------------------------I tesori delle testimionianze 3 ------------------------Prefazione ------------------------Capitolo 1 -- Preparazione per la crisi finale ------------------------Capitolo 2 -- L'osservanza del sabato ------------------------Capitolo 3 -- Dare a Dio ciò che gli spetta ------------------------Capitolo 4 -- Cristo in tutta la Bibbia ------------------------Capitolo 5 -- Il nostro atteggiamento verso le autorità ------------------------Capitolo 6 -- La chiesa e il servizio ------------------------Capitolo 7 -- L'attività laica ------------------------Capitolo 8 -- Sostegno ai campi missionari ------------------------Capitolo 9 -- Il diritto di redenzione ------------------------Capitolo 10 -- L'opera dei membri di chiesa ------------------------Capitolo 11 -- L'opera nelle città ------------------------Capitolo 12 -- Il culto di famiglia ------------------------Capitolo 13 -- Le responsabilità della vita coniugale ------------------------Capitolo 14 -- La conoscenza dei princìpi della salute ------------------------Capitolo 15 -- L'alta vocazione dei dipendenti dei nostri ospedali ------------------------Capitolo 16 -- Fuori dalle città ------------------------Capitolo 17 -- Considerazioni sulla costruzione di nuovi edifici ------------------------Capitolo 18 -- Accentramento ------------------------Capitolo 19 -- Il segno del nostro ordine ------------------------Capitolo 20 -- Il sabato nei nostri ristoranti ------------------------Capitolo 21 -- Alimenti sani ------------------------Capitolo 22 -- Educare la gente ------------------------Capitolo 23 -- Lo scopo di Dio circa le nostre case editrici ------------------------Capitolo 24 -- La stampa della nostra denominazione ------------------------Capitolo 25 -- Attività commerciale ------------------------Capitolo 26 -- Case editrici nei campi missionari ------------------------Capitolo 27 -- La chiesa e la casa editrice ------------------------Capitolo 28 -- Santità degli strumenti di Dio ------------------------Capitolo 29 -- Collaborazione ------------------------Capitolo 30 -- Autocontrollo e fedeltà ------------------------Capitolo 31 -- Pericolo di letture poco adatte ------------------------Capitolo 32 -- Fede e coraggio ------------------------Capitolo 33 -- Riunioni di comitato ------------------------Capitolo 34 -- La disciplina della chiesa ------------------------Capitolo 35 -- Il mandato ------------------------Capitolo 36 -- La promessa dello Spirito ------------------------Capitolo 37 -- L'opera in patria e al'estero ------------------------Capitolo 38 -- L'opera in Europa ------------------------Capitolo 39 -- Una visione del conflitto ------------------------Capitolo 40 -- Un avvertimento trascurato ------------------------Capitolo 41 -- Il suggello di Dio e il marchio della bestia ------------------------Capitolo 42 -- Colui che porta i nostri pesi ------------------------Capitolo 43 -- Lo studio della parola di Dio ------------------------Capitolo 44 -- Il valore della parola di Dio ------------------------Capitolo 45 -- Direzione ------------------------Capitolo 46 -- Uniti con Cristo in Dio ------------------------Capitolo 47 -- I membri laici in azione ------------------------Capitolo 48 -- Saremo trovati mancanti? ------------------------Capitolo 49 -- Verso casa ------------------------Capitolo 50 -- Le leggi della natura ------------------------Capitolo 51 -- Un Dio personale ------------------------Capitolo 52 -- Il pericolo della conoscenza speculativa ------------------------Capitolo 53 -- L'ultima crisi ------------------------Capitolo 54 -- Chiamati per essere testimoni ------------------------Capitolo 55 -- Attività missionaria locale ------------------------Capitolo 56 -- Occorre impegnarsi ------------------------Capitolo 57 -- Le nostre pubblicazioni ------------------------Capitolo 58 -- La diffusione delle nostre pubblicazioni ------------------------Capitolo 59 -- Una visione più ampia ------------------------Capitolo 60 -- Istruzioni circa l'organizzazione dei camp-meetings ------------------------Capitolo 61 -- Le condizioni attuali delle città ------------------------Capitolo 62 -- Un 'opera attuale ------------------------Capitolo 63 -- Un appello ai laici ------------------------Capitolo 64 -- Fedeltà alla riforma sanitaria ------------------------Capitolo 65 -- Il bisogno di evangelisti medico-missionari ------------------------Capitolo 66 -- Il collegio dei medici evangelisti ------------------------Capitolo 67 -- Unità tra le differenti nazionalità ------------------------Capitolo 68 -- Unità in Cristo Gesù ------------------------Capitolo 69 -- Cristo e la questione delle nazionalità ------------------------Capitolo 70 -- Ci attende un tempo di prova ------------------------Capitolo 71 -- Il lavoro di domenica ------------------------Capitolo 72 -- Beneficienza ------------------------Capitolo 73 -- Lo Spirito di indipendenza ------------------------Capitolo 74 -- La distribuzione delle responsabilità ------------------------Capitolo 75 -- Con fede e umiltà ------------------------Capitolo 76 -- Una direzione equilibrata ------------------------Capitolo 77 -- "Io sono giovane e inesperto" ------------------------Capitolo 78 -- La ricompensa dello sforzo intenso ------------------------Capitolo 79 -- Coraggio nel Signore ------------------------Capitolo 80 -- Una parola di congedo intesa a infondere fiducia ------------------------Prefazione TT3 4 1 Il volume 3 de "I Tesori delle Testimonianze" costituisce il coronamento di questa serie di tre volumi che intendono essere un mezzo per diffondere i preziosi consigli delle "Testimonianze" tra gli Avventisti del mondo intero. Gli articoli che costituiscono questo volume sono stati scritti nel periodo 1900-1910, un periodo di solido e ben equilibrato sviluppo della chiesa che ormai si era diffusa su scala mondiale. TT3 4 2 Questo volume si chiude con l'ultimo messaggio ufficiale alle chiese stilato da Ellen White. Sebbene questi messaggi furono dati alcuni anni dopo la pubblicazione della serie dei 9 volumi delle "Testimonianze", si è ritenuto opportuno includerli in questo volume. TT3 4 3 Nella compilazione di questo volume, come è anche stato il caso per gli altri, si è seguito un ordine cronologico, e come aiuto per il lettore si è fornito un "Indice delle fonti" in cui è indicata per ciascun brano la data della prima pubblicazione e la fonte. TT3 4 4 I messaggi che qui presentiamo sono di somma importanza per la chiesa del rimanente. Che i consigli alla chiesa contenuti in tutti e 3 i volumi di questa serie possano essere i mezzi per condurre gli avventisti di tutto il mondo a una più profonda esperienza della grazia, a una spiritualità più profonda, e a un più ardente zelo nel portare il messaggio dell'Avvento al mondo. TT3 4 5 Questo è l'augurio sincero degli editori e degli Amministratori delle pubblicazioni di Ellen G. White TT3 4 6 La numerazione delle pagine fra parentesi si riferisce all'edizione originale in lingua inglese, ed è stata inserita per facilitare la ricerca dei brani desiderati partendo dall'indice generale degli scritti di E.G. White. ------------------------Capitolo 1: Preparazione per la crisi finale TT3 7 1 La grande crisi è davanti a noi. Per affrontare le prove e le tentazioni e compiere il proprio dovere, occorre una fede perseverante. Ma è possibile uscirne vincitori trionfalmente, perché nessuna anima che veglia, che prega e che crede cadrà nei lacci del nemico. TT3 7 2 Nel tempo di prova che si avvicina, il Signore darà garanzia di sicurezza a coloro che hanno serbato la Parola della sua pazienza. Cristo dirà ai suoi fedeli: "Va' o popol mio, entra nelle tue camere, chiudi le tue porte dietro a te; nasconditi per un istante, finché sia passata l'indignazione". Isaia 26:20. Il Leone di Giuda, così tremendo per chi rigetta la sua grazia, sarà l'Agnello di Dio per chi è fedele e ubbidiente. La colonna di nube che parla d'ira e di terrore ai trasgressori della legge di Dio, è luce, misericordia e liberazione per chi osserva i suoi comandamenti. Il braccio che percuote i ribelli, sarà forte per liberare chi è leale. Ogni fedele sarà sicuramente raccolto. "E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba a radunare i suoi eletti dai quattro venti, dall'un capo all'altro de' cieli". Matteo 24:31. TT3 7 3 Voi, fratelli, cui sono state dischiuse le verità di Dio, quale parte reciterete nelle scene conclusive della storia di questo mondo? Siete voi consapevoli di questa solenne realtà? Vi rendete conto della grande opera di preparazione che si sta svolgendo in cielo e sulla terra? Che tutti coloro che hanno ricevuto la luce, che hanno avuto il privilegio di leggere e di udire la profezia, ascoltino le cose che sono scritte in essa "perché il tempo è vicino". Che nessuno, oggi, si comprometta col peccato, fonte di ogni miseria del nostro mondo, e resti in uno stato di torpore e di indifferenza. Che il destino della vostra anima non dipenda da un 'incertezza. Assicuratevi di essere totalmente dalla parte del Signore. Da cuori sinceri e labbra tremanti sorga la domanda: "Chi potrà resistere?". In queste ultime e preziose ore del tempo di grazia, avete fatto di tutto per migliorare il vostro carattere? Avete purificato le vostre anime da ogni macchia? Avete seguito la luce? Vi siete comportati in armonia con la vostra professione di fede? TT3 7 4 L'influsso dolce e mansueto della grazia di Dio agisce in voi? Avete cuori che sentono, occhi che vedono, orecchie che odono? E' stata forse fatta invano dichiarazione della verità eterna circa le nazioni della terra? Esse sono sotto la condanna e subiranno i giudizi di Dio. In questo giorno, così denso di conseguenze di portata eterna, il popolo scelto come depositario delle sublimi verità deve dimorare in Cristo. Fate voi risplendere la vostra luce per illuminare le nazioni che periscono nei loro peccati? Vi rendete conto che dovete essere i difensori dei comandamenti di Dio in contrasto con chi invece li calpesta? TT3 7 5 Si può essere un credente formalista e perdere la vita eterna perché si è stati trovati mancanti. Si possono mettere in pratica alcune dottrine bibliche, essere considerati dei cristiani e perire a causa di un carattere non trasformato dall'amore di Cristo. Se trascurate o trattate con indifferenza gli avvertimenti dati da Dio, se accarezzate o scusate il peccato, voi decidete il vostro destino eterno. Sarete pesati sulla bilancia e trovati mancanti. La grazia, la pace, il perdono vi saranno per sempre tolti, e Gesù non potrà più esaudire le vostre preghiere e le vostre supplicazioni. Mentre il tempo si prolunga e il Salvatore intercede, impegnamoci totalmente in vista dell'eternità. TT3 8 1 Il ritorno di Cristo nel mondo non tarderà molto. Sia questa la nota-chiave di ogni messaggio. TT3 8 2 La beata speranza della seconda apparizione di Cristo, con le sue solenni realtà, deve essere presentata spesso alla gente. In attesa della prossima venuta del Signore, saremo indotti a considerare le cose terrene come qualcosa di vuoto e di inutile. TT3 8 3 La battaglia di Armaghedon sta per essere combattuta. Colui che reca scritto sulla veste: "Re dei re e Signore dei signori" si metterà presto alla testa degli eserciti celesti. TT3 8 4 I servitori di Dio non possono ripetere oggi le parole dette dal profeta Daniele: "Il tempo assegnato era lungo". Daniele 10:1 (KJV). Rimane solo poco tempo perché i testimoni di Dio compiano la loro opera per preparare la via del Signore. TT3 8 5 Noi dobbiamo rinunciare ai nostri piani gretti ed egoistici e ricordare che abbiamo da compiere un'opera della massima ampiezza e importanza. Quest'opera consiste nell'annunciare il primo, il secondo e il terzo messaggio, e nel preparare così la venuta dell'angelo dal cielo che illuminerà la terra con la sua gloria. TT3 8 6 Il giorno del Signore si avvicina furtivamente; ma gli uomini detti grandi e savi non riconoscono i segni della venuta di Cristo e della fine del mondo. L'iniquità abbonda e la carità di molti si va raffreddando. TT3 8 7 Migliaia, anzi milioni di anime prendono oggi la loro decisione o per la vita eterna o per la morte eterna. L'uomo che è totalmente assorbito dai suoi affari, l'uomo che trova piacere al tavolo da gioco, l'uomo che si abbandona agli appetiti depravati e che cerca il godimento, l'uomo che frequenta il teatro e le sale da ballo, mettono in gioco il loro destino eterno. Tutte le preoccupazioni della loro vita sono: Che mangeremo? Che berremo? Come ci vestiremo? Essi non fanno parte del corteo che si dirige verso il cielo. Sono guidati dal grande apostata e saranno distrutti con lui. TT3 8 8 Se non comprendiamo il valore dei momenti che rapidamente passano nell'eternità e non ci prepariamo per il gran giorno di Dio, siamo degli economi infedeli. La sentinella deve sapere a che punto è la notte. Poiché oggi tutte le cose rivestono un aspetto così solenne, tutti coloro che credono nella verità dovrebbero saperla riconoscere e agire tenendo conto della prossimità del giorno di Dio. I giudizi stanno per abbattersi sul mondo e noi ci dobbiamo preparare per quel gran giorno. TT3 8 9 Il nostro tempo è prezioso; ci rimangono pochissimi giorni di grazia per prepararci in vista della futura vita immortale. Non abbiamo tempo da sprecare in attività inutili. Dovremmo guardarci dal leggere superficialmente la Parola di Dio. TT3 9 1 È vero oggi, come lo fu quando Cristo era sulla terra, che ogni volta che l'Evangelo penetra in territorio nemico incontra una fiera opposizione da parte del grande esercito avversario. Il conflitto che sta per scoppiare è il più terribile che mai sia stato conosciuto. Però, sebbene Satana sia rappresentato come un valido guerriero, la sua sconfitta sarà totale e chiunque si unisce a lui nell'apostasia, se non rimane fedele, perirà con lui. TT3 9 2 Lo Spirito mitigatore di Dio sta per ritirarsi dal mondo. Uragani, bufere, tempeste, incendi, inondazioni, disastri sul mare e sulla terra si susseguono senza interruzione. La scienza cerca di spiegarne le cause. I segni che si moltiplicano intorno a noi e che annunciano il prossimo ritorno del Figliuolo di Dio vengono attribuiti a cause diverse da quella vera. Gli uomini, infatti, non riescono a scorgere gli angeli che tuttora trattengono i quattro venti perché non soffino fino a che i servitori di Dio siano suggellati; ma quando Dio darà ordine ai suoi angeli di lasciare i venti, allora avverrà un conflitto che nessuna penna può descrivere. TT3 9 3 A coloro che in questo tempo si dimostrano indifferenti, l'avvertimento di Cristo è: "Così, perché sei tiepido, e non sei né freddo né fervente, io ti vomiterò dalla mia bocca". Apocalisse 3:16. Quest 'ultima immagine significa che Cristo non può offrire le vostre preghiere o le vostre espressioni di amore a Dio. Egli non accetterà più il vostro insegnamento della sua Parola né la vostra attività spirituale. Egli non può presentare i vostri esercizi religiosi chiedendo che vi sia accordata una grazia. TT3 9 4 Se il velo potesse essere sollevato, voi conoscereste i propositi di Dio e i giudizi che stanno per abbattersi su un mondo condannato. Considerando il vostro atteggiamento, sareste pieni di timore e tremore per le vostre anime e per quelle dei vostri simili. Delle fervide preghiere, che scaturiscono da cuori pieni di angoscia, salirebbero al cielo. Voi piangereste fra il portico e l'altare, confessando la vostra cecità spirituale e la vostra apostasia. ------------------------Capitolo 2: L'osservanza del sabato TT3 10 1 L'osservanza del sabato ci riserva grandi benedizioni. Dio vuole che esso sia un giorno di gioia. C'era allegrezza quando fu istituito il sabato; e Dio contemplò soddisfatto l'opera delle sue mani. Tutte le cose da lui create, Egli le definì molto buone. Genesi 1:31. Il cielo e la terra esultavano: "Le stelle del cielo cantavan... e tutti i figli di Dio davan gridi di giubilo". Giobbe 38:7. Sebbene il peccato sia entrato nel mondo e abbia guastato quest 'opera perfetta, Dio continua a darci il sabato come testimonianza che Egli, l'Onnipotente, di una bontà e misericordia infinite, ha creato tutte le cose. Il nostro padre desidera conservare fra gli uomini la conoscenza del suo nome. Con questo giorno Dio vuole ricordarci che Egli è l'Iddio vivente e che in lui possiamo avere la vita e la pace. TT3 10 2 Quando il Signore liberò Israele dall'Egitto, gli diede la sua legge e gli insegnò che mediante l'osservanza del sabato esso si sarebbe distinto dai popoli idolatri. Era questo che stabiliva la distinzione fra coloro che riconoscevano la sovranità divina e coloro che rifiutavano di accettare l'Eterno come loro Creatore e Re. "Esso (il sabato) è un segno perpetuo fra me e i figliuoli d'Israele", disse il Signore. "I figliuoli d'Israele quindi osserveranno il sabato, celebrandolo di generazione in generazione come un patto perpetuo". Esodo 31:17, 16. TT3 10 3 Come il sabato era il segno che distingueva Israele quando uscì dall'Egitto per entrare nella Canaan terrestre, così esso è il segno che distingue il popolo di Dio che esce dal mondo per entrare nel riposo celeste. Il sabato indica i legami di parentela che uniscono Dio al suo popolo; per mezzo suo si riconosce che esso onora la sua legge. Esso distingue i suoi fedeli da coloro che trasgrediscono i suoi comandamenti. TT3 10 4 Dalla colonna di nube Cristo dichiarò circa il sabato: "Badate bene d'osservare i miei sabati, perché il Sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifica". Esodo 31:13. Il sabato, dato al mondo come segno di Dio Creatore è anche un segno di Dio santificatore. La potenza che creò tutte le cose è la stessa che ri-crea l'anima alla propria somiglianza. Per quelli che lo osservano santamente, il sabato è un segno di santificazione. La vera santificazione è armonia con Dio, è unità con lui quanto a carattere e la si ottiene tramite l'ubbidienza a quei princìpi che sono appunto l'espressione del carattere divino. Il sabato è il segno dell'ubbidienza perché chi osserva con tutto il cuore il quarto comandamento ubbidirà all'intera legge e sarà santificato mediante l'ubbidienza. TT3 10 5 A noi come a Israele il Sabato è dato come "patto perpetuo". Per coloro che rispettano il santo giorno del sabato, esso costituisce un segno che Dio li riconosce come suo popolo eletto. E' un pegno che Egli adempirà il suo patto con loro. Ogni anima che accetta il segno del governo di Dio, si mette sotto la divina ed eterna alleanza; si unisce all'aurea catena della ubbidienza, catena di cui ogni anello è una promessa. TT3 11 1 Solo il quarto comandamento contiene il suggello del grande Legislatore, il Creatore dei cieli e della terra. Coloro che osservano questo comandamento, sono riconosciuti come suoi figli e ricevono tutte le benedizioni che tale adozione comporta. "L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: 'Parla ad Aaronne e ai suoi figlioli e di' loro: Voi benedirete così i figlioli d'Israele; direte loro: L'Eterno ti benedica e ti guardi. L'Eterno faccia risplendere il suo volto su te e ti sia propizio! L'Eterno volga verso te il suo volto, e ti dia la pace! Metteranno il mio nome sui figlioli d'Israele, e io li benedirò!'" Numeri 6:22-27. TT3 11 2 Per mezzo di Mosè fu fatta anche la promessa: "L'Eterno ti stabilirà perché tu gli sia un popolo santo, come t'ha giurato, se osserverai i comandamenti dell 'Eterno, ch'è il tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie; e tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome dell'Eterno e ti temeranno... L'Eterno ti metterà alla testa e non alla coda, e sarai sempre in alto e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti dell'Eterno, del tuo Dio, i quali oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica". Deuteronomio 28:9, 10, 13. TT3 11 3 Il Salmista, parlando mosso dallo Spirito Santo, dice: "Venite, cantate con giubilo all'Eterno, mandiamo gridi di gioia alla rocca della nostra salvezza!... Poiché l'Eterno è un Dio grande, è un gran Re sopra tutti gli dei. Nelle sue mani stanno le profondità della terra, e le altezze de' monti son sue. Suo è il mare perch'Egli l'ha fatto, e le sue mani han formato la terra asciutta. Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti all'Eterno che ci ha fatti! Poich'Egli è il nostro Dio". Salmi 95:1-7. "È lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo il suo popolo e il gregge ch'Egli pasce". Salmi 100:3. TT3 11 4 Queste promesse fatte a Israele, sono anche per il popolo di Dio oggi. Esse sono i messaggi che il sabato ci reca. Riforma sull'osservanza del sabato TT3 11 5 Il sabato è un fermaglio d'oro che unisce Dio e il suo popolo. Ma il comandamento del sabato è stato infranto; il santo giorno di Dio è stato profanato. Il sabato è stato rimosso dal suo posto e in sua vece l'uomo di peccato ha sostituito un comune giorno lavorativo. Una breccia è stata così aperta nella legge, breccia che deve essere riparata. Bisogna ridare al vero sabato la sua legittima posizione come giorno di riposo di Dio. In Isaia 58 viene sottolineata l'opera affidata al popolo di Dio: esso deve esaltare la legge e onorarla; deve ricostruire le antiche rovine e rialzare i fondamenti di molte generazioni. A quanti svolgono tale opera, il Signore dice: "Sarai chiamato 'il riparatore delle brecce', 'il restauratore de' sentieri per rendere abitabile il paese '. Se tu trattieni il piè per non violare il sabato facendo i tuoi affari nel mio santo giorno; se chiami il sabato una delizia e venerabile ciò ch'è sacro all'Eterno, e se onori quel giorno anziché seguir le tue vie e fare i tuoi affari e discutere le tue cause, allora troverai la tua delizia nell'Eterno; io ti farò passare in cocchio sulle alture del paese, ti nutrirò della eredità di Giacobbe tuo padre, poiché la bocca dell'Eterno ha parlato". Isaia 58:12-14. TT3 11 6 La polemica sul sabato sarà al centro del grande conflitto che chiamerà in causa tutto il mondo. Gli uomini, avendo onorato i princìpi di Satana al di sopra di quelli del cielo, hanno accettato il falso giorno di riposo che l'Avversario ha esaltato come segno della propria autorità. Dio, invece, ha posto il suo suggello sul suo reale precetto. Il sabato, come ogni istituzione divina, reca il nome del suo autore, il segno inconfondibile della sua autorità. È nostro compito farlo capire alla gente. Dobbiamo dimostrare che è di vitale importanza ricevere il segno del regno di Dio o accettare, all'opposto, il marchio del regno della ribellione, in quanto ognuno diventa suddito del regno del quale reca il segno. Dio ci ha chiamati ad agitare ben alto il vessillo del suo sabato, che è stato calpestato. Perciò è sommamente importante di dare un buon esempio nell'osservanza del sabato. TT3 12 1 Nel fondare delle nuove chiese, i ministri (di culto) dovrebbero impartire istruzioni accurate circa la vera osservanza del sabato. Bisogna fare attenzione perché le abitudini di rilassatezza invalse fra gli osservatori della domenica non siano imitate da quanti dicono di osservare il santo riposo di Dio. Il limite fra coloro che hanno il suggello del regno di Dio e quelli che hanno il marchio del regno della ribellione deve essere preciso e netto. TT3 12 2 Al sabato spetta una maggiore sacralità di quella che molti gli attribuiscono, pur affermando di osservarlo. Il Signore è stato oltremodo disonorato da quelli che non hanno osservato il sabato secondo il comandamento, nella lettera e nello spirito. Egli ci invita a operare una riforma a questo riguardo. Preparazione per il sabato TT3 12 3 Il Signore inizia il quarto comandamento con queste parole: "Ricordati". Egli sapeva che l'uomo, assorbito dalla molteplicità delle sue occupazioni e preoccupazioni, sarebbe stato tentato di scusarsi per la mancata attuazione di tutte le esigenze della legge o di dimenticarne la sacra importanza. Perciò disse: "Ricordati del giorno del riposo per santificarlo". Esodo 20:8. TT3 12 4 Noi dobbiamo pensare al sabato durante tutta la settimana e fare i dovuti preparativi per osservarlo secondo il comandamento. Non dobbiamo osservarlo solo in modo legale, ma capirne la portata morale su ogni aspetto della vita. Coloro che osservano il sabato come un segno fra loro e Dio, mostrando che Dio è colui che li santifica, rappresenteranno i princìpi del suo governo e metteranno in pratica quotidianamente le leggi del suo regno. Nella loro preghiera essi chiederanno che la santificazione del sabato riposi ogni giorno su di loro. Ogni giorno essi godranno della comunione con Cristo e riveleranno nella propria vita la perfezione del suo carattere e ogni giorno la loro luce risplenderà sugli altri tramite le buone opere. TT3 12 5 Per il successo dell'opera di Dio, le prime vittorie devono essere conseguite nell'ambito della famiglia. E' qui che deve cominciare la preparazione per il sabato. Durante tutta la settimana i genitori si ricordino che il loro focolare è una scuola dove i figli vengono preparati per le corti celesti. Che le loro parole siano giuste e che dalle loro labbra non esca alcuna espressione che i figli non possano ascoltare. Che lo spirito sia conservato privo da ogni forma di irritazione. Genitori, durante la settimana vivete come se foste in presenza di un Dio santo, il quale vi ha affidato dei figli perché li educhiate per lui. Coltivate per lui la piccola chiesa che è il vostro focolare per modo che il sabato ogni cosa sia pronta per l'adorazione di Dio, nel suo santuario. Ogni mattina e ogni sera presentate i vostri figli al Signore come sua eredità acquistata a prezzo di sangue. Insegnate loro che hanno il supremo dovere e il supremo privilegio di amare e servire Iddio. TT3 12 6 I genitori dovrebbero fare del culto di famiglia un motivo per impartire delle lezioni ai figli. Sulle loro labbra dovrebbero ritornare dei passi biblici, specialmente quelli che hanno una particolare attinenza con il sevizio sacro. Dovrebbero essere ripetute più spesso le parole: "Anima mia, acquetati in Dio solo, poiché da lu i viene la mia speranza". Salmi 62:5. TT3 13 1 Quando il sabato viene così ricordato, le cose temporali non si sostituiranno a quelle spirituali. Nessuna attività che può essere svolta nei sei giorni feriali sarà lasciata al sabato. Però, nel corso della settimana le nostre energie non devono essere assorbite a tal segno dalle cose temporali che il giorno in cui il Signore si riposò siamo troppo stanchi per poter impegnarci al suo servizio. TT3 13 2 Sebbene tutta la settimana debba essere consacrata alla preparazione della famiglia per il sabato, il venerdì è in modo speciale il giorno della preparazione. Per bocca di Mosè il Signore disse ai figli d'Israele: "Domani è un giorno solenne di riposo: un sabato sacro all'Eterno; fate cuocere oggi quel che avete da cuocere e fate bollire quel che avete da bollire; e tutto quel che vi avanza, riponetelo e serbatelo fino a domani". Esodo 16:23. "Il popolo andava attorno a raccoglierla [la manna]; poi la riduceva in farina con le macine o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere in pentole o ne faceva delle focacce". Numeri 11:8. Per i figli d&'Israele c'era sempre qualcosa da fare per preparare il pane mandato dal cielo. Tuttavia il Signore disse loro che tale lavoro poteva essere svolto il venerdì, giorno di preparazione. Si trattava di una prova a cui dovevano sottostare. Dio voleva provare la loro fedeltà al quarto comandamento. TT3 13 3 Queste istruzioni date direttamente da Dio sono per il nostro ammaestramento. La Bibbia è una guida perfetta. Se la si studia con preghiera e con un cuore desideroso di capire saremo preservati dall'errore. TT3 13 4 Molti nostri membri non sanno come presentarsi al culto del Signore. Non ci si deve accostare a Dio indossando gli abiti che comunemente si portano durante la settimana. Tutti dovrebbero avere un vestito speciale per il sabato, da mettere quando vanno al culto, nella casa di Dio. Pur non conformandoci alla moda del mondo, non dobbiamo essere trascurati per quel che riguarda il nostro aspetto esteriore. Dobbiamo essere puliti, ordinati, privi di ornamenti. I figli di Dio devono essere puri sia interiormente, sia esteriormente. TT3 13 5 Il venerdi completate la preparazione per il sabato. Fate in modo che tutti gli indumenti siano in buono stato e che niente resti da cucinare. Le scarpe siano lucidate e il bagno fatto. Il vostro costante impegno vi assicurerà il successo nell'espletamento di tutti questi piccoli doveri. Il sabato non ci è stato dato per riparare gli abiti, preparare da mangiare, ricercare i piaceri o per dedicarsi ad altre occupazioni mondane. Prima che il sole tramonti, ogni lavoro dev'essere concluso e ogni giornale profano riposto. Genitori, spiegate ai vostri figli perché agite in questo modo. Le vostre spiegazioni li spingeranno a collaborare alla preparazione e all'osservanza del riposo sabatico. TT3 13 6 Noi dovremmo rispettare gelosamente l'inizio e la fine del sabato, ricordando che ogni istante deve essere consacrato a Dio. Ovunque sia possibile, i datori di lavoro dovrebbero accordare ai loro dipendenti il pomeriggio del venerdì. Che venga loro dato il tempo di prepararsi a cominciare il giorno del Signore con la mente serena. Questo tipo di comportamento vi assicurerà la benedizione del Signore sui vostri affari. TT3 13 7 C'è un ultimo dovere da assolvere nel giorno della preparazione. Quel giorno ogni divergenza tra fratelli, nella famiglia e nella chiesa, dovrebbe essere appianata. Ogni amarezza, ira, malizia dovrebbero essere eliminate dall'animo. Con spirito di umiltà "confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti". Giacomo 5:16. TT3 13 8 Prima che il sabato cominci, lo spirito e il corpo dovrebbero essere distolti dagli affari del mondo. Dio ha messo il suo sabato al termine della settimana per permetterci di considerare che cosa abbiamo fatto durante la settimana, come ci siamo preparati per occupare un posto nel suo regno puro, nel quale non sono ammessi i trasgressori. Ogni sabato dovremmo esaminare le anime nostre per renderci conto se la settimana che si è conclusa ci ha recato beneficio o danno sul piano spirituale. TT3 14 1 Santificare il sabato per il Signore significa salvezza eterna. Dio dice: "Io onoro quelli che mi onorano". 1 Samuele 2:30. Il sabato in famiglia TT3 14 2 Prima che il sole tramonti, i membri della famiglia si riuniscano per leggere la Parola di Dio, cantare e pregare. In questo è necessaria una riforma perché molti sono stati negligenti su questo punto. Confessiamo i nostri sbagli a Dio e gli uni agli altri. Prendiamo gli accorgimenti opportuni perché ogni membro della famiglia possa prepararsi a onorare il giorno che Dio ha benedetto e santificato. TT3 14 3 Le preziose ore del sabato non devono essere sprecate a letto. Il sabato mattina la famiglia dovrebbe alzarsi per tempo. Se ci si alza tardi, c'è confusione e trambusto nel prepararsi per la colazione e per la Scuola del sabato: ci si innervosisce, ci si impazientisce e ci si agita. Tale clima favorisce l'instaurarsi di sentimenti profani. Il sabato, allora, viene profanato e diventa faticoso, e il suo arrivo è più temuto che desiderato. TT3 14 4 Per il sabato non dovremmo preparare una maggiore quantità e varietà di cibi rispetto agli altri giorni. Al contrario, gli alimenti dovrebbero essere più semplici e si dovrebbe mangiare un po' meno perché la mente sia lucida e possa meglio afferrare le cose spirituali. Mangiare troppo intorpidisce il cervello. Si possono allora udire le parole più preziose senza apprezzarle in quanto la mente è confusa a motivo di una dieta poco adatta. Mangiando troppo, il sabato, molti hanno incoscientemente disonorato Dio. TT3 14 5 Quantunque si debba evitare di cucinare il sabato, non è però necessario mangiare freddo. Nella stagione fredda si possono riscaldare gli alimenti preparati il giorno prima. I pasti, anche se semplici, devono essere gustosi e appetitosi. Preparate qualcosa di gradito, qualcosa che la famiglia non ha tutti i giorni. TT3 14 6 I bambini partecipino al culto di famiglia. Tutti portino la loro Bibbia e ognuno legga uno o due versetti. Poi si canti un inno conosciuto, seguito dalla preghiera. Questa dev 'essere fatta secondo il modello che Cristo ci ha lasciato. La preghiera del Signore, però, non era destinata a essere ripetuta meccanicamente, come una formula. Essa è un 'illustrazione di come dovrebbero essere le nostre preghiere: semplici, ferventi e di ampia portata. Con una semplice frase esponete a Dio ciò di cui avete bisogno, esprimetegli la vostra gratitudine per le sue misericordie. Così voi invitate Gesù quale gradito ospite in casa vostra e nel vostro cuore. Le lunghe preghiere relative a cose che non riguardano i vostri interessi familiari rendono faticosa l'ora del culto, che dovrebbe invece essere considerata un privilegio e una benedizione. Fate sì che quei momenti siano ricchi di interesse e di gioia. TT3 14 7 La Scuola del sabato e il culto occupano solo una parte del sabato. Il resto della giornata rimane alla famiglia e può diventare la parte più sacra e preziosa dell'intero sabato. I genitori dovrebbero trascorrere buona parte di questo tempo coi loro figli. In molte famiglie i bambini più piccoli sono abbandonati a se stessi e così essi passano il loro tempo a divertirsi o se li si lascia soli essi finiscono col diventare irrequieti e col fare qualcosa di dannoso. Così il sabato non ha per essi alcun significato sacro. TT3 15 1 Nella buona stagione i genitori facciano delle passeggiate coi propri figli, nei campi o nei boschi. In mezzo alle bellezze della natura, spieghino loro la ragione per cui il sabato fu istituito, descrivano la grande opera creatrice di Dio e dicano loro quanto santa e bella fosse la terra quando uscì dalle sue mani. Ogni fiore, ogni arbusto, ogni albero corrispondevano al piano del Creatore. Ogni cosa su cui l'occhio si posava era bella e rivelava l'amore di Dio. Ogni suono era una musica, in armonia con la voce dell'Eterno. Spieghino ai bambini che il peccato ha deturpato la perfetta opera dell'Altissimo e che le spine e i triboli, il dolore e la morte sono le conseguenze della disubbidienza a Dio. I verdi campi, gli alberi maestosi, il gaio raggio del sole, le nubi, la rugiada, la solenne calma della notte, lo splendore del cielo stellato, la luna nella sua bellezza, tutto porta l'impronta del Creatore. Non una goccia di pioggia cade, non un raggio di sole risplende sul mondo ingrato, senza testimoniare della sapienza e dell'amore di Dio. TT3 15 2 Insegnino la via della salvezza, come "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito figliolo affinché chiunque crede in lui non perisca ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16. Ripetino ai bambini il racconto di Betlemme e mettano in evidenza il fatto che Gesù era ubbidiente ai genitori sin da bambino. Questo tipo di comportamento aveva contraddistinto anche la sua giovinezza: Egli aveva contribuito con il suo lavoro al sostentamento della sua famiglia. Occorre convincerli che il Salvatore conosce le prove, le difficoltà, le tentazioni, le speranze e le gioie dei giovani e può offrir loro simpatia e aiuto. Di quando in quando leggano loro gli interessanti racconti biblici, pongano domande su quanto hanno imparato alla Scuola del sabato e studino con loro la lezione del sabato seguente. TT3 15 3 Quando il sole tramonta, la preghiera e il canto della lode segnino la fine delle ore sacre e sollecitino la presenza di Dio negli impegni e nei doveri della nuova settimana di lavoro. TT3 15 4 In tal modo i genitori possono fare del sabato quello che esso dovrebbe essere: il giorno più bello della settimana. Essi possono aiutare i figli a considerarlo un giorno di gioia, il giorno dei giorni, sacro e onorevole al Signore. TT3 15 5 Fratelli e sorelle, io vi consiglio: "Ricordatevi del giorno del riposo per santificarlo". Se volete che i vostri figli osservino il sabato secondo il comandamento, dovete insegnarlo loro col precetto e con l'esempio. Le verità profondamente impresse nel cuore non si cancellano mai del tutto; possono essere oscurate ma mai distrutte. Le impressioni prodotte al'inizio della vita si ritroveranno negli anni avvenire. Possono sopraggiungere delle circostanze che separeranno i figli dai genitori e dalla casa; però, finché vivranno, essi si ricorderanno delle istruzioni ricevute nel'infanzia e nella gioventù, che risulteranno una benedizione per loro. Viaggiare in giorno di sabato TT3 15 6 Se vogliamo le benedizioni promesse a chi ubbidisce, dobbiamo osservare strettamente il riposo sabatico. Io temo che spesso anche se possiamo evitarlo, ci mettiamo in viaggio di sabato. Secondo la luce che il Signore mi ha dato circa l'osservanza del sabato, dovremmo essere più cauti circa il viaggiare per nave o in auto. In questo campo dovremmo dare un buon esempio ai nostri bambini e ai nostri giovani. Per raggiungere le chiese che hanno bisogno del nostro aiuto e recare loro il messaggio affidatoci da Dio, può capitare che sia necessario viaggiare di sabato; però, nella misura del possibile dovremmo procurarci il biglietto e organizzare ogni cosa in precedenza. Nel'intraprendere un viaggio, facciamo quanto sta in noi per evitare di giungere a destinazione di sabato. TT3 16 1 Quando siamo costretti a viaggiare di sabato, cerchiamo di evitare la compagnia di chi potrebbe richiamare la nostra attenzione su cose di natura profana. Concentriamo le nostre menti su Dio e stiamo in comunione con lui. Ogni volta che se ne presenta l'opportunità, parliamo agli altri della verità. Dovremmo essere sempre pronti ad alleviare le altrui sofferenze e ad aiutare chi si trova nel bisogno. In questi casi utilizziamo le conoscenza e la saggezza che Dio ci ha date. Non dovremmo, però, parlare di affari né impegnarci in conversazioni su cose banali. In ogni luogo e in ogni tempo Dio chiede che gli diamo prova della nostra fedeltà onorando il sabato. Le adunanze del sabato TT3 16 2 Cristo ha detto: "Dovunque due o tre son raunati nel nome mio, quivi son io in mezzo a loro". Matteo 18:20. Ovunque si trovano due o tre credenti, essi dovrebbero riunirsi il sabato per invocare la promessa del Signore. TT3 16 3 I piccoli gruppi che si riuniscono per adorare Dio nel suo santo giorno, hanno diritto di chiedere le ricche benedizioni di Dio. Essi dovrebbero credere che il Signore è l'ospite onorato nelle loro assemblee. Ogni vero adoratore che santifica il sabato dovrebbe chiedere l'attuazione della promessa: "Affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifica". Esodo 31:13. TT3 16 4 Nelle nostre riunioni del sabato, la predicazione dovrebbe essere breve. Si dovrebbe dare l'opportunità a quanti amano Dio di esprimere la loro gratitudine e la loro adorazione. TT3 16 5 Quando la chiesa non ha un suo ministro, qualcuno dovrebbe essere incaricato di dirigere l'adunanza. Non è però necessario che egli predichi un sermone o che occupi gran parte del tempo dedicato al culto. Una breve, interessante lettura della Bibbia spesso sarà più benefica di una predicazione. Tale lettura potrà essere seguita da preghiere e da testimonianze. TT3 16 6 Coloro che si occupano della direzione di una chiesa, non dovrebbero esaurire le proprie energie fisiche e mentali durante la settimana, al punto da non potere apportare il sabato l'influsso vivificante del Vangelo di Cristo. Lavorate meno durante la settimana, e non derubate Dio offrendogli poi, il sabato, un culto che non può accettare. Non dovreste assomigliare a quegli uomini che sono privi di vita spirituale. Nel giorno del sabato, le persone hanno bisogno di voi, date loro il nutrimento della Parola di Dio. Portate i vostri doni migliori a Dio nel santo giorno. Offritegli la vostra preziosa vita in un servizio consacrato. TT3 16 7 Nessuno vada nel luogo di culto per sonnecchiare. Questo non si addice alla casa di Dio. Quando voi discutete dei vostri affari terreni, non vi addormentate perché essi vi interessano. Perciò, possiamo noi permettere che il culto, che investe interessi di portata eterna, sia posto su un livello più basso dei comuni interessi di questo mondo? TT3 16 8 Chi sonnecchia si priva delle benedizioni che il Signore vuole elargire. Il sabato non deve essere un giorno di sterile oziosità. Sia a casa, sia in chiesa si deve manifestare uno spirito di servizio. Colui che ci ha dato sei giorni per lavorare per i nostri affari, ha benedetto e santificato il settimo giorno e lo ha messo a parte per sé. In quel giorno Egli benedirà in modo particolare tutti coloro che si consacrano al suo servizio. TT3 17 1 Tutto il cielo osserva il sabato, ma non in maniera indolente e inattiva. Quel giorno ogni energia del'anima deve essere sveglia perché dobbiamo incontrarci con Dio e con Cristo nostro Salvatore. Ci troviamo davanti a Dio per fede. Egli desidera rinvigorire e benedire ogni anima. TT3 17 2 Ognuno dovrebbe rendersi conto che è suo dovere contribuire a rendere interessante l'adunanza del sabato. Non ci si deve riunire in modo formale, ma per avere uno scambio di pensieri, per narrare le esperienze quotidianamente fatte, per esprimere la gratitudine, per formulare il sincero desiderio di ricevere la luce divina, per conoscere Dio e Gesù Cristo che Egli ha mandato. Parlando insieme di Cristo, l'anima si fortificherà e sarà in grado di superare ogni prova. Non crediate di poter essere cristiani e allo stesso tempo di potervi rinchiudere in voi stessi. Ognuno di noi fa parte della grande famiglia umana, e l'esperienza del singolo sarà largamente influenzata dal'esperienza di coloro ai quali ci si unisce. TT3 17 3 Noi non riceviamo neppure la centesima parte delle benedizioni che dovremmo ottenere nel riunirci per adorare Dio. Le nostre facoltà percettive hanno bisogno di essere sviluppate. La comunione fraterna dovrebbe darci gioia. Uniti in una stessa speranza, perché i nostri cuori non dovrebbero traboccare del'amore di Dio. TT3 17 4 In ogni riunione di carattere religioso, dovremmo avere la consapevolezza che Dio e i suoi angeli sono presenti e collaborano con tutti i veri adoratori. Entrando nel luogo di culto, chiedete al Signore di rimuovere ogni male dal vostro cuore. Portate nella sua casa solo quello che Egli può benedire. Inginocchiatevi davanti a lui, nel suo tempio e consacrategli ciò che gli appartiene e che Egli ha acquistato col sangue di Cristo. Pregate per chi parla o dirige l'adunanza. Pregate perché una grande benedizione giunga per mezzo di chi spezzerà il pane della vita. Cercate di trarne voi stessi una benedizione. TT3 17 5 Dio benedirà tutti coloro che in tal modo si preparano per il suo servizio; essi comprenderanno che cosa significhi avere la certezza dello Spirito perché hanno ricevuto Cristo per fede. TT3 17 6 Il luogo di culto può essere modesto, nondimeno è accettato da Dio. Per coloro che adorano Dio in spirito e verità e nella bellezza della sua santità, esso sarà la porta del cielo. I credenti, anche se poco numerosi, sono preziosi agli occhi di Dio. L'ascia della verità li ha staccati come pietre rozze dalla cava del mondo, e li ha portati nel laboratorio divino perché fossero squadrati e modellati. Però anche nel loro stato grezzo sono preziosi agli occhi del'Eterno. L'ascia, il martello e lo scalpello della prova sono nelle mani di colui che è particolarmente abile e che se ne serve non per distruggere, ma per portare ogni anima alla perfezione. Come pietre preziose, levigate, immesse nella struttura di un palazzo, Dio vuole che noi troviamo un posto nel tempio celeste. TT3 17 7 I doni e le benedizioni che Dio mette a nostra disposizione sono senza limiti. Lo stesso trono della grazia costituisce il più alto centro di attrazione. Difatti colui che lo occupa ci permette di chiamarlo padre. Fin dal principio Dio non considerava completa l'opera della salvezza; il suo amore non bastava. Per questo, nella sua provvidenza, ha posto presso il suo altare un Avvocato rivestito della nostra natura. La sua opera come intercessore consiste nel presentarci a Dio come suoi figli e figlie. Cristo intercede in favore di coloro che lo hanno accettato e permette loro, in virtù dei suoi meriti, di diventare membri della famiglia reale, figli del Re del cielo. Il Padre manifesta il suo immenso amore per Cristo che col suo sangue ha pagato il prezzo del nostro riscatto, accettandoci e accogliendoci come amici di Gesù e suoi. Egli è soddisfatto del'espiazione compiuta; l'incarnazione, la vita, la morte e la mediazione del suo Figliolo contribuiscono alla sua gloria. TT3 18 1 Non appena un figlio di Dio si accosta al propiziatorio trova nel grande Avvocato il suo difensore. Al primo accenno di pentimento, alla prima richiesta di perdono, Cristo espone la sua difesa, presentando la supplica al Padre come se la cosa lo riguardasse direttamente. TT3 18 2 Mentre Cristo intercede in nostro favore, il Padre dischiude i tesori della sua grazia perché ce ne appropriamo e li comunichiamo agli altri. Chiedete nel mio nome, dice Cristo: io non dico che pregherò il Padre per voi, perché il Padre stesso vi ama perché mi amate. Servitevi del mio nome: questo darà efficacia alle vostre preghiere e il Padre vi accorderà le ricchezze della sua grazia. Perciò: "Chiedete e riceverete, affinché la vostra allegrezza sia completa". Giovanni 16:24. TT3 18 3 Dio desidera che i suoi figli chiedano la sua benedizione e si accostino a lui con lode e ringraziamento. Dio è la fonte della vita e della forza. Egli può operare grandi cose in favore di chi osserva i suoi comandamenti, perché questo è per la gloria del suo nome. Ciò che ha fatto per il suo popolo eletto dovrebbe infondere in ogni cuore sentimenti di gratitudine. Dio è contristato quando vede che l'uomo non gli è riconoscente. Egli desidererebbe che il suo popolo gli manifestasse più apertamente la sua gratitudine, perch 'esso ha più di un motivo per essere lieto e contento. Narrare le opere di Dio TT3 18 4 Il modo di agire di Dio verso il suo popolo dovrebbe essere spesso ricordato. Quante volte il Signore ordinò di erigere dei monumenti per ricordare i suoi prodigi verso l'antico Israele! Affinché gli israeliti non dimenticassero la storia del passato, Dio ordinò a Mosè di rievocare gli eventi nei canti che i genitori dovevano insegnare ai figli. Bisognava erigere questi monumenti nei luoghi dove avrebbero colpito maggiormente l'attenzione, e vegliare in modo particolare alla loro conservazione. Quando i figli ne avrebbero chiesto il significato, tutta la storia doveva essere ripetuta. In tal modo sarebbero state memorizzate l'opera provvidenziale di Dio e la sua immensa bontà nel prender cura del suo popolo e nel liberarlo. Noi siamo esortati a ricordare: "Ricordatevi dei giorni di prima, quando dopo essere stati illuminati, voi sosteneste una così gran lotta di patimenti". Ebrei 10:32. In questa epoca, il Signore ha fatto molti miracoli in nostro favore. La storia del'opera di Dio deve essere ricordata spesso ai credenti, giovani e vecchi. Non dobbiamo mai stancarci di ricordare la bontà di Dio e lodarlo per le sue opere meravigliose. TT3 18 5 Noi siamo esortati a non abbandonare la chiesa e a non trascurare i suoi servizi. Non solo per una comune edificazione ma anche per ispirarci il desiderio ardente di comunicare agli altri la consolazione ricevuta. E' nostro dovere mostrarci gelosi della gloria di Dio e non manifestare alcun atteggiamento negativo, né con la mestizia del volto, né con parole inconsulte, come se le esigenze di Dio fossero delle restrizioni alla nostra libertà. Anche in questo mondo di dolore, di delusione, di peccato il Signore vuole che noi siamo lieti e forti nella sua potenza. L'intero nostro essere ha il privilegio di dare una decisa testimonianza positiva in ogni cosa. E' col nostro aspetto esteriore, col nostro temperamento, con le nostre parole e col nostro carattere che dobbiamo testimoniare che servire Dio è cosa buona. Così noi proclameremo che "la legge del'Eterno è perfetta, essa ristora l'anima". Salmi 19:7. TT3 18 6 Il lato luminoso e lieto della nostra religione sarà rappresentato da tutti coloro che si consacrano quotidianamente a Dio. Noi non dovremmo disonorare il Signore col triste racconto di prove che ci sono parse molto dure. Ogni prova accettata come strumento di educazione provocherà gioia. Allora l'esperienza religiosa risulterà edificante, elevatrice, nobilitante, ricca di buone parole e opere. Il nemico è compiaciuto quando vede le anime depresse, abbattute, scontente; egli vuole far apparire tali impressioni come l'effetto della nostra fede. Dio, invece, non vuole che la mente scenda a un così basso livello: vuole piuttosto che ogni anima trionfi grazie alla potente protezione del nostro Redentore. Dice il salmista: "Date al'Eterno, o figlioli de' potenti, date al'Eterno gloria e forza! Date al'Eterno la gloria dovuta al suo nome; adorate l'Eterno, con santa magnificenza". Salmi 29:1, 2. "Io t 'esalto, o Eterno, perché m 'hai tratto in alto, e non hai permesso che i miei nemici si rallegrassero di me. O Eterno, Dio mio, io ho gridato a te e tu m 'hai sanato... Salmeggiate al'Eterno, voi suoi fedeli, e celebrate la memoria della sua santità". Salmi 30:1, 2, 4. Uniti alla chiesa celeste TT3 19 1 La chiesa di Dio sulla terra forma un unico corpo con quella del cielo. I credenti sulla terra e le creature del cielo che non sono stati trovati mancati costituiscono una sola chiesa. Tutte le intelligenze celesti si interessano alle assemblee dei santi che adorano Dio sulla terra. Dal'immensa corte del cielo esse ascoltano le parole dei testimoni di Cristo che vivono lontano sulla terra. La lode e il ringraziamento degli adoratori terreni vengono ad aggiungersi al'inno di lode del cielo. La gioia e l'allegrezza risuonano per l'intera corte celeste, perché Cristo non è morto invano per i figli di Adamo caduti. Mentre gli angeli attingono direttamente alla fonte suprema, i santi sulla terra si dissetano alle acque limpide che sgorgano dal trono, che rallegrano la città del nostro Dio. TT3 19 2 Oh, se potessimo comprendere quanto il cielo è vicino alla terra! Sebbene gli esseri umani non se ne rendano conto, hanno per compagni gli angeli di luce. Un testimone silenzioso protegge ogni anima vivente e cerca di attirarla a Cristo. Finché c'è speranza -- finché gli uomini oppongono resistenza allo Spirirto Santo per la loro perdizione eterna -- sono assistiti dalle intelligenze celesti. Che tutti tengano presente che in ogni assemblea dei santi di quaggiù gli angeli di Dio sono presenti per ascoltare le testimonianze, i canti, le preghiere. Ricordiamoci che le nostre lodi sono completate dai cori delle schiere angeliche di lassù. TT3 19 3 Quando vi riunite, sabato dopo sabato, cantate le lodi di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce. Che l'adorazione del cuore vada a colui "che ci ha amati e col suo sangue ci ha lavati dei nostri peccati". L'amore di Cristo sia il tema dei sermoni di chi parla e venga espresso con un linguaggio semplice in ogni inno di lode, e le vostre preghiere siano dettate dal'ispirazione dello Spirito di Dio. Quando udite la parola della vita, la risposta che prorompe dal vostro cuore testimonia che accettate il messaggio come se procedesse dal cielo. E' una vecchia consuetudine, lo so, però è sempre un rendimento di grazie a Dio per il pane della vita dato al'anima affamata. Questa risposta al'ispirazione dello Spirito Santo darà vigore al'anima vostra e incoraggiamento agli altri. Essa dimostrerà che nel'edificio di Dio vi sono delle pietre viventi che emettono luce. TT3 19 4 Mentre passiamo in rassegna non un nero capitolo della nostra esperienza ma la manifestazione della grande misericordia di Dio e del suo inesauribile amore, la nostra lode sarà maggiore delle nostre lagnanze. Parleremo del'amorevole fedeltà di Dio, il vero, tenero e compassionevole pastore del suo gregge, che, come Egli stesso ha detto, nessuno potrà rapire dalla sua mano. Il linguaggio del cuore non sarà né un mormorio egoistico, né una lamentela. La lode, simile a limpido ruscello, sgorgherà dal cuore dei veri credenti in Dio. "Beni e benignità m 'accompagneranno tutti i giorni della mia vita; ed io abiterò nella casa del'Eterno per lunghi giorni". "Tu mi condurrai col tuo consiglio, e poi mi riceverai in gloria. Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te". Salmi 23:6; 73:24, 25. TT3 20 1 Perché non levare la voce in cantici spirituali durante i giorni del nostro pellegrinaggio? Perché non ritornare alla semplicità, alla vita piena di fervore? Noi manifestiamo poca gioia perché abbiamo perduto il nostro primo amore. Perciò, abbiamo zelo, pentiamoci affinché il nostro candeliere non venga rimosso dal suo posto. TT3 20 2 Il tempio di Dio è aperto in cielo, e sulla sua soglia risplende la luce della sua gloria messa a disposizione di ogni chiesa che ama Dio e osserva i suoi comandamenti. Noi dobbiamo studiare, meditare, pregare. Allora possederemo il collirio spirituale per discernere i cortili interni del tempio celeste. Udremo il tema del canto e del ringraziamento del coro celeste intorno al trono. Quando Sion si leverà e risplenderà, la sua luce sarà particolarmente penetrante, e i preziosi canti di lode e di ringraziamento saranno uditi nelle assemblee dei santi. Cesseranno, allora, i mormorii e le recriminazioni per le piccole delusioni. Applicando il collirio celeste, vedremo la gloria del'aldilà. La fede dissiperà le fitte tenebre di Satana, e contempleremo il nostro Avvocato offrire in nostro favore l'incenso dei suoi meriti. Quando ci renderemo conto di tutto questo, noi riusciremo a comprendere meglio l'immensità e l'unicità del'amore di Dio. TT3 20 3 Dio ci spiega che noi dovremmo riunirci nella sua casa per coltivare gli attributi del perfetto amore. In questo modo gli abitanti della terra saranno pronti per le dimore che Cristo è andato a preparare per tutti coloro che lo amano. Essi si riuniranno di sabato in sabato e di novilunio in novilunio per cantare gli inni più eccelsi, lodando e ringraziando colui che siede sul trono e l'Agnello, di eternità in eternità. ------------------------Capitolo 3: Dare a Dio ciò che gli spetta TT3 21 1 Il Signore ha affidato al suo popolo un messaggio per questo tempo; messaggio presentato nel capitolo 3 del libro del profeta Malachia. Avrebbe potuto esporre le sue esigenze in modo più chiaro ed efficace di come ha fatto in questo capitolo? TT3 21 2 Ognuno dovrebbe riconoscere che i diritti di Dio su di noi stanno alla base di ogni altro diritto. Dio ci dà abbondantemente e il patto che lui ha stipulato prevede che gli sia restituita la decima parte di ciò che l'uomo guadagna. Il Signore affida generosamente i suoi tesori ai suoi seguaci, però della decima dice: Essa mi appartiene. Dio ha affidato i suoi beni agli uomini, i quali, secondo una giusta proporzione, gli debbono restituire fedelmente la decima parte delle loro sostanze. Questo preciso accordo è stato stabilito da Gesù stesso. TT3 21 3 Questo progetto comporta risultati solenni ed eterni; esso è troppo sacro per essere lasciato al'impulso dell'uomo. Noi non dobbiamo sentirci liberi di agire a nostro piacimento. In risposta alle richieste di Dio, dovremmo mettere da parte sistematicamente delle riserve da consacrare alla sua opera. Le primizie TT3 21 4 Oltre alla decima, il Signore chiede le primizie di ogni nostra rendita. Egli le ha riservate al sostentamento della sua opera sulla terra. I servitori del Signore non debbono venire ostacolati dalla scarsità di mezzi. I suoi messaggeri non dovrebbero essere condizionati nella loro opera di diffusione della Parola di verità. Essi debbono poter disporre di mezzi da investire al momento opportuno per l'avanzamento del'opera. Occorre compiere atti di misericordia; il povero e il sofferente debbono essere soccorsi. Doni e offerte dovrebbero essere adibiti a questo scopo. Quest 'opera deve essere svolta specialmente nei nuovi campi, dove il Vangelo non è ancora penetrato. TT3 21 5 Se tutti coloro che dicono di appartenere al popolo di Dio, vecchi e giovani, facessero il loro dovere, il denaro non mancherebbe. Se ognuno restituisse fedelmente la decima e consacrasse al Signore le primizie della propria rendita, ci sarebbero fondi in abbondanza per la sua opera. Ma la legge di Dio non è rispettata e ubbidita e questo ha provocato difficoltà finanziarie. Ricordarsi dei poveri TT3 21 6 Noi dovremmo eliminare dalla nostra vita ogni stravaganza, perché ci resta poco tempo per lavorare. Intorno a noi notiamo miseria e sofferenza. Delle famiglie hanno bisogno di cibo; dei bambini piangono perché non hanno il pane; le case dei poveri sono sprovviste di mobili e di biancheria; molti vivono in tuguri privi di tutto. Il grido dei bisognosi sale fino al cielo. Dio vede e ode. Molti, però, pensano solo a se stessi. Mentre i loro simili hanno fame e mancano del nutrimento, essi spendono più del dovuto per imbandire le loro tavole e mangiano troppo. Essi dovranno rendere conto a Dio del'egoistico uso del loro denaro! Chi non tiene conto delle disposizioni di Dio per i bisognosi si accorgerà di avere derubato non solo il prossimo ma anche Dio, impadronendosi indebitamente dei suoi beni! Tutte le cose appartengono a Dio TT3 22 1 Ogni bene di cui l'uomo dispone è frutto della misericordia di Dio, il quale è un donatore grande e generoso. Il suo amore si manifesta col provvedere abbondantemente per l'uomo. Egli ci ha dato un tempo di prova per la formazione dei nostri caratteri in vista delle corti celesti. Non è perché Dio abbia bisogno di qualche cosa che ci chiede di riservargli una parte di quello che abbiamo. TT3 22 2 Il Signore creò tutti gli alberi del'Eden piacevoli a vedere e buoni a nutrire, e consentì ad Adamo ed Eva di godere liberamente della sua generosità. Fece, però, un 'eccezione: essi non dovevano mangiare il frutto del'albero della conoscenza del bene e del male. Dio riservò quel'albero per sé per ricordare alle sue creature che tutto gli appartiene. In tal modo Egli diede ad Adamo ed Eva l'opportunità di dimostrargli la loro fede e la loro fiducia mediante una perfetta ubbidienza ai suoi ordini. TT3 22 3 La stessa cosa è per quel che riguarda i diritti di Dio su noi. Egli mette le sue ricchezze nelle mani degli uomini, ma chiede che un decimo di esse sia messo fedelmente da parte, per la sua opera. Egli chiede che questa porzione sia deposta nel suo tesoro; gli deve essere restituita perché sua, è sacra e deve servire a scopi sacri: il sostentamento di coloro che recano il messaggio della salvezza in tutto il mondo. Egli si riserva questa parte perché nella sua cassa del tesoro affluiscano i mezzi necessari per portare la luce della verità a tutti gli abitanti della terra. Ubbidendo scrupolosamente a queste disposizioni, noi riconosciamo che tutto appartiene a Dio. TT3 22 4 Il Signore non ha forse il diritto di chiederci questo? Non ha Egli dato il suo Unigenito Figliuolo perché ci ama e vuole salvarci dalla morte? Le nostre offerte di gratitudine non affluiranno nel suo tesoro per essere consacrate al'avanzamento del suo regno sulla terra? Poiché Dio è il proprietario di tutti i nostri beni, la nostra gratitudine per lui non dovrebbe spingerci a dare offerte spontanee di ringraziamento, riconoscendo così la sua sovranità sul'anima, sul corpo, sullo spirito e su quanto noi possediamo? Se si attuasse il piano di Dio, i fondi nel suo tesoro abbonderebbero e non mancherebbe il denaro per consentire ai nostri predicatori di penetrare in nuovi campi; numerosi operai si unirebbero a loro per tenere alto lo stendardo della verità là dove ancora regnano le tenebre. Senza scusa TT3 22 5 Si tratta di un piano elaborato dal cielo perché gli uomini possano restituire al Signore ciò che è suo. Questo dovere è così chiaramente stabilito che coloro che cercano di eluderlo sono senza scusa. Quanti affermano che non lo ritengono un loro dovere, dimostrano al'universo celeste, alla chiesa e al mondo di non voler riconoscere una verità così chiaramente affermata. Essi pensano che seguendo il piano di Dio diminuirebbero i propri beni. Nella bramosia delle loro anime egoiste, essi vogliono usare il capitale e gli interessi a proprio vantaggio. TT3 23 1 Dio pone la sua mano su tutto ciò che l'uomo ha e dice: Io sono il sovrano del'universo e questi beni mi appartengono. La decima da te trattenuta era destinata al sostentamento dei miei servitori nella loro opera di proclamazione del'Evangelo a coloro che vivono ancora nelle tenebre e che ignorano la mia legge. Adoperando i fondi a me riservati per appagare i vostri desideri, avete defraudate le anime della luce che io intendevo far giungere loro. Avete avuto l'opportunità di dare prova di fedeltà nei miei confronti e non lo avete fatto. Mi avete derubato; avete sottratto i miei fondi di riserva. "Voi sarete maledetti di maledizione". Un 'altra opportunità TT3 23 2 Il Signore è misericordioso verso i peccatori, e offre loro una nuova occasione. "Tornate a me ed io tornerò a voi" dice l'Eterno degli eserciti. Ma essi dicono: "In che dobbiam tornare?" Malachia 3:7. Essi hanno usato i loro mezzi per la propria soddisfazione e gloria, come se si trattasse di beni di loro assoluta proprietà, anziché di tesori prestati. Le loro coscienze si sono talmente indurite, sono divenute così insensibili da non accorgersi della gravità del male di cui si sono resi colpevoli intralciando l'avanzamento della Verità. TT3 23 3 L'uomo, pur usando per sé i talenti che Dio ha riservato per la proclamazione della salvezza e della buona novella del'amore del Salvatore alle anime che periscono, pur intralciando la strada col suo egoismo, chiede: "In che t 'abbiam noi derubato?". Dio risponde: "Nelle decime e nelle offerte. Voi siete colpiti di maledizione, perché mi derubate". Il mondo intero deruba Dio. Gli uomini, col denaro che Egli ha loro affidato, si abbandonano alla dissipazione, alle gozzoviglie, alle feste e ai piaceri disonorevoli. Dio avverte: "Io m 'accosterò a voi per il giudicio". Esodo 31:8, 9, 5. Tutti avranno un conto da rendergli, nel gran giorno, quando ciascuno riceverà la sentenza secondo le proprie azioni. La benedizione TT3 23 4 Dio si impegna a benedire coloro che osservano i suoi comandamenti: "Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché vi sia del cibo nella mia casa, e mettetemi alla prova in questo, dice l'Eterno degli eserciti; e vedrete s 'io non v 'apro le cateratte del cielo e non riverso su voi tanta benedizione, che non vi sia più dove riporla. E, per amor vostro, io minaccerò l'insetto divoratore; ed Egli non distruggerà più i frutti del vostro suolo, e la vostra vigna non abortirà più nella campagna, dice l'Eterno degli eserciti. E tutte le nazioni vi diranno beati, perché sarete un paese di delizie, dice l'Eterno degli eserciti". Malachia 3:10-12. TT3 23 5 Dopo queste parole di luce e di verità, come osano gli uomini trascurare ancora un dovere così preciso? Come osano disubbidire a Dio quando l'ubbidienza alle sue esigenze comporta benedizioni temporali e spirituali, mentre la disubbidienza provoca la maledizione di Dio? Dio non può benedire chi rifiuta di essere un economo fedele. Satana è un distruttore, e Dio non può impedirgli di attuare la sua potenza distruttiva. Noi vediamo delle calamità di ogni genere e di ogni grado abbattersi sulla terra. Perché? Perché il Signore non esercita il suo potere di repressione. Il mondo ha disprezzato la Parola di Dio e vive come se Dio non esistesse. Simili agli abitanti del tempo di Noè, gli uomini rifiutano di occuparsi di Dio. L'iniquità abbonda e si estende in modo allarmante. La terra è matura per la mietitura. Quelli che si lamentano TT3 24 1 "Voi usate parole dure contro di me, dice l'Eterno. Eppure voi dite: 'Che abbiamo detto contro di te?'. Voi avete detto: 'E' vano servire Iddio; e che abbiam guadagnato a osservare le sue prescrizioni, e ad andare vestiti a lutto a motivo del'Eterno degli eserciti? Ora dunque noi proclamiam beati i superbi; sì, quelli che operano malvagiamente prosperano; sì, tentano Dio, e scampano!'" Malachia 3:13-15. Coloro che trattengono per sé quello che appartiene a Dio si lamentano in questo modo. Il Signore li invita a metterlo alla prova portando le loro decime nella casa del tesoro per vedere se Egli non riverserà su loro le sue benedizioni. Ma essi coltivano la rivolta nei loro cuori e si lamentano di Dio. Allo stesso tempo lo derubano dei suoi beni, appropriandosene. Quando questo peccato viene loro presentato, essi dicono: Ho avuto delle contrarietà; i miei raccolti sono stati scarsi, mentre gli empi hanno prosperato. Non vale la pena di osservare l'ordine dato dal Signore. TT3 24 2 Dio non vuole che l'uomo viva infelicemente. Quanti si lamentano di Dio, in realtà sono essi stessi causa delle proprie calamità. Hanno derubato il Signore e la sua opera è stata ostacolata perché il denaro che avrebbe dovuto essere versato nel suo tesoro è stato adoperato per scopi egoistici. Essi hanno dato prova di infedeltà a Dio. Quando il Signore li benediceva e chiedeva loro di dargli la sua parte, essi scuotevano la testa come per dire che non vedevano perché avrebbero dovuto farlo, chiudevano gli occhi del'intendimento per non vedere. Trattenevano il denaro del Signore e ostacolavano l'opera che doveva essere svolta. I beni che Dio aveva loro affidati non sono stati usati alla sua gloria. Perciò Egli permette che la maledizione si abbatta su di loro e che il devastatore distrugga i loro frutti e li colpisca con le sue calamità. "Quelli che temono il Signore" TT3 24 3 In Malachia 3:16, al'opposto, viene presentata una categoria di persone che si riuniscono non per criticare Dio, ma per parlare della sua gloria e di tutte le sue misericordie. Esse sono state fedeli nei loro doveri e hanno dato al Signore quello che gli appartiene. La loro testimonianza fa prorompere canti di gioia fra gli angeli del cielo. Esse non hanno nessuna recriminazione da fare. Quelli che camminano nella luce e sono fedeli e integri nel'adempimento del loro dovere, non criticano e non si lamentano. Pronunciano parole di coraggio, di speranza e di fede. Chi si lamenta è proprio chi serve se stesso e non rende a Dio ciò che è dovuto. TT3 24 4 "Allora quelli che temono l'Eterno si son parlati l'uno al'altro e l'Eterno è stato attento ed ha ascoltato; e un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono l'Eterno e rispettano il suo nome. Essi saranno, nel giorno ch 'io preparo, la mia proprietà particolare, dice l'Eterno degli eserciti; e io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve. E voi vedrete di nuovo la differenza che v 'è fra il giusto e l'empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve". Malachia 3:16-18. TT3 25 1 L'anima generosa sarà ricompensata da una comunione più intima con lo Spirito. TT3 25 2 L'uomo che ha avuto delle sfortune e ha contratto debiti, non dovrebbe prendere quello che spetta al Signore per pagare i suoi debiti agli uomini. Dovrebbe tener presente che in tali circostanze egli è messo alla prova e che usando a proprio vantaggio ciò che appartiene al Signore, egli deruba il Donatore. L'uomo è debitore a Dio di tutto ciò che ha, ma diventa doppiamente debitore quando adopera il denaro riservato al Signore per soddisfare i propri impegni verso gli uomini. "Infedeltà a Dio", queste sono le parole scritte accanto al suo nome nel libro del cielo. Egli ha un conto da regolare con Dio per essersi appropriato del denaro del Signore a proprio beneficio. Questa sua mancanza nei princìpi, rivelata nel cattivo uso dei beni di Dio, si manifesterà anche in altre cose e si ritroverà anche nei suoi affari. L'uomo che deruba Dio coltiva delle inclinazioni che gli precluderanno l'ammissione nella famiglia celeste. TT3 25 3 L'uso egoistico delle ricchezze denota infedeltà a Dio e indegnità a essere amministratori dei supremi beni celesti. TT3 25 4 Vi sono diversi canali attraverso i quali la beneficenza può essere attuata. Le necessità crescono continuamente e le missioni vengono danneggiate per mancanza di fondi. Esse dovranno essere abbandonate se il popolo di Dio non si rende conto della situazione. Per fare testamento non si aspetta di essere in punto di morte; disponete dunque dei vostri beni finché lo potete. ------------------------Capitolo 4: Cristo in tutta la Bibbia TT3 26 1 Noi dovremmo presentare al mondo la potenza di Cristo, il Salvatore crocifisso, capace di dare la vita eterna. Dovremmo mostrare agli uomini che l'Antico Testamento è l'Evangelo espresso in tipi ed ombre, mentre il Nuovo Testamento è l'Evangelo espresso nella sua potenza rivelata. Il Nuovo Testamento non presenta una nuova religione, come l'Antico Testamento non ne presentava una che dovesse essere sostituita. Il Nuovo Testamento altro non è se non l'attuazione e la rivelazione del'Antico. TT3 26 2 Abele credeva in Cristo e fu salvato come lo furono Pietro e Paolo. Enoc era un rappresentante di Cristo come Giovanni, il discepolo diletto; egli camminò con Dio, poi sparì perché Dio lo prese. A lui fu affidato il messaggio del secondo avvento di Cristo: "Per loro pure profetizzò Enoc, il settimo da Adamo, dicendo: Ecco il Signore è venuto con le sue santi miriadi per fare giudicio contro tutti". Giuda 14. Il messaggio predicato da Enoc e il suo rapimento erano argomenti convincenti per coloro che vivevano in quel'epoca. TT3 26 3 Matusela e Noé potevano servirsene per mostrare che i giusti potevano essere accolti in cielo. TT3 26 4 Quel Dio che camminava con Enoc era il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Egli era allora la luce del mondo come lo è ai nostri giorni. La gente di quell'epoca non era priva di istruttori che la guidassero nel sentiero della verità, perché Enoc e Noè credevano in Cristo. Nel libro del Levitico, il Vangelo è stato dato sotto forma di precetto. Oggi, come allora, è richiesta un'ubbidienza assoluta. Quanto è necessario che si comprenda l'importanza di questa parola! TT3 26 5 Sorge una domanda: Qual è la causa della povertà spirituale della chiesa? La risposta è: Noi permettiamo alle nostre menti di allontanarsi dalla Parola di Dio. Se questa fosse stata considerata come cibo del'anima e trattata con rispetto e riverenza, non sarebbero state necessarie tante e ripetute testimonianze. La semplice dichiarazione della Scrittura sarebbe stata accettata e messa in pratica. ------------------------Capitolo 5: Il nostro atteggiamento verso le autorità TT3 27 1 Alcuni nostri fratelli hanno detto e scritto delle cose che sono state interpretate come opposizione al governo e alla legge. E' uno sbaglio che ci espone al'incomprensione. Non è saggio criticare continuamente quello che fanno i responsabili del governo, e non è nostro compito attaccare individui e istituzioni. Dovremmo evitare con la massima cura di essere considerati oppositori delle autorità civili. E' vero che la nostra è una lotta aggressiva, però le nostre armi si basano su un "Così dice il Signore!". La nostra opera consiste nel preparare un popolo in grado di sussistere nel gran giorno di Dio; non comportiamoci in modo da incoraggiare la controversia o da provocare l'antagonismo di chi non è della nostra fede. TT3 27 2 Facciamo in modo da non essere segnalati come persone che sembrano sostenere la rivolta. Eliminiamo dunque dai nostri scritti e dalle nostre parole qualsiasi espressione che possa essere male interpretata e che possa farci passare per nemici della legge e del'ordine. Soppesiamo bene ogni cosa per evitare di essere classificati tra coloro che incoraggiano l'infedeltà verso il nostro paese e le sue leggi. Noi non siamo incaricati a sfidare le autorità. Verrà il tempo in cui, poiché difendiamo la verità biblica, saremo accusati di tradimento; però non facciamo in modo da affrettare la venuta di questo tempo con movimenti inconsulti che possano suscitare animosità e contesa. TT3 27 3 Verrà il tempo in cui imprudenti espressioni di accusa pronunciate o scritte dai nostri fratelli, saranno utilizzate dai nostri nemici per condannarci. E purtroppo esse non saranno usate unicamente per condannare chi le ha formulate, ma l'intera Chiesa Avventista. I nostri accusatori diranno che un certo giorno uno dei nostri uomini responsabili ha fatto certe dichiarazioni contro l'amministrazione legislativa del governo. Molti si stupiranno nel vedere quante cose sono state raccolte e ricordate nel'intento di fornire dei pretesti ai nostri avversari. Molti saranno sorpresi nel'udire le loro stesse parole presentate, però, con un significato che essi erano ben lungi dal'attribuire loro. Perciò i nostri operai devono fare attenzione nel parlare ed essere sempre cauti in qualunque circostanza. Che stiano in guardia evitando che espressioni imprudenti provochino dei momenti difficili prima ancora della grande crisi che metterà alla prova tutti gli uomini. TT3 27 4 Meno accuse dirette muoveremo contro le autorità, maggiore sarà l'opera che potremo svolgere sia in America che negli altri Paesi. Questi ultimi seguiranno l'esempio degli Stati Uniti, a causa del grande ruolo che questa nazione giocherà sulla scacchiera internazionale. Non a caso la stessa crisi che toccherà gli avventisti americani si abbatterà sul nostro popolo in tutte le parti del mondo. TT3 27 5 È nostro dovere magnificare ed esaltare la legge di Dio. La verità della santa Parola del'Eterno deve essere manifestata. Noi dobbiamo considerare le Scritture come regola di vita e, in tutta umiltà, nello spirito della grazia e del'amore di Dio, additare agli uomini il fatto che il Signore Iddio è il Creatore dei cieli e della terra e che il settimo giorno è il sabato del'Eterno. TT3 28 1 Andiamo avanti nel nome del Signore, sventolando la sua bandiera e sostenendo la sua verità. Quando le autorità ci ordineranno di desistere da quest 'opera e ci proibiranno di proclamare i comandamenti di Dio e la fede di Gesù, allora sarà necessario dire come gli apostoli: "Giudicate voi se è giusto nel cospetto di Dio, di ubbidire a voi anziché a Dio. Poiché, quanto a noi, non possiamo non parlare delle cose che abbiamo vedute e udite". Atti 4:19, 20. TT3 28 2 La verità dev 'essere presentata nella potenza dello Spirito Santo, il quale soltanto può dare forza alle nostre parole. Solo mediante la potenza dello Spirito si potrà conseguire la vittoria. Lo strumento umano deve essere plasmato dallo Spirito di Dio. Gli operai debbono essere mantenuti salvi dalla potenza di Dio mediante la fede. Essi devono possedere la sapienza divina perché nulla venga detto che possa spingere gli uomini a sbarrarci il cammino. Proclamando la verità spirituale, noi dobbiamo preparare un popolo capace di dare, con mansuetudine e timore, la ragione della sua fede alle massime autorità del mondo. TT3 28 3 Presentiamo la verità nella sua semplicità, e parliamo della pietà pratica nello spirito di Cristo. Tale comportamento avrà una benefica ripercussione su noi stessi ed eserciterà un potere di convinzione sugli altri. Date al Signore l'opportunità di agire per mezzo dei suoi agenti. Non vi illudete di essere capaci, da soli, di elaborare dei piani per il futuro. Riconoscete che Dio sta al timone in ogni tempo e in ogni circostanza. Egli agirà con mezzi adeguati, sostenendo e facendo progredire il suo popolo. Con zelo santificato TT3 28 4 Gli agenti santificati dovrebbero possedere uno zelo santificato del tutto sottomesso al suo controllo. Tempi difficili sopraggiungeranno e ostacoleranno il nostro quieto vivere. La tribolazione che sopraggiungerà sarà di natura tale da condurre a Dio soltanto quanti intendono appartenergli completamente. Fino a quando non saremo passati nella fornace del'afflizione, non conosceremo noi stessi, non potremo misurare il carattere degli altri e condannare chi non ha ricevuto ancora il messaggio del terzo angelo. TT3 28 5 Se vogliamo che gli uomini siano convinti che la verità nella quale crediamo ha la virtù di trasformare il carattere, asteniamoci dal'attaccarli continuamente, con veementi accuse. In questo modo li spingeremo alla conclusione che la dottrina da noi professata non è cristiana in quanto non ci rende né gentili, né cortesi, né rispettosi. Il cristianesimo non si esprime con accuse e violente condanne. TT3 28 6 Un buon numero fra noi rischia di esercitare sugli altri un 'azione dominatrice e di opprimerli. C'è il pericolo che coloro ai quali sono state affidate delle responsabilità riconoscano come unico diritto la propria volontà non santificata. Alcuni hanno usato tale potenza senza scrupoli e causato la sconfitta di quanti lavorano per il Signore. Uno dei più grandi mali del mondo (e lo si vede sia nella chiesa, sia un po' dappertutto in seno alla società) è la sete di supremazia. Gli uomini sono presi dalla smania del potere e della popolarità. Questo spirito si è manifestato nelle file degli Avventisti del settimo giorno, con nostro dolore e vergogna. Ma il successo spirituale arride solo a quelli che hanno imparato la mansuetudine e l'umiltà alla scuola di Cristo. TT3 28 7 Non dimentichiamo che il mondo ci giudica da quello che mostriamo di essere. Coloro che cercano di rappresentare Gesù si guardino dal manifestare dei lati di carattere incompatibili con la loro professione di fede. Prima di ogni cosa assicuriamoci che lo Spirito sia stato riversato su di noi dal'alto. Se è così, daremo un messaggio deciso, e tutti coloro che credono avranno più a cuore la salvezza dei nostri oppositori. Lasciamo a Dio la cura di condannare le autorità e i governi. Con mansuetudine e amore, come fedeli sentinelle, difendiamo i principi della verità che è in Cristo. TT3 29 1 La mansuetudine è una grazia preziosa che consente di soffrire in silenzio e di sopportare le prove. Essa è paziente e contribuisce alla felicità in ogni circostanza. La mansuetudine è sempre riconoscente e si esprime con canti di allegrezza; essa è una musica per il cuore di Dio. Sopporta le delusioni, i torti e non si vendica. La mansuetudine non è fatta per starsene muta e scontrosa. Un temperamento sgarbato è l'opposto della mansuetudine, perché non solo ferisce e addolora gli altri, ma non reca piacere neppure a se stesso. -- Testimonies for the Church 3:335 (1873). TT3 29 2 Ho visto che è nostro dovere ubbidire alle leggi del proprio paese in ogni circostanza, a meno che esse non siano in contrasto con quella superiore di Dio, proclamata dal'alto del Sinai e scolpita sulla pietra dal suo stesso dito. "Io metterò la mia legge nella loro mente, la scriverò nel loro cuore e sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo". Colui che ha la sua legge scritta nel cuore ubbidirà a Dio anziché agli uomini e sarà pronto a disubbidire a tutti gli uomini piuttosto che deviare, sia pure minimamente, dal comandamento del'Eterno. Il popolo di Dio, istruito nella verità e spinto da una buona coscienza a ubbidire a ogni parola del Signore, considererà la sua legge, scritta nel cuore, come l'unica autorità riconosciuta. La saggezza e l'autorità della legge divina sono senza pari. -- Testimonies for the Church 1:361 (1863). ------------------------Capitolo 6: La chiesa e il servizio TT3 30 1 È tempo che i membri delle nostre chiese si decidano a sostenere coloro che recano al mondo l'ultimo messaggio di misericordia. Che essi, con una religione pratica, diano valore al messaggio di avvertimento che deve essere annunciato al mondo dai messaggeri di Dio. La gente che riflette è allarmata per la situazione attuale del mondo. Se coloro che conoscono la verità praticassero i princìpi biblici -- mostrando così di essere stati santificati dalla verità e di essere i seguaci del Salvatore mansueto e umile -- eserciterebbero un tale influsso da attrarre le anime a Cristo. TT3 30 2 Tutto ciò che non è servizio attivo e fervente per il Maestro smentisce la nostra professione di fede. Solo il Cristianesimo rivelato tramite un 'attività seria e pratica eserciterà un influsso su coloro che sono morti nei falli e nei peccati. I cristiani umili e fedeli, che mostrano con le azioni il supremo desiderio di far conoscere la verità che è il banco di prova per tutti i popoli, raccoglieranno una ricca messe di anime per il Maestro. Vitalità nel'opera della conquista delle anime TT3 30 3 Dobbiamo infrangere la monotonia della nostra attività religiosa. E' vero, noi stiamo svolgendo un 'opera nel mondo, però non diamo prova di sufficiente zelo e impegno. Se fossimo più attivi, gli uomini si convincerebbero della veracità del nostro messaggio. La debolezza e la monotonia del nostro servizio per Dio respingono molte persone di ceto elevato le quali hanno bisogno di vedere uno zelo intenso, profondo e santificato. La religione legale non risponde alle esigenze della nostra epoca. Noi possiamo rispettare tutte le forme esteriori del servizio ed essere allo stesso tempo privi del'influsso stimolante dello Spirito Santo, come le colline di Ghilboa lo erano di rugiada e di pioggia. Noi tutti abbiamo bisogno di linfa spirituale e dei luminosi raggi del Sole di giustizia per intenerire e rendere più sensibili i nostri cuori ed essere nei princìpi sempre saldi come una roccia. I princìpi biblici debbono essere insegnati e sostenuti da una santa abitudine. TT3 30 4 Coloro che sono al servizio di Dio devono dimostrare vivacità e determinazione nel'opera di salvezza delle anime. Ricordiamoci che esse periranno se noi, come strumenti di Dio, non ci adopereremo con ferma determinazione, senza mai scoraggiarci. Noi dobbiamo sempre dipendere dal trono della grazia. TT3 30 5 Non ci sono scuse che possano giustificare la debolezza della fede dei nostri membri di chiesa. "Tornate alla fortezza, o voi prigionieri della speranza!" Zaccaria 9:12. Cristo è la nostra forza. Egli è il nostro avvocato presso il Padre. Egli invia ovunque i suoi messaggeri per comunicare la sua volontà al suo popolo. Egli cammina in mezzo alla chiesa e desidera santificare, elevare e nobilitare i suoi seguaci. L'influsso di quanti realmente credono in lui sarà un odore di vita per il mondo. Egli tiene le stelle nella sua mano destra perché la sua luce risplenda per mezzo di loro nel mondo. Egli vuole preparare così il suo popolo per un servizio più elevato nella chiesa del cielo. Poiché Egli ci ha assegnato una grande opera da compiere, svolgiamola con cura e fedeltà. Manifestiamo nelle nostre vite quello che la verità ha fatto per noi. TT3 31 1 "Che cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro". Apocalisse 2:1. Questo passo dà un 'idea della relazione di Cristo con le chiese. Egli cammina in mezzo a esse, percorrendo la terra per lungo e per largo. Egli veglia su di esse con vivo interesse per vedere se sono in condizioni spirituali tali da far progredire il suo regno. Cristo è presente in ogni assemblea della chiesa e conosce chiunque vi partecipa. Sa quali sono i cuori che Egli può riempire del suo olio santo perché essi, a loro volta, possano impartirlo ad altri. Quanti fedelmente lavorano per l'avanzamento del'opera di Cristo nel mondo, rappresentando il carattere divino con le parole e con le azioni, e adempiendo ciò che il Signore si attende da loro, sono preziosi agli occhi suoi. Cristo si compiace di loro come un giardiniere si diletta nel contemplare un giardino ben tenuto e i fiori profumati da lui piantati. Quello che poteva essere TT3 31 2 Ci sono voluti rinunzie, sacrifici personali, coraggio indomabile e molte preghiere per realizzare le varie iniziative missionarie, che ci hanno condotto a questo punto. C'è pericolo che alcuni di coloro che oggi si mettono al'opera preferiscano restare inattivi, pensando che ora non ci sia più bisogno di tanta abnegazione, di tanta diligenza, di tanti duri e non graditi sforzi -- come dovettero esperimentare i pionieri di questo messaggio -- perché i tempi sono cambiati. Dato che oggi nel'Opera di Dio vi sono maggiori disponibilità finanziarie, non è più necessario essi pensano -- dover affrontare situazioni difficili come fu il caso per molti nei primi tempi della storia del messaggio. TT3 31 3 Se ci fossero la stessa diligenza e lo stesso spirito di rinunzia oggi, come ci furono allora, vedremmo centuplicarsi i risultati che si registrano attualmente. TT3 31 4 Se l'opera deve andare avanti secondo la linea che ne caratterizzò i suoi lontani inizi, non deve esservi nessun cedimento per quel che riguarda l'impegno morale il quale, al contrario, va sempre più potenziato. Se quanti entrano oggi nel'opera come servitori ritengono di poter rallentare gli sforzi e stimano che non siano più indispensabili la rinuncia e la stretta economia, non solo dei mezzi ma anche del tempo, l'opera regredirà. Gli operai dovrebbero possedere attualmente la stessa dedizione, energia e perseveranza dei pionieri. TT3 31 5 L'opera si è talmente estesa che oggi copre un vasto territorio e il numero dei credenti è molto aumentato. Però essa è ancora lacunosa perché avrebbe potuto essere svolta un 'opera di maggiore ampiezza se si fosse manifestato lo stesso spirito missionario dei primi tempi. Senza questo spirito, l'operaio non farà che guastare e sfigurare la Causa di Dio. In realtà l'opera va indietro anziché andare avanti come Dio vorrebbe. Il nostro numero attuale e l'attuale estensione della nostra opera non sono da paragonare con quelli che erano al principio. Nondimeno, noi dobbiamo considerare quello che avrebbe potuto essere realizzato se ogni operaio si fosse consacrato anima, corpo e spirito a Dio come avrebbe dovuto... TT3 31 6 Come mai prima, noi dovremmo pregare non solo perché degli operai siano mandati nel grande campo della messe, ma perché noi possiamo avere un chiaro concetto della verità per modo che quando i suoi messaggeri la presenteranno si possa accettare il messaggio e avere considerazione per chi lo porta. I ministri e le cose di carattere temporale TT3 32 1 I ministri del Vangelo debbono affrancare il loro ministero da tutte le faccende profane o politiche per consacrare tutto il loro tempo e tutti i loro talenti al'impegno cristiano. -- Testimonies for the Church 7:252 (1902). TT3 32 2 Inviare un ministro a una determinata località e dargli la supervisione di cose di carattere temporale connesse con l'attività della chiesa, non contribuisce certo alla sua spiritualità. Il farlo non è in armonia col piano biblico indicato nel sesto capitolo degli Atti. Studiate questo piano, che è approvato da Dio. Attenetevi alla sua Parola. -- Testimonies for the Church 7:252 (1902). TT3 32 3 Colui che espone in pubblico la Parola di Dio non deve accettare che su di lui siano messi molti pesi. Deve avere il tempo di studiare la Parola e di esaminare se stesso. Se egli investiga intimamente il suo cuore e si dà al Signore, capirà meglio il senso delle cose nascoste di Dio. -- Testimonies for the Church 7:252 (1902). TT3 32 4 I nostri ministri dovrebbero imparare a lasciare da parte gli affari e le finanze. Io sono stata ripetutamente avvertita che questa non è l'opera del ministro. Egli non dev 'essere oppresso dal pesante fardello degli affari, sia pure connessi con l'opera che egli svolge nella città; perché deve essere sempre pronto a visitare quei luoghi dove è stato suscitato un interesse per il messaggio e a partecipare ai raduni. Quando questi hanno luogo, i nostri operai non debbono rimanere in città a occuparsi di cose che riguardano particolari relativi ai vari aspetti del'opera locale; né debbono lasciare i raduni per occuparsi di queste cose. TT3 32 5 I responsabili delle nostre federazioni dovrebbero cercare degli uomini d'affari, uomini che possano occuparsi degli aspetti finanziari del'opera nelle città. Se non se ne trovano, si dovrà provvedere a preparare degli uomini che siano in grado di assumere tali incarichi. -- Testimonies for the Church 7:252, 253 (1902). TT3 32 6 Anziché scegliere l'attività più piacevole e rifiutare di fare qualche cosa che i nostri fratelli ritengono che noi dovremmo fare, domandiamo: "Signore, che cosa vuoi che io faccia?". Invece di seguire la via che la nostra inclinazione naturale ci spinge a scegliere, preghiamo: "Signore, insegnami la tua via e guidami per un sentiero piano". Salmi 27:11. -- Testimonies for the Church 7:252 (1902). ------------------------Capitolo 7: L'attività laica TT3 33 1 Il Testimone verace rivolgendosi alla chiesa di Efeso, dice: "Ho questo contro a te: che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati, dunque, donde sei caduto, ravvediti e fai le opere di prima; se no verrò a te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto se non ti ravvedi". Apocalisse 2:4, 5. TT3 33 2 Inizialmente, l'esperienza della chiesa di Efeso fu caratterizzata dalla semplicità, dal fervore e dal'ardente amore per Cristo. I credenti gioivano del'amore di Dio perché Gesù dimorava nei loro cuori. Le lodi di Dio erano sulle loro labbra e il loro atteggiamento di gratitudine si armonizzava con quello della famiglia celeste. TT3 33 3 Il mondo si rendeva conto che essi erano stati con Gesù. I peccatori pentiti, perdonati, purificati e santificati erano esortati a unirsi a Dio per mezzo del suo Figliolo. I credenti desideravano sinceramente accogliere e mettere in pratica ogni parola di Dio. Pieni di amore verso il loro Redentore, essi pensavano che il loro unico scopo consistesse nel portare altre anime a lui, non intendendo monopolizzare i preziosi tesori della grazia di Cristo. Sentendo l'importanza della loro vocazione e tenendo conto del messaggio 'Pace in terra e benevolenza verso gli uomini' ardevano dal desiderio di portare la buona novella fino agli estremi limiti della terra. TT3 33 4 I membri di chiesa erano uniti nel sentimento e nel'azione. L'amore di Cristo era l'aurea catena che li teneva avvinti fra loro. Continuavano a conoscere sempre più perfettamente il Signore e manifestavano nella loro vita la luce, il conforto e la pace. Visitavano gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e si conservavano puri dal mondo. Ai loro occhi trascurare di farlo sarebbe stata una contraddizione della loro professione di fede e un tradimento del loro Redentore. TT3 33 5 L'opera fu portata avanti in ogni città; delle anime si convertivano e a loro volta si sentivano spinte a parlare agli altri del loro inestimabile tesoro. Non si davano riposo fino a che la luce che avevano ricevuto non avesse illuminato anche gli altri. Intere moltitudini venivano a conoscere le ragioni della speranza cristiana. Vibranti appelli erano rivolti personalmente ai peccatori, agli sviati, agli emarginati a coloro che pur dicendo di conoscere la verità amavano il piacere più di Dio. TT3 33 6 Dopo un po' di tempo, però, lo zelo dei credenti e il loro amore per Dio e per i loro simili andò affievolendosi. Nella chiesa penetrò la freddezza; sorsero delle divergenze e molti distolsero i loro sguardi da Gesù, capo e compitore della loro fede. Le masse, che avrebbero potuto essere convinte e convertite grazie a una fedele pratica della verità, rimasero prive di avvertimenti. Fu allora che il messaggio del Testimone verace fu mandato alla chiesa di Efeso. La mancanza di interesse per la salvezza delle anime indicava che essi avevano perduto il loro primo amore; perché nessuno può amare Dio con tutto il cuore, l'anima e la forza e non amare coloro per i quali Cristo morì. Dio li invitava a pentirsi e a operare come una volta, altrimenti il candelabro sarebbe stato rimosso dal suo posto. Lezioni tratte dalla chiesa di Efeso TT3 34 1 L'esperienza della chiesa di Efeso non si ripete forse nel'esperienza religiosa della nostra generazione? La chiesa di oggi, che ha ricevuto la conoscenza della verità di Dio, quale uso fa di questa conoscenza? Quando i credenti videro per la prima volta l'ineffabile misericordia di Dio per l'umanità caduta non potevano starsene muti: erano animati dal desiderio di collaborare con il Signore per trasmettere agli altri le benedizioni ricevute. Così facendo essi ne ricevevano continuamente, e crescevano nella grazia e nella conoscenza del Signore Gesù Cristo. Oggi, come vanno le cose? TT3 34 2 Fratelli e sorelle che avete affermato di credere nella verità, io vi chiedo individualmente: le vostre abitudini sono in armonia con la luce, i privilegi e le opportunità che il cielo vi ha dato? Si tratta di una domanda molto seria. Il sole della giustizia si è levato sopra la chiesa e questa ha il dovere di risplendere. A ognuno viene offerto il privilegio di progredire. Quelli che sono in comunione con Cristo cresceranno nella grazia e nella conoscenza del Figliolo di Dio fino a raggiungere la statura perfetta di uomini e donne. Se tutti coloro che affermano di credere nella verità avessero sfruttato al massimo le loro capacità e approfittato delle opportunità, sarebbero diventati forti in Cristo. Nonostante la loro occupazione -- agricoltori, meccanici, insegnanti o pastori -- se si fossero consacrati a Dio sarebbero diventati degli operai efficienti per il Maestro. TT3 34 3 Ma dove sono i membri di chiesa che fanno quello che è stato loro indicato: essere "collaboratori di Dio"? 1 Corinzi 3:9. Dove si nota il tormento del'anima? Dove sono i membri di chiesa assorbiti da argomenti di carattere religioso e sottomessi alla volontà di Dio? Dove troviamo i cristiani consci della loro responsabilità di adoperarsi perché la chiesa prosperi, si risvegli e rechi la luce alle persone? Dove sono quelli che non risparmiano, né misurano i loro sforzi per il Maestro? Il nostro Redentore vedrà il frutto del tormento del'anima sua e ne sarà soddisfatto; ma che ne è di coloro che si dichiarano suoi seguaci? Saranno anch 'essi soddisfatti del frutto del loro lavoro? TT3 34 4 Perché c'è così poca fede, così poco vigore spirituale? Perché sono così pochi quelli che accettano il giogo di Cristo e portano il suo carico? Perché le persone debbono essere sollecitate a lavorare per Cristo? Perché sono così pochi quelli che sanno svelare i misteri della redenzione? Perché la giustizia di Cristo non risplende attraverso coloro che si dicono suoi seguaci? Il risultato del'inerzia TT3 34 5 Quando gli uomini usano le loro facoltà secondo le direttive di Dio, i loro talenti aumentano, la loro capacità cresce ed essi godono della sapienza divina nel portare alla salvezza i perduti. Ma se i membri di chiesa se ne stanno inoperosi, trascurando la responsabilità affidata loro da Dio, come possono aspettarsi di ricevere il tesoro del cielo? Se quelli che si dicono cristiani non provano nessun desiderio di illuminare chi è nelle tenebre; se si astengono dal'offrire la grazia e la conoscenza, essi diventano meno perspicaci, perdono il giusto apprezzamento delle ricchezze celesti e non sentono più la necessità di presentarle agli altri. TT3 34 6 In varie località abbiamo delle grandi chiese. I membri hanno la conoscenza della verità e molti sono lieti di udire la parola della vita; ma non cercano d i diffondere la luce. Sentono ben poca responsabilità per il progresso del'opera e hanno scarso interesse per la salvezza delle anime. Pieni di zelo per le cose di questo mondo, non immettono la religione nei loro affari. Dicono: "La religione è la religione e gli affari sono gli affari". Ritengono che ognuna delle due abbia la sua sfera di azione e concludono: "Lasciamole separate!". TT3 35 1 I membri di queste chiese che trascurano le opportunità e abusano dei privilegi non crescono "nella grazia e nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo". 