il sacro ministero. La selezione deve essere fatta da uomini avveduti, capaci di discernere il carattere, perché bisogna assicurarsi il miglior talento disponibile per istruire e formare la mente giovanile e incrementare, in modo positivo, le varie attività che il maestro è chiamato a svolgere nelle nostre scuole di chiesa. Nessuno che abbia un atteggiamento mentale gretto o meschino deve essere incaricato per queste scuole. Non affidate i vostri figli a insegnanti giovani, privi di esperienza e di capacità direttiva, la cui opera terminerà nella disorganizzazione. L'ordine è la prima legge del cielo e, a questo riguardo, ogni scuola dovrebbe rappresentare un modello del cielo. TT2 302 3 Mettere alla guida dei bambini insegnanti arroganti, poco amorevoli è cosa crudele. Un maestro di questo stampo danneggerebbe enormemente coloro che stanno sviluppando il proprio carattere. Se gli insegnanti non si sottomettono a Dio, se non amano i fanciulli loro affidati o mostrano parzialità verso chi soddisfa il loro capriccio, mentre manifestano indifferenza verso quanti sono meno attraenti o si dimostrano irrequieti e nervosi, non devono essere impiegati, perché il frutto della loro opera sarebbe una perdita di anime per Cristo. TT2 302 4 Specie per i più piccoli ci vogliono insegnanti calmi e gentili, che diano prova di spirito di sopportazione e manifestino affetto proprio per coloro che ne hanno maggior bisogno. Gesù amava i fanciulli e li considerava come i membri più giovani della famiglia del Signore. Li trattava sempre con bontà e rispetto. I maestri debbono imitarlo e possedere uno spirito missionario genuino, perché i piccoli vanno educati in modo da poter diventare, a loro volta, dei missionari. Devono sentire nel loro cuore che il Signore ha loro affidato, come sacro deposito, le anime dei fanciulli e degli adolescenti. TT2 303 1 Le nostre scuole di chiesa hanno bisogno di insegnanti dotati di alte qualità morali; di persone delle quali si possa avere piena fiducia; persone di fede integra, piene di tatto e di pazienza; persone che camminano con Dio e si astengono da ogni parvenza di male. Nello svolgimento della loro missione non mancheranno loro le nubi e l'oscurità, gli uragani e le tempeste; dovranno far fronte ai pregiudizi di genitori che hanno idee inesatte intorno al carattere che i figli dovranno formarsi. Tutto ciò per il semplice motivo che molti di quanti sostengono di credere nella Bibbia vengono meno al loro dovere che consiste nel metterne in pratica i princìpi nella vita domestica. Se però gli insegnanti impareranno senza posa alla scuola di Cristo, queste circostanze non potranno mai sopraffarli. TT2 303 2 I genitori debbono cercare il Signore con vivo fervore per non essere delle pietre di inciampo sul cammino dei figli. L'invidia e la gelosia debbono essere bandite dal cuore, per lasciar posto alla pace di Cristo che unirà i membri della comunità in un cameratismo cristiano. Le finestre dell'anima rimangano chiuse ai velenosi miasmi della terra e si schiudano verso il cielo per ricevere i balsamici raggi del sole della giustizia di Cristo. TT2 303 3 Fino a che lo spirito di critica e di sospetto non sarà stato eliminato dal cuore, il Signore non potrà fare per la chiesa quanto Egli ardentemente desidera attuare, aprendo la via all'organizzazione delle scuole. Finché non ci sarà l'unità, Egli non potrà agire in favore di coloro ai quali ha affidato risorse e capacità per il proseguimento dell'opera. I genitori devono pervenire a un più alto livello di vita, camminando nelle vie del Signore e praticando la rettitudine per essere dei portatori di luce. Ci deve essere una radicale trasformazione della mente e del carattere. Uno spirito di divisione, coltivato nei cuori di alcuni, si comunicherà ad altri e annullerà il benefico influsso esercitato dalla scuola. A meno che i genitori non siano disposti e ansiosi di collaborare col maestro per la salvezza dei loro figli, non sono pronti perché in mezzo a loro sia organizzata una scuola. Risultati dell'opera delle scuole di chiesa TT2 303 4 Se ben dirette, le scuole di chiesa saranno il mezzo per tenere ben alto il vessillo della verità là dove esse sorgono, poiché i bambini che vi ricevono un'educazione cristiana renderanno testimonianza di Cristo. Come Gesù nel tempio spiegò ai dottori e ai capi del popolo i misteri che essi non comprendevano, così nel corso dell'opera conclusiva su questa terra, dei fanciulli adeguatamente istruiti diranno, nella loro semplicità, parole che stupiranno quanti attualmente parlano di "alta cultura". Come i fanciulli nei cortili del tempio cantavano: "Osanna! Benedetto Colui che viene nel nome del Signore! "così in questi ultimi giorni si leveranno le voci dei bambini per dare al mondo che perisce l'ultimo messaggio di avvertimento. Quando le intelligenze celesti si renderanno conto che non sarà più consentito agli uomini di annunciare la verità, lo Spirito di Dio scenderà sui bambini che, nella proclamazione della verità, assolveranno un compito che operai di età più avanzata non riescono a svolgere perché la via è stata loro preclusa. TT2 304 1 Le nostre scuole di chiesa sono destinate da Dio a preparare i piccoli per questa grande impresa. In esse i fanciulli debbono essere istruiti nelle verità particolari del nostro tempo, come pure nel lavoro missionario pratico. Occorre arruolarli nell'esercito degli operai perché assistano gli ammalati e i sofferenti. I fanciulli possono partecipare all'opera missionaria medica e con i loro modesti doni contribuire a portarla avanti. Il loro apporto potrà anche apparire di scarso rilievo, però ogni contributo accompagnato dai loro giovanili sforzi, farà sì che molte anime vengano conquistate alla verità. Per mezzo di loro il messaggio di Dio e la sua virtù che salva saranno resi noti a tutte le nazioni. La chiesa, pertanto, deve sentire la sua responsabilità per questi agnellini della greggia. I bambini vanno educati e preparati per il servizio di Dio, perché essi sono l'eredità del Signore. TT2 304 2 Da anni si sarebbero dovuti costruire edifici per le scuole di chiesa, ove i bambini e gli adolescenti avrebbero potuto ricevere la vera educazione. TT2 304 3 I testi scolastici usati nelle nostre scuole di chiesa dovrebbero essere di natura tale da richiamare l'attenzione sulla legge di Dio. Saranno così magnificate la luce, la forza e la potenza della verità. I giovani che provengono dal mondo, alcuni persino con l'anima già contaminata, verranno in contatto con queste scuole e si convertiranno. La loro testimonianza in favore della verità potrà essere ostacolata per un certo tempo dalle false teorie dei loro genitori, tuttavia la luce della verità finirà col trionfare. Io ho ricevuto l'incarico di annunciare che questo tipo di lavoro missionario avrà efficacia nella propagazione della luce e della conoscenza. TT2 304 4 Come è importante che le famiglie che si stabiliscono dove c'è una scuola siano delle fedeli rappresentanti della nostra santa fede! TT2 304 5 Le chiese che hanno il privilegio di avere delle scuole dovrebbero tremare pensando alle responsabilità morali loro affidate, troppo grandi per poterle descrivere con parole. Quest'opera cominciata nobilmente dovrà venir meno e languire per mancanza di operai consacrati? Progetti e ambizioni egoistici troveranno posto in questa impresa? Gli operai permetteranno che la sete del guadagno, la predilezione per l'agiatezza, la mancanza di pietà bandiscano Cristo dai loro cuori e lo escludano dalla scuola? Nel campo della pedagogia tutto è coordinato in vista di una seria riforma, di un'educazione più genuina ed efficace. Il nostro popolo accetterà questo sacro mandato? Si umilierà davanti alla croce del Calvario, pronto a ogni sacrificio, a ogni forma di servizio? TT2 304 6 Genitori e insegnanti cerchino con slancio quella sapienza che Gesù è sempre pronto ad accordare, poiché essi hanno a che fare con le menti umane proprio nel periodo più interessante e sensibile del loro sviluppo. Devono aver cura di coltivare le tendenze dei giovani in modo che essi, a ogni fase della loro vita, possano rappresentare la bellezza naturale tipica di quella determinata età e che si andrà poi sviluppando gradatamente al pari delle piante e dei fiori di un giardino. TT2 305 1 La cura e l'educazione dei fanciulli è il lavoro missionario più nobile che un uomo o una donna possano intraprendere. Mediante l'uso appropriato di oggetti, le lezioni devono essere rese accessibili in modo da poter trasportare il pensiero dei giovani dalla natura al Dio della natura. E' necessario che a scuola ci siano degli insegnanti dotati di tatto e di capacità per ben dirigere questo settore dell'opera, spargendo così il seme della verità. Solo il gran giorno di Dio rivelerà il bene fatto da quest'opera. TT2 305 2 Per l'istruzione dei più piccoli occorre un talento particolare. Molti possono collocare la mangiatoia in alto per nutrire le pecore; però è più difficile collocarla più in basso in modo da nutrire anche gli agnelli. E' questa una lezione che gli insegnanti elementari debbono imparare. TT2 305 3 L'occhio della mente dev'essere educato; caso diverso il fanciullo troverà maggior diletto nel contemplare il male. TT2 305 4 Di quando in quando gli insegnanti dovrebbero partecipare alle attività sportive e ai giochi dei bambini, e insegnar loro a giocare. In tal modo potranno frenare le azioni e i sentimenti scortesi, senza aver l'aria di criticare o di avere qualcosa da ridire. Questo cameratismo unirà i cuori degli insegnanti e degli alunni e la scuola sarà un diletto per tutti. TT2 305 5 Gli insegnanti debbono amare i bambini perché questi sono i membri più giovani della famiglia del Signore. Il Signore chiederà a loro e ai genitori: "Dov'è il gregge, il magnifico gregge che ti era stato dato?" Geremia 13:20. TT2 305 6 Nelle località dove i credenti sono poco numerosi, due o tre chiese dovrebbero unirsi per erigere un modesto edificio per la scuola di chiesa. Le spese potranno essere suddivise fra tutti. E' giunto il tempo per gli osservatori del Sabato di separare i loro figli dalle compagnie del mondo e di porli sotto la guida dei migliori insegnanti i quali faranno della Bibbia la base di tutti gli studi. -- 1900, Testimonies for the Church 6:109. ------------------------Capitolo 66: Amministrazione e finanze scolastiche TT2 306 1 Io desidererei poter comandare al linguaggio di spiegare chiaramente l'importanza di una giusta amministrazione delle nostre scuole. Tutti dovrebbero riconoscere che le nostre scuole sono gli strumenti del Signore mediante i quali Egli vuol farsi conoscere dall'uomo. C'è bisogno ovunque di uomini e donne che agiscano come messaggeri di luce. La verità divina deve essere recata in tutti i paesi, affinché gli uomini ne siano illuminati. TT2 306 2 Come popolo in possesso di una luce avanzata, dobbiamo escogitare dei mezzi per formare un esercito di missionari preparati che entrino nei vari settori dell'opera di Dio. Abbiamo bisogno di giovani d'ambo i sessi, ben disciplinati, colti, sia nelle nostre scuole che nei nostri ospedali, sia nell'opera medico-missionaria che negli uffici delle case editrici, nelle federazioni dei vari stati e nel campo in genere. Occorrono giovani d'ambo i sessi che, dotati intellettualmente, siano idonei a svolgere il miglior lavoro per il Signore. Abbiamo fatto, sì, qualcosa per arrivare a questo scopo, tuttavia siamo ancora molto indietro rispetto a quanto Dio ha stabilito. Come chiesa, come individui, se vogliamo essere netti nell'ora del giudizio, dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per l'educazione dei nostri giovani affinché essi siano preparati per i vari rami della grande opera affidataci. Come popolo che ha ricevuto una grande luce, dobbiamo elaborare dei piani perché le menti ingegnose di quanti sono dotati di capacità possano essere rinvigorite, disciplinate e affinate sì che l'opera di Cristo non venga ostacolata dalla mancanza di abili lavoratori i quali compiranno la missione loro affidata, con serietà e fedeltà. TT2 306 3 Alcuni si accontenterebbero di dare una educazione completa a qualcuno fra i giovani più promettenti. Tutti quanti, invece, hanno bisogno di istruzione per prepararsi a essere più utili in questa vita e qualificati per posti di responsabilità nella vita privata e in quella pubblica. Vi è perciò grande bisogno di fare dei progetti perché vi sia un buon numero di operai competenti. Molti dovrebbero conseguire l'abilitazione come insegnanti per istruire e disciplinare altri in vista della grande opera che ci aspetta. Le chiese dovranno far fronte a questa situazione e cercare con la loro autorità e con i loro mezzi di realizzare questo nobile proponimento. Senza debiti TT2 306 4 Perché le nostre scuole possano conseguire lo scopo in vista del quale sono state fondate, devono essere senza debiti. Non si deve permettere, quindi, che esse portino il peso di interessi da pagare. Nella fondazione di scuole per la formazione di operai, specialmente nei nuovi territori dove i membri non sono molto numerosi e non dispongono di grandi mezzi, anziché rimandare l'opera è preferibile prendere del denaro in prestito da amici di questa iniziativa; però, nella misura del possibile è bene che i nostri istituti siano liberi da debiti. TT2 307 1 Il Signore ha per l'opera sua delle risorse che sono nelle mani dei suoi amministratori. Se le nostre scuole hanno dei debiti che sono stati fatti nel corso della loro organizzazione, per erigere locali necessari e per provvedere le attrezzature indispensabili, è nostro dovere esporre la cosa ai fratelli e chiedere loro di voler ammortizzare tali debiti. I nostri ministri dovrebbero sentire un peso per quest'opera e incoraggiare tutti a lavorare di comune accordo, e ad alleviare il carico comune in proporzione delle loro possibilità. Se questo fosse stato fatto con impegno e fedeltà nel corso degli anni passati, i debiti delle nostre scuole sarebbero già estinti da tempo. Economia TT2 307 2 Nella costruzione dei nostri edifici e nel loro arredamento, come pure in ogni aspetto della loro amministrazione, si deve praticare una stretta economia. Le nostre scuole non devono essere dirette secondo criteri gretti ed egoistici. Esse devono somigliare quanto più possibile al focolare domestico e impartire, in ogni campo, opportune lezioni di semplicità, di utilità, di risparmio e di economia. TT2 307 3 Gli studenti si trovano nelle nostre scuole per uno speciale addestramento inteso a renderli familiari con tutti i rami dell'opera affinché, se dovessero partire come missionari, possano fare assegnamento su se stessi perché capaci, con l'abilità acquisita, di procurarsi le necessarie comodità e attrezzature. Uomini e donne che siano, debbono imparare a rammendare, a lavare, a tenere in ordine i propri indumenti. Devono essere capaci di preparare i propri pasti e avere dimestichezza con l'agricoltura e con la meccanica. In tal modo potranno alleggerire le proprie spese e, con l'esempio personale, inculcare i princìpi della economia e del risparmio. Queste lezioni possono essere più efficacemente insegnate là dove viene praticata in modo coscienzioso l'economia in ogni cosa. TT2 307 4 Bisogna studiare con cura l'economia e praticarla coscienziosamente e con diligenza non soltanto in vista della prosperità finanziaria della scuola, ma anche come un insegnamento per gli allievi. E' necessario che gli amministratori veglino oculatamente su ogni cosa, perché non vi siano spese inutili, evitando così che la scuola si trovi nei debiti. Ogni studente che ami Dio profondamente, aiuterà a portare la responsabilità in questo campo. Quelli che sono stati educati in tal senso dimostreranno, con la parola e con l'esempio a coloro con i quali entrano in contatto, i princìpi insegnati dal nostro altruistico Redentore. L'indulgenza verso se stessi è un gran male e deve essere vinta. TT2 307 5 Alcuni si sono dimostrati piuttosto riluttanti a far conoscere agli studenti le difficoltà economiche nelle quali le scuole si dibattevano; ma sarebbe molto meglio che gli allievi sapessero e capissero la nostra carenza di mezzi, perché in tal modo sarebbero messi in condizione di collaborare nel praticare l'economia. Molti di coloro che vengono nelle nostre scuole escono da focolari disadorni, dove sono abituati a consumare un cibo semplice, con poche varianti. Quale influsso avrà su di essi il nostro esempio? Insegniamo loro che mentre noi abbiamo tanti modi di usare le nostre risorse, mentre migliaia di persone soffrono la fame, muoiono di pestilenza, di carestia, o sono arse dal fuoco o uccise, noi dobbiamo riflettere seriamente per evitare di procurarci le cose superflue semplicemente per il gusto di appagare un capriccio o di far bella mostra di sé. TT2 308 1 Se le nostre scuole saranno bene amministrate, i debiti non si accumuleranno, gli studenti si sentiranno a loro agio e la mensa fornirà cibo buono e sostanzioso in abbondanza. L'economia non deve essere di natura tale da indurre a preparare pasti insufficienti. No: gli studenti debbono ricevere un'alimentazione sana e adeguata. Gli addetti alla cucina, però, avranno cura di evitare che nulla vada perduto. TT2 308 2 Si deve insegnare agli studenti la cura di quello che hanno e di quello che appartiene alla scuola. Essi debbono capire il dovere di evitare ogni spesa inutile sia a scuola che nel tragitto dalla scuola a casa e viceversa. E' essenziale la rinuncia personale. Bisogna prestare ascolto all'istruzione che viene impartita perché ci stiamo avvicinando alla fine dei tempi. Non dobbiamo agire come se avessimo un conto in banca dal quale poter attingere in caso di necessità; perciò non dobbiamo metterci in situazioni precarie. Come individui e come amministratori delle istituzioni del Signore, dobbiamo eliminare tutto quello che sa di ostentazione e contenere le nostre spese negli stretti limiti delle nostre entrate. Buona amministrazione TT2 308 3 In alcune delle nostre scuole, può essere notevolmente migliorata l'amministrazione delle finanze. Bisogna dar prova di una maggiore saggezza e di un maggiore discernimento. Bisogna introdurre nell'opera dei metodi più pratici per arginare l'aumento delle spese che porterebbero come conseguenza a un cumulo di debiti. A Battle Creek e a College View, troppo denaro è stato investito in edifici e si è speso troppo per arredare gli alloggi scolastici. TT2 308 4 Quando gli amministratori di una scuola si accorgono che essa non riesce a far fronte alle spese correnti e che i debiti aumentano, dovrebbero agire da uomini d'affari equilibrati e mutare metodi e piani. Quando un anno ha dimostrato che l'amministrazione finanziaria è stata precaria, occorre prestare ascolto alla voce del buon senso e attuare una decisa riforma. Gli insegnanti dovranno manifestare uno spirito simile a quello di Cristo e riflettere seriamente per fare dei progetti atti a migliorare la situazione, partecipando con tutto il cuore ai piani degli amministratori e condividendone le responsabilità. Insegnamento a basso prezzo TT2 308 5 In alcune delle nostre scuole la quota dell'insegnamento è troppo bassa. Per vari motivi ciò è risultato a detrimento dell'opera pedagogica. Ha determinato dei grossi debiti, ha richiamato sull'amministrazione un continuo sospetto di errato calcolo, di inettitudine nel campo economico, di progetti errati. Gli insegnanti, a loro volta, si sono scoraggiati e la gente si è sentita spinta a chiedere anche alle altre scuole delle rette scolastiche più basse. Qualunque possa essere stato il motivo che ha suggerito delle rette inferiori rispetto a quelle correnti, il fatto stesso che una scuola operi in passivo è ragione sufficiente per rivedere i piani e riordinare i prezzi perché le cose possano prendere una piega migliore. La quota fissata per insegnamento, vitto e alloggio dovrebbe essere sufficiente per pagare i salari degli insegnanti, fornire agli studenti un vitto abbondante, sano e nutriente, arredare le camere, provvedere alle varie riparazioni e affrontare altre spese indispensabili. Come si vede, si tratta di qualcosa di molto importante che non richiede un calcolo frettoloso e approssimativo, ma un esame approfondito. Occorre il consiglio del Signore. La scuola deve avere delle entrate sufficienti non solo per le necessarie spese correnti, ma anche per dare agli studenti, nel corso dell'anno scolastico, tutto ciò che è indispensabile al loro lavoro. TT2 309 1 Non si deve permettere che i debiti si accumulino di anno in anno. La più alta forma di istruzione che possa essere impartita consiste nell'evitare i debiti come si evitano le malattie. Quando anno dopo anno non si nota alcuna diminuzione dei debiti, anzi se ne registra l'aumento, occorre fermarsi. L'amministratore dica: "Io mi rifiuto di continuare ad amministrare la scuola fino a che non sia stato escogitato qualche sistema sicuro". Sarebbe meglio, molto meglio, chiudere la scuola fino a che gli amministratori non abbiano appreso l'arte di dirigere su solide basi. Per amore di Cristo, in qualità di popolo scelto da Dio, mettetevi all'opera e date inizio nelle nostre scuole a un sano sistema finanziario. TT2 309 2 Ogni volta che sia necessario aumentare la retta scolastica, il problema dev'essere sottoposto prima di tutto ai responsabili della scuola, facendo loro notare che le quote sono state tenute troppo basse e che perciò i debiti aumentano, col risultato che la scuola si trova ostacolata e paralizzata nello svolgimento della sua attività. Un adeguato aumento della retta potrà determinare, è vero, una diminuita frequenza dei corsi, però una frequenza numerosa non dovrebbe essere motivo di compiacimento maggiore di quello della eliminazione dei debiti. TT2 309 3 Una delle conseguenze della retta bassa a Battle Creek è stata la concentrazione in uno stesso luogo di un numero di studenti e di famiglie maggiore di quanto sarebbe stato bene avere. Se i due terzi degli abitanti di Battle Creek fossero stati testimoni del Signore in altre località, essi avrebbero avuto posto per crescere. Sarebbero stati registrati risultati maggiori se una parte del tempo e delle energie spesi nella grande scuola di Battle Creek per conservarla in floride condizioni, fosse stata impiegata per scuole altrove, dove c'è posto per le attività agricole da incrementare come parte dell'educazione. Se ci fosse stata la disposizione a seguire le vie del Signore e i suoi piani, molte scuole oggi crescerebbero in altri posti. TT2 309 4 La voce del Signore è giunta ripetutamente a noi perché fossero impiantate chiese e scuole in altre località, poiché vi erano già troppe pesanti responsabilità in uno stesso luogo. La gente deve lasciare i grandi centri urbani e stabilirsi altrove: questa è l'istruzione impartita. Se si fosse prestato ascolto alle direttive date, se i mezzi e le agevolazioni fossero stati ripartiti saggiamente, il denaro speso per altre costruzioni scolastiche a Battle Creek avrebbe permesso di creare due nuove istituzioni altrove. Così l'albero sarebbe cresciuto e avrebbe portato frutti mai visti prima, ma gli uomini hanno preferito andar dietro al loro senno. TT2 310 1 I nostri fratelli dicono che da parte di ministri e di genitori giunge la scusa che nelle nostre file vi sono decine e decine di giovani che hanno bisogno dei vantaggi offerti dalle nostre scuole, ma che non le possono frequentare a meno che non siano ridotte le spese d'insegnamento. Però quanti si raccomandano per una retta inferiore dovrebbero esaminare il problema da tutti i suoi lati. Se gli studenti non riescono da loro stessi a procurarsi i mezzi necessari per le spese richieste da una preparazione coscienziosa e valida in vista della loro formazione, non sarà meglio che genitori, amici, chiese di appartenenza, oppure fratelli generosi e benevoli della loro federazione, li aiutino, anziché determinare per la scuola un aggravio di debiti? Molto meglio sarebbe lasciare che molti che si dichiarano in favore dell'istituzione partecipino alle spese, anziché lasciare che la scuola finisca nei debiti. TT2 310 2 È necessario ideare dei metodi per impedire l'accumularsi di oneri sulle nostre istituzioni. Non bisogna far soffrire l'intera causa a motivo del debito che non potrà essere estinto a meno che non si verifichi un totale cambiamento e l'opera sia condotta su basi diverse. Tutti coloro che hanno avuto una parte nel lasciarsi coprire da questa ondata di debiti, sentano ora il dovere di fare quanto possono per allontanarla. Assistenza agli studenti meritevoli TT2 310 3 Le chiese nelle diverse località debbono rendersi conto che su loro riposa la solenne responsabilità di educare i giovani e di formare persone dotate di talento perché diventino dei missionari. Quando si notano nella comunità degli elementi promettenti, suscettibili di diventare degli utili operai, ma che non possono mantenersi agli studi, le chiese stesse dovrebbero assumersi la responsabilità di mandarli in qualche nostra scuola. Nelle chiese esistono delle eccellenti capacità che vanno avviate al servizio. Ci sono persone che svolgerebbero un buon lavoro nella vigna del Signore; molti, però, sono troppo poveri per poter conseguire, senza un sussidio, la necessaria istruzione. Le chiese, quindi, dovrebbero stimare un privilegio partecipare al rimborso delle spese di tali elementi. TT2 310 4 Quanti serbano la verità e hanno sempre il cuore aperto contribuiranno là dove la necessità lo richieda. Se essi si fanno avanti, altri ne imiteranno l'esempio. Se vi sono giovani che potrebbero trarre giovamento dalla scuola ma non possono pagare l'intera retta, le chiese dimostrino la loro generosità aiutandoli. TT2 310 5 Oltre a ciò, in ogni federazione si dovrebbe istituire un fondo per accordare prestiti ad allievi poveri e meritevoli che desiderano dedicarsi all'opera missionaria. In certi casi essi potrebbero ricevere anche delle donazioni. Quando fu organizzato il collegio di Battle Creek, c'era un fondo presso la Review and Herald a beneficio di quanti volevano istruirsi ma non ne avevano la possibilità. II fondo fu utilizzato a favore di vari studenti che vennero aiutati fino a che non incominciarono a guadagnare; allora gradatamente essi restituirono quello che avevano ricevuto perché altri potessero beneficiare a loro volta del fondo in oggetto. I giovani debbono ricordare che è necessario per loro lavorare nella misura del possibile per così poter pagare una parte delle spese. Ciò che costa poco è poco apprezzato; mentre quello che costa all'incirca quanto il suo reale valore sarà stimato in conseguenza. Insegnare ad avere fiducia in se stessi TT2 311 1 Col precetto e con l'esempio insegnate l'abnegazione, l'economia, la generosità e la fiducia in se stessi. Ogni persona dotata di un saldo carattere saprà tener testa alle difficoltà e sarà pronta ad attenersi a un "Così dice l'Eterno!" Gli uomini non saranno pronti a riconoscere i loro obblighi verso Dio fino a che non avranno imparato alla scuola di Cristo a portare il giogo fatto di restrizioni e di ubbidienza. Il sacrificio rappresenta il punto di partenza dell'opera nostra che consiste nel promuovere il progresso della verità e nel fondare delle istituzioni: è una parte essenziale dell'educazione. Il sacrificio deve essere una cosa abituale durante l'intero processo formativo del nostro carattere in questa vita se vogliamo ottenere in cielo una dimora eterna non fatta da mano umana. TT2 311 2 A causa delle idee errate circa l'uso del denaro, i giovani sono esposti a molti pericoli. Non bisogna stare loro dietro per sovvenzionarli come se ci fosse una riserva inesauribile da cui possono attingere per soddisfare ogni loro ipotetica necessità. Il denaro deve essere considerato come un dono affidatoci da Dio per il compimento della sua opera, per edificare il suo regno, e perciò i giovani debbono imparare a saper controllare e limitare i propri desideri. Insegnate che a nessuno è consentito di abbandonare le proprie energie al soddisfacimento di piaceri personali. Coloro che Dio ha dotato della capacità di procurarsi dei mezzi, si trovano nei suoi confronti nell'obbligo di farne uso, tramite la sapienza impartita dal cielo, alla gloria del suo nome. Ogni soldo sprecato per il personale piacere o dato agli amici perché lo spendano per appagare l'orgoglio e l'egoismo, significa derubare il tesoro di Dio. Il denaro speso per dei vestiti, nell'intento di far bella mostra di sé, è così tanto che avrebbe potuto essere adoperato per il progresso della causa di Dio in nuove regioni. Che Dio conceda a tutti di comprendere il vero senso di cosa significa