I tesori delle testimionianze 3

Capitolo 7

L'attività laica

[AUDIO]

Il Testimone verace rivolgendosi alla chiesa di Efeso, dice: "Ho questo contro a te: che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati, dunque, donde sei caduto, ravvediti e fai le opere di prima; se no verrò a te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto se non ti ravvedi". Apocalisse 2:4, 5.

Inizialmente, l'esperienza della chiesa di Efeso fu caratterizzata dalla semplicità, dal fervore e dal'ardente amore per Cristo. I credenti gioivano del'amore di Dio perché Gesù dimorava nei loro cuori. Le lodi di Dio erano sulle loro labbra e il loro atteggiamento di gratitudine si armonizzava con quello della famiglia celeste.

Il mondo si rendeva conto che essi erano stati con Gesù. I peccatori pentiti, perdonati, purificati e santificati erano esortati a unirsi a Dio per mezzo del suo Figliolo. I credenti desideravano sinceramente accogliere e mettere in pratica ogni parola di Dio. Pieni di amore verso il loro Redentore, essi pensavano che il loro unico scopo consistesse nel portare altre anime a lui, non intendendo monopolizzare i preziosi tesori della grazia di Cristo. Sentendo l'importanza della loro vocazione e tenendo conto del messaggio 'Pace in terra e benevolenza verso gli uomini' ardevano dal desiderio di portare la buona novella fino agli estremi limiti della terra.

I membri di chiesa erano uniti nel sentimento e nel'azione. L'amore di Cristo era l'aurea catena che li teneva avvinti fra loro. Continuavano a conoscere sempre più perfettamente il Signore e manifestavano nella loro vita la luce, il conforto e la pace. Visitavano gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e si conservavano puri dal mondo. Ai loro occhi trascurare di farlo sarebbe stata una contraddizione della loro professione di fede e un tradimento del loro Redentore.

L'opera fu portata avanti in ogni città; delle anime si convertivano e a loro volta si sentivano spinte a parlare agli altri del loro inestimabile tesoro. Non si davano riposo fino a che la luce che avevano ricevuto non avesse illuminato anche gli altri. Intere moltitudini venivano a conoscere le ragioni della speranza cristiana. Vibranti appelli erano rivolti personalmente ai peccatori, agli sviati, agli emarginati a coloro che pur dicendo di conoscere la verità amavano il piacere più di Dio.

Dopo un po' di tempo, però, lo zelo dei credenti e il loro amore per Dio e per i loro simili andò affievolendosi. Nella chiesa penetrò la freddezza; sorsero delle divergenze e molti distolsero i loro sguardi da Gesù, capo e compitore della loro fede. Le masse, che avrebbero potuto essere convinte e convertite grazie a una fedele pratica della verità, rimasero prive di avvertimenti. Fu allora che il messaggio del Testimone verace fu mandato alla chiesa di Efeso. La mancanza di interesse per la salvezza delle anime indicava che essi avevano perduto il loro primo amore; perché nessuno può amare Dio con tutto il cuore, l'anima e la forza e non amare coloro per i quali Cristo morì. Dio li invitava a pentirsi e a operare come una volta, altrimenti il candelabro sarebbe stato rimosso dal suo posto.

Lezioni tratte dalla chiesa di Efeso

L'esperienza della chiesa di Efeso non si ripete forse nel'esperienza religiosa della nostra generazione? La chiesa di oggi, che ha ricevuto la conoscenza della verità di Dio, quale uso fa di questa conoscenza? Quando i credenti videro per la prima volta l'ineffabile misericordia di Dio per l'umanità caduta non potevano starsene muti: erano animati dal desiderio di collaborare con il Signore per trasmettere agli altri le benedizioni ricevute. Così facendo essi ne ricevevano continuamente, e crescevano nella grazia e nella conoscenza del Signore Gesù Cristo. Oggi, come vanno le cose?