2 Pietro 3:18. Perciò sono deboli nella fede, difettosi nella conoscenza e bambini quanto al'esperienza. Essi non sono né fondati, né radicati nella verità. Se rimangono in questo stato, saranno sedotti dai vari inganni degli ultimi giorni perché non posseggono il discernimento spirituale per distinguere la verità dal'errore. TT3 35 2 Dio ha affidato ai suoi ministri la proclamazione del messaggio della verità. Le chiese debbono accettarlo e trasmetterlo in ogni possibile maniera, accogliendo i raggi di luce e diffondendoli. Proprio in questo consiste il nostro maggior peccato: noi siamo indietro di anni. I ministri si sono adoperati nella ricerca del tesoro nascosto, ne hanno dischiuso lo scrigno e hanno fatto sì che le gemme della verità risplendessero; ma i membri di chiesa non hanno fatto neppure la centesima parte di quello che Dio richiedeva da loro. Quando le persone ascoltano sermoni su sermoni e non ne mettono in pratica gli insegnamenti, che cosa ci si può aspettare se non la decadenza della vita religiosa? Le capacità date da Dio se non vengono esercitate deperiscono. E se le chiese rimangono inattive, ci pensa Satana a metterle in azione. Egli occupa il terreno e impegna i membri in attività che assorbono le loro energie, distruggono le loro capacità e così li fa divenire dei pesi morti. TT3 35 3 Non pochi fra noi se riflettessero attentamente considererebbero la loro inattività come una colpevole negligenza. Fratelli e sorelle, il nostro Redentore e tutti i santi angeli sono addolorati a motivo della vostra durezza di cuore. Cristo ha dato la sua vita per la salvezza delle anime e voi, voi che avete conosciuto il suo amore, fate ben pochi sforzi per comunicare le benedizioni della sua grazia a coloro per i quali Egli è morto. Questa vostra indifferenza e questa vostra negligenza del dovere stupiscono gli angeli. Nel giorno del giudizio voi incontrerete le anime che avete trascurate e in quel giorno vi auto-convincerete e vi condannerete. Possa il Signore indurvi al pentimento; possa Egli perdonare il suo popolo di avere trascurato l'opera da lui affidatagli. TT3 35 4 "Ricordati dunque donde sei caduto e ravvediti e fai le opere di prima; se no, verrò a te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se tu non ti ravvedi". Apocalisse 2:5. TT3 35 5 Quanto sono pochi quelli che conoscono il tempo della loro visitazione! Quanto sono pochi -- anche fra coloro che affermano di credere nella verità presente -- coloro che capiscono i segni dei tempi e ciò che dovremo sperimentare prima della fine! Noi, oggi, godiamo ancora della sopportazione divina, ma ancora per quanto tempo gli angeli di Dio tratterranno i venti perché non soffino? TT3 35 6 Nonostante l'inesprimibile misericordia di Dio verso di noi, sono pochi nella chiesa i servitori di Dio timorati, umili e devoti. Sono pochi i cuori colmi di gratitudine e di ringraziamento per essere stati chiamati al'onore di collaborare al'opera di Dio e di essere partecipi delle sofferenze di Cristo. TT3 35 7 Oggi, una buona parte dei membri delle nostre chiese sono morti nei loro peccati e nelle loro trasgressioni. Essi vanno e vengono come una porta sui suoi cardini. Per anni hanno ascoltato compiaciuti le verità più solenni, che scuotono l'anima, senza però metterle in pratica. Perciò essi sono più o meno insensibili alla verità. Le stimolanti testimonianze di avvertimento e di rimprovero non li spingono a l pentimento; le più dolci melodie provenienti da Dio attraverso le labbra umane giustificazione per fede, giustizia di Cristo -- non riescono a strappar loro un 'amorevole e grata risposta. Sebbene il Mercante celeste li inviti a comperare da lui "del'oro affinato col fuoco", delle "vesti bianche" per rivestirsi e del "collirio" per poter vedere, essi indurano i loro cuori e non rinunciano alla loro tiepidezza. Pur avendo la forma della pietà, ne rinnegano la potenza. Se persistono in questo atteggiamento, Dio li rigetterà perché non sono idonei a far parte della sua famiglia. La conquista delle anime: Obiettivo principale TT3 36 1 Noi non dobbiamo pensare che l'opera del Vangelo dipenda principalmente dai predicatori: Dio ha assegnato a ogni uomo un compito da svolgere per lui. Chiunque si dice cristiano deve essere un operaio attivo e disinteressato, pronto a difendere i princìpi della giustizia. Ognuno dovrebbe avere una parte attiva per il progresso del'opera di Dio. Qualunque sia la nostra posizione, noi come cristiani abbiamo un 'opera da svolgere: far conoscere Cristo al mondo. Dobbiamo essere dei missionari che hanno per obiettivo la conquista delle anime per Cristo. TT3 36 2 Dio ha affidato alla sua chiesa l'incarico di diffondere la luce e di dare il messaggio del suo amore. La nostra opera non consiste nel denunciare e nel condannare, ma nel collaborare con Cristo, esortando gli uomini a essere riconciliati con Dio. Dobbiamo incoraggiare le anime, attirarle e conquistarle al Salvatore. Se questo non è il nostro scopo, se neghiamo a Dio il servizio del nostro cuore e della nostra vita, lo derubiamo del nostro influsso, del tempo, del denaro e del'attività. Omettendo di recare beneficio al nostro prossimo, derubiamo Dio della sua gloria, gloria che dovrebbe essergli tributata attraverso la conversione delle anime. Cominciare da quelli che sono più vicini TT3 36 3 Alcuni, che da tempo si dicono cristiani, ma che non hanno ancora sentito nessuna responsabilità per i loro vicini, pensano di avere un 'opera da compiere nelle terre lontane. Ma dov 'è la prova della loro idoneità a svolgerla? In che modo dimostrano di sentire la loro responsabilità per le anime? Essi hanno bisogno di essere prima istruiti e preparati là dove si trovano. La vera fede e il vero amore per Cristo li spingerebbero, allora, a sfruttare ogni loro facoltà spirituale per collaborare con il Maestro, imparando da lui la mansuetudine e l'umiltà. Allora, se Dio vorrà che essi vadano in terre straniere, saranno pronti a farlo. TT3 36 4 Coloro che intendono lavorare con Dio, comincino a farlo in patria, in casa loro, nel vicinato, fra gli amici. Vi troveranno un campo missionario favorevole. L'attività missionaria laica è una prova che rivela la loro capacità o la loro incapacità per il servizio in un campo più vasto. L'esempio di Filippo e Natanaele TT3 36 5 Il caso di Filippo e Natanaele è un esempio di vera attività laica. Filippo aveva visto Gesù ed era convinto che fosse il Messia. Nella sua gioia voleva che anche i suoi amici conoscessero la bella notizia, che la verità che gli aveva dato tanto conforto fosse condivisa anche da Natanaele. La presenza della vera grazia nel cuore si manifesta sempre con la sua diffusione. Filippo andò in cerca di Natanaele e lo chiamò. Natanaele gli rispose dal suo luogo di preghiera, sotto il fico. Natanaele non aveva avuto il privilegio di udire le parole di Gesù, però si sentiva attratto verso di lui spiritualmente. Aveva sete di luce e proprio in quel momento stava appunto pregando per riceverla. Filippo, pieno di gioia, esclamò: "Abbiamo trovato Colui del quale hanno scritto Mosè nella legge e i profeti: Gesù, figlio di Giuseppe, da Nazareth". Giovanni 1:45. Al'invito di Filippo Natanaele cercò il Salvatore, lo trovò e si unì anch 'egli al'opera per la conquista delle anime. TT3 37 1 Uno dei modi più efficaci per la propagazione della luce è lo sforzo privato e personale. In famiglia, accanto al focolare del vicino, al capezzale del'ammalato voi potete leggere le Scritture e dire una parola in favore di Gesù e della verità. Riuscirete, così, a gettare il prezioso seme che germoglierà e darà il suo frutto. La famiglia: Un campo missionario TT3 37 2 La nostra opera per Cristo deve cominciare in casa, nella famiglia. L'educazione della gioventù dovrebbe essere diversa da quella impartita nel passato. Il bene dei giovani, infatti, esige un impegno maggiore di quello dimostrato fin qui. Non c'è campo missionario più importante di questo. Con la parola e con l'esempio i genitori debbono insegnare ai loro figli come adoperarsi per gli inconvertiti. I figli dovrebbero essere educati in modo da sapere simpatizzare con le persone anziane, con le persone che sono abbattute e come alleviare le sofferenze del povero e del'afflitto. Dovrebbero imparare a essere diligenti nel lavoro missionario. Fin dai loro primi anni dovrebbero coltivare uno spirito di rinuncia e di sacrificio per gli altri e per il progresso della causa di Cristo, e così essere dei veri collaboratori di Dio. TT3 37 3 Ma se vogliono svolgere un serio lavoro missionario per gli altri, debbono anzitutto imparare a lavorare per i propri familiari, i quali hanno diritto al loro amorevole ministero. Ogni bambino dovrebbe essere abituato a portare la sua parte di responsabilità nella famiglia. Non dovrebbe vergognarsi affatto di usare le proprie mani per alleggerire i fardelli domestici e i piedi per fare delle commissioni. Essendo così impegnato, non calcherà il sentiero della negligenza e del peccato. Quante ore vengono sprecate dai bambini e dai giovani, ore che avrebbero potuto essere utilizzate per prendere sulle loro giovani e robuste spalle delle responsabilità domestiche che qualcuno dovrà pure assumersi, dimostrano così un affettuoso interessamento per il padre e per la madre. Inoltre essi debbono conoscere bene anche i princìpi della riforma sanitaria e avere cura dei propri corpi. TT3 37 4 Oh, se i genitori curassero con spirito di preghiera e con la massima attenzione il bene eterno dei loro figli! Si chiedano: Sono stato negligente? Ho trascurato quest 'opera così solenne? Ho permesso che i nostri figli fossero preda delle tentazioni sataniche? Non dobbiamo rendere conto a Dio per aver lasciato che i nostri figli usassero i loro talenti, il loro tempo, il loro influsso combattendo contro la verità e contro Cristo? Non abbiamo trascurato il nostro dovere di genitori e accresciuto, così, il numero dei sudditi di Satana? TT3 37 5 Molti hanno vergognosamente negletto questo campo domestico, perciò è giunto il momento di pensare a rimediare e a correggere un simile stato di cose. Quale scusa possono accampare i seguaci di Cristo per non avere insegnato ai loro figli a lavorare per lui? TT3 38 1 Dio vuole che le famiglie terrene siano un simbolo della famiglia celeste. Le famiglie cristiane, in armonia col piano di Dio, sono fra i suoi agenti più efficaci per la formazione di un carattere cristiano e per il progresso della sua opera. TT3 38 2 Se i genitori vogliono vedere nella loro casa una situazione diversa debbono consacrarsi interamente a Dio e collaborare con lui in quest 'opera, affinché si possa notare una trasformazione nei loro familiari. TT3 38 3 Quando le nostre case saranno quello che debbono essere, non sarà consentito ai nostri figli di rimanere inattivi e indifferenti dinanzi alle esigenze di Dio nei riguardi di coloro che sono nel bisogno. In qualità di eredi del Signore, essi saranno qualificati a svolgere un 'opera là dove si trovano. Allora da quelle case uscirà una luce che brillerà sugli ignoranti per guidarli alle fonti della conoscenza. Tale influsso costituirà una vera potenza per Dio e per la verità. Istruire la chiesa per il lavoro missionario TT3 38 4 "Sentinella, a che punto è la notte?" Isaia 21:11. Le sentinelle alle quali viene rivolta questa domanda, possono dare alla tromba un suono chiaro? I pastori hanno cura del gregge come dovendone rendere conto? I ministri di Dio vegliano sulle anime, consapevoli che quanti sono sotto la loro cura sono stati riscattati dal sangue di Gesù? Una grande opera deve essere svolta nel mondo: quali sforzi stiamo noi facendo per portarla a compimento? La gente ha udito troppi sermoni, ma le è stato insegnato a lavorare in favore di coloro per i quali Gesù è morto? E' stato elaborato un piano di lavoro perché ognuno possa capire la necessità di prendere parte attiva al'opera? TT3 38 5 È evidente che i vari sermoni predicati non hanno suscitato un consistente gruppo di operai altruistici. Ciò implica delle serie conseguenze: è in gioco il nostro futuro per l'eternità. Le chiese stanno deperendo perché hanno trascurato di utilizzare i loro talenti nella diffusione della luce. Perciò si dovrebbero dare delle direttive precise che siano come altrettante lezioni del Maestro, affinché tutti possano usare la loro luce in maniera pratica. Coloro che hanno la supervisione delle chiese dovrebbero scegliere dei membri qualificati e affidar loro delle responsabilità dando loro, allo stesso tempo, delle istruzioni circa il modo in cui possono servire gli altri e far loro del bene. TT3 38 6 Ogni mezzo dovrebbe essere escogitato per recare la conoscenza della verità a migliaia di persone le quali saranno colpite dal'evidenza dei fatti, apprezzando la somiglianza con Cristo riscontrata nel suo popolo, se hanno l'opportunità di vederla. Le riunioni a carattere missionario debbono essere messe nella giusta luce nel'intento di insegnare ai membri come si svolge l'attività missionaria. Dio vuole che la sua chiesa disciplini i membri e li qualifichi per l'opera che deve illuminare il mondo. Si dovrebbero dare delle istruzioni atte a suscitare in centinaia di membri la decisione di mettere a frutto i loro talenti. Grazie al loro uso si formerebbero degli uomini capaci di assumersi certe responsabilità e di esercitare il loro influsso, in modo da mantenere i princìpi puri e incontaminati. Così ne risulterebbe un gran bene per il Maestro. Mettere i membri di chiesa al lavoro TT3 39 1 Molti si arrugginiscono nel'inazione, perché non sanno come operare in attività evangelistiche. Coloro che sono già qualificati indichino a questi membri inoperosi quale tipo di lavoro possono svolgere. Siano organizzate delle piccole riunioni in vari luoghi per insegnare a uomini e donne il modo di sfruttare e accrescere i loro talenti. Che tutti capiscano quello che ci si aspetta da loro e così molti che oggi sono inattivi potranno divenire operai capaci. TT3 39 2 La parabola dei talenti dovrebbe essere spiegata a tutti. I membri di chiesa dovrebbero rendersi conto che sono la luce del mondo. II Signore si aspetta che ognuno rechi secondo la sua personale capacità luce e beneficio agli altri. Ricchi o poveri, grandi o piccoli, Dio invita tutti a un servizio attivo. Egli fa affidamento sulla chiesa per l'avanzamento della sua opera e vuole che i suoi seguaci facciano il loro dovere come esseri intelligenti. Ogni mente istruita, ogni intelletto colto, ogni minima capacità dovrebbero essere immessi nel'opera per la salvezza delle anime. TT3 39 3 Non trascurate le piccole cose pensando unicamente a quelle grandi. Voi forse potete riuscire in compiti modesti e fallire completamente in una grande opera e così piombare nello scoraggiamento. Mettetevi al lavoro ogni volta che c'è qualcosa da fare. TT3 39 4 È facendo con tutte le vostre forze quello che le vostre mani trovano da fare che svilupperete talenti e attitudini in vista di un 'opera più ampia. E' trascurando le opportunità quotidiane e negligendo le piccole cose che molti finiscono col diventare sterili e si inaridiscono. TT3 39 5 Tutti possono collaborare svolgendo un 'opera personale per Dio. Alcuni possono scrivere una lettera a un amico che sta molto lontano, o spedire un giornale a qualcuno che vuol conoscere la verità. Altri possono dare dei consigli a chi si trova in difficoltà. Quelli che sanno curare gli ammalati, possono rendersi utili in questo settore. Altri, che dispongono della necessaria preparazione, possono dare degli studi biblici o dirigere una classe biblica. TT3 39 6 Nelle nostre chiese bisogna escogitare metodi di lavoro più semplici. Se i membri li accettano e li mettono in atto con perseveranza, saranno abbondantemente ricompensati perché la loro esperienza aumenterà e la loro capacità si affinerà e, grazie ai loro sforzi, le anime saranno salvate. Anche chi ha una scarsa cultura può lavorare TT3 39 7 Chi ha una scarsa istruzione non deve pensare di non poter partecipare al'opera di Dio. Il Signore ha un compito per voi. Egli ha assegnato un incarico a ogni uomo. Voi potete investigare le Scritture da voi stessi. "La dichiarazione delle tue parole illumina; essa dà intelletto ai semplici". Salmi 119:130. Potete pregare per l'opera. La preghiera che procede da un cuore sincero, fatta con fede è ascoltata in cielo, così facendo operate secondo le vostre capacità. TT3 39 8 Ogni uomo riceve ed esercita un influsso per il bene o per il male. Se è consacrato al servizio di Dio e di Cristo egli riceverà un influsso per operare insieme a Cristo. TT3 39 9 Tutto il cielo è attivo e gli angeli di Dio sono pronti a collaborare con quanti fanno dei piani affinché le anime per le quali Cristo è morto possano udire la buona novella della salvezza. Gli angeli, che si adoperano in favore di quelli che hanno da ereditare la salvezza, dicono a ogni credente sincero: "C'è un 'opera per te". "Andate... annunziate al popolo tutte le parole di questa vita". Atti 5:20. Se coloro ai quali sono rivolte queste parole volessero accettare l'invito, il Signore aprirebbe la via dinanzi a loro, dando loro i mezzi per operare. Scuotere gli indolenti TT3 40 1 Le anime periscono lontano da Cristo e quelli che si dicono discepoli di Cristo le lasciano morire. I nostri fratelli hanno ricevuto dei talenti per la salvezza delle anime; ma alcuni di essi li hanno avvolti in un tovagliolo e seppelliti nel terreno. Come possono somigliare al'angelo che vola in mezzo al cielo per proclamare i comandamenti di Dio e la fede di Gesù? Che cosa possiamo ancora dire a chi è indolente per scuoterlo dal suo torpore e spingerlo a lavorare per il Maestro? Che cosa si può dire al membro pigro per fargli capire la necessità di disseppellire il suo talento e metterlo a profitto? Nel regno di Dio non ci sono oziosi o indolenti. Voglia Dio far comprendere tutta l'importanza di questo argomento alla chiesa addormentata! Che Sion si levi, indossi la sua veste sontuosa e risplenda! TT3 40 2 Vi sono molti predicatori consacrati che non hanno mai esercitato una cura pastorale sul gregge di Dio; che non hanno mai vegliato sulle anime come se dovessero renderne conto. La chiesa, anzicé svilupparsi, finisce col diventare un organismo debole, dipendente e inefficiente. I membri abituati a fare assegnamento sul predicatore, fanno ben poco per Gesù. Non portano frutto e diventano sempre più egoisti e infedeli. Essi ripongono la loro speranza nel predicatore e contano su di lui perché mantenga in vita la loro debole fede. Poiché i membri di chiesa non sono stati adeguatamente istruiti da coloro che Dio aveva posto come sorveglianti, molti hanno finito col diventare dei servi pigri seppellendo i loro talenti e lamentandosi del comportamento del Signore nei loro riguardi. Essi vorrebbero essere vezzeggiati come dei bambini malati. TT3 40 3 Questa situazione di debolezza non deve continuare. Occorre organizzare bene il lavoro nella chiesa affinché i membri imparino a recare la luce agli altri, rafforzando così la propria fede e accrescendo allo stesso tempo la loro conoscenza. Dando quello che hanno ricevuto da Dio, saranno confermati nella fede. Una chiesa che lavora è una chiesa viva. Noi siamo edificati come pietre viventi, e ogni pietra deve emettere luce. Ogni cristiano è paragonato a una pietra preziosa che riceve e riflette la gloria di Dio. TT3 40 4 L'idea che il predicatore debba portare tutte le responsabilità e svolgere tutto il lavoro è un grave errore. Esaurito dal'eccessivo strapazzo egli rischia di mettere fine alla propria vita in breve tempo. Se invece il peso fosse giustamente distribuito, secondo le istruzioni di Dio, egli potrebbe vivere a lungo. Perché il peso possa essere suddiviso, la chiesa dovrebbe ricevere delle precise istruzioni da parte di coloro che possono insegnare a seguire Cristo e a lavorare come Egli lavorò. I giovani debbono essere dei missionari TT3 40 5 Non dimenticate i giovani; essi devono partecipare al lavoro e alle responsabilità. Fate loro sentire che essi sono stati chiamati ad aiutare gli altri facendo loro del bene. Anche i bambini dovrebbero essere istruiti in modo da compiere delle piccole opere amorevoli e misericordiose verso i meno fortunati. TT3 41 1 I responsabili delle chiese debbono fare dei piani perché i giovani e le giovani possano essere addestrati come utilizzare i loro talenti. I membri di chiesa più anziani cerchino di svolgere un 'opera intelligente escogitando dei progertti che permettano ai più giovani di collaborare nel'attività missionaria. Ma non pensate di riuscire a risvegliare l'interesse semplicemente predicando un lungo sermone. Si dovrebbe piuttosto ricorrere a dei programmi che suscitino il loro interesse, assegnando poi un compito a ciascuno. Insegnate come svolgere il compito loro affidato e settimana dopo settimana diano il loro rapporto durante il servizio missionario, raccontando un 'esperienza e i risultati che ne sono derivati, grazie a Cristo. Se a dare questi rapporti sono persone consacrate le riunioni di carattere missionario non saranno per nulla noiose, anzi risulteranno piene di interesse e saranno ben seguite. TT3 41 2 In ogni chiesa i membri dovrebbero essere guidati in modo da riuscire a dedicare del tempo alla conquista delle anime per Cristo. Come si può dire della chiesa: "Voi siete la luce del mondo" (Matteo 5:14) se poi i suoi membri non diffondono la luce? TT3 41 3 Che quanti hanno l'incarico di guidare il gregge di Cristo sentano questo dovere e mettano molti al'opera. Le chiese si sveglino! TT3 41 4 Presto ci saranno dei rapidi e significativi cambiamenti. Il popolo di Dio sarà rivestito dello Spirito Santo e, arricchito dalla sapienza celeste, potrà far fronte alle esigenze della nostra epoca neutralizzando, nella misura del possibile, le tendenze demoralizzanti del mondo. Se la chiesa non dorme, se i seguaci di Cristo vegliano e pregano, avranno luce sufficiente per poter capire e valutare i movimenti del nemico. TT3 41 5 La fine è vicina! Dio invita la chiesa a mettere in ordine ogni cosa. Come collaboratori di Dio, voi siete invitati dal Signore a condurre altri con voi nel suo regno. Voi siete gli agenti viventi di Dio, i canali di luce per il mondo; gli angeli del cielo che sono intorno a voi sono stati incaricati da Cristo di accompagnarvi, di fortificarvi e di sostenervi nel vostro lavoro per la salvezza delle anime. TT3 41 6 Io esorto le chiese di ogni federazione. Levatevi e distiguetevi dal mondo. Voi siete nel mondo, ma non del mondo. Voi riflettete i luminosi raggi del Sole di giustizia conservandovi puri, santi, incontaminati, e diffondendo con fede la luce lungo le vie e lungo i sentieri della terra. TT3 41 7 Che le chiese si sveglino prima che sia troppo tardi. Che ogni membro svolga il proprio compito, rivendicando il nome del Signore da cui è stato chiamato. Che una fede salda e una pietà sincera si sostituiscano al'incredulità e al'inerzia. Quando la fede si aggrappa a Cristo, la verità diventa una delizia per l'anima e allora i servizi religiosi non sono più né tediosi, né privi di interesse. Le vostre riunioni sociali, ora fredde e senza vita, saranno vivificate dallo Spirito Santo. Farete giornalmente delle preziose esperienze nel praticare il Cristianesimo. I peccatori si convertiranno, toccati dalla parola di verità e diranno, come dissero alcuni che avevano ascoltato l'insegnamento di Gesù: "Oggi abbiamo visto e udito delle cose meravigliose". TT3 41 8 Se le chiese comprendessero ciò che potrebbe essere fatto e accettassero le loro responsabilità, i membri continuerebbero ancora a dormire o non vorrebbero, piuttosto, corrispondere al'onore conferito dalla misericordiosa provvidenza divina? Accetteranno essi la responsabilità dei talenti ricevuti? Non avvertiranno la necessità di fronteggiare l'urgente e critica situazione che si sta preparando? Che tutti si scuotano e manifestino al mondo la loro fede viva! Dinanzi al mondo si va profilando la soluzione finale e Cristo sta per venire. Gli uomini debbono rendersi conto che noi crediamo realmente di essere giunti alla soglia del mondo eterno. TT3 42 1 L'edificazione del regno di Dio è ritardata o affrettata a motivo della infedeltà o della fedeltà degli agenti umani. L'opera è ostacolata dalla mancata collaborazione del'umano con il divino. Gli uomini possono anche pregare: "Venga il tuo regno. La tua volontà sia fatta in terra come è fatta in cielo", ma se non mettono in pratica questa preghiera nella loro vita, la loro richiesta risulterà infruttuosa. TT3 42 2 Però, per quanto deboli, erranti e peccatori voi possiate essere, il Signore vi invita a unirvi a lui e a mettervi sotto le direttive divine. Unendovi con Cristo, sarete capaci di fare le opere di Dio. Gesù ha detto: "Senza di me, voi non potete far nulla". TT3 42 3 Per mezzo del profeta lsaia è fatta la promessa: "La tua giustizia ti precederà e la gloria del'Eterno sarà la tua retroguardia". Isaia 58:8. E' la giustizia di Cristo che va davanti a noi ed è la gloria del Signore che costituisce la nostra retroguardia. Voi, chiese del'Iddio vivente, studiate questa promessa e considerate che è la vostra mancanza di fede, di spiritualità, di potenza divina che ostacola la venuta del regno di Dio. Se voi consentiste di compiere l'opera di Cristo, gli angeli di Dio schiuderebbero la via davanti a voi e preparerebbero i cuori a ricevere l'Evangelo. Se ciascuno di voi fosse un missionario vivente, il messaggio per il nostro tempo verrebbe rapidamente proclamato dovunque, a ogni nazione, ligua e popolo. Questa è l'opera che deve essere portata a termine prima che Cristo venga con potenza e gran gloria. Io invito la chiesa a pregare con fervore perché possiate comprendere la vostra responsabilità. Siete voi, individualmente, dei collaboratori di Dio? In caso negativo, perché? Quando pensate di svolgere l'opera indicatavi dal cielo? ------------------------Capitolo 8: Sostegno ai campi missionari TT3 43 1 L'Autore della nostra salvezza sarà anche il Compitore del'opera. L'accettazione di una verità preparerà il terreno per un 'altra verità. La verità, ovunque viene accettata, promuove le facoltà di chi la riceve. Quando i nostri membri di chiesa amano realmente la Parola di Dio essi finiscono per rivelare le migliori e più positive qualità; più essi sono nobili più sono simili a fanciulli quanto allo spirito; la Parola di Dio li preserva contro ogni forma di egoismo. TT3 43 2 Laddove un torrente di luce sgorga dalla Parola di Dio, essa risveglia la consapevolezza delle opportunità perdute. Quando tutti restituiranno fedelmente a Dio quanto gli è dovuto -- le decime e le offerte -- si darà al mondo una migliore opportunità di udire il messaggio per l'ora presente. Se i cuori del popolo di Dio fossero ripieni del'amore di Cristo; se ogni membro di chiesa fosse impregnato di altruismo; se tutti dessero prova di intenso zelo, non ci sarebbe penuria di mezzi per l'opera missionaria in patria e al'estero. Le nostre risorse si moltiplicherebbero, migliaia di porte si aprirebbero e noi saremmo invitati a entrarvi. Se il suo popolo avesse seguito il piano di Dio di dare al mondo il messaggio di avvertimento, Cristo sarebbe già venuto sulla terra e i santi avrebbero già ricevuto il benvenuto nella città di Dio. TT3 43 3 Se mai vi fu un tempo che imponeva dei sacrifici, questo è il nostro. Chi dispone di denaro dovrebbe capire che è giunto il momento di usarlo per Dio. Non permettete che dei fondi siano utilizzati per accrescere le facilitazioni là dove l'opera si è già saldamente stabilita. Non aggiungete edifici a edifici nei luoghi in cui si accentrano già molti interessi. Usate il denaro per stabilire dei centri in nuovi territori. Così potrete raccogliere delle anime che faranno, poi, fruttuosamente la loro parte. TT3 43 4 Pensate alle nostre missioni in terra straniera. Alcune stanno lottando per riuscire a prendervi piede, e sono prive delle più elementari necessità. Invece di aggiungere nuove attrezzature a quelle già esistenti, rafforzate l'opera nei campo più poveri. Questo è ciò che il Signore continua a ripetere. La benedizione di Dio non può accompagnare il suo popolo se esso trascura le sue direttive. Economia in casa TT3 43 5 In casa vostra praticate l'economia. Molti amano e adorano degli idoli. Abbandonateli. Rinunciate ai piaceri egoistici. Vi scongiuro: non permettete che il vostro denaro sia assorbito dal'abbellimento delle vostre case: esso è del Signore e ve ne sarà chiesto conto. Genitori, per amore di Gesù, non spendete il denaro del Signore per soddisfare i capricci dei vostri figli. Insegnate loro a non ricercare la moda e l'ostentazione per avere un posto nel mondo. Questo forse li renderebbe più inclini a lavorare per la salvezza delle anime per le quali Gesù morì? No, provocherebbe solo invidia, gelosia e maldicenza. I vostri figli sarebbero tentati di competere con l'esibizionismo e con le stravaganze del mondo e a spendere il denaro del Signore in cose che non sono necessarie né alla salute, né alla felicità. TT3 44 1 Non insegnate ai vostri figli a pensare che il vostro amore per loro deve portarli al soddisfacimento del loro orgoglio, della loro originalità e del loro amore per il lusso. Non è questo il tempo di inventare nuovi modi di usare il denaro. Al contrario, sfruttate le vostre facoltà inventive per cercare di economizzare. Invece di cedere alle inclinazioni egoistiche che li portano a sprecare denaro in cose che distruggono lo spirito, studiatevi di rinunciare al vostro io per investire qualcosa per il consolidamento della verità in nuovi territori. L'intelletto è un talento. Sfruttatelo, cercando di utilizzare i vostri mezzi per la salvezza delle anime. TT3 44 2 Insegnate ai vostri figli che Dio ha un diritto su tutto ciò che essi hanno; diritto che nessuno potrà mai cancellare. Qualunque cosa essi posseggano lo hanno solo come deposito, a riprova della loro ubbidienza. Inculcate in essi l'ambizione di conquistare delle stelle per la loro corona, strappando anime al peccato e guidandole alla giustizia. TT3 44 3 Il denaro è un tesoro necessario. Non lasciate che esso venga sprecato per chi non ne ha bisogno. Alcuni necessitano dei vostri doni volontari. Troppo spesso chi dispone non si rende conto di quanta gente nel mondo soffre la fame o muore per mancanza di nutrimento. Qualcuno dirà: "Ma io non posso sfamare tutti!". È vero, però mettendo in pratica la lezione data da Cristo sul'economia potrete nutrirne uno. Può darsi, invece, che possiate nutrirne molti privi del cibo materiale. E che possiate persino nutrirli col pane della vita. "Raccogliete i pezzi avanzati, chè nulla se ne perda!" Giovanni 6:12. Queste parole furono dette da colui che aveva a sua disposizione tutte le risorse del'universo. Pur avendo il potere di nutrire migliaia di persone, il Maestro non disdegnò di insegnare una lezione sul'economia. Giusto impiego del tempo, della forza e del denaro TT3 44 4 Praticate l'economia anche nel'impiego del vostro tempo: esso appartiene al Signore. Anche la vostra forza è sua. Se avete delle abitudini originali eliminatele dalla vostra vita perché esse, se soddisfatte, vi porteranno al fallimento per l'eternità. Le abitudini di economia, di operosità e di sobrietà persino nel mondo sono considerate una dote migliore di una ricca eredità. TT3 44 5 Noi siamo dei viandanti, pellegrini e stranieri sulla terra. Non sprechiamo i nostri mezzi per appagare dei desideri che Dio ci invita a reprimere. Diamo, piuttosto, un buon esempio ai nostri fratelli. Rappresentiamo degnamente la nostra fede riducendo i nostri bisogni. Che le chiese si levino compatte e lavorino intensamente come se procedessero nella piena luce della verità per questi ultimi giorni. Il vostro esempio dovrebbe convincere il mondo del carattere sacro che contraddistingue la volontà divina. TT3 44 6 Se nella provvidenza di Dio vi sono state date delle ricchezze, non vi lasciate sopraffare dal'idea che non avete bisogno di svolgere un 'attività utile, in quanto possedete abbastanza e potete mangiare, bere ed essere felici. Non rimanete inoperosi, mentre altri si adoperano per ottenere dei mezzi da destinare al'opera. Investite i vostri beni nella causa del Signore. Se non fate quanto sta in voi per aiutare chi sta per perire, sappiate che questa vostra indolenza vi rende colpevoli. TT3 44 7 È Dio che dà agli uomini la capacità di arricchirsi, non per soddisfare l'io ma per restituire al'Eterno ciò che è suo. Avendo questo concetto in mente, non è un peccato acquisire dei beni. Il denaro deve essere guadagnato col lavoro e ogni giovane deve essere incoraggiato a contrarre delle abitudini di operosità. La Bibbia non condanna il ricco, se egli si è arricchito onestamente. E' l'egoistico amore del denaro, per di più usato male, la radice di ogni male. La ricchezza potrà essere una benedizione se considerata come proveniente da Dio, accettata con gratitudine e restituita con ringraziamento al suo Datore. TT3 45 1 Che valore ha l'immensa ricchezza investita in lussuose dimore o depositata in banca? Che valore ha se posta di fronte a una sola anima per la quale il Figliuolo di Dio morì? TT3 45 2 A quelli che ammassano dei beni per gli ultimi giorni il Signore dice: "II vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti e la loro ruggine sarà una testimonianza contro a voi e divorerà le vostre carni a guisa di fuoco". Giacomo 5:3. TT3 45 3 Il Signore ci ordina: "Vendete i vostri beni e fatene elemosina; fatevi delle borse che non invecchiano, un tesoro, un tesoro che non venga meno nei cieli, ove ladro non si accosta e tignuola non guasta. Perché dovè il vostro tesoro, quivi sarà anche il vostro cuore. I vostri fianchi siano cinti e le vostre lampade accese; e voi siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando tornerà dalle nozze per aprirgli appena giungerà e picchierà. Beati quei servitori che il padrone, arrivando, troverà vigilanti! In verità io vi dico che egli si cingerà, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se giungerà alla seconda o alla terza vigilia, e li troverà così, beati loro! Or sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a che ora verrà il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe sconficcar la casa. Anche voi siate pronti, perché nel'ora che non pensate, il Figliol dell'uomo verrà". Luca 12:33-40. ------------------------Capitolo 9: Il diritto di redenzione TT3 46 1 La decima e le offerte date a Dio sono il riconoscimento del suo diritto di creazione e di redenzione. Poiché ogni potere proviene da Cristo questi doni debbono affluire da noi a Dio per mantenere sempre vivo in noi il suo diritto di redenzione, il più grande di tutti e che comprende tutti gli altri. La visione del suo sacrificio per noi deve restare sempre viva nella nostra mente ed esercitare costantemente un 'influsso sui nostri pensieri e sui nostri piani. Cristo deve essere realmente come Uno che è stato crocifisso in mezzo a noi. TT3 46 2 "Non sapete voi... che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comperati a prezzo". 1 Corinzi 6:19, 20. Quale gran prezzo è stato pagato per noi! Guardate quelle mani forate da chiodi crudeli. Guardate i suoi piedi fissati al'albero con aculei di ferro. Cristo ha portato i nostri peccati sul suo corpo. Quella sofferenza, quel'agonia sono il prezzo della nostra redenzione. La parola d'ordine fu: "Liberateli: che non periscano eternamente. Io ho trovato il riscatto!" Apprezzamento del'amore di Dio TT3 46 3 Non sapete voi che Egli ci ha amati e ha dato se stesso per noi affinché noi, a nostra volta, ci dessimo a lui? Perché non dovremmo manifestare l'amore per Cristo nella stessa misura in cui ha espresso il suo amore, morendo al posto nostro? TT3 46 4 Cristo è raffiguato come un pastore alla ricerca della pecora smarrita. E' l'amore di cui ci circonda che ci riconduce al'ovile e ci dà il privilegio di sedere con lui nei luoghi celesti. Quando la benefica luce del Sole di giustizia brilla nei nostri cuori, e noi godiamo della pace e della gioia nel Signore, lodiamolo; lodiamo colui che è la nostra salvezza e il nostro Dio. Lodiamolo non solo a parole, ma consacriamogli tutto quello che abbiamo e tutto quello che siamo. TT3 46 5 "Quanto devi al mio Signore?". Voi non potete calcolarlo. Dato che sua è ogni cosa, come potreste negargli quello che chiede? Quando Egli lo richiede, perché vi aggrappate a esso come se fosse cosa vostra? Come potete trattenerlo e adibirlo ad altro scopo che non sia la salvezza delle anime? E' così che migliaia di anime si perdono. Come possiamo manifestare il nostro apprezzamento per il suo sacrificio, per il gran dono da lui fatto al mondo, se non dando doni e offerte accompagnati da parole di lode e di ringraziamento per l'immenso amore del quale Egli ci ha amati e ci ha attratti a sè? TT3 46 6 Guardando al cielo con supplicazioni, come suoi servitori presentatevi a Dio con tutto ciò che è suo, dicendo: "Signore, del tuo noi ti rendiamo volontariamente". Contemplando la croce del Calvario e il Figliuolo dell'Iddio infinito crocifisso per voi, consci del suo impareggiabile amore e della sua meravigliosa grazia, domandate sinceramente: "Signore, che cosa vuoi che io faccia?". Egli vi ha detto: "Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura". Marco 16:15. TT3 47 1 Quando vedrete nel regno di Dio le anime che sono state salvate grazie ai vostri doni e al vostro servizio, non vi rallegrerete per aver partecipato a quest 'opera? TT3 47 2 Degli apostoli di Cristo è detto: "Se ne andarono a predicare da per tutto, operando il Signore con essi e confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano". Marco 16:20. L'universo celeste è tuttora in attesa di canali attraverso i quali far giungere a tutto il mondo l'onda della misericordia divina. La stessa potenza che ricevettero gli apostoli è a disposizione di coloro che svolgeranno il servizio di Dio. TT3 47 3 Il nemico ricorrerà a ogni espediente a sua disposizione per impedire che la luce risplenda in nuovi territori. Egli non vuole che la verità sia simile a una lampada ardente. Permetteranno i nostri fratelli che egli riesca nel suo piano inteso a ostacolare l'opera? Il tempo trascorre rapidamente TT3 47 4 Il tempo volge rapidamente verso l'eternità. Qualcuno vorrà negare a Dio ciò che è totalmente suo? Qualcuno vorrà rifiutargli quello che, sebbene possa essere ricevuto senza nessun merito, non può essere trattenuto senza danno? Il Signore ha assegnato a ciascuno il suo compito e i santi angeli vogliono che noi lo svolgiamo. Se voi vegliate, pregate e agite, essi sono pronti a collaborare con voi. Quando l'intelletto è sollecitato dallo Spirito Santo, anche i sentimenti operano armoniosamente in accordo con la volontà divina. Allora gli uomini daranno a Dio ciò che è suo, dicendo: "Tutto viene da Te e noi ti abbiam dato ciò che abbiamo ricevuto dalla tua mano". Possa Iddio perdonare quanti del suo popolo non l'hanno fatto. TT3 47 5 Fratelli e sorelle, io ho cercato di mettere queste cose davanti a voi così come sono; ma il mio tentativo è inadeguato alla realtà. Respingerete il mio appello? Non sono io che mi rivolgo a voi: è il Signore Gesù, che ha dato la sua vita per il mondo. Io ho solo ubbidito alla volontà e alle esigenze di Dio. Non vorrete voi approfittare del'opportunità di manifestare interesse per l'opera di Dio e rispetto per i suoi servitori che Egli ha incaricati di guidare le anime verso il cielo? TT3 47 6 "Or questo io dico: chi semina scarsamente, mieterà altresì scarsamente; e chi semina liberalmente, mieterà altresì liberalmente. Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia, né per forza, perché Dio ama un donatore allegro. E Dio è potente da fare abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona; siccome è scritto: Egli ha sparso, Egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno. Or Colui che fornisce al seminatore la semenza, e il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la semenza vostra e accrescerà i frutti della vostra giustizia. Sarete così arricchiti in ogni cosa onde potere esercitare una larga liberalità, la quale produrrà per nostro mezzo rendimento di grazie a Dio. Poiché la prestazione di questo servigio sacro non solo supplisce ai bisogni dei santi ma più ancora produce abbondanza di ringraziamenti a Dio; in quanto che la prova pratica fornita da questa sovvenzione li porta a glorificare Iddio per l'ubbidienza con cui professate il Vangelo di Cristo, e per la liberalità con cui partecipate ai bisogni loro e di tutti. E con le loro preghiere a pro vostro, essi mostrano d'esser mossi da vivo affetto per voi a motivo della sovrabbondante grazia di Dio che è sopra voi. Ringraziato sia Dio del suo ineffabile dono!" 2 Corinzi 9:6-15. TT3 47 7 "Coloro che egoisticamente trattengono per sé i loro beni, non debbono sorprendersi se la mano di Dio li dissipa. Ciò che avrebbe dovuto essere dedicato al'avanzamento del'opera di Dio, e che è stato invece trattenuto, forse è dato a un figlio poco avveduto che lo sprecherà. Un bel cavallo, orgoglio di un cuore vanitoso, può essere trovato morto nella stalla; una mucca può morire incidentalmente; un raccolto può andare perduto. Sì, Dio può dissipare i beni da lui prestati ai suoi servitori, se essi rifiutano di adoperarli alla sua gloria. Alcuni, ho visto, possono anche non subire nessuna di queste perdite che ricordano loro la negligenza del proprio dovere, nondimeno i loro casi non sono meno disperati". -- Testimonies for the Church 2:661, 662 (1871). ------------------------Capitolo 10: L'opera dei membri di chiesa TT3 49 1 Noi dobbiamo recare al mondo un messaggio da parte del Signore, un messaggio che deve essere proclamato nella pienezza della potenza dello Spirito Santo. I nostri ministri dovrebbero sentire la necessità di adoperarsi per la salvezza dei perduti. Agli inconvertiti debbono essere rivolti degli appelli diretti. "Perché il vostro Maestro mangia coi pubblicani e coi peccatori?", chiesero i farisei ai discepoli di Cristo. Il Salvatore rispose: "Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori". Matteo 9:11, 13. Questa è l'opera che Egli ci ha affidata e mai come oggi c'è stato un maggior bisogno. TT3 49 2 Dio non ha dato ai suoi ministri l'incarico di correggere le chiese. Non appena questo è fatto, ci si accorge manifestamente che si deve ricominciare daccapo. Quei membri di chiesa che vengono troppo assistiti e seguiti, finiscono col diventare religiosamente deboli. Se i nove decimi degli sforzi fatti per coloro che già conoscono la verità, fossero dedicati a coloro che non hanno mai udito parlare della verità, quanto più grande sarebbe stato il progresso fatto! Dio ha trattenuto le sue benedizioni proprio perché il suo popolo non ha agito in armonia con le sue direttive. TT3 49 3 Se i nostri predicatori dedicano il tempo e i talenti che dovrebbero essere spesi per gli inconvertiti a coloro che già conoscono la verità, questi ultimi ne saranno indeboliti. In molte delle nostre chiese cittadine il ministro predica sabato dopo sabato, e sabato dopo sabato i membri si recano nella casa di Dio senza dire una parola delle benedizioni ricevute a motivo di quelle date. Essi non hanno fatto nulla durante la settimana per mettere in pratica le istruzioni ricevute. Finché i membri di chiesa non si sforzeranno di dare ad altri l'aiuto ricevuto ci sarà una grande fiacchezza spirituale. TT3 49 4 Il più valido aiuto che possa essere dato al nostro popolo consiste nel'insegnargli a lavorare per Dio, a dipendere da lui e non dai ministri. Che i membri imparino a lavorare come Cristo lavorò. Che essi si uniscano alla schiera dei suoi operai e compiano un fedele servizio per lui. TT3 49 5 Vi sono dei periodi nei quali è opportuno che i nostri ministri pronunciano il sabato dei brevi sermoni sulla vita e sul'amore di Cristo; però i nostri membri non debbono aspettarsi un sermone ogni sabato. TT3 49 6 Ricordiamoci che siamo pellegrini e stranieri sulla terra, diretti verso una patria migliore: quella celeste. Adoperiamoci con tale slancio e con tanta devozione che i peccatori si sentano attratti a Cristo. Coloro che hanno stretto col Signore un patto di servizio, sono tenuti a partecipare alla grande, anzi grandissima opera della salvezza delle anime. Che i membri di chiesa, nel corso della settimana, facciano fedelmente la loro parte e poi il sabato raccontino la loro esperienza. Allora la riunione sarà come nutrimento dato al momento giusto, apportatrice di nuova vita e di fresco vigore. Quando il popolo di Dio sente l'esigenza di lavorare come lavorò Gesù per la conversione dei peccatori, le testimonianze fatte il sabato risulteranno potenti. Con gioia i membri esporranno la loro preziosa esperienza fatta lavorando in favore degli altri. Organizzare la riunione TT3 50 1 I nostri ministri non debbono usare il loro tempo lavorando per quelli che hanno già accettato la verità. Con l'amore di Cristo, che arde nei loro cuori, essi andranno in cerca di peccatori per condurli al Salvatore. Essi debbono gettare il seme della verità in riva a tutte le acque. Località dopo località debbono essere visitate; chiesa dopo chiesa debbono essere organizzate. Coloro che si schierano per la verità vanno organizzati in chiesa; allora il ministro passerà a un altro campo altrettanto importante. TT3 50 2 Non appena una chiesa è stata organizzata, il ministro metterà i membri al lavoro. Essi, naturalmente, vanno istruiti sul modo di lavorare efficacemente. Perciò il ministro dedicherà la maggior parte del suo tempo non alla predicazione, ma al'istruzione, insegnando ai membri come trasmettere la conoscenza che hanno ricevuta. Sebbene i nuovi convertiti abbiano bisogno di essere guidati da coloro che hanno esperienza nel lavoro, però debbono anche imparare a non mettere il ministro al posto di Dio. I ministri sono degli esseri umani limitati. Occore, perciò, guardare a Cristo ed essere guidati da lui. "La Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi... piena di grazia e di verità... è dalla sua pienezza che noi abbiamo ricevuto grazia sopra grazia". Giovanni 1:14, 16. TT3 50 3 La potenza del Vangelo deve penetrare nei gruppi che si sono formati e renderli atti per il servizio. Alcuni dei nuovi convertiti saranno talmente pieni della potenza di Dio che si metteranno subito al'opera. Lavoreranno con tanta diligenza da non avere né il tempo, né la voglia di indebolire l'opera dei loro fratelli con delle critiche. Il loro unico desiderio sarà quello di recare la verità in altre regioni. TT3 50 4 Il Signore mi ha fatto vedere il lavoro che deve essere fatto nelle nostre città. Questi credenti possono lavorare per il Signore nelle vicinanze delle loro case. Dovranno lavorare con calma e umiltà, portando seco, dovunque vanno, l'atmosfera del cielo. Se mettono da parte il loro "io" ed esaltano Cristo, la forza del loro influsso si farà sicuramente sentire. TT3 50 5 Quando un ministro s 'impegna senza riserve per il servizio realizza un 'esperienza che lo rende più idoneo a lavorare con sempre maggior successo per il Maestro, l'influsso che lo guida verso Cristo lo aiuterà a portare altri a Cristo. Anche se il risultato del lavoro di un conferenziere non dipende da lui, ciò non minimizza il suo ministero per Dio; la sua opera testimonia che egli è nato da Dio. TT3 50 6 Il Signore non vuole che il ministro debba svolgere la maggior parte del lavoro di semina della verità. Anche coloro che non sono stati chiamati al ministero, debbono essere incoraggiati a lavorare per il Maestro secondo le loro varie capacità. Centinaia di uomini e donne oggi inattivi potrebbero offrire un servizio accettevole. Portando la verità in casa di amici e vicini, essi potrebbero compiere una grande opera per il Maestro. Dio non ha riguardi personali: si servirà di cristiani umili, devoti anche se essi non hanno ricevuto una cultura pari a quella di altri. Che essi si impegnino nel suo servizio, andando di casa in casa. Sedendo accanto al caminetto essi potranno sopperire -- se umili, discreti e pii -- ai reali bisogni delle famiglie, meglio di quanto potrebbe fare un predicatore consacrato. TT3 50 7 Perché i credenti non provano una più profonda e sincera preoccupazione per quelli che vivono lontani da Cristo? Perché due o tre non si riuniscono per chiedere a Dio la salvezza di una persona e poi di un 'altra? Nelle nostre chiese debbono essere organizzati dei gruppi per il servizio. I membri di chiesa si riuniscano per operare come pescatori di uomini, cercando di strappare le anime alla corruzione del mondo e di condurle al'amore puro di Cristo. TT3 50 8 La formazione di piccoli gruppi come base dello sforzo cristiano mi è stata presentata da colui, che non può sbagliare. Se la chiesa è numerosa, i membri possono raggrupparsi in piccoli nuclei adoperandosi per il bene non solo dei loro confratelli, ma anche degli increduli. Se in una località quelli che conoscono la verità sono appena due o tre, essi possono formare un gruppo operante. Stando uniti, animati da sentimenti di amore e di solidarietà, incoraggiandosi a vicenda ad andare avanti, ognuno di essi attingerà coraggio e vigore dal'aiuto offerto ad altri. Che essi manifestino la pazienza e la sopportazione di Cristo, astenendosi dal dire parole precipitose e sfruttando invece il talento della parola per la reciproca edificazione nella santissima fede. Che essi lavorino con amore, come quello che Cristo mostrò per gli smarriti, dimenticando se stessi per rendersi utili agli altri. E' pregando e lavorando nel nome di Gesù che il loro numero potrà aumentare, perché il Maestro ha detto: "Se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cicli". Matteo 18:19. I luoghi desolati della terra TT3 51 1 Nuclei familiari, disposti a dipendere da Dio, dovrebbero trasferirsi in nuovi territori di missione. Occorrono persone consacrate che si levino in alto simili a fertili alberi di Giustizia per operare nei luoghi desolati. Come premio per i loro sforzi evangelistici, essi raccoglieranno una ricca messe. Visitando famiglia dopo famiglia, apriranno le Scritture a coloro che sono nelle tenebre spirituali. Molti cuori saranno toccati. TT3 51 2 Nei territori dove le condizioni sono poco promettenti, se non addirittura scoraggianti, tanto che molti ricusano di recarvisi, possono operarsi notevoli miglioramenti, grazie allo spirito di sacrificio dei membri laici. Questi umili operai avranno successo, perché svolgono un 'azione paziente, perseverante, appoggiandosi non sull'uomo ma su Dio, che dà loro il suo favore. Il bene da essi fatto non sarà mai conosciuto in questo mondo. Missionari indipendenti TT3 51 3 I missionari non sovvenzionati spesso conseguono un notevole successo. La loro opera, cominciata in modo umile e discreto, si sviluppa progressivamente sotto la guida dello Spirito di Dio. Che due o più comincino un 'attività evangelistica. Può darsi che non ricevano nessun particolare incoraggiamento da parte dei dirigenti del'opera e che non sia loro dato nessun aiuto economico. Tuttavia vadino avanti pregando, cantando, insegnando e vivendo la verità. Essi possono colportare per far penetrare la verità in molte famiglie. Proseguendo nella loro opera si procureranno una benefica esperienza. Essi sono consapevoli delle loro debolezze, ma poiché il Signore li precede essi incontrano il favore e l'aiuto dei ricchi e dei poveri. La loro stessa povertà è un motivo per cui questi missionari incontrino il favore della gente. Proseguendo il loro lavoro ricevono aiuti da coloro che essi nutrino spiritualmente. Presentando il messaggio che Dio ha loro affidato i loro sforzi sono coronati dal successo. Se non fosse stato per questi modesti insegnanti, molti non sarebbero mai stati condotti a Cristo. TT3 52 1 Dio invita gli operai ad andare nei campi dove la messe già biancheggia. Questa raccolta dovrebbe essere ostacolata dalle nostre scarse finanze e perché c'è appena di che sopperire ai bisogni degli operai che sono già nel campo? Andate avanti con fede e Dio sarà con voi. La sua promessa è: "Ben va piangendo colui che porta il seme da spargere, ma tornerà con canti di gioia quando porterà i suoi covoni". Salmi 126:6. TT3 52 2 Nulla è più contagioso del successo. Che sia conseguito da uno sforzo perseverante e allora l'opera progredirà. Nuovi campi si apriranno e molte anime saranno conquistate alla verità. Quello che occorre è una fede in Dio sempre più forte. TT3 52 3 Il nostro popolo ha ricevuto una grande luce, eppure buona parte delle energie dei nostri ministri è stata impiegata per insegnare a coloro che dovrebbero essere dei maestri; per illuminare chi dovrebbe essere "la luce del mondo"; per innaffiare quelli dai quali dovrebbero sgorgare dei rivi di acqua viva; per arricchire quanti potrebbero essere delle miniere di preziosa verità; per rinnovare l'invito evangelico a molti che, se sparsi fino alle estremità della terra, potrebbero annunciare il messaggio celeste a chi non lo ha ancora udito; per nutrire anime che, dovrebbero essere lungo le vie e i sentieri per dire a tutti: "Venite: ogni cosa è pronta!". TT3 52 4 Quelli che sono stati liberati dai ceppi del peccato, che hanno cercato il Signore con il cuore rotto e contrito e hanno avuto risposta alle loro ferventi invocazioni di giustizia, non sono mai né freddi, né senza vita. I loro cuori sono pieni di altruistico amore per i peccatori e rinunciano a ogni mondana ambizione e a ogni forma di egoismo. Il contatto con le cose profonde di Dio li rende sempre di più simili al loro Salvatore. Essi esultano del suo trionfo e sono ripieni della sua gioia. Giorno per giorno crescono fino a raggiungere la statura di uomini e donne in Cristo. ------------------------Capitolo 11: L'opera nelle città TT3 53 1 Oakland, California, 1 Aprile 1874, Sognai che vari fratelli erano riuniti in consiglio per esaminare i piani di lavoro per questo periodo. Essi ritenevano che fosse meglio lavorare nei piccoli centri piuttosto che nelle grandi città. In tal caso avrebbero incontrato meno opposizione da parte del clero ed evitato delle ingenti spese. Argomentavano che i nostri pochi predicatori, erano insufficienti per l'opera di evangelizzazione nelle grandi città. Inoltre, in caso di opposizione, i nuovi membri avrebbero avuto bisogno di un aiuto maggiore di quello richiesto nelle piccole località. Così il frutto derivato da un cielo di conferenze tenute in città sarebbe andato, in gran parte almeno, perduto. TT3 53 2 Alcuni di loro erano del'avviso che proprio a causa della scarsità dei nostri mezzi, sarebbe stato difficile organizzare, in una grande città, una comunità che potesse diventare un punto di forza per il movimento avventista. Mio marito invitò i fratelli a fare dei piani più ampi e a compiere senza indugio nelle grandi città degli sforzi adeguati che fossero in accordo con il nostro messaggio. Un predicatore, allora, raccontò alcune esperienze fatte nelle grandi città concludendo che il loro esito era stato decisamente negativo. Al contrario, nei piccoli centri, egli aveva fatto delle esperienze migliori. TT3 53 3 Uno, rivestito di dignità e di autorità -- Uno che era stato presente in tutte le sedute di consiglio -- il quale aveva ascoltato con interesse ogni parola detta, parlò con decisione e con assoluta sicurezza: "La "vigna di Dio" -- egli disse -- è il mondo intero. Le città e i paesi fanno parte di essa e quindi bisogna lavorarvi. Satana cercherà di interporsi e di scoraggiare gli operai per impedir loro di dare il messaggio di luce e di avvertimento tanto nelle località più conosciute che in quelle meno conosciute. Egli farà degli sforzi disperati per distogliere la gente dalla verità e guidarla al'errore. Gli angeli di Dio hanno l'incarico di collaborare con gli sforzi dei messaggeri del Signore. I predicatori devono incoraggiare e alimentare una fede e una speranza incrollabili, come fece Cristo, il loro Capo vivente. Essi devono umilmente riconoscere che Dio è presente fra loro". Necessità di piani più ampi TT3 53 4 Dio vuole che la sua preziosa Parola, con i suoi messaggi di esortazione e di incoraggiamento, giunga a coloro che sono ancora nelle tenebre spirituali e che ignorano la nostra fede. Essa deve essere portata a tutti, qualunque possa essere la loro reazione. Non dovete pensare che su di voi incomba la responsabilità di convincere e convenire gli uomini. No! Solo la potenza di Dio può trasformare il loro animo. Voi dovete proclamare la "parola di vita" affinché tutti abbiano l'opportunità di accettare la verità, se lo vogliono. Se invece non accettano il vostro invito alla verità, Dio li giudicherà colpevoli. TT3 54 1 Noi non dobbiamo confinare la verità alle località più sperdute della terra. Si deve far crescere il suo influsso nelle grandi città. Cristo, durante la sua missione terrena, raggiunse le rive del lago e le grandi vie di comunicazione, dove poteva incontrare gente di tutte le nazionalità. Egli dava la vera luce; gettava il seme del Vangelo; separava la verità dal'errore, con il quale era mescolata, e la presentava in tutta la sua semplicità e in tutta la sua chiarezza originali, affinché gli uomini potessero comprenderla. TT3 54 2 Il "messaggero celeste" che era con noi disse: "Non perdete mai di vista il fatto che il messaggio che voi date è un messaggio di portata mondiale. Esso deve essere annunciato in ogni città, in ogni paese; deve essere proclamato nelle grandi strade e nei sentieri. Non dovete limitare la predicazione del messaggio". Nella parabola del seminatore, Cristo diede un 'illustrazione della sua opera e di quella dei suoi servitori. Il seme cadde in ogni tipo di terreno. Parte di esso finì in un terreno poco fertile, ma non per questo il seminatore interruppe il suo lavoro. Voi dovete gettare ovunque il seme della verità. In qualunque ambiente voi riusciate a penetrare, proclamate la Parola di Dio. Seminate in riva a tutte le acque. Forse non vedrete subito i risultati delle vostre fatiche, ma non scoraggiatevi. Dite le parole che Cristo vi ha suggerito, lavorate secondo le sue direttive e andate avanti, ovunque, come Egli fece quando era sulla terra. TT3 54 3 Il Redentore del mondo ebbe molti uditori, ma pochi seguaci. Noè predicò per centovent 'anni ai suoi contemporanei prima del diluvio, eppure pochi di loro seppero apprezzare quel'occasione di salvezza. Nessuno credette alle sue parole, eccetto Noè e la sua famiglia, nessuno entrò nel'arca. Di tutti gli abitanti della terra, solo otto accettarono il messaggio di Dio; quel messaggio condannò il mondo. La luce fu data perché tutti potessero credere, ma il rigetto della luce determinò la loro rovina. Il nostro messaggio al mondo darà nuova vita a tutti coloro che lo accetteranno, e condannerà quanti lo rifiuteranno. TT3 54 4 Il Messaggero si rivolse a uno dei presenti e aggiunse: "Le sue idee sul'opera per questo tempo sono troppo limitate. La sua luce non deve essere contenuta in un piccolo raggio di azione, non deve essere messa sotto il moggio o sotto il letto. Essa deve essere posta su un candelabro e illuminare tutti quelli che sono nella Casa di Dio: il mondo. Lei deve avere una visione più ampia del'opera che oggi va svolta". ------------------------Capitolo 12: Il culto di famiglia TT3 55 1 Questo è il tempo di trasformare ogni casa in un luogo di preghiera. L'incredulità e lo scetticismo dilagano mentre l'iniquità cresce. La corruzione si estende a ogni aspetto della vita sociale. Per molti la ribellione a Dio sta diventando una ragione di vita. Molte persone sono schiave del peccato, le loro facoltà sono sotto il dominio di Satana. L'anima è esposta alle sue tentazioni e se un braccio potente non fosse steso per liberarle, esse finirebbero per autodistruggersi. TT3 55 2 Eppure, in questo tempo di tremendo pericolo, alcuni tralasciano di organizzare un culto di famiglia. Essi non onorano Iddio in casa loro; non insegnano ai figli ad amarlo e a temerlo. Molti si sono talmente allontanati dal Signore che si sentono colpevoli quando tentato di mettersi in contatto con Dio. Non possono accostarsi "con piena fiducia al trono della grazia", "alzando mani pure, senza ira e senza dispute". Ebrei 4:16; 1 Timoteo 2:8. Essi non hanno un rapporto costante con Dio e la loro religione è limitata al'apparenza. TT3 55 3 L'idea che la preghiera non sia necessaria è una delle più efficaci astuzie di Satana. La preghiera è comunione con la Fonte della sapienza, della pace e della felicità. Gesù pregava il Padre "con gran grida e lacrime". Paolo esorta i credenti: "Non cessate mai di pregare!", in ogni cosa, con appelli e ringraziamenti, rendendo nota ogni richiesta a Dio. Giacomo afferma: "Molto può la supplicazione del giusto fatta con efficacia". Ebrei 5:7; 1 Tessalonicesi 5:17; Giacomo 5:16. TT3 55 4 I genitori dovrebbero innalzare, con delle preghiere ferventi e sincere, una barriera di protezione intorno ai loro figli. Essi dovrebbero pregare con fede perché Dio dimori con loro e perché i suoi santi angeli proteggano loro e i loro figli contro il crudele potere di Satana. TT3 55 5 In ogni famiglia ci dovrebbero essere dei momenti stabiliti per il culto del mattino e della sera. Quanto è necessario che i genitori si riuniscano con i loro figli prima di far colazione, per ringraziare il Padre Celeste della sua protezione durante la notte trascorsa e per chiedergli aiuto, guida e protezione per il nuovo giorno. Genitori e figli dovrebbero ritrovarsi ancora una volta davanti a Dio al tramonto per ringraziarlo delle benedizioni ricevute durante la giornata. TT3 55 6 Il padre, o in sua assenza la madre, dirigerà il culto scegliendo un brano dalla Scrittura interessante e facile da capire. Il culto dovrebbe essere breve. Quando si legge un lungo brano e si fa una lunga preghiera, il culto diventa fastidioso e alla fine di esso si prova un senso di sollievo. Dio è disonorato quando l'ora del culto è resa arida, quando risulta così noiosa e priva di interesse che i bambini ne hanno paura. Rendere il culto interessante TT3 56 1 Padri e madri rendete l'ora del culto estremamente interessante. Non c'è motivo perché essa non debba essere la più gradita e la più piacevole della giornata. Con un po' di applicazione per prepararla, voi riuscirete a renderla piena di interesse e di profitto. Variate spesso il tema del culto. Si possono fare delle domande sul passo biblico letto, delle osservazioni utili e pertinenti. Si può cantare un inno. In ogni caso la preghiera dovrebbe essere chiara e breve. Chi prega ringrazia Dio con semplicità e convinzione, inoltre gli chieda l'aiuto necessario. Quando le circostanze lo consentono, i bambini possono collaborare anch 'essi sia alla lettura che alla preghiera. TT3 56 2 Col tempo capiremo il bene operato da queste riunioni di preghiera. TT3 56 3 La vita di Abrahamo, l'amico di Dio, fu una vita di preghiera. Ovunque egli piantava la sua tenda, innalzava lì vicino un altare sul quale venivano offerti i sacrifici della mattina e della sera. Quando la tenda veniva tolta, l'altare rimaneva. Se un Cananeo errante giungeva a quel'altare, sapeva chi c'era stato. Allora fissava la sua tenda, riordinava l'altare e adorava, a sua volta, l'Iddio vivente. TT3 56 4 Allo stesso modo, le abitazioni dei cristiani dovrebbero essere delle luci per il mondo. Da essa, mattina e sera, la preghiera dovrebbe salire a Dio come incenso profumato. La misericordia e le benedizioni divine scenderanno su chi prega, come la rugiada mattutina. TT3 56 5 Padri e madri, ogni mattina e ogni sera, riunite i vostri figli attorno a voi e pregate umilmente Dio e chiedete il suo aiuto. I vostri cari sono esposti alla tentazione e ogni giorno degli imprevisti insidiano il cammino seguito da giovani e meno giovani. Coloro che intendono vivere una vita paziente, amorevole, lieta debbono pregare. Solo ricevendo costante aiuto da Dio, possiamo vincere il nostro io. TT3 56 6 Ogni mattina, con i vostri figli, consacrate il tempo di quella giornata a Dio. Non fate calcoli per mesi o per anni poiché non vi appartengono. Un solo breve giorno vi è concesso. Durante le sue ore lavorate come se quello fosse l'ultimo giorno da trascorrere sulla terra. Presentate a Dio i vostri progetti pronti ad attuarli o ad abbandonarli secondo le indicazioni della sua Provvidenza. Accettate i suoi piani al posto dei vostri, anche se ciò dovesse portare alla rinuncia di progetti che vi erano cari. Così la vostra vita sarà sempre di più modellata sul'esempio divino e "la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza guarderà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù". Filippesi 4:7. TT3 56 7 Cristo è l'anello che unisce Dio con l'uomo. Egli ha promesso la sua personale intercessione. Egli è disposto a offrire la sua giustizia a chi lo invoca. Gesù intercede per l'uomo e l'uomo, bisognoso del'aiuto divino, prega per sè, alla presenza di Dio, ricorrendo al'influenza di colui che ha dato la propria vita per la vita del mondo. Quando noi manifestiamo davanti a Dio di apprezzare i meriti di Cristo, la nostra preghiera acquista maggiore efficacia. Mentre ci accostiamo a Dio, consapevoli dei suoi meriti, Cristo ci attira a sè e ci rende idonei al suo Regno eterno. Egli offre i suoi meriti come incenso profumato posto nel turibolo che è nelle nostre mani. Egli ci incoraggia a presentare le nostre richieste, promettendoci di ascoltare e di esaudire le nostre suppliche. -- Testimonies for the Church 8:178 (1904). ------------------------Capitolo 13: Le responsabilità della vita coniugale TT3 57 1 Miei cari fratello e sorella, voi avete contratto un legame che vi unisce per tutta la vita. La vostra educazione alla vita matrimoniale ha avuto inizio adesso. I1 primo anno di vita coniugale è un anno di esperienza, nel quale marito e moglie imparano a conoscersi, nello stesso modo in cui un bambino impara l'alfabeto. Per questo motivo è bene che il matrimonio non cominci senza questa fase preliminare. TT3 57 2 Uno dei vostri principali scopi dovrebbe essere l'acquisizione di un 'adeguata comprensione della vita coniugale. Chi si sposa entra in una scuola in cui non avrà mai finito di imparare. TT3 57 3 Fratello mio, il tempo, la forza, la felicità di tua moglie sono vincolati ai tuoi. La tua influenza su di lei può avere effetti differenti. Di conseguenza fai attenzione a non limitare la sua sfera d'azione. TT3 57 4 Sorella mia, tu ora cominci a imparare le prime lezioni pratiche sulla responsabilità della vita coniugale. Cerca di imparare giorno per giorno. Non lasciarti andare al malcontento e alla malinconia. Non desiderare un 'esistenza comoda e priva di responsabilità; guardati costantemente dal cedere al'egoismo. TT3 57 5 Nella vostra unione per la vita, i vostri affetti devono avere la vostra reciproca felicità come mèta. Ciascuno di voi deve adoperarsi alla felicità del'altro. E' questa la volontà di Dio per quel che vi riguarda. Però, anche se dovete essere uniti in modo completo, nessuno di voi deve permettere che la propria personalità venga assorbita da quella del proprio partner. La vostra personalità appartiene a Dio. A lui chiedete: Che cosa è giusto? Che cosa è sbagliato? Come posso capire lo scopo per il quale sono stato creato?" (Voi) non appartenete a voi stessi. Poiché foste comperati con prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo". 1 Corinzi 6:19, 20. Il vostro amore per ciò che è umano deve essere posposto al vostro amore per Dio. La ricchezza dei vostri affetti deve andare a colui che ha dato la sua vita per voi. Vivendo per Dio, noi sviluppiamo la parte migliore di noi stessi. L'amore che nutrite l'uno per l'altro è anche rivolto a colui che morì per voi? Se è così, potete star certi che il vostro amore diventerà perfetto in ogni sua manifestazione. TT3 57 6 L'affetto può essere limpido come il cristallo, essere bello per la sua purezza, eppure rivelarsi poco profondo perché non è stato messo alla prova e collaudato. Fate in modo che in ogni cosa Cristo sia sempre il primo, l'ultimo e il migliore. Guardate continuamente a lui e il vostro amore reciproco andrà crescendo e approfondendosi quotidianamente perché sottoposto al vaglio della prova. Man mano che questo vostro amore per Cristo aumenta, il legame coniugale cresce e diventa più profondo. "Noi tutti, contemplando a viso scoperto, come in uno specchio, la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di Lui, di gloria in gloria". 2 Corinzi 3:18. TT3 57 7 Ora voi dovete assolvere doveri che non avevate prima di sposarvi. "Vestitevi dunque... di benignità, di umiltà, di dolcezza, di longanimità". "Camminate nel'amore come anche Cristo vi ha amati". Colossesi 3:12; Efesini 5:2. Prestate attenzione alla seguente istruzione: "Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come al Signore; poiché il marito è capo della moglie, come anche Cristo è capo della chiesa... Come la chiesa è soggetta a Cristo, così debbono le mogli essere soggette ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei". Efesini 5:22-25. Il segreto della felicità TT3 58 1 Il matrimonio, unione per la vita, è un simbolo del'unione fra Cristo e la sua chiesa. Lo spirito che Cristo manifesta verso di essa è lo spirito che marito e moglie devono manifestare fra loro. TT3 58 2 Né il marito, né la moglie devono avere velleità di comando. Il Signore ha stabilito un principio al quale ci si deve attenere. Il marito deve amare la moglie, come Cristo ha amato la chiesa. La moglie deve rispettare e amare il marito. Entrambi devono essere gentili e premurosi decisi a mai offendere o rattristare il proprio partner. TT3 58 3 Miei fratello e sorella, voi avete entrambi una grande forza di volontà. Ne potete fare una fonte di benedizione o di maledizione per voi e per coloro con i quali venite in contatto. Non cercate di costringere l'altro coniuge ad agire secondo la vostra volontà. Non potete farlo e, allo stesso tempo, conservare l'amore reciproco. Le manifestazioni di ostinazione distruggono la pace e la felicità domestiche. Non trasformate la vostra vita coniugale in una contesa: sareste entrambi degli infelici. Siate gentili nel linguaggio e nei modi, sappiate rinunciare ai vostri desideri. Vegliate sulle vostre parole perché esse hanno un potente influsso sia per il bene che per il male. Non fate che la vostra voce assuma toni aspri. Nella vostra vita coniugale cercate di seguire l'esempio di Cristo. TT3 58 4 Prima che un uomo contragga una unione così intima come è quella matrimoniale, dovrebbe imparare l'autocontrollo e le buone maniere. L'educazione dei figli TT3 58 5 Nel'educazione dei figli vi sono delle circostanze nelle quali la salda e matura volontà della madre si scontra con la volontà irragionevole e indisciplinata del figlio. In tali momenti ella ha bisogno di una grande saggezza. Un grave danno per il figlio potrebbe derivare da un comportamento autoritario e violento. TT3 58 6 Nella misura del possibile si dovrebbero evitare queste crisi perché esse impegnano la madre e il figlio in una dura lotta. Quando però la cosa accade il bambino deve essere indotto a sottomettere la sua volontà a quella più saggia dei genitori. TT3 58 7 La madre deve sapersi dominare e non fare nulla che possa suscitare nel figlio un sentimento di diffidenza. Non deve impartire ordini gridando. Otterrà molto di più se abbasserà il tono della voce. Ella deve comportarsi col figlio in modo da attirarlo a Gesù. Non si deve dimenticare che Dio è al suo fianco per aiutarla. La sua autorità deve derivare da un sentimento d'amore. Se è una cristiana avveduta non costringerà il bambino a sottomettersi. Pregherà con fervore perché il nemico non abbia la vittoria. Se si comporterà in questo modo, scoprirà che la preghiera ha rinnovato la sua vita spirituale. La stessa potenza che opera in lei influenza positivamente il figlio: non è un caso che, ora, il comportamento del giovane sia caratterizzato da manifestazioni di gentilezza e remissività. La battaglia è vinta. La sua pazienza, la sua bontà, i suoi rimproveri hanno avuto un buon esito. C'è la pace dopo la tempesta, c'è il sole dopo la pioggia. TT3 59 1 E gli angeli che hanno osservato la scena, erompono in canti di gioia. Altruismo TT3 59 2 Queste crisi si possono presentare anche nella vita coniugale. Se i coniugi non si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, manifesteranno lo stesso spirito impulsivo, irragionevole così spesso rivelato dai bambini. Il cozzo delle loro volontà sarà simile a quello di due pietre. TT3 59 3 Fratello mio, sii gentile, paziente e magnanimo. Ricorda che tua moglie ti ha accettato per marito non perché tu la dominassi ma perché tu le fossi di aiuto. Non essere mai autoritario. Non esercitare la tua autorità per costringere tua moglie a fare quello che ti piace. Lei ha una volontà e anche dei desideri, esattamente come te. Ricorda, inoltre, che tu hai il vantaggio di una maggiore esperienza. Quindi sii comprensivo e cortese. "La sapienza che è da alto, prima è pura, poi paziente, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti". Giacomo 3:17. TT3 59 4 Una vittoria è sicuramente indispensabile a ciascuno di voi: quella sulla ostinazione. In questa battaglia sarete vincitori solo se sorretti da Cristo. Potreste lottare a lungo, duramente per dominare l'io e non riuscirvi, perché non avete ricevuto da Dio la forza necessaria. Ma per grazia di Cristo, voi potete vincere l'io e l'egoismo. Vivendo la sua vita, manifestando bontà in ogni occasione e dando prova di una speciale simpatia per chi ha bisogno di aiuto, conseguirete degli ottimi risultati. Giorno dopo giorno imparerete a sempre meglio vincere il vostro io e a eliminare i difetti del vostro carattere. Il Signor Gesù, allora sarà la vostra luce, la vostra forza, il motivo più profondo della vostra gioia perché avete ceduto la vostra volontà alla sua. TT3 59 5 Uomini e donne possono raggiungere l'ideale che Dio propone loro se prenderanno Cristo come loro Aiuto. Arrendetevi a Dio senza riserve. Sapere che state lottando per la vita eterna vi fortificherà e vi consolerà. Cristo vi può dare la forza di vincere. Col suo aiuto voi potete distruggere la radice del'egoismo. TT3 59 6 Cristo morì perché la vita dell'uomo potesse essere congiunta con la sua mediante l'unione della divinità con l'umanità. Egli venne in questo mondo e visse una vita divino-umana, per mostrarci cosa Dio volesse migliorare nei rapporti interpersonali. Il Salvatore vi invita a rinunciare a voi stessi e a prendere la croce. Allora nulla potrà impedire lo sviluppo del'intero essere e l'esperienza quotidiana rivelerà che i nostri propositi sono in armonia con la sua volontà. Illuminare il cammino degli altri TT3 59 7 Miei cari fratello e sorella, ricordatevi che Dio è amore e che per sua grazia voi potete riuscire a rendervi vicendevolmente felici come avete promesso in quel giorno. Nella forza del Redentore voi potete operare con efficacia e con accortezza per aiutare qualche esistenza per così dire "deformata", a raddrizzarsi in Dio. Cosa c'è che Cristo non possa fare? Egli è perfetto in sapienza, in giustizia e in amore. Non vi chiudete in voi stessi, limitandovi a riversare il vostro affetto l'uno sul'altra; ma approfittate di ogni opportunità per contribuire alla felicità di coloro che vi circondano e per renderli partecipi del vostro affetto. Parole amabili, sguardi pieni di simpatia, espressioni di apprezzamento avrebbero per molti lo stesso effetto che procura un bicchiere d'acqua fresca a una persona assetata. Una parola di conforto, un gesto di bontà contribuirebbero non poco ad alleggerire i pesi che gravano sulle spalle stanche. Ogni parola, ogni atto di questo servizio altruistico sono registrati nel libro del cielo come se fossero stati offerti a Cristo. "In quanto l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli -- Egli dice -- l'avete fatto a me". Matteo 25:40. TT3 60 1 Vivete nella luce del'amore del Salvatore. Allora la vostra influenza sarà benefica per il mondo. Che lo Spirito di Cristo vi possegga e che la legge della bontà sia sulle vostre labbra. Che uno spirito di sopportazione e di altruismo caratterizzi le parole e le azioni di coloro che sono stati rigenerati per vivere una nuova vita in Cristo. TT3 60 2 "Nessuno di noi vive per se stesso". Il carattere si manifesta. Gli sguardi, il tono della voce, le azioni esercitano la loro influenza o per creare la felicità domestica o per turbarla. Essi plasmano il carattere dei figli e infondono, oppure scuotono, la fiducia e l'amore. Molti sono resi peggiori o migliori, felici o infelici da questa influenza. Nella nostra famiglia noi dobbiamo tradurre in pratica la conoscenza della Parola e fare tutto il possibile per essere tali da riuscire a purificare, illuminare, consolare e incoraggiare i nostri conoscenti. TT3 60 3 Nel mondo, molti desiderano quel'amore e quella simpatia che dovrebbero essere loro offerti. Molti, pur amando le loro mogli, sono troppo egoisti per manifestarlo. Pieni di una falsa dignità e di orgoglio, non esprimono il loro amore con le parole e con le azioni. Molti non si rendono conto che le loro mogli hanno bisogno di parole di apprezzamento e di affetto. Essi le vedono scendere nella tomba e mormorano perché Dio li ha privati delle loro compagne; mentre se avessero potuto considerare la vita intima di esse si sarebbero resi conto che è stato proprio il loro comportamento a determinare la morte prematura di esse. La religione di Cristo induce a essere buoni, gentili, a non ostinarci oltremodo nelle nostre convinzioni. TT3 60 4 "Noi dovremmo morire al nostro io e stimare gli altri più di noi stessi". -- Testimonies for the Church 3:527 (1875). ------------------------Capitolo 14: La conoscenza dei princìpi della salute TT3 61 1 Noi siamo giunti a un 'epoca in cui ogni membro di chiesa dovrebbe occuparsi del'opera medico-missionaria. Il mondo è come un immenso sanatorio pieno di malati nel corpo e nello spirito. Dappertutto c'è gente che muore per mancanza di conoscenza della verità che ci è stata affidata. I membri di chiesa hanno bisogno di un risveglio per potersi rendere conto della loro responsabilità di trasmettere la verità ai propri simili. Coloro che sono stati illuminati da essa devono essere dei portatori di luce al mondo. Nascondere la luce in questo momento significa commettere un terribile errore. Il messaggio di Dio al suo popolo è: "Sorgi, risplendi, perché la tua luce è giunta e la gloria del'Eterno si è levata su te". TT3 61 2 Da ogni parte vediamo quelli che hanno ricevuto molta luce e molta conoscenza scegliere deliberatamente il male al posto del bene. Non facendo nessun tentativo di riforma, essi diventano sempre peggiori. Però il popolo di Dio non deve camminare nel'oscurità del'errore ma nella luce della verità perché è un popolo di riformatori. TT3 61 3 L'opera medico-missionaria spalanca molte porte davanti al vero riformatore. Nessuno, per aiutare gli altri, deve aspettare di essere invitato in qualche campo lontano. Potete cominciare subito, là dove siete in quanto le opportunità sono a portata di tutti. Svolgete l'opera per la quale voi siete responsabili, opera che va compiuta in casa vostra e nel vostro vicinato. Non aspettate di essere sollecitati ad agire, ma nel timore di Dio andate avanti, senza indugio, consapevoli del vostro debito nei confronti di colui che ha dato la sua vita per voi. Agite come se udiste Cristo domandarvi personalmente di fare il massimo al suo servizio. Non preoccupatevi di guardare se altri sono pronti. Dio per mezzo vostro condurrà alla verità altri che poi potrà utilizzare come dei canali per mandare la luce a molti che brancolano nelle tenebre. Occorre essere veramente consacrati al suo servizio. TT3 61 4 Tutti possono fare qualcosa. Cercando di scusarsi, alcuni dicono: "I miei doveri domestici, i miei figli assorbono tutto il mio tempo e le mie forze". Genitori, i vostri figli dovrebbero esservi di aiuto, accrescendo le vostre forze e le vostre capacità di lavoro per il Maestro. I bambini sono i membri più giovani della famiglia del Signore e dovrebbero essere incoraggiati a consacrarsi a Dio, al quale essi appartengono per diritto di creazione e di redenzione. Si dovrebbe insegnar loro che tutte le loro facoltà fisiche, mentali e morali sono sue. Dovrebbero essere anche addestrati in modo da potersi rendere utili in vari campi. Non permettete che i vostri figli vi siano di ostacolo. Essi dovrebbero condividere i vostri problemi spirituali e materiali. Essi accresceranno la propria felicità e la propria utilità nel'aiutare gli altri. TT3 61 5 Il nostro popolo deve mostrare di avere un vivo interesse per l'opera medico-missionaria e prepararsi studiando quei libri che sono stati scritti per fornire istruzioni in questo campo. Questi libri meritano maggiore attenzione e apprezzamento di quanto non ne abbiano ricevuto. Molte istruzioni contenute in questi libri sono state scritte allo scopo di fornire un quadro completo dei princìpi della salute. Coloro che studiano questi princìpi e li mettono in pratica saranno particolarmente benedetti nello spirito e nel corpo. Una comprensione di questa filosofia della salute sarà una salvaguardia contro il numero crescente delle malattie che colpiscono l'uomo. Studio e ministero domestici TT3 62 1 Molti di coloro che desiderano aumentare la loro conoscenza nel campo medico-missionario, hanno dei doveri domestici che talvolta impediscono loro di trovarsi con altri per studiare. Essi possono imparare molto a domicilio per quel che riguarda questi aspetti del'opera missionaria e aumentare, così, la loro capacità di aiutare i loro simili. Padri e madri, voi potete ricevere tutto l'aiuto di cui avete bisogno studiando i nostri libri e le nostre riviste. Prendete il tempo di leggere ai vostri figli i libri sulla salute, come pure quelli che trattano in modo particolare temi di carattere religioso. Leggete Good Health, esso è ricco di consigli utili alla nostra salute1. Insegnate loro l'importanza di avere cura del corpo e della casa nella quale vivono. Organizzate un circolo di lettura, nel quale ogni membro della famiglia, mettendo da una parte le preoccupazioni della giornata, si unirà con gli altri per studiare. Padri, madri, fratelli, sorelle intraprendete quest 'opera con tutto il vostro impegno e vi accorgerete quanto ciò possa contribuire al progresso della famiglia. TT3 62 2 Specialmente i giovani, abituati a leggere romanzi e libri di novelle di poco valore, trarranno beneficio dallo studio serale della famiglia. Ragazzi e ragazze, leggete ciò che può darvi la vera conoscenza e che sarà di aiuto a tutta la famiglia. Dite con fermezza: "Io non intendo sprecare i momenti preziosi leggendo cose che non sono di nessun profitto per me e che m 'impediscono di rendermi utile agli altri. Consacrerò il mio tempo e i miei pensieri a qualcosa che possa rendermi idoneo per il servizio di Dio. Chiuderò gli occhi sulle cose che Dio non gradisce. I miei orecchi appartengono al Signore e quindi non intendo ascoltare i sottili ragionamenti del nemico. La mia voce non sarà in nessun modo assoggettata a una volontà che non sia sotto l'influenza dello Spirito Santo. Il mio corpo è tempio dello Spirito: ogni mia facoltà sarà consacrata a occupazioni che mi avvicinino a Dio. TT3 62 3 Il Signore ha assegnato alla gioventù l'incarico di essergli di aiuto. Se in ogni chiesa i giovani si consacrassero a lui; se in ogni casa manifestassero uno spirito di altruismo, aiutando la madre piena di preoccupazioni, ella troverebbe il tempo di visitare i vicini. Essi stessi, poi, potrebbero rendersi utili facendo dei piccoli atti di bontà e di amore. Libri e riviste che trattano il tema della salute e della temperanza, potrebbero essere introdotti in molte famiglie. La diffusione di questo genere di stampa è importante, perché in questo modo può essere data una preziosa conoscenza sul modo di curare la malattia, conoscenza che risulterebbe di notevole beneficio per chi non è in condizioni di pagare una visita dal medico. Istruire i fanciulli TT3 62 4 I genitori dovrebbero interessare i loro figli allo studio della fisiologia. Sono pochi fra i giovani quelli che posseggono una precisa conoscenza dei misteri della vita. Molti genitori mostrano poco interesse per lo studio del meraviglioso organismo umano, per ciò che concerne l'interdipendenza esistente tra i suoi organi; sebbene Dio dica loro: Io spero che tu prosperi in ogni cosa e sia sano nel corpo come nello spirito, essi non si rendono conto del'influenza del corpo sulla mente e viceversa. La loro attenzione è attratta da cose futili e ricorrono al pretesto della mancanza di tempo per giustificarsi di non avere le necessarie informazioni che consentirebbero di istruire adeguatamente i loro figli. TT3 63 1 Se tutti prendessero coscienza di tale esigenza, si noterebbe un significativo miglioramento dei rapporti familiari. Genitori, insegnate ai vostri figli il rapporto esistente tra causa ed effetto, e dite loro che ogni violazione delle leggi che regolano la nostra salute porterà delle conseguenze. Per ben illustrare tale principio fate loro vedere che la negligenza in materia di salute fisica tende a provocare la negligenza anche nel campo morale. I vostri figli hanno bisogno di cure pazienti e costanti. Non basta che voi provvediate a nutrirli e a vestirli: dovete cercare anche di sviluppare le loro facoltà mentali e di inculcare nei loro cuori dei giusti princìpi. Quante volte accade che la bellezza del carattere e l'amabilità del temperamento siano perdute di vista per il desiderio di curare l'aspetto esteriore! Genitori, non vi lasciate guidare dal'opinione più comune; non cercate di seguire una mentalità secolare. Decidete da voi stessi qual è il vero grande scopo della vostra vita e fate di tutto per raggiungerlo. TT3 63 2 Voi non potete trascurare impunemente la giusta educazione dei vostri figli. I loro caratteri difettosi testimonieranno della vostra infedeltà. I mali che voi lasciate passare senza correggerli, le maniere brusche e aspre, la mancanza di rispetto, la disubbidienza, l'indolenza e la disattenzione, richiameranno il disonore sul vostro nome e vi procureranno del'amarezza. Il destino dei vostri figli è in grande misura nelle vostre mani. Se venite meno al vostro dovere, potete metterli nelle mani del nemico il quale ne farà dei suoi agenti per rovinare altri. Se invece li educate fedelmente, se con la vostra vita mettete dinanzi a loro un giusto esempio, potete condurli a Cristo ed essi, a loro volta, influenzeranno altre persone così molti potranno essere salvati per mezzo vostro. TT3 63 3 Padri e madri, vi rendete conto del'importante responsabilità che avete? Vi rendete conto della necessità di salvaguardare i vostri figli contro le cattive abitudini? Fate in modo che i vostri figli frequentino delle compagnie che possono esercitare una benefica influenza sui loro caratteri. Non permettete che essi stiano fuori casa la sera, a meno che voi non sappiate dove sono e che cosa fanno. Istruiteli nei princìpi della purezza morale. Se avete omesso di dare loro degli insegnamenti che siano precisi e adeguati, cominciate subito a fare il vostro dovere. Accettate la vostra responsabilità e impegnatevi in questa opera. Non lasciate passare un altro giorno senza confessare ai vostri figli la vostra negligenza. Dite loro che intendete svolgere l'opera assegnatavi da Dio e chiedete la loro collaborazione in questa riforma. Compiete degli sforzi diligenti per riscattare il passato. Non rimanete più a lungo nella condizione della chiesa di Laodicea. Nel nome del Signore io scongiuro ogni famiglia a mostrare la sua bandiera. Riformate la chiesa a partire dalla vostra stessa casa. TT3 63 4 Compiendo fedelmente il vostro dovere a casa -- il padre come sacerdote della famiglia e la madre come missionaria domestica -- voi sarete degli strumenti di Dio anche fuori di casa. Sfruttando le vostre capacità, sarete resi più idonei a lavorare nella chiesa e nel vicinato. Padri, madri e figli diventerete i collaboratori di Dio se sarete più uniti tra voi e ricercherete la presenza di Dio nella vostra vita. TT3 64 1 I figli dovrebbero essere invitati a giustificare la loro assenza di casa la sera. I genitori debbono sapere con chi sono i loro figli e in casa di chi trascorrono le loro serate. -- Testimonies for the Church 4:651 (1881). TT3 64 2 Noi viviamo in un tempo solenne, in mezzo alle scene conclusive della storia di questa terra e il popolo di Dio non è pronto. Esso deve risvegliarsi e fare dei grandi progressi, riformando le sue abitudini di vita: nel mangiare, nel vestire, nel lavorare e nel riposare. In tutto ciò esso deve glorificare Dio ed essere pronto a combattere il nostro grande nemico, per poi gioire delle grandi vittorie che Dio assicura a coloro che esercitano la temperanza in ogni cosa, mentre lottano per una corona incorruttibile. -- Testimonies for the Church 1:618 (1867). ------------------------Capitolo 15: L'alta vocazione dei dipendenti dei nostri ospedali TT3 65 1 I dipendenti dei nostri ospedali hanno un 'alta e santa vocazione. Essi devono essere consapevoli della santità del loro lavoro. Il carattere di quest 'opera e la portata della sua influenza, richiedono un grande sforzo e una consacrazione senza riserve. TT3 65 2 Nei nostri ospedali i malati e i sofferenti debbono essere aiutati a desiderare sia la guarigione della loro malattia che il sostegno spirituale di cui hanno bisogno. TT3 65 3 Essi devono godere di tutti quei vantaggi che possono far loro recuperare l'integrità fisica, ma devono anche rendersi conto del significato che ha la benedizione della vita in Cristo, se restano uniti a lui. Si deve far loro comprendere che la grazia di Dio procura un sollievo al'intero essere dell'uomo. Essi devono essere stimolati a studiare la vita di Gesù dallo stesso modo di vivere dei suoi seguaci. TT3 65 4 L'operaio fedele tiene gli occhi fissi su Gesù, sapendo che la sua speranza nella vita eterna è dovuta alla croce di Cristo. Egli è deciso a non disonorare colui che diede la sua vita per lui e prova un vivo interesse per l'umanità sofferente. Egli prega, lavora, cura le anime come dovendone rendere conto; se Dio le ha messe in contatto con la verità e con la giustizia, esse meritano tutto il nostro impegno perché siano salvate. TT3 65 5 I dipendenti dei nostri ospedali sono impegnati in una santa battaglia. Essi devono presentare la verità come la si trova in Cristo, agli ammalati e agli afflitti. Essi devono esporla in tutta la sua solennità, con semplicità e gentilezza affinché le anime si sentano attratte dal Salvatore. In ogni occasione essi devono presentare Cristo come speranza di vita eterna. Nessuna parola aspra dev 'essere detta, nessun atto egoistico dev 'essere compiuto. Gli operai devono trattare tutti con bontà. Che le loro parole siano gentili e amorevoli. Coloro che danno prova di vera modestia e cortesia cristiana conquisteranno anime per Cristo. TT3 65 6 Noi dovremmo adoperarci per ricondurre alla salute fisica e spirituale quelli che vengono nei nostri ospedali. Perciò adoperiamoci affinché, per un certo tempo, essi siano allontanati dal'ambiente che li separa da Dio, in un 'atmosfera meno inquinata. Al'aperto, circondati dalla natura che Dio ha creato, respirando l'aria fresca e salubre, i malati possono meglio sentir parlare della vita nuova in Cristo. Qui possono essere insegnate le parole di Dio. Qui il sole della giustizia di Cristo può risplendere nei cuori ottenebrati dal peccato. Con pazienza, con simpatia, aiutate i malati a riconoscere il bisogno che hanno del Salvatore. Dite loro che Gesù dà forza allo stanco e accresce il vigore di chi è senza forze. TT3 65 7 Noi dobbiamo apprezzare maggiormente le parole: "Ho desiderato la sua ombra e lì mi sono seduta". Cantico dei Cantici 2:3. Queste parole non offrono alla nostra mente il quadro di un luogo di passaggio, ma quello di un tranquillo riposo. Molti, pur dicendosi cristiani, sono ansiosi e depressi; molti sono talmente indaffarati da non riuscire a trovare il tempo di riposarsi dalle loro inquietudini nelle promesse di Dio. Queste persone si comportano come se non potessero permettersi di avere la pace e la tranquillità. Cristo dice loro: "Venite a me e... io vi darò riposo". Matteo 11:28. TT3 66 1 Allontaniamoci dalle polverose e affollate vie delle città per riposarci al'ombra del'amore di Cristo. Qui troveremo la forza di lottare; impareremo ad alleviare la fatica e l'ansietà; a parlare e a cantare alla gloria di Dio. Coloro che sono stanchi e depressi, imparino da Gesù una lezione di serena fiducia. Essi debbono sedere sotto la sua ombra se vogliono godere della sua pace e del suo riposo. TT3 66 2 Quelli che si impegnano nel lavoro ospedaliero dovrebbero avere una certa esperienza, poiché la grazia di Dio conserva e alimenta la saggezza che ne deriva. Essi dovrebbero essere radicati e fondati nella verità, nel'esercizio di una fede che opera mossa dal'amore. Invocando continuamente l'assistenza divina, essi dovrebbero tenere le finestre del'anima chiuse in direzione della terra perché non penetrino in essa i miasmi malsani del peccato e aperte in direzione del cielo perché siano illuminati dai luminosi raggi del Sole di giustizia. Dirigere l'attenzione su Cristo TT3 66 3 Chi si accinge a svolgere intelligentemente l'attività medico-missionaria? Mediante quest 'opera, le menti di coloro che vengono nei nostri ospedali per farsi curare, devono essere rivolte a Cristo e invitate a unire la loro debolezza con la sua forza. Ogni dipendente dovrebbe essere capace di presentare la verità così come la si trova nelle Sacre Scritture. TT3 66 4 I dipendenti dei nostri ospedali sono continuamente esposti alla tentazione. Vengono a trovarsi in contatto con dei non-credenti e se non sono ben fondati nella fede potrebbero essere danneggiati dal loro influsso. Coloro invece che dimorano in Cristo affronteranno i non-credenti come vanno affrontati. Non si lasceranno affatto distogliere dal loro obbiettivo e saranno sempre pronti a dire una parola al momento opportuno e a spargere ovunque il seme della verità. Essi pregheranno, manterranno la loro integrità morale e daranno quotidianamente prova della consistenza della loro religione. L'influenza di questi operai sarà una benedizione per molti. Grazie a una vita bene ordinata, essi attraggono le anime alla croce. Un vero cristiano è sempre lieto, sempre pronto a dire parole di speranza e di conforto a chi soffre, perché sa di fare tutto questo per Gesù Cristo. TT3 66 5 "Il timore del'Eterno è il principio della sapienza". Proverbi 1:7. Una dichiarazione delle Scritture vale più di diecimila parole, idee o argomenti umani. Coloro che rifiutano di calcare la via tracciata da Dio subiranno la sentenza finale: "Dipartitevi da me!". Se invece ci sottomettiamo alle vie di Dio, il Signore Gesù dirigerà le nostre menti nella scelta delle parole più adatte. Noi possiamo fortificarci nel Signore della vita, poiché solo affidandoci a Cristo possiamo ottenere dei risultati positivi nella nostra opera. Se ci comporteremo in questo modo, noi riceveremo la sua forza. A quel punto la verità diverrà un grande stimolo al'accrescimento delle nostre risorse mentali. Ogni nostro difetto sarà superato e, infine, sapremo come affrontare e interessare coloro che non conoscono la verità. La presenza di Cristo in noi è una potenza vivificatrice che rinvigorisce l'intero essere. TT3 66 6 Io sono incaricata di dire ai dipendenti dei nostri ospedali che l'incredulità e la presunzione sono dei pericoli dai quali essi devono continuamente guardarsi. I dipendenti di queste istituzioni devono condurre la loro lotta contro il male con tanto entusiasmo e con tanto impegno da meravigliare i malati che essi assistono. TT3 67 1 Nessuna traccia di egoismo deve caratterizzare il nostro servizio. "Voi non potete servire a Dio ed a Mammona". Innalzate lui, l'Uomo del Calvario. Innalzatelo mediante una vivente fede in Dio, affinché le vostre preghiere possano essere efficaci. Ci rendiamo conto di quanto Gesù si avvicinerà a noi? Egli ci parla individualmente e si rivelerà a chiunque desidera essere rivestito con l'abito della sua giustizia. Egli dice: "Io, il Signore Iddio tuo, ti tengo per la mano destra". Mettiamoci là dove Egli possa prenderci per mano, dove possiamo udirlo dire con sicurezza e autorità: "Io sono... il Vivente; fui morto, ma ecco son vivente per l'eternità". ------------------------Capitolo 16: Fuori dalle città TT3 68 1 Coloro che debbono occuparsi della scelta di un luogo dove sistemare i nostri ospedali dovrebbero studiare attentamente la natura e lo scopo della nostra opera sanitaria e ricordare che essi si stanno operando per la restaurazione del'immagine di Dio nell'uomo. In una mano devono avere i rimedi per il sollievo della sofferenza fisica, e nel'altra l'Evangelo che rialza le anime oppresse dal peccato. Così essi lavoreranno come veri missionari medici e potranno gettare in molti cuori il seme della verità. TT3 68 2 Nello scegliere il luogo dove sorgeranno i nostri ospedali non devono aver posto né l'egoismo, né l'ambizione personale. Cristo venne in questo mondo per insegnarci a vivere e a lavorare. Impariamo da lui a non scegliere per i nostri ospedali dei luoghi che piacciono a noi, ma quelli che meglio si adattano alla nostra opera. TT3 68 3 Dalla luce che mi è stata data circa l'opera medico-missionaria, risulta che noi abbiamo perduto dei grandi vantaggi per non esserci resi conto della necessità di cambiare i nostri piani per quel che riguarda la posizione degli ospedali. Il Signore vuole che essi siano situati fuori città, in campagna, in luoghi attraenti. In mezzo alla natura -- che è il giardino di Dio -- gli ammalati troveranno sempre qualcosa che varrà a distogliere la loro attenzione da se stessi e a volgere il loro pensiero a Dio. TT3 68 4 Mi è stato detto che gli ammalati vanno curati lungi dal tumulto delle città, lungi dal traffico -- tram e altri mezzi di trasporto -- cittadino. Quelli che vengono nei nostri ospedali, provenienti da zone rurali, apprezzeranno un lungo silenzioso dove potranno essere, fra l'altro, più rapidamente influenzati dallo Spirito di Dio. TT3 68 5 Il giardino di Eden, dimora dei nostri progenitori, era bellissimo. Da ogni parte l'occhio prendeva piacere a guardare i graziosi arbusti e i delicati fiori. In esso vi erano alberi di ogni tipo, molti dei quali carichi di frutti. Sui loro rami gli uccelli cinguettavano allegramente. Adamo ed Eva, nella loro innocenza, erano rallegrati dalle visioni e dai canti del'Eden. Anche oggi, sebbene il peccato abbia gettato la sua ombra sulla terra, Dio desidera che i suoi figli trovino piacere nel contemplare la natura creata. Perciò, sistemare i nostri ospedali in uno scenario naturale significa attenersi al suo piano. Più questo piano viene fedelmente seguito, tanto più Egli opererà per alleviare la sofferenza del'umanità. Per le nostre istituzioni scolastiche e sanitarie dovrebbero essere scelti dei luoghi dove, lontano dalle dense nubi di peccato che gravano sulle grandi città, si può levare il Sole di giustizia, recando "la guarigione sulle sue ali". Malachia 4:2. TT3 68 6 I dirigenti della nostra opera devono insegnare alla gente che gli ospedali vanno situati in un ambiente piacevole, in luoghi non disturbati dal'agitazione della città; dove, grazie a un saggio insegnamento, i pazienti possono orientare i loro pensieri verso Dio. Io ho ripetutamente descritto questi luoghi ma a quanto pare nessuno mi ha ascoltato. Di recente, e in modo particolarmente chiaro e convincente, mi è stato fatto vedere il vantaggio che deriva dal situare le nostre istituzioni -- specialmente scuole e ospedali -- fuori città. TT3 69 1 Perché i nostri medici sono così ansiosi di stabilirsi in città? L'atmosfera delle città è inquinata. In esse i pazienti che hanno delle tendenze malsane da vincere non possono essere aiutati adeguatamente. Per gli ammalati, vittime del'alcol, i bar di una città rappresentano una continua tentazione. Mettere i nostri ospedali là dove sono circondati dal'empietà, significa voler neutralizzare gli sforzi fatti per la guarigione dei pazienti. TT3 69 2 In futuro le condizioni di vita in città diverranno sempre più sgradevoli e l'influenza del'ambiente cittadino risulterà totalmente sfavorevole al compimento del'opera che i nostri ospedali sono chiamati a svolgere. TT3 69 3 Dal punto di vista della salute, il fumo e la polvere delle città sono nocivi. I malati, che per buona parte del giorno sono chiusi fra quattro mura, spesso finiscono col sentirsi prigionieri in camera loro. Quando guardano fuori della finestra non vedono altro che case. Quelli poi che sono addirittura confinati nelle loro stanze sono facilmente portati a meditare sulle loro sofferenze e sui loro malanni. Talvolta un malato può essere avvelenato dal suo stesso respiro. TT3 69 4 Vi sono altre controindicazioni che sconsigliano di costruire delle istituzioni mediche di una certa importanza in città. TT3 69 5 Perché privare i pazienti del beneficio salutare che deriva dalla vita al'aria aperta? Dio mi ha fatto capire che se i malati vengono incoraggiati a lasciare le loro camere e a trascorrere un po' di tempo al'aria aperta, coltivando i fiori o svolgendo qualche leggera attività che sia anche gradita le loro menti saranno distolte dal pensare al proprio stato. La loro attenzione sia diretta a qualcosa che può contribuire alla loro guarigione. L'esercizio al'aria aperta dovrebbe essere prescritto come una vera e propria cura. Più i pazienti potranno essere tenuti fuori, meno avranno bisogno di cure. Più l'ambiente sarà gradevole più essi diventeranno fiduciosi. Circondateli delle cose più belle della natura, metteteli là dove essi possano vedere i fiori crescere e udire il canto degli uccelli. Chiusi nelle loro camere, invece, per quanto esse possano essere belle ed elegantemente arredate, si sentiranno di cattivo umore e diventeranno malinconici. Date loro il vantaggio della vita al'aperto e sparirà ogni loro inquietudine. Essi ne trarranno un beneficio fisico e psichico. TT3 69 6 "Fuori dalle città!" è il mio messaggio. I nostri medici da tempo avrebbero dovuto essere più sensibili su questo punto. Io spero, prego e credo che essi vorranno capire l'importanza di stabilire i nostri ospedali in campagna. TT3 69 7 È vicino il tempo in cui le grandi città saranno colpite dai castighi di Dio. Presto saranno terribilmente scosse. Per quanto grandi e forti possano essere i loro palazzi, e anche se sono stati presi dei provvedimenti antiincendio, basterà che Dio stenda la sua mano perché nel volgere di pochi minuti o di poche ore non rimanga più che un ammasso di rovine. TT3 69 8 Le città corrotte del nostro mondo saranno spazzate via dal vento della distruzione. Nelle calamità che oggi colpiscono degli immensi edifici e dei vasti settori delle città, Dio ci fa vedere quello che avverrà su tutta la terra. Gesù disse: "Imparate dal fico questa similitudine: Quando già i suoi rami si fanno teneri e mettono le foglie, voi sapete che l'estate è vicina. Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è vicino, proprio alle porte". Matteo 24:32, 33. TT3 69 9 Per anni mi è stata data una luce speciale: noi non dobbiamo concentrare il nostro lavoro nelle città. L'agitazione e la confusione che vi regnano, le condizioni provocate dai sindacati e dagli scioperi, sono di ostacolo alla nostra opera. Gli uomini cercano di trascinare gli appartenenti ai vari sindacati sotto il controllo di certe confederazioni. Questo non è il piano di Dio: è quello di una potenza che noi non dobbiamo seguire in nessun caso. La Parola di Dio si va adempiendo: gli empi si stanno legando essi stessi in fasci che poi saranno arsi1. TT3 70 1 Noi, ora, dobbiamo utilizzare tutte le capacità che ci sono state affidate per dare al mondo l'ultimo avvertimento. In questa opera noi dobbiamo conservare i caratteri che contraddistinguono il movimento avventista. Non dobbiamo aderire a società segrete o a sindacati, dobbiamo restare liberi, guardando del continuo a Cristo per ricevere da lui le necessarie istruzioni. Ogni nostra iniziativa dovrebbe essere accompagnata dalla consapevolezza del'importanza del'opera che il Signore ci ha affidato. TT3 70 2 Mi è stato rivelato che le città saranno piene di confusione, di violenza e di criminalità e che tutte queste cose andranno aumentando di intensità sino alla fine della storia di questo mondo. ------------------------Capitolo 17: Considerazioni sulla costruzione di nuovi edifici TT3 71 1 Come popolo eletto di Dio, noi non possiamo seguire le abitudini, gli scopi, le azioni e le norme del mondo. D'altra parte non siamo lasciati al'oscuro ed esposti alla tentazione di adottare dei criteri umani o di fare affidamento sulle semplici apparenze. Il Signore ci ha indicato la Fonte della nostra forza: "è questa la parola che l'Eterno rivolge a Zorobabele: 'Non per potenza, né per forza, ma per lo spirito mio' dice l'Eterno degli eserciti". Zaccaria 4:6. Quando Egli lo ritiene opportuno dà a quelli che fanno la sua volontà quel vigore che li mette in grado di esercitare una forte influenza per il bene. Essi dipendono da Dio ed è a lui che dovranno render conto del modo come utilizzano i talenti che Egli ha loro affidati. Essi devono avere la consapevolezza di trovarsi al servizio di Dio e che, per conseguenza, devono cercare di onorare il suo nome. TT3 71 2 Quanti ripongono i loro affetti in Dio avranno successo. Queste persone non penseranno solo a se stesse. Le attrattive del mondo non riusciranno a diminuire la loro fedeltà. Si renderanno conto che le apparenze esteriori sono prive di forza e che né l'ostentazione né l'esibizionismo possono caratterizzare l'opera che noi, in qualità di membri del popolo di Dio, siamo chiamati a compiere. Coloro che sono impegnati nel'attività dei nostri ospedali debbono possedere la grazia di Cristo: ciò permetterà loro di avere un 'influenza positiva sulla società. TT3 71 3 Il Signore è molto chiaro e franco con noi: le sue promesse sono condizionate alla nostra fedeltà. Perciò nella costruzione degli ospedali Egli deve avere -- a tutti gli effetti -- il primo posto. TT3 71 4 Tutti coloro che si trovano al servizio di Dio debbono stare attenti perché il desiderio di un inutile sfarzo non spinga alcuni alla vanagloria e al'autoesaltazione. Dio non vuole che i suoi servitori si abbandonino a delle iniziative dispendiose e non necessarie che provocano grossi debiti e che li priveranno di quei mezzi che avrebbero potuto avvantaggiare l'opera del Signore. TT3 71 5 Finché coloro che affermano di credere nella verità presente camminano nelle vie di Dio, praticando la giustizia e il buon senso possono avere la certezza che il Signore li farà prosperare. Quando, però, lasciano il sentiero stretto, la rovina si abbatterà su di loro e su quanti guardano a loro per essere guidati. TT3 71 6 Quanti si occupano della costruzione di nuove istituzioni mediche debbono dare un buon esempio. Anche se il denaro è in abbondanza, essi non dovrebbero spendere più dello stretto necessario. L'opera del Signore deve essere condotta tenendo conto dei bisogni di ogni parte della vigna. Noi siamo tutti membri di una stessa famiglia, figli di uno stesso Padre e quindi il denaro del Signore deve essere adoperato senza perdere di vista gli interessi della sua opera nel mondo intero. Il Signore guarda tutte le parti del campo e la sua vigna deve essere coltivata per intero. TT3 71 7 Noi non dobbiamo permettere che il denaro esistente sia impiegato per un numero limitato di iniziative, anzi dobbiamo fare in modo che l'opera sia portata avanti in molti luoghi. Nuovi territori debbono essere aggiunti al governo di Dio; altri settori della sua vigna debbono essere forniti di quelle possibilità che daranno una speciale impronta al'opera. Il Signore ci proibisce di usare al suo servizio dei progetti egoistici e di adottare dei piani che potrebbero privare il nostro prossimo di quei vantaggi che gli consentirebbero di recitare la sua parte nel presentare la verità. Noi dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi. TT3 72 1 Dobbiamo anche ricordare che la nostra opera deve corrispondere alla nostra fede. Noi crediamo che il Signore sta per venire: la nostra fede, perciò non dovrebbe essere rappresentata dagli edifici che costruiamo? Consacreremo delle ingenti somme di denaro per una costruzione che ben presto sarà distrutta nella grande distruzione? Il nostro denaro significa anime e deve essere impiegato per recare la conoscenza della verità a coloro che, a causa del peccato, sono sottoposti alla condanna di Dio. Guardiamoci, quindi, dal fare dei piani ambiziosi; guardiamoci dalle stravaganze e dal'imprevidenza, per impedire che il tesoro del Signore sia vuotato e gli edificatori siano privati dei mezzi occorrenti per poter portare a termine il lavoro iniziato. TT3 72 2 Nelle nostre precedenti istituzioni è stato speso più denaro del necessario. Quelli che lo hanno fatto ritenevano che questa spesa avrebbe dato maggior lustro alla nostra opera. Questo pretesto, però, non giustifica una spesa inutile. Semplicità cristiana nel costruire TT3 72 3 Dio vuole che lo spirito umile, mansueto e modesto del Maestro -- che è il Signore del cielo e il Re della gloria -- sia sempre rivelato nelle nostre istituzioni. Il primo avvento di Cristo non è studiato come dovrebbe esserlo. Egli venne per esserci di esempio in ogni cosa e la sua vita fu caratterizzata da una rigorosa rinuncia. Se noi imitiamo il suo esempio non spenderemo mai del denaro inutilmente. Noi non dobbiamo ricerare l'esteriorità: ciò che esprimiamo deve essere tale da far sì che la luce della verità risplenda attraverso il nostro comportamento. Dio allora sarà glorificato con l'uso dei metodi migliori sia nella cura dei malati che nel'assistenza dei sofferenti. L'impronta al'opera non è data dai mezzi impiegati nel'erezione di grandiosi edifici, ma dalla fedele aderenza al vero ideale di quei princìpi religiosi che costituiscono il migliore aspetto di un carattere cristiano. TT3 72 4 Gli errori commessi nel passato per quanto riguarda la costruzione degli edifici, dovrebbero esserci di salutare ammonimento per il futuro. Dobbiamo vedere dove gli altri hanno sbagliato e anziché ripetere i loro errori, cercare di fare meglio. In tutto quello che noi facciamo per l'avanzamento del'opera dobbiamo tener presente la necessità del'economia: non ci devono essere spese inutili. Il Signore sta per venire, perciò le spese che vengono affrontate per le construzioni devono essere in armonia con la nostra fede. I mezzi a nostra disposizione vanno utilizzati per fornire delle camere accoglienti, un 'organizzazione adeguata dello spazio e un nutrimento sano. TT3 72 5 Le nostre idee in tema di costruzione e arredamento debbono essere suggerite e caratterizzate da un sentimento di disponibilità alla volontà di Dio. In nessun caso si dovrebbe eccedere nella cura del loro aspetto esteriore. Mai tale aspetto dovrebbe essere considerato come un mezzo di successo: se lo facessimo ci inganneremmo. TT3 72 6 Il desiderio del'ostentazione non si addice al'opera che Dio ci ha chiamati a svolgere. Del resto questo modo di essere ci costringerebbe a cercare ingenti somme di denaro. Il suo effetto sulla chiesa sarebbe simile al'effetto che produce un cancro sui centri vitali di un organismo. TT3 73 1 Gli uomini di buon senso apprezzano più la funzionalità che l'aspetto esteriore. E' uno sbaglio credere che grazie alla sola apparenza verrebbero più pazienti e si guadagnerebbe più denaro. In realtà, anche se questa strategia dovesse assicurare maggiori entrate, noi non dovremmo mai permettere che i nostri ospedali siano arredati secondo le tendenze al lusso della nostra epoca. L'influenza cristiana è troppo importante perché la si debba sacrificare in questo modo. Tutto l'ambiente delle nostre istituzioni, sia l'interno che l'esterno, dovrebbe risultare in armonia con gli insegnamenti di Cristo e con l'espressione della nostra fede. La nostra opera in tutti i suoi dipartimenti, non dovrebbe dare una manifestazione di sfarzo e di stravaganza, ma al contrario essa dovrebbe essere riconosciuta come il frutto migliore di una mente santificata. TT3 73 2 Non sono gli edifici grandi e dispendiosi, non sono i ricchi arredamenti, né le tavole riccamente imbandite a dare dignità e successo alla nostra opera. Il suo successo deriva unicamente dalla fede che opera mossa dal'amore per purificare l'anima, del'atmosfera di grazia che circonda il credente, dallo Spirito Santo che agisce in noi. Solo questo tipo di successo dà senso alla nostra esistenza e permette a Dio di benedire la sua opera. TT3 73 3 Dio oggi può comunicare col suo popolo e dargli la necessaria saggezza per seguire la sua volontà, allo stesso modo Egli comunicava anticamente col suo popolo impartendogli quelle conoscenze che erano necessarie per l'erezione del tabernacolo. Nel'erezione di questo edificio Egli espresse la sua potenza e la sua maestà. Perciò il suo nome deve essere sempre onorato negli edifici che oggi vengono costruiti per lui. In ogni loro parte si deve notare la fedeltà e la stabilità che derivano dal'influsso divino. TT3 73 4 Coloro che hanno l'incarico di costruire un 'ospedale devono essere dei buoni testimoni della verità, lavorando nello spirito del'amore di Dio. Come Noè avvertì il mondo quando costruì l'arca, così, oggi, la costruzione di un ospedale si dovrebbe accompagnare alla predicazione. Alcuni saranno convinti e convertiti. Gli operai, perciò non trascurino di richiedere il costante sostegno di Cristo, affinché le istituzioni stabilite non risultino inutili. TT3 73 5 Mentre prosegue il lavoro di costruzione, si ricordi che come Dio ebbe cura al tempo di Noè e di Mosè, di definire ogni particolare del'arca e del tabernacolo, così oggi nella costruzione delle sue istituzioni, Egli stesso vuole sovrintendere il lavoro che viene fatto. Si tenga presente che il Grande Architetto, con la sua parola, col suo Spirito e con la sua provvidenza, intende dirigere la sua opera. Perciò si dovrebbe chiedere sempre consiglio a lui. La voce della preghiera e la melodia del canto sacro dovrebbero salire al cielo come un soave incenso. Tutti dovrebbero sentire la loro totale dipendenza da Dio e ricordare che stanno allestendo un 'istituzione nella quale dovrà essere'svolta un 'opera che avrà conseguenze eterne. In questa opera essi sono i collaboratori di Dio. "Riguardando a Gesù" sia sempre il nostro motto. La nostra certezza è: "Io ti ammaestrerò e ti insegnerò la via per la quale tu devi camminare: io ti consiglierò e avrò gli occhi su te". Salmi 32:8. ------------------------Capitolo 18: Accentramento TT3 74 1 St. Helena, California, 4 settembre 1902 Ai dirigenti della nostra opera medica TT3 74 2 Cari fratelli, il Signore agisce imparzialmente in ogni settore della sua vigna. Sono gli uomini che ostacolano la sua opera. Egli non dà al suo popolo il privilegio di accumulare tanti mezzi finanziari per stabilire un numero limitato di istituzioni, così da impedire che altre ne sorgano altrove. TT3 74 3 Molti centri medici debbono essere organizzati nelle grandi città americane e specialmente in quelle del Sud, dove finora poco è stato fatto. Nelle terre straniere molte iniziative di carattere medico-missionario debbono essere lanciate e portate avanti con successo. E' indispensabile che si costruiscano degli ospedali non solo in America ma anche in Europa e altrove. TT3 74 4 Il Signore vuole che i suoi figli abbiano un chiaro concetto del'opera da svolgere e desidera che agiscano come fedeli amministratori procedendo con prudenza nel'investimento del denaro. Nella costruzione di edifici essi debbono fare bene i loro calcoli per essere certi di disporre di mezzi sufficienti per portarli a termine. Inoltre, Egli vuole che essi tengano presente che non debbono raccogliere tutto il denaro possibile per investirlo solo in alcune località; ma dovrebbero tenere presenti molti altri luoghi in cui vanno stabilite delle istituzioni. TT3 74 5 Secondo la luce che mi è stata data, gli uomini delle nostre istituzioni, specie nei nuovi ospedali, dovrebbero fare economia sulle spese per essere in grado di aiutare istituzioni simili in altre regioni del nostro pianeta. E se anche si realizzerà un 'abbondanza di mezzi finanziari, essi dovrebbero fare dei piani che tengano conto delle necessità del campo missionario mondiale. Molte istituzioni mediche TT3 74 6 Dio non vuole che il suo popolo costruisca dappertutto degli ospedali giganteschi. Molte istituzioni medico-sanitarie vanno stabilite, ma non occorre che esse siano grandiose, purché siano sufficientemente attrezzate e in grado di svolgere un 'opera davvero utile ed efficace. TT3 74 7 Mi sono stati dati degli avvertimenti riguardo alla preparazione di infermiere ed evangelisti medico-missionari. Noi non dobbiamo concentrare la nostra opera in nessun posto. In ogni ospedale che viene organizzato, dei giovani e delle giovani dovrebbero essere preparati a diventare dei medici missionari. Dio schiuderà dinanzi a loro le porte, mentre essi andranno a lavorare per lui. TT3 74 8 Le prove evidenti del'adempimento delle profezie indicano che la fine del mondo è vicina. Per conseguenza un 'opera molto importante deve essere svolta fuori e lontano dai luoghi dove essa si è particolarmente concentrata nel passato. TT3 75 1 Quando noi facciamo affluire delle acque in un giardino, non ci limitiamo a irrigarne solo una parte lasciando il resto secco e arido, in modo da costringerlo a gridare; dateci del'acqua. Non ci meravigliamo: questo è proprio il modo nel quale l'opera è stata condotta in alcuni luoghi senza tener conto delle esigenze del campo mondiale. Le terre desolate dovranno rimanere tali? No. Dei rivi di acqua devono scorrere dovunque portando gioia e fertilità. La fonte della nostra forza TT3 75 2 Noi non dobbiamo mai fare affidamento sul riconoscimento ufficiale. Nello stabilire le nostre istituzioni non dobbiamo mai cercare di competere in grandezza e fama con quelle del mondo. Riporteremo la vittoria non grazie a degli edifici imponenti che rivaleggiano con altre costruzioni, ma coltivando uno spirito cristiano: uno spirito umile e mansueto. E' meglio seguire la croce con tutto ciò che comporta, avendo la vita eterna come fine, che perderla vivendo alla grande. TT3 75 3 Il Salvatore del'umanità nacque da genitori umili in un mondo empio e pieno di peccato. Fu allevato a Nazaret, oscuro e piccolo centro della Galilea. Cominciò il suo ministero nella povertà, privo di ogni particolare rango sociale. Dio introdusse l'Evangelo in un modo ben diverso da quello che molti seguono oggigiorno quando lo predicano ai loro simili. TT3 75 4 Al'inizio della dispensazione evangelica, Egli insegnò alla sua chiesa di confidare non già sul riconoscimento ufficiale o sulla gloria terrena, ma sulla potenza della fede e del'ubbidienza. Il favore di Dio ha più valore del'oro e del'argento. La virtù del suo Spirito ha un valore inestimabile. TT3 75 5 Così dice il Signore: "Gli edifici daranno una certa importanza alla mia opera solo quando chi li construisce si attiene alle mie istruzioni per quel che riguarda la fondazione delle nostre istituzioni. Se quanti nel passato hanno diretto e incrementato l'opera si fossero sempre lasciati guidare da sentimenti altruistici e disinteressati, non ci sarebbe stato un egoistico accentramento di questa opera in uno o due luoghi e delle istituzioni sarebbero sorte altrove. Il seme della verità, gettato in molti altri campi, sarebbe germogliato e avrebbe portato del frutto alla mia gloria. TT3 75 6 "Dei luoghi che sono stati trascurati, ora debbono ricevere la dovuta attenzione. Il mio popolo deve svolgere un 'opera rapida e intelligente. Coloro che con sincerità di propositi si consacrano a Dio: corpo, anima e spirito, lavoreranno secondo i miei piani e nel mio nome. Ognuno occuperà il posto assegnatogli, guardando a me come sua Guida e suo Consigliere. TT3 75 7 "Io istruirò l'ignorante ungerò di collirio celeste gli occhi di molti che ora giacciono nelle tenebre spirituali. Susciterò uomini che si atterranno alla mia volontà, preparando un popolo che sia in grado di sussistere di fronte a me durante il tempo della fine. In molti luoghi, che avrebbero già dovuto essere dotati di ospedali e di scuole, io stabilirò le mie istituzioni che saranno dei centri per la preparazione degli operai". Assicurarsi delle istituzioni di carattere educativo TT3 76 1 Il Signore opererà nelle menti umane in maniera del tutto imprevedibile. Alcuni, palesemente ostili alla verità investiranno il loro denaro per ampliare le loro proprietà e costruire nuovi edifici. Ad un certo momento, poi, questi possedimenti saranno posti in vendita a un prezzo inferiore al loro costo reale e in queste offerte il popolo di Dio riconoscerà la mano della Provvidenza e così potrà assicurarseli per l'opera di educazione. In questo modo esso potrà fare dei piani e condurre lo sviluppo di questa opera con umiltà, con altruismo e con spirito di sacrificio. Degli uomini di elevata condizione sociale prepareranno, inconsapevolmente, quelle possibilità che consentiranno al popolo di Dio di portare avanti la sua opera. TT3 76 2 In varie località devono essere acquistate delle proprietà per essere adibite a scopi di carattere sanitario. Il nostro popolo dovrà sfruttare le opportunità che si presentano di acquistare dei terreni lontani dalle città, dove già esistono edifici e terreni coltivati. La terra è un possedimento di valore. Annessi ai nostri ospedali ci dovrebbero essere dei terreni, una parte dei quali dovrebbero essere adibiti ad abitazione per il personale e per chi si prepara a conseguire un 'abilitazione nel campo medico-missionario. Non delle istituzioni gigantesche TT3 76 3 Mi è stato ripetutamente mostrato che non è una cosa saggia costruire delle istituzioni imponenti, perché non è grazie a delle grandi istituzioni che potrà essere compiuta un 'opera maggiore per la salvezza delle anime. Un 'istituzione gigantesca esige molti dipendenti e dove c'è un personale numeroso è più difficile mantenere un elevato grado di spiritualità. Nelle grandi istituzioni accade spesso che dei posti di responsabilità sono affidati a persone che non sono sufficientemente spirituali e che, perciò, non sanno esercitare la dovuta influenza nei riguardi di coloro che se opportunamente trattati potrebbero essere svegliati, convinti e convertiti. TT3 76 4 Nei nostri ospedali non è stata fatta neppure la quarta parte del'opera che sarebbe stato possibile compiere, facendo conoscere la Bibbia ai malati, se i loro dipendenti avessero ricevuto adeguate istruzioni nel campo religioso. TT3 76 5 Dove molti operai sono riuniti in una località, è necessario che ci sia un livello di spiritualità superiore a quello registrato nei nostri grandi ospedali. TT3 76 6 Si potrebbe pensare che sia più adatto scegliere per i nostri ospedali delle zone ricche per dare più prestigio alla nostra opera e assicurarsi delle sovvenzioni pubbliche e private. Non è così. "Dio non guarda come guarda l'uomo". 1 Samuele 16:7. L'uomo considera l'apparenza mentre Dio guarda il cuore. Certamente il numero dei problemi da risolvere aumenterà se i nostri ospedali saranno costruiti in queste zone. TT3 76 7 I nostri ospedali non dovrebbero sorgere vicino alla residenza di gente ricca. Se ciò accadesse, queste istituzioni potrebbero essere fatte oggetto di considerazioni poco benevole, dato che accolgono pazienti di ogni ceto sociale. La religione pura e immacolata rende tutti i credenti partecipi della stessa famiglia con Cristo in Dio. Lo spirito che anima il mondo invece è caratterizzato dalla parzialità, dal'orgoglio, dal'esclusivismo, del favoreggiamento di alcuni a danno di altri. -- Testimonies for the Church 7:88, 89 (1902). ------------------------Capitolo 19: Il segno del nostro ordine TT3 77 1 Uno spirito di irriverenza e negligenza, per quel che riguarda l'osservanza del sabato, minaccia di insinuarsi nelle nostre istituzioni mediche. Sugli uomini rivestiti di responsabilità nel'opera medico-missionaria incombe il dovere di impartire delle direttive ai medici, alle infermiere e al personale sul carattere sacro del santo giorno di Dio. In modo particolare è il medico che dovrebbe sforzarsi di dare l'esempio. La natura dei suoi doveri lo porta naturalmente a sentirsi giustificato nel fare di sabato certe cose che invece dovrebbe evitare. Perciò, nella misura del possibile egli dovrebbe organizzare il suo programma in modo da potersi liberare dai comuni doveri durante il sabato. TT3 77 2 Spesso medici e infermiere sono chiamati il sabato ad assistere degli ammalati e allora non hanno, cosi, la possibilità né di potersi riposare, né di potere assistere alle adunanze. Le necessità del'umanità sofferente non debbono essere mai ignorate e del resto lo stesso Salvatore ci ha mostrato col suo esempio che il sabato è lecito alleviare le altrui sofferenze. Però si potrebbero rimandare quelle attività che non sono indispensabili, si pensi a delle comuni medicazioni o a delle operazioni. I pazienti devono capire che sia i medici, sia il personale paramedico hanno bisogno di un giorno di riposo. Essi devono rendersi conto che i loro assistenti temono Dio e intendono santificare il giorno che Egli ha messo da parte perché i suoi seguaci lo osservino come un segno di appartenenza. TT3 77 3 Gli educatori e coloro che vengono preparati nelle nostre istituzioni mediche dovrebbero ricordarsi che l'osservanza fedele del sabato ha un particolare significato sia per essi che per i loro assistiti. Osservando e santificando il sabato, come Dio vuole, essi mettono in evidenza il segno del loro "ordine" e mostrano chiaramente di essere dalla parte del Signore. TT3 77 4 Noi dobbiamo sempre distinguerci come un popolo particolare, separato dai metodi comuni a una mentalità profana, libero da coloro che non sanno riconoscere l'utilità dei princìpi che Dio ha così chiaramente esposto nella sua legge. Pertanto tutte le nostre istituzioni mediche sono state stabilite dagli avventisti del settimo giorno per rappresentare i vari aspetti del'opera evangelistica e medico-missionaria, e per preparare la via alla venuta del Signore. Noi dobbiamo dare prova che ci sforziamo di procedere in armonia con la volontà di Dio, dando la nostra testimonianza a ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e dimostrando di essere un popolo che ama e teme Dio, un popolo che onora il memoriale della sua creazione, il segno fra lui e i suoi figli. Essi sono santificati da Dio per la loro ubbidienza. Noi dobbiamo manifestare in maniera evidente la nostra fede nella prossima venuta del Signore sopra le nuvole del cielo. TT3 77 5 A tutt 'oggi questo popolo è stato sensibilmente umiliato dal comportamento di alcuni nostri fratelli che occupavano delle posizioni di responsabilità e che non hanno operato secondo i propositi divini. Ve ne sono stati altri che, nel'intento di attuare i loro piani, hanno tradito negli atti la loro confessione di fede. Ciò dimostra quanto poco affidamento si possa fare sulla saggezza e sul discernimento umani. Oggi, noi dobbiamo esercitare la massima attenzione per evitare il pericolo di una progressiva infedeltà agli ordini dati da Dio. Dobbiamo renderci conto che Dio ci ha dato un messaggio di avvertimento per il mondo, come ne diede uno a Noè per gli uomini del suo tempo. TT3 78 1 Il nostro popolo deve guardarsi dallo sminuire l'importanza del sabato per condividere la posizione di chi non vi crede. I credenti debbono fare attenzione a non abbandonare i princìpi della nostra fede, pensando che in fondo non c'è nessun male a conformarsi a una mentalità secolare. Essi debbono astenersi dal dare ascolto al consiglio di un uomo, qualunque possa essere la sua posizione, che cerca di ostacolare quello che Dio ha fatto per mantenere il suo popolo al riparo da ogni tipo di influsso mondano. Il pericolo del consiglio del mondo TT3 78 2 Il Signore mette il suo popolo alla prova per vedere chi sarà fedele ai princìpi della sua verità. La nostra opera consiste nel proclamare al mondo il triplice messaggio. Nel farlo noi non dobbiamo mai né disprezzare, né temere chi non condivide la nostra fede. Dio non vuole che noi facciamo affari con coloro che non sono della nostra parte. Noi dobbiamo trattare con gentilezza e cortesia chi rifiuta di essere fedele a Dio, però non dobbiamo mai, dico mai, dipendere dal loro parere per ciò che riguarda gli interessi vitali della sua opera. Riponendo la nostra fiducia in Dio, dobbiamo andare avanti decisi, svolgendo l'incarico che Egli ci ha assegnato, con spirito di abnegazione, dipendendo umilmente da lui e rimettendoci alla sua provvidenza per tutto ciò che ha attinenza con il nostro presente e con il nostro avvenire. Noi dobbiamo mantenere saldo sino alla fine il principio di tale fiducia, sapendo di essere oggetto delle benedizioni di Dio, non perché ne siamo degni ma per i meriti di Cristo. Infatti noi, mediante la nostra fede in lui, ci siamo disposti a ricevere la ricchezza della grazia di Dio. TT3 78 3 Io prego perché i nostri fratelli si rendano conto che il messaggio del terzo angelo ha un grande significato per noi e che l'osservanza del vero sabato è un segno che distingue coloro che servono Iddio da coloro che non lo servono. Coloro che sono stati finora indifferenti e sonnacchiosi, si sveglino! Noi siamo chiamati a essere santi e dovremmo evitare con la massima cura di dare l'impressione che abbia poca importanza mantenere o meno i segni distintivi della nostra fede. Su noi incombe l'obbligo solenne di assumere una posizione più decisa in favore della verità di quella che abbiamo assunta fin qui. La linea di demarcazione fra coloro che osservano i comandamenti di Dio e coloro che non li osservano deve essere tracciata in maniera inequivocabile. Noi dobbiamo onorare il Signore coscienziosamente utilizzando con diligenza ogni mezzo che ci consenta di rimanere in intima relazione con lui, per ricevere le sue benedizioni, benedizioni che sono indispensabili a un popolo che dovrà essere severamente provato. Dare l'impressione che la nostra fede e la nostra religione non siano ciò che più conta nella nostra vita, significa disonorare Dio, perché così facendo noi non osserviamo i suoi comandamenti e disprezziamo la nostra scelta di appartenergli. In questo modo noi neghiamo che Egli è il nostro Dio e che noi siamo il suo popolo. ------------------------Capitolo 20: Il sabato nei nostri ristoranti TT3 79 1 Qualcuno ci ha posto la seguente domanda: "I nostri ristoranti devono rimanere aperti il sabato?". La mia risposta è: "No!" L'osservanza del sabato è la testimonianza da noi resa a Dio ed è anche il segno della nostra appartenenza a Dio, come suo popolo. Questo contrassegno non dovrà mai essere cancellato. TT3 79 2 Se il personale dei nostri ristoranti servisse di sabato i pasti ai clienti come fa gli altri giorni della settimana, quale sarebbe il suo giorno di riposo? Quale altra occasione avrebbe per recuperare le sue energie fisiche e spirituali? TT3 79 3 Non molto tempo fa, io ho avuto una luce particolare sul'argomento. Mi è stato fatto vedere che sarebbero stati fatti degli sforzi per abbattere il principio relativo al'osservanza del sabato e che non sarebbero mancate delle pressioni perché i nostri ristoranti rimanessero aperti anche il sabato. Cosa, però, che non dovrà mai essere fatta. TT3 79 4 Mi fu presentata una scena. Mi trovavo, un venerdì, nel nostro ristorante a San Francisco. Vari dipendenti (del ristorante) stavano rapidamente preparando dei pacchetti di alimenti che la gente avrebbe poi portato a casa. Numerose persone erano in attesa di ricevere queste confezioni. Domandai il significato di quel lavoro e mi fu spiegato che non pochi clienti erano rammaricati che in seguito alla chiusura del ristorante di sabato non avrebbero potuto avere quel giorno il cibo che generalmente consumavano nel corso della settimana. Data la buona qualità e il buon sapore dei cibi forniti dal ristorante, i clienti protestavano perché il settimo giorno non potevano averli e insistevano perché il ristorante rimanesse aperto tutti i giorni della settimana. Essi dicevano che tale chiusura li danneggiava. "Quello che tu vedi -- spiegò un dipendente -- è la nostra risposta alla richiesta di avere del buon cibo anche il sabato. Il venerdì i clienti ritirano gli alimenti da noi confezionati, e li consumano il sabato. In tal modo noi evitiamo di essere accusati per aver rifiutato di aprire il ristorante di sabato". TT3 79 5 La linea di separazione fra il nostro popolo e il mondo deve essere conservata con molta cura. La base della nostra fede è la legge di Dio. In essa noi siamo invitati a osservare il sabato perché -- come è esplicitamente detto in Esodo 31 -- l'osservanza del sabato è un segno fra Dio e il suo popolo: "Badate bene di osservare i miei sabati -- Egli dichiara -- perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifico... Osserverete dunque il sabato, perché è per voi un giorno santo... Esso è un segno perpetuo fra me e i figliuoli d'Israele; poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra e il settimo giorno cessò di lavorare e si riposò". Esodo 31:13-17. TT3 79 6 Noi dobbiamo prestare ascolto a quello che il Signore ci dice, anche se con la nostra ubbidienza possiamo infastidire coloro che non hanno rispetto per il Signore. Da un lato ci sono le "cosiddette" necessità umane e dal'altro gli ordini di Dio. Che cosa avrà maggior importanza per noi? TT3 79 7 Nei nostri ospedali, i pazienti, i medici, le infermiere, tutti dovrebbero essere nutriti anche di sabato, come ogni altra famiglia, però col minore lavoro possibile. I nostri ristoranti, invece, non dovrebbero essere aperti il sabato. I dipendenti dovrebbero disporre di quel giorno per poterlo dedicare a Dio. Le porte chiuse di sabato indicherebbero che il ristorante è un "memoriale" di Dio. Attraverso questo memoriale, Dio dichiara che il sabato è il settimo giorno e che in esso deve cessare ogni tipo di lavoro non indispensabile. TT3 80 1 Mi è stato mostrato che una delle ragioni principali perché dei ristoranti dietetici e degli ambulatori dovrebbero essere stabiliti nel centro delle grandi città è che con questi mezzi l'attenzione di uomini autorevoli sarà richiamata sul messaggio del terzo angelo. Notando che questi ristoranti sono condotti in maniera ben diversa da quella in uso nei comuni ristoranti, degli uomini dotati di buon senso cominceranno a chiedersi il perché di questa differenza nei metodi e verranno così a conoscenza dei principi che ci spingono a offrire una migliore alimentazione. In tal modo essi conosceranno il messaggio di Dio per il nostro tempo. TT3 80 2 Quando degli uomini dotati di buon senso si accorgeranno che i nostri ristoranti sono chiusi il sabato, vorranno sapere in base a quali principi lo facciamo. Rispondendo alle loro domande, saremo in grado di metterli al corrente delle ragioni della nostra fede. Potremo, inoltre, dar loro delle copie dei nostri giornali o trattati per dar loro la possibilità di capire la differenza che c'è "fra chi serve Dio e chi non lo serve". TT3 80 3 Non tutti i membri di chiesa sono scrupolosi nel'osservanza del sabato. Possa Dio aiutarli a riformare questo loro comportamento. Il capo di ogni famiglia dovrebbe porre le basi della sua guida sul principio del'ubbidenza. ------------------------Capitolo 21: Alimenti sani TT3 81 1 Cooranbong, New South Wales, 10 marzo 1900 La notte scorsa mi sono state mostrate varie cose. La preparazione e la vendita di alimenti dietetici richiedono un impegno e uno spirito di preghiera. TT3 81 2 In molti luoghi vi sono non poche persone alle quali il Signore insegnerà come preparare alimenti sani e gustosi, se esse saranno disposte a fare un saggio uso di questa conoscenza. Gli animali sono sempre più malati e fra non molto tanta gente, pur non essendo avventista del settimo giorno, scarterà l'alimentazione carnea. Perciò, si debbono preparare dei cibi sani e nutrienti affinché uomini e donne non abbiano più bisogno di mangiare la carne. TT3 81 3 In tutte le parti del mondo, il Signore insegnerà a molti come si può combinare frutta, cereali e verdura in un 'alimentazione che possa sopperire alle necessità del'organismo, ed evitare allo stesso tempo l'insorgere delle malattie. Coloro che non hanno mai visto al mercato delle ricette per la preparazione di cibi sani, potranno agire con intelligenza esperimentando i prodotti del suolo e ricevere da Dio nuova luce circa l'uso di tali prodotti. Il Signore mostrerà loro come procedere. Colui che dà capacità e intelligenza al suo popolo in un luogo determinato, farà altrettanto con i suoi figli nelle altre regioni del nostro pianeta. Egli vuole che gli alimenti di ogni paese siano preparati in modo da essere usati nella maniera più adatta. Come Dio diede la manna celeste per nutrire i figli d'Israele, così Egli darà al suo popolo la capacità e l'intelligenza necessarie per utilizzare i prodotti locali nella preparazione di cibi intesi a sostituire la carne. Questi alimenti debbono essere preparati nei rispettivi paesi perché il trasporto da un luogo al'altro potrebbe diventare tanto costoso da impedire il loro acquisto ai più poveri. Non è il caso di dover dipendere dal'America per il rifornimento di alimenti sani, da distribuire alle altre nazioni. E' davvero difficile trattare dei cibi importati, senza subire delle perdite economiche. TT3 81 4 Dovremmo preparare dei cibi sani, semplici e poco costosi, perché molti dei nostri membri sono poveri e quindi bisogna procurare alimenti accessibili alla loro borsa. Fa parte del piano di Dio che ovunque anche la gente più povera possa comprare dei cibi sani e a buon mercato. In molte località dovrebbero essere organizzate delle industrie per la preparazione di questi alimenti. Quello che in un luogo costituisce una benedizione per l'opera, lo sarà anche là dove è meno facile procurarsi del denaro. TT3 81 5 Dio sta operando in favore del suo popolo e non vuole che esso sia sprovvisto di mezzi. Lo riconduce, perciò, a quella dieta che in origine Egli diede all'uomo, dieta che consiste in alimenti derivati da quanto Dio stesso ha fornito: frutta, legumi, cereali, noci, verdura e altri prodotti del suolo. TT3 81 6 Comunque questa attività di promozione per una sana alimentazione non dovrebbe esaurire le energie del popolo di Dio, il quale è chiamato a estendere la sua opera, a penetrare in nuovi campi, a stabilire chiese. Su di esso grava il peso di molte iniziative missionarie e quindi non debbono essergli addossati altri pesi non necessari. Dio è per il suo popolo un Aiuto sempre disponibile. TT3 81 7 Coloro che preparano delle ricette per i nostri giornali debbono fare molta attenzione. Alcuni alimenti preparati possono essere migliorati, ciò richiede una modifica delle nostre convinzioni circa la loro preparazione e la loro combinazione. Alcuni, ad esempio, hanno adoperato troppe noci. Qualcuno mi ha scritto: "Io non posso fare uso di noci; cosa posso prendere al posto della carne?". Una notte mi sembrò di essere di fronte a un gruppo di persone alle quali dicevo che nella preparazione dei cibi usavano troppe noci. L'organismo umano non sempre le tollera e quindi -- concludevo -- facendone un uso più intelligente si potranno conseguire dei migliori risultati. TT3 82 1 Il Signore desidera che coloro che vivono in paesi dove la maggior parte del'anno si raccoglie della frutta fresca, si rendano conto della benedizione che simile vantaggio comporta. Noi otterremo un maggiore beneficio se utilizzeremo della frutta fresca, appena colta dalla pianta. TT3 82 2 Alcuni, dopo aver adottato una dieta vegetariana, ritornano al'alimentazione carnea. Questo è uno sbaglio e denota una mancanza di conoscenza circa il modo di procurarsi degli alimenti adatti a sostituire la carne. TT3 82 3 Dei corsi di cucina condotti da istruttori competenti dovrebbero essere tenuti in America e in altre nazioni. Si dovrebbe fare tutto il possibile per mostrare alla gente il valore di una riforma dietetica... La fabbricazione di alimenti sani TT3 82 4 In tutti i nostri piani, dovremmo ricordare che la fabbricazione di alimenti dietetici deve dipendere da Dio e non deve diventare una speculazione finanziaria in vista di profitti personali. Per questa ragione, gli eventuali profitti dovranno essere utilizzati ovunque per sostenere delle iniziative umanitarie... TT3 82 5 Alcuni dei nostri fratelli hanno svolto un 'opera che ha recato danno alla Chiesa. Essi hanno rivelato tale possibilità a uomini di affari, i quali hanno utilizzato a loro vantaggio i metodi per la lavorazione di alimenti dietetici che Dio aveva dato al suo popolo come uno dei mezzi per il sostentamento della sua opera. Essi, così facendo, hanno venduto i piani di Dio in cambio di un profitto personale. Essi hanno tradito la fiducia che Dio aveva riposto in loro. Alcuni si pentiranno amaramente di non aver tenuto per sé i consigli avuti e di non avere lasciato al Signore il compito di dirigere l'opera a suo piacimento. Altri, dopo essere riusciti a mettere le mani sui segreti di fabbricazione, progetteranno di ostacolare lo sviluppo del'opera dietetica nelle nostre istituzioni mediche. Queste persone ricorreranno a menzogne e insinuazioni pur di allontanare da loro ogni sospetto. TT3 82 6 La produzione di alimenti dietetici non dovrebbe essere ceduta e né si dovrebbe permettere che altri se ne impossessino illegalmente. Questo tipo di produzione deve essere diretta da persone che si sforzano di consolidare e di fare progredire l'opera di Dio.... TT3 82 7 Io ho un avvertimento per coloro che conoscono i segreti di fabbricazione degli speciali alimenti dietetici prodotti nelle nostre fabbriche. Essi non debbono sfruttare tale conoscenza a fini egoistici, non in modo da fare apparire l'opera sotto una falsa luce. Non devono rivelare a nessuno questa loro conoscenza. Le chiese ne tengano conto e ricordino a questi fratelli che agire altrimenti significa tradire la fiducia e provocare un danno al'opera stessa. ------------------------Capitolo 22: Educare la gente TT3 83 1 Nelle nostre comunità si dovrebbero impartire delle istruzioni sulla preparazione di alimenti sani. Dio vuole che ovunque la gente impari a utilizzare con un certo criterio i prodotti più comuni della terra. Abili istruttori dovrebbero mostrare alla gente come usare nel modo migliore i prodotti che essa stessa può coltivare o comunque procurarsi senza difficoltà. In tal modo tanto i poveri che i più abbienti potranno imparare a vivere in maniera sana. TT3 83 2 Fin dal tempo in cui abbiamo cominciato la riforma sanitaria noi abbiamo stimato fosse necessaria un 'opera di educazione. Dio desidera che noi portiamo avanti quest 'opera di educazione della gente. Non dobbiamo trascurarla neppure per timore del'effetto che essa può avere sulla vendita dei prodotti dietetici preparati nelle nostre fabbriche. Non è questa la cosa più importante. La nostra opera consiste nel far vedere alla gente come essa può procurarsi e preparare un cibo più sano e come può collaborare con Dio nel restaurare in se stessa la sua immagine morale... TT3 83 3 Fa parte del piano di Dio che in ogni luogo uomini e donne siano incoraggiati a sviluppare i loro talenti preparando cibi sani con i prodotti naturali. Se guardano a Dio, esercitando le loro capacità sotto la guida del suo Spirito, impareranno a coltivare i prodotti naturali e a farne degli ottimi alimenti. Così sapranno insegnare ai poveri come procurarsi dei cibi che sostituiscano la carne. Queste persone istruiranno a loro volta altre persone. Quest 'opera deve essere svolta con zelo e con consacrata energia. Se fosse stata compiuta prima, oggi molte più persone conoscerebbero la verità e molte più persone sarebbero disponibili per la diffusione di utili istruzioni. Impariamo qual è il nostro dovere e facciamolo. Non dobbiamo restare inattivi, impotenti, aspettando che altri svolgano l'opera che Dio ci ha ordinato di fare. TT3 83 4 Nel'alimentarci dovremmo esercitare una buona dose di buon senso. Se ci accorgiamo che un determinato alimento procura del malessere al nostro organismo, non occorre scrivere delle lettere che descrivano i sintomi del nostro malessere. Per conoscere la causa di questo inconveniente, occorre cambiare dieta oppure usare una minore quantià di tale alimento o anche provare nuove combinazioni di alimenti. In questo modo sperimenteremo quali effetti certe combinazioni producono nel nostro organismo. Da esseri umani dotati di intelligenza, studiamo individualmente i princìpi che abbiamo tratto dalla nostra esperienza, usando il buon senso, e di conseguenza decidiamo quali sono gli alimenti più adatti al nostro organismo. TT3 83 5 Gli alimenti che consumiamo dovrebbero essere adatti al nostro tipo di occupazione e al clima che caratterizza la nostra regione. Degli alimenti adatti a un clima potrebbero anche non adattarsi ad altri climi. TT3 83 6 Vi sono delle persone che trarrebbero maggiore giovamento se ogni settimana digiunassero per uno o due giorni e se si sottoponessero a un controllo medico. Un giorno di digiuno la settimana gioverebbe al miglioramento delle loro condizioni di salute. TT3 83 7 Sono stata avvertita che dei cibi a base di noci sono spesso usati in modo irrazionale: vengono adoperate troppe noci. Vi sono, poi, differenti tipi di noci: alcune sono più convenienti di altre. Le mandorle sono da preferire alle noccioline; mentre queste, se usate in piccola quantità e insieme con altri tipi di "granaglie" possono assicurare un alimento nutriente e facilmente digeribile. TT3 84 1 Le olive possono essere mangiate con buoni risultati a ogni pasto. I benefici che si pensa di ricavare dal'uso del burro possono essere ottenuti dalle olive adeguatamente preparate. Il loro olio attenua la stitichezza. Per chi è affetto da tubercolosi o ha lo stomaco irritato e infiammato, esse sono efficaci più di qualsiasi altra medicina. Circa poi il loro valore nutritivo, l'olio è di gran lunga superiore a qualsiasi altro grasso di origine animale. TT3 84 2 Sarebbe meglio che noi cucinassimo meno e mangiassimo una maggiore quantità di frutta allo stato naturale. Insegnamo alla gente a nutrirsi abbondantemente di uva, mele, pere, pesche e altra frutta. La frutta può essere anche preparate e conservata per l'inverno in recipienti di vetro, che sono da preferire a quelli di latta. La riforma sanitaria deve essere progressiva TT3 84 3 Quanto al'alimentazione carnea, noi dovremmo educare la gente a eliminarla. L'uso della carne è contrario al migliore sviluppo delle facoltà fische, mentali e morali. Si dovrebbe anche dare una decisa testimonianza contro l'uso del tè e del caffè. E' bene evitare anche i dolci troppo elaborati. Vi sono delle famiglie povere che si alimentano quasi unicamente di pane e latte. I loro componenti non mangiano molta frutta e non possono permettersi alimenti a base di noci. In certi casi l'uso di uova è benefico. Nel'insegnare i princìpi della riforma sanitaria, come del resto nel'opera evangelistica, noi dobbiamo avvicinare le persone là dove si trovano. Gradualmente arriveremo a insegnare loro come si preparano delle pietanze conformi ai princìpi della riforma sanitaria; si badi bene, pietanze gustose, nutrienti e poco costose. Non dobbiamo esagerare esponendo già d'allora i suggerimenti più avanzati, relativi a una dieta conforme ai princìpi della riforma sanitaria. TT3 84 4 Il mutamento delle abitudini alimentari deve essere progressivo. La gente deve imparare a preparare delle pietanze prive di latte e di burro. Si deve far presente che presto verrà il tempo nel quale non sarà più consigliabile usare le uova, il latte, la crema, il burro, a causa del crescente grado di malattia del bestiame. Tale aumento di malattia del bestiame coinciderà con l'aumento del'iniquità degli uomini. Non è ormai più lontano il tempo in cui, a causa della malvagità di un 'umanità decaduta, tutti gli animali soffriranno per i mali che si abbatteranno sul nostro pianeta. TT3 84 5 Dio darà al suo popolo l'abilità e il tatto necessari per la preparazione di pietanze sane, che non richiedono l'uso di tali alimenti. Il nostro popolo deve eliminare ogni ricetta che non sia sana. Esso deve imparare a seguire i princìpi che tutelano la salute e insegnare agli altri quanto ha appreso. Questo bagaglio di conoscenze deve essere trasmesso come si fa per l'istruzione biblica. Si deve insegnare alla gente a tutelare la propria salute, accrescendo le proprie forze ed evitando ogni eccesso alimentare. Tale eccesso è responsabile di numerose malattie croniche. Inoltre si deve far capire che il nutrimento dato da Dio ad Adamo, nel suo stato di innocenza, è il migliore nutrimento che l'uomo possa ancora assumere mentre cerca di riacquistare quello stato iniziale. TT3 84 6 Ogni seria argomentazione dovrebbe essere accompagnata dal nostro esempio personale. Noi dobbiamo presentare alla gente la necessità di una riforma alimentare. La vera religione pretende il rispetto delle leggi della salute. E' impossibile adoperarsi alla salvezza di uomini e donne senza far loro abbandonare quei piaceri peccaminosi che distruggono la salute, avviliscono l'anima e impediscono alla verità divina di imprimersi nella mente. Bisogna insegnare come si può valutare obbiettivamente ogni abitudine, ogni tendenza per poter così rinunciare a tutto ciò che debilita il corpo e indebolisce la mente. Dio vuole che i suoi portatori di luce abbiano del continuo un alto ideale. Con la parola e con il comportamento essi debbono tenere bene in vista il loro elevato e nobile stendardo, finché sovrasti quello falso di Satana che conduce l'uomo alla miseria, al'abbiezione, alla malattia e alla morte del corpo e del'anima. Coloro che sanno bene cosa mangiare o bere, come vestirsi e come conservare la salute, debbono impartire la loro conoscenza degli altri. Si deve predicare l'evangelo della salute ai poveri da un punto di vista pratico, affinché essi possano capire come si può avere cura del proprio corpo, che è il tempio dello Spirito Santo. ------------------------Capitolo 23: Lo scopo di Dio circa le nostre case editrici TT3 86 1 "Voi mi sarete testimoni", "per proclamare la libertà a quelli che sono in cattività, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno di grazia del'Eterno e il giorno di vendetta del nostro Dio". TT3 86 2 La nostra opera delle pubblicazioni fu istituita in base alle direttive date da Dio, sotto la sua speciale supervisione ed era intesa a svolgere un compito specifico. Gli avventisti del settimo giorno sono stati scelti da Dio come popolo particolare, separato dal mondo. Con lo scalpello della Verità Egli lo ha tagliato fuori dalla cava del mondo, lo ha messo in rapporto con se stesso e ne ha fatto il suo rappresentante e il suo ambasciatore nel'ultima opera di salvezza. La più grande ricchezza di verità che mai sia stata affidata a degli esseri mortali, i più solenni e tremendi avvertimenti che mai siano stati dati da Dio all'uomo, sono stati loro affidati per essere trasmessi al'umanità. Nello svolgimento di questo mandato le nostre case editrici sono fra gli agenti più efficaci. TT3 86 3 Queste istituzioni debbono ergersi come testimoni di Dio, come maestri di giustizia alla gente. Da esse deve scaturire una luce simile a quella di una lampada splendente. Simili ai fasci di luce di un potente faro posto su una scogliera pericolosa, esse debbono emettere continuamente una luce capace di dissipare le tenebre del mondo e di avvertire gli uomini del'incombente pericolo di distruzione che li minaccia. TT3 86 4 Le pubblicazioni delle nostre case editrici debbono preparare un popolo che si accinga a incontrarsi con Dio. In tutto il mondo esse debbono assolvere il compito svolto da Giovanni Battista nei confronti della nazione ebraica. Con vibranti messaggi di avvertimento quel profeta di Dio risvegliò gli uomini dal loro torpore mondano e per mezzo di lui l'Eterno invitò lo sviato Israele al pentimento. Con la sua predicazione, Giovanni mise a nudo gli inganni del popolo e, in netto contrasto con le false teorie del suo tempo, la verità contenuta nei suoi insegnamenti acquistò un 'indiscutibile credibilità. Il suo messaggio era "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino!" Matteo 3:2. Lo stesso messaggio deve essere dato oggi al mondo mediante le pubblicazioni delle nostre case editrici. TT3 86 5 La profezia con la quale Giovanni assolse la sua missione sottolinea la nostra opera: "Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri". Matteo 3:3. Nello stesso modo in cui Giovanni preparò la via al primo avvento, noi la dobbiamo preparare al secondo avvento del Signore. Le nostre case editrici debbono esaltare le esigenze della legge di Dio che è stata calpestata. Stando davanti al mondo come dei riformatori esse devono diffondere uno spirito di riforma, dimostrando che la legge di Dio è il fondamento di ogni riforma duratura. In modo chiaro e distinto esse devono mettere in evidenza la necessità di ubbidire a tutti i comandamenti; sospinte dal'amore di Cristo devono collaborare con lui per riedificare le antiche rovine, per rialzare le fondamenta gettate nel passato. Inoltre esse devono riparare le brecce e restaurare i sentieri per rendere abitabile il paese. Grazie alla loro testimonianza, il sabato del quarto comandamento apparirà come una testimonianza che ricorda costantemente Iddio, che richiama l'attenzione e che suscita delle indagini intese a far volgere le menti umane verso il loro Creatore. TT3 87 1 Non si dimentichi mai che queste istituzioni debbono collaborare col ministero dei delegati del cielo, la loro opera è rappresentata dal'angelo che volava "in mezzo al cielo, recante l'evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra e ad ogni nazione, e tribù e lingua e popolo; e diceva con gran voce: 'Temete Iddio e dategli gloria perché l'ora del suo giudizio è venuta'". Apocalisse 14:6, 7. TT3 87 2 Da esse deve partire la terribile denuncia: "Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni del vino del'ira della sua fornicazione". Apocalisse 14:8. TT3 87 3 Esse sono rappresentate dal terzo angelo che seguiva e che diceva "con gran voce: 'Se qualcuno adora la bestia e la sua immagine e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, berrà anch 'egli del vino del'ira di Dio'". Apocalisse 14:9, 10. La solenne responsabilità delle nostre case editrici TT3 87 4 È in larga misura per mezzo delle nostre case editrici che dovrà essere compiuta l'opera del'angelo che scende dal cielo con una grande potenza e che illumina la terra con la sua gloria. TT3 87 5 Particolarmente solenne è la responsabilità che grava sulle nostre case editrici. Coloro che le dirigono, coloro che pubblicano i periodici e preparano i libri, sono chiamati a operare nella luce del programma di Dio per avvertire il mondo. Essi, perciò, sono da Dio considerati responsabili delle anime dei loro simili. Ad essi, come anche ai ministri della Parola, si applica il messaggio che anticamente Dio rivolse a un suo profeta: "Ora, o figliuol d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele; quando dunque udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto al'empio: -- Empio, per certo tu morrai! -- e tu non avrai parlato per avvertire l'empio che sí ritragga dalla sua via, quel'empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano". Ezechiele 33:7, 8. TT3 87 6 Mai questo messaggio si è applicato con maggior forza di oggi, perché il mondo considera sempre meno valide le richieste di Dio. Gli uomini si sono imbaldanziti nella loro trasgressione e la malvagità degli abitanti della terra e la loro depravazione ha quasi colmato il calice del'ira di Dio. Si è quasi raggiunto il punto in cui Iddio permetterà al distruttore di compiere la sua opera. La sostituzione delle leggi umane alla legge di Dio, l'esaltazione del'autorità umana nella sostituzione del sabato biblico con la domenica, è l'ultimo atto del dramma. Quando questa sostituzione diventerà universale, allora Dio si rivelerà ergendosi in tutta la sua Maestà per scuotere terribilmente la terra. L'Eterno uscirà "dalla sua dimora per punire l'iniquità degli abitanti della terra; e la terra metterà allo scoperto il sangue che ha bevuto, e non terrà più coperti gli uccisi". Isaia 26:21. TT3 87 7 Il grande conflitto che Satana provocò nelle corti celesti sarà presto, molto presto concluso per sempre. Presto tutti gli abitanti della terra prenderanno posizione a favore o contro il governo di Dio. Ora, come mai in precedenza, Satana sta esercitando la sua potenza di seduzione per sviare le anime e distruggerle. Noi siamo invitati, perciò, a scuotere la gente perché si prepari per quello che sta per accadere. Noi dobbiamo avvertire coloro che si trovano sul'orlo del precipizio. Il popolo di Dio deve porre in azione ogni energia di cui dispone per combattere la falsità di Satana e per abbattere le sue fortezze. Ad ogni essere umano di questo nostro vasto mondo, disposto a prestare ascolto, noi dobbiamo rendere molto chiari i princìpi che sono in gioco in questo immane conflitto: princìpi dei quali dipende il destino eterno delle anime. A tutti, vicini e lontani, deve essere rivolta la domanda: "State seguendo il grande apostata nella sua disubbidenza alla legge di Dio, oppure seguite il Figliuolo del'Eterno il quale ha dichiarato: "Io ho osservato i comandamenti del Padre mio...?"". TT3 88 1 Questa è l'opera che sta dinanzi a noi; è per questo che sono state stabilite le nostre case editrici; questo è il compito che Dio ha affidato alla stampa avventista. Una dimostrazione di princìpi cristiani TT3 88 2 Noi non dobbiamo solo pubblicare la teoria della verità ma dobbiamo darne l'illustrazione pratica nel nostro carattere e nella nostra vita. Le nostre case editrici devono presentarsi al mondo come un esempio di fedeltà ai princìpi cristiani. In queste istituzioni, se il programma di Dio che le riguarda trova il suo pieno adempimento, Cristo stesso sarà alla testa delle forze operanti. I santi angeli veglieranno sul'attività che si svolge nei vari reparti affinché tutto quello che viene fatto nei singoli settori porti l'impronta del cielo e riveli l'eccellenza del carattere di Dio. TT3 88 3 Dio ha ordinato che la sua opera sia presentata al mondo secondo linee sante e ben distinte. Egli desidera che il suo popolo manifesti nella propria vita la superiorità del cristianesimo su qualsiasi altra filosofia secolare. Mediante la grazia è stato provveduto che in ogni nostra attività sia dimostrata la superiorità dei princìpi di Dio su quelli del mondo. Noi dobbiamo far vedere che procediamo su un piano molto più elevato di quello in uso nel mondo. In ogni cosa noi siamo invitati a manifestare un carattere puro, dimostrando così che la verità accettata e praticata rende coloro che la ricevono figli e figlie di Dio, figli del Re del cielo, corretti nel loro modo di agire, fedeli, sinceri e onesti sia nelle piccole che nelle grandi occasioni della vita. TT3 88 4 In tutto il nostro modo di agire, anche in quello che si fa meccanicamente, Dio intende che si riveli la perfezione del suo carattere. La precisione, l'abilità, il tatto, la saggezza e la perfezione da lui richieste nel'erezione del tabernacolo terrestre, Dio vuole che si ritrovino in tutto quello che viene fatto al suo servizio. Ogni operazione condotta dai suoi servitori deve essere pura come l'oro, l'incenso e la mirra che con fede sincera e incontaminata i Magi d'Oriente offrirono a Gesù. TT3 88 5 Così, anche nella loro attività nel campo degli affari, i seguaci di Cristo debbono essere dei portatori di luce al mondo. Dio non chiede loro di fare degli sforzi per risplendere, in quanto Egli non approva nessuna forma di vanità intesa a fare sfoggio di una bontà superiore. Egli desidera piuttosto che le loro menti siano dirette dai suoi princìpi di modo che venendo in contatto col mondo possano rivelare la luce che è in loro. La loro onestà, la loro rettitudine, la loro radicata fedeltà in ogni atto della loro vita saranno dei mezzi che diffonderanno la luce. TT3 88 6 Il regno di Dio non viene con grande pompa esteriore, bensì mediante la dolce ispirazione della sua Parola, l'azione interiore del suo Spirito, la comunione del'anima con colui da cui dipende la sua stessa esistenza. La più grande manifestazione della sua potenza si riscontra nella natura umana portata alla perfezione del carattere di Cristo. TT3 88 7 Un 'ostentazione di ricchezza o di posizione sociale, un 'architettura costosa o un arredamento principesco non sono cose necessarie al'avanzamento del'opera di Dio. Né lo sono le grandi imprese che dovrebbero strappare applausi agli uomini e solleticarne la vanità. Lo sfarzo esteriore, per imponente che sia, non ha alcun valore agli occhi di Dio. TT3 89 1 Pur essendo nostro dovere ricercare la perfezione anche nelle cose esteriori, dobbiamo tenere sempre presente che tale perfezione non deve rappresentare la nostra preoccupazione principale. Al di sopra delle cose visibili e transitorie, Dio vuoi mettere in evidenza ciò che è invisibile ed eterno. Tutto il resto, perciò, ha valore solo se è l'espressione di tale intenzione. Le più importanti opere d'arte non possiedono una bellezza che possa paragonarsi a quella di un carattere cristiano, prodotto dal'azione dello Spirito Santo. TT3 89 2 Quando Dio diede il suo Figliuolo al mondo, dotò gli esseri umani di ricchezze imperiture, in confronto delle quali tutto l'insieme dei tesori umani messi insieme dalla creazione in poi, non sono nulla. Gesù venne sulla terra e offrì ai figlioli degli uomini l'immensità di un amore di portata eterna. E' questo il tesoro che noi grazie alla nostra unione con lui possiamo ricevere, rivelare e comunicare agli altri. TT3 89 3 Le nostre istituzioni acquisteranno una propria originalità, in quanto parte del'opera di Dio, solo se i loro dipendenti saranno consacrati. La loro consacrazione a Dio rivelerà così la potenza della grazia di Cristo nella trasformazione della natura umana. Noi ci dobbiamo distinguere dal mondo, perché Dio ha posto il suo suggello su di noi e perché manifesta in noi il suo carattere amorevole. Il nostro Redentore ci ricopre con la sua giustizia. TT3 89 4 Scegliendo uomini e donne per il suo servizio, Dio non domanda loro se hanno cultura, eloquenza o ricchezze terrene. Egli chiede: "Essi hanno tanta umiltà da accettare le mie vie? Posso mettere le mie parole sulle loro labbra? Mi rappresenteranno degnamente? TT3 89 5 Dio può servirsi di una persona solo se essa recepisce l'influsso progressivo del suo Spirito. L'opera che Dio accetta è quella che riflette la sua immagine. Le incancellabili caratteristiche dei suoi princìpi immortali dovranno essere le uniche credenziali che i suoi seguaci esibiranno al mondo. Agenti missionari TT3 89 6 Le nostre case editrici sono i centri stabiliti da Dio, mediante i quali deve essere compiuta un 'opera che non è ancora conclusa. Vi sono delle attività e degli influssi ancora inediti, per i quali il Signore chiede la loro collaborazione. TT3 89 7 Mentre il messaggio della verità penetra in nuovi territori, Dio vuole che l'opera missionaria si sviluppi maggiormente. In tutto il mondo, perciò, il suo popolo deve innalzare dei memoriali del suo sabato, segno fra l'Eterno e i suoi figli, con questo segno Egli li santifica. In vari campi missionari si devono costruire delle case editrici. Occorre dare un 'impronta al'opera, costruendo dei centri che sostengono delle iniziative di vasto richiamo. Occorre sviluppare i talenti e le capacità dei credenti, creare dei legami più stretti con le nuove chiese, assecondare gli sforzi degli operai, dare loro la possibilità di raggiungere rapidamente le chiese, in vista di una più sollecita diffusione del messaggio. Tutte queste considerazioni e molte altre richiedono la costruzione di nuove case editrici nei campi missionari. TT3 89 8 Le nostre istituzioni già operanti hanno il privilegio, anzi il dovere di partecipare a quest 'opera, tanto più che anch 'esse furono fondate grazie a uno spirito di sacrificio. Esse sono state costruite con i generosi doni del popolo di Dio e grazie al'altruistica attività dei suoi servitori. Dio vuole che esse manifestino lo stesso spirito di rinuncia e svolgano la stessa opera nella costruzione di nuove istituzioni in altri paesi. TT3 90 1 Per le istituzioni, come per gli individui, vale la stessa legge: non essere egocentrici. Quando una istituzione riesce ad affermarsi e acquista prestigio e influenza, non deve cercare di estendersi sempre di più per potersi assicurare ulteriori vantaggi. Ogni istituzione e ogni individuo debbono attuare la regola: ricevere per poter dare. Dio, infatti, dà perché noi a nostra volta diamo. Non appena una istituzione ha consolidato la sua posizione finanziaria, essa dovrebbe sostenere quelle istituzioni che si trovano in difficoltà. TT3 90 2 Ciò è in armonia con i principi della legge e del'Evangelo. Gesù diede un mirabile esempio di come tali princìpi vanno applicati alla vita quotidiana. L'amore altruistico disposto anche al sacrificio è la migliore prova della nostra sincera adesione alla legge di Dio e della nostra fedeltà al Redentore. TT3 90 3 La gloria del'Evangelo si fonda sul principio di un influsso capace di restaurare l'immagine divina nel'umanità decaduta, mediante una costante manifestazione di benevolenza. Dio onorerà questo principio là dove verrà attuato. TT3 90 4 Quelli che per amore della verità imitano l'esempio di rinuncia di Cristo producono una forte impressione nella gente. Il loro esempio è convincente e contagioso. Gli uomini vedono che fra quanti si professano popolo di Dio c'è quella fede che opera mossa dal'amore e che purifica l'anima da ogni forma di egoismo. Considerando la vita di coloro che osservano i comandamenti di Dio, la gente può essere convinta del fatto che la legge divina è una legge di amore per Dio e per l'uomo. TT3 90 5 L'opera di Dio deve mostrare la sua bontà, e nella misura in cui si manifesta attraverso l'attività svolta dalle nostre istituzioni, essa potrà conquistare la fiducia della gente, facendo in modo che affluisca sempre più denaro per l'avanzamento del suo Regno. Il Signore cesserà di sostenerci se la nostra opera sarà ispirata da interessi egoistici. D'altra parte, Egli metterà il suo popolo in condizione di realizzare qualsiasi progetto, se la sua opera sarà finalizzata al sollievo del'umanità. Se noi accettassimo con tutto il cuore i principi che ispirano la bontà di Dio, ubbidendo in ogni cosa allo Spirito Santo, si ripeterebbe l'esperienza dei tempi apostolici. Scuole di addestramento per gli operai TT3 90 6 Le nostre istituzioni dovrebbero svolgere nel modo migliore un 'azione missionaria; e il vero lavoro missionario comincia sempre con coloro che ci sono più vicini. In ogni istituzione c'è del lavoro missionario da compiere. Dal'amministratore al'operaio più umile tutti dovrebbero sentire la responsabilità per quanti in mezzo a loro non sono ancora convertiti e dovrebbero fare ogni sforzo possibile per condurli a Cristo. Come risultato di questi sforzi, molti saranno conquistati alla verità e diverranno fedeli e attivi nel servizio di Dio. TT3 90 7 Quando le nostre case editrici si accollano l'impegno di sostenere i campi missionari, si rendono anche conto della necessità di provvedere a una preparazione più ampia e completa degli operai. A fronte delle facilitazioni di cui dispongono per questo genere di impegno, esse cercheranno di qualificare meglio i loro dipendenti non solo per sostenere l'attività locale, ma anche per assicurare il loro contributo in nuovi campi. TT3 90 8 Dio vuole che le nostre case editrici siano delle scuole efficienti sia nel campo tecnico che in quello spirituale. Amministratori e dipendenti debbono tenere sempre presente il fatto che Dio esige la perfezione in tutto quello che riguarda il suo servizio. Di ciò si convinceranno tutti coloro che entrano a far parte delle nostre istituzioni per ricevere una preparazione migliore. A tutti venga offerta l'opportunità di acquisire la maggiore efficienza possibile e che tutti possano essere messi al corrente delle varie fasi del lavoro affinché se vengono chiamati in altri paesi essi possano essere, grazie a questa loro completa preparazione, meglio qualificati ad assumere varie responsabilità. TT3 91 1 Si dovrebbero addestrare degli apprendisti che dopo aver trascorso un certo tempo nelle nostre istituzioni possano poi essere idonei a occuparsi altrove dei vari aspetti del lavoro tipografico, rendendosi utili nel'opera di Dio col migliore uso delle loro energie ed essendo anche in grado di comunicare ad altri la conoscenza ricevuta. TT3 91 2 Tutti gli operai dovrebbero essere consapevoli che essi debbono essere non solo preparati professionalmente, ma anche qualificati per assumere delle responsabilità di carattere spirituale. Ogni operaio deve sentire l'importanza di una personale unione con Cristo, di una personale esperienza della sua potenza salvifica. Ognuno di essi deve essere educato come lo sono stati i giovani nelle scuole dei profeti. Le loro menti siano modellate da Dio per mezzo degli istruttori che Egli ha designato. Tutti dovrebbero conseguire una preparazione biblica, essere radicati e fondati nei princìpi della verità, per seguire così la via del Signore, agendo sempre con correttezza. TT3 91 3 Nessuno sforzo dovrebbe essere risparmiato per suscitare e incoraggiare lo spirito missionario. Gli operai debbono rendersi conto del grande privilegio loro offerto, in questa ultima opera di salvezza, di essere usati da Dio come la sua mano soccorritrice. Ognuno deve imparare a lavorare per gli altri, mediante uno sforzo concreto fatto in favore delle anime là dove egli si trova. Tutti imparino a guardare alla Parola di Dio per essere istruiti in ogni aspetto dello sforzo missionario. La Parola di Dio guiderà le loro menti nella ricerca di quegli accorgimenti che possono metterli in grado di offrire a Dio i migliori frutti in ogni parte della sua vigna. Il programma di Dio realizzato TT3 91 4 Cristo intende fortificare il suo popolo, utilizzando tutta la sua potenza, affinché tutto il mondo sia avvolto da un 'atmosfera di grazia. Tale proposito si realizzerà solo se i credenti si daranno senza riserve a Dio. Questo è l'invito che Dio rivolge a quanti lavorano nelle sue istituzioni: "Purificatevi, voi che portate i vasi del Signore!" Isaia 52:11. In tutte le nostre istituzioni l'egoismo dovrebbe cedere il posto a un amore altruistico che ci spinga a valutare anche i bisogni di popolazioni lontane. Allora l'olio sacro sarà versato dai due rami del'olivo a dei canali d'oro che a loro volta lo vuoteranno nei vasi preparati a riceverlo. Allora la vita dei servitori di Cristo diverrà la migliore illustrazione della verità della sua Parola. TT3 91 5 L'amore e il timore di Dio caratterizzeranno l'atmosfera di ogni istituzione. Vi sarà coscienza della sua bontà e della sua santità. Un 'atmosfera di amore e di pace penetrerà in ogni reparto, e ogni parola detta, ogni lavoro svolto eserciteranno un 'influenza che corrisponde a quella del cielo. Cristo dimorerà presso l'umanità e l'umanità, a sua volta, dimorerà in Cristo. In tutto lo svolgimento del'opera non affiorerà il carattere limitato dell'uomo, ma quello del'Iddio Infinito. L'influsso divino impartito dai santi angeli agirà sulle menti di quanti vengono in contatto con i nostri operai i quali eserciteranno un 'influenza benefica. TT3 91 6 Quando tali operai saranno chiamati a raggiungere nuove località, essi vi si recheranno come rappresentanti del Salvatore, adatti per il suo servizio e capaci di poter impartire ad altri la conoscenza della verità presente mediante l'insegnamento e l'esempio. La sublime trasformazione del carattere operata in loro grazie alla potenza divina, attingerà luce e gloria dal cielo e si manifesterà al mondo come una testimonianza che addita il trono del'Iddio vivente. TT3 92 1 Allora l'opera si svilupperà con raddoppiata potenza. Gli operai impegnati nei vari campi di attività saranno più efficienti. Le pubblicazioni saranno distribuite come messaggi che portano il contrassegno di Dio. Dei raggi di luce procedenti dal santuario celeste metteranno in evidenza la preziosa verità che annunciano. Come mai prima, le pubblicazioni riusciranno a suscitare in ogni lettore la convinzione di peccato e a provocare nel suo cuore la fame e la sete di giustizia. Il loro desiderio sarà rivolto verso le cose che non si dissolvono. Gli uomini verranno a conoscenza della riconciliazione e della giustizia eterna che il Messia offre loro mediante il suo sacrificio. Molte persone saranno spinte a condividere la gloriosa libertà dei figli di Dio. Esse si uniranno al popolo del rimanente per attendere l'imminente ritorno del nostro Signore e Salvatore, nello splendore della sua immensa gloria. ------------------------Capitolo 24: La stampa della nostra denominazione TT3 93 1 La potenza e l'efficienza della nostra opera dipendono in gran parte dal genere di stampa che esce dalle nostre tipografie. Per conseguenza si deve usare la massima cura nella scelta e nella preparazione del materiale che dovrà essere distribuito al'esterno. Sono indispensabili la massima cautela e la più saggia discriminazione. Le nostre energie debbono essere dedicate alla produzione di stampati della qualità migliore, che rivelino la loro elevata finalità. Si dovrebbe presentare la verità con argomenti esaurienti. La gente deve trarre un beneficio morale e spirituale della nostra stampa. TT3 93 2 Dio ha posto nelle nostre mani una bandiera sulla quale Egli ha scritto: "Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù". Apocalisse 14:12. Si tratta di un messaggio preciso e incisivo, un messaggio dal suono particolarmente eloquente. Esso deve indurre la gente ad abbandonare le cisterne rotte, prive di acqua per volgersi alla Fonte inesauribile del'acqua che dà la vita. Lo scopo delle nostre pubblicazioni TT3 93 3 Le nostre pubblicazioni debbono svolgere un 'opera di carattere particolarmente sacro, presentando in modo chiaro, semplice ed evidente le basi della nostra fede. La gente, ovunque, prende posizione; tutti si schierano o sotto il vessillo della verità e della giustizia o sotto la bandiera del potere apostata che lotta per avere il sopravvento. È proprio in un tempo come questo che il messaggio di Dio al mondo deve rivestire una tale preminenza e una tale forza da spingere la gente a considerare la verità. Gli uomini debbono riconoscere la superiorità della verità su quelle idee errate. Esse sono state diffuse con l'intenzione di non far conoscere la Parola di Dio per questo tempo così solenne. TT3 93 4 Il grande scopo delle nostre pubblicazioni è di esaltare Dio e di richiamare l'attenzione degli uomini sulle verità della sua Parola. Dio ci invita a tenere ben alti non già i nostri princìpi, o i principi del mondo, ma il suo Ideale di verità. TT3 93 5 Dio ci benedirà solo se seguiremo questo invito. Se considerassimo il comportamento di Dio verso il suo popolo in passato, ci accorgeremmo che per tenere alto il suo vessillo, l'Eterno ha sempre trionfato sui suoi nemici; non a caso il suo popolo veniva sconfitto quando si esaltava della propria forza e non aveva più fiducia in lui. TT3 93 6 Consideriamo l'esperienza di Daniele. Quando fu chiamato davanti al re Nabucodonosor, Daniele non esitò a riconoscere qual era la fonte della sua sapienza. Questo suo fedele riconoscimento gli tolse forse l'influenza che aveva presso la corte reale? Niente affatto! Anzi fu proprio quello il segreto della sua potenza, che gli assicurò il favore del monarca babilonese. Nel nome di Dio, egli fece conoscere al sovrano i messaggi mandati dal cielo per dare istruzioni, avvertimenti, rimproveri e non fu respinto. Gli operai di Dio, oggi, devono considerare attentamente la ferma e intrepida testimonianza di Daniele e seguire il suo esempio! TT3 94 1 L'uomo dà prova di grande stupidità quando cerca di assicurarsi l'approvazione e il riconoscimento del mondo, sacrificando in qualche modo la fedeltà e l'onore che sono dovuti a Dio. Quando noi ci mettiamo in una posizione in cui Egli non può collaborare con noi, favoriamo il nostro indebolimento. Tutto quello che può essere fatto per restaurare nell'uomo l'immagine di Dio si realizza perché Egli lo promette. Dio dà efficienza al'operaio. Solo la sua potenza può ritemprare il corpo, rinvigorire la mente e rinnovare l'anima. Nella nostra opera delle pubblicazioni, come in ogni altro tipo di sforzo o di impegno cristiano, si potrà riscontrare l'esattezza delle parole di Cristo: "Senza di me voi non potete fare nulla". Giovanni 15:15. TT3 94 2 Dio ha dato agli uomini dei princìpi eterni. Questi princìpi regoleranno, nel suo Regno futuro, la vita degli uomini. Per questa ragione Egli ci invita a presentare al mondo, con la parola e con l'esempio, una dimostrazione di questi princìpi. Coloro che lo onorano con una fedele adesione alla sua parola saranno premiati. Questi princìpi hanno una grande importanza se dureranno per tutta l'eternità. Gli operai hanno bisogno di una esperienza personale TT3 94 3 I redattori dei nostri periodici, gli insegnanti delle nostre scuole, i presidenti delle nostre federazioni hanno tutti bisogno di dissetarsi alle pure correnti del fiume che porta l'acqua della vita. Tutti hanno bisogno di capire maggiormente le parole che il nostro Signore disse alla Samaritana: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: 'Dammi da bere ', tu stessa gliene avresti chiesto ed Egli ti avrebbe dato del'acqua viva... Chi beve del'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte di acqua che scaturisce in vita eterna". Giovanni 4:10-14. TT3 94 4 L'opera del Signore deve nettamente distinguersi dai comuni affari della vita: "Ti rimetterò la mano addosso, ti purgherò delle tue scorie come colla potassa e toglierò da te ogni particella di piombo. Ristabilirò i tuoi giudici come erano anticamente e i tuoi consiglieri come erano al principio. Dopo questo, sarai chiamata 'la città della giustizia ', 'la città fedele '. Sion sarà redenta mediante la rettitudine e quelli che in lei si convertiranno saranno redenti mediante la giustizia". Isaia 1:25-27. Queste parole sono particolarmente importanti e racchiudono una lezione per tutti coloro che lavorano alla redazione delle nostre pubblicazioni. TT3 94 5 Anche le parole di Mosè rivestono un significato particolare: "Or Nadab e Abihu, figliuoli di Aaronne, presero ciascuno il suo turibolo, vi misero dentro del fuoco, vi deposero del profumo ed offrirono davanti al'Eterno del fuoco estraneo; il che Egli non aveva loro comandato. E un fuoco uscì dalla presenza del'Eterno e li divorò, e morirono davanti al'Eterno. Allora Mosè disse ad Aaronne: "Questo è quello di cui l'Eterno ha parlato quando ha detto: 'Io sarò santificato per mezzo di quelli che mi stanno vicino, e sarò glorificato in presenza di tutto il mio popolo"". Levitico 10:1-3. In questo racconto c'è una lezione per tutti coloro che hanno a che fare col materiale che esce dalle nostre case editrici. Ciò che è sacro non deve mescolarsi a ciò che è profano. I giornali che hanno una grande tiratura e dovrebbero contenere delle istruzioni molto più preziose di quelle che appaiono sui comuni quotidiani. "Che ha da fare la paglia col frumento?" Geremia 23:28. A noi occorre del grano mondato, ben setacciato. TT3 95 1 "Così mi ha parlato l'Eterno, quando la sua mano mi ha afferrato, ed Egli mi ha avvertito di non camminare per la via di questo popolo, dicendo: 'Non chiamate congiura tutto ciò che questo popolo chiama congiura; e non temete ciò che esso teme e non vi spaventate. L'Eterno degli eserciti, quello santificate. Sia Lui quello che temete e paventate... Chiudi questa testimonianza, suggella questa legge fra i miei discepoli... Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora". Isaia 8:11-20. TT3 95 2 Io richiamo l'attenzione di tutti i nostri operai sul sesto capitolo del libro di Isaia. Leggete l'esperienza del profeta di Dio quando vide "il Signore sopra un trono alto, molto elevato e i lembi del suo manto riempivano il tempio... Allora io dissi: 'Ahi, lasso me, ché io sono perduto! Poiché io sono un uomo dalle labbra impure e gli occhi miei hanno veduto il Re, l'Eterno degli eserciti '. Ma uno dei serafini volò verso di me, tenendo in mano un carbone ardente, che aveva tolto con le molle di sul'altare. Mi toccò con esso la bocca e disse: 'Ecco, questo ti ha toccato le labbra; la tua iniquità è tolta ed il tuo peccato è espiato! '. Poi udii la voce del Signore che diceva: 'Chi manderò? E chi andrà per noi? '. Allora io risposi: 'Eccomi, manda me'". Isaia 6:1-8. TT3 95 3 Questa è l'esperienza necessaria a tutti coloro che lavorano nelle nostre istituzioni. C'è il pericolo che essi trascurino di mantenere una unione vitale con Dio, unione che è indispensabile per essere santificati dalla verità. Se così fosse, essi non avvertirebbero più la potenza della verità e perderebbero la capacità di distinguere ciò che è sacro da ciò che è profano. TT3 95 4 Fratelli miei, che occupate delle posizioni di responsabilità, possa il Signore non solo ungere i vostri occhi affinché veggano, ma anche mettere nei vostri cuori l'olio sacro affinché esso possa scorrere dai due rami di olivo attraverso i canali d'oro nei recipienti, anch 'essi d'oro, che alimentano le lampade del santuario. Possa Egli darvi "uno spirito di sapienza e di rivelazione, per la piena conoscenza di Lui, ed illuminare gli occhi del vostro cuore affinché sappiate a quale speranza Egli vi abbia chiamati... e quale sia verso noi che crediamo l'immensità della sua potenza". Efesini 1:17-19. TT3 95 5 In qualità di fedeli servitori diamo il giusto nutrimento a coloro che desiderano sottomettersi a Dio. Presentiamo la verità alla gente e lavoriamo come se ci trovassimo al cospetto del'intero universo. Non abbiamo tempo da perdere, neppure un minuto. Presto vi saranno da affrontare dei grandiosi eventi, ma noi non abbiamo bisogno di nasconderci nei crepacci delle rocce, perché desideriamo vedere Gesù e in questa attesa essere vivificati dal suo Spirito. Argomenti per le pubblicazioni TT3 95 6 I nostri periodici debbono essere dedicati alla pubblicazione di argomenti che hanno riscontro nella vita di ogni giorno. Ogni articolo dovrebbe essere ricco di informazioni pratiche che siano in grado di soddisfare il lettore più esigente. La religione e la santità nella famiglia dovrebbero essere onorate in modo particolare. Se mai c'è stato un popolo che abbia avuto bisogno di camminare con Dio come fece Enoc, questo è il popolo avventista del settimo giorno. Esso deve dare prova della propria sincerità per mezzo di parole adatte, sincere, piene di simpatia, di gentilezza e di amore. TT3 96 1 In certi momenti è anche necessario rivolgere delle parole di disapprovazione e di rimprovero a coloro che sono usciti dalla retta via e che perciò hanno bisogno di essere avvertiti del pericolo che corrono. Allora deve essere dato un messaggio che li strappi dal sonno che paralizza i loro sensi. Ci deve essere un rinnovamento morale, in caso diverso molte persone moriranno nei loro peccati. Il messaggio della verità, simile a un 'acuta spada a due tagli deve raggiungere il cuore. Rivolgete, perciò, degli appelli che scuotano gli indolenti e riconducano a Dio chi ha lasciato la retta via. TT3 96 2 L'attenzione della gente deve essere risvegliata perché il nostro messaggio ha un 'importanza vitale. Il destino delle anime è sulla bilancia e moltissime persone non hanno ancora preso una decisione definitiva. Una voce dovrebbe levarsi e gridare: "Se l'Eterno è Dio, seguitelo; se poi lo è Baal seguite lui". 1 Re 18:21. TT3 96 3 In ogni caso, però, non si deve indulgere per nessun motivo a uno spirito di drastica condanna. I nostri periodici non dovrebbero contenere dure frecciate, critiche amare, taglienti sarcasmi. Sarcasmi. Satana è quasi riuscito a espellere dal mondo la Parola della verità ed è compiaciuto quando i cosiddetti suoi difensori mostrano di non essere sotto il suo influsso, influsso che tende a ingentilire e a santificare l'anima. TT3 96 4 Quanti scrivono nei nostri periodici dovrebbero soffermarsi il meno possibile sugli argomenti e sulle obiezioni degli oppositori. Noi dobbiamo affrontare la falsità con l'arma della verità, opponendola a tutte le malevole allusioni, ai riferimenti tendenziosi e agli insulti personali. Atteniamoci al piano divino e serviamoci unicamente di ciò che è in armonia con la sua volontà. Presentiamo la verità in modo da attirare l'attenzione e convincere. In questo modo l'errore sarà respinto ed eliminato definitivamente. TT3 96 5 Dio vuole che noi manteniamo sempre la calma e la pazienza. Qualunque possa essere il comportamento altrui. Non si deve trascurare il fatto che noi siamo rappresentanti di Cristo, perciò comportiamoci come Egli si sarebbe comportato nelle stesse circostanze. La forza del Salvatore non consisteva in una serie interminabile di rimproveri, ma in uno spirito mansueto, altruistico e modesto. Egli era un uomo molto amato dalla gente. Il segreto del nostro successo consiste nel manifestare lo stesso suo spirito. Unità TT3 96 6 Coloro che si rivolgono alla gente per mezzo dei nostri periodici, devono essere uniti fra loro. Nulla che abbia sapore di dissenso deve notarsi nelle nostre pubblicazioni. Satana sta sempre cercando di provocare il disaccordo perché sa che in questo modo potrà ostacolare efficacemente l'opera di Dio. Noi non dobbiamo prestarci alle sue astuzie. La preghiera di Cristo per i suoi discepoli fu: "Che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch 'essi siano in noi; affinché il mondo creda che tu mi hai mandato". Giovanni 17:21. Tutti i veri operai di Dio agiranno in armonia con questa preghiera. Negli sforzi fatti per l'avanzamento del'opera essi manifesteranno, amandosi l'un l'altro, quella unità di sentimenti e di azione che li fa riconoscere come testimoni di Dio. Il loro amore e la loro unità testimonieranno della loro unione con Dio a un mondo diviso dalla discordia. E' questa la più convincente prova del carattere divino della loro missione. Comunicazione di esperienze TT3 97 1 I redattori dei nostri giornali hanno bisogno della collaborazione dei nostri operai nel campo e dei membri vicini e lontani. Nei nostri giornali dovrebbero apparire delle comunicazioni da parte di operai di tutto il mondo: articoli che contengono delle esperienze vissute. Noi non abbiamo bisogno di romanzi, perché nella vita di tutti i giorni vi sono esperienze reali che se vengono narrate in brevi articoli e con parole semplici, risulteranno più affascinanti di un romanzo e allo stesso tempo saranno un incalcolabile aiuto nel'esperienza cristiana e nel lavoro missionario pratico. Noi desideriamo la verità, così com 'è vissuta da uomini, donne e giovani consacrati. TT3 97 2 Voi che amate Dio, che avete la mente piena di preziose esperienze, ispirata alle realtà della vita eterna, accendete la fiamma della luce e del'amore nel cuore del popolo di Dio. Aiutatelo ad affrontare i problemi della vita. TT3 97 3 Gli articoli che giungono a migliaia di lettori dovrebbero mettere in evidenza la purezza, l'elevazione e la santificazione del corpo, del'anima e dello spirito da parte dei loro autori. La penna dovrebbe essere usata sotto il controllo dello Spirito Santo come mezzo per gettare il seme della vita eterna. Lo spazio nei nostri giornali deve essere occupato da articoli di effettivo valore, ispirati alle realtà della vita eterna. Dio ci chiama sul monte suo santo a parlare con lui. Le nostre parole avrebbero un influsso maggiore se ci disponessimo a contemplare per fede l'Invisibile. Il messaggio per questo tempo TT3 97 4 Tutti dovrebbero testimoniare di quegli eventi profetici che si stanno adempiendo e che riguardano il bene eterno degli uomini. Date il nutrimento al momento opportuno a vecchi e giovani, a santi e peccatori. Tutto quello che può essere detto per scuotere la chiesa dal suo torpore sia esposto senza ritardo. Non si perda tempo attardandosi su cose non indispensabili e che non hanno alcun rapporto con le attuali necessità della gente. Leggete i primi tre versetti del'Apocalisse e notate qual è il compito affidato a coloro che affermano di credere nella Parola di Dio. TT3 97 5 "La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve; ed Egli l'ha fatta conoscere mandandola per mezzo del suo angelo al suo servitore Giovanni, il quale ha attestato la Parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, tutto ciò che egli ha veduto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano la parola di questa profezia e serbano le cose che sono scritte in essa, poiché il tempo è vicino!" Apocalisse 1:1-3. La pubblicazione dei libri TT3 97 6 Bisogna consacrare più tempo alla pubblicazione e alla diffusione di libri riguardanti la verità presente. Richiamate l'attenzione sui libri che si occupano della fede e della pratica religiosa e su quelli che trattano la parola profetica. La gente deve essere educata a leggere la sicura parola profetica alla luce degli oracoli viventi. Essa deve sapere che i segni dei tempi sono una realtà dei nostri giorni. TT3 97 7 Solo Dio può assicurare il successo sia nella preparazione che nella diffusione delle nostre pubblicazioni. Se con fede noi teniamo alti i suoi princìpi, Egli collaborerà con noi facendo sì che i libri vadano nelle mani di coloro che potranno trame beneficio. Si deve pregare lo Spirito Santo, si deve credere e confidare in lui. La preghiera umile e fervente sarà più efficace per la circolazione dei nostri libri di qualsiasi abbellimento grafico. TT3 98 1 Dio possiede molte e grandi risorse e le mette a disposizione dell'uomo affinché nella maniera più semplice possa svilupparsi l'azione degli agenti divini. Il Maestro dice: "Solo il mio Spirito è in grado di insegnare e di convincere di peccato. Gli oggetti esterni producono sulla mente solo una impressione temporanea. Io inculcherò la verità nella coscienza e gli uomini saranno i miei testimoni in tutto il mondo, affermando i miei diritti sul tempo, sul denaro e sul'intelletto dell'uomo. Tutte queste cose io le ho acquistate sulla croce del Calvario. Usate i talenti da me affidativi e proclamate la verità nella sua semplicità. L'Evangelo dovrebbe raggiungere tutte le nazioni inducendo i loro abitanti a domandarsi: 'Che debbo fare per essere salvato? '". Prezzi TT3 98 2 I nostri periodici sono stati offerti per un certo tempo in via sperimentale a un prezzo molto basso. Questo, però, non è valso a raggiungere lo scopo desiderato: assicurarsi un buon numero di abbonati permanenti. Tali sforzi sono stati fatti con notevole spesa e spesso in pura perdita, anche se si avevano le migliori intenzioni. D'altra parte se non ci fosse stata riduzione di prezzo, avremmo avuto un maggior numero di abbonati. TT3 98 3 Dei piani sono stati fatti per abbassare il prezzo dei nostri libri, senza provvedere nello stesso tempo a una riduzione del costo di produzione. E' uno sbaglio. L'opera deve essere condotta con serietà. I prezzi dei nostri libri non devono essere ridotti con delle offerte speciali: queste iniziative hanno un carattere di persuasione e di lusinga che Dio non approva. TT3 98 4 C'è una richiesta di libri a basso prezzo che 'può essere soddisfatta; non dimentichiamoci però che occorre anche ridurre le spese di produzione. TT3 98 5 Nei nuovi campi, fra gente incolta o parzialmente civilizzata, c'è gran bisogno di libri di formato tascabile, che presentino la verità con un linguaggio semplice e con abbondanza di illustrazioni. Questi libri debbono essere venduti a un prezzo accessibile e naturalmente le illustrazioni debbono avere un costo contenuto. Traduzioni TT3 98 6 Uno sforzo più intenso deve essere compiuto per estendere la diffusione della nostra letteratura in ogni regione del pianeta. L'avvertimento deve essere dato in tutti i paesi e a tutti i popoli. I nostri libri perciò debbono essere tradotti e pubblicati in molte lingue. Dovremmo moltiplicare le pubblicazioni sulla nostra fede in Inglese, Tedesco, Francese, Danese, Norvegese, Svedese, Spagnolo, Italiano, Portoghese ecc. Gente di ogni nazionalità deve essere illuminata e istruita per essere in grado di collaborare con l'opera avventista. TT3 98 7 Le nostre case editrici devono fare tutto quello che è in loro potere per diffondere nel mondo la luce del cielo. Con ogni mezzo possibile si deve richiamare l'attenzione della gente di ogni nazione e lingua su degli argomenti che richiamino l'attenzione sul Libro di Dio. TT3 99 1 Si dovrebbe esercitare la massima cura nella scelta dei membri per la commissione del libro. Gli uomini che sono chiamati a esprimere un giudizio sui libri presentati per la pubblicazione dovrebbero essere pochi e ben scelti. Solo coloro che hanno un 'esperienza specifica come scrittori, sono qualificati per svolgere con successo questo incarico. Si dovrebbero scegliere quegli uomini che sono guidati dallo Spirito di Dio. Uomini di preghiera, uomini che non esaltano se stessi ma amano Dio, lo temono e rispettano i fratelli. Non confidano in se stessi, si lasciano guidare dalla sapienza divina, per questa ragione essi sono idonei ad assolvere l'importante compito che è stato loro affidato. ------------------------Capitolo 25: Attività commerciale TT3 100 1 Il Signore ha dato ordine che le nostre case editrici venissero stabilite per la proclamazione della verità presente e per lo svolgimento di varie attività che tale programma comporta. Allo stesso tempo, però, esse debbono stare in contatto col mondo, perché la verità possa svolgere la funzione di una lampada che illumina tutti coloro che sono in casa. Nella provvidenza di Dio, Daniele i suoi compagni furono posti in contatto con i potenti di Babilonia affinché questi ultimi potessero conoscere la religione degli Ebrei e sapere che Dio domina su tutti i regni. TT3 100 2 Daniele in Babilonia occupava una posizione particolarmente delicata. Ma pur assolvendo i suoi doveri di uomo di stato, egli rifiutava categoricamente di fare qualunque cosa che potesse risultare contro Dio. Il suo comportamento provocò delle discussioni e il Signore, allora, richiamò l'attenzione del re di Babilonia sulla fede di Daniele. Dio aveva una rivelazione per Nabucodònosor e per mezzo del suo profeta espose profeticamente al re le cose relative al futuro di Babilonia e degli altri regni. Con l'interpretazione del sogno, Jahvè fu esaltato come essere potente e superiore a ogni monarca terrestre. Grazie alla fedeltà di Daniele, Dio fu onorato. L'Eterno vuole che le nostre case editrici testimonino di lui nello stesso modo. Opportunità nel'attività commerciale TT3 100 3 Uno dei mezzi con i quali queste istituzioni sono messe in contatto col mondo è l'attività "commerciale". Essa apre una porta per comunicare la verità. TT3 100 4 I suoi operai possono pensare che stanno svolgendo un 'attività secolare, mentre in realtà essi sono impegnati in qualcosa che susciterà del'interesse sulla loro fede e sui princìpi a cui aderiscono. Se animati dal giusto spirito, essi saranno in grado di esercitare il loro influsso al momento opportuno. Ciò avverrà se la verità unita al'amore agirà in loro. Il modo come essi condurranno gli affari manifesterà l'azione dei princìpi divini. Dei nostri operai e dei nostri artigiani si dovrebbe poter dire quello che fu anticamente detto da Dio: "Io l'ho ripieno dello Spirito di Dio, di abilità, di intelligenza e di sapere per ogni sorta di lavoro". Esodo 31:3. Non al primo posto TT3 100 5 In nessun caso le nostre case editrici debbono occuparsi principalmente del'aspetto commerciale della loro attivià. Quando esso occupa il primo posto, il personale finisce col perdere di visita lo scopo per il quale tali istituzioni sono sorte e il loro rendimento tende a diminuire. TT3 101 1 C'è il pericolo che degli amministratori di scarsa spiritualità firmino dei contratti per la pubblicazione di libri discutibili, unicamente per realizzare un utile maggiore. In questo caso andrebbe perduto di vista lo scopo per il quale è stata costituita l'opera delle pubblicazioni, le nostre istituzioni finirebbero per essere considerate alla stregua di tutte le altre comuni imprese commerciali. Dio ne verrebbe disonorato. TT3 101 2 In alcune delle nostre case editrici, l'orientamento a una produzione commerciale ha richiesto un costante rinnovamento delle macchine e delle attrezzature. Le spese che ne sono derivate hanno rappresentato un grave onere per l'istituzione, non solo, ma l'incremento della produzione ha richiesto un aumento di personale da addestrare. TT3 101 3 Si pretende che tale tipo di produzione costituisca un vantaggio economico per l'istituzione. Ebbene, una persona rivestita di autorità mi ha presentato una giusta stima di quanto questo lavoro venga a costare alle nostre maggiori case editrici. Egli ha presentato un bilancio esatto, mostrando che la perdita supera il guadagno. Questo lavoro porta gli operai a una corsa frenetica. In quel'atmosfera fatta di agitazione, di trambusto e di mondanità, la fede si inaridisce. TT3 101 4 Non è necessario che l'attivià commerciale sia totalmente eliminata dalle nostre case editrici, perché ciò chiuderebbe la porta a quei raggi di luce che, invece, devono raggiungere il mondo. Un rapporto con elementi esterni non potrà essere più nocivo agli operai di quanto l'attività di statista poteva risultare dannosa alla fede e ai principi di Daniele. Però, ogni volta che ci si rende conto che tale rapporto interferisce con la spiritualità del'istituzione, si deve escludere l'attività che l'ha reso possibile. Occorre edificare l'opera che rappresenta la Verità. Tale proposito deve occupare sempre il primo posto, mentre l'attività commerciale va relegata a una posizione secondaria. La nostra missione consiste nel dare al mondo un messaggio di avvertimento e di misericordia. Prezzi TT3 101 5 Nel'intento di assicurarsi della clientela dal di fuori e alleggerire in tal modo le case editrici dai loro impegni economici, i prezzi sono stati talmente abbassati da non garantire nessun reale profitto. Quanti si illudono che ci sia un guadagno, non hanno tenuto esattamente conto di ogni spesa. Non abbassate i prezzi per procurarvi del lavoro. Accettate solo quei lavori che daranno un buon profitto. TT3 101 6 Nello stesso tempo, però, nella conduzione degli affari non deve esserci la benché minima ombra di egoismo e di disonestà. Nessuno deve approfittare del'ignoranza o della necessità del prossimo e applicare prezzi esorbitanti ai propri prodotti. Non mancheranno le tentazioni di deviare dal retto sentiero e non mancheranno neppure gli argomenti per attenersi ai metodi e alle consuetudini del mondo. Alcuni sostengono che nel trattare con gente di pochi scrupoli si deve sottostare alle loro regole. In caso contrario, praticando una scrupolosa integrità non è possibile condurre dei buoni affari e guadagnare il denaro per vivere. Dov 'è la nostra fede in Dio? Egli ci considera suoi figli e figlie purché noi usciamo dal mondo, ce ne separiamo e non tocchiamo nulla di impuro. Alle sue istituzioni, come anche a ogni singolo credente, sono rivolte le parole: "Cercate prima il regno e la giustizia di Dio!" Le sue infallibili promesse garantiscono che tutte le cose necessarie alla vita saranno accordate. Sia scolpito nella coscienza, come da una penna di acciaio sulla roccia, che il vero successo in questa vita e per la vita futura può essere conseguito unicamente mediante una fedele adesione agli eterni princìpi della giustizia. Letteratura demoralizzante TT3 102 1 Quando le nostre case editrici svolgono molto lavoro commerciale c'è il rischio che finisca con l'insinuarsi un certo tipo di letteratura discutibile. In una certa occasione, quando la mia attenzione fu richiamata su queste cose, la mia Guida chiese a uno che occupava una posizione di responsabilità in una casa editrice: "Quanto vi pagano per questo lavoro?". Viste le cifre, Egli disse: "E' troppo poco. Se conducete gli affari così ci rimetterete. Però anche se riceverete una somma maggiore, questo tipo di letteratura verrà pubblicata solo con una grande perdita. L'influenza che essa esercita sugli operai è negativa e tutti i messaggi che Dio manda loro, presentando il carattere sacro del'opera, sono neutralizzati dal vostro consenso a una stampa di questo genere". TT3 102 2 Il mondo è inondanto di libri che andrebbero eliminati anziché diffusi. Libri sulle guerre degli Indiani e cose del genere, stampati e venduti allo scopo di realizzare molto denaro, sarebbe preferibile che non venissero mai letti. C'è in essi un fascino diabolico. La narrazione accurata di delitti e di stragi ha un potere ammaliatore su molti giovani e suscita in loro il desiderio di mettersi in mostra compiendo anch 'essi delle azioni violente. Vi sono, però, anche dei libri più strettamente storici, la cui influenza non è migliore. Le enormità, le crudeltà, le abitudini licenziose descritte in questi libri hanno influenzato la mente di molte persone inducendole a compiere azioni analoghe. I libri che descrivono le pratiche sataniche di certe persone danno pubblicità alle opere del male. Gli orrendi particolari di crimini e di atrocità non hanno bisogno di essere rivissuti e nessuno di quanti credono nella verità presente dovrebbe riportarli alla memoria della gente. TT3 102 3 I romanzi rosa e gialli costituiscono un 'altra categoria di libri che sono una vera maledizione per i lettori. L'autore può immettervi un certo senso morale o introdurre in tutto il libro dei sentimenti religiosi, nondimeno in molti casi Satana indossa l'abito angelico per potere più facilmente sedurre e ingannare. La mente è notevolmente influenzata da ciò di cui si nutre. Quanti leggono romanzi leggeri, eccitanti si dimostrano poi incapaci di assolvere i doveri di ogni giorno, perché vivono una vita irreale e non provano nessun desiderio di studiare le Scritture per nutrirsi della manna celeste. In questo modo la mente si indebolisce e perde la capacità di affrontare i problemi reali che l'esistenza impone. TT3 102 4 Sono stata incaricata di dire che i giovani sono esposti al grande pericolo che deriva da letture non adatte. Satana sta spingendo continuamente giovani e persone di età matura a lasciarsi affascinare da storie prive di valore. Se una grande massa di libri che sono stati stampati potessero essere distrutti, si eviterebbe una piaga che sta compiendo un 'opera tremenda, infiacchendo la mente e corrompendo i sentimenti. Nessuno è sufficientemene saldo nei sani princìpi da sentirsi al sicuro dalla tentazione. Tutte queste letture dannose vanno decisamente scartate. TT3 102 5 Il Signore non ci consente né di stampare, né di vendere pubblicazioni del genere, dato che sono un mezzo di distruzione per molte persone. Io sono certa di quanto ho finora sostenuto: tutto ciò che ho scritto mi è stato rivolto. Coloro che credono nel messaggio per questo tempo non dovrebbero impegnarsi in questo lavoro con l'idea di guadagnare del denaro. Dal canto suo, Dio dissiperà tale forma di guadagno e farà perdere più di quanto è stato accumulato. TT3 102 6 C'è una categoria di letteratura ancora più contagiosa della lebbra e più mortale delle piaghe d'Egitto. Contro di essa le nostre case editrici debbono stare costantemente in guardia. Nel'accettare delle commesse esterne, si faccia attenzione a impedire che nelle nostre istituzioni siano introdotti degli scritti riguardanti la scienza di Satana. Le nostre case editrici non dovrebbero pubblicare libri che trattino le teorie del'ipnotismo, così fatale per che vi si sottopone, lo spiritismo, il cattolicesimo romano o altri misteri di iniquità. TT3 103 1 I nostri impiegati si guardino bene da tutto ciò che possa insinuare il seme del dubbio sul'autorità e sul'autenticità della Bibbia. Per nessuna ragione le idee dei miscredenti siano presentate ai giovani, così pronti ad afferrare avidamente tutto ciò che sa di novità. Anche se fosse pagata una somma ingente per la stampa di queste opere, la loro pubblicazione produrrebbe una perdita irreparabile dal punto di vista spirituale. TT3 103 2 Lasciare che opere, di questo genere passino attraverso le nostre istituzioni significa mettere nelle mani degli impiegati che cureranno la loro edizione, il frutto proibito del'albero della conoscenza. Se permettiamo che ciò avvenga, Satana entrerà con tutta la sua capacità persuasiva e inculcherà i suoi princìpi proprio in quelle istituzioni che sono state stabilite per la diffusione della Parola di Dio. Pubblicare libri di questo genere sarebbe come caricare dei cannoni e metterli nelle mani del nemico perché se ne serva contro la verità. TT3 103 3 Pensate che Gesù rimarrà nel reparto tipografico, operando nelle menti umane per mezzo dei suoi angeli, che Egli farà sì che la verità che stampiamo sia una potenza per avvertire il mondo, se si permetterà a Satana di pervertire le menti degli operai proprio al'interno del'istituzione? Può la benedizione di Dio accompagnare le pubblicazioni che stampiamo quando dalle stesse macchine escono eresie e seduzioni sataniche?" La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce e l'amaro?" Giacomo 3:11. TT3 103 4 Gli amministratori delle nostre istituzioni debbono rendersi conto che accettando la posizione che occupano, diventano responsabili del nutrimento spirituale che gli operai ricevono mentre si trovano in esse. Essi sono responsabili di ciò che esce dalla casa editrice e saranno chiamati a rendere conto del'influenza esercitata in seguito al'introduzione di argomenti che contaminano l'ambiente di lavoro, e possono allontanare il mondo dalla verità, inducendo gli uomini al'errore. TT3 103 5 Se le nostre istituzioni accettano di pubblicare questo tipo di stampa, ci si accorgerà delle difficoltà che incontreremo quando vorremo eliminare il sottile influsso di Satana. Se si permette al Tentatore di spargere il suo seme malefico, esso germoglierà e porterà frutto. Vi sarà così una messe che maturerà esattamente là, dove uno stabilimento è sorto grazie al denaro del popolo di Dio e in vista del progresso della sua opera. E allora nel mondo ci andrà, non già un gruppo di operai cristiani, ma un gruppo di miscredenti istruiti. TT3 103 6 In quest 'ambito la responsabilità cade non solo sugli amministratori, ma anche su tutti i dipendenti. Io ho una raccomandazione da rivolgere agli operai di ogni casa editrice stabilita fra noi: 'Se amate e temete Dio, rifiutate di avere a che fare con quella conoscenza contro la quale Dio mise in guardia Adamo '. I tipografi rifiutino di comporre una sola frase che la riguardi. I correttori di bozze rifiutino di leggere, gli stampatori di stampare, i rilegatori di rilegare. Se sono invitati a occuparsi di tale materiale, chiedano la convocazione dei dipendenti del'istituzione affinché ci sia un chiarimento della situazione. Coloro che dirigono la casa editrice potranno dire che voi non siete responsabili e che sono gli amministratori che devono regolare la faccenda. Voi, però, siete ugualmente responsabili: responsabili del'uso dei vostri occhi, delle vostre mani e delle vostre menti. Queste facoltà vi sono state date da Dio e debbono essere impiegate per lui e non per servire Satana. TT3 103 7 Quando nei nostri libri sono presenti degli errori che ostacolano l'opera, Dio considera responsabili non solo coloro che permettono a Satana di tendere le sue reti, ma anche tutti coloro che in un modo o nel'altro collaborano a questa opera di tentazione. TT3 104 1 Fratelli miei, voi che occupate una posizione di responsabilità non aggiogate i vostri operai al carro della superstizione e del'apostasia. Non consentite che le istituzioni volute da Dio per diffondere la verità che dà la vita, diventino degli strumenti per la divulgazione del'errore che porta gli uomini alla distruzione. TT3 104 2 Le nostre case editrici, dalla minore alla maggiore, rifiutino di stampare un solo rigo di questo tipo di letteratura. Tutti coloro con i quali noi abbiamo a che fare dovrebbero sapere che dalle nostre istituzioni è esclusa la letteratura che si ispira alla scienza di Satana. TT3 104 3 Noi siamo posti in contatto col mondo non per essere contagiati dalle sue falsità, bensi per riuscire, in qualità di agenti di Dio, a contagiarlo con la sua verità. ------------------------Capitolo 26: Case editrici nei campi missionari TT3 105 1 Molto deve essere fatto per quel che riguarda la costruzione di case editrici in nuovi campi missionari. In vari luoghi dovrebbero essere istituti centri in grado di produrre della stampa missionaria. Si dovrebbero procurare, con l'aiuto delle nostre scuole, le attrezzature necessarie alla formazione di operai idonei a questo tipo di lavoro. Là dove ci sono studenti di differenti nazionalità i quali parlano lingue diverse, ognuno di essi dovrebbe imparare a stampare nella propria lingua e a tradurre dal'inglese. Mentre impara l'inglese può insegnare la sua lingua a degli studenti i quali potrebbero volerla conoscere. Così alcuni studenti stranieri riusciranno a pagarsi la retta scolastica e degli operai saranno preparati per poter dare un valido contributo alle iniziative missionarie. TT3 105 2 In molti casi il lavoro editoriale dovrà cominciare in piccolo. Si dovranno affrontare non poche difficoltà e si dovrà portare avanti l'opera disponendo di una scarsa attrezzatura. Nessuno, però, dovrà scoraggiarsi per questo. Il metodo in uso nel mondo consiste nel cominciare con grande pompa, ostentazione e scalpore per poi finire nel nulla. La via di Dio, invece, è fare di ogni piccolo passo il punto di partenza di ciò che poi diventerà il trionfo della verità e della giustizia. Nessuno deve esaltarsi se l'inizio è ottimo, né abbattersi se le difficoltà sono numerose. Se il suo popolo avrà fede, Egli provvederà a sostenerlo con ogni mezzo. Attenersi alle direttive divine vuol dire scegliere il sentiero della sicurezza e del successo. "Questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede". 