essere cristiani: essere simili a Cristo; e Cristo non visse per compiacere a se stesso. Dovere delle nostre federazioni TT2 311 3 Le nostre federazioni guardano alle scuole per avere operai istruiti e ben preparati; esse, pertanto, dovrebbero dare alle scuole stesse il più intelligente e concreto sostegno. E' stato chiaramente specificato che quanti ministrano nelle nostre scuole, insegnando la Parola di Dio, spiegando le Scritture, istruendo gli studenti nelle realtà divine, devono essere sostentati col denaro della decima. Questa direttiva data molto tempo fa è stata di recente ripetuta varie volte. TT2 312 1 Ovunque si stabiliscono delle scuole, si devono provvedere degli amministratori avveduti, "uomini capaci, che temano Dio; uomini veraci che abominino l'avidità"; uomini che faranno del loro meglio nelle varie responsabilità delle loro funzioni. Dovrebbero essere dotati di abilità negli affari; però è ancora più importante che essi camminino umilmente con Dio e siano guidati dallo Spirito Santo. Tali uomini saranno istruiti da Dio e consulteranno i loro fratelli i quali sono uomini di preghiera. TT2 312 2 È indispensabile che gli amministratori operino animati da moventi puri. Nel loro disinteresse ricorderanno che altre zone del vasto campo della messe richiedono le medesime facilitazioni provvedute per la scuola della quale si occupano. In ogni progetto ricorderanno che occorre mantenere l'uguaglianza e l'unità. Calcoleranno con la massima cura la spesa di ogni iniziativa e faranno in modo da non assorbire una somma troppo elevata, per non privare altri settori del necessario. TT2 312 3 Troppo spesso i ministri sono stati indotti ad accettare responsabilità per le quali non erano affatto qualificati. Addossate queste responsabilità a quanti hanno il senso degli affari; a quanti potranno dedicarvisi e che saranno all'altezza di ispezionare le scuole e di tener conto delle condizioni finanziarie come pure di impartire istruzioni sulla contabilità. L'attività della scuola deve essere controllata varie volte ogni anno. I ministri agiscano da consulenti; ma non accollate loro delle responsabilità di natura economica. Ispezione da parte del revisore della conferenza generale TT2 312 4 Secondo la luce datami dal Signore, degli uomini avveduti, dotati di capacità amministrativa devono ispezionare le nostre scuole in ogni paese e dare un resoconto della loro situazione finanziaria. Questo incarico non dev'essere lasciato al ministro o ai membri del comitato, ai quali manca il tempo di assumersi quest'onere. Non bisogna neppure lasciare questo compito agli insegnanti. Tutto ciò che riguarda gli affari della scuola richiede un talento che non tutti hanno. TT2 312 5 Se i dirigenti avessero esercitato un discernimento lungimirante nel corso degli anni passati, non sarebbe mai stato permesso il protrarsi di condizioni finanziarie scoraggianti che in questi ultimi anni hanno ostacolato la causa. TT2 312 6 Se la nostra attività pedagogica fosse stata condotta secondo le istruzioni date perché ci servissero di guida, non graverebbe sopra le nostre istituzioni la tetra ombra di un pesante passivo. Le finanze delle scuole di chiesa TT2 312 7 Gli stessi princìpi che, se attuati, assicureranno successo e benedizione alle nostre scuole e ai nostri collegi, devono regolare i piani e le attività delle nostre scuole di chiesa. Tutti debbono partecipare alle spese. La chiesa deve fare in modo che quanti possono trarne giovamento frequentino la scuola. Le famiglie povere debbono essere aiutate. Non ci possiamo dire veri missionari se trascuriamo quanti, proprio alla porta di casa nostra, sono nell'età più critica e hanno bisogno del nostro aiuto per ricevere la conoscenza e l'esperienza che li qualificheranno per il servizio di Dio. TT2 313 1 Il Signore vuole che si facciano sforzi coscienziosi per l'educazione dei nostri figli. Un autentico lavoro missionario svolto da insegnanti che imparano ogni giorno da Dio, condurrebbe molte anime alla conoscenza della verità che è in Gesù, e i fanciulli così istruiti diffonderebbero in mezzo agli altri la luce e la conoscenza ricevute. I membri di chiesa daranno il loro denaro per il progresso della causa altrove, lasciando che i loro figli compiano l'opera e il servizio di Satana? TT2 313 2 Quando vengono fondate delle scuole di chiesa, il popolo di Dio dovrebbe considerare come utile forma di educazione per sé imparare il modo di condurre la scuola sulla base di un successo finanziario. Se questo non accade, meglio chiudere la scuola fino a che, con l'aiuto di Dio, non possano essere elaborati dei piani per amministrarla senza gravami finanziari. Uomini dotati di capacità nel campo economico dovrebbero controllare la contabilità una, due, tre volte l'anno per rendersi conto dell'esatta situazione della scuola e provvedere perché non ci siano spese tali da determinare un accumulo di debiti. I debiti debbono essere evitati come si eviterebbe la lebbra. TT2 313 3 Molti dei nostri giovani che desiderano farsi una cultura, non sembrano affatto preoccupati dei debiti. Per loro, i libri sono il mezzo principale per la formazione culturale. Non si rendono conto del valore di un insegnamento pratico negli affari e trascorrono anni e anni studiando, approfittando delle altrui risorse, anziché lavorare direttamente. Essi non prendono in considerazione le conseguenze che ne possono derivare. Non si curano di esaminare a fondo il rapporto che intercorre fra la causa e l'effetto. TT2 313 4 Spesso il risultato di tutto ciò è uno sviluppo sproporzionato di certe facoltà. Lo studente non si rende conto dei punti deboli del proprio carattere; non si rende conto delle proprie lacune. Dipendendo dagli altri, egli perde un'esperienza della vita pratica che ben difficilmente potrà recuperare. Non impara ad aver fiducia in se stesso. Non impara a esercitare la fede. La vera fede aiuta l'anima a sollevarsi al di sopra di una condizione imperfetta, inceppata nel suo sviluppo, e a capire che cos'è la vera saggezza. Se gli studenti svilupperanno armoniosamente il cervello, le ossa e i muscoli, potranno studiare meglio ed essere meglio qualificati per affrontare la realtà della vita. Ma se si attengono alle proprie erronee idee intorno al significato dell'educazione non potranno diventare uomini e donne completi. ------------------------Capitolo 67: Il proposito di Dio per i nostri ospedali TT2 314 1 Ogni istituzione fondata dagli Avventisti del 7° Giorno è destinata a rappresentare per il mondo ciò che Giuseppe fu per l'Egitto e quello che Daniele e i suoi compagni furono per Babilonia. Dio, nella sua provvidenza, permise che questi suoi eletti fossero fatti prigionieri per recare alle nazioni quella benedizione che giunge all'umanità tramite la conoscenza dell'Eterno. Essi dovevano rappresentare Jéhovah e non dovevano mai addivenire a compromessi con gli idolatri. Dovevano, all'opposto, portare come particolare titolo di onore la loro fede religiosa e il loro nome di adoratori dell'Iddio vivente. TT2 314 2 Questo essi fecero, sia nell'avversità che nella prosperità, onorando Dio che, a sua volta, li onorò. TT2 314 3 Chiamato fuori della prigione dove serviva i carcerati, vittima della ingratitudine e della malvagità, Giuseppe si dimostrò fedele al suo impegno con l'Iddio del cielo, e tutto l'Egitto rimase attonito di fronte alla saggezza di quest'uomo guidato da Dio. Faraone "lo costituì signore della sua casa e governatore di tutti i suoi beni, per incatenare i principi a suo talento e insegnare ai suoi anziani la sapienza". Salmi 105:21, 22. Dio, per mezzo di Giuseppe, si manifestò non solo al popolo dell'Egitto ma anche a tutte le nazioni che erano in relazione con quel potente regno. L'Eterno intendeva fare di Giuseppe un portatore di luce a tutti i popoli e fu per questo che Egli lo pose vicino al trono del più grande impero della terra, affinché la luce celeste potesse diffondersi vicino e lontano. Con la sua saggezza e con la sua giustizia, con la purezza e la benevolenza della sua vita di tutti i giorni, con la sua dedizione agli interessi del popolo, sebbene si trattasse di una nazione idolatra, Giuseppe fu un rappresentante di Cristo. Nel benefattore al quale tutto l'Egitto si rivolgeva con riconoscenza e con lode, questo popolo pagano, e tramite lui tutte le nazioni con le quali intratteneva dei rapporti, dovevano contemplare l'amore del Creatore e Redentore. TT2 314 4 Allo stesso modo, per mezzo di Daniele Dio mise una luce accanto al trono del maggior regno del mondo, perché tutti coloro che lo volevano potessero conoscere l'Iddio vivente e vero. Alla corte babilonese c'erano i rappresentanti di tutti i paesi: uomini di talento, doviziosamente dotati di qualità naturali e in possesso della più alta cultura che il mondo potesse offrire. Eppure, anche in mezzo a loro, i giovani israeliti risultarono impareggiabili. Quanto poi all'energia e alla bellezza fisica, al vigore dell'intelletto, alla conoscenza nel campo letterario, alla forza spirituale e alla capacità di osservazione, essi non avevano rivali. "Su tutti i punti che richiedevano sapienza e intelletto, e sui quali il re li interrogasse, il re li trovava dieci volte superiori a tutti i magi e gli astrologi che erano nel suo regno". Daniele 1:20. Fedele ai suoi doveri verso la corte del re, Daniele era anche fedele nei suoi rapporti con Dio, affinché l'Eterno potesse onorarlo come suo araldo presso il monarca babilonese. Per suo mezzo furono svelati i misteri dell'avvenire tanto che lo stesso Nebucadnetsar fu costretto a riconoscere l'Iddio di Daniele come "il Dio degli dèi, il sovrano dei re, il rivelatore dei segreti". Daniele 2:47. TT2 315 1 Nella medesima maniera le istituzioni create oggi dal popolo di Dio devono glorificare il suo nome. L'unico modo di soddisfare le sue aspettative consiste nell'essere dei fedeli rappresentanti della verità per questo tempo. Dio deve essere riconosciuto nelle istituzioni fondate dagli Avventisti del 7° Giorno. Per mezzo di esse deve essere presentata al mondo con convincente potenza la verità per la nostra epoca. Rappresentare il carattere di Dio TT2 315 2 Noi siamo chiamati a rappresentare dinanzi al mondo il carattere di Dio come fu rivelato a Mosè. In risposta alla sua richiesta: "Mostrami la tua gloria!" il Signore promise: "Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà". "E l'Eterno passò davanti a lui e gridò: "L'Eterno! L'Eterno! L'Iddio misericordioso e pietoso, lento all'ira, ricco in benignità e fedeltà, che conserva la sua benignità fino alla millesima generazione, che perdona l'iniquità, la trasgressione ed il peccato". Esodo 33:18, 19; Esodo 34:6, 7. Questo è il frutto che Dio desidera vedere nel suo popolo. Con la purezza del suo carattere, con la santità della sua vita, con la sua clemenza, il suo amore, la sua compassione, deve dimostrare che "la legge dell'Eterno è perfetta: essa ristora l'anima". Salmi 19:7. TT2 315 3 Lo scopo di Dio per le sue istituzioni di oggi può essere riconosciuto in quello che Egli cercò di attuare mediante la nazione israelitica. Per mezzo d'Israele Egli intendeva impartire a tutti i popoli delle ricche benedizioni. Tramite Israele doveva essere preparata la via per la diffusione della sua luce nel mondo intero. Le nazioni della terra, con le loro abitudini corrotte avevano perduto la conoscenza di Dio; eppure Dio, nella sua clemenza, non le annientò. Si propose, anzi, di dar loro l'opportunità di conoscerlo attraverso la sua chiesa. Stabilì che i princìpi rivelati mediante il suo popolo costituissero lo strumento per restaurare nell'uomo l'immagine morale della divinità. TT2 315 4 Cristo era il loro istruttore. Come fu coi suoi eletti nel deserto, lo fu anche dopo che essi si furono stabiliti nella terra promessa: continuò a essere il loro Maestro e la loro Guida. Nel tabernacolo e nel tempio la sua gloria dimorava nel luogo santissimo, sopra il propiziatorio. Egli manifestava, senza posa, in loro favore le ricchezze del suo amore e della sua pazienza. TT2 315 5 Dio intendeva fare d'Israele, suo popolo, un motivo di vanto e di gloria. Agli ebrei fu concesso ogni vantaggio spirituale. Dio non rifiutò loro nulla di utile per la formazione di quel carattere che avrebbe fatto di essi i suoi rappresentanti. TT2 315 6 La loro osservanza delle leggi divine avrebbe fatto di loro una meraviglia di prosperità nel cospetto delle nazioni di tutta la terra. Colui che poteva dar loro la sapienza e la capacità in ogni opera che richiedesse particolare talento avrebbe continuato a essere il loro maestro e li avrebbe nobilitati e innalzati, grazie alla loro ubbidienza ai suoi precetti. Se avessero ubbidito sarebbero stati preservati dalle infermità che affliggevano le altre nazioni e sarebbero stati dotati di un intelletto vigoroso. La gloria di Dio, la sua maestà, la sua potenza, si sarebbero rivelate in pieno dando loro la prosperità. Essi dovevano essere un regno di sacerdoti e principi. Dio, perciò, accordò loro ogni agevolazione che potesse farne la più grande nazione della terra. TT2 316 1 Nella maniera più incisiva, Dio per mezzo di Mosè espose il suo programma e precisò le basi della loro prosperità: "Tu sei un popolo consacrato all'Eterno", affermò. "L'Eterno, l'Iddio tuo ti ha scelto per essere il suo tesoro particolare fra tutti i popoli che sono sulla faccia della terra... Riconosci, dunque, che l'Eterno, l'Iddio tuo, è Dio; l'Iddio fedele che mantiene il suo patto e la sua benignità fino alla millesima generazione a quelli che l'amano e osservano i suoi comandamenti... E avverrà che, per aver voi dato ascolto a queste prescrizioni e per averle osservate e messe in pratica, il vostro Dio, l'Eterno, vi manterrà il patto e la benignità che promise con giuramento ai vostri padri. Egli ti amerà, ti benedirà, ti moltiplicherà... Tu sarai benedetto più di tutti i popoli". Deuteronomio 7:6-14. "Tu hai fatto dichiarare oggi all'Eterno che Egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle sue vie e osservi le sue leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e tu ubbidisca alla sua voce. E l'Eterno ti ha fatto oggi dichiarare che gli sarai un popolo specialmente suo, com'egli ti ha detto, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, ond'Egli ti renda eccelso per gloria, rinomanza e splendore, su tutte le nazioni che ha fatte, e tu sia un popolo consacrato all'Eterno, al tuo Dio, come Egli ti ha detto". Deuteronomio 26:17-19. TT2 316 2 In queste parole sono specificate le condizioni di ogni vera prosperità; condizioni che tutte le nostre istituzioni sono tenute a rispettare se vogliono raggiungere lo scopo in vista del quale esse sono sorte. Basato su principi biblici TT2 316 3 Anni fa il Signore mi diede delle luci particolari circa la fondazione di un istituto sanitario dove gli ammalati potessero essere curati secondo princìpi diversi da quelli generalmente seguiti in qualsiasi altra clinica del mondo. Esso doveva essere fondato e diretto su basi bibliche, come strumento del Signore, e nelle sue mani sarebbe stato un mezzo efficacissimo per illuminare la terra. Dio intendeva che esso si distinguesse per la sua competenza nel campo scientifico, per il suo vigore morale e spirituale e fosse una fedele sentinella della riforma nei suoi vari aspetti. Tutti coloro che vi avrebbero lavorato, avrebbero dovuto essere dei riformatori, rispettando i princìpi e attenendosi alla luce della riforma sanitaria che splende su noi come popolo. TT2 316 4 Dio intendeva che l'istituzione che avrebbe stabilito, si ergesse come un faro di luce, di avvertimento e di rimprovero. Egli avrebbe dimostrato al mondo che una clinica diretta in conformità ai princìpi religiosi, come asilo per gli ammalati, sarebbe riuscita a sostenersi senza dover sacrificare il suo tipico carattere di santità; che avrebbe potuto essere esente da quelle caratteristiche discutibili che in genere si notano in altri istituti sanitari. Doveva essere un mezzo per l'attuazione di grandi riforme. TT2 317 1 Il Signore rivelò che la prosperità dell'ospedale non doveva dipendere unicamente dalla preparazione professionale e dall'abilità dei suoi medici, ma dal favore divino. Doveva essere noto come un istituto nel quale Dio era riconosciuto come sovrano dell'universo: istituto sotto la sua particolare supervisione. I dirigenti avrebbero dato a Dio, in ogni cosa, il primo, l'ultimo e il migliore posto. In questo sarebbe consistita la sua forza. Diretto in un modo che Dio potesse approvare, avrebbe avuto un grande successo e sarebbe stato all'avanguardia di tutti gli altri analoghi istituti del mondo. Furono dati una grande luce, una notevole conoscenza e privilegi di carattere superiore. La responsabilità di coloro ai quali veniva affidato il funzionamento dell'istituzione sarebbe stata pari alla luce ricevuta. TT2 317 2 Anche se la nostra opera si è andata estendendo e si sono moltiplicate le istituzioni, il programma divino relativo alla loro instaurazione rimane sempre lo stesso. Immutate rimangono anche le condizioni della prosperità. Diffondere i principi della salute TT2 317 3 La famiglia umana soffre a cagione della trasgressione delle leggi di Dio. Il Signore desidera che gli uomini siano aiutati a comprendere quali sono le cause della loro sofferenza e a conoscere l'unico modo per trovare sollievo. Egli vuole che essi si rendano conto che il loro benessere fisico, mentale e morale dipende dalla loro ubbidienza alla sua legge. Secondo il suo intento, i nostri istituti debbono essere degli esempi che rivelano i risultati che derivano dall'osservanza di retti princìpi. TT2 317 4 Nella preparazione di un popolo per il secondo avvento del Signore, una grande opera deve essere compiuta mediante la diffusione dei princìpi della salute. Le persone vanno istruite sulle esigenze dell'organismo fisico e sul valore di una vita sana, come è insegnata nei sacri Testi, affinché il corpo -- creato da Dio -- sia presentato a lui come un sacrificio vivente, santo, pronto ad assicurargli un servizio accettevole. C'è un'opera imponente da svolgere in favore dell'umanità sofferente, per sollevarla dal suo dolore mediante l'uso di mezzi naturali forniti da Dio e i consigli sul modo di prevenire le malattie controllando gli appetiti e le passioni. Si deve insegnare che la violazione delle leggi della natura è una trasgressione delle leggi di Dio. Si deve insegnare la verità sia nel campo fisico che in quello spirituale, secondo il precetto: "Il timore dell'Eterno mena alla vita". Proverbi 19:23. "Se vuoi entrare nella vita -- affermò Gesù -- osserva i comandamenti!" Matteo 19:17. "Custodisci il mio insegnamento come la pupilla degli occhi". Proverbi 7:2. I precetti divini, se rispettati "sono vita per quelli che li trovano e salute per tutto il loro corpo". Proverbi 4:22. TT2 317 5 I nostri ospedali costituiscono una potenza educatrice per istruire gli uomini su questi punti. Coloro che imparano possono, a loro volta, impartire ad altri la conoscenza delle regole che riguardano il recupero e la conservazione della salute. Così queste istituzioni sanitarie sono destinate a essere un mezzo per raggiungere l'umanità, uno strumento attivo per mostrare il male che deriva dal trascurare le leggi della vita e della salute e per insegnare come riuscire a conservare il corpo nelle migliori condizioni. Occorre far sorgere degli ospedali nei vari paesi nei quali penetrano i nostri missionari; essi dovranno essere dei centri dai quali partirà un'azione curativa, restauratrice, educativa. Uno strumento per la salvezza delle anime TT2 318 1 Noi dobbiamo adoperarci sia per la salute del corpo che per la salvezza dell'anima. La nostra missione è uguale a quella del Maestro, del quale si legge che andava attorno facendo del bene e sanando tutti gli oppressi da Satana. Atti 10:38. Parlando della sua opera Egli dice: "Lo Spirito del Signore, dell'Eterno è su me, perché l'Eterno mi ha unto per recare una buona novella agli umili". Isaia 61:1. "Egli mi ha mandato per guarire quanti hanno il cuore infranto, per predicare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi il ricupero della vista, per rimettere in libertà gli oppressi". Luca 4:18. Seguendo l'esempio di Cristo, adoperandoci cioè per il bene degli altri, susciteremo il loro interesse verso quel Dio che amiamo e serviamo. TT2 318 2 I nostri ospedali, nei loro vari reparti, devono essere dei testimoni di Dio: sono i suoi strumenti perché il seme della verità penetri nel cuore degli uomini. E tali saranno se opportunamente diretti. TT2 318 3 Nelle nostre istituzioni mediche bisogna rendere nota la verità vivente. Molti di coloro che vi giungono hanno fame e sete di verità, verità che se correttamente presentata sarà da essi accolta con allegrezza. I nostri ospedali sono stati il mezzo per innalzare la verità per il nostro tempo e recarla a migliaia di persone. L'atmosfera religiosa che pervade questi istituti infonde fiducia nei pazienti. La certezza che il Signore vi presiede e le molte preghiere offerte per gli ammalati, producono un'impressione profonda sui cuori. Molti che in precedenza non avevano mai pensato al valore dell'anima sono convinti dallo Spirito di Dio e non pochi sono indotti a mutare l'intero corso della loro vita. Impressioni indelebili si produrranno in molti che si sentivano soddisfatti di sé, che ritenevano sufficiente il livello del proprio carattere e non provavano alcun bisogno della giustizia di Cristo. Quando giungerà la prova, quando saranno illuminati, non pochi di essi si schiereranno col popolo di Dio. TT2 318 4 Dio è onorato da istituzioni dirette in questa maniera. Nella sua misericordia, Egli ha fatto degli ospedali una tale potenza per alleviare le sofferenze fisiche, che migliaia di persone vi sono state attratte per essere curate delle loro malattie. Per tanti la guarigione fisica è accompagnata da quella dell'anima. Dal Salvatore ottengono il perdono delle loro colpe, ricevono la grazia e si uniscono saldamente a lui identificandosi coi suoi interessi, col suo onore. Il cambiamento è decisivo e ritornano a casa per essere una luce nel mondo. Il Signore ne ha fatti suoi testimoni. Essi testimoniano di avere costatato la grandezza di Dio e di essersi dilettati della sua bontà, e dicono: "Venite e ascoltate, o voi tutti che temete Iddio! Io vi racconterò quello che Egli ha fatto all'anima mia". Salmi 66:16. TT2 318 5 Così, nella mano del nostro Dio che dà loro la prosperità, i nostri ospedali sono stati il mezzo per compiere un gran bene. E ne faranno ancor più. Dio opererà con quanti lo onorano. TT2 319 1 Meravigliosa è l'opera che Dio intende portare a compimento mediante i suoi servitori, affinché il suo nome sia glorificato. Dio fece di Giuseppe una fonte di vita per la nazione egiziana. Per mezzo suo fu preservata l'esistenza di tutto un popolo. Servendosi di Daniele, Dio risparmiò la vita di tutti i savi di Babilonia. Queste liberazioni erano altrettanti esempi per illustrare alle genti le benedizioni spirituali, offerte loro attraverso la comunione col Dio adorato da Giuseppe e da Daniele. Così oggi, per mezzo del suo popolo, Dio desidera dare le sue benedizioni al mondo. TT2 319 2 Ogni operaio nel cuore del quale abiti Cristo, chiunque manifesti il suo amore al mondo, è un collaboratore di Dio per la felicità del genere umano. Ricevendo dal Salvatore la grazia, scaturisce dall'intero suo essere la corrente della vita spirituale da distribuire agli altri. Cristo venne come gran Medico per sanare le piaghe provocate dal peccato nella famiglia umana; e il suo Spirito, operando tramite i suoi servitori, comunica agli esseri umani sofferenti a causa della colpa, una grande potenza curativa, efficace per il corpo e per l'anima. Le Scritture affermano: "In quel giorno vi sarà una fonte aperta per la casa di Davide, e per gli abitanti di Gerusalemme: per il peccato e per l'impurità". Zaccaria 13:1. Le acque di questa fonte contengono le virtù terapeutiche che cureranno tanto le infermità fisiche che quelle spirituali. TT2 319 3 Da questa fonte nasce il fiume maestoso scorto in visione da Ezechiele: "Queste acque si dirigono verso la regione orientale, scenderanno nella pianura ed entreranno nel mare; e quando saranno entrate nel mare, le acque del mare saranno rese sane. E avverrà che ogni essere vivente che si muove, dovunque giungerà il torrente ingrossato, vivrà... E presso il torrente, sulle sue rive, da un lato e dall'altro, crescerà ogni specie di alberi fruttiferi, le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno; ogni mese faranno dei frutti nuovi, perché quelle acque escono dal santuario e quel loro frutto servirà di cibo, e quelle loro foglie di medicamento". Ezechiele 47:8, 9, 12. TT2 319 4 Dio intende che i nostri ospedali costituiscano, per merito della sua potenza operante per mezzo loro, un fiume di vita e di guarigione. TT2 319 5 I nostri ospedali debbono rendere palese alla gente la benevolenza del cielo, e anche se la presenza visibile di Cristo non vi si scorge, pur tuttavia i loro dipendenti possono contare sulla promessa: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". Matteo 28:20. ------------------------Capitolo 68: L'opera del medico in favore delle anime TT2 320 1 Ogni medico che pratica la sua professione può avere a sua disposizione -- per la fede in Cristo -- un rimedio per l'anima ammalata in seguito al peccato. Il medico convertito e santificato dalla verità è registrato in cielo come collaboratore di Dio e seguace di Gesù. Attraverso la santificazione della propria vita, medici e infermieri ricevono da Dio la sapienza e la capacità necessarie per la cura dei pazienti. Tale opera apre la porta di molti cuori che, caso diverso, rimarrebbero chiusi. Uomini e donne sono portati a capire la reale necessità della salvezza dell'anima e del corpo. TT2 320 2 È questo che costituisce uno degli elementi caratteristici dell'opera per il nostro tempo. L'opera medico-missionaria è come il braccio destro del messaggio del terzo angelo, messaggio che deve essere dato a un mondo decaduto. Medici, amministratori, operai nei vari settori, svolgendo la loro attività con impegno e fedelmente, contribuiscono al progresso del messaggio. In tal modo la verità raggiungerà ogni nazione, tribù, lingua e popolo. In quest'opera gli angeli celesti hanno la loro parte, suscitando gioia e melodia spirituale nel cuore di quanti sono stati liberati dalla sofferenza. Sale così a Dio, dalle labbra di coloro che hanno accettato la preziosa verità, un inno di ringraziamento. TT2 320 3 Ogni medico nelle nostre file dovrebbe essere un cristiano. Solo quei dottori che sono veri cristiani secondo la Bibbia, sapranno assolvere bene i doveri inerenti la loro professione. TT2 320 4 Il medico che si rende conto della responsabilità connessa con la sua posizione, sentirà il bisogno della presenza di Cristo al suo fianco nel lavoro in favore di coloro per i quali è stato compiuto un sacrificio grande come quello del Figlio di Dio. Egli subordinerà tutto agli interessi superiori relativi alla vita che può essere salvata per l'eternità, e farà tutto quello che può per salvare il corpo e l'anima. Cercherà di svolgere la stessa opera che Cristo svolgerebbe se si trovasse al suo posto. Il medico che ama Cristo e le anime per le quali il Salvatore morì, cercherà con slancio di portare nella camera dell'infermo una foglia strappata all'albero della vita. Procurerà di spezzare il pane della vita a chi soffre. Nonostante gli ostacoli da affrontare, questa è l'opera solenne e sacra della professione medica. TT2 320 5 Il vero lavoro missionario è quello nel quale viene meglio rappresentata l'opera del Salvatore; nel quale sono seguiti più da vicino i suoi metodi e viene meglio esaltata la sua gloria. Il lavoro missionario che non raggiunge simile livello è considerato in cielo come difettoso. Pesato sulla bilancia del santuario viene trovato mancante. Condurre i pazienti a Cristo TT2 321 1 I medici dovrebbero cercare di orientare il pensiero dei loro pazienti verso Cristo, Medico dell'anima e del corpo. Quello che i dottori possono solo tentare, Cristo lo traduce in realtà. Mentre l'agente umano si adopera per prolungare la vita, Cristo è la vita stessa. Chi passò attraverso la morte per distruggere colui che ha il potere della morte, è la sorgente di ogni vitalità. In Galaad c'è un balsamo e c'è un Medico: Cristo, che soffrì una morte angosciosa, nelle circostanze più umilianti, affinché noi ricevessimo la vita. Egli diede la sua preziosa vita per sconfiggere la morte; ma risorse dalla tomba e le miriadi di angeli scesi per vederlo riprendere la vita che aveva deposto udirono la sua voce, trionfante di gioia, quando levandosi sopra il sepolcro di Giuseppe di Arimatea, proclamò: "Io sono la risurrezione e la vita!" TT2 321 2 La domanda "Se un uomo muore, tornerà a vivere?" ha ottenuto la risposta. Subendo la pena del peccato, scendendo nel sepolcro, Cristo ha illuminato la tomba per tutti coloro che muoiono nella fede. Dio in forma umana ha messo in luce, per mezzo dell'Evangelo, la vita e l'immortalità. Morendo, Cristo ha assicurato la vita eterna a tutti quelli che credono in lui. Spirando, ha condannato l'autore del peccato e della slealtà a subire la pena del peccato, cioè la morte eterna. TT2 321 3 Il possessore e datore della vita eterna, Cristo, era l'unico che potesse vincere la morte. Egli è il nostro Redentore, e beato è ogni medico che, nel vero senso del termine, è un missionario, un salvatore di anime per le quali Cristo diede la propria vita. Un tale dottore imparerà giorno per giorno dal grande Medico a vigilare e ad agire per la salvezza dell'anima e del corpo di uomini e donne. Il Salvatore è presente nella camera del malato, nella sala operatoria; e la sua potenza, per la gloria del suo nome, compie grandi cose. TT2 321 4 Il medico può svolgere una nobile attività se è in comunione col grande Medico. Ai parenti dell'infermo, i cuori dei quali sono colmi di compassione per il sofferente, egli potrà dire parole di vita, calmare e sollevare l'animo di chi soffre, aiutandolo a levare lo sguardo verso chi può salvare appieno tutti coloro che si accostano a Gesù per ottenere la salvezza. Gli angeli agiranno sulla mente TT2 321 5 Quando lo Spirito di Dio agisce sulla mente degli afflitti, aiutandoli a cercare la verità, il medico deve adoperarsi in favore di queste preziose anime allo stesso modo come agirebbe Gesù, il Salvatore che perdona il peccato. Gli angeli di Dio agiranno sulle menti. Alcuni, è vero, ricuseranno dal lasciarsi illuminare dalla luce che Dio desidera fare risplendere nella mente e nel tempio dell'anima; però molti altri riceveranno questa luce e i loro pensieri saranno liberati dall'inganno e dall'errore nelle sue varie forme. TT2 321 6 Bisogna approfittare diligentemente di ogni opportunità di lavorare come Cristo. Il medico parli delle guarigioni operate da Gesù, della sua tenerezza e del suo amore. Egli deve credere che Gesù è il suo collega e che gli sta al fianco. "Noi siamo i collaboratori di Dio". 