Fratelli e sorelle che avete affermato di credere nella verità, io vi chiedo individualmente: le vostre abitudini sono in armonia con la luce, i privilegi e le opportunità che il cielo vi ha dato? Si tratta di una domanda molto seria. Il sole della giustizia si è levato sopra la chiesa e questa ha il dovere di risplendere. A ognuno viene offerto il privilegio di progredire. Quelli che sono in comunione con Cristo cresceranno nella grazia e nella conoscenza del Figliolo di Dio fino a raggiungere la statura perfetta di uomini e donne. Se tutti coloro che affermano di credere nella verità avessero sfruttato al massimo le loro capacità e approfittato delle opportunità, sarebbero diventati forti in Cristo. Nonostante la loro occupazione -- agricoltori, meccanici, insegnanti o pastori -- se si fossero consacrati a Dio sarebbero diventati degli operai efficienti per il Maestro.

Ma dove sono i membri di chiesa che fanno quello che è stato loro indicato: essere "collaboratori di Dio"? 1 Corinzi 3:9. Dove si nota il tormento del'anima? Dove sono i membri di chiesa assorbiti da argomenti di carattere religioso e sottomessi alla volontà di Dio? Dove troviamo i cristiani consci della loro responsabilità di adoperarsi perché la chiesa prosperi, si risvegli e rechi la luce alle persone? Dove sono quelli che non risparmiano, né misurano i loro sforzi per il Maestro? Il nostro Redentore vedrà il frutto del tormento del'anima sua e ne sarà soddisfatto; ma che ne è di coloro che si dichiarano suoi seguaci? Saranno anch 'essi soddisfatti del frutto del loro lavoro?

Perché c'è così poca fede, così poco vigore spirituale? Perché sono così pochi quelli che accettano il giogo di Cristo e portano il suo carico? Perché le persone debbono essere sollecitate a lavorare per Cristo? Perché sono così pochi quelli che sanno svelare i misteri della redenzione? Perché la giustizia di Cristo non risplende attraverso coloro che si dicono suoi seguaci?

Il risultato del'inerzia

Quando gli uomini usano le loro facoltà secondo le direttive di Dio, i loro talenti aumentano, la loro capacità cresce ed essi godono della sapienza divina nel portare alla salvezza i perduti. Ma se i membri di chiesa se ne stanno inoperosi, trascurando la responsabilità affidata loro da Dio, come possono aspettarsi di ricevere il tesoro del cielo? Se quelli che si dicono cristiani non provano nessun desiderio di illuminare chi è nelle tenebre; se si astengono dal'offrire la grazia e la conoscenza, essi diventano meno perspicaci, perdono il giusto apprezzamento delle ricchezze celesti e non sentono più la necessità di presentarle agli altri.

In varie località abbiamo delle grandi chiese. I membri hanno la conoscenza della verità e molti sono lieti di udire la parola della vita; ma non cercano d i diffondere la luce. Sentono ben poca responsabilità per il progresso del'opera e hanno scarso interesse per la salvezza delle anime. Pieni di zelo per le cose di questo mondo, non immettono la religione nei loro affari. Dicono: "La religione è la religione e gli affari sono gli affari". Ritengono che ognuna delle due abbia la sua sfera di azione e concludono: "Lasciamole separate!".

I membri di queste chiese che trascurano le opportunità e abusano dei privilegi non crescono "nella grazia e nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo". 2 Pietro 3:18. Perciò sono deboli nella fede, difettosi nella conoscenza e bambini quanto al'esperienza. Essi non sono né fondati, né radicati nella verità. Se rimangono in questo stato, saranno sedotti dai vari inganni degli ultimi giorni perché non posseggono il discernimento spirituale per distinguere la verità dal'errore.

Dio ha affidato ai suoi ministri la proclamazione del messaggio della verità. Le chiese debbono accettarlo e trasmetterlo in ogni possibile maniera, accogliendo i raggi di luce e diffondendoli. Proprio in questo consiste il nostro maggior peccato: noi siamo indietro di anni. I ministri si sono adoperati nella ricerca del tesoro nascosto, ne hanno dischiuso lo scrigno e hanno fatto sì che le gemme della verità risplendessero; ma i membri di chiesa non hanno fatto neppure la centesima parte di quello che Dio richiedeva da loro. Quando le persone ascoltano sermoni su sermoni e non ne mettono in pratica gli insegnamenti, che cosa ci si può aspettare se non la decadenza della vita religiosa? Le capacità date da Dio se non vengono esercitate deperiscono. E se le chiese rimangono inattive, ci pensa Satana a metterle in azione. Egli occupa il terreno e impegna i membri in attività che assorbono le loro energie, distruggono le loro capacità e così li fa divenire dei pesi morti.