1 Giovanni 5:4. TT3 105 3 L'opera di Dio non è stata stabilita grazie alla potenza dell'uomo e non potrà perciò essere distrutta da essa. Dio assicura la sua costante guida e l'assistenza dei suoi santi angeli a coloro che portano avanti questa opera in mezzo alle difficoltà e al'opposizione. La sua opera sulla terra non conoscerà soste. L'edificazione del suo tempio spirituale proseguirà fino a che non appaia completa e non sia posta la pietra angolare al grido esultante: "La grazia sia su lei!". ------------------------Capitolo 27: La chiesa e la casa editrice TT3 106 1 I membri di una chiesa nelle cui vicinanze c'è una delle nostre case editrici, debbono sentirsi onorati di avere fra loro uno degli strumenti più importanti di Dio. Essi dovrebbero apprezzare tale privilegio e capire che esso comporta una sacra responsabilità. La loro influenza e il loro esempio, infatti, contribuiscono ad aiutare o a ostacolare l'istituzione mentre svolge la sua missione. TT3 106 2 Avvicinandoci al'ultima grande crisi è di vitale importanza che l'armonia e l'unità regnino in tali istituzioni che Dio ha scelto come suoi strumenti. Il mondo è pieno di agitazione, guerre e contrasti. Ciononostante, sotto la guida di un capo -- il pontefice romano -- gli uomini si uniranno per opporsi al Signore, contrastando i suoi testimoni. Questa unione sarà cementata dal grande Apostata. Mentre egli cerca di unire i suoi agenti nella lotta contro la verità, si adopera allo stesso tempo per dividere e disperdere i difensori di essa. La gelosia, il sospetto, la maldicenza sono da lui suscitati per provocare il dissenso e la frattura. Nondimeno i membri della chiesa di Cristo hanno la possibilità di sconvolgere questo progetto del nemico degli uomini. In un tempo come il nostro, non debbono esistere disaccordi che dividano la Chiesa o che gettino il discredito su uno degli operai del Signore. In mezzo alla generale discordia, ci dev 'essere un luogo dove regnano armonia e unità, la Bibbia è stata scelta come guida della vita. Il popolo di Dio deve sentire che su di esso riposa la responsabilità di costruire dei validi strumenti al servizio del Signore. TT3 106 3 Fratelli e sorelle, l'Eterno sarà compiaciuto se prendete a cuore l'impegno di sostenere con il vostro denaro e con le vostre preghiere la casa editrice. Pregate ogni mattina e ogni sera perché essa goda delle più ricche benedizioni di Dio. Non incoraggiate la critica e la recriminazione. Dalle vostre labbra non escano parole che si ispirino a uno spirito di contestazione: ricordate che gli angeli odono ciò che voi dite. Tutti devono avere la consapevolezza che queste istituzioni sono volute da Dio e che quanti cercano di screditarle per favorire i propri interessi dovranno renderne conto a Dio. Egli vuole che tutto ciò che ha attinenza con la sua opera sia considerato come sacro. TT3 106 4 Dio vuole che noi preghiamo di più e parliamo di meno. La soglia del cielo è illuminata dalla luce della sua gloria ed Egli fa sì che questa luce risplenda nel cuore di chiunque si mantiene in contatto con lui. TT3 106 5 Ogni istituzione dovrà lottare contro le difficoltà. Le prove sono permesse per rivelare le intenzioni del popolo di Dio. Quando l'avversità si abbatte su uno degli strumenti di Dio si vede se abbiamo fiducia in lui e nella sua opera. In tali circostanze nessuno dovrebbe vedere le cose sotto la luce peggiore e nessuno dovrebbe esprimere dubbio e incredulità. Non criticate coloro che portano il peso delle responsabilità. Le conversazioni domestiche non siano avvelenate dalla critica degli operai del Signore. Quei genitori che si lasciano andare a questo spirito di critica non pongono davanti ai loro figli argomenti che li orientino alla salvezza. Le loro parole indeboliscono la fede e la fiducia non solo nei bambini, ma anche negli adulti. TT3 107 1 Noi tutti abbiamo abbastanza rispetto e riverenza per le cose sacre. Satana si unirà con entusiasmo a chi critica, per determinare, in tal modo, l'incredulità, l'invidia, la gelosia, la mancanza di rispetto. Egli è sempre al'opera per comunicare il suo spirito agli uomini, soffocare l'amore che dovrebbe essere coltivato, scoraggiare la fiducia, provocare l'invidia, il sospetto e la maldicenza. Guardiamoci dal diventare i suoi collaboratori, perché se seguiremo i suoi suggerimenti, per mezzo nostro, i semi della scontentezza saranno sparsi dappertutto. E tale atteggiamento determinerà degli effetti -- per quanto riguarda la rovina spirituale degli individui -- che si conosceranno solo nel gran giorno del Giudizio finale. TT3 107 2 Cristo dichiara: "Chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse sommerso nel fondo del mare. Guai al mondo per gli scandali! Poiché, ben è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all'uomo per cui lo scandalo avviene!" Matteo 18:6, 7. Viene qui posta una grande responsabilità sui membri di chiesa. Essi dovrebbero evitare di diffondere il seme del dubbio e del'incredulità. Tale mancanza di riguardo verso chi è giovane nella fede li renderebbe colpevoli. "Fate dei sentieri diritti per i vostri passi, affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada, ma sia piuttosto guarito. Procacciate pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà il Signore; badando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna radice velenosa venga fuori a darvi molestia, sì che molti di voi restino infetti". Ebrei 12:13-15. Collaborazione con Dio TT3 107 3 Il potere degli agenti satanici è grande e il Signore invita i membri del suo popolo a fortificarsi gli uni gli altri, "edificando voi stessi sulla vostra santissima fede". TT3 107 4 Invece di collaborare con Satana, ognuno impari che cosa vuol dire collaborare con Dio. In questi tempi così difficili, Egli ha un programma che deve essere svolto e che richiede un coraggio e una fede atti a metterci in condizione di sostenerci l'un l'altro. Per diventare veri collaboratori di Dio occorrerebbe una maggiore unità. Nessun obiettivo sarebbe troppo ambizioso se la grazia di Dio fosse sui credenti e li rendesse compatti nel sostenere i suoi operai, nel'aiutarli con le preghiere e con il conforto della loro presenza, quando lo scoraggiamento preme da ogni parte. E' proprio quello il tempo di lavorare come dei fedeli amministratori della sua grazia. TT3 107 5 I nostri fratelli e le nostre sorelle dovrebbero pronunciare parole di incoraggiamento e di fiducia nei confronti di questi strumenti di Dio, invece di censurarli e di criticarli. Il Signore ci invita a rincuorare coloro che portano delle responsabilità nella sua opera. Egli esorta il suo popolo a riconoscere la potenza sostenitrice della sua mano manifestata negli strumenti che lui ha scelto. Onorate il Signore, sforzandovi di operare sfruttando al massimo le vostre capacità e dando loro quel conforto di cui hanno bisogno. TT3 107 6 Ogniqualvolta vi si presenti l'opportunità, cercate di infondere in loro vigore e ispirazione. Noi siamo troppo indifferenti ai problemi del nostro prossimo. Troppo spesso dimentichiamo che i nostri confratelli hanno bisogno di essere sostenuti. Nei momenti di maggiore perplessità e smarrimento, date loro l'assicurazione del vostro interessamento e della vostra simpatia. Se avete deciso di pregare per loro, fate loro sapere cosa state facendo. Diffondete ovunque il messaggio di Dio ai suoi servitori: "Sii forte e fatti animo!" Giosuè 1:6. TT3 108 1 I responsabili delle nostre istituzioni hanno il non facile compito di mantenere l'ordine e la disciplina fra i giovani loro affidati, esercitando la dovuta saggezza. I membri di chiesa possono fare molto per sostenere i loro sforzi. Se i giovani non fossero disposti a sottostare alla disciplina del'istituzione, a condividere il punto di vista dei loro superiori, e per conseguenza intendessero agire a modo loro, i genitori non dovrebbero né sostenerli, né simpatizzare con loro. TT3 108 2 Meglio, molto meglio sarebbe che i vostri figli soffrissero o addirittura morissero. Non si dovrebbe educarli a trattare con noncuranza i princìpi che stanno alla base della fedeltà nei confronti della verità, del prossimo e di Dio. TT3 108 3 In caso di difficoltà con coloro che ne hanno la cura, è bene rivolgersi direttamente ai dirigenti per sapere esattamente come stanno le cose. Tenete presente, inoltre, che i dirigenti dei singoli settori conoscono meglio degli altri i regolamenti interni. Mostrate di avere fiducia in loro, nel loro giudizio e di voler rispettare la loro autorità. Insegnate ai vostri figli il riguardo e il rispetto verso coloro ai quali Dio ha manifestato rispetto e onore assegnandoli a quei posti di responsabilità. TT3 108 4 I membri di chiesa possono assecondare molto bene gli sforzi dei dirigenti delle nostre istituzioni, dando nelle proprie famiglie un esempio di ordine e di disciplina. I genitori, con le loro parole e con il loro comportamento devono far capire ai figli ciò che si aspettano da loro, si mantenga sempre un linguaggio adeguato e una sincera cortesia cristiana. Nelle nostre parole non dovrebbe esserci il minimo incoraggiamento al peccato, alla maldicenza, nessuna malevola insinuazione. Si dovrebbe insegnare ai bambini e ai giovani il rispetto di se stessi, la fedeltà ai princìpi, la fedeltà a Dio. Si dovrebbe inculcare nelle loro menti il rispetto per la legge di Dio e l'ubbidienza ai suoi comandamenti non senza averli invitati a fare altrettanto con le regole della famiglia. Solo se metteranno in pratica questi princìpi nella loro vita essi potranno attuarli anche nei loro rapporti col prossimo. Ameranno i loro simili come se stessi; diffonderanno intorno a sé un 'atmosfera di purezza ed eserciteranno un benefico influsso incoraggiando le anime deboli a calcare il sentiero che mena alla santità e al cielo. TT3 108 5 I figli che ricevono tali istruzioni, non saranno né un peso, né una fonte di continue preoccupazioni per le nostre istituzioni; essi diventeranno invece un sostegno per coloro che hanno la responsabilità della direzione. Sotto una buona guida, essi saranno preparati a occupare dei posti di responsabilità e potranno, con le loro parole e con il loro esempio, aiutare costantemente gli altri ad agire bene. Avranno un 'esatta percezione delle proprie possibilità e faranno il migliore uso delle proprie facoltà fisiche, mentali e spirituali. Queste anime saranno fortificate contro la tentazione e non si lasceranno facilmente sopraffare. Grazie alla benedizione di Dio, tali persone diverranno portatori di luce; la loro influenza cristiana contribuirà ad avviare gli altri a una vita operosa, che si ispiri ai princìpi cristiani. TT3 108 6 I membri di chiesa, pieni del'amore di Cristo per le anime, consci dei loro privilegi e delle loro responsabilità, possono esercitare sui giovani delle nostre istituzioni un inestimabile influsso benefico. Il loro esempio di fedeltà in famiglia, negli affari, nella chiesa; la loro manifestazione di ospitalità e di cortesia cristiana, unita con un sincero interesse per il benessere spirituale dei giovani, contribuirà efficacemente alla formazione del carattere di questi giovani in vista del servizio di Dio e del prossimo, sia in questa vita che in quella avvenire. Doveri della casa editrice verso la chiesa TT3 109 1 Se la chiesa ha una responsabilità verso la casa editrice, questa a sua volta ne ha una verso la chiesa. Le due istituzioni sono interdipendenti. TT3 109 2 Coloro che occupano posizioni di responsabilità nelle case editrici, non dovrebbero lasciarsi assorbire dal lavoro a tal punto da non avere più il tempo di coltivare l'interesse spirituale. Se questo interesse verrà mantenuto vivo nella casa editrice, eserciterà un potere benefico anche sulla chiesa; se verrà mantenuto vivo nella chiesa, tale interesse eserciterà un forte influsso sulla casa editrice. Dio benedirà la sua opera quando ogni sua attività sarà finalizzata alla salvezza delle anime. TT3 109 3 Tutti gli operai della casa editrice, che si professano cristiani, dovrebbero essere attivi nella chiesa. La loro vita spirituale crescerà in intensità se sfrutteranno la grazia che è stata loro offerta. Se faranno ciò, essi acquisteranno vigore, non rimarranno semplici spettatori ma diventeranno attori capaci di affrontare la scena senza il minimo imbarazzo. Ognuno dovrebbe svolgere un regolare compito in chiesa. Tutti dovrebbero rendersi conto che questo è il loro dovere di cristiani. Col battesimo, essi si sono impegnati a fare tutto quello che è in loro potere per edificare la chiesa di Cristo. Mostrate che il loro impegno è motivato dal'amore e dalla fedeltà al Redentore. Essi si devono ispirare agli ideali di uno spirito umanitario; la loro opera sosterrà le istituzioni di cui fanno parte. Essi non possono essere fedeli servitori di Cristo, uomini e donne integerrimi, né operai efficienti in un 'istituzione di Dio se trascurano questi doveri. TT3 109 4 I dirigenti del'istituzione e dei suoi vari reparti dovrebbero avere particolarmente cura dei giovani, affinché essi prendano delle buone abitudini di vita. Quando le adunanze della chiesa sono disertate oppure vengono trascurati doveri connessi con la sua attività, si deve cercare di appurarne le cause. Cercate di scuotere il negligente e suscitare in lui vivo interesse, con tatto e gentilezza. TT3 109 5 Nessuno dovrebbe lasciare che il proprio lavoro gli impedisca di compiere un sacro servizio per Dio. Meglio sarebbe lasciare addirittura da parte il lavoro in questione che trascurare un preciso dovere verso Dio. Ai fratelli investiti di responsabilità nella casa editrice TT3 109 6 Io insisto sul'importanza di partecipare ai nostri raduni annuali; non semplicemente alle riunioni di carattere amministrativo, ma anche a quelle che danno alimento e luce spirituali. Voi non vi rendete conto della necessità di avere un 'intima relazione col cielo, senza della quale nessuno di voi si può sentire al sicuro o pensare di essere qualificato per svolgere con efficienza l'opera di Dio. TT3 109 7 In quest 'opera, più che in qualunque altra attività di carattere secolare, il successo è proporzionato allo spirito di consacrazione e di altruismo con il quale l'opera viene svolta. Tutti coloro che hanno delle responsabilità come dirigenti del'opera, necessitano di una maggiore disponibilità al'influsso rigeneratore dello Spirito di Dio. Voi dovreste avere, perciò, un desiderio maggiore di ricevere il battesimo dello Spirito Santo e la conoscenza di Dio e di Cristo, dato che la vostra posizione comporta maggiori responsabilità di quella occupata dal comune operaio. TT3 109 8 Sia le doti naturali che quelle acquisite sono tutte dono di Dio e debbono essere poste continuamente sotto il controllo del suo Spirito, del suo potere divino che santifica. Voi avete bisogno di sentire più profondamente la vostra mancanza di esperienza in questo lavoro e di sforzarvi sinceramente di acquisire conoscenza e saggezza per utilizzare ogni facoltà del corpo e della mente in modo da glorificare Dio. TT3 110 1 "Io vi darò un cuore nuovo". Cristo deve dimorare nei nostri cuori, come il sangue nel corpo e circolarvi con la sua potenza vivificatrice. Su questo argomento non potremo mai insistere abbastanza. Mentre la verità deve costituire la nostra armatura, le nostre convinzioni debbono essere rafforzate dalla stessa vivente simpatia che contraddistinse la vita di Gesù. Se la verità che viviamo non è espressa dal nostro comportamento, noi non reggeremo ai continui attacchi del nemico. Solo una potenza può renderci saldi e mantenerci tali: la grazia di Dio. Chi confida in qualche altra cosa non potrà resistere a lungo. TT3 110 2 Il Signore vuole che voi confidiate in lui. Sfruttate al massimo ogni opportunità per giungere alla luce. Se vi appartate e vi tenete lontani dalla santa influenza che procede da Dio come potrete discernere le cose spirituali? TT3 110 3 Dio ci invita ad approfittare di ogni occasione per prepararci a portare a termine la sua opera. Egli desidera che voi consacriate tutte le vostre energie alla sua attuazione e che conserviate i vostri cuori sensibili al'importanza delle sue responsabilità che questo lavoro comporta. Dio considera ogni sforzo che voi fate. Non è prudente offrire a Dio un sacrificio imperfetto, che non s 'ispiri alla riflessione e alla preghiera. Egli non può accettare una simile offerta. TT3 110 4 Io vi esorto a svegliarvi e a cercare Dio da voi stessi. Mentre Gesù di Nazaret sta passando, gridategli: "Signore, Figliolo di Davide, abbi pietà di me!": recupererete la vista. Mediante la grazia di Dio voi riceverete quello che per voi ha più valore del'oro, del'argento e delle pietre preziose. ------------------------Capitolo 28: Santità degli strumenti di Dio TT3 111 1 Molti non fanno distinzione fra una comune attività di carattere temporale un negozio, una fabbrica, un campo di granturco -- e una istituzione creata per propugnare gli interessi del'opera di Dio. Si dovrebbe invece ribadire la distinzione fatta anticamente dal'Eterno fra ciò che è sacro e ciò che è comune; fra ciò che è santo e ciò che è profano. Il Signore desidera che questa distinzione sia riconosciuta e apprezzata da ogni operaio delle nostre istituzioni. Coloro che occupano una posizione di rilievo nelle nostre case editrici debbono sentirsi altamente onorati perché un sacro incarico è stato loro affidato. Essi sono chiamati a collaborare con Dio e debbono, perciò, apprezzare l'opportunità di una così intima unione con gli agenti celesti e sentirsi particolarmente privilegiati di poter offrire a questa istituzione divina la loro capacità, il loro servizio e la loro instancabile vigilanza. Essi dovrebbero essere animati da un saldo proposito, da un 'elevata aspirazione e da un grande zelo che li spinga ad agire affinché la casa editrice diventi ciò che Dio vuole: una luce nel mondo, una fedele testimonianza per lui e un memoriale del sabato, secondo il dettaglio del quarto comandamento. TT3 111 2 "Egli ha reso la mia bocca come una spada tagliente, mi ha nascosto nel'ombra della sua mano; ha fatto di me una freccia aguzza, mi ha riposto nel suo turcasso e mi ha detto: 'Tu sei il mio servo, Israele, nel quale io manifesterò la mia gloria... è troppo poco che tu sia mio servo per rialzare le tribù di Giacobbe e per ricondurre gli scampati d'Israele; voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra'". Isaia 49:2-6. Queste sono le parole del Signore per tutti coloro che sono in qualche modo legati alle nostre istituzioni. Essi sono favoriti da Dio, perché sono stati immessi nei canali dove risplende la luce. Essi sono al suo servizio speciale e non dovrebbero stimare ciò come cosa di poco conto. Il loro senso del dovere e di devozione dovrebbe essere proporzionato alla loro posizione di sacra responsabilità. Non dovrebbero essere tollerati né la conversazione di bassa lega e profana, né il comportamento frivolo. Si dovrebbe incoraggiare e coltivare un maggiore rispetto per la natura sacra del luogo di lavoro. TT3 111 3 Su questo suo strumento, il Signore esercita una costante e vigilante cura. Le macchine possono essere affidate a uomini capaci di usarle; però quanto sarebbe facile che una piccola vite o una piccola parte del macchinario uscissero dal loro posto per provocare una catastrofe! Chi impedisce che questo avvenga? Gli angeli di Dio hanno la supervisione del lavoro. Se gli occhi di coloro che sono addetti alle macchine si aprissero, vedrebbero questa vigilanza celeste. In ogni locale della casa editrice dove si lavora, c'è un testimone che prende nota dello spirito con il quale il lavoro è svolto e della fedeltà e del'altruismo manifestati. ------------------------Capitolo 29: Collaborazione TT3 112 1 Nello stabilire delle istituzioni in nuovi territori, si è spesso costretti ad affidare certe responsabilità a persone che non sono state formate per questo compito. Per conseguenza, esse partono svantaggiate e se i loro collaboratori non sono animati da un altruistico interesse per l'istituzione del Signore, potrà venire a determinarsi una situazione che ne ostacolerà il progresso. TT3 112 2 Molti ritengono che il genere di lavoro che svolgono sia di loro esclusiva pertinenza e che nessun altro debba dare suggerimenti in materia. Queste persone, forse, ignorano i giusti metodi di lavoro. E se qualcuno ardisce esprimere il suo parere esse si ritengono offese e sembrano ancor più decise a difendere la propria autonomia. Inoltre, alcuni operai non sembrano molto disposti ad aiutare o a insegnare ai loro compagni di lavoro. Altri, infine, privi di esperienza non vogliono che questa loro lacuna sia notata. Commettono degli sbagli che costano tempo e molto denaro perché sono troppo orgogliosi per chiedere consiglio. TT3 112 3 Non è difficile stabilire la causa di queste difficoltà. Gli operai sono stati come dei fili indipendenti, mentre avrebbero dovuto considerarsi come dei fili che uniti con altri danno origine a un tessuto che riproduce il modello definitivo. TT3 112 4 Queste cose rattristano lo Spirito Santo. Dio vuole che noi impariamo gli uni dagli altri. L'indipendenza non santificata è un ostacolo per l'opera che Egli vuole compiere. Satana è compiaciuto da un simile stato di cose. TT3 112 5 Non dovrebbero esserci né riservatezza, né ansia che altri acquistino una competenza specifica. Tale spirito provoca sempre sospetto e diffidenza. I cattivi pensieri e la maldicenza prendono il posto che si dovrebbe riservare al'amore fraterno. TT3 112 6 Ogni settore del'opera di Dio ha un rapporto con gli altri settori. In una istituzione presieduta da Dio non ci può essere esclusivismo, perché Egli è il Signore di ogni talento organizzativo. Egli è il fondamento di ogni giusto metodo di lavoro. E' lui che dà la conoscenza, per cui nessun uomo può considerarla come propria esclusiva. TT3 112 7 Ogni operaio dovrebbe manifestare interesse per i vari generi di lavoro e se Dio gli ha dato il talento della previdenza, della capacità e della perizia, qualità che lo possono aiutare in ogni campo della sua attività, dovrebbe comunicare agli altri quello che ha ricevuto. TT3 112 8 L'abilità che può essere apportata al'istituzione, se frutto di uno sforzo disinteressato, dovrebbe essere una sorgente di successo per l'opera del Signore. Le case editrici hanno bisogno di operai consacrati che dispongono di talento e di credibilità. TT3 112 9 Ogni operaio sarà posto alla prova per vedere se si adopera al'avanzamento del'istituzione del Signore o per servire i propri interessi. Coloro che sono stati convertiti daranno quotidianamente la prova che non cercano di sfruttare a proprio vantaggio l'opportunità e la conoscenza ricevute. Essi si rendono conto che è stata la provvidenza divina a dare loro questi benefici perché, quali strumenti del Signore, possano servire la sua causa facendo un lavoro di qualità superiore. TT3 113 1 Nessuno dovrebbe lavorare per amore di lode o per sete di supremazia. Il vero operaio farà del suo meglio perché così potrà glorificare Dio. Egli cercherà di mettere in azione tutte le sue facoltà e compirà il proprio dovere. Il suo unico desiderio sarà di dare a Cristo un omaggio e un servizio perfetti. TT3 113 2 Gli operai dovrebbero consacrare tutte le loro energie nello sforzo che compiono, affinché l'opera di Dio ne sia avvantaggiata. Così facendo saranno più forti e più efficienti. ------------------------Capitolo 30: Autocontrollo e fedeltà TT3 114 1 Noi non abbiamo il diritto di perdere il controllo delle nostre facoltà mentali e fisiche, a tal punto da irritare senza motivo e pronunciare parole che disonorano Dio. Il Signore desidera che noi siamo sempre calmi e pazienti. Indipendentemente da quello che gli altri possono fare, noi dobbiamo rappresentare Cristo e agire come agirebbe lui trovandosi nelle stesse circostanze. TT3 114 2 Chi occupa un posto di responsabilità deve prendere ogni giorno delle decisioni dalle quali possono derivare delle conseguenze di grande portata. Egli deve saper pensare rapidamente e ciò può essere fatto in modo positivo solo da coloro che praticano un regime di temperanza. La mente acquisterà di volta in volta nuovo vigore, se non sarà sottoposta a una tensione eccessiva. Solo chi resterà fedele ai princìpi cristiani, potrà migliorare le proprie facoltà. TT3 114 3 Trascurare di conformarsi in ogni particolare alle esigenze di Dio finisce per provocare un danno a chi non segue tali princìpi. Se questa persona non segue le vie del Signore, deruba il proprio Creatore di quel servizio che gli è dovuto. Essa non riuscirà ad acquisire quella bontà, quella capacità di giudizio, e quella stabilità di carattere che sono il privilegio di chiunque scelga di appartenere completamente a Dio. Vivendo separata da Cristo, tale persona si espone alla tentazione e finirà per commettere degli errori che pregiudicheranno il suo lavoro per il Maestro. La sua infedeltà ai princìpi nelle piccole cose, la renderà incapace di seguire la volontà di Dio anche nelle grandi. Le sue decisioni dipenderanno da quei princìpi che costituiscono l'impronta della sua personalità. TT3 114 4 Dio non può unirsi a coloro che vivono per compiacere se stessi e che danno il primo posto al loro "io". Quanti agiscono in questo modo, sono destinati alla perdizione. Il peccato del'orgoglio e della presunzione può diventare disperato e incurabile. Esso ostacola ogni vera crescita. Quando un uomo ha dei difetti di carattere e non se ne rende conto; quando è talmente pieno di sé da non vedere i propri difetti, come può esserne liberato?" Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati". Matteo 9:12. Come può una persona migliorare se crede di essere perfetta? TT3 114 5 Quando una persona che dovrebbe essere guidata e istruita da Dio, abbandona la retta via a causa della troppa sicurezza di sé, il suo esempio finirà per spingere molte altre persone a commettere gli stessi errori. Necessità di portare frutto TT3 114 6 Considerate la parabola del fico: TT3 114 7 "Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al vignaiuolo: 'Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercar frutto da questo fico e non ne trovo; Taglialo; perché sta li a rendere improduttivo anche il terreno?' Ma l'altro, rispondendo, disse: 'Signore, lascialo ancora quest 'anno, finché io lo abbia scalzato e concimato; forse darà frutto in avvenire; se no lo taglierai'". Luca 13:6-9. TT3 115 1 "Se no lo taglierai". Queste parole contengono una lezione per tutti coloro che collaborano al'opera di Dio. Al'albero fu accordato un periodo di prova perché non portava frutto. Allo stesso modo, Dio è paziente col suo popolo. Ma di coloro che hanno goduto dei maggiori vantaggi, che occupano delle posizioni di grande e sacra responsabilità, e che nondimeno non portano frutto, Egli dice: "Perché sta lì a rendere improduttivo il terreno?". TT3 115 2 Quanti sono uniti con coloro che sono stati chiamati a essere strumenti di Dio, ricordino che Egli vuole trarre del frutto dalla sua vigna, e che il frutto richiesto dovrà essere proporzionato alle benedizioni accordate. Gli angeli del cielo visitano tutti i luoghi in cui sono state stabilite delle istituzioni del Signore e vi esercitano il loro ministero. L'infedeltà di queste istituzioni è un peccato maggiore a ogni altro commesso altrove perché la sua influenza è maggiore di quella esercitata altrove. L'infedeltà, l'ingiustizia, la disonestà, la convivenza con l'ingiustizia trattengono la luce di Dio, Egli vuole che la luce si sprigioni dai suoi strumenti. TT3 115 3 Il mondo osserva, pronto a criticare con rigore e severità, le vostre parole, il vostro comportamento e anche il modo come voi trattate gli affari. Chiunque ha una parte importante nel'opera di Dio è osservato e quindi pesato sulla bilancia del giudizio umano, in relazione a quelle impressioni favorevoli o sfavorevoli alla religione della Bibbia che si producono costantemente nelle menti di tutti coloro con i quali voi avete a che fare. TT3 115 4 Il mondo guarda per vedere che frutto danno i cosiddetti cristiani e ha pure il diritto di aspettarsi uno spirito di rinuncia e di sacrificio da parte di quanti affermano di credere nella verità. TT3 115 5 Ci sono e continueranno a esservi, fra i nostri operai, quelli che non sentono il bisogno di seguire il consiglio di Gesù a ogni passo. Essi pensano di non avere il tempo di pregare e di assistere alle adunanze. Essi hanno così tanto da fare che non sanno trovare il tempo di custodire le loro anime nel timore di Dio. Allora Satana si mette in azione per creare in loro delle vane fantasie. TT3 115 6 Gli operai che non sono né diligenti, né fedeli provocano un danno incalcolabile con l'esempio che offrono agli altri. In ogni istituzione ve ne sono che forniscono un servizio lieto, di vero cuore; ma siamo sicuri del fatto che essi siano immuni dal lievito della negligenza? L'istituzione dovrà essere lasciata priva di alcuni esempi di fedeltà cristiana? Quando gli uomini che si dicono rappresentanti di Cristo dimostrano di non essere convertiti e di avere un carattere volgare, egocentrico e impuro, dovrebbero essere allontanati dal'opera. TT3 115 7 Gli operai debbono rendersi conto del carattere sacro della fiducia della quale il Singore li ha onorati. L'impulsività, l'incostanza debbono essere bandite. Quanti non sanno distinguere fra il sacro e il profano non sono amministratori prudenti cui si possano affidare delle grandi responsabilità. Tentati, tradirebbero la fiducia in loro risposta. Coloro che non apprezzano i privilegi e le opportunità di un rapporto con l'opera di Dio non resisteranno quando il nemico sferrerà le sue speciose tentazioni. Essi si lasciano facilmente conquistare da progetti egoistici e ambiziosi. Se dopo che la luce è stata loro presentata persistono a non saper distinguere fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, si farà meglio ad allontanarli dal'istituzione, perché allora la natura del'opera risulterà più pura e più elevata. TT3 115 8 In nessuna delle istituzioni del Signore dovrebbero essere tenuti coloro che nel'ora della crisi non si rendono conto che sono degli strumenti sacri. Se gli operai non amano la verità; se la loro dipendenza dalle nostre istituzioni non li rende migliori e non accende in loro nessun amore per la verità, dopo un adeguato periodo di prova è preferibile allontanarli dal'opera perché la loro irreligiosità e la loro incredulità influenzerebbero gli altri. Per mezzo di essi gli angeli malefici si adoperano per sviare coloro che sono stati assunti in prova. Assumete come apprendisti dei giovani promettenti, che amano Dio. Però fate attenzione perché se li mettete in contatto con altri che non amano il Signore correranno costantemente il pericolo di subire la loro influenza irreligiosa. Coloro che hanno il cuore diviso e mondano, che sono portati al pettegolezzo, che si soffermano sui difetti altrui, trascurando i propri, dovrebbero essere dispensati dal'opera. ------------------------Capitolo 31: Pericolo di letture poco adatte TT3 117 1 Quando vedo il pericolo che i giovani corrono a causa delle letture non adatte, non posso fare a meno di esporre gli avvertimenti che mi sono stati dati a proposito di questo male. TT3 117 2 Il danno che subiscono gli operai nel maneggiare del materiale discutibile non è sufficientemente preso in considerazione. La loro attenzione è sollecitata e il loro interesse è suscitato dal'argomento del quale si occupano. Le frasi rimangono impresse nella mente e suggeriscono delle idee. Il lettore è quasi inconsapevolmente influenzato dallo scrittore e una ripercussione negativa si manifesta nella sua mente e nel suo carattere. Vi è chi ha poca fede e scarso autocontrollo, tanto che gli è difficile scacciare i pensieri suggeriti da tali letture. TT3 117 3 Prima di accettare la verità per il nostro tempo, alcuni avevano l'abitudine di leggere romanzi. Unendosi alla chiesa hanno fatto uno sforzo per vincere tale tendenza. Mettere davanti a loro letture simili a quelle lasciate è come porgere una bevanda alcolica a un ubriaco. Cedendo alla tentazione, che è costantemente davanti a loro, essi finiranno col perdere il gusto per la sana lettura e non avranno interesse per lo studio della Bibbia. Le loro facoltà mentali si indeboliranno e il peccato apparirà loro sempre meno repellente. Si profila, così, una manifesta e progressiva incredulità e una crescente avversione per i doveri pratici della vita. Quando la mente si lascia pervertire, si nutre di letture stimolanti, la porta è aperta a Satana, il quale vuole trascinare l'anima sotto il suo dominio. TT3 117 4 Vanno ugualmente accantonate quelle opere che pur sviando e corrompendo in modo così radicale i loro lettori, nondimeno provocano una certa avversione per lo studio della Bibbia. Essa ha la stessa importanza vitale che ebbe la manna per gli israeliti nel deserto. Tutti dovrebbero avere il desiderio di leggere ciò che può essere utile allo sviluppo della nostra mente. Voi non potete compiere l'opera di Dio con chiara percezione della sua volontà, se la vostra mente è assorbita da questo tipo di letture. Coloro che sono al servizio di Dio non dovrebbero sprecare tempo e denaro in letture frivole. "Che c'è di comune tra la paglia e il frumento?". Lettura ed esperienza religiosa TT3 117 5 Non c'è tempo per lasciarsi andare ai divertimenti frivoli o al soddisfacimento del proprio piacere. E' tempo che vi occupiate di cose serie. Voi non potete soffermarvi sulla via di rinuncia e di altruismo del Redentore del mondo e trovare nello stesso tempo piacere in scherzi e facezie, sprecando così il vostro tempo in follie. Voi avete un grande bisogno di un 'esperienza pratica nella vita cristiana; avete bisogno di formare la vostra mente per l'opera di Dio. L'esperienza religiosa è in larga misura determinata dal tipo di libri che leggete nei vostri momenti di svago. TT3 118 1 Se amate le Scritture e le studiate ogniqualvolta ne avete l'opportunita per giungere a possedere il ricco tesoro che è contenuto in esse, potete essere certi che Gesù sta attirandovi a sè. TT3 118 2 "Guardate che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con la vanità ingannatrice, secondo la tradizione degli uomini, con gli elementi del mondo e non secondo Cristo; poiché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità e in Lui voi avete tutto pienamente". Colossesi 2:8-10. TT3 118 3 Noi non possiamo essere completi in Cristo ed essere, allo stesso tempo, pronti ad afferrare le cose che procedono dai cosiddetti "grandi uomini" della terra anteponendo la loro sapienza a quella del più grande Maestro che il mondo mai abbia conosciuto. Attingere la conoscenza a quelle fonti è indicato nella Parola come un volersi dissetare a delle cisterne rotte che non contengono acqua. TT3 118 4 La verità di Dio dovrebbe essere oggetto di contemplazione e di meditazione. Leggete la Bibbia e consideratela come la voce di Dio che vi parla direttamente. Allora otterrete l'ispirazione e la sapienza divine. TT3 118 5 Una quantità di libri raccolti per lo studio, spesso interpone fra Dio e l'uomo una massa di nozioni che indeboliscono la concentrazione e rendono la mente incapace di assimilare quanto ha già recepito. La mente diventa "dispeptica". Occorre, perciò, quella sapienza che consente all'uomo di saper decidere fra questi tanti autori e la Parola della vita, allo scopo di mangiare la carne e bere il sangue del Figlio di Dio. TT3 118 6 Fratelli miei, lasciate da parte i ruscelli dei bassopiani e venite alle pure acque del Libano. Voi non potrete mai camminare nella luce di Dio finché continuerete a riempire la vostra mente con una massa di cose che non potete assimilare. E' giunto il momento di cercare l'aiuto del cielo e di fare in modo che la Parola di Dio venga impressa nella mente. Chiudiamo la porta alle troppe letture. Preghiamo di più e nutriamoci delle parole della vita. A meno che non si realizzi in noi una più profonda opera della grazia, noi non potremo mai contemplare il volto di Dio. ------------------------Capitolo 32: Fede e coraggio TT3 119 1 Il Signore diede ordine a Mosè di raccontare a Israele, con ricchezza di particolari, il suo modo di procedere nella liberazione dal'Egitto e nella meravigliosa assistenza nel deserto. Mosè doveva rievocare la incredulità e i mormorii del popolo ogni volta che sopraggiungeva una prova e sottolineare la grande misericordia e l'amorevole bontà di Dio che mai aveva abbandonato i suoi figli. Questa rievocazione doveva stimolare la loro fede e rafforzare il loro coraggio. Mentre da una parte si sarebbero resi conto della loro debolezza, dal'altra avrebbero visto che Dio era la loro giustizia e la loro forza. TT3 119 2 È indispensabile che il popolo di Dio, oggi, ricordi in che modo e quando è stato messo alla prova e dove la sua fede è venuta meno; qual è stata l'occasione in cui Egli ha messo in pericolo la sua opera con la propria incredulità e la propria presunzione. La misericordia di Dio, la sua provvidenza sostenitrice, le sue indimenticabili liberazioni: tutto deve essere ricordato a ogni passo. Quando i figli di Dio fanno rivivere il passato si rendono conto che l'Eterno agisce sempre nello stesso modo, dovrebbero perciò, capire gli avvertimenti che gli sono stati dati e guardarsi dal rinnovare gli errori commessi. Rinunciando a ogni presunzione, essi debbono confidare in colui che può aiutarli a non disonorare il suo nome. Le anime sono messe in pericolo ogniqualvolta Satana riporta una vittoria su loro. Alcuni finiscono col rimanere talmente soggetti alle sue tentazioni da non riuscire più a sottrarvisi. Perciò chi ha fatto degli errori proceda con la massima prudenza, pregando a ogni istante: "Mantieni i miei passi nei tuoi sentieri, affinché i miei piedi non vacillino". Salmi 17:5. TT3 119 3 Dio manda delle prove per vedere chi rimarrà fedele nonostante la tentazione. Egli mette tutti in posizioni delicate per vedere se essi sapranno confidare in una potenza che è al di fuori e al di sopra di loro. Ognuno ha dei lati di carattere sconosciuti, che debbono essere messi in luce mediante la prova. Dio permette che quanti sono presuntuosi siano severamente tentati, affinché possano rendersi conto della loro debolezza. TT3 119 4 Quando le contrarietà sopraggiungono; quando si va profilando dinanzi a noi non un 'accresciuta prosperità, ma un periodo di crisi che esige sacrifici da parte di tutti, come possiamo accettare le insinuazioni di Satana secondo cui noi dovevamo aspettarci tutto ciò che è poi accaduto? Prestando ascolto ai suoi suggerimenti, finiremo col non credere più in Dio. In un tempo come quello dovremmo ricordare che Dio ha sempre avuto cura delle sue istituzioni e considerare l'opera da lui compiuta, le riforme da lui attuate. Noi dovremmo riconsiderare tutte le manifestazioni della benevolenza celeste, pegno della bontà divina e dire: "Signore, noi crediamo in Te, nei tuoi servitori, nella tua opera. Noi fidiamo in Te. La casa editrice è un tuo strumento e noi non verremo mai meno, né ci lasceremo scoraggiare. Tu ci hai onorati unendoci col tuo centro e noi intendiamo seguire le tue vie secondo il nostro stesso proposito di impegnarci per la tua opera. Noi faremo la nostra parte dimostrandoci fedeli a tale impegno". Il nostro più grande bisogno TT3 120 1 Se noi manchiamo di fede quando le difficoltà sopraggiungono, mancheremo di fede in qualsiasi altra occasione. TT3 120 2 Il nostro bisogno più grande è di avere fede in Dio. Quando dirigiamo il nostro sguardo verso le tenebre, noi perdiamo il contatto col Signore, l'Iddio d'Israele. Quando il cuore è aperto al timore e alla preoccupazione, il sentiero del progresso viene sbarrato dal'incredulità. Non dobbiamo mai pensare che Dio abbia abbandonato la sua opera. TT3 120 3 Noi dobbiamo resistere al'incredulità; non dobbiamo mai pensare che Tizio o Caio possa sbarrarci la strada. Andiamo avanti con fede, noi abbiamo fiducia che Dio aprirà la via alla sua opera. Solo allora troveremo riposo in Cristo. Lo Spirito Santo opererà in noi se coltiveremo la fede e ci metteremo in una giusta relazione con Dio, impegnandoci con ardente preghiera a compiere il nostro dovere. I molti problemi che oggi appaiono insolvibili saranno risolti grazie alla nostra costante fede nel'Eterno. Non abbiamo bisogno di soffrire un duro carico di incertezze, perché noi siamo sotto la guida dello Spirito Santo: possiamo, perciò, camminare e lavorare con perfetta fiducia. TT3 120 4 Noi dobbiamo avere meno fiducia in quello che facciamo e maggiore fiducia in quello che Dio può fare per noi se abbiamo cuori e mani puri. Noi non siamo impegnati in un nostro lavoro: stiamo svolgendo l'opera di Dio. TT3 120 5 Occorrono più amore e più sincerità, meno critica e meno sospetto. Bisogna essere meno propensi a biasimare e ad accusare, perché biasimo e critica sono cose che offendono Dio. Il cuore deve essere posseduto e addolcito dal'amore. Lo stato di debolezza del nostro popolo è dovuto al fatto che il cuore non è in regola col Signore. La separazione da lui è la causa dello stato talvolta precario delle nostre istituzioni. TT3 120 6 Non dovete lasciarvi vincere dalla preoccupazione. Guardando alle apparenze e lamentandovi ogni volta che sorgono difficoltà e contrattempi, date prova di una fede debole, malaticcia. Mostrate, invece, con la vostra parola e con le vostre azioni, che la vostra fede è invincibile. Il Signore è ricco di risorse: il mondo gli appartiene. Guardate, perciò, a colui che possiede la luce, la potenza e l'efficienza: Egli benedirà chiunque si sforza di diffondere la luce e l'amore. TT3 120 7 Il Signore vuole che tutti capiscano che la loro prosperità dipende dal rapporto che hanno con Cristo, dalla loro umiltà, dalla loro mansuetudine, dalla loro ubbidienza e dalla loro devozione che procedono dal cuore. Quando imparerete la lezione del Grande Maestro, cioè morire a se stessi, non riporre la propria fiducia nell'uomo, non confidarsi troppo nelle sue capacità, quando vi rivolgerete a lui, il Signore sarà sempre pronto ad aiutarvi qualunque sia la vostra necessità. Egli vi guiderà e vi starà accanto per consigliarvi. Egli vi dirà: "Questa è la via, camminate in essa". TT3 120 8 I fratelli che occupano delle posizioni di responsabilità dovrebbero rivolgere parole di fede e di coraggio agli operai. Gettate la vostra rete dal lato destro della navicella, dal lato della fede. Finché durerà il tempo di grazia, dimostrate ciò che può essere fatto da una chiesa viva e consacrata. Egli sopperirà alle nostre necessità TT3 121 1 Noi non ci rendiamo conto, come dovremmo, del grande conflitto in atto fra gli agenti invisibili: fra gli angeli fedeli e gli angeli infedeli. Gli angeli buoni e gli angeli malvagi combattono al di sopra di ogni uomo. Non si tratta di un conflitto di poco conto; noi non siamo impegnati in una battaglia immaginaria. Noi dobbiamo affrontare i più potenti avversari e sta a noi stabilire a chi andrà la vittoria. Noi dobbiamo attingere la forza alla stessa sorgente alla quale l'attinsero i primi discepoli: "Tutti costoro perseveravano di pari consentimento nella preghiera". "E di subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia ed esso riempì tutta la casa dove essi sedevano". "E tutti furono ripieni dello Spirito Santo". Atti 1:14; 2:2, 4. TT3 121 2 Non ci sono argomenti che possano scusare la defezione e lo scoraggiamento; tutte le promesse della grazia celeste sono per coloro che hanno fame e sete di giustizia. L'intensità del desiderio raffigurato dalla fame e dalla sete è di per sè una garanzia che il nutrimento desiderato sarà concesso. TT3 121 3 Non appena noi ci rendiamo conto della nostra incapacità di svolgere l'opera di Dio e ci sottomettiamo a lui per essere guidati dalla sua saggezza, Egli potrà operare in noi, e come noi. Se svuotiamo la nostra anima dal'egoismo, Egli provvederà a tutte le nostre necessità. TT3 121 4 Disponete la vostra mente e la vostra volontà di modo che lo Spirito possa raggiungerla, perché Egli non agisce tramite la mente e la coscienza altrui per operare in esse. Con fervida preghiera per ottenere la sapienza fate della Parola di Dio l'oggetto del vostro studio. Santificate le vostre capacità di analisi e arrendetevi completamente al Signore. TT3 121 5 Guardate a Gesù con semplicità e con fede. Contemplate fino al punto di venire meno a causa della sua luce. Non si deve pregare a metà, né credere a metà. "Chiedete e vi sarà dato". Luca 11:9. Pregate, credete, fortificatevi gli uni gli altri. Pregate come non lo avete fatto mai e il Signore stenderà la sua mano su di voi e vi metterà in grado di comprendere la lunghezza, la larghezza, la profondità, l'altezza e la consistenza del'amore di Cristo, un amore che sopravanza ogni conoscenza, affinché voi possiate ricevere Dio nel vostro cuore. TT3 121 6 Il fatto che noi siamo chiamati a sopportare la prova dimostra che il Signore Gesù vede in noi qualcosa di molto prezioso, che Egli intende valorizzare. Egli non perderebbe tempo per migliorare il nostro carattere, se non scorgesse in noi qualcosa che glorifichi il suo nome. Del resto noi non ci affatichiamo nella potatura dei rovi. Così Cristo non mette nella sua fornace delle pietre prive di valore. Egli saggia solo il metallo prezioso. TT3 121 7 Il fabbro pone il ferro e l'acciaio nel fuoco perché sa che tipo di metalli sono. Il Signore permette che i suoi eletti siano messi nella fornace del'afflizione per provare la loro tempra e per vedere se può lavorarli e modellarli per la sua opera. TT3 121 8 Ricordate che la preghiera è la fonte della vostra forza. Un operaio non può avere successo se recita in fretta le sue preghiere per precipitarsi a occuparsi di qualcosa che teme di avere trascurato o dimenticato. Egli accorda a Dio solo pochi frettolosi pensieri e non si prende il tempo di pensare, di pregare e di aspettare il Signore per ricevere da lui nuovo vigore fisico e spirituale. Si stancherà, perché quel'operaio non sperimenta il benefico influsso dello Spirito di Dio come fonte di ispirazione. Egli non è animato da una fresca vitalità. Il suo corpo stanco e il suo cervello affarticato non sono rinfrancati da un personale contratto con Cristo. TT3 122 1 "Spera nel'Eterno! Sii forte, il tuo cuore si rinfranchi; sì, spera nel'Eterno". "Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza del'Eterno". Salmi 27:14; Lamentazioni 3:26. TT3 122 2 Se commettete uno sbaglio, cercate di trasformare la vostra sconfitta in vittoria. Le lezioni che Dio manda, se bene imparate saranno di aiuto nel momento opportuno. Confidate in Dio, pregate molto e abbiate fede. Confidando, sperando, credendo, stringendo saldamente la mano della Potenza Infinita sarete più che vincitori. TT3 122 3 I veri operai camminano e lavorano con fede. Talvolta si stancano nel vedere con quanta lentezza l'opera progredisce nel'infuriare della battaglia fra le forze del bene e quelle del male. Però se non cedono allo scoraggiamento e non vengono meno, vedranno le nubi aprirsi e realizzarsi le promesse di liberazione. Attraverso l'oscurità nella quale Satana cerca di avvolgerli, essi vedranno risplendere i fulgidi raggi del Sole di giustizia. TT3 122 4 Lavorate con fede e lasciate che Dio si occupi dei risultati. Pregate con fede, e il mistero della sua provvidenza recherà la sua risposta. Talvolta vi sembrerà di non poter riuscire. Ma lavorate e credete, mettendo nei vostri sforzi la fede, la speranza, il coraggio. Dopo che avrete fatto quello che potete, aspettate il Signore riconoscendo la sua fedeltà ed Egli manterrà la sua parola. Aspettate, ma non in febbrile ansietà, ma con fede indomita e con incrollabile fiducia. -- Testimonies for the Church 7:244, 245 (1902). ------------------------Capitolo 33: Riunioni di comitato TT3 123 1 Coloro che partecipano alle riunioni di comitato tengano presente che si incontrano con Dio, il quale ha loro assegnato tale incarico. Essi dovrebbero, per conseguenza, riunirsi mantenendo nel loro cuore un sentimento di rispetto e di consacrazione. Essi si riuniscono per considerare cose importanti in rapporto con l'opera del Signore. Il loro comportamento deve dimostrare che essi desiderano comprendere la sua volontà circa i piani che vanno elaborati in vista del progresso della sua opera. Non sprechino neppure un istante in conversazioni vuote di contenuto, perché ciò che è di Dio deve essere trattato nel migliore dei modi. Se qualche membro del comitato è negligente, privo di rispetto, è bene ricordargli che egli è alla presenza di un Testimone che giudica ogni nostro atteggiamento. TT3 123 2 Mi è stato rivelato che non sempre le sedute di comitato sono gradite a Dio. Alcuni partecipano a queste riunioni con uno spirito freddo, duro, critico, privo di amore. Essi possono fare molto male perché subiscono l'influsso di Satana che li spinge nella direzione sbagliata. Non di rado il loro atteggiamento è privo di sensibilità per gli argomenti presi in considerazione, ciò determina perplessità e ritardo nelle decisioni da prendere. I servitori di Dio, che hanno bisogno di una mente riposata e perciò di un riposo adeguato sono stati non poco angustiati e oppressi da tale insostenibile atmosfera. Nella speranza di giungere a una decisione, prolungano le sedute fino a tarda notte. Ma la vita è troppo preziosa per essere messa così in pericolo. Chiedete perciò al Signore di dirigere Egli stesso ogni cosa e di appianare le difficoltà. Date riposo al cervello affaticato. Le ore inopportune distruggono le forze fisiche, mentali e morali. Se al cervello fossero concessi adeguati periodi di riposo, le idee sarebbero più chiare e acute, e il lavoro verrebbe sbrigato più rapidamente. Relazione fra dieta e sedute di comitato TT3 123 3 Prima che i nostri fratelli si riuniscano in comitato, ognuno di essi dovrebbe presentarsi davanti a Dio per esaminare con cura il proprio cuore e le proprie intenzioni. Pregate Dio perché vi riveli i motivi di certe vostre prese di posizione affinché possiate astenervi dal criticare o condannare le proposte fatte. TT3 123 4 Seduti a una tavola riccamente imbandita, spesso gli uomini mangiano più di quanto possano facilmente digerire. Lo stomaco sovraccarico non può funzionare regolarmente; da tale abitudine deriva una sonnolenza fastidiosa che impedisce al cervello di cogliere rapidamente una visione globale del caso in questione. Il disturbo è provocato anche da una cattiva combinazione di cibi che determina la loro fermentazione; il sangue, allora, si contamina e il cervello non riesce più a svolgere bene le sue funzioni. TT3 123 5 La tentazione di mangiar troppo o di prendere troppa varietà di cibi a un pasto, spesso provoca la dispepsia. Ne deriva un serio danno per i delicati organi del'apparato digerente. Invano lo stomaco reclama e chiede al cervello di stabilire il rapporto fra causa ed effetto. L'eccessiva quantità di cibo ingerito o l'errata combinazione degli alimenti compie la sua opera nociva. Inutilmente delle sensazioni sgradevoli danno il loro avvertimento, ormai la sofferenza e la morte incombono. TT3 124 1 Qualcuno si chiederà che relazione ha tutto ciò con le sedute di comitato. Nessuno può negare il fatto che l'effetto di una alimentazione errata inciderà sullo svolgimento del comitato. Questa nostra convinzione deriva dal fatto che il cervello è condizionato dallo stato dello stomaco. Uno stomaco in disordine provoca una condizione mentale incerta e confusa. Uno stomaco in disordine provoca una carenza delle funzioni cerebrali. Tale carenza porterà a un irrigidimento delle loro opinioni nel'ambito del comitato. Le opinioni errate di queste persone sono follia per Dio. TT3 124 2 Io penso che queste abitudini siano la causa della situazione che si verifica in molte riunioni di comitato, dove i punti che richiedono uno studio accurato ricevono scarsa considerazione e dove delle decisioni della massima importanza vengono prese con troppa fretta. Spesso, quando ci sarebbe dovuta essere unanimità di consensi, degli atteggiamenti del tutto negativi hanno totalmente cambiato l'atmosfera della seduta. Tale situazione mi è stata ripetutamente presentata. TT3 124 3 Io vi riferisco tutto ciò, perché ho ricevuto l'incarico di rivolgermi ai fratelli impegnati nel ministero. Se sarete intemperanti nella vostra alimentazione, voi diventerete incapaci di vedere con chiarezza la differenza tra il fuoco sacro e quello comune. Con questa intemperanza manifesterete la vostra indifferenza per gli avvertimenti che Dio vi rivolge. Ecco quello che vi dice: "Chi è tra voi che teme l'Eterno, che ascolti la voce del servo di Lui? Benché cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del'Eterno e si appoggi al suo Dio. Ecco, voi tutti che accendete un fuoco, che vi cingete di tizzoni, andatevene nelle fiamme del vostro fuoco e fra i tizzoni che avete accesi". Isaia 50:10, 11. TT3 124 4 Non vogliamo accostarci al Signore, perché Egli ci sottragga da ogni intemperanza nel mangiare e nel bere e da ogni passione profana e sensuale, da ogni forma di empietà? Non vogliamo umiliarci dinanzi a Dio, abbandonando tutto ciò che possa corrompere la carne e lo spirito, affinché nel suo timore noi possiamo giungere alla perfetta santità di carattere? Accurata considerazione con Spirito di preghiera TT3 124 5 Chiunque partecipa a un comitato scolpisca nel proprio cuore le parole: "Io lavoro per il tempo e per l'eternità e sono responsabile nei confronti di Dio dei motivi che mi spingono ad agire". Sia questo il suo motto e faccia sua la preghiera del salmista: "O Eterno, poni una guardia dinanzi alla mia bocca, guarda l'uscio delle mie labbra. Non inclinare il mio cuore ad alcuna cosa malvagia". Salmi 141:3, 4. TT3 124 6 Nel prendere delle decisioni in vista del progresso del'opera, nessuno deve esercitare una sorta di potere dominante ed essere una voce per tutti. I metodi e i piani che vengono proposti siano presi accuratamente in considerazione, perché tutti i fratelli possano valutarne i pregi e decidere quale di essi debba essere seguito. Occupandosi dei campi verso i quali il dovere ci chiama è bene esaminare le difficoltà cui si andrà incontro in quei territori. TT3 124 7 Per quanto possibile i comitati dovrebbero rendere noti alla chiesa i loro piani per modo che il giudizio di questa possa sostenere i loro sforzi. Molti membri di chiesa sono prudenti e hanno delle eccellenti doti mentali. Il loro interesse per il progresso del'opera dovrebbe essere suscitato. Molti potrebbero sentirsi spinti ad avere una più intima visione del'opera di Dio e a cercare il consiglio di Dio per estendere il regno di Cristo in vista della salvezza delle anime che periscono per mancanza delle parole di vita. Uomini e donne dalla mente nobile si uniranno a coloro dei quali è detto: "Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi... perché andiate e portiate frutto". Giovanni 15:16. TT3 125 1 In ciascuna delle vostre sedute di comitato, voi dovreste farvi accompagnare dal Signore. Se sentite la sua presenza nelle vostre riunioni ogni punto verrà considerato in modo coscienzioso e con preghiera. Ogni motivo discutibile sarà represso e la rettitudine caratterizzerà tutte le vostre decisioni, tanto nelle piccole che nelle grandi cose. Domandate prima consiglio a Dio perché questo è necessario, affinché poi possiate consigliarvi fra voi in modo opportuno. TT3 125 2 Voi dovete vegliare perché le febbrili attività della vita non vi portino a trascurare la preghiera proprio quando voi avete bisogno di quella forza che la preghiera dà. La pietà rischia di essere scacciata dal'anima da una eccessiva dedizione al lavoro. E' un grosso male frodare l'anima della potenza e della sapienza celesti che sono là, a disposizione delle vostre richieste. Voi avete bisogno della luce che solo Dio vi può dare. Nessuno è idoneo a trattare le cose del'Eterno, se non dispone di questa sapienza. -- Testimonies for the Church 5:560 (1889). ------------------------Capitolo 34: La disciplina della chiesa TT3 126 1 Nel trattare con i membri di chiesa che si sviano, il popolo di Dio deve attenersi scrupolosamente alle direttive impartite dal Salvatore nel capitolo diciottesimo del'evangelo di Matteo. TT3 126 2 Gli esseri umani sono proprietà di Cristo, perché da lui acquistati a un prezzo infinito e a lui legati dal'amore che Egli e il Padre suo hanno loro manifestato. Perciò, quanto dovremmo essere cauti nel nostro rapporto con gli altri! Gli uomini non hanno alcun diritto di sospettare il male nel prossimo. I membri di chiesa non hanno alcun diritto di seguire le proprie inclinazioni o i propri impulsi nei riguardi dei confratelli che possono avere sbagliato. Non si dovrebbero neppure formulare dei pregiudizi verso chi si è sviato dal momento che facendolo si getta il lievito del male nella mente del prossimo. Si trasmettono fra i membri di chiesa considerazioni sfavorevoli a un fratello o a una sorella. Questo comportamento è ingiusto e sbagliato perché è ispirato dalla scarsa disponibilità di alcuni a seguire le istruzioni date da Gesù. TT3 126 3 Cristo ha detto: "Se poi il tuo fratello ha peccato contro di te, va' e riprendilo fra te e lui solo". Matteo 18:15. Non parlatene con altri. Perché? Lo si dice a uno, poi a un secondo, a un terzo e il male cresce e cresce fino al punto da coinvolgere tutta la chiesa. Il programma di Dio, invece, è semplice: "fra te e lui solo". "Non ti affrettare ad intentare processi, che alla fine tu non sappia che fare, quando il tuo prossimo ti avrà svergognato. Difendi la tua causa contro il tuo prossimo, ma non rivelare il segreto di un altro". Proverbi 25:8, 9. Non tollerare il peccato nel tuo fratello, ma non lo rendere di pubblico dominio perché in tal caso crescerebbero le difficoltà e il rimprovero verrebbe interpretato come un 'occasione di rivalsa. Perciò correggilo nel modo indicato dalla Parola di Dio. TT3 126 4 Non permettere che il risentimento produca un odio tale da infettare con parole riprovevoli la ferita che il peccato ha prodotto. Non consentire che la tua mente e la sua siano oppresse dal'amarezza. Vai dal fratello e parlagli con sincerità e umiltà. TT3 126 5 Qualunque sia la natura del'offeso, essa non può giustificare il cambiamento del piano di Dio per quanto riguarda il chiarimento dei malintesi e il regolamento delle offese personali. Parlare da solo, nello spirito di Cristo, con la persona che ha sbagliato consentirà quasi sempre di appianare ogni difficoltà. Andate da chi è in difetto, col cuore pieno di amore e di simpatia, come faceva Cristo, cercando di risolvere il problema. Parlate con calma, e non vi lasciate sfuggire alcuna parola di collera. Parlate in modo da fare appello ai migliori sentimenti del vostro interlocutore e ricordate che "chi converte un peccatore dal'errore della sua via salverà l'anima di lui dalla morte e coprirà moltitudine di peccati". Giacomo 5:20. TT3 126 6 Offrite al fratello il rimedio per guarirlo della sua insoddisfazione. Fate quanto siete capaci di fare per aiutarlo. Per amore della pace e del'unità della chiesa, considerate tale azione come un privilegio e come un dovere. Se egli vi ascolta, voi avrete acquistato un amico. Il cielo interessato TT3 127 1 Tutto il cielo è interessato al colloquio fra l'offeso e l'offensore. Il sole riempirebbe il cuore di quest 'ultimo se accettasse il rimprovero che gli viene fatto nel'amore di Cristo e riconoscesse i propri torti chiedendo perdono a Dio e al fratello. Tale comportamento porrebbe fine al contrasto e permetterebbe di ricostruire un legame di fiducia e di amicizia. L'olio del'amore renderebbe più sopportabile la sofferenza provocata dal torto subito. Lo Spirito ricongiungerebbe i cuori e ci sarebbe gioia in cielo per questa unione ricostituita. TT3 127 2 Se costoro accettassero il legame della comunione cristiana, offrissero le loro preghiere a Dio e si impegnassero ad agire giustamente, a usare misericordia e a camminare umilmente con Dio, scenderebbe su loro una grande benedizione. E se anche avessero danneggiato altre persone, continuerebbero la loro opera di pentimento, confessione e riparazione pienamente decisi a farsi del bene l'un l'altro. In questo modo si adempie la legge di Cristo. TT3 127 3 "Ma, se non ti ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata dalla bocca di due o tre testimoni". Matteo 18:16. Prendete con voi coloro che sono noti per la loro spiritualità e parlate con chi ha sbagliato, a proposito del suo torto. Egli forse cederà al'appello che questi fratelli gli rivolgono. Vedendo che essi sono concordi in quello che affermano, la sua mente potrà essere illuminata. TT3 127 4 "E se rifiuta di ascoltarli" che cosa si dovrà fare? Potranno alcune persone o un comitato assumersi la responsabilità di allontanare dalla chiesa quella persona?" Se rifiuta di ascoltarli, ditelo alla chiesa". Matteo 18:17. E' la chiesa che deve decidere circa i suoi membri. TT3 127 5 "Se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano ed il pubblicano. Matteo 18:17. Se egli non prestasse ascolto alla voce della chiesa, se pure respingesse gli sforzi fatti per richiamarlo al dovere, la chiesa avrebbe la responsabilità di espellerlo dalla congregazione. Il nome di quella persona dovrebbe essere cancellato dai suoi registri. TT3 127 6 Nessun ufficiale della chiesa dovrebbe consigliare, nessun comitato dovrebba raccomandare, nessuna chiesa dovrebbe votare che il nome di un peccatore sia radiato dai registri della comunità fino a quando le istruzioni date da Cristo non siano fedelmente eseguite. La chiesa è in regola con Dio, se rispetta queste direttive. Il male deve essere evidenziato e rimosso affinché non si propaghi maggiormente. La salute e la purezza della chiesa debbono essere salvaguardate: ciò le permetterà di essere -- davanti a Cristo -- immacolata e rivestita degli abiti di Giustizia che Cristo le ha dato. TT3 127 7 Se chi ha sbagliato si pente e si sottomette alla disciplina di Cristo, gli si deve offrire un 'altra opportunità. Anche se non si pente, e anche se rimane fuori della chiesa, i servitori di Dio hanno ancora un'opera da svolgere in suo favore. Essi debbono adoperarsi con slancio per spingerlo al pentimento. Per grave che possa essere stata l'offesa, se egli cede alle sollecitazioni dello Spirito di Dio e se confessando e abbandonando il peccato dà prova di pentimento, egli deve essere perdonato e accolto di nuovo nel gregge. I suoi fratelli debbono incoraggiarlo nel modo giusto e trattarlo come vorrebbero essere trattati se fossero al suo posto, facendo attenzione a se stessi per non essere tentati. TT3 127 8 Gesù prosegue: "Tutte le cose che avrete legate sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolto sulla terra saranno sciolte nel cielo". Matteo 18:18. Agire al posto di Cristo TT3 128 1 Questa dichiarazione conserva intatta la sua forza in ogni tempo. Alla chiesa è stato conferito il potere di agire al posto di Cristo. Essa è lo strumento di Dio per il mantenimento dell'ordine e della disciplina in seno al suo popolo. Il Signore le ha delegato la facoltà di risolvere tutti i problemi che riguardano la sua prosperità, la sua purezza e il suo ordine. Essa ha la responsabilità di escludere dal suo seno coloro che non sono degni, i quali recherebbero disonore alla verità con la loro condotta non cristiana. Tutto quello che la chiesa fa, in armonia con le direttive impartite dalla Parola di Dio, sarà ratificato in cielo. TT3 128 2 Le questioni di grande importanza debbono essere definite dalla chiesa. I ministri di Dio, da lui consacrati come guide del suo popolo, dopo che hanno fatto la loro parte debbono sottoporre l'intera faccenda alla chiesa, affinché ci sia unità nella decisione che verrà presa. TT3 128 3 Il Signore desidera che i suoi seguaci esercitino la massima cura nel'ambito dei loro rapporti. Essi debbono edificare, rialzare, guarire. Però nella chiesa non dev 'essere trascurata la disciplina quando è necessario. I membri debbono considerarsi come alunni in una scuola; il loro compito è imparare a formarsi dei caratteri degni della loro alta vocazione. Nella chiesa terrena, i figli di Dio debbono prepararsi per la grande riunione della chiesa celeste. Coloro che qui vivono in armonia con Cristo possono ben sperare in una vita senza fine presso la famiglia dei redenti. TT3 128 4 L'amore di Dio per l'umanità caduta è una tipica manifestazione di amore, di un amore frutto della misericordia, dato che gli esseri umani sono tutti immeritevoli. La misericordia implica l'imperfezione del'oggetto nei confronti del quale essa si manifesta. E' a causa del peccato che fu attuata la misericordia. TT3 128 5 Può darsi che la formazione del vostro carattere richieda molto lavoro, perché voi siete una pietra scabra che deve essere squadrata e levigata prima di poter occupare un posto nel tempio di Dio. Non dovete essere perciò sorpresi se Dio col martello e lo scalpello smussa gli angoli aguzzi del vostro carattere fino a rendervi capaci di occupare il posto che Egli ha in serbo per voi. Nessun essere umano può compiere quest 'opera: solo Dio la può effettuare. State certi: Egli non sprecherà neppure un colpo del suo scalpello. Ogni suo colpo sarà dato con amore, per realizzare la vostra eterna felicità. Egli conosce le vostre infermità e si adopera per restaurare e non per distruggere. ------------------------Capitolo 35: Il mandato TT3 129 1 Dio vuole che i suoi figli formino un popolo santificato, purificato e abilitato a diffondere la luce intorno a sé. Egli vuole che essi diano esempio della verità nella loro vita e siano così un motivo di considerazione da parte del mondo. La grazia di Cristo è sufficiente per la realizzazione di questo programma; però i credenti debbono sempre ricordare che potranno essere un motivo di considerazione se accetteranno e metteranno in pratica i princìpi del'Evangelo. Solo quando porranno al servizio del Signore i doni che Egli ha dato loro, essi potranno godere pienamente di tutta la potenza sulla quale la chiesa è invitata a fondare ogni sua iniziativa. Se quanti si dicono credenti in Cristo come loro Salvatore si accontentano del basso livello dei comuni princìpi terreni, la chiesa non potrà mai dare quella ricca messe di battesimi che Dio si aspetta. "Trovato mancante" sarà scritto sul registro. TT3 129 2 Il mandato che Cristo diede ai suoi discepoli poco prima del'ascensione, è il grande programma missionario del suo regno. Nel darlo, Gesù fece dei discepoli i suoi ambasciatori e li munì delle sue credenziali. Quando in seguito sarebbero stati affrontati e invitati a dire in base a quale autorità essi, dei pescatori privi di cultura, andavano attorno per insegnare e per guarire, la loro risposta sarebbe stata questa: "Colui che i Giudei hanno crocifisso e che è risuscitato dai morti ci ha chiamati al ministero della Parola affermando: 'Ogni podestà mi è stata data in cielo e sulla terra '". TT3 129 3 Cristo diede questo mandato ai suoi discepoli: tali suoi principali ministri e architetti avrebbero dovuto gettare le fondamenta della sua chiesa. Egli diede loro e a tutti coloro che sarebbero loro succeduti come suoi ministri, l'incarico di trasmettere l'Evangelo di generazione in generazione attraverso i secoli. TT3 129 4 I discepoli non dovevano aspettare che la gente andasse da loro: essi stessi dovevano andare in mezzo alla gente alla ricerca dei peccatori come il pastore va alla ricerca della pecorella smarrita. Cristo presentò loro il mondo intero come un vasto campo di lavoro. Essi dovevano andare "in tutto il mondo" e predicare "'Evangelo ad ogni creatura". Marco 16:15. Essi dovevano predicare il Salvatore, la sua vita determinata da un servizio altruistico, la sua morte infamante e il suo impareggiabile, immutabile amore. Il suo nome doveva costituire la loro parola d'ordine, il legame che li manteneva uniti. Nel suo nome dovevano espugnare le fortezze del peccato. La fede nel suo nome doveva indicarli come cristiani. La potenza promessa TT3 129 5 Nel'impartire ai discepoli ulteriori direttive, Cristo disse: "Voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi e mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e Samaria e fino al'estremità della terra". Atti 1:8. "Rimanete in questa città, finché dal'alto siate rivestiti di potenza". Luca 24:49. TT3 130 1 Ubbidendo alla voce del loro Maestro, i discepoli si riunirono a Gerusalemme per aspettare l'adempimento della promessa fatta da Dio. In quella città trascorsero dieci giorni, giorni di profondo esame introspettivo che valse a eliminare ogni possibile divergenza e a unirli in un 'intima comunione, secondo l'insegnamento che Cristo aveva loro dato. TT3 130 2 Alla fine dei dieci giorni il Signore mantenne la sua promessa con una meravigliosa effusione del suo Spirito: "E subito si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, ed esso riempì tutta la casa dove essi sedevano. E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. E tutti furono ripieni dello Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi". "In quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone". Atti 2:2-4, 41. TT3 130 3 "Quelli se ne andarono a predicare dappertutto, operando il Signore con essi e confermando la Parola con i segni che l'accompagnavano". Marco 16:20. Nonostante la fiera opposizione che i discepoli incontravano, in breve tempo l'Evangelo del regno fu annunciato in tutte le parti abitate del mondo. TT3 130 4 Quel mandato è anche per noi. Oggi come allora il Salvatore crocifisso e risorto deve essere innalzato dinanzi a coloro che sono senza Dio e senza speranza nel mondo. Il Signore chiede dei pastori, degli insegnanti, degli evangelisti. I suoi servitori debbono proclamare il messaggio della salvezza di porta in porta. La buona novella del perdono deve essere annunciata a ogni nazione, tribù, lingua e popolo. TT3 130 5 Il messaggio deve essere proclamato non in modo freddo, privo di vita, ma con parole chiare, decise, vibranti. Centinaia di anime sono in attesa del'avvertimento che le aiuti a salvare la propria vita. Il mondo ha bisogno di vedere nei cristiani la prova della potenza del cristianesimo. Non solo in poche località, ma in tutta la terra occorrono dei messaggeri di misericordia, perché da ogni parte si leva il grido: "Venite, soccorreteci!". Ricchi e poveri, dal'alto o dal basso della loro condizione tutti insieme invocano la luce. Uomini e donne sentono la necessità di nutrirsi della verità che è in Cristo. Quando essi udranno il Vangelo predicato con la forza che viene dal'alto, sapranno che il banchetto è pronto per loro e risponderanno al'invito: "Venite, perché tutto è già pronto!" Luca 14:17. TT3 130 6 Le parole: "Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo a ogni creatura" (Marco 16:15) sono rivolte a ogni seguace di Cristo. Tutti coloro che sono chiamati alla vita di Cristo sono chiamati anche a lavorare per la salvezza dei loro simili. Il grande desiderio che Egli aveva di salvare i perduti deve manifestarsi in loro. Non tutti possono occupare lo stesso posto, però nel'opera c'è un posto per tutti. Tutti coloro nei quali sono state riversate le benedizioni di Dio debbono rispondere dando un concreto contributo: ogni loro talento deve essere impiegato per l'avanzamento del suo regno. Una promessa immutata TT3 130 7 Cristo ha provveduto ampiamente perché l'opera affidata ai discepoli sia continuata e si è assunto la responsabilità della sua riuscita. Non avrebbero conosciuto il fallimento. Occorreva soltanto una sincera disponibilità a collaborare con lui. Egli aveva loro detto di andare in tutte le nazioni. "Andate fino agli estremi limiti del mondo e sappiate che la mia presenza ci sarà anche là. Lavorate con fede e con fiducia, perché io non vi abbandonerò mai!". TT3 131 1 La promessa della costante presenza di Cristo è rivolta anche a noi. Il passare del tempo non ha minimamente modificato la promessa che Egli fece prima di salire al cielo. Egli è con noi, oggi, come lo era con i discepoli e sarà con noi fino alla fine. TT3 131 2 "Andate e predicate l'evangelo a tutte le nazioni -- ci dice il Salvatore -- affinché possano diventare figliuoli di Dio. Io sono con voi per istruirvi, per guidarvi, per fortificarvi e per darvi il successo in quest 'opera che è fatta di rinuncia e di sacrificio. Io agirò nei cuori per convincerli di peccato e li volgerò dalle tenebre alla luce, dalla disubbidienza alla giustizia. Nella mia luce essi vedranno la luce. Incontrerete l'opposizione degli agenti satanici, ma confidate in me: io non vi lascerò mai!". TT3 131 3 Non pensate che Cristo apprezza coloro che vivono interamente per lui? Non pensate che Egli visita coloro che, come Giovanni, si trovavano per amore suo in luoghi poco raccomandabili? Egli cerca i suoi fedeli e mantiene la comunione con loro, incoraggiandoli e fortificandoli. Dio ha dato ai suoi angeli potenti e forti l'incarico di sostenere i suoi operai umani impegnati nel'annuncio della verità a quanti non la conoscono. ------------------------Capitolo 36: La promessa dello Spirito TT3 132 1 Dio non ci chiede di svolgere l'opera che ci sta dinanzi solo con le nostre forze. Egli ha provveduto a un 'adeguata assistenza per affrontare meglio tutte quelle circostanze in cui le nostre risorse umane risultassero inadeguate. Egli dà lo Spirito Santo perché ci aiuti in ogni emergenza, rafforzando la nostra speranza e la nostra sicurezza, illuminando le nostre menti e purificando i nostri cuori. TT3 132 2 Poco prima della sua crocifissione, il Salvatore disse ai suoi discepoli: "Non vi lascerò orfani". "Pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi in perpetuo". "Quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, Egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito e vi annunzierà le cose a venire." "Egli vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che io vi ho detto". Giovanni 14:18, 16; 16:13; 14:26. TT3 132 3 Cristo ha provveduto a tutto ciò che può servire a trasformare la chiesa, illuminandola con la luce del cielo e dandole la gloria del'Emmanuele. Egli vuole che ogni cristiano sia avvolto da un 'atmosfera spirituale di luce e di pace. Non ci sono limiti alla utilità di chi, mettendo da parte il proprio io, lascia che lo Spirito Santo operi nel suo cuore e vive una vita interamente consacrata a Dio. TT3 132 4 Quale fu il risultato del'effusione dello Spirito Santo alla Pentecoste? La lieta novella del Salvatore risorto fu recata fino agli estremi limiti del mondo abitato. I cuori dei discepoli erano colmi di una benevolenza così piena, così profonda e così grande che li costringeva ad andare per tutta la terra testimoniando: "Non sia mai che io mi glori d'altro che della croce del Signor nostro Gesù Cristo". Galati 6:14. Mentre essi proclamavano la verità che è in Cristo, i cuori cedevano alla potenza del messaggio e la chiesa vedeva affluire convertiti da ogni parte. Degli apostati si convertivano di nuovo e i peccatori pentisti si univano ai cristiani per cercare la perla di gran prezzo. Coloro che erano stati i più accaniti oppositori del'Evangelo ne diventavano i campioni e si adempiva la profezia: "Il debole sarà 'come Davide' e la casa di Davide 'come l'angelo del Signore '". Ogni cristiano scorgeva nel proprio fratello l'immagine del'amore e della benevolenza divini. Un solo interesse primeggiava; un solo motivo di emulazione emergeva in primo piano. In effetti l'unica ambizione dei credenti era di manifestare la somiglianza col carattere di Cristo e adoperarsi per l'estensione del suo regno. TT3 132 5 "Gli apostoli con gran potenza rendevano testimonianza della risurrezione del Signor Gesù e gran grazia era sopra tutti loro". Atti 4:33. Tramite i loro sforzi si univano alla chiesa degli uomini eletti, i quali accettando la Parola della verità consacravano la loro esistenza al'opera per comunicare ad altri la speranza che riempiva di pace e di gioia i loro cuori e le loro menti. A centinaia predicavano il messaggio: "Il regno dei cieli è vicino". Le minaccie non riuscivano né a intimidirli, né a frenarli. Il Signore parlava per loro mezzo e dovunque andassero i malati erano guariti e l'Evangelo era predicato ai poveri. TT3 132 6 Dio può operare con gran potenza, quando gli uomini si lasciano guidare da l suo Spirito. TT3 133 1 La promessa dello Spirito Santo è per noi come lo era per i primi discepoli. Dio darà anche oggi a uomini e donne la sua potenza come la diede a coloro che alla Pentecoste udirono la parola della salvezza. Oggi il suo Spirito e la sua grazia sono per tutti coloro che ne hanno bisogno e credono alle sue promesse. Prima di tutto una perfetta unità TT3 133 2 Si noti che lo Spirito Santo fu riversato sui discepoli dopo che essi ebbero raggiunto la perfetta unità, avendo capito l'inutilità della loro lotta per il posto più elevato. Essi erano "di pari consentimento"; ogni divergenza era stata eliminata e la loro testimonianza portava agli stessi risultati: "La moltitudine di coloro che avevano creduto era d'un sol cuore e d'un 'anima sola". Atti 4:32. Lo Spirito che animava l'intera congregazione dei credenti era lo stesso di colui che morì per dare la vita eterna agli uomini peccatori. TT3 133 3 I discepoli non chiedevano la benedizione per se stessi: sentivano il peso della loro responsabilità verso le anime. L'Evangelo doveva essere recato fino agli estremi limiti della terra ed essi chiedevano che fosse loro data la potenza promessa da Cristo. Fu allora che lo Spirito Santo fu riversato e in un solo giorno si ebbero migliaia di conversioni. TT3 133 4 Così sarà ancora. Questo fatto dovrebbe spingere i cristiani a rinunciare a ogni forma di dissenso e a consacrarsi per la salvezza di chiunque sia schiavo del peccato. Essi otterranno la benedizione promessa se la domanderanno con fede. L'effusione dello Spirito Santo ai tempi apostolici fu "la pioggia della prima stagione": i risultati furono ottimi. La pioggia del'ultima stagione sarà ancor più copiosa. Quale promessa è fatta a coloro che vivono in questi ultimi giorni? "Tornate alla fortezza o voi prigionieri della speranza! Anche oggi io ti dichiaro che ti renderò il doppio". "Chiedete al'Eterno la pioggia nella stagione di primavera! L'Eterno che produce i lampi, darà loro abbondanza di pioggia, ad ognuno erba nel suo campo". Zaccaria 9:12; 10:1. Fino alla fine TT3 133 5 Cristo affermò che la divina influenza dello Spirito Santo avrebbe accompagnato i discepoli fino alla fine. La promessa, però, non è apprezzata per il suo giusto valore e quindi non si riesce a intravedere il suo adempimento. Di qui una serie di conseguenze che portano tutte il segno di un progressivo declino spirituale fino alla morte. L'attenzione è attratta da cose di secondaria importanza: ciò accade perché manca una potenza capace di realizzare la crescita e la prosperità della chiesa. Da tale potenza deriverebbero tutte le altre benedizioni. Non vi sono limiti che possano contenere la sua infinita pienezza o ostacolare la sua offerta. TT3 133 6 L'assenza dello Spirito Santo priva il ministero evangelico di questa potenza. La cultura, il talento, l'eloquenza, ogni dono naturale o acquisito, hanno un indubbio valore, però senza la presenza dello Spirito di Dio nessun cuore sarà toccato, nessun peccatore sarà condotto a Cristo. D'altra parte, se sono uniti con Cristo, se hanno i doni dello Spirito, i più poveri e i più ignoranti fra i suoi discepoli disporranno di una forza che agirà sui cuori. Dio fa di essi i suoi canali per la diffusione della suprema influenza del'universo. TT3 134 1 Perché non abbiamo fame e sete del dono dello Spirito, visto che esso è il mezzo grazie al quale possiamo ricevere vigore? Perché non ne parliamo, non preghiamo per esso, non predichiamo la sua necessità? Il Signore è più disposto a darci lo Spirito Santo di quanto lo siano i genitori quando danno dei buoni doni ai loro figli. Ogni operaio dovrebbe rivolgersi a Dio per ricevere il battesimo dello Spirito Santo. Dei gruppi dovrebbero riunirsi per invocare uno speciale aiuto, per ricevere la sapienza celeste, per sapere elaborare dei piani e attuarli con la dovuta saggezza. In modo particolare gli uomini dovrebbero pregare che Dio battezzi i suoi missionari con lo Spirito Santo. TT3 134 2 La presenza dello Spirito Santo negli operai di Dio darà al'esposizione della verità una forza che non possono dare tutti gli onori e tutta la gloria del mondo. Lo Spirito infonde il vigore che sostiene l'anima che lotta, in ogni frangente: in mezzo al'inimicizia dei parenti, al'odio del mondo, anche a partire dalla consapevolezza delle proprie imperfezioni e dei propri sbagli. TT3 134 3 Lo zelo per Dio spinse i discepoli a testimoniare della verità con grande forza. Non dovrebbe lo stesso zelo infiammare i nostri cuori spingendolo a parlare del'amore che redime, di Cristo e lui crocifisso? Non scenderà lo Spirito Santo nei cuori, in risposta alla preghiera fervida e perserverante, riempiendo gli uomini di potenza per il servizio? E allora, perché la chiesa è così debole e priva di Spirito? TT3 134 4 È privilegio di ogni cristiano non solo aspettare, ma anche affrettare la venuta del nostro Signore Gesù Cristo. Se tutti coloro che professano il suo nome portassero frutto alla sua gloria, con quanta rapidità il mondo riceverebbe il seme del Vangelo! In breve tempo maturerebbe l'ultima messe e Cristo verrebbe a raccogliere il prezioso grano. TT3 134 5 Fratelli e sorelle, implorate lo Spirito Santo! Dio mantiene ogni sua promessa. Con la vostra Bibbia in mano dite: "Signore, io ho fatto come Tu hai detto e ti ricordo la Tua promessa: "Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto". Cristo dichiara: "Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute e voi le otterrete". "Quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio". Matteo 7:7; Marco 11:24; Giovanni 14:13. TT3 134 6 L'arcobaleno che ciconda il suo trono è una garanzia che certifica la sincerità del'Eterno. In lui non c'è "né variazione, né ombra prodotta da rivolgimento". Noi abbiamo peccato contro Dio e siamo immeritevoli del suo favore, eppure Egli stesso mette sulle nostre labbra l'invocazione più sublime: "Per amore del tuo nome, non disdegnare, non disonorare il trono della tua gloria; ricordati del tuo patto con noi; non lo annullare". Geremia 14:21. Egli si è impegnato a prestare ascolto al nostro grido, quando ci volgiamo a lui, confessando la nostra indegnità e il nostro peccato. L'adempimento della sua parola nei nostri riguardi pone in gioco l'onore del suo governo. TT3 134 7 Cristo manda i suoi messaggeri in ogni parte del suo regno per comunicare la sua volontà ai suoi servitori. Egli cammina in mezzo alle sue chiese, desideroso di santificare, elevare e nobilitare i suoi seguaci. L'influenza di coloro che credono in lui produrrà degli effetti positivi sul mondo. Cristo tiene le stelle nella sua mano destra; Egli desidera che per mezzo loro la sua luce risplenda nel mondo. Così Egli intende preparare il suo popolo per un servizio più elevato nella chiesa di lassù. Egli ci ha affidato una grande opera: compiamola fedelmente, manifestiamo nella nostra vita ciò che la grazia divina può fare per l'umanità. TT3 135 1 Se lo Spirito Santo controllasse le menti dei nostri membri di chiesa si noterebbe nelle nostre Chiese un livello più alto di quello attuale nel servizio e per quanto riguarda la spiritualità. I membri di chiesa sarebbero tonificati dal'acqua della vita e tutti, lavorando sotto un solo Capo, Cristo, rivelerebbero il loro Maestro nella parola, nello spirito e nel'azione e si incoraggerebbero l'un l'altro a proseguire con slancio la grande opera conclusiva nella quale essi sono impegnati. Ben presto si assisterà a un salutare aumento di unità e di amore che testimonierà al mondo che Dio ha mandato il suo Figliolo a morire per la redenzione dei peccatori. La verità divina sarà esaltata e mentre essa risplende come una lampada ardente, noi la comprenderemo sempre più chiaramente. -- Testimonies for the Church 8:211 (1904). TT3 135 2 Mi fu mostrato che il popolo di Dio sarà condannato se non farà alcuno sforzo per correggere i suoi errori, aspettando che la pioggia del'ultima stagione cada da sola e facendo assegnamento su questo atteggiamento per ottenere la purificazione delle contaminazioni della carne e dello spirito, per essere idoneo al'opera che il terzo angelo annuncia a gran voce. Il refrigerio della potenza di Dio è solo per coloro che si sono preparati a riceverlo, compiendo l'opera che Dio ha loro ordinata: purificarsi da ogni contaminazione della carne e dello spirito e compiere la propria santificazione nel timore di Dio. -- Testimonies for the Church 1:619 (1867). TT3 135 3 Questa azione dello Spirito di Dio non ci esime dalla necessità di esercitare i nostri talenti e le nostre facoltà, ma ci insegna piuttosto a fare ogni cosa alla gloria di Dio. Le facoltà umane, quando sono sotto la speciale direzione della grazia di Dio, possono essere utilizzate per lo scopo migliore sulla terra e praticate, poi, nella futura vita immortale. -- Testimonies for the Church 4:372 (1879). TT3 135 4 La storia del ministero dei discepoli che lavoravano con santo zelo, animati e vivificati dallo Spirito Santo, è stata scritta perché il popolo di Dio oggi possa trarne l'ispirazione per lavorare con fervore per lui? Ciò che il Signore fece allora in favore del suo popolo è ancor più indispensabile che lo faccia oggi. Tutto quello che gli apostoli fecero, deve farlo ora ogni membro di chiesa. Noi dobbiamo lavorare con lo stesso fervore, accompagnati dallo Spirito Santo, richiedendo un sostegno maggiore a fronte del'aumento del'iniquità. Per questa ragione occorre che lo Spirito rivolta un più deciso invito al pentimento. -- Testimonies for the Church 7:33 (1902). ------------------------Capitolo 37: L'opera in patria e al'estero TT3 136 1 "Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: 'Levate gli occhi e mirate le campagne come già sono bianche da mietere. Il mietitore riceve premio e raccoglie frutto per la vita eterna, affinché il seminatore e il mietitore si rallegrino insieme. Poiché in questo è vero il detto: L'uno semina e l'altro miete'". Giovanni 4:35-37. TT3 136 2 Dopo aver gettato il seme, l'agricoltore deve aspettare dei mesi prima che esso germogli, cresca e diventi grano da mietere. Egli, quando semina, è incoraggiato dal'attesa del frutto futuro. La sua fatica è alleggerita dalla speranza del buon raccolto alla mietitura. TT3 136 3 Non fu così del seme della verità che Gesù gettò nella mente della donna samaritana al pozzo. La messe di quel seme non fu lontana nel tempo, ma immediata. Egli aveva appena pronunciato la parola che già il seme cominciava a germogliare e a dare frutto risvegliando l'interesse della donna e facendole comprendere che stava parlando col Signore Gesù Cristo. Ella, allora, lasciò che i raggi della luce divina penetrassero nel suo cuore e, dimenticando il secchio del'acqua, si affrettò a comunicare la bella notizia ai suoi fratelli samaritani: "Venite -- disse -- a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto". Giovanni 4:29. Ed essi si affrettarono ad andare a vederlo. Fu allora che Gesù paragonò le anime di quei samaritani a un campo di grano. "Levate gli occhi -- disse rivolto ai suoi discepoli -- e mirate le campagne come sono già bianche da mietere! '". TT3 136 4 "Quando dunque i samaritani furono venuti a Lui, lo pregarono di trattenersi da loro; ed Egli si trattenne quivi due giorni. E più assai credettero a motivo della sua parola; e dicevano alla donna: 'Non è più a motivo di quello che tu ci hai detto, che crediamo; perché abbiamo udito da noi e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo". Giovanni 4:40-42. TT3 136 5 Cristo, nel presentare alle menti dei samaritani la Parola della vita sparse molto seme di verità e mostrò come anch 'essi potevano a loro volta seminare il seme della verità nelle menti di altre persone. Quanto bene potrebbe essere fatto se tutti coloro che conoscono la verità si adoperassero in favore dei peccatori, di coloro che hanno tanto bisogno di conoscere e comprendere la verità biblica. Quest 'ultimi risponderebbero a tale invito con la stessa prontezza dimostrata dai samaritani per le parole di Cristo. Quanto poco noi simpatizziamo con Dio su quel punto che, invece, dovrebbe costituire il più saldo vincolo di unione fra lui e noi: la compassione per le anime corrotte, colpevoli, sofferenti, sommerse da un 'incredibile quantità di errori e di peccati. Se gli uomini riuscissero a condividere la stessa simpatia di Cristo, sentirebbero continuamente una grande tristezza nel cuore per lo stato di bisogno di molti campi del tutto privi di operai. Le grandi città TT3 137 1 L'opera nelle terre straniere deve essere svolta con fervore e con intelligenza. Però, nello stesso tempo, non va trascurata l'opera in patria. Non dobbiamo permettere che i campi non molto lontani dalle nostre case -- come ad esempio le grandi città della nostra nazione -- siano considerati con leggerezza o addirittura trascurati. Questi campi sono altrettanto bisognosi di qualsiasi altro campo al'estero. TT3 137 2 L'incoraggiante messaggio di misericordia di Dio deve essere proclamato nelle città. Uomini e donne che vivono in esse sono sempre di più presi dai loro impegni e progetti temporali, e si affannano a costruire degli edifici le cui torri si innalzano verso il cielo. Le loro menti sono piene di aspirazioni ambiziose. Dio ordina a ciascuno dei suoi servitori: "Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce a guisa di tromba e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni e alla casa di Giacobbe i suoi peccati!" Isaia 58:1. TT3 137 3 Ringraziamo il Signore che ci sono degli operai, anche se pochi, i quali fanno tutto il loro possibile per innalzare dei memoriali di Dio nelle nostre città trascurate. Ricordiamo che è nostro dovere incoraggiare questi operai. A Dio dispiace la mancanza di apprezzamento e di appoggio dimostrato verso i nostri fedeli operai nelle nostre grandi città da parte del suo popolo. L'opera in patria costituisce, proprio ora, un problema vitale. Il presente offre la più favorevole opportunità che abbiamo di lavorare in questi campi: presto la situazione peggiorerà. TT3 137 4 Gesù pianse su Gerusalemme a causa della colpa e del'ostinazione del suo "popolo eletto". Egli piange anche sulla durezza di cuore di coloro che, pur dicendosi suoi collaboratori, sono contenti di non fare nulla. Quelli che dovrebbero apprezzare il valore delle anime sentono, con Cristo, un peso di tristezza e di dolore, misto a lacrime, a causa del'iniquità diffusa nelle città della terra? La distruzione di queste città quasi totalmente dedite al'idolatria è pressoché imminente. Nel gran giorno del rendiconto finale, che risposta potrà essere data per aver trascurato di lavorare in esse? TT3 137 5 Mentre l'opera progredisce in America, possa il Signore aiutarci a dare anche ad altri paesi l'attenzione cui essi hanno diritto, affinché gli operai di quei campi non siano ostacolati nella loro opera di testimonianza della verità. Non permettiamo che troppi vantaggi siano assorbiti dal nostro paese. Non continuiamo a negligere il nostro dovere verso quei milioni di persone che vivono in altre terre. Cerchiamo di avere una migliore conoscenza della situazione, riscattiamo il nostro passato. E' ora il tempo di lavorare TT3 137 6 Fratelli e sorelle d'America, può darsi che levando gli occhi verso i campi già bianchi da mietere voi riceviate nei vostri cuori la copiosa grazia di Dio. Voi, che per incredulità siete stati proveri spiritualmente, diventerete ricchi in buone opere mediante il lavoro personale. Voi non lascerete più le vostre anime languire in mezzo al'abbondanza, ma apprezzerete invece le buone cose che Dio ha in serbo per voi. Quando comincerete a rendervi conto del fatto che gli operai non hanno i mezzi sufficienti per portare avanti l'opera nei paesi stranieri, farete tutto ciò che potete per aiutarli. La vostra esistenza acquisterà un senso, il vostro appetito spirituale migliorerà e la vostra mente sarà tonificata dalla Parola di Dio, che è una foglia del'albero della vita, per la guarigione delle nazioni. TT3 138 1 In risposta alla domanda di Dio: "Chi manderò?" Isaia rispose: "Eccomi: manda me!" Isaia 6:8. Voi, fratello mio e sorella mia, forse non potrete andare di persona nella vigna del Signore, ma potete fornire i mezzi perché altri vadano. Se affiderete il vostro denaro agli amministratori della chiesa quando il Maestro verrà potrà raccogliere gli interessi maturati nel frattempo. I vostri mezzi possono essere usati per mandare e sostentare i messaggeri di Dio che con la loro voce e con la loro influenza annunzieranno il messaggio: "Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri". Matteo 3:3. Si devono elaborare dei piani per l'avanzamento del'opera! Ora che è giunto per voi il tempo di lavorare. TT3 138 2 Se voi agite con altruismo facendo tutto quello che potete per il progresso del'opera in nuovi territori, il Signore vi aiuterà, vi fortificherà e vi benedirà. Confidate nella certezza della sua presenza che vi sostiene e che vi dà luce e vita. Fate ogni cosa per amore di Gesù e delle preziose anime per le quali Egli morì. Lavorate mossi dal desiderio puro e divinamente inculcato in voi di glorificare Iddio. Il Signore vede, comprende e si servirà di voi nonostante la vostra debolezza, se voi gli offrite il vostro talento come un dono consacrato alla sua opera. Nel servizio attivo e disinteressato il debole diventa forte e gode della sua celeste lode. La gioia del Signore è un elemento di forza. Se voi siete fedeli, la pace che sopravanza ogni conoscenza sarà la vostra ricompensa in questa vita e, nella vita futura, entrerete nella gioia del vostro Signore. TT3 138 3 Noi non abbiamo il tempo di attardarci su cose prive di importanza. Il nostro tempo dovrebbe essere dedicato alla proclamazione del'ultimo messaggio di misericordia a un mondo colpevole. Ci vogliono uomini che agiscono sotto l'ispirazione dello Spirito di Dio. I sermoni predicati da alcuni dei nostri ministri debbono essere molto più incisivi di quanto non lo siano ora, se continuano nello stesso modo molti apostati udranno un messaggio insipido e poco credibile che li farà dormire. Ogni discorso dovrebbe invece comunicare un sentimento di timore per il terribile giudizio che presto si abbatterà sul mondo. Il messaggio della verità deve essere predicato da labbra che sono state toccate dal carbone acceso preso dal'altare di Dio. TT3 138 4 Il mio cuore è pieno di inquietudine quando penso ai messaggi monotoni di alcuni dei nostri ministri, i quali hanno ricevuto un messaggio che tratta temi di radicale importanza per tutta l'umanità. I ministri dormono, i membri di chiesa dormono e il mondo sta morendo nel peccato. Possa Iddio aiutare il suo popolo a risvegliarsi, a camminare, a lavorare come uomini e donne che sono giunti alla frontiera del mondo eterno. Presto gli abitanti del mondo avranno una spaventosa sorpresa: al'improvviso Cristo apparirà, con potenza e gran gloria. Allora non ci sarà più tempo per prepararsi al'incontro con lui. E' questo per noi il tempo di dare il messaggio di avvertimento. TT3 138 5 La nostra parola d'ordine è: "Avanti, sempre avanti!". Gli angeli di Dio ci precederanno, preparando la strada. Noi potremo eludere la responsabilità del'opera nelle regioni lontane solo quando la terra intera verrà illuminata dalla gloria del Signore. -- Testimonies for the Church 6:29 (1900). ------------------------Capitolo 38: L'opera in Europa Ai miei fratelli del'Europa TT3 139 1 Io ho alcune parole da dirvi. E' giunto il tempo di potenziare l'opera del Signore in Europa. In questo continente può essere svolta un 'opera grande come quella compiuta in America. Si debbono fondare ospedali, aprire ristoranti basati sui princìpi del'igiene alimentare. La luce della verità presente deve venire dalla stampa e occorre, perciò, continuare a tradurre i nostri libri. Mi è stato mostrato che la luce va accesa in molti paesi europei. TT3 139 2 Vi sono molti luoghi in cui l'opera del Signore non ha ancora trovato la dovuta espressione. Bisogna aiutare l'Italia, la Francia, la Scozia e altri paesi, affinché possa esservi svolta una grande opera. Occorrono operai. In seno al nostro popolo d'Europa, non mancano certo i talenti e il Signore intende che essi vengano utilizzati per l'organizzione in Gran Bretagna e nel'intero continente di centri dai quali possa diffondersi la luce della verità. TT3 139 3 C'è un 'opera da compiere in Scandinavia. Dio vuole agire mediante i credenti scandinavi, come ha fatto e fa per mezzo dei credenti d'America. TT3 139 4 Fratelli miei, unitevi col Signore degli eserciti. Che Egli sia il vostro 'timore' e il vostro 'terrore'. Genesi 31:53. E' giunto il tempo di estendere la sua opera. Dei tempi difficili si vanno profilando davanti a noi ma se siamo uniti in fraterna comunione -- nessuno di noi aspirando alla supremazia -- Dio potrà operare potentemente per mezzo nostro. TT3 139 5 Siamo pieni di coraggio e di speranza. Lo scoraggiamento al servizio di Dio è peccaminoso e irragionevole. Egli, che conosce le nostre necessità, è onnipotente e può riversare sui suoi servitori quella misura di efficienza di cui essi hanno bisogno. Il suo infinito amore e la sua infinita compassione non vengono mai meno. Alla maestà della sua onnipotenza Egli unisce la bontà e la sollecitudine di un tenero Pastore. Noi, perciò, non dobbiamo temere che Egli non mantenga le sue promesse. Egli è la verità eterna e mai muterà il patto stretto con coloro che lo amano. Le promesse che ha fatto alla sua chiesa sono eterne. Egli la renderà perfetta per l'eternità. La chiesa rappresenterà un motivo di gioia per molte generazioni. TT3 139 6 Studiate il quarantunesimo capitolo del libro di Isaia e cercate di comprendere tutto il suo significato. Dio dichiara: "Io farò scaturire dei fiumi sulle nude alture e delle fonti in mezzo alle vallate; farò del deserto uno stagno d'acqua e della terra