1 Corinzi 3:9. Il medico non trascuri mai di dirigere il pensiero dei suoi pazienti a Cristo, il Medico per eccellenza. Se il Salvatore dimora nel suo cuore, i suoi pensieri saranno sempre orientati verso il Guaritore dell'anima e del corpo e saprà guidare la mente di chi soffre a Colui che sa restaurare, e che quando era sulla terra sanò gli infermi e guarì l'anima e il corpo dicendo: "Figliuolo, i tuoi peccati ti sono rimessi". Marco 2:5. TT2 322 1 L'essere continuamente in contatto con la sofferenza non deve mai rendere il medico insensibile e privo di simpatia. Nei casi di malattia grave, il paziente sa di trovarsi alla mercè del dottore che considera come la sua unica speranza terrena. Il medico deve sempre additare all'anima tremante Colui che è più grande di lui: il Figliuolo di Dio, che ha dato la sua vita per salvarlo dalla morte; che ha pietà di chi soffre e che con la sua divina potenza darà sapienza e capacità a tutti coloro che lo desiderano. TT2 322 2 Quando l'ammalato ignora quale possa essere l'esito del suo caso, quello è il momento per il medico di agire sulla sua mente. Non deve farlo mosso dall'ambizione di distinguersi, bensì per orientare l'anima verso Cristo quale Salvatore personale. Se la vita verrà risparmiata, il medico avrà un'anima sulla quale vegliare. Il paziente si rende conto che il medico è la vita della sua vita. A che scopo dovrà essere usata tale fiducia? Sempre e solo nell'intento di condurre un'anima a Cristo e di esaltare la potenza di Dio. TT2 322 3 Una volta superata la crisi, quando appare evidente l'esito favorevole, che il paziente sia un credente o no, è bene trascorrere alcuni momenti in preghiera con lui esprimendo la gratitudine per la vita che è stata risparmiata. Il medico che si attiene a questo modo di procedere condurrà il paziente a Colui dal quale egli dipende per la vita. Parole di ringraziamento potranno sgorgare dalle labbra dell'ammalato per il medico che, grazie all'aiuto di Dio, ha legato quella vita alla sua; però la lode e il ringraziamento debbono essere tributati a Dio, a Colui che anche se invisibile è presente. TT2 322 4 Sul letto di malattia accade talvolta che Cristo viene accettato e confessato, e questo accadrà più spesso in avvenire perché il Signore compirà nel mondo un'opera rapida. Sulla bocca del medico dovranno trovarsi parole di saggezza. Cristo, allora, annaffierà il seme gettato e lo farà fruttare a vita eterna. Vegliare sulle anime TT2 322 5 Noi perdiamo le più preziose opportunità trascurando di dire una parola al momento opportuno. Troppo spesso un talento pregiato che avrebbe dovuto fruttare mille volte di più, viene lasciato inutilizzato. Se non vigiliamo su questo privilegio d'oro, esso svanirà. Purtroppo è stato permesso che qualcosa venisse a impedire al medico di svolgere la sua opera quale ministro di giustizia. TT2 322 6 Sono rari i medici cristiani che svolgono la loro professione nel giusto spirito. Il lavoro da svolgere è tanto e i ministri e i medici debbono agire in perfetta unione. Luca, l'autore del Vangelo omonimo, è chiamato "il medico diletto"; quelli che svolgono un'attività pari alla sua vivono l'Evangelo. TT2 322 7 Innumerevoli sono le opportunità che il medico ha di ammonire gli impenitenti, di confortare gli sconsolati e i disperati e di dare delle prescrizioni sulla salute dello spirito e del corpo. Nell'istruìre in tal modo la gente intorno alle regole della vera temperanza, e nella sua qualità di guardiano delle anime, dando consigli a quanti sono ammalati nella mente e nel fisico, il medico compie la sua parte nella sublime opera che consiste nel preparare un popolo per il Signore. Questo è quanto l'attività medico-missionaria è destinata a svolgere in rapporto col messaggio del terzo angelo. TT2 323 1 Ministri e medici debbono agire concordemente, con impegno per la salvezza delle anime che sono rimaste prese nei lacci di Satana. Essi devono additare agli uomini e alle donne Gesù che è la loro giustizia, la loro forza e la loro salute. Devono vigilare senza posa sulle anime. Vi sono delle persone che si trovano alle prese con forti tentazioni e che rischiano di venire sopraffatte nel combattimento contro gli agenti satanici. Passerete oltre senza soccorrerle? Se vedete un'anima che ha bisogno di aiuto, parlatele, anche se non la conoscete. Pregate per essa e mostratele Gesù. TT2 323 2 Questa opera spetta sia al medico che al predicatore. Con impegno, in pubblico e in privato, il medico deve cercare di conquistare delle anime per Cristo. TT2 323 3 In tutte le nostre iniziative e in tutte le nostre istituzioni, Dio deve essere riconosciuto come l'Artefice supremo. I medici debbono essere i suoi rappresentanti. La collaborazione dei medici ha attuato numerose riforme il cui numero andrà sempre più crescendo. Coloro che hanno nelle proprie mani la vita degli esseri umani, dovrebbero essere colti, gentili, santificati. Allora il Signore opererà per mezzo loro con grande potenza per glorificare il suo nome. TT2 323 4 L'opera di Cristo in favore del paralitico è una illustrazione di come noi dobbiamo procedere. Attraverso i suoi amici quell'uomo aveva udito parlare di Gesù e chiese di essere portato alla presenza del grande Soccorritore. Il Salvatore sapeva che il paralitico era stato tormentato dalle ipotesi suggerite dai sacerdoti secondo cui Dio lo aveva respinto a motivo dei suoi peccati. Perciò il suo primo atto fu di infondere in lui la pace dell'anima. "Figliuolo", gli disse, "i tuoi peccati ti sono rimessi!" Questa assicurazione riempì l'anima di quell'uomo di pace e di gioia. Qualcuno fra i presenti, però, cominciò a mormorare dicendo in cuor suo: "Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?" Allora, affinché essi sapessero che il Figliuolo dell'uomo aveva il potere di perdonare i peccati, Cristo disse all'infermo: "Alzati, prendi il tuo letto e vai a casa!" Questo dimostra che il Salvatore univa l'opera della predicazione della verità alla guarigione dei malati. ------------------------Capitolo 69: Il mondo e le sue necessità TT2 324 1 Quando Gesù vide le moltitudini che gli si radunavano attorno "ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore che non hanno pastore". Cristo vedeva le infermità, le afflizioni, i bisogni e l'avvilimento delle turbe che si accalcavano sul suo cammino. Gli si presentavano le necessità e le sventure dell'umanità di ogni parte del mondo. Fra nobili e plebei, fra i più onorati e i più abietti, Egli vedeva anime desiderose di quelle benedizioni che Egli era venuto a recare, anime che avevano solo bisogno di conoscere la sua grazia per diventare sudditi del suo regno. "Allora Egli disse ai suoi discepoli: "Ben è la messe grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della messe che spinga degli operai nella sua messe". Matteo 9:36-38. TT2 324 2 Oggi esistono gli stessi bisogni. Al mondo occorrono operai che come Gesù si adoperino a favore dei sofferenti e dei peccatori. C'è una moltitudine di persone da raggiungere. Il mondo è pieno di malattie, di sofferenze, di distretta e di colpe. E' pieno di gente che ha bisogno di essere assistita: deboli, indifesi, ignoranti, abbrutiti. TT2 324 3 Molti giovani di questa generazione, in seno alle chiese, negli istituti religiosi e nelle famiglie che si professano cristiane, scelgono la via della distruzione. In seguito ad abitudini intemperate, essi richiamano su di sé la malattia, e nella bramosia di procurarsi del denaro per soddisfazioni colpevoli, commettono azioni disoneste. La salute e il carattere ne escono rovinati. Separati da Dio, proscritti dalla società, queste povere creature sono senza speranza sia per questa vita che per quella futura. I cuori dei genitori sono spezzati. Gli uomini parlano di questi poveri erranti come di persone irrecuperabili. Dio, invece, li considera con pietosa tenerezza. Capisce le circostanze che li hanno indotti a cedere alla tentazione. Si tratta, qui, di una categoria di anime che esigono da parte nostra il massimo impegno in loro favore. TT2 324 4 Vicino e lontano ci sono anime, non solo di giovani, ma di ogni età, che vivono nella povertà, nell'angoscia, immerse nel peccato, oppresse da un senso di colpa. L'opera del servitore di Dio consiste appunto nell'andare alla ricerca di queste anime, nel pregare con loro e per loro, nel guidarle passo passo al Salvatore. TT2 324 5 Tuttavia quanti non riconoscono le esigenze di Dio non sono i soli a trovarsi preda dell'angoscia e del bisogno. Nel mondo odierno, dominato dall'egoismo, dall'avidità e dall'oppressione, numerosi sinceri figli del Signore si trovano nella necessità e nell'afflizione. In umili dimore, circondati dalla povertà, dalla malattia e dalla colpa, molti portano con pazienza il loro fardello di dolore e cercano di infondere conforto in quanti intorno a loro sono privi di speranza o colpiti dal peccato. Molti di essi sono pressoché sconosciuti alle chiese e ai predicatori, e nondimeno sono la luce del Signore che risplende in mezzo alle tenebre. Il Signore ha una cura speciale di loro e invita il suo popolo a essere la sua mano soccorritrice nel provvedere alle loro necessità. Ovunque c'è una chiesa ci si deve adoperare per cercare queste persone e per assisterle. Raggiungere le classi piu elevate TT2 325 1 Pur lavorando per i poveri, noi dobbiamo rivolgere la nostra attenzione anche ai ricchi, le cui anime sono altrettanto preziose agli occhi di Dio. Cristo operava in favore di tutti coloro che volevano ascoltarlo. Andava in cerca non solo del pubblicano e del peccatore, ma anche del ricco e colto fariseo, del nobile giudeo e del governatore romano. Bisogna lavorare con amore, spinti dal timore di Dio, in favore del ricco. Troppo spesso costui fida nelle proprie ricchezze e non si accorge del pericolo cui è esposto. I possedimenti terreni da Dio affidati agli uomini non di rado sono una fonte di grande tentazione. Migliaia di anime vengono così trascinate verso soddisfazioni peccaminose che le rafforzano in abitudini di vizio e di intemperanza. Fra le vittime della povertà e della colpa vi sono molti che un tempo erano ricchi. Uomini di svariate professioni e di varie condizioni sociali si sono lasciati sopraffare dalla contaminazione del mondo, dall'uso di bevande alcoliche, dal soddisfacimento di desideri carnali e sono rimasti preda della tentazione: essi suscitano la nostra compassione e richiedono il nostro aiuto. Prima che sia troppo tardi, non dovremmo noi occuparci di coloro che pur non essendo ancora scesi tanto in basso, stanno seguendo purtroppo lo stesso cammino? Sono migliaia le persone che pur occupando posizioni onorevoli e utili, si lasciano sopraffare dalle sollecitudini che portano alla rovina dell'anima e del corpo. Non si dovrebbero fare degli sforzi più intensi per illuminarli? TT2 325 2 Ministri del Vangelo, uomini di Stato, scrittori, uomini facoltosi, uomini dotati di talento e di capacità negli affari, uomini autorevoli sono in pericolo mortale perché non si rendono conto del bisogno che hanno di una stretta temperanza in tutte le cose. La loro attenzione va richiamata sui princìpi della temperanza, non in modo gretto e arbitrario, ma secondo la luce del grande programma di Dio per il bene dell'umanità. Se i princìpi della temperanza potessero essere loro presentati, molti appartenenti a ceti elevati ne riconoscerebbero il valore e li accetterebbero con tutto il cuore. Volgersi verso le ricchezze durature TT2 325 3 Esiste un altro pericolo cui sono particolarmente esposte le classi agiate, e anche qui si apre un altro campo di lavoro per il missionario medico. Moltissimi che prosperano nel mondo e che non si abbassano alle comuni forme del vizio, sono però portati alla distruzione a causa del loro amore per le ricchezze. Presi dai loro tesori terreni, diventano insensibili alle esigenze di Dio e alle necessità dei loro simili. Anziché considerare la ricchezza come un talento da usare alla gloria di Dio e per il sollievo dell'umanità, essi la considerano un mezzo per soddisfare e glorificare se stessi. Aggiungono casa a casa, appezzamento di terreno ad appezzamento di terreno, riempiono le proprie case di oggetti lussuosi, mentre derivano dalla presenza di Cristo nel cuore, essi si adoperino per quanti, abbagliati nella miseria, nel crimine, nella malattia, che cadono colpiti dalla morte. Quanti così dedicano la vita al servizio di se stessi non sviluppano in sé gli attributi di Dio, ma quelli di Satana. TT2 326 1 Questi uomini hanno bisogno dell'Evangelo. Il loro sguardo deve staccarsi dalla vanità delle cose materiali e rivolgersi verso le ricchezze eterne. Essi debbono imparare la gioia del dare, la benedizione che deriva dall'essere i collaboratori di Dio. TT2 326 2 Le persone di questa categoria sono spesso difficili da raggiungere, ma Cristo aprirà la strada perché possano essere avvicinate. Per loro occorrono gli operai più prudenti, pieni di fiducia, che diano pieno affidamento. Con la saggezza e il tatto che nascono dall'amore di Dio, con la bontà e la gentilezza che derivano dalla presenza di Cristo nel cuore, si adoperino per quanti, abbagliati dallo scintillio delle ricchezze terrene, non riescono a scorgere la gloria del tesoro celeste. TT2 326 3 Che i predicatori studino con loro la Bibbia inculcando nei loro cuori la sacra verità. Leggano loro le parole di Dio: "A lui voi dovete di essere in Cristo Gesù, il quale ci è stato fatto da Dio sapienza, giustizia, santificazione e redenzione". "Così parla l'Eterno: II savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono l'Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di queste cose mi compiaccio, dice l'Eterno". "In lui non abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati, secondo le ricchezze della sua grazia". "L'Iddio mio supplirà a ogni vostro bisogno, secondo le sue ricchezze e con gloria in Cristo Gesù". 1 Corinzi 1:30; Geremia 9:23, 24; Efesini 1:7; Filippesi 4:19. TT2 326 4 Simile appello, rivolto nello Spirito di Cristo, non sarà affatto considerato inappropriato; rimarrà anzi impresso nella mente di molti dei ceti più elevati. TT2 326 5 Attraverso sforzi compiuti con saggezza e amore, più di un ricco si sentirà richiamato al senso della propria responsabilità nei confronti di Dio. Quando poi apparirà chiaro quello che il Signore si aspetta da loro, in qualità di suoi rappresentanti, in vista del sollievo dell'umanità sofferente, molti risponderanno e daranno denaro e simpatia a beneficio dei bisognosi. Una volta che le loro menti sono state strappate dai loro egoistici interessi, non pochi si sentiranno spinti ad abbandonarsi a Cristo. Con le loro risorse e con il loro influsso si uniranno volentieri nell'opera di beneficenza con l'umile missionario che è stato l'agente di Dio per la loro conversione. Col giusto impiego dei loro beni si accumuleranno "un tesoro nei cieli, che non viene meno, dove non si accosta nessun ladro e la tarma non guasta". Si impossesseranno del tesoro che la sapienza offre: "ricchezza e giustizia durature". TT2 326 6 Osservando la nostra vita, la gente del mondo si fa un'opinione di Dio e della religione di Cristo. Tutti quelli che ignorano Cristo hanno bisogno di avere sempre dinanzi agli occhi, nella vita di quanti lo conoscono, gli alti e nobili princìpi del suo carattere. Il grande dovere e l'ambito privilegio del medico missionario consistono nel far fronte a questa necessità e nel recare la luce dell'amore di Cristo nelle case dei grandi e degli umili, dei ricchi e dei poveri. TT2 327 1 "Voi siete il sale della terra", disse Gesù ai suoi discepoli. Con queste parole Egli parlava anche agli operai di oggi. Se voi siete il sale, vi sono in voi delle proprietà che salvano, e così la virtù del vostro carattere avrà un influsso salutare. Reintegrare i caduti TT2 327 2 Per quanto un uomo sia sprofondato nel peccato, vi è la possibilità di salvarlo. Molti hanno perduto il senso delle realtà eterne, hanno perduto la loro somiglianza con Dio e a malapena riescono a sapere se hanno o no un'anima da salvare. Essi non hanno né fede in Dio, né fiducia nell'uomo. Sanno però capire e apprezzare le azioni mosse dalla simpatia e dal desiderio di aiutare. Quando vedono giungere nelle loro infelici case una persona che non è spinta dall'incentivo di lodi terrene o di eventuali compensi, la quale si occupa degli ammalati, dà da mangiare a chi ha fame, veste gli ignudi e invita tutti a guardare Colui del cui amore e della cui bontà l'operaio umano altro non è che il messaggero, i loro cuori si commuovono. Si rendono conto che Dio ha cura di loro e sono perciò pronti ad ascoltare la sua Parola quando viene loro spiegata. TT2 327 3 Quest'opera di restaurazione esige sforzi non indifferenti. A queste anime non si devono fare sorprendenti comunicazioni di dottrine insolite. Mentre vengono assistite fisicamente si deve loro presentare la verità per il nostro tempo. Uomini, donne e giovani hanno bisogno di vedere la legge di Dio e di comprenderne tutta la grande portata. L'umanità non è degradata dallo strapazzo, dalla povertà o dalle privazioni, ma dal peccato, che è la trasgressione della legge di Dio. Tutto ciò che si fa per liberare i reietti e i degradati, non avrà alcun effetto se non si imprimono nelle menti e nei cuori le esigenze della legge di Dio e il bisogno di essere fedeli a lui. "La legge dell'Eterno è perfetta: essa ristora l'anima.. Il comandamento dell'Eterno è puro: illumina gli occhi". "Io, per ubbidire alla parola delle tue labbra, mi sono guardato dalle vie dei violenti" dice il salmista. Salmi 119:7, 8; 17:6. TT2 327 4 Gli angeli collaborano in quest'opera per rialzare i caduti e ricondurli a Colui che ha dato la sua vita per redimerli. Lo Spirito Santo aiuta i rappresentanti umani risvegliando le facoltà morali, operando nel cuore e convincendo di peccato, di giustizia e di giudizio. TT2 327 5 Quando i figli di Dio si dedicheranno a quest'opera, molti afferreranno la mano tesa per salvarli e abbandoneranno le proprie vie malvagie. Alcuni dei salvati potranno, mediante la fede in Cristo, giungere a elevati posti di servizio, ad assumere non lievi responsabilità nell'opera della salvezza delle anime. Essi conoscono per esperienza le necessità di coloro per i quali si adoperano e sanno come soccorrerli; sanno quali mezzi possono essere adoperati per recuperare quanti stanno per perire. Pieni di gratitudine verso Dio, per le benedizioni ricevute, hanno il cuore colmo di amore e sentono le loro energie rafforzate e capaci di sollevare chi, senza aiuto, mai potrebbe rialzarsi. Prendendo la Bibbia come guida e lo Spirito Santo come assistente e consolatore, scorgono una nuova via aprirsi dinanzi a loro. Ognuno di coloro che si aggiunge alle forze degli operai, dotato di talenti e istruito sul modo di salvare anime per Cristo, diventa collaboratore di quanti lo hanno portato alla luce della verità. Così Dio viene onorato e la sua verità progredisce. TT2 328 1 Il mondo sarà convinto non tanto da quello che il pulpito insegna, quanto da quello che la chiesa vive. Il predicatore annunzia la teoria del Vangelo, ma la devozione pratica della chiesa ne dimostra la potenza. ------------------------Capitolo 70: La chiesa e le sue necessità TT2 329 1 Mentre il mondo ha bisogno di simpatia, mentre ha bisogno delle preghiere e dell'aiuto del popolo di Dio, mentre ha bisogno di vedere Cristo nella vita dei suoi seguaci, il popolo di Dio, a sua volta, ha bisogno di occasioni che sollecitino la sua simpatia, che rendano efficaci le sue preghiere e che sviluppino in esso un carattere simile a quello del divino modello. TT2 329 2 Per procurarci queste occasioni, Dio ha messo in mezzo a noi i poveri, gli sventurati, gli ammalati e i sofferenti. Essi rappresentano l'ambasciatore di Cristo alla sua chiesa, che deve aver cura di loro come farebbe Gesù. In tal modo Dio elimina le scorie e purifica l'oro, conferendoci quella cultura del cuore e del carattere di cui abbiamo bisogno. TT2 329 3 Il Signore potrebbe portare avanti la sua opera senza la nostra collaborazione. Egli, infatti, non dipende dal nostro denaro, dal nostro tempo e dalla nostra attività. La chiesa, però, è di gran valore agli occhi suoi: essa è lo scrigno che racchiude i suoi gioielli, è l'ovile che accoglie il suo gregge, ed Egli brama vederla senza macchia, senza difetto o cosa alcuna tale. Egli nutre per essa un amore inesprimibile. Ecco perché ci ha dato l'opportunità di lavorare per lui; ecco perché Egli accetta il nostro impegno come segno del nostro amore e della nostra fedeltà. TT2 329 4 Mettendo in mezzo a noi i poveri e i sofferenti, il Signore ci prova per farci vedere quello che c'è nei nostri cuori. Noi non possiamo scostarci, senza pericolo, dai suoi princìpi; non possiamo violare la giustizia, trascurare la sua misericordia. Quando vediamo un fratello venir meno, non dobbiamo passare oltre, ma dobbiamo piuttosto cercare di mettere subito in pratica la Parola di Dio, soccorrendolo. Noi non possiamo agire contro le particolari direttive divine senza che le conseguenze del nostro operato si riflettano su di noi. Sia saldamente stabilito, radicato e fondato nella coscienza che tutto ciò che disonora Dio nel corso delle nostre azioni non ci può fare del bene. TT2 329 5 Dovrebbe essere scolpito sulla coscienza, come con una punta di acciaio sulla roccia, che chi disprezza la misericordia, la compassione e la giustizia, chi trascura il povero, chi ignora i bisogni dell'umanità sofferente e manca di bontà e di cortesia, si comporta in modo tale che Dio non può collaborare con lui nello sviluppo del suo carattere. La cultura della mente e del cuore è resa più facile quando noi proviamo per i nostri simili una simpatia che ci spinga a offrire i nostri vantaggi e i nostri privilegi per sopperire alle loro necessità. Procurarci e tenere poi per noi stessi tutto quello che è possibile, impoverisce l'anima. Ma tutti gli attributi di Cristo sono a disposizione di coloro che compiono l'opera che il Signore ha loro affidato, lavorando secondo le direttive di Gesù. TT2 330 1 Il nostro Redentore manda i suoi messaggi per portare la sua testimonianza al suo popolo e dice: "Ecco, io sto alla porta e picchio: se uno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli meco". Apocalisse 3:20. Molti, però, rifiutano di accettarlo. Lo Spirito Santo attende per intenerire e sottomettere il cuore; essi, però, non sono disposti ad aprire la porta e a lasciare entrare il Salvatore per tema che Egli esiga qualcosa da loro. Così Gesù passa oltre. Egli brama riversare su di loro le ricchezze della sua grazia, ma essi rifiutano di accettarle. Che cosa terribile è escludere Cristo dal suo tempio! Quale perdita per la sua chiesa! Rappresentare Cristo TT2 330 2 Le buone opere ci costano sacrifici, però è proprio per merito loro che si attua la nostra disciplina. L'impegno dimostrato nel compierle ci mette in conflitto coi sentimenti e le tendenze naturali, ma solo così noi conseguiamo vittoria su vittoria sui lati reprensibili del nostro carattere. La lotta continua e noi cresciamo nella grazia. In tal modo noi riflettiamo la somiglianza con Cristo e siamo preparati per un posto fra i beati nel regno di Dio. TT2 330 3 Benedizioni temporali e spirituali accompagneranno quanti distribuiscono ai bisognosi quello che ricevono dal Signore. Gesù fece un miracolo per nutrire i cinquemila: una moltitudine stanca e affamata. Scelse un luogo ameno, perché le persone fossero a loro agio e diede ordine di sedersi. TT2 330 4 Prese allora i cinque pani e i due piccoli pesci. Senza dubbio, non poche obiezioni furono fatte sull'impossibilità di soddisfare cinquemila uomini affamati, oltre alle donne e ai bambini, con quelle scarse provviste. Ma Gesù, dopo aver reso grazie, mise quel cibo nelle mani dei discepoli perché lo distribuissero. Mentre questi lo davano alla moltitudine, esso aumentava nelle loro mani. Quando la folla fu sazia, allora gli stessi discepoli si sedettero e mangiarono con Cristo le provviste distribuite dal cielo. Questo è una preziosa lezione per ogni seguace di Cristo. TT2 330 5 La religione pura e immacolata consiste nel "visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri dal mando". Giacomo 1:27. I nostri membri di chiesa hanno molto bisogno di conoscere la devozione pratica e di attuare la rinuncia e il sacrificio personale. Devono dimostrare al mondo la loro somiglianza con Cristo. Perciò il compito che Cristo affida loro non può essere svolto per procura, addossando a qualche comitato o a quale istituzione il peso che loro stessi debbono portare. Essi devono diventare simili a Cristo nel carattere, offrendo parte delle loro risorse e del loro tempo, la loro comprensione e il loro impegno personale nell'intento di aiutare i malati, confortare gli addolorati, recare sollievo ai poveri, rianimare i depressi, illuminare le anime che giacciono nelle tenebre, additare Cristo ai peccatori, far penetrare nei cuori l'obbligo della legge di Dio. TT2 330 6 La gente osserva e valuta coloro che sostengono di credere nella verità particolare per quest'epoca. Essa guarda per rendersi conto in che cosa la loro vita e la loro condotta rappresentino Cristo. Impegnandosi umilmente e con ardore nell'attività che consiste nel compiere il bene in favore di tutti, il popolo di Dio eserciterà un influsso che avrà effetto in ogni città e villaggio dove sia penetrata la verità. Se tutti coloro i quali conoscono la verità accetteranno questo incarico, operando secondo le circostanze che si presentano, compiendo giorno per giorno piccoli atti di amore nei paraggi del luogo dove vivono, Cristo sarà manifestato ai loro vicini. L'Evangelo sarà reso evidente come potenza viva e non come favola artificiosamente composta. Sarà reso evidente come concreta realtà e non come frutto dell'immaginazione o dell'entusiasmo. Cio avrà un effetto maggiore dei sermoni, delle professioni di fede e dei credo. TT2 331 1 Satana cerca di fare di ogni anima la sua preda. Egli sa che la simpatia che si esprime con gli atti rappresenta una prova della purezza e dell'altruismo del cuore; perciò fa tutto ciò che è in suo potere per chiudere i nostri cuori alle necessatà altrui, perché diventino insensibili