Non pochi fra noi se riflettessero attentamente considererebbero la loro inattività come una colpevole negligenza. Fratelli e sorelle, il nostro Redentore e tutti i santi angeli sono addolorati a motivo della vostra durezza di cuore. Cristo ha dato la sua vita per la salvezza delle anime e voi, voi che avete conosciuto il suo amore, fate ben pochi sforzi per comunicare le benedizioni della sua grazia a coloro per i quali Egli è morto. Questa vostra indifferenza e questa vostra negligenza del dovere stupiscono gli angeli. Nel giorno del giudizio voi incontrerete le anime che avete trascurate e in quel giorno vi auto-convincerete e vi condannerete. Possa il Signore indurvi al pentimento; possa Egli perdonare il suo popolo di avere trascurato l'opera da lui affidatagli.

"Ricordati dunque donde sei caduto e ravvediti e fai le opere di prima; se no, verrò a te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi". Apocalisse 2:5.

Quanto sono pochi quelli che conoscono il tempo della loro visitazione! Quanto sono pochi -- anche fra coloro che affermano di credere nella verità presente -- coloro che capiscono i segni dei tempi e ciò che dovremo sperimentare prima della fine! Noi, oggi, godiamo ancora della sopportazione divina, ma ancora per quanto tempo gli angeli di Dio tratterranno i venti perché non soffino?

Nonostante l'inesprimibile misericordia di Dio verso di noi, sono pochi nella chiesa i servitori di Dio timorati, umili e devoti. Sono pochi i cuori colmi di gratitudine e di ringraziamento per essere stati chiamati al'onore di collaborare al'opera di Dio e di essere partecipi delle sofferenze di Cristo.

Oggi, una buona parte dei membri delle nostre chiese sono morti nei loro peccati e nelle loro trasgressioni. Essi vanno e vengono come una porta sui suoi cardini. Per anni hanno ascoltato compiaciuti le verità più solenni, che scuotono l'anima, senza però metterle in pratica. Perciò essi sono più o meno insensibili alla verità. Le stimolanti testimonianze di avvertimento e di rimprovero non li spingono a l pentimento; le più dolci melodie provenienti da Dio attraverso le labbra umane giustificazione per fede, giustizia di Cristo -- non riescono a strappar loro un 'amorevole e grata risposta. Sebbene il Mercante celeste li inviti a comperare da lui "del'oro affinato col fuoco", delle "vesti bianche" per rivestirsi e del "collirio" per poter vedere, essi indurano i loro cuori e non rinunciano alla loro tiepidezza. Pur avendo la forma della pietà, ne rinnegano la potenza. Se persistono in questo atteggiamento, Dio li rigetterà perché non sono idonei a far parte della sua famiglia.

La conquista delle anime: Obiettivo principale

Noi non dobbiamo pensare che l'opera del Vangelo dipenda principalmente dai predicatori: Dio ha assegnato a ogni uomo un compito da svolgere per lui. Chiunque si dice cristiano deve essere un operaio attivo e disinteressato, pronto a difendere i princìpi della giustizia. Ognuno dovrebbe avere una parte attiva per il progresso del'opera di Dio. Qualunque sia la nostra posizione, noi come cristiani abbiamo un 'opera da svolgere: far conoscere Cristo al mondo. Dobbiamo essere dei missionari che hanno per obiettivo la conquista delle anime per Cristo.

Dio ha affidato alla sua chiesa l'incarico di diffondere la luce e di dare il messaggio del suo amore. La nostra opera non consiste nel denunciare e nel condannare, ma nel collaborare con Cristo, esortando gli uomini a essere riconciliati con Dio. Dobbiamo incoraggiare le anime, attirarle e conquistarle al Salvatore. Se questo non è il nostro scopo, se neghiamo a Dio il servizio del nostro cuore e della nostra vita, lo derubiamo del nostro influsso, del tempo, del denaro e del'attività. Omettendo di recare beneficio al nostro prossimo, derubiamo Dio della sua gloria, gloria che dovrebbe essergli tributata attraverso la conversione delle anime.