arida una terra di sorgenti; pianterò nel deserto il cedro, l'acacia, il mirto e l'albero da olio; metterò nei luoghi sterili il cipresso, il platano e il larice tutti assieme, affinché quelli veggano, sappiano, considerino e capiscano tutti quanti che la mano del'Eterno ha operato questo e che il Santo d'Israele ne è il Creatore". Isaia 41:18-20. TT3 139 7 Colui che ha scelto Cristo si è unito con una potenza che nessuna forma di sapienza o di forza umana potrà sopraffare. "Non temere, Egli dice, perché io sono teco; non ti smarrire perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia". "Io, l'Eterno, il tuo Dio, son quegli che ti prendo per la man destra e ti dico: "Non temere, io ti aiuto!" Isaia 41:10-13. TT3 140 1 "A chi dunque mi vorreste assomigliare perché io gli sia pari? dice il Santo. Levate gli occhi in alto e guardate: Chi ha creato queste cose? Colui che fa uscir fuori e conta il loro esercito che le chiama tutte per nome e per la grandezza del suo potere e per la potenza della sua forza non una manca. Perché dici tu, o Giacobbe, e perché parli così, o Israele: 'La mia via è occulta al'Eterno e al mio diritto non bada il mio Dio? '. Non lo sai tu? Non lo hai tu udito? L'Eterno è l'Iddio della eternità, il Creatore degli estremi confini della terra. Egli non si affatica e non si stanca; la sua intelligenza è imperscrutabile. Egli dà forza allo stanco e accresce vigore a chi è spossato. I giovani si affaticano e si stancano; i giovani scelti vacillano e cadono, ma quelli che sperano nell' Eterno acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano". Isaia 40:25-31. TT3 140 2 La luce della verità deve risplendere fino agli estremi limiti della terra. Una luce sempre più grande brillerà con celeste fulgore dal volto del Redentore sui suoi rappresentanti, perché sia diffusa nel'oscurità che avvolge questo mondo. In qualità di suoi collaboratori preghiamo perché la santificazione del suo Spirito ci consenta di risplendere sempre di più. TT3 140 3 La luce della verità presente sta ora brillando nelle sale del consiglio dei re. L'attenzione degli uomini di stato è richiamata sulla Bibbia -- libro dello statuto delle nazioni -- ed esse paragoneranno le loro leggi con i suoi comandamenti. Nella nostra qualità di rappresentanti di Cristo, noi non abbiamo tempo da perdere. I nostri sforzi non si debbono limitare a pochi posti dove la luce è talmente abbondante da non essere apprezzata. Il messaggio evangelico deve essere annunciato a ogni nazione, tribù, lingua e popolo. ------------------------Capitolo 39: Una visione del conflitto TT3 141 1 In visione vidi due eserciti impegnati in un terribile conflitto. Uno militava sotto bandiere che recavano le insegne del mondo; mentre l'altro era guidato dal vessillo insanguinato del Principe Emmanuele. Uno dopo l'altro degli stendardi erano trascinati nella polvere e vari gruppi del'esercito del Signore si univano alle schiere nemiche. Nello stesso tempo, però, tribù su tribù passavano dalle file nemiche a quelle del popolo di Dio che osserva i comandamenti. Un angelo che volava in mezzo al cielo poneva nelle mani di molti la bandiera del'Emmanuele e, un grande generale gridava con voce potente: "Coloro che sono fedeli ai comandamenti di Dio e alla testimonianza di Gesù prendano posizione! Uscite di mezzo a loro, separatevene, non toccate nulla d'immondo e io vi accoglierò e vi sarò per Padre e vi considererò come miei figlioli e figliole. Tutti quelli che lo vogliono, corrano in aiuto del Signore, in suo aiuto contro il Potente!". TT3 141 2 La battaglia infuriava. La vittoria si alternava ora su un fronte ora sul'altro. Ora i soldati della croce ripiegavano "come quando l'araldo è messo in rotta". Isaia 10:18 (KVJ). Però la loro apparente ritirata era solo una mossa per occupare una posizione più vantaggiosa. Si udirono delle grida di gioia e un canto di lode a Dio si levò, accompagnato dalle voci degli angeli; mentre i soldati di Cristo piantavano la sua bandiera sulle mura delle fortezze fino ad allora tenute dal nemico. Il Duce della nostra salvezza organizzava l'attacco e mandava i soccorsi ai suoi soldati. La sua potenza si spiegava in tutta la sua portata ed Egli l'incoraggiava a proseguire la lotta fino alle porte della città. Egli insegnava loro quale fosse la migliore stretegia da seguire, guidandoli passo passo e di conquista in conquista. TT3 141 3 Alla fine la vittoria fu conseguita. L'esercito che seguiva la bandiera con la scritta "I comandamenti di Dio e la fede di Gesù" trionfò gloriosamente. I soldati di Cristo giunsero alle porte della città e questa accolse con gioia il suo Re. In questo modo veniva stabilito il regno della pace, della gioia e della giustizia eterna. TT3 141 4 Ora la chiesa è militante e noi siamo tuttora alle prese con un mondo avvolto dalle tenebre di mezzanotte, e quasi totalmente dedito al'idolatria. Non è però lontano il giorno in cui la battaglia sarà finita e la vittoria conseguita. La volontà di Dio deve essere fatta sulla terra come è fatta in cielo. Se ciò accadrà le nazioni non avranno altra legge se non quella celeste e tutti formeranno una famiglia unita e felice, rivestita con gli abiti della lode e del ringraziamento: il manto della giustizia di Cristo. Tutta la natura nella sua insuperabile bellezza offrirà a Dio un costante tributo di gloria e di adorazione. Il mondo sarà avvolto dalla luce del cielo e gli anni che si susseguiranno saranno pieni di letizia. La luce della luna sarà pari a quella del sole e quella del sole risulterà sette volte maggiore di quella attuale. Le stelle del mattino canteranno dinanzi a questo incantevole scenario e i figli di Dio daranno grida di giubilo. Dio e Cristo uniti diranno: "Il peccato non ci sarà più, né più ci sarà la morte". TT3 141 5 Fu questa la scena che mi venne presentata. Intanto la chiesa deve e dovrà lottare contro nemici visibili e invisibili. Gli agenti di Satana, in forma umana sono già al'opera. Gli uomini si sono coalizzati per opporsi al Signore degli eserciti. Queste confederazioni esisteranno fino a che Cristo non lascerà il suo luogo di intercessione dinanzi al propiziatori per indossare la toga del guidice. Gli agenti di Satana sono in ogni città e organizzano attivamente in gruppi coloro che combattono la legge di Dio. Dei presunti santi insieme a noti miscredenti prenderanno posizione con questi gruppi. Per il popolo di Dio questo non è certo il tempo di mostrarsi debole. Noi non possiamo permetterci neppure per un istante di sottrarci a un 'opera di vigilanza. ------------------------Capitolo 40: Un avvertimento trascurato TT3 143 1 "Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione, la benedizione se ubbidite ai comandamenti del'Eterno, il vostro Dio, i quali oggi vi do; la maledizione, se non ubbidite". Deuteronomio 11:26-28. TT3 143 2 "Se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il vostro Dio, l'Eterno, e servendogli con tutto il vostro cuore e con tutta l'anima vostra, avverrà che io darò al vostro paese la pioggia a suo tempo: la pioggia d'autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino ed il tuo olio; e farò pure crescere del'erba nei tuoi campi per il tuo bestiame e tu mangerai e sarai saziato. Vegliate su voi stessi, onde il vostro cuore non sia sedotto e voi lasciate la retta via e a déi stranieri e vi prostriate dinanzi a loro e si accenda contro di voi l'ira del'Eterno, ed Egli chiuda i cieli in guisa che non vi sia più pioggia, e la terra non dia più i suoi prodotti, e voi periate ben presto, scomparendo dal buon paese che l'Eterno vi dà". Deuteronomio 11:13-17. TT3 143 3 "Vi metterete dunque nel cuore e nel'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segnale e vi saranno come frontali fra gli occhi; le insegnerete ai vostri figlioli, parlandone quando starai seduto in casa tua, quando sarai per viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte, affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figlioli, nel paese che l'Eterno giurò ai vostri padri di dar loro, siano numerosi come i giorni dei cieli al disopra della terra". Deuteronomio 11:18-21. TT3 143 4 Se gli avventisti del settimo giorno avessero camminato nella via del Signore rifiutando di cedere a interessi egoistici, il Signore li avrebbe singolarmente benedetti. Coloro che sono rimasti a Battle Creek1 si sono opposti alla volontà di Dio e hanno perduto quella preziosa esperienza e quella conoscenza spirituale che avrebbero potuto ottenere con l'ubbidienza. Molti di essi hanno perduto il favore di Dio. Il cuore del'opera è rimasto congestionato, perché l'avvertimento ripetutamente dato non è stato preso in considerazione. La ragione di questa disubbidienza è che i cuori e le menti di molti a Battle Creek non sono sotto l'influsso dello Spirito Santo. Essi non si rendono conto di quanto sia grande il lavoro che rimane ancora da compiere: preferiscono dormire. Andare nel campo della messe TT3 143 5 Quando gli avventisti del settimo giorno si trasferiscono in città dove esiste già una nostra grande chiesa, si trovano fuori posto e la loro spiritualità è destinata a un progressivo declino. I loro figli sono esposti a molte tentazioni. Fratelli miei e sorelle mie, a meno che non siate assolutamente costretti a lavorare in questi luoghi sarebbe opportuno che vi recaste là dove il messaggio non è ancora penetrato e dove potrete dare prova della vostra capacità di lavorare per il Maestro. Fate degli sforzi intensi per suscitare un interesse per la verità presente. Il lavoro di casa in casa è efficace quando viene svolto nello spirito con il quale Cristo lo svolgeva. Tenete delle riunioni e rendetele interessanti. Ricordate che ciò richiede qualcosa di più della semplice predicazione. TT3 144 1 Molti, che sono rimasti a lungo in una determinata località, passano il tempo criticando chi lavora secondo le direttive di Cristo per convincere e convertire i peccatori. Tali persone criticano i motivi e le intenzioni altrui come se nessuno fosse capace di compiere l'opera altruistica che essi rifiutano di svolgere. Queste persone sono delle pietre d'inciampo. Se invece andassero dove non ci sono ancora dei credenti e si adoperassero per condurre gli uomini a Cristo, esse sarebbero talmente occupate nella proclamazione della verità e nel'opera di assistenza dei più deboli, da non riuscire più a trovare il tempo per giudicare, sospettare il male e parlare dei risultati della loro cosiddetta "capacità" di andare a fondo alle questioni. Se tali persone hanno vissuto a lungo in territori dove vi sono delle grandi chiese, è bene che vadano nel campo della messe a seminare e a raccogliere per il Maestro. Il desiderio di salvare gli uomini farà loro perdere di vista se stessi. La loro attenzione sarebbe così tanto occupata dal daffare che questa opera esige, da non avere più il tempo di criticare il prossimo. Non avrebbero più il tempo di esercitare un 'influenza negativa in seno al'opera. TT3 144 2 Riunire così tanti credenti in uno stesso luogo contribuisce a incoraggiare la critica e la maldicenza. Molti cedono al'abitudine di sospettare sempre il male, dimenticando che così facendo commettono un grave peccato e che le parole dette non potranno piò essere ritirate. Non solo ma con i loro sospetti gettano un seme che non mancherà di dare la sua malefica messe, la cui entità nessuno potrà valutare fino al gran giorno quando ogni pensiero, ogni parola e ogni azione verranno sottoposte al giudizio divino. TT3 144 3 Le parole incontrollate, scortesi che vengono dette aumentano man mano che vengono ripetute. Chi aggiunge una parola, chi un 'altra e così il falso rapporto assume proporzioni sempre più ampie. In questo modo si commette una grave ingiustizia. Con i loro sospetti ingiustificati e con i loro giudizi ingiusti, i maldicenti si complicano inutilmente la vita e gettano il seme della discordia nella chiesa. Se essi potessero vedere le cose come le vede Dio, cambierebbero il loro atteggiamento di critica e si renderebbero conto di quanto hanno trascurato l'opera affidatali dal Signore. TT3 144 4 Il tempo perduto per criticare i motivi e le azioni dei servitori di Dio sarebbe stato meglio utilizzato se dedicato alla preghiera. Spesso se quanti vanno in caccia di errori conoscessero la verità riguardo a coloro che essi criticano, giungerebbero ad avere una ben diversa opinione. Quanto sarebbe meglio se invece di criticare e condannare gli altri, ciascuno dicesse:" Io debbo adoperarmi alla mia salvezza. Se collaboro con colui che vuole salvare la mia anima, debbo vigilare diligentemente su me stesso ed eliminare il male nella mia vita. Io debbo essere una nuova creatura in Cristo e vincere ogni mio difetto. Allora, anziché indebolire coloro che lottano contro il male, potrò fortificarli con parole di incoraggiamento". Non giudicare TT3 144 5 Coloro che hanno usato il talento della parola per scoraggiare e demoralizzre i servitori di Dio che si adoperano al'avanzamento della sua opera, facendo dei piani e lottando per superare gli ostacoli, chiedano a Dio di perdonarli per il danno che possono avere arrecato al'opera con i loro pregiudizi e con le loro parole poco cortesi. Tali persone pensino al male che hanno fatto diffondendo notizie false e giudicando coloro che essi non avevano nessun diritto di giudicare. TT3 145 1 Nella Parola di Dio ci vengono fornite delle precise indicazioni a proposito del comportamento da tenere quando pensiamo che un fratello abbia commesso un errore. Gesù dice: "Se il tuo fratello ha peccato contro a te, vai e riprendilo fra te e lui solo. Se ti ascolta, avrai guadagnato il tuo fratello; ma, se non ti ascolta, prendi teco ancora una o due persone, affinché ogni parola sia confermata per bocca di due o tre testimoni. E se rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta di ascoltare anche la chiesa, siati come il pagano e il pubblicano". Gesù dice ancora:" Se dunque tu stai per offrire la tua offerta sul'altare, e quivi ti ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia quivi la tua offerta dinanzi al'altare e vai prima a riconciliarti col tuo fratello; poi vieni ad offrire la tua offerta". Matteo 18:15-17; 5:23, 24. TT3 145 2 "O Eterno, chi dimorerà nella tua tenda? Chi abiterà sul monte della tua santità? Colui che cammina in integrità ed opera giustizia e dice il vero come lo ha nel cuore; che non calunnia con la sua lingua, né fa male alcuno al suo compagno, né getta vituperio contro il suo prossimo. Agli occhi suoi è disprezzato chi è spregevole, ma onora quelli che temono l'Eterno. Se ha giurato, fosse anche a suo danno, non muta; non dà il suo denaro ad usura, né accetta presenti a danno del'innocente. Chi fa queste cose non sarà mai smosso". Salmi 15. TT3 145 3 "Non giudicate, per non essere a vostra volta giudicati perché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi. E perché guardi tu il bruscolo che è nel'occhio del tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è al'occhio tuo? Ipocrita, trai prima dal'occhio tuo la trave e allora ci vedrai bene per trarre il bruscolo dal'occhio del tuo fratello". Matteo 7:1-5. TT3 145 4 Il fatto di giudicare implica una grossa responsabilità. Ricordate che presto la vostra vita sarà esaminata da Dio. Egli ha detto: "O uomo, chiunque tu sia che giudichi, tu sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; perché tu che giudichi fai le medesime cose. Ora noi sappiamo che il giudizio di Dio su quelli che fanno tali cose è conforme a verità. E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?" Romani 2:1-3. TT3 145 5 Gli operai zelanti non hanno tempo per soffermarsi sugli altrui difetti. Essi contemplano il Salvatore e facendolo sono trasformati alla sua immagine. Egli è colui del quale noi dobbiamo imitare l'esempio se vogliamo rinnovare il nostro carattere. Nella sua vita terrena, Gesù rivelò chiaramente il carattere divino. Noi dovremmo adoperarci per perfezionarci in ogni cosa come Egli ha fatto. I membri di chiesa non dovrebbero continuare a essere indifferenti per quel che riguarda la formazione di un retto carattere. Essi riusciranno ad avere un carattere che sarà il riflesso di quello divino, solo se si sottoporranno al'influenza trasformatrice dello Spirito Santo. ------------------------Capitolo 41: Il suggello di Dio e il marchio della bestia TT3 147 1 Nella Parola di Dio ci vengono presentate le conseguenze della predicazione del messaggio del terzo angelo: "Il Dragone si adirò contro la donna e andò a far guerra col rimanente della progenie di essa, che serba i comandamenti di Dio e ritiene la testimonianza di Gesù". Apocalisse 12:17. Il rifiuto di ubbidire ai comandamenti di Dio e la determinazione di coltivare l'odio per coloro che li proclamano: sono questi i motivi che hanno spinto il Dragone a opporsi, con tutte le sue forze, al popolo che vuole essere fedele a Dio. "Faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi fosse posto un marchio sulla mano destra e sulla fronte, e che nessuno potesse comperare o vendere se non chi avesse il marchio, cioè il nome della bestia ed il numero del suo nome". Apocalisse 13:16, 17. TT3 147 2 Il segno, o suggello di Dio, è rivelato nel'osservanza del settimo giorno, il sabato, memoriale della creazione. "L'Eterno parlò ancora a Mosè dicendo: "Quanto a te, parla ai figli d'Israele e di' loro: 'Badate bene di osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifica". Esodo 31:12, 13. Il sabato è qui chiaramente indicato come un segno fra Dio e il suo popolo. TT3 147 3 Il marchio della bestia è l'opposto e cioè l'osservanza del primo giorno della settimana. Questo marchio distingue coloro che riconoscono la supremazia del'autorità papale da quelli che, invece, riconoscono l'autorità di Dio. ------------------------Capitolo 42: Colui che porta i nostri pesi TT3 148 1 Fratello mio, ricorda che questa terra non è il cielo. Cristo ha detto: "Nel mondo avrete tribolazioni; ma fatevi animo, io ho vinto il mondo". "Beati i perseguitati per aver fatto la volontà di Dio, perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male perché avete creduto in me. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi". Matteo 5:10-12. TT3 148 2 Gesù non ti ha lasciato preda di meraviglia per le prove e le difficoltà che sarai chiamato ad affrontare. Te ne ha parlato e ti ha anche detto che non ti devi abbattere e non ti devi preoccupare qualunque cosa succeda. Guarda a Gesù, al tuo Redentore e sii lieto, rallegrati. Le prove più dure sono proprio quelle che ci vengono dai nostri fratelli e dai nostri amici o parenti; però anch 'esse possono essere sopportate se abbiamo pazienza. Gesù non giace ancora nella tomba nuova di Giuseppe di Arimatea: Egli è risuscitato, è salito al cielo dove intercede per noi. Noi abbiamo un Salvatore che ci ha tanto amati da morire per noi. Egli ci dà la speranza, il coraggio, la forza e un posto sul suo trono. Egli può e vuole aiutarci quando lo invochiamo. TT3 148 3 Se tu cerchi di portare da solo i tuoi fardelli, cadrai sotto il loro peso. Tu hai delle pesanti responsabilità; ma Gesù lo sa e non ti lascerà solo se tu non lo abbandoni. Egli si reputa onorato dal fatto che tu gli affidi la cura della tua anima perché hai fiducia in lui. Egli ti offre la speranza nella sua misericordia e non vuole che tu porti con le tue sole forze queste gravose responsabilità. La salvezza è offerta a chi crede in Dio. TT3 148 4 Non ti senti al'altezza della posizione di fiducia che occupi? Ringrazia Iddio perché più senti la tua debolezza, più sarai incline a cercare il suo aiuto. "Avvicinatevi a Dio ed Egli si avvicinerà a voi". Giacomo 4:8. Gesù vuole che tu sia lieto, felice e che tu faccia del tuo meglio, utilizzando le capacità che Egli ti ha dato, confidando in lui che ti aiuterà e susciterà altri che ti saranno di ausilio quando dovrai assolvere le tue responsabilità. TT3 148 5 Non lasciarti influenzare dalle offese degli uomini. Non hanno forse detto delle cattive parole anche a Gesù? Tu sbagli e talvolta dài occasione a osservazioni poco gentili; cosa, questa, che Gesù non fece mai. Egli era puro, immacolato, irreprensibile. Perciò, nella vita, non devi aspettarti un trattamento migliore di quello riservato al Principe della Gloria. Quando i tuoi nemici si accorgono che sono riusciti a offenderti se ne rallegrano e Satana esulta. Guarda a Gesù e prosegui il tuo cammino con l'occhio rivolto alla sua gloria. Conserva il tuo cuore nel'amore di Dio. ------------------------Capitolo 43: Lo studio della parola di Dio TT3 149 1 Se gli studenti di medicina investigassero diligentemente la Parola di Dio, sarebbero meglio preparati ad affrontare anche gli altri campi del sapere umano. Indubbiamente l'indagine biblica può fornire degli spunti destinati a chiarire o a dare una soluzione a interrogativi di tutt 'altra natura. I nostri missionari medici debbono capire che sarebbero più idonei alla loro opera, se conoscessero meglio il testo biblico. TT3 149 2 Gli studenti delle nostre scuole dovrebbero aspirare a una conoscenza più alta. Non c'è nulla che possa aiutarli a migliorare il proprio livello culturale come lo studio assiduo della Bibbia. TT3 149 3 Aprite le porte anche ai non-avventisti che desiderano seguire i vostri corsi di preparazione al'attività di medici missionari. Prima di ammetterli ai corsi valutate se la loro influenza potrebbe distogliere gli altri giovani dalla verità. Alcuni dei vostri migliori missionari potrebbero venire proprio da loro. Essi non hanno mai udito parlare della verità e trovandosi circondati da un 'atmosfera che rivela lo spirito del Maestro, alcuni tra loro potrebbero essere conquistati alla verità. Nel'insegnamento impartito si deve dare rilievo ai principi biblici. E' preferibile non ammetterli, se ammettere a corsi elementi che non sono della nostra fede dovesse indurci a trascurare i grandi temi relativi al nostro bene presente e futuro. Questi temi dovrebbero avere sempre tutta la nostra considerazione. In nessun caso si devono sacrificare tali principi, né si devono nascondere le caratteristiche peculiari della nostra fede, per avere nelle classi studenti di diverso credo. Come comprendere la Bibbia TT3 149 4 Si dovrebbe dare l'incarico del'insegnamento biblico a insegnanti fedeli e capaci di stimolare le menti degli studenti al'uso delle loro capacità di giudizio. Questi insegnanti dovrebbero sollecitare il loro intervento a commento dei passi biblici che sono stati letti in classe. Essi dovrebbero tener presente che ben scarso beneficio potrà derivare da uno studio superficiale della Parola di Dio. Perché essa possa essere ben capita occorre impegnarsi in un 'indagine approfondita. Nella Bibbia vi sono verità che si celano sotto la superficie, simili a vene di metallo aurifero. Il tesoro nascosto viene scoperto solo quando lo si cerca, come fa un minatore quando ricerca oro e argento. La comprensione della Parola di Dio risiede in se stessa: un passo può aiutarci a comprendere il senso di un altro passo. Il profondo significato delle verità contenute nella Parola di Dio ci è rivelato dallo Spirito Santo. TT3 149 5 La Bibbia dovrebbe essere il grande libro di testo degli studenti delle nostre scuole. Essa insegna la volontà di Dio ai figli e alle figlie di Adamo. La nostra esistenza dovrebbe essere organizzata in armonia con i suoi princìpi. La Bibbia ci insegna come dobbiamo comportarci per migliorare il nostro carattere e così prepararci per la vita eterna. Per comprenderla noi non abbiamo bisogno di attenuarne la luce, sfumando i contorni della verità. Sarebbe come se credessimo che il sole di mezzogiorno avesse bisogno della tremolante luce delle nostre fiaccole per accrescere il proprio splendore. Le affermazioni del sacerdote o del pastore non basteranno a salvare gli uomini dal'errore. La luce vincerà l'errore, solo se si consulteranno gli oracoli divini. La Bibbia rende chiaro ogni dovere. Ogni lezione da essa impartita è comprensibile e ci rivela il Padre e il Figlio. La parola può aprirci il cammino della salvezza. In essa è chiaramente rivelata la scienza della salvezza. Investigate, perciò, le Scritture perché esse sono la voce di Dio agli uomini. ------------------------Capitolo 44: Il valore della parola di Dio TT3 151 1 Quando gli errori si insinuano in mezzo a noi, non è il caso di intavolare delle accese discussioni. Basta dare fedelmente il messaggio di rimprovero, aiutare le persone a distogliersi da idee fantasiose e sbagliate, contrapponendo la verità al'errore. La presentazione di temi che riguardano il governo divino farà loro capire quei princìpi che hanno un fondamento di valore eterno. TT3 151 2 Il Maestro ha bisogno di credenti che abbiano buone intenzioni e convinzioni religiose salde e coerenti. Nulla li potrà smuovere. Essi considereranno la verità come un tesoro prezioso per il bene del'umanità. TT3 151 3 La verità di Dio si trova nella sua Parola. Coloro che ritengono di doverla cercare altrove hanno bisogno di rinnovare la propria conversione. Essi debbono correggere le cattive abitudini e abbandonare le vie malvagie. Essi debbono cercare una volta di più la verità come la si trova in Cristo, affinché i loro caratteri possano risultare in armonia con le lezioni impartite dal Maestro. Quando ripudieranno le loro idee umane e accetteranno i doveri indicati da Dio, nel contemplare Cristo e nel diventare simili a lui esclameranno: "Dio mio, più vicino a Te! Più vicino a Te, Signore!". TT3 151 4 Con in mano la Parola di Dio noi potremo accostarci passo dopo passo a Gesù, dimostrandogli tutto il nostro amore. Allora lo Spirito di Dio sarà meglio conosciuto e la Bibbia diverrà la nostra unica regola di fede. Il popolo di Dio accoglierà la Parola come le foglie del'albero della vita e la considererà più preziosa del'oro finissimo, affinato nel fuoco e più efficace di qualsiasi altro strumento di santificazione. Il frutto di uno studio assiduo TT3 151 5 Cristo e la sua Parola sono in perfetta armonia. Se accettati e ubbiditi essi aprono un sentiero sicuro dinanzi ai piedi di tutti coloro che desiderano camminare nella luce, come Egli cammina. Se il popolo di Dio apprezzasse la sua Parola, realmente, noi avremmo il cielo nelle nostre chiese di quaggiù. I cristiani sarebbero ansiosi di investigare le Scritture e cercherebbero con vivo desiderio di meditare del continuo su di esse, preferendo la luce della verità alla lettura di giornali, riviste e romanzi. Il loro più grande desiderio sarebbe di mangiare la carne e bere il sangue del Figlio di Dio. Come risultato, le loro vite diventerebbero conformi ai princìpi e alle promesse della Parola, le cui istruzioni sarebbero per loro come le foglie del'albero della vita. Ci sarebbe in loro come una fonte di acqua che scaturisce a vita eterna, mentre delle benefiche effusioni di grazia darebbero refrigerio e nuova vita al'anima, facendo loro dimenticare gli affanni e le fatiche. Si sentirebbero fortificati e incoraggiati dalle parole ispirate da Dio. TT3 152 1 I ministri sarebbero pieni di divina fede, e le loro preghiere risulterebbero caratterizzate dal fervore e dalla divina certezza della verità. La stanchezza sarebbe dimenticata nella luce del sole celeste; la verità farebbe parte integrante della loro vita e i suoi princìpi sarebbero come dei ruscelli d'acqua corrente che costantemente sollevano l'anima dalla sua inquietudine. TT3 152 2 La filosofia del Signore è la regola della vita cristiana. L'intero essere deve essere impregnato dei princìpi del cielo, princìpi apportatori di vita. Le piccole cose della vita, che fanno sprecare del tempo prezioso, riprenderanno il loro posto se ci si farà condurre da una pietà santificante, ispirata unicamente dal'assiduo studio della Bibbia. TT3 152 3 La Bibbia, ed essa sola, può dare questi buoni risultati. Essa è la sapienza e la potenza di Dio, e opera con tutta la sua forza nel cuore di chi la riceve. Oh, quali vette potremmo raggiungere se conformassimo la nostra vita alla volontà di Dio! Quello che ci occorre è la potenza divina dovunque noi siamo. La frivolezza ingombra la chiesa e la rende debole e indifferente. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo cercano e vogliono dei canali attraverso i quali possano comunicare al mondo i divini princìpi della verità. TT3 152 4 Possono apparire delle luci artificiali, luci che pretendono di venire dal cielo; però esse non possono risplendere come la stella della santità, stella di celeste fulgore, per dirigere i piedi del pellegrino e dello straniero verso la città di Dio. Delle false luci cercheranno di prendere il posto di quella vera, e molti uomini per un po' di tempo si lasceranno ingannare. Dio non voglia che questo sia il nostro caso! La vera luce ora splende e illuminerà le anime che già sono orientate verso il cielo. ------------------------Capitolo 45: Direzione TT3 153 1 Nei quotidiani di varie città sono apparsi degli articoli dai quali risulta che c'è un contrasto fra il dottor Kellogg1 e la signora White per quanto riguarda la guida del popolo avventista del settimo giorno. Nel leggere questi articoli mi sono molto rattristata, vedendo che si fraintende la mia opera e quella del dottor Kellogg e che si pubblicano delle false dichiarazioni. Per quel che riguarda la direzione del'opera non c'è stata nessuna discussione fra il dottor Kellogg e me. Nessuno mi ha mai udita reclamare la posizione di capo della Denominazione. TT3 153 2 Io ho da compiere un 'opera di grande responsabilità: impartire con la penna e a viva voce le istruzioni che mi sono state date non solo per gli avventisti del settimo giorno, ma per il mondo. Io ho pubblicato molti libri, piccoli e grandi, e alcuni di essi sono stati tradotti in varie lingue. Questa è la mia opera: spiegare le Scritture agli altri, come Dio le ha spiegate a me. TT3 153 3 Dio non ha posto nella chiesa avventista del settimo giorno nessun potere regale che debba dominare l'intero corpo dei credenti o una parte del'opera. Egli non ha impartito disposizioni perché il peso della direzione riposi su pochi uomini. Le responsabilità debbono essere distribuite a un vasto gruppo di uomini competenti. TT3 153 4 Ogni membro della chiesa dispone di un voto per la scelta degli ufficiali della chiesa. La chiesa sceglie gli ufficiali delle federazioni locali. I loro delegati, a loro volta, eleggono gli ufficiali delle unioni e i delegati delle unioni nominano gli ufficiali della Conferenza Generale. Con questa sistemazione, ogni federazione, ogni istituzione, ogni chiesa e ogni singolo membro potrà dare il suo contributo al'elezione degli uomini che dovranno portare le principali responsabilità in seno alla Conferenza Generale. Le prime esperienze TT3 153 5 Nei primi giorni del'opera della nostra denominazione, il Signore designò il fratello James White perché, con sua moglie e sotto la speciale guida di Dio, assumesse un posto eminente per l'avanzamento del'opera stessa. TT3 153 6 È ben nota la storia dello sviluppo della denominazione. Una tipografia fu inizialmente impiantata a Rochester (Stato di New York) e poi venne trasferita a Battle Creek (Stato del Michigan). Successivamente una casa editrice fu installata sulla costa del Pacifico. TT3 153 7 Io ringrazio il Signore che ci ha dato il privilegio di avere una parte nella sua opera fin dal principio. Però né allora né dopo che l'opera ebbe assunto notevoli proporzioni (durante tutto questo periodo le responsabilità furono equamente distribuite) nessuno mi ha mai udito pretendere di voler dirigere questo popolo. TT3 153 8 Dal 1844 a oggi ho ricevuto dei messaggi da Dio e li ho trasmessi al suo popolo. Questa è la mia opera: dare agli altri la luce che Dio mi dà. Io ho l'incarico di ricevere e di comunicare i suoi messaggi. Io mi debbo presentare alla gente come una messaggera incaricata di un particolare messaggio. TT3 154 1 Per molti anni il dottor Kellogg ha occupato l'incarico di primario nel'opera medica degli avventisti del settimo giorno. Gli sarebbe impossibile operare come dirigente del'opera in generale. Questo non è mai stato il suo ruolo, né mai lo sarà. Dio è il nostro capo TT3 154 2 Io scrivo queste cose perché tutti sappiano che non esiste nessuna controversia fra gli avventisti del settimo giorno per quel che riguarda la direzione (del'opera). Il Signore Iddio del cielo è il nostro Re. Egli è il Capo e noi possiamo avere fiducia solo in lui, perché Egli non sbaglia mai. Onoriamo Dio e il suo Figliuolo mediante il quale Egli comunica col mondo. TT3 154 3 Dio opererebbe potentemente in favore del suo popolo se questo si mettesse pienamente sotto la sua guida. I credenti hanno continuamente bisogno della presenza dello Spirito Santo. Se nei comitati presieduti dai nostri dirigenti si pregasse di più e si fosse più consapevoli dei propri limiti, ci accorgeremmo che Dio è disposto a consigliarci e a guidare ogni nostro passo. Se ciò accadesse, la nostra opera compirebbe dei rapidi progressi. ------------------------Capitolo 46: Uniti con Cristo in Dio TT3 155 1 Il Signore chiede uomini di fede genuina, uomini che sanno distinguere fra il vero e il falso. Ognuno dovrebbe stare in guardia, studiando e attuando le lezioni date da Gesù nel capitolo diciassettesimo del'evangelo di Giovanni, serbando una fede viva nella verità presente. A noi occorre un autocontrollo che ci consenta di armonizzare le nostre abitudini con la preghiera proposta da Cristo. TT3 155 2 Le istruzioni impartitemi da Uno rivestito di autorità indicano che dobbiamo imparare a rispondere alla preghiera del capitolo diciassettesimo del'evangelo di Giovanni. Questa preghiera deve essere fatta oggetto di studio. Ogni ministro del Vangelo, ogni missionario medico deve imparare la scienza di questa preghiera. Fratelli e sorelle, io vi chiedo di prestare ascolto a queste parole e di accompagnare il vostro studio con uno spirito disposto a ricevere quelle energie salutari che competono a una mente sottoposta al controllo di Dio. Coloro che omettono di imparare le lezioni contenute in questa preghiera corrono il rischio di trovarsi impreparati di fronte ai problemi che dovranno affrontare. TT3 155 3 Cristo disse: "Io non prego soltanto per questi, ma anche pe quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; che come tu, o Padre, sei in me, ed io sono in te, anch 'essi siano in noi; affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. TT3 155 4 "E io ho dato loro la gloria che Tu hai dato a me, affinché essi siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nel'unità, e così il mondo conoscerà che tu mi hai mandato e che li ami come hai amato me". TT3 155 5 "Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché veggano la mia gloria che tu mi hai data; poiché tu mi hai amato prima della fondazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; ed io ho fatto loro conoscere il tuo nome e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro e io in loro". Giovanni 17:20-26. TT3 155 6 Il proponimento di Dio è che i suoi figli siano uniti. Essi non sperano di vivere insieme nello stesso cielo? Cristo è forse diviso da se stesso? Darà Egli il successo al suo popolo prima che questo abbia eliminato ogni maldicenza e ogni disaccordo; prima che gli operai con umiltà di propositi abbiano consacrato il cuore, la mente, le energie a una opera così santa agli occhi di Dio? L'unione fa la forza; la disunione è un segno di debolezza. Uniti l'uno con l'altro, lavorando di comune accordo per la salvezza degli uomini noi diventeremo "collaboratori di Dio". Coloro che rifiutano di lavorare di comune accordo disonorano profondamente l'Eterno. Il nemico delle anime è compiaciuto quando vede i credenti ostacolarsi a vicenda. Perciò occorre coltivare l'amore fraterno e ispirarsi a un sentimento di tenerezza. Molti sarebbero spinti al ravvedimento, se il velo che nasconde il futuro potesse essere sollevato e si potessero vedere i risultati di questa disunione. La nostra unica salvaguardia TT3 156 1 Il mondo osserva con piacere la disunione esistente fra i cristiani. L'incredulità ne è compiaciuta. Dio, però, chiede che un cambiamento avvenga nel suo popolo. In questi ultimi giorni la nostra unica salvezza consiste nel'unione con Cristo e nel'unione degli uni con gli altri. Non permettiamo a Satana di additare i nostri membri di chiesa dicendo: "Guardate: queste persone che pure militano sotto la bandiera di Cristo si odiano a vicenda. Noi non abbiamo nulla da temere da loro finché consacreranno maggiore energia a combattersi che a lottare contro le mie forze". TT3 156 2 Dopo la discesa dello Spirito Santo, i discepoli se ne andarono a predicare il Salvatore risuscitato, unica speranza di salvezza delle anime loro. Essi si rallegravano nella dolcezza della comunione dei santi ed erano teneri, solleciti, altruisti, disposti a fare qualsiasi sacrificio per amore della verità. Nei loro quotidiani contatti manifestavano l'amore che Cristo aveva loro ordinato di rivelare. Con parole e con azioni altruistiche si sforzavano di accendere questo stesso amore in altre persone. TT3 156 3 I credenti dovevano coltivare sempre lo stesso amore che riempiva i cuori degli apostoli dopo la discesa dello Spirito Santo e andare avanti ubbidendo spontaneamente al nuovo comandamento: "Come io vi ho amati, anche voi amatevi gli uni gli altri". Giovanni 13:34. Essi dovevano essere talmente uniti con Cristo da essere in grado di soddisfarne le richieste. Per loro mezzo, gli uomini dovevano riconoscere la potenza di un Salvatore che con la sua giustizia li poteva giustificare. TT3 156 4 Ma i primi cristiani cominciarono a cercare i difetti gli uni degli altri. Attardandosi sugli sbagli, lasciandosi andare alla critica, essi persero di vista il Salvatore e il grande amore da lui rivelato per i peccatori. Essi si fecero più esigenti per quel che riguardava le cerimonie esteriori, più meticolosi nel precisare i particolari della dottrina e più severi nella critica. Si impegnarono nel condannare gli altri perdendo di vista i propri errori, e dimenticando la lezione di amore fraterno che Gesù aveva loro insegnato. E cosa ancora più triste, non si resero conto di ciò che avevano perduto. Essi non capivano che la gioia e la felicità stavano uscendo dalla loro vita e che ben presto si sarebbero trovati immersi nelle tenebre poiché avevano escluso l'amore di Dio dai loro cuori. TT3 156 5 L'apostolo Giovanni capì perfettamente che l'amore fraterno stava svanendo nella chiesa e si attardò proprio su questo punto. Fino al giorno della sua morte, egli non mancò di insistere perché i credenti esercitassero costantemente l'amore gli uni verso gli altri. Le sue lettere alla chiesa contengono un unico pensiero: "Diletti, amiamoci gli uni gli altri -- egli scrive -- perché l'amore è da Dio... Dio ha mandato il suo Unigenito Figliolo nel mondo, affinché, per mezzo di Lui, vivessimo... Diletti, se Dio ci ha così amati, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri". 1 Giovanni 4:7-11. TT3 156 6 Oggi nella chiesa di Dio l'amore fraterno fa difetto. Molti di coloro che dicono di amare il Salvatore trascurano di amare coloro che sono uniti con loro da un vincolo di fratellanza cristiana. Noi siamo animati dalla stessa fede, siamo membri di una stessa famiglia, siamo tutti figli dello stesso Padre Celeste, siamo tutti sorretti dalla stessa beata speranza nel'immortalità. Quanto stretti e teneri dovrebbero essere i vincoli che ci uniscono! La gente del mondo ci osserva per vedere se la nostra fede esercita un 'influenza santificatrice sui nostri cuori. Essa è pronta a riscontrare ogni difetto della nostra vita, ogni incoerenza nelle nostre azioni. Non le diamo l'occasione di biasimare la nostra fede. L'unità è la nostra più valida testimonianza TT3 157 1 Quello che può danneggiarci di più non è l'opposizione del mondo: il male accarezzato nei cuori dei cosiddetti credenti rappresenta il maggiore ostacolo al progresso del'opera di Dio. Per indebolire la spiritualità della chiesa non esiste mezzo più efficace del'invidia, del sospetto e della maldicenza. "Questa non è la sapienza che scende dal'alto, anzi essa è terrena, carnale, diabolica. Poiché dove sono invidia e contenzione, quivi è disordine ed ogni mala azione. Ma la sapienza che viene dal'alto, prima è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Ora il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che si adoperano alla pace". Giacomo 3:15-18. TT3 157 2 L'armonia e l'unione che regnano fra uomini di varia indole è la più valida testimonianza che Dio ha mandato il suo Figliolo nel mondo per salvare i peccatori. E' nostro privilegio dare questa testimonianza; ma per poterlo fare dobbiamo metterci a disposizione di Cristo. I nostri caratteri debbono essere modellati sul suo e la nostra volontà deve sottomettersi alla sua. Allora potremo lavorare insieme senza il minimo contrasto. TT3 157 3 Delle piccole divergenze, alle quali si attribuisce un 'eccessiva importanza, possono determinare delle azioni che distruggono l'amicizia cristiana. Non permettiamo che il nemico abbia il sopravvento su di noi; anzi accostiamoci a Dio e stringiamoci gli uni agli altri. Allora saremo come alberi di giustizia, piantati dal Signore e bagnati dal fiume della vita. E quanto fertili saremo! Gesù non ha forse detto: "In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto!" Giovanni 15:8. TT3 157 4 Tutta l'attenzione del Salvatore è rivolta a quei suoi seguaci che sono disposti a ubbidire senza riserve alla sua volontà. Essi debbono essere 'uno' con lui anche se sparsi in tutto il mondo. Dio, però, non potrà renderli 'uno in Cristo' se essi non sono disposti a rinunciare ai propri propositi per attenersi ai suoi. TT3 157 5 Nelle nostre file si noterà unità nel'azione, solo quando il popolo di Dio pregherà con fede e metterà in pratica gli insegnamenti del Cristo nella vita di tutti i giorni. Il fratello sarà unito al fratello dagli aurei vincoli del'amore di Gesù. Solo lo Spirito di Cristo può realizzare tale unità. Colui che ha santificato se stesso, santificherà anche i suoi discepoli. Uniti con lui, essi saranno uniti fra loro nella comune santissima fede. Quando ci adopereremo per questa unità come Dio vuole che facciamo, essa si realizzerà. TT3 157 6 L'Eterno non chiede né un gran numero di istituzioni, né dei grandi edifici, né l'ostentazione del loro lusso. Egli desidera l'azione armoniosa di un popolo particolare, di un popolo da lui scelto, prezioso, compatto, la cui vita è nascosta con Cristo in Dio. Ognuno deve occupare il posto che gli è stato assegnato ed esercitare una giusta influenza quanto al pensiero, alla parola e al'azione. Quando tutti gli operai di Dio lo faranno -- e non prima di allora -- la sua opera risulterà orientata a uno sviluppo completo equilibrato dei suoi diversi campi d'azione. -- Testimonies for the Church 8:183 (1904). ------------------------Capitolo 47: I membri laici in azione TT3 158 1 Sui membri di chiesa, individualmente ricade una parte di lavoro maggiore di quanto noi possiamo immaginare. Essi non sono sensibili alle esigenze di Dio; però è giunto il tempo di escogitare ogni mezzo per collaborare alla preparazione di un popolo che sia in grado di sussistere nel giorno di Dio. Noi dobbiamo svegliarci e non sprecare delle preziose opportunità, dobbiamo fare tutto quello che è umanamente possibile per spingere gli uomini ad amare Dio e a osservare i suoi comandamenti. Gesù rivolge questo invito a coloro che conoscono la verità. La sua richiesta è forse irragionevole? Non abbiamo l'esempio della stessa vita di Cristo? Non abbiamo, nei suoi confronti, un debito di amore, che dovrebbe indurci a un 'attività zelante e altruistica per la salvezza di coloro per i quali Egli diede la sua vita? TT3 158 2 Molti membri delle nostre grandi chiese non fanno praticamente nulla. Essi potrebbero svolgere un eccellente lavoro se anziché raggrupparsi si dividessero e andassero laddove la verità non è ancora penetrata. Gli alberi troppo fittamente piantati non crescono. Il giardiniere deve trapiantarli perché abbiano terreno sufficiente per crescere, altrimenti diventeranno malaticci, rachitici e si seccheranno. La stessa regola vale per le nostre grandi congregazioni. Molti membri stanno morendo spiritualmente proprio per mancanza di lavoro: essi diventano deboli e inefficienti. Se trapiantati, potrebbero crescere e diventare vigorosi. L'opera nella diaspora TT3 158 3 Non fa parte del piano di Dio che il suo popolo si stabilisca, organizzandosi in grandi congregazioni. I discepoli di Cristo sono i suoi rappresentanti sulla terra e Dio vuole che essi siano disseminati sul'intero territorio: nelle città popolose, nelle piccole città, nei villaggi, come delle luci che brillano nelle tenebre del mondo. Essi debbono essere i missionari di Dio, testimoniando con la loro fede e con le loro opere del'imminente avvento del Salvatore. TT3 158 4 I membri delle nostre chiese possono svolgere un 'opera che è appena cominciata. Nessuno dovrebbe trasferirsi altrove unicamente per sete di vantaggi terreni. Delle famiglie saldamente fondate nella verità dovrebbero stabilirsi, una o due in un luogo, una o due in un altro, là dove si presentano opportunità di guadagnarsi da vivere, per agirvi come missionari. Esse dovrebbero provare amore per gli uomini e sentire un peso di responsabilità che le spinge a occuparsi di loro, escogitando i mezzi più adatti per condurli alla verità. Esse possono distribuire le nostre pubblicazioni, organizzare delle riunioni in casa propria, stringere dei rapporti di amicizia con i vicini e invitarli a tali riunioni. In tal modo con queste loro buone opere esse diffonderanno la luce tutt 'intorno. TT3 158 5 Gli operai debbono accostarsi personalmente a Dio, piangendo, pregando e lavorando per la salvezza dei loro simili. Noi dovremmo ricordare che stiamo partecipando a una gara e lottando per una corona immortale. Mentre molti cercano più la lode degli uomini che il favore di Dio, noi dovremmo lavorare con umiltà. Impariamo a esercitare la fede, presentando i nostri vicini al trono della grazia e chiedendo a Dio di toccare i loro cuori. In questa maniera un efficace lavoro missionario potrà essere svolto. Potranno essere raggiunte delle persone che non presterebbero attenzione né al predicatore, né al colportore. Coloro che in tal modo lavorano in nuove località, impareranno i metodi migliori per avvicinare la gente e preparare la via ad altri operai. TT3 159 1 Chi svolge quest 'opera, acquisterà un 'esperienza preziosa. Sentirà nel cuore l'importanza delle anime dei suoi vicini e cercherà l'aiuto di Gesù. Egli dovrà procedere con tutte le precauzioni del caso, affinché le sue preghiere non siano ostacolate e affinché nessun peccato accarezzato possa separarlo da Dio. Egli otterrà, aiutando gli altri, forza e discernimento spirituali e in questo modo potrà essere meglio qualificato per affrontare un campo di lavoro più vasto. A ciascuno il suo compito TT3 159 2 Gesù dice: "In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto". Giovanni 15:8. Dio ci ha dotato di certe facoltà e ci ha affidato dei talenti da usare per lui. Ognuno di noi ha il suo compito: non semplicemente un lavoro nel suo campo di grano o di frumento, ma un 'opera che esige zelo e perseveranza in vista della salvezza delle anime. Ogni pietra del tempio di Dio dev 'essere una pietra vivente, una pietra che risplenda e che rifletta la luce sul mondo. I membri laici devono fare tutto il loro possibile. Nel'uso dei talenti che Dio ha loro affidato, essi riceveranno dal Signore nuova grazia e maggiore capacità. Molte nostre imprese missionarie sono ostacolate perché molti collaboratori, rifiutano di sfruttare le occasioni che si presentano. Chiunque abbia fatto una scelta di fede, si metta al'opera, svolgendo il lavoro che ha a portata di mano. Che si sfrutti ogni occasione, anche se apparentemente di poco conto, invece di imitare Meroz, il quale non faceva nulla. Giudici 5:23. TT3 159 3 Noi non saremo trattenuti da una mancanza di mezzi. Occorrerà andare avanti confidando in Dio. Il Signore desidera compiere una grande opera in favore di tutti coloro che credono veramente in lui. Se i membri di chiesa si leveranno per svolgere l'opera che sono in grado di compiere, andando al combattimento a loro spese, ciascuno di essi cercando di fare il possibile per la salvezza delle anime, vedremo molti abbandonare le file di Satana per schierarsi sotto la bandiera di Cristo. Se il nostro popolo agirà seguendo la luce contenuta in queste poche parole di avvertimento, noi vedremo sicuramente la salvezza del Signore. Tale presa di coscienza produrrà dei meravigliosi risvegli, dei peccatori si convertiranno e molte persone saranno aggiunte alla chiesa. Se noi daremo i nostri cuori a Cristo e metteremo le nostre vite in armonia con la sua Parola, lo Spirito che scese sui discepoli il giorno della Pentecoste, scenderà anche su noi. ------------------------Capitolo 48: Saremo trovati mancanti? TT3 160 1 La nostra posizione nel mondo non è quella che dovrebbe essere. Noi siamo lungi dal'essere ciò che potremmo essere se nella nostra esperienza cristiana avessimo meglio recepito la luce e le opportunità che ci sono state accordate, perché si realizzasse il nostro progresso spirituale. Se avessimo camminato nella luce che ci è stata rivelata noi avremmo continuato a conoscere il Signore e il nostro sentiero si sarebbe fatto sempre più luminoso. Però, molti di coloro che hanno ricevuto una luce speciale si sono conformati a una mentalità secolare: è difficile distinguerli da quanti amano il mondo. Essi non si presentano come un popolo particolare di Dio, eletto e prezioso, il loro comportamento rende difficile discernere ciò che distingue colui che serve Dio da colui che non lo serve. TT3 160 2 La chiesa avventista del settimo giorno dovrà essere pesata sulla bilancia del santurio. Essa sarà giudicata in base ai privilegi e ai vantaggi che le sono stati accordati. Su di essa verrà pronunciato un verdetto di colpevolezza, se la sua esperienza spirituale non corrisponderà ai vantaggi che Cristo, a prezzo infinito, le ha concesso, se le benedizioni conferitele non l'avranno qualificata a compiere l'opera affidatale. Essa sarà giudicata secondo la luce che ha ricevuta e le opportunità che le sono state accordate. Lo scopo di Dio per il suo popolo TT3 160 3 Dio ha in serbo per tutti coloro che lo servono in spirito e in verità, amore, gioia, pace e glorioso trionfo. Il popolo che osserva i suoi comandamenti deve stare costantemente pronto per il servizio e ricevere una maggiore quantità di grazia, di potenza e di conoscenza del'azione dello Spirito Santo. Molti, però, non sono pronti a ricevere i preziosi doni dello Spirito che Dio desidera dare loro. Essi non cercano di salire sempre più in alto per ricevere la potenza celeste e, grazie ai doni ricevuti, essere riconosciuti come componenti del popolo particolare di Dio, diligente nelle buone opere. "Ravvediti, e fai le opere di prima" TT3 160 4 I solenni avvertimenti manifestatisi con la distruzione di molte care istituzioni1 utili per il servizio ci dicono: "Ricordati, dunque, donde sei caduto e fai le opere di prima". Apocalisse 2:5. Perché c'è una così imperfetta percezione del reale stato spirituale della chiesa? Forse le sentinelle poste sulle mura di Sion sono cieche? Molti servitori di Dio sono noncuranti, si sentono soddisfatti come se la colonna di nuvole di giorno, e la colonna di fuoco, di notte, riposassero sul santuario? Coloro che occupano posizioni di responsabilità e che dicono di conoscere Dio, non lo rinnegano con la loro vita e col loro carattere? Non è forse vero che molti di coloro che si considerano membri del popolo eletto si dispiacciono di non avere una prova della presenza di Dio in mezzo a loro e di non essere al riparo dalle insidie e dagli assalti di Satana? TT3 161 1 Oggi non disporremmo di molta più luce se nel passato avessimo accettato gli ammonimenti del Signore, riconosciuta la sua presenza e abbandonate le abitudini contrarie alla sua volontà? Se lo avessimo fatto, la luce del cielo avrebbe brillato nel'intimo del'anima mettendoci in grado di comprendere la verità e di amare Dio al di sopra di ogni cosa e il nostro prossimo come noi stessi. Oh, quanto è disonorato Cristo da coloro che pur dicendo di essere cristiani, fanno vergogna al nome che portano, perché la loro vita non corrisponde alla loro professione di fede e non manifestano fra loro, reciprocamente, l'amore e il rispetto che Dio desidera che essi rivelino con parole gentili e con atti di cortesia! TT3 161 2 Le potenze del male provocano con la loro agitazione guerre e fatti di sangue. L'atmosfera morale è avvelenata da azioni crudeli, orribili. Lo Spirito di contesa si estende dappertutto. Molte anime diventano preda di uno spirito di frode o di clandestinità. Molti abbandoneranno la fede per prestare ascolto a spiriti seduttori e a dottrine diaboliche, non rendendosi conto di quale spirito li anima. Incapacità di onorare Dio TT3 161 3 Uno, che vede al di sotto della superficie e che legge nei cuori di tutti gli uomini, dice, a proposito di coloro che hanno ricevuto una grande luce: "Essi non sono né afflitti, né sorpresi della loro condizione morale e spirituale". "Costoro hanno scelto le loro proprie vie e l'anima loro prende piacere nelle loro abominazioni; così sceglierò io la loro sventura e farò piombare loro addosso ciò di cui hanno paura. Io ho parlato ed essi non hanno dato ascolto, ma hanno fatto ciò che è male agli occhi miei, e hanno preferito ciò che mi dispiace". Isaia 66:3, 4. "Iddio manda loro efficacia di errore onde credano alla menzogna", "perché non hanno aperto il cuore al'amore della verità per essere salvati", "ma si sono compiaciuti nel'iniquità". 2 Tessalonicesi 2:11, 10, 12. TT3 161 4 L'Istruttore celeste chiede: "Quale forte inganno può sedurre le menti, se non la pretesa che voi state edificando su delle solide basi e che Dio accetta le vostre opere, mentre in realtà seguite una mentalità secolare, peccando contro Jahvè? Si tratta di una grande seduzione, di un inganno che affascina e che prende possesso delle menti quando gli uomini che hanno conosciuto la verità scambiano tale spirito per lo spirito e la potenza che dovrebbero caratterizzarla; arrivando perfino a credere di essere ricchi, molto ricchi, di non avere bisogno di nulla, quando in realtà hanno bisogno di tutto? TT3 161 5 Dio non ha cambiato il suo atteggiamento nei confronti di quei servitori che hanno serbato le loro vesti immacolate. Molti, però, gridano: "Pace e sviluppo!" mentre una improvvisa rovina si abbatterà su loro. Tali persone non entreranno nel Regno dei cieli, a meno che non ci sia un sincero ravvedimento e che esse non si umilino con la confessione e non accettino la verità come la si trova in Cristo. Quando nelle nostre file si verificherà la purificazione, non rimarremo più nel'ozio, vantandoci di essere ricchi, molto ricchi e di non avere bisogno di nulla. TT3 162 1 Chi può veramente dire: "Il nostro oro è stato affinato nel fuoco; i nostri abiti non sono mai stati macchiati dal mondo?". Io vidi il nostro Istruttore additare le vesti dei cosiddetti "giusti". Strappandole via, mise a nudo la contaminazione che si celava sotto di esse e mi disse: "Non vedi con quanta presunzione hanno coperto la contaminazione e la corruzione dei loro caratteri?". "Come mai la città fedele è diventata una prostituta?" Isaia 1:21. La casa del Padre mio è diventata un mercato, da essa si sono allontanate la presenza di Dio e la sua gloria! Per questo motivo c'è debolezza e mancanza di forza. Un invito alla riforma TT3 162 2 La chiesa che è ora tormentata dal'apostasia se non si pentirà e non si convertirà, subirà le conseguenze del proprio operato e finirà con il disprezzarsi. Essa sarà sanata solo se resisterà al male e praticherà il bene, cercando Dio con umiltà, rispondendo alla chiamata di Gesù, appoggiandosi alla verità eterna e adeguandosi al piano di Dio. Allora essa apparirà in tutta la sua semplicità e la purezza che Dio le accorderà e sarà liberata da ogni inutile vincolo terreno. La verità la renderà libera. I suoi membri, a quel punto, saranno davvero gli eletti di Dio, i suoi rappresentanti presso le nazioni. TT3 162 3 È giunto il tempo che si verifichi una completa riforma. Quando essa avrà inizio, uno spirito di preghiera pervaderà ogni credente e sarà bandito dalla chiesa ogni spirito di discordia e di contesa. Coloro che non hanno vissuto nella comunione cristiana si accosteranno gli uni agli altri. Un membro che procede nella giusta direzione indurrà altri membri a unirsi a lui per chiedere in preghiera che lo Spirito Santo si riveli. Non ci sarà confusione, perché tutti saranno ispirati dallo Spirito. Le barriere di separazione fra i credenti saranno abbattute e i servitori di Dio troveranno fra loro un perfetto accordo. Il Signore collaborerà con loro e tutti pregheranno pubblicamente con le stesse parole di Gesù: "Venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà in terra come è fatta in cielo". Matteo 6:10. ------------------------Capitolo 49: Verso casa TT3 163 1 Quando sento parlare dei terribili disastri che di settimana in settimana si verificano, io mi chiedo: "Che senso ha tutto ciò?". Eventi sempre più spaventosi si susseguono rapidamente e con quale frequenza ci giunge notizia di terremoti, di uragani, di incendi, di inondazioni che provocano gravi perdite di vite umane e di beni materiali! Evidentemente, tutte queste calamità sono l'espressione estrema del'azione di forze disorganizzate e incontrollabili. Tuttavia esse possono rivelarci il proposito di Dio. Esse sono dei mezzi con i quali il Signore cerca di richiamare uomini e donne alla consapevolezza del pericolo a cui sono esposti. TT3 163 2 La venuta di Cristo è più vicina di quando abbiamo creduto (nel 1844). Il grande conflitto volge al termine e i giudizi di Dio sul mondo stanno per essere eseguiti. Essi contengono un solenne avvertimento: "Perciò, anche voi siate pronti, perché nel'ora che non pensate il Figlio dell'uomo verrà". Matteo 24:44. TT3 163 3 Molti, nelle nostre chiese, però non riconoscono il reale significato della verità per il nostro tempo. Io, perciò, li esorto a non trascurare l'adempimento dei segni dei tempi, i quali indicano la prossimità della fine. Quanti che non hanno cercato la propria salvezza, presto esclameranno con profonda amarezza: "La messe è passata, l'estate è finita e noi non siamo stati salvati!" Geremia 8:20. TT3 163 4 Noi viviamo in mezzo alle scene conclusive della storia di questa terra. La profezia si va rapidamente adempiendo e le ore del tempo di grazia trascorrono velocemente. Noi non abbiamo tempo -- neppure un attimo -- da perdere. Non facciamoci trovare impreparati! Nessuno dica in cuor suo: "Il Signore tarda a venire". Il messaggio del prossimo avvento di Cristo dovrà essere annunciato con vibranti parole di avvertimento. Persuadiamo ovunque uomini e donne a pentirsi e a fuggire l'ira avvenire. Induciamoli a una preparazione immediata perché ben poco sappiamo di quello che accadrà. I predicatori e i membri di chiesa debbono recarsi nei campi già biancheggianti di messi e invitare gli spensierati e gli indifferenti a cercare il Signore mentre ancora lo si può trovare. Gli operai troveranno la loro messe ovunque proclameranno le verità bibliche dimenticate. Essi troveranno chi accetterà la verità e consacrerà la sua vita alla conquista di anime per Cristo. TT3 163 5 Il Signore verrà presto e ora noi dobbiamo prepararci per incontrarci con lui nella pace. Noi dobbiamo essere decisi a fare tutto quello che possiamo per dare la luce a coloro che ci circondano. Non dobbiamo essere tristi ma lieti; il Signore Gesù deve dirigere ogni nostro passo. Egli verrà presto e ora noi dobbiamo prepararci e aspettare la sua apparizione. Che cosa meravigliosa sarà vederlo e ricevere il suo benvenuto in qualità di suoi redenti! Noi abbiamo atteso a lungo, ma la nostra speranza non si è affievolita. Quando vedremo il Re in tutta la sua bellezza, saremo benedetti per l'eternità. Dovremmo gridare: "Diretti verso casa!". Sì, ci stiamo avvicinando al giorno in cui Cristo verrà con potenza e grande gloria per introdurre i suoi eletti nella loro dimora eterna... TT3 164 1 Nella grande opera conclusiva, dovremmo affrontare delle perplessità tali che non sempre sapremo come regolarci; però non dimentichiamo che le tre grandi potenze del cielo sono al'opera. Una mano divina regge il timone e Dio manterrà ogni sua promessa. Egli raccoglierà dal mondo un popolo che lo servirà in giustizia. TT3 164 2 L'opera della creazione non potrà mai ricevere una spiegazione scientifica. Quale scienza, infatti, può spiegare il mistero della vita? TT3 164 3 La teoria secondo cui Dio non creò la materia quando chiamò il mondo al'esistenza, è priva di fondamento. Nella formazione del mondo, Dio non ricorse a una forma preesistente di materia. Al contrario, tutte le cose, materiali e spirituali sorsero davanti al Signore al suono della sua voce e furono create per lo scopo da lui stabilito. L'universo intero, la terra e tutto ciò che essa contiene sono opera delle sue mani; tutto ciò sorse dal nulla al soffio della sua bocca. TT3 164 4 "Per fede intendiamo che i mondi furono formati dalla Parola di Dio; cosicché le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti". -- Testimonies for the Church 8:258, 259 (1904). ------------------------Capitolo 50: Le leggi della natura TT3 165 1 Soffermandosi sulle leggi della materia e della natura, alcuni perdono di vista -- se non addirittura negano -- la continua e diretta azione di Dio. Essi ritengono che la natura agisca indipendentemente dal'Eterno, avendo in sé i suoi limiti e traendo da sé le forze con le quali operare. Nelle loro menti c'è una netta distinzione fra naturale e soprannaturale. Il naturale è ascritto a cause ordinarie, indipendenti dalla potenza di Dio. La forza vitale è attribuita alla materia stessa e così la natura assume lo stesso ruolo di una divinità. Si suppone che la materia è posta in determinate condizioni e lasciata libera di agire in base alle sue leggi, leggi fisse. Dio non può interferire in tali processi. La natura è caratterizzata -- essi dicono -- da particolari proprietà e precise leggi che regolano sempre nello stesso modo i suoi processi. TT3 165 2 Questa è falsa scienza. Non c'è nulla nella Parola di Dio che possa suffragare tale ipotesi. Dio non annulla le sue leggi, ma agisce continuamente per mezzo di esse, usandole come suoi strumenti. Esse non agiscono da sole. Dio dirige la natura; nulla lo può limitare. Il complesso divenire della natura testimonia la presenza intelligente e l'azione di un Essere che si muove a suo piacimento in mezzo alle opere che ha creato. Non è grazie a un potere originale inerente alla natura che anno dopo anno la terra dà le sue ricchezze e continua la sua orbita intorno al sole. Il nostro pianeta è guidato da una Potenza infinita costantemente al'opera. Esso è mantenuto nella sua particolare orbita dalla potenza di Dio. TT3 165 3 L'Iddio del cielo è sempre al'opera. Mediante la sua potenza fiorisce la vegetazione, spuntano le foglie e sbocciano i fiori. Ogni goccia di rugiada, ogni fiocco di neve, ogni filo d'erba, ogni foglia, ogni fiore, ogni germoglio: tutto testimonia di Dio. Tutte queste piccole cose dimostrano che nulla sfugge al'iddio Infinito, che nulla è tanto piccolo da sottrarsi alla sua potenza. TT3 165 4 Il meccanismo del corpo umano non può essere perfettamente compreso. Esso presenta dei misteri che confondono anche i più intelligenti. Non si tratta del'effetto di un meccanismo che una volta messo in moto continua autonomamente il suo funzionamento, come nel caso del battito cardiaco o della respirazione polmonare. In Dio noi viviamo, ci muoviamo e siamo. Ogni respiro, ogni battito del cuore sono costanti evidenze di un Dio onnipresente. TT3 165 5 È Dio che regola il movimento della terra intorno al sole, è lui che apre le cateratte del cielo dandoci la pioggia. E' lui che fa crescere l'erba sui monti. "Egli dà la neve in forma di lana, sparge la brina in forma di cenere". Salmi 147:16. "Quando fa udire la sua voce, v 'è un rumore di acque nel cielo... (Egli) fa guizzare i lampi per la pioggia e trae il vento dai suoi serbatoi". Geremia 10:13. TT3 165 6 Il Signore usa al suo servizio la natura creata. Cristo ha detto: "Il Padre mio opera sempre e anch 'io opero". Giovanni 5:17. I misteri della potenza divina TT3 166 1 Ci sono uomini molto dotati intellettualmente che non riescono a capire i misteri di Jahvè, così come sono rivelati nella natura. L'ispirazione divina pone molti interrogativi ai quali neppure i più grandi scienziati sanno rispondere. Questi interrogativi ci sono stati posti non solo perché ottenessero una risposta ma anche perché ci dedicassimo con maggiore impegno allo studio dei profondi misteri di Dio. Tale studio ci avrebbe reso coscienti dei nostri limiti e del'inspiegabilità di molti dei fenomeni a cui assistiamo ogni giorno. A quel punto avremo concluso che l'uomo non può comprendere la Sapienza di Dio. TT3 166 2 Gli scettici, rifiutano di credere in Dio perché con le loro menti limitate non riescono a comprendere la potenza infinita grazie alla quale Egli si rivela agli uomini. Dio, però, deve essere riconosciuto più per quello che cela di se stesso che per quello che Egli ci rivela. Sia nella rivelazione divina che nella natura, Dio ha dato agli uomini dei misteri per provare la loro fede. E così deve essere. Noi possiamo indagare, interrogare, fare delle numerose ricerche, eppure non riusciremo mai a comprendere l'infinito. TT3 166 3 L'educazione cominciata quaggiù, non sarà completata in questa vita: essa proseguirà nel'eternità e progredirà sempre, senza che nessuno possa completarla. Giorno dopo giorno comprenderemo le meravigliose opere di Dio, le prove della sua miracolosa potenza manifestata nella creazione e nel mantenimento del'universo. Alla luce che procede dal trono di Dio i misteri saranno svelati e l'anima sarà colma di meraviglia davanti alla semplicità di cose che prima non erano mai state capite. -- Testimonies for the Church 8:328 (1904). ------------------------Capitolo 51: Un Dio personale TT3 167 1 La grande potenza che opera nella natura e che sostiene tutte le cose non è -- come alcuni scienziati affermano -- semplicemente un principio che pervade ogni cosa, un 'energia motrice. Dio è spirito, ma è anche un Essere personale. Non dimentichiamo che l'uomo fu fatto a sua immagine. La natura non è Dio TT3 167 2 La natura creata dalla mano di Dio non può ricoprire il ruolo che spetta solo a Dio. Gli oggetti naturali sono un 'espressione del carattere di Dio; per mezzo loro noi possiamo comprendere il suo amore, la sua potenza, la sua gloria. Però non dobbiamo identificare la natura con Dio. L'abilità artistica degli uomini produce dei capolavori che deliziano la vista e che rimandano al loro autore. Certamente i nostri complimenti saranno rivolti al'autore e non al capolavoro che Egli ha creato. Così, poiché la natura è un 'espressione del pensiero di Dio, noi dobbiamo esaltare lui e non la natura... Un Dio personale ha creato l'uomo TT3 167 3 Nella creazione dell'uomo fu manifestata l'azione di un Dio personale. Quando Egli ebbe fatto l'uomo alla propria immagine, la forma era perfetta in ogni suo elemento; ma era priva di vita. Allora un Dio personale, autoesistente soffiò in essa il soffio vitale e l'uomo diventò un essere vivente. Il cuore, le arterie, i sensi, le facoltà mentali: tutto cominciò a funzionare secondo leggi precise. L'uomo divenne un 'anima vivente. Per mezzo di Gesù Cristo, un Dio personale creò l'uomo e lo dotò di intelligenza e di forza. TT3 167 4 La nostra sostanza non gli era nascosta quando fummo formati in occulto. Cfr. Salmi 139:15. I suoi occhi la videro mentre essa era ancora imperfetta e tutte le nostre membra furono descritte nel suo Libro prima ancora che fossero create... TT3 167 5 Al di sopra di tutti gli ordini degli esseri inferiori, Dio volle che l'uomo fosse l'opera coronatrice della sua creazione, in grado di esprimere il suo pensiero e di rivelare la sua gloria. L'uomo, tuttavia, non doveva sentirsi uguale a Dio... Dio rivelato in Cristo TT3 167 6 Come Essere personale, Dio si è rivelato nel suo Figliolo. Gesù, espressione della gloria del Padre, "'impronta della Sua persona" (Ebrei 1:3) rivestì sulla terra la natura umana. Egli venne nel mondo come Salvatore personale di ogni uomo e come tale intercede davanti al trono di Dio. Qualcuno che "assomiglia a un Figliol d'uomo" (Apocalisse 1:13) esercita un ministero in nostro favore. TT3 168 1 Cristo, la luce del mondo, velò il mirabile splendore della sua divinità e venne a vivere come un uomo in mezzo agli uomini perché essi potessero conoscere il loro Creatore senza essere consumati. Nessun uomo ha visto Dio, in nessun tempo, eccetto quei casi in cui Egli si è rivelato nella persona di Cristo. TT3 168 2 "Io e il Padre siamo uno" dichiarò Cristo. "Nessuno conosce appieno il Figliolo se non il Padre e nessuno conosce appieno il Padre se non il Figliolo e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo". Giovanni 10:30; Matteo 11:27. TT3 168 3 Cristo venne per insegnare agli uomini ciò che Dio voleva che essi conoscessero. Nel cielo, sulla terra, nelle acque profonde degli oceani noi vediamo l'opera della mano di Dio. Tutte le cose create testimoniano della sua potenza, della sua sapienza e del suo amore. Ma noi non possiamo conoscere la personalità di Dio attraverso le stelle, l'oceano, la cascata, così come è stata rivelata in Cristo. TT3 168 4 Dio vide che era necessaria una più chiara rivelazione di quella fornita dalla natura per far conoscere la sua personalità e il suo carattere. Per questo motivo, Egli mandò il suo Figliolo nel mondo manifestando, nella maniera più adatta alla condizione umana, la natura e gli attributi del'Iddio invisibile. TT3 168 5 Se Dio avesse voluto essere rappresentato come un Essere presente in ogni oggetto inanimato della natura -- nel fiore, nel'albero, nel filo d'erba -- Cristo non ne avrebbe parlato ai suoi discepoli mentre era sulla terra? Ma Egli, nei suoi insegnamenti, non parlò mai in questo modo di Dio. Cristo e gli apostoli hanno insegnato l'esistenza di un Dio personale. TT3 168 6 Cristo rivelò agli esseri umani ciò che loro era consentito conoscere di Dio senza esserne distrutti. Dio avrebbe accennato a questa teoria se avesse ritenuto necessario fare delle rivelazioni diverse da quelle fatte dalla sua Parola scritta e da Cristo stesso. La rivelazione di Dio che Cristo diede ai discepoli TT3 168 7 Studiamo le parole dette da Gesù nella camera alta la sera precedente la crocifissione. Si avvicinava l'ora della prova ed Egli cercò di confortare i discepoli che stavano per essere severamente tentati e provati. TT3 168 8 "Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve l'avrei detto: io vo a prepararvi un luogo... TT3 168 9 "Tommaso gli disse: Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via? Gesù gli disse: Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se mi aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete e l'avete veduto... TT3 168 10 "Filippo gli disse: Signore, mostraci il Padre e ci basta. Gesù gli disse: Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto me, ha veduto il Padre; come mai dici: Mostraci il Padre?... Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che è in me, attua i suoi progetti per mezzo mio". Giovanni 14:1-10. TT3 168 11 I discepoli non capirono le parole di Cristo circa la sua relazione con Dio. Una buona parte del suo insegnamento era del tutto oscura per loro. Essi avevano fatto molte domande che rivelavano la loro ignoranza circa la loro relazione con Dio e i loro interessi presenti e futuri. Gesù desiderava che essi avessero una più chiara e distinta conoscenza di Dio. TT3 169 1 "Queste cose vi ho dette in parabole: -- Egli disse -- l'ora viene che non vi parlerò più in parabole, ma apertamente vi farò conoscere il Padre". Giovanni 16:25. TT3 169 2 Allorché, il giorno della Pentecoste, lo Spirito Santo fu riversato sui discepoli, essi capirono la verità che Gesù aveva annunziato nelle parabole. Gli insegnamenti che essi non avevano capito furono chiariti in quel momento. L'intelligenza che ricevettero in seguito al'effusione dello Spirito li rese vergognosi delle loro teorie fantasiose. Le loro supposizioni e le loro interpretazioni risultavano folli se confrontate con la conoscenza delle cose celesti che ora avevano ricevuto. Lo Spirito Santo fece loro comprendere ciò che prima essi avevano considerato come un mistero incomprensibile. TT3 169 3 I discepoli, però, non avevano visto il pieno adempimento della promessa di Cristo di presentarli al Padre. Essi ricevettero tutta la conoscenza che potevano recepire, ma il completo adempimento della promessa di Gesù doveva ancora venire. E' così anche oggi. La nostra conoscenza di Dio è parziale e imperfetta. Quando il conflitto sarà finito e Gesù Cristo riconoscerà davanti al Padre i suoi fedeli operai che hanno testimoniato di lui in un mondo dominato dal peccato, essi comprenderanno chiaramente ciò che ora non è chiaro. TT3 169 4 Cristo portò seco nel cielo la sua umanità glorificata. A coloro che lo accettano Egli dà la facoltà di diventare figlioli di Dio affinché alla fine Egli possa accoglierli come suoi e farli dimorare con lui per tutta l'eternità. Se durante questa vita essi sono rimasti fedeli a Dio, alla fine "vedranno la sua faccia e avranno in fronte il suo nome". Apocalisse 22:4. E qual è la felicità del cielo se non quella di vedere Dio? Quale gioia maggiore potrebbe avere il peccatore salvato dalla grazia di Cristo se non quella di contemplare il volto di Dio e di conoscerlo come Padre? La testimonianza della scrittura TT3 169 5 Le Scritture indicano chiaramente la relazione esistente fra Dio e Cristo e mettono in evidenza la personalità e l'individualità di entrambi. TT3 169 6 "Iddio, dopo avere in molte volte e in molte maniere parlato anticamente ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi mediante il suo Figliolo, che Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale pure ha creato i mondi; il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l'impronta della sua essenza, e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, quando ebbe fatta la purificazione dei peccati, si pose a sedere alla destra della Maestà nei luoghi altissimi, diventato così di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. Infatti, a quale degli angeli disse Egli mai: 'Tu sei il mio Figliolo, oggi ti ho generato?' e di nuovo: 'Io gli sarò Padre ed Egli mi sarà Figliolo'?" Ebrei 1:1-5. TT3 169 7 Dio è il Padre di Cristo; Cristo è Figlio di Dio. A Cristo è stata data una posizione elevata. Egli è stato fatto uguale al Padre. Tutti i consigli di Dio sono disponibili al suo Figliolo. TT3 169 8 Gesù disse ai Giudei: "Il Padre mio opera sempre, ed anch 'io opero... Il Figliolo non può da se stesso fare cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente. Poiché il Padre ama il Figliolo e gli mostra tutto quello che Egli fa". Giovanni 5:17, 19, 20. TT3 170 1 In questo brano viene nuovamente posta in risalto la personalità del Padre e del Figlio e sottolineata l'unità esistente fra loro. TT3 170 2 Questa unità è espressa anche in Giovanni 17, nella preghiera di Gesù per i suoi discepoli: TT3 170 3 "Io non prego solo per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; che anche Tu, o Padre, sei in me ed io sono in Te, anch 'essi siano in noi; affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato. Io ho loro dato la gloria che Tu hai dato a me, affinché essi siano uno come noi siamo uno; io in loro e Tu in me; acciocché siano perfetti nel'unità, e affinché il mondo conosca che Tu m 'hai mandato e che li ami come hai amato me". Giovanni 17:20-23. TT3 170 4 Affermazione meravigliosa! Ma l'unità esistente fra Gesù e i suoi discepoli non annulla la personalità del'Uno e degli altri: essi sono "uno" perché condividono lo stesso proposito pur conservando la loro diversa personalità. Allo stesso modo Dio e Cristo sono "Uno"... La sua sollecitudine provvidenziale TT3 170 5 Il nostro Dio ha il cielo e la terra al suo comando e sa di che cosa noi abbiamo bisogno. Noi possiamo vedere solo un breve tratto di strada davanti a noi: "ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiamo da rendere ragione". Ebrei 4:13. Egli governa al di sopra delle follie del mondo e tutte le cose sono rese disponibili alla sua divina ispezione. Dalla sua sede celeste, Egli ordina ciò che ritiene più adatto a soddisfare le esigenze delle sue creture. TT3 170 6 Neppure un passero cade al suolo senza che il Padre lo veda. Satana è spinto a distruggere le creature prive di favella dal'odio che nutre contro Dio ed è solo grazie alla cura protettrice di Dio che gli uccelli sono conservati in vita per rallegrarci con il loro canto di gioia. Egli non dimentica neppure i passeri: "Non temete dunque: voi siete da più di molti passeri". Matteo 10:31. ------------------------Capitolo 52: Il pericolo della conoscenza speculativa1 TT3 171 1 La falsa scienza è uno dei mezzi usati da Satana nelle corti celesti, ed Egli l'impiega ancora oggi. Le false affermazioni fatte agli angeli, le sue sottili teorie scientifiche riuscirono a sedurne un gran numero. Molti angeli tradirono la loro fedeltà al governo divino. TT3 171 2 Avendo perduto il suo posto in cielo, Satana rivolse le sue tentazioni ai nostri progenitori. Adamo ed Eva credettero al nemico e a causa della loro disubbidienza, l'umanità fu allontanata da Dio e la terra venne separata dal cielo. TT3 171 3 Se Adamo ed Eva non avessero mai toccato l'albero proibito, il Signore avrebbe loro dato una conoscenza che nulla aveva in comune con la maledizione del peccato e che avrebbe loro assicurato una gioia eterna. Tutto quello che essi guadagnarono con la loro disubbidienza fu la conoscenza del peccato e delle sue conseguenze. Gli inganni degli ultimi giorni TT3 171 4 Il campo nel quale Satana condusse i nostri progenitori è lo stesso nel quale egli oggi conduce gli uomini. Egli inonda il mondo di favole piacevoli. Con ogni mezzo a sua disposizione, egli cerca di impedire agli uomini di acquisire quella conoscenza di Dio che porta alla salvezza. TT3 171 5 Noi viviamo in un 'epoca di grande luce; però molto di ciò che è chiamato luce apre la strada alla sapienza e agli artifici di Satana. Molte cose saranno presentate come verità; esse debbono essere esaminate attentamente, con molta preghiera, perché può trattarsi di stratagemmi del nemico. Il sentiero del'errore appare spesso molto vicino al sentiero della verità per cui è difficile distinguerlo da quello che conduce alla santità e al cielo. Però la mente illuminata dallo Spirito Santo può discernere ciò che diverge dal retto cammino. Dopo un po' di tempo, i due sentieri appariranno nettamente separati. Le teorie panteistiche TT3 171 6 Stanno già penetrando in seno al nostro popolo degli insegnamenti spiritualistici intesi a indebolire la fede di coloro che vi prestano ascolto. La teoria secondo cui Dio è un 'essenza che pervade tutta la natura è uno dei più sottili stratagemmi di Satana. Essa dà un 'idea sbagliata di Dio e disonora la sua grandezza e la sua maestà. TT3 171 7 Le teorie panteistiche non sono sostenute dalla Parola di Dio. La luce della sua verità rivela che esse conducono l'anima alla rovina. Le tenebre sono il loro elemento e la sensualità è la loro forza. Esse appagano il cuore naturale e danno libero corso alle inclinazioni. Il risultato della loro accettazione è la separazione da Dio. TT3 172 1 La nostra condizione di peccato è in contrasto con la natura, per cui la potenza che può reintegrarci in essa deve essere soprannaturale; in caso diverso tale potenza sarà priva di efficacia. C'è solo una potenza in grado di ridimensionare il loro fascino sui cuori degli uomini: questa potenza è manifestata da Dio in Gesù Cristo. La purificazione del'anima dal peccato si ha solo mediante il sangue di Cristo. Solo la sua grazia ci può far resistere e vincere le tendenze naturali della nostra natura decaduta. Le teorie spiritualistiche relative a Dio vorrebbero rendere inefficiente questa potenza. Infatti, se Dio è solo un 'essenza che pervade tutta la natura, dimora anche negli uomini e quindi essi debbono cercare di sviluppare la forza che è in loro, se desiderano santificarsi. TT3 172 2 Queste teorie, spinte fino alla loro logica conclusione, tendono a minare le dottrine fondamentali del cristianesimo. Esse aboliscono la necessità del'espiazione e pongono nell'uomo ogni possibilità di salvezza. Queste dottrine teologiche rendono vana la sua Parola. Quanti le accettano corrono il grave pericolo di considerare la Bibbia come un libro pieno di miti e leggende. Esse possono presentare la superiorità della virtù rispetto al vizio, ma questa affermazione si accompagna alla negazione della posizione sovrana di Dio e ribadisce una fiducia completa nelle forze umane. Queste teorie non rendono conto del fatto che, senza Dio, queste forze sono insufficienti. La volontà umana priva di un ausilio esterno non dispone di alcun potere reale per resistere al Male e vincerlo. Le difese del'anima sono abbattute. L'uomo non riesce più a contrastare il peccato. Una volta che le restrizioni della Parola di Dio e del suo Spirito sono state respinte, non si può sapere quale potrà essere l'esito della sua caduta. TT3 172 3 Coloro che continuano ad attenersi a queste teorie spiritualistiche, rovineranno la loro esperienza cristiana, romperanno i loro rapporti personali con Dio e perderanno la vita eterna. TT3 172 4 I sofismi riguardanti Dio e la natura, che stanno inondando il mondo di scetticismo, sono ispirazione del'angelo ribelle. Egli stesso è uno studente della Bibbia, conosce la verità necessaria al'umanità, e cerca di distogliere le menti dalle grandi verità date per prepararle a ciò che sta per sopraggiungere sul mondo. TT3 172 5 Io ho visto i risultati di queste fantasiose rappresentazioni di Dio, nel'apostasia, nello spiritualismo e nel libero amore. La tendenza al libero amore, ispirata da queste teorie era così nascosta che era difficile palesarne il vero carattere. Fino a quando il Signore non me lo rivelò io non sapevo definirlo, ciononostante ricevetti l'ordine di chiamarlo: empio amore "spirituale". Il fanatismo dopo il 1844 TT3 172 6 Dopo il 1844, noi dovemmo affrontare numerose forme di fanatismo. Mi furono date delle testimonianze di rimprovero da presentare ad alcune persone che sostenevano teorie spiritualistiche. TT3 172 7 Ve ne erano che si dimostravano attivi nel disseminare false idee di Dio. Mi fu rivelato che queste persone rendevano inefficace la verità con i loro falsi insegnamenti. Io fui incaricata di avvertirli del gran male che tali teorie speculative producevano fra la gente. TT3 172 8 Andai dove essi si trovavano e spiegai loro la natura della loro opera. Il Signore mi diede la forza di esporre chiaramente il pericolo che li minacciava. Fra l'altro, essi ritenevano che la santificazione era di per sé una garanzia contro il peccato. L'uomo santificato, qualunque cosa facesse, non era più esposto al peccato. Il loro insegnamento provocava un grave danno a loro stessi e agli altri. Essi esercitavano un potere sullo spirito di coloro che non riuscivano a vedere l'errore di queste teorie così ben camuffate. La dottrina secondo cui tutti erano santi li aveva indotti a credere che gli affetti dei santificati non avrebbero mai sviato nessuno. Tale credenza portava al soddisfacimento dei malvagi desideri di cuori che, pur dicendosi santificati, erano lontani da una purezza di vita e di pensiero. TT3 173 1 Un insegnamento diabolico è seguito da pratiche immorali. Esso è l'esca con la quale il padre della menzogna vuole dare all'uomo la sensazione che tali pratiche siano giustificabili dal punto di vista teologico. TT3 173 2 Questo è solo uno dei casi in cui Dio mi ha chiamata a rimproverare coloro che propugnavano la dottrina di un Dio impersonale che pervade tutta la natura, insieme ad altri errori simili. L'esperienza passata si ripeterà TT3 173 3 L'esperienza del passato si ripeterà. Le superstizioni di Satana assumeranno nuove forme e gli errori verranno presentati in modo piacevole e lusinghiero. Delle false teorie rivestite con gli abiti della luce saranno presentate al popolo di Dio e in questo modo Satana cercherà di ingannare, se fosse possibile, gli stessi eletti. Le più seducenti influenze verranno esercitate e le menti saranno come ipnotizzate. TT3 173 4 Tutte le forme di corruzione, come al tempo degli antidiluviani, saranno introdotte per imprigionare le menti. L'esaltazione della natura come dio, la sfrenata sregolatezza della volontà umana, il consiglio degli empi: tutto sarà usato da Satana per attuare i suoi propositi. Il più triste pensiero è che sotto la sua ingannevole influenza gli uomini avranno una forma di religiosità priva di un reale rapporto personale con Dio. Come Adamo ed Eva, che mangiarono il frutto del'albero della conoscenza del bene e del male, molti anche oggi si nutrono di teorie che allontanano l'uomo da Dio. TT3 173 5 Gli agenti satanici rivestono le false teorie di un abito attraente, nello stesso modo in cui Satana nascose, nel giardino di Eden, la propria identità ai nostri progenitori parlando loro per mezzo del serpente. Questi agenti propongono agli uomini teorie che celano un errore mortale, sotto le loro mentite spoglie. L'influsso ipnotico di Satana immobilizzerà coloro che si distolgono dalla chiara Parola di Dio per credere a delle favole. TT3 173 6 Satana cerca, con ogni sforzo, di ingannare coloro che hanno avuto molta luce, perché sa che se può ingannarli, essi, sotto il suo controllo rivestiranno il peccato con gli abiti della giustizia e seduranno molti. TT3 173 7 Io dico a tutti: State in guardia, perché Satana, travestito da angelo di luce entra in ogni assemblea di operai cristiani e in ogni chiesa cercando di trascinare i membri dalla sua parte. Io ho l'ordine di dare al popolo di Dio l'avvertimento: "Non v 'ingannate: non ci si può beffare di Dio!". Galati 6:7. Occorre non fidarsi d'una religione sensazionale TT3 174 1 In questo tempo abbiamo bisogno nel'opera di Dio di uomini dotati di una mente spirituale, uomini saldi nei princìpi, in possesso di una chiara conoscenza della verità. TT3 174 2 Io sono incaricata di dire che la gente oggi non ha bisogno di dottrine nuove e fantasiose, non ha bisogno di congetture umane ma della testimonianza di uomini che conoscono la verità e la mettono in pratica. Uomini che capiscono e svolgono l'incarico affidato a Timoteo: "Predica la Parola, insisti in ogni occasione, riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo. Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina, ma per prurito di udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizione, fai l'opera di evangelista, compi tutti i doveri del tuo ministero". 2 Timoteo 4:2-5. TT3 174 3 Camminate con coraggio, preparati a tutto, con i piedi calzati dal'Evangelo della pace. Potete essere certi che la religione pura e immacolata non è una religione sensazionale. Dio non ha affidato a nessuno l'incarico di incoraggiare la sete di dottrine e teorie speculative. Fratelli miei, non inserite i loro argomenti nel vostro insegnamento. Non permettete che esse vi influenzino. Non lasciate che esse rovinino la vostra esistenza. Un avvertimento contro il falso insegnamento TT3 174 4 Nella lettera di Paolo ai Colossesi si trova un avvertimento contro il falso insegnamento. L'apostolo dichiara che i cuori dei credenti debbono essere "stretti insieme dal'amore, arricchiti da una intelligenza capace di farli giungere alla conoscenza del mistero di Dio. In Cristo sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza. Questo io dico affinché nessuno v 'inganni con parole seducenti... Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù il Signore, così camminate uniti a Lui, essendo radicati e edificati in Lui e confermati nella fede, come vi è stato insegnato, abbondando in azioni di grazie. Fate attenzione che non vi sia alcuno che faccia di voi sua preda con la filosofia e con l'inganno secondo la tradizione degli uomini, gli elementi del mondo e non secondo Cristo. Poiché in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità e in Lui voi avete tutto pienamente. Egli è il capo di ogni principato e di ogni potestà". Colossesi 2:2-10. TT3 174 5 Io ho l'incarico di invitare il nostro popolo a seguire Cristo. Non dimentichiamo che Egli dev 'essere il nostro modello in tutte le cose. Noi possiamo mettere da parte, senza pericolo, le idee che non si trovano nei suoi insegnamenti. Io faccio appello ai nostri pastori di essere sicuri che siano fedeli a quei princìpi che caratterizzano la verità eterna. Fate attenzione a non seguire l'istinto, chiamandolo Spirito Santo. Alcuni sono in pericolo a questo riguardo: io li esorto a stare saldi nella fede e a essere in grado di dare, a chiunque la chiede, la ragione della speranza che è in loro. Menti distolte dal dovere presente TT3 174 6 Il nemico cerca di distogliere le menti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle dal compito di preparare un popolo che sappia reggere in questi ultimi giorni. I suoi sofismi hanno lo scopo di far perdere di vista i pericoli e i doveri del'ora presente. Essi non considerano la luce che Cristo dal cielo venne a dare a Giovanni per il suo popolo, e insegnano che i prossimi eventi non meritano una particolare attenzione. In tal modo tali sofismi rendono inefficace la verità celeste e derubano il popolo di Dio della sua esperienza passata, sostituendola con una falsa scienza. TT3 175 1 "Così dice l'Eterno: 'Fermatevi sulle vie, e guardate e domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa'". Geremia 6:16. TT3 175 2 Nessuno cerchi di demolire il fondamento della nostra fede. Esso è stato costituito fin dal'inizio della nostra opera mediante lo studio della Parola accompagnato dalla preghiera e dalla rivelazione. Su questo fondamento noi abbiamo edificato nel corso degli ultimi cinquant 'anni (a partire dal 1904). Gli uomini possono supporre di aver trovato una nuova via e di poter gettare un fondamento più solido di quello esistente. Si tratta però di una grande illusione: nessuno può porre altro fondamento di quello che è stato già posto. TT3 175 3 In passato molti hanno cercato di elaborare una nuova fede e stabilire nuovi princìpi. Ma quanto tempo è durata la loro costruzione? Essa è crollata presto perché non era fondata sulla Roccia. TT3 175 4 I primi discepoli non dovettero affrontare le teorie degli uomini? Non dovettero anch 'essi udire delle false teorie e quindi, avendo compiuto il loro dovere rimanere saldi dicendo: "Nessuno può porre altro fondamento che quello già posto?" 1 Corinzi 3:11. TT3 175 5 Noi dobbiamo mantenere fermo sino alla fine il principio della nostra speranza. Delle parole ricche di potenza sono state riferite da Dio e da Cristo a questo popolo per trarlo fuori dal mondo e condurlo punto per punto alla grande luce della verità presente. I servitori di Dio hanno proclamato il messaggio con labbra toccate dal fuoco sacro. Dio ha certificato l'autenticità della verità che essi annunciano. Un rinnovamento della testimonianza diretta TT3 175 6 Il Signore chiede un rinnovamento della testimonianza data negli anni passati. Egli chiede un rinnovamento della vita spirituale. Le energie spirituali del suo popolo sono a lungo rimaste intorpidite, perciò deve esserci una risurrezione dalla morte apparente. TT3 175 7 Noi dobbiamo rendere sgombra la strada maestra del Re. Occorre pregare e confessare i nostri peccati. Nel farlo, la potenza dello Spirito Santo scenderà su noi. Ci occorre l'energia pentecostale: non dubitiamo, essa verrà perché il Signore ha promesso di mandare il suo Spirito su noi. TT3 175 8 Il peggio deve ancora venire. Ogni avventista deve svegliarsi e mettersi corpo, anima e spirito sotto la disciplina di Dio. Il nemico è sulle nostre tracce e noi dobbiamo essere ben svegli e stare in guardia contro di lui, indossando tutta l'armatura di Dio. Noi dobbiamo seguire le direttive impartite per mezzo dello spirito di profezia. Amiamo la verità presente e ubbidiamo a essa. Così noi potremo resistere a dei grandi inganni. Dio ci ha parlato attraverso la sua Parola, attraverso le testimonianze e attraverso quei libri che hanno contribuito a precisare il nostro dovere presente. Gli avvertimenti che sono stati dati dovrebbero avere una grande importanza per noi. Se li disprezziamo quale scusa potremo poi accampare? TT3 176 1 Io scongiuro coloro che lavorano per Dio a non farsi confondere. La ragione umana non deve essere posta in contatto con la verità divina che santifica. Cristo è in attesa di accendere la fede e l'amore nei cuori del suo popolo. Non lasciamo che delle teorie errate ricevano l'appoggio di quel popolo che dovrebbe rimanere fedele alla verità eterna. Dio ci invita ad attenerci fermamente ai principi fondamentali che sono basati su una indiscutibile autorità. Cercare il primo amore TT3 176 2 Nei cuori di molti avventisti di esperienza è penetrato un duro spirito di critica. Essi sono aspri, critici e trovano sempre da ridire. Si sono seduti sul seggio del giudice per pronunciare delle sentenze su coloro che non si conformano alle loro idee. Dio li invita a scendere e a inchinarsi dinanzi a lui, confessando il loro peccato. Egli dice loro: "Ho questo contro di te: che hai lasciato il tuo primo amore. Ricordati dunque dove sei caduto, e ravvediti e fai le opere di prima; se no, verrò a te, e rimoverò il tuo candeliere dal suo posto, se tu non ti ravvedi". Apocalisse 2:4, 5. Essi lottano per il primo posto e con le loro parole e i loro atti rattristano molti cuori. TT3 176 3 Io do il mio avvertimento contro questo spirito e contro la falsa religione dominata dal sentimentalismo, ugualmente pericolosa. Fratelli e sorelle, ascoltatelo. Chi è il vostro Capo: Cristo o l'angelo caduto dal cielo? Esaminate voi stessi e vedete se siete saldi nella fede. La parola di Dio è la nostra salvaguardia TT3 176 4 La nostra parola d'ordine deve essere: "Alla legge! Alla testimonianza! Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui alcuna aurora". Isaia 8:20. Noi abbiamo una Bibbia piena della più preziosa verità: essa contiene l'alfa e l'omega della conoscenza. Le Scritture date per ispirazione di Dio sono "utili ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona". 2 Timoteo 3:16, 17. Prendete la Bibbia come vostro Libro di studio. Tutti possono comprendere le sue istruzioni. TT3 176 5 Io invito tutti i nostri ministri, i medici e tutti i membri di chiesa a studiare le lezioni che Cristo diede ai suoi discepoli poco prima della sua ascensione. Esse contengono le direttive di cui la gente ha bisogno. TT3 176 6 La vita eterna si ottiene solo mangiando la carne e bevendo il sangue del Figliolo di Dio. "In verità, in verità, io vi dico -- dichiarò Cristo -- Chi crede in Me ha la vita eterna... Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo... Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, ed io lo risusciterò nel'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui... è lo spirito quel che vivifica; la carne non giova nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita". Giovanni 6:47-63. TT3 176 7 Cristo invita il suo popolo a credere nella sua parola e a metterla in pratica. Coloro che l'accettano e l'assimilano manifestandola in ogni loro azione del loro stesso carattere, riceveranno la forza di Dio. Si vedrà, così, che la loro fede è di origine celeste. Essi non si smarriranno per sentieri sconosciuti e le loro menti non si volgeranno verso una religione fatta di sentimentalismo e di eccitazione. Davanti agli angeli e davanti agli uomini, essi manifesteranno dei caratteri trasformati dal'amore di Cristo. TT3 177 1 Nel turibolo d'oro della verità, esposta negli insegnamenti di Gesù, noi abbiamo quello che può convincere e convertire gli uomini. Presentate nella semplicità di Cristo le verità che Egli venne a proclamare nel mondo e la potenza del vostro messaggio si farà sentire. Non presentate teorie o massime che Cristo non ha mai menzionato e che non trovano nessun fondamento nella Bibbia. Noi abbiarno delle grandi e solenni verità da presentare. "Sta scritto", è il testo biblico che deve aprire gli occhi di ogni uomo. TT3 177 2 Gli uomini possono ancora accedere alle verità che ci hanno assicurato la pace. La voce della misericordia può essere ancora udita ripetere: "Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre, poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero". Matteo 11:28-30. È solo nella vita spirituale che si trova il riposo e che è assicurato il bene duraturo. Noi dobbiamo poter dire, anche in mezzo al'uragano e alla tempesta: "La mia àncora resiste!". TT3 177 3 Facciamo della Parola di Dio la nostra guida. Appoggiamoci alle sue affermazioni. La nostra mente è satura di metodi umani. Non a caso una mente esercitata unicamente alla scienza del mondo è incapace a comprendere le cose di Dio. Ciò non toglie che la stessa mente convertita e santificata potrà scoprire la potenza divina nella Parola. Solo una mente e un cuore purificati dal'azione rigeneratrice dello Spirito potranno discernere le cose celesti. TT3 177 4 Fratelli, nel nome del Signore io vi invito ad avere la consapevolezza del vostro dovere. I vostri cuori debbono cedere alla potenza dello Spirito Santo e diventare sensibili al'insegnamento della Parola. Allora sarete in grado di intendere i propositi divini. TT3 177 5 Voglia Iddio condurre il suo popolo mediante l'influsso del suo Spirito! Possa Egli interrompere il suo sonno affinché si renda conto del pericolo che sta correndo e si prepari ad affrontare la crisi finale! Lo studio del'apocalisse TT3 177 6 Il Signore presentò a Giovanni i temi che Egli stimò necessari al suo popolo negli ultimi giorni. L'istruzione da lui data si trova nel libro del'Apocalisse. Coloro che vogliono essere collaboratori del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo dovrebbero manifestare un vivo interesse per le verità contenute in questo libro. Con la penna e verbalmente essi dovrebbero spiegare le cose meravigliose che Cristo è venuto a rivelare dal cielo. TT3 177 7 "La rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli ha data per mostrare ai suoi servitori le cose che debbono avvenire in breve; ed Egli l'ha fatta conoscere mandandola per mezzo del suo angelo al suo servitore Giovanni; il quale ha attestato la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, tutto ciò che egli ha veduto. Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e serbano le cose che sono scritte in essa, poiché il tempo è vicino!" Apocalisse 1:1-3. TT3 177 8 I messaggi celesti, dati nel loro ordine in Apocalisse, debbono occupare il primo posto nelle menti del popolo di Dio. A nessun 'altra cosa deve essere consentito di assorbire la loro attenzione. TT3 178 1 Gli anni passano e c'è il pericolo che molti non dedichino del tempo alla proclamazione dei messaggi che Dio ha mandato al mondo caduto. Satana è compiaciuto quando vede che le menti non sono impegnate nello studio della verità eterna. TT3 178 2 La testimonianza di Gesù, testimonianza particolarmente solenne, deve essere proclamata a tutto il mondo. In tutto il libro del'Apocalisse vi sono le più preziose ed edificanti promesse, come pure degli avvertimenti della più tremenda e solenne importanza. Coloro che dicono di conoscere la verità non vorranno leggere la testimonianza data a Giovanni da Cristo? In questo libro non ci sono né ipotesi, né errori scientifici. Qui ci sono le verità che riguardano il nostro bene presente e futuro. Che cos'ha a che fare la paglia col frumento?... TT3 178 3 Il Signore sta per venire. Le sentinelle poste sulle mura di Sion sono invitate a tener conto delle responsabilità che Dio ha dato loro. Dio richiede delle sentinelle che mediante la potenza dello Spirito, diano al mondo l'ultimo messaggio di avvertimento e facciano sapere a che ora è la notte. Egli richiede delle sentinelle che strappino uomini e donne al loro letargo affinché non siano preda del sonno della morte. ------------------------Capitolo 53: L'ultima crisi TT3 179 1 Noi viviamo nel tempo della fine. Il rapido adempimento dei segni dei tempi dichiara che la venuta di Cristo è vicina, è alle porte. I giorni nei quali viviamo sono importanti e solenni. Lo Spirito di Dio si va gradatamente ma sicuramente ritirando dalla terra. Piaghe e giudizi già si stanno abbattendo su quanti disprezzano la grazia di Dio. Le calamità sulla terra e sul mare, lo stato di sconvolgimento della società, le minacce di guerra: sono tutti cattivi presagi che annunciano l'avvicinarsi di eventi della massima importanza. TT3 179 2 Le potenze malefiche stanno unendo le loro forze e si rafforzano per l'ultima grande crisi. Ben presto dei grandi cambiamenti sopraggiungeranno nel mondo e presto verrà la fine. TT3 179 3 Lo stato delle cose nel mondo mostra che si preparano per noi tempi difficili. I giornali quotidiani ci indicano che un terribile conflitto si sta preparando. Le rapine si moltiplicano, gli scioperi si susseguono, furti e omicidi si registrano dappertutto. Individui posseduti da demoni tolgono la vita a uomini, donne e bambini. Il vizio seduce e il male, sotto tutte le sue forme, si diffonde fra gli uomini. TT3 179 4 Il nemico è riuscito a pervertire la giustizia e a riempire i cuori degli uomini del desiderio di egoistici guadagni. "La giustizia si è fermata lontano; poiché la verità soccombe sulla piazza pubblica e la rettitudine non può avervi accesso". Isaia 59:14. Nelle grandi città delle intere moltitudini vivono nella povertà, nello squallore, quasi del tutto prive di nutrimento, di alloggio, di vestiti; mentre nelle stesse città vi sono persone che hanno più di quanto il cuore possa desiderare e vivono nel lusso. Esse spendono il loro denaro in case lussuose, in gioielli e, quel che è peggio, nel soddisfacimento dei loro appetiti carnali, nei liquori, nel tabacco e in altre sostanze che distruggono le facoltà cerebrali e fanno perdere buono senso e dignità. Le grida del'umanità che muore di fame salgono nel cospetto di Dio, mentre con ogni specie di oppressione e di estorsione gli uomini ammassano delle grandi fortune. Una scena di distruzione TT3 179 5 Una volta, trovandomi a New York, fui invitata in visione notturna a osservare gli edifici che si elevavano verso il cielo. Si assicurava che essi erano a prova di fuoco e venivano eretti per glorificare i proprietari e i costruttori. Essi salivano sempre più in alto e nella loro costruzione veniva usato il materiale più costoso. I proprietari di questi immobili non si chiedevano: "Come possiamo glorificare meglio Dio?". Il Signore non faceva parte dei loro pensieri. Pensai: TT3 179 6 "Oh, se coloro che investono così il loro denaro potessero vedere la propria condotta come la vede Dio! Essi stanno costruendo dei magnifici edifici, ma quanto sono folli agli occhi di colui che regna sul'universo i loro piani e i loro progetti! Essi non cercano di glorificare Dio con tutta la forza del cuore e della mente. Essi hanno perso di vista il primo dovere dell'uomo". TT3 180 1 Mentre questi edifici continuavano a elevarsi, i loro proprietari si rallegravano orgogliosamente di avere del denaro per poter così soddisfare le loro ambizioni e provocare l'invidia dei loro vicini. Buona parte dei mezzi che essi avevano così investito era stata ottenuta mediante l'estorsione e la soppressione dei poveri. Essi dimenticavano che in cielo si tiene conto di ogni transazione di affari. Ogni azione ingiusta, ogni atto fraudolento è registrato in cielo. E verrà il tempo in cui la frode e l'insolenza degli uomini raggiungerà l'apice: a quel punto il Signore non consentirà che la loro opera continui. Allora gli uomini capiranno che la pazienza di Jahvè ha un limite. TT3 180 2 La scena che successivamente passò davanti a me fu una segnalazione di incendio. Gli uomini guardavano quelle imponenti costruzioni, apparentemente a prova di fuoco, e dicevano: "Esse sono perfettamente sicure!". Invece esse sono state consumate dal fuoco. Le autopompe non potevano fare nulla per impedirne la distruzione. I vigili del fuoco non riuscivano ad azionarle. TT3 180 3 Io ho l'incarico di dire che quando verrà il tempo di Dio, se nel frattempo non c'è stato un cambiamento nel cuore degli uomini orgogliosi e ambiziosi, essi si accorgeranno che la mano che si era dimostrata forte per salvare, sarà anche forte nel distruggere. Nessuna forza terrena può arrestare la mano di Dio. Nel'erezione degli edifici non può essere utilizzato alcun materiale che li garantisca contro la distruzione che sopraggiungerà quando Dio castigherà gli uomini che hanno disprezzato la sua legge e nutrito delle ambizioni egoistiche. Non si individuano le vere cause TT3 180 4 Non sono molti, neppure fra gli educatori e gli uomini di stato a comprendere le cause che hanno provocato il presente assetto della società. I capi di governo non sono in grado di risolvere il problema della corruzione morale, della povertà e della crescente criminalità. Essi lottano invano per collocare le operazioni finanziarie e commerciali su una base più sicura. Se gli uomini prestassero maggiormente ascolto al'insegnamento della Parola di Dio, troverebbero una soluzione a tutti i loro problemi. TT3 180 5 La Scrittura descrive la condizione del mondo poco prima della seconda venuta di Cristo. Ecco ciò che è stato scritto di coloro che accumulano delle fortune disonestamente: "Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte al'orecchio del Signore degli eserciti. Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto ed egli non vi resiste". Giacomo 5:3-6. TT3 180 6 Ma chi legge gli avvertimenti che riguardano il rapido adempimento dei segni dei tempi? Quale impressione producono sulla gente del mondo? Quale cambiamento si nota nel loro atteggiamento? La reazione riscontrata non è poi tanto diversa da quella degli abitanti del mondo al tempo di Noè. Gli antidiluviani erano presi dalle cose del mondo e dal piacere, non a caso "di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti". Matteo 24:39. Essi ricevettero dei messaggi mandati dal cielo eppure rifiutarono di ascoltarli. Allo stesso modo oggi, il mondo non presta ascolto alla voce ammonitrice di Dio e si precipita verso la sua eterna rovina. Il giorno del Signore è vicino TT3 181 1 Uno spirito bellicoso anima il mondo. La profezia del capitolo undicesimo del libro del profeta Daniele ha raggiunto quasi il suo completo adempimento. Presto si verificheranno le scene di disordine sociale di cui parlano le profezie. TT3 181 2 "Ecco, l'Eterno vuota la terra, e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti... perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno violato il comandamento, hanno rotto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti ne portano la pena... L'allegria dei tamburelli è cessata, il chiasso dei festanti è finito, il suono allegro del'arpa è cessato". Isaia 24:1-8. TT3 181 3 "Ahi! che giorno! Poiché il giorno del'Eterno è vicino e verrà come una devastazione mandata dal'Onnipotente... I semi marciscono sotto le zolle, i depositi sono vuoti, i granai cadono in rovina, perché il grano è perito per la siccità. Oh, come geme il bestiame! Gli armenti sono costernati, perché non c'è pastura per loro; i greggi di pecore periscono anch 'essi". "La vite è secca, il fico languisce; il melagrano, la palma, il melo, tutti gli alberi della campagna sono secchi; la gioia è venuta meno tra i figlioli degli uomini". Gioele 1:15-18, 12. TT3 181 4 "Io sento un gran dolore... Io non posso tacermi, poiché, anima mia, tu odi il suono della tromba, il grido di guerra. Si annunzia rovina sopra rovina, poiché tutto il paese è devastato". Geremia 4:19, 20. TT3 181 5 "Io guardo la terra, ed ecco è desolata e deserta; i cieli sono senza luce. Guardo i monti, ed ecco tremano, e tutti i colli sono agitati. Guardo, ed ecco non c'è uomo, e tutti gli uccelli del cielo sono volati via. Guardo, ed ecco il Carmelo è un deserto e tutte le sue città sono abbattute". Geremia 4:23-26. TT3 181 6 "Ahimè, perché quel giorno è grande; non ve ne fu mai altro di simile; è un tempo di distretta per Giacobbe, ma pure ei ne sarà salvato". Geremia 30:7. Una visione ispirata dalla fede TT3 181 7 In questo mondo non tutti si sono schierati col nemico di Dio. Non tutti sono diventati infedeli. Ve ne sono alcuni che sono rimasti fedeli a Dio, infatti Giovanni scrive: "Qui sono quelli che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù". Apocalisse 14:12. Presto la battaglia infurierà ferocemente fra noi che serviamo Dio e coloro che non lo servono. Presto ogni cosa che può essere scossa lo sarà, affinché rimangano solo le cose che non possono essere scosse. TT3 181 8 Satana è uno studioso diligente della Bibbia e sa che il suo tempo è breve, perciò egli cerca di opporsi al'opera di Dio sulla terra. È impossibile fornire un 'idea del'esperienza che vivrà il popolo di Dio sulla terra quando si manifesterà la gloria celeste e si ripeteranno le persecuzioni del passato. I credenti cammineranno nella luce che procede dal trono di Dio e per mezzo degli angeli ci sarà una costante comunicazione fra il cielo e la terra. Satana, circondato dagli angeli malefici, e pretendendo di essere il Cristo, opererà dei miracoli di ogni genere per cercare, se fosse possibile, di "sedurre anche gli eletti". Il popolo di Dio non potrà trovare una risposta ai propri interrogativi in quei miracoli, dal momento che Satana li ha contraffatti. Il popolo di Dio tentato e messo alla prova, attingerà la propria forza nel segno ricordato in Esodo 31:12-18. Esso dovrà basarsi su un principio d'importanza vitale: "Sta scritto!". È questo l'unico fondamento sul quale i fedeli potranno sentirsi sicuri. Coloro che hanno infranto la loro alleanza con Dio, quel giorno si troveranno senza Dio e senza speranza. TT3 182 1 Gli adoratori di Dio si distingueranno per il loro rispetto del quarto comandamento, perché esso è il segno della potenza creatrice del'Eterno. Tale comandamento testimonia del rispetto e della riconoscenza che Dio richiede all'uomo. Gli empi invece si distingueranno per i loro sforzi intesi ad abbattere il memoriale del Creatore e a esaltare il Papato romano. Il conflitto dividerà il mondo cristiano in due grandi classi: da una parte, coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù, dal'altra, coloro che adorano la bestia, la sua immagine e ne ricevono il marchio. Sebbene lo Stato e la Chiesa si uniscano affinché "grandi e piccoli, ricchi e poveri, liberi e servi" ricevano il marchio della bestia, il popolo di Dio non lo riceverà. Apocalisse 13:16. Il Veggente di Patmos vide: "quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome, i quali stavano in piedi sul mare di vetro avendo delle arpe di Dio". Apocalisse 15:2. TT3 182 2 Prove e tentazioni tremende aspettano il popolo di Dio. Uno spirito bellicoso spinge le nazioni da un capo al'altro della terra. Però in mezzo al tempo di distretta che sopraggiungerà -- tempo di angoscia quale non si ebbe mai da quando esistono le nazioni -- il popolo eletto di Dio non si lascerà smuovere. Satana e le sue schiere non potranno distruggerlo, perché sarà protetto da angeli molto potenti. TT3 182 3 I giudizi di Dio -- Il Signore sta per abbandonare la terra al suo destino. Ben presto si vedrà morte e distruzione, la criminalità aumenterà e i conflitti sociali tra i ceti più ricchi e quelli più poveri diventeranno più cruenti. Coloro che sono privi della protezione di Dio non troveranno sicurezza in quel giorno. Si addestreranno degli uomini a usare il loro genio inventivo per la produzione di armi sempre più sofisticate ed efficienti. -- Testimonies for the Church 8:50 (1904). TT3 182 4 Ben presto dei gravi contrasti si manifesteranno fra le nazioni, contrasti che non cesseranno fino al ritorno di Cristo. Come mai in precedenza, noi dobbiamo stringerci gli uni agli altri e servire colui che governa l'universo. Dio non ha abbandonato il suo popolo e la nostra forza consiste proprio nel non dimenticare questo fatto. TT3 182 5 I giudizi di Dio s 'abbattono sulla terra. Guerre e rumori di guerre, distruzioni per incendi e inondazioni indicano chiaramente che è vicino il tempo di distretta. L'angoscia che l'accompagna andrà aumentando di intensità sino alla fine. -- The Review and Herald, 24 novembre 1904. TT3 182 6 Una generazione eletta -- Dio rivolge un invito al suo popolo: "Uscite di mezzo a loro e separatevene... non toccate nulla d'immondo ed io v 'accoglierò, e vi sarò per Padre e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole". "Voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, affinché proclamiate le qualità di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce". 2 Corinzi 6:17, 18; 1 Pietro 2:9. Il popolo di Dio deve distinguersi come un popolo, il cui più alto ideale è quello di servire il Signore e lui solamente, senza attribuire nessun onore a se stesso, ma ricordando il patto solenne che lo riguarda. TT3 183 1 "L'Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo: Quanto a te, parla ai figlioli d'Israele e di' loro: "Badate bene di osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni, affinché conosciate che io sono l'Eterno che vi santifico. Osserverete dunque il sabato perché è per voi un giorno santo; chi lo profanerà dovrà essere messo a morte; chiunque farà in esso qualche lavoro, sarà sterminato di fra il suo popolo. Si lavorerà sei giorni, ma il settimo giorno è un sabato di solenne riposo, sacro al'Eterno; chiunque farà qualche lavoro nel giorno del sabato dovrà essere messo a morte. I figlioli d'Israele, quindi, osserveranno il sabato, celebrandolo di generazione in generazione come un patto perpetuo. Esso è un segno perpetuo fra me e i figlioli d'Israele; poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli, e la terra e il settimo giorno cessò di lavorare e si riposò"". Esodo 31:12-17. TT3 183 2 Queste parole non ci designano forse, come popolo di Dio? Non ci dicono che noi dobbiamo amare il sacro compito che ci distingue come Denominazione? I figlioli d'Israele dovevano osservare il sabato per tutte le loro generazioni, "come patto perpetuo". Il sabato nulla ha perduto del suo significato; d'ora in poi esso sarà un segno fra Dio e il suo popolo. -- Testimonies for the Church 9:17, 18 (1909). ------------------------Capitolo 54: Chiamati per essere testimoni TT3 184 1 Gli avventisti del settimo giorno hanno un 'incarico speciale da svolgere nel mondo come sentinelle e portatori di luce. A loro è stato affidato l'ultimo messaggio per un mondo che sta per perire. Su loro risplende la meravigliosa luce della Parola di Dio. A loro è stata affidata un 'opera della più solenne importanza: la proclamazione del primo, del secondo e del terzo messaggio. Nessun 'altra opera è di così grande importanza da assorbire la loro attenzione. TT3 184 2 Le verità più solenni che mai siano state affidate a dei mortali ci sono state date perché le annunciamo al mondo. La nostra opera consiste nel trasmetterle. Il mondo dev 'essere avvertito e il popolo di Dio deve essere fedele al'incarico che gli è stato affidato. Non deve abbandonarsi a speculazioni o fare affari con i miscredenti, perché questo lo ostacolerebbe nel'opera alla quale Dio lo ha chiamato. TT3 184 3 Cristo dice del suo popolo: "Voi siete la luce del mondo". Matteo 5:14. Non è cosa di poco conto che i consigli e i piani di Dio ci siano stati rivelati così chiaramente. E' un privilegio meraviglioso essere in grado di comprendere la volontà di Dio rivelata nella sicura parola profetica. Tale privilegio pone su di noi una pesante responsabilità. Dio si aspetta che noi comunichiamo ad altri la conoscenza che ci ha dato ed è suo proponimento che gli strumenti divini e umani si uniscano per annunciare l'ultimo messaggio di avvertimento. Ognuno è una sentinella TT3 184 4 Man mano che le opportunità si moltiplicano, chi ha ricevuto la luce della verità: matura le stesse responsabilità del profeta al quale furono rivolte queste parole: "Figliol d'uomo, io ho stabilito te come sentinella per la casa d'Israele; quando, dunque, udrai qualche parola dalla mia bocca, avvertili da parte mia. Quando avrò detto al'empio: "Empio, per certo tu morrai!" e tu non avrai parlato per avvertirlo perché si ritragga dalla sua via, quel'empio morrà per la sua iniquità, ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l'empio che si ritragga dalla sua via e quegli non se ne ritrae, esso morrà per la sua iniquità ma tu avrai scampato l'anima tua". Ezechiele 33:7-9. TT3 184 5 Però, dobbiamo forse aspettare l'adempimento delle profezie prima di dire qualcosa riguardo a esse? Quale valore avrebbero allora, le nostre parole? Aspetteremo fino a quando i giudizi di Dio si saranno abbattuti sul trasgressore, prima di dirgli come può evitarli? Dov 'è la nostra fede nella Parola di Dio? Dobbiamo vedere avverarsi le cose predette prima di credere a quello che Dio ha detto? La luce è scesa su noi con fulgidi e distinti raggi, mostrandoci che il gran giorno del Signore è vicino, "alla porta". Leggiamo e comprendiamo, prima che sia troppo tardi! TT3 184 6 Noi dobbiamo essere dei canali consacrati attraverso i quali la vita celeste deve affluire agli uomini. Lo Spirito Santo deve animare e pervadere l'intera chiesa, purificando i cuori e cementandoli fra loro. Coloro che sono stati seppelliti con Cristo nel battesimo, devono risorgere a novità di vita, vivendo come Cristo ha vissuto. Su di noi è stato deposto un sacro incarico. A noi è stato affidato il mandato: "Andate, dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del'età presente". Matteo 28:19, 20. Voi vi siete consacrati al'opera che consiste nel far conoscere il Vangelo della salvezza. La perfezione del cielo deve essere la vostra potenza. Una vita santa TT3 185 1 Non è solo con la predicazione della verità e con la distribuzione di opuscoli che dobbiamo testimoniare di Dio. Ricordiamoci che una vita cristiana è il più potente argomento che possa essere addotto in favore del cristianesimo e che un carattere cristiano di poco valore provoca nel mondo, un danno maggiore di quello provocato da un carattere mondano. Tutti i libri che sono stati scritti non possono sostituire l'esempio di una vita santa. Gli uomini crederanno, infatti, non tanto quello che dice il predicatore quando quello che la chiesa vive. Troppo spesso l'influenza di una predicazione è stata neutralizzata dal'esempio di coloro che pur si dicono sostenitori della verità. TT3 185 2 Dio si prefigge di glorificare se stesso nel suo popolo davanti al mondo e chiede che coloro che portano il suo nome lo rappresentino nel pensiero, nel linguaggio e nel'azione. I loro pensieri debbono essere puri e le loro parole nobili, edificanti, capaci di avvicinare al Salvatore coloro che li circondano. La religione deve essere manifestata in tutto quello che fanno e che dicono. Ogni loro operazione d'affari deve dare un segno della presenza di Dio. TT3 185 3 Il peccato è odioso. Esso ha deturpato la bellezza morale di un grande numero di angeli. Penetrato nel mondo, esso ha pressoché cancellato l'immagine morale di Dio nell'uomo. Dio, però, nel suo grande amore ha provveduto a un mezzo grazie al quale l'uomo può riassumere la posizione dalla quale è decaduto. Cristo si è messo alla testa del'umanità per formare in noi un carattere perfetto. Coloro che lo accettano sono rigenerati. TT3 185 4 Il Salvatore vide l'umanità, a fronte di un grande aumento della potenza del male, posseduta dal principe della potestà del'aria. Vide anche, però, che una potenza superiore avrebbe affrontato Satana e lo avrebbe vinto. Gesù disse: "Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo". Giovanni 12:35. Egli vide che se gli uomini avessero creduto in lui, la potenza di Dio li avrebbe sostenuti contro le schiere degli angeli decaduti, il cui nome è "legione". Cristo si consolò col pensiero che grazie al suo sacrificio meraviglioso, il principe di questo mondo sarebbe stato cacciato fuori. Uomini e donne sarebbero stati posti là, dove per grazia di Dio, avrebbero potuto riconquistare ciò che avevano perduto. TT3 185 5 Chiunque potrebbe vivere la vita che Cristo ha vissuto in questo mondo. L'unica condizione sarebbe quella di rivestire la sua potenza e seguire le sue indicazioni. Gli uomini, nella loro lotta contro Satana, potrebbero ricevere tutto l'aiuto che Egli ha ricevuto e vincere ogni sfida in colui che li ha amati e ha dato se stesso per loro. TT3 185 6 La vita di quanti, pur dicendosi cristiani, non vivono la vita di Cristo, oltraggia la religione. Chiunque abbia il suo nome scritto nel registro della chiesa ha l'obbligo di rappresentare Cristo rivelando l'ornamento interiore di uno spirito benigno e pacifico. Essi debbono essere dei testimoni e far conoscere i vantaggi che derivano dal caminare e dal'operare secondo l'esempio di Cristo. La verità per questo tempo deve apparire in tutta la sua potenza nella vita di coloro che credono in essa e deve essere data al mondo. I credenti debbono rappresentare la sua potenza nobilitante e santificatrice nella loro vita. I rappresentanti di Cristo TT3 186 1 Gli abitanti del'universo celeste si aspettano che i seguaci di Cristo risplendano come luci nel mondo. Essi debbono manifestare la potenza della grazia che Cristo, morendo, diede loro. Dio si aspetta che quanti dicono di essere cristiani rivelino nella loro vita la migliore applicazione del cristianesimo. Come rappresentanti di Cristo, essi debbono mostrare che il cristianesimo è una realtà. Essi debbono essere uomini di fede, di coraggio, uomini che hanno fiducia assoluta nelle promesse di Dio. TT3 186 2 Tutti coloro che vogliono entrare nella città di Dio, devono rivelare Cristo nel loro comportamento, durante tutta la loro vita terrena. Essi diverranno messaggeri e testimoni di Cristo. Essi dovranno dare una chiara e decisa testimonianza contro tutte le cattive abitudini, additando ai peccatori l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. Egli dà a tutti coloro che lo ricevono "il diritto di diventare figli di Dio". Giovanni 1:12. La rigenerazione è l'unica via per entrare nella città di Dio. Essa è stretta, come del resto angusta è la porta di accesso, ma lungo essa noi dobbiamo guidare uomini, donne e bambini, insegnando loro che per essere salvati bisogna possedere un cuore nuovo e un nuovo spirito. I tratti di carattere che abbiamo ereditato debbono essere vinti. Si debbono mutare i desideri naturali del'anima. Ogni inganno, ogni falsità, ogni maldicenza debbono essere eliminati. Bisogna vivere una vita nuova che ci renda simili a Cristo. Ferma aderenza alla verità TT3 186 3 Non ci deve essere nessuna presunzione nella vita di coloro che sono stati chiamati a dare un messaggio solenne. Il mondo osserva gli avventisti del settimo giorno perché sa qualcosa della loro professione di fede e del loro elevato ideale. Quando però vede che alcuni di essi non vivono secondo la fede professata li addita con disprezzo. TT3 186 4 Coloro che amano Cristo, metteranno la propria vita in piena armonia con la sua volontà. Essi hanno scelto di stare dalla parte del Signore e la loro vita deve essere diversa da quella che vive la gente comune. Il tentatore si accosterà a loro con ogni sorta di allettamento e di lusinga, dicendo: "Tutte queste cose io te le darò se tu mi adori". Essi, però, sanno che egli non ha nulla che possa essere degno di essere accettato e rifiutano di cedere alle sue lusinghe. Mediante la grazia di Dio, essi sono messi in grado di mantenere incontaminata la purezza dei loro princìpi. I santi angeli stanno intorno a loro; Cristo è santificato dalla loro ferma aderenza alla verità. Essi sono uomini di Dio, uomini che in qualità di testimoni danno una coraggiosa testimonianza in favore della verità. Essi dimostrano che esiste una forza spirituale che mette uomini e donne in grado di non deviare neppure in piccola parte dalla verità e dalla giustizia, fosse pure in cambio di tutti i doni che il mondo possa offrire. Tali uomini, dovunque si trovino, saranno onorati dal cielo perché la loro vita è conforme alla volontà di Dio. Essi non si curano dei sacrifici che sono chiamati a fare. Un messaggio mondiale TT3 187 1 La luce che Dio ha dato al suo popolo non deve rimanere circoscritta alle chiese, che già conoscono la verità; ma deve essere diffusa anche nei luoghi meno conosciuti. Coloro che camminano nella luce come Cristo è nella luce, collaboreranno col Salvatore, rivelando ad altri ciò che Dio ha loro rivelato. E' proposito di Dio che la verità presente sia resa nota a ogni tribù, nazione, lingua e popolo. Oggi nel mondo uomini e donne ricercano il guadagno materiale e il piacere che il mondo offre loro. Sono migliaia coloro che non hanno né tempo, né si danno pensiero per la loro salvezza. E' giunto il tempo di fare conoscere a tutto il mondo il messaggio del'imminente venuta di Cristo. TT3 187 2 Dei segni indiscutibili indicano la prossimità della fine. L'avvertimento deve essere dato in maniera da non lasciare dubbi. Si deve preparare la via alla venuta del Principe della Pace sopra le nuvole del cielo. Molto ancora deve essere fatto nelle città che non hanno udito, fino a oggi, la verità per questo tempo. Noi non dobbiamo costruire degli edifici o delle istituzioni che rivaleggino in grandezza e splendore con quelli del mondo. Noi dobbiamo portare avanti, nel nome del Signore, la sua opera con la stessa perseveranza e con lo stesso zelo che Cristo mise nella sua attività. TT3 187 3 Come popolo noi abbiamo un grande bisogno di umiliare i nostri cuori davanti a Dio, invocando il suo perdono per la nostra negligenza nel'adempimento del mandato evangelico. Noi abbiamo stabilito dei grandi centri in poche località, trascurando molte città importanti. Intraprendiamo ora l'opera che ci è stata assegnata e proclamiamo il messaggio che deve rendere coscienti uomini e donne del pericolo che corrono. Se ogni avventista del settimo giorno avesse svolto il lavoro che gli era stato affidato, il numero dei credenti oggi sarebbe molto superiore. In tutte le città del'America ci sarebbero persone disposte ad ascoltare i messaggi e a ubbidire alla legge di Dio. TT3 187 4 In alcune località il messaggio sul'osservanza del sabato è stato dato con chiarezza e con potenza, mentre in altre non ci sono stati avvertimenti. Coloro che conoscono la verità non vogliono rendersi conto delle responsabilità che riposano su di loro? Fratelli miei, non potete permettervi di abbandonarvi a iniziative o a interessi puramente terreni. Voi non potete permettervi di trascurare il mandato affidatovi dal Salvatore. TT3 187 5 Tutto l'universo invita coloro che conoscono la verità a consacrarsi senza riserve alla proclamazione della verità che è stata resa nota nel messaggio del terzo angelo. Ciò che vediamo e che udiamo costituisce un appello al dovere. L'attività degli agenti satanici obbliga ogni soldato di Cristo a occupare il suo posto sul campo di battaglia. Il tipo di operai che occorrono TT3 188 1 L'opera che ci è stata assegnata è grande e importante; essa richiede uomini avveduti, uomini altruisti, uomini che comprendono la necessità di uno sforzo generoso per la salvezza degli uomini. Però, in questo servizio non ci vogliono uomini tiepidi, perché Cristo non se ne può servire. Occorrono uomini e donne che siano sensibili alle umane sofferenze e la cui vita riveli che essi accettano e diffondono la luce, la vita e la grazia. TT3 188 2 Il popolo di Dio deve unirsi con Cristo nella rinuncia e nel sacrificio. Esso deve essere contento di poter recare a tutto il mondo i messaggi della misericordia. Alcuni lavoreranno in un modo, altri diversamente, secondo la volontà del Signore; tutti, però, si adopereranno per lottare compatti per mantenere l'unità del'opera. Essi debbono operare per lui scrivendo e parlando. La parola della verità, stampata, deve essere tradotta nelle differenti lingue e portata fino alle estreme regioni della terra. TT3 188 3 Il mio cuore spesso è oppresso perché molti che potrebbero lavorare non fanno nulla. In questo modo tali persone diventano oggetto delle tentazioni di Satana. Ogni membro di chiesa che conosce la verità è tenuto a lavorare, mentre è ancora giorno, perché la notte viene nella quale nessuno potrà lavorare. Ben presto capiremo che cosa significa questa notte, perché lo Spirito di Dio, contristato, si va ritirando dalla terra. Le nazioni sono adirate l'una contro l'altra e stanno facendo dei preparativi di guerra. La notte è vicina. Che la chiesa si levi e compia l'opera che le è stata assegnata. Ogni credente colto o no, può dare il messaggio. TT3 188 4 L'eternità si stende davanti a noi e sta per essere sollevato il velo. A che cosa pensiamo, noi che ci aggrappiamo alle nostre comodità, mentre intorno a noi le anime stanno morendo? I nostri cuori sono del tutto cauterizzati? Non vediamo, non comprendiamo che abbiamo un 'opera da svolgere in favore degli altri? Fratelli e sorelle, siete voi fra quelli che hanno occhi e non vedono, orecchie e non odono? E' forse invano che Dio vi ha fatto conoscere la sua volontà? E' invano che Egli ha mandato avvertimenti su avvertimenti circa l'imminenza della fine? Credete alle dichiarazioni della sua Parola relative a quello che sta per sopraggiungere sul mondo? Credete che i giudizi di Dio sono sospesi sugli abitanti della terra? E allora, come potete starvene seduti, tranquilli, negligenti e indifferenti? TT3 188 5 Ogni giorno che passa ci avvicina alla fine. Non ci porta anche più vicino a Dio? Stiamo noi vegliando in preghiera? Coloro con i quali noi siamo in quotidiano contatto hanno bisogno del nostro aiuto, della nostra guida. Essi possono trovarsi in una tale condizione mentale che una parola opportunamente detta sarà messa a segno dallo Spirito Santo come un chiodo piantato al posto adatto. Domani qualcuna di queste anime potrebbe trovarsi dove noi non potremo più raggiungerla. Qual è la nostra influenza su questi nostri compagni di viaggio? Quale sforzo facciamo per condurli a Cristo? TT3 188 6 Il tempo è breve e le nostre forze debbono essere organizzate in vista di compiere un 'opera di più vasta portata. Occorrono dei lavoratori che comprendano la grandezza del'opera e che si impegnino in essa non per amore di un salario che percepiscono, ma perché si rendono conto della vicinanza della fine. II tempo esige una maggiore efficienza e una più profonda consacrazione. Oh, io sono così presa da questo argomento che grido a Dio: "Levati e manda i tuoi messaggeri, compenetrati del senso della loro responsabilità, messaggeri nei cuori dei quali l'egoismo, che sta alla base di ogni peccato, è stato crocifisso". Una scena impressionante TT3 189 1 Nelle visioni notturne passò davanti a me una scena impressionante. Vidi un 'immensa palla di fuoco cadere in mezzo ad alcune belle cose, provocandone l'immediata distruzione. Udii qualcuno dire: "Noi sapevamo che i giudizi di Dio stavano per abbattersi sulla terra, ma non pensavamo che si sarebbero verificati così presto". Altri, con voce angosciata, dicevano: "Voi sapevate! Perché non ce lo avete detto? Noi non lo sapevamo!". Udii da ogni parte analoghe parole di rimprovero. TT3 189 2 Mi svegliai molto triste. Poi mi riaddormentai e mi sembrò di partecipare a un grande raduno. Una persona autorevole parlava presentando una mappa del mondo. Egli disse che vi era rappresentata la vigna di Dio che doveva essere coltivata. Una luce dal cielo illuminò ognuno e ognuno rifletteva questa luce sugli altri. Ogni luogo che riceveva luce illuminava a sua volta un altro luogo. TT3 189 3 Furono ripetute le parole: "Voi siete il sale della terra; ora, se il sale diviene insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta; e non si accende una lampada per metterla sotto il moggio; anzi la si mette sul candeliere ed ella fa lume a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce nel cospetto degli uomini, affinché veggano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli". Matteo 5:13-16. TT3 189 4 Vidi dei fasci di luce risplendere da città e villaggi, dai luoghi bassi e dalle parti elevate della terra. La Parola di Dio era ubbidita e come risultato vi erano in ogni città e in ogni villaggio dei memoriali di Dio. La sua verità veniva proclamata in tutto il mondo. TT3 189 5 Poi questa carta geografica fu tolta e sostituita da un 'altra nella quale risultava che la luce risplendeva solo da pochi punti, mentre il resto del mondo era nelle tenebre rotte qua e là da qualche fioco bagliore. Il nostro Istruttore disse: "Queste tenebre sono il risultato del comportamento degli uomini, i quali seguono il loro corso. Essi hanno accarezzato delle tendenze al male ereditarie o coltivate; hanno fatto del dubbio, della critica e del giudizio il motivo principale della loro vita. I loro cuori non sono in regola con Dio e hanno nascosto la luce sotto il moggio". TT3 189 6 Se ogni soldato di Cristo avesse fatto il suo dovere, se ogni sentinella sulle mura di Sion avesse dato un suono chiaro, il mondo avrebbe già udito il messaggio di avvertimento. Ma l'opera è indietro di anni. Mentre gli uomini dormivano, Satana li ha sopraffatti. TT3 189 7 Riponendo la nostra fiducia in Dio, noi dobbiamo procedere rapidamente, compiendo con altruismo la sua opera con umile dipendenza da lui e rimettendo noi stessi e il nostro avvenire alla sua saggia provvidenza; serbando saldo sino alla fine il principio della nostra fiducia, ricordando che non è grazie ai nostri meriti che riceviamo le benedizioni del cielo, ma grazie ai meriti di Cristo e attraverso la nostra accettazione per fede del'abbondante grazia di Dio. ------------------------Capitolo 55: Attività missionaria locale TT3 190 1 Cristo accetta, e con quanta letizia! Ogni agente umano che si dà a lui. Egli unisce l'umano col divino per comunicare al mondo i misteri del'amore incarnato. Parlatene, pregatene, cantatene, riempite il mondo col messaggio della sua verità e spingetevi nelle regioni più lontane. TT3 190 2 Le intelligenze celesti sono in attesa di collaborare con gli strumenti umani per poter rivelare al mondo quello che gli uomini possono diventare e quanto, grazie alla sua influenza, possono fare per la salvezza degli uomini che stanno per perire. Chi è realmente convertito sarà così pieno del'amore di Dio che desidererà comunicare agli altri la sua gioia. Il Signore desidera che la sua chiesa esprima al mondo la bellezza della santità: essa deve dimostrare la potenza della religione cristiana. Il cielo deve riflettersi nel carattere del cristiano. Il canto di lode e di gratitudine deve essere udito da quanti si trovano nelle tenebre. Noi dobbiamo esprimere la nostra riconoscenza per la lieta novella del Vangelo, per le sue promesse e per le certezze che esso dà, cercando di fare del bene agli altri. Il compimento di questa opera recherà raggi di luce celeste alle anime affaticate, perplesse e sofferenti. Essa è una fonte disponibile al pellegrino stanco e assetato. Gli angeli di Dio sono testimoni di ogni atto di misericordia e di amore. Il nostro esempio TT3 190 3 L'opera di Cristo deve essere il nostro esempio. Egli andava continuamente attorno facendo del bene. Nel tempio e nelle sinagoghe, per le vie della città, al mercato, nel laboratorio, in riva al mare, sul pendio del colle, Egli predicava l'Evangelo e guariva gli ammalati. La sua fu una vita di altruistico servizio e deve rappresentare il nostro libro di studio. Il suo amore tenero e compassionevole condanna il nostro egoismo e la nostra insensibilità. TT3 190 4 Gesù disseminava le sue benedizioni ovunque andasse. Quanti, che pur dicono di credere in lui, hanno imparato le sue lezioni di bontà, di tenera pietà, di altruistico amore? Ascoltate la sua voce che ripete a chi si sente debole, stanco, impotente: "Venite a me voi tutti che siete travagliati ed aggravati ed io vi darò riposo". Matteo 11:28. Il suo amore e la sua pazienza erano illimitati. TT3 190 5 Gesù ci invita a lavorare con pazienza e perseveranza in favore delle migliaia di anime che periscono nel peccato, disseminate in tutti i paesi, simili a dei relitti abbandonati su una spiaggia deserta. Coloro che sono partecipi della gloria di Gesù debbono essere anche partecipi del suo ministero, aiutando i deboli, gli infelici, gli scoraggiati. TT3 190 6 Quanti intraprendono quest 'opera faranno della vita di Cristo il loro costante oggetto di studio. Essi saranno pieni di entusiasmo quando utilizzeranno ogni loro capacità nel servizio del Signore. Dei risultati preziosi coroneranno gli sforzi diligenti e altruistici. Il Gran Maestro darà loro tutto l'aiuto necessario. Ma coloro che non fanno parte ad altri della luce ricevuta, un giorno si accorgeranno di avere subìto una perdita irreparabile. TT3 191 1 Gli esseri umani non hanno il diritto di pensare che ci sia un limite ai loro sforzi nel'opera della salvezza delle anime. Cristo si stancò mai del suo lavoro? Si ritrasse Egli mai dinanzi al sacrificio e al'avversità? I membri di chiesa debbono fare gli stessi, costanti sforzi da lui compiuti ed essere sempre pronti a mettersi in azione, ubbidendo al'ordine del Maestro. Ovunque ci sia un 'opera da svolgere, noi dobbiamo attuarla guardando costantemente a Gesù. Se i nostri membri di chiesa prestassero ascolto a questa direttiva, centinaia di anime sarebbero condotte a Cristo. Se ogni membro di chiesa fosse un missionario vivente, il Vangelo sarebbe rapidamente proclamato in ogni paese, a tutti i popoli, nazioni e lingue. Il risultato di uno sforzo sincero TT3 191 2 Che un 'abilità santificata sia messa nel'opera di predicazione della verità per questo tempo. Se le forze del nemico conseguiranno la vittoria ora, sarà perché la chiesa ha trascurato l'opera che le è stata assegnata da Dio. Per anni l'opera è stata posta dinanzi a noi, però molti hanno continuato a dormire. Se gli avventisti del settimo giorno si leveranno per svolgere l'opera che è stata loro affidata, la verità sarà presentata alle nostre città fin qui trascurate, in modo chiaro, distinto e nella potenza dello Spirito. TT3 191 3 Quando un 'opera viene svolta con tutto il cuore, si nota l'efficacia della grazia di Cristo. Le sentinelle sulle mura di Sion debbono essere pronte a svegliare gli altri. Bisogna che il popolo di Dio manifesti uno zelo e una fedeltà esenti da ogni forma di egoismo. I suoi operai vedranno tutti le cose allo stesso modo e il braccio del Signore, la cui potenza fu manifestata nella vita di Gesù, si rivelerà. La fiducia sarà ristabilita e l'unità regnerà nelle nostre chiese. Differenti tipi di servizio TT3 191 4 Il Signore invita il suo popolo a svolgere vari tipi di attività. Quelli che si trovano lungo le vie e lungo i sentieri della vita debbono udire il messaggio evangelico. I membri di chiesa sono chiamati a svolgere la loro missione nelle case dei vicini che non hanno ancora ricevuto la piena conoscenza della verità per questo tempo. TT3 191 5 Dio invita le famiglie cristiane a recarsi nelle zone dove ancora regnano le tenebre del'errore e a lavorare con saggezza e con perseveranza per il Maestro. La risposta a questo appello richiede uno spirito di sacrificio. Mentre molti aspettano che ogni ostacolo sia rimosso, delle anime periscono senza Dio e senza speranza nel mondo. Molti, anzi moltissimi, per sete di vantaggi terreni o per amore di conquista nel campo della conoscenza scientifica, si avventurano in regioni pestilenziali e affrontano avversità e privazioni. Dove sono quelli che sono disposti a fare la stessa cosa? Dove sono gli uomini e le donne che raggiungeranno le regioni che hanno bisogno del Vangelo, per additare il Redentore a chi vive nelle tenebre? La circolazione delle nostre pubblicazioni TT3 192 1 Molti membri del popolo di Dio debbono andare con le nostre pubblicazioni in quei luoghi in cui il messaggio del terzo angelo non è mai stato proclamato. I nostri libri debbono essere pubblicati in molte lingue: con essi degli uomini umili e fedeli andranno come colportori evangelisti a portare la verità a coloro che altrimenti non sarebbero mai illuminati. Coloro che intraprendono questo genere di attività debbono essere preparati a fare del lavoro medico-missionario. Così gli ammalati e i sofferenti saranno aiutati. Molti per i quali viene svolta quest 'opera misericordiosa udiranno le parole della vita e le accetteranno... Il lavoro di casa in casa TT3 192 2 In molti Stati vi sono delle colonie di agricoltori industriosi e agiati i quali non hanno mai udito la verità presente. Bisogna lavorare fra loro. Che i nostri membri di chiesa intraprendano questo tipo di servizio. Prestando o vendendo libri, distribuendo giornali, dando degli studi biblici, i nostri laici potrebbero fare molto per i loro vicini. Pieni di amore per le anime, essi potrebbero proclamare il messaggio con tale potenza da convertire molte persone. TT3 192 3 Due operai biblici sedevano in una famiglia. Con la Bibbia aperta davanti a sé, presentavano il Signore Gesù Cristo come Salvatore che perdona i peccati. Una fervida preghiera fu innalzata a Dio e i cuori rimasero toccati e soggiogati dal'influenza dello Spirito di Dio. Delle preghiere furono dette con vigore e potenza. Mentre la Parola di Dio veniva spiegata io vidi le Scritture illuminate da una dolce e radiosa luce. Allora dissi sottovoce: "Vai fuori, per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, affinché la mia casa sia piena". Luca 14:23. TT3 192 4 La luce preziosa fu trasmessa da un vicino al'altro. L'unità distrutta di molte famiglie fu ricostruita e molti si convertirono. TT3 192 5 Fratelli e sorelle, consacratevi al servizio del Signore. Non lasciate che neppure un 'opportunità passi senza essere sfruttata. Visitate gli ammalati, i sofferenti e mostrate loro un affettuoso interessamento. Se possibile fate quello che potete per metterli a loro completo agio. In tal modo potrete raggiungere i loro cuori e dire una parola per Gesù. TT3 192 6 Solo l'eternità rivelerà la portata di questo genere di lavoro. Altre attività utili si presenteranno a coloro che desiderano fare il dovere che si trova a portata di mano. Oggi non occorrono tanto dei dotti ed eloquenti oratori, quanto degli uomini e delle donne cristiani, che hanno imparato da Gesù di Nazaret a essere mansueti e umili e che fidando nella sua forza andranno per le strade e lungo le siepi dando l'avvertimento: "Venite, perché tutto è già pronto!" Luca 14:17. TT3 192 7 Quanti sono esperti nel campo agricolo, nella coltivazione del suolo, che sanno erigere delle semplici costruzioni possono essere di ausilio. Possono svolgere, infatti, un lavoro eccellente e nello stesso tempo rivelare nel proprio carattere l'alto ideale di vita al quale essi sono pervenuti. Agricoltori, finanzieri, costruttori e quanti posseggono abilità in altri settori vadano nelle zone meno popolate per sfruttare il suolo, stabilire industrie, fabbricare delle modeste case per abitarvi e dare ai vicini la conoscenza della verità per questo tempo. Lavoro per le donne TT3 193 1 C'è un vasto campo di servizio tanto per le donne che per gli uomini. Occorrono cuoche efficienti, sarte e infermiere. Si dovrebbe insegnare ai membri delle famiglie povere come si cucina, si rammendano gli indumenti, si curano i malati, si organizzano le faccende domestiche. Si dovrebbe spingere i bambini a compiere dei piccoli atti d'amore e di bontà verso coloro che sono meno fortunati di loro. La casa: un campo missionario TT3 193 2 I genitori non dovrebbero dimenticare il grande campo missionario che è davanti a loro in casa. Ogni madre ha un sacro obbligo per i figli che Dio le ha affidato. "Prendi questo figlio, questa figlia -- dice Dio -- e istruiscili per Me. Dài loro un carattere 'scolpito nella struttura di un palazzo ', perché possano risplendere per sempre nei cortili del'Eterno". La luce e la gloria che rifulgono dal trono di Dio riposano sulla madre fedele che cerca di educare i propri figli a resistere al'influenza del male. Un posto per ognuno TT3 193 3 C'è una seria opera che attende ogni avventista. Ogni nostra iniziativa dovrebbe concorrere al progresso del'umanità. Molte persone hanno bisogno di aiuto. Il cuore di chi non vive per compiacere a se stesso, ma per aiutare i più deboli, esulterà di soddisfazione. Che ogni persona oziosa si scuota e guardi in faccia la realtà della vita. Se metterete in pratica i suoi princìpi, la vita acquisterà un senso ben definito e vi accorgerete che la ricompensa dei vostri sforzi sarà grande. TT3 193 4 Dio ha, nel suo grande piano, un posto per tutti. Ogni talento può essere utile al progresso del'opera. Un talento è di scarso valore? Nessuna paura, Dio sa come utilizzarlo. E se quel talento sarà fedelmente usato dalla persona che lo ha ricevuto, compirà l'opera alla quale Dio l'ha destinato. I talenti di un umile contadino sono necessari nel lavoro di casa in casa e possono risultare, in questa attività, più utili di quanto lo siano i talenti più brillanti. TT3 193 5 Ci sono offerte mille occasioni. Noi ci lamentiamo della mancanza di risorse attualmente disponibili, mentre ci vengono rivolte varie e urgenti richieste di uomini e mezzi. Se prendessimo veramente la cosa a cuore, anche ora potremmo centuplicare le nostre risorse. Ma l'egoismo e l'intemperanza ci paralizzano... TT3 193 6 Pur essendo occupati nel loro impiego giornaliero i membri del popolo di Dio possono condurre altre persone a Cristo. Nel farlo, possono essere certi che il Salvatore sta al loro fianco. Non debbono neppure lontanamente pensare di essere lasciati a se stessi e che debbono fare assegnamento unicamente sulle proprie deboli forze. Cristo li consiglierà sulle parole che dovranno dire, parole che incoraggeranno le povere anime che lottano nelle tenebre. La loro fede si rafforzerà e vedranno che la promessa del Redentore è sicura. Così non solo saranno di benedizione agli altri, ma l'opera compiuta per Gesù recherà benedizione a loro stessi. TT3 193 7 Molti possono e debbono compiere l'opera di cui ho parlato. Fratelli e sorelle, che cosa fate per Cristo? Cercate di fare del bene ai vostri simili? Escono dalle vostre labbra parole di bontà, di simpatia, di amore? Sono compiuti dei sinceri sforzi per condurre nuove persone al Salvatore? Le conseguenze del'inattività TT3 194 1 Il lavoro missionario svolto non è sufficiente. Qual è il suo risultato? Le verità date da Cristo non sono insegnate. Molti, nel popolo di Dio, non crescono nella grazia. Molti si trovano in una incresciosa e riprovevole disposizione d'animo. Chi non aiuta gli altri a vedere l'importanza della verità presente si sentirà insoddisfatto di se stesso. Satana se ne approfitta per spingere tale categoria di persone alla critica e alla maldicenza. Se invece ognuno fosse attivamente impegnato nel cercare di conoscere la volontà di Dio e nel metterla in pratica, sentirebbe la responsabilità per le anime che periscono e una tale inquietudine da non poter fare a meno di adempiere il mandato: "Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo a ogni creatura". Marco 16:15. Un appello alla perseveranza TT3 194 2 Il Signore invita il suo popolo a scuotersi dal sonno, perché la fine di ogni cosa è vicina. Quando coloro che conoscono la verità collaboreranno con Dio, appariranno i frutti della giustizia. Se si impegneranno in un 'attività missionaria, si renderanno conto di quanto Dio li ama e di quanto il loro comportamento sia colpevole. Essi vedranno che nel passato il loro egoismo li aveva resi incapaci di essere i collaboratori di Dio. La manifestazione del'amore di Dio espresso attraverso un ministero altruistico in favore degli altri, sarà utile a convincere molte persone del valore della Parola di Dio. TT3 194 3 Dio desidera rianimare il suo popolo col dono dello Spirito Santo, ribattezzandolo nel suo amore. Non c'è alcun bisogno di una carenza di Spirito nella chiesa. Dopo l'ascensione di Cristo, lo Spirito Santo discese sui discepoli che aspettavano, pregando e credendo, con una pienezza e una potenza tali da raggiungere ogni cuore. In avvenire la terra sarà illuminata dalla gloria di Dio. Una santa influenza deve propagarsi nel mondo, procedendo da coloro che sono stati santificati dalla verità. La terra deve essere avvolta da un 'atmosfera di grazia. Lo Spirito Santo deve operare nei cuori umani rivelando loro i progetti divini che li riguardano. TT3 194 4 È un grave errore introdurre la verità in determinati luoghi e poi, per mancanza di coraggio, di energia e di tatto non proseguire sino in fondo. In questo modo si priverebbe l'opera di ciò che è più indispensabile: la perseveranza. Se il lavoro è arduo, se l'opposizione è forte, non si deve fuggire. Occorre invece, rivolgersi a Dio con lacrime, digiunando e pregando, in una parola, aggrappandosi con fede alla sorgente della luce, della potenza e della forza fino a che le nubi non si diradino e le tenebre non siano dissipate. La fede, allora, si rafforza, quando viene in contatto col dubbio e con le influenze contrarie. L'esperienza che si acquista in queste prove ha più valore dei più costosi gioielli. -- Testimonies for the Church 3:555 (1875). ------------------------Capitolo 56: Occorre impegnarsi TT3 195 1 È per la potenza dello Spirito Santo che i servitori di Cristo debbono testimoniare del loro Condottiero. L'ardente brama del Salvatore per la salvezza dei peccatori deve caratterizzare tutti i loro sforzi. L'affettuoso invito, rivolto la prima volta da Gesù, deve essere ripreso e annunciato al mondo: "Chi ha sete venga e chi vuole prenda in dono del'acqua della vita!" Apocalisse 22:17. La chiesa deve dire "Vieni!" e ogni sua energia deve essere attivamente impiegata per Cristo, i cui seguaci debbono unirsi e cercare di richiamare l'attenzione del mondo sul rapido adempimento delle profezie della Parola di Dio. L'incredulità e lo spiritismo stanno guadagnando sempre più terreno nel mondo. Coloro ai quali è stata data una gran luce saranno forse indifferenti e privi di fede? TT3 195 2 Noi siamo alla soglia del tempo di distretta e si profilano davanti a noi delle perplessità di cui abbiamo solo una pallida idea. Una potenza procedente dal basso spinge gli uomini a combattere contro il cielo. Degli esseri umani si sono confederati con gli agenti satanici per annullare la legge di Dio. Presto gli abitanti della terra saranno come quelli del tempo di Noè, i quali furono spazzati via dal diluvio, e come gli abitanti di Sodoma consumati dal fuoco celeste. Le forze di Satana sono al'opera cercando di distogliere le menti dalle realtà eterne e il Nemico ha sistemato le cose in modo da farle servire ai suoi scopi. Gli affari temporali, gli sports, la moda: tutto ciò occupa la mente di uomini e donne. I divertimenti e le letture inutili guastano il giudizio, mentre la via larga che mena al'eterna rovina è percorsa da una fiumana di gente. Il mondo pieno di violenze e di intemperanze sta influenzando la chiesa. C'è molta indifferenza nei confronti del'ideale divino di giustizia che il decalogo rivela. TT3 195 3 In questo tempo di soverchiante iniquità, una nuova vita procedente dalla sorgente di ogni vita deve impossessarsi di coloro che hanno in cuore l'amore di Dio e spingerli a proclamare con forza il messaggio della morte e della resurrezione del Salvatore. Essi debbono fare degli sforzi intensi e perseveranti per la salvezza degli uomini. Il loro esempio deve essere tale da esercitare un potente influsso per il bene su quanti li circondano. Essi debbono privilegiare l'eccellenza della conoscenza di Gesù Cristo, nostro Signore. TT3 195 4 Un sincero fervore dovrebbe impossessarsi di noi. Le nostre energie sonnacchiose dovrebbero essere sollecitate a compiere uno sforzo infaticabile. Operai consacrati dovrebbero uscire nel campo e preparare la via maestra del Re, riportando delle vittorie in nuove località. Fratello, sorella, non significa nulla per voi sapere che ogni giorno delle persone muoiono senza essere né avvertite, né salvate, ignorando il loro bisogno della vita eterna e del'espiazione offerta loro dal Salvatore? E' niente per voi sapere che presto il mondo dovrà rendere conto a Jahvè di aver annullato la sua legge? Gli angeli del cielo si meravigliano di coloro che pur avendo la luce da tanti anni non hanno ancora proclamato la verità nelle zone più buie della terra. TT3 196 1 Il Valore infinito del sacrificio che è stato richiesto per la nostra redenzione, rivela il fatto che il peccato è un terribile male. Dio avrebbe potuto porvi rimedio, spazzando via il peccatore dalla faccia della terra. Ma "ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figliolo affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16. Allora, perché non tutti coloro che dicono di amare Dio non cercano di illuminare i loro vicini e i loro colleghi affinché non trascurino oltre una così grande salvezza? Una mancanza di simpatia TT3 196 2 Fra quanti oggi si dicono cristiani c'è una paurosa carenza di quella simpatia che dovrebbe essere nutrita nei confronti di chi pecca. A meno che i nostri cuori non battano al'unisono col cuore di Gesù, come potremo comprendere il carattere sacro e solenne del'opera alla quale siamo invitati dalle parole: "Veglino per le... anime come chi ha da renderne conto"? Noi parliamo di ministero cristiano. Si ode, sì, il suono delle nostre voci, ma proviamo lo stesso tenero desiderio che Gesù provava in cuore per la salvezza delle anime? TT3 196 3 Da tutti i paesi echeggia il grido del Macedone: "Passa... e soccorrici!". Dio ha aperto dei campi dinanzi a noi e se soltanto gli agenti umani volessero collaborare con gli agenti celesti, molte persone sarebbero conquistate alla verità. Purtroppo il cosiddetto popolo di Dio si è assopito sul'opera assegnatagli e in molti luoghi essa deve essere ancora iniziata. Dio ha mandato messaggi su messaggi per spingere il suo popolo a fare qualcosa e a farla ora. Ma al'invito: "Chi manderò?" solo pochi hanno risposto: "Eccomi: manda me!" Isaia 6:8. TT3 196 4 Quando il rimprovero di indolenza e di pigrizia sarà cancellato dalla chiesa, lo Spirito del Signore si manifesterà benìgnamente e sarà rivelata la potenza divina. La chiesa vedrà l'azione provvidenziale del Signore degli eserciti e la luce della verità sarà diffusa dappertutto. Come al tempo degli apostoli, molte persone si volgeranno dal'errore alla verità e la terra sarà illuminata dalla gloria del Signore. TT3 196 5 Gli angeli celesti hanno atteso a lungo che gli agenti umani -- i membri di chiesa -- collaborassero con loro nella grande opera che deve essere svolta. Essi hanno atteso anche voi. Il campo è talmente vasto e il programma così complesso che ogni cuore dovrebbe sentirsi spinto al servizio come strumento della potenza divina. TT3 196 6 Allo stesso tempo vi sarà anche una forza che agirà dal basso. Mentre gli agenti della misericordia divina si adoperano mediante strumenti umani consacrati, Satana metterà in azione i suoi agenti, sfruttando tutti coloro che si sono messi sotto il suo controllo. Molta gente griderà: "Cristo è quì... Cristo è là!". Satana agirà dappertutto nel'intento di distogliere l'attenzione degli uomini dai loro doveri immediati. Vi saranno segni e prodigi. Ma l'occhio della fede riconoscerà in tutte queste manifestazioni le prove del grande e spaventevole futuro, e il trionfo che aspetta il popolo di Dio. TT3 196 7 Lavorate, lavorate, senza perdere di vista il premio che vi attende. Ricordate che ogni forza deve essere santificata per lo svolgimento di una grande opera. Da ogni labbro sincero salga la preghiera: "Iddio abbia mercé di noi e ci benedica; Iddio faccia risplendere il suo volto su noi... affinché la tua vita sia conosciuta sulla terra e la tua salvezza fra tutte le genti". Salmi 67:1, 2. TT3 196 8 Coloro che si rendono conto, sia pure in misura limitata, di cosa significa la redenzione per l'uomo, cammineranno per fede e comprenderanno le sue esigenze in questo preciso ambito. I loro cuori saranno mossi a compassione nel vedere la diffusa miseria del mondo, la povertà delle moltitudini che mancano di nutrimento e di vestiario; l'indigenza morale di migliaia di persone che sono minacciate da una sorte terribile a confronto della quale la sofferenza fisica si riduce praticamente a nulla. TT3 197 1 I membri di chiesa devono capire che la loro salvezza non dipende dal fatto che i loro nomi sono scritti nei registri della comunità. Essi dovranno essere provati da Dio, non dovranno essere confusi dalla prova e dalle difficoltà che incontreranno nel loro lavoro. Giorno per giorno il loro carattere dovrà modellarsi secondo le direttive impartite da Cristo. Essi debbono dimorare in lui e aver fede nel suo intervento. La loro crescita deve raggiungere la statura di Cristo. Il loro progresso spirituale deve manifestarsi attraverso la gioia e la gratitudine per Dio. Egli li guiderà verso una sempre più fulgida luce. Se questa non è la loro esperienza, essi si troveranno fra coloro che un giorno leveranno la loro voce nel'amaro lamento: "La messe è passata, l'estate è finita e la mia anima non è stata salvata!"." Perché non sono corso alla fortezza per trovarvi un rifugio? Perché ho giocato con la salvezza della mia anima e ho disprezzato la grazia che Dio mi ha offerto?". TT3 197 2 "Il gran giorno del'Eterno è vicino, è vicino e viene in fretta". Sofonia 1:14. Prendiamo i calzari del Vangelo e teniamoci pronti a metterci in marcia al primo accenno. Ogni giorno, ogni minuto sono preziosi. Intorno a noi ci sono delle anime che stanno morendo nel peccato. Ogni giorno, perciò, c'è da fare qualcosa per il nostro Salvatore e Maestro. Ogni giorno dobbiamo additare alle anime l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. TT3 197 3 "Anche voi siate pronti, perché nel'ora che non pensate il Figliol dell'uomo verrà". Matteo 24:44. Confessate, la sera, ogni vostro peccato. Così facevamo quando nel 1844 ci aspettavamo di incontrarci col Signore. Oggi quel grandioso evento è più vicino di quanto credemmo allora. Siate sempre pronti: la sera, la mattina, a mezzogiorno, affinché quando il grido risuonerà: "Ecco, lo Sposo viene, andategli incontro!" possiate, anche se svegliati dal sonno, andargli incontro con le vostre lampade accese. ------------------------Capitolo 57: Le nostre pubblicazioni TT3 198 1 La grande e meravigliosa opera del'ultimo messaggio evangelico deve essere svolta con più slancio. Il mondo deve ricevere la luce della verità mediante un ministero evangelistico della parola contenuta nei nostri libri e nei nostri periodici. Le nostre pubblicazioni debbono mostrare che la fine di ogni cosa è vicina. Io ho ricevuto l'ordine di dire alle nostre case editrici: Alzate lo stendardo: sempre più alto! Proclamate il messaggio del terzo angelo perché tutto il mondo lo possa udire. Si veda che "qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù". Apocalisse 14:12. La nostra stampa dia il messaggio in testimonianza a tutto il mondo. TT3 198 2 I nostri operai dovrebbero essere, ora, incoraggiati a dare la loro prima attenzione ai libri che trattano le evidenze della nostra fede: libri che insegnano le dottrine bibliche e che prepareranno un popolo a rimanere saldo nei futuri tempi di prove. Noi dobbiamo insegnare ai nuovi convertiti, mediante l'istruzione biblica e una più ampia diffusione delle nostre pubblicazioni, non senza l'ausilio della preghiera, come si può diventare strumenti di Dio. Noi dobbiamo incoraggiare queste persone a diffondere i libri che trattano argomenti biblici. Tali libri saranno utili alla preparazione di un popolo capace di opporre resistenza alle forze del male. TT3 198 3 Noi abbiamo trascurato l'opera che può essere compiuta tramite la circolazione di libri ben preparati. Ora, grazie a un uso giudizioso dei nostri libri e dei nostri periodici, predichiamo la parola con decisa energia, affinché il mondo possa comprendere il messaggio che Cristo diede a Giovanni sul'isola di Patmos. Ogni intelligenza umana che professa il nome di Gesù testimoni: "La fine di ogni cosa è vicina!", "Preparati a incontrarti con Dio!". Andare dappertutto TT3 198 4 Le nostre pubblicazioni dovrebbero raggiungere ogni località. Esse dovrebbero essere stampate in molte lingue. Il messaggio del terzo angelo deve essere dato con questo mezzo, come anche mediante l'esempio. Voi che credete nella verità per questo tempo, svegliatevi. E' vostro dovere, ora, escogitare ogni possibile mezzo per aiutare quelli che conoscono la verità a proclamarla. Una parte del denaro proveniente dalla vendita delle nostre pubblicazioni dovrebbe essere usato per facilitare una maggiore produzione di stampati che apriranno gli occhi ai ciechi e dissoderanno il terreno incolto del cuore. TT3 198 5 C'è pericolo di lasciarsi assorbire dagli affari temporali tanto da impedire la pratica delle verità della Parola di Dio nella loro purezza e nella loro potenza. L'amore del commercio e del guadagno si fa sempre più prevalente. Fratelli miei, che le vostre anime siano sinceramente convertite! Se mai c'è stato un tempo in cui abbiamo avuto bisogno di comprendere la nostra responsabilità è ora, ora che "la verità soccombe sulla piazza pubblica e la rettitudine non può avervi accesso". Satana è sceso a noi con grande ira e opera con "ogni sorta di inganno verso coloro che non seguono la retta via". Tutto quello che potrà essere abbattuto lo sarà, mentre le cose che non possono essere abbattute sussisteranno. TT3 199 1 Il Signore verrà molto presto. Noi stiamo per entrare in un 'epoca di calamità. Degli agenti satanici, anche se non visti, si adoperano per distruggere la resistenza di molti esseri umani. Ma se la nostra vita "è nascosta con Cristo in Dio" vedremo la sua grazia e la sua salvezza. Cristo viene per stabilire il suo regno sulla terra. Le nostre lingue dovrebbero essere santificate per glorificarlo. Si dovrebbe lavorare come mai lo abbiamo fatto prima. Noi siamo esortati a "insistere a tempo e fuor di tempo". Dobbiamo aprire delle breccie per la presentazione della verità, approfittando di ogni opportunità per trarre anime a Cristo. TT3 199 2 Come popolo dobbiamo riconvertirci e le nostre vite debbono essere santificate per poter dichiarare la verità come la si trova in Gesù. Nel'opera di diffusione delle nostre pubblicazioni noi dovremmo parlare del'amore del Salvatore con convinzione. Solo Dio ha il potere di perdonare i peccati; se noi non annunciamo questo messaggio agli inconvertiti, la nostra negligenza potrebbe provocare la loro rovina. Nei nostri giornali sono pubblicate le sante dottrine bibliche che sono state date per la nostra salvezza. Sono molti coloro che possono aiutare nella vendita dei nostri periodici. Il Signore invita ciascuno di noi a cercare di salvare le anime che periscono. Satana è al'opera per sedurre perfino gli eletti ed è per noi, questo, il tempo di lavorare con uno spirito di vigilanza. I nostri libri e i nostri giornali debbono essere diffusi ovunque. Il Vangelo dev 'essere dato senza ritardo nelle nostre città. Non vogliamo prendere coscienza dei nostri doveri? Adempimento del grande mandato TT3 199 3 Se facciamo della vita e degli insegnamenti di Cristo l'oggetto del nostro studio, ogni circostanza potrà fornirci l'opportunità di impressionare positivamente i nostri conoscenti. Il Salvatore predicava così il Vangelo, sfruttando ogni occasione. Quando Egli parlava, il piccolo gruppo degli uditori si ingrossava fino a diventare una grande folla. Gli evangelisti dei nostri giorni dovrebbero diventare dei veri collaboratori di Cristo. A loro, come ai primi discepoli è assicurato: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate, dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte quante le cose che io vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del'età presente". Matteo 28:18-20. TT3 199 4 L'opera che deve essere svolta dal popolo di Dio è indicata dalle parole ispirate della Bibbia: "Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via... V 'è una voce che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, addirizzate i suoi sentieri". Marco 1:2, 3. "Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto in cui si compiace l'anima mia; io ho messo il mio Spirito su lui, Egli insegnerà la giustizia alle nazioni... Egli non verrà meno, e non si abbatterà finché abbia stabilito la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno fiduciose la sua legge". Isaia 42:1-4. TT3 199 5 Dio invita tutti gli uomini ad approfondire maggiormente le esigenze della sua legge. La sua parola è sacra e infinita. La causa della verità deve andare avanti come una lampada ardente e la verità sarà rivelata grazie a un sincero studio della Parola di Dio. Il peccato e l'ingiustizia non saranno tollerati e la legge di Dio trionferà. "Così parla Iddio, l'Eterno, colui che ha creato i cieli e li ha spiegati, che ha disteso la terra con tutto quello che essa produce, che dà il respiro al popolo che vi è sopra e lo spirito a quelli che vi camminano. Io, l'Eterno, ti ho chiamato secondo giustizia e ti prenderò per la mano, ti custodirò e farò di te l'alleanza del popolo, la luce delle nazioni, per aprire gli occhi dei ciechi, per trarre dal carcere i prigionieri e dalle segrete quei che giacciono nelle tenebre". Isaia 42:5-7. I cristiani debbono cercare la luce nella Parola di Dio; poi la diffonderanno con fede a coloro che vivono nelle tenebre del'errore. ------------------------Capitolo 58: La diffusione delle nostre pubblicazioni TT3 201 1 La notte del 2 marzo 1907 molte cose mi furono rivelate circa il valore delle nostre pubblicazioni che annunciano la verità presente. I nostri fratelli e sorelle non fanno degli sforzi adeguati alla loro diffusione. TT3 201 2 Mi è stato ripetutamente mostrato che le nostre macchine tipografiche dovrebbero essere continuamente usate per la pubblicazione di libri religiosi. Questo è un tempo di tenebre spirituali nelle chiese in generale. L'ignoranza delle cose divine ha allontanato la cristianità da Dio e dalla verità. Intanto le forze del male si stanno coalizzando e Satana lusinga i suoi collaboratori: egli farà un 'opera tale da sedurre tutto il mondo. Mentre nella chiesa si nota una parziale inattività, Satana e i suoi accoliti sono sempre al'azione. Le chiese che si dicono cristiane non stanno convertendo il mondo, perché esse stesse sono corrotte dal'egoismo e dal'orgoglio. Esse hanno bisogno di sentire la potenza rigeneratrice di Dio, prima di poter condurre altri a un ideale di vita più puro e più elevato. Un 'incoraggiante esperienza TT3 201 3 Avevo trascorso il pomeriggio del 2 marzo col fratello e la sorella Haskell per discutere sul'opera in Oakland e sui loro progetti di trascorrere un po' di tempo nel South Lancaster. Dopo questa visita ero stanca e mi coricai presto. Io soffrivo di reumatismi al fianco sinistro e non riuscivo a prender sonno a causa del dolore. Mi giravo ora su un fianco, ora sul'altro nella speranza di trovare sollievo alla mia sofferenza e sentivo una fitta al cuore che non prometteva nulla di buono. Finalmente mi addormentai. TT3 201 4 Verso le nove e mezzo cercai di girarmi e nel farlo mi accorsi che il mio corpo era del tutto libero da dolore. Mentre mi voltavo su un fianco e sul'altro, e muovevo le mani, sentii una straordinaria libertà di movimento e una leggerezza indescrivibile. La stanza era piena di luce, di una luce bella, lieve, azzurra e mi pareva di essere sulle braccia di esseri celesti. TT3 201 5 In passato avevo visto questa luce particolare, nei momenti di grande benedizione, ma questa volta essa era più netta e più impressionante. Sentivo una pace così profonda e abbondante che non ci sono parole che possano esprimerla. Mi misi seduta sul letto e vidi una nuvola luminosa che mi circondava, bianca come neve e i cui bordi erano di un rosa acceso. Una musica lieve e dolcissima riempiva l'aria e riconobbi in essa il canto degli angeli. Poi una voce mi disse: "Non temere: io sono il tuo Salvatore! I santi angeli sono intorno a te". TT3 201 6 "Allora questo è il cielo -- mi dissi -- finalmente posso riposarmi. Non avrò più nessun messaggio da trasmettere, non dovrò più affrontare l'errore. Ora tutto sarà facile e godrò della pace e del riposo. Oh, che pace ineffabile riempie la mia anima! E' questo davvero il cielo? Sono io una dei piccoli figli di Dio? Godrò sempre di questa pace?". TT3 202 1 La voce rispose: "La tua opera non è ancora finita!". TT3 202 2 Mi riaddormentai e quando mi svegliai udii della musica e volli cantare. Qualcuno entrò dalla porta e io mi chiesi se quella persona vedeva la luce. Dopo un poco la luce svanì, ma la pace rimase. TT3 202 3 Di lì a poco mi addormentai di nuovo. Questa volta mi pareva di essere in una seduta di comitato nella quale si discuteva sul'opera delle pubblicazioni. Erano presenti un certo numero di fratelli e il fratello e la sorella Haskell erano là per consultarsi fra loro e con i fratelli circa la diffusione dei nostri libri, opuscoli e periodici. TT3 202 4 Il fr. Haskell presentava delle valide ragioni perché i libri contenenti la conoscenza comunicata alla sor. White -- libri che contengono i messaggi particolari che debbono essere dati al mondo -- avrebbero dovuto avere libera circolazione. "Perché -- chiedeva -- il nostro popolo non apprezza e non diffonde maggiormente i libri che hanno l'approvazione divina? Perché non ci si specializza in libri che contengono gli avvertimenti sul'opera di Satana? Perché non ci sforziamo di più per la circolazione dei libri che indicano i piani di Satana per ostacolare l'opera di Dio, libri che smascherano i suoi progetti e rivelano i suoi inganni? I mali morali del suo inganno debbono essere rimossi aprendo gli occhi della gente perché possa rendersi conto della situazione, vedere i pericoli che corre e compiere uno sforzo diligente per impossessarsi per fede di Cristo e della sua giustizia". TT3 202 5 Un messaggero del cielo era in mezzo a noi. Egli pronunciava parole di avvertimento e di ammaestramento. Egli ci fece chiaramente comprendere che il mondo perisce per la mancanza di conoscenza del'Evangelo. Questo messaggio, contenuto nelle nostre pubblicazioni già stampate o da stampare, dovrebbe essere diffuso fra la gente. ------------------------Capitolo 59: Una visione più ampia TT3 203 1 Nel portare avanti l'opera del Signore in patria e al'estero, coloro che occupano dei posti di responsabilità debbono fare dei piani che portino a un uso migliore delle nostre risorse. Il peso del sostentamento del'opera in molti campi esteri deve essere assunto dalle nostre conferenze in patria. Esse dovrebbero poter disporre di denaro per contribuire alla costituzione di nuovi campi, là dove il messaggio del terzo angelo non è mai penetrato. Nel giro di pochi anni delle porte si sono aperte come per incanto e uomini e donne debbono entrare da esse e dare inizio a una intensa opera per la salvezza delle anime. TT3 203 2 Le nostre istituzioni educative possono far molto per soddisfare le richieste di operai qualificati fatte da questi campi missionari. Si dovrebbero elaborare dei piani accurati per rafforzare l'opera che si svolge nei nostri centri di addestramento e studiare i metodi migliori perché dei giovani e delle giovani consacrati siano resi idonei a portare delle responsabilità e ad avvicinare la gente per presentare in modo attraente il messaggio del terzo angelo. Per quanto riguarda l'amministrazione finanziaria, essi dovrebbero essere preparati ad affrontare privazioni e a praticare una stretta economia nei campi isolati dove saranno inviati. Il colportaggio: Una scuola di vita TT3 203 3 Il Signore ha istituito un piano grazie al quale molti studenti delle nostre scuole possono imparare delle lezioni pratiche e utili per il successo nella vita futura. Egli ha loro dato il privilegio di maneggiare dei libri preziosi, dedicati al'avanzamento della nostra opera educativa e sanitaria. Grazie a questi libri i nostri giovani faranno molte esperienze che insegneranno loro ad affrontare i problemi che li aspettano nelle regioni lontane. Nel corso della loro vita scolastica, mentre colportano con questi libri, molti potranno imparare ad avvicinare cortesemente le persone ed esercitare il dovuto tatto conversando con loro sui vari punti della verità presente. Quando poi realizzeranno un certo successo finanziario, alcuni impareranno lezioni di frugalità e di economia che saranno loro utili quando verranno mandati come missionari. TT3 203 4 Gli studenti che intraprendono la vendita di "Christ's Object Lessons" (Le parabole di Cristo) o di "Ministry of Healing" (Sulle orme del Gran Medico) debbono studiare questi libri che intendono vendere. Familiarizzando la loro mente con l'argomento trattato in quelle pagine e sforzandosi di metterne in pratica gli insegnamenti, svilupperanno ogni loro capacità. I messaggi di questi libri contengono la luce che Dio mi ha rivelato perché sia data al mondo. Gli insegnanti delle nostre scuole dovrebbero incoraggiare gli studenti a esaminare con cura ogni capitolo, e insegnar loro queste verità cercando di infondere in questi giovani l'amore per i preziosi pensieri che il Signore ci ha affidato per comunicarli al mondo. TT3 204 1 Così la preparazione per poter meglio presentatare questi libri e le esperienze quotidianamente fatte mentre li sottopongono al'attenzione delle persone, risulteranno di un valore inestimabile per chi partecipa a questo genere di sforzo. Sotto la benedizione di Dio, i giovani possono diventare idonei a servire nella vigna del Signore. Responsabilità degli ufficiali di chiesa TT3 204 2 Coloro che portano delle responsabilità nelle chiese locali delle conferenze hanno un 'opera speciale da svolgere. Quando gli ufficiali di chiesa vedono dei giovani promettenti, desiderosi di prepararsi per rendersi utili al servizio del Signore, ma i genitori dei quali non sono in grado di mandarli a scuola, hanno il dovere di esaminare la possibilità di aiutarli e di incoraggiarli. Dovrebbero consultarsi con i genitori e con i giovani e poi fare dei piani adeguati. Alcuni giovani potranno risultare meglio adatti per un lavoro missionario in patria. C'è, infatti, un vasto campo di utilità sia nella diffusione della nostra stampa, sia nel sottoporre al'attenzione di amici e vicini il messaggio del terzo angelo. Altri giovani potranno essere invece incoraggiati a darsi al colportaggio vendendo i nostri grossi libri. Altri giovani possono avere delle qualità che ne faranno degli utili collaboratori nelle nostre istituzioni. In molti casi se dei giovani promettenti fossero saggiamente incoraggiati e diretti potrebbero essere aiutati a guadagnarsi la retta scolastica con la vendita di Christ's Object Lessons o Ministry of Healing. Educazione autonoma TT3 204 3 Vendendo questi libri, i giovani opererebbero come missionari poiché recherebbero la preziosa luce alla gente del mondo. Nello stesso tempo guadagnerebbero del denaro che permetterebbe loro di frequentare la scuola dove potranno proseguire la loro preparazione in vista di una loro maggiore utilità nella Causa di Dio. A scuola riceverebbero incoraggiamento e ispirazione dagli insegnanti e dagli studenti per continuare il loro lavoro di vendita dei libri. Così quando giunge il tempo di lasciare la scuola, sarebbero in possesso di una preparazione pratica che li qualificherebbe per il duro, intenso lavoro fatto di sacrifici e di rinuncia che dovrà essere svolto in molti campi esteri dove il messaggio del terzo angelo deve essere dato in mezzo a circostanze ardue e difficili. TT3 204 4 Quanto è migliore questo piano di quello che consiste nel lasciare che gli studenti proseguano gli studi senza un 'educazione pratica nel lavoro del campo per poi, alla fine dei corsi, lasciare l'istituto col peso dei debiti fatti e un 'idea molto approssimativa delle difficoltà da affrontare in campi nuovi, sconosciuti! Sarà ben arduo per loro affrontare problemi di natura economica connessi con l'opera di pionieri in terra straniera! Che peso dovranno portare finché il debito contratto non sia stato estinto! TT3 204 5 Per contro, che guadagno ci sarebbe stato se fosse stato seguito il piano del'autonomia! Lo studente sarebbe stato spesso in grado di lasciare l'istituzione educativa senza debiti o quasi; le finanze della scuola sarebbero state in condizioni più floride e le lezioni imparate dallo studente mentre passava per questa esperienza in patria sarebbero poi risultate di incalcolabile valore per lui in terre straniere. TT3 205 1 Che dei piani adeguati siano fatti per aiutare studenti degni a guadagnare la loro retta scolastica per mezzo di questi libri, se così lo desiderano. Coloro che in questo modo quadagnano denaro sufficiente per pagare gli studi in una delle nostre scuole di preparazione, acquisteranno quella valida esperienza pratica che li qualificherà per l'opera di pionieri in altri campi. ------------------------Capitolo 60: Istruzioni circa l'organizzazione dei camp-meetings TT3 206 1 Nel passato, i servitori di Dio hanno sfruttato l'opportunità di questi incontri sotto la tenda per istruire il nostro popolo intorno ai metodi da utilizzare nel'esposizione del messaggio del terzo angelo ai loro amici e conoscenti. Molti hanno imparato, così, a operare come missionari autonomi nella zona di residenza. Molti sono ritornati da questi raduni annuali per lavorare con rinnovato zelo e con maggiore intelligenza che nel passato. TT3 206 2 A Dio piacerebbe che ai membri di chiesa che partecipano a questi incontri sotto la tenda, fossero impartite delle istruzioni in misura maggiore di quanto si è fatto generalmente in passato. I nostri operai in generale e i nostri fratelli e sorelle di ogni federazione dovrebbero ricordare che uno degli scopi di queste assemblee annuali è che tutti possano acquisire una conoscenza dei metodi pratici del lavoro missionario personale. In vari settori TT3 206 3 Dio ci ha affidato un 'opera di grande responsabilità. Bisogna partecipare a questi incontri per ricevere le istruzioni necessarie al suo svolgimento. Ciascuno di noi deve comprendere il ruolo che è chiamato a svolgere nel'opera di Dio sulla terra. Occorre rivendicare il carattere sacro della legge di Dio e presentare il Signore come "'Agnello che toglie i peccati del mondo". Giovanni 1:29. Noi dobbiamo riunirci e ricevere da Dio l'intelligenza necessaria al progresso della nostra opera in patria. I genitori debbono rendersi conto di come possono far uscire dal santuario della loro casa figli e figlie preparati e istruiti in maniera da essere in grado di risplendere come luci nel mondo. Noi dobbiamo capire ciò che riguarda l'organizzazione del lavoro e i programmi relativi a ogni singolo settore del'opera. Ciascuno di noi dovrà comprendere il ruolo che è chiamato a svolgere, di modo che ci si possa mettere d'accordo sui progetti e sul'azione che svolgeremo assieme. TT3 206 4 Se ben condotto, il raduno sotto la tenda sarà una scuola dove i pastori, gli anziani e i diaconi potranno imparare a svolgere un 'opera più completa per il Maestro. Esso dovrebbe essere una scuola dove i membri di chiesa, vecchi e giovani, hanno l'opportunità di imparare meglio le vie del Signore; un luogo in cui i credenti potranno ricevere un 'educazione che li metterà in grado di aiutare gli altri. TT3 206 5 Il migliore aiuto che i pastori delle nostre chiese possono dare ai membri delle loro comunità non riguarda la predicazione, ma altresì l'organizzazione del lavoro missionario. Date a ciascuno qualcosa da fare per gli altri; aiutate tutti a rendersi conto che avendo ricevuto la grazia di Cristo hanno l'obbligo di lavorare per lui. A tutti si insegni a lavorare. In modo particolare coloro che sono da poco nella fede dovrebbero essere istruiti sul modo di lavorare con Dio. Se vengono messi al lavoro, gli scoraggiati presto dimenticheranno lo scoraggiamento; i deboli diventeranno forti; gli ignoranti intelligenti e tutti saranno preparati a presentare la verità che è in Gesù. Essi avranno un aiuto infallibile in colui che ha promesso di salvare tutti coloro che vanno a lui. TT3 207 1 In alcune delle nostre federazioni, i dirigenti hanno esitato a introdurre questi mezzi pratici di istruzione. Alcuni sono per natura più inclini a predicare che a insegnare. Però in queste occasioni, non si devono mai perdere di vista le opportunità offerte da un 'istruzione pratica inerente al lavoro missionario, là dove essi vivono. In molti casi sarebbe meglio appartare alcuni uomini perché si assumano l'incarico di trattare i vari aspetti del'opera educativa in questi raduni. Altri potrebbero insegnare ai credenti come dare studi biblici o come organizzare delle riunioni in casolari di campagna. Altri ancora si occuperanno di insegnare a praticare i princìpi della salute e della temperanza e come curare i malati. Altri, infine, potrebbero occuparsi degli interessi della nostra opera nel'ambito del colportaggio... TT3 207 2 La nostra massima preoccupazione non dovrebbe essere di raccogliere denaro, ma di salvare le anime. A questo scopo si dovrebbe fare tutto quello che è possibile per insegnare agli studenti il modo di condurre gli uomini alla conoscenza del messaggio del terzo angelo. Il nostro successo nel'opera della salvezza permetterà a coloro che vengono condotti alla fede di adoperarsi, a loro volta, in un 'attività di testimonianza della verità. Se noi lavoreremo diligentemente per la salvezza del nostro prossimo, Dio benedirà ogni nostro sforzo... Il ruolo dei nostri stampati TT3 207 3 Quando noi ci atteniamo ai piani che sono stati elaborati dal Signore, "diventiamo collaboratori di Dio". Qualunque sia la nostra posizione -- presidenti di conferenza, predicatori, insegnanti, studenti, membri laici -- noi abbiamo la responsabilità davanti al Signore di sfruttare al massimo l'opportunità di illuminare coloro che hanno bisogno della verità presente. La pagina stampata è uno dei principali mezzi che Dio ci ha ordinato di utilizzare. Nelle nostre scuole, nei nostri ospedali, nelle nostre chiese e specialmente nei nostri incontri annuali sotto la tenda, dobbiamo imparare a fare un saggio uso di questo mezzo prezioso. Con paziente diligenza, degli operai scelti debbono istruire il nostro popolo sul modo di avvicinare con tatto i miscredenti. Il loro fine dovrebbe essere quello di mettere nelle loro mani gli stampati nei quali la verità per questo tempo è presentata con chiarezza e con potenza. TT3 207 4 Un 'altra visione inerente alla diffusione dei libri. Io ho assistito a diversi incontri sotto la tenda e a diversi congressi tenuti nelle nostre chiese. In queste occasioni i ministri presentavano in modo chiaro i pericoli dei tempi nei quali viviamo e la grande importanza di affrettare la diffusione della nostra stampa. In risposta a questi appelli i fratelli e le sorelle si fecero avanti e acquistarono molti libri. Alcuni ne presero pochi, mentre altri ne comperarono in quantità. La maggior parte pagarono in contanti, altri presero accordi per pagarli a rate. TT3 207 5 Dato che i libri erano stati venduti a un basso prezzo per il fatto che in quel'occasione veniva praticato uno sconto speciale, molti libri furono comprati anche da persone che non erano avventiste. Esse dicevano: "Questi libri debbono contenere un messaggio per noi, perché questa gente affronta dei sacrifici per procurarceli. Noi li dovremmo acquistare per noi e per i nostri amici". TT3 208 1 Alcuni membri del nostro popolo erano contrariati e uno di loro diceva: "Bisogna metter fine a questo modo di procedere, caso diverso i nostri affari saranno compromessi". Mentre un fratello si allontanava con le braccia cariche di libri, un colportore gli pose la mano su un braccio e gli disse: "Fratello, che cosa ne fai di tutti questi libri?". Allora udii la voce del nostro Consigliere che diceva: "Non lo dovete impedire: questa è un 'opera che deve essere fatta. La fine è vicina. Già molto tempo è stato perduto da quando questi libri avrebbero dovuto essere in circolazione. Vendeteli dappertutto. Spargeteli come le foglie di autunno. Quest 'opera deve proseguire senza nessun impedimento. Le anime stanno morendo lontano da Cristo: avvertitele della sua prossima apparizione sopra le nuvole del cielo". TT3 208 2 Alcuni operai continuavano a essere perplessi di tutto ciò. Uno si lamentava dicendo: "Si commette un 'ingiustizia nei confronti del'opera delle pubblicazioni acquistando questi libri a un prezzo così basso. Inoltre questo lavoro ci priva di alcune entrate con le quali l'opera è sostenuta". La Voce replicò: "Non ci sarà perdita. Questi operai che acquistano i libri a prezzo ridotto non li potrebbero vendere facilmente se non grazie a questo sacrificio. Essa è un 'occasione unica per loro". -- Testimonies for the Church 9:71-73 (1909). ------------------------Capitolo 61: Le condizioni attuali delle città TT3 209 1 L'aumento costante e irreversibile della criminalità attirerà un terribile castigo sugli abitanti delle città. Noi assistiamo a una vera e propria epidemia di crimini davanti alla quale gli uomini di Dio non possono che essere terrorizzati. La corruzione dilagante supera ogni immaginazione. Ogni giorno veniamo a conoscenza di nuove lotte politiche, di nuovi tentativi di corruzione e di frode. Ogni giorno si registrano nuovi casi di violenza e di illegalità, di indifferenza verso la sofferenza umana. Si assiste a una serie di omicidi che stupiscono per l'efferatezza con la quale sono stati eseguiti. Gli omicidi, i casi di pazzia, i suicidi sono in continuo aumento. TT3 209 2 Le nostre città stanno rapidamente diventando come Sodoma e Gomorra. Le feste sono numerose; il vortice del'eccitazione e del piacere attira migliaia di persone strappandole ai sobri doveri della vita. I passatempi eccitanti -- teatro, corse ippiche, giochi d'azzardo, uso di liquori, ubriachezza -- scatenano nella gente gli istinti peggiori. TT3 209 3 I giovani sono travolti dalla corrente. Coloro che amano tale tipo di divertimento, spalancano la porta a numerose tentazioni. Essi si abbandonano alla gaiezza e alla gioia spensierate. Si lasciano trasportare da un estremo di dissipazione al'altro e perdono sia il desiderio che la capacità di vivere utilmente. Le loro aspirazioni religiose sono come raggelate e il loro spirito è prigioniero delle tenebre. Tutte le facoltà più nobili del'anima, tutto ciò che unisce l'uomo col mondo spirituale, è svilito. TT3 209 4 Mediante l'azione dei sindacati, fra cui quello dei lavoratori, e gli scioperi, le condizioni di vita nelle città sono peggiorate. Passione e amore del piacere TT3 209 5 L'intensa passione per il denaro, la sete di ostentazione, il lusso, la stravaganza sono altrettante forze che nella grande massa del'umanità distolgono la mente degli uomini dal reale scopo della vita. Esse aprono la porta a migliaia di mali. Molte persone, assorbite dai propri interessi per i tesori del mondo, diventano insensibili alle esigenze di Dio e ai bisogni dei propri simili. Esse considerano la ricchezza come un mezzo per glorificare se stessi e aggiungono casa a casa, terreno a terreno. Esse riempiono le loro case di oggetti luminosi, mentre intorno a loro vi sono degli esseri umani che vivono nella miseria, nel delitto e sono preda della morte. TT3 210 6 Con ogni sorta di oppressione e di estorsione, gli uomini accumulano delle colossali fortune, mentre il grido del'umanità sofferente sale nel cospetto di Dio. Vi sono intere moltitudini che lottano contro la povertà, costrette a lavorare per piccoli salari, incapaci di potersi assicurare le strette necessità della vita. Il lavoro e le privazioni che li opprimono, rendono ancora più gravoso il loro fardello. Quando poi si aggiungono il dolore e la malattia, il peso si fa addirittura insopportabile. Oppressi e preoccupati per le loro condizioni, essi non sanno a chi rivolgersi per ricevere aiuto. TT3 210 1 Le Scritture descrivono le condizioni del mondo poco prima del secondo avvento di Cristo. L'apostolo Giacomo così dipinge l'avidità e l'oppressione che allora prevarranno. Egli dice: "A voi, ora, o ricchi... Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. Voi siete vissuti sulla terra delle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste". Giacomo 5:1-6. TT3 210 2 Questo è il quadro attuale della società: "La sentenza liberatrice si è ritirata, e la salvezza si è tenuta lontana; poiché la verità soccombe sulla piazza pubblica e la rettitudine non può avervi accesso. La verità è scomparsa, e chi si ritrae dal male si espone ad essere spogliato. L'Eterno lo ha veduto e gli è dispiaciuto". Isaia 59:14, 15. TT3 210 3 Perfino la chiesa, che dovrebbe essere la colonna e il sostegno della verità, incoraggia l'egoismo e l'amore del piacere. Quando si vuole raccogliere del denaro per scopi di carattere religioso a quali mezzi ricorrono molte chiese? A bazar, a cene, a fiere di beneficenza, a lotterie e cose del genere. Spesso il luogo messo a parte per il culto di Dio è profanato dal mangiare, dal bere, dal commercio e dal divertimento. È così che i giovani perdono il rispetto per la casa di Dio e la riverenza per il culto a lui dovuto. Le barriere del'autocontrollo sono indebolite. L'egoismo, l'avidità, l'amore dello sfarzo, sono evidenziati, rafforzati e perfino tollerati. Avvicinandosi alla crisi TT3 210 4 Di secolo in secolo, il Signore ha reso noto il suo modo di operare. Quando sopraggiungeva una crisi Egli si rivelava e si interponeva per ostacolare l'attuazione dei piani di Satana. Ma questa crisi era permessa per rendere ancora più evidente la sua interferenza nella storia umana. In questo modo Egli dimostrava che c'era un Dio in Israele capace di salvaguardare la sua legge e vendicare il suo popolo. TT3 210 5 Nel mondo antidiluviano, gli uomini ricorsero a ogni accorgimento e a ogni pratica ingegnosa per privare di efficacia la legge di Jahvè. Essi cercarono di escludere la sua autorità perché essa contrastava i loro progetti. Come nei giorni che precedettero il diluvio, si sta avvicinando il momento in cui il Signore rivelerà la sua onnipotenza. Il fatto che oggi l'iniquità è prevalente prova che la crisi finale è imminente. Il Signore interverrà quando la sfida contro la legge di Dio diverrà pressoché universale e il suo popolo sarà perseguitato dai propri simili. TT3 210 6 Satana non dorme. Egli è ben sveglio e vuole rendere priva di efficacia la sicura parola profetica. Con tutta la sua ingannevole potenza, egli cerca di contraffare l'espressa volontà di Dio, resa chiara nella sua Parola. Per anni, Satana è andato accaparrandosi il controllo delle menti umane per mezzo di sottili sofismi che lui ha sostituito alla verità. In questo tempo di pericolo, coloro che agiscono giustamente, nel timore di Dio, glorificheranno il suo nome ripetendo le parole di Davide: "è tempo che l'Eterno operi; essi hanno annullato la tua legge". Salmi 119:126. I giudizi di Dio sulle nostre città TT3 211 1 Il 16 aprile 1906, mentre ero a Loma Linda, passò davanti a me una scena prodigiosa. In visione notturna mi pareva di essere sopra un 'altura dal'alto della quale potevo vedere delle case scosse come una canna al vento. Degli edifici grandi e piccoli crollavano al suolo. Luoghi di piacere, teatri, alberghi, case di gente ricca: tutto fu scrollato e frantumato. Molte vite umane vennero cancellate dal'esistenza e si sentivano tutt 'intorno grida laceranti dei feriti e della gente terrorizzata. TT3 211 2 Gli angeli distruttori di Dio erano al'opera. Bastava un loro semplice tocco perché degli edifici imponenti e giudicati sicuri, fossero rapidamente ridotti in cumuli di macerie. In nessun luogo c'era garanzia di sicurezza. Io non mi sentivo affatto in pericolo, però non trovo parole per poter descrivere la spettacolarità delle scene che passarono davanti a me. Mi sembrava che la sopportazione divina fosse esaurita e che fosse giunto il giorno del giudizio. TT3 211 3 L'angelo che stava al mio fianco mi spiegò che solo pochi hanno un 'idea del'empietà delle grandi città. Disse che il Signore ha stabilito un tempo nel quale colpirà i trasgressori per il loro persistente disprezzo della sua legge. TT3 211 4 Per quanto terribile fosse la visione che passava davanti a me, ciò che più mi impressionò fu la spiegazione che mi fu data. L'angelo che mi era accanto dichiarò che la sovranità di Dio e la santità della sua legge debbono essere rivelati a coloro che rifiutano ostinatamente di ubbidire al Re dei re. Coloro che scelgono di rimanere infedeli, debbono essere colpiti misericordiosamente con dei giudizi, nel'intento se possibile di renderli coscienti del loro peccato. TT3 211 5 Tutto il giorno seguente riflettei sulle scene che mi erano passate davanti e sulle spiegazioni che mi erano state date. Nel pomeriggio raggiungemmo Glendale, vicino a Los Angeles. Io fui nuovamente istruita, la notte successiva, circa la santità e le esigenze vincolanti dei dieci comandamenti, come pure sulla supremazia di Dio su tutti i governanti terreni. TT3 211 6 Mi pareva di essere in un 'assemblea e di esporre ai presenti le esigenze della legge di Dio. Leggevo i passi biblici relativi al'istituzione del sabato in Eden, alla fine della settimana creativa e alla promulgazione della legge al Sinai; poi dichiaravo che il sabato deve essere osservato "come patto eterno", come "segno" fra Dio e il suo popolo, per sempre, affinché esso possa essere santificato dal Signore, suo Creatore. TT3 211 7 Mi soffermavo, poi, sulla sovranità suprema di Dio su tutti i governanti terreni. La sua legge deve essere la norma del'azione dei figli di Dio. Agli uomini è proibito pervertire i propri sensi con l'intemperanza o con l'abbandono delle loro menti al'influenza satanica, perché ciò rende impossibile l'osservanza della legge di Dio. Il sovrano divino sopporta a lungo la perversione, ma non si lascia ingannare e non se ne starà sempre muto. La sua supremazia, la sua autorità come Re del'universo alla fine saranno riconosciute e allora verranno rivendicate le giuste esigenze della sua legge. TT3 211 8 Molte altre spiegazioni -- che avevo ricevuto dal mio Istruttore -- venivano e riguardavano la pazienza amorevole di Dio e la necessità di richiamare i peccatori alla consapevolezza della loro pericolosa posizione di fronte al'Eterno. TT3 211 9 Il 18 aprile, due giorni dopo che era passata davanti a me la scena degli edifici che crollavano, mi recai nella chiesa di Carr Street a Los Angeles per mantenere un impegno precedentemente preso. Mentre ci avvicinavamo alla chiesa, udimmo la voce di un giornalaio che gridava: "San Francisco distrutta dal terremoto!". Col cuore gonfio lessi le prime frettolose notizie sul disastroso terremoto. TT3 212 1 Due settimane più tardi, durante il nostro viaggio di ritorno a casa, passammo da San Francisco. Noleggiata una carrozza trascorremmo un 'ora e mezza osservando le distruzioni provocate in quella città. Degli edifici considerati in grado di sfidare ogni disastro giacevano in rovine. In alcuni casi erano addirittura sprofondati nel suolo. Tale visione mi convinse del'inutilità degli sforzi fatti per erigere delle costruzioni che si credevano idonee a sopportare incendi e terremoti1 TT3 212 2 Per bocca del suo profeta Sofonia, il Signore parla dei giudizi che farà scendere sui malvagi: TT3 212 3 "Io farò del tutto perire ogni cosa di sulla faccia della terra, dice l'Eterno. Farò perire uomini e bestie; farò perire uccelli del cielo e pesci del mare, le cause d'intoppo insieme con gli empi, e sterminerò gli uomini di sulla faccia della terra -- dice l'Eterno. TT3 212 4 "Nel giorno del sacrificio del'Eterno avverrà che io punirò tutti i principi e i figli del re e tutti quelli che indossano vesti straniere. In quel giorno, punirò tutti quelli che saltano sulla soglia, che riempiono di violenza e di frode le case dei loro signori... TT3 212 5 "E in quel tempo avverrà che io frugherò Gerusalemme con delle torce e punirò gli uomini che, immobili sulle loro fecce, dicono in cuor loro: 'L'Eterno non fa né bene né male '. Le loro ricchezze saranno abbandonate al saccheggio, e le loro case ridotte in una desolazione; essi avranno costruito delle case, ma non le abiteranno; avranno piantato delle vigne, ma non ne berranno il vino. TT3 212 6 "Il gran giorno del'Eterno è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si ode venire il giorno del'Eterno e il più valoroso grida amaramente. Quel giorno è un giorno d'ira, un giorno di distretta e di angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e di caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità; un giorno di suon di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. E io metterò gli uomini nella distretta, ed essi cammineranno come ciechi, perché han peccato contro l'Eterno; e il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. Né il loro argento, né il loro oro li potrà liberare nel giorno del'ira del'Eterno; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; giacché Egli farà una totale improvvisa distruzione di tutti gli abitanti del paese". Sofonia 1:2, 3, 8-18. Dio è padrone della situazione TT3 212 7 Dio non tollererà oltre. I suoi giudizi già cominciano ad abbattersi in alcuni posti e presto la sua indignazione si manifesterà anche altrove. TT3 212 8 Una serie di eventi riveleranno che Dio è padrone della situazione. La verità sarà proclamata con un linguaggio chiaro e inconfondibile. Noi, come popolo, dobbiamo preparare la via del Signore, sotto la guida autorevole dello Spirito Santo. Il Vangelo deve essere dato nella sua purezza e il fiume del'acqua della vita deve farsi più profondo e più largo lungo tutto il suo corso. Dappertutto degli uomini saranno chiamati ad abbandonare le loro occupazioni abituali. Questi uomini saranno educati da uomini di esperienza. Imparando a lavorare con efficacia, essi proclameranno la verità con potenza e grazie al'azione meravigliosa della Provvidenza, si riuscirà a spostare le montagne. Il messaggio che ha un così grande significato per gli abitanti della terra, sarà udito e compreso. Gli uomini sapranno dov 'è la verità. L'opera progredirà sempre più, fino a quando tutta la terra non sarà avvertita. Allora verrà la fine. ------------------------Capitolo 62: Un 'opera attuale TT3 214 1 Man mano che i giorni passano, appare sempre più evidente che i giudizi di Dio si vanno abbattendo sul mondo. Con incendi, alluvioni, terremoti, Egli avverte gli abitanti di questa terra del suo approssimarsi. Si avvicina il tempo in cui sopraggiungerà una grande crisi nella storia umana. A quel momento ogni azione del governo di Dio sarà considerata con vivo interesse e con inesprimibile apprensione. Con rapida successione i giudizi di Dio si manifesteranno mediante incendi, inondazioni, terremoti, guerre e gravi fatti di sangue. TT3 214 2 Oh, se la gente potesse conoscere il tempo della sua visitazione! Molti non hanno ancora udito la verità per questo tempo e lo Spirito di Dio cerca di potenziare la sua influenza. Il tempo dei giudizi distruttori del'Eterno è anche il tempo della sua misericordia verso coloro che non hanno ancora avuto l'opportunità di conoscere che cos'è la verità. Il Signore li guarda con tenerezza e il suo cuore misericordioso è toccato; la sua mano è ancora stesa per salvare, mentre la porta si chiude per coloro che non intendono entrare. TT3 214 3 La misericordia di Dio è provata dalla pazienza con cui tratta gli affari umani. Egli trattiene i suoi giudizi in attesa che il messaggio di avvertimento sia dato a tutti. Oh, se il popolo di Dio prendesse maggiormente a cuore le sue responsabilità e desse l'ultimo messaggio di misericordia al mondo, quale meravigliosa opera sarebbe compiuta! TT3 214 4 Osservate le città e il loro bisogno del Vangelo! La necessità di operai zelanti in mezzo alle moltitudini delle città è tenuta davanti a me da oltre venti anni. Chi sente il peso della responsabilità per le grandi città? Alcuni lo hanno sentito, ma in confronto al grande bisogno e alle molte opportunità, l'attenzione data a quest 'opera è stata scarsa. Nelle città del'est TT3 214 5 Io ho ricevuto delle disposizioni perché il messaggio sia nuovamente dato, con potenza, alle città degli stati orientali [degli Stati Uniti, ndt]. In molte grandi città di questo settore, i messaggi del primo e del secondo angelo furono proclamati durante il movimento del 1844. A noi, quali servitori di Dio, è stato affidato il messaggio del terzo angelo, messaggio vincolante che deve preparare un popolo per la venuta del Re. Noi dobbiamo fare ogni nostro sforzo per dare la conoscenza della verità a tutti coloro che la vorranno ascoltare e molti vi presteranno ascolto. In tutte le grandi città Dio ha delle anime oneste che si interessano alla verità. TT3 214 6 Il tempo è breve e il Signore desidera che tutto ciò che riguarda la sua opera sia messo in ordine. Egli desidera che il solenne messaggio di avvertimento e di invito sia proclamato il più estesamente possibile dai suoi messaggeri. Non si deve permettere che nei nostri piani si inserisca qualcosa che possa ostacolare l'avanzamento del messaggio. "Ripeti il messaggio, ripeti il messaggio" sono le parole che mi sono state ripetutamente rivolte. "Di' al mio popolo di ripetere il messaggio nei luoghi dove fu predicato per la prima volta, là dove molti si sono schierati per la verità, là dove la potenza di Dio ha reso una grande testimonianza del messaggio". TT3 215 1 Per anni i nostri pionieri hanno lottato contro la penuria di mezzi finanziari, sopportando non poche privazioni, per creare un terreno favorevole alla causa della verità. Essi hanno lavorato instancabilmente e il Signore ha benedetto i loro umili sforzi. Il messaggio giunse con potenza negli Stati del'Est. In molti luoghi sorsero dei centri di evangelizzazione. Gli operai attuali non saranno chiamati a sostenere tali avversità, però le mutate condizioni non dovrebbero autorizzare una diminuzione del'impegno. TT3 215 2 Ora, quando il Signore ci ordina di proclamare nuovamente il messaggio con potenza nelle regioni orientali, e ci chiede di entrare in tutte le città del nostro Paese, non vorremo ubbidire prontamente ai suoi ordini? Non faremo noi dei piani per mandare i nostri messaggeri in tutti questi campi sostenendoli generosamente? I ministri di Dio non andranno in questi centri affollati per levare la loro voce e avvertire le moltitudini? Perché esistono le conferenze, se non per l'avanzamento di quest 'opera? TT3 215 3 Mentre questi operai annunziano la verità, la vivono e pregano per l'avanzamento del'opera, Dio agirà nei cuori. I loro sforzi non saranno sterili se lavoreranno con tutte le forze che il Signore ha loro dato e riporranno con umiltà la loro fiducia in lui. La loro determinazione nel voler portare gli uomini alla conoscenza della verità per questo tempo, porterà dei grandi frutti. I santi angeli li assisteranno e molte anime saranno salvate. Generosità nel'impegno missionario TT3 215 4 Gli Stati del Sud debbono ricevere anch 'essi la luce della verità presente. Non dite: "I nostri impianti tipografici e le nostre chiese hanno bisogno di maggiore sostegno. Per portare avanti l'opera già cominciata ci occorrono tutti i mezzi che possiamo riuscire a mettere insieme". Si è visto che alcuni cristiani hanno rifiutato di sostenere delle attività missionarie, temendo che esse potessero assorbire quel denaro che essi desideravano investire in altre iniziative. Fratelli miei, voi avete bisogno di una maggiore misura di Spirito Santo. Se eleverete il vostro ideale, quanti si sono recentemente convertiti alla verità comprenderanno che hanno un 'opera importante da svolgere. In tal modo aumenteranno i mezzi per l'avanzamento del'opera. TT3 215 5 Possiamo forse aspettarci che gli abitanti delle città si rivolgeranno a noi per dirci: "Se venite da noi a predicare, sosterremo le vostre iniziative?". Che cosa sanno del nostro messaggio? E allora facciamo la nostra parte avvertendo queste persone che stanno per perire senza essere avvertite. Il Signore desidera che noi facciamo risplendere la nostra luce davanti agli uomini affinché il suo Spirito possa comunicare la verità agli onesti di cuore che lo cercano. TT3 215 6 Svolgendo quest 'opera ci accorgeremo che il denaro affluirà nelle nostre casse e disporremo di fondi che ci consentiranno di svolgere un 'opera di sempre più vasta portata. Persone di condizione agiata saranno condotte alla verità e daranno del denaro per l'avanzamento del'opera di Dio. Sono stata informata che nelle città dove ancora non abbiamo lavorato ci sono molte disponibilità finanziarie e Dio ha in esse delle persone interessate. Andate da loro e istruitele come Cristo istruiva, date loro la verità ed esse l'accetteranno. Quando queste persone oneste si convertiranno, i loro beni saranno consacrati al servizio del Signore e così vedremo crescere le nostre risorse. TT3 216 1 Oh, se potessimo vedere i bisogni di queste città come li vede Dio! In un tempo come questo, ogni mano deve essere utilizzata. Il Signore sta per venire, la fine è vicina, c'è poco tempo. Presto non saremo più in grado di lavorare con la libertà di cui godiamo ora. Delle scene terribili si profilano davanti a noi; perciò quello che dobbiamo fare facciamolo presto. Un motivo per il servizio TT3 216 2 Recentemente mi sono svegliata, durante la notte, e ho avuto una visione delle sofferenze di Cristo per gli uomini. Vidi il suo sacrificio, il disprezzo e la derisione da lui subiti da parte degli empi, la sua agonia nel Giardino del Getsemani, il tradimento di Giuda e la sua crocifissione. TT3 216 3 Vidi Cristo in mezzo a un folto gruppo di persone. Egli cercava di inculcare nelle loro menti i suoi insegnamenti, ma veniva disprezzato e respinto da loro. Eppure gli uomini lo disprezzavano. Tale scena mi procurò una grande tristezza. Gridai a Dio: "Che ne sarà di questa gente? Nessuno di loro vorrà rinunciare al'alta opinione che ha di sé per cercare il Signore come fa un piccolo fanciullo? Nessuno si umilierà davanti a Dio, pentendosi e confessando le proprie colpe?". TT3 216 4 Mi fu presentata l'agonia di Gesù nel Giardino del Getsemani, quando il calice misterioso vacillava nella mano del Redentore. "Padre, se è possibile -- Egli pregava -- passi oltre da me questo calice!" Matteo 26:39. Mentre pregava il Padre, delle grosse gocce di sangue cadevano dal suo volto al suolo. Le forze delle tenebre erano raccolte intorno al Salvatore per scoraggiarlo. TT3 216 5 Rialzatosi dal suolo si diresse verso il luogo dove aveva lasciato i suoi discepoli, dopo aver loro detto di vegliare e di pregare con lui per non essere vinti dalla tentazione. Voleva vedere se essi comprendevano la sua agonia, perché aveva bisogno di simpatia umana. Li trovò addormentati. Tre volte andò da loro e ogni volta li trovò che dormivano. TT3 216 6 Tre volte il Salvatore pregò: "Padre, se è possibile, passi oltre da me questo calice". Fu là che il destino di un mondo perduto oscillò sulla bilancia. Se Gesù avesse rifiutato di bere il calice ne sarebbe derivata la rovina eterna del genere umano. Ma un angelo dal cielo fortificò il Figliolo di Dio perché accettasse il calice e ne bevesse l'amaro dolore. TT3 216 7 Pochi si rendono conto che tutto ciò fu fatto per ognuno di loro! Quanto sono pochi quelli che dicono: "Egli è morto per me, affinché io potessi formarmi un carattere per la vita eterna". TT3 216 8 Mentre queste cose mi venivano presentate così vividamente, pensai: "Io non potrò mai esporre interamente questo argomento alla gente". Io vi ho dato solo una pallida idea di quello che mi fu presentato. Ho ripensato a quel calice tremante nelle mani di Cristo e mi sono resa conto che Egli avrebbe potuto rifiutare di berlo e lasciare che il mondo perisse nel suo peccato. Bisogna che ogni energia della mia vita sia consacrata al'opera di conquista delle anime per lui. TT3 216 9 Cristo venne sulla terra a soffrire e a morire affinché noi potessimo diventare collaboratori di Dio, per mezzo del'esercizio della fede in lui e l'appropriazione dei suoi meriti. Il Salvatore voleva che dopo la sua ascesa al cielo per diventare intercessore dell'uomo, i suoi seguaci proseguissero l'opera da lui cominciata. L'agente umano non vorrà mostrare un particolare interesse nel dare la luce del messaggio evangelico a coloro che sono nelle tenebre? Alcuni sono disposti ad andare fino agli estremi limiti del mondo per recare la luce della verità agli uomini; ma Dio chiede che ogni persona che conosce la verità cerchi di condurne altre al'amore della verità stessa. Se noi non siamo disposti a fare delle rinunce per salvare le anime che stanno per perire, come potremo essere ritenuti degni di entrare nella città di Dio? TT3 217 1 C'è un 'opera individuale che deve essere fatta da ciascuno di noi. Io so che molti fra voi si pongono nella giusta relazione con Cristo. Il loro unico pensiero è di presentare il messaggio della verità alla gente del mondo. Tali persone sono sempre pronte a offrire i loro servizi. Però il mio cuore soffre quando vedo tanti altri che si accontentano di un 'esperienza di poco valore, un 'esperienza che non costa loro nulla. La loro vita dice che per essi Cristo è morto invano. TT3 217 2 Non vi sarà posto per voi nel Regno di Dio, se non pensate che è un onore essere partecipi delle sofferenze di Cristo e non provate tristezza per coloro che stanno per perire, se non siete disposti a sacrificare per il compimento del'opera i mezzi che potete procurarvi. Noi dobbiamo essere sempre partecipi delle sofferenze e della rinuncia di Cristo. Bisogna che lo Spirito di Dio riposi su noi e ci guidi del continuo al sacrificio. Prepararsi TT3 217 3 "Ecco, io vengo presto -- dice Gesù -- e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l'opera sua". Apocalisse 22:12. Il Signore, alla sua venuta farà lo scrutinio di ogni talento e chiederà gli interessi del capitale affidato. Con la sua umiliazione, con la sua agonia, con la sua vita di duro lavoro e con la sua morte infamante, Cristo ha pagato per il servizio di tutti coloro che hanno preso il suo nome e che si dichiarano suoi servitori. Tutti hanno l'obbligo di sfruttare ogni loro capacità nel'opera della salvezza delle anime per lui. "Voi... non appartenete a voi stessi -- Egli dice -- poiché foste comperati con prezzo" (1 Corinzi 6:19, 20); perciò glorificate Iddio con una vita di servizio che conduca gli uomini dal peccato alla giustizia. Noi siamo stati comperati col prezzo della stessa vita di Gesù, comperati perché possiamo rendere a Dio ciò che è suo, come suoi fedeli servitori. TT3 217 4 Noi, ora, non abbiamo il tempo di dedicare le nostre energie e i nostri talenti a delle iniziative terrene. Ci lasceremo assorbire dal servizio del mondo, servendo noi stessi e perdendo così la vita eterna e l'eterna felicità del cielo? Oh, noi non possiamo permetterci di farlo. Che ogni talento sia utilizzato nel'opera di Dio. Coloro che accettano la verità debbono aumentare, con tutti i loro sforzi, il numero di uomini e donne che collaborano con Dio. Le anime debbono essere illuminate e istruite perché possano servire l'Eterno nel giusto modo, crescendo del continuo nella conoscenza e nella giustizia. TT3 217 5 Tutto il cielo è interessato al'avanzamento del'opera che Cristo venne a compiere nel mondo. Gli agenti celesti stanno aprendo la via perché la luce della verità risplenda nei luoghi oscuri della terra. Gli angeli sono in attesa di poter comunicare con coloro che si occuperanno del'opera che ci è stata affidata. Non vorremo noi trovare i mezzi necessari per il lavoro nelle grandi città? Molte opportunità sono state trascurate perché la nostra azione è stata lenta e povera di fede. Il Signore dice: "Se voi aveste esercitato la fede nel messaggio che vi ho mandato, non ci sarebbe questa carenza di operai e di mezzi per il loro sostentamento". TT3 218 1 La venuta di Cristo è più vicina di quanto possiamo pensare. Il tempo per lavorare è poco. Uomini e donne stanno morendo. L'angelo dice: "Gli uomini che hanno ricevuto una grande luce non dovrebbero collaborare con colui che ha mandato il suo Figliolo nel mondo per dare agli uomini luce e salvezza?". Gli uomini che hanno ricevuto la conoscenza completa della verità avranno mai il coraggio di mostrare uno scarso apprezzamento per colui che venne sulla terra affinché la sua divinità potesse essere l'eredità di ogni credente? In questo modo la divinità di Cristo è diventata efficace per la salvezza del'umanità. L'intercessione del nostro Sommo Sacerdote risulta efficace davanti al trono di Dio. Il piano fu elaborato in cielo. Coloro che sono stati acquistati a così gran prezzo, trascureranno di apprezzare una così grande salvezza? TT3 218 2 Il Signore non può approvare chi pur professando la pietà e dicendo di credere nel prossimo avvento di Cristo, lascia le città prive di avvertimento circa i giudizi di Dio che stanno per abbattersi sulla terra. Coloro che agiscono in questo modo saranno giudicati per la loro negligenza. Cristo diede la sua vita preziosa per salvare le anime che periscono nei loro peccati. Rifiuteremo noi di compiere l'opera che ci è stata assegnata? Rifiuteremo di collaborare con Dio e con gli angeli celesti? Ve ne sono migliaia che lo fanno. Tali cristiani trascurano di realizzare la loro unità in Cristo, manifestando nella propria vita la virtù e la grazia che contraddistingue chi ha accettato il sacrificio di Cristo. Eppure questa è proprio l'opera che il sacrificio del Figlio di Dio ci richiede. Sapendo questo, chi può rimanere indifferente? Io invito i nostri fratelli a svegliarsi. Le facoltà spirituali si indeboliranno se non vengono esercitate per condurre anime a Cristo. Quale scusa potrà essere accampata se noi non lavoriamo sostenendo la grande opera per la quale Gesù arrivò a dare la sua vita? Un progetto di vita TT3 218 3 Nei pochi giorni che abbiamo da trascorrere sulla terra, noi non ci possiamo permettere di passare il nostro tempo in cose frivole e prive di valore. Dobbiamo umiliarci davanti a Dio affinché la verità penetri nel nostro cuore e operi nella vita una tale riforma da convincere il mondo che questa è davvero la verità di Dio. La nostra vita dovrebbe essere nascosta con Cristo in Dio. Egli potrà servirsi di noi per la gloria del suo nome, solo quando cercheremo il Signore come dei piccoli fanciulli e ci asterremo dal criticare i difetti dei nostri fratelli o delle nostre sorelle, di coloro che si adoperano per portare fedelmente la responsabilità del'opera. Occorre mettersi in regola con Dio. TT3 218 4 Noi abbiamo tutti bisogno di assumere davanti al Signore una posizione di altruismo, se vogliamo che Egli accetti il nostro lavoro. Ricordiamo che la professione di fede non conta nulla, a meno che noi non abbiamo la verità nel cuore. Noi abbiamo bisogno che la potenza rigeneratrice di Dio si impadronisca di noi per rivelarci i bisogni di un mondo che perisce. Il mio messaggio per voi è: "Siate pronti, siate pronti per incontrare Dio. Preparate le vostre lampade e fate sì che la luce della verità risplenda nei sentieri e lungo le siepi. C'è un mondo da avvertire del'avvicinarsi della fine di tutte le cose". TT3 219 1 Fratelli e sorelle, cercate il Signore mentre ancora lo si può trovare, perché verrà il tempo in cui coloro che hanno sprecato le opportunità si pentiranno. Dio vi ha dato la facoltà del raziocinio. Egli vuole che ve ne serviate nel lavoro che vi è stato affidato. Egli vuole che andiate nelle nostre chiese a lavorare con zelo per lui. Egli vuole che si organizzino delle riunioni per coloro che non sono della chiesa, affinché tutti possano conoscere questo ultimo messaggio di avvertimento. Vi sono dei luoghi dove sarete ben ricevuti e dove le persone vi ringrazieranno di averli aiutati. Possa il Signore aiutarvi a svolgere quest 'opera come mai lo avete fatto in passato. Levare alto il vessillo TT3 219 2 Cominciamo a lavorare per quelli che non hanno ancora avuto la luce. "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra" dichiara il Salvatore. "Ecco, io sono con voi tutti i giorni". Matteo 28:18, 20. Ci occorre una fede vivente, una fede che proclami sopra il sepolcro spalancato di Giuseppe: il nostro Salvatore è vivo! Egli compirà l'opera se noi gliene forniremo gli strumenti. In mezzo a noi ci dovrebbe essere maggiore spirito di preghiera e meno incredulità. Noi dobbiamo levare in alto il vessillo affinché la gente lo veda e ricordi che Cristo è sempre alla nostra destra, quando proclamiamo la libertà ai prigionieri e diamo alle anime affamate il pane della vita. La salvezza di Dio si rivelerà in grandi eventi, se noi sapremo valutare l'urgenza e l'importanza della nostra opera. TT3 219 3 Che Dio ci aiuti a indossare l'armatura e ad agire da persone convinte, che desiderano la salvezza di tutta l'umanità. Occorre cercare il principio di una nuova conversione. E' necessaria la presenza dello Spirito Santo in noi, in modo che i nostri cuori siano inteneriti e disposti a non essere troppo esigenti con il nostro prossimo. Io prego che lo Spirito Santo prenda pieno possesso dei nostri cuori. Operiamo come figli di Dio che guardano a lui per ottenere un consiglio, pronti a eseguire prontamente ogni suo piano. Se ci comporteremo in questo modo Dio sarà glorificato e coloro che testimoniano del nostro zelo diranno: "Amen, amen!". TT3 219 4 "Risvegliati, risvegliati, rivestiti della tua forza, o Sion! Mettiti le tue più splendide vesti, o Gerusalemme, città santa... Quanto son belli sui monti, i piedi del messaggero di buone novelle, che annunzia la pace, che è araldo di liete novelle, che dice a Sion: 'Il tuo Dio regna! '. Odi le tue sentinelle! Esse levano la voce, mandano tutte assieme gridi di gioia, poiché vedono con i loro propri occhi l'Eterno che ritorna a Sion. TT3 219 5 "Date assieme in gridi di giubilo, o ruine di Gerusalemme! Poiché l'Eterno consola il suo popolo, redime Gerusalemme. L'Eterno ha nudato il suo braccio santo agli occhi di tutte le nazioni; e tutte le estremità della terra vedranno la salvezza del nostro Dio". Isaia 52:1-10. TT3 219 6 Apprezzate così profondamente il sacrificio fatto sul Calvario da essere disposti a subordinare ogni altro interesse al'opera di salvezza delle anime? Lo stesso intenso desiderio di salvare i peccatori che caratterizzò la vita del Salvatore deve contrassegnare la vita dei suoi seguaci. Il cristiano non ha nessun desiderio di vivere per sé e desidera consacrare tutto ciò che ha e tutto ciò che è al servizio del Maestro. Egli è mosso da un inesprimibile desiderio di condurre anime a Cristo. Coloro che non hanno tale desiderio farebbero bene a preoccuparsi della propria salvezza. Tali persone dovrebbero pregare per ottenere uno spirito di servizio. -- Testimonies for the Church 7:10 (1902). TT3 220 1 Se i cristiani agissero di concerto, movendosi compatti sotto la direzione del'unica Potenza, in vista del compimento di un unico proposito, smuoverebbero il mondo. -- Testimonies for the Church 9:221 (1909). ------------------------Capitolo 63: Un appello ai laici TT3 221 1 Quando degli operai intraprendono una campagna di evangelizzazione in una particolare località dove c'è una chiesa, i credenti hanno l'obbligo solenne di fare tutto quello che è in loro potere per la sua riuscita. Essi dovrebbero esaminare le loro intenzioni mediante la preghiera e liberare la strada maestra per il passaggio del Re. La loro unica preoccupazione dovrebbe essere quella di eliminare ogni peccato che impedisce la comunione con Dio e con i fratelli. TT3 221 2 Ciò non è stato sempre pienamente compreso. Satana ha spesso introdotto uno spirito che ha reso impossibile ai membri di chiesa di riconoscere le occasioni per servire. Non di rado i credenti hanno permesso al nemico di agire per mezzo loro, proprio quando essi invece avrebbero dovuto essere pienamente consacrati a Dio e al'avanzamento della sua opera. Senza saperlo si sono allontanati dalla via della giustizia. Essi hanno contrastato lo Spirito di Dio e ritardato notevolmente l'opera dei messaggeri di Dio, con il loro atteggiamento critico e con l'esibizione di una pietà formale e di un orgoglio spirituale simile a quello dei Farisei. TT3 221 3 Questo male è stato segnalato a più riprese. Talvolta le persone si sono fatte condizionare da uno spirito di censura e di condanna, si sono pentite e convertite. Dio si è potuto servire di loro a suo onore e gloria. TT3 221 4 Noi viviamo in un periodo speciale della storia del'umanità. Una grande opera deve essere fatta in brevissimo tempo e ogni cristiano deve fare la sua parte per sostenere quest 'opera. Dio chiama uomini che si consacrino al'opera della salvezza delle anime. Quando noi cominceremo a comprendere quale sacrificio Cristo ha fatto per la salvezza di un mondo votato alla rovina, allora si assisterà a una lotta terribile, la cui posta sarà la salvezza degli uomini. Se tutte le nostre chiese potessero valutare e comprendere il grande valore del sacrificio di Cristo! Un movimento riformatore TT3 221 5 In visioni notturne passarono davanti a me le immagini di un grande movimento di riforma in seno al popolo di Dio. Molti lodavano Dio. I malati erano guariti e altri miracoli venivano compiuti un po' dappertutto. Si notava uno spirito di intercessione pari a quello esistente prima del gran giorno della Pentecoste. A centinaia, a migliaia visitavano le famiglie schiudendo dinanzi a esse la Parola di Dio. I cuori erano convinti della potenza dello Spirito Santo e si manifestava uno spirito di vera conversione. Da ogni parte le porte si aprivano alla proclamazione della verità. Il mondo pareva illuminato da un 'influenza celeste e grandi benedizioni erano ricevute dal fedele e umile popolo di Dio. Udii voci di ringraziamento e di lode: sembrava ci fosse una riforma simile a quella del 1844. TT3 221 6 Nondimeno, alcuni rifiutavano di convertirsi: non erano disposti a camminare per le vie di Dio. Quando veniva loro chiesto di contribuire con dei doni volontari, per il progresso del'opera del Signore, queste persone si aggrappavano gelosamente ai loro possedimenti terreni. La loro avarizia finiva per emarginarli dal gruppo dei credenti. TT3 222 1 I giudizi di Dio sono sulla terra. Sotto l'influsso dello Spirito Santo, noi dobbiamo dare il messaggio di avvertimento che ci è stato affidato. Occorre che questo messaggio sia proclamato al più presto. Tra non molto tempo, gli uomini saranno costretti a prendere una posizione ed è nostro dovere dar loro l'opportunità di comprendere la verità, di modo che possano schierarsi intelligentemente dalla parte giusta. Il Signore invita il suo popolo a lavorare con slancio e con saggezza, mentre si protrae il tempo di grazia. L'importanza del lavoro personale TT3 222 2 I membri delle nostre chiese dovrebbero svolgere con maggiore impegno il lavoro di casa in casa, per dare degli studi biblici e distribuire degli stampati. Un carattere cristiano potrà arrivare a uno sviluppo completo solo quando l'agente umano riterrà un privilegio lavorare disinteressatamente per la proclamazione del messaggio avventista e per il finanziamento del'opera di Dio. Noi dobbiamo seminare in riva a ogni corso d'acqua, conservando le nostre anime nel'amore di Dio, lavorando mentre è ancora giorno e utilizzando i mezzi che il Signore ci ha dati. Noi ci dobbiamo sottrarre al dovere che ci impone il presente stato delle cose. Tutto ciò che le nostre mani trovano da fare, dobbiamo farlo con fedeltà. Dobbiamo farlo con gioia, qualunque sia il sacrificio che siamo chiamati a compiere. Seminando in riva a tutte le acque ci accorgeremo che "chi semina liberalmente, mieterà altresì liberalmente". 2 Corinzi 9:6. TT3 222 3 L'esempio di Cristo deve essere seguito da coloro che si dicono suoi figli. Sopperite alle necessità fisiche dei vostri simili e la loro gratitudine abbatterà le barriere della diffidenza e vi permetterà di raggiungere i loro cuori. Nella chiesa voi avete avuto l'opportunità di lavorare come collaboratori di Dio. Se aveste ubbidito alla sua parola e aveste assunto l'incarico di quest 'opera, sareste stati benedetti, incoraggiati e avreste una ricca esperienza. In qualità di agenti umani di Dio, voi siete stati chiamati a svolgere un 'opera di restaurazione e di salvezza. Il piano di questa opera deve essere migliorato a seconda dei mutamenti che caratterizzeranno la società umana. Tale piano dovrebbe provocare un continuo miglioramento della nostra vita spirituale. TT3 222 4 Il Signore mi ha presentato l'opera che deve essere svolta nelle città. I credenti che vi abitano dovrebbero lavorare in prossimità delle loro abitazioni, avendo ogni cura e cercando di comunicare in quei luoghi l'atmosfera del cielo. Se perderanno di vista il proprio io e guarderanno sempre a Gesù, la potenza del loro influsso si farà sentire. TT3 222 5 Non rientra nel proposito di Dio che ai ministri sia lasciata la maggior parte del'opera di semina del seme della verità. Degli uomini che non sono chiamati al ministero debbono lavorare per il Maestro secondo le loro varie capacità. Quando un operaio si dà senza riserve al servizio del Signore, acquista un 'esperienza che lo qualifica per lavorare con crescente successo per il Maestro. L'influenza che lo attrasse a Cristo lo aiuterà ad attrarre altri a Gesù. Forse non gli sarà mai assegnato il ruolo di oratore pubblico, in tutti i casi, egli rimarrà sempre un ministro di Dio. La sua opera renderà testimonianza che egli è nato da Dio. TT3 223 1 Le donne possono impegnarsi, come anche fanno gli uomini, nel'opera di testimonianza della verità, là dove ciò è possibile. Esse possono, così, occupare il loro posto nel'opera in quest 'ora di crisi. Il Signore lavorerà per mezzo di loro. Se esse hanno il senso del proprio dovere e procedono sotto l'influenza dello Spirito di Dio, avranno quella padronanza di sé richiesta per questo tempo. Il Salvatore farà risplendere la luce del suo volto su quelle donne che si dedicheranno a questo lavoro. Egli darà loro una potenza maggiore di quella che ha dato agli uomini. Quest 'ultimi non possono svolgere nelle famiglie l'opera che invece possono compiere le donne. Per loro è più facile raggiungere l'intimità del focolare. Per questo motivo la loro opera è necessaria. Delle donne umili e discrete possono svolgere un buon lavoro spiegando la verità a casa loro. La Parola di Dio, così spiegata, agirà nei loro cuori come fa il lievito nella pasta. Grazie alla loro influenza, intere famiglie saranno convertite. TT3 223 2 Fratelli e sorelle, fate dei piani approfittando di ogni opportunità per parlare ai vostri vicini e ai vostri colleghi o per leggere loro qualcosa dai nostri libri religiosi. Mostrate loro che voi considerate di primaria importanza la salvezza delle anime per le quali Cristo ha fatto un così grande sacrificio. TT3 223 3 I santi angeli saranno al vostro fianco mentre lavorerete per la salvezza delle anime. Miriadi di angeli sono in attesa di collaborare con i membri delle nostre chiese per comunicare la luce. Dio ha dato questa luce ai suoi angeli per stabilire un popolo pronto per la venuta di Cristo. "Questo è il tempo favorevole; questo è il giorno della salvezza!" 2 Corinzi 6:2. Che ogni famiglia indirizzi al Signore delle fervide preghiere perché possa essere sostenuta nello svolgimento della sua opera. TT3 223 4 Non trascurate i dettagli per pensare a qualcosa che voi ritenete più importante. Voi potete riuscire in un piccolo lavoro e fallire in pieno se cercate di farne uno più grande. Tale fallimento vi condurrebbe a uno stato di scoraggiamento. Una sola cosa ricordate: datevi da fare ovunque ci sia bisogno di voi. Dio vi chiama a un servizio attivo per lui, ricchi o poveri, grandi o piccoli che siate. Lo sviluppo dei vostri talenti dipende dalla vostra volontà. Se invece trascurate le opportunità quotidiane, diverrete improduttivi, appassirete. Ecco perché nel giardino di Dio vi sono tante piante sterili. TT3 223 5 Nel'ambito domestico, presso il focolare dei vicini, accanto al letto degli ammalati, voi potete leggere le Scritture in tutta tranquillità e dire una parola per Gesù e per la verità. In tal modo potrà essere gettato del seme prezioso che germoglierà e darà frutto dopo molti giorni. Approfittare delle occasioni che Dio ci offre TT3 223 6 C'è del lavoro da svolgere in molti di quei luoghi che giudichiamo poco adatti. Lo spirito missionario deve impossessarsi delle nostre anime ispirandoci a raggiungere quei ceti sociali con i quali non progettavamo di lavorare, in luoghi e con metodi di cui non avevamo la minima idea. Il Signore ha il suo piano circa lo spargimento del seme del Vangelo. Seminando secondo la sua volontà, noi moltiplicheremo il seme. La sua Parola raggiungerà migliaia di anime che ancora non hanno udito la verità. TT3 223 7 Da ogni parte si presentano delle opportunità. Approfittate di ogni occasione provvidenziale. Gli occhi vostri dovrebbero essere unti con il collirio celeste per vedere e riconoscere le opportunità. Oggigiorno Dio chiama al suo servizio dei missionari capaci di sfruttare ogni occasione propizia. Non bisogna trascurare le occasioni che Dio ci offre. TT3 224 1 I messaggeri di Dio hanno l'incarico di proseguire l'opera che Cristo svolse mentre era su questa terra. Essi debbono considerare ogni aspetto del ministero da lui svolto e testimoniare con slancio e sincerità delle incommensurabili ricchezze e del tesoro immortale che Dio offre agli uomini. Essi debbono ricevere lo Spirito Santo, rinnovare l'offerta di pace e di perdono del cielo e indicare le porte della città di Dio dicendo: "Beati coloro che osservano i suoi comandamenti, per avere diritto al'albero della vita e per entrare per le porte nella città". Apocalisse 22:14. Coltivare uno spirito di rinuncia TT3 224 2 Ogni membro di chiesa dovrebbe coltivare uno spirito di sacrificio. In ogni famiglia si dovrebbero impartire delle lezioni di rinuncia. Padri e madri insegnate ai vostri figli a fare economia. Incoraggiateli a serbare il loro denaro per l'opera missionaria. Cristo dovrebbe essere il vostro esempio. Per amor nostro Egli si fece povero affinché, grazie alla sua povertà, noi potessimo diventare ricchi. Egli ci ha insegnato che si dovrebbe essere più uniti nel'amore lavorando come Egli lavorò, sacrificandoci come Egli si sacrificò e amando come Egli ama. TT3 224 3 Fratelli e sorelle, voi dovete essere desiderosi di convertirvi per poter praticare la rinuncia di Cristo. Vestite in modo semplice, ma con buon gusto. Spendete per voi stessi il meno possibile. Tenete in casa una cassetta per la rinuncia e riponete in essa tutto il denaro economizzato grazie a dei piccoli sacrifici. Acquisite giorno per giorno una sempre più chiara comprensione della Parola di Dio e sfruttate ogni opportunità per impartire ad altri la conoscenza ricevuta. Non stancatevi di fare il bene perché Dio vi dà del continuo la grande benedizione del suo Dono al mondo. Collaborate col Signor Gesù ed Egli vi insegnerà le inestimabili lezioni del suo amore. Il tempo è breve. Al momento opportuno, però, quando il tempo non sarà più, riceverete la vostra ricompensa. TT3 224 4 A coloro che amano sinceramente Dio e dispongono di beni io ho l'ordine di dire: "Ora è il tempo per voi di investire il vostro denaro nel'opera del Signore. Ora è il tempo di sostenere le mani dei ministri nei loro sforzi altruistici per salvare le anime che periscono. Quando nei cortili celesti incontrerete le anime che avete contribuito a salvare, non sarà questa per voi una grande ricompensa?". TT3 224 5 Non siate avidi. Coloro che posseggono molto si rallegrino di poter ammassare un tesoro in cielo: esso non verrà mai meno. Il denaro che noi rifiutiamo di investire nel'opera del Signore perirà. Su di esso nessun interesse sarà accumulato nella banca del cielo. TT3 224 6 Con le seguenti parole l'apostolo Paolo descrive coloro che sottraggono a Dio ciò che è suo: "Quelli che vogliono arricchire cadono in tentazione, in laccio, e in molte insensate e funeste concupiscenze, che affondano gli uomini nella distruzione e nella perdizione. Poiché l'amore del denaro è radice d'ogni sorta di mali; e alcuni che vi sono dati, si sono sviati dalla fede e si sono trafitti di molti dolori". 1 Timoteo 6:9, 10. TT3 224 7 Occorre seminare in riva a tutti i corsi d'acqua; occorre dare del continuo doni e offerte. Dio benedirà il fedele amministratore dei suoi beni. Nulla gli mancherà, avrà il necessario e "abbonderà in ogni buona opera". Siccome è scritto: "Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno. Ora Colui che fornisce al seminatore la semenza ed il pane da mangiare, fornirà e moltiplicherà la vostra semenza ed accrescerà i frutti della vostra giustizia". 2 Corinzi 9:9, 10. Il Signore ha cura del seme gettato con mano piena e generosa. Colui che fornisce la semenza da spargere darà al suo operaio ciò di cui questo ha bisogno e che gli consente di collaborare col Datore del seme stesso. TT3 225 1 Il Signore, ora, invita gli avventisti del settimo giorno di ogni luogo a consacrarsi a lui e a fare del loro meglio secondo le circostanze, per contribuire al'avanzamento della sua opera. Per mezzo di una concreta manifestazione di generosità nei doni e nelle offerte. TT3 225 2 Egli desidera che essi manifestino apprezzamento per le sue benedizioni e gratitudine per la sua misericordia. TT3 225 3 Miei cari fratelli e sorelle, tutto il denaro che noi abbiamo è del Signore. Io vi esorto, nel suo nome, a unirvi per portare a felice compimento le attività intraprese secondo i consigli di Dio. L'opera che consiste nello stabilire dei memoriali per il Signore in molti luoghi non sia resa difficile e faticosa perché i mezzi necessari vengono trattenuti. Coloro che si adoperano per intraprendere delle cose importanti, piccole e grandi, non si perdano di animo perché noi siamo un po' restii a unirci con loro per porre queste iniziative in grado di poter assicurare un servizio efficiente. Che tutto il suo popolo si levi e veda ciò che può essere fatto, mostrando così che fra gli avventisti del settimo giorno c'è unità e forza. Condizioni di un servizio accettevole TT3 225 4 Come popolo noi dobbiamo giungere a una santa intimità con Dio. A noi occorre che la luce del cielo rifulga nei nostri cuori e nel segreto della nostra mente. Noi dobbiamo servirci della sapienza che Dio solo può dare, se vogliamo portare con successo il messaggio a queste città. Occorre che le nostre chiese si mettano al'opera. Nessuno rinneghi l'impegno che ha preso il giorno del suo battesimo. Un impegno finalizzato al servizio e alla gloria di Dio. C'è un mondo da salvare. Questo pensiero dovrebbe spingerci a impegnarci maggiormente in favore di coloro che sono fuori dal retto cammino. TT3 225 5 Attenendovi ai princìpi della Parola di Dio, la vostra influenza risulterà valida per ogni chiesa e per ogni organizzazione. Voi dovete andare in aiuto del Signore contro il potente. Ogni parola frivola, ogni leggerezza, ogni vanità sono tanti lacci del nemico intesi a privarvi del vostro vigore spirituale. Schieratevi contro il male, nel nome del'Iddio d'Israele. Se vi umilierete davanti a Dio, Egli vi darà un messaggio per coloro che sono nelle strade maestre e lungo le siepi, per coloro che vivono in terre straniere e hanno bisogno di aiuto. Preparate le vostre lampade e tenetele accese affinché dovunque andiate possiate sprigionare dei preziosi raggi di luce con le vostre parole e le vostre azioni. TT3 225 6 Se ci diamo al servizio del Signore, Egli ci istruirà su ciò che dobiamo fare. Se entriamo in intima relazione con Dio, Egli lavorerà con noi. Perciò non lasciamoci dominare dal nostro io o da interessi personali a tal punto da dimenticare quanti stanno salendo la scala del'esperienza cristiana e hanno bisogno del nostro aiuto. Dobbiamo essere pronti a usare nel'opera del Signore le capacità dateci da Dio, pronti a dire parole a tempo e fuor di tempo, parole che saranno di aiuto e di benedizione... TT3 225 7 Centinaia di membri delle nostre chiese, che dovrebbero essere fuori nel campo fanno poco o nulla per la diffusione del messaggio. Coloro che hanno avuto il vantaggio di conoscere la verità e che hanno ricevuto un gran numero di spiegazioni, debbono interessarsi di quelle persone che non hanno mai udito l'ultimo messaggio evangelico. TT3 226 1 Se in questo tempo opportuno, i membri delle nostre chiese andranno umilmente a Dio, rimuovendo dai loro cuori tutto ciò che è sbagliato e lo consulteranno a ogni passo, Egli si manifesterà loro e infonderà in loro coraggio in lui. Se i membri di chiesa compiranno fedelmente la loro parte, il Signore guiderà e accompagnerà i ministri che si è scelti, fortificandoli per la loro importante opera. Con molta preghiera, uniamoci per sorreggere le loro mani e per invocare i potenti raggi del santuario. TT3 226 2 La fine è prossima. Il suo tempo si avvicina furtivamente a noi, in modo impercettibile, simile a un ladro nella notte. Possa il Signore concederci di non dormire più come fanno gli altri e di vegliare, di essere sobri. La verità presto trionferà gloriosamente e tutti coloro che ora scelgono di essere i collaboratori di Dio trionferanno con essa. Il tempo è breve e presto verrà la notte nella quale nessuno potrà più lavorare. Quanti si rallegrano nella luce della verità presente dovrebbero fare di tutto per comunicarla agli altri. Il Signore chiede: "Chi manderò?". Coloro che intendono compiere dei sacrifici per la diffusione della verità dovrebbero rispondere: "Eccomi: manda me!" Isaia 6:8. ------------------------Capitolo 64: Fedeltà alla riforma sanitaria TT3 227 1 Io sono incaricata di dare a tutto il nostro popolo un messaggio sulla riforma sanitaria, perché molti hanno apostatato dalla loro primitiva fedeltà ai suoi princìpi. TT3 227 2 Lo scopo di Dio per i suoi figli è che essi crescano fino alla statura completa di uomini e donne in Cristo. Per farlo, debbono usare giustamente ogni facoltà della mente, del'anima e del corpo. Essi non possono permettersi di sprecare il loro vigore fisico e mentale. TT3 227 3 La conservazione della salute è di primaria importanza. Quando noi ci dedichiamo allo studio di questo tema nel timore di Dio, impariamo la semplicità che dovrebbe caratterizzare la nostra dieta. Questo tema dovrebbe essere esaminato con cura. Del resto noi abbiamo bisogno di conoscenza e di discernimento per affrontare con successo i diversi interrogativi che questo tema ci propone. Non bisogna trascurare le leggi della natura; a esse dovrebbe andare tutto il nostro rispetto. TT3 227 4 Coloro che hanno ricevuto delle istruzioni circa i mali derivanti dal'alimentazione carnea, dal tè e dal caffè, come pure dalla preparazione troppo ricca e poco sana dei cibi e sono decisi a stipulare con Dio un patto basato sul sacrificio, non indulgeranno nel loro desiderio di alimenti che non sono sani. Dio chiede che gli appetiti siano purificati e che si pratichi la rinuncia alle cose che non sono buone. Questa è un 'opera che dev 'essere fatta prima che il suo popolo possa stare davanti a lui come un popolo perfezionato. Responsabilità personale TT3 227 5 Il popolo di Dio del rimanente deve essere un popolo convertito. La presentazione di questo messaggio deve dare per risultato la conversione e la santificazione delle anime. Noi dobbiamo sentire la potenza di Dio in questo movimento. Il nostro è un messaggio meraviglioso e completo. Del resto chi lo riceve non può fare a meno di riconoscere la sua importanza. Noi dobbiamo essere certi che questo messaggio acquisterà una crescente importanza e sarà diffuso fra gli uomini sino alla fine dei tempi. TT3 227 6 Vi sono alcuni credenti i quali accettano certe porzioni delle Testimonianze come messaggi di Dio e ne rigettano altre che condannano alcune loro tendenze. Tali persone agiscono contro il loro stesso bene e contro quello della chiesa. E' indispensabile che noi camminiamo nella luce mentre abbiamo la luce. Coloro che pretendono di credere alla riforma sanitaria e poi non avversano i princìpi della loro pratica quotidiana, danneggiando le proprie anime ed esercitano un influsso negativo sulle menti di credenti e miscredenti. Forza derivante dal'ubbidienza TT3 228 1 Una solenne responsabilità riposa su coloro che conoscono la verità. Tutte le loro opere debbono corrispondere alla loro fede. La loro vita deve risultare affinata e santificata. Essi debbono essere preparati a compiere una rapida opera di diffusione del messaggio prima della fine del mondo. Essi non hanno né tempo, né energie da sprecare nel soddisfacimento degli appetiti. Con grande solennità dovrebbero giungere fino a noi le parole: "Ravvedetevi, dunque, e convertitevi, onde i vostri peccati siano cancellati, affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di refrigerio". Atti 3:19. Molti fra noi difettano di spiritualità e a meno che non siano pienamente convertiti, sicuramente si perderanno. Potete permettervi di correre questo rischio? TT3 228 2 L'orgoglio e la debolezza privano molti delle ricche benedizioni di Dio. Molti, se non umilieranno i loro cuori davanti al Signore, saranno sorpresi e delusi quando echeggerà il grido: "Ecco, lo Sposo viene!". Essi hanno la teoria della verità, ma non hanno, con le lampade, l'olio nei loro vasi. La nostra fede, in un tempo come questo, non deve limitarsi a un semplice assenso o a una adesione teorica al messaggio del terzo angelo. Dobbiamo avere l'olio della grazia di Cristo, il quale alimenterà la lampada e farà sì che la luce della vita risplenda indicando il cammino a coloro che sono nelle tenebre. TT3 228 3 Se vogliamo sfuggire a un 'esperienza insoddisfacente, noi dobbiamo operare con slancio e senza ritardo. La nostra salvezza è una cosa seria. Sono molti quelli che non danno nessuna prova evidente di essere fedeli al'impegno assunto quando si sono battezzati. Il loro zelo è come paralizzato dal formalismo, dal'ambizione mondana, dal'orgoglio e dal'amore del'io. Occasionalmente i loro sentimenti vengono stimolati, essi però non cadono sulla Roccia, Gesù Cristo; non si confessano a Dio con cuore rotto e contrito. Quelli che esperimentano l'opera della vera conversione nei loro cuori, riveleranno i frutti dello Spirito nella loro vita. Oh, se coloro che hanno una vita spirituale così precaria si rendessero conto che la vita eterna può essere concessa solo a coloro che diventano partecipi della natura divina e si sottraggono alla corruzione del mondo e alla sua concupiscenza! TT3 228 4 Solo la potenza di Cristo può operare la trasformazione nel cuore e nella mente di tutti coloro che vogliono essere partecipi con lui della nuova vita nel regno dei cieli. "Se uno non è nato di nuovo -- il Salvatore ha detto -- non può entrare nel regno dei cieli". Giovanni 3:3. La religione che viene da Dio è la sola religione che può condurre a Dio. Per servire l'Eterno giustamente, noi dobbiamo essere nati dallo Spirito divino. Egli condurrà alla vigilanza, alla purificazione del cuore e al rinnovamento della mente. Egli ci renderà capaci di conoscere Dio, di amarlo e di ubbidirgli in ogni cosa. E' questo il vero culto. TT3 228 5 Dio chiede al suo popolo un costante progresso. Noi dobbiamo imparare che gli appetiti appagati costituiscono il maggiore ostacolo al progresso mentale e alla santificazione del'anima. Molti di noi mangiano male, anche se si dicono convinti assertori della riforma sanitaria. Il soddisfacimento del desiderio è la principale causa della debilitazione fisica e mentale e sta alla base della debolezza e della morte prematura. L'individuo che cerca di possedere la purezza dello spirito ricordi che in Cristo c'è la forza per dominare l'appetito. Alimenti carnei TT3 229 1 Se potessimo trarre beneficio dal cedere al desiderio di un 'alimentazione carnea, io non vi rivolgerei questo appello; ma so che ciò non è vero, gli alimenti carnei sono nocivi al benessere fisico e dovremmo imparare a farne a meno. Coloro che hanno la possibilità di potersi assicurare una dieta vegetariana, ma preferiscono seguire il loro proprio gusto, mangiando e bevendo ciò che a loro piace, a poco a poco diventeranno indifferenti alle istruzioni che il Signore ha loro dato circa anche altri aspetti della verità presente. Essi mieteranno ciò che hanno seminato. TT3 229 2 Mi sono state date delle importanti istruzioni perché agli studenti delle nostre scuole non venga servita un 'alimentazione carnea e non siano dati cibi la cui preparazione non è sana. Sulle tavole non si metta nulla che possa incoraggiare il desiderio di alimenti stimolanti. Io mi rivolgo ai vecchi, ai giovani e alle persone di mezza età. Non cedete al desiderio di alimenti che vi fanno male. Servite Dio con spirito di rinuncia. TT3 229 3 Lasciate che anche i fanciulli abbiano una parte intelligente in quest 'opera. Noi siamo tutti membri della famiglia del Signore ed Egli desidera che i suoi figli, giovani e vecchi, decidano di rinunciare agli appetiti. Occorre economizzare del denaro per erigere dei luoghi di culto e per sostenere i missionari. TT3 229 4 Io ho l'incarico di dire ai genitori: "Su questo tema mettetevi, anima e spirito, dalla parte del Signore. Noi dobbiamo sempre tener presente che durante il tempo di grazia noi passiamo in giudizio davanti al Signore del'universo. Non volete rinunciare ai desideri che vi recano danno? Poco contano le parole: debbono essere i vostri atti a testimoniare che soddisfate le richieste di Dio per il suo popolo particolare. Deponete nel tesoro una parte del denaro che risparmiate con i vostri atti di rinuncia e così vi sarà di che portare avanti l'opera di Dio". TT3 229 5 Molti ritengono di non potere fare a meno della carne. In realtà se queste persone si schierassero con convinzione dalla parte di Dio e si sottomettessero alla sua guida, riceverebbero la forza e la sapienza necessarie, come l'hanno ricevute Daniele e i suoi compagni. Si accorgerebbero che il Signore è disposto a dare loro un solido discernimento. Molti sarebbero sorpresi di vedere quanto potrebbe essere risparmiato per il Signore con degli atti di rinuncia. Le piccole somme economizzate grazie ad atti di sacrificio contribuiranno al mantenimento del'opera di Dio più di quei grandi doni che non comportano nessuna rinuncia a se stessi. TT3 229 6 Gli avventisti del settimo giorno hanno delle importantissime verità. Oltre 40 anni fa [ricordiamo che queste parole sono del 1909, ndt] il Signore ci diede una luce speciale circa la riforma sanitaria. Io però mi domando se seguiamo ancora la scelta iniziale. Quanti hanno rifiutato di vivere in armonia con i consigli di Dio! Come popolo noi dovremmo progredire in diretta proporzione alla luce ricevuta. E' nostro dovere comprendere e rispettare i princìpi della riforma sanitaria. In tema di temperanza noi dovremmo essere al'avanguardia. Eppure vi sono fra noi dei membri di chiesa bene istruiti e persino dei ministri del Vangelo che hanno poco riguardo per le direttive impartite da Dio in materia. Essi mangiano come vogliono e lavorano come li piace. TT3 229 7 Insegnanti e dirigenti della nostra opera dovrebbero assumere una netta posizione sul terreno biblico per quel che riguarda la riforma sanitaria. Essi dovrebbero dare una diretta testimonianza a coloro che credono di vivere negli ultimi giorni della storia del'umanità. Una linea di demarcazione deve essere tracciata fra coloro che servono Dio e coloro che servono il proprio io. TT3 229 8 Mi è stato mostrato che i princìpi che ci furono dati inizialmente sono importanti e dovrebbero essere considerati altrettanto coscienziosamente oggi, come lo erano allora. Alcune persone non si sono mai attenute alla luce data in materia di dieta alimentare. E' giunto il tempo di comunicare agli altri la luce che abbiamo ricevuto. Occorre farla risplendere dappertutto. TT3 230 1 Dovremmo dare più importanza ai princìpi che salvaguardano la salute. Quando il messaggio della riforma sanitaria mi giunse la prima volta, io ero debole e gracile, soggetta a frequenti svenimenti. Pregavo Dio per ricevere aiuto ed Egli schiuse dinanzi a me il grande tema della riforma sanitaria. Mi disse che coloro che osservano i suoi comandamenti debbono contrarre una santa relazione con lui. Mediante la temperanza nel mangiare e nel bere devono conservare la mente e il corpo nelle migliori condizioni possibili. Questa luce è stata di grande benedizione per me. Presi posizione a favore della riforma sanitaria, sapendo che il Signore mi avrebbe dato la forza fisica che mi mancava. Oggi godo di una salute migliore di quella che ho avuto in gioventù [E.G. White aveva allora 82 anni, ndt]. TT3 230 2 Alcuni dicono che io non mi sono attenuta ai princìpi della riforma sanitaria da me sostenuti con la penna; ebbene, posso affermare che sono stata fedele alla riforma sanitaria e i membri della mia famiglia sanno che questo è vero. "Alla gloria di Dio" TT3 230 3 Noi non fissiamo nessuna linea precisa cui attenersi circa la dieta; ma diciamo che in quei paesi dove c'è abbondanza di frutta, di cereali e di noci, l'alimentazione carnea non è il nutrimento migliore per il popolo di Dio. Mi è stato mostrato che la carne ingerita tende a sollecitare gli istinti più bassi della natura umana. Questo alimento priva uomini e donne del'amore e della simpatia che dovrebbero caratterizzare i loro rapporti e permette che gli istinti più bassi dominino le facoltà più elevate del'animo. Se mai l'uso della carne è stato sano, oggi non lo è certamente: cancro, tumori, malattie polmonari sono in gran parte dovuti al'ingestione di carne. TT3 230 4 Noi non dobbiamo fare del'uso della carne una condizione di discepolato, però dovremmo considerare l'influenza che esercitano quanti si dicono credenti e si cibano di carne. Come messaggeri di Dio noi non vogliamo dire alla gente: "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate alcun 'altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio"? 1 Corinzi 10:31. Non vogliamo noi dare una decisa testimonianza contro il soddisfacimento di appetiti pervertiti? I ministri del Vangelo proclamano le più solenni verità che mai siano state date ai mortali. Essi vorranno forse dare il cattivo esempio di ritornare alle pignatte di carne del'Egitto? Coloro che sono sostentati con la decima attinta dal tesoro di Dio lasceranno che l'intemperanza avveleni la corrente vitale che fluisce nelle loro vene? Disprezzeranno essi la luce e gli avvertimenti che il Signore ha loro dati? La salute del corpo deve essere considerata indispensabile alla crescita nella grazia e al'acquisizione di un temperamento equilibrato. Se lo stomaco non è adeguatamente curato, la formazione di un carattere integro ne sarà minacciata. Il cervello e i nervi sono in stretta relazione con lo stomaco. Un errato modo di mangiare e di bere determina un errato modo di pensare e di agire. TT3 230 5 Tutti, ora, vengono saggiati e provati. Noi, che siamo stati battezzati in Cristo, se faremo la nostra parte separandoci da tutto ciò che potrebbe debilitarci e renderci quello che dobbiamo essere, riceveremo la forza per crescere in Cristo, il Capo vivente, e vedremo la salvezza di Dio. TT3 231 1 Solo quando ci dimostreremo intelligenti riguardo ai princìpi di un sano modo di vivere, saremo in grado di riconoscere i mali che derivano da una dieta inadatta. Coloro che dopo aver riconosciuto i propri sbagli avranno il coraggio di cambiare le loro abitudini, si accorgeranno che il processo di riforma esige molta perseveranza. In ogni caso se tale processo faciliterà l'acquisizione di abitudini migliori, essi si renderanno conto che anche il cibo considerato innocuo stava, in realtà, creando i presupposti della dispepsia e di altre malattie. TT3 231 2 Padri e madri, vegliate e pregate. Guardatevi accuratamente dal'intemperanza, insegnate ai vostri figli i princìpi della vera riforma sanitaria e indicate loro le cose da evitare per conservare la salute. Già l'ira di Dio ha cominciato a manifestarsi sui figli della disubbidienza. Quali delitti, quali peccati, quali pratiche inique si scorgono da ogni parte! Come popolo noi dobbiamo proteggere con cura i nostri figli dalle cattive compagnie. Insegnare i princìpi della salute TT3 231 3 Maggiori sforzi dovrebbero essere fatti per educare la gente sui princìpi della riforma sanitaria. Dovrebbero essere organizzate delle scuole di cucina e impartite delle istruzioni di casa in casa sul'arte di preparare dei cibi sani. Sia gli anziani che i giovani dovrebbero imparare a cucinare in modo più semplice. Là dove la verità viene presentata, si dovrebbe insegnare alle persone il modo più semplice e gradevole di preparare gli alimenti. Tutti devono sapere che è possibile assicurarsi una dieta nutriente senza ricorrere alla carne. TT3 231 4 Insegnate alle persone che è meglio sapere come mantenersi sani che saper curare le malattie. I nostri medici dovrebbero essere degli educatori avveduti e mettere tutti in guardia contro l'intemperanza, mostrando che l'astensione dagli alimenti proibiti da Dio è l'unico mezzo per evitare la rovina del corpo e della mente. TT3 231 5 Molto tatto e molta discrezione debbono essere usati nel preparare del cibo nutriente in sostituzione di quello che precedentemente costituiva la dieta di coloro che si sforzano di seguire i princìpi della riforma sanitaria. Per questo sono richieste la fede in Dio, la sincerità di propositi e la volontà di aiutarsi reciprocamente. Una dieta carente dei necessari elementi nutritivi reca danno alla causa della riforma sanitaria. Noi siamo esseri mortali e dobbiamo fare uso di alimenti che assicurano il dovuto nutrimento al corpo. Estremi nella dieta TT3 231 6 Alcuni avventisti pur astenendosi coscienziosamente dai cibi inadatti, trascurano di procurarsi quelle sostanze che sono indispensabili per il sostentamento del'organismo. Coloro che assumono una posizione estremistica sul tema della riforma sanitaria, corrono il pericolo di preparare delle pietanze tanto insipide da provocare del disgusto a chi le mangia. Il cibo deve essere preparato in modo tale da risultare gustoso e nutriente: non deve essere privato di quanto è necessario al corpo. Io uso un poco di sale, il che lungi dal risultare deleterio è realmente necessario al sangue! I legumi possono essere resi più gustosi se conditi con un po' di latte o di panna o con qualcosa di equivalente. TT3 232 1 Quantunque siano stati dati degli avvertimenti sui pericoli di malattia derivanti dal burro o da un largo uso di uova da parte dei bambini in tenera età, non si deve considerare come violazione dei princìpi l'uso di uova di galline bene allevate e convenientemente nutrite. Le uova contengono delle sostanze efficaci per neutralizzare certi veleni. TT3 232 2 Alcuni, astenendosi dal latte, dalle uova e dal burro, hanno trascurato di fornire al'organismo il nutrimento adatto e perciò sono diventati deboli, inabili al lavoro. In questo modo la riforma sanitaria viene screditata. L'opera che abbiamo cercato di costruire solidamente è turbata da cose che Dio non ha richiesto e le energie della chiesa ne risultano paralizzate. Dio però interverrà per impedire gli effetti di questi estremismi. Il Vangelo deve armonizzarsi col genere umano e portare sia i ricchi che i poveri ai piedi di Gesù. TT3 232 3 Verrà il tempo in cui dovremo eliminare dalla nostra dieta alcuni elementi di cui ora facciamo uso come latte, panna e uova; però non è il caso di crearci delle perplessità con delle restrizioni premature ed estremiste. Aspettiamo fino a che le circostanze non lo esigano, fino a che il Signore non abbia preparato la strada per questo. TT3 232 4 Coloro che desiderano riuscire nella proclamazione dei princìpi della riforma sanitaria, debbono fare della Parola di Dio la propria guida e la propria consigliera. E' così che essi potranno svolgere un buon lavoro. Non diamo mai una testimonianza avversa alla riforma sanitaria omettendo di procurare del cibo sano e gustoso in sostituzione di quelle pietanze dannose che abbiamo eliminato dalla nostra dieta. Non incoraggiamo in nessun modo il desiderio di stimolanti. Usate solo alimenti semplici, sani e ringraziate costantemente Dio per i princìpi della riforma sanitaria. In tutte le cose siate sinceri e retti. In questo modo conseguirete delle preziose vittorie. La dieta nei differenti paesi TT3 232 5 Pur adoperandoci contro la golosità e l'intemperanza, dobbiamo riconoscere le condizioni alle quali è soggetta l'umanità. Dio ha provveduto per coloro che vivono nelle varie parti del mondo. Quanti desiderano essere collaboratori di Dio debbono riflettere con cura prima di stabilire cosa dovrebbe e cosa non dovrebbe essere usato. Dobbiamo metterci in contatto con le masse. Se la riforma sanitaria nella sua forma più estrema fosse insegnata a coloro che vivono in circostanze tali da impedirne l'adozione, essa rappresenterebbe per loro più un male che un bene. Quando predico l'Evangelo ai poveri, ho l'incarico di dir loro di mangiare il cibo più nutriente. Non posso dir loro: "Non dovete mangiare le uova, il latte, la panna; non dovete usare il burro nella preparazione del cibo". Il Vangelo deve essere predicato ai poveri, però non è ancora giunto il tempo di prescrivere la dieta più severa. Una parola ai titubanti TT3 232 6 Quei ministri che si sentono liberi di appagare i loro appetiti, sono ben lontani dal'ideale che ci è stato proposto. Dio vuole che essi siano dei riformatori nel campo sanitario e che vivano secondo la luce che è stata loro data su questo argomento. Mi addoloro quando vedo che coloro che dovrebbero essere zelanti per i nostri princìpi sulla riforma sanitaria non hanno ancora adottato il giusto modo di vivere. Io prego che il Signore imprima nelle menti il fatto che essi vanno incontro a una grande perdita. Se le cose andassero come dovrebbero nelle famiglie che compongono le nostre chiese, potremmo lavorare di più per il Signore. Condizioni per l'esaudimento della preghiera TT3 233 1 Per potere essere purificati e rimanere tali, gli avventisti del settimo giorno debbono avere lo Spirito Santo nei loro cuori e nelle loro case. Il Signore mi ha fatto vedere che se l'Israele attuale si umiliasse davanti a lui e purificasse da ogni contaminazione il tempio del'anima, Egli ascolterebbe le preghiere in favore degli ammalati e benedirebbe l'uso dei suoi rimedi per la malattia. Quando l'agente umano, con fede fa tutto quello che può per combattere il male ricorrendo ai semplici rimedi di cura forniti da Dio, i suoi sforzi saranno benedetti dal Signore. TT3 233 2 Se dopo che gli è stata data così tanta luce il popolo di Dio continua ad accarezzare delle cattive abitudini, cedendo al'io e ricusando di riformarsi, subirà sicuramente le conseguenze della trasgressione. Se è deciso ad appagare dei desideri pervertiti, Dio non lo sottrarrà miracolosamente alle conseguenze dei suoi cedimenti. Esso "giacerà nel dolore". Isaia 50:11. TT3 233 3 Coloro che preferiscono essere presuntuosi dicendo: "Il Signore mi ha guarito e perciò non ho bisogno di restrizioni nella mia dieta: posso mangiare e bere come mi piace" avranno ben presto bisogno, nel corpo e nel'anima, della potenza risanatrice di Dio. Se il Signore vi ha benevolmente guariti, non dovete pensare di potervi attenere alle abitudini intemperate del mondo. Fate quello che Cristo ordinò dopo la sua opera di guarigione: "Va 'e non peccare più!" Giovanni 8:11. L'appetito non deve essere il vostro dio. TT3 233 4 Il Signore diede la sua parola al'antico Israele perché esso confidasse nella sua forza e gli obbedisse in ogni cosa. Egli gli risparmiò tutte le infermità che si erano abbattute sugli Egiziani. Nondimeno la condizione di tale promessa fu l'ubbidienza. Se gli Israeliti avessero ubbidito alle direttive ricevute e avessero approfittato dei vantaggi avuti, sarebbero stati per il mondo un esempio di salute e di prosperità. Ma essi non corrisposero al proposito di Dio e così non godettero delle benedizioni che sarebbero state loro. Però in Giuseppe e in Daniele, in Mosè e in Elia e in molti altri, noi abbiamo dei nobili esempi del beneficio che può produrre l'ubbidienza ai princìpi di Dio. Questo beneficio si potrebbe ripetere oggi, se si fosse fedeli. Per noi è scritto:" Voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce". 1 Pietro 2:9. Abnegazione e riposo TT3 233 5 Quanti perdono le più ricche benedizioni che Dio ha in serbo per loro sia per quel che riguarda la salute che per l'arricchimento spirituale! Vi sono molte persone che lottano per conseguire delle speciali vittorie e per ricevere delle particolari benedizioni. Il loro sogno è realizzare un grande progetto. A questo riguardo esse hanno la sensazione che occorra versare molte lacrime e fare molte preghiere per ottenere il successo che desiderano. Queste persone troveranno riposo solo se pregheranno e consulteranno le Scritture, per conoscere l'espressa volontà di Dio e poi compiere la sua volontà con tutto il cuore, senza riserve né esitazioni. La loro angoscia, le loro lacrime, le lotte sostenute non possono assicurare la benedizione di Dio. Queste persone debbono essere disposte a svolgere un 'attività che corrisponda a un reale bisogno del'opera. Solo allora Dio accorderà quella abbondante grazia che Egli ha promesso a chi ha fede. TT3 234 1 "Se uno vuol venire dietro a me -- disse Gesù -- rinunzi a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua". Luca 9:23. Seguiamo il Salvatore per quanto riguarda il suo bisogno di semplicità e di rinuncia. Facciamo conoscere l'Uomo del Calvario con un modo di vivere che si conformi al suo esempio. Il Salvatore si avvicina a coloro che si consacrano a Dio. Noi abbiamo bisogno che lo Spirito Santo agisca nei nostri cuori e nelle nostre menti. Non esitiamo. Afferriamo questa potenza divina per ricevere vigore e per vivere una vita di santità e dì abnegazione. ------------------------Capitolo 65: Il bisogno di evangelisti medico-missionari TT3 235 1 Noi viviamo negli ultimi giorni e la fine di tutte le cose è vicina. I segni predetti da Cristo si adempiono rapidamente e si profilano davanti a noi tempi burrascosi. Noi, però, non dobbiamo dire mai neppure una parola di incredulità e di scoraggiamento. Colui che comprende le necessità dovute alla situazione si adopera perché dei vantaggi siano accordati ai suoi operai in varie parti del mondo per metterli in grado di richiamare più efficacemente l'attenzione della gente. Egli conosce quali sono i bisogni e le necessità del suo gregge e diffonde il suo messaggio per ogni luogo. Egli ci ama di un amore eterno. Ricordiamo che noi rechiamo un messaggio di guarigione a un mondo pieno di anime ammalate di peccato. Possa il Signore accrescere la nostra fede e aiutarci a renderci conto del suo ministero di guarigione e della sua misericordia. E' suo desiderio che la luce della sua grazia risplenda in molti luoghi. Ospedali come centri missionari TT3 235 2 In molte località vi sono anime che non hanno mai udito il messaggio. Da ora innanzi l'opera medico-missionaria deve essere svolta con uno slancio senza precedenti. Essa è la porta attraverso la quale la verità può trovare accesso alle grandi città; perciò degli ospedali debbono essere stabiliti ovunque sia possibile. TT3 235 3 L'opera ospedaliera è uno dei mezzi più efficaci per raggiungere ogni ceto sociale. I nostri ospedali sono la mano destra del Vangelo e aprono delle vie grazie alle quali l'umanità sofferente può essere avvicinata alla buona novella della guarigione che Cristo le offre. In questi ospedali i malati dovrebbero imparare ad avere fiducia nel grande Medico. Questi coronerà di successo i loro sforzi. Essi recupereranno la salute del corpo e dello spirito. TT3 235 4 Cristo non è sceso personalmente in questo mondo per recarsi nelle nostre città e nei nostri villaggi a guarire gli ammalati; però ci ha affidato l'incarico di portare avanti l'opera medico-missionaria, da lui cominciata. In quest 'opera noi dobbiamo fare del nostro meglio. Si devono stabilire delle istituzioni dove i malati possano essere curati da medici e infermiere timorati di Dio che non fanno uso di medicamenti a base di droghe. TT3 235 5 Mi è stato rivelato che non dobbiamo tardare a compiere l'opera da svolgere secondo la luce della riforma sanitaria. Per mezzo di tale riforma dobbiamo raggiungere le persone ovunque si trovino. Dalla luce speciale che ho ricevuto risulta che nei nostri ospedali molte persone accetterebbero la verità presente. In queste istituzioni, uomini e donne dovrebbero imparare ad avere cura dei propri corpi e allo stesso tempo diventare saldi nella fede. Si dovrebbero insegnar loro cosa significa mangiare la carne e bere il sangue del Figliolo di Dio. Cristo disse: "Le parole che vi ho dette sono spirito di vita". Giovanni 6:63. TT3 236 1 I nostri ospedali debbono essere delle scuole adatte al'insegnamento medico-missionario. In questi luoghi, le anime contaminate dal peccato potranno nutrirsi delle foglie del'albero della vita, e appropriarsi della pace, della speranza e della fede che Gesù offre loro. TT3 236 2 L'opera del Signore dovrebbe progredire sempre. Non si dovrebbero trascurare le iniziative medico-missionarie. Io sono persuasa del fatto che mancano operai zelanti, devoti, intelligenti e capaci. In ogni grande città ci dovrebbe essere una rappresentazione della vera opera medico-missionaria. Molti dovrebbero chiedersi "Signore, cosa vuoi che io faccia?" Atti 9:6. Il proposito del Signore è che il suo metodo di guarire senza uso di droghe sia posto in risalto in ogni grande città mediante le nostre istituzioni mediche. Dio riveste di una santa dignità coloro che vanno lontano, sempre più lontano, in ogni luogo dove è possibile avere accesso. Satana cercherà di ostacolare tali iniziative ma la potenza divina accompagnerà tutti gli operai di cuore sincero. Guidati dalla mano del nostro Padre Celeste, essi andranno avanti sfruttando ogni opportunità per estendere l'opera di Dio. TT3 236 3 Il Signore parla ai nostri medici missionari e dice loro: "Andate, lavorate oggi nella mia vigna per salvare le anime". Dio ascolta le preghiere di tutti coloro che lo cercano veramente. Egli dispone di quella potenza di cui tutti abbiamo bisogno e riempie i cuori di amore, di gioia, di pace e di santità. Così il carattere si sviluppa del continuo. Noi non possiamo permetterci di lavorare in opposizione con Dio. TT3 236 4 Vi sono dei medici che in seguito a un loro precedente rapporto con i nostri ospedali stimano conveniente sistemarsi nelle vicinanze di queste istituzioni senza tener conto del fatto che la loro opera potrebbe essere più utile altrove. I medici missionari possono esercitare un 'influenza elevatrice, affinatrice e santificatrice. I medici che non lo fanno, usano male le loro facoltà e svolgono un lavoro che Dio ripudia. La preparazione degli operai TT3 236 5 Se mai il Signore ha parlato per mezzo di me, lo fa quando io dico che gli operai impegnati nel settore del'educazione e in quello medico-missionario, debbono essere uniti e agire sotto la supervisione di Dio, aiutandosi reciprocamente. TT3 236 6 Quanti sono alle dipendenze delle nostre scuole e dei nostri ospedali, debbono lavorare alacremente. L'opera compiuta sotto il ministero dello Spirito Santo, mossa dal'amore per Dio e per l'umanità, recherà un 'impronta divina che impressionerà le menti umane. TT3 236 7 Il Signore invita i giovani a entrare nelle nostre scuole e a prepararsi rapidamente per il servizio. In vari luoghi, fuori delle città, debbono essere stabilite delle scuole dove i nostri giovani possono ricevere un 'educazione che li qualificherà per svolgere l'opera evangelistica e quella medico-missionaria. TT3 236 8 Il Signore deve avere l'opportunità di mostrare agli uomini il loro dovere e di operare nelle menti. Nesuno deve impegnarsi a servire per un determinato periodo di anni sotto la direzione di un gruppo di uomini o in una particolare sezione del'opera del Maestro. Il Signore stesso chiamerà gli uomini come anticamente chiamò degli umili pescatori e darà loro delle precise istruzioni circa il loro campo di lavoro e i metodi da seguire. Egli li chiamerà dal'aratro e da altre occupazioni perché facciano udire l'ultima nota di avvertimento alle anime che periscono. Vi sono molti modi di lavorare per il Signore e il Grande Maestro aprirà l'intelletto di questi operai facendo loro vedere le meraviglie della sua Parola. Infermiere come evangeliste TT3 237 1 Cristo, il Grande Medico Missionario, è il nostro esempio. Di lui è scritto: "Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando l'evangelo del Regno, sanando ogni malattia ed ogni infermità fra il popolo". Matteo 4:23. Egli guariva i malati e predicava l'evangelo. Nel suo ministero guarigione e predicazione erano strettamente unite. Neppure oggi esse debbono essere separate. TT3 237 2 Le infermiere che sono formate nelle nostre istituzioni debbono essere preparate per partire come evangeliste medico-missionarie, allo scopo di unire il ministero della Parola con quello della guarigione fisica. TT3 237 3 Noi dobbiamo fare risplendere la nostra luce in mezzo alle tenebre morali. Molti che ora sono nelle tenebre, vedendo il riflesso della Luce del mondo, si renderanno conto di avere una speranza di salvezza. Anche se la vostra luce è piccola, nondimeno essa è quella che Dio vi ha dato e ve ne ritiene responsabili: dovete farla brillare! Qualcuno potrà approfittare della vostra luce e diventare a sua volta, un mezzo per condurre altri fuori delle tenebre. TT3 237 4 Intorno a noi ci sono delle porte aperte per il servizio. Noi dovremmo far conoscenza con i nostri vicini e cercare di attirarli a Cristo. Se noi lo facciamo, Egli ci approverà e collaborerà con noi. TT3 237 5 Spesso gli abitanti di una città dove Cristo lavorava, volevano che Egli si fermasse da loro per continuarvi la sua opera. Ma Egli diceva loro che doveva recarsi anche nelle città che ancora non avevano udito la verità che Egli doveva presentare. Dopo aver dato la verità agli abitanti di una località, lasciava che essi edificassero sugli insegnamenti che Egli aveva dato loro e andava altrove. I suoi metodi di lavoro debbono essere seguiti oggi da coloro ai quali Egli ha affidato la sua opera. Noi dobbiamo andare da un posto al'altro diffondendo il messaggio. Non appena la verità è stata proclamata in una località, dobbiamo andare ad avvertirne altre. TT3 237 6 Ci dovrebbero essere dei gruppi organizzati, formati da infermiere, evangelisti, colportori, studenti evangelisti. Queste persone dovrebbero perfezionare il loro carattere secondo il modello divino. E' giunto il momento di prepararci a ricevere un 'educazione superiore alla scuola del cielo. TT3 237 7 Secondo le istruzioni che di volta in volta il Signore mi ha dato, degli operai dovrebbero recarsi nelle città e nei paesi per dare un 'assistenza sanitaria alle popolazioni locali. Coloro che svolgono tale opera raccoglieranno una ricca messe di anime sia fra le classi inferiori che in quelle superiori. La via per quest 'opera è preparata dagli sforzi del colportore fedele. TT3 237 8 Molti saranno chiamati dal campo a lavorare di casa in casa dando studi biblici e pregando con coloro che sono interessati alla verità. TT3 237 9 I nostri ministri, che hanno già un 'esperienza nella predicazione della Parola, imparino a fare delle piccole medicazioni e poi si adoperino in modo intelligente nel'attività evangelistica e medico-missionaria. TT3 237 10 Oggi occorrono dei medici missionari che sappino evangelizzare. Non possiamo permetterci di dedicare anni e anni alla loro preparazione perché presto molte delle porte aperte saranno chiuse. Non bisogna perdere tempo. Non permettete al nemico di impadronirsi di quei campi che sono attualmente aperti. Dei piccoli gruppi di operai vadano a svolgere la stessa opera che Cristo affidò ai suoi discepoli. Lavorino come evangelisti, diffondendo le nostre pubblicazioni e parlando della verità a coloro che incontrano. Preghino per i malati e provvedano alle loro necessità, utilizzando dei rimedi naturali e non dei medicamenti a base di droghe, insegnando come si recupera la salute e si evita la malattia. ------------------------Capitolo 66: Il collegio dei medici evangelisti TT3 239 1 Mentre partecipavo alla Conferenza Generale, a Washington, nel 1905, ebbi una lettera del fratello J.A. Burden, il quale mi descriveva una proprietà da lui trovata a circa quattro miglia da Redlands. Leggendo quella lettera ebbi la netta sensazione che quello era proprio il posto da me visto in visione e quindi telegrafai immediatamente al fratello perché si assicurasse senza indugio quella proprietà. Più tardi quando la visitai la riconobbi: l'avevo vista in visione due anni prima. Quanto sono grata al Signore per tale scelta! TT3 239 2 Uno dei principali vantaggi di Loma Linda è la piacevole varietà dello scenario che si ammira da ogni parte. Il panorama della vallata e dei monti è magnifico. Ma più importante del meraviglioso scenario, degli edifici e dei terreni spaziosi, è la vicinanza di questa istituzione a un distretto densamente popolato con le molte opportunità che ci vengono offerte di poter comunicare la conoscenza del messaggio del terzo angelo. Noi dobbiamo possedere un chiaro discernimento spirituale altrimenti non riusciremo a riconoscere le provvidenziali occasioni di Dio che preparano la via affinché noi illuminiamo il mondo. TT3 239 3 Oltre a ciò noi abbiamo ricevuto la responsabilità di dare un 'impronta positiva al'opera educativa di questa istituzione. Loma Linda non deve essere solo un ospedale ma anche un centro educativo. Deve esservi stabilita una scuola per la preparazione di medici evangelisti. Si tratta di un 'opera complessa ed è di fondamentale importanza cominciare bene. Il Signore ha un 'opera speciale da compiere in questo luogo e mi invita a chiamare il fratello Haskell e sua moglie per aiutarci a dare inizio a un 'opera simile a quella che essi hanno svolto ad Avondale (Australia). Degli operai di esperienza hanno accettato di unirsi alle forze di Loma Linda per dare incremento alla scuola che vi deve funzionare. Andando avanti con fede, saranno preceduti dal Signore il quale preparerà la via. TT3 239 4 A proposito della scuola vorrei raccomandarvi di renderla idonea a fornire una solida formazione medica ai suoi studenti. Nelle scuole medico-missionarie molti operai debbono essere qualificati nel campo sanitario per poter partire come medici evangelisti. Il Signore ha precisato che tale formazione è in armonia con i princìpi che sono alla base della vera educazione superiore. Si sente parlare molto di educazione superiore. Per quanto ci riguarda un 'educazione è superiore solo quando invita i giovani a calcare le orme di Cristo e a ispirarsi al'esempio da lui dato sulla terra. Noi non possiamo conseguire un 'educazione migliore di questa, per il semplice fatto che essa forma degli uomini in grado di collaborare con Dio. Il tipo di educazione da impartire TT3 239 5 Avere l'educazione superiore significa possedere un 'unione vivente con Cristo. Il Salvatore prese dei pescatori senza cultura, li strappò alle loro barche e alle loro reti e li condusse seco mentre passava da un luogo al'altro, insegnando alla gente e sopperendo alle sue necessità. Seduto sopra una pietra o su una prominenza, Egli riuniva i discepoli attorno a sé e impartiva loro delle istruzioni. In poco tempo si raccoglieva una folla numerosa che desiderava ascoltare le sue parole. Molte persone pensano di conoscere tutto ciò che vale la pena di sapere, mentre in realtà hanno bisogno di sedere umilmente ai piedi di Gesù e di imparare da lui. Gesù diede la propria vita per redimere un mondo perduto, abbandonando le corti celesti, deponendo la veste regale, la corona e la Maestà celesti per rivestire l'umanità. Il Figlio di Dio venne come un piccolo fanciullo per poter comprendere le esperienze umane e sapere come trattare gli uomini. Egli conosce i bisogni dei fanciulli e durante i giorni del suo ministero non permise che fosse loro impedito di andare a lui perché, disse ai discepoli, "di tali è il regno dei cieli". Luca 18:16. TT3 240 1 La vostra opera educativa deve improntarsi alla semplicità. Nessun argomento è tanto valido quanto il successo fondato sulla semplicità. Potete riuscire nel'educazione degli studenti come medici missionari anche senza una scuola che possa qualificare i medici a competere con quelli del mondo. Impartite agli studenti un 'educazione pratica. Meno voi dipendete dai metodi educativi in uso nel mondo, migliori saranno i vostri studenti. Si dovrebbero impartire speciali istruzioni sul'arte di curare gli ammalati senza l'uso di droghe nocive e in armonia con la luce data da Dio. Nella cura dei malati non si deve ricorrere a droghe dannose. Gli studenti dovrebbero uscire dalle nostre scuole senza avere rinunciato ai princìpi della riforma sanitaria e al loro amore per Dio e per la sua giustizia. TT3 240 2 L'istruzione che segue i criteri del mondo deve essere sempre meno apprezzata da quanti cercano l'efficienza nel'attività medico-missionaria in rapporto con l'opera del messaggio del terzo angelo. Essi debbono essere preparati dal punto di vista della coscienza. Se essi si atterranno scrupolosamente e attentamente ai giusti metodi nella cura dei malati, questi metodi finiranno con l'essere riconosciuti preferibili a quelli ai quali molti sono abituati e che richiedono l'uso di medicinali a base di droghe. TT3 240 3 Noi non dobbiamo cercare di competere con le scuole mediche del mondo. Se lo facessimo, le nostre probabilità di successo diminuirebbero. Noi, ora, non siamo preparati a compiere con successo la fondazione di grandi e dotte istituzioni mediche. Inoltre, se ci attenessimo ai metodi del mondo nel'ambito della pratica medica, esigendo le tariffe elevate che i medici del mondo chiedono per le loro prestazioni, agiremmo in disaccordo col piano di Cristo per il nostro ministero in favore degli ammalati. TT3 240 4 Nei nostri ospedali ci dovrebbero essere uomini e donne intelligenti che possono essere istruiti sui metodi di Cristo per tale tipo di servizio. Sotto la guida di insegnanti competenti e consacrati, i giovani possono diventare partecipi della natura divina e imparare a sottrarsi alla corruzione che è nel mondo per via di un insano desiderio di ciò che può danneggiare l'uomo. Mi sono state date istruzioni affinché molte più donne possano occuparsi dei disturbi femminili e molte più infermiere possano curare gli ammalati con dei rimedi naturali. TT3 240 5 Non è in armonia con le istruzione date da Dio al Sinai che i medici di sesso maschile svolgano il compito delle ostetriche. La Bibbia parla di donne assistite da donne al'atto del parto e così deve essere sempre. Le donne dovrebbero essere specializzate in ostetricia, in ginecologia, in grado di curare tutti quei disturbi che caratterizzano il loro sesso. Questo è il piano di Dio. Educhiamo le donne a operare in questo preciso ambito terapeutico. Le nostre scuole dovrebbero contare sulla collaborazione di docenti di sesso femminile per compiere il miglior lavoro possibile nella cura delle malattie femminili. Tra noi, come popolo, l'opera medica dovrebbe ottenere la massima considerazione. L'istruzione dei missionari TT3 241 1 A Loma Linda disponiamo di un centro vantaggioso per l'incremento di varie inizitive di carattere missionario. Non dimentichiamo che è stato grazie alla provvidenza di Dio che questo ospedale è diventato nostra proprietà. Noi dovremmo apprezzare Loma Linda come un luogo che il Signore ci ha dato, prevedendo la sua utilizzazione per il progresso del'opera. Un 'opera preziosa dev 'essere compiuta nel'interesse del nostro ospedale e della nostra scuola locali e ciò sarà fatto quando tutti ci adopereremo per lo stesso fine muovendoci compatti agli ordini di Dio. TT3 241 2 A Loma Linda molti possano essere preparati a lavorare come missionari in favore della causa della salute e della temperanza. Si devono preparare degli insegnanti che possano servire nei vari campi del'opera. Occorre fondare delle scuole dove ancora l'opera è al'inizio. Dei missionari debbono andare in altri Stati dove la nostra presenza è ancora limitata. L'opera di proclamazione dei princìpi della riforma sanitaria deve essere portata a termine. Che Dio ci aiuti ad avere saggezza. TT3 241 3 Mi interessa profondamente che uno studio attento sia dedicato ai bisogni delle nostre istituzioni di Loma Linda e che siano fatti dei piani intelligenti. Per proseguire l'opera in questa località occorrono uomini di talento e di decisa spiritualità. I migliori insegnanti debbono essere impiegati nel'opera educativa. Essi dovranno condursi con circospezione e dipendere interamente dal Signore. Se gli insegnanti nel ramo medico svolgeranno il ruolo assegnatoli nel timore di Dio, vedremo realizzarsi una buona opera. Con Cristo come nostro Istruttore, noi possiamo raggiungere un alto livello di conoscenza per quanto riguarda la vera scienza della guarigione. TT3 241 4 È della massima importanza insegnare agli studenti come devono presentare i princìpi della riforma sanitaria. Insegnate loro a perseguire questa linea di studio, unitamente con gli altri aspetti essenziali del'istruzione. La grazia di Gesù Cristo darà sapienza a tutti coloro che si attengono al piano della vera educazione del Signore. Che gli studenti seguano fedelmente l'esempio di colui che riscattò il genere umano col costoso prezzo della propria vita. Che essi si appellino al Salvatore e dipendano da lui come da chi può guarire ogni sorta di malattia. Il Signore vuole che i suoi operai facciano degli sforzi speciali per indicare agli ammalati e ai sofferenti il Grande Medico che creò il corpo umano. L'insegnamento nelle nostre scuole e nei nostri ospedali TT3 241 5 È bene che le nostre scuole di preparazione siano stabilite nelle vicinanze delle istituzioni sanitarie, affinché gli studenti possano essere educati nei princìpi di un sano vivere. Le istituzioni dovrebbero preparare degli operai in grado di fornire le ragioni della loro fede che opera mossa dal'amore e che purifica l'anima. In questo modo tali istituzioni acquisterebbero un grande valore. Io ho ricevuto delle istruzioni che prevedono la costruzione delle scuole in prossimità dei nostri ospedali, di modo che ogni istituzione possa essere di aiuto e di sostegno al'altra. Dio ha interesse per coloro che soffrono. Egli stesso ha dato le direttive per la fondazione dei nostri ospedali e per la costruzione delle nostre scuole, vicino agli ospedali stessi. In questo modo essi diverranno degli ottimi strumenti per la preparazione di uomini e donne capaci di aiutare l'umanità sofferente. TT3 242 1 Gli operai medici, avventisti del settimo giorno, ricordino che Dio è onnipotente e presente agli affari umani. Gesù fu il più Grande Medico che abbia mai calcato questa terra maledetta dal peccato. Il Signore vuole che il suo popolo ricorra a lui per ricevere la potenza di guarigione. Egli battezzerà i suoi fedeli col suo Spirito Santo e li renderà idonei per un servizio che li farà essere di benedizione nel restaurare la salute fisica e spirituale di coloro che hanno bisogno di guarigione. ------------------------Capitolo 67: Unità tra le differenti nazionalità TT3 243 1 "Se alcuno ha sete, venga a me e beva". "Chi beve del'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte di acqua che scaturisce in vita eterna". Giovanni 7:37; 4:14. TT3 243 2 Se dinanzi a queste promesse noi preferiamo inaridire e appassire per mancanza del'acqua della vita, la colpa è solo nostra. Se andassimo a Cristo con la semplicità di un bambino che si rivolge ai propri genitori terreni e chiedessimo le cose che Egli ha promesse, credendo che le riceveremo, le avremmo. Se tutti noi avessimo esercitato la dovuta fede, saremmo stati benedetti dallo Spirito di Dio nelle nostre riunioni più di quanto non sia accaduto fin qui. Io sono contenta che ci siano ancora dei giorni di adunanze. Ora la domanda che si pone è: andremo a dissetarci alla Fonte? Coloro che insegnano la verità daranno l'esempio? Dio farà delle grandi cose per noi se noi per fede lo prederemo in parola. Oh, se potessimo assistere a una generale umiliazione del cuore davanti a Dio! TT3 243 3 Dopo l'inizio di queste riunioni, io mi sono sentita spinta a soffermarmi molto sul'amore e sulla fede, perché voi avete bisogno di questa testimonianza. Alcuni che sono entrati in questi campi missionari hanno detto: "Voi non capite i Francesi; voi non capite i Tedeschi. Essi vanno trattati in questo modo...". TT3 243 4 Io, però, mi chiedo: Forse che Dio non li comprende? Non è forse lui che dà ai suoi servitori un messaggio per loro? Egli, perciò, sa di che cosa essi hanno bisogno e se il messaggio viene direttamente da lui per mezzo dei suoi servitori, egli compirà l'opera per la quale è stato mandato e unirà tutti in Cristo. Sebbene alcuni siano decisamente Francesi, altri decisamente Tedeschi e altri decisamente americani, nondimeno essi saranno tutti dei cristiani. TT3 243 5 Il tempio giudaico fu costruito con pietre tagliate, cavate dal monte. Ogni pietra era stata resa adatta per il posto che doveva occupare nel'edificio: squadrata, levigata, saggiata prima di essere trasportata a Gerusalemme. Quando tutto il materiale fu raccolto sul posto, l'edificio fu innalzato senza che si sentisse il rumore di un martello. Tale costruzione rappresentava il tempio spirituale di Dio, composto di materiale proveniente da ogni nazione, lingua e popolo; da ogni ceto, alto e basso, ricchi e poveri, colti e incolti. Non si tratta di materia morta resa idonea dal martello e dallo scalpello, ma di pietre vive tratte dal mondo mediante la verità, e che il Grande Architetto, il Signore del tempio, sta ora squadrando e levigando per renderle atte a occupare il loro posto nel tempio spirituale. Quando sarà completato, questo tempio risulterà perfetto in ogni sua parte, oggetto di ammirazione da parte degli angeli e degli uomini perché Dio è il suo Architetto e Costruttore. TT3 243 6 Nessuno pensi che non sia necessario subire qualche correzione. Non esiste persona, non esiste nazione perfette in ogni loro abitudine e in ogni loro pensiero. L'una deve imparare dal'altra. Perciò Dio vuole che differenti nazionalità si uniscano per trovare un 'intesa di programma e di giudizio delle cose. Tale intesa esemplificherà l'unione esistente tra Cristo e i suoi seguaci. Un unico modello: Gesù Cristo TT3 244 1 Io ero quasi spaventata di venire in questo Paese perché avevo udito molti dire che le differenti nazionalità esistenti in Europa erano tipiche e dovevano essere, per conseguenza, avvicinate in determinati modi. Ma la sapienza di Dio è promessa a coloro che riconoscono il loro bisogno e chiedono che venga soddisfatto. Dio può condurre le persone là dove esse potranno ricevere la verità. Il Signore, perciò, deve prendere possesso della mente e modellarla come il vasellaio modella l'argilla. Allora queste differenze non esisteranno più. Guardate a Gesù, fratelli; imitate i suoi modi e seguite il suo spirito, in tal modo non avrete difficoltà a raggiungere queste svariate classi di persone. Noi non abbiamo sei modelli da imitare e neppure cinque; ne abbiamo uno solo: Gesù Cristo. Se i fratelli Italiani, i fratelli Francesi, i fratelli Tedeschi, cercheranno di essere simili a lui, porranno i loro piedi sullo stesso fondamento della verità; lo spirito che dimora in uno dimorerà anche nel'altro: Cristo come loro speranza di gloria. Fratelli e sorelle, io vi avverto: non innalzate un muro di separazione fra le differenti nazionalità; al contrario, là dove esso esiste, cercate di abbatterlo. Noi dovremmo sforzarci di condurre tutti al'armonia che c'è in Gesù e adoperarci per un unico obiettivo: la salvezza del nostro prossimo. TT3 244 2 Fratelli missionari, non volete voi aggrapparvi alle ricche promesse di Dio? Non volete perdere di vista l'io e lasciare che Gesù vi guidi? Dio potrà operare per mezzo vostro, solo se l'io sparirà. Io sono allarmata nel vedere l'egoismo insinuarsi nel cuore di molti credenti. Nel nome di Gesù di Nazaret, io vi dico che la vostra volontà deve morire ed essere quale Dio intende che sia. Egli vuole addolcirvi del tutto e purificarvi da ogni contaminazione. C'è una grande opera da compiere in voi prima che possiate essere ripieni della potenza di Dio. Io vi scongiuro di avvicinarvi a lui, affinché possiate ricevere le sue ricche benedizioni prima che questa riunione si chiuda. TT3 244 3 Non mancano quelli sui quali una grande luce ha brillato sotto forma di avvertimenti e di richiami. Ogni volta che dei rimproveri vengono fatti, il nemico cerca di creare in quanti ne sono l'oggetto un desiderio di simpatia umana. Io, perciò, desidero avvertirvi di fare molta attenzione perché nel fare appello al'altrui simpatia e nel rivedere le vostre prove passate non finiate col ripetere gli stessi sbagli, cercando di attribuirvi una buona reputazione. Il Signore conduce i suoi figli ripetutamente sullo stesso terreno; ma se essi trascurano continuamente di prestare ascolto agli ammonimenti del suo Spirito, se non si riformano su ogni punto in cui hanno sbagliato, Egli alla fine li abbandonerà alle loro debolezze. TT3 244 4 Fratelli, io vi esorto ad andare a Cristo e a bere, bere gratuitamente l'acqua della salvezza. Non fate appello ai vostri sentimenti e non pensate che il sentimentalismo sia religione. Riscuotetevi da ogni appoggio umano e appoggiatevi completamente su Cristo. Voi avete bisogno di un nuovo orientamento prima che possiate essere pronti a impegnarvi nel'opera del'evangelizzazione. Le vostre parole e le vostre azioni esercitano un 'influenza sugli altri e voi un giorno vi accorgerete dei suoi effetti. Gesù dice: "Ecco, io ti ho posta davanti una porta aperta che nessuno può chiudere". Apocalisse 3:8. Da quella porta una luce risplende: è nostro privilegio riceverla se lo vogliamo. Rivolgiamo i nostri sguardi a quella porta e cerchiamo di ricevere tutto quello che Cristo desidera dirci. TT3 244 5 Ognuno dovrà combattere un 'aspra battaglia per vincere il peccato nel proprio cuore. Questa è talvolta un 'opera dolorosa e scoraggiante, perché vedendo le storture del nostro carattere continuiamo a guardarle, mentre dovremmo guardare a Gesù e rivestire gli abiti della sua giustizia. Chiunque entrerà attraverso le porte di perla della città di Dio vi entrerà da conquistatore e la sua maggiore vittoria sarà stata quella sul proprio io. TT3 245 1 "Per questa cagione, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nei cieli e sulla terra prende nome, perché Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati mediante lo Spirito suo nell'uomo interiore, e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori. Siate radicati e fondati nel'amore, capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità del'amore di Cristo, in grado di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza, affinché giungiate ad essere ripieni di tutta la pienezza di Dio". Efesini 3:14-19. TT3 245 2 In qualità di collaboratori di Dio, fratelli e sorelle, appoggiamoci pienamente sul braccio del'Onnipotente. Adoperiamoci per l'unità e lavoriamo mossi dal'amore. Se lo faremo diverremo una potenza che trasformerà il mondo. ------------------------Capitolo 68: Unità in Cristo Gesù TT3 246 1 Mentre partecipavo al Consiglio della Conferenza Generale, nel settembre del 1904, la mia mente si interessò profondamente del'unità che deve caratterizzare la nostra opera. Non fui in grado di assistere a tutte le sedute, però durante la notte passarono davanti a me varie scene e sentii che avevo un messaggio per il nostro popolo in molti paesi TT3 246 2 Il mio cuore è addolorato quando vede che con tali meravigliosi incentivi a sviluppare al massimo le nostre forze e le nostre capacità, noi ci acconsentiamo di essere dei nani nel'opera di Cristo. E' desiderio di Dio che tutti i suoi operai crescano fino a raggiungere la statura perfetta di uomini e donne in Cristo. Dove c'è vitalità, c'è crescita e la crescita testimonia della vitalità. Le parole e le opere recano una vivente testimonianza di quello che il cristianesimo fa per i seguaci di Gesù. TT3 246 3 Quando voi svolgete l'opera che vi è stata assegnata, senza discutere e senza criticare, essa sarà accompagnata da una libertà, da una luce e da una potenza che daranno reputazione e influenza alle istituzioni e alle iniziative con le quali siete collegati. TT3 246 4 Ricordate che non occuperete mai una posizione vantaggiosa se siete agitati e se vi assumete l'incarico di correggere ogni anima che si avvicina a voi. Se cedete alla tentazione di criticare gli altri, di additare gli altrui sbagli, di demolire quello che essi stanno facendo potete essere certi che non riuscirete a svolgere la vostra parte nel miglior modo possibile. TT3 246 5 Il nostro è un tempo in cui ogni uomo che occupa una posizione di responsabilità e ogni membro di chiesa dovrebbero mettere ogni aspetto del loro lavoro in intimo accordo con gli insegnamenti della Parola di Dio. Si dovrebbe chiedere al Signore di essere resi simili a lui per quanto riguarda il nostro parlare e il nostro agire. Noi dovremmo mostrare al mondo le caratteristiche che contraddistinguono la vera chiesa di Dio. TT3 246 6 Dalla sua elevata posizione Cristo, il Re della gloria, la Maestà del cielo, vide la condizione degli uomini. Ebbe pietà degli esseri umani nella loro debolezza e nel loro stato di peccato e venne su questa terra per rivelare quello che Dio è per gli uomini. Lasciando le corti regali e rivestendo la sua divinità con l'umanità, Egli stesso venne nel mondo per esercitare in nostro favore un carattere perfetto. Egli non scelse la sua dimora fra i grandi della terra: nacque nella povertà, da genitori umili e visse nel disprezzato villaggio di Nazareth. Non appena fu abbastanza grande da maneggiare gli arnesi, partecipò alla responsabilità di provvedere alla famiglia. TT3 246 7 Cristo si umiliò per stare alla testa del'umanità, affrontando le tentazioni e sopportando le prove che l'umanità deve affrontare e sostenere. Egli dovrà conoscere ciò che l'uomo aveva subito da parte di Satana per poter sapere come soccorrere quanti sono tentati. TT3 246 8 Cristo è stato fatto nostro Giudice. Il Padre non è il Giudice, giudici non sono gli angeli. Colui che prese su di sé l'umanità e che visse in questo mondo una vita perfetta deve giudicarci, perché Egli solo può essere nostro Giudice. Fratelli, non vogliamo ricordarlo? Ministri non volete rammentarlo? Non volete ricordarlo anche voi, padri e madri? Cristo prese la nostra umanità per poter essere il nostro Giudice. Nessuno di voi è stato nominato giudice degli altri. Tutto quello che potete fare è di disciplinare il vostro giudizio. Nel nome di Cristo vi scongiuro di prestare ascolto al'ingiunzione che Egli vi fa di mai occupare il seggio del giudizio. Giorno dopo giorno questo messaggio è echeggiato alle mie orecchie: "Scendi dal seggio del giudizio! Scendine umilmente". TT3 247 1 Mai come oggi c'è stato un tempo in cui sia stato tanto importante rinunciare al proprio io per prendere ogni giorno la croce. Quanta rinuncia siamo disposti a praticare? Una vita di grazia e di pace TT3 247 2 Nel primo capitolo della seconda lettera di Pietro troverete la promessa che la grazia e la pace vi saranno moltipllcate, se "aggiungete alla fede vostra la virtù; alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'amor fraterno; al'amor fraterno la carità". 2 Pietro 1:5-7. TT3 247 3 "Se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né oziosi né sterili nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo". 2 Pietro 1:8. TT3 247 4 Non vogliamo noi adoperarci per sfruttare al massimo le nostre capacità nel poco tempo che ancora ci è concesso in questa vita, aggiungendo grazia a grazia, forza a forza, rendendo manifesto che noi abbiamo una fonte di potenza nei cieli, lassù? Cristo dice: "Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra". Matteo 28:18. Per chi gli è stata data tale potenza? Per noi. Egli vuole che noi ci rendiamo conto che Egli è ritornato in cielo come nostro Fratello Maggiore e che l'immensa potenza che gli è stata data è stata messa a nostra disposizione. TT3 247 5 Quanti, nella loro vita attueranno le direttive impartite alla chiesa mediante l'apostolo Pietro, riceveranno la potenza dal'alto. Noi dobbiamo vivere secondo la regola del'addizione, usando la massima diligenza per rendere sicure la nostra vocazione e la nostra elezione. In tutto ciò che diciamo e facciamo dobbiamo rappresentare Cristo. I princìpi dai quali Egli era guidato debbono modellare il nostro modo di agire nei confronti di coloro con i quali siamo uniti dalla stessa confessione di fede. TT3 247 6 Se noi siamo sicuramente ancorati a Cristo disponiamo di una potenza che nessun essere umano può sottrarci. Perché? Perché noi siamo resi partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza. Noi siamo divenuti partecipi della natura di colui che venne su questa terra rivestito del'abito del'umanità per poter stare alla testa del genere umano e plasmare un carattere che risultasse senza ombra o macchia di peccato. TT3 247 7 Perché molti di noi sono così deboli e inefficienti? E' perché noi guardiamo al nostro io, studiamo i nostri temperamenti e ci chiediamo come fare posto a noi stessi, alla nostra individualità, alle nostre caratteristiche anziché studiare Cristo e il suo carattere. TT3 248 8 Dei fratelli potrebbero lavorare in buona armonia se imparassero da Cristo, dimenticando di essere Americani o Europei, Tedeschi, Francesi, Svedesi, Danesi o Norvegesi. Essi sembrano pensare che se si fondessero con persone di altre nazionalità, qualcosa di ciò che è tipico della loro nazione sarebbe perduto e sostituito da qualche altra cosa. TT3 248 1 Fratelli, mettiamo da parte tutto questo. Noi non abbiamo nessun diritto di tenere le nostre menti abbarbicate al nostro io, alle nostre preferenze, alle nostre fantasie. Non dobbiamo cercare di conservare una nostra identità personale, una nostra individualità che possa separarci dagli altri. Dobbiamo, sì, mantenere un carattere: quello di Cristo. Avendo il suo carattere noi possiamo continuare insieme a loro l'opera di Dio. "Cristo in noi" si incontrerà con "Cristo nei nostri fratelli" e lo Spirito Santo garantirà quel'unione del cuore e del'azione che rende testimonianza al mondo che noi siamo figlioli di Dio. Possa il Signore aiutarci a morire al'io e nascere di nuovo affinché Cristo possa vivere in noi come principio vivente, attivo, come potenza che ci manterrà santi. TT3 248 2 Adoperatevi per l'unità. Pregate e lavorate per essa. Questo assicurerà la spiritualità, l'elevatezza del pensiero, la nobiltà del carattere, la mente ispirata a princìpi celesti, e vi aiuterà a vincere l'egoismo, il sospetto e a essere più che vincitori in colui che vi ha amati e ha dato se stesso per voi. Crocifiggete l'io; stimate gli altri più di voi stessi e così sarete condotti al'unione con Cristo. Davanti al'universo celeste, alla chiesa e al mondo fornirete la prova inconfondibile del fatto che voi siete ora figli di Dio. Egli sarà glorificato dal'esempio che voi date. TT3 248 3 La gente ha bisogno di vedere compiersi il miracolo che unisce fra loro i cuori dei figli di Dio, attraverso il vincolo del'amore cristiano. Essa ha bisogno di vedere il popolo di Dio sedere nei luoghi celesti con Cristo. Non volete dare con la vostra vita una prova di ciò che la verità divina può fare per coloro che amano Dio e lo servono? Dio sa quello che voi potete diventare e conosce ciò che la sua grazia può fare per voi. Il suo scopo è che voi diveniate partecipi della natura divina. ------------------------Capitolo 69: Cristo e la questione delle nazionalità TT3 249 1 Cristo non fece distinzione fra nazionalità, rango o credo. Gli scribi e i farisei volevano pretendere per loro il beneficio locale e nazionale di tutti i doni del cielo, escludendo il resto della famiglia di Dio nel mondo. Cristo, però, venne ad abbattere ogni muro di separazione e a mostrare che il suo dono di misericordia e di amore ha un valore incommensurabile come l'aria, come la luce e come gli scrosci di acqua che rinfrescano la terra. TT3 249 2 La vita di Cristo stabilì una religione in cui non esistono caste, una religione grazie alla quale giudei e gentili, liberi e servi, sono uniti in una comunità di eguali davanti a Dio. Nessuna distinzione fra conoscenti ed estranei, fra amici e nemici. Ciò che attirava la sua amorevole attenzione era l'anima assetata del'acqua della vita. TT3 249 3 Egli non considerò nessun essere umano privo di valore, ma cercò piuttosto di applicare il rimedio risanatore a ogni anima. A chiunque incontrò, Egli presentò una lezione adatta al tempo e alle circostanze. Ogni negligenza, ogni offesa degli uomini nei confronti dei loro simili lo resero ancor più consapevole del bisogno che avevano dalla sua divina e umana simpatia. Egli cercò di infondere la speranza anche nel più rozzo e meno promettente, presentandogli la certezza che anch 'egli poteva diventare immacolato e inoffensivo, raggiungendo un carattere che lo avrebbe reso Figlio di Dio. Un fondamento sicuro TT3 249 4 "Perciò, fratelli -- dice l'apostolo Pietro -- vieppiù studiatevi di rendere sicura la vostra vocazione ed elevazione; perché, facendo queste cose, non inciamperete mai; poiché così vi sarà largamente provveduta l'entrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo". 