di fronte a chi soffre. Egli ricorre a tutti gli espedienti per impedire la manifestazione dell'amore e della simpatia. Così riuscì a rovinare Giuda, il quale progettava continuamente a proprio tornaconto. In questo egli rappresenta una vasta categoria di cosiddetti cristiani di oggi. E' bene, quindi, studiare il suo caso. Noi siamo vicini a Cristo come egli lo era. Se però, come nel caso di Giuda, la compagnia di Cristo non ci rende una stessa cosa con lui, se tale unione non porta a coltivare nel nostro cuore una sincera simpatia nei confronti di coloro per i quali Gesù diede la sua vita, noi corriamo lo stesso pericolo di Giuda: quello di trovarci lontani da Gesù, vittime delle tentazioni di Satana. TT2 331 2 Dobbiamo guardarci dalla prima deviazione dalla rettitudine, perché una sola trasgressione, una sola negligenza nel manifestare lo Spirito di Cristo schiude la via a un'altra, poi a un'altra ancora fino a che la mente finisce con l'essere dominata dai princìpi del nemico. Se coltivato, lo spirito di egoismo diventa una passione che soltanto la potenza di Cristo potrà sopraffare. Il messaggio di Isaia, capitolo 58 TT2 331 3 Non potrò mai raccomandare abbastanza energicamente a tutti i nostri membri di chiesa, a tutti i veri missionari, a tutti i credenti nel messaggio del terzo angelo, a tutti coloro che trattengono il loro piè per non violare il Sabato, di riflettere sul messaggio del capitolo 58 di Isaia. L'opera di beneficenza raccomandata in questo capitolo è quella che Dio vuole che sia compiuta dal suo popolo in questo tempo. Si tratta di un'opera da Dio stesso prescritta. Noi non siamo lasciati nel dubbio per quel che riguarda il luogo cui il messaggio si riferisce e il tempo del suo adempimento, in quanto si legge: "I tuoi riedificheranno le antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte età, e sarai chiamato "il riparatore delle brecce", "il restauratore dei sentieri per rendere abitabile il paese". Versetto 12. Il memoriale di Dio, il Sabato, settimo giorno, il segno della sua opera nella creazione del mondo, è stato sostituito dall'uomo del peccato. Il popolo di Dio ha un'opera particolare da compiere: riparare la breccia aperta nella legge di Dio, e più si avvicina la fine, più urgente diventa tale opera. Tutti coloro che amano Dio, dimostreranno di avere il suo segno osservando i suoi comandamenti. Essi sono i restauratori dei sentieri per rendere abitabile il paese. Il Signore promette: "Se tu trattieni il piè per non violare il Sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il Sabato una delizia... allora troverai la tua delizia nell'Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture del paese, ti nutrirò della eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell'Eterno ha parlato". Versetto 13, 14. Per questo la genuina opera medico-missionaria si collega in modo inseparabile con l'osservanza dei comandamenti di Dio, fra i quali è specialmente menzionato il Sabato, poiché esso è il grande memoriale dell'opera creatrice di Dio. La sua osservanza è collegata con l'opera di restaurazione dell'immagine di Dio nella creatura. Questo è il ministero che il popolo di Dio deve svolgere nella nostra epoca. Questo ministero, se fedelmente assolto, recherà grandi benedizioni alla chiesa. TT2 332 1 Come credenti in Cristo noi abbiamo bisogno di maggiore fede. Dobbiamo essere più ferventi nella preghiera. Molti si meravigliano perché le loro preghiere sono cosi prive di vita, perché la loro fede è così debole e vacillante, perché la loro esperienza cristiana è così oscura e incerta. Essi dicono: "non abbiamo noi digiunato" e "camminato mesti dinanzi al Signore degli eserciti?" Nel capitolo 58 di Isaia, Cristo ha mostrato in che modo questo stato di cose può essere cambiato. Egli dice: "Il digiuno di cui mi compiaccio non è egli questo: che si spezzino le catene della malvagità, che si sciolgano i legami del giogo, che si lascino liberi gli oppressi e che si infranga ogni sorta di giogo? Non è egli questo: che tu divida il tuo pane con chi ha fame, che tu meni a casa tua gli infelici senza asilo, che quando tu vedi un ignudo tu lo copra, e che tu non ti nasconda a colui che è carne della tua carne?" Versetti 6, 7. E' questa la ricetta di Cristo per l'anima timorosa, dubbiosa, tremante. Gli addolorati, i quali camminano tristi nel cospetto del Signore, si levino e soccorrano quanti hanno bisogno di aiuto! Collaboratori di Dio TT2 332 2 Ogni chiesa ha bisogno della potenza dominatrice dello Spirito Santo, e ora è il tempo di pregare per riceverla. Però, in tutta l'opera di Dio a favore dell'umanità, l'Eterno vuole la collaborazione dell'uomo. A tal fine, il Signore raccomanda alla chiesa di coltivare una devozione più elevata, un più esatto senso del dovere, una più chiara comprensione dei suoi obblighi verso il proprio Creatore. Egli la invita a essere una gente pura, santa, attiva. E l'opera di assistenza cristiana è un mezzo per raggiungere la mèta, poiché lo Spirito Santo comunica con quanti si mettono al servizio di Dio. TT2 332 3 A coloro che si sono impegnati in questa attività io vorrei dire: "Continuate a lavorare con tatto e abilità. Stimolate i vostri colleghi a lavorare sotto un nome che permetta loro di organizzarsi per collaborare in un'azione coordinata. Nelle chiese, sollecitate i giovani dei due sessi a lavorare. Unite l'opera medico-missionaria con la proclamazione del messaggio del terzo angelo. Adoperatevi con regolarità e con un programma per strappare i membri al torpore nel quale da anni si trovano. Mandate nelle chiese degli operai che praticano nella propria vita i principi della riforma sanitaria e che sanno prendere in considerazione la necessità della rinuncia agli appetiti, caso diverso saranno un laccio per la chiesa. Allora vedrete se nelle nostre chiese non penetrerà il soffio della vita! Bisogna introdurre nell'opera un nuovo elemento. Il popolo di Dio deve essere consapevole del suo grande bisogno e del suo grande pericolo, e deve intraprendere l'opera che ha a portata di mano. TT2 333 1 Con quanti si occupano di quest'attività, parlando a tempo e fuori tempo, aiutando i bisognosi, parlando del sublime amore di Cristo per loro, il Salvatore è sempre presente e agisce nel cuore dei poveri, dei miseri, degli infelici. Quando la chiesa accetta il compito che le è stato assegnato da Dio, la promessa che le viene fatta è: "Allora la tua luce spunterà come l'aurora e la tua guarigione germoglierà prontamente; la tua giustizia ti precederà e la gloria dell'Eterno sarà la tua retroguardia;". Versetto 8. Cristo è la nostra giustizia; Egli ci precede in quest'opera e la gloria del Signore è la nostra retroguardia. TT2 333 2 Tutto il cielo attende che ogni anima desiderosa di agire si arruoli nelle schiere di Cristo. Quando i membri delle nostre chiese assumeranno individualmente il compito loro assegnato, saranno avvolti da un'atmosfera totalmente diversa. La benedizione e la potenza accompagneranno la loro opera; essi possederanno una cultura della mente e del cuore molto più elevate. Sarà vinto l'egoismo che aveva imprigionato la loro anima; la loro fede sarà un principio vivente e le loro preghiere risulteranno più ferventi. Su loro scenderà l'influsso vivificante e santificante dello Spirito Santo e saranno condotti più vicino al regno dei cieli. TT2 333 3 Il Signore non conosce né posizione, né casta, nè onori e né ricchezze mondane. Agli occhi suoi hanno valore il carattere e la fermezza di proposito. Egli non parteggia coi potenti o i privilegiati di questo mondo. Egli, il Figliuolo dell'Iddio vivente, si china per rialzare i caduti, e mediante parole rassicuranti e promesse sicure cerca di conquistare a sé l'anima smarrita che sta per perire. Gli angeli di Dio vigilano per vedere chi fra i suoi seguaci eserciterà tenera compassione e simpatia: essi vegliano per notare chi, in seno al popolo di Dio, manifesta l'amore di Gesù. TT2 333 4 Quanti si rendono conto dell'orribile natura del peccato e riconoscono la divina pietà di Cristo rivelata nel suo sacrificio infinito fatto in favore dell'umanità caduta, avranno comunione con lui. I loro cuori saranno colmi di tenerezza; l'espressione del loro volto e il tono della loro voce riveleranno simpatia; i loro sforzi saranno caratterizzati da una sincera sollecitudine, da affetto, da energia e costituiranno una forza nelle mani di Dio per conquistare anime a Cristo. TT2 333 5 È necessario che noi tutti seminiamo la pazienza, la compassione e l'amore. Raccoglieremo allora la messe del seme sparso. Il nostro carattere si va formando ora per l'eternità. Quaggiù ci prepariamo per il cielo. Noi tutto dobbiamo alla grazia, a una grande grazia, gratuita e sovrana. La grazia nel patto ha decretato la nostra adozione; la grazia nel Salvatore ha assicurato la nostra redenzione, la nostra rigenerazione e la nostra partecipazione all'eredità con Cristo. Che questa grazia sia rivelata agli altri! ------------------------Capitolo 71: Il nostro dovere verso chi condivide la nostra fede TT2 334 1 Ci sono sempre state fra noi due categorie di poveri: quelli che si rovinano con una condotta indipendente e persistono nella loro trasgressione, e coloro che per amore della verità sono venuti a trovarsi in circostanze difficili. Noi dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi, e perciò nei confronti di queste due categorie dobbiamo fare ciò che è giusto sotto la guida e col consiglio di una equilibrata saggezza. TT2 334 2 Nessuna obiezione per quel che riguarda i poveri del Signore: essi vanno aiutati in ogni circostanza in cui l'intervento possa recar loro giovamento. TT2 334 3 Dio desidera che il suo popolo dimostri a un mondo colpevole che Egli non lo ha abbandonato e che non lo lascia perire. Ci si deve impegnare in modo speciale per aiutare chi, per amore della verità, è stato scacciato di casa ed è esposto alla sofferenza. Ci vorranno sempre più dei cuori grandi, aperti, generosi che rinunciando a se stessi si interessino di queste creature amate dal Signore. I poveri in seno al popolo di Dio non debbono essere lasciati senza che si provveda alle loro necessità. Si deve trovare una via attraverso la quale essi possano ricevere i mezzi di sussistenza indispensabili. Alcuni avranno bisogno di imparare a lavorare; altri, che già lavorano duramente, al massimo delle loro forze per sostentare le proprie famiglie, avranno bisogno invece di una speciale assistenza. Noi dobbiamo interessarci di questi casi e intervenire aiutandoli a trovare un'occupazione. Ci dovrebbe essere un fondo per aiutare queste povere famiglie meritevoli, che amano Dio e osservano i suoi comandamenti. TT2 334 4 È necessario badare che i mezzi occorrenti per quest'opera non vengano incanalati verso altre direzioni. C'è differenza fra aiutare i poveri che a causa dell'osservanza dei comandamenti di Dio si trovano privi di mezzi di sussistenza, esposti alle sofferenze, e il trascurarli per soccorrere gente che bestemmia e che calpesta i comandamenti divini. Dio tiene conto di questa differenza. Gli osservatori del Sabato non devono trascurare i sofferenti e i bisognosi fedeli al Signore per assumersi l'onere di sostenere coloro che persistono nella loro trasgressione della legge di Dio e hanno l'abitudine di chiedere aiuto a chiunque sia disposto a farlo. Non è questo il giusto tipo di lavoro missionario: esso non si accorda col piano di Dio. TT2 334 5 Ovunque viene fondata una chiesa, i suoi membri debbono svolgere un'opera assidua in favore dei credenti bisognosi. Però non si devono fermare là: debbono aiutare anche gli altri, senza tener conto delle loro convinzioni religiose. Per effetto di questo impegno, alcuni fra loro accetteranno le verità speciali per questo tempo. I poveri, gli ammalati, i vecchi TT2 335 1 "Quando vi sarà in mezzo a te qualcuno dei tuoi fratelli che sia bisognoso in una delle città nel paese che l'Eterno, l'Iddio tuo, ti dà, non indurirai il cuor tuo, e non chiuderai la mano davanti al tuo fratello bisognoso; anzi gli aprirai largamente la mano e gli presterai quanto gli abbisognerà per la necessità nella quale si trova. Guardati dell'accogliere in cuor tuo un cattivo pensiero che ti faccia dire: "II settimo anno, l'anno della remissione, è vicino!" e ti spinga ad essere spietato verso il tuo fratello bisognoso, sì da non dargli nulla; poiché egli griderebbe contro a te all'Eterno e ci sarebbe del peccato in te. Dagli liberalmente e quando gli darai non te ne dolga il cuore; perché, a motivo di questo, l'Eterno, l'Iddio tuo, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano. Poiché i bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comandamento e ti dico: "Apri liberalmente la tua mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese". Deuteronomio 15:7-11. TT2 335 2 In seguito a particolari circostanze, alcuni, sebbene amino Dio e gli ubbidiscano, impoveriscono. Alcuni non sono abbastanza avveduti e non sanno amministrare; altri, invece, sono poveri a cagione della malattia o di altre contrarietà. Qualunque sia la causa, essi sono nel bisogno e soccorrerli costituisce una parte importante dell'opera missionaria. TT2 335 3 Tutte le nostre chiese dovrebbero avere cura dei loro poveri. Il nostro amore per Dio deve esprimersi col fare del bene ai bisognosi e ai sofferenti, fra i "domestici della fede", le cui necessità giungono a nostra conoscenza ed esigono la nostra attenzione. Ogni anima è nell'obbligo speciale verso Dio di occuparsi con particolare compassione dei suoi poveri meritevoli. Essi non vanno trascurati per nessun motivo. TT2 335 4 Paolo scrisse alla chiesa di Corinto: "Ora, fratelli, vogliamo farvi sapere la grazia da Dio concessa alle chiese di Macedonia. In mezzo alle molte afflizioni con le quali esse sono provate, l'abbondanza della loro allegrezza e la loro profonda povertà hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità. Poiché io ne rendo testimonianza, secondo il poter loro, anzi al di là del poter loro, hanno dato volenterosi, chiedendoci con molte istanze la grazia di contribuire a questa sovvenzione destinata ai santi. E l'hanno fatto non solo come l'avevamo sperato; ma prima si sono dati loro stessi al Signore, e poi a noi, per la volontà di Dio. Talché abbiamo esortato Tito che, come l'ha già cominciata, così porti a compimento anche fra voi quest'opera di carità". 2 Corinzi 8:1-6. TT2 335 5 A Gerusalemme c'era stata una carestia e Paolo sapeva che numerosi cristiani se ne erano andati all'estero e che quanti rimanevano sarebbero stati ugualmente privati della simpatia umana ed esposti all'inimicizia religiosa. Perciò esortò le chiese a inviare un sussidio finanziario ai fratelli di Gerusalemme. La somma raccolta dalle chiese superò le aspettative degli apostoli. Spinti dall'amore di Cristo, i credenti diedero generosamente e furono colmi di gioia perché, così, potevano esprimere la loro gratitudine al Redentore e il loro amore per i fratelli. è questa la vera base della carità secondo la Parola di Dio. TT2 335 6 Viene continuamente sottolineato il dovere di aver cura dei fratelli e delle sorelle in età avanzata, i quali non hanno una casa. Che cosa si può fare per loro? Mi è stata ripetuta la luce datami dal Signore: la migliore soluzione non consiste nello stabilire delle istituzioni dove i vecchi vengano curati e convivano insieme. Essi non dovrebbero neppure essere allontanati da casa per ricevere altrove la necessaria assistenza. I membri di ogni famiglia provvedano ai propri parenti. Quando ciò non è possibile, allora sarà compito della chiesa intervenire. In tal caso, la cosa dovrebbe essere considerata come un dovere e un privilegio. Tutti coloro che posseggono lo spirito di Cristo avranno per i deboli e i vecchi rispetto e tenerezza. TT2 336 1 Dio permette che in ogni chiesa vi siano dei poveri. Ce ne saranno sempre in mezzo a noi e il Signore fa riposare sui membri di ogni comunità la responsabilità personale della loro assistenza. Non bisogna scaricare tale responsabilità sugli altri, ma dobbiamo manifestare per quanti si trovano nella nostra cerchia il medesimo affetto e la stessa simpatia che mostrerebbe Cristo qualora Egli fosse al nostro posto. Dobbiamo disciplinarci ed essere, così, pronti a operare nelle schiere di Gesù. TT2 336 2 Il ministro deve istruire le varie famiglie e fortificare la chiesa perché si abbia cura degli ammalati e dei poveri. Deve mettere in azione le facoltà che Dio dà agli uomini; e se una chiesa, in questo campo, finisce col trovarsi eccessivamente "tassata", altre chiese dovrebbero intervenire per aiutarla. I membri di chiesa diano prova di tatto e di delicatezza nel provvedere per queste persone che fanno parte del popolo di Dio. Rinunziando alle cose lussuose e agli ornamenti inutili, provvedano al sostentamento dei bisognosi. Cosi facendo metteranno in pratica le istruzioni contenute in Isaia 58 e godranno delle benedizioni che Dio in esso promette. ------------------------Capitolo 72: Il nostro dovere verso il mondo TT2 337 1 "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo". "Dio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicarlo, anzi affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui". Giovanni 3:16, 17. L'amore di Dio abbraccia l'intero genere umano. Cristo, nell'affidare il mandato ai discepoli disse: "Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo a ogni creatura". Marco 16:15. TT2 337 2 Cristo intendeva che in favore degli uomini venisse svolta un'opera maggiore di quella già compiuta. Non era sua intenzione che un così gran numero di anime rimanessero sotto lo stendardo di Satana e fossero, come lui, ribelli al governo di Dio. Il Redentore del mondo non intendeva che quanti erano stati da lui riscattati vivessero e morissero nei loro peccati. Perché, allora, sono tanto pochi quelli che vengono raggiunti e salvati? Perché tanti, fra coloro che si dicono cristiani, operano allo stesso modo del grande apostata. Fra quanti non conoscono Dio, migliaia di anime oggi potrebbero rallegrarsi nel suo amore, se coloro che sostengono di servirlo agissero come agì Cristo. TT2 337 3 Le benedizioni della salvezza, sia quelle temporali che quelle spirituali, sono per l'intera umanità. Molti accusano Dio perché la terra è piena di miseria e di dolore; ma non è mai stata intenzione di Dio che tanta miseria dovesse esistere. Non è mai stato nel disegno divino che un uomo debba vivere nell'abbondanza, mentre altri piangono perché non hanno un pezzo di pane. Il Signore è un Dio di bontà e ha abbondantemente provveduto per i bisogni di tutti. Tramite i suoi rappresentanti, ai quali ha affidato i suoi beni, Egli desidera che sia provveduto alle necessità di tutte le sue creature. TT2 337 4 Quelli che credono alla Parola del Signore, leggano le istruzioni contenute in Levitico e in Deuteronomio. Vi apprenderanno quale tipo di insegnamento veniva impartito alle famiglie d'Israele. Il popolo eletto di Dio doveva conservarsi distinto e santo, separato dalle nazioni che non conoscevano l'Eterno; però era anche tenuto a trattare con benevolenza il forestiero. Questo non doveva essere guardato dall'alto in basso perché non apparteneva a Israele; anzi doveva essere amato perché Cristo sarebbe morto per salvare sia lui, sia Israele. Nelle loro feste di ringraziamento, quando rievocavano le opere misericordiose di Dio, gli Israeliti dovevano fare buona accoglienza ai forestieri. Durante il raccolto, poi, dovevano lasciare nel campo qualcosa da spigolare per i poveri e i forestieri. Questi ultimi, inoltre, erano invitati a partecipare anche alle benedizioni spirituali. Il Signore Iddio d'Israele infatti ordinò che essi fossero accettati, se sceglievano la compagnia di quanti conoscevano l'Eterno e lo onoravano. In tal modo avrebbero imparato la legge di Jèhovah e lo avrebbero glorificato con la loro ubbidienza. TT2 338 1 Anche oggi Dio desidera che i suoi figli comunichino alla gente le benedizioni sia per quel che riguarda le cose spirituali, sia per quanto riguarda quelle temporali. Per ogni discepolo di Cristo, di qualsiasi epoca, il Salvatore ha pronunciato le sublimi parole: "Da lui sgorgheranno fiumi di acqua viva". TT2 338 2 Invece di distribuire i doni di Dio, molti fra quanti si dicono cristiani se ne rimangono avviluppati nei loro gretti interessi e trattengono per sè, egoisticamente, le benedizioni divine, negandole perciò ai propri simili. TT2 338 3 Mentre Dio, nella sua provvidenza, ha riempito la terra dei doni della sua munificenza e l'ha colmata di ogni comodità per la vita, ovunque regnano il bisogno e la povertà. Una provvidenza generosa ha messo nelle mani dei suoi rappresentanti umani l'abbondanza perché si potesse provvedere alle necessità di tutti; ma gli amministratori di Dio sono infedeli. Nel mondo cosiddetto cristiano, quanto viene speso per uno stravagante esibizionismo sarebbe sufficiente per sopperire alla necessità di chi ha fame, per vestire chi è nudo. Molti di quanti hanno preso il nome di Cristo spendono il loro denaro per egoistici piaceri, per soddisfare la propria avidità, per bevande alcoliche, per il lusso, per case, mobili e abiti sontuosi, mentre agli esseri umani sofferenti e bisognosi a mala pena rivolgono uno sguardo di pietà e di simpatia. La patria: grande campo missionario TT2 338 4 Quanta miseria c'è nei paesi detti cristiani! Pensate alle condizioni dei poveri nelle grandi città dove vivono moltitudini di esseri umani che non ricevono maggiori cure e considerazione di quante ne ricevano le bestie. Ci sono migliaia di fanciulli sventurati, coperti di stracci, quasi morti di fame, col vizio e la degradazione impressi sui loro volti. Le famiglie sono ammassate in tuguri, molti dei quali sono degli scantinati umidi e sporchi. I bambini nascono e crescono in questi orribili luoghi. L'infanzia e l'adolescenza nulla vedono di attraente, nulla vedono della bellezza delle realtà naturali create da Dio per il diletto dei sensi. Questi bambini crescono modellati e formati nel carattere da precetti volgari, dallo squallore e dal cattivo esempio che li circondano. Essi odono il nome di Dio solo quando viene profanato. Parole triviali, vapori di alcool e fumo di tabacco, frustrazione morale di ogni sorta: ecco quanto colpisce lo sguardo e perverte i sensi. Da queste dimore sventurate, da tanti poveretti che nulla sanno della preghiera, si levano grida che implorano per ricevere cibo e indumenti. TT2 338 5 Le nostre chiese devono svolgere un'opera di cui molti hanno solo una vaga idea; un'opera che fino a oggi non ha avuto praticamente inizio. Cristo dice: "Ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste; fui nudo e mi rivestiste; fui infermo e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi". Matteo 25:35, 36. Alcuni pensano che dare del denaro per quest'opera è tutto quello che possono fare. Sbagliano. Il denaro non può sostituire l'opera personale. E' giusto dare i propri mezzi, e molti dovrebbero farlo; però secondo le loro forze e opportunità tutti sono invitati a un servizio personale. TT2 339 1 Il compito di raccogliere i bisognosi, gli afflitti, gli indigenti è quello che ogni chiesa che crede nella verità presente avrebbe dovuto svolgere da tempo. Dobbiamo mostrare la tenerezza e la compassione del samaritano, provvedendo alle necessità fisiche, nutrendo gli affamati, accogliendo in casa i poveri abbandonati, attingendo ogni giorno da Dio la grazia e l'energia necessarie per raggiungere le profondità stesse della miseria umana e aiutare quanti, probabilmente, non possono provvedere a se stessi. Compiendo quest'opera avremo una favorevole opportunità di presentare Cristo: Colui che è stato crocifisso. TT2 339 2 Ogni membro di chiesa dovrebbe stimare suo dovere adoperarsi per quelli che abitano nel suo vicinato. Studiate in che modo potete aiutare chi non ha interesse per la religione. Visitando amici e conoscenti manifestate interesse per il loro benessere spirituale e temporale. Presentate Cristo quale Salvatore che perdona i peccati. Invitate a casa i vostri vicini e leggete con loro la Bibbia e i libri che ne spiegano le verità. Questo, unito con semplici inni e ferventi preghiere, commuoverà i loro cuori. I membri di chiesa imparino a svolgere questa attività. Ciò è altrettanto importante e indispensabile che salvare le anime immerse nelle tenebre dei paesi stranieri. Mentre alcuni sentono il peso delle anime nelle terre lontane, molti altri che risiedono in patria, sentano il peso delle anime preziose che li circondano e si adoperino con altrettanta diligenza alla loro salvezza. TT2 339 3 Le ore spesso trascorse in un divertimento che non ristora né il corpo, nè l'anima, dovrebbero essere impiegate nel visitare i poveri, gli infermi, i sofferenti; oppure nel cercare di aiutare chi è nel bisogno. Come lavorare in favore dei bisognosi TT2 339 4 Adoperandovi per assistere i poveri, i disprezzati, gli abbandonati, non comportatevi come se camminaste sui trampoli della vostra dignità e della vostra superiorità, poiché in questa maniera non concludereste nulla. Convertitevi sinceramente e imparate da Colui che è mansueto e umile di cuore. Noi dobbiamo avere sempre dinanzi ai nostri occhi il Signore. Come servitori di Cristo continuate a ripetere, per non dimenticare: "Io sono stato comperato con prezzo!" TT2 339 5 Dio chiede non solo la vostra benevolenza, ma anche la lieta espressione del vostro volto, le vostre parole di speranza, la calda stretta della vostra mano. Visitando gli afflitti, ne troverete alcuni dai quali la speranza si è allontanata: ridate loro un po'di sole. Ve ne sono che hanno bisogno del pane della vita: leggete loro la Parola di Dio. Altri sono ammalati nell'anima e nessun balsamo terreno può curarli, nessun medico li può guarire: pregate per loro e conduceteli a Gesù. TT2 339 6 In particolari circostanze alcuni si abbandonano a una forma di sentimentalismo che porta ad azioni impulsive. Essi credono di compiere un grande servizio per Cristo, mentre non è così: il loro zelo presto svanisce e l'opera del Signore viene trascurata. Dio non accetta un servizio instabile; non è attraverso un'attività sporadica che si riesce a fare del bene al prossimo. Non di rado tale opera anziché essere utile risulta dannosa. TT2 340 1 Bisogna considerare con molta attenzione e preghiera i metodi di assistenza e chiedere a Dio la necessaria saggezza perché Egli sa meglio di noi mortali dalla vista corta come aver cura delle sue creature. Ve ne sono che danno indiscriminatamente a tutti coloro che sollecitano il loro aiuto. Sbagliano. Cercando di soccorrere chi è nel bisogno, dobbiamo cercare di dare loro la giusta forma di assistenza. Non mancano, infatti, le persone che una volta aiutate si considerano particolarmente bisognose, e continueranno a dipendere dagli aiuti che ricevono finché vedranno la possibilità di essere soccorse. Dando loro, a torto, tempo e attenzioni, si incoraggiano l'ozio, l'apatia, la stravaganza e l'intemperanza. TT2 340 2 Quando diamo ai poveri chiediamoci: "Incoraggio la prodigalità? Li aiuto o li danneggio?" Nessun uomo che possa guadagnare da vivere ha il diritto di dipendere dagli altri. TT2 340 3 Il proverbio "II mondo mi deve mantenere" racchiude in sè l'essenza della falsità, della frode e del furto. Il mondo non deve nulla a un uomo che può lavorare e guadagnarsi la vita. Ma se qualcuno bussa alla nostra porta e chiede da mangiare, noi non dovremmo rimandarlo a vuoto. La sua povertà può essere la conseguenza della sfortuna. TT2 340 4 Dovremmo aiutare chi, avendo una grossa famiglia a carico, è sempre alle prese con la povertà. Più di una vedova con i suoi orfanelli lavora duramente per tenere con sè quelle piccole creature e dar loro da mangiare e da vestire. Molte madri di questo tipo sono morte per eccessivo affaticamento. Ogni vedova ha bisogno del conforto di una parola incoraggiante, piena di speranza. Ve ne sono, poi, molte che hanno bisogno anche di un aiuto concreto. TT2 340 5 Uomini e donne di Dio, persone savie e avvedute, devono essere incaricati di occuparsi dei poveri e dei bisognosi, soprattutto fra i "domestici della fede". Dovranno poi fornire un rapporto alla chiesa e suggerire il da farsi. TT2 340 6 Invece di incoraggiare i poveri a pensare che possono ricevere gratuitamente o quasi il nutrimento, dobbiamo metterli in condizione di potersi aiutare da sè. Dovremmo adoperarci per fornire loro del lavoro e, se occorre, insegnar loro a lavorare. I membri delle famiglie povere imparino a cucinare, a cucire e a rammendare i propri vestiti, ad accudire come si deve alle faccende domestiche. Ragazzi e ragazze apprendano a