Cominciare da quelli che sono più vicini

Alcuni, che da tempo si dicono cristiani, ma che non hanno ancora sentito nessuna responsabilità per i loro vicini, pensano di avere un 'opera da compiere nelle terre lontane. Ma dov 'è la prova della loro idoneità a svolgerla? In che modo dimostrano di sentire la loro responsabilità per le anime? Essi hanno bisogno di essere prima istruiti e preparati là dove si trovano. La vera fede e il vero amore per Cristo li spingerebbero, allora, a sfruttare ogni loro facoltà spirituale per collaborare con il Maestro, imparando da lui la mansuetudine e l'umiltà. Allora, se Dio vorrà che essi vadano in terre straniere, saranno pronti a farlo.

Coloro che intendono lavorare con Dio, comincino a farlo in patria, in casa loro, nel vicinato, fra gli amici. Vi troveranno un campo missionario favorevole. L'attività missionaria laica è una prova che rivela la loro capacità o la loro incapacità per il servizio in un campo più vasto.

L'esempio di Filippo e Natanaele

Il caso di Filippo e Natanaele è un esempio di vera attività laica. Filippo aveva visto Gesù ed era convinto che fosse il Messia. Nella sua gioia voleva che anche i suoi amici conoscessero la bella notizia, che la verità che gli aveva dato tanto conforto fosse condivisa anche da Natanaele. La presenza della vera grazia nel cuore si manifesta sempre con la sua diffusione. Filippo andò in cerca di Natanaele e lo chiamò. Natanaele gli rispose dal suo luogo di preghiera, sotto il fico. Natanaele non aveva avuto il privilegio di udire le parole di Gesù, però si sentiva attratto verso di lui spiritualmente. Aveva sete di luce e proprio in quel momento stava appunto pregando per riceverla. Filippo, pieno di gioia, esclamò: "Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù, figlio di Giuseppe, da Nazareth". Giovanni 1:45. Al'invito di Filippo Natanaele cercò il Salvatore, lo trovò e si unì anch 'egli al'opera per la conquista delle anime.

Uno dei modi più efficaci per la propagazione della luce è lo sforzo privato e personale. In famiglia, accanto al focolare del vicino, al capezzale del'ammalato voi potete leggere le Scritture e dire una parola in favore di Gesù e della verità. Riuscirete, così, a gettare il prezioso seme che germoglierà e darà il suo frutto.

La famiglia: Un campo missionario

La nostra opera per Cristo deve cominciare in casa, nella famiglia. L'educazione della gioventù dovrebbe essere diversa da quella impartita nel passato. Il bene dei giovani, infatti, esige un impegno maggiore di quello dimostrato fin qui. Non c'è campo missionario più importante di questo. Con la parola e con l'esempio i genitori debbono insegnare ai loro figli come adoperarsi per gli inconvertiti. I figli dovrebbero essere educati in modo da sapere simpatizzare con le persone anziane, con le persone che sono abbattute e come alleviare le sofferenze del povero e del'afflitto. Dovrebbero imparare a essere diligenti nel lavoro missionario. Fin dai loro primi anni dovrebbero coltivare uno spirito di rinuncia e di sacrificio per gli altri e per il progresso della causa di Cristo, e così essere dei veri collaboratori di Dio.

Ma se vogliono svolgere un serio lavoro missionario per gli altri, debbono anzitutto imparare a lavorare per i propri familiari, i quali hanno diritto al loro amorevole ministero. Ogni bambino dovrebbe essere abituato a portare la sua parte di responsabilità nella famiglia. Non dovrebbe vergognarsi affatto di usare le proprie mani per alleggerire i fardelli domestici e i piedi per fare delle commissioni. Essendo così impegnato, non calcherà il sentiero della negligenza e del peccato. Quante ore vengono sprecate dai bambini e dai giovani, ore che avrebbero potuto essere utilizzate per prendere sulle loro giovani e robuste spalle delle responsabilità domestiche che qualcuno dovrà pure assumersi, dimostrano così un affettuoso interessamento per il padre e per la madre. Inoltre essi debbono conoscere bene anche i princìpi della riforma sanitaria e avere cura dei propri corpi.

