I tesori delle testimionianze 3

Capitolo 39

Una visione del conflitto

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In visione vidi due eserciti impegnati in un terribile conflitto. Uno militava sotto bandiere che recavano le insegne del mondo; mentre l'altro era guidato dal vessillo insanguinato del Principe Emmanuele. Uno dopo l'altro degli stendardi erano trascinati nella polvere e vari gruppi del'esercito del Signore si univano alle schiere nemiche. Nello stesso tempo, però, tribù su tribù passavano dalle file nemiche a quelle del popolo di Dio che osserva i comandamenti. Un angelo che volava in mezzo al cielo poneva nelle mani di molti la bandiera del'Emmanuele e, un grande generale gridava con voce potente: "Coloro che sono fedeli ai comandamenti di Dio e alla testimonianza di Gesù prendano posizione! Uscite di mezzo a loro, separatevene, non toccate nulla d'immondo e io vi accoglierò e vi sarò per Padre e vi considererò come miei figlioli e figliole. Tutti quelli che lo vogliono, corrano in aiuto del Signore, in suo aiuto contro il Potente!".

La battaglia infuriava. La vittoria si alternava ora su un fronte ora sul'altro. Ora i soldati della croce ripiegavano "come quando l'araldo è messo in rotta". Isaia 10:18 (KVJ). Però la loro apparente ritirata era solo una mossa per occupare una posizione più vantaggiosa. Si udirono delle grida di gioia e un canto di lode a Dio si levò, accompagnato dalle voci degli angeli; mentre i soldati di Cristo piantavano la sua bandiera sulle mura delle fortezze fino ad allora tenute dal nemico. Il Duce della nostra salvezza organizzava l'attacco e mandava i soccorsi ai suoi soldati. La sua potenza si spiegava in tutta la sua portata ed Egli l'incoraggiava a proseguire la lotta fino alle porte della città. Egli insegnava loro quale fosse la migliore stretegia da seguire, guidandoli passo passo e di conquista in conquista.

Alla fine la vittoria fu conseguita. L'esercito che seguiva la bandiera con la scritta "I comandamenti di Dio e la fede di Gesù" trionfò gloriosamente. I soldati di Cristo giunsero alle porte della città e questa accolse con gioia il suo Re. In questo modo veniva stabilito il regno della pace, della gioia e della giustizia eterna.

Ora la chiesa è militante e noi siamo tuttora alle prese con un mondo avvolto dalle tenebre di mezzanotte, e quasi totalmente dedito al'idolatria. Non è però lontano il giorno in cui la battaglia sarà finita e la vittoria conseguita. La volontà di Dio deve essere fatta sulla terra come è fatta in cielo. Se ciò accadrà le nazioni non avranno altra legge se non quella celeste e tutti formeranno una famiglia unita e felice, rivestita con gli abiti della lode e del ringraziamento: il manto della giustizia di Cristo. Tutta la natura nella sua insuperabile bellezza offrirà a Dio un costante tributo di gloria e di adorazione. Il mondo sarà avvolto dalla luce del cielo e gli anni che si susseguiranno saranno pieni di letizia. La luce della luna sarà pari a quella del sole e quella del sole risulterà sette volte maggiore di quella attuale. Le stelle del mattino canteranno dinanzi a questo incantevole scenario e i figli di Dio daranno grida di giubilo. Dio e Cristo uniti diranno: "Il peccato non ci sarà più, né più ci sarà la morte".

Fu questa la scena che mi venne presentata. Intanto la chiesa deve e dovrà lottare contro nemici visibili e invisibili. Gli agenti di Satana, in forma umana sono già al'opera. Gli uomini si sono coalizzati per opporsi al Signore degli eserciti. Queste confederazioni esisteranno fino a che Cristo non lascerà il suo luogo di intercessione dinanzi al propiziatori per indossare la toga del guidice. Gli agenti di Satana sono in ogni città e organizzano attivamente in gruppi coloro che combattono la legge di Dio. Dei presunti santi insieme a noti miscredenti prenderanno posizione con questi gruppi. Per il popolo di Dio questo non è certo il tempo di mostrarsi debole. Noi non possiamo permetterci neppure per un istante di sottrarci a un 'opera di vigilanza.