fondo qualche utile mestiere od occupazione. Noi dobbiamo educare i poveri a fare affidamento su se stessi: questo sarà di vero aiuto, poiché li renderà non solo atti a provvedere a se stessi, ma anche a rendersi utili agli altri. Tutti nel raggio d'azione dell'amore di Dio TT2 340 7 Il proponimento di Dio è che i ricchi e i poveri siano fra loro uniti da vincoli di simpatia e di utilità. Egli ci raccomanda di interessarci di ogni caso relativo ai sofferenti e ai bisognosi che viene a nostra conoscenza. TT2 340 8 Non dovete pensare che la vostra dignità venga menomata se prestate aiuto all'umanità sofferente. Non guardate con occhio indifferente o con disprezzo chi ha guastato il tempio della propria anima. Egli è ancora oggetto della compassione divina. Colui che ha creato tutto ha cura di tutti. Perfino coloro che sono scesi molto in basso non si trovano fuori della portata del suo amore e della sua pietà. Se noi siamo davvero i suoi discepoli, manifesteremo lo stesso suo spirito. L'amore ispirato dal nostro attaccamento a Gesù ci farà vedere in ogni anima, ricca o povera che sia, un valore che non può essere calcolato secondo i criteri umani. Che la nostra vita riveli un amore puì grande di quanto possa essere espresso con parole. TT2 341 1 Spesso i cuori umani si irrigidiscono quando sono rimproverati, ma non resistono all'amore che viene loro manifestato in Cristo. Noi dovremmo fare in modo che il peccatore non si senta ripudiato da Dio. Esortatelo a cercare il volto di Cristo, il solo che possa guarire l'anima ferita dalla lebbra del peccato. Dite a chi soffre ed è in preda al più amaro sconforto: "Tornate alla fortezza, voi prigionieri della speranza". Zaccaria 9:12. Il vostro messaggio sia: "Ecco l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo". Giovanni 1:29. TT2 341 2 Sono stata informata che l'opera medico-missionaria metterà in luce uomini che sebbene si siano abbandonati ad abitudini dissolute e siano sprofondati nell'abbrutimento, sono tuttora sensibili a queste attenzioni. E' però necessario che essi siano accolti e incoraggiati. Per poterli risollevare occorrerà un impegno deciso, paziente e serio. Essi non sono nelle condizioni di potersi riprendere da soli. Possono, sì, udire la chiamata di Cristo, però i loro orecchi sono troppo intorpiditi per coglierne il significato; gli occhi loro sono troppo accecati per poter distinguere qualcosa di buono in serbo per loro. Nondimeno essi non debbono essere esclusi dal convito del Vangelo. Deve giungere loro l'invito: "Vieni!" Per quanto indegni possano sentirsi, il Signore dice: "Costringeteli a entrare". Non date ascolto a nessuna scusa, ma guadagnateli con l'amore e la gentilezza. TT2 341 3 "Ma voi, diletti, edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del Signor nostro Gesù Cristo per avere la vita eterna. E abbiate pietà di taluni che sono nel dubbio, stabilendo una differenza; e salvate gli altri con timore, strappandoli dal fuoco". Giuda 20-23. Fate sentire alla coscienza i terribili effetti della violazione della legge divina. Fate loro capire che non è Dio a provocare la sofferenza e il dolore, ma è l'uomo che, con la propria ignoranza e il proprio peccato ha attirato su di sé questa situazione. TT2 341 4 Questa azione, opportunamente condotta, salverà molti miseri peccatori negletti dalle chiese. Tanti che non sono della nostra fede bramano il soccorso che i cristiani hanno il dovere di dare. Se il popolo di Dio manifestasse un sincero interesse per i propri vicini, molti sarebbero raggiunti dalle verità speciali per questo tempo. Niente darà valore all'opera quanto l'assistenza prestata alle persone, là dove esse si trovano. Migliaia di esse potrebbero rallegrarsi nel messaggio se coloro che sostengono di amare Dio e di osservare i suoi comandamenti agissero come Cristo agì. TT2 341 5 Quando l'opera medico-missionaria conquista in tal modo uomini e donne, avviandoli a una salutare conoscenza di Cristo e della verità, denaro e intensa attività possono essere investiti in essa senza rischio perché si tratta di un'opera duratura. TT2 342 1 Dio ha fatto meravigliosi sacrifici per gli esseri umani. Ha impiegato una notevole energia per strappare l'uomo alla trasgressione e al peccato e condurlo alla fedeltà e all'ubbidienza. Mi è stato però rivelato che Egli non fa nulla senza la collaborazione dello strumento umano. E' stata generosamente provveduta ogni forma di grazia, di potenza e di efficienza. Sono stati presentati i più validi motivi per destare e mantenere vivo nel cuore umano lo spirito missionario, perché l'opera divina e quella umana possano unirsi. -- Testimonies for the Church 8:54 (1904). ------------------------Capitolo 73: La cura degli orfani TT2 343 1 Fra tutti coloro le cui necessità esigono la nostra sollecitudine, vedove e orfani hanno il maggior diritto alla nostra tenera simpatia. Essi sono oggetto di particolare premura da parte del Signore il quale ne affida la cura ai cristiani. "La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri dal mondo". Giacomo 1:27. TT2 343 2 Più di un padre che è morto nella fede, basandosi sulla promessa di Dio ha lasciato i suoi cari, fiducioso che il Signore ne avrebbe preso cura. In che modo Dio provvede per quanti sono stati privati dei loro cari? Non fa un miracolo facendo cadere la manna dal cielo; non manda i corvi a recar loro il cibo. Compie invece un miracolo nei cuori umani eliminandone l'egoismo e dissuggellandone la fonte della benevolenza. Egli mette alla prova l'amore di coloro che si dicono suoi seguaci, affidando alla loro tenera sollecitudine gli afflitti e gli orfani. Essere assistiti dalle famiglie TT2 343 3 Quelli che possiedono l'amore di Dio, aprano i loro cuori e le loro case per accogliere questi piccoli. Mettere gli orfani nei grandi istituti non è la migliore soluzione. Se gli orfani non hanno dei parenti che possano provvedere, i membri delle chiese dovrebbero adottare questi fanciulli nelle proprie famiglie, oppure trovare per loro un'adeguata ospitalità presso altre famiglie. TT2 343 4 Questi bambini sono, in un senso particolare, oggetto della considerazione di Cristo e trascurarli rappresenta un'offesa fatta a lui. Ogni atto di benevolenza, compiuto per essi nel nome di Gesù, viene accettato da Cristo come se fosse stato fatto personalmente a lui. TT2 343 5 Chi in qualsiasi modo li deruba di quanto essi dovrebbero ricevere; chi guarda con indifferenza le loro necessità, dovrà renderne conto al Giudice di tutta la terra. "Dio non farà giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, pur essendo tardo nel farlo? Io vi dico che farà loro prontamente giustizia". Luca 18:7, 8. "Il giudizio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia". Giacomo 2:13. Il Signore ci ordina: "Mena a casa tua gli infelici senza asilo". Isaia 58:7. Il cristiano deve fare da padre e da madre a questi poveretti. La compassione per la vedova e per l'orfano, manifestata con preghiere e con azioni concrete, salirà come una ricordanza fino a Dio e riceverà la sua retribuzione. TT2 344 1 Un vasto campo di attività si apre dinanzi a tutti coloro che vogliono lavorare per il Maestro, avendo cura di questi fanciulli e adolescenti rimasti privi della vigile cura dei genitori e del benefico influsso di un focolare cristiano. Molti di loro hanno ereditato dei lati di carattere negativi; e se vengono abbandonati a se stessi, si lasceranno facilmente trascinare in compagnie che li porteranno al vizio e al crimine. E' perciò necessario che questi ragazzi poco promettenti siano posti in una situazione favorevole alla formazione di un carattere retto per potere, così, diventare veri figliuoli di Dio. TT2 344 2 Voi che dite di essere figliuoli di Dio, fate davvero la vostra parte nei confronti di questi orfanelli che hanno tanto bisogno che si insegni loro pazientemente ad accostarsi al Salvatore? State facendo la vostra parte di fedeli servitori di Cristo? Queste menti immature e forse anche non molto equilibrate sono coltivate con quell'amore che Cristo ha manifestato per noi? L'anima dei fanciulli e degli adolescenti abbandonati a se stessi corre un pericolo mortale. Essi hanno bisogno di una istruzione paziente, di affetto e di tenera sollecitudine cristiana. TT2 344 3 Anche se non esistesse alcuna rivelazione per indicarci il nostro dovere, ciò che i nostri stessi occhi vedono e ciò che sappiamo sul rapporto fra causa ed effetto, dovrebbe spronarci a correre in aiuto di questi sventurati. Se i membri di chiesa mettessero in quest'opera l'energia, il tatto e l'abilità che usano nei comuni affari della vita, se andassero alla ricerca della sapienza che procede da Dio e studiassero seriamente il modo di modellare queste menti indisciplinate, molte anime in procinto di perire potrebbero essere salvate. TT2 344 4 Se i genitori provassero per la salvezza dei loro figli la sollecitudine necessaria; se in preghiera li presentassero al trono della grazia e se la loro vita fosse conforme alle loro preghiere, sapendo che Dio collaborerà con loro, potrebbero lavorare efficacemente anche in favore dei fanciulli che non appartengono alla loro famiglia; specialmente per coloro che non godono del consiglio e della guida dei genitori. Il Signore invita ogni membro di chiesa a compiere il proprio dovere nei confronti di questi orfanelli. Un'opera simile a quella di Cristo TT2 344 5 Nell'occuparci dei bambini, non dobbiamo agire unicamente sulla linea del dovere: dobbiamo lasciarci ispirare dall'amore, perché Gesù ha acquistato queste anime bisognose delle nostre premure e perciò si aspetta che noi le amiamo come Egli ci ama, nonostante i nostri peccati e le nostre deviazioni. L'amore è l'agente mediante il quale Dio opera per attirare i cuori a sé, poiché "Dio è amore". In ogni iniziativa misericordiosa, solo questo principio può risultare efficace. L'essere finito deve unirsi con l'Essere infinito. TT2 344 6 Questa attività in favore del prossimo richiede impegno, rinuncia e sacrificio personale. Ma cos'è il piccolo sacrificio che possiamo fare paragonato con quello fatto da Dio per noi dando il suo unigenito Figliuolo? TT2 344 7 Dio ci accorda la sua benedizione perché noi, a nostra volta, la comunichiamo agli altri. Quando gli chiediamo il nostro pane quotidiano, Egli scruta il nostro cuore per vedere se quel pane lo divideremo con chi ha più bisogno di noi. Quando preghiamo: "Dio, sii placato verso di me peccatore!", Egli ci osserva per rendersi conto se usiamo misericordia con quanti avviciniamo. La prova evidente della nostra comunione con Dio è che noi siamo misericordiosi come è misericordioso il Padre nostro celeste. TT2 345 1 Dio dà sempre; e su chi sono riversati i suoi doni? Su quelli che hanno un carattere senza difetto? "Egli fa levare il sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti". Matteo 5:45. Nonostante la colpevolezza dell'umanità; nonostante che spesso noi affliggiamo il cuore di Gesù e ci dimostriamo immeritevoli, quando gli chiediamo perdono Egli non ci respinge. Il suo amore ci viene gratuitamente offerto, mentre esorta: "Come io vi ho amati, amatevi gli uni gli altri!" Giovanni 13:34. TT2 345 2 Fratelli e sorelle, io vi esorto a considerare questo accuratamente. Riflettete sulle necessità di quanti non hanno né padre, né madre. Il vostro cuore non si commuove nel vedere le loro sofferenze? Guardate se non potete fare qualcosa per questi derelitti. Nella misura delle vostre possibilità preparate una casa per chi è rimasto senza tetto. Che ognuno sia pronto a fare la sua parte per il progresso di quest'opera. Cristo raccomandò a Pietro: "Pasci i miei agnelli!" Quest'ordine è anche per noi, e aprendo le nostre case agli orfani collaboreremo alla sua attuazione. Che Gesù non rimanga deluso di noi! TT2 345 3 Prendete questi fanciulli e presentateli a Dio come un'offerta di odor soave. Invocate su loro la sua benedizione e cercate di modellarli secondo l'ordine di Cristo. Il nostro popolo accetterà questo sacro incarico? A causa della nostra devozione superficiale e della nostra mondanità, coloro per i quali Gesù è morto dovranno soffrire e percorrere sentieri sbagliati? TT2 345 4 La Parola di Dio abbonda di istruzioni sul modo di trattare le vedove, gli orfani e i bisognosi che soffrono. Se tutti ubbidissero a queste direttive, il cuore della vedova canterebbe di gioia; i piccoli affamati riceverebbero il nutrimento; il povero sarebbe vestito e quanti stanno per perire sarebbero vivificati. Le intelligenze celesti osservano, e nel momento in cui, animati di zelo per l'onore di Cristo, ci metteremo sulla via della Provvidenza divina, questi araldi celesti infonderanno in noi una nuova potenza spirituale che ci darà la forza di lottare contro ogni difficoltà e di trionfare su ogni ostacolo. TT2 345 5 Quale benedizione ricompenserebbe coloro che agiscono così! Per quanti sono attualmente indolenti, egoisti e introversi, ciò sarebbe come passare dalla morte alla vita. Fra di noi ci sarebbe un risveglio di carità, di sapienza e di zelo di origine celeste. Le mogli dei ministri che adottano degli orfani TT2 345 6 Mi è stato chiesto: la moglie di un ministro dell'Evangelo dovrebbe adottare dei bambini? Ecco la mia risposta: Se essa non ha particolare inclinazione o capacità per il lavoro missionario fuori del focolare domestico, e stima suo dovere accogliere degli orfanelli e occuparsi di loro, può compiere una buona opera. Tuttavia, che la scelta avvenga fra orfani di genitori osservatori del Sabato. Dio benedirà gli uomini e le donne quando, con cuore volenteroso, divideranno il proprio focolare con quanti sono rimasti senza famiglia. Però, se la moglie del ministro è all'altezza di fare la sua parte nell'istruzione delle anime, dovrà consacrare le proprie energie a Dio in qualità di operaia cristiana, aiutando il marito, assistendolo nella sua opera, sviluppando il proprio intelletto e collaborando alla diffusione del messaggio. Alle donne umilmente consacrate, cui è stata conferita dignità dalla grazia di Cristo, la via è aperta perché visitino chi ha bisogno di aiuto e rechino la luce alle anime sconfortate. Esse possono sollevare quanti sono abbattuti pregando con loro e mostrando loro Cristo anziché consacrare il proprio tempo e le proprie energie a un piccolo essere che richiede cure costanti. Non dovrebbero così legarsi volontariamente le mani. Focolari per gli orfani TT2 346 1 Quando è stato fatto tutto il possibile per gli orfani nelle nostre case, restano ancora nel mondo molti bisognosi dei quali ci si deve occupare. Può darsi che essi siano coperti di stracci, rozzi, poco attraenti sotto vari aspetti; tuttavia essi sono stati comperati con prezzo e agli occhi di Dio hanno lo stesso valore dei nostri bambini. Sono proprietà di Dio, di cui i cristiani sono responsabili. Dio dice: "Richiederò dalla tua mano" le loro anime. TT2 346 2 Aver cura di questi bisognosi è una buona opera; però, nel tempo in cui viviamo il Signore non ci dà, come popolo, delle direttive circa la fondazione di grandi e costosi istituti per tale scopo. Nondimeno, se vi sono in mezzo a noi delle persone che si sentono chiamate da Dio a creare istituti per la cura degli orfani, che esse seguano le proprie convinzioni. Però per provvedere ai poveri del mondo, dovrebbero fare appello all'aiuto del mondo. Non devono contare su coloro ai quali il Signore ha affidato l'opera più importante che mai sia stata data agli uomini: recare il messaggio di misericordia a ogni nazione, lingua, tribù e popolo. La tesoreria del Signore deve avere di che poter sostenere l'opera del Vangelo nelle terre lontane. TT2 346 3 Quanti sentono la responsabilità di far sorgere queste istituzioni, ricorrano a sollecitatori avveduti per esporre le loro esigenze e raccogliere i fondi occorrenti. Le persone del mondo, le chiese di altre confessioni siano sollecitate da uomini che sentono la necessità di fare qualcosa in favore dei poveri e degli orfani. In ogni chiesa vi sono persone che temono Dio. Si faccia appello a loro, perché a loro Dio ha assegnato tale compito. TT2 346 4 Le istituzioni fondate dal nostro popolo per la cura degli orfani, dei malati e dei vecchi che sono in mezzo a noi vanno aiutate. Non bisogna lasciarle languire, recando così il discredito sulla causa di Dio. Contribuire al mantenimento di questi istituti non deve essere considerato un dovere ma un prezioso privilegio. Invece di scambiarci doni inutili, diamoli ai poveri e ai bisognosi. Quando il Signore vede che noi facciamo del nostro meglio per il sollievo di questi bisognosi, inciterà altri a contribuire per questa buona opera. TT2 346 5 Lo scopo di una casa per gli orfani non dovrebbe essere unicamente quello di assicurare loro cibo e vestiario, ma di affidarli alle cure di insegnanti cristiani che li educhino nella conoscenza di Dio e del suo Figliuolo. Quanti lavorano in questo campo dovrebbero essere uomini e donne dal cuore magnanimo, ispirati da entusiasmo per la croce del Calvario; uomini e donne colti, altruisti, che lavorano come Cristo lavorò per la causa di Dio e dell'umanità. TT2 347 1 Quando questi orfanelli vengono posti là dove possono ricevere conoscenza, felicià, virtù e diventare figli e figlie del Re celeste, saranno preparati per poter assolvere in seno alla società un compito simile a quello di Cristo. Essi debbono essere educati in modo che poi, a loro volta, possano essere di aiuto agli altri. In tal modo la buona opera sarà estesa e perpetuata. TT2 347 2 Quale madre ha mai amato il proprio figlio come Gesù ama i suoi figli? Egli considera il carattere contaminato con un accoramento più profondo di quello di una qualsiasi madre. Egli vede quale sarà la futura rimunerazione di un cattivo comportamento. Perciò per l'anima negletta deve essere fatto tutto quello che è possibile fare. TT2 347 3 Se chi non ha figli ed è stato costituito da Dio amministratore di beni, aprisse il suo cuore per occuparsi dei bambini bisognosi di amore, di sollecitudine, di affetto e di assistenza coi beni di questo mondo, la sua felicità sarebbe molto maggiore di quella che oggi prova. Finché i ragazzi che sono stati privati della misericordiosa premura paterna e del tenero amore materno sono esposti agli influssi corruttori di questi giorni, spetta a qualcuno sostituirsi al padre e alla madre per alcuni di essi. Imparate a esprimere loro amore, affetto e simpatia. Tutti coloro che dicono di avere un Padre in cielo il quale ha cura di loro e un giorno li accoglierà nelle dimore che sta preparando, dovrebbero sentire l'obbligo solenne di essere amici di chi non ne ha, padri degli orfani, soccorritori delle vedove e rendersi utili su questa terra giovando in qualche modo all'umanità. Molti non hanno preso in considerazione tutto ciò nella sua giusta luce. Se vivranno unicamente per se stessi non riceveranno forza maggiore di quanto questo richieda. -- Testimonies for the Church 2:329 (1869). ------------------------Capitolo 74: L'opera medico-missionaria e il messaggio del terzo angelo TT2 348 1 lo sono stata ripetutamente informata che l'opera medico-missionaria è destinata ad avere, con quella del messaggio del terzo angelo, lo stesso rapporto che esiste fra il braccio, la mano e il corpo tutto intero. Sotto la guida del Condottiero divino esse debbono procedere concordi nel preparare la via all'avvento di Gesu. La mano destra del corpo della verità dev'essere sempre attiva, costantemente al lavoro, e Dio la fortificherà. Essa, però, non è destinata a sostituire il corpo. E anche il corpo non deve dire alla mano: "Io non ho bisogno di te!" Il corpo ha bisogno della mano per svolgere un'opera aggressiva ed efficace. Sia l'uno sia l'altra hanno il proprio rispettivo compito; se agiscono indipendentemente l'uno dall'altra ne deriverà una grave perdita. TT2 348 2 La predicazione del messaggio del terzo angelo da alcuni non è stata considerata come il Signore avrebbe voluto. E' stata trattata come attività secondaria, mentre dovrebbe avere un posto preminente fra i mezzi a disposizione dell'uomo per l'opera della salvezza delle anime. E' necessario che la mente umana sia richiamata alla Sacra Scrittura come al mezzo più attivo ed efficace per la salvezza umana. Il ministero della Parola dovrebbe rappresentare la grande potenza educatrice per giungere a tale risultato. Quanti sottovalutano il ministero e cercano di svolgere l'opera medico-missionaria in maniera indipendente, cercano di separare il braccio dal corpo. Che ne risulterebbe se vi riuscissero? Vedremmo mani e braccia agitarsi, dispensando denaro senza essere guidate dalla testa. Il lavoro risulterebbe sproporzionato e sbilanciato. Quello che Dio ha assegnato alla mano e al braccio si sostituirebbe all'intero corpo e il ministero ne sarebbe sminuito se non totalmente ignorato. Questo turberebbe le menti e provocherebbe confusione; molte parti della vigna del Signore rimarrebbero incolte. In ogni chiesa TT2 348 3 L'opera medico-missionaria dovrebbe rappresentare una parte dell'attività di ogni chiesa nel nostro paese. Separata dalla chiesa essa finirebbe col diventare una massa di atomi disorganizzati. Consumerebbe senza produrre. Anziché agire come mano soccorritrice di Dio per il progresso della sua verità, metterebbe in pericolo la vita e il vigore della chiesa e indebolirebbe il messaggio. Condotta in maniera indipendente, non solo assorbirebbe i talenti e i mezzi necessari altrove, ma nella stessa opera di assistenza dei derelitti, priva del ministero della Parola, metterebbe gli uomini in una posizione tale da far schernire addirittura la verità biblica. TT2 349 1 Il ministero evangelico è necessario per dare stabilità e durata all'opera medico-missionaria; esso, a sua volta, ha bisogno dell'opera medico-missionaria per dimostrare l'azione pratica dell'Evangelo. Nessuna di queste due parti è completa senza l'altra. TT2 349 2 L'annuncio della prossima venuta del Salvatore deve essere proclamato in tutte le parti del mondo e dovrebbe essere caratterizzato in ogni suo ramo da una solenne dignità. C'è una vasta vigna da coltivare, e il saggio agricoltore la lavorerà in modo che ogni sua parte porti frutto. Se nell'attività medico-missionaria vengono mantenuti puri i princìpi viventi della verità, senza che siano contaminati da quanto possa offuscarne lo splendore, il Signore ne presiederà l'opera. Se coloro che portano le pesanti responsabilità rimarranno incrollabili, fedeli ai princìpi della verità, il Signore li sosterrà e li aiuterà. TT2 349 3 L'unione che deve esistere fra l'attività medico-missionaria e il ministero viene presentata con chiarezza nel capitolo 58 del libro del profeta Isaia. Questo capitolo è esplicito e contiene luce sufficiente per rischiarare chiunque desideri fare la volontà di Dio, Esso indica numerose opportunità di prestare assistenza all'umanità sofferente e nello stesso tempo di essere strumenti nelle mani di Dio per recare la luce della verità a un mondo che sta per perire. Se l'opera del messaggio del terzo angelo viene condotta nel giusto modo, il ministero non sarà relegato in una posizione inferiore; i poveri e gli ammalati non saranno trascurati. Nella sua Parola, Dio ha unito questi due rami dell'opera e nessuno li deve separare. TT2 349 4 Può esserci il pericolo di perdere di vista i grandi princìpi della verità, quando si svolge in favore dei poveri l'opera che è doveroso compiere; perciò si deve sempre tenere presente che nell'attuazione di questo programma i bisogni spirituali dell'anima debbono avere la precedenza. Nei nostri tentativi di sopperire alle necessità temporali noi rischiamo di togliere all'ultimo messaggio i suoi tipici aspetti di particolare urgenza. Nel modo come è stata svolta in alcune località, l'opera medico-missionaria ha assorbito i talenti e le risorse disponibili che, invece, spettavano ad altri settori dell'opera, e si è perduto di vista ciò che andava fatto in campi più direttamente spirituali. TT2 349 5 A motivo delle sempre crescenti opportunità di provvedere ai bisogni temporali di tutte le classi sociali, esiste il pericolo che quest'attività venga a eclissare il messaggio che Dio ci ha affidato perché lo rechiamo in ogni città: l'annuncio del prossimo avvento di Cristo e la necessità di ubbidire ai comandamenti di Dio e alla testimonianza di Gesù. Questo messaggio costituisce l'essenziale dell'opera nostra e deve essere proclamato con potenza per raggiungere il mondo intero. In patria e nei territori stranieri l'esposizione dei princìpi sanitari deve essere unita al messaggio e non esserne indipendente o comunque sostituirlo. Inoltre quest'attività non deve essere tale da assorbire la nostra attenzione a tal punto da indebolire gli altri settori. Il Signore ci invita a considerare l'opera in tutte le sue espressioni affinché essa si sviluppi in maniera proporzionata, simmetrica ed equilibrata. TT2 349 6 La verità per questo tempo include l'intero Evangelo. Presentata giustamente, essa produrrà nell'uomo quei mutamenti che renderanno evidente la potenza della grazia di Dio nel cuore. Essa svolgerà un'azione completa e svilupperà l'intero essere umano. Perciò, che nessuna linea di separazione sia tracciata fra la genuina opera medico-missionaria e il ministero evangelico. Questi due elementi si debbono unire nell'invito: "Venite, tutto è pronto!" La loro unione sia inseparabile come lo è quella del braccio col corpo. Gli operai medico-missionari TT2 350 1 Il Signore ha bisogno di ogni tipo di collaboratori esperti: "è lui che ha dato gli uni, come apostoli; gli altri, come profeti; gli altri, come evangelisti; gli altri, come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi, per l'opera del ministero, per l'edificazione del corpo di Cristo, finché tutti siamo arrivati all'unità della fede e della piena conoscenza del Figliuolo di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della statura perfetta di Cristo". Efesini 4:11-13. TT2 350 2 Ogni figliuolo di Dio dovrebbe possedere un discernimento santificato per considerare sia la causa nel suo insieme, sia il rapporto che intercorre fra le sue singole parti, affincè nessuna di esse risulti carente. Il campo è vasto e una grandiosa opera di riforma deve essere attuata: non in uno o due settori, ma in ogni campo. Il lavoro medico-missionario fa parte di quest'opera di riforma, ma non dovrebbe mai essere una causa di separazione dal loro raggio di attività per quanti lavorano nel ministero. L'istruzione degli studenti nel ramo medico-missionario non sarà completa se essi non vengono abituati ad agire di concerto con la chiesa e col ministero. L'utilità di quanti si preparano per il ministero aumenterà notevolmente se essi comprenderanno bene il grande e importante tema della salute. E' necessario l'influsso dello Spirito Santo perché l'opera risulti equilibrata adeguatamente e proceda con sicurezza in ogni suo settore. "Procedete compatti!" TT2 350 3 L'opera del Signore è una e il suo popolo deve essere "uno". Egli non ha disposto che un aspetto del messaggio debba andare avanti in modo indipendente o assorbirci completamente. In ogni sua azione, Egli sempre uni l'opera medico-missionaria col ministero della Parola. Mandò i dodici apostoli e poi i settanta a predicare l'Evangelo alle genti, conferendo loro il potere di guarire gli ammalati e di cacciare i demoni nel suo nome. Cosi dovrebbero fare i messaggeri di Dio che entrano oggi nella sua opera. Oggi giunge il messaggio: "Come il Padre mi ha mandato, anch'io mando voi. E detto questo soffiò su loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo". Giovanni 20:21, 22. TT2 350 4 Satana escogiterà ogni macchinazione possibile nell'intento di dividere quelli che Dio sta cercando di unire. Noi, però, non dobbiamo lasciarci fuorviare dai suoi stratagemmi. Se l'opera medico-missionaria viene svolta come parte del Vangelo, la gente del mondo vedrà il bene che essa fa, sarà convinta della sua autenticità e darà il suo appoggio. TT2 350 5 Ci stiamo avvicinando alla fine della storia di questa terra e Dio invita tutti a innalzare lo stendardo che reca l'iscrizione: "Qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la testimonianza di Gesù. Egli esorta il suo popolo ad agire in perfetta armonia; invita quanti si occupano dell'attività medico-missionaria a unirsi coi ministri, e raccomanda ai predicatori di collaborare con gli operai medico-missionari. Esorta la chiesa a vegliare su queste diverse attività e a tenere alto il vessillo della vera riforma nel suo territorio, lasciando che operai bene istruiti ed esperti penetrino in nuovi campi. Non bisogna pronunciare alcuna parola che possa scoraggiare