Oh, se i genitori curassero con spirito di preghiera e con la massima attenzione il bene eterno dei loro figli! Si chiedano: Sono stato negligente? Ho trascurato quest 'opera così solenne? Ho permesso che i nostri figli fossero preda delle tentazioni sataniche? Non dobbiamo rendere conto a Dio per aver lasciato che i nostri figli usassero i loro talenti, il loro tempo, il loro influsso combattendo contro la verità e contro Cristo? Non abbiamo trascurato il nostro dovere di genitori e accresciuto, così, il numero dei sudditi di Satana?

Molti hanno vergognosamente negletto questo campo domestico, perciò è giunto il momento di pensare a rimediare e a correggere un simile stato di cose. Quale scusa possono accampare i seguaci di Cristo per non avere insegnato ai loro figli a lavorare per lui?

Dio vuole che le famiglie terrene siano un simbolo della famiglia celeste. Le famiglie cristiane, in armonia col piano di Dio, sono fra i suoi agenti più efficaci per la formazione di un carattere cristiano e per il progresso della sua opera.

Se i genitori vogliono vedere nella loro casa una situazione diversa debbono consacrarsi interamente a Dio e collaborare con lui in quest 'opera, affinché si possa notare una trasformazione nei loro familiari.

Quando le nostre case saranno quello che debbono essere, non sarà consentito ai nostri figli di rimanere inattivi e indifferenti dinanzi alle esigenze di Dio nei riguardi di coloro che sono nel bisogno. In qualità di eredi del Signore, essi saranno qualificati a svolgere un 'opera là dove si trovano. Allora da quelle case uscirà una luce che brillerà sugli ignoranti per guidarli alle fonti della conoscenza. Tale influsso costituirà una vera potenza per Dio e per la verità.

Istruire la chiesa per il lavoro missionario

"Sentinella, a che punto è la notte?" Isaia 21:11. Le sentinelle alle quali viene rivolta questa domanda, possono dare alla tromba un suono chiaro? I pastori hanno cura del gregge come dovendone rendere conto? I ministri di Dio vegliano sulle anime, consapevoli che quanti sono sotto la loro cura sono stati riscattati dal sangue di Gesù? Una grande opera deve essere svolta nel mondo: quali sforzi stiamo noi facendo per portarla a compimento? La gente ha udito troppi sermoni, ma le è stato insegnato a lavorare in favore di coloro per i quali Gesù è morto? E' stato elaborato un piano di lavoro perché ognuno possa capire la necessità di prendere parte attiva al'opera?

È evidente che i vari sermoni predicati non hanno suscitato un consistente gruppo di operai altruistici. Ciò implica delle serie conseguenze: è in gioco il nostro futuro per l'eternità. Le chiese stanno deperendo perché hanno trascurato di utilizzare i loro talenti nella diffusione della luce. Perciò si dovrebbero dare delle direttive precise che siano come altrettante lezioni del Maestro, affinché tutti possano usare la loro luce in maniera pratica. Coloro che hanno la supervisione delle chiese dovrebbero scegliere dei membri qualificati e affidar loro delle responsabilità dando loro, allo stesso tempo, delle istruzioni circa il modo in cui possono servire gli altri e far loro del bene.

Ogni mezzo dovrebbe essere escogitato per recare la conoscenza della verità a migliaia di persone le quali saranno colpite dal'evidenza dei fatti, apprezzando la somiglianza con Cristo riscontrata nel suo popolo, se hanno l'opportunità di vederla. Le riunioni a carattere missionario debbono essere messe nella giusta luce nel'intento di insegnare ai membri come si svolge l'attività missionaria. Dio vuole che la sua chiesa disciplini i membri e li qualifichi per l'opera che deve illuminare il mondo. Si dovrebbero dare delle istruzioni atte a suscitare in centinaia di membri la decisione di mettere a frutto i loro talenti. Grazie al loro uso si formerebbero degli uomini capaci di assumersi certe responsabilità e di esercitare il loro influsso, in modo da mantenere i princìpi puri e incontaminati. Così ne risulterebbe un gran bene per il Maestro.