2 Pietro 1:10, 11. Un 'illustrazione pratica TT3 249 5 Anni fa, quando i credenti nel prossimo avvento di Cristo erano poco numerosi, gli osservatori del sabato di Topsham, Maine, si riunivano per il culto nella grande cucina della casa del fratello Stockridge Howland. Un sabato mattina il fratello Howland era assente e la cosa ci sorprese perché egli era sempre puntuale. Di lì a poco, però, egli sopraggiunse col volto raggiante, illuminato dalla gloria di Dio. "Fratelli -- disse -- ho fatto una interessante scoperta. Noi dobbiamo seguire un piano di azione che ci permetta di camminare al sicuro da ogni insidia. Vi dirò qualcosa al riguardo". TT3 250 1 Ci disse di avere notato che un fratello, un povero pescatore, credeva di non essere rispettato come avrebbe dovuto esserlo e che il fratello Howland e altri si consideravano superiori a lui. La cosa non era vera, ma egli la pensava così. Per varie settimane, perciò, non aveva partecipato alle adunanze. Il fratello Howland, allora, andò a trovarlo, si mise in ginocchio davanti a lui e gli disse: "Fratello perdonami. Che cosa ti ho fatto?". L'uomo lo prese per un braccio e cercò di farlo alzare da terra. "No -- rispose il fratello Howland -- dimmi: che cos'hai contro di me?". "Io non ho nulla contro di te". "Eppure devi averlo -- replicò il fratello Howland -- perché un tempo ci parlavamo mentre ora tu non mi parli più. Voglio sapere che cosa è accaduto". TT3 250 2 L'uomo disse: "Alzati, fratello Howland". "No -- rispose Howland -- non mi alzo". "Allora sono io che devo scendere" riprese l'uomo e così dicendo si inginocchiò, confessò di essersi comportato come un ragazzo e di aver avuto dei cattivi pensieri sul suo conto. "Ora -- disse -- li allontano tutti". TT3 250 3 Mentre il fratello Howland raccontava il fatto, il suo volto era illuminato dalla gloria del Signore. Quando ebbe finito, il pescatore e la sua famiglia entrarono e avemmo un 'eccellente riunione. TT3 250 4 Supponete che qualcuno di noi segua l'esempio del fratello Howland. Se quando i nostri fratelli sospettano il male, noi andassimo da loro e dicessimo: "Se ho fatto qualcosa che ti ha offeso perdonami", infrangeremmo l'incantesimo di Satana e libereremmo i nostri fratelli dalle loro tentazioni. Se c'è qualcosa che potete fare, mediante il sacrificio, per liberare la strada dai rifiuti del sospetto, fatelo. Dio vuole che noi ci amiamo gli uni gli altri come dei fratelli. Egli vuole che noi siamo pietosi e gentili, che ci abituiamo a credere che i nostri fratelli ci amano e che Cristo ci ama. L'amore genera l'amore. Coltivare l'amore di Cristo TT3 250 5 Noi ci aspettiamo di incontrare i nostri fratelli in cielo? Se possiamo vivere con loro in pace e in armonia quaggiù, lo potremo anche lassù. Ma come potremo vivere con loro in cielo se non riusciamo a vivere con loro quaggiù senza continui contrasti e dissensi? Quelli che praticano un modo di agire che li separa dai fratelli e provoca la discordia e il dissenso hanno bisogno di una totale conversione. I nostri cuori debbono essere inteneriti e soggiogati dal'amore di Cristo. Noi dobbiamo coltivare l'amore da lui mostrato morendo per noi sulla croce del Calvario. Dobbiamo avvicinarci maggiormente al Salvatore; dobbiamo pregare molto e imparare a esercitare la fede. Dobbiamo avere un cuore più sensibile e dimostrarci pietosi e gentili. Ricordiamo che questo mondo lo percorriamo solo una volta. Non vogliamo, quindi, adoperarci per lasciare in coloro con i quali siamo uniti l'impronta del carattere di Cristo? TT3 250 6 I nostri cuori duri debbono essere spezzati. Noi dobbiamo vivere nella perfetta unità e renderci conto che siamo stati riscattati dal sangue di Gesù Cristo di Nazareth. Che ognuno dica: Egli ha dato la sua vita per me e vuole che io, mentre sono nel mondo, riveli l'amore che Egli ha manifestato dandosi per me. Cristo portò i nostri peccati nel suo corpo sulla croce affinché Dio potesse giustificare coloro che credono in lui. C'è vita, vita eterna per tutti coloro che si arrendono a Cristo. TT3 250 7 Io voglio vedere il Re nella sua bellezza; voglio contemplare il suo incomparabile fascino; voglio però che anche voi lo contempliate. Cristo guiderà i suoi eletti lungo il fiume della vita e spiegherà loro le cose che in questo mondo li hanno resi perplessi. Egli rivelerà loro i misteri della grazia. Resteranno meravigliati del'armonia che contraddistingue l'azione divina. I loro occhi si apriranno e la visione di questa armonia si sostituirà alla confusione e alla delusione che accompagnava i loro progetti. TT3 251 1 Serviamo Dio con tutte le nostre capacità, impiegando tutta la nostra intelligenza. Bisogna fare un buon uso di questi doni. L'intelligenza è un fattore di crescita spirituale. In questo modo, saliremo, l'uno dopo l'altro, i gradini della scala che porta al cielo, finché non passeremo dal suo ultimo scalino al regno di Dio. Se noi vivremo come cristiani in questo mondo, ci sarà accordata la vita eterna nel regno della gloria. TT3 251 2 L'unità che esiste fra i seguaci di Cristo dimostrerà che il Padre non ha mandato invano il suo Figliolo a salvare i peccatori. Essa è una testimonianza della sua grande potenza perché nulla, se non il potere miracoloso di Dio, può condurre gli uomini al'unità, pur tenendo conto dei loro temperamenti così diversi, e spingerli ad avere un obiettivo comune: parlare della verità con amore. TT3 251 3 Gli avvertimenti e i consigli di Dio sono chiari e decisi. Leggendo le Scritture e vedendo la potenza per il bene che si trova nel'unità -- mentre quella del male risiede nella disunione -- come possiamo fare a meno di accettare la Parola di Dio nei nostri cuori? Il sospetto e la sfiducia sono un lievito malefico, mentre l'unità rende testimonianza alla potenza della Verità. ------------------------Capitolo 70: Ci attende un tempo di prova TT3 252 1 Ci aspetta un tempo di grande prova. Noi, ora, dobbiamo fare uso di tutte le capacità e di tutti i doni che abbiamo per l'avanzamento del'opera di Dio. Le facoltà che il Signore ci ha dato debbono essere utilizzate per edificare e non per demolire. Coloro che per ignoranza sono stati ingannati, non debbono rimanere in questa situazione. Il Signore dice ai suoi messaggeri: "Andate e dite loro quello che io ho detto, sia che vi ascoltino, sia che non vi ascoltino". TT3 252 2 È molto vicino il tempo in cui la persecuzione si abbatterà su coloro che proclamano la verità. La prospettiva non è lusinghiera; ma nonostante ciò, noi non dobbiamo desistere dai nostri sforzi per la salvezza di quanti stanno per perire, in favore dei quali il Principe del cielo ha dato la sua vita preziosa. Se un mezzo non è adatto, ricorriamo a un altro. I nostri sforzi non debbono essere fiacchi e privi di entusiasmo. Finché abbiamo vita, lavoriamo per Dio. Nel corso della storia della chiesa, i messaggeri di Dio si sono esposti al biasimo e alla persecuzione per amore della verità. Però, ovunque i figli di Dio saranno costretti ad andare, anche se come il discepolo diletto verranno esiliati su isole deserte, Cristo saprà dove essi sono e li riempirà di pace e di letizia. TT3 252 3 Ben presto ci sarà la distretta in tutto il mondo: essa colpirà chiunque cerca di conoscere Dio. Noi non abbiamo tempo da perdere. Con slancio e con fervore deve essere dato il messaggio: "O voi tutti che siete assetati, venite alle acque e voi che non avete denaro venite, comperate, mangiate! Venite, comperate senza denaro, senza pagare, vino e latte". Isaia 55:1. "Così parla l'Eterno: Rispettate il diritto, e fate ciò che è giusto; poiché la mia salvezza sta per venire, e la mia giustizia sta per essere rivelata. Beato l'uomo che fa così, e il figliuol dell'uomo che si attiene a questo, che osserva il sabato astenendosi dal profanarlo, che trattiene la mano dal fare qualsiasi male!" Isaia 56:1, 2. TT3 252 4 L'amore di Dio per la sua chiesa è infinito. L'opera di sostegno che Egli esercita in favore della sua chiesa è incessante. Egli non permette che sulla chiesa si abbatta nessuna afflizione che non sia indispensabile per la sua purificazione e per il suo bene presente ed eterno. Egli la purificherà come purificò il suo tempio al'inizio e alla fine del suo ministero sulla terra. Tutto quello che Egli lascia che si abbatta sulla chiesa sotto forma di prova è inteso a far sì che il suo popolo acquisti una più profonda pietà e una maggiore forza nella sua opera di testimonianza alle genti. Egli ha un 'opera per tutti. Ci deve essere, pertanto, una costante estensione e un continuo progresso del'opera. Questa strategia di sviluppo deve anche operare in favore di un rafforzamento e di un consolidamento delle posizioni acquisite in tutto il mondo. Gli innocenti soffrono TT3 253 1 "La Parola è stata fatta carne ed ha abitato... fra noi, piena di grazia e di verità". Ma coloro che Cristo venne a salvare non vollero saperne di lui. "E' venuto in casa sua e i suoi non lo hanno ricevuto". Giovanni 1:14, 11. Cedendo al dominio di Satana, essi respinsero il Messia e cercarono l'occasione per metterlo a morte. TT3 253 2 Satana e i suoi angeli cercarono di rendere la morte di Cristo il più infamante possibile. Essi riempirono i cuori dei capi giudei di sentimenti di odio contro il Salvatore. Dominati dal nemico, i sacerdoti e i capi incitarono la folla a schierarsi contro il Figliolo di Dio. A parte la dichiarazione di innocenza fatta da Pilato, nessuno disse una sola parola in suo favore. Anche Pilato, poi, pur sapendo della sua innocenza, permise che gli uomini dominati da Satana lo oltraggiassero. TT3 253 3 Analoghi eventi si verificheranno in un prossimo futuro. Gli uomini esalteranno e imporranno rigidamente delle leggi che sono in diretta opposizione con la legge di Dio. Sebbene zelanti nel'imporre i loro comandamenti, essi si dipartiranno da un chiaro: "Così dice il Signore". Esaltando un falso giorno di riposo, cercheranno di spingere gli uomini a disonorare la legge di Jahvè espressione del suo carattere. I servitori di Dio, pur essendo esenti da ogni colpa, dovranno subire umiliazioni e maltrattamenti, dalle mani di coloro che ispirati da Satana sono pieni di invidia e di bigottismo religioso. La questione del sabato TT3 253 4 I poteri religiosi che si dicono alleati col cielo, pretendendo di avere le caratteristiche di un agnello, mostreranno con i loro atti di avere l'insensibilità di un dragone e di essere dominati e istigati da Satana. Non è lontano il tempo in cui il popolo di Dio sentirà la mano della persecuzione perché santifica il settimo giorno. Satana ha provocato il cambiamento del sabato nella speranza di attuare il suo progetto che consiste nel disfare i piani di Dio. Satana cerca di rendere gli ordini divini meno autorevoli delle leggi umane. L'uomo del peccato, il quale pensava di mutare i tempi e le leggi e che ha sempre oppresso il popolo di Dio, farà in modo che vengano promulgate leggi che impongono l'osservanza della domenica, primo giorno della settimana. Ma il popolo di Dio deve rimanere fedele; allora il Signore interverrà in suo favore mostrando chiaramente che Egli è il Signore del'universo. TT3 253 5 Il Signore ha detto: "Badate bene di osservare i miei sabati, perché il sabato è un segno fra me e voi per tutte le vostre generazioni". Esodo 31:13. Nessuno, per sottrarsi alla persecuzione, dovrebbe disubbidire al suo ordine. Ogni avventista dovrebbe riflettere su queste parole di Gesù: "Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un 'altra". Matteo 10:23. Se potete evitarlo, non vi date nelle mani di uomini animati dallo spirito del'anticristo. Tutto quello che possiamo fare dovrebbe essere fatto affinché coloro che sono disposti a soffrire per amore della verità, possano essere sottratti al'oppressione e alla crudeltà. TT3 253 6 Cristo è il nostro esempio. La determinazione del'anticristo di continuare la ribellione cominciata in cielo, ispirerà i figli della disubbidienza. La loro invidia e il loro odio contro coloro che ubbidiscono al quarto comandamento cresceranno vieppiù. Non dobbiamo temerli. Il popolo di Dio non deve rinunciare alla testimonianza della sua fede. Non si devono trascurare i comandamenti di Dio per avere una vita più facile o per seguire la massa e condividere il suo peccato. TT3 254 1 Il Signore incoraggia tutti quelli che lo cercano con tutto il cuore. Egli dà loro lo Spirito Santo, la manifestazione della sua presenza e del suo favore. Ma coloro che abbandonano Dio per salvare la propria vita, saranno abbandonati da lui. Se cercheranno di salvare la loro vita, trascurando di testimoniare della verità, perderanno la vita eterna. TT3 254 2 Siamo ormai alla fine: la notte della prova è ormai al suo culmine. Satana sta esercitando tutto il suo potere perché sa che il tempo che gli rimane è poco. Il castigo di Dio è sul mondo. Tutti coloro che conoscono la verità devono rifugiarsi nel cavo della Roccia. La verità non deve essere soffocata. Piuttosto la si deve annunciare chiaramente. La pura verità deve essere esposta in opuscoli e trattati da diffondere come le foglie di autunno. ------------------------Capitolo 71: Il lavoro di domenica TT3 255 1 Sanitarium, California, 17 agosto 1902 Caro fratello, cercherò di rispondere alla sua domanda su ciò che lei dovrebbe fare qualora venisse imposta la legge sulla domenica. TT3 255 2 La luce che Dio mi diede quando noi ci aspettavano una crisi come quella che lei pensa si stia avvicinando, suggeriva che quando la gente sarebbe stata spinta da uno spirito delle tenebre a imporre l'osservanza della domenica, gli avventisti del settimo giorno avrebbero dato prova di saggezza astenendosi quel giorno dal lavoro ordinario e dedicandosi al'attività missionaria. TT3 255 3 Sfidare le leggi domenicali contribuirebbe solo a provocare la persecuzione. Questo atteggiamento di sfida irriterebbe inutilmente coloro che con più zelo si adoperano per la loro imposizione. Non date loro l'occasione di chiamarvi trasgressori della legge. Lasciati alla guida di uomini che non temono né Dio né l'uomo, la cosa presto perderà per loro il suo carattere di novità e si accorgeranno di quanto sia incoerente e poco conveniente per loro essere stretti sul'osservanza della domenica. Continuate il vostro lavoro missionario, con le vostre Bibbie in mano, e il nemico si convincerà che la sua rovina è prossima. Una persona non riceve il marchio della bestia perché mostra di ritenere cosa saggia conservare la pace astenendosi dal lavoro e facendo, però, allo stesso tempo un lavoro missionario della massima importanza. TT3 255 4 Quando dedichiamo la domenica al lavoro missionario strappiamo la frusta di mano ai nostri oppositori i quali sarebbero ben lieti di umiliare gli avventisti del settimo giorno. Se essi vedranno che noi adoperiamo la domenica per visitare la gente, aprire davanti a essa le Sacre Scritture, sapranno che è inutile per essi cercare di ostacolare la nostra opera facendo delle leggi sulla domenica. TT3 255 5 La domenica può essere sfruttata per svolgere vari tipi di attività che risulteranno utili per il Signore. Si possono tenere delle adunanze nelle famiglie e al'aperto. Coloro che amano l'arte della scrittura possono dedicare quel giorno alla compilazione di articoli. Là dove è possibile si tengano delle riunioni di carattere religioso che sappiano suscitare l'interesse. Cantate inni di risveglio e parlate con forza e sicurezza del'amore del Salvatore, della temperanza e della vera esperienza religiosa. Imparerete così molto sul modo di lavorare e di raggiungere le persone che ci circondano. TT3 255 6 Gli insegnanti delle nostre scuole consacrino la domenica al'attività missionaria. Io ho ricevuto istruzioni secondo cui in questo modo essi sarebbero in grado di debellare i piani del nemico. Gli insegnanti prendano seco gli studenti per tenere delle riunioni in favore di coloro che non conoscono la verità. In tal modo faranno molto di più di quanto potrebbero fare in qualsiasi altra maniera. TT3 255 7 Dio ci ha dato precise istruzioni circa il nostro lavoro. Noi dobbiamo proclamare la verità sul sabato del Signore, per riparare la breccia fatta alla sua legge. Dobbiamo fare tutto il nostro possibile per illuminare coloro che sono nel'ignoranza; però non dobbiamo unirci con uomini del mondo allo scopo di ottenere la loro assistenza finanziaria. TT3 256 1 A proposito dei figli d'Israele leggiamo: "Li trassi fuori del paese di Egitto e li condussi nel deserto. Diedi loro le mie leggi e feci loro conoscere le mie prescrizioni per le quali l'uomo che le metterà in pratica vivrà. Diedi loro i miei sabati perché servissero di segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l'Eterno che li santifico. Ma la casa d'Israele si ribellò contro di me nel deserto; non camminarono secondo le mie leggi e rigettarono le mie prescrizioni, per le quali l'uomo che le metterà in pratica vivrà, e profanarono gravemente i miei sabati; perciò io parlai di riversare su loro il mio furore nel deserto, per consumarli. TT3 256 2 "Nondimeno io agii per amore del mio nome, perché non fosse profanato agli occhi delle nazioni, in presenza delle quali io li avevo tratti fuori dal'Egitto. E alzai perfino la mano nel deserto, giurando loro che non li farei entrare nel paese che avevo loro dato, paese ove scorre il latte ed il miele; il più splendido di tutti i paesi, perché avevano rigettato le mie prescrizioni, non avevano camminato secondo le mie leggi e avevano profanato i miei sabati, poiché il loro cuore andava dietro ai loro idoli. Ma l'occhio mio li risparmiò dalla distruzione, e io non li sterminai del tutto nel deserto. E dissi ai loro figlioli nel deserto: "Non camminate secondo i precetti dei vostri padri, non osservate le loro prescrizioni e non vi contaminate mediante i loro idoli! Io sono l'Eterno, il vostro Dio; camminate secondo le mie leggi, osservate le mie prescrizioni e mettetele in pratica; santificate i miei sabati e siano essi un segno fra me e voi, dal quale si conosca che io sono l'Eterno, il vostro Dio"". Ezechiele 20:10-20. La prova del Signore TT3 256 3 Il sabato è il banco di prova del Signore. Nessuno, sia egli re, sacerdote o governante è autorizzato a frapporsi fra Dio e l'uomo. Coloro che cercano di condizionare la coscienza dei propri simili si mettono al di sopra del'Eterno. Coloro che si trovano sotto l'influsso di una falsa religione e osservano un falso giorno di riposo, metteranno da parte le prove più evidenti concernenti il vero sabato e cercheranno di obbligare gli uomini a ubbidire alle leggi di loro creazione, leggi che sono in diretta opposizione con la legge di Dio. L'ira divina si abbatterà su coloro che persisteranno in questa opera. Se non desisteranno, essi non potranno sottrarsi al castigo di Dio. TT3 256 4 La legge per l'osservanza del primo giorno della settimana è il prodotto di un cristianesimo apostata. La domenica è una figlia del papato, esaltata dal mondo cristiano al di sopra del sacro giorno di riposo di Dio. In nessun caso il popolo di Dio deve tributarle omaggio. Però io desidero che il popolo di Dio comprenda che compie la volontà del'Eterno se sfida i suoi nemici. Egli vuole che sia evitata ogni inutile provocazione. Un atteggiamento di sfida ostacolerebbe la proclamazione della verità e diffonderebbe il pregiudizio fra la gente. Anche se ciò accadesse in una sola località, il discredito investirebbe tutta l'opera avventista. Noi possiamo usare la domenica come giorno nel quale svolgere un lavoro che onori il nostro Salvatore. Noi dobbiamo fare del nostro meglio lavorando con mansuetudine e umiltà. La persecuzione futura TT3 257 1 Cristo avvertì i suoi discepoli di quello che avrebbero dovuto affrontare nella loro opera di evangelizzazione. Egli sapeva quali sarebbero state le sofferenze, le prove e le difficoltà che sarebbero stati chiamati a sopportare e non volle nascondere loro la conoscenza di ciò che avrebbero dovuto affrontare. Se mai le difficoltà fossero sopraggiunte al'improvviso, la loro fede non ne sarebbe rimasta scossa. Egli disse: "Io vi ho detto queste cose, affinché quando... avverranno, vi ricordiate che ve le ho dette". Giovanni 16:4. La loro fede non doveva essere indebolita, anzi fortificata dal sopraggiungere della prova. Essi si sarebbero detti l'uno al'altro: "Egli ci disse che questo sarebbe accaduto e quello che avremmo dovuto affrontare". TT3 257 2 "Ecco -- disse Gesù -- io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe". "Sarete odiati da tutti a cagione del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato". Matteo 10:16, 22. Essi (gli uomini) odiavano Cristo senza una ragione. C'è da meravigliarsi se essi odiano quelli che portano il suo segno, quelli che lo servono? Essi sono considerati l'immondizia della terra. TT3 257 3 "Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un 'altra". Non era volere di Dio che le loro vite fossero sacrificate inutilmente. "Perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d'Israele, prima che il Figliol dell'uomo sia venuto". Matteo 10:23. TT3 257 4 Alla gente va portata la verità, la verità diretta, positiva. Essa, però, deve essere presentata nello spirito di Cristo. Noi dobbiamo essere come delle pecore in mezzo ai lupi. Coloro che per amore di Cristo non osserveranno le cautele da lui indicate, che non eserciteranno né la pazienza, né il dominio di sé, perderanno delle preziose occasioni. Il Signore non ha affidato al suo popolo il compito di condannare coloro che trasgrediscono la sua legge. In nessun caso essi debbono attaccare le altre chiese. Ricordiamoci che come popolo cui sono state affidate delle sacre verità, noi siamo stati negligenti. L'opera di evangelizzazione è stata concentrata in pochi centri a tal segno che la gente del posto ha finito con l'essere stanca del Vangelo. E' difficile fare impressione su coloro che hanno udito parlare così tanto della verità da non poterne più... TT3 257 5 Abbiamo fatto degli errori. Se invece avessimo cercato di raggiungere delle persone capaci di mostrare come la verità può trasformare l'essere umano, quanti progressi avrebbe fatto la nostra opera! Non è giusto che solo pochi luoghi godano di tutti i vantaggi mentre si trascura il resto del mondo. L'esperienza di Avondale TT3 257 6 Nella nostra scuola di Avondale, vicino a Cooranbong, in Australia, la questione del lavoro domenicale fu esaminata in vista di giungere a una decisione. Pareva che i fili dovessero essere tesi così strettamente intorno a noi da renderci impossibile il lavoro di domenica. La nostra scuola era situata nel cuore dei boschi, lontano da ogni villaggio e dalla stazione ferroviaria. Nessuno abitava abbastanza vicino a noi da essere disturbato da quello che noi potevamo fare. Nonostante ciò eravamo sorvegliati. Gli agenti del governo erano sollecitati a ispezionare i nostri edifici e lo facevano. Se avessero voluto perseguitarci avrebbero forse visto molte cose, però essi sembravano non vedere quelli che lavoravano. Avevano tanta fidueia in noi come popolo e tale rispetto per noi grazie al'opera da noi svolta in quella zona, che credevano di potersi pienamente fidare di noi. TT3 258 1 Molti riconoscevano il fatto che l'intera zona era stata trasformata dopo che noi eravamo giunti là. Una donna, che non era un 'osservatrice del sabato, mi disse: "Lei non mi crederebbe se io le dicessi della trasformazione che si è verificata in questa comunità, come risultato del vostro trasferimento qui, per stabilirvi una scuola e tenere delle piccole riunioni". TT3 258 2 Qualora i nostri fratelli fossero minacciati di persecuzione e venissero a trovarsi in difficoltà, varrebbe lo stesso consiglio che ho dato a proposito dei giochi. Io dissi: "Dedicate la domenica al lavoro missionario. Insegnanti, andate con i vostri studenti. Conduceteli con voi nella macchia (così noi chiamavano una zona disseminata di boschi, dove le case spesso distavano una o due miglia l'una dal'altra) e visitate le persone a casa loro. Fate loro sapere che vi interessate alla loro salvezza". Essi lo fecero e come risultato ne trassero un beneficio personale e furono in grado di aiutare gli altri. La benedizione di Dio riposò su di essi mentre diligentemente studiavano le Scritture per imparare a presentare le verità della Parola in modo da farle accettare favorevolmente. TT3 258 3 Noi dobbiamo fare tutto quello che possiamo per eliminare il pregiudizio esistente in molte menti circa la nostra opera e contro il sabato biblico. TT3 258 4 Insegnate alla gente a conformarsi in ogni cosa alle leggi dello stato quando ciò può essere fatto senza entrare in conflitto con la Legge di Dio. TT3 258 5 Talvolta i cuori dei persecutori sono suscettibili al'influsso divino, come lo era il cuore di Paolo prima della sua conversione. ------------------------Capitolo 72: Beneficienza TT3 259 1 "Onora l'Eterno con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita; i tuoi granai saranno ripieni di abbondanza e i tuoi tini traboccheranno di mosto". Proverbi 3:9, 10. TT3 259 2 "C'è chi spende a volontà, eppure arricchisce sempre; c'è chi risparmia più del necessario, eppure impoverisce. Chi è generoso diventa ricco, chi disseta sarà dissetato". Proverbi 11:24, 25. TT3 259 3 "Ma la persona onesta pensa rettamente e agisce con lealtà". Isaia 32:8. TT3 259 4 La sapienza divina ha stabilito nel piano della salvezza la legge del'azione e della reazione, rendendo l'opera di beneficienza in tutti i suoi aspetti doppiamente benedetta. Chi dà ai bisognosi fa non solo del bene agli altri, ma accresce il proprio benessere. La gloria del vangelo TT3 259 5 Affinché l'uomo non perdesse i benefici risultati della beneficienza, il nostro Redentore cercò di farlo diventare suo collaboratore. Dio potrebbe raggiungere il suo obiettivo di salvare il peccatore senza l'aiuto dell'uomo. Egli però sa che l'uomo non potrebbe essere felice se non svolgesse una parte in questa grande opera. Mediante una catena di circostanze positive, Egli riversa sull'uomo i migliori mezzi per stimolare la sua generosità, per alimentare in lui l'abitudine di prestare soccorso al povero e di sostenere la sua opera. Il mondo, con tutte le sue grandi necessità, fa appello ai nostri talenti di denaro e di influenza perché gli sia presentata la verità di cui ha urgente bisogno. Prestando ascolto a questi richiami, lavorando e compiendo degli atti di beneficienza, noi ci atteniamo al'immagine di colui che per amor nostro si fece povero. Dando, noi facciamo del bene agli altri e accumuliamo delle vere ricchezze. TT3 259 6 La gloria del Vangelo si basa sul principio della restaurazione nella umanità caduta del'immagine divina mediante una costante manifestazione di benevolenza. Questa opera ebbe inizio nelle corti celesti. Fu là che Dio diede agli esseri umani una inconfondibile evidenza del'amore col quale Egli li considerava. Egli "ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Unigenito Figliuolo affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna". Giovanni 3:16. Il dono di Cristo rivela il cuore del Padre. Esso testimonia che avendo intrapreso la nostra redenzione, Egli non risparmierà nulla, per caro che possa essere, di quanto è necessario per il compimento della sua opera. TT3 259 7 Lo spirito di generosità è lo spirito del cielo. L'altruistico amore di Cristo è stato rivelato sulla croce. Perché l'uomo potesse essere salvato, Egli diede tutto quello che aveva e quindi diede se stesso. La croce di Cristo fa appello alla beneficienza di ogni seguace del beato Salvatore. Il principio qui illustrato è di dare senza alcuna riserva. Questo principio può essere attuato mediante la concreta beneficienza e le buone opere. Esso contraddistingue il vero spirito cristiano. Il principio del mondo, invece, è contraddistinto da una sete inestinguibile di guadagno e di conquista. Seguendo questo principio gli uomini pensano di assicurarsi la felicità. Essi si ingannano. Tale principio porterà con sé un triste retaggio di miseria e di morte. TT3 260 1 La luce del Vangelo che risplende dalla croce di Cristo rimprovera l'egoista e incoraggia la generosità e la beneficienza. Non ci si dovrebbe lamentare se il numero delle richieste cresce. In questo modo Dio invita il suo popolo a uscire dalla sua sfera limitata di azione. Esso si deve impegnare in imprese più ambiziose. Uno sforzo illimitato ci è chiesto ora che le tenebre del'immoralità e della malvagità coprono il mondo. Molti del popolo di Dio corrono il pericolo di venire travolti dalla mondanità e dalla concupiscenza. Essi dovrebbero capire che è la sua misericordia a moltiplicare le domande di denaro. Dei motivi che sollecitano al'azione la benevolenza debbono essere presentati loro, caso diverso essi non potranno modellarsi secondo il carattere del Grande Esempio. La benedizione del'economato TT3 260 2 Nel mandare i suoi discepoli "in tutto il mondo a predicare l'Evangelo ad ogni creatura", Cristo assegnò agli uomini il compito di estendere la conoscenza della sua grazia. Però, mentre alcuni vanno a predicare, Egli invita altri a rispondere alla sua richiesta di offerte con le quali essi possono sostenere la sua Causa sulla terra. Egli ha posto dei mezzi nelle mani degli uomini, affinché i suoi doni divini possano fluire attraverso il canale umano per il compimento del'opera di salvezza dei nostri simili che ci è stata affidata. E' questa una delle vie di Dio per esaltare l'uomo. E' l'attività di cui l'uomo ha bisogno perché essa stimola le più intime simpatie del suo cuore e mette in azione le più eccelse qualità della mente. TT3 260 3 Ogni buona cosa della terra procede dalla munifica mano di Dio ed è una espressione del suo amore per l'uomo. I poveri sono suoi come sua è la causa della religione. L'oro e l'argento sono del Signore e se Egli lo volesse potrebbe farli piovere dal cielo. Però, invece di questo, Egli ha fatto dell'uomo il suo economo affidandogli dei mezzi non perché vengano accumulati, ma perché siano adoperati per fare del bene agli altri. In tal modo, Egli fa dell'uomo il mezzo attraverso il quale distribuire le sue benedizioni sulla terra. Dio elaborò il sistema della beneficienza perché l'uomo potesse diventare, come il suo Creatore, benigno e altruista. E con tutto ciò potesse alla fine partecipare con Cristo al'eterna e gloriosa ricompensa. Riuniti intorno alla croce TT3 260 4 L'amore espresso sul Calvario, dovrebbe essere rivissuto, rafforzato e diffuso nelle nostre chiese. Non vogliamo fare tutto quello che possiamo per dare forza ai principi che Cristo introdusse in questo mondo? Non vogliamo adoperarci, senza ritardo, a stabilire e rendere efficaci le iniziative benevole che vengono ora sollecitate? Quando vi trovate davanti alla croce e vedete il Principe del cielo morire per voi, come potete chiudere il vostro cuore e dire: "Non ho nulla da dare"? TT3 261 1 Il popolo dei credenti di Cristo deve perpetuare l'amore. Questo amore deve attirare alla croce. E' questo il mezzo per svuotare il cuore da ogni egoismo e per unirlo con Dio. Esso, poi, unisce i credenti gli uni con gli altri. TT3 261 2 Riunitevi intorno alla croce con spirito di sacrificio e di rinuncia. Se fate del vostro meglio, Dio vi benedirà. Se vi accosterete al trono della grazia e sarete avvinti a esso con quest 'aurea catena, calata dal cielo sulla terra per strappare gli uomini fuori dal pozzo del peccato, il vostro cuore si aprirà al'amore per i vostri fratelli e per le vostre sorelle, che sono senza Dio e senza speranza nel mondo. TT3 261 3 Ogni opportunità di aiutare un fratello in bisogno e di sostenere l'opera di Dio per la diffusione della verità, è una perla che potete inviare e depositare nella banca del cielo dove si trova al sicuro. -- Testimonies for the Church 3:249 (1872). TT3 261 4 Quando i casi di tutti passeranno in rassegna davanti a Dio, non verrà chiesto: "Che cosa dicevano di essere?" bensì: "Che cosa hanno fatto? Hanno praticato gli insegnamenti della Parola? Hanno vissuto per se stessi o si sono esercitati in opere di beneficienza, in atti di bontà e di amore, rinunciando a se stessi per far del bene agli altri?". Se i fatti dimostreranno che questa è stata la loro vita, che i loro caratteri sono stati contrassegnati dalla tenerezza, dalla rinuncia e dalla benevolenza, essi riceveranno da Cristo una beata certezza: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo". Matteo 25:34. Cristo è stato rattristato e ferito dal vostro evidente egoismo e dalla vostra indifferenza verso le sofferenze e i bisogni altrui. -- Testimonies for the Church 3:525 (1875). ------------------------Capitolo 73: Lo Spirito di indipendenza TT3 262 1 Prima di lasciare l'Australia e dopo essere giunta in questo paese, sono stata informata da Dio che in America c'è da fare una grande opera. Coloro che erano nel'opera al'inizio stanno trapassando e ci sono fra noi solo pochi pionieri di essa. Molti pesanti fardelli prima portati da uomini di lunga esperienza ricadono ora sui giovani. TT3 262 2 Questo passaggio di responsabilità a operai di limitata esperienza è accompagnato da pericoli contro i quali dobbiamo guardarci. Il mondo è pieno di lotte per la supremazia. Lo spirito della separazione dai compagni di lavoro e della disorganizzazione si ritrova nella stessa aria che respiriamo. Alcuni considerano nocivi gli sforzi fatti per mantenere l'ordine definendoli una restrizione alla libertà personale, pericolosa come il Papato. Queste persone si ingannano. Esse stimano corretto vantarsi della loro libertà di pensiero e intendono agire in maniera indipendente. Non accettano nessun diverso parere e non vogliono rendere conto a nessuno delle loro azioni. Mi è stato mostrato che il particolare sforzo di Satana è quello di indurre gli uomini e pensare che Dio si compiace nel vederli scegliere il loro modo di procedere, indipendentemente dal consiglio dei fratelli. TT3 262 3 C'è qui un pericolo per il progresso della nostra opera. Noi dobbiamo procedere con discrezione, giudiziosamente, in armonia con i consiglieri timorati di Dio, perché solo in questo modo potremo superare ogni difficoltà. Caso diverso, Dio non potrà lavorare con noi, per mezzo di noi, per noi. TT3 262 4 Oh, come si rallegrerebbe Satana se potesse riuscire nel suo intento di insinuarsi in mezzo a questo popolo e disorganizzare l'opera proprio in un tempo in cui è necessario fare ogni sforzo per migliorare la nostra organizzazione! Una simile unità di intenti allontanerebbe la minaccia dei falsi movimenti e di quelle idee che non trovano alcun riscontro nella Parola di Dio! Noi vogliamo mantenere le nostre linee compatte per modo che non ci siano fratture nella organizzazione e nel'ordine che è stato stabilito grazie a un lavoro saggio e accurato. Non bisogna dare spazio a quegli elementi disordinati che vorrebbero, ora, avere il controllo del'opera. TT3 262 5 Alcuni hanno espresso l'idea che avvicinandosi alla fine dei tempi, ogni figliolo di Dio dovrà agire indipendentemente da qualunque organizzazione religiosa. Io, però, ho ricevuto istruzioni dal Signore che in quest 'opera non è prevista l'indipendenza individuale. Le stelle del cielo sono tutte soggette alla legge, ognuna influenza l'altra a compiere la volontà di Dio, ubbidendo alla legge che regola la loro azione. Ora, affinché l'opera del Signore possa procedere in maniera giusta e sicura, il suo popolo deve procedere compatto. TT3 262 6 I movimenti spasmodici, disordinati di alcuni che si dicono cristiani sono bene illustrati dal lavoro fatto da cavalli forti ma non addestrati. Mentre uno tira in avanti, l'altro tira indietro; alla voce del padrone, uno procede mentre gli altri rimangono fermi. La confusione regnerà sovrana, se gli uomini non uniranno i loro sforzi per compiere l'opera del nostro tempo. L'immagine del'avventismo è offuscata da coloro che rifiutano di unirsi ai fratelli e preferiscono agire da soli. Gli operai dovrebbero dare fiducia ai fratelli che segnalano ogni deviazione dai giusti princìpi. Se gli uomini porteranno il giogo di Cristo, non potranno lavorare per conto loro: essi lavoreranno con Gesù. TT3 263 1 Alcuni operai lavorano con tutta la forza che Dio ha loro dato, ma non hanno ancora imparato che non debbono lavorare da soli. Invece di isolarsi, lavorino in armonia con i loro colleghi. Se non lo fanno, i loro sforzi saranno prodotti al momento meno adatto e in modo sbagliato. Spesso essi agiranno addirittura contro quello che Dio vuole che sia fatto e così il loro operato risulterà dannoso per l'opera. L'unità nella diversità TT3 263 2 D'altra parte, i dirigenti del popolo di Dio debbono guardarsi dal pericolo di condannare i metodi di ogni singolo operaio. Essi sono diretti dal Signore nello svolgimento di un compito che solo pochi sono in grado di assolvere. I fratelli che occupano posti di responsabilità siano restii a criticare dei procedimenti che non sono in perfetta armonia con i loro metodi di lavoro. Non debbono mai pensare che ogni piano debba avere l'impronta della loro personalità. Noi abbiamo timore di fidarci dei metodi altrui. Essi ritarderanno il progresso del'opera del Signore, se toglieranno la fiducia a un fratello che con umiltà e consacrato zelo svolge il suo compito, nel modo indicatogli da Dio. TT3 263 3 Dio si può servire -- e lo farà -- di coloro che non hanno ricevuto una preparazione completa nelle scuole degli uomini. Un dubbio nella sua facoltà di farlo è manifesta incredulità; è una limitazione posta alla onnipotenza di colui per il quale nulla è impossibile. Oh, se ci fosse meno di questa inopportuna e poco fiduciosa cautela! Essa lascia inoperose molte forze della chiesa; sbarra la via perché lo Spirito Santo possa servirsi degli uomini. Mantiene inattivi coloro che sarebbero disposti e desiderosi di lavorare secondo le direttive di Cristo. Tale atteggiamento scoraggia l'entrata nel'opera di molti fratelli che potrebbero diventare degli efficienti collaboratori di Dio qualora venisse loro offerta un 'opportunità. TT3 263 4 Per il profeta "le ruote dentro le ruote" e l'apparizione di creature viventi in rapporto con le ruote stesse, sembravano qualcosa di intricato e di inspiegabile. Ma la mano della Sapienza Infinita si nota fra le ruote e ne deriva, così, un ordine perfetto. Ogni ruota diretta dalla mano di Dio agisce in perfetta armonia con le altre ruote. Mi è stato mostrato che gli strumenti umani hanno la tendenza a ricercare il potere e a voler dirigere essi stessi l'opera. Essi lasciano il Signore Dio, l'Operaio onnipotente, al di fuori dei loro metodi e piani e non gli affidano ciò che riguarda il progresso del'opera stessa. Nessuno, neppure per un momento, dovrebbe immaginare di essere in grado di maneggiare le cose che appartengono al grande Io Sono. Dio, nella sua provvidenza, prepara la via perché l'opera possa essere fatta da agenti umani. Perciò ogni uomo occupi il suo posto di dovere, faccia la sua parte in questo tempo e sappia che Dio è il suo Istruttore. La conferenza generale TT3 263 5 Sono stata spesso informata dal Signore che il giudizio di nessun uomo dovrebbe soccombere di fronte a quello di qualsiasi altro uomo. La mente di un uomo o di pochi uomini non dovrebbe mai essere considerata sufficientemente saggia e adeguata alla direzione del'opera e alla scelta della strategia da attuare. Quando, però, in una Conferenza Generale il giudizio dei fratelli convenuti da tutte le parti del campo viene esercitato, l'indipendenza privata e l'opinione personale non debbono essere ostinatamente mantenuti, ma abbandonati. Un operaio non dovrebbe mai stimare come virtù il mantenimento di una posizione di indipendenza contraria alle decisioni della Conferenza. TT3 264 1 Talvolta, quando un piccolo gruppo di dirigenti ha cercato nel nome della Conferenza Generale di attuare dei piani poco avveduti o di limitare così l'opera di Dio, io ho detto che non potevo più considerare la voce della Conferenza Generale rappresentata da quei pochi uomini come voce di Dio. Questo, però, non vuol dire che non si debbano rispettare le decisioni di una Conferenza Generale composta di un 'assemblea debitamente designata, formata da uomini rappresentanti di tutte le parti del campo. Dio ha ordinato che i rappresentanti della sua chiesa universale esercitino tutta l'autorità che compete loro, quando sono riuniti in una Conferenza Generale. Lo sbaglio che alcuni commettono è quello di dare alla mente di un uomo o alle menti di pochi uomini tutta l'autorità e l'influenza di cui Dio ha investito la chiesa attraverso il giudizio e la voce della Conferenza Generale riunita per elaborare dei piani in vista del progresso della sua opera. TT3 264 2 Si contravviene a un ordine biblico, quando l'autorità che Dio ha dato alla chiesa è accreditata interamente a un uomo. Questi avrebbe la possibilità di condizionare il giudizio di altri suoi simili. Gli sforzi di Satana sulla mente di quell'uomo diventerebbero particolarmente sottili, talvolta quasi irresistibili. Il nemico spera così di influire su altre menti per mezzo di quella. Diamo, perciò, alla chiesa la suprema autorità e il consenso che siamo disposti ad accordare a un uomo o a un ristretto gruppo di uomini. ------------------------Capitolo 74: La distribuzione delle responsabilità TT3 265 1 Dio desidera che il suo popolo si comporti intelligentemente. Egli ha organizzato le cose in modo che degli uomini scelti siano mandati come delegati ai nostri congressi. Essi debbono essere uomini provati, idonei, degni di fiducia. La scelta dei delegati incaricati di partecipare ai nostri raduni è una cosa molto importante poiché essi saranno chiamati a elaborare dei piani da attuare in vista del'avanzamento del'opera e quindi debbono essere uomini intelligenti, capaci di ragionare in termini di causa ed effetto. TT3 265 2 "Il giorno seguente, Mosè si assise per rendere ragione al popolo e il popolo stette intorno a Mosè dal mattino fino alla sera. Quando il suocero di Mosè vide tutto quello che egli faceva per il popolo disse: 'Che è questo che tu fai col popolo? Perché siedi solo e tutto il popolo ti sta attorno dal mattino fino alla sera? '. E Mosè rispose al suo suocero: 'Perché il popolo viene da me per consultare Dio. Quando essi hanno qualche affare vengono da me e io giudico fra l'uno e l'altro e fo loro conoscere gli ordini di Dio e le sue leggi '. Ma il suocero di Mosè gli disse: 'Questo che tu fai non va bene. Tu ti esaurirai certamente: tu e questo popolo che è teco; poiché quest 'affare è troppo grave per te; tu non puoi bastarvi da te solo. Ora ascolta la mia voce; io ti darò un consiglio che ti avvicinerà a Dio: 'Sii tu il rappresentante del popolo dinanzi a Dio e porta a Dio le loro cause. Insegna loro gli ordini e le leggi e mostra loro la via per la quale devono camminare e quello che devono fare; ma scegli fra tutto il popolo degli uomini capaci che temano Dio: degli uomini fidati, che detestino il lucro iniquo; e stabiliscili sopra il popolo come capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantina e capi di diecine; e rendano essi ragione al popolo in ogni tempo; e riferiscano a te ogni affare di grande importanza, ma ogni piccolo affare lo decidano loro. Allevia così il peso che grava su te. Essi ti saranno d'aiuto. TT3 265 3 "'Se tu fai questo, e se Dio te lo ordina, potrai durare; e anche tutto questo popolo arriverà felicemente al luogo che gli è destinato! '. TT3 265 4 "Mosè acconsentì al dire del suo suocero e fece tutto quello che egli aveva detto. Mosè scelse fra tutto Israele degli uomini capaci e li stabilì capi del popolo: capi di migliaia, capi di centinaia, capi di cinquantine e capi di diecine. Quelli rendevano ragione al popolo in ogni tempo: le cause difficili le portavano a Mosè, ma ogni piccolo affare lo decidevano da soli". Esodo 18:13-26. TT3 265 5 Anche nel capitolo primo degli Atti degli Apostoli sono date delle indicazioni sulla scelta di uomini che dovranno portare delle responsabilità nella chiesa. L'apostasia di Giuda aveva lasciato un posto vacante nelle file degli apostoli ed era perciò necessario che un altro fosse scelto per occuparlo. Parlando di questo, Pietro disse: TT3 265 6 "'Bisogna dunque che fra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signor Gesù è andato e venuto fra noi, a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno che egli, tolto da noi, è stato assunto in cielo, uno sia fatto testimone con noi della risurrezione di Lui '. E ne presentarono due: Giuseppe, detto Barsabba, il quale era soprannominato Giusto e Mattia. E, pregando, dissero: 'Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, mostra quale di questi due hai scelto, per prendere in questo ministero ed apostolato il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo!' E li trassero a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli". Atti 1:21-26. Discrezione nella scelta dei dirigenti TT3 266 1 Questi brani ci conducono a una conclusione: Dio conosce la posizione che ogni operaio potrebbe ricoprire con successo. Egli, insegnerà al suo popolo ad agire con cautela e a scegliere quegli elementi che non tradiranno la fiducia riposta in loro. Se al tempo di Cristo i credenti avevano bisogno di essere assistiti nella scelta di uomini che ricoprissero delle posizioni di responsabilità. Noi che viviamo in questo tempo abbiamo certamente bisogno di procedere con la massima discrezione. Si deve esporre ogni caso a Dio e con fervida preghiera chiedergli che Egli scelga per noi. TT3 266 2 Il Signore del cielo ha scelto degli uomini di esperienza per portare delle responsabilità nella sua opera. Essi debbono esercitare un 'influenza speciale. Se a tutti fosse dato il potere conferito a questi uomini, l'opera subirebbe una paralisi. Coloro che vengono scelti per portare delle responsabilità nel'opera di Dio non debbono essere né precipitosi, né presuntuosi, né egoisti. Il loro esempio e la loro influenza non debbono mai incoraggiare il male. Il Signore non ha dato a uomini e donne la libertà di propugnare delle idee che potrebbero introdurre delle banalità nella sua opera, scalzandone la santità che sempre deve caratterizzarla. L'opera di Dio deve diventare sempre più sacra per il suo popolo. In ogni modo noi dobbiamo magnificare il carattere elevato della verità. Coloro che sono stati posti come guardiani della Parola di Dio nelle nostre istituzioni, debbono dare sempre il primo posto alla volontà e alle vie di Dio. Il buon andamento del'opera in generale dipende dalla fedeltà degli uomini designati per attuare la volontà del Signore nelle nostre chiese. TT3 266 3 Si debbono scegliere uomini che siano disposti ad acquisire una maggiore conoscenza del carattere di Cristo, una più vasta esperienza che non sia limitata dai propri interessi. Occorre essere più sensibili alle cose di Dio. Più essi conosceranno Cristo, più fedelmente lo rappresenteranno al mondo. Essi debbono ascoltare la sua voce e prestare ascolto alle sue parole. Un avvertimento TT3 266 4 "Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute. Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute fra voi, già da gran tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. E però vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra. TT3 266 5 "E tu, Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nel'Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le potenti opere compiute in te, ella sarebbe durata fino ad oggi. E però, io lo dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua. TT3 266 6 "In quel tempo Gesù prese a dire: 'Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e niuno conosce appieno il Figlio, se non il Padre, e niuno conosce appieno il Padre, se non il Figlio e colui al quale il Figlio avrà voluto rivelarlo '. TT3 267 1 "Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perché io sono mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce ed il mio carico è leggero". Matteo 11:28-30. TT3 267 2 È sempre prudente essere mansueti, umili e teneri di cuore, ma allo stesso tempo dimostrarsi saldi come una roccia per quel che riguarda gli insegnamenti di Cristo. Le sue parole di ammaestramento debbono essere attentamente ascoltate. Neppure una sua parola deve essere perduta di vista. La verità dimora eterna. Noi non dobbiamo riporre la nostra fiducia in nessuna menzogna o pretesa. Quanti lo fanno si accorgeranno di averlo fatto con la perdita della vita eterna. Noi dobbiamo fare dei sentieri diritti per i nostri passi, "affinché quel che è zoppo non esca fuori di strada". Quando lo zoppo esce di strada di chi è la colpa se non di coloro che lo hanno fatto sviare? Essi hanno annullato il consiglio di colui le cui parole sono eterne, e si sono fatti ingannare dal padre della menzogna. TT3 267 3 Io ho delle parole per tutti coloro che possono ritenere di essere al sicuro avendo ricevuto l'istruzione a Battle Creek. Il Signore, però, ha cancellato due nostre grandi istituzioni1 di Battle Creek e ha mandato avvertimenti su avvertimenti come aveva fatto Gesù con Betsaida e Capernaum. è necessario prestare la massima attenzione a ogni parola che procede dalla bocca di Dio. Si commettono molti peccati quando si trascurano gli insegnamenti del Cristo. Il Salvatore, perciò, invita al pentimento quanti sbagliano. Coloro che umiliano i loro cuori e confessano i propri peccati, saranno perdonati e le loro trasgressioni saranno rimesse. Ma l'uomo il quale pensa che confessando i suoi peccati dà prova di debolezza, non riceverà il perdono. Tale uomo non vede in Cristo il suo Redentore e così persiste nella trasgressione commettendo errore su errore, aggiungendo peccato a peccato. Che cosa farà una tale persona il giorno in cui i libri saranno aperti e ogni uomo sarà giudicato secondo le cose scritte in essi? TT3 267 4 Il capitolo quinto del'Apocalisse deve essere attentamente studiato: esso è di grande importanza per coloro che dovranno avere una parte nel'opera di Dio per questi ultimi giorni. Alcuni rimarranno delusi, perché non si rendono conto di quello che sta per accadere sulla terra. Quanti hanno permesso che le loro menti venissero annebbiate intorno a ciò che costituisce peccato, rimarranno terribilmente delusi. A meno che non ci sia da parte loro un deciso cambiamento, saranno trovati mancanti quando Dio giudicherà l'umanità. Essi hanno trasgredito la legge e infranto il patto eterno, perciò riceveranno secondo le loro opere. TT3 267 5 "Poi vidi quand 'ebbe aperto il sesto suggello: e si fece un gran terremoto; e il sole divenne nero come un panno di crine e tutta la luna diventò come sangue; e le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. E il cielo si ritrasse come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola fu rimossa dal suo luogo. E i re della terra e i grandi e i condottieri e i ricchi e i potenti e ogni servo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e nelle rocce dei monti; e dicevano ai monti e alle rocce: 'Cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede sul trono e dal'ira del'Agnello; perché è venuto il gran giorno della sua ira e chi può resistere?'" Apocalisse 6:12-17. TT3 268 1 "Dopo queste cose vidi, ed ecco una gran folla che nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e popoli e lingue, che stava in pie davanti al trono e davanti al'Agnello, vestiti di vesti bianche e con delle palme in mano. E gridavano con gran voce dicendo: 'La salvezza appartiene al'Iddio nostro il quale siede sul trono, e al'Agnello '. E tutti gli angeli stavano in piedi attorno al trono e agli anziani e alle quattro creature viventi; e si prostrarono in terra davanti al trono e adorarono Iddio, dicendo: 'Amen! Al'Iddio nostro la benedizione e la gloria e la sapienza e le azioni di grazia e l'onore e la potenza e la forza nei secoli dei secoli! Amen '. E uno degli anziani mi rivolse la parola dicendomi: 'Questi che son vestiti di vesti bianche chi sono dessi e donde sono venuti? '. Io gli risposi: 'Signor mio, tu lo sai '. Ed egli mi disse: 'Essi son quelli che vengono dalla grande tribolazione, ed hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue del'Agnello. Perciò son davanti al trono di Dio e gli servono giorno e notte nel suo tempio e Colui che siede sul trono spiegherà su loro la sua tenda. Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura, perché l'Agnello che è in mezzo al trono li sosterrà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita e Dio asciugherà ogni lacrima dagli occhi loro'". Apocalisse 7:9-17. TT3 268 2 In questi passi sono presentate due categorie di persone. Una si è lasciata sedurre e si è schierata con quelli che sono in lotta con Dio. Essi hanno male interpretato il messaggio che è stato loro mandato e si sono vestiti con gli abiti della propria giustizia. Questi credenti non hanno compreso la gravità del loro peccato. Essi hanno insegnato l'errore al posto della verità. Per colpa loro molte anime sono state sviate. TT3 268 3 Noi, ora, dobbiamo fare attenzione a noi stessi. Gli avvertimenti che ci sono stati dati non ci consentono forse di vedere l'adempimento delle predizioni fatte da Cristo e contenute nel capitolo ventunesimo di Luca? Quanti, però, studiano la Parola di Dio? Quanti purtroppo ingannano la propria anima e si illudono privi come sono delle benedizioni che anche altri potrebbero ricevere se essi credessero e ubbidissero al Signore? Il tempo di grazia si prolunga ed è nostro privilegio impossessarsi della speranza posta nel Vangelo. Pentiamoci, convertiamoci, abbandoniamo i nostri peccati, affinché essi siano cancellati. "II cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Badate a voi stessi, che talora i vostri cuori non siano aggravati da crapula, da ubriachezza e dalle ansiose sollecitudini di questa vita e che quel giorno non vi venga addosso al'improvviso come un laccio; perché verrà sopra tutti quelli che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate dunque, pregando in ogni tempo, affinché siate in grado di scampare a tutte queste cose che stanno per accadere, e di comparire dinanzi al Figlio dell'uomo". Luca 21:33-36. TT3 268 4 L'avvertimento dato da Gesù passerà inosservato? Non vogliamo noi fare ora, degli sforzi diligenti mentre ancora si fa udire la benigna voce della misericordia? TT3 268 5 "Vegliate, dunque, perché non sapete in qual giorno il vostro Signore sia per venire. Ma sappiate questo, che se il padron di casa sapesse a qual vigilia il ladro deve venire, veglierebbe e non lascerebbe forzar la sua casa. Perciò, anche voi siate pronti; perché, nel'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà. Qual è mai il servitore fedele e prudente che il padrone abbia costituito sui domestici per dar loro il vitto a suo tempo? Beato quel servitore che il suo padrone, arrivando, troverà così occupato! Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni. Ma, se egli è un malvagio servitore che dica in cuor suo: II mio padrone tarda a venire; e comincia a battere i suoi conservi e a mangiare e bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servitore verrà nel giorno che non se l'aspetta e nel'ora che non sa; e lo farà lacerare a colpi di flagello e gli assegnerà la sorte degli ipocriti. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti". Matteo 24:42-51. ------------------------Capitolo 75: Con fede e umiltà TT3 270 1 Mi sono state date delle speciali disposizioni per il popolo di Dio in vista dei tempi pericolosi che sono davanti a noi. Nel mondo la distruzione e la violenza vanno aumentando. Nella chiesa, il potere dell'uomo acquista sempre maggiore ascendente: coloro che sono stati scelti per occupare delle posizioni di responsabilità pensano che la loro prerogativa sia quella dovuta al potere che possono esercitare in seno alla chiesa. TT3 270 2 Gli uomini che Dio chiama a occupare delle posizioni importanti nella sua opera devono coltivare un 'umile dipendenza da lui. Non devono cercare di acquisire maggiore autorità. Dio non li ha chiamati a esercitare il dominio, bensì a elaborare dei piani e a consigliarsi con i loro colleghi. Ogni operaio dovrebbe considerarsi responsabile della sua condotta, per quanto riguarda la sua fedeltà alle direttive di Dio. Savi consiglieri TT3 270 3 Data l'importanza del'opera nella California Meridionale, e le perplessità che attualmente la caratterizzano, dovrebbero essere scelti non meno di cinque uomini dotati di saggezza e di esperienza perché si consultino coi presidenti della federazione locale e del'unione, circa i piani e la linea di condotta da seguire. Il Signore non è contento della tendenza di voler dominare su quelli che hanno più esperienza di loro. Con tale atteggiamento, alcuni hanno dimostrato di non essere qualificati per le importanti posizioni che occupano. Qualunque essere umano che pretenda di voler assumere un 'autorità di vasta portata e che cerchi di dominare sui propri simili dimostra di essere un uomo al quale è pericoloso affidare delle responsabilità ecclesiastiche. TT3 270 4 Nessuno coltivi l'idea che il denaro sia un requisito indispensabile per l'attuazione di un progetto evangelistico. Se nella nostra passata esperienza avessimo sempre seguito questo metodo, noi avremmo perduto dei particolari vantaggi, come ad esempio l'acquisto della proprietà della scuola Fernando e di quelle degli ospedali di Paradise Valley, Glendale e Loma Linda. Andate avanti! TT3 270 5 Non bisogna promuovere alcuna iniziativa che comporti delle spese, a meno che non si abbia in mano il denaro necessario al suo completamento. Nel'edificazione della sua opera, il Signore non sempre appiana ogni cosa davanti ai suoi servitori. Talvolta Egli mette alla prova la fiducia del suo popolo invitandolo ad andare avanti per fede. Spesso lo conduce in situazioni piuttosto difficili e gli ordina di procedere quando i loro piedi sembrano toccare le acque del Mar Rosso. È in momenti come questi, quando le preghiere dei suoi fedeli salgono a lui con fede fervente, che il Signore apre la via davanti a loro e li conduce in un luogo sicuro. TT3 271 1 Dio vuole che il suo popolo in questi giorni creda che Egli farà delle grandi cose per loro, come le fece per i figli d'Israele nel loro viaggio dal'Egitto a Canaan. Noi dobbiamo avere una fede collaudata, che non esiterà a seguire le sue istruzioni anche nelle esperienze più difficili. "Andate avanti!" è l'ordine di Dio al suo popolo. TT3 271 2 La fede e l'ubbidienza lieta sono necessarie perché i progetti del'Eterno si realizzino. Quando Egli addita la necessità di stabilire l'opera in luoghi dove essa eserciterà la sua influenza, il popolo deve camminare e agire per fede. Con la loro pia conversazione, la loro umiltà, le loro preghiere e i loro sinceri sforzi, dovrebbero cercare di indurre la gente ad apprezzare la buona opera che il Signore ha stabilito fra loro. Era proposito del Signore che l'ospedale di Loma Linda diventasse proprietà del suo popolo ed Egli ha reso possibile la cosa in un tempo in cui i fiumi delle difficoltà erano in piena e straripavano. TT3 271 3 Una cosa è l'azione suggerita da interessi privati in vista di fini personali; perché in questo caso gli uomini possono seguire il proprio discernimento. Altra cosa è invece il progresso del'opera del Signore sulla terra. Quando Egli progetta che una determinata proprietà debba essere acquistata per l'avanzamento della sua causa e per l'edificazione della sua opera -- sia che si tratti del'opera sanitaria o educativa o di qualsiasi altro ramo del'opera stessa -- Egli renderà possibile la cosa se coloro che hanno esperienza manifesteranno fede e fiducia nei suoi propositi e andranno avanti senza esitazione per assicurarsi i vantaggi da lui indicati. Mentre dobbiamo cercare di non danneggiare il proprietario del terreno o dello stabile che vogliamo acquistare, nondimeno quando ci vengono offerti dei vantaggi, dovremmo essere vigilanti per riconoscerli e fare dei piani per il progresso del'opera. Fatto questo dovremmo invogliare i credenti a fare delle offerte volontarie per il sostegno di queste nuove iniziative. TT3 271 4 Il Signore vede che spesso i suoi operai sono in dubbio su ciò che debbono fare. In questo caso, se essi ripongono la loro fiducia in lui, Egli rivelerà loro la sua volontà. L'opera di Dio, ora, deve avanzare rapidamente, e se il suo popolo risponderà alla sua chiamata, Egli spingerà delle persone agiate a fornire il denaro necessario. Questo denaro renderà possibile il completamento del'opera che Dio ci ha affidato. "La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono". Ebrei 11:1. La fede nella parola di Dio metterà il suo popolo in possesso di proprietà che gli consentiranno di operare in grandi città che sono in attesa di ricevere il messaggio di verità. TT3 271 5 Il modo freddo, formale, con il quale alcuni operai svolgono la loro opera, è una grave offesa allo Spirito di Dio. Dice l'apostolo Paolo: "Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute, affinché siate irreprensibili e schietti, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione stolta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita, onde nel giorno di Cristo io abbia da gloriarmi di non avere corso invano, né invano faticato. E se anche io debba essere offerto come libazione sul sacrificio e sul servizio della vostra fede, io ne gioisco e me ne rallegro con tutti voi; e nello stesso modo gioitene anche voi e rallegratevene con me". Filippesi 2:14-17. TT3 271 6 Noi dobbiamo incoraggiare, l'un l'altro, quella fede che Cristo ha dato a ogni credente. L'opera deve essere portata avanti mentre il Signore prepara la via. Quando Egli conduce il suo popolo in posizioni difficili, allora questo ha il privilegio di riunirsi per pregare, ricordando che tutte le cose procedono da Dio. Coloro che non hanno ancora partecipato alle dure esperienze che accompagneranno l'opera in questi ultimi giorni, presto dovranno passare attraverso delle esperienze che metteranno a dura prova la loro fiducia in Dio. È proprio quando il suo popolo non vede il modo di andare avanti, quando il Mar Rosso è davanti a esso, mentre dietro c'è l'esercito che lo insegue, che Dio ordina: "Andate avanti!". Così Egli prova la sua fede. Quando queste esperienze si verificano, andate avanti fidando in Cristo. Camminate passo passo nel sentiero da lui indicato. Le prove sopraggiungeranno, ma voi proseguite. Questo vi darà un 'esperienza che rafforzerà la vostra fede in Dio e vi qualificherà per un più fedele servizio. L'esempio di Cristo TT3 272 1 Il popolo di Dio deve acquisire un 'esperienza più profonda e più vasta nelle cose religiose. Cristo è il nostro Esempio. Se mediante una fede vivente e un 'ubbidienza santificata alla Parola di Dio noi riveliamo l'amore e la grazia di Cristo, se diamo prova di possedere un giusto concetto di come Dio guida la sua opera, le nostre parole saranno più convincenti. Una posizione elevata non ci distingue davanti agli occhi di Dio. L'uomo è misurato in base alla sua conoscenza e alla sua fedeltà nel'attuare la volontà di Dio. Se il popolo del'Eterno -- il popolo del rimanente -- camminerà nel suo cospetto con umiltà e con fede, Egli eseguirà per mezzo di esso il suo proponimento mettendolo in condizione di lavorare armoniosamente per la testimonianza della verità che è in Cristo. Egli si servirà di tutti -- uomini, donne e bambini -- facendo risplendere la sua luce nel mondo e suscitando un popolo che sarà fedele ai suoi comandamenti. Mediante la fede in lui esercitata dal suo popolo, Dio farà conoscere al mondo che Egli è il vero Dio, l'Iddio d'Israele. TT3 272 2 "Conducetevi in modo degno dal Vangelo di Cristo -- esorta l'apostolo Paolo -- affinché, o che io venga a vedervi o che sia assente, oda di voi che state fermi in uno stesso Spirito, combattendo assieme di un medesimo animo per la fede del Vangelo, e non essendo per nulla spaventati dagli avversari: il che è per loro una prova evidente di perdizione; ma per voi, di salvezza; e ciò da parte di Dio. Poiché a voi è stato dato, rispetto a Cristo, non solo di credere in Lui, ma anche di soffrire con Lui". Filippesi 1:27-29. TT3 272 3 "Se dunque c'è qualche consolazione in Cristo, se vi è qualche conforto d'amore, se vi è qualche comunione di Spirito, se vi è qualche tenerezza di affetto e qualche compassione, rendete perfetta la mia allegrezza avendo un medesimo sentimento, un medesimo amore, essendo di un animo, di un unico sentire; non facendo nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno di voi con umiltà, stimando altrui da più di se stesso, avendo ciascuno di voi riguardo non alle cose proprie, ma anche a quelle degli altri. TT3 272 4 "Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato in Cristo Gesù; il quale essendo in forma di Dio non riputò rapina l'essere uguale a Dio, ma annichili se stesso, prendendo forma di servo e diventando simile agli uomini; ed essendo trovato nel'esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte ed alla morte della croce. Ed è perciò che Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra, ed ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. Così, cari miei, come sempre siete stati ubbidienti, non solo come se io fossi presente, ma molto più adesso che sono assente, compiete la vostra salvezza con timore e tremore; poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l'operare, per la sua benevolenza". Filippesi 2:1-13. TT3 273 1 Io sono stata invitata a presentare queste parole al nostro popolo della California Meridionale. Esse, però, sono necessarie ovunque una chiesa viene stabilita, perché uno strano spirito sembra vada insinuandosi nelle nostre file. TT3 273 2 È tempo che gli uomini umilino i loro cuori davanti a Dio e imparino a lavorare secondo la sua volontà. Quanti hanno cercato di dominare sui loro colleghi, cerchino di rendersi conto di quale spirito sono animati. Essi dovrebbero cercare il Signore con diligenza, con preghiera e con umiltà di animo. TT3 273 3 Cristo, nella sua vita terrena, diede un esempio che tutti possono sicuramente seguire. Egli apprezza il suo gregge e non vuole che su di esso venga esercitato nessun potere che ne possa limitare la libertà, per quel che riguarda il suo servizio. Egli non ha mai posto un uomo come dominatore della sua eredità. La verità biblica conduce al dominio di sé, e non a quello degli altri. Come popolo noi abbiamo bisogno di una maggiore misura dello Spirito Santo per poter recare, senza esaltazione, il solenne messaggio che Dio ci ha dato. TT3 273 4 Fratelli, tenete per voi le parole di censura. Insegnate al gregge di Dio a guardare a Cristo e non all'uomo fallibile. Ogni persona che diventa un 'insegnante della verità deve portare nella sua vita il frutto della santificazione. Guardando a Cristo e seguendolo essa presenterà alle persone che sono sotto la sua cura, l'esempio di ciò che deve essere un cristiano vivente, un cristiano che impara. Lasciate che Dio vi insegni le sue vie. Interpellatelo quotidianamente per conoscere la sua volontà. Egli darà dei consigli infallibili a tutti coloro che lo cercano con cuore sincero. Camminate degnamente seguendo la vocazione alla quale siete stati chiamati, lodando Iddio nella vostra conversazione quotidiana, come anche nelle vostre preghiere. Così, presentando la Parola di vita, persuaderete altre persone a diventare seguaci di Cristo. ------------------------Capitolo 76: Una direzione equilibrata TT3 274 1 Stamani non riesco a riposare. La mia mente è turbata dalla situazione nella California Meridionale. Dio ha assegnato a ciascuno il suo incarico, però alcuni non ritengono che la loro responsabilità debba diventare oggetto delle loro preghiere. TT3 274 2 Quando un operaio è scelto per un incarico, quel'incarico in se stesso non gli dà né la forza, né la capacità che prima non aveva. Una posizione elevata non conferisce al carattere le virtù cristiane. L'uomo pensa che la sua mente sia capace di elaborare dei piani e di provvedere alla direzione del'opera. In questo modo egli si dimostra poco saggio. Nessuna mente umana è in grado di sopportare le molte e svariate responsabilità di una federazione che comprende migliaia di persone e sovrintende a numerose attività. TT3 274 3 Però mi è stato rivelato un pericolo ancora più grande di questo: alcuni nostri operai pensano che i ministri devono dipendere dalla mente di certi dirigenti per la definizione dei loro doveri. La mente e il giudizio di un uomo non devono essere considerati capaci di poter controllare e modellare una federazione. Sia l'individuo che la chiesa hanno la loro responsabilità perché Dio ha dato a ogni uomo uno o più talenti da usare e far fruttare. Usandoli, egli accresce la sua capacità di servire. Dio ha dato a ognuno il giudizio individuale e vuole che i suoi operai usino questo dono e lo facciano fruttare. Il presidente di una federazione non deve pensare che il suo giudizio personale debba dominare il giudizio di tutti. TT3 274 4 In nessuna federazione le proposte fatte dovrebbero essere frettolosamente votate senza che i fratelli considerino attentamente tutti gli aspetti della questione. Poiché il presidente di una federazione suggerisce determinati piani, talvolta si stima che non sia necessario consultare Dio al riguardo. In tal modo sono state accettate delle proposte che non erano per il bene spirituale dei credenti e che a un attento esame implicavano questioni di grande portata. Tali modi di procedere non sono secondo l'ordine di Dio. Sono state proposte e votate molte, moltissime cose che includevano ben più di quanto si prevedeva e molto più di quanto chi le aveva votate sarebbe stato disposto ad approvare se avesse preso il tempo di considerare la questione da tutti i suoi lati. TT3 274 5 Noi, in questo tempo, non possiamo permetterci di essere trascurati o negligenti nel'opera di Dio. Dobbiamo cercare il Signore con fervore ogni giorno se vogliamo essere preparati per le esperienze che ci aspettano. I nostri cuori devono essere purificati da ogni sentimento di superiorità e i princìpi vitali della verità devono essere radicati nel'anima. Giovani, vecchi e persone di mezza età dovrebbero praticare ora le virtù del carattere di Cristo; dovrebbero realizzare un quotidiano sviluppo spirituale per diventare, così, dei vasi d'onore al servizio del Maestro. TT3 274 6 "Avvenne che essendo Egli in orazione in un certo luogo, come ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli"". Luca 11:1. La preghiera che Gesù diede ai discepoli in risposta a questa richiesta non fu formulata con un linguaggio altisonante, ma esprime con delle parole semplici le necessità del'anima. È breve e tratta direttamente i bisogni quotidiani. Confidate in Dio TT3 275 1 Ogni anima ha il privilegio di esporre al Signore le sue speciali necessità e di tributargli il suo individuale ringraziamento per le benedizioni che riceve quotidianamente. Però le preghiere lunghe, prive di spirito, senza fede che vengono rivolte a Dio anziché essere per lui una gioia sono un peso. Noi abbiamo bisogno, molto bisogno, di cuori puri, convertiti. Dobbiamo fortificare la nostra fede. "Chiedete e vi sarà dato -- ha promesso il Salvatore -- cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto". Matteo 7:7. Noi dobbiamo abituarci a confidare in questa parola e introdurre in tutte le nostre opere la luce e la grazia di Cristo. Dobbiamo aggrapparci a Gesù e non lasciarlo andare fino a che non sappiamo che la sua grazia trasformatrice si è manifestata in noi. Dobbiamo avere fede in lui se vogliamo riflettere il carattere divino. TT3 275 2 Cristo rivestì la sua divinità con l'umanità e visse una vita di preghiera e di rinuncia e di quotidiana lotta contro la tentazione per poter così aiutare coloro che oggi sono assaliti dalla tentazione. Egli è la nostra efficienza e la nostra forza, e vuole che mediante l'appropriazione della sua grazia, l'umanità diventi partecipe della divina natura per sfuggire alla corruzione che è nel mondo per via della concupiscenza. La Parola di Dio del'Antico e del Nuovo Testamento, se viene fedelmente studiata e ricevuta nella vita, darà sapienza spirituale e vita. Questa parola dev 'essere santamente amata. La fede nella Parola di Dio e nella potenza trasformatrice di Cristo renderà il credente capace di compiere le sue opere e di vivere una vita di allegrezza nel Signore. TT3 275 3 Ripetutamente sono stata invitata a dire al nostro popolo: Riponete la vostra fede e la vostra fiducia in Dio. Non dipendete da un essere mortale, fallibile, perché sia egli a definire il vostro dovere. È vostro privilegio dire: "Io annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo al'assemblea. O voi che temete l'Eterno, lodatelo! Glorificatelo voi, tutta la progenie di Giacobbe, e voi tutta la progenie d'Israele, abbiate timor di Lui! Poiché egli non ha sprezzata né disdegnata l'afflizione del'afflitto e non ha nascosta la sua faccia da lui; ma quando ha gridato a Lui, ei l'ha esaudito. Tu sei l'argomento della mia lode... io adempirò i miei voti in presenza di quelli che ti temono. Gli umili mangeranno e saranno saziati; quei che cercano l'Eterno lo loderanno; il loro cuore vivrà in perpetuo". Salmi 22:22-26. TT3 275 4 Queste parole sono opportune. Ogni membro di chiesa dovrebbe capire che Dio è colui al quale ci si deve rivolgere per ricevere luci sui propri compiti. E giusto che i fratelli si consultino fra loro, però quando sono gli uomini a stabilire quello che i fratelli devono fare, questi risponderanno di avere preso il Signore come loro consigliere. La grazia di Dio sarà giudicata sufficiente da coloro che umilmente lo cercano. Chiunque permette che un 'altra persona si interponga al dovere affidatogli da Dio, dando fiducia all'uomo e accettandolo come sua guida, fa una scelta che lo espone al rischio del fallimento. Un tale uomo invece di svilupparsi finirà per perdere la sua spiritualità. TT3 275 5 Non c'è in nessun uomo il potere di rimediare a un carattere difettoso. Individualmente, la nostra speranza e la nostra fiducia devono risiedere in colui che ha condiviso la nostra stessa natura. Dobbiamo sempre ricordare che l'aiuto è stato riposto in colui che è potente. Il Signore ha promesso l'aiuto necessario a ogni uomo che lo accetterà. ------------------------Capitolo 77: "Io sono giovane e inesperto" TT3 277 1 Al principio del suo regno Salomone pregò: "O Eterno, o mio Dio, tu hai fatto regnare me, tuo servo, in luogo di Davide mio padre e io sono giovane e inesperto". 1 Re 3:7. TT3 277 2 Salomone era succeduto al padre, Davide, sul trono d'Israele. Dio lo onorò grandemente e, come sappiamo, egli diventò negli anni successivi il più grande, il più ricco e il più saggio re che mai abbia occupato un trono terreno. Al'inizio del suo regno, lo Spirito Santo gli fece comprendere la solennità delle sue responsabilità e Salomone, sebbene fosse un giovane di talento, si rese conto che senza l'aiuto divino sarebbe stato incapace di assolvere il suo compito. Salomone non fu mai così ricco, così saggio e così veramente grande come quando confessò al Signore: "Io sono giovane e inesperto!". TT3 277 3 Il Signore gli apparve in sogno, dicendo: "Chiedi quello che vuoi che io ti dia". 1 Re 3:5. Salomone espresse i suoi sentimenti di impotenza e il suo bisogno di divino aiuto. Quindi proseguì: "Il tuo servo è in mezzo al popolo che tu hai scelto, popolo numeroso che non può essere contato, né calcolato, tanto è grande. Da' dunque al tuo servo un cuore intelligente affinché egli possa amministrare la giustizia per il tuo popolo e discernere il bene dal male; poiché chi mai potrebbe amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è così numeroso? TT3 277 4 "Piacque al Signore che Salomone gli avesse fatta una tale richiesta. E Dio gli disse: 'Giacché tu hai domandato questo, e non hai chiesto per te lunga vita, né ricchezze, né la morte dei tuoi nemici, ma hai chiesto intelligenza per poter discernere ciò che è giusto, ecco, io faccio secondo la tua parola; e ti do un cuore savio ed intelligente, nessuno è stato simile a te e nessuno ti eguaglierà. E oltre a questo io ti do quello che non hai domandato: ricchezze e gloria; talmente, che non vi sarà durante tutta la tua vita alcuno fra i re che possa esserti paragonato '". Ora le condizioni: "'Se cammini nelle mie vie, osservando le mie leggi e i miei comandamenti, come fece Davide tuo padre, io prolungherò i tuoi giorni '. TT3 277 5 Salomone si svegliò, ed ecco era un sogno. Tornò a Gerusalemme, si presentò davanti al'arca del patto del Signore e offerse olocausti, sacrifici e azioni di grazie e fece un convito per tutti i suoi servi". 1 Re 3:8-15. TT3 277 6 Tutti coloro che occupano posizioni di responsabilità devono imparare la lezione insegnata dal'umile preghiera di Salomone. Essi devono sempre ricordare che la posizione non cambia mai il carattere e non rende l'uomo infallibile. Più elevata è la posizione che un uomo occupa, più grande è la responsabilità che porta. Più vasta è l'influenza che esercita e maggiore è il suo bisogno di sentire la propria dipendenza da Dio o di coltivare un carattere migliore e più santo. Coloro che accettano un posto di responsabilità nel'opera di Dio dovrebbero ricordare sempre che nel chiamarli a quel'incarico, il Signore li ha anche chiamati a camminare con circospezione davanti a lui e davanti ai loro simili. Anziché ritenere loro dovere ordinare, comandare e imporre il proprio punto di vista agli altri, dovrebbero rendersi conto che c'è sempre qualcosa da imparare. Se un operaio responsabile non riesce a comprendere questa lezione, lo si dovrà esonerare dal'incarico. Questo estremo rimedio rappresenterà un vantaggio per lui e per l'opera di Dio. Un incarico di prestigio non conferisce di per sé né la santità, né l'eccellenza del carattere. TT3 278 1 Ciascuno di noi dovrebbe domandarsi con tutta umiltà: "Sono qualificato per svolgere l'incarico che mi è stato attribuito? Ho imparato a seguire le vie del Signore, praticando la giustizia in ogni cosa che faccio? L'esempio terreno del Salvatore ci è stato dato perché noi non camminassimo da soli e perché ognuno abbia la stessa considerazione di sé che ha avuto Salomone quando ha detto: "Io sono giovane ed inesperto!". "Imitatori di Dio come suoi figli diletti" TT3 278 2 Ogni anima veramente convertita può finalmente dire: "Anche se sono giovane e inesperto, Dio mi ha considerato come un suo figliolo". Fu a un prezzo infinito che Dio reintegrò la famiglia umana nella sua posizione originaria. Al principio Dio fece l'uomo simile a lui. Ma i nostri progenitori dettero ascolto alla voce del tentatore e cedettero al potere di Satana. L'uomo, però, non fu abbandonato alle conseguenze del male che aveva scelto: gli fu fatta la promessa di un Liberatore. "Io porrò inimicizia fra te e la donna -- disse Dio al serpente -- fra la tua progenie e la progenie di lei; questa progenie ti schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno". Genesi 3:15. Prima che essi udissero parlare delle spine, dei triboli, della tristezza e delle fatiche che sarebbero stati il loro retaggio o della polvere alla quale sarebbero ritornati, udirono delle parole che non potevano fare a meno di infondere speranza. Tutto quello che era stato perduto cedendo a Satana poteva essere riguadagnato per mezzo di Cristo. TT3 278 3 Il Figliolo di Dio fu dato per redimere l'umanità. Con le sofferenze infinite del'innocente per il peccatore, fu pagato il prezzo che doveva redimere la famiglia umana dal potere distruttore e restaurare di nuovo in essa l'immagine di Dio. Coloro che accettano la salvezza loro recata da Cristo si umilieranno davanti a Dio come dei piccoli fanciulli. TT3 278 4 Dio vuole che i suoi figli gli consentano di rivelare per loro mezzo la sua grazia al mondo. Egli vuole che essi cerchino il suo consiglio e riconoscano la sua potenza. Cristo ha degli amorevoli diritti su tutti quelli per i quali ha dato la sua vita; essi devono ubbidire alla sua volontà se intendono partecipare alle gioie che Egli vuole accordare a tutti coloro che quaggiù riflettono il suo carattere. È bene che noi sentiamo la nostra debolezza perché allora cercheremo la forza e la sapienza con cui il Padre vuole sostenerci nelle lotte quotidiane contro le forze del Male. TT3 278 5 Sebbene l'istruzione, la preparazione e il consiglio di coloro che hanno esperienza, siano necessari, nondimeno gli operai devono imparare a non appoggiarsi sul giudizio umano. In qualità di liberi agenti di Dio, tutti dovrebbero attingere la sapienza da lui. Quando chi dipende interamente dai pensieri altrui, accettandone i piani e non andando oltre, vedrà solo attraverso gli occhi degli altri, egli non sarà altro che l'eco di un 'altra persona. ------------------------Capitolo 78: La ricompensa dello sforzo intenso TT3 279 1 "Se l'opera che uno ha edificato... sussiste, tale persona ne riceverà una ricompensa". 1 Corinzi 3:14. Gloriosa sarà la ricompensa accordata quando i fedeli operai si riuniranno intorno al trono di Dio e del'Agnello. Quando Giovanni, nel suo stato mortale, contemplò la gloria di Dio cadde come morto: non poteva sopportare quella vista. Quando, però, i figli di Dio avranno rivestita l'immortalità, lo vedranno "come Egli è". 1 Giovanni 3:2. Essi saranno davanti al trono, accettati da colui che essi amano. Tutti i loro peccati sono stati cancellati e le loro trasgressioni sono state rimesse. Ora possono contemplare la fulgida gloria del trono di Dio. Sono stati partecipi con Cristo delle sue sofferenze, hanno collaborato con lui nel piano della redenzione e sono con lui partecipi della gioia di vedere nel Regno di Dio delle anime salvate che lodano Dio per l'eternità. TT3 279 2 Fratello, sorella, io vi esorto a prepararvi per la venuta di Cristo sopra le nuvole del cielo. Giorno per giorno scacciate dai vostri cuori l'amore per tutto ciò che il mondo vi può offrire. Comprendete per esperienza che cosa significhi essere uniti con Cristo e preparatevi per il giudizio affinché quando Cristo verrà, per essere ammirato in tutti coloro che credono, voi possiate essere fra coloro che lo incontreranno nella pace. Quel giorno i redenti risplenderanno nella gloria del Padre e del Figlio. Gli angeli, toccando le loro arpe d'oro, daranno il benvenuto al Re e ai suoi trofei di vittoria: coloro che sono stati lavati e imbiancati nel sangue del'Agnello. Un canto di trionfo risuonerà e riempirà il cielo. Cristo ha vinto ed entra nelle corti celesti accompagnato dai suoi redenti, testimoni che la sua missione di sofferenza e di sacrificio non è stata vana. TT3 279 3 La resurrezione e l'ascensione del nostro Signore ci assicura il futuro trionfo dei santi di Dio sulla morte e sul sepolcro. Tali eventi sono già una prova della veridicità della promessa. Il cielo è aperto per quelli che desiderano lavare le vesti del loro carattere nel sangue del'Agnello. Gesù salì al Padre come rappresentante del genere umano. Coloro che riflettono l'immagine di Dio nella loro vita, contempleranno e parteciperanno alla sua Gloria. TT3 279 4 Vi sono delle dimore per i pellegrini della terra. Dio procurerà ai giusti degli abiti, delle corone di gloria e delle palme di vittoria. In quel momento comprenderemo appieno tutto quello che prima ci rendeva perplessi. I nostri problemi troveranno una soluzione e i misteri della grazia ci saranno svelati. Noi contempleremo l'armonia del piano divino anche là dove la nostra mente limitata non vedeva che confusione e promesse infrante. Scopriremo che Dio, nel suo amore, ha permesso che passassimo attraverso il vaglio della prova. Ci rallegreremo di come Egli ha guidato il corso degli eventi che hanno caratterizzato la nostra esistenza. TT3 279 5 Nel'atmosfera del cielo scomparirà ogni segno di dolore. Nella casa dei redenti non ci saranno lacrime, non ci saranno cortei funebri, non ci saranno segni di lutto. "Nessun abitante dirà: 'Io sono malato! '. Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità". Isaia 33:24. Una ricca ondata di felicità scorrerà e andrà approfondendosi man mano che passerà il tempo. TT3 280 1 Noi siamo ancora oppressi dal'ansia che le attività terrene ci procurano. Tutto ciò non ci deve scoraggiare, consideriamo con entusiasmo il paradiso che ci attende, contempliamo con fede colui che morì per i peccati del mondo. Egli ha aperto le porte del paradiso a tutti quelli che lo accettano e credono in lui. Ad essi Egli dà il diritto di diventare figli e figlie di Dio. Le afflizioni che tanto ci addolorano diverranno delle istruttive lezioni che ci insegneranno a proseguire fino alla meta, per ottenere il premio della nostra vocazione in Cristo Gesù. Il fatto che il Signore sta per ritornare ci dovrebbe incoraggiare a proseguire il nostro cammino. Questa speranza dovrebbe rallegrare i nostri cuori. "Ancora un brevissimo tempo e Colui che ha da venire verrà e non tarderà". Ebrei 10:37. Beati quei servitori che saranno trovati vigilanti quando il Signore ritornerà. TT3 280 2 Noi siamo diretti a casa. Colui che ci ha tanto amato da morire per noi, ci ha edificato una città. La Nuova Gerusalemme sarà il nostro luogo di riposo. Nella città di Dio non ci sarà tristezza. In essa non si sentiranno gemiti di dolore; non ci sarà l'amarezza che deriva dalla delusione o dalla scomparsa di un nostro caro. Ben presto gli abiti del'avvilimento saranno sostituiti dalle vesti nuziali. Presto saremo testimoni del'incoronazione del nostro Re. Coloro la cui vita è stata nascosta con Cristo in Dio, coloro che su questa terra avranno combattuto il buon combattimento della fede, risplenderanno della gloria del Redentore nel regno di Dio. TT3 280 3 Non passerà molto tempo. Ben presto noi vedremo colui nel quale si accentrano le nostre speranze di vita eterna. Alla sua presenza tutte le prove e le sofferenze di questa vita ci sembreranno cose da nulla. "Non gettate dunque via la vostra franchezza la quale ha una grande ricompensa! Poiché voi avete bisogno di costanza, affinché, avendo fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: Ancora un brevissimo tempo, e Colui che ha da venire verrà e non tarderà". Ebrei 10:35-37. Guardate in alto, guardate in alto e che la vostra fede aumenti del continuo. Che essa vi guidi lungo lo stretto sentiero che, attraverso le porte della città di Dio, conduce fino al Regno di Dio, per quel vasto, sconfinato futuro di gloria che è riservato ai redenti. "Siate dunque pazienti, fratelli fino alla venuta del Signore. Ecco, l'agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e del'ultima stagione. Siate anche voi pazienti; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina". Giacomo 5:17, 18. ------------------------Capitolo 79: Coraggio nel Signore TT3 281 1 Di recente, durante la notte, lo Spirito Santo mi ha fatto capire che noi dobbiamo fare uno sforzo maggiore per quanto riguarda l'evangelizzazione, se vogliamo che il Signore ritorni presto. TT3 281 2 A questo riguardo mi ricordai del'attività svolta dai credenti tra il 1843 e il 1844. A quel'epoca si era maggiormente impegnati nel lavoro di casa in casa, si faceva di tutto perché le persone fossero avvertite e la conoscenza biblica si diffondesse. Noi dovremmo compiere uno sforzo ancora più grande di quello fatto da coloro che proclamarono con tanta fedeltà il messaggio del primo angelo. Ci stiamo avvicinando rapidamente alla fine della storia di questa terra. Il pensiero della prossimità del ritorno di Cristo dovrebbe spingerci a fare degli sforzi straordinari per l'avanzamento del'opera. Noi siamo invitati a lanciare un allarme alla gente. Non dobbiamo dimenticare che la nostra vita dovrebbe manifestare la potenza della verità e della giustizia. Presto il mondo dovrà confrontarsi con il grande Legislatore sul'argomento della legge che ha infranto. Solo coloro che cambieranno il loro modo di vivere, passando dalla trasgressione al'ubbidienza, potranno sperare di ottenere il perdono e la pace. TT3 281 3 Noi dobbiamo alzare la bandiera sulla quale sta scritto: "I comandamenti di Dio e la fede di Gesù". L'ubbidienza alla legge di Dio si presenta come una grande questione. Non dovremmo perdere di vista l'importanza di questa questione. I nostri membri di chiesa e coloro che ancora non lo sono dovrebbero essere avvertiti del'importanza che riveste l'ubbidienza alla legge. Il nostro scopo dovrebbe essere quello di presentare nel miglior modo possibile i temi trattati dalla legge di Dio. TT3 281 4 Cristo ci ha dato ordine di spargere il seme della verità e di far comprendere al nostro popolo l'importanza del'opera che dev 'essere fatta da coloro che vivono in mezzo alle scene conclusive della storia di questa terra. Le parole di verità che vengono proclamate nelle grandi strade e lungo i sentieri, dovrebbero rivelare l'opera dello Spirito di Dio nei cuori umani. TT3 281 5 Oh, quanto bene potrebbe essere fatto se tutti coloro che hanno la verità la parola della vita -- si adoperassero per illuminare coloro che non la posseggono! Quando i Samaritani vennero da Gesù, su invito della donna samaritana, il Maestro parlò di loro ai suoi discepoli come di un campo di grano pronto per la mietitura. "Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? -- Egli disse -- Ecco, io vi dico: 'Levate gli occhi e mirate le campagne come già son bianche da mietere'". Giovanni 4:35. Cristo dimorò due giorni con i Samaritani, che erano affamati di udire la verità. Furono due giorni pieni e come risultato di questo lavoro "più assai credettero a motivo della sua parola". La loro testimonianza fu: "Abbiamo udito da noi e sappiamo che questi è veramente il Salvatore del mondo". Giovanni 4:41, 42. TT3 281 6 Chi, fra quanti si dicono popolo di Dio, intraprenderà questo sacro lavoro e si adopererà per le anime che periscono per mancanza di conoscenza? Il mondo deve essere avvertito. Ci vengono indicati molti posti che hanno bisogno di sforzi consacrati, sinceri e instancabili. Nelle nostre grandi città Cristo apre le menti e i cuori di molti. Essi hanno bisogno delle verità della Parola di Dio. Se noi stabiliamo una sacra relazione con Cristo e cerchiamo di avvicinarci a queste persone, ne deriverà un benefico influsso. Noi ci dobbiamo svegliare e dobbiamo manifestare simpatia per Cristo e per i nostri simili. Bisogna lavorare nelle città grandi e piccole; nelle località vicine e in quelle lontane. Il lavoro deve esservi svolto con intelligenza e non ci si deve tirare indietro. Se noi operiamo al'unisono col Suo Spirito, il Signore produrrà sui cuori la dovuta impressione. TT3 282 1 Fratelli miei, io ho parole di incoraggiamento per voi. Noi dobbiamo andare avanti con fede e con speranza, aspettandoci grandi cose da Dio. Il nemico cercherà con ogni mezzo di ostacolare gli sforzi che vengono fatti per l'avanzamento della verità, però voi potete conseguire il successo nella forza del Signore. Non dite parole di scoraggiamento, ma solo parole che possano fortificare e sostenere i colleghi operai. Una parola personale TT3 282 2 Io desidero svolgere un lavoro intenso nel campo e vorrei tanto essere impegnata in una più intensa attività pubblica se non sapessi che alla mia età non è cosa prudente pretendere troppo dalle mie forze fisiche [la sorella aveva allora 86 anni, ndt]. Io ho un 'opera da svolgere che consiste nel comunicare alla chiesa e al mondo la luce che mi è stata affidata di volta in volta nel corso degli anni durante i quali è stato proclamato il messaggio del terzo angelo. Il mio cuore è pieno del'ardente desiderio di mettere la verità davanti a tutti coloro che possono essere raggiunti. Io sto tuttora facendo la mia parte preparando del materiale per la pubblicazione: però debbo procedere lentamente per non dovermi poi trovare nella condizione di non poter più scrivere. Io non so quanto ancora mi resta da vivere, comunque sono contenta che le mie condizioni di salute non ostacolano eccessivamente il mio lavoro. TT3 282 3 Dopo la Conferenza Generale del 1909, io ho trascorso varie settimane assistendo a raduni e ad altre assemblee generali, visitando alcune istituzioni della Nuova Inghilterra, negli Stati Centrali e nel vicino Occidente. TT3 282 4 Ritornata a casa mia, in California, ho ripreso l'opera di preparazione di materiale per la stampa. Durante gli ultimi quattro anni ho scritto relativamente poche lettere. La forza di cui disponevo è stata principalmente dedicata al completamento di importanti pubblicazioni. TT3 282 5 Occasionalmente ho partecipato a delle riunioni e ho visitato delle istituzioni in California, però la maggior parte del tempo dopo l'ultima Conferenza Generale è stato trascorso nella preparazione di manoscritti nel mio luogo di residenza: Elshaven, vicino a Sant 'Elena. TT3 282 6 Sono riconoscente al Signore di avermi risparmiato la vista perché potessi lavorare ancora un po' sui miei libri. Oh, se avessi la forza di fare tutto quello che dovrebbe essere fatto! Prego il Signore di darmi la necessaria saggezza perché le verità di cui il nostro popolo ha tanto bisogno possano essere presentate chiaramente in modo da essere accettate. Sono convinta che Dio mi aiuterà. TT3 282 7 Il mio interesse per l'opera in generale è profondo come sempre e desidero ardentemente che la Causa della verità presente sia estesa a tutte le parti del mondo. Però, ritengo che sia più giusto non intraprendere un 'attività pubblica fintanto che le mie pubblicazioni non siano state da me revisionate. Io ho alcuni dei migliori operai -- quelli che, nella provvidenza di Dio, si sono uniti con me in Australia e altri che si sono aggiunti a me dopo il mio ritorno in America -- e ringrazio Dio della loro collaborazione. Noi siamo tutti molto occupati facendo del nostro meglio per preparare del materiale da pubblicazione. Io desidero che la luce della verità giunga dappertutto e che possa illuminare tutti coloro che non conoscono le ragioni della nostra fede. Certi giorni gli occhi mi creano qualche difficoltà e mi fanno molto male; ma ringrazio il Signore che mi conserva la vista. Infatti non sarebbe strano se alla mia età io non potessi affatto usare i miei occhi. TT3 283 1 Io sono grata più di quanto possa esprimerlo per il sostegno dello Spirito di Dio e per il conforto e la grazia che Egli continua a darmi, come pure per la forza e l'opportunità che mi concede per infondere coraggio e dare aiuto al suo popolo. Finché il Signore mi risparmia la vita, io sarò fedele a lui cercando di compiere la sua volontà e glorificando il suo nome. Possa il Signore accrescere la mia fede per modo che io possa continuare a conoscerlo e a fare perfettamente la sua volontà. Dio è buono e degno di somma lode. Influenza degli operai anziani TT3 283 2 Io desidero ardentemente che i vecchi soldati della croce, coloro che hanno visto incanutire i loro capelli al servizio del Maestro, continuino a dare la loro testimonianza, affinché quelli che sono più giovani nella fede possano comprendere che i messaggi mandati dal Signore nel passato sono molto importanti in quest 'epoca della storia della terra. La nostra esperienza passata nulla ha perduto della sua forza. TT3 283 3 Che tutti facciano attenzione di non scoraggiare i pionieri e non facciano loro sentire che è poca cosa quello che essi possono fare. La loro influenza può essere ancora potentemente esercitata nel'opera del Signore. La testimonianza dei ministri anziani sarà sempre di aiuto e di benedizione per la chiesa. Dio veglierà sui suoi provati e fedeli rappresentanti, giorno e notte, fino a che non giunga per essi il tempo di deporre l'armatura. Che essi abbiano la certezza di trovarsi sotto la protettrice cura di colui che non sonnecchia né dorme; essi sono protetti da instancabili sentinelle. Sapendo questo e rendendosi conto che dimorano in Cristo, essi possono riposare tranquilli. Dio provvederà a ogni loro esigenza. Fino alla fine TT3 283 4 Io prego con fervore che l'opera che noi attualmente svolgiamo si imprima profondamente nel cuore, nella mente e nel'anima. Le perplessità aumenteranno e noi, credenti in Dio, dobbiamo incoraggiarci gli uni gli altri. Non abbassiamo l'ideale: teniamolo anzi ben alto, guardando a colui che è il Duce e il perfetto esempio della nostra fede. Quando di notte non riesco a dormire levo il mio cuore in preghiera a Dio ed Egli mi fortifica e mi dà la certezza che è con i servitori che si adoperano in patria e nelle terre lontane. Io sono incoraggiata e mi sento benedetta nel rendermi conto che l'Iddio d'Israele guida tuttora il suo popolo e continuerà a sostenerlo fino alla fine. Avanzare con maggiore efficienza TT3 284 1 Io sono incaricata di dire ai nostri fratelli ministri: I messaggi che escono dalle vostra labbra siano pieni della potenza dello Spirito di Dio. Se mai c'è stato un tempo in cui abbiamo avuto bisogno della speciale guida dello Spirito Santo quel tempo è il nostro. Ci occorre una totale consacrazione. E' gran tempo che noi diamo al mondo una dimostrazione della potenza di Dio nella nostra vita e nel nostro servizio. TT3 284 2 Il Signore desidera vedere l'opera di proclamazione del messaggio del terzo angelo portata avanti con crescente efficienza. Come Egli ha operato in tutti i tempi per assicurare la vittoria al suo popolo, così in questa nostra epoca Egli brama portare a un trionfale adempimento i suoi propositi per la sua chiesa. Egli dà ordine ai santi credenti di stare compatti aumentando i loro sforzi e accrescendo la loro fiducia nella verità e nella giustizia della sua causa. TT3 284 3 Noi dobbiamo rimanere saldi come una roccia sui princìpi della Parola di Dio ricordando che Egli è con noi per darci la forza di affrontare ogni nuova esperienza. Manteniamo sempre nella nostra vita i princìpi della giustizia, affinché possiamo progredire in ogni cosa nel nome del Signore. Noi dobbiamo considerare particolarmente sacra la fede che è stata sostanziata dalle istruzioni e dal'approvazione dello Spirito di Dio, dalla nostra esperienza iniziale fino al tempo presente. Noi dobbiamo considerare particolarmente preziosa l'opera che il Signore sta portando avanti per mezzo del suo popolo che osserva i comandamenti e che, mediante la potenza della sua grazia, sarà sempre più forte e più efficiente col passare del tempo. Il nemico cerca di annebbiare l'intelletto del popolo di Dio e di indebolirne l'efficienza. Ma se i credenti lavoreranno sotto la guida dello Spirito di Dio, Egli schiuderà davanti a loro le porte del'opportunità perché si restaurino le antiche rovine. La loro sarà un 'opera di costante crescita fino a che il Signore non scenderà dal cielo con potenza e grande gloria per mettere il suggello del trionfo finale sui suoi fedeli. Promessa di trionfo finale TT3 284 4 L'opera che sta davanti a noi esige l'impiego di tutte le nostre energie. Essa richiederà l'esercizio di una forte fede e di una costante vigilanza. Talvolta le difficoltà da affrontare saranno le più scoraggianti e la grandezza stessa del compito ci sgomenterà. Pure con l'aiuto di Dio, i suoi servitori finiranno col trionfare. "Perciò, io vi chiedo, fratelli, che non veniate meno". Efesini 3:13. A causa delle dure esperienze che stanno davanti a voi, Gesù sarà con voi e vi precederà col suo Spirito Santo preparando la via e sarà il vostro sostegno in ogni circostanza. TT3 284 5 "Per questa ragione, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ogni famiglia nel cielo e sulla terra prende il nome, perché Egli vi dia, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere potentemente fortificati mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore e faccia sì che Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, affinché, essendo radicati e fondati nel'amore, siate resi capaci di abbracciare con tutti i santi qual sia la larghezza, la lunghezza, l'altezza e la profondità del'amore di Cristo e di conoscere questo amore che sorpassa ogni conoscenza affinché giungiate ad essere ripieni di tutta la pienezza di Dio. TT3 284 6 Or a Colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente al di là di quel che domandiamo o pensiamo, sia la gloria nella chiesa e in Cristo Gesù per tutte le età dei secoli dei secoli. Amen". Efesini 3:14-21. -- General Conference Bulletin, 27 maggio 1913, p. 164, 165. TT3 285 1 Sono stata profondamente impressionata dalle scene che recentemente sono passate davanti a me durante la notte. Mi pareva che ci fosse in molti luoghi un 'opera di risveglio. C'era un grande movimento e il nostro popolo era pronto a rispondere al'appello di Dio. Fratelli miei, il Signore ci parla. Presteremo ascolto alla sua voce? Non vogliamo noi preparare le nostre lampade e agire come uomini che aspettano la venuta del loro Signore? Il tempo è tale da richiedere l'azione dei portatori di luce. TT3 285 2 "Io dunque... vi esorto, fratelli, a condurvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, con ogni umiltà e mansuetudine, con longanimità, sopportandovi gli uni gli altri con amore, studiandovi di conservare l'unità dello Spirito col vincolo della pace". Efesini 4:1-3. -- General Conference Bulletin, 19 maggio 1913, p. 34. ------------------------Capitolo 80: Una parola di congedo intesa a infondere fiducia TT3 286 1 "Io non credo di vivere a lungo. La mia opera è pressoché finita... Non penso di avere altre Testimonianze per il nostro popolo. I nostri uomini dotati di solide menti sanno ciò che è bene per l'edificazione e per il sostegno del'opera. Con l'amore di Dio nei loro cuori essi debbono approfondire sempre di più lo studio delle cose di Dio. -- The Review and Herald, 15 aprile 1915. TT3 286 2 Nel rivivere la nostra storia passata dopo avere percorso ogni passo dell'avanzata fino alla situazione attuale, io posso dire: "Lode a Dio!". Nel vedere quello che il Signore ha operato io sono piena di stupore e di fiducia in Cristo come nostra Guida. Noi non abbiamo nulla da temere per il futuro a meno che non dimentichiamo il modo come il Signore ci ha condotti e i suoi insegnamenti nella nostra storia passata. -- Life Sketches, 196 (1915).