chicchessia, poiché questo addolora il cuore di Cristo e dà soddisfazione all'avversario. Tutti hanno bisogno del battesimo dello Spirito Santo; che tutti perciò si astengano dalla critica e dalle osservazioni denigratorie e si accostino a Cristo per apprezzare le grandi responsabilità portate dai suoi collaboratori." Procedete compatti! Procedete compatti! "raccomanda il nostro divino Maestro. L'unione fa la forza; la disunione è debolezza e sconfitta. TT2 351 1 Nella nostra attività in favore dei poveri e degli infelici, dobbiamo fare attenzione di non assumerci responsabilità che non riusciamo a portare. Prima di accettare progetti e metodi che esigono un notevole dispendio di mezzi, dovremmo considerare se questo porta la firma di Dio. Dio non approva che ci si occupi di un ramo dell'opera senza tenere conto anche degli altri. Il suo programma prevede che l'opera medico-missionaria prepari la via alla presentazione della verità presente, che salva: la proclamazione dell'ultimo messaggio, il messaggio del terzo angelo. Se questo viene fatto, il messaggio non sarà eclissato, nè il suo progresso risulterà ostacolato. TT2 351 2 Dio non richiede numerose istituzioni, vasti edifici o grande sfoggio. Egli vuole l'azione concorde di un popolo particolare, di un popolo da lui eletto e prezioso. Ogni uomo deve rimanere nel posto che gli è stato assegnato, pensare, parlare e operare in armonia con lo Spirito di Dio. Allora, e non prima, l'opera rappresenterà un tutto compatto, completo e simmetrico. TT2 351 3 L'attività medico-missionaria è destinata a essere, rispetto all'opera della chiesa, ciò che la mano destra è per il corpo. Il terzo angelo avanza proclamando i comandamenti di Dio e la fede in Gesù. L'opera medico-missionaria rappresenta l'Evangelo in pratica. Tutti i rami dell'opera debbono fondersi armoniosamente e lanciare l'invito: "Venite, tutto è pronto!" -- Testimonies for the Church 8:77 (1904). ------------------------Capitolo 75: L'importanza del colportaggio TT2 352 1 Il colportaggio, esercitato nel modo dovuto, è un lavoro missionario del più alto valore e costituisce un metodo cosi efficace e fruttuoso che può essere utilizzato per presentare alla gente le importanti verità per il nostro tempo. La portata dell'opera del ministro è fuori discussione, tuttavia molte persone affamate del pane della vita non hanno il privilegio di udire la parola del predicatore delegato da Dio. Per questa ragione è indispensabile che le nostre pubblicazioni siano diffuse in gran numero. In tal modo il messaggio giungerà dove il predicatore non può arrivare e l'attenzione di molti sarà richiamata sui grandiosi eventi connessi con le scene conclusive della storia del mondo. TT2 352 2 Dio ha designato il colportaggio come mezzo per far conoscere al pubblico la luce contenuta nei nostri libri, e i colportori devono sentire la necessità di presentare alla gente, il più rapidamente possibile, i libri che danno luce e ammaestramento spirituale. Questa è proprio l'attività che Dio vuole sia attualmente svolta dai suoi figli. Tutti coloro che si consacrano a lui per lavorare come colportori, collaborano nel trasmettere al mondo l'ultimo messaggio di avvertimento. Noi non stimeremo mai abbastanza questo lavoro, in quanto se non fosse per l'impegno dei colportori molti non udirebbero mai l'avvertimento. TT2 352 3 È vero che alcuni comperano i libri e li lasciano su uno scaffale o sul tavolo in salotto senza quasi degnarli di uno sguardo. Però Dio ha cura della sua verità e verrà il giorno quando quei libri saranno cercati e letti. La malattia o il dolore possono entrare nel focolare, e per merito della verità contenuta nei libri Dio farà scendere nei cuori la pace, la speranza e il perdono. Egli rivelerà loro il suo amore, e le anime allora capiranno il valore del perdono dei loro peccati. In questo modo il Signore collabora coi suoi operai animati da spirito altruistico. TT2 352 4 Tanti, a causa di certi pregiudizi, non conoscerebbero mai la verità se questa non fosse loro recata a domicilio. Il colportore può trovare queste anime e aiutarle. Il lavoro di casa in casa è un genere di attività che egli può svolgere con esito migliore di quello che altri possano fare. Può fare conoscenza con le persone, rendersi conto delle loro reali necessità, pregare con loro e additare loro l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Si apre, così, la strada perché il messaggio particolare per il nostro tempo trovi accesso nei cuori. Il colportore è un conquistatore di anime TT2 352 5 Sul colportore riposa una grande responsabilità. Egli deve andare al lavoro preparato a spiegare le Scritture. Se ripone la sua fiducia in Dio, quando si sposterà da una località all'altra gli angeli di Dio lo accompagneranno per suggerirgli le parole che dovrà dire, parole che infonderanno luce, speranza e conforto in un gran numero di anime. TT2 353 1 Il colportore deve ricordare che egli ha l'opportunità di seminare lungo tutte le acque. Quando vende i libri che contengono la verità, si ricordi che sta svolgendo l'opera del Signore e che ogni suo talento dovrà essere utilizzato alla gloria del suo nome. Dio sarà al fianco di chiunque cerca di comprendere la verità per poterla esporre agli altri. Dio ha parlato con semplicità e chiarezza: "Lo Spirito e la sposa dicono: Vieni. E chi ode dica: Vieni". Apocalisse 22:17. Noi non dobbiamo esitare a dare spiegazioni a quanti ne hanno bisogno perché essi possano conoscere la verità come la si trova in Gesù. TT2 353 2 Le pecore perdute dell'ovile divino sono disperse dappertutto e il lavoro da compiere per loro viene trascurato. Dalla luce che ho ricevuto so che là dove c'è un colportore dovrebbero essercene cento. Bisogna incoraggiare i colportori a dedicarsi a questo compito non per andare attorno vendendo libri di storie, ma per portare alle anime i libri che contengono la verità necessaria per questo nostro tempo. TT2 353 3 I colportori vadano in giro con la Parola di Dio, ricordando che coloro che osservano i comandamenti e insegnano agli altri l'ubbidienza ad essi saranno ricompensati nel vedere delle anime convertite. Una singola anima realmente convertita ne addurrà altre a Cristo, e così l'opera penetrerà in nuovi territori. TT2 353 4 È giunto il tempo in cui i colportori devono compiere una grande opera. Il mondo dorme, e come sentinelle essi devono dare l'allarme per avvertire i dormienti del pericolo esistente. Le chiese ignorano il tempo della loro visitazione e spesso riescono a capire meglio la verità per merito dell'attività dei colportori. Quelli che vanno attorno nel nome del Signore sono i suoi araldi che annunziano alle moltitudini immerse nelle tenebre dell'errore la lieta novella della salvezza in Cristo in ubbidienza alla legge di Dio. Collaboratori dei ministri TT2 353 5 Sono stata informata che anche dove la gente ode il messaggio direttamente dal predicatore, il colportore dovrà proseguire la sua attività collaborando col ministro perché per quanto il predicatore possa presentare il messaggio fedelmente, la gente non lo ritiene del tutto. La pagina stampata è perciò indispensabile non solo per richiamare le persone all'importanza della verità per il nostro tempo, ma per radicarle e fondarle nella verità in modo da renderle salde contro l'inganno dell'errore. I periodici e i libri sono mezzi di cui Dio si serve perché il messaggio che Egli rivolge alle persone sia continuamente dinanzi alla loro mente. Illuminando e confermando le anime nella verità, le pubblicazioni svolgono un'opera superiore a quella compiuta dal solo ministero della Parola. I messaggeri silenziosi che vengono collocati nei focolari dai colportori, rafforzeranno il ministero evangelico in tutti i sensi, poiché lo Spirito Santo agirà sulle menti delle persone che leggono i libri, come fa con chi ascolta la predicazione della Parola. Lo stesso ministero degli angeli che accompagna l'opera del ministro accompagna i libri contenenti la verità. TT2 354 1 Le notizie del successo ottenuto col lavoro svolto nell'intento di dissipare le tenebre e diffondere la luce e la conoscenza di Dio e di Gesù Cristo che Egli ha mandato, vengono trasmesse lassù e presentate alle intelligenze celesti. Tali notizie riecheggiano fra tutti i principati e le potestà suscitando la simpatia di tutti gli esseri celesti. TT2 354 2 Finché durerà il tempo di grazia, il colportore avrà l'opportunità di lavorare. -- Testimonies for the Church 6:478 (1900). ------------------------Capitolo 76: Requisiti del colportore TT2 355 1 Siccome la vendita delle nostre pubblicazioni è un lavoro missionario, esso va svolto secondo criteri missionari. Quelli che sono scelti come colportori dovranno essere uomini e donne che sentono la responsabilità del servizio che ha per obiettivo non di guadagnare, ma di illuminare le anime. Tutto il nostro servizio deve essere alla gloria di Dio, nell'intento di recare la luce della verità a chi giace nelle tenebre. Egoismo, amore del guadagno, dignità, posizione, non dovrebbero esistere fra loro. TT2 355 2 Bisogna che i colportori si convertano quotidianamente, affinché le loro parole e le loro azioni siano un odore di vita per la chiesa ed essi possano, così, esercitare una potenza salutare. La ragione per cui tanti non sono riusciti nel colportaggio va ricercata nel fatto che essi non erano credenti sinceri: ignoravano lo spirito della conversione. Pur possedendo la teoria sul modo di svolgere la loro attività, non sentivano la loro dipendenza da Dio. TT2 355 3 Colportori, ricordate che nei libri che presentate voi non offrite la coppa contenente il vino di Babilonia, le dottrine dell'errore dispensate ai re della terra; ma il calice pieno della preziosa verità della redenzione. Ne bevete voi stessi? Il vostro spirito potrà essere fatto prigioniero e tratto all'ubbidienza di Cristo, il quale potrà allora apporre il suo nome su voi. Attraverso la contemplazione sarete trasformati di gloria in gloria, di carattere in carattere. Dio vuole che andiate avanti pronunciando le sue parole e che dimostriate di attribuire un grande valore all'umanità, che è stata riscattata dal sangue del Salvatore. Quando cadete sulla Roccia e ne siete fiaccati, sperimentate la potenza di Cristo, e gli altri, a loro volta, riconosceranno la forza della verità nei vostri cuori. TT2 355 4 A quanti frequentano la scuola per imparare a compiere in maniera più perfetta l'opera di Dio, io vorrei dire:" Ricordatevi che solo attraverso una quotidiana consacrazione potrete diventare conquistatori di anime". Ve ne sono che non hanno avuto la possibilità di andare a scuola per mancanza di mezzi. Diventati figli e figlie di Dio, però, hanno intrapreso il lavoro là dove si trovavano, adoperandosi in favore di quanti li circondavano. Pur essendo privi delle conoscenze che si ottengono a scuola, essi si sono consacrati a Dio ed Egli ha operato per mezzo di loro. Simili ai discepoli, chiamati a lasciare le loro reti per seguire Cristo, essi hanno imparato preziose lezioni dal Salvatore. Si sono uniti al grande Maestro e la conoscenza attinta dalle Scritture li ha resi idonei a parlare di Gesù agli altri. In tal modo sono diventati veramente saggi in quanto, secondo la loro considerazione, non lo erano abbastanza per poter ricevere istruzioni da alto. La potenza rinnovatrice dello Spirito Santo ha conferito loro un'energia pratica, atta a salvare. TT2 356 1 La cultura dell'uomo più istruito, che però non abbia imparato alla scuola di Cristo, è follia per quel che riguarda il condurre anime a Cristo. Dio potrà agire solo in coloro che accettano l'invito: "Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero". Matteo 11:28-30. L'assistenza dello Spirito Santo TT2 356 2 Da parte di molti dei nostri colportori c'è stato un allontanamento dai giusti princìpi. Nel desiderio di assicurarsi dei vantaggi terreni, la loro mente si è distolta dalla mèta vera e dallo spirito dell'opera. Nessuno pensi che l'ostentazione produca una buona impressione sulla mente; essa non garantisce risultati migliori o più duraturi. La nostra opera consiste nell'orientare le menti verso le solenni verità per questo tempo. Solo quando i nostri cuori saranno pervasi dello spirito delle verità contenute nei libri che vendiamo e con umiltà richiameremo l'attenzione delle persone su di esse, il vero successo accompagnerà il nostro lavoro; perché solo allora lo Spirito Santo, che convince di peccato, di giustizia e di giudizio, sarà presente per produrre sui cuori la giusta impressione. TT2 356 3 I nostri libri debbono essere usati da operai consacrati che lo Spirito Santo possa adoperare come suoi strumenti. Cristo è la nostra sufficienza e noi dobbiamo presentare la verità con umile semplicità, lasciando che essa diffonda il suo profumo di vita a vita. TT2 356 4 Le preghiere umili e ferventi avranno, per la diffusione dei nostri libri, maggiore efficacia di tutti i costosi accorgimenti del mondo. Se gli operai volgeranno la loro attenzione a quello che è vero, vivente e reale, se pregheranno, credendo allo Spirito Santo e confidando in lui, la sua potenza si riverserà su di loro e il cuore umano ne riceverà giuste e durevoli impressioni. Pregate, perciò, e lavorate, lavorate e pregate e il Signore sarà con voi. TT2 356 5 Ogni colportore ha un bisogno reale e costante dell'assistenza degli angeli, perché è chiamato a svolgere un'opera importante, un'opera che non può essere portata a termine con le sue sole forze. Coloro che sono nati di nuovo e desiderano essere guidati dallo Spirito Santo facendo, sull'esempio di Cristo, quello che possono fare; quanti intendono agire come se l'universo intero li stesse osservando, saranno accompagnati e istruiti dai santi angeli, i quali li precederanno nelle case, preparando loro la via. Questo aiuto è di gran lunga superiore a tutti i vantaggi che possono essere offerti dai più costosi abbellimenti umani. TT2 356 6 Quando gli uomini si renderanno conto del tempo nel quale viviamo, agiranno come trovandosi al cospetto del cielo. Il colportore prenderà i libri che recano luce e vigore all'anima, ne assimilerà lo spirito e metterà tutto il suo impegno nel lavoro che consiste nel presentarli al pubblico. La sua forza, il suo coraggio, la sua buona riuscita dipenderanno dalla misura in cui la verità esposta nei libri avrà arricchito la sua esperienza personale e sviluppato il suo carattere. Quando la sua vita è così plasmata, egli può andare avanti, presentando agli uomini la sacra verità che gli è stata affidata. Imbevuto dello Spirito di Dio, acquisterà un'esperienza ricca e profonda e gli angeli del cielo gli assicureranno la piena riuscita del lavoro. TT2 357 1 Ai nostri colportori, a tutti coloro ai quali Dio ha dato dei talenti perché collaborino con lui, io vorrei raccomandare: Pregate, pregate! Pregate per raggiungere un'esperienza più profonda. Andate avanti col cuore intenerito e arricchito dallo studio delle preziose verità trasmesseci da Dio per il nostro tempo. Bevete abbondantemente l'acqua della salvezza, affinché essa sia nei vostri cuori una fonte viva che dà ristoro alle anime che stanno per perire. Dio vi comunicherà la sapienza per rendervi atti a impartirla giustamente e farà di voi dei mezzi per comunicare le sue benedizioni. Vi aiuterà a rivelare i suoi attributi, impartendo agli altri la sapienza e l'intelligenza che ha dato a voi! TT2 357 2 Io prego il Signore che possiate comprendere questo soggetto in tutta la sua lunghezza, larghezza e profondità e perché possiate sentire la vostra responsabilità di rappresentare il carattere di Cristo con pazienza, coraggio e salda integrità. "E la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù". Filippesi 4:7. ------------------------Capitolo 77: Il colportore: un operaio dell'evangelo TT2 358 1 Il colportore intelligente, timorato di Dio, che ama la verità, deve godere del dovuto rispetto perché occupa una posizione pari a quella del ministro del Vangelo. Molti nostri giovani predicatori e quanti si preparano al ministero, se realmente convertiti farebbero bene a colportare. Venendo in contatto con le persone e presentando loro i nostri stampati, essi farebbero un'esperienza che non si ottiene con la semplice predicazione. Andando di casa in casa, avrebbero modo di parlare con la gente e di comunicarle il profumo della vita di Cristo. Così, cercando di essere una benedizione per gli altri, sarebbero essi stessi benedetti. Inoltre acquisterebbero esperienza nella fede, notevole aumento di conoscenza delle Scritture e l'arte di conquistare anime per Cristo. TT2 358 2 Tutti i nostri predicatori dovrebbero sentirsi liberi di portare con sé dei libri da dare dovunque vadano. Dove il ministro si reca, può lasciare un libro nella famiglia che visita, o vendendolo o regalandolo. Molta di questa attività fu svolta agli inizi della storia del messaggio. I predicatori colportavano utilizzando il denaro ricavato dalla vendita dei libri per contribuire al progresso dell'opera nelle zone dove c'era bisogno di aiuto. Essi possono parlare con cognizione di causa di questo metodo di lavoro, perché hanno fatto un'esperienza diretta. TT2 358 3 Nessuno pensi che un predicatore che colporti per recare la verità alle anime sia svalorizzato. Svolgendo questo incarico, egli lavora come l'apostolo Paolo, il quale dice: "Voi sapete in quale maniera, dal primo giorno che entrai in Asia, io mi sono sempre comportato con voi, servendo il Signore con ogni umiltà e con lacrime, fra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei; come io non mi sono tratto indietro dall'annunziarvi e dall'insegnarvi in pubblico e per le case, cosa alcuna di quelle che vi fossero utili, scongiurando Giudei e Greci a ravvedersi dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo". Atti 20:18-21. L'eloquente Paolo, al quale Dio si era manifestato in modo meraviglioso, andava di casa in casa con umiltà d'animo, con molte lacrime, attraverso molte tentazioni. L'opera del colportore: un vero ministero TT2 358 4 Tutti quelli che vogliono avere l'occasione di svolgere un vero ministero e dedicarsi a Dio senza riserve, troveranno nel colportaggio l'opportunità di intrattenersi su molte cose che riguardano la futura vita immortale. L'esperienza così acquisita sarà del massimo valore per chi si prepara al ministero. La presenza dello Spirito Santo di Dio prepara gli operai, uomini e donne, a diventare pastori del gregge di Dio. Riflettendo sul fatto che Cristo è il loro compagno, proveranno un sacro timore unito a santa letizia anche in mezzo alle esperienze e alle prove più ardue. Impareranno a pregare durante il lavoro e a esercitarsi nella pazienza, nella benevolenza, nell'affabilitià e così a rendersi utili al prossimo. Praticheranno la vera cortesia, ricordando che Cristo, il loro compagno, non approva espressioni e sentimenti aspri e privi di bontà. Le loro parole saranno purificate e la potenza della Parola sarà considerata un talento prezioso che è stato loro affidato per svolgere un'opera utile e santa. L'agente umano imparerà a rappresentare l'Amico divino col quale è unito. Avrà rispetto per questo santo Essere invisibile del quale porta il giogo, e ne assimilerà i puri e santi modi di procedere. Quelli che hanno fede nell'Assistente divino si svilupperanno e riusciranno a rivestire di sacra bellezza il messaggio della verità. TT2 359 1 Alcuni sono idonei al colportaggio e capaci di attuare in questo campo più di quanto potrebbero fare nella predicazione. Se lo Spirito di Cristo dimora nel loro cuore, essi avranno l'occasione di presentare agli altri la sua Parola e di dirigere le menti verso le particolari verità per il nostro tempo. Accade che degli uomini adatti per quest'opera la intraprendano; nondimeno qualche predicatore non molto avveduto li lusinga dicendo che le loro doti dovrebbero essere usate nella predicazione anziché nel colportaggio. In tal modo vengono spinti a conseguire il diploma di predicatore proprio coloro che avrebbero potuto essere formati per diventare ottimi missionari, per visitare le famiglie, per parlare e pregare con loro. Distolti da un'attività per la quale erano tagliati, diventano mediocri predicatori e il campo dove è urgente svolgere un intenso lavoro e nel quale si sarebbe potuto fare tanto bene, viene trascurato. Di casa in casa TT2 359 2 La predicazione della Parola è uno strumento tramite il quale il Signore ha stabiltio che il suo messaggio di avvertimento sia trasmesso al mondo. Nelle Scritture, chi insegna fedelmente è paragonato a un pastore del gregge di Dio. Egli merita rispetto e la sua opera deve essere apprezzata. La genuina attività medico-missionaria è collegata con la predicazione, e il colportaggio deve rappresentare una parte sia della prima, sia della seconda. A quanti si impegnano in quest'opera vorrei dire: "Visitando le persone dite loro che siete un operaio evangelista e che amate il Signore". TT2 359 3 Non alloggiate in albergo ma in abitazioni private. Fate amicizia con la famiglia che vi ospita. Cristo gettava il seme della verità dovunque andasse e voi, suoi seguaci, potete testimoniare di lui e svolgere un'opera di altissimo valore con l'attività nel focolare. Avvicinandovi così alla gente, spesso troverete degli ammalati e degli scoraggiati. Se rimanete stretti a Cristo, se portate il suo giogo, imparerete da lui ogni giorno a recare un messaggio di pace e di conforto a chi è rattristato e deluso, mesto e col cuore spezzato. Potrete indicare agli scoraggiati la Parola di Dio, e mediante la preghiera condurre chi soffre al Signore. Pregando, parlate con Gesù come fareste con un amico fidato e amato. Conservate, come figliuolo di Dio, una fragrante, franca e soave dignità. Questo non passerà inosservato. TT2 360 1 I colportori dovrebbero saper dare istruzioni sulla cura dei malati. Dovrebbero imparare i semplici metodi delle cure naturali. Così potrebbero agire come medici missionari assistendo l'anima e il corpo di chi soffre. Quest'opera dovrebbe essere svolta in tutte le parti del mondo. In tal modo tante e tante persone beneficerebbero della parola e dell'insegnamento dei servitori di Dio. Conquistatori di anime TT2 360 2 È necessario capire l'importanza del colportaggio come mezzo per raggiungere coloro che sono in pericolo e condurli a Cristo. Non si dovrebbe mai impedire ai colportori di parlare dell'amore di Cristo e di narrare le esperienze fatte nel corso del loro servizio per il Maestro. Dovrebbero essere liberi di parlare o di pregare con quanti sono stati risvegliati. Il semplice racconto dell'amore di Cristo per l'uomo aprirà loro i focolari, anche quelli dei non credenti. TT2 360 3 Il colportore, facendo le sue visite, avrà spesso l'opportunità di leggere la Bibbia e i libri che insegnano la verità. Quando incontra persone che vanno alla ricerca della verità, potrà dar loro degli studi biblici. Questi studi biblici sono esattamente quello di cui ha bisogno la gente. Dio si avvarrà del servizio di coloro che manifestano un così vivo interesse per le anime che periscono e per mezzo di loro impartirà la luce a quanti sono disposti a ricevere le sue istruzioni. TT2 360 4 Alcuni che lavorano nel colportaggio, hanno uno zelo senza conoscenza. A motivo della loro mancanza di tatto, per il fatto che sono inclini a prendere il posto del predicatore e del teologo, è stato necessario mettere loro delle restrizioni. Quando la voce del Signore chiede: "Chi manderò e chi andrà per noi?" lo Spirito divino mette nel cuore la risposta: "Eccomi, manda me!" Isaia 6:8. Ricordate, però, che il carbone ardente dell'altare deve prima toccare le vostre labbra. Allora le vostre parole saranno sacre e sante; avrete la saggezza per saper discernere che cosa dire e che cosa non dire. Non cercherete di esporre la vostra acutezza di teologo, ma cercherete piuttosto di non provocare uno spirito combattivo e di non creare dei pregiudizi insegnando controversi punti di dottrina. Avrete sufficienti argomenti sui quali soffermarvi senza suscitare opposizione; argomenti che, anzi, apriranno il cuore al desiderio di una più approfondita conoscenza della Parola di Dio. TT2 360 5 Il Signore desidera che siate dei conquistatori di anime; perciò senza voler imporre alle persone delle dottrine, siate "sempre pronti a rispondere a vostra difesa a chiunque vi domanda ragione della speranza che è in voi, ma con mansuetudine e timore". 1 Pietro 3:15. Perché "con timore"? Affinché le vostre parole non abbiano sapore di presunzione; affinché non diciate parole avventate; affinché la vostra voce e le vostre maniere siano simili a quelle di Gesù Cristo. Tenetevi in stretta comunione con lui ed esponete la verità come la si trova in Cristo. I cuori non potranno fare a meno di commuoversi al racconto dell'opera di espiazione. Imparando la mansuetudine e l'umiltà di Cristo, saprete quello che dovete dire alla gente, perché lo Spirito Santo vi farà conoscere le parole da pronunciare. Coloro che si rendono conto della necessità di mantenere il proprio cuore sotto la direzione dello Spirito Santo sapranno gettare il seme che poi germoglierà a vita eternal. Questa è l'opera del colportore evangelista. ------------------------Capitolo 78: Risveglio del colportaggio TT2 361 1 Io ho sempre presente dinanzi a me l'importanza del colportaggio. Questa opera non ha avuto, di recente, quella spinta vitale che le fu comunicata in passato dagli agenti che ne fecero la loro specialità. Alcuni colportori sono stati distolti dal loro lavoro evangelistico e si sono dati ad altre occupazioni. Non dovrebbe essere così. Molti nostri colportori, se realmente convertiti e consacrati, potranno fare in questo campo molto di più che in qualunque altro settore, presentando alla gente le verità per il nostro tempo. TT2 361 2 Noi abbiamo la Parola di Dio: essa ci rivela che la fine è vicina. Il mondo deve essere avvertito e dobbiamo collaborare con Cristo come mai prima abbiamo fatto. A noi è stato affidato il compito di avvertire. Perciò dobbiamo essere degli strumenti tramite i quali la luce viene comunicata al mondo... Le parole e le azioni di tutti gli uomini saranno vagliate. Non tiriamoci indietro! Ciò che dev'essere fatto per avvertire il mondo bisogna farlo senza ritardo. I libri contenenti la luce della verità presente vanno presentati al maggior numero possibile di persone. Preparare i colportori TT2 361 3 I presidenti delle nostre federazioni e quanti occupano posti di responsabilità hanno un compito da assolvere in questo campo, affinché i vari rami dell'opera ricevano uguale attenzione. Bisogna istruire e preparare i colportori a svolgere il lavoro richiesto, mediante la vendita di libri sulla verità presente, verità di cui la gente ha bisogno. Occorrono uomini dotati di profonda esperienza cristiana, psichicamente equilibrati, energici, ben preparati, i quali si occuperanno di questo lavoro. Il Signore vuole che il colportaggio sia intrapreso da chi può, a sua volta, avviare altri, e sa suscitare in giovani promettenti dei due sessi interesse in questo campo, invogliandoli a darsi a questa missione e a svolgerla con successo. Alcuni posseggono il talento, l'istruzione e l'esperienza che li rende capaci di avviare i giovani al colportaggio in modo tale che si possa realizzare molto più di quanto non si faccia attualmente. TT2 361 4 Quanti hanno acquisito un'esperienza in questo lavoro hanno un compito speciale da assolvere: insegnare agli altri. Insegnate, insegnate, insegnate ai giovani, uomini e donne, a vendere i libri che il Signore mediante il suo Spirito ha spinto i suoi servitori a scrivere. Dio desidera che noi siamo fedeli nell'istruire coloro che accettano la verità, affinché essi possano credere in una mèta precisa e adoperarsi con intelligenza nelle vie del Signore. Gli inesperti si uniscano con operai di esperienza per imparare a lavorare. Cerchino Dio con fervore. Potranno fare un eccellente lavoro di colportaggio se ubbidiranno alle parole: "Bada a te stesso e all'insegnamento!" 