Mettere i membri di chiesa al lavoro

Molti si arrugginiscono nel'inazione, perché non sanno come operare in attività evangelistiche. Coloro che sono già qualificati indichino a questi membri inoperosi quale tipo di lavoro possono svolgere. Siano organizzate delle piccole riunioni in vari luoghi per insegnare a uomini e donne il modo di sfruttare e accrescere i loro talenti. Che tutti capiscano quello che ci si aspetta da loro e così molti che oggi sono inattivi potranno divenire operai capaci.

La parabola dei talenti dovrebbe essere spiegata a tutti. I membri di chiesa dovrebbero rendersi conto che sono la luce del mondo. II Signore si aspetta che ognuno rechi secondo la sua personale capacità luce e beneficio agli altri. Ricchi o poveri, grandi o piccoli, Dio invita tutti a un servizio attivo. Egli fa affidamento sulla chiesa per l'avanzamento della sua opera e vuole che i suoi seguaci facciano il loro dovere come esseri intelligenti. Ogni mente istruita, ogni intelletto colto, ogni minima capacità dovrebbero essere immessi nel'opera per la salvezza delle anime.

Non trascurate le piccole cose pensando unicamente a quelle grandi. Voi forse potete riuscire in compiti modesti e fallire completamente in una grande opera e così piombare nello scoraggiamento. Mettetevi al lavoro ogni volta che c'è qualcosa da fare.

È facendo con tutte le vostre forze quello che le vostre mani trovano da fare che svilupperete talenti e attitudini in vista di un 'opera più ampia. E' trascurando le opportunità quotidiane e negligendo le piccole cose che molti finiscono col diventare sterili e si inaridiscono.

Tutti possono collaborare svolgendo un 'opera personale per Dio. Alcuni possono scrivere una lettera a un amico che sta molto lontano, o spedire un giornale a qualcuno che vuol conoscere la verità. Altri possono dare dei consigli a chi si trova in difficoltà. Quelli che sanno curare gli ammalati, possono rendersi utili in questo settore. Altri, che dispongono della necessaria preparazione, possono dare degli studi biblici o dirigere una classe biblica.

Nelle nostre chiese bisogna escogitare metodi di lavoro più semplici. Se i membri li accettano e li mettono in atto con perseveranza, saranno abbondantemente ricompensati perché la loro esperienza aumenterà e la loro capacità si affinerà e, grazie ai loro sforzi, le anime saranno salvate.

Anche chi ha una scarsa cultura può lavorare

Chi ha una scarsa istruzione non deve pensare di non poter partecipare al'opera di Dio. Il Signore ha un compito per voi. Egli ha assegnato un incarico a ogni uomo. Voi potete investigare le Scritture da voi stessi. "La dichiarazione delle tue parole illumina; essa dà intelletto ai semplici". Salmi 119:130. Potete pregare per l'opera. La preghiera che procede da un cuore sincero, fatta con fede è ascoltata in cielo, così facendo operate secondo le vostre capacità.

Ogni uomo riceve ed esercita un influsso per il bene o per il male. Se è consacrato al servizio di Dio e di Cristo egli riceverà un influsso per operare insieme a Cristo.

Tutto il cielo è attivo e gli angeli di Dio sono pronti a collaborare con quanti fanno dei piani affinché le anime per le quali Cristo è morto possano udire la buona novella della salvezza. Gli angeli, che si adoperano in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza, dicono a ogni credente sincero: "C'è un 'opera per te". "Andate... annunziate al popolo tutte le parole di questa vita". Atti 5:20. Se coloro ai quali sono rivolte queste parole volessero accettare l'invito, il Signore aprirebbe la via dinanzi a loro, dando loro i mezzi per operare.

Scuotere gli indolenti

Le anime periscono lontano da Cristo e quelli che si dicono discepoli di Cristo le lasciano morire. I nostri fratelli hanno ricevuto dei talenti per la salvezza delle anime; ma alcuni di essi li hanno avvolti in un tovagliolo e seppelliti nel terreno. Come possono somigliare al'angelo che vola in mezzo al cielo per proclamare i comandamenti di Dio e la fede di Gesù? Che cosa possiamo ancora dire a chi è indolente per scuoterlo dal suo torpore e spingerlo a lavorare per il Maestro? Che cosa si può dire al membro pigro per fargli capire la necessità di disseppellire il suo talento e metterlo a profitto? Nel regno di Dio non ci sono oziosi o indolenti. Voglia Dio far comprendere tutta l'importanza di questo argomento alla chiesa addormentata! Che Sion si levi, indossi la sua veste sontuosa e risplenda!

