I tesori delle testimionianze 3

Capitolo 23

Lo scopo di Dio circa le nostre case editrici

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"Voi mi sarete testimoni", "per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno di grazia del'Eterno e il giorno di vendetta del nostro Dio".

La nostra opera delle pubblicazioni fu istituita in base alle direttive date da Dio, sotto la sua speciale supervisione ed era intesa a svolgere un compito specifico. Gli avventisti del settimo giorno sono stati scelti da Dio come popolo particolare, separato dal mondo. Con lo scalpello della Verità Egli lo ha tagliato fuori dalla cava del mondo, lo ha messo in rapporto con se stesso e ne ha fatto il suo rappresentante e il suo ambasciatore nel'ultima opera di salvezza. La più grande ricchezza di verità che mai sia stata affidata a degli esseri mortali, i più solenni e tremendi avvertimenti che mai siano stati dati da Dio all'uomo, sono stati loro affidati per essere trasmessi al'umanità. Nello svolgimento di questo mandato le nostre case editrici sono fra gli agenti più efficaci.

Queste istituzioni debbono ergersi come testimoni di Dio, come maestri di giustizia alla gente. Da esse deve scaturire una luce simile a quella di una lampada splendente. Simili ai fasci di luce di un potente faro posto su una scogliera pericolosa, esse debbono emettere continuamente una luce capace di dissipare le tenebre del mondo e di avvertire gli uomini del'incombente pericolo di distruzione che li minaccia.

Le pubblicazioni delle nostre case editrici debbono preparare un popolo che si accinga a incontrarsi con Dio. In tutto il mondo esse debbono assolvere il compito svolto da Giovanni Battista nei confronti della nazione ebraica. Con vibranti messaggi di avvertimento quel profeta di Dio risvegliò gli uomini dal loro torpore mondano e per mezzo di lui l'Eterno invitò lo sviato Israele al pentimento. Con la sua predicazione, Giovanni mise a nudo gli inganni del popolo e, in netto contrasto con le false teorie del suo tempo, la verità contenuta nei suoi insegnamenti acquistò un 'indiscutibile credibilità. Il suo messaggio era "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!" Matteo 3:2. Lo stesso messaggio deve essere dato oggi al mondo mediante le pubblicazioni delle nostre case editrici.

La profezia con la quale Giovanni assolse la sua missione sottolinea la nostra opera: "Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri". Matteo 3:3. Nello stesso modo in cui Giovanni preparò la via al primo avvento, noi la dobbiamo preparare al secondo avvento del Signore. Le nostre case editrici debbono esaltare le esigenze della legge di Dio che è stata calpestata. Stando davanti al mondo come dei riformatori esse devono diffondere uno spirito di riforma, dimostrando che la legge di Dio è il fondamento di ogni riforma duratura. In modo chiaro e distinto esse devono mettere in evidenza la necessità di ubbidire a tutti i comandamenti; sospinte dal'amore di Cristo devono collaborare con lui per riedificare le antiche rovine, per rialzare le fondamenta gettate nel passato. Inoltre esse devono riparare le brecce e restaurare i sentieri per rendere abitabile il paese. Grazie alla loro testimonianza, il sabato del quarto comandamento apparirà come una testimonianza che ricorda costantemente Iddio, che richiama l'attenzione e che suscita delle indagini intese a far volgere le menti umane verso il loro Creatore.

Non si dimentichi mai che queste istituzioni debbono collaborare col ministero dei delegati del cielo, la loro opera è rappresentata dal'angelo che volava "in mezzo al cielo, recante l'evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra e ad ogni nazione, e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: 'Temete Iddio e dategli gloria perché l'ora del suo giudizio è venuta'". Apocalisse 14:6, 7.

Da esse deve partire la terribile denuncia: "Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino del'ira della sua fornicazione". Apocalisse 14:8.

Esse sono rappresentate dal terzo angelo che seguiva e che diceva "con gran voce: 'Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà anch 'egli del vino del'ira di Dio'". Apocalisse 14:9, 10.

La solenne responsabilità delle nostre case editrici

È in larga misura per mezzo delle nostre case editrici che dovrà essere compiuta l'opera del'angelo che scende dal cielo con una grande potenza e che illumina la terra con la sua gloria.