1 Timoteo 4:16. Quelli che danno prova di vera conversione e si mettono a colportare, si renderanno conto che il colportaggio è la migliore preparazione per altri rami di attività missionaria. TT2 362 1 Se quanti conoscono la verità la mettessero in pratica, si escogiterebbero dei metodi per avvicinare la gente là dove essa si trova. Fu la Provvidenza di Dio a disperdere i santi della primitiva chiesa cristiana di Gerusalemme in varie parti del mondo. I discepoli di Cristo non rimasero in Gerusalemme o nelle città vicine: andarono oltre frontiera, nelle grandi arterie del traffico, in cerca dei perduti per condurli a Cristo. Oggi il Signore desidera veder progredire la sua opera in molte regioni. Noi, quindi, non dobbiamo limitare le nostre attività a poche località. TT2 362 2 Non dobbiamo scoraggiare i nostri fratelli, infiacchirne le mani tanto da impedire che venga portata a termine l'opera che il Signore vuole compiere per mezzo di loro. Non si deve impiegare un tempo eccessivo nella preparazione degli uomini per il lavoro missionario. L'istruzione è indispensabile, però tutti devono tener presente che Cristo è il grande Maestro e la fonte di ogni vera sapienza. TT2 362 3 Giovani e anziani si consacrino a Dio, si mettano all'opera e vadano avanti, lavorando umilmente sotto la guida dello Spirito Santo. Quelli che sono stati a scuola vadano nel campo e mettano in pratica la conoscenza acquisita. Se i colportori lo faranno, sfruttando l'abilità conferita loro da Dio, cercando consiglio dal Signore e unendo la vendita dei libri con l'attività personale in favore delle anime, le loro attitudini si svilupperanno con l'esercizio, ed essi impareranno tante lezioni pratiche che, probabilmente, non potrebbero apprendere a scuola. La preparazione conseguita in questa maniera pratica può essere giustamente definita istruzione superiore. Non c'è attività più elevata TT2 362 4 Non c'è attività più elevata del colportaggio evangelistico, perché esso comporta l'adempimento dei più nobili doveri. Quelli che vi si impegnano hanno continuamente bisogno di sottostare alla guida dello Spirito Santo di Dio e non devono mai esaltare se stessi. Che cosa abbiamo noi che non ci sia stato dato da Dio? Dobbiamo amarci fraternamente e dimostrare il nostro amore aiutandoci reciprocamente. Dobbiamo essere uniti gli uni con gli altri saldamente. Solo coloro che vivono la preghiera di Gesù e la mettono in pratica nella loro vita quotidiana, resisteranno alla prova che sta per abbattersi su tutto il mondo. Quelli che innalzano il proprio io sono in balìa di Satana e ne subiranno gli inganni. Il Signore ordina al suo popolo di alzare il vessillo sempre più su, sempre più in alto. Se ubbidiamo alla sua voce, Egli opererà con noi e la nostra opera sarà coronata dal successo. Nella nostra attività riceveremo ricche benedizioni celesti e accumuleremo un tesoro davanti al trono di Dio. TT2 362 5 Se sapessimo quello che ci sta dinanzi, non saremmo così lenti nell'opera del Signore. Siamo nel tempo dello scuotimento, nel periodo in cui tutto ciò che può essere scosso lo sarà. Il Signore non scuserà chi, pur conoscendo la verità, non ubbidisce ai suoi ordini, sia con le parole sia con le azioni. Se non facciamo alcun tentativo per guadagnare anime per Cristo, saremo ritenuti responsabili dell'opera che avremmo potuto svolgere e che non abbiamo fatto proprio a causa della nostra pigrizia spirituale. Bisogna che chi appartiene al regno del Signore si adoperi con slancio alla salvezza delle anime. Bisogna che faccia la sua parte innalzando la legge e suggellandola fra i discepoli. TT2 363 1 Il Signore intende che la luce da lui data nelle Scritture risplenda in chiari, fulgidi raggi; ed è compito dei nostri colportori compiere un lavoro poderoso, compatto, affinché si attui il piano di Dio. Un'opera grande e importante sta davanti a noi. Il nemico delle anime lo sa e ricorre a ogni mezzo in suo potere per indurre i colportori a scegliere qualche altro genere di attività. Questo stato di cose deve cambiare. TT2 363 2 Dio richiama i colportori al loro lavoro; Egli invita dei volontari, desiderosi di mettere nell'opera tutte le loro energie e la luce ricevuta e di rendersi utili ovunque se ne offra l'opportunità. Il Maestro esorta ciascuno ad assolvere l'incarico che gli è stato assegnato secondo la sua capacità. Chi risponderà all'invito? Chi si metterà all'opera con la saggezza, la grazia e l'amore di Cristo per chi è vicino e per chi sta lontano? Chi rinuncerà agli agi, al piacere per recarsi dove regnano l'errore, la superstizione, l'oscurità, adoperandosi con zelo e con perseveranza, annunziando la verità con semplicità, pregando con fede e svolgendo la propria attività di casa in casa? Chi, in questo tempo, uscirà nel campo, rivestito della potenza dello Spirito Santo, sopportando lo scherno per amore di Cristo, spiegando alle persone la Bibbia e invitandole al pentimento? TT2 363 3 In ogni epoca Dio ha avuto i suoi operai. Al richiamo dell'ora, risponde la presenza di un uomo. Così, quando la voce di Dio chiede: "Chi manderò e chi andrà per noi?" la risposta dell'uomo è: "Eccomi, manda me!" Isaia 6:8. Tutti coloro che lavorano validamente nel colportaggio, devono avere nel cuore la certezza che compiono l'opera del Signore aiutando le anime che ancora non conoscono la verità per questo tempo. Essi fanno echeggiare la nota d'avvertimento lungo le vie principali e quelle secondarie, per preparare un popolo per il gran giorno del Signore, che presto spunterà sulla terra. TT2 363 4 Non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo incoraggiare quest'opera. Chi vuole uscire, ora, con le nostre pubblicazioni? Il Signore rende idoneo per il lavoro ogni uomo o donna che desideri collaborare con la potenza divina. Quando essi indosseranno l'armatura riceveranno ogni talento indispensabile: il coraggio, la perseveranza, la fede e il tatto. Una grande opera deve essere compiuta nel mondo e gli agenti umani certamente risponderanno alla chiamata. Il mondo deve udire l'avvertimento. Quando l'invito giunge: "Chi manderò e chi andrà per noi?", rispondete con chiarezza: "Eccomi, manda me!" Scelta dei colportori TT2 363 5 Per svolgere un determinato lavoro, alcuni sono più adatti di altri; perciò non è esatto pensare che tutti possano essere colportori. Alcuni non sono qualificati per questo lavoro; però questo non ci deve indurre a considerarli privi di fede o riluttanti. Il Signore non è irragionevole nelle sue richieste. La chiesa è simile a un giardino dove c'è una grande varietà di fiori, ognuno dei quali ha le sue caratteristiche particolari. Anche se per molti aspetti essi differiscono, nondimeno ciascuno di loro ha il suo pregio. TT2 364 1 Dio non si aspetta che, data la diversità di temperamento, ciascuno dei suoi figli sia idoneo per ogni e qualsiasi posto. Teniamo presente che vi sono vari tipi d'incarico. Non è compito di alcun uomo prescrivere a un altro un lavoro forse in contrasto con la convinzione che questo ha circa il proprio dovere. E' giusto, sì, consigliare e suggerire, però ogni persona deve essere lasciata libera di seguire l'orientamento indicato da Dio, al quale appartiene e il quale serve. Preparazione per il ministero TT2 364 2 Alcuni che Dio ha chiamato al ministero sono entrati nel colportaggio. Sono stata informata che questa è un'eccellente preparazione, se il loro obiettivo è quello di diffondere la luce e di portare la verità della Parola di Dio nelle famiglie. Nel corso della conversazione, spesso si presenterà l'occasione di parlare della religione della Bibbia. Se l'opera viene svolta come si deve, le famiglie saranno visitate, gli operai manifesteranno cristiana tenerezza e amore per le anime, e ne risulterà un gran bene. Sarà questa un'eccellente esperienza per chi ha in vista il ministero. TT2 364 3 Quelli che si preparano per il ministero non possono impegnarsi in alcun'altra occupazione che possa dar loro tanta esperienza quanta ne può dare il colportaggio. Sopportare le difficoltà TT2 364 4 Chi nel suo lavoro incontra prove e tentazioni dovrebbe profittare di queste esperienze, imparare ad appoggiarsi più decisamente su Dio e sentire in ogni istante la propria dipendenza da lui. TT2 364 5 Nessuna lagnanza dovrebbe covare nel cuore del colportore o essere espressa dalle sue labbra. Quando le cose vanno bene, non se ne attribuisca il vanto, poiché il suo successo è dovuto all'azione degli angeli di Dio sui cuori, Ricordi che sia nell'ora dell'incoraggiamento sia in quella dello scoramento, i messaggeri celesti gli sono sempre accanto. Riconosca perciò la benignità del Signore e lo lodi con giubilo. TT2 364 6 Cristo depose la sua gloria e venne su questa terra a soffivire per i peccatori. Se incontriamo delle difficoltà nel nostro lavoro, volgiamo lo sguardo su colui che è capo e compitore della nostra fede. Allora non verremo meno, né ci perderemo di animo. Dobbiamo sopportare le contrarietà da buoni soldati di Gesù Cristo. Ricordiamo quello che Egli dice di tutti i veri credenti: "Noi siamo collaboratori di Dio, voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio". 1 Corinzi 3:9. Un'esperienza preziosa TT2 365 1 Chi intraprende l'attività del colportaggio nel modo dovuto, deve essere allo stesso tempo insegnante e studente. Mentre cerca di insegnare agli altri, deve egli stesso imparare a compiere l'opera dell'evangelista. I colportori che vanno nel campo con cuore umile, pieni di zelo, avranno numerose occasioni di pronunciare a tempo opportuno una buona parola per le anime che stanno per rimanere vittime dell'abbattimento. Dopo essersi adoperati per queste anime in difficoltà, potranno dire: "Già eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore". Efesini 5:8. Considerando il comportamento peccaminoso di altri, potranno invece affermare: "Tali eravate alcuni; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signor Gesù Cristo e mediante lo Spirito dell'Iddio nostro". 1 Corinzi 6:11. TT2 365 2 Coloro che lavorano per Dio non saranno esenti da scoraggiamento, però per essi vale la promessa: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente". Matteo 28:20. Dio accorderà un'assistenza particolare a quanti dicono: "Io credo alla tua promessa, perciò non verrò mai meno, mai mi perderò d'animo!" Rapporti TT2 365 3 Quelli che fanno una tale esperienza lavorando per il Signore, ne scrivano un rapporto per i nostri giornali, affinché altri siano incoraggiati. Il colportore dica la gioia e la benedizione ricevute nel suo ministero evangelico. Questi rapporti dovrebbero trovar posto nelle nostre riviste e avere un influsso di vasta portata. Essi saranno per la chiesa un soave odore di vita a vita e mostreranno in che modo Dio agisce con quanti collaborano con lui. Esempio nella riforma sanitaria TT2 365 4 Nei vostri contatti coi non credenti non lasciatevi sviare dai retti princìpi. Se siete invitati alla loro tavola, mangiate sobriamente e solo cibi che non appesantiscano la vostra mente. Guardatevi dall'intemperanza: non potete permettervi di infiacchire le vostre facoltà mentali o fisiche perché in tal caso finireste col diventare incapaci di discernere le realtà spirituali. Mantenete la vostra mente in una condizione tale che Dio possa imprimere in essa le preziose verità della sua Parola. TT2 365 5 In questo modo avrete presa sugli altri. Non pochi cercano di correggere la vita altrui attaccando quelle che stimano essere cattive abitudini. Vanno da coloro che pensano siano nell'errore e additano i loro difetti; tuttavia non fanno nessun tentativo serio e garbato per orientare i loro pensieri verso sani princìpi. Siffatto modo di procedere spesso non dà i risultati sperati. Nel cercare di correggere gli altri, troppo spesso ne destiamo lo spirito combattivo e così facciamo più male che bene. Non guardate gli altri nell'intento di mettere in evidenza le loro imperfezioni e i loro sbagli. Insegnate col vostro esempio. La vostra personale rinuncia e la vostra vittoria sugli appetiti costituiscono un'illustrazione dell'ubbidienza alle giuste regole. La vostra vita renda testimonianza in favore della potenza santificatrice della verità, che nobilita l'uomo. TT2 365 6 Fra tutti i doni accordati da Dio all'uomo, nessuno ha maggior pregio di quello della parola. Santificata dallo Spirito Santo, essa è una potenza per il bene. Con la lingua convinciamo e persuadiamo; con essa offriamo la preghiera e la lode a Dio; con essa esprimiamo sublimi concetti sull'amore del Redentore. Mediante un giusto uso di questo dono, il colportore può gettare in molti cuori il prezioso seme della verità. Onestà negli affari TT2 366 1 L'opera non progredisce perché quelli che dicono di essere seguaci di Cristo non ubbidiscono ai princìpi dell'Evangelo. Il modo poco accorto col quale alcuni colportori, anziani e giovani, hanno assolto il loro compito, dimostra che essi hanno ancora molte cose da imparare. Mi è stato presentato molto lavoro svolto in modo abbastanza disordinato. Alcuni si sono lasciati andare ad abitudini difettose e questa loro negligenza si è introdotta nell'opera di Dio. Le case editrici sono state coinvolte in forti debiti a causa dell'insolvibilità da parte dei colportori. I colportori hanno creduto di essere trattati male perché si chiedeva loro di pagare sollecitamente i libri forniti dalla casa editrice. Eppure, pagare subito i libri ordinati è l'unica via perché le cose vadano bene. TT2 366 2 Bisognerebbe disporre le cose in modo che il colportore abbia di che vivere, senza fare debiti. E necessario chiudere e sbarrare, questa porta della tentazione. Per quanto onesto possa essere un colportore, nella sua attività si presenteranno circostanze che saranno per lui una severa tentazione. TT2 366 3 La pigrizia e l'indolenza non sono frutti che maturano sull'albero del cristiano. Nessuna anima può mancare ai propri doveri o essere disonesta nel maneggiare i beni del Signore e restare senza colpa dinanzi a Dio. Tutti coloro che agiscono in tal modo rinnegano di fatto Cristo. Pur dicendo di rispettare e di insegnare la legge di Dio, in realtà non ne osservano i princìpi. TT2 366 4 I beni del Signore devono essere amministrati onestamente. Egli ha affidato agli uomini la salute e la facoltà del raziocinio; ha loro comunicato il vigore fisico e mentale perché vengano esercitati. Questi doni non dovrebbero essere usati con fedeltà e diligenza alla gloria del suo nome? I nostri fratelli hanno preso in considerazione il fatto che devono rendere conto di tutti i talenti in loro possesso? Hanno essi amministrato con avvedutezza i beni del loro Signore, o hanno, invece, consumato le sue sostanze incautamente e, quindi, sono indicati in cielo come servi infedeli? Molti spendono il denaro del Signore in piaceri per così dire frivoli; non acquisiscono esperienza di rinuncia a se stessi, ma spendono il denaro in cose inutili, non seguono Gesù portando la loro croce. Molti che avevano avuto il privilegio di preziose opportunità offerte loro da Dio hanno sciupato la loro vita e ora si trovano nella sofferenza e nel bisogno. TT2 367 1 Dio richiede che si facciano decisi progressi nei vari settori dell'opera. Gli affari della causa di Dio debbono essere trattati con maggiore precisione e correttezza. Non ci sono stati sforzi determinati e fermi per attuare una sostanziale riforma. Diligenza TT2 367 2 I colportori dovrebbero conoscere a fondo i libri che vendono ed essere capaci di richiamare con facilità l'attenzione sui capitoli più importanti. TT2 367 3 Il colportore porti con sé opuscoli, trattati e pieghevoli da regalare a chi non può spendere. Così la verità può essere introdotta in ogni focolare. TT2 367 4 Quando il colportore intraprende il suo lavoro, non deve permettersi alcuna distrazione: deve attenersi diligentemente al suo compito. Nello svolgimento della sua attività non deve trascurare le occasioni di aiutare le anime che cercano luce e che hanno bisogno della consolazione delle Scritture. Se il colportore cammina con Dio, se prega per ricevere la sapienza celeste che lo aiuti a fare del bene nel corso del suo lavoro, saprà riconoscere le opportunità e sopperire alle necessità delle anime con le quali viene in contatto. Sfrutterà al massimo ogni occasione per addurre anime a Cristo. Nello Spirito di Gesù egli sarà pronto a dire una buona parola allo stanco. TT2 367 5 Lavorando con diligenza, mostrando lealmente alle anime la croce del Calvario, il colportore raddoppia le sue possibilità di rendersi utile. Però, pur presentando dei metodi di lavoro, noi non possiamo tracciare una linea rigida lungo la quale ciascuno deve muoversi, perché le circostanze possono mutare le cose. Dio influirà su quanti hanno il cuore aperto alla verità e bramano avere una guida. Egli dirà al suo strumento umano: "Parla a questo o a quello dell'amore di Gesù". Appena il nome di Cristo viene menzionato con amore e tenerezza, gli angeli di Dio si avvicinano per addolcire e soggiogare il cuore. TT2 367 6 I colportori devono essere dei fedeli studenti che imparano come rendere fruttuoso il loro lavoro. Mentre sono così occupati, tengano gli occhi, le orecchie e le menti aperti per ricevere sapienza da Dio e per sapere in che modo aiutare quelli che stanno per perire per mancanza di conoscenza. Ogni operaio concentri le sue energie e impieghi le sue facoltà al servizio più nobile che è quello di liberare gli uomini dal laccio di Satana e di unirli a Dio mediante la catena della fiducia che, mediante Cristo, raggiunge il trono celeste circondato dall'arcobaleno della promessa. Garanzia di successo TT2 367 7 Nel colportaggio evangelico si può compiere un'opera grande e utile. Il Signore ha dotato gli uomini di tatto e di capacità. Coloro che adoperano i talenti loro affidati alla sua gloria, immettendo in essi i princìpi della Bibbia, avranno successo. Noi dobbiamo lavorare e pregare avendo piena fiducia in Colui che non viene mai meno. TT2 368 1 I colportori evangelisti devono abbandonarsi all'azione dello Spirito Santo. Con perseverante preghiera devono impossessarsi della potenza di Dio e confidare in lui con fede viva. Il divino influsso, efficace e potente, accompagnerà ogni sincero e fedele operaio. TT2 368 2 Come Dio benedice il ministro e l'evangelista nel loro lavoro di presentare la verità alle anime, così benedirà il colportore fedele. TT2 368 3 L'operaio umile e attivo che ubbidendo risponde all'invito di Dio, può avere la certezza dell'assistenza divina. Il sentimento di una così grande e sacra responsabilità edifica il carattere e stimola all'azione le più eccelse facoltà dell'intelletto. Questo esercizio ininterrotto rafforza e purifica la mente e il cuore. L'influsso nella propria vita e in quella altrui è incalcolabile. TT2 368 4 Alcuni, spinti dall'indifferenza possono anche non apprezzare la vostra opera o non vederne l'importanza. Possono ritenerla come cosa che non abbia possibilità di riuscita, come una vita di ingrate fatiche e di continui sacrifici. Ma il servitore di Gesù la considera alla luce che risplende dalla croce. I suoi sacrifici appaiono piccoli in confronto a quelli fatti dal Maestro, del quale è lieto di seguire le orme. L'esito positivo della sua attività gli procura la gioia più pura e rappresenta la più ricca ricompensa di una vita di paziente lavoro. ------------------------Capitolo 79: La scuola del sabato L'obiettivo supremo TT2 369 1 Lo scopo della Scuola del Sabato è di raccogliere le anime. Il programma può essere impeccabile, il materiale a disposizione risultare il meglio che si possa desiderare, però se tanto i bambini quanto gli adulti non vengono condotti a Cristo, la scuola sarà un vero fallimento. Se le anime non sono attratte da Cristo saranno sempre meno impressionate dall'influsso di una religione fatta solo di forma. Il monitore deve collaborare bussando alla porta dei cuori di quanti hanno bisogno di aiuto. Se gli allievi rispondono alle sollecitazioni dello Spirito e aprono la porta del loro cuore perché vi entri Gesù, Egli illuminerà il loro intelletto affinché riescano a capire le cose di Dio. L'opera del monitore è semplice, però se è svolta nello Spirito di Cristo l'azione dello Spirito di Dio darà a essa maggiore penetrazione ed efficacia. TT2 369 2 Nella Scuola del Sabato si dovrebbe compiere un intenso lavoro personale. Il bisogno di questo tipo di attività non sempre è riconosciuto e apprezzato al suo giusto valore. Col cuore colmo di gratitudine per l'amore di Dio impartito alla sua anima, il monitore agirà con slancio e tenerezza adoperandosi per la conversione dei suoi allievi. TT2 369 3 Quale prova possiamo dare al mondo che l'opera della Scuola del Sabato non è una semplice pretesa? Essa sarà giudicata dai suoi frutti. Sarà giudicata in base al carattere e all'operato dei suoi allievi. Nelle nostre Scuole del Sabato si debbono affidare delle responsabilità ai giovani affinché essi possano sviluppare le loro capacità e acquistare vigore spirituale. I giovani consacrino anzitutto se stessi a Dio e quindi imparino ad aiutare gli altri. Questa opera eserciterà le loro facoltà e li renderà capaci di ideare e attuare i loro progetti per il bene dei loro amici. Cerchino perciò la compagnia di chi ha bisogno di aiuto, non per abbandonarsi a vani discorsi, ma per rappresentare il carattere cristiano e collaborare con Dio alla conquista di coloro che ancora non si sono dati a lui... TT2 369 4 Noi dobbiamo istruire i giovani perché imparino a lavorare per la salvezza delle anime. Istruendo la gioventù in questo campo, noi stessi impariamo ad agire con maggior successo, diventando nelle mani di Dio degli strumenti efficaci per la conversione di molte anime. Dobbiamo essere pervasi da uno spirito di intensa attività e aggrapparci a Cristo quale nostra unica sorgente di potenza. Le nostre menti devono allargarsi e avere una visione adeguata delle realtà relative alla vita eterna. I nostri cuori debbono essere sensibilizzati e conquistati dalla grazia di Cristo: diverremo, così, veri educatori. TT2 369 5 I direttori e i monitori si domandino: "Credo io alla Parola di Dio? Mi arrendo a Colui che ha dato se stesso per me, subendo sulla croce una morte tanto crudele perché io non perisca ma abbia la vita eterna? Crediamo noi che Gesù sta attirando a sé le anime che ci circondano, anche quelle che vivono nella impenitenza e non rispondono al suo potere di attrazione? In tal caso dite con cuore contrito: "Maestro, io mi avvicino a te con tutte le mie forze. Voglio confidare in te, in te solo per raggiungere i cuori e conquistarli con la potenza dello Spirito Santo". -- Counsels on Sabbath School Work, 61-63. Preparazione della lezione TT2 370 1 La Scuola del Sabato offre ai genitori e ai loro figli una preziosa opportunità di studiare la Parola di Dio. Ma per trarne quel profitto che dovrebbero ricavarne, bisogna che i genitori e i figli consacrino del tempo allo studio della lezione cercando di conoscere a fondo i fatti in essa presentati e le verità spirituali che derivano dai fatti stessi. Noi dobbiamo inculcare soprattutto nella mente dei giovani, l'importanza dei testi biblici presi in considerazione... TT2 370 2 Genitori, mettete da parte ogni giorno un po'di tempo per lo studio della lezione della Scuola del Sabato coi vostri figli. Se occorre, rinunciate a qualche visita anziché sacrificare l'ora dedicata alle preziose lezioni della storia sacra. Genitori e figli trarranno giovamento da questo studio. Dei passi biblici importanti connessi con la lezione possono essere imparati a mente, non per dovere ma come un privilegio. Anche se dapprima la memoria è labile, essa si rafforzerà con l'esercizio, e dopo un certo tempo vi diletterete nel far tesoro delle preziose parole di verità. L'abitudine sarà di gran valore come contributo alla crescita spirituale... TT2 370 3 Nello studio delle Scritture in famiglia siate metodici. Trascurate le cose di natura temporale, eliminate ogni lavoro di cucito non indispensabile e gli eccessivi preparativi per la tavola; ma assicuratevi che l'anima riceva il pane della vita. E' impossibile valutare i benefici risultati di un'ora o di mezz'ora al giorno consacrata alla Parola di Dio in un'atmosfera serena e cordiale. Fate che la Bibbia si commenti da sé, riunendo tutto ciò che è stato detto su un determinato argomento in vari momenti e in differenti circostanze. Non interrompete la vostra classe di famiglia per la presenza di visite o di ospiti. Se essi vengono mentre state studiando, invitateli a parteciparvi. Fate loro notare che considerate più importante acquisire la conoscenza della Parola di Dio che assicurarvi i vantaggi e i piaceri del mondo. -- Counsels on Sabbath School Work, 41-43. TT2 370 4 L'allievo della Scuola del Sabato deve essere zelante, scavando in profondità alla ricerca di preziose gemme di verità racchiuse nelle lezioni settimanali. Non dovrebbe trascurare i privilegi e le opportunità che può avere di conoscere la Scrittura. Dio vuole che quanti si dicono suoi seguaci siano pienamente forniti di prove sulle dottrine della sua Rivelazione. Quando e dove si può meglio attuare questo se non in gioventù, alla Scuola del Sabato? I genitori non dovrebbero in nessun caso trattare questa questione con indifferenza. -- Counsels on Sabbath School Work, 22. L'ora della scuola del sabato TT2 371 1 La Scuola del Sabato dovrebbe essere un luogo dove si esplora per trovare i gioielli della verità, per liberarli dall'errore che li circonda e per metterli nella loro giusta incastonatura: la cornice dell'Evangelo. Le gemme preziose di verità perdute di vista da lungo tempo, devono essere ora restaurate dai figli di Dio. I temi della giustificazione per fede, della giustizia di Cristo devono essere presentati nelle nostre scuole affinché i giovani e i fanciulli possano capire questi importanti argomenti, e tanto i monitori quanto gli allievi, conoscano la via della salvezza. Dei princìpi sacri ed eterni connessi col piano della redenzione, da tempo trascurati, devono essere ricollocati al loro posto nel quadro del piano della salvezza e presentati nel loro splendore celeste, per dissipare le tenebre morali che avviluppano il mondo. -- Counsels on Sabbath School Work, 12, 13. TT2 371 2 Per poter fare la volontà di Dio dobbiamo investigare la sua Parola per conoscere la sua dottrina e mettere in opera tutta l'abilità ricevuta. Dobbiamo essere diligenti nella preghiera e ferventi in un servizio reso a Dio in semplicità e con tutto il cuore. Quelli che nella Scuola del Sabato sono impegnati in qualità di monitori devono sentire fame e sete di verità divina se vogliono comunicare questo spirito a quanti sono oggetto delle loro cure. Essi devono aiutare i loro allievi a cercare la verità come si cerca un tesoro nascosto. Noi non vogliamo che le nostre Scuole del Sabato siano dirette in modo da rendere gli allievi ipocriti, perché questo non promuoverebbe affatto gli interessi della vera religione. Perciò si deve mettere attenzione alla ricerca di Dio, affinché lo Spirito del Signore regni nella scuola al posto di ogni accorgimento tecnico, anche se desiderabile. Presunzioni di qualsiasi genere sono fuori posto nella Scuola del Sabato e il suo funzionamento tecnico è di scarso valore se lo Spirito di Dio non agisce nei cuori di monitori e allievi per plasmarli. -- Counsels on Sabbath School Work, 73. TT2 371 3 In alcune scuole -- mi rincresce doverlo dire -- prevale l'usanza di leggere la lezione direttamente sul libretto. Questo non si dovrebbe fare. Non ve ne sarebbe bisogno se si dedicasse allo studio delle Scritture il tempo spesso usato inutilmente o persino in maniera colpevole. Non c'è ragione perché la lezione della Scuola del Sabato debba essere imparata meno bene -- da monitori e allievi -- delle lezioni della scuola pubblica. Anzi essa dovrebbe essere imparata meglio perché tratta argomenti molto più importanti. La negligenza su questo punto dispiace a Dio. -- Counsels on Sabbath School Work, 117, 118. TT2 371 4 Nella Scuola del Sabato gli aspetti tecnici del programma non dovrebbero mai far perdere di vista il suo vero scopo. Queste preoccupazioni occupano spesso il tempo che dovrebbe essere dedicato ad altre cose importanti. Dobbiamo sempre guardarci dalle forme e dalle cerimonie che potrebbero farci dimenticare il vero scopo da perseguire. Esiste il pericolo di spingere la sistematicità a tale estremo da rendere la Scuola del Sabato faticosa, mentre al contrario dovrebbe essere un riposo, un refrigerio, una benedizione. TT2 371 5 La purezza e la semplicità della Scuola del Sabato non devono essere annullate da una varietà infinita di forme che impediscono di dedicare tempo sufficiente agli interessi di carattere religioso. La bellezza e la riuscita della scuola consistono nella sua semplicità e nel fervore che caratterizza il servizio di Dio. Niente può essere fatto senza ordine e regola, ma questi elementi potrebbero anche fare escludere doveri più grandi e più importanti. Agli allievi si parli meno di preliminari e di metodi, e molto più della salvezza dell'anima loro. Questo rappresenta la nota dominante della scuola. -- Counsels on Sabbath School Work, 151. TT2 372 1 Il grande bisogno della Scuola del Sabato non è l'organizzazione, ma la conoscenza delle cose spirituali. Quanto è grande per gli operai la necessità del battesimo dello Spirito Santo per poter diventare veri missionari per Dio! -- Counsels on Sabbath School Work, 155. Raccolta settimanale delle offerte per le missioni TT2 372 2 Noi ringraziamo Dio perché le nostre Scuole del Sabato hanno contribuito abbastanza a promuovere più di una importante iniziativa missionaria. Piccoli e grandi hanno dato i loro modesti oboli che simili a ruscelletti hanno alimentato un fiume di beneficenza. Bisogna istruire i fanciulli per modo che possano compiere atti disinteressati che il cielo osserva con vivo compiacimento. Quando la rugiada della gioventù è su di loro, si deve insegnare ai fanciulli a servire Cristo e a rinunciare a se stessi. La questione del dare non va lasciata all'impulso. A tale riguardo Dio ha dato precise istruzioni. Ha specificato come misura dei nostri doveri le decime e le offerte. Egli desidera che noi diamo regolarmente e sistematicamente. Alla chiesa di Corinto, Paolo scrisse: "Quanto alla colletta per i santi, come ho ordinato alle chiese della Galazia, così fate anche voi. Ogni primo giorno della settimana ciascuno di voi metta da parte a casa sua quel che potrà, secondo la prosperità concessagli". 