Vi sono molti predicatori consacrati che non hanno mai esercitato una cura pastorale sul gregge di Dio; che non hanno mai vegliato sulle anime come se dovessero renderne conto. La chiesa, anzicé svilupparsi, finisce col diventare un organismo debole, dipendente e inefficiente. I membri abituati a fare assegnamento sul predicatore, fanno ben poco per Gesù. Non portano frutto e diventano sempre più egoisti e infedeli. Essi ripongono la loro speranza nel predicatore e contano su di lui perché mantenga in vita la loro debole fede. Poiché i membri di chiesa non sono stati adeguatamente istruiti da coloro che Dio aveva posto come sorveglianti, molti hanno finito col diventare dei servi pigri seppellendo i loro talenti e lamentandosi del comportamento del Signore nei loro riguardi. Essi vorrebbero essere vezzeggiati come dei bambini malati.

Questa situazione di debolezza non deve continuare. Occorre organizzare bene il lavoro nella chiesa affinché i membri imparino a recare la luce agli altri, rafforzando così la propria fede e accrescendo allo stesso tempo la loro conoscenza. Dando quello che hanno ricevuto da Dio, saranno confermati nella fede. Una chiesa che lavora è una chiesa viva. Noi siamo edificati come pietre viventi, e ogni pietra deve emettere luce. Ogni cristiano è paragonato a una pietra preziosa che riceve e riflette la gloria di Dio.

L'idea che il predicatore debba portare tutte le responsabilità e svolgere tutto il lavoro è un grave errore. Esaurito dal'eccessivo strapazzo egli rischia di mettere fine alla propria vita in breve tempo. Se invece il peso fosse giustamente distribuito, secondo le istruzioni di Dio, egli potrebbe vivere a lungo. Perché il peso possa essere suddiviso, la chiesa dovrebbe ricevere delle precise istruzioni da parte di coloro che possono insegnare a seguire Cristo e a lavorare come Egli lavorò.

I giovani debbono essere dei missionari

Non dimenticate i giovani; essi devono partecipare al lavoro e alle responsabilità. Fate loro sentire che essi sono stati chiamati ad aiutare gli altri facendo loro del bene. Anche i bambini dovrebbero essere istruiti in modo da compiere delle piccole opere amorevoli e misericordiose verso i meno fortunati.

I responsabili delle chiese debbono fare dei piani perché i giovani e le giovani possano essere addestrati come utilizzare i loro talenti. I membri di chiesa più anziani cerchino di svolgere un 'opera intelligente escogitando dei progertti che permettano ai più giovani di collaborare nel'attività missionaria. Ma non pensate di riuscire a risvegliare l'interesse semplicemente predicando un lungo sermone. Si dovrebbe piuttosto ricorrere a dei programmi che suscitino il loro interesse, assegnando poi un compito a ciascuno. Insegnate come svolgere il compito loro affidato e settimana dopo settimana diano il loro rapporto durante il servizio missionario, raccontando un 'esperienza e i risultati che ne sono derivati, grazie a Cristo. Se a dare questi rapporti sono persone consacrate le riunioni di carattere missionario non saranno per nulla noiose, anzi risulteranno piene di interesse e saranno ben seguite.

In ogni chiesa i membri dovrebbero essere guidati in modo da riuscire a dedicare del tempo alla conquista delle anime per Cristo. Come si può dire della chiesa: "Voi siete la luce del mondo" (Matteo 5:14) se poi i suoi membri non diffondono la luce?

Che quanti hanno l'incarico di guidare il gregge di Cristo sentano questo dovere e mettano molti al'opera.

Le chiese si sveglino!

Presto ci saranno dei rapidi e significativi cambiamenti. Il popolo di Dio sarà rivestito dello Spirito Santo e, arricchito dalla sapienza celeste, potrà far fronte alle esigenze della nostra epoca neutralizzando, nella misura del possibile, le tendenze demoralizzanti del mondo. Se la chiesa non dorme, se i seguaci di Cristo vegliano e pregano, avranno luce sufficiente per poter capire e valutare i movimenti del nemico.