Particolarmente solenne è la responsabilità che grava sulle nostre case editrici. Coloro che le dirigono, coloro che pubblicano i periodici e preparano i libri, sono chiamati a operare nella luce del programma di Dio per avvertire il mondo. Essi, perciò, sono da Dio considerati responsabili delle anime dei loro simili. Ad essi, come anche ai ministri della Parola, si applica il messaggio che anticamente Dio rivolse a un suo profeta: "Ora, o figliuol d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele; quando dunque udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto al'empio: -- Empio, per certo tu morrai! -- e tu non avrai parlato per avvertire l'empio che sí ritragga dalla sua via, quel'empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano". Ezechiele 33:7, 8.

Mai questo messaggio si è applicato con maggior forza di oggi, perché il mondo considera sempre meno valide le richieste di Dio. Gli uomini si sono imbaldanziti nella loro trasgressione e la malvagità degli abitanti della terra e la loro depravazione ha quasi colmato il calice del'ira di Dio. Si è quasi raggiunto il punto in cui Iddio permetterà al distruttore di compiere la sua opera. La sostituzione delle leggi umane alla legge di Dio, l'esaltazione del'autorità umana nella sostituzione del sabato biblico con la domenica, è l'ultimo atto del dramma. Quando questa sostituzione diventerà universale, allora Dio si rivelerà ergendosi in tutta la sua Maestà per scuotere terribilmente la terra. L'Eterno uscirà "dalla sua dimora per punire l'iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà più coperti gli uccisi". Isaia 26:21.

Il grande conflitto che Satana provocò nelle corti celesti sarà presto, molto presto concluso per sempre. Presto tutti gli abitanti della terra prenderanno posizione a favore o contro il governo di Dio. Ora, come mai in precedenza, Satana sta esercitando la sua potenza di seduzione per sviare le anime e distruggerle. Noi siamo invitati, perciò, a scuotere la gente perché si prepari per quello che sta per accadere. Noi dobbiamo avvertire coloro che si trovano sul'orlo del precipizio. Il popolo di Dio deve porre in azione ogni energia di cui dispone per combattere la falsità di Satana e per abbattere le sue fortezze. Ad ogni essere umano di questo nostro vasto mondo, disposto a prestare ascolto, noi dobbiamo rendere molto chiari i princìpi che sono in gioco in questo immane conflitto: princìpi dei quali dipende il destino eterno delle anime. A tutti, vicini e lontani, deve essere rivolta la domanda: "State seguendo il grande apostata nella sua disubbidenza alla legge di Dio, oppure seguite il Figliuolo del'Eterno il quale ha dichiarato: "Io ho osservato i comandamenti del Padre mio...?"".

Questa è l'opera che sta dinanzi a noi; è per questo che sono state stabilite le nostre case editrici; questo è il compito che Dio ha affidato alla stampa avventista.

Una dimostrazione di princìpi cristiani

Noi non dobbiamo solo pubblicare la teoria della verità ma dobbiamo darne l'illustrazione pratica nel nostro carattere e nella nostra vita. Le nostre case editrici devono presentarsi al mondo come un esempio di fedeltà ai princìpi cristiani. In queste istituzioni, se il programma di Dio che le riguarda trova il suo pieno adempimento, Cristo stesso sarà alla testa delle forze operanti. I santi angeli veglieranno sul'attività che si svolge nei vari reparti affinché tutto quello che viene fatto nei singoli settori porti l'impronta del cielo e riveli l'eccellenza del carattere di Dio.

Dio ha ordinato che la sua opera sia presentata al mondo secondo linee sante e ben distinte. Egli desidera che il suo popolo manifesti nella propria vita la superiorità del cristianesimo su qualsiasi altra filosofia secolare. Mediante la grazia è stato provveduto che in ogni nostra attività sia dimostrata la superiorità dei princìpi di Dio su quelli del mondo. Noi dobbiamo far vedere che procediamo su un piano molto più elevato di quello in uso nel mondo. In ogni cosa noi siamo invitati a manifestare un carattere puro, dimostrando così che la verità accettata e praticata rende coloro che la ricevono figli e figlie di Dio, figli del Re del cielo, corretti nel loro modo di agire, fedeli, sinceri e onesti sia nelle piccole che nelle grandi occasioni della vita.

In tutto il nostro modo di agire, anche in quello che si fa meccanicamente, Dio intende che si riveli la perfezione del suo carattere. La precisione, l'abilità, il tatto, la saggezza e la perfezione da lui richieste nel'erezione del tabernacolo terrestre, Dio vuole che si ritrovino in tutto quello che viene fatto al suo servizio. Ogni operazione condotta dai suoi servitori deve essere pura come l'oro, l'incenso e la mirra che con fede sincera e incontaminata i Magi d'Oriente offrirono a Gesù.