1 Corinzi 16:1, 2. Ciascuno esamini attentamente le proprie entrate, frutto della benedizione di Dio, e accantoni la decima come cosa sacra al Signore. Questo denaro non deve essere in nessun caso adibito ad altri usi: deve essere consacrato unicamente al sostegno del ministero dell'Evangelo. Dopo che la decima è stata messa da parte, si prelevino le offerte e i doni "secondo la prosperità concessa". -- Counsels on Sabbath School Work, 129, 130. TT2 372 3 Nell'economia israelitica, per prescrizione divina, alla nascita dei bambini si presentava un'offerta a Dio... TT2 372 4 "In occasione del compleanno si dovrebbe ricordare ai fanciulli quali motivi essi hanno di essere grati al Signore per la sua bontà, grazie alla quale la loro vita è stata conservata per un altro anno. Si potrebbero, così, impartire lezioni di alto valore. Noi siamo debitori a Dio di ogni grazia: la vita, la salute, il nutrimento, il vestire, oltre alla speranza della vita eterna. A Dio va la riconoscenza per i suoi doni, ed è quindi giusto presentare le nostre offerte di gratitudine al supremo Benefattore. Tali doni di compleanno sono apprezzati dal cielo". -- Counsels on Sabbath School Work, 143. Obiettivi per la conquista delle anime TT2 372 5 Come operai di Dio noi abbiamo bisogno di guardare più a Gesù e meno a noi stessi. Dovremmo sentire maggiormente la responsabilità per le anime e pregare ogni giorno perché ci siano accordati forza e sapienza per il Sabato. Monitori, familiarizzate con le vostre classi, pregate coi vostre allievi e insegnate loro a pregare. Col cuore intenerito si pronunzino preghiere brevi e semplici, ma ferventi. Le vostre parole siano poche, ma ben scelte. Gli allievi imparino dalle vostre labbra e dal vostro esempio che la verità di Dio deve radicarsi nei loro cuori se vogliono resistere alla tentazione. Noi abbiamo bisogno di vedere delle intere classi di giovani convertirsi a Dio e diventare utili membri di chiesa. TT2 373 1 Non permettete che nel corso della settimana le vostre forze e le vostre energie siano consumate in cose mondane e temporali, a tal punto da non avere poi né energia, né vigore morale da mettere al servizio di Cristo il Sabato. Proprio ora c'è da svolgere un'opera seria e non abbiamo neppure un momento da impiegare egoisticamente. Facciamo tutto avendo dinanzi a noi la visione della gloria di Dio. Non datevi posa fintantoché ogni bambino della vostra classe non sia giunto a una conoscenza salutare di Cristo. -- Counsels on Sabbath School Work, 125. TT2 373 2 I monitori della Scuola del Sabato devono camminare nel cospetto di Dio con circospezione e animati da spirito di preghiera. Devono agire come dovendo rendere conto del loro operato. E' loro offerta l'opportunità di conquistare anime per Cristo. Più i giovani rimarranno nella incredulità, più si irrigidiranno nella loro resistenza allo Spirito di Dio. Col passare degli anni è probabile che si manifesti in loro una minore sensibilità per quel che riguarda l'influsso della religione; tanto più che Satana cerca ogni giorno di incatenarli alle loro abitudini di disubbidienza, al loro spirito di indipendenza e vi sono, così, sempre minori possibilità che essi diventino cristiani. Quale sarà, allora, il conto che saranno chiamati a rendere i monitori indifferenti? Perché la diffidenza morale invade l'anima del monitore e lo rende riluttante a compiere un'opera adeguata per la conversione delle preziose anime degli adolescenti e dei bambini? Perché non si lascia che lo Spirito Santo crei intorno all'anima un'atmosfera atta a fugare le tenebre e a recare agli altri la luce del cielo? -- Counsels on Sabbath School Work, 80. TT2 373 3 Occorre che i nostri collaboratori della Scuola del Sabato siano individualmente permeati dello Spirito di Cristo. Essi non potranno essere collaboratori di Cristo a meno che Egli, mediante la loro fede, non dimori nei loro cuori... Bisogna fare di più per dare ai bambini una cultura religiosa. I dirigenti e i monitori devono adoperarsi per giungere alla perfetta armonia: ci deve essere, infatti, collaborazione da parte di genitori, fanciulli e monitori. Ogni operaio si dia da fare per acquisire sapienza e tatto ed essere, così, capace dell'impegno ben diretto richiesto da Dio. Dobbiamo coltivare accortezza e discernimento per saper distinguere con prontezza le occasioni di fare il bene e trarne il massimo profitto. -- Counsels on Sabbath School Work, 159, 160. TT2 373 4 Ufficiali e monitori della Scuola del Sabato hanno bisogno della guida e dell'istruzione dello Spirito Santo per poter essere dei veri educatori, capaci di ispirare pensieri elevati e di richiamare alla mente le cose che hanno insegnato ai loro alunni. E' compito dello Spirito Santo far penetrare nella mente in modo chiaro e distinto le parole e le opere di Cristo, affinché coloro che parlano del Redentore del mondo sappiano innalzare la figura di Cristo dinanzi alle menti dei membri delle loro classi. In tutto quello che si fa nella Scuola del Sabato, è necessario l'aiuto dello Spirito Santo affinché quanti sono scelti per occupare il posto di direttore e di monitori siano uomini e donne di Dio. -- Counsels on Sabbath School Work, 160. Ufficiali e monitori TT2 374 1 Nella scelta dei membri ufficiali, assicuratevi che non prevalgano le preferenze personali; ma assegnate a questi posti di fiducia coloro che siete convinti che amano e temono Dio e fanno di lui il loro consigliere. Senza l'amore e il timore di Dio, per quanto acuto possa essere l'intelletto, si avrà l'insuccesso. Gesù afferma: "Senza di me voi non potete fare nulla". La scelta degli ufficiali non deve essere lasciata alla decisione degli allievi della Scuola del Sabato. Cambiare gli ufficiali di frequente sarà un vantaggio per la scuola, perché la mente di uno non deve modellare le altre menti. Egli può avere alcune eccellenti qualità e tuttavia presentare qualche lacuna in altri settori. Un'altra persona scelta può risultare efficiente proprio là dove la prima aveva una carenza. Menti e doti differenti introdurranno nuove idee, nuovi orientamenti, e questo è indispensabile. Ma sopra ogni altra cosa scegliete quanti, nella semplicità dell'anima loro, camminano nella verità, amano Dio, lo temono e frequentano la sua scuola. Tali persone condurranno gli allievi avanti e sempre più in alto. Sotto la guida di monitori avveduti, gli alunni acquisteranno un maggior interesse per la Parola di Dio e riusciranno a comprendere più a fondo le Scritture. -- Counsels on Sabbath School Work, 165. TT2 374 2 Il Signore invita i giovani di ambo i sessi a prepararsi per le lotte della vita prendendo parte all'opera della Scuola del Sabato. Un'opera saltuaria non darà grandi risultati, né farà di voi degli operai di successo nell'opera di Dio. Con paziente assiduità nel compiere il bene diventerete dei collaboratori di Dio. Reputatevi servitori di Dio giorno per giorno e siate diligenti nel vostro lavoro, evitando di farvi dei sentieri tortuosi (Isaia 59:8) affinché lo zoppo non sia sviato dalla via della rettitudine a causa dei vostri sbagli. -- Counsels on Sabbath School Work, 13. TT2 374 3 Ogni monitore della Scuola del Sabato deve essere un seguace di Cristo. Quanti non si sono identificati come discepoli di Cristo, dimostrando con una vita coerente di essere dei cristiani, non debbono essere invitati a diventare monitori della Scuola del Sabato, perché hanno bisogno essi stessi che qualcuno insegni loro i princìpi fondamentali dell'amore e del timore di Dio. "Senza di me", dichiarò Gesù, "voi non potete fare nulla". Giovanni 15:5. Inoltre, di che valore sarebbe l'insegnamento di chi non ha conosciuto nulla della potenza di Cristo attraverso una personale esperienza? Sarebbe un grosso sbaglio incaricare una tale persona di tenere una classe della Scuola del Sabato; ma ancor peggio sarebbe permettere che una classe subisse l'influsso di un monitore il cui abbigliamento e il cui contegno rinnegano il Salvatore che dice di servire. TT2 374 4 Coloro che insegnano alla Scuola del Sabato devono avere il cuore riscaldato e rinvigorito dalla verità divina, essendo non solo degli uditori, ma dei facitori della Parola. Essi devono essere nutriti da Cristo come i tralci lo sono dalla vite. Deve scendere su di loro la rugiada della grazia celeste affinché i loro cuori siano simili a piante pregiate i cui bocci si aprono, diffondendo un soave profumo, come fiori del giardino di Dio. I monitori devono essere degli studiosi assidui della Parola di Dio e rivelare sempre il fatto che imparano quotidianamente delle lezioni alla scuola di Cristo e possono comunicare agli altri la luce ricevuta da Colui che è il grande Maestro, la luce del mondo. TT2 375 1 I monitori devono sentire la loro responsabilità e utilizzare ogni occasione per progredire e fornire il miglior genere di servizio affinché ne derivi la salvezza delle anime. -- Counsels on Sabbath School Work, 93, 94. TT2 375 2 Dio ha dato il dono della ragione e dell'intelligenza sia all'uno sia all'altro operaio e perciò ognuno, secondo la propria capacità, deve fare fruttare il talento ricevuto. Il Signore non vuole che un operaio sia solamente l'ombra di un altro che egli forse ammira. Il monitore deve crescere e raggiungere la misura della statura di Cristo e non quella di un qualunque mortale, soggetto all'errore. Dovete "crescere nella grazia"; e dove si trova la grazia? Solo in Cristo, il modello divino. TT2 375 3 Ognuno guardi a Cristo e riproduca il divino modello. Ogni operaio si impegni al massimo per agire in conformità col piano di Dio. Impari alla scuola di Cristo per poter insegnare agli altri con saggezza. Quelli che sono affidati alla cura del monitore della Scuola del Sabato, avranno bisogno della sapienza e dell'esperienza date da Dio al vero discepolo di Gesù. Il monitore deve acquistare la mansuetudine e l'umiltà di cuore del Salvatore per essere un vero istruttore e guadagnare i suoi allievi a Cristo, affinché essi diventino, a loro volta, missionari fedeli nel vasto campo della messe. -- Counsels on Sabbath School Work, 106. TT2 375 4 C'è in mezzo a noi mancanza di formazione; non abbiamo molti uomini sufficientemente istruiti per l'opera che consiste nel dirigere le nostre Scuole del Sabato e le nostre classi. Molti, pur conoscendo la verità, non la comprendono ancora così a fondo da essere capaci di difenderla da soli quando la presentano. Non sanno neppure esporla in modo così chiaro che la gente ne afferri il maestoso carattere. Invece di una minore disciplina, occorre loro un'istruzione più completa. E' impossibile per chiunque prevedere a che cosa potrà essere chiamato domani. Potrà trovarsi in situazioni tali da avere bisogno di un acuto discernimento e di ben ponderati argomenti. Perciò, per l'onore di Cristo, fra noi devono moltiplicarsi gli operai ben preparati i quali saranno all'altezza di insegnare la verità con chiarezza, in modo assennato. La verità deve essere esposta in una maniera tale da risultare quanto più possibile priva di difetti. -- Counsels on Sabbath School Work, 156. Gli strumenti di Dio TT2 375 5 Io provo un vivo interesse per le nostre Scuole del Sabato da un capo all'altro del paese, perché ritengo che esse siano dei mezzi impiegati da Dio per insegnare ai nostri giovani le verità bibliche. Genitori e monitori devono fare sforzi ininterrotti per interessare i giovani alle cose di valore eterno. La Scuola del Sabato è un campo missionario, pertanto in questa opera così importante si dovrebbe manifestare uno spirito missionario maggiore di quello conosciuto nel passato. -- Counsels on Sabbath School Work, 10. ------------------------Capitolo 80: Praticare l'ospitalità TT2 376 1 La Bibbia insiste sull'ospitalità; non solo la raccomanda come un dovere, ma presenta numerose belle illustrazioni nei casi in cui fu esercitata e mostra le benedizioni che ne derivano. Fra esse spicca l'esperienza di Abrahamo. TT2 376 2 Nel libro della Genesi vediamo il patriarca riposare nelle ore calde di un meriggio estivo, all'ombra delle querce di Mamre. Poco distante passano tre viandanti. Non chiedono ospitalità, non sollecitano nessun favore; eppure Abrahamo non permette che essi proseguano il loro cammino senza ristorarsi. Egli è un uomo molto attempato, pieno di dignità, facoltoso, onorato, abituato a comandare; eppure, scorgendo quegli sconosciuti "corse loro incontro all'ingresso della tenda, e si prostrò fino a terra". Rivolgendosi al capo, disse: "Signor mio, se ho trovato grazia davanti a te, non passare senza fermarti dal tuo servo". Genesi 18:2, 3. Con le sue stesse mani portò dell'acqua perché potessero lavarsi, eliminando così dai loro piedi la polvere del cammino. Egli stesso scelse il loro cibo, e mentre essi si riposavano all'ombra confortevole, sua moglie Sara preparò l'occorrente per il loro ristoro. Abrahamo rimase rispettosamente accanto a loro mentre essi godevano della sua ospitalità. Manifestò questa cortesia verso di loro quali semplici viandanti, stranieri di passaggio che forse mai più sarebbero passati di là. Però, terminato il pranzo, i suoi ospiti rivelarono chi erano: Abrahamo aveva reso un servizio non solo a degli angeli celesti, ma anche al Capo dell'armata celeste, al suo Creatore, Redentore e Re. Ad Abrahamo furono rivelate le decisioni del cielo e fu chiamato "l'amico di Dio" TT2 376 3 Lot, nipote di Abrahamo, benché avesse stabilito la sua dimora a Sodoma, aveva lo stesso spirito di gentilezza e di ospitalità del patriarca. Notando al tramonto due forestieri alle porte della città e conoscendo i pericoli ai quali essi erano esposti in quella città perversa, Lot insistè per condurli a casa sua. Non si preoccupò affatto del pericolo che ne sarebbe derivato per sé e per la propria famiglia: rientrava nel programma della sua vita proteggere chi era in pericolo e avere cura dei senzatetto. L'azione gentile compiuta verso due sconosciuti viaggiatori portò gli angeli in casa sua. Coloro che egli cercò di proteggere, in realtà protessero lui. Sul calare della sera, egli li aveva condotti a casa sua per dar loro scampo; all'alba, furono essi a condurre in salvo lui e la sua famiglia, fuori della città condannata. TT2 376 4 Questi atti di cortesia sono stati da Dio considerati abbastanza importanti da essere perpetuati nella sua Parola. Oltre mille anni dopo, un apostolo ispirato si richiamò ad essi: "Non dimenticate l'ospitalità; perché, praticandola, alcuni, senza saperlo, hanno albergato degli angeli". Ebrei 13:1, 2. TT2 376 5 Il privilegio concesso ad Abrahamo e a Lot non è negato a noi. Offrendo ospitalità ai figli di Dio, è possibile che anche noi accogliamo nelle nostre case gli angeli dell'Eterno. Anche oggi degli angeli in forma umana entrano nei focolari degli uomini dai quali sono ospitati. E i cristiani che vivono sotto lo sguardo di Dio sono sempre accompagnati da angeli invisibili. Questi esseri santi lasciano dietro a sé una benedizione nelle nostre case. TT2 377 1 "Amante dell'ospitalita" è fra le caratteristiche indicate dallo Spirito Santo per designare una persona che occupa un posto di responsabilità nella chiesa. A tutta la chiesa è rivolto l'invito: "Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Come buoni amministratori della svariata grazia di Dio, ciascuno, secondo il dono che ha ricevuto, lo faccia valere al servizio degli altri". 1 Pietro 4:9, 10. I principi dell'ospitalità TT2 377 2 Questi ammonimenti sono stati insolitamente trascurati. Perfino fra quanti si dicono cristiani, la vera ospitalità è poco praticata. Nel nostro popolo l'opportunità di offrire l'ospitalità non è considerata nel modo dovuto: privilegio e benedizione. In generale c'è poca socievolezza, poca disposizione a far posto alla nostra mensa a due o tre persone, senza imbarazzo e senza ostentazione. Alcuni si difendono dicendo che "è un disturbo eccessivo". Non sarebbe così se dicessero: "Non abbiamo preparato nulla di speciale, però siamo felici di offrirle quello che abbiamo". L'ospite inatteso apprezza una buona accoglienza molto più di piatti elaborati. Fare per i visitatori dei preparativi che richiedono tempo, tempo che appartiene al Signore, vuol dire rinnegare Cristo. In questo commettiamo un furto nei confronti di Dio e facciamo del torto agli altri. Nel preparare un ricevimento ricercato, molti privano la propria famiglia di attenzioni di cui ha bisogno, e danno ad altri un esempio che tanti seguiranno. TT2 377 3 L'ambizione di emergere nel ricevere degli ospiti crea pesi inutili e preoccupazioni assillanti. Per preparare una notevole varietà di portate per la tavola, la massaia si affatica eccessivamente. A motivo dei tanti piatti preparati, gli ospiti eccedono nel mangiare; e così, dal sovraccarico di lavoro da una parte e dall'abbondante cibo ingerito dall'altra, ne seguono malattia e sofferenza. Questi pranzi così elaborati costituiscono un onere e un danno. TT2 377 4 Il Signore vuole che noi ci curiamo degli interessi dei nostri fratelli e sorelle. L'apostolo Paolo ha illustrato la cosa. Scrivendo alla chiesa di Roma egli dice: "Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea, perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza, in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me stesso". Romani 16:1, 2. Febe accoglieva l'apostolo, ed era nota per la sua ospitalità verso i forestieri bisognosi di cura. Il suo esempio dovrebbe essere imitato dalle chiese di oggi. TT2 377 5 Dio è scontento dell'interesse egoistico spesso manifestato per" me e la mia famiglia". Ogni famiglia che coltivi simile spirito ha bisogno di convertirsi ai puri princìpi esemplificati nella vita di Cristo. Coloro che si rinchiudono in se stessi, che sono poco disposti a occuparsi dei visitatori, perdono molte benedizioni. TT2 377 6 Alcuni nostri operai occupano posizioni che li obbligano a ricevere spesso dei visitatori, fratelli o estranei. Alcuni suggeriscono che la federazione ne tenga conto e accordi loro un'aggiunta al normale stipendio per coprire queste spese fuori programma. Il Signore, però, ha insegnato a tutto il suo popolo il dovere dell'ospitalità. Non rientra nell'ordine di Dio che uno o due pratichino l'ospitalità per una federazione o una chiesa, oppure che degli operai siano pagati per ospitare i loro fratelli. Questa è una invenzione frutto dell'egoismo, e gli angeli di Dio ne tengono conto. TT2 378 1 Quelli che vanno da una località all'altra come evangelisti o missionari, dovrebbero essere ospitati dai membri delle chiese nelle quali si recano. Fratelli e sorelle, preparate un alloggio per questi operai, anche se ciò può costituire un grosso sacrificio personale. TT2 378 2 Cristo tiene conto di ogni spesa affrontata per esercitare l'ospitalità per amor suo, e provvederà a quanto occorre per questo. Coloro che per amore di Cristo accolgono i fratelli, facendo del loro meglio perché la visita risulti utile a se stessi e agli ospiti, sono ricordati in cielo come degni di benedizioni speciali. Lezione di Gesù' sull'ospitalità TT2 378 3 Cristo nella sua vita ha dato una lezione di ospitalità. Circondato da una folla affamata, sulle rive del mare, non rimandò i presenti a casa loro senza averli prima nutriti. Disse ai discepoli: "Date lor voi da mangiare!" Matteo 14:16. Con un atto di potenza creativa, egli fornì cibo sufficiente a soddisfare le necessità di quella moltitudine. Si trattava di un cibo molto modesto, privo di ogni ricercatezza. Colui che aveva a sua disposizione tutte le risorse del cielo, avrebbe potuto benissimo imbandire una ricca mensa, invece diede solo quanto era necessario: il nutrimento quotidiano di quella popolazione di pescatori che abitava vicino al mare. TT2 378 4 Se gli uomini, oggi, coltivassero delle abitudini di semplicità, se vivessero in armonia con le leggi della natura, vi sarebbe abbondante nutrimento per far fronte a tutte le esigenze della famiglia umana. Vi sarebbero meno necessità immaginarie e maggiori opportunità di agire secondo le vie di Dio. TT2 378 5 Cristo non cercò di attirare a sé gli uomini appagando la loro bramosia di lusso. Il cibo semplice da lui provveduto era garanzia non solo della sua potenza ma anche del suo amore e della sua tenera premura per le loro comuni necessità della vita. Mentre li nutriva con dei pani d'orzo, dava loro anche il pane della vita. Ecco l'esempio per noi! Il nostro vitto può essere modesto e perfino scarso; la nostra sorte può anche essere definita povertà; è possibile che le nostre risorse non siano maggiori di quelle dei discepoli i quali possedevano cinque pani e due pesci. Tuttavia, quando veniamo in contatto con i bisognosi, Cristo ci ripete:"Date lor voi da mangiare!" Noi siamo tenuti a distribuire quello che abbiamo; e mentre diamo, Cristo farà in modo che ci venga fornito quello che ci manca. TT2 378 6 Leggiamo, in proposito, la storia della vedova di Sarepta. A questa donna, di una contrada pagana, Dio mandò il suo servitore -- in un periodo di grande carestia -- a chiederle da mangiare. "Ella rispose: "Com'è vero che vive l'Eterno, il tuo Dio, del pane non ne ho, ma ho solo una manata di farina in un vaso, ed un po'd'olio in un orciolo; ed ecco, sto raccogliendo due stecchi, per andare a cuocerla per me e per il mio figliuolo; e la mangeremo, e poi morremo". Elia le disse: "Non temere; va'e fa'come tu hai detto, ma fanne prima una piccola stiacciata per me, e portamela; poi ne farai per te e per il tuo figliuolo. Poiché così dice l'Eterno, l'Iddio d'Israele: Il vaso della farina non si esaurirà, e l'orciuolo dell'olio non calerà, fino al giorno che l'Eterno manderà la pioggia sulla terra". Ed ella andò e fece come le avea detto Elia". 1 Re 17:12-15. TT2 379 1 Meravigliosa fu l'ospitalità offerta al profeta di Dio da questa donna fenicia la cui fede e la cui generosità furono meravigliosamente ricompensate:" Ed essa, la sua famiglia ed Elia ebbero di che mangiare per molto tempo. Il vaso della farina non si esaurì, e l'orciuolo dell'olio non calò, secondo la parola che l'Eterno avea pronunziata per bocca di Elia. Or dopo queste cose avvenne che il figliuolo di quella donna, che era la padrona di casa, si ammalò; e la sua malattia fu così grave, che non gli rimase più soffio di vita. Allora la donna disse ad Elia: "Che ho io mai da far teco, o uomo di Dio? Sei tu venuto da me per rinnovar la memoria delle mie iniquità e far morire il mio figliuolo?" Ei le rispose: "Dammi il tuo figliuolo". E lo prese dal seno di lei, lo portò su nella camera dove egli albergava, e lo coricò sul suo letto. Poi invocò l'Eterno, e disse: "O Eterno, Iddio mio, colpisci tu di sventura anche questa vedova, della quale io sono ospite, facendole morire il figliuolo?" Si distese quindi tre volte sul fanciullo, e invocò l'Eterno, dicendo: "O Eterno, Iddio mio, torni, ti prego, l'anima di questo fanciullo in lui!" E l'Eterno esaudì la voce di Elia: l'anima del fanciullo tornò in lui, ed ei fu reso alla vita. Elia prese il fanciullo, lo portò giù dalla camera al pian terreno della casa, e lo rimise a sua madre, dicendole: "Guarda! Il tuo figliuolo è vivo". Allora la donna disse ad Elia: "Ora riconosco che tu sei un uomo di Dio, e che la parola dell'Eterno che è nella tua bocca è verità". 1 Re 17:15-24. TT2 379 2 Dio non è cambiato. La sua potenza non è oggi inferiore a quella dei giorni di Elia. Non meno sicura ora, rispetto a quando fu fatta dal nostro Salvatore, è la promessa che Cristo ha dato:" Chi riceve un profeta come profeta, riceverà premio di profeta". Matteo 10:41. "Io ricompenserò" TT2 379 3 Ai suoi fedeli servitori di oggi, come già ai suoi primi discepoli, si applicano le parole di Cristo: "Chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato". Versetto 40. Nessun atto di bontà compiuto nel suo nome resterà senza riconoscimento e ricompensa. In questo riconoscimento Gesù include anche i più deboli e i più umili della famiglia di Dio." E chi avrà dato da bere soltanto un bicchier d'acqua fresca ad uno di questi piccoli" (coloro cioè che sono come fanciulli nella loro fede e nella loro conoscenza di Cristo) "perché è un mio discepolo, io vi dico in verità che non perderà punto il suo premio". Versetto 42. TT2 379 4 La povertà non ci dispensa dall'offrire ospitalità. Dobbiamo dare quello che abbiamo. Vi sono persone che lottano per il pane quotidiano e che hanno grande difficoltà a far fronte alle proprie necessità col loro guadagno, ma amano Gesù nella persona dei suoi santi, e sono pronte ad accogliere credenti e non credenti e a trarre profitto da queste visite. Alla mensa domestica, come anche all'altare di famiglia, gli ospiti sono i benvenuti. L'ora della preghiera produce la sua impressione sugli ospiti, e spesso è sufficiente anche una sola visita per determinare la salvezza di un'anima dalla morte. Il Signore tiene conto di quest'opera e dice: "Ti ricompenserò". TT2 380 1 Fratelli e sorelle, invitate a casa vostra chi ha bisogno di ospitalità e di affettuose premure. Non fate sfoggio di sorta, ma nel notare le loro necessità, accoglieteli e offrite loro una vera ospitalità cristiana. Nei rapporti sociali vi sono preziosi privilegi. "L'uomo non vive di solo pane"; pertanto, nel dividere con gli altri il nostro cibo quotidiano, bisogna infondere in loro la speranza, il coraggio, e un amore simile a quello di Cristo. "Mediante la consolazione onde noi stessi siamo da Dio consolati", "noi dobbiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione". 2 Corinzi 1:4. Ed ecco l'assicurazione per noi: "Dio è capace di fare abbondare verso di voi ogni grazia, affinché voi, avendo sempre ogni sufficienza, in tutte le cose, possiate abbondare in ogni opera buona". TT2 380 2 Viviamo in un mondo di peccato e di tentazioni; intorno a noi vi sono anime che periscono lontano da Cristo, e Dio vuole che noi ci adoperiamo per loro in ogni maniera possibile. Se avete una casa accogliente, invitate i giovani che non hanno casa, quanti hanno bisogno di assistenza, di comprensione, di parole amabili, di rispetto e di bontà. Se volete condurli a Cristo dovete mostrare nei loro confronti, nella loro qualità di riscattati dal suo sangue, rispetto e affetto. TT2 380 3 Per la provvidenza di Dio, noi entriamo in contatto con persone che non hanno esperienza con tanti che hanno bisogno di pietà e di compassione. Occorre loro il soccorso, perché sono deboli. I giovani hanno bisogno di aiuto. Con la forza di Colui la cui bontà agisce in favore dei derelitti, degli ignoranti e di quanti sono considerati i minimi fra i suoi piccoli, noi dobbiamo adoperarci alla loro prosperità futura, alla formazione di un carattere cristiano. Proprio coloro che hanno maggiore bisogno di aiuto talvolta metteranno a dura prova la nostra pazienza. Cristo raccomanda: "Guardatevi dal disprezzare alcuno di questi piccoli; perché io vi dico che gli angeli loro, ne' cieli, vedono del continuo la faccia del Padre mio che è ne' cieli". Matteo 18:10. A coloro che assistono queste anime, il Salvatore dice: "In verità vi dico che in quanto l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me". Matteo 25:40. TT2 380 4 Chi svolge quest'opera cingerà la corona del sacrificio, ma riceverà il premio dovuto. In cielo contempleremo i giovani che abbiamo aiutato, quelli che furono da noi invitati a casa nostra e che sottraemmo alla tentazione. Vedremo i loro volti riflettere lo splendore della gloria di Dio. "Essi vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome". Apocalisse 22:4.