La fine è vicina! Dio invita la chiesa a mettere in ordine ogni cosa. Come collaboratori di Dio, voi siete invitati dal Signore a condurre altri con voi nel suo regno. Voi siete gli agenti viventi di Dio, i canali di luce per il mondo; gli angeli del cielo che sono intorno a voi sono stati incaricati da Cristo di accompagnarvi, di fortificarvi e di sostenervi nel vostro lavoro per la salvezza delle anime.

Io esorto le chiese di ogni federazione. Levatevi e distiguetevi dal mondo. Voi siete nel mondo, ma non del mondo. Voi riflettete i luminosi raggi del Sole di giustizia conservandovi puri, santi, incontaminati, e diffondendo con fede la luce lungo le vie e lungo i sentieri della terra.

Che le chiese si sveglino prima che sia troppo tardi. Che ogni membro svolga il proprio compito, rivendicando il nome del Signore da cui è stato chiamato. Che una fede salda e una pietà sincera si sostituiscano al'incredulità e al'inerzia. Quando la fede si aggrappa a Cristo, la verità diventa una delizia per l'anima e allora i servizi religiosi non sono più né tediosi, né privi di interesse. Le vostre riunioni sociali, ora fredde e senza vita, saranno vivificate dallo Spirito Santo. Farete giornalmente delle preziose esperienze nel praticare il Cristianesimo. I peccatori si convertiranno, toccati dalla parola di verità e diranno, come dissero alcuni che avevano ascoltato l'insegnamento di Gesù: "Oggi abbiamo visto e udito delle cose meravigliose".

Se le chiese comprendessero ciò che potrebbe essere fatto e accettassero le loro responsabilità, i membri continuerebbero ancora a dormire o non vorrebbero, piuttosto, corrispondere al'onore conferito dalla misericordiosa provvidenza divina? Accetteranno essi la responsabilità dei talenti ricevuti? Non avvertiranno la necessità di fronteggiare l'urgente e critica situazione che si sta preparando? Che tutti si scuotano e manifestino al mondo la loro fede viva! Dinanzi al mondo si va profilando la soluzione finale e Cristo sta per venire. Gli uomini debbono rendersi conto che noi crediamo realmente di essere giunti alla soglia del mondo eterno.

L'edificazione del regno di Dio è ritardata o affrettata a motivo della infedeltà o della fedeltà degli agenti umani. L'opera è ostacolata dalla mancata collaborazione del'umano con il divino. Gli uomini possono anche pregare: "Venga il tuo regno. La tua volontà sia fatta in terra come è fatta in cielo", ma se non mettono in pratica questa preghiera nella loro vita, la loro richiesta risulterà infruttuosa.

Però, per quanto deboli, erranti e peccatori voi possiate essere, il Signore vi invita a unirvi a lui e a mettervi sotto le direttive divine. Unendovi con Cristo, sarete capaci di fare le opere di Dio. Gesù ha detto: "Senza di me, voi non potete far nulla".

Per mezzo del profeta lsaia è fatta la promessa: "La tua giustizia ti precederà e la gloria del'Eterno sarà la tua retroguardia". Isaia 58:8. E' la giustizia di Cristo che va davanti a noi ed è la gloria del Signore che costituisce la nostra retroguardia. Voi, chiese del'Iddio vivente, studiate questa promessa e considerate che è la vostra mancanza di fede, di spiritualità, di potenza divina che ostacola la venuta del regno di Dio. Se voi consentiste di compiere l'opera di Cristo, gli angeli di Dio schiuderebbero la via davanti a voi e preparerebbero i cuori a ricevere l'Evangelo. Se ciascuno di voi fosse un missionario vivente, il messaggio per il nostro tempo verrebbe rapidamente proclamato dovunque, a ogni nazione, ligua e popolo. Questa è l'opera che deve essere portata a termine prima che Cristo venga con potenza e gran gloria. Io invito la chiesa a pregare con fervore perché possiate comprendere la vostra responsabilità. Siete voi, individualmente, dei collaboratori di Dio? In caso negativo, perché? Quando pensate di svolgere l'opera indicatavi dal cielo?