Così, anche nella loro attività nel campo degli affari, i seguaci di Cristo debbono essere dei portatori di luce al mondo. Dio non chiede loro di fare degli sforzi per risplendere, in quanto Egli non approva nessuna forma di vanità intesa a fare sfoggio di una bontà superiore. Egli desidera piuttosto che le loro menti siano dirette dai suoi princìpi di modo che venendo in contatto col mondo possano rivelare la luce che è in loro. La loro onestà, la loro rettitudine, la loro radicata fedeltà in ogni atto della loro vita saranno dei mezzi che diffonderanno la luce.

Il regno di Dio non viene con grande pompa esteriore, bensì mediante la dolce ispirazione della sua Parola, l'azione interiore del suo Spirito, la comunione del'anima con colui da cui dipende la sua stessa esistenza. La più grande manifestazione della sua potenza si riscontra nella natura umana portata alla perfezione del carattere di Cristo.

Un 'ostentazione di ricchezza o di posizione sociale, un 'architettura costosa o un arredamento principesco non sono cose necessarie al'avanzamento del'opera di Dio. Né lo sono le grandi imprese che dovrebbero strappare applausi agli uomini e solleticarne la vanità. Lo sfarzo esteriore, per imponente che sia, non ha alcun valore agli occhi di Dio.

Pur essendo nostro dovere ricercare la perfezione anche nelle cose esteriori, dobbiamo tenere sempre presente che tale perfezione non deve rappresentare la nostra preoccupazione principale. Al di sopra delle cose visibili e transitorie, Dio vuoi mettere in evidenza ciò che è invisibile ed eterno. Tutto il resto, perciò, ha valore solo se è l'espressione di tale intenzione. Le più importanti opere d'arte non possiedono una bellezza che possa paragonarsi a quella di un carattere cristiano, prodotto dal'azione dello Spirito Santo.

Quando Dio diede il suo Figliuolo al mondo, dotò gli esseri umani di ricchezze imperiture, in confronto delle quali tutto l'insieme dei tesori umani messi insieme dalla creazione in poi, non sono nulla. Gesù venne sulla terra e offrì ai figlioli degli uomini l'immensità di un amore di portata eterna. E' questo il tesoro che noi grazie alla nostra unione con lui possiamo ricevere, rivelare e comunicare agli altri.

Le nostre istituzioni acquisteranno una propria originalità, in quanto parte del'opera di Dio, solo se i loro dipendenti saranno consacrati. La loro consacrazione a Dio rivelerà così la potenza della grazia di Cristo nella trasformazione della natura umana. Noi ci dobbiamo distinguere dal mondo, perché Dio ha posto il suo suggello su di noi e perché manifesta in noi il suo carattere amorevole. Il nostro Redentore ci ricopre con la sua giustizia.

Scegliendo uomini e donne per il suo servizio, Dio non domanda loro se hanno cultura, eloquenza o ricchezze terrene. Egli chiede: "Essi hanno tanta umiltà da accettare le mie vie? Posso mettere le mie parole sulle loro labbra? Mi rappresenteranno degnamente?

Dio può servirsi di una persona solo se essa recepisce l'influsso progressivo del suo Spirito. L'opera che Dio accetta è quella che riflette la sua immagine. Le incancellabili caratteristiche dei suoi princìpi immortali dovranno essere le uniche credenziali che i suoi seguaci esibiranno al mondo.

Agenti missionari

Le nostre case editrici sono i centri stabiliti da Dio, mediante i quali deve essere compiuta un 'opera che non è ancora conclusa. Vi sono delle attività e degli influssi ancora inediti, per i quali il Signore chiede la loro collaborazione.

Mentre il messaggio della verità penetra in nuovi territori, Dio vuole che l'opera missionaria si sviluppi maggiormente. In tutto il mondo, perciò, il suo popolo deve innalzare dei memoriali del suo sabato, segno fra l'Eterno e i suoi figli, con questo segno Egli li santifica. In vari campi missionari si devono costruire delle case editrici. Occorre dare un 'impronta al'opera, costruendo dei centri che sostengono delle iniziative di vasto richiamo. Occorre sviluppare i talenti e le capacità dei credenti, creare dei legami più stretti con le nuove chiese, assecondare gli sforzi degli operai, dare loro la possibilità di raggiungere rapidamente le chiese, in vista di una più sollecita diffusione del messaggio. Tutte queste considerazioni e molte altre richiedono la costruzione di nuove case editrici nei campi missionari.

Le nostre istituzioni già operanti hanno il privilegio, anzi il dovere di partecipare a quest 'opera, tanto più che anch 'esse furono fondate grazie a uno spirito di sacrificio. Esse sono state costruite con i generosi doni del popolo di Dio e grazie al'altruistica attività dei suoi servitori. Dio vuole che esse manifestino lo stesso spirito di rinuncia e svolgano la stessa opera nella costruzione di nuove istituzioni in altri paesi.

Per le istituzioni, come per gli individui, vale la stessa legge: non essere egocentrici. Quando una istituzione riesce ad affermarsi e acquista prestigio e influenza, non deve cercare di estendersi sempre di più per potersi assicurare ulteriori vantaggi. Ogni istituzione e ogni individuo debbono attuare la regola: ricevere per poter dare. Dio, infatti, dà perché noi a nostra volta diamo. Non appena una istituzione ha consolidato la sua posizione finanziaria, essa dovrebbe sostenere quelle istituzioni che si trovano in difficoltà.

Ciò è in armonia con i principi della legge e del'Evangelo. Gesù diede un mirabile esempio di come tali princìpi vanno applicati alla vita quotidiana. L'amore altruistico disposto anche al sacrificio è la migliore prova della nostra sincera adesione alla legge di Dio e della nostra fedeltà al Redentore.

La gloria del'Evangelo si fonda sul principio di un influsso capace di restaurare l'immagine divina nel'umanità decaduta, mediante una costante manifestazione di benevolenza. Dio onorerà questo principio là dove verrà attuato.

Quelli che per amore della verità imitano l'esempio di rinuncia di Cristo producono una forte impressione nella gente. Il loro esempio è convincente e contagioso. Gli uomini vedono che fra quanti si professano popolo di Dio c'è quella fede che opera mossa dal'amore e che purifica l'anima da ogni forma di egoismo. Considerando la vita di coloro che osservano i comandamenti di Dio, la gente può essere convinta del fatto che la legge divina è una legge di amore per Dio e per l'uomo.

L'opera di Dio deve mostrare la sua bontà, e nella misura in cui si manifesta attraverso l'attività svolta dalle nostre istituzioni, essa potrà conquistare la fiducia della gente, facendo in modo che affluisca sempre più denaro per l'avanzamento del suo Regno. Il Signore cesserà di sostenerci se la nostra opera sarà ispirata da interessi egoistici. D'altra parte, Egli metterà il suo popolo in condizione di realizzare qualsiasi progetto, se la sua opera sarà finalizzata al sollievo del'umanità. Se noi accettassimo con tutto il cuore i principi che ispirano la bontà di Dio, ubbidendo in ogni cosa allo Spirito Santo, si ripeterebbe l'esperienza dei tempi apostolici.

Scuole di addestramento per gli operai

Le nostre istituzioni dovrebbero svolgere nel modo migliore un 'azione missionaria; e il vero lavoro missionario comincia sempre con coloro che ci sono più vicini. In ogni istituzione c'è del lavoro missionario da compiere. Dal'amministratore al'operaio più umile tutti dovrebbero sentire la responsabilità per quanti in mezzo a loro non sono ancora convertiti e dovrebbero fare ogni sforzo possibile per condurli a Cristo. Come risultato di questi sforzi, molti saranno conquistati alla verità e diverranno fedeli e attivi nel servizio di Dio.

Quando le nostre case editrici si accollano l'impegno di sostenere i campi missionari, si rendono anche conto della necessità di provvedere a una preparazione più ampia e completa degli operai. A fronte delle facilitazioni di cui dispongono per questo genere di impegno, esse cercheranno di qualificare meglio i loro dipendenti non solo per sostenere l'attività locale, ma anche per assicurare il loro contributo in nuovi campi.

Dio vuole che le nostre case editrici siano delle scuole efficienti sia nel campo tecnico che in quello spirituale. Amministratori e dipendenti debbono tenere sempre presente il fatto che Dio esige la perfezione in tutto quello che riguarda il suo servizio. Di ciò si convinceranno tutti coloro che entrano a far parte delle nostre istituzioni per ricevere una preparazione migliore. A tutti venga offerta l'opportunità di acquisire la maggiore efficienza possibile e che tutti possano essere messi al corrente delle varie fasi del lavoro affinché se vengono chiamati in altri paesi essi possano essere, grazie a questa loro completa preparazione, meglio qualificati ad assumere varie responsabilità.

Si dovrebbero addestrare degli apprendisti che dopo aver trascorso un certo tempo nelle nostre istituzioni possano poi essere idonei a occuparsi altrove dei vari aspetti del lavoro tipografico, rendendosi utili nel'opera di Dio col migliore uso delle loro energie ed essendo anche in grado di comunicare ad altri la conoscenza ricevuta.

Tutti gli operai dovrebbero essere consapevoli che essi debbono essere non solo preparati professionalmente, ma anche qualificati per assumere delle responsabilità di carattere spirituale. Ogni operaio deve sentire l'importanza di una personale unione con Cristo, di una personale esperienza della sua potenza salvifica. Ognuno di essi deve essere educato come lo sono stati i giovani nelle scuole dei profeti. Le loro menti siano modellate da Dio per mezzo degli istruttori che Egli ha designato. Tutti dovrebbero conseguire una preparazione biblica, essere radicati e fondati nei princìpi della verità, per seguire così la via del Signore, agendo sempre con correttezza.

Nessuno sforzo dovrebbe essere risparmiato per suscitare e incoraggiare lo spirito missionario. Gli operai debbono rendersi conto del grande privilegio loro offerto, in questa ultima opera di salvezza, di essere usati da Dio come la sua mano soccorritrice. Ognuno deve imparare a lavorare per gli altri, mediante uno sforzo concreto fatto in favore delle anime là dove egli si trova. Tutti imparino a guardare alla Parola di Dio per essere istruiti in ogni aspetto dello sforzo missionario. La Parola di Dio guiderà le loro menti nella ricerca di quegli accorgimenti che possono metterli in grado di offrire a Dio i migliori frutti in ogni parte della sua vigna.

Il programma di Dio realizzato

Cristo intende fortificare il suo popolo, utilizzando tutta la sua potenza, affinché tutto il mondo sia avvolto da un 'atmosfera di grazia. Tale proposito si realizzerà solo se i credenti si daranno senza riserve a Dio. Questo è l'invito che Dio rivolge a quanti lavorano nelle sue istituzioni: "Purificatevi, voi che portate i vasi del Signore!" Isaia 52:11. In tutte le nostre istituzioni l'egoismo dovrebbe cedere il posto a un amore altruistico che ci spinga a valutare anche i bisogni di popolazioni lontane. Allora l'olio sacro sarà versato dai due rami del'olivo a dei canali d'oro che a loro volta lo vuoteranno nei vasi preparati a riceverlo. Allora la vita dei servitori di Cristo diverrà la migliore illustrazione della verità della sua Parola.

L'amore e il timore di Dio caratterizzeranno l'atmosfera di ogni istituzione. Vi sarà coscienza della sua bontà e della sua santità. Un 'atmosfera di amore e di pace penetrerà in ogni reparto, e ogni parola detta, ogni lavoro svolto eserciteranno un 'influenza che corrisponde a quella del cielo. Cristo dimorerà presso l'umanità e l'umanità, a sua volta, dimorerà in Cristo. In tutto lo svolgimento del'opera non affiorerà il carattere limitato dell'uomo, ma quello del'Iddio Infinito. L'influsso divino impartito dai santi angeli agirà sulle menti di quanti vengono in contatto con i nostri operai i quali eserciteranno un 'influenza benefica.

Quando tali operai saranno chiamati a raggiungere nuove località, essi vi si recheranno come rappresentanti del Salvatore, adatti per il suo servizio e capaci di poter impartire ad altri la conoscenza della verità presente mediante l'insegnamento e l'esempio. La sublime trasformazione del carattere operata in loro grazie alla potenza divina, attingerà luce e gloria dal cielo e si manifesterà al mondo come una testimonianza che addita il trono del'Iddio vivente.

Allora l'opera si svilupperà con raddoppiata potenza. Gli operai impegnati nei vari campi di attività saranno più efficienti. Le pubblicazioni saranno distribuite come messaggi che portano il contrassegno di Dio. Dei raggi di luce procedenti dal santuario celeste metteranno in evidenza la preziosa verità che annunciano. Come mai prima, le pubblicazioni riusciranno a suscitare in ogni lettore la convinzione di peccato e a provocare nel suo cuore la fame e la sete di giustizia. Il loro desiderio sarà rivolto verso le cose che non si dissolvono. Gli uomini verranno a conoscenza della riconciliazione e della giustizia eterna che il Messia offre loro mediante il suo sacrificio. Molte persone saranno spinte a condividere la gloriosa libertà dei figli di Dio. Esse si uniranno al popolo del rimanente per attendere l'imminente ritorno del nostro Signore e Salvatore, nello